Giacomo, mamma e papà alpini - Sezione Vicenza
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Notiziario della sezione di <strong>Vicenza</strong><br />
ANNO 2008 - NUMERO 2 - MAGGIO - Poste Italiane S.p.A. - Spediz in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1 comma 2, DCB <strong>Vicenza</strong><br />
IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE L’IMPORTO DOVUTO.<br />
<strong>Giacomo</strong>, <strong>mamma</strong> e papà <strong>alpini</strong>
2 - La feritoia del Torrione<br />
Siamo seri, per favore!<br />
(seconda parte)<br />
(continua dal numero precedente)<br />
Non è così, purtroppo. Infatti, l’aspettativa<br />
di effimeri onori che legittimino<br />
l’affermazione personale è sempre più<br />
diffusa ed appare la motivazione che,<br />
assieme al successo economico, gode<br />
del più alto gradimento. Questo tipo di<br />
successo è molto rapido in presenza di<br />
risorse e di apparati impegnativi e diventa primario anche<br />
rispetto agli scopi morali e rievocativi che diventano di secondo<br />
piano di fronte ad elementi di modernità quali il<br />
marketing, gli sponsor, il budget, i collateralismi<br />
vari ed i culti delle personalità.<br />
Ciò che si evidenzia è uno smarrimento totale,<br />
preferirei inconscio, del senso della misura<br />
e l’affermarsi di un orientamento culturale<br />
sempre più discrezionale e, quindi, sempre<br />
più lontano dall’ispirazione statutaria.<br />
Significa che i riferimenti tradizionali<br />
sono sostituiti dalle convenienze per<br />
le quali torna facile accomodare il<br />
senso di valori quali, volontariato, altruismo,<br />
gratuità, spirito di sacrificio,<br />
tolleranza ed amicizia dei quali ampiamente<br />
facciamo uso;<br />
significa che invece di evolverci siamo<br />
precipitati nella medesima omologazione<br />
in cui si dibatte ciò che ci<br />
circonda e, magari, lo commentiamo<br />
negativamente;<br />
significa che usiamo l’Associazione per fini<br />
che mi è difficile definire ma che sono, talvolta,<br />
molto poco associativi e, se non riprovevoli, sicuramente<br />
discutibili.<br />
È forse questa nostra tiepidezza che segna l’indifferenza con<br />
cui lasciamo che i fatti della vita che ci coinvolgono, la cosiddetta<br />
attualità, scorrano senza che nessuno senta il bisogno<br />
di esporre pubblicamente la propria idea, la propria critica, o<br />
il proprio sostegno se meritato, quando essi si concretizzano<br />
in opere o eventi che investono direttamente il nostro campo<br />
di interesse.<br />
Dovrebbe essere accantonato ogni individualismo ed ogni diversivo<br />
quando si presenta un’opportunità reale di riconfermare<br />
la concretezza della nostra azione e la credibilità possibile<br />
perché sostenuta da un’ispirazione certa e determinata.<br />
Il rispetto per i luoghi nei quali molte delle pagine più tristi<br />
ed insanguinate della nostra storia furono scritte, dovrebbe<br />
essere sufficiente a qualificare la nostra critica quando riteniamo<br />
sopravvengano fatti o azioni, strumentalmente imposti<br />
ed arbitrariamente realizzate, in ambiti particolari che furono<br />
e sono il palcoscenico sul quale combatterono e morirono<br />
migliaia di Alpini e di altri giovani soldati.<br />
È proprio in forza di questa legittimazione che dobbiamo levare<br />
un grido di dolore di fronte alla “monumentale” ferita<br />
inferta al Pasubio, all’inizio della “Strada delle Gallerie”.<br />
Come possiamo tacere la nostra indignazione per un intervento<br />
privo di ogni autorevolezza, progettuale ed esecutiva,<br />
che pone una presenza estranea in un ambiente sacro<br />
dove, ancor oggi, numerosi saranno sparsi i resti di Caduti.<br />
Come possiamo tollerare che il potere della politica, gestito<br />
sfrontatamente, non si curi di ottenere i consensi opportuni,<br />
sprechi ingenti risorse pubbliche per erigere un<br />
ammonimento solenne contro le guerre,<br />
se era nelle intenzioni, ma fallisca il<br />
bersaglio ed il manufatto diventi un<br />
oltraggio ai morti.<br />
Mi auguro, e lo auguro a quanti<br />
camminano in raccoglimento su quelle<br />
rocce, che lo scempio venga demolito<br />
prima possibile, che lo sbaglio sia<br />
riconosciuto, che chi lo ha costruito<br />
si penta e lo sostituisca con un manufatto<br />
paesaggisticamente accettabile<br />
e rispondente alla funzione di limitatore<br />
d’accesso ai soli escursionisti a<br />
piedi.<br />
Noi non possiamo esimerci dal fare<br />
fino in fondo il nostro dovere di “<strong>alpini</strong>”<br />
che, in questo specifico caso,<br />
non dovrà mai assumere la forma<br />
della ribellione, termine che non<br />
esiste nel nostro vocabolario, ma ci<br />
obbligherà a rivestirci dell’autorevolezza<br />
della nostra antica tradizione per contrastare l’autoritarismo,<br />
sia quello che tenta di fagocitarci localmente, sia quello<br />
che si sviluppa al nostro interno, grazie alla nostra debolezza<br />
verso le lusinghe e alla nostra tiepidezza verso i princìpi di<br />
riferimento.<br />
Se veramente crediamo che l’A.N.A. debba perpetuarsi e che<br />
la sua esistenza debba concludersi solo quando si spegnerà<br />
l’ultimo “Alpino in congedo”, dovremmo buttare alle spalle<br />
personalismi ed egoismi e, dopo esserci rivestiti di tolleranza,<br />
di modestia e generosità, dovremo incontraci più spesso<br />
per parlare dei soci e della gente, perché le due componenti<br />
operino di concerto e nessuna delle due si senta usata dall’altra,<br />
per conservare tutta la nostra autonomia decisionale e<br />
non subire l’influenza delle lobbies locali, sempre molto attente<br />
a servirsi di chi gode di credibilità, di chi ha capacità<br />
organizzative, di chi non accetta denaro e non rifiuta il proprio<br />
impegno, di chi pensa ed opera in buona fede.<br />
Roberto Pavan
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NOTIZIARIO DELLA SEZIONE DI VICENZA<br />
ANNO 2008 - NUMERO 2 - MAGGIO - Poste Italiane S.p.A. - Spediz in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1 comma 2, DCB <strong>Vicenza</strong><br />
IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE L’IMPORTO DOVUTO.<br />
SOMMARIO<br />
<strong>Giacomo</strong>, <strong>mamma</strong> e papà <strong>alpini</strong><br />
Pag.<br />
• La “feritoia” del torrione 2<br />
• Nello zaino 4<br />
• Nello zaino dei giovani 8<br />
• Gli Aplini e lo Sport 9<br />
• Le nostre storie 11<br />
• Cori 12<br />
• Storia dei reparti 13<br />
• Adunata 14<br />
• La vita dei Gruppi 19<br />
• Incontri 24<br />
• Lettere in redazione 25<br />
• Protezione civile 26<br />
• Alpini che si fanno onore 26<br />
• Varie 27<br />
• Rinnovo direttivi 28<br />
• Notizie familiari 29<br />
• “…un nostro amico hai chiesto alla montagna…” 30<br />
Anno 2008 - n. 2 - Maggio<br />
Spediz. in abbonamento postale<br />
Aut. Tr. <strong>Vicenza</strong> 26-4-53 n. 67<br />
Gratis ai soci<br />
Abbonamento annuo Euro 13<br />
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Direzione redazione:<br />
Torrione degli Alpini<br />
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Nella prima di copertina: Dicembre 2007: il piccolo<br />
<strong>Giacomo</strong> Pozzo tra il papà Francesco e la <strong>mamma</strong> Patrizia.<br />
<strong>Giacomo</strong> è proprio il figlio di <strong>alpini</strong> (servizio all’interno).<br />
Nella quarta di copertina: Primavera 2008: le squadre di<br />
Protezione Civile Ana al lavoro nella sistemazione di Parco<br />
Astichello a <strong>Vicenza</strong><br />
Cari <strong>alpini</strong>,<br />
Andiamo<br />
a Bassano,<br />
da Alpini<br />
ci avviciniamo all’Adunata Nazionale di Bassano del Grappa. In questo<br />
numero di Alpin fa Grado troverete il programma dell’evento e alcuni<br />
consigli per evitare gli inconvenienti logistici più comuni.<br />
L’evento di Bassano cade nel 90° anniversario della fine della Grande<br />
Guerra. Una data importante che, a parte la parentesi dell’Adunata<br />
Nazionale, vede impegnata l’Ana e tutti i gruppi della nostra sezione<br />
nel doveroso ricordo di chi, lo dico senza superflui ricami, ci ha indicato<br />
la via e i principi che sono a fondamento della nostra associazione.<br />
Mi piacerebbe esaurire così l’argomento Adunata Nazionale. E lo farei<br />
volentieri se non fosse che nelle adunate si registrano ancora gravi e<br />
diffusi comportamenti contrari alle nostre norme. Poco importa, cari<br />
<strong>alpini</strong>, che le cause siano spesso esogene, cioè esterne all’associazione.<br />
È mio dovere richiamare chiunque rivesta incarichi direttivi ricordare ai<br />
propri soci le regole statutarie in merito all’adunata nazionale, che sono<br />
poi quelle del buon senso e della buona creanza. È altrettanto vero che<br />
queste due doti non si possono imporre dall’alto in modo quasi divino,<br />
ma capigruppo e capizona non devono aver paura di manifestare la propria<br />
autorevolezza, in questo caso come in altri.<br />
All’inizio di queste poche righe ricordavo l’importanza di questa adunata<br />
e i riferimenti storiografici. Vi auguro di tutto cuore di vivere serenamente<br />
i giorni del ritrovo: in un clima di festa, certo, ma con la consapevolezza<br />
di essere i portatori del patrimonio morale dei propri padri<br />
e nonni, e che questo si traduce soprattutto nella quotidiana costanza del<br />
lavoro e della solidarietà.<br />
Giuseppe Galvanin
4 - Nello zaino<br />
Una voce, una vetrina<br />
Il convegno della stampa alpina di Brescia, tra conferme e qualche polemica<br />
Vittorio Brunello,<br />
direttore de L’Alpino<br />
Il 5 e il 6 aprile si<br />
è svolto a Rodengo<br />
Saiano in provincia<br />
di Brescia, il<br />
12° CISA. CISA<br />
sta per Convegno<br />
Itinerante della<br />
Stampa Alpina e,<br />
per la cronaca, il<br />
prossimo appuntamento<br />
sarà tra<br />
un anno a Verona.<br />
L’incontro è organizzato<br />
dalla redazione<br />
de L’Alpino<br />
ed è un’occasione<br />
per fare il bilancio<br />
della salute dei periodici<br />
Ana, approfondire<br />
tematiche<br />
sul variegato mondo dei mass-media, scambiarsi opinioni,<br />
offrire consigli, condividere idee nuove.<br />
Il punto della situazione<br />
La vitalità della stampa alpina, ha detto nella relazione introduttiva<br />
Vittorio Brunello direttore de L’Alpino, sta innanzitutto<br />
nei numeri. Tra<br />
periodici sezionali<br />
e di gruppo, infatti,<br />
l’Ana conta più<br />
di 169 testate. Da<br />
un lato, questo è<br />
un mezzo eccezionale<br />
di diffusione<br />
del patrimonio di<br />
valori che l’Associazione<br />
detiene;<br />
dall’altro, è indubbiamente<br />
una grave<br />
responsabilità.<br />
La funzione della<br />
stampa alpina<br />
risponde anche<br />
all’esigenza di<br />
comunicazione<br />
che nella nostra<br />
società è sempre<br />
più una necessità. Mariolina e Valeria, le ragazze de L’Alpino<br />
D’altra parte, se è<br />
vero che oggi “la<br />
forma è sostanza”,<br />
gli <strong>alpini</strong>, sia<br />
quelli in armi sia<br />
l’Ana, sono in difficoltà.<br />
Abituati a<br />
fare tanto e parlare<br />
poco, a differenza<br />
di altre associazione<br />
d’arma e corpi<br />
dell’esercito, gli<br />
<strong>alpini</strong> non possono<br />
contare su molti<br />
veicoli mediatici:<br />
articoloni sui giornali nazionali, campagne promozionali e<br />
telefilm. Oddio, c’è da riflettere se vedere indossare il cappello<br />
dalla cosciona o dal mandolon di turno in Tv sia un<br />
prezzo equo da pagare per avere maggiore visibilità. Qui, oltre<br />
alla pubblicità, si deve considerare anche la dignità e non<br />
sempre le due cose corrispondono.<br />
In ogni caso, risulta chiaro a tutti che l’importanza della<br />
stampa alpina non è solo ribadire, confermare e assicurare<br />
il senso di appartenenza all’Ana dei soci, ma è soprattutto<br />
uno strumento fondamentale per non scomparire. In questo<br />
senso sono orientati gli sforzi e le indicazioni della sede nazionale.<br />
Critiche sì, ma soft<br />
Beppe Parazzini,<br />
ex presidente nazionale<br />
I periodici Ana sono anche un termometro dell’Associazione<br />
e indicano il clima nelle varie sezioni o gruppi. In<br />
alcuni di questi, i direttori si sono fatti prendere la mano<br />
e hanno attaccato duramente il presidente nazionale, il<br />
CDN, e L’Alpino. In molti casi si è trattato di un ingiusto<br />
processo alle intenzioni, spesso portato senza cognizione<br />
di causa e ancora più spesso usando un lessico sopra le righe.<br />
L’argomento è stato affrontato sul n°3 de L’Alpino da<br />
Giangaspare Basile ed è stato ripreso al CISA. Le parole<br />
di Basile, intendiamoci, sono pienamente condivisibili<br />
quando raccomanda attenzione nello scrivere. Quando però<br />
ammette, bontà sua, la legittimità di critica, afferma che<br />
queste ultime sono voci da rispettare se ingenue e genuine.<br />
Se Basile intende che i pareri anche negativi siano espressi<br />
secondo i criteri della buona educazione ci trova d’accordo.<br />
Se intende che la critica debba rimanere entro i paletti dello<br />
scontato senza affrontare anche a muso duro i problemi, ci<br />
permettiamo di dissentire.<br />
A questo proposito è intervenuto anche Franco Balleri, re-
Nello zaino - 5<br />
sponsabile dell’ufficio legale dell’Ana. Balleri ha<br />
relazionato l’assemblea sulle responsabilità morale<br />
oggettiva di chi scrive sui periodi dell’associazione.<br />
Tanto più che rispetto al resto della stampa, quella<br />
associativa alpina ha dei vincoli legali in più. Il più<br />
