Nello zaino - Sezione Vicenza
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4- Nello zaino Durante la visita a Verona ha incontrato i genitori e il presidente Galvanin NAPOLITANO, OMAGGIO A MATTEO Quando il feretro di Matteo Miotto è tornato in Italia, non era all’aeroporto ad accoglierlo, perché indisposto; ma aveva promesso che alla prima occasione avrebbe incontrato i genitori. E il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha mantenuto la promessa alla prima occasione, la visita a Verona del 17 giugno, in un incontro privato che ha reso omaggio a Matteo ed a tutti gli alpini vicentini. Sono stati assieme più di mezzora in prefettura a Verona, una spazio ritagliato apposta in un fitto calendario di manifestazioni; con Anna Dal Ferro e Franco Miotto c’erano i sindaci di Vicenza Achille Variati e di Thiene Maria Rita Busetti, il comandante del Comfoter gen. Tarricone e il presidente della Sezione Ana Giuseppe Galvanin. Il Presidente ha parlato a papà Francesco e a mamma Anna dell’impegno e della grandezza dei nostri soldati “portatori di pace” all’estero. Il sindaco Variati ha ricordato che Napolitano ha indicato “la grande dignità dei famigliari dei caduti in Afghanistan, con la quale affrontano le loro tragedie”. Ha anche rilevato che “la comunità non dimentica i loro caduti”. “È stata una forte emozione ricordare Matteo con il Presidente - ha commentato il sindaco Busetti- l’incontro è stato anche l’occasione per parlare di Thiene e della situazione economica. Lo abbiamo invitato a venirci a trovare”. “È stata una chiacchierata semplice - ha raccontato la mamma al «Giornale di Vicenza» - il Presidente Napo- Il presidente Galvanin “assediato” dai cronisti dopo l’incontro con Napolitano (foto Fadda) Il presidente Napolitano con la mamma di Matteo (Ansafoto) litano è stato molto gentile, ha voluto sapere di Matteo, delle sue passioni. Certo, è stato un momento toccante, siamo ancora scossi e il dolore è ancora grande. Anzi, è forse adesso il momento più difficile, perché stiamo attraversando la fase dell’accettazione. Mentre Matteo era lontano, aspettavo sempre che tornasse; ora invece la verità è che Matteo non tornerà più. Però è importante, a distanza di mesi, sentire ancora queste manifestazioni sincere d’affetto”. I genitori di Matteo hanno consegnato a Napolitano la lettera scritta dal figlio per il 4 Novembre e hanno parlato del suo impegno nel promuovere la cultura alpina nelle scuole. Gli hanno poi raccontato che nel giardino di casa c’è il Tricolore piantato dal figlio prima di partire. “Lo toglierò al mio rientro” aveva detto, ma adesso nessuno ha più il coraggio di spostarlo.Orgogliosissimo per lo spazio dedicato agli alpini il presidente Galvanin. “Napolitano è un nostro ammiratore: ha detto che le nostre adunate sono un evento nazionale, che quando visita luoghi colpiti dalle calamità trova sempre gli alpini. Ha voluto conoscere l’Ana di Vicenza, la nostra attività, ha sfogliato più volte il numero di Alpin fa grado con i servizi su Matteo Miotto. È rimasto meravigliato quando gli ho detto che siamo 20 mila soci”. Galvanin ha parlato anche degli aiuti e dell’assistenza offerti all’Afghanistan dagli alpini vicentini ed ha donato a Giorgio Napolitano i due libri con le storie del Battaglione e del Gruppo Vicenza. Dino Biesuz
Nello zaino - 5 Grande partecipazione delle penne nere vicentine al raduno triveneto IN TREMILA SFILANO A BELLUNO “Non poteva andare meglio di così”. È contento il presidente Galvanin al momento dello scioglimento dello schieramento della sezione, mentre con la mano destra al cappello ricambia il saluto degli ultimi gruppi che transitano davanti al vessillo sezionale. In effetti, l’adunata del terzo raggruppamento svoltasi a Belluno il 17, 18 e 19 giugno ha (ri)portato in Cadore 3mila alpini della sezione, proprio dove tra quelle montagne avevano fatto la naja. Aneddoti e ricordi tra ex commilitoni si sono fusi all’emozione di ascoltare i suoni della fanfara dei congedati della brigata Cadore e veder sfilare una compagnia del 7° Reggimento Alpini appena rientrato dall’Afghanistan. F.M.
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Grande partecipazione delle penne nere vicentine al raduno triveneto<br />
IN TREMILA SFILANO A BELLUNO<br />
“Non poteva andare meglio di così”. È contento il presidente<br />
Galvanin al momento dello<br />
scioglimento dello schieramento<br />
della sezione, mentre con<br />
la mano destra al cappello ricambia<br />
il saluto degli ultimi gruppi<br />
che transitano davanti al vessillo<br />
sezionale. In effetti, l’adunata<br />
del terzo raggruppamento<br />
svoltasi a Belluno il 17, 18 e 19<br />
giugno ha (ri)portato in Cadore<br />
3mila alpini della sezione,<br />
proprio dove<br />
tra quelle montagne avevano fatto la naja. Aneddoti e<br />
ricordi tra ex commilitoni si sono fusi all’emozione di<br />
ascoltare i suoni della<br />
fanfara dei congedati<br />
della brigata Cadore<br />
e veder sfilare<br />
una compagnia del 7°<br />
Reggimento Alpini<br />
appena rientrato dall’Afghanistan.<br />
F.M.