Nello zaino - Sezione Vicenza
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<strong>Nello</strong> <strong>zaino</strong> - 9<br />
Un messaggio di vita dalla manifestazione di Thiene in ricordo di Miotto<br />
MATTEO E GIANNI. DUE EROI SONO CON NOI<br />
di Luigi Girardi<br />
Sabato 30 aprile una grande immagine<br />
stava sullo sfondo del palcoscenico<br />
del Teatro Comunale di<br />
Thiene: il viso aperto, pulito e sereno<br />
di un giovane alpino. “Matteo è con noi” stava scritto<br />
e Matteo è stato veramente con noi per le due ore in<br />
cui la gremita platea si è intrattenuta rileggendo la lettera<br />
testamento del ragazzo e le testimonianze dei suoi<br />
amici. Il coro degli alpini thienesi di cui Matteo stesso<br />
fu componente, gli aveva riservato il posto che già fu<br />
suo e sul quale posava il suo cappello. La Fanfara della<br />
sezione ha voluto esprimere in musica un repertorio<br />
che proponeva sia un richiamo patriottico che leggero,<br />
tale comunque da non vivere il momento come una commemorazione<br />
triste ma ancora un’occasione di intrattenimento;<br />
proprio per dire: Matteo è con noi. Basta lacrime<br />
e strazio ma un messaggio di vita: Matteo è con<br />
noi: con i suoi commilitoni, gli “alpieri del 7°” con cui<br />
aveva condiviso sudore ed orgoglio; con i suoi amici<br />
della “banda Thiene” nel ricordo di tanta allegria e qualche<br />
bisboccia e con tanta gente importante ed anonima<br />
che per qualche verso sentiva quel ragazzo come uno di<br />
famiglia o compagno di lavoro o il vicino di casa.<br />
Un eroe dei giorni nostri come eroe di questo nostro<br />
Il cappello di Matteo Miotto<br />
tempo lo è stato<br />
Gianni Zaccaria:<br />
un gigante prima<br />
che di statura fisica,<br />
di statura morale.<br />
Un vecchio<br />
alpino di Malo, un<br />
uomo scevro di<br />
ogni protagonismo<br />
ma pieno di<br />
uno spirito di altruismo<br />
che lo ha<br />
portato a dedicare<br />
tutto il suo tempo<br />
libero dal lavoro<br />
e la sua esperienza, a favore di genti colte da tragedie<br />
o in devoto pellegrinaggio attraverso i luoghi testimoni<br />
delle sofferenze dei nostri padri.<br />
Lo abbiamo incontrato nel ’76 con gli occhi rossi tra<br />
le macerie del terremoto in Friuli. Con piccone e cazzuola<br />
nel ’93, ’94, ’95 e 2003 a Rostok, in Russia a tirar<br />
su i muri dell’Asilo Sorriso dove i nostri versarono<br />
solo lacrime. Via ancora sempre nel ’94 e ’95 a Santo<br />
Stefano in Piemonte tra il fango e la desolazione degli<br />
alluvionati e senza mai chiedere compenso alcuno. Anzi;<br />
pagando di tasca propria pur non essendo un benestante.<br />
Alla fine del ’95 e nel ’97 vola all’Asmara, in Eritrea<br />
a dar una mano a dei poveri Missionari, come<br />
nel ’98 in Bolivia e nel Perù.<br />
Nel 1997 è responsabile del campo della Protezione<br />
Civile Ana in soccorso dei terremotati<br />
delle Marche. Uno spirito indomito ed un cuore<br />
grande come sa esserlo quello di un alpino: quello<br />
di un eroe! Senza armi, senza medaglie ma con<br />
un grande amore che lo porta a condividere la<br />
sofferenza con i meno fortunati. C’è l’eroe che<br />
combatte e spesso muore e c’è l’eroe che ama,<br />
soffre e si dona; nel silenzio. Suo conforto e premio:<br />
il rifiorire di un sorriso ed il riaccendersi<br />
della speranza.<br />
La fredda terra ha accolto le ultime spoglie di<br />
una lunghissima schiera di alpini: il Signore delle<br />
cime ci ha chiesto ancora due amici: Gianni e<br />
Matteo. Due dei tanti eroi che sono tra noi.