forte dei quali è quello di essere la voce di un’associazione<br />
d’arma. Il rischio di un’eccessiva e impropria<br />
critica, infatti, è anche quello di far apparire<br />
all’esterno l’Ana meno solida di quello che comunemente<br />
si pensa.<br />
Le parole di Beppe Parazzini…<br />
A mettere le cose in chiaro in una discussione che<br />
ha spesso risentito di interventi fuori tema, è stato<br />
Beppe Parazzini, già presidente nazionale. In merito<br />
all’uso e abuso del diritto di critica l’ex presidente<br />
ha ricordato che non bisogna aver paura<br />
né di litigare né di discutere apertamente ma, una<br />
volta presa la decisione tutti i soci Ana devono attenervisi,<br />
appunto perché rispettare le regole e condividere<br />
certi valori fa parte dell’essere <strong>alpini</strong>. Discutere nei corridori,<br />
tramare e remare contro, fa parte di quella sottocultura<br />
da sacrestia che non appartiene all’Ana. Poi, tra molti applausi,<br />
Parazzini ha sottolineato che la stampa alpina ha tra<br />
i suoi doveri quello di correggere e criticare all’occorrenza<br />
anche l’operato della politica. Proprio perché l’Ana vive<br />
nella società facendo del bene, quando vede che qualcosa<br />
non va per il verso giusto deve dirlo francamente, nel rispetto<br />
istituzionale, ma senza remore. Questa capacità di<br />
onesta critica da parte della stampa alpina verso la politica,<br />
I relatori, al centro Corrado Perona<br />
I delegati<br />
osserva però Parazzini, lungo gli anni sembra essersi persa,<br />
ed è ora di recuperarla.<br />
… e di Corrado Perona<br />
Ci fa molto piacere che il presidente nazionale Corrado<br />
Perona, all’inizio della relazione conclusiva abbia citato un<br />
articolo sul futuro della stampa alpina pubblicato da Alpin fa<br />
grado qualche numero fa (n.5 2007). Il presidente ha preso<br />
spunto da una nostra domanda: considerata l’incertezza generale,<br />
chi deve dettare la linea editoriale dei giornali <strong>alpini</strong>.<br />
Perona è partito da qui per stabilire<br />
alcune cose decisive. Intanto i giornali<br />
hanno il compito di tener viva la memoria<br />
storica e di valori che l’Ana rappresenta.<br />
In secondo luogo, devono fare il puntuale<br />
resoconto delle nostre numerose e importanti<br />
attività. E, infine, i periodi Ana<br />
devono essere una finestra sulla società,<br />
considerato quanto gli <strong>alpini</strong>, almeno<br />
moralmente, siano in credito da essa senza<br />
aver paura di disturbare chissà chi.<br />
Così si è concluso un convegno che ha<br />
alternato spunti interessanti (il ruolo<br />
dell’informatica, il rapporto tra Ana e<br />
mass-media, interventi polemici ma utili)<br />
ad una discussione in alcuni parti soporifera.<br />
Fermo restando l’utilità e l’apprezzamento<br />
per il lavoro del CISA, siamo<br />
d’accordo con Vittorio Brunello: si decida<br />
un tema per il convegno e si svolga<br />
solo quella tematica. Parlare di tutto non<br />
serve a nessuno.<br />
Federico Murzio
6 - Nello zaino<br />
Ritorno in Bosnia, per costruire con il cuore<br />
Delegazione dell’Ana alla scuola cattolica di Zenica<br />
per uno scambio culturale con il liceo Quadri di <strong>Vicenza</strong><br />
Il progetto della Regione per la diffusione della cultura<br />
alpina nelle scuole trova terreno fertile al liceo scientifico<br />
Quadri di <strong>Vicenza</strong> e si spinge fino a Zenica, in Bosnia.<br />
Dove gli <strong>alpini</strong> del Triveneto avevano già costruito una<br />
scuola, sei anni fa, per dare un aiuto a un Paese che si stava<br />
risollevando dalla guerra. E dove una delegazione dell’Ana<br />
di <strong>Vicenza</strong> è tornata, ancora per costruire, non con le braccia<br />
ma con il cuore, per sostenere lo scambio culturale fra<br />
i ragazzi della città bosniaca e quelli del liceo Quadri. La<br />
visita compiuta da Luciano Cherobin, già vice presidente<br />
nazionale e incaricato dal Consiglio nazionale e dall’allora<br />
presidente Parazzini di seguire la costruzione della scuola,<br />
da Silvano Turato, di Grisignano, che andò a Zenica con<br />
glialtri <strong>alpini</strong> e si fece otto turni di lavoro e dal prof. Diego<br />
Peron, delegato del preside del liceo scientifico “Quadri”,<br />
ha permesso di incontrare una realtà vivace, una scuola<br />
bene organizzata (la frequentano 640 fra bambini e ragazzi,<br />
dall’asilo alla maturità), che contrasta con l’abbandono in<br />
cui versano molti edifci in un Paese che stenta a riprendersi<br />
dalle ferite della guerra.<br />
Con il Progetto di promozione della cultura alpina nella<br />
scuola, seguito per l’Ana di <strong>Vicenza</strong> da Luciano Cherobin,<br />
Regione Veneto e Ana vogliono tramandare ai ragazzi i nostri<br />
ideali <strong>alpini</strong> che con la fine della leva non passano più<br />
La scuola costruito daglli <strong>alpini</strong> a Zenica, Bosnia<br />
Foto ricordo di insegnanti e <strong>alpini</strong><br />
alle nuove generazioni. Il progetto è stato recepito dal liceo<br />
Quadri, una scuola già ben attrezzata negli scambi culturali<br />
con Romania e Olanda, che ha voluto coinvolgere la scuola<br />
bosniaca per la sua multimedialità. La KŚC di Zenica, une<br />
delle sette scuole cattoliche dell’Arcidiocesi di Sarajevo, è<br />
frequentata infatti da studenti cattolici, musulmani, ortodossi,<br />
protestanti, ebrei e atei e offre un bellissimo esempio di<br />
convivenza in un Paese dilaniato dalla guerra interetnica.<br />
La missione è servita quindi per gettare le basi di questo<br />
scambio culturale che prevede visite reciproche degli studenti<br />
delle due scuole, lezioni in classe, visite turistiche e<br />
una festa finale per suggellare la nuova amicizia. Il progetto<br />
è piaciuto subito agli insegnanti bosniaci e non ci è voluto<br />
molto a trovare un accordo. C’è molta voglia di vedere l’Italia<br />
e il primo viaggio a <strong>Vicenza</strong> dovrebbe farlo un gruppo di<br />
insegnanti.<br />
La scuola di Zenica è diretta da don Anto Ledi, un prete straordinario,<br />
diventato subito amico degli <strong>alpini</strong> (promosso “sul<br />
campo” alpino ad honorem), campione nazionale di sollevamento<br />
pesi, cantante e batterista, paladino di quella convivenza<br />
fra persone di religioni diverse che è l’unica strada per<br />
riportare la pace in una terra martoriata e divisa.<br />
Lo ha ribadito mons. Pero Sudar, vescovo ausiliare di<br />
Sarajevo, che ha ricevuto la delegazione dell’Ana in arcivescovado.<br />
Un incontro cordialissimo fra vecchi amici che<br />
si erano conosciuti durante la costruzione della scuola. “In<br />
Bosnia non c’è stata guerra religiosa – ha detto – L’hanno<br />
voluta i politici. Adesso il Paese è una federazione divisa in<br />
varie parti in base a etnie e religioni, serbi da una parte e cro-
Nello zaino - 7<br />
ati dall’altra, per evitare conviveneze difficili e tensioni. Da<br />
parte nostra c’è la più ferma opposizione all’ideologia che<br />
dice che solo da separati si può convivere. Noi diciamo invece<br />
che la pace dipende dalla capacità di convivenza di etnie e<br />
religioni diverse: si può e si deve imparare a vivere assieme<br />
accettando differenze che in realtà sono ricchezze.”<br />
Parole sacrosante per gli <strong>alpini</strong>, che con questa visita hanno<br />
potuto constatare che la “loro” scuola, “cugina” di quella di<br />
Rossosch, sta andando bene ed hanno contribuito a gettare<br />
le basi per il gemellaggio fra le due scuole. Adesso sperano<br />
che gli insegnanti bosniaci possano arrivare in tempo per<br />
l’adunata di Bassano, per far vedere loro migliaia di italiani<br />
che hanno i loro stessi ideali di amicizia, solidarietà e senso<br />
civico.<br />
Dino Biesuz<br />
Uno scambio di doni<br />
La fanfara storica ricorda Nikolajewka, 65 anni dopo<br />
Grande successo della serata culturale al Teatro Nuovo di <strong>Vicenza</strong><br />
Sabato primo marzo si è svolta nella splendida cornice<br />
del Teatro Nuovo di <strong>Vicenza</strong> una serata culturale alpina.<br />
L’argomento era tra i più cari alla storia dell’Ana, alle Truppe<br />
Alpine e alla comunità vicentina: il 65° anniversario della<br />
battaglia di Nikolajewka.<br />
La commemorazione è stata organizzata dalla sezione con<br />
la generosa disponibilità della Biblioteca Bertoliana, del<br />
Comune e della Provincia di <strong>Vicenza</strong>.<br />
Presentata dal nostro Gianni Periz, la manifestazione ha contato<br />
sul prezioso contributo musicale della Fanfara Storica<br />
della sezione berica, dei cori <strong>alpini</strong> di Lumignano, Creazzo<br />
e Thiene.<br />
Numerosi sono stati i contributi umani e i ricordi che hanno<br />
permesso ai molti presenti di immergersi in una pagina di<br />
storia che, fino ad oggi, è stato patrimonio esclusivo della memoria<br />
degli <strong>alpini</strong>. Da Gianni Periz a Giuseppe Galvanin, da<br />
Mario Giulianati a Domenico Innecco, da Enrico Hullweck<br />
a Nereo Galvanin, da Giobatta Danda a Mario Lugaresi a<br />
Domenico Tizian, tutti gli interventi hanno sottolineato a seconda<br />
dell’esperienza i sentimenti che la campagna di Russia,<br />
la ritirata e la battaglia di Nikolajewka suscitano in loro.<br />
Particolarmente importante e suggestivo è stato il contributo<br />
di Luchini, che leggendo alcuni brani del libro “Vistù” di<br />
Giobatta Danda ha riportato alla memoria di tutti la tragicità,<br />
il valore e i sacrifici dei soldati in terra di Russia, senza retoriche<br />
e senza inutili moralismi.
8 - Nello zaino dei giovani<br />
Iniziative e programmi<br />
della Commissione Giovani<br />
La Commissione Giovani ha predisposto per il 2008 un programma<br />
di attività che riportiamo qui sotto.<br />
Prossimi appuntamenti a Bassano per l’adunata nazionale.<br />
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CAMMINATA DELLE FONTANE<br />
A SAN VITO DI BRENDOLA<br />
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20 aprile 2008
Gli Alpini e lo Sport - 9<br />
Le attività dei gruppi sportivi<br />
Trofeo Periz a Posina<br />
Ottima riuscita della gara denominata Trofeo Periz, organizzata<br />
dal Gruppo Sportivo Alpini di <strong>Vicenza</strong> dal locale gruppo<br />
Alpini e dalla sezione ANA di <strong>Vicenza</strong>.<br />
Il percorso particolarmente apprezzato da tutti gli atleti offre<br />
spunti panoramici particolarmente belli e originali. Oltre un<br />
centinaio di atleti si sono dati appuntamento a Posina domenica<br />
26 agosto 2007 per disputare il 19° trofeo di corsa in<br />
montagna.<br />
La gara maschile non ha lasciato scampo ed è stata vinta da<br />
Stefano Bertoldo del gruppo di Zanè mentre per le donne si<br />
è imposta Paola Fedeli del gruppo di Malo.<br />
Lo stesso gruppo che alla fine vince, anche se per pochi punti,<br />
prevalendo sul gruppo di Chiuppano. Ecco la classifica<br />
finale::<br />
cat:a (fino 39 anni)<br />
1° Poletto Roberto, gruppo di Chiuppano<br />
2° Grasselli Denis, gruppo di Santorso<br />
3° Spanevello Lucio, gruppo di San Quirico<br />
cat:b (da 40 a 49 anni)<br />
1° Bertoldo Stefano, gruppo di Zanè<br />
2° Bianchini Davide, gruppo di Malo<br />
3° Frattantonio Giuliano<br />
cat:c (da 50 a 59 anni)<br />
1° Savio Ennio, gruppo di Settecà<br />
2° Munaretto Giuseppe, gruppo di San Rocco<br />
3° Danzo Luciano, gruppo di Valli del Pasubio<br />
cat:d (oltre 60 anni)<br />
1° Marchesano Giorgio, gruppo di Malo<br />
2° Pillan Ampelio, gruppo Tosato Borgo Casale<br />
3° Gasparini Adriano, gruppo di Chiuppano<br />
Categoria femminile:<br />
1° Fedeli Paola, gruppo di Malo<br />
2° Scorzato Tiziana, gruppo di Malo<br />
3° Bassan Rosanna, gruppo di Settecà<br />
Cena sociale GSA<br />
Anche quest’ anno numerosi sono stati gli atleti del GSA<br />
che hanno partecipato alla cena sociale, svoltasi presso il<br />
ristorante dalla Irma di Arsiero il 30.11.2007. La serata, ben<br />
presto animata dai racconti delle gare, delle imprese compiute<br />
e dai traguardi conquistati dai nostri atleti, ha lasciato<br />
spazio anche a numerosi progetti e speranze per la stagione<br />
futura. Con l’occasione, sono stati inoltre consegnati dal<br />
presidente Olfeo Dal Lago e dai dirigenti i premi “ Scalatore<br />
d’Oro” agli atleti che hanno riportato i migliori risultati nelle<br />
gare di corsa in montagna del 2007. Sono stati dunque<br />
premiati: vincitore assoluto Poletto Roberto e vincitrice assoluta<br />
Bassan Rosanna. A seguire per la categoria maschile<br />
al 2° posto l’atleta Spanevello Lucio e al 3° Grasselli Denis.<br />
Per la categoria femminile al 2° posto Pertegato Giuliana.<br />
Le restanti posizioni di categoria distribuite secondo le fasce<br />
d’età 40-50 e over 50 vedono classificati rispettivamente<br />
Fratantonio Giuliano al primo posto, al secondo Luigino<br />
Mosele e al terzo Davide Zigliotto.Per gli over 50 il primo<br />
posto spetta ad Ennio Savio, il secondo a Danzo Luciano e il<br />
terzo a Valente Raffaello. Al termine della simpatica serata<br />
gli atleti si sono scambiati auguri e complimenti ed un arrivederci<br />
al prossimo anno con tante vittorie e soddisfazioni<br />
da condividere.<br />
Giavera del Montello<br />
La Corrida di Santo Stefano<br />
Un momento della premiazione<br />
A questa manifestazione, che costituiva anche la prova inaugurale<br />
del circuito Aspettando Treviso Marathon, hanno partecipato<br />
circa 700 atleti con larga presenza di atleti master da<br />
tutto il Triveneto.
