Nello zaino - Sezione Vicenza
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2- La feritoia del Torrione<br />
Giovani e alpini in armi, quali risorse per l’Ana<br />
di Dino Biesuz<br />
“Piedi per terra e <strong>zaino</strong> in spalla”<br />
scriveva Gigi Girardi nel numero<br />
di marzo, indicando delle tracce<br />
operative per delineare il futuro dell’Ana, alla luce<br />
del documento approvato in novembre dal Cdn. In<br />
particolare invitava a lavorare per avviare un nuovo<br />
concetto di associazione, adatto ai diversi contesti in<br />
cui oggi ci stiamo muovendo. Un invito al rinnovamento<br />
contenuto anche in un dei quattro punti<br />
indicati dal Cdn e dal presidente Perona<br />
per dare uova vitalità all’Ana, cioè stimolare<br />
i giovani associati ad una maggiore<br />
partecipazione alla vita associativa.<br />
Largo ai giovani, insomma, se si<br />
vuole ravvivare un’associazione che come<br />
tutte le cose di questo mondo<br />
sente sempre più il peso degli<br />
anni.<br />
Sembra una cosa scontata,<br />
invece non è così: in troppi gruppi<br />
vale il “tenete alla larga i giovani”.<br />
Lo ha detto chiaro e tondo<br />
un giovane che sarebbe diventato<br />
simbolo degli alpini vicentini,<br />
Matteo Miotto, in una lettera<br />
mandata ad Alpin fa grado. Ecco le<br />
sue parole: Lavorando con il mio gruppo<br />
di Thiene, in questi anni, non ho potuto fare a mano<br />
di notare che un problema su tutti sta dilagando<br />
nella nostra associazione. Mi riferisco alla questione<br />
dei giovani, molte sono la difficoltà che abbiamo<br />
riscontrato cercando di ottenere risultati a livello di<br />
gruppo. Se poi si considera la mentalità che vagheggia<br />
tra i “veci”, cioè quella di arrangiarsi senza volere<br />
dare spazio alle nuove leve, il problema si fa ben presto<br />
a capire che non è da poco... Vari tentativi hanno<br />
dato prova che la sfida è ardua - conclude Matteo<br />
- ma la voglia di provarci e riuscirci è grande.<br />
È comprensibile la posizione di un “vecio” che<br />
con le sue idee si è fatto una posizione, ha tirato su<br />
una bella famiglia, è diventato qualcuno anche nell’Ana:<br />
come si fa ad abdicare alle idee di un giovane<br />
senza esperienza Intanto deve ricordarsi che quando<br />
era giovane lui ha dovuto lottare per affermare le<br />
sue idee su quelle dei “veci” di allora. Poi deve considerare<br />
che un giovane conosce ed interpreta meglio<br />
la realtà di oggi; e non parlo solo di Internet e dei socialnetwork.<br />
L’attualità e la freschezza dei giovani,<br />
accompagnate dalla saggezza dei “veci”, sono un sicuro<br />
strumento di successo.<br />
Un altro punto indicato dall’Ana nazionale per<br />
dare nuova linfa all’associazione sono gli alpini in<br />
armi: saranno dei professionisti, ma sono sempre<br />
alpini - osserva Perona - e fra loro<br />
c’è da fare proselitismo. Una prospettiva<br />
su cui Matteo Miotto era scettico.<br />
Lo ha scritto chiaramente in una<br />
corrispondenza dall’Afghanistan, dieci<br />
giorni prima di morire in combattimento<br />
con i ribelli. Con l’anno nuovo<br />
è in discussione il futuro dell’Ana -<br />
scrive il suo interlocutore - Credo che<br />
abbiano capito che se non cambiano<br />
sono guai seri: che fine faranno gli<br />
alpini<br />
Risponde Matteo Miotto. Loro<br />
pensano che in forza agli alpini adesso<br />
ci siano ragazzi che credono ai valori<br />
nostri ed a mantenere vive tutte<br />
le tradizioni e lo spirito degli alpini.<br />
Il 90 per cento portano il cappello per obbligo, per<br />
lavoro, per un lavoro sicuro. Se trovassero lavoro in<br />
Posta se ne andrebbero di corsa: aspettano solo concorsi<br />
per polizia e carabinieri.<br />
L’interlocutore esprime sorpresa e disappunto.<br />
Non puoi capire - ribatte Matteo - Meglio se non capisci,<br />
meglio se pensi che gli alpini sian tutti come<br />
raccontano. Io sono un’eccezione, una vera eccezione!<br />
Pochi o niente rincalzi per l’Ana allora dagli<br />
alpini in armi Io non la vedo tanto tragica: quanti di<br />
noi durante la naja pensavano ai valori alpini ed a<br />
mantenere alto spirito e tradizioni