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10 - Nello zaino dei giovani<br />

Quando la geografia annulla le distanze<br />

Camminata alpina<br />

al Rifugio Bepi Bertagnoli<br />

Tre vessilli sezionali, venti gagliardetti, duecentocinquanta<br />

persone: sono i numeri della prima camminata alpina organizzata<br />

dalle Commissioni Giovani di <strong>Vicenza</strong>, Valdagno e<br />

Verona al Rifugio Bepi Bertagnoli il 10 Giugno scorso. La<br />

ragioneria offre per sua natura solo un sunto – per quanto significativo<br />

– di un evento; anzi, dell’idea di Paolo Marchetti,<br />

ex Presidente della Commissione Giovani di <strong>Vicenza</strong>, i conti<br />

non rendono giustizia alla giornata trascorsa tra i boschi di<br />

<strong>fa</strong>ggio e abeti rossi della Valle del Chiampo.<br />

L’<strong>imp</strong>ortanza di questa giornata ha molte ragioni, ma è meglio<br />

partire dall’inizio.<br />

Di una camminata si tratta, un percorso articolato laddove gli<br />

alpini si sentono più a loro agio: in montagna, tra le acque del<br />

Chiampo, tra gli scaranti e i rilievi che conservano quelle tracce<br />

di antico e spirito di sacrificio che rappresentano la nostra<br />

memoria e il nostro carattere distintivo. Un percorso, ancora,<br />

che dal suggestivo borgo di Campodalbero va inoltrandosi tra<br />

la varietà di paesaggi e conduce al Rifugio Bepi Bertagnoli,<br />

1225m di altitudine, situato sul versante della catena delle Tre<br />

Croci. In più, il rifugio, pur essendo in provincia di <strong>Vicenza</strong>,<br />

rientra nel Parco Naturale della Lessinia, in provincia di<br />

Verona. Un ambiente pieno di memorie dunque, tant’è che,<br />

allungando lo sguardo, si possono scoprire qua e là gli antichi<br />

cippi che segnavano i confini della Repubblica di Venezia in<br />

un lungo cammino sull’Alta via delle Alpi Vicentine.<br />

Come alpini è questa la geografia che più ci piace, quella che<br />

non trasforma i confini in pretesti di divisione ma ne <strong>fa</strong> ragione<br />

d’incontro d’esperienze e cooperazione. La camminata è<br />

stata proprio questo: un punto d’unione per diverse Sezioni,<br />

non solo simbolico ma anche concreto, giacché fondato sul<br />

patrimonio di valori di cui l’ANA è custode e, in questo caso,<br />

nel ricordo del giovanissimo alpinista Bepi Bertagnoli che nel<br />

1951 morì proprio in quei luoghi travolto da una slavina.<br />

Ecco allora che lo striscione che ci ha accolti dopo due ore<br />

di cammino, “Noi dopo di Voi”, non è solo uno slogan ma un<br />

segno di continuità alpina che ormai non è più solo una speranza.<br />

Così la giornata è proseguita in un sano clima di festa,<br />

non prima però dell’alzabandiera, dell’onore reso ai caduti, e<br />

alla liturgia eucaristica celebrata da padre Mario Geremia –le<br />

cui rughe sul viso raccontano meglio delle parole una vita<br />

consumata tra un continente e l’altro al servizio del prossimo,<br />

“Voi alpini in forza della vostra storia e del presente siete<br />

la parte più generosa e altruista della società” ha detto-.<br />

Questo progetto, che nei <strong>fa</strong>tti è stato uno degli eventi<br />

apripista dell’Adunata del Triveneto, e le <strong>fa</strong>tiche dei<br />

gruppi di Chiampo, Arzignano, Montebello Vicentino<br />

e Montorso, coordinati dal prezioso lavoro di Vinicio<br />

Ceriolo, sono state indiscutibilmente coronate da successo<br />

come ha confermato Giampietro Dalla Costa, alpino<br />

Il Rifugio Bepi Bertagnoli (foto di F. Murzio)<br />

del 7° e Presidente della Comunità Montana, auspicando<br />

che questo possa diventare un appuntamento annuale.<br />

Una bella giornata, infine, constatazione di quello che da qualche<br />

anno si sussurrava timidamente, spesso tra la diffidenza di<br />

molti, ma che ora è realtà: i giovani alpini ci sono, partecipano<br />

e sanno lavorare bene. Corrado Perona, a questo proposito, sabato<br />

16 Giugno ad una cena nella sede del gruppo di Grancona<br />

ha detto: “Non abbiate paura di <strong>imp</strong>egnare questi ragazzi, assecondate<br />

le loro iniziative. E se dovessero sbagliare non <strong>imp</strong>orta,<br />

ne abbiamo <strong>fa</strong>tto di errori noi alla loro età”.<br />

Federico Murzio<br />

Tra alpinità e sport:<br />

Torneo Nazionale di<br />

calcio dell’ANA<br />

Quadrangolare di calcio alpino<br />

tra i raggruppamenti<br />

(F.M.) Sabato 24 e domenica 25 Giugno si è svolta allo Stadio<br />

Comunale di S. Martino Buonalbergo (VR) la seconda edizione<br />

del Torneo Nazionale ANA di calcio, un quadrangolare<br />

tra i quattro raggruppamenti che ha coinvolto atleti alpini da<br />

ogni parte d’Italia. L’evento, organizzato dalla Commissione<br />

Nazionale ANA dello Sport e dalla Commissione Giovani,<br />

ha avuto come supporto logistico la sede dell’85° RAV –la<br />

caserma Duca a Montorio Veronese- dove per tutta la durata<br />

del torneo gli alpini hanno usufruito di vitto e alloggio.<br />

Il 3° Raggruppamento, di cui <strong>fa</strong>nno parte le sezioni vicentine,<br />

ha potuto contare sulla partecipazione di un buon<br />

numero d’alpini appartenenti alla nostra sezione: Nicola

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