10 - Gli Alpini e lo Sport<br />
In una giornata, normalmente dedicata al riposo post natalizio,<br />
alcuni coraggiosi atleti del GSA si sono cimentati in<br />
questa gara podistica che ha visto impegnato i master maschili<br />
per un totale di km 9,8 e i master femminili per km<br />
5,3. Si sono così classificati: Stefano Bertoldo 3° cat. MM40,<br />
Giorgio Centofante 1° cat MM45, Rocco Ritunnano 7° cat<br />
MM50 e Anna Campese 6° cat MF45.<br />
GSA……. in pillole<br />
Vescovi Michele del Gsa <strong>Vicenza</strong>, vince il titolo<br />
individuale,campionati italiani cittadini di sci di fondo.<br />
Ruaro Marco, Magnabosco Davide, Affolati Alberto si aggiudicano<br />
il titolo italiano senior di fondo a squadre.<br />
Ottimi piazzamenti nelle prestigiose gare di gran fondo<br />
italiane anche per Alfio<br />
Di Gregorio, Daniela<br />
Carmagnola e Corso<br />
Vittorino (nella foto con<br />
il pres. Naz. ANA Perona<br />
alle premiazioni dei campionati<br />
nazionali di Fondo<br />
ANA, svoltisi il 3 febbraio<br />
in Val Grisenche (Aosta).<br />
Raffaello Valente primo<br />
assoluto di cat. MM55<br />
durante la mezza marat.<br />
Di Arco (TN) del 18 novembre<br />
2007. Bene anche<br />
Poletto Roberto 3° MM35,<br />
Zambolin Lino 10° MM55,<br />
Zamberlan Corrado 25°<br />
MM40,Fontana Adriano<br />
32° MM 45, Ronzani<br />
Maurizio 39° MM40,<br />
Zorzi Mario 63° MM55.<br />
Anna Campese e Giorgio<br />
Centofante si aggiudicano<br />
la medaglia d’oro per<br />
aver vinto la combinata Cross+Strada 2007 di Giavera del<br />
Montello, entrambi per la categoria Master 45.<br />
Anna Campese<br />
Monterfortiana<br />
14° maratonina Negozi Dem<br />
20 gennaio 2008<br />
Anche quest’anno alcuni atleti/e del GSA si sono ritrovati in<br />
una fredda e nebbiosa domenica di fine gennaio per partecipare<br />
alla mezza maratona competitiva che si abbinava anche<br />
con il 7° trofeo Sante Ferroli riservato agli Alpini. Tra 1400<br />
atleti al via i nostri hanno ottenuto posizioni di assoluto merito,<br />
tenuto conto del percorso che prevedeva una prima parte<br />
(dal 1° al 10° km) di percorso in rapida salita fino a raggiungere<br />
un dislivello di 300 mt in coincidenza con il sito di Fittà,<br />
una impegnativa discesa che si estende dal 10° al 15°km per<br />
terminare in pianura, attraversare l’abitato di Soave e concludersi,<br />
ancora in salita, in piazza a Monteforte d’Alpone.<br />
I nostri atleti si sono imposti come segue: atleta Campese<br />
Anna 13° classificata cat. F3, atleta Ciscato Carla 46° classificata<br />
cat.F3. Al maschile gli atleti, più numerosi, hanno<br />
registrato le seguenti posizioni: Ronzani Maurizio 46°classificato<br />
cat.M3, Cosaro Valentino 39°cat M4, Tonin Bruno,<br />
Santoro Francesco, entrambi cat. M5 si classificano rispettivamente<br />
35° e 51°.<br />
Soddisfazione alla Stravicenza<br />
Questa corsa su strada di 10 km, che si snoda tutta attorno<br />
alla splendida cornice della città di <strong>Vicenza</strong>,<br />
è giunta alla sua ottava edizione e viene per la prima volta<br />
inserita nel circuito “Gazzetta Run”, ciclo di gare su strade in<br />
tutta Italia patrocinate dalla Gazzetta dello Sport. Immortalati<br />
dallo scatto di Gec Marchetto, ecco alcuni dei nostri atleti che<br />
hanno partecipato alla gara. Il gruppo del GSA ha schierato<br />
20 atleti e 4 atlete che non hanno lasciato nulla di intentato e<br />
hanno dato enormi soddisfazioni al gruppo che, per una volta<br />
tanto, “giocava in casa”. Un plauso a tutti e a tutte, in particolare<br />
a Grasselli Denis 1° categoria M35, Poletto Roberto<br />
2° stessa categoria, Centofante Giorgio 1° cat M45, Valente<br />
Raffaello 2° cat.M55 e Danese Antonietta 2° cat.MF55.<br />
A cura di Anna Campese.
Le nostre storie - 11<br />
“L’amore rubato”<br />
Avventura a lieto fine di un alpino e del suo cappello<br />
È successo nel lontano<br />
settembre 1943. Quel famoso<br />
settembre…<br />
Nella regione del<br />
Montenegro era schierato<br />
un reparto della divisione<br />
“Val Isonzo” di cui faceva<br />
parte l’artigliere da<br />
montagna Luigi “Gigi”<br />
Barbieri, classe 1920 di<br />
Dueville. In quel tormentato<br />
Paese venne raggiunto un bel giorno dalla lieta comunicazione,<br />
pervenuta dal Comando di Divisione che lo informava<br />
dell’immediato suo congedo illimitato in quanto 3°<br />
fratello in armi in contemporanea…per lui tutte le sofferenze<br />
sarebbero cessate e la guerra finalmente e definitivamente<br />
finita per sempre.<br />
Sarebbe tornato a casa, avrebbe rivisto i genitori, la morosa<br />
e, dopotutto, da questa storia ne sarebbe uscito avendone<br />
pagato, in definitiva, un prezzo abbastanza contenuto. Partì<br />
dunque, subito, dal Montenegro, affardellato di tutto il suo<br />
corredo militare, compreso il fucile che avrebbe dovuto restituire<br />
successivamente a <strong>Vicenza</strong>. Lungo il percorso verso<br />
casa però, in una delle tante stazioncine dove la tradotta<br />
sostava per un’ennesima volta, fu catturato da un manipolo<br />
di tedeschi impegnati, in quei fatidici giorni, a rastrellare<br />
tutti gli sbandati del disciolto Regio Esercito, stipato in un<br />
carro bestiame,ovviamente privo di servizi igienici e piombato<br />
dall’esterno e inviato in uno dei tanti campi di concentramento<br />
in Germania. Dopo tre giorni di un viaggio che<br />
sembrava interminabile, senza cibo ne acqua, all’arrivo fu<br />
ammassato con gli altri suoi disgraziati compagni di viaggio<br />
in una della baracche di accettazione dei deportati, qui fu depredato<br />
del suo corredo e denudato, ma non completamente<br />
in quanto il suo cappello d’artigliere alpino se lo teneva ben<br />
strettamente calato in testa. Ma i tedeschi volevano anche<br />
quell’ultimo indumento e allora giù botte ma Gigi resisteva<br />
anzi ribadiva ai suoi aguzzini che mai e poi mai e per nessun<br />
motivo avrebbe consegnato il suo cappello: ultimo baluardo<br />
che lo faceva sentire vivo, italiano, soldato, cittadino, essere<br />
umano con ancora un pizzico di dignità. Alla fine gli<br />
lasciarono il cappello dopo averlo picchiato ancora e ancora<br />
a sangue e lo vestirono con la divisa da prigioniero sul dorso<br />
del quale era cucita una grande “I”, “I”per italiano, in segno<br />
di disprezzo.<br />
Alla liberazione lui tornò a casa con il suo cappello alpino,<br />
sgualcito, un po’ intarmato e macchiato da paure, tristezze e<br />
disperazione ma anche pieno di intimo orgoglio.<br />
C’era la solita originale penna marrone su quel cappello,<br />
smozzicata e rotta a metà…come la colonna mozza posta<br />
sulla cima dell’Ortigara, nessun distintivo, nessun fregio,<br />
solamente la medaglietta che testimoniava il suo servizio in<br />
Montenegro.<br />
Durante tutti questi anni, l’artigliere alpino Gigi ha sempre<br />
avuto la massima cura del suo cappello, testimonianza di<br />
una gioventù donata alla Patria.<br />
Circa tre mesi fa però, il fatto esecrabile, in occasione di una<br />
serata conviviale in un ristorante che vedeva riuniti alcuni<br />
paesani ex deportati in Germania. Il reduce Luigi aveva portato<br />
con se il suo cappello alpino, testimone di tanti ricordi e<br />
l’aveva posato sopra un mobile del locale per la cena con gli<br />
amici, alla fine però dopo i saluti e gli arrivederci al momento<br />
di riprendersi il cappello Luigi si accorge con sgomento<br />
subito e con infinita amarezza poi che il “suo” cappello non<br />
c’era più.<br />
Alpino Luigi Fabrello<br />
Fine della storia! Per<br />
ora, perchè noi <strong>alpini</strong><br />
siamo fiduciosi<br />
e testardi: fiduciosi<br />
che la persona che<br />
si è appropriata del<br />
cappello rinsavisca<br />
e lo faccia riavere al<br />
suo legittimo proprietario,<br />
e testardi<br />
perché, nei limiti del<br />
possibile, continueremo a cercare, tutti assieme il cappello<br />
dell’artigliere alpino Luigi. Questa storia è stata fatta conoscere<br />
dall’autore dello scritto che ha anche autorizzato a<br />
farla pubblicare su “Alpin fa grado”. È stata riportata anche<br />
sul bimestrale “Il giornale di Dueville” che lo aveva accompagnato<br />
in calce con il seguente messaggio: “per togliere<br />
dall’imbarazzo di una tardiva riconsegna, si consiglia all’autore<br />
del furto del cappello di depositare lo stesso, dentro<br />
ad una borsa di plastica sul tavolo in entrata del municipio.<br />
Sarà nostra cura poi farlo riavere al proprietario”.<br />
Giampietro Gollin<br />
Al momento di andare in stampa gli interessati c’informano<br />
che il cappello è stato riconsegnato al proprietario. Tutto è<br />
bene quel che finisce bene.<br />
La Redazione
12 - Cori<br />
Alpini e Montagne,<br />
il cd di Mario Zattera<br />
Cori<br />
Dal gruppo “Mario Pagani” di Arzignano riceviamo questa<br />
proposta musicale per tutti gli appassionati. Si tratta della<br />
raccolta di brani musicali cantati da Mario Zattera.<br />
I brani inseriti nel cd appartengono a quelli dell’ormai consolidata<br />
tradizione alpina, dal 33 (valore alpin) a Signore<br />
delle Cime. Per maggiori informazioni si è pregati rivolgersi<br />
alla sede del gruppo di Arzignano.<br />
“Quando ero piccolina”<br />
testi e cd di cori <strong>alpini</strong><br />
A metà strada tra <strong>Vicenza</strong> e le prime propaggini delle Alpi<br />
Vicentine, sorge Malo, operosa e dinamica cittadina con poco<br />
meno di 15.000 abitanti, grandi lavoratori come tanti altri loro<br />
conterranei. A distinguerli è però una caratteristica che sembrerebbe<br />
contrastare con il luogo comune, a volte diffuso a torto<br />
su queste genti: lavoro & schei! I maladensi sembrano infatti<br />
nutrire una particolare sensibilità per le arti, tra cui spicca la<br />
musica nelle sue varie espressioni.<br />
A Malo il Gruppo Alpini è una realtà certamente importante:<br />
sia per quantità, con i suoi oltre ottocento iscritti che lo porta ad<br />
essere in assoluto il Gruppo più numeroso d’Italia sia in qualità<br />
per la presenza tra le sue fila, di personaggi di chiara fama e<br />
valore nei settori imprenditoriali, culturali ed artistici.<br />
Solo per fare qualche nome: Silvio Eupani, scrittore e cantante<br />
lirico – Vito Mantia, alpino del “Feltre”, scrittore e reduce di<br />
guerra, dal nome quasi esotico ma vicentino di nascita e di madre<br />
– Luigi Meneghello, scrittore di fama internazionale; ma è<br />
di Mario Lanaro però che ora vogliamo parlare. Nel 1981, durante<br />
il suo servizio militare, egli ha diretto e portato al successo<br />
il Coro della Brigata Julia. Docente presso il Conservatorio di<br />
Verona, è noto in Italia ed all’estero per la sua competente attività<br />
direttoriale e di composizione nell’ambito della coralità.<br />
Proprio da lui è nata l’idea per una splendida iniziativa, immediatamente<br />
recepita dal Gruppo: la realizzazione di una pubblicazione<br />
dal titolo: “Quando ero piccolina”,ove sono raccolte<br />
trenta sue composizioni per coro maschile.<br />
La raccolta offre proposte che rimangono fedeli allo stile corale<br />
popolare ed alpino con brani d’obbligo quali: Trentatré, Inno<br />
Nazionale, La madre dell’alpino, etc., fino a spaziare in composizioni<br />
leggere e brani liturgici, motivo di ricerca per molti<br />
cori. L’opera è corredata da un CD dal contenuto innovativo, ad<br />
uso degli “addetti ai lavori” ove il Maestro Lanaro, in una sorta<br />
di chiacchierata a distanza, analizza al pianoforte le composizioni,<br />
offrendo validi spunti ed un supporto nella concertazione,<br />
mirato ad un arricchimento dei repertori dei vari cori. Lo stesso<br />
nostro Inno Nazionale, viene proposto in una facile armonizzazione<br />
e potrebbe diventare il brano di riferimento per la conclusione<br />
a cori uniti, delle nostre rassegne.<br />
Ebbene, il Gruppo Alpini di Malo non solo si è fatto carico della<br />
realizzazione dell’opera ma ha anche provveduto ad inviarla ai<br />
120 Cori ANA esistenti in Italia, ai Cori dei congedati delle cinque<br />
Brigate alpine, al Coro della Smalp e ad un’altra cinquantina di<br />
importanti gruppi musicali sparsi su tutto il territorio nazionale.<br />
È un impegno che gli Alpini maladensi hanno affrontato con<br />
piacere e con l’intenzione di estendere la loro passione – il loro<br />
coro misto “El Livergon”, conta oltre quaranta elementi – sviluppando<br />
nuovi rapporti in un panorama culturale ad ampio respiro,<br />
proiettato ben oltre le iniziative locali, sperando di essere<br />
di stimolo per tutta l’attività corale alpina.<br />
