progetti_casa unifamiliare a Ebeltoft (Danimarca) - Olav Langenkamp

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17.02.2015 Views

progetti_casa unifamiliare a Ebeltoft (Danimarca) PROGETTO ARCHITETTONICO REALIZZAZIONE CLASSIFICAZIONE ENERGETICA E AMBIENTALE Olav Langenkamp 2008 Passivhaus Institut Darmstadt 11 kWh/m 2 anno 38 azero_Ø1 FOTOGRAFIE: Thomas Søndergaard, Lotte Dahl Andersen

<strong>progetti</strong>_<strong>casa</strong> <strong>unifamiliare</strong> a <strong>Ebeltoft</strong> (<strong>Danimarca</strong>)<br />

PROGETTO ARCHITETTONICO<br />

REALIZZAZIONE<br />

CLASSIFICAZIONE ENERGETICA<br />

E AMBIENTALE<br />

<strong>Olav</strong> <strong>Langenkamp</strong><br />

2008<br />

Passivhaus Institut Darmstadt<br />

11 kWh/m 2 anno<br />

38 azero_Ø1<br />

FOTOGRAFIE: Thomas Søndergaard,<br />

Lotte Dahl Andersen


Villa <strong>Langenkamp</strong> è la prima <strong>casa</strong> passiva certificata in <strong>Danimarca</strong>.<br />

Di legno, semplice e molto moderna, costruita con elementi<br />

prefabbricati, la <strong>casa</strong> scopre una geometria compatta e linee pulite<br />

che si inseriscono perfettamente nel paesaggio circostante.<br />

Il concept architettonico e il consumo ridotto di energia<br />

rivelano un edificio minimalista adatto ai nuovi<br />

e ridottissimi requisiti energetici danesi.<br />

GLI SPAZI DELL’ARCHITETTURA<br />

PER IL RISPARMIO ENERGETICO<br />

Durante la 14 a conferenza internazionale del Passivhaus a Dresda,<br />

a Villa <strong>Langenkamp</strong> è stato aggiudicato uno dei 4 premi di<br />

riconoscimento consegnati ogni anno dall’Istituto di Darmstadt.<br />

Il giudizio della giuria ha messo in luce molti aspetti e strategie<br />

che il <strong>progetti</strong>sta ha sapientemente combinato, a partire dalla<br />

disposizione dell’edificio nel piccolo lotto, alla forma, al risparmio<br />

energetico.<br />

Innanzi tutto la collocazione sul territorio. Visto da lontano l’edificio<br />

presenta una forma modesta e semplice, circondato da alberi<br />

imponenti e da un panorama ondulato. Tuttavia, la villa, un<br />

parallelepipedo dalle linee nette, si inserisce nel paesaggio circostante<br />

con delicatezza, orientandosi secondo l’asse est-ovest<br />

e aprendosi alla vista su un’area protetta a ovest. Le grandi vetrate<br />

del soggiorno portano lo sguardo, attraverso il prato verde,<br />

a godere di molteplici livelli prospettici, dai luminosi e gialli arbusti<br />

di ginestra al piccolo lago blu. La severa geometria e la<br />

forma scatolare che contrastano con l’organicità dei dintorni si<br />

armonizzano reciprocamente, sia internamente sia esternamente,<br />

con il paesaggio.<br />

Ma la semplicità del fabbricato è apparente.<br />

La distribuzione spaziale della villa fa emergere l’asse principale,<br />

separando in modo sorprendente gli spazi della “buffer<br />

area” affacciata a nord, dalla zona delle camere da letto, dei<br />

bagni, della cucina, della zona giorno e della sala (a est e a<br />

ovest). L’edificio è stato pensato e suddiviso secondo differenti<br />

strategie di riscaldamento; le parti della <strong>casa</strong> rivolte a nord (garage,<br />

locale tecnico e ingresso), sebbene siano totalmente integrate<br />

nel volume dell’edificio, non sono riscaldate: una porta in<br />

triplo vetro isolante le separa dall’abitazione che è la parte dell’edificio<br />

che rientra nello standard Passivhaus.<br />

<strong>progetti</strong> 39


Progetto_<strong>Olav</strong> <strong>Langenkamp</strong> architetto eth-maa, <strong>Ebeltoft</strong> (<strong>Danimarca</strong>)<br />

Impianti_Søren Pedersen, Naestved (<strong>Danimarca</strong>)<br />

Direttore dei lavori_<strong>Olav</strong> <strong>Langenkamp</strong><br />

Appaltatore_Energirigitigt byggeri, <strong>Ebeltoft</strong> (<strong>Danimarca</strong>)<br />

