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Nello zaino - Sezione Vicenza

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<strong>Nello</strong> <strong>zaino</strong> - 15<br />

L’ABBRACCIO AI REDUCI<br />

DALL’AFGHANISTAN<br />

Tantissimi alpini a Udine alla cerimonia per il rientro della Julia<br />

Una rappresentanza della sezione Ana di <strong>Vicenza</strong> ha<br />

partecipato a Udine alla cerimonia per il rientro in patria<br />

del contingente della Brigata “Julia” dalla missione<br />

ISAF in Afghanistan. La cerimonia è stata preceduta da<br />

una commemorazione dei caduti al tempietto di Piazza<br />

della Libertà, alla presenza di ben cinque bandiere di<br />

guerra dei reparti schierati in Afghanistan, il 7° e l’8°<br />

Rgt. alpini, il 3° artiglieria, il Rgt. genio e il reparto lagunari<br />

“S. Marco” e del gonfalone della Città di Udine,<br />

decorato di medaglia d’Oro, del labaro nazionale Ana<br />

scortato dal presidente Perona e dal direttivo nazionale,<br />

da una trentina di vessilli sezionali, da una marea di gagliardetti<br />

e da una moltitudine di alpini e cittadini che<br />

gremivano la piazza e la loggia.<br />

La deposizione della corona è stata preceduta dall’alzabandiera.<br />

Poi, perfettamente inquadrati, i reparti,<br />

preceduti dalla fanfara della “Julia” e seguiti dai gonfaloni<br />

di molte città, dal labaro nazionale, dai vessilli, dai<br />

gagliardetti e dagli alpini hanno sfilato per le vie di Udine<br />

salutati dalla gente.<br />

Di notevole impatto emotivo alcuni striscioni che,<br />

lungo il percorso, ricordavano il sacrificio dei cinque<br />

caduti della Brigata. Nella bella Piazza Primo Maggio,<br />

con il grande parco e la collinetta che la chiudono sui<br />

due lati, i reparti si sono nuovamente schierati di fronte<br />

alla tribuna gremita di autorità civili e militari tra i<br />

quali si notavano ufficiali sloveni e ungheresi dei reparti<br />

che con la “Julia” formano il Corpo multinazionale di<br />

pronto intervento.<br />

Dopo l’alzabandiera hanno preso la parola: il sindaco<br />

di Udine, il gen. Bellacicco che ha comandato i reparti<br />

nella missione in Afghanistan e che ha avuto parole di<br />

elogio per il comportamento tenuto dai suoi soldati in quel<br />

teatro di guerra così difficile e complesso; particolarmente<br />

commovente il ricordo, da parte del comandante, dei cinque<br />

militari che sono deceduti durante il compimento della<br />

missione, tra i quali c’è anche il nostro Matteo Miotto.<br />

Ultimo a intervenire il capo di stato maggiore dell’esercito<br />

che ha affermato con orgoglio che i reparti militari<br />

italiani impiegati nel paese asiatico hanno ampiamente<br />

dimostrato, nelle operazioni di controllo del territorio e<br />

di “Peace keaping”, di non essere secondi a nessuno.<br />

Unico neo, la comparsa nella collinetta che fronteggia<br />

la tribuna di uno striscione che contestava la scelta<br />

del giorno di venerdì per celebrare quella giornata.<br />

Giampietro Gollin

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