Gigi Girardi (gruppo<strong>alpini</strong>malo@libero.it)
Storia dei reparti - 13<br />
Un altro pezzo di storia del nostro Esercito scompare.<br />
1° Reggimento Fanteria “San Giusto”<br />
Normalmente la nostra rubrica<br />
di storia è dedicata ai Reparti<br />
Alpini, questa volta riteniamo<br />
doveroso dedicare lo spazio a al<br />
1° Reggimento di Fanteria “SAN<br />
GIUSTO” ovvero il piú antico<br />
reparto del nostro Esercito, noto<br />
tra l’altro per cravatta rossa, che<br />
lo scorso 31 marzo è stato sciolto<br />
con una cerimonia svoltasi nella<br />
Caserma Vittorio Emanuele III<br />
di Trieste.<br />
Storia<br />
Il 1° Reggimento di Fanteria “San Giusto” è diretto discendente<br />
della più antica unità militare italiana, il reggimento<br />
“Fleury”, creato dall’omonimo marchese nel 1621. A partire<br />
dal 1624 il reggimento è al servizio di Casa Savoia, a cominciare<br />
da Carlo Emanuele I, cambiando denominazione in<br />
Reggimento Marolles nel 1631 ed in Reggimento Francese<br />
di Sua Altezza Reale nel 1640. Nei suoi primi 170 anni di<br />
esistenza, l’unità svolge il ruolo di guardia reale dei sovrani<br />
piemontesi.<br />
Il primo scioglimento giunge nel 1790, per giuramento di<br />
fedeltà al Re di Sardegna. Nel 1814, in piena guerra napoleonica,<br />
viene ricostituito con il nome di Reggimento Savoia,<br />
divenendo l’anno dopo Brigata Savoia. Il Reggimento, stante<br />
l’ampliamento della Brigata stessa, cambia numerazione<br />
dal 1831 (1º Fanteria) al 1839 (11º Fanteria). Nel 1860,<br />
dopo l’unità d’Italia e la cessione della Savoia alla Francia,<br />
la Brigata assume il nome di “Re” ed il reggimento diviene<br />
prima 1º Fanteria (1871), poi 1º Fanteria “Re” (1889). Nella<br />
prima guerra mondiale viene impiegato sul fronte delle<br />
Prealpi Venete. Nel 1926 il riordinamento del Regio Esercito<br />
sancisce l’assegnazione del 1º Reggimento Fanteria “Re”<br />
alla XIII Brigata Fanteria. Nel 1939 confluisce, con il “gemello”<br />
2º Fanteria ed il 23º Artiglieria, nella 13ª Divisione<br />
“Re”. Durante il secondo conflitto, il reparto è impegnato sul<br />
fronte balcanico prima durante l’invasione della Grecia, poi<br />
schierato in Bosnia in funzione anti-partigiana. Rimpatriato<br />
nella primavera del 1943 ed attestato a Roma, il 1º Fanteria<br />
partecipa alla difesa della capitale a Porta S. Paolo, impegnando<br />
per due giorni assieme a reparti della neoricostituita<br />
Divisione “Ariete” le soverchianti forze d’invasione tedesche.<br />
Il 10 settembre 1943 il reparto si scioglie.<br />
Il 1º ottobre 1975 da uno dei battaglioni del Comando Truppe<br />
Trieste prende vita il 1º Battaglione Fanteria Motorizzato<br />
“S. Giusto”, cui sono affidate la bandiera di guerra, le insegne<br />
e le tradizioni del 1º Fanteria. Dopo la soppressione del<br />
Comando, il 1º febbraio 1991, il battaglione assume il nome<br />
di 1º Reggimento Fanteria “S. Giusto” (nome mutato in 1º<br />
Reggimento “S. Giusto” nel 1992) con sede nella caserma<br />
“Vittorio Emanuele III” di via Rossetti 76 a Trieste.<br />
All’unità vengono affidati compiti addestrativi, preparando<br />
le reclute di leva per i reparti del COMFOD 1 fino alla soppressione<br />
del servizio militare obbligatorio. Successivamente<br />
viene adibita ad attività addestrativa similare nei confronti<br />
dei volontari in ferma prefissata.<br />
Mostreggiature<br />
Basco nero, recante fregio classico della fanteria (due fucili<br />
incrociati con fiamma sovraimposta e racchiusi in un cerchio)<br />
con il distintivo n. 1. Mostrine rettangolari nere, con doppia<br />
banda laterale rosso scarlatto e stelletta sul fondo. “Goccia”<br />
da tasca raffigurante lo stemma reggimentale. Cravatta rossa,<br />
che riporta la tradizione del 1º Fleury (i cui componenti<br />
si distinguevano appunto per un nastrino rosso appuntato al<br />
bavero della giacca).<br />
Onorificenze<br />
La bandiera di guerra del reggimento è fregiata di due medaglie<br />
d’argento ed una medaglia di bronzo al Valor militare,<br />
nonchè dell’Ordine militare d’Italia.<br />
Alberto Pieropan<br />
La storia del Battaglione<br />
Alpini <strong>Vicenza</strong><br />
Il Battaglione <strong>Vicenza</strong>, facente parte del 9° Rgt Alpini,<br />
Div. Julia, ha visto purtroppo raramente descritte da testimoni<br />
diretti le sue gesta nel Fronte Greco-Albanese<br />
e nel Fronte Russo, se si esclude il bellissimo libro<br />
scritto da Franco Brunello. Il perchè è presto detto: il<br />
Battaglione è stato decimato nei monti della Grecia, da<br />
Selletta Cristobasile al Monte Chiarista, fino al terribile<br />
Monte Scindeli. I pochi ritornati, aggiunti agli <strong>alpini</strong><br />
delle classi 1921-22 sono partiti per la Russia e solo<br />
172 <strong>alpini</strong> e 4 ufficiali sono usciti dalla sacca, sui quasi<br />
1600 partiti da Gorizia, ai quali vanno aggiunti i pochi<br />
superstiti della prigionia, ed i feriti e i congelati durante<br />
le battaglie a Seleny Yar. È intenzione della <strong>Sezione</strong>, che<br />
porta il nome del glorioso Battaglione <strong>Vicenza</strong>, rendere<br />
merito ad un reparto che ha ricevuto sul campo ben 3<br />
Medaglie d’Oro al Valor Militare in Grecia-Albania e<br />
4 in Russia. Pertanto chiediamo ai reduci e ai loro familiari,<br />
di farci sapere se sono in possesso di memorie,<br />
foto, lettere e documenti, che ci potranno aiutare a ricostruire<br />
meglio la storia di questo eroico Battaglione. Per<br />
quanto sopra si prega di contattare la <strong>Sezione</strong><br />
Manuel Grotto
14 - Adunata<br />
L’importanza di sfilare<br />
A Bassano, tra gli <strong>alpini</strong> e la gente<br />
È molto difficile scrivere qualcosa di nuovo sull’adunata nazionale.<br />
Eppure, in questi giorni di preparativi frenetici, dobbiamo<br />
trovare anche il tempo per fermarci e capire per cosa<br />
stiamo lavorando. Qual è il senso e il valore del nostro impegno<br />
La risposta credo sia nella sfilata, cioè il fulcro di tutta<br />
la manifestazione. Attraversare le vie della città scandendo il<br />
passo ai suoni della musica è una tradizione che affonda le<br />
radici nel lontano passato. Più recentemente, a 90 anni dalla<br />
fine del primo conflitto mondiale, ricordiamo i battaglioni<br />
<strong>alpini</strong> che decimati, abbruttiti dalla guerra, stanchi, scendevano<br />
dalle montagne della battaglia e rientravano nelle città.<br />
Oggi, il senso di sfilare sta soprattutto nel ringraziare la città<br />
ospite e confermare un legame con la cittadinanza che, dovunque<br />
avvenga, è sempre forte. È quindi un grande segno di<br />
solidarietà con la popolazione, ma non è solo questo.<br />
***<br />
Marciare ordinatamente, con serietà e l’abbigliamento adeguato<br />
è un segno di civiltà, educazione e correttezza che rispecchia<br />
appieno i valori e la cultura della montagna. Un<br />
segno che inizia dal ‘miracolo’ dell’ammassamento. Basti<br />
pensare che dalla confusione, dal via vai di persone che s’incontrano<br />
e scontrano come in formicaio impazzito, si arriva<br />
all’ordine degli scaglioni pronti, quasi sempre puntuali<br />
a mettersi in marcia. Il concetto dell’allineamento è nella<br />
vita una predisposizione innaturale. Eppure, nel microcosmo<br />
delle adunate degli <strong>alpini</strong>, esso diventa un fatto normale, un<br />
segno di distinzione e appartenenza. Cosa questa che sembra<br />
incomprensibile a chiunque non abbia svolto il servizio<br />
militare tra gli <strong>alpini</strong>; e che nei tempi presenti è decisamente<br />
controcorrente.<br />
In effetti, per essere ‘allineati e coperti’ gli ordini impartiti<br />
dai responsabili sono minimi, quasi amichevoli. Quante volte<br />
la baraonda ha regnato sovrana fino a pochi minuti prima<br />
della partenza, ed è bastato il suono del 33 per mettersi in<br />
ordine e partire<br />
***<br />
Ecco allora che l’importanza di sfilare è nel ricordo e nel rispetto.<br />
Intendiamoci, il rispetto di cui parlo non è quello servile<br />
e susseguioso che purtroppo sembra essere così in voga<br />
oggigiorno. Qui, tra gli <strong>alpini</strong>, il rispetto è prima di tutto l’educazione<br />
e la fierezza di dimostrare ancora una volta l’appartenenza<br />
alle Truppe Alpine. Soprattutto, la sfilata rappresenta il<br />
desiderio di tramandare i valori morali e i consigli di vita che<br />
chi ci ha preceduto ci ha tramandato, e che noi abbiamo il dovere<br />
di lasciare a chi verrà dopo di noi. E dobbiamo farlo con<br />
l’umiltà di sempre, senza aver l’arroganza di imporre nulla a<br />
nessuno. Ben sapendo che quello che noi stiamo per fare è il<br />
risultato di un percorso umano. Non sempre facile, certo, ma<br />
che rispecchia oggi come ieri gli imperativi in cui crediamo.<br />
Gianni Periz<br />
Programma della Fanfara Storica sezionale <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong><br />
Esibizioni per il 2008 - Aggiornamento del 20 Aprile<br />
9 Maggio – Venerdì<br />
Cittadella – ore 15,00<br />
Bassano – ore 19,00<br />
11 Maggio – Domenica pomeriggio<br />
Bassano – Adunata Nazionale<br />
25 Maggio – Domenica pomeriggio<br />
Castelnovo<br />
31 Maggio – Sabato pomeriggio e sera<br />
Este<br />
1 Giugno – Domenica<br />
Grisignano di Zocco<br />
7 Giugno – Sabato<br />
Altavilla Vicentina<br />
15 Giugno – Domenica<br />
San Gottardo<br />
6 Luglio – Domenica pomeriggio<br />
Fimon<br />
27 Luglio – Domenica mattinata<br />
<strong>Vicenza</strong> – “Vicentini nel mondo”<br />
7 Settembre – Domenica<br />
Monte Pasubio<br />
21 Settembre – Domenica<br />
Arsiero – Adunata Sezionale<br />
28 Settembre – Domenica mattinata<br />
Grumolo delle Abbadesse<br />
5 Ottobre – Domenica pomeriggio<br />
Monte di Malo<br />
2 Novembre – Domenica mattinata<br />
Orgiano<br />
9 Novembre – Domenica<br />
Trento – Adunata Triveneto<br />
14 Dicembre – Domenica<br />
Milano – Commemorazione dei Caduti
Adunata - 15<br />
Così la sfilata a Bassano<br />
Disposizioni generali<br />
L’inquadramento, salvo dove previsto, sarà per file di 9 Alpini<br />
Ritrovo all’ammassamento fra le ore 15,00 e le ore 15,30 nel<br />
Settore 6, dietro la caserma Monte Grappa.<br />
N.B. = Il C.D.S., inquadrato per file di 5, nell’ordine:<br />
Consigliere Nazionale di riferimento<br />
Consiglieri componenti la Giunta<br />
Consiglieri<br />
Revisori dei conti ed ex Presidenti di <strong>Sezione</strong><br />
In prossimità delle tribune tutto il C.D.S. saluterà militarmente<br />
il labaro nazionale, il gonfalone della città di Bassano<br />
e le autorità in tribuna.<br />
Per i componenti il C.D.S. È gradito l’abito scuro o comunque<br />
giacca e cravatta<br />
PER I RESPONSABILI DI SCAGLIONE<br />
Portarsi in zona ammassamento almeno 15 minuti prima<br />
dell’orario previsto e tenersi costantemente informati su come<br />
procede la sfilata perché gli orari indicati potrebbero subire<br />
variazioni in più od in meno anche in misura significativa<br />
Inquadrare gli <strong>alpini</strong> possibilmente con uniformità cromatica<br />
cercando di mettere nelle prime file e nelle ultime file i<br />
gruppi in uniforme<br />
Si consiglia di sfilare a ranghi stretti per tre semplici motivi:<br />
a) facilità nel tenere il settore ordinato<br />
b) maggiore effetto scenografico<br />
c) consente ai primi ed agli ultimi di sentire la fanfara al centro<br />
ATTENZIONE<br />
Quest’anno le Fanfare sono state poste al centro degli<br />
Scaglioni per cui è necessario che il responsabile di Scaglione<br />
controlli che gli <strong>alpini</strong> che precedono la Fanfara non si avvantaggino<br />
poiché il passo dei suonatori è più corto del passo<br />
degli <strong>alpini</strong>.<br />
I responsabili di scaglione, in prossimità delle tribune, si<br />
porranno ai lati dello striscione e saluteranno militarmente<br />
il Labaro Nazionale, il Gonfalone della città di Bassano del<br />
Grappa e le autorità in tribuna.<br />
Ulteriori disposizioni saranno date ai responsabili di settore<br />
prima dell’inquadramento della <strong>Sezione</strong> in zona ammassamento.<br />
In tale occasione verrà loro consegnato il cartellino<br />
di servizio.<br />
NOTA: come indicato nell’ultimo consiglio, ogni responsabile<br />
di settore potrà farsi coadiuvare da altri 3 collaboratori<br />
che egli stesso si sceglierà ed ai quali, come ai responsabili<br />
di scaglione, prima dell’ammassamento verranno consegnati<br />
i relativi tesserini di servizio, tesserini che saranno già<br />
disponibili nella riunione del consiglio di fine aprile.