Superficie riscaldata_146,5 m 2<br />

Spazio ed energia<br />

I primi schizzi di progetto proponevano un fabbricato a due piani<br />

dalla geometria complessa, pensato per una duplice finalità:<br />

separare le zone private da quelle dedicate alla socialità e sfruttare<br />

i benefici energetici derivanti da una forma più compatta.<br />

Tuttavia la scelta del modello finale a un piano è stata dettata<br />

dalla volontà di sottrarre, piuttosto che aggiungere, superficie<br />

da riscaldare.<br />

Accurati studi sulla distribuzione interna hanno permesso la<br />

realizzazione di un edificio con una chiara ed evidente suddivisione<br />

degli spazi. La caratteristica dominante della villa è l’asse<br />

longitudinale che ripartisce le funzioni, lasciando a nord la zona<br />

destinata ai servizi e a sud la zona abitativa vera e propria. Il<br />

corridoio di ingresso diventa parte della zona giorno, creando<br />

uno spazio particolarmente efficace e interconnettendo le aree<br />

centrali interne con gli spazi aperti.<br />

Nessun dettaglio è lasciato al caso, anzi: un esame più approfondito<br />

del progetto rivela che il linguaggio architettonico di<br />

questo edificio trova origine nella consistente ricerca di risparmiare<br />

energia.<br />

In particolare: ogni porta si apre di fronte a una finestra a tutta<br />

altezza, così da illuminare naturalmente anche le aree più interne,<br />

la facciata della zona notte è abilmente retrocessa nella<br />

sua totalità per evitare il surriscaldamento e un elemento solare<br />

captatore è integrato con armonia nella facciata sul lato sud<br />

La pianta mostra l’applicazione dei principi di bioclimatica:<br />

a ovest e a sud sono rivolte le facciate trasparenti, altamente<br />

coibenti.<br />

I lati nord ed est sono invece opachi, rivestiti con pannelli<br />

di legno-cemento e, nell’angolo di nord-est, con lamelle in larice,<br />

permettendo un migliore isolamento dell’involucro.<br />

pianta<br />

sezione trasversale AA<br />

40 azero_Ø1


per accumulare energia durante i lunghi inverni nordici. La cucina<br />

può essere riscaldata, grazie all’elevato isolamento dell’edificio,<br />

solamente perchè chiusa mediante pannelli scorrevoli<br />

alti quanto la stanza, che scompaiono all’interno di pareti<br />

quando invece si preferisce la soluzione aperta.<br />

I condotti della ventilazione sono nascosti all’interno dei pannelli<br />

strutturali e la ventilazione nel garage è integrata nella<br />

struttura nei frangisole. Le facciate più aperte (a est, sud e<br />

ovest) e l’asse longitudinale simboleggiano il funzionamento<br />

della <strong>casa</strong>, quasi fosse una meridiana: il sole entra nelle camere<br />

da letto al mattino, mentre verso mezzogiorno un asse di<br />

luce separa le camere dal soggiorno. Nel pomeriggio, i raggi del<br />

sole colpiscono la facciata a ovest, dipingendo strisce di luce all’interno<br />

attraverso le veneziane adottate per l’ombreggiamento;<br />

in estate, il sole raggiunge anche il prospetto a nord, compiendo<br />

un intero giro attorno all’edificio.<br />

Le fondazioni<br />

Lo scavo di fondazione ha rimosso il terreno fino a trovare un livello<br />

stabile del suolo; la sagoma dell’edificio è stata ricreata<br />

mediante blocchi doppi in calcestruzzo e argilla espansa con<br />

interposto isolante in polistirene ad alta densità e grafite dallo<br />

spessore di 600 mm. Solo in seguito è stata realizzata la platea<br />

armata di fondazione. Il basamento è stato completato con un<br />

ultimo strato di calcestruzzo, terminando l’opera delle fondazioni<br />

dopo circa 3 settimane. Rispetto alla fondazioni standard,<br />

la differenza sostanziale è da ricercarsi nell’utilizzo di questi<br />

blocchi isolati in argilla espansa, coibentati all’esterno con ulteriori<br />

10 cm di materiale isolante. In un’ottica di conservazione<br />

del calore, questo tipo di fondazioni è preferibile visto il valore<br />

U (0,05 W/m 2 K), due volte più basso rispetto a quanto richiesto<br />

dalla normativa danese per gli edifici (BR10).


