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adulterio - paulo coelho

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Comunque, non possiamo perdere la speranza. E allora ci dedichiamo a nuove esperienze,<br />

compiamo scelte che esigono forza e coraggio – molto più di quanto sia necessario. Nel nostro<br />

cuore, le spine aumentano, diventano più taglienti e devastanti, eppure dobbiamo sopportare il<br />

dolore: non possiamo desistere, abbandonare la sfida. Come se la vita fosse una gigantesca partita<br />

a scacchi, tutti sono in attesa del risultato. Fingiamo che non sia importante vincere o perdere,<br />

bensì competere, e ci adoperiamo affinché i nostri veri sentimenti siano indecifrabili, nascosti, ma<br />

poi…<br />

… Poi, anziché cercare la compagnia e il conforto degli altri, ci isoliamo sempre più, per poter<br />

leccarci le ferite in silenzio. Oppure partecipiamo a cene e pranzi con persone lontanissime dalla<br />

nostra vita, con le quali ci ritroviamo a conversare di argomenti insignificanti. Ci distraiamo per<br />

qualche ora, beviamo e festeggiamo ma, dentro di noi, il drago è sempre vivo. Poi, a un certo<br />

punto, le persone davvero vicine si accorgono del nostro disagio e si sentono in colpa perché non<br />

sanno renderci felici. Quando ci domandano se abbiamo qualche problema, rispondiamo che va<br />

tutto bene, anche se non è così.<br />

Anzi, le cose vanno davvero male. A coloro che ci offrono aiuto, vorremmo dire: “Ti prego, lasciami<br />

in pace: non ho più lacrime per piangere né cuore per soffrire. Per me, non c’è altro che insonnia,<br />

vuoto, apatia. Credo che tu viva la mia stessa situazione, perciò…” Ma gli altri insistono, dicono che<br />

si tratta solo di un periodo difficile, di una depressione passeggera: si sentono assaliti dal terrore al<br />

pensiero di pronunciare la parola maledetta: “solitudine”.<br />

Nel frattempo, noi seguitiamo indefessamente a sperare nella comparsa del cavaliere<br />

dall’armatura splendente: soltanto l’eroe può donarci la felicità, uccidendo il drago, eliminando le<br />

spine dallo stelo della rosa e assaporando il suo profumo.<br />

Alcuni affermano che siamo ingiusti con la vita. Altri si rallegrano della nostra situazione, poiché<br />

sono convinti<br />

che sia proprio ciò che meritiamo: la solitudine e l’infelicità derivano dal fatto che, a differenza di<br />

loro, noi abbiamo tutto ciò che desideriamo.<br />

Poi, un giorno, quelli che sono ciechi cominciano a vedere. Quelli che sono tristi, si consolano.<br />

Quelli che soffrono, gioiscono. Arriva il cavaliere e ci libera dal mostro – e, di nuovo, la nostra vita<br />

acquista un senso.<br />

Eppure sentiamo ancora il bisogno di mentire e ingannare, anche se con motivazioni diverse. Chi<br />

non ha mai avvertito il desiderio di abbandonare tutto e di inseguire un sogno? Nel sogno esiste<br />

sempre un elemento di rischio, un prezzo da pagare: in alcuni paesi, esso può condurre a una<br />

sentenza di lapidazione; in altri, può causare indifferenza o ostracismo. Di certo, però, ogni sogno<br />

ha un costo. Anche se continuiamo a mentire e gli altri fingono di crederci e di invidiarci,<br />

nascostamente sparlano alle nostre spalle, dicendo che siamo individui spregevoli, pericolosi. Tu<br />

non sei un uomo che inganna la moglie – qualcuno che si tollera e spesso si ammira –, ma<br />

un’adultera, una donna che va a letto con un altro e che tradisce il consorte – quel povero marito,<br />

sempre così comprensivo e premuroso.<br />

Ma soltanto tu sai che il tuo compagno non è in grado di allontanare la solitudine che ti devasta.<br />

Non hai mai cercato di parlargli di ciò che ti manca perché lo ami e non vuoi perderlo. Di certo, un<br />

cavaliere dall’armatura scintillante, che ti fa immaginare avventure in terre lontane, si dimostra<br />

sempre assai più forte della tua aspirazione a condurre una vita tranquilla, anche se nella<br />

situazione in cui ti trovi, gli altri pensano che la soluzione dei tuoi problemi sia una pietra al collo e<br />

un tuffo nell’acqua profonda – oltretutto, sei un pessimo esempio.<br />

E il fatto che tuo marito sopporta ogni cosa in silenzio contribuisce a peggiorare lo scenario. Non<br />

protesta né urla. Si dice che passerà. D’accordo, passerà, ma per ora ti sta soffocando.<br />

E così la situazione si protrae per un mese, due mesi, un anno… E tutti sopportano in silenzio.

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