16 - Adunata<br />
Bassano 11 maggio 2008<br />
Inquadramento della <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong><br />
1° Scaglione<br />
Coordinatori Responsabili: Munari 335-5638638 - Dalla Vecchia 348-7803536 - Gatto - 328-6447315<br />
(Responsabile: Novello 393-934757796)<br />
Striscione “ SEZIONE DI VICENZA”<br />
(portato da 7 Alpini del Gruppo di Arsiero.)<br />
a 3 metri<br />
Militari in servizio - Ufficiali Generali e Superiori in congedo<br />
Alpini con incarichi speciali in <strong>Sezione</strong><br />
Autorità- Sindaci Alpini con cappello e con Fascia<br />
Tricolore<br />
a 3 metri<br />
FANFARA STORICA SEZIONALE<br />
a 3 metri<br />
Presidente e Vessillo Sezionale<br />
a 3 metri<br />
Vice Presidenti<br />
a 3 metri<br />
Consiglio Direttivo Sezionale<br />
Ex Presidenti Sezionali<br />
(schierato per 5)<br />
a 3 metri<br />
Blocco Gagliardetti dei Gruppi<br />
2° Scaglione<br />
(Responsabile: Simonelli 335-8055733)<br />
(striscione portato da 7 Alpini del Gruppo di S.<br />
BORTOLO)<br />
a 3 metri<br />
Striscione Portato da 7 Alpini del Gruppo<br />
di MONTEGALDA<br />
CON NOI SFILANO I NOSTRI CADUTI<br />
3 metri<br />
Striscione Russia<br />
a 3 metri<br />
Alpini Decorati e Reduci su automezzi<br />
a 3 metri<br />
Alpini zona<br />
<strong>Vicenza</strong> Città<br />
a 3 metri<br />
FANFARA DI POVOLARO<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Colli Vicentini– Riviera Berica<br />
3° Scaglione<br />
(Responsabile: Bressan 339-1027468)<br />
(striscione portato da 7 Alpini del gruppo di LONIGO)<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Val Del Guà<br />
Val Liona Alta – Val Liona Bassa
Adunata - 17<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Astico Brenta<br />
a 3 metri<br />
FANFARA DI COGOLLO<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Val d’Astico – Astico Pedemontana<br />
a 3 metri<br />
FANFARA DI VIVARO<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Berici Settentrionali – U. Masotto<br />
4° Scaglione<br />
(Responsabile: Stoppa 349-8795457)<br />
(striscione portato da 7 Alpini<br />
del Gruppo di SCHIO)<br />
a 3 metri<br />
Scudetti Brigate Alpine<br />
a 3 metri<br />
Alpini zona<br />
Val Leogra Bassa<br />
6° Scaglione<br />
(Responsabile: Filippi 333-9238615)<br />
(striscione portato da 7 Alpini del Gruppo<br />
di ARZIGNANO)<br />
a 3 metri<br />
rappresentanza del Gruppo Sportivo Sezionale<br />
a 3 metri<br />
Alpini zona<br />
Val Chiampo<br />
a 3 metri<br />
FANFARA DI CALTRANO<br />
a 3 metri<br />
Alpini zona<br />
Castellari Alto Bacchiglione<br />
CHIUDE<br />
Gruppo Alpini CALDOGNO<br />
a 3 metri<br />
FANFARA DI ARSIERO<br />
a 3 metri<br />
Alpini zone<br />
Val Leogra Alta – Monte Cimone<br />
5° Scaglione<br />
(Responsabile: Arbori 349-2919148)<br />
(striscione portato da 7 Alpini<br />
del Gruppo di THIENE)<br />
a 3 metri<br />
rappresentanza della Squadra<br />
Sanitaria Sezionale<br />
Nelle foto Bassano durante la Prima Guerra Mondlaie
18 - Adunata<br />
Gruppi, zone e responsabili<br />
Un aiuto per l’inquadramento della <strong>Sezione</strong><br />
Gruppo Zona Scaglione-Responsabile Tel. Gruppo Zona Scaglione-Responsabile Tel.<br />
1 Altavilla Vicentina Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
2 Alte Ceccato Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
3 Anconetta <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
4 Barbarano Vicentino Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
5 Bastia Di Rovolon Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
6 Brendola Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
7 Castegnero Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
8 Costozza Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
9 Creazzo Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
10 Ferrovieri A Giuriolo <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
11 Grisignano Di Zocco Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
12 Laghetto <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
13 Lisiera <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
14 Longare Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
15 Lumignano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
16 Maddalene <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
17 Meledo Di Sarego Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
18 Meneghello <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
19 Monte Berico VIcenza Città 2 Simonelli 3358055733<br />
20 Monticello Di Fara Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
21 Mossano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
22 Nanto Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
23 Nmontegalda Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
24 Polegge <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
25 Ponte Di Barbarano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
26 Reolon <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
27 San Bortolo <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
28 San Lazzaro <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
29 San Vito Di Brendola Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
30 Sovizzo Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
31 Tavernelle Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />
32 Villaga Belvedere Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
33 Villaganzerla Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />
34 Villagio Del Sole <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />
35 Agugliaro Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />
36 Albettone Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />
37 Almisano Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />
38 Alonte Val Liona Bassa 3 BrEssan 3391027468<br />
39 Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
40 Asigliano Val Liona Bassa 3 Bressan 3391027468<br />
41 Bagnolo Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />
42 Borgo Casale Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
43 Cagnano Val Liona Bassa 3 Bressan 3391027468<br />
44 Camisano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
45 Campedello Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
46 Campiglia Dei Berici Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />
47 Carmignano Di Brenta Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
48 Fimon Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
49 Grancona Val Liona Alta 3 Bressan 3391027468<br />
50 Grumolo Abbadesse Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
51 Lapio Di Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />
52 Lonigo Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />
53 Marola Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
54 Noventa Vicentina Umberto Masotto 3 Bressan 3356867450<br />
55 Orgiano Val Liona Bassa 3 Bressan 3356867450<br />
56 Perarolo Dii Arcugnano Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
57 Pianezza Di Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
58 Poiana Maggiore Val Liona Bassa 3 Bressan 3356867450<br />
59 Pozzolo Di Villaga Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
60 Quinto Vicentino Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
61 San Germano Dei Berici Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
62 San Giovanni In Monte Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
63 San Pietro In Gu Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
64 Sarego Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />
65 Sarmego Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
66 Setteca Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
67 Sossano Umberto Masotto 3 Bressan 3356867450<br />
68 Torri Lerino Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
69 Vancimuglio Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />
70 Villa Del Ferro Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
71 Zovencedo San Gottardo Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />
72 Arsiero Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
73 Cogollo Del Cengio Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
74 Enna Santa Caterina Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
75 Laghi Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
76 Lastebasse Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
77 Malo Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
78 Marano Vicentino Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
79 Monte Di Malo Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
80 Posina Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
81 Priabona Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
82 San Rocco Di Tretto Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
83 San Vito Di Leguzzano Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
84 Santantonio Del Pasubio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
85 Santorso Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />
86 Schio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
87 Seghe Di Velo Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
88 Tonezza Del Cimone Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
89 Torrebelvicino Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
90 Valli Del Pasubio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />
91 Velo D’astico Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />
92 Bolzano Vicentino Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
93 Bressanvido Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
94 Caltrano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
95 Calvene Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />
96 Carre Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
97 Centrale Di Zugliano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
98 Chiuppano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
99 Fara Vicentino Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />
100 Lugo Di <strong>Vicenza</strong> Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />
101 Montecchio Precalcino Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
102 Mosson Di Cogollo Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
103 Passo Di Rica Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
104 Piovene Rocchette Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
105 Poianella Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
106 Povolaro Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
107 Rozzampia Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
108 Sandrigo Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
109 Sarcedo Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />
110 Thiene Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
111 Villaverla Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
112 Zane Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />
113 Zugliano Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />
114 Arzignano Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
115 Caldogno Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
116 Castelnovo Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
117 Chiampo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
118 Costabissara Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
119 Crespadoro Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
120 Dueville Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
121 Gambellara Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
122 Gambugliano Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
123 Ignago Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
124 Isola Vicentina Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
125 Molino Di Altissimo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
126 Montebello Vicentino Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
127 Montecchio Maggiore Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
128 Monteviale Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
129 Monticello C.Te Otto Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
130 Montorso Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
131 Motta Di Costabissara Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
132 Nogarole Val CHiampo 6 Filippi 3339238615<br />
133 San Pietro Mussolino Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
134 Selva Di Montebello Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />
135 Torreselle Di Isola Vic. Castellari<br />
Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />
136 Zermeghedo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615
La vita dei Gruppi - 19<br />
Le attività dei Gruppi<br />
Lugo<br />
65° Anniversario di Nikolajewka<br />
officiata dal parroco don Matteo, è stata celebrata la “messa<br />
al campo”. Dopo i discorsi di rito, è stata presentata la<br />
nuova socia alpina, il caporale Elettra Rigoni. è seguita la<br />
sfilata, e la deposizione di una corona d’alloro al monumento<br />
ai Caduti. L’augurio a tutti è di rivederci al prossimo<br />
