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adulterio - paulo coelho

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accaduto. Mi sono detta che tutto ciò appartiene a una fase di passaggio, che è una conseguenza<br />

dell’aver superato la soglia dei trent’anni, ma queste spiegazioni non mi bastano. Credo di star<br />

sprecando la mia vita: temo che un giorno mi guarderò indietro e mi pentirò di ogni cosa che ho<br />

fatto. Tranne che di essermi sposata con te e di avere avuto i nostri bellissimi figli.”<br />

“Ma questa non è la cosa più importante?”<br />

“Per molte persone, sì. Ma, per me, non è E le mie condizioni peggiorano sempre più. Dopo aver<br />

concluso gli impegni della giornata, nella mia testa inizia un dialogo interminabile. Ho il terrore che<br />

le cose cambino ma, nel contempo, avverto un enorme desiderio di vivere qualcosa di diverso. I<br />

pensieri si affollano, si intersecano, si ripetono – e io non riesco più ad avere il controllo su niente.<br />

Non ti rendi conto di nulla perché stai dormendo. Ieri sera, ti sei accorto della persiana che<br />

sbatteva per il Mistral?”<br />

“No. Ma mi sembra di averle chiuse tutte.”<br />

“Ecco cosa voglio dire. Persino un vento che ha soffiato migliaia di volte dal giorno del nostro<br />

matrimonio riesce a svegliarmi. E accade anche quando ti giri nel letto o parli nel sonno. Non si<br />

tratta di una critica personale,<br />

credimi, ma a me sembra di essere circondata da un mondo assolutamente insensato. Per<br />

sgombrare il campo da ogni dubbio: amo i nostri figli e amo te. E adoro il mio lavoro. Ma tutto<br />

questo mi fa solo sentire peggio, giacché mi comporto in modo ingiusto con Dio, con la vita, con<br />

tutti.”<br />

Mio marito non ha quasi toccato cibo. È come se si trovasse davanti a un’estranea.<br />

Dopo aver pronunciato quelle parole, mi sono sentita pervasa da una pace immensa. Ho rivelato il<br />

mio segreto. Avverto gli effetti del vino. Non sono più sola. Grazie, Jacob König.<br />

“Non pensi che sarebbe il caso di consultare un medico?”<br />

“Non lo so. Ma, se anche fosse così, mi rifiuto categoricamente di farlo. Devo imparare a risolvere i<br />

miei problemi da sola.”<br />

“Immagino che sia estremamente difficile riuscire a nascondere questo disagio, queste emozioni<br />

per tanto tempo. Grazie per avermi concesso la tua fiducia. Per quale motivo non me ne hai<br />

parlato prima?”<br />

“Perché solo negli ultimi tempi le cose sono diventate insopportabili. Oggi mi sono ricordata della<br />

mia infanzia e della mia adolescenza. Mi sono chiesta se il seme fosse già lì. Penso di no. A meno<br />

che la mia mente non mi abbia tradito per tutti questi anni – un’eventualità che reputo<br />

praticamente impossibile. Vengo da una famiglia normale, ho avuto un’educazione normale,<br />

conduco una vita normale. Cosa c’è di sbagliato in me? Prima…” dico, fra le lacrime, “pensavo che<br />

la ‘crisi’ sarebbe passata presto, e non volevo preoccuparti.”<br />

“Di certo, non sei matta. Non hai lasciato trasparire niente, neppure per un istante. Non ti sei<br />

mostrata più irritabile, né hai perso peso. Se esiste un problema, esiste anche una via d’uscita.”<br />

Chissà perché ha parlato di perdere peso?<br />

“Potrei chiedere al nostro medico di prescriverti qualche ansiolitico che ti aiuti a dormire. Anzi, gli<br />

dirò che serve a me. Sono convinto che, se riuscirai a riposare, a poco a poco tornerai a dominare i<br />

tuoi pensieri. Forse dovremmo fare più esercizio fisico. Ai bambini piacerebbe tantissimo. Siamo<br />

troppo concentrati sul lavoro, e questo non va bene.”<br />

Io non sono troppo concentrata sul lavoro. Contrariamente a ciò che pensa mio marito, quei<br />

reportage idioti mi aiutano a tenere la mente occupata, evitando che i pensieri incontrollabili<br />

s’impossessino di me, come accade non appena non ho qualcosa da fare.<br />

“In qualsiasi caso, abbiamo proprio bisogno di fare dell’esercizio fisico, di stare all’aria aperta. Di<br />

correre a perdifiato, fino a crollare per la stanchezza. E poi… magari dovremmo invitare più gente<br />

a casa…”

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