Dal 2006 la <strong>Danimarca</strong> ha introdotto una regolamentazione energetica per gli edifici<br />

che identificava 2 classi di consumo. Dal 2010 le classi sono diventate obbligatorie<br />

e dal 2015 sarà obbligatoria la classe 1 (25 kWh/m 2 anno massima domanda di calore).<br />

Il concetto di <strong>casa</strong> passiva si affaccia nel Paese già nel 1997. Ogni anno è organizzata<br />

una conferenza sui temi della Passivhaus dal Passivhus.dk (centro studi per gli edifici<br />

estramente efficienti), dall’Università di Aalborg (centro strategico di ricerca sugli edifici<br />

zero emission) e dalla Scuola di Architettura di Aarhus (centro per l’apprendimento<br />

delle case a basso consumo eneergetico e passive). L’obiettivo delle conferenze, a cui<br />

partecipano tutti i paesi scandinavi, è quello di condividere le esperienze e cercare<br />

delle conclusioni utili per proseguire nella ricerca.<br />

Copertura<br />

(dall’estradosso)<br />

doppio strato di lamiera di copertura;<br />

isolamento termico;<br />

pannello OSB;<br />

travi di legno con sezione a I<br />

e isolamento con lana di roccia<br />

lambda 35 (400 mm);<br />

barriera al vapore;<br />

pannello in legno con isolamento<br />

in lana di roccia<br />

lambda 35 (60 mm);<br />

lastra di cartongesso (13 mm).<br />

Solaio contro terra<br />

(dall’estradosso)<br />

sabbia stabilizzata;<br />

isolamento termico (600 mm);<br />

platea di fondazione<br />

in c.a. (100 mm);<br />

guaina;<br />

isolamento termico(60 mm);<br />

pannello in OSB (22 mm);<br />

feltro fonoassorbente (4 mm);<br />

pavimento in legno (16 mm).<br />

Due immagini della veneziana esterna aperta<br />

per permettere al sole invernale di penetrare<br />

all’interno dell’edificio e chiusa a schermare<br />

l’irraggiamento solare.<br />

Parete<br />

(dall’esterno)<br />

rivestimento in listelli<br />

(30x70 mm);<br />

listelli distanziatori impregnati<br />

(25x45 mm);<br />

pannello in fibra di legno<br />

(16 mm);<br />

struttura portante con travi a I<br />

e isolamento con lana di roccia<br />

(358 mm);<br />

pannello in OSB (15 mm);<br />

isolamento termico in lana di roccia<br />

lambda 35 (60 mm);<br />

pannello in OSB (15 mm);<br />

lastra di cartongesso<br />

(13 mm).<br />

42 azero_Ø1


INVOLUCRO<br />

trasmittanza media elementi costruttivi<br />

pareti esterne, U = 0,09 W/m 2 K<br />

solaio controterra, U = 0,05 W/m 2 K<br />

copertura, U = 0,05 W/m 2 K<br />

serramenti, U w = 0,65 W/m 2 K<br />

IMPIANTI<br />

VMC<br />

con recupero di calore fino al 92%<br />

pompa di calore<br />

2,2 kW con 75 m di tubi posti a 1 m<br />

di profondità nel giardino a est della <strong>casa</strong><br />

collettori solari<br />

8 m 2 con serbatoio di accumulo di 400 l<br />

impianto radiante a pavimento<br />

nei bagni<br />

Termografia, protezione<br />

dal surriscaldamento,<br />

accumulo di energia<br />

Grande attenzione è stata posta, sia in fase di progetto sia di verifica,<br />

alla presenza dei ponti termici.<br />

Le simulazioni effettuate hanno permesso di accertare l’assenza<br />

di ponti termici nella struttura opaca, realizzata con un sistema in<br />

legno a telaio. Gli unici punti che mostrano una leggera criticità<br />

riguardano le connessioni tra la struttura portante lignea e i grandi<br />

serramente metallici, ininfluenti comunque per il raggiungimento<br />

dei valori richiesti dal Passivhaus Institut.<br />

I pannelli a nido d’ape in cartone cerato dipinto di rosso posti sulla<br />

facciata sud formano una vera e propria parete solare. La trama del<br />

pannello permette al sole invernale di penetrare nell’edificio e, indirettamente,<br />

di scaldarne gli ambienti, mentre d’estate, la stessa<br />

trama, provvede alla schermatura evitando il surriscaldamento.<br />

<strong>progetti</strong> 43

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