anniversario e continuare fino ad allora nell’impegno quotidiano<br />
per il bene comune.<br />
Campiglia dei Berici<br />
Gemellaggio con Calusco d’Adda<br />
Domenica 27 gennaio 2008 il nostro gruppo in collaborazione<br />
con la sezione di <strong>Vicenza</strong>, ha voluto ricordare<br />
con una cerimonia il 65° anniversario della battaglia di<br />
Nikolajewka. La strada del centro era addobbata di tricolori<br />
e grande è stata la partecipazione di pubblico e di <strong>alpini</strong><br />
con la presenza di sessanta gagliardetti. Il corteo è stato<br />
accompagnato verso la chiesa dalle note del “33” suonate<br />
dalla fanfara di Lugo; lì è stata celebrata la messa solenne.<br />
La seconda parte della cerimonia si è svolta in piazza 25<br />
Aprile, con gli onori alla bandiera ed ai Caduti davanti al<br />
glorioso monumento. Infine, hanno preso la parola per un<br />
saluto il sindaco di Lugo e il presidente sezionale Galvanin<br />
che ha voluto ricordare le 100mila gavette di ghiaccio che<br />
dal lontano gennaio 1943 non hanno fatto più ritorno. A<br />
conclusione della cerimonia il capogruppo ha invitato i presenti<br />
ad una breve riflessione su cosa è stato essere <strong>alpini</strong><br />
ieri e cosa vuol dire esserlo oggi.<br />
Marola<br />
50° Anniversario della Fondazione<br />
Il gruppo ha festeggiato il 50° anniversario di fondazione.<br />
Le celebrazioni sono iniziate con un spazio musicale del<br />
coro Amici dell’Obante di Valdagno; serata conclusasi con<br />
un’ottima partecipazione della cittadinanza. L’indomani,<br />
Si è svolta presso la sede del gruppo l’annuale cena sociale<br />
alla quale ha partecipato una delegazione del Gruppo <strong>alpini</strong><br />
di Calusco d’Adda (BG) nelle persone del capogruppo<br />
Giuseppe Mapello, Franco Danese e molti altri. L’incontrro<br />
è stato molto positivo perché, oltre a discutere degli attuali<br />
problemi sociali che possono interessare anche l’Ana, si è<br />
consolidata l’amicizia che da tempo lega i due gruppi.<br />
Arzignano<br />
Lo scambio di doni tra i due capigruppo<br />
Visita del col. Covelli dell’8° Rgt. Alpini<br />
Il 17 febbraio 2008 si è consolidata la consuetudine della<br />
visita del comandante dell’8° Rgt Alp. al gruppo delle<br />
penne nere di Arzignano. In occasione del rinnovo delle<br />
cariche direttive, il col. Comandante Luca Covelli, che da<br />
alcuni mesi guida il reparto è stao ospite del gruppo “Mario<br />
Pagani”.<br />
Accompagnato da un significativo numero di collaboratori,<br />
il col. Covelli ha manifestato compiacimento non solo per<br />
le molteplici attività del gruppo ma anche per la bontà dei
20 - La vita dei Gruppi<br />
A 90 anni dalla Grande Guerra<br />
Tra sabato 1 marzo e domenica 2, il gruppo ha allestito presso<br />
l’aula magna della scuola media Galileo Galilei di Brendola,<br />
una mostra di cimeli della prima guerra mondiale. Il materiale<br />
è stato gentilmente fornito da Gianni Massignan di Alte<br />
Ceccato, noto cultore di queste pagine di storia e attento collezionista.<br />
La mostra è stata pianificata all’interno della festa<br />
di s. Rocco, con l’intento di attirare l’attenzione della gente<br />
in un evento che, nel 90° anniversario della fine della Grande<br />
Guerra, assume caratteri di ricordo e riflessione.<br />
All’inaugurazione hanno partecipato le autorità civili locali,<br />
il capozona “Colli Vicentini”, e la dirigente scolastica Iole<br />
Frighetto. Quest’ultima ha sottolineato la gratitudine e il legame<br />
della scuola verso il gruppo, sperando che la proficua<br />
collaborazione continui anche per altre e diverse attività. La<br />
dirigente Frighetto e il capogruppo Giancarlo Lovato hanno<br />
infine concordato sull’importanza del fine formativo e informativo<br />
della mostra.<br />
San Vito di Brendola<br />
I 100 anni di Nelo<br />
Il col. Covelli e Paolo Marchetti<br />
rapporti che il sodalizio arzignanese intrattiene con il reggimento<br />
di Cividale, rapporti che si vanno sempre più consolidando<br />
in un clima di vera amicizia e comunità d’intenti.<br />
Brendola<br />
è stato festeggiato Zerbato Mariano che ha compiuto 100<br />
anni. Oltre ai figli Maddalena, Natalina, Luigino, Antonio,<br />
Graziella, Gelmina e alla sorella Angelina, tutto il paese ha<br />
partecipato alla festa del bel traguardo di “Nelo”. Nelo è il<br />
papà degli Alpini Luigino e Antonio che sono stati anche<br />
consiglieri del Gruppo. Il gruppo <strong>alpini</strong> di S.Vito, al nostro<br />
caro Nelo augura ancora tanti anni in salute.<br />
Maddalene<br />
Foto di gruppo con il caro Nelo<br />
Serata culturale<br />
Il 7 marzo presso la Chiesa locale, il gruppo ha promosso<br />
una serata storico-culturale: “La storia dei bombardamenti<br />
su <strong>Vicenza</strong> del 1943/45”. Le immagini erano inedite e<br />
i commenti erano a cura dell’alpino Giuseppe Versolato.<br />
La serata ha visto la partecipazione di molte persone e il<br />
riscontro è stato molto positivo. La serata si è conclusa con<br />
un rinfresco offerto dal gruppo e dal Circolo “Noi”.<br />
Caldogno<br />
Il canto della stella<br />
Un momento della mostra<br />
Anche nello scorso dicembre, come ormai da 26 anni a questa<br />
parte, gli <strong>alpini</strong> del gruppo di Caldogno sono passati per
La vita dei Gruppi - 21<br />
Borgo Casale<br />
Gli <strong>alpini</strong> adottano una scuola<br />
le vie del paese per annunciare<br />
la lieta novella.<br />
Fin dai primi di dicembre di<br />
ogni anno sono soliti allestire<br />
il grande carro provvisto di<br />
un’intelaiatura resa impermeabile<br />
con teli di plastica,<br />
addobbato esternamente con<br />
frasche di pino, arricchito da<br />
un piccolo Presepe, svariate<br />
luci natalizie e sormontato da<br />
una grande cometa luminosa,<br />
mentre l’interno è attrezzato<br />
di panche per ospitare a turno<br />
gli <strong>alpini</strong> impegnati altrimenti<br />
nella questua.<br />
Negli anni il carro degli <strong>alpini</strong><br />
di Caldogno è divenuto una presenza costante e aldilà dei riti<br />
religiosi dell’Avvento che ci accompagnano passo dopo passo<br />
al Natale, oserei dire che per molti compaesani è proprio il<br />
passaggio del carro della Stella che avverte dell’imminenza<br />
del lieto evento. Nel corso degli anni è divenuto così popolare<br />
il carro degli <strong>alpini</strong>, da ispirare anche il noto pittore e<br />
nostro compaesano, Vico Calabrò (vedi le due litografie che<br />
illustrano questo articoletto); è atteso, lungo il percorso da<br />
molte famiglie, addirittura intere vie “obbligano” gli <strong>alpini</strong><br />
a sostare nelle case ed offre ai cantori spuntini, un bicchiere<br />
di vino e assieme, magari, intona qualche canta natalizia.<br />
La notte di Natale c’è la chiusura con gli <strong>alpini</strong> cantori e<br />
questuanti e fuori dalle chiese di Caldogno, di Cresole e di<br />
Rettorgole offre vino caldo e si scambia gli auguri con i moltissimi<br />
fedeli che hanno assistito alla S Messa.<br />
Quando 26 anni fa il tutto è iniziato gli <strong>alpini</strong> si erano riproposti<br />
che il ricavato del canto della stella sarebbe dovuto<br />
andare tutto in beneficenza a famiglie ed enti bisognosi del<br />
nostro Comune, e così è stato. In tutti questi anni sono molti<br />
coloro che hanno beneficiato della solidarietà scarpona,<br />
ed è anche per questo, aldilà delle altre molteplici iniziative<br />
di volontariato che vedono protagonisti in paese gli <strong>alpini</strong><br />
godono di stima ed affetto.<br />
G.G.<br />
È andata a buon fine l’iniziativa che ha visti protagonisti i<br />
nostri <strong>alpini</strong> e la scuola elementare “Vittorino da Feltre”.<br />
Infatti, alcuni soci del gruppo hanno ridipinto i muri esterni<br />
della scuola e della palestra limitrofa dalle scritte che<br />
lei deturpavano. Il gruppo ha così dimostrato anche ai più<br />
giovani che gli <strong>alpini</strong> si fanno partecipi di questi lavori,<br />
mettendo ancora una volta in evidenza il loro spirito di sacrificio<br />
e alto senso civico. L’input, infatti, era venuto dalla<br />
responsabile didattica della scuola dott. Paola Bortolan e<br />
alcune maestre tra cui la signora Scangatta che avevano segnalato<br />
il disagio proprio agli <strong>alpini</strong>.<br />
Sarmego<br />
Gita a Cargnacco e Redipuglia<br />
Il gruppo Alpini di Sarmego a organizzato una gita al tempio<br />
sacrario di Cargnacco dedicato ai caduti della campagna<br />
di Russia. Durante la visita della cripta dove riposano<br />
i resti di una parte dei soldati recuperati in terra di Russia,<br />
sono stati resi gli onori al sacello del milite ignoto con il<br />
suono del silenzio e la deposizione di una corona di alloro.<br />
Il momento è stato molto emozionante. Dopo aver ascoltato<br />
la messa, il gruppo si è spostato al sacrario di Redipuglia<br />
andando anche là a rendere gli onori ai centomila caduti
22 - La vita dei Gruppi<br />
della Prima Guerra Mondiale con deposizione di una corona<br />
di alloro.La giornata è stata piena di significati e tutti<br />
i partecipanti alla gita hanno riflettuto su quanto possano<br />
essere orribili le guerre. Cogliamo l’occasione per ringraziare<br />
la guardia d’onore e la guida, la quale ci a spiegato e<br />
illustrato in modo impeccabile il tempio di Cargnacco.<br />
Adriano Zin<br />
Torreselle<br />
Gemellaggio con Carnago<br />
Un momento della sfilata<br />
In occasione della festa della comunità di “S. Giovanni<br />
Battista”, si è svolto a Torreselle l’incontro di gemellaggio<br />
tra il Gruppo Alpini di Torreselle e il Gruppo Alpini di<br />
Carnago (VA).<br />
La cerimonia, aperta in mattinata con l’alzabandiera, è proseguita<br />
nella chiesa parrocchiale dove don Amadio ha celebrato<br />
la S. Messa in onore di tutti i caduti, accompagnata<br />
dalle cante del coro “Voci del Pasubio” e conclusa con la<br />
lettura della “Preghiera dell’Alpino”.<br />
Ci si è trasferiti successivamente al monumento ai caduti<br />
ove, dopo la solenne deposizione di una corona d’alloro,<br />
ci sono stati gli interventi ufficiali da parte del capogruppo<br />
di Torreselle Luciano Massignani, del sindaco di Isola<br />
Vicentina Massimo De Franceschi e del capo zona Rino<br />
Filippi.<br />
Molto gradita e apprezzata è stata la presenza del vessillo<br />
della <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong>, scortato dal consigliere<br />
Giampietro Gollin, del gonfalone del comune di Isola<br />
Vicentina e i gagliardetti dei Gruppi di Castelnovo, Ignago,<br />
Monteviale, Lisiera, Isola Vicentina e di Carnate.<br />
Al termine della cerimonia sfilata di tutti gli <strong>alpini</strong> partecipanti<br />
accompagnata dalle note della banda di “Isola<br />
Vicentina” fino all’area verde, gestita dal locale gruppo<br />
di penne nere, dove si è consumato il tradizionale rancio<br />
ottimamente preparato e servito dalle “signore alpine”.<br />
Lo scambio di doni tra i due capigruppo di Torreselle e di<br />
Carnate ha concluso una splendida giornata, piena di sole,<br />
che verrà ripetuta la prossima volta in quel di Carnago.<br />
Lonigo<br />
Vi vogliamo raccontare di una pregevole avventura nella<br />
quale ci siamo imbattuti durante la trascorsa fiera agricola<br />
di Lonigo. Tutto nasce da quando i “BOCIA” del gruppo<br />
hanno chiesto al direttivo di allestire un “stand alpino”<br />
all’interno del circuito fieristico tenutosi il 29/ 30 marzo<br />
scorsi. All’ombra del magnifico Torrione Leoniceno, il<br />
gruppo <strong>alpini</strong> ha eretto il suo caposaldo; una tenda piccola<br />
ma resa confortevole dall’ospitalità profusa dagli <strong>alpini</strong> del<br />
gruppo.<br />
Sia chiaro che è stato dato tanto impegno fin dai giorni precedenti<br />
la manifestazione, ma con l’esperienza dei “VECI”<br />
e l’entusiasmo di tanti giovani <strong>alpini</strong> ben presto, l’accampamento<br />
si è subito reso ben visibile arricchito anche dal bellissimo<br />
tricolore. Il bel tempo, la posizione centrale e un’ottima<br />
organizzazione fieristica hanno fin da subito premiato l’operato<br />
degli <strong>alpini</strong> con tanta affluenza di visitatori e amici, non<br />
solo leoniceni, che si fermavano presso la baita, attirati dalle<br />
penne nere e dalla loro tradizionale simpatia e ospitalità.<br />
Vi chiederete: cosa centrano gli <strong>alpini</strong> in una fiera dove si<br />
espongono prodotti agricoli, dell’artigianato, automobili e...<br />
Beh, vi devo confidare che per noi <strong>alpini</strong> (a dir la verità i più<br />
giovani) desideravano mettere in bella mostra e fare promozione<br />
delle nostre attività, nei 2 giorni, ad esempio, abbiamo<br />
raccolto nuove iscrizioni soci A.N.A. e distribuito moltissimi<br />
volantini relativi a programmi del gruppo di Lonigo.
