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montagne non hanno più un aspetto minaccioso: sono delle amiche vestite di bianco, illuminate<br />
da un sole splendente.<br />
Mi rilasso: le mie mani allentano la presa sulle corde. Spalanco le braccia, come se fossero le ali di<br />
un uccello. L’istruttore si accorge del mio cambiamento poiché, invece di continuare la discesa,<br />
inizia a salire, sfruttando le correnti d’aria calda.<br />
Scorgo un’aquila: naviga nel nostro medesimo oceano, muovendo appena le ali per controllare il<br />
suo misterioso<br />
volo. Dove sta andando? Forse da nessuna parte: vuole soltanto divertirsi, godersi l’infinita<br />
bellezza che la circonda…<br />
Ho l’impressione di comunicare telepaticamente con l’aquila. L’istruttore decide di seguirla: è la<br />
nostra guida, adesso. Ci indica il percorso verso il cielo – verso la porta dell’eternità. Provo le<br />
stesse sensazioni della corsa sulla riva del lago, a Nyon, quando avrei voluto continuare finché il<br />
mio corpo non fosse stramazzato sul terreno.<br />
L’aquila mi parla: “Vieni. Tu sei il cielo e la terra, il vento e le nuvole, la neve e i laghi.”<br />
Mi sembra di essere nel ventre di mia madre, serena e protetta, e di percepire il mondo per la<br />
prima volta. Fra poco nascerò e mi trasformerò in un essere umano che cammina sul suolo<br />
terrestre. Adesso, però, sono ancora in un rifugio accogliente, dove niente mi angustia o mi<br />
impedisce di muovermi.<br />
Sono libera.<br />
Sì, sono libera. L’aquila non mi ha mentito: sono le montagne e i laghi. Non ho né passato né<br />
presente né futuro. Sto scivolando nell’Eternità.<br />
Per un attimo, mi chiedo se tutti i miei compagni di volo provano queste sensazioni: ma ha<br />
qualche importanza? Non voglio pensare agli altri. Sto fluttuando nell’Eternità. La natura mi parla<br />
come se fossi la sua figlia prediletta. La montagna mi sussurra: “Tu possiedi la mia forza.” I laghi mi<br />
mormorano: “Tu hai la nostra pace e la nostra calma.” Il sole mi dice: “Brilla come me. Dimentica il<br />
tuo corpo. E ascolta.”<br />
Allora comincio a sentire quelle voci interiori che, da troppo tempo, erano soffocate dai pensieri<br />
compulsivi,<br />
dalla solitudine, dai terrori notturni, dal timore dei cambiamenti e dalla paura dell’immobilità – il<br />
terrore che tutto restasse com’era. Più saliamo e più mi allontano da me stessa.<br />
Mi ritrovo in un altro mondo, dove le cose si compenetrano in modo perfetto. Lontano da quella<br />
vita fatta di incombenze, desideri irrealizzabili, sofferenze e amarezze. Non ho niente e sono tutto.<br />
L’aquila comincia a planare verso la valle. Con le braccia spalancate, imito il movimento delle sue<br />
ali. Se qualcuno mi vedesse in questo momento, non saprebbe chi sono: adesso sono luce, spazio<br />
e tempo. Mi muovo in un altro universo.<br />
L’aquila mi dice: “Ecco, questa è l’Eternità.”<br />
Nell’Eternità non esistiamo: siamo solo uno strumento della Mano che ha creato le montagne, la<br />
neve, i laghi e il sole. Attraverso il tempo e lo spazio, sono tornata all’attimo in cui la materia è<br />
stata creata e le prime scintille sono saettate in ogni direzione. Sì, voglio servire la Santa Mano.<br />
Provo mille sentimenti, le idee si formano e si dissolvono. La mia mente ha abbandonato il corpo e<br />
si è fusa con la natura. Tra poco, l’aquila e io scenderemo nel parco di fronte all’albergo, ed è<br />
qualcosa che mi rattrista. Ma perché preoccuparsi di quello che accadrà nel futuro? Ora sono qui,<br />
in un ventre materno che racchiude il nulla e il tutto.<br />
Il mio cuore riempie ogni angolo dell’universo. Vorrei trovare le parole per spiegare ciò che sento,<br />
per fissarlo nella mia memoria: passa un istante, e ogni mio pensiero svanisce – e ciò che era<br />
vuoto torna a essere colmo.<br />
Il mio cuore!