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0508-07 Alpin fa Grado_imp.indd - Sezione Vicenza

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14 - Incontri<br />

materiali e tecniche di oggi: il reticolato della trincea utilizza<br />

il plexiglas, la struggente parete dei cimiteri di guerra è un’elaborazione<br />

di tante immagini di cimiteri di guerra sui fronti del<br />

Settimo, ricordo di 4556 penne mozze. Con le modellazioni a<br />

mano di polpa di cellulosa sono state <strong>fa</strong>tte le “sculture vestite”<br />

che indossano divise di varie epoche o l’alpino che si cala nel<br />

vano scale con una teleferica di 90 anni <strong>fa</strong>.<br />

Al primo piano piccole stanze a tema raccontano la storia<br />

del reggimento. Una è corredata dalle fotografie di Antonio<br />

Berti, alpino e alpinista, incredibili immagini della Grande<br />

Guerra sulle Dolomiti; in un’altra scorrono su monitor le immagini<br />

più significative tratte dagli album del museo. Sempre<br />

al primo piano il diorama, forse il punto più coinvolgente del<br />

percorso, perché il visitatore è circondato da pannelli con le<br />

grandi foto degli alpini del Feltre, Belluno, Pieve e degli altri<br />

battaglioni con le divise delle varie epoche. A cominciare<br />

dalla “scultura” dell’ufficiale con la divisa del reggimento<br />

quando fu costituito, 120 anni <strong>fa</strong> a Conegliano.<br />

«Ho voluto restituire ai cimeli il loro carattere di documento<br />

storico, unico modo per sottrarre il materiale esposto al pericolo<br />

di <strong>fa</strong>re di un museo la replica di un negozio di rigattiere».<br />

Così spiega il suo lavoro Alberto Erseghe, l’architetto<br />

vicentino che ha curato l’allestimento del museo. Sì, perché<br />

il Settimo parla vicentino anche nel suo museo, a cominciare<br />

da Galliano Rosset, di Monticello Co. Otto, che si è occupato<br />

del restauro delle armi; installazioni e sculture sono di<br />

Giorgio Spiller, asiaghese ceh vive a Venezia. E poi Battilana<br />

Progetti di Cornedo per la <strong>fa</strong>legnameria, Eleber di <strong>Vicenza</strong><br />

per i corpi illuminanti, Angelo Baretta di <strong>Vicenza</strong> per la collocazione<br />

degli oggetti.<br />

Dino Biesuz<br />

1920. 3° Rgt Art. da Montagna. Presentat - arm!<br />

con la bocca da fuoco del 65/17. 110 Kg.<br />

<strong>Vicenza</strong>, 1890, <strong>Alpin</strong>o del 6º Reggimento <strong>Alpin</strong>i

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