La vita dei Gruppi - 23<br />
Importante per molti leoniceni è stato accorgersi che all’interno<br />
del gruppo <strong>alpini</strong> militano molti giovani, magari della<br />
porta accanto, che con la loro dedizione portano avanti<br />
importanti valori della tradizione Leonicena, vicentina e<br />
nazionale.<br />
Tutto questo non lo potevamo immaginare prima di accamparci<br />
per le vie della città, ben presto, è stato chiaro che questa<br />
tappa andava fatta perchè giusta e istruttiva, che persegue<br />
gli obiettivi che il nuovo consiglio si è impegnato a promuovere:<br />
divulgare i valori <strong>alpini</strong>, dare visibilità ai giovani a alle<br />
loro necessità, al fine di raccogliere nuove adesioni.<br />
Un sincero ringraziamento all’amministrazione comunale, al<br />
Sindaco, al nostro capogruppo e a tutto il consiglio direttivo<br />
con i suoi collaboratori.<br />
Nogarole Vicentino<br />
Nogarole Vicentino è un ridente paesello dell’Alta valle del<br />
Chiampo che negli ultimi anni ha conosciuto un accentuato<br />
incremento della popolazione, grazie alla sua tranquilla posizione<br />
ma soprattutto alla lungimiranza dei propri amministratori,<br />
che non solo sono riusciti a tenersi stretti i residenti,<br />
ma addirittura a farne arrivare altri dai paesi limitrofi, offrendo<br />
servizi molto superiori ad un centro come Nogarole che<br />
non arriva nemmeno a 1200 abitanti.<br />
E di questo il sindaco alpino Giuseppe Zarantonello ne va<br />
giustamente orgoglioso, anche perché se la gente viene ad<br />
abitare quassù, abbandonando i centri più a valle un motivo<br />
ci sarà è sicuramente sarà valido e motivato.<br />
Quindi a Nogarole c’è tutto e naturalmente, come dice il<br />
Sindaco, ci sono gli Alpini, che in fatto di collaborazione<br />
non sono secondi a nessuno e ultimamente si sono impegnati<br />
in una vera impresa, dove con grande disponibilità unita alla<br />
loro tipica generosità sono riusciti a regalare alla comunità<br />
una…..passeggiata, sotto forma di una lunga e irta scalinata<br />
che partendo a pochi passi dalla piazza porta all’antica Chiesa<br />
La scalinata costruita dagli Alpini di Nogarole<br />
Il Sindaco di Nogarole alpino Giuseppe Zarantonello<br />
Con il Capo Gruppo Bruno Bruttomesso<br />
del Castellaro, che da secoli domina e veglia dall’omonimo<br />
colle la Valle del Chiampo.<br />
Gli Alpini di Nogarole non solo si sono fatti su le maniche<br />
per eseguire la magnifica scalinata, ma hanno anche eseguito<br />
i marciapiede lungo tutto il perimetro della vecchia Chiesa,<br />
sistemato il terreno adiacente e grazie anche alla collaborazione<br />
della Protezione Civile è stato possibile tagliare le alte<br />
piante che circondavano troppo da vicino l’antico edificio.<br />
Infatti gli Alpini del Gruppo di Nogarole, guidati con vivacità<br />
dall’instancabile capogruppo Bruno Bruttomesso, una<br />
volta venuti a conoscenza che il Comune aveva concesso un<br />
contributo per la realizzazione di una scalinata che avrebbe<br />
dovuto collegare l’abitato alla vecchia Chiesa, non si sono<br />
certo fatti pregare per mettere in cantiere il tutto e armati<br />
come sempre di grande volontà, dopo un duro lavoro, finalmente<br />
il 26 agosto 2007 l’opera è stata inaugurata.<br />
L’antica Chiesa del Castellaro esisteva già nel XV e XVI<br />
secolo ed è dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano.I secoli<br />
che si sono susseguiti hanno lasciato parecchie cicatrici<br />
sull’antica Chiesa e da ultimo negli anni sessanta anche un<br />
fulmine ha voluto lasciare il suo ricordo, abbattendosi sul<br />
campanile, mozzandolo, squarciando il tetto e demolendo<br />
il fianco destro.<br />
Certo che se qualche visitatore di questo incantevole luogo,<br />
osserva con attenzione dove si trova, penserà che in questo<br />
ameno posto, per fare un lavoro del genere, come la bella<br />
scalinata, la sistemazione del terreno circostante ci sia voluto<br />
un faraonico progetto e sicuramente un’idonea impresa.<br />
Forse non gli passerà mai per la testa l’idea che tutto è stato<br />
fatto da uomini semplici, che hanno dedicato il loro tempo<br />
libero perché lui e tanti altri come lui possano godersi la passeggiata<br />
e l’incantevole panorama che si gode da quassù.<br />
Ma un osservatore attento capisce immediatamente che qui<br />
non hanno operato grandi imprese, ne sono stati fatti megaprogetti,<br />
qui si è parlato poco e lavorato molto, di sicuro devono<br />
essere stati gli Alpini.<br />
Guido Danese
24 - Incontri<br />
Incontro di ex allievi del 18° corso acs -<br />
Aosta 1968 - in occasione del quarantennale<br />
Domenica 30 Marzo 2008, ospiti del Gruppo Alpini di Alte<br />
Ceccato, si è tenuto il primo incontro, dopo quarant’anni, di<br />
alcuni ex allievi del 18° corso ACS della SMALP di Aosta.<br />
Giusto 40 anni fa infatti, nel mese di gennaio siamo stati<br />
chiamati in oltre 400, tra i quali 50 vicentini, a seguire il corso<br />
di abilitazione per il grado di sergente. C’era tanta neve in<br />
quei giorni ad Aosta e tanta ne è caduta per tutto il periodo<br />
fino a Giugno quando, superati gli esami di abilitazione, siamo<br />
stati inviati ai rispettivi Reggimenti di assegnazione.<br />
Nei 5 mesi trascorsi ad Aosta si sono vissute esperienze e sostenute<br />
prove tali che noi giovani ventenni non avremmo mai<br />
immaginato, prima di allora, di dovere e potere sostenere e<br />
questa condivisione di sacrifici surrogati anche, giustamente,<br />
da qualche bevereccia libera uscita sono state il collante per<br />
amicizie che hanno saputo resistere nel tempo.<br />
Prova ne abbiamo avuto proprio domenica quando, non in<br />
molti per la verità, nonostante la chiamata attraverso “Alpin<br />
fa grado” ci siamo finalmente rivisti.<br />
Eravamo tutti un po’ guardinghi all’arrivo nel parcheggio<br />
della bella sede di Alte, ci si scrutava alla ricerca degli antichi<br />
tratti ma appena pronunciato il nome era tutto un abbracciarci,<br />
non senza un filo di commozione e sotto gli occhi<br />
increduli delle nostre signore che conoscendoci, non pareva<br />
loro vero che questi quattro matti di sessantenni potessero<br />
lasciarsi andare a scene di così giovanile letizia.<br />
Esaurita la prima parte di “ti ricordi” il gruppetto si è ricomposto<br />
per il rito dell’alzabandiera accompagnata dalle note<br />
dell’Inno di Mameli cantato in coro, seguito dalla deposizione<br />
di una corona d’alloro a nome di tutti gli ex allievi al<br />
cippo che ricorda i caduti <strong>alpini</strong>.<br />
Il pranzo, ottimo e abbondante, preparato e servito dagli <strong>alpini</strong><br />
e “alpine” di Alte ha visto la separazione voluta e imposta<br />
di maschi e femmine; troppe cose avevamo da raccontarci,<br />
troppi episodi e luoghi da rammentare: la maledetta e gelatissima<br />
piana di Pollein, le escursioni a zaino zavorrato su<br />
per i sentieri innevati della Valle, Pila, i dieci memorabili<br />
giorni del campo, sempre sotto la neve a La Thuille e ancora,<br />
Piazza Chanoux, l’Arco di Augusto, le piccole affollatissime<br />
trattorie dove ci si riconciliava con il cibo di casa e l’osteria<br />
di papà Marcel, luogo di sosta obbligata e di oblio per<br />
tantissimi allievi; senza dimenticare la disciplina ferrea che<br />
vigeva nella Scuola e gli ufficiali e i sottufficiali istruttori<br />
più o meno simpatici. E nell’intreccio dei vari racconti e soprattutto<br />
attraverso le foto di allora che ognuno di noi aveva<br />
provveduto a rispolverare; si ricostruivano fatti, episodi e ci<br />
si rivedeva giovani, belli, magri e con tanti capelli.<br />
Alla fine abbiamo convenuto che una riunione così non poteva<br />
rimanere fine a se stessa e allora tutti assieme abbiamo<br />
deciso di proporre attraverso le pagine di uno dei prossimi<br />
numeri de “L’Alpino” un incontro, per tutti quei 400 ex allievi<br />
del 18° Corso, da tenersi in una delle prime domeniche<br />
del mese di Ottobre p.v. e in una località possibilmente equidistante<br />
tra Piemonte e Friuli.<br />
Brindisi e abbracci hanno concluso una giornata che si sarebbe<br />
voluto un finisse mai.<br />
E pensare che tutto questo è nato quasi per caso, una domenica<br />
pomeriggio dello scorso anno, in occasione della festa per<br />
il 60° di fondazione del gruppo di Costabissara dove ci siamo<br />
trovati in tre ex allievi del 18°: Giuseppe “Bepi” Galvanin,<br />
il nostro Presidente, Renato Santacatterina infaticabile e testardo<br />
ricercatori di ex commilitoni e il sottoscritto. Ci siamo<br />
chiesti, perché no Il risultato è quanto sopra descritto.<br />
Gianpietro Gollin
Lettere in redazione - 25<br />
Lettere in redazione<br />
Spettabile Redazione, sono un vostro iscritto nella sede di<br />
Zanè e vi scrivo in proposito della diatriba sull’ecomostro di<br />
Bocchetta Campiglia comparso ora sul n° di dicembre 2007.<br />
Mi pare strano che tutti si siano accorti solo ora che è una<br />
cosa completamente fuori contesto; tutti scandalizzati; nessuno<br />
ne sapeva nulla. Non vorrete forse farmi credere che<br />
nessuno si fosse accorto che era una bruttura ancora in fase<br />
di progetto Ricordo benissimo che la planimetria è stata<br />
esposta per molto tempo a Schio in occasione della presentazione<br />
del progetto di recupero della strada delle gallerie ed<br />
evidenziava già ampiamente che si sarebbe trattato di una<br />
costruzione priva di gusto estetico e fuori luogo per la montagna.<br />
Addirittura era visibile una ricostruzione virtuale che<br />
ne esaltava ancor più la bruttezza. Io sono salito alla strada<br />
nell’autunno del 2006, durante la costruzione e già allora la<br />
vista da vivo confermava l’impressione che dava il progetto,<br />
ma ciò nonostante ancora non si era levata nessuna voce ufficiale<br />
sulla cosa.<br />
Ora che il lavoro è finito con un costo di 207mila euro, tutti<br />
sapevano che ne sarebbe risultato un ecomostro, che era<br />
bruttissimo e che non bisognava costruirlo. Mi chiedo: e prima<br />
Ci sarà ben stata una commissione che ha approvato il<br />
progetto e quindi anche tra i responsabili anche degli <strong>alpini</strong><br />
Oppure è comparsa dalla sera alla mattina senza che nessuno<br />
avesse la minima idea di cosa sarebbe uscito da tutto quel<br />
cemento Sicuramente nessuno si prenderà la responsabilità<br />
del disastro visivo che si è perpetrato a Bocchetta Campiglia<br />
e si continuerà a parlare sul da farsi per anni (demolirlo,<br />
abbellirlo) e quell’affare resterà nel tempo a dimostrarci anche<br />
questa volta che la montagna stava bene com’era prima<br />
con tutti i suoi ricordi di guerra e di pace senza esaltazioni<br />
monumentali.<br />
Moreno Rudella, Piovene Rocchette<br />
Per quanto riguarda la sezione, in una lettera datata 7 novembre<br />
2005 il presidente Galvanin esprimeva la totale contrarietà<br />
alla costruzione di quello che è stato poi definito<br />
ecomostro. Il parere gli era stato chiesto dagli organi competenti,<br />
ma non era vincolante ai fini dell’edificazione o meno<br />
dell’opera. Se invece ti riferisci ai pareri espressi dai singoli<br />
gruppi <strong>alpini</strong> della zona Valleogra, devi chiederlo direttamente<br />
a loro. Generalizzare come hai fatto tu, supponendo<br />
qualche responsabilità quantomeno morale di Alpin fa grado<br />
sulla vicenda, è sbagliato e di cattivo gusto.<br />
Federico Murzio<br />
Una bella foto<br />
Caro Alpin fa grado,<br />
mi chiamo Antonio De Marchi, ho 78 anni e ho fatto la naja<br />
nell’8 Rgt Alpini, e ne sono fiero. Con la presente desidero<br />
complimentarmi per la foto di copertina di Alpin fa grado<br />
n.4. Moralmente sono diventato antimilitarista, però condivido<br />
che lo Stato italiano mandi gli <strong>alpini</strong> in giro per il mondo<br />
a tenere calmi i “baruffanti” in quelle zone. Mi complimento<br />
anche con Giuseppe Galvanin per il suo articolo “Alpini e<br />
politica”. Grazie.<br />
Antonio De Marchi, Isola Vicentina
26 - Protezione civile<br />
Parco Astichello<br />
Un altro buon lavoro della nostra Protezione Civile<br />
A cavallo dei mesi di febbraio e marzo, in risposta ad una<br />
precisa richiesta di collaborazione da parte del Comune di<br />
<strong>Vicenza</strong>, l’Unità di Protezione civile della <strong>Sezione</strong> è stata<br />
impegnata in una importante attività di bonifica e recupero<br />
alla fruibilità dei cittadini dell’area boscata che, partendo da<br />
viale Cricoli e seguendo la riva destra del fiume, dovrebbe<br />
andare a costituire il “Parco Astichello”.<br />
Per tre sabati consecutivi (16, 23 febbraio e 1 marzo) le<br />
Squadre di Protezione civile sezionali, con un centinaio di<br />
Volontari suddivisi in turni, hanno operato lungo gli argini<br />
dell’Astichello bonificando e raccogliendo rottami, ed immondizia,<br />
tagliando rovi, erba e piante malate o pericolanti,<br />
sotto la supervisione attenta degli incaricati dell’Amministrazione.<br />
Il lavoro ha visto impegnate uomini delle squadre di<br />
Caldogno, Creazzo, Grisignano di Zocco, Grumolo delle<br />
Abbadesse e Val Leogra per un totale di 33 persone.<br />
Si sono presi in considerazione due fronti di intervento, con<br />
lo scopo di raccordare le due zone, e ottenere delle parti pulite<br />
tali da consentire l’accesso di mezzi per le future operazioni<br />
di pulizia e bonifica.<br />
L’entità del lavoro e la superficie trattata non hanno consentito<br />
di raggiungere appieno l’obbiettivo programmato la domenica<br />
antecedente l’intervento con il coordinatore sezionale<br />
Roberto Toffoletto.<br />
Durante ogni giornata i Volontari sono stati supportati ed assistiti,<br />
per garantirne la sicurezza, da membri della nostra<br />
Squadra sanitaria e, presso il magazzino sezionale del Foro<br />
boario, dai volontari della Squadra logistica che hanno sempre<br />
garantito a tutti, alla fine delle faticose giornate di intervento,<br />
un buon pasto caldo.<br />
L’attività, pur pesante, si è svolta bene e con risultati<br />
positivi, come chiunque, passando per viale<br />
Cricoli, può constatare osservando l’enorme<br />
quantità di legna e ramaglie tagliate e che, non<br />
per nostra mancanza, purtroppo giacciono ancora,<br />
ordinatamente accatastate, al margine del boschetto.<br />
Per quanto riguarda noi volontari ci possiamo sentire<br />
orgogliosi del grande lavoro fatto e ancor più<br />
lo potremmo essere quando vedremo il “Parco<br />
Astichello” realizzato, sapendo di aver dato un<br />
contributo importante alla sua nascita.<br />
Da queste righe va quindi un ringraziamento a tutti<br />
i Volontari che hanno contribuito, ognuno nella sua<br />
mansione e disponibilità, al buon esito di questa<br />
attività.<br />
Christian Sabbadin<br />
Alessandro Angerer<br />
Alpini che si fanno onore<br />
Amelio Accebbi<br />
Cavaliere della Repubblica<br />
All’alpino Amelio Acebbi del gruppo di Villaverla è<br />
stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine<br />
“Al Merito della Repubblica Italiana”. Dalla Redazione<br />
di Alpin fa grado le più vive congratulazioni al neo cavaliere.
Varie - 27<br />
Avvisi<br />
Merano 1947, Bassano 2008<br />
In occasione dell’Adunata Nazionale di Bassano del<br />
Grappa, ci scrive Antonio Zolin classe 1924 di Schio<br />
chiedendoci di pubblicare le foto (qui in basso) della<br />
sfilata avvenuta il 2 giugno 1947 a Merano. Il motivo<br />
è semplice, Antonio desidera incontrare eventualmente<br />
altri commilitoni a Bassano. Pubblichiamo volentieri<br />
l’avviso. Il recapito telefonico di Antonio Zolin è<br />
348.0639522. A noi, caro Zolin, non resta che augurarti<br />
buona fortuna!<br />
100% DNA Alpino<br />
Tutti gli <strong>alpini</strong><br />
della famiglia Pozzo<br />
La prima di copertina è dedicata a <strong>Giacomo</strong> Pozzo, primogenito<br />
di Francesco e Patrizia: forse il primo figlio<br />
nato tra <strong>alpini</strong> e vanto della <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>.<br />
Dal Gruppo di Pianezze<br />
Si ricorda l’appuntamento per gli artiglieri <strong>alpini</strong> del<br />
3° scaglione 1979 che hanno svolto il servizio militare<br />
alla 41esima batteria del Gruppo Agordo alla caserma<br />
Monte Grappa di Bassano. L’incontro avrà luogo sabato<br />
10 maggio alle ore 17 davanti alla suddetta caserma.<br />
Info: 0444.273244/3484415933.<br />
Difficilmente qualcuno potrà mettere in dubbio lo spirito<br />
alpino che scorre nelle vene della famiglia Pozzo<br />
di Arsiero. L’ultimo nato è <strong>Giacomo</strong>, figlio del caporal<br />
maggiore scelto Francesco, del reparto comando e supporto<br />
tattico della Brigata Julia in servizio al Centro<br />
d’addestramento Alpino di Aosta, e del tenente Patrizia<br />
Alberghino di Ivrea, in servizio al reparto comando<br />
della Brigata Julia, oggi in congedo. Sia Francesco che<br />
Patrizia hanno nel loro curriculum militare partecipazioni<br />
nelle missioni in Bosnia e in Kossovo.<br />
Come le scelte dei due giovani siano maturate in un ambiente<br />
di sana <strong>alpini</strong>tà è presto detto. Il papà di Patrizia<br />
è Giuseppe Alberghino, già alpino del Btg Aosta negli<br />
anni 1949-50. Il papà di Francesco è Roberto Pozzo,<br />
già alla SMALP di Aosta tra il 1969-70, ed effettivo<br />
alla Compagnia Alpieri La Huille. Non solo. Il nonno<br />
di Francesco, Pietro Pozzo, era un alpino del Btg Duca<br />
degli Abruzzi ad Aosta tra il 1936-37.<br />
Una genealogia di tutto rispetto per la famiglia<br />
Pozzo, quindi; sarà un valido alpino anche il piccolo<br />
<strong>Giacomo</strong>
28 - Rinnovo direttivi<br />
Agugliaro<br />
Capogruppo: Antonio Roncari. Consiglieri: Pietro Ravanello,<br />
Mario Righetto, Tiziano Nichele, Armando Maniero, Antonio<br />
Goffo, Adelmo Miola, Girololamo Tomasi, Graziano<br />
Bonamigo<br />
Antonio Giuriolo –<strong>Vicenza</strong>-<br />
Capogruppo: Alessandro Addeo. Consiglieri: Dino Dalle<br />
Ave, Igor Pevere, Mariano Fincato, Andrea Scarso, Maurizio<br />
Guggiarin, Massimo Dalla Pozza, Augusto Zilio<br />
Longare<br />
Capogruppo: Andrea Trevelin. Consiglieri: Luigi<br />
Stimamiglio, Umberto Trevelin, Sergio Frigo, Adriano<br />
Bonato, Lino Luison, Nereo Palma, Franco Quagliato,<br />
Ottavio Voltan, Livio Cancan<br />
Asigliano Veneto<br />
Capogruppo: Silvano Ruggini. Consiglieri: Daniele Melotti,<br />
Luigi Sandonà, Marco Chierico, Renato Zampieri, Mirco<br />
Rebesan, Girolamo Zampieri, Floriano Rebesan, Luca<br />
Zampieri, Stefano Romellini, Giuseppe Mazzucco, Mario<br />
Brocchiello.<br />
Zugliano e Grumolo<br />
Capogruppo: Bruno Cengia. Consiglieri: Tulio Schiesaro,<br />
Andrea Simoni, Francesco Dalle Carbonare, Giuseppe<br />
Borgo, Bortolo Busa, Giovanni Coppello, Mario Dal Ferro,<br />
Massimo Leopardi, Germano Remigi, Albino Rigon, Roberto<br />
Spagnolo<br />
Santorso<br />
Capogruppo: Tiziano Peruffo. Consiglieri: Marcello<br />
Brunello, Cristian Dalla Vecchia, Pierino Filippi, Paolo<br />
Formilan, Mario Frigo, Ernesto Rizzato, Giuseppe Saccardo,<br />
Mario Vitella, Federico Zaffonato.<br />
Malo<br />
Capogruppo: Danilo Panizzon. Consiglieri: Maurizio<br />
Romagna, Paolo Zaffonato, Antonio Filippi Farmar,<br />
Francesco Agosti, Giuseppe Barbato, Stefano Barcarolo,<br />
Marino Cortina, Renato Danieli, Giuseppe De Benedetti,<br />
Giuliano Destro, Agostino Elvieri, Gregorio Fontana, Franco<br />
Fortuna, Luciano Gentilin, Antonio Gentilizi, Luigi Girardi,<br />
Domenico Mano, Vito Mantia, Marino Marta, Giobbe<br />
Porcaro, Giuseppe Reghelin, Giovanni Rizzi, Mirco Saggin,<br />
Franco Sola, Guglielmo Stefani, Giovanni Stevan, Paolo<br />
Visonà, Giuseppe Zanea.<br />
Caltrano<br />
Capogruppo: Antonio Zavagnin. Consiglieri: Alessandro<br />
Sonetto, Claudio Dal Santo, Giancarlo Pellizzari, Maurzio<br />
Dal Santo, Luigi Pettinà, Giampietro Dal Santo, Massimiliano<br />
Cortese, Federico Bonaguro, Claufio Dal Santo, Franco Dal<br />
Santo, Lionello Frigo, Giuseppe Gaspari, Angelo Sola.<br />
Ignago<br />
Capogruppo: Renato Pasin. Consiglieri: Mariano Moro,<br />
Stefano De Col, Vittorio Lago, Claudio Pasin, Olivo De<br />
Col, Lino Zenere, Ferdinando Arduso, Leonardo Bortoli,<br />
Giancarlo Fabris, Ugo Lago.<br />
Lisiera<br />
Capogruppo: Bruno Bertoldo. Consiglieri: Renato Secco,<br />
Fiorenzo Valentini, Vittorio De Boni, Gloriano Narnello,<br />
Alberto Alberti, Nereo Farsura, Tarcisio Guglielmi, Stefano<br />
De Boni, Enrico Bongiolo, Antonio Rinaldi, Libero Liani,<br />
Giovanni De Boni, Vittorio Secco.<br />
Dalla prossima<br />
dichiarazione dei redditi<br />
potrai destinare il 5 per mille<br />
alla <strong>Sezione</strong> A.N.A. di <strong>Vicenza</strong>!<br />
Grazie ai provvedimenti in materia di legislazione finanziaria<br />
è possibile destinare oltre all’8 per mille (allo<br />
Stato, alla Chiesa Cattolica, ecc.) un ulteriore 5 per<br />
mille dell’IRPEF a organizzazioni senza fini di lucro.<br />
La nostra <strong>Sezione</strong> è stata ammessa al beneficio del<br />
5 per mille come da elenco pubblicato in internet<br />
dall’Agenzia delle Entrate.<br />
Vi invitiamo a pubblicizzare il nostro codice fiscale<br />
80027060245<br />
indicando il quale sotto la propria firma nel primo<br />
dei quattro riquadri dell’apposita scheda dei modelli<br />
Unico PF, 730, o CUD del 2006 si potrà destinare la<br />
quota del 5 per mille della propria imposta sul reddito<br />
alla nostra <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong>. È una semplice<br />
operazione che non vi costerà nulla.<br />
80027060245
Notizie familiari - 29<br />
Nozze<br />
di diamante<br />
Nozze d’oro<br />
Gruppo di Villaverla<br />
Arturo Panozzo e Mafalda<br />
Gruppo di Torreselle<br />
Ettore Cestonaro e Ida Sottoriva<br />
Gruppo di Carmignano di Brenta<br />
Bruno Sartore con Graziella<br />
Nozze<br />
d’argento<br />
Nati<br />
Gruppo di Asigliano<br />
Gruppo di Montecchio Precalcino<br />
Pierleandro Trentin e Martina Gianesini<br />
Denis Toniazzo e Silvia<br />
annunciano la nascita di Filippo<br />
annunciano la nascita di Riccardo<br />
Diego Tagliapietre e Anna annunciano la<br />
Gruppo di Fara Vicentino<br />
nascita di Antonio<br />
Alessandro Boschiero e Alessandra<br />
annunciano la nascita di Pietro<br />
Gruppo di Sovizzo<br />
Roberto Digiuni e Silvia<br />
Stefano Dani e Sonia Caderbe<br />
annunciano la nascita di Cristian<br />
annunciano la nascita di Laura<br />
Gruppo di Asigliano<br />
Gelmino Barbiero e Emanuela Buson<br />
Congratulazioni ed Auguri vivissimi<br />
per un avvenire<br />
ancora più ricco di serenità e letizia<br />
a tutte le coppie che hanno festeggiato<br />
gli ambiti traguardi.<br />
Gruppo di Marano Vicentino<br />
Enrico Ferrari e Raffaelle Trevisan<br />
annunciano la nascita di Melissa<br />
Paolo Marcante e Paola Canale<br />
annunciano la nascita di Giada<br />
Gruppo di Nogarole<br />
Federico Sinico e Michela Biasiolo<br />
annunciano la nascita di Alberto<br />
Gruppo di Castrano<br />
Alessandro Zenari e Licia Lecca<br />
annunciano la nascita di Davide<br />
Gruppo Molino di Altissimo<br />
Gianpietro Pagani e Michela<br />
annunciano la nascita di Ermanno<br />
Roberto Zordan e Ketty<br />
annunciano la nascita di Riccardo<br />
Gruppo di Santorso<br />
Nicola Fabris e Anna<br />
annunciano la nascita di Francesco<br />
Gruppo di Grumolo di Zugliano<br />
Giuseppe Borgo e Norman<br />
annunciano la nascita di Melissa<br />
Gruppo di Grancona<br />
Umberto Trotto e Claudia<br />
annunciano la nascita delle gemelle Asia<br />
e Eva<br />
Gruppo di Gambellara<br />
Gianmario Meggiolaro e Silvia Mantovani<br />
annunciano la nascita di Ludovico<br />
Gruppo Torri Lerino<br />
Marco Zoppelleto e Michela<br />
annunciano la nascita di Elena
30 - “…un nostro amico hai chiesto alla montagna…”<br />
Il vessillo sezionale è listato a lutto per la recente scomparsa di<br />
numerosi amici <strong>alpini</strong>. Alla loro memoria vada il nostro pensiero<br />
riconoscente per la dedizione associativa dimostrata. Ai congiunti<br />
dei soci scomparsi giungano, nel momento del dolore, le più<br />
sentite condoglianze ed i sensi della solidarietà fraterna delle<br />
“penne nere” vicentine.<br />
Anconetta<br />
Velo d’Astico<br />
Cagnano<br />
Priabona<br />
Noventa Vicentina<br />
Rino Tessari<br />
alpino della Divisione<br />
Tridentina 6° Rgt. Alpini<br />
classe 1925<br />
Guido Busato<br />
Sergente del 6° Rgt. Art da<br />
Montagna classe 1938<br />
Carlo Bedin<br />
Alpino del 7° Rgt. Alpini<br />
Btg. Feltre<br />
Giuseppe Meneguzzo<br />
7° Rgt. Alpini<br />
classe 1936 Btg. Belluno<br />
Angelo Zattra<br />
Alpino della Div.Alpina Julia<br />
Btg, Tolmezzo classe 1928<br />
Arzignano<br />
Brendola<br />
Campedello<br />
Priabona<br />
Sandrigo<br />
Giovanni Bomitali<br />
Alpino del Btg. Tolmezzo<br />
Reduce di Africa O. Albania<br />
Grecia<br />
Adriano Vicoli<br />
Alpino della Brigata Cadore<br />
classe 1938<br />
Ilario Basso<br />
Alpino della Brigata Cadore<br />
classe 1941<br />
Giuseppe Schizzarotto<br />
9° Rgt. Alpini Btg. <strong>Vicenza</strong><br />
classe 1924<br />
Bruno Ubertoli<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore Pioniere<br />
LOCALITÀ<br />
Brendola<br />
Priabona<br />
Mossano<br />
Sandrigo<br />
Asigliano V.<br />
Giogo Gecchele<br />
alpino del Btg. Bassano<br />
classe 1925<br />
Reduce di Albania e Grecia<br />
Alberto Rigolon<br />
Alpino della Brigata<br />
Tridentina classe 1927<br />
Luigi Trentin<br />
Artigliere del 3°<br />
Rgt. Art. Alpina<br />
classe 1945<br />
Bruno Polito<br />
Alpino della Divisione<br />
Alpina Julia<br />
classe 1924<br />
Maurizio Manfrin<br />
artigliere del 6° Rgt.<br />