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adulterio - paulo coelho

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che io non sia giudicata e criticata sul lavoro? Certo che sì, ogni benedetto giorno! Semplicemente<br />

ho scelto di prestare ascolto soltanto a ciò che mi fornisce uno stimolo per migliorare, a quello che<br />

mi aiuta a correggere i miei errori. Evito di ascoltare tutto il resto, oppure lo scarto senza<br />

prenderlo davvero in considerazione.<br />

“Sono venuta qui per chiederti spiegazioni su una storia complicata, nella quale si fondevano<br />

<strong>adulterio</strong>, ricatto e corruzione. Ma te la sei cavata in un modo splendido. Davvero non riesci a<br />

vederlo?”<br />

Quasi senza riflettere, mi risiedo accanto a lui, gli prendo la testa tra le mani perché non possa<br />

sfuggirmi e gli do un lungo bacio. Jacob esita per una frazione di secondo, ma poi ricambia.<br />

Immediatamente, tutte le mie sensazioni d’impotenza, fragilità, fallimento e insicurezza lasciano il<br />

campo a un’immensa euforia. All’improvviso, sono diventata saggia, ho ripreso il controllo della<br />

situazione e ho trovato il coraggio di fare qualcosa che prima osavo soltanto immaginare. Sto<br />

avventurandomi in terre sconosciute e mari perigliosi, distruggendo piramidi e costruendo<br />

santuari.<br />

Adesso sono ancora padrona dei miei pensieri e delle mie azioni. Ciò che al mattino sembrava<br />

impossibile, nel pomeriggio è divenuto reale. Ora sento di nuovo, posso amare qualcosa che non<br />

possiedo; il vento non<br />

mi infastidisce più, anzi è diventato una benedizione, la carezza di una divinità sulla mia guancia. Il<br />

mio spirito è tornato.<br />

Mi sembra che durante il bacio siano passate centinaia d’anni. I nostri visi si allontanano piano.<br />

Jacob mi accarezza il capo con dolcezza, ci guardiamo negli occhi: è uno sguardo che si perde nelle<br />

profondità dell’animo.<br />

Poi, di colpo, ritroviamo quel che abbiamo lasciato neppure un minuto prima.<br />

La tristezza.<br />

Che va a sommarsi alla stupidità e all’irresponsabilità di un gesto che – perlomeno nel mio caso –<br />

aggraverà la situazione.<br />

Restiamo insieme ancora per mezz’ora, chiacchierando della città e dei suoi abitanti, come se non<br />

fosse successo niente. Credo che fossimo molto vicini, quando siamo arrivati al Parc des Eaux-<br />

Vives; poi, nel momento del bacio, ci siamo fusi in un solo essere; adesso, invece, sembriamo due<br />

estranei che si sforzano di mantenere viva la conversazione, fino a quando ciascuno si deciderà a<br />

riprendere la propria strada senza grande imbarazzo.<br />

Non ci ha visto nessuno – non siamo in un ristorante. I nostri matrimoni sono salvi.<br />

Vorrei chiedergli scusa, ma so che non è necessario. In fin dei conti, un bacio è soltanto un bacio.<br />

* * *<br />

Non posso dire di sentirmi vittoriosa, ma perlomeno ho recuperato un briciolo di controllo su me<br />

stessa. A casa, tutto è uguale a sempre: prima stavo malissimo, e<br />

ora sto un po’ meglio, ma nessuno mi ha domandato niente.<br />

Mi comporterò come Jacob König: parlerò con mio marito dello strano stato d’animo nel quale<br />

vivo. Mi confiderò con lui, e sono certa che saprà aiutarmi.<br />

Eppure oggi tutto funziona alla perfezione! Perché rovinare questa bella realtà, confessando<br />

episodi dei quali non conosco nemmeno il valore? Continuo a lottare. Non credo che i miei<br />

tormenti attuali abbiano un qualche rapporto con la mancanza di taluni elementi chimici nel mio<br />

organismo, come affermano certi siti internet in cui si parla anche di “tristezza compulsiva”.<br />

Oggi non sono triste: si tratta dell’inevitabile susseguirsi delle fasi della vita. Mi ricordo di quando<br />

la mia comitiva del liceo organizzò la festa di addio: passammo due ore a ridere a crepapelle e, alla<br />

fine, scoppiammo in un pianto dirotto, perché quell’allegra serata indicava che ci stavamo<br />

separando per sempre. La tristezza si protrasse per alcuni giorni, o forse per alcune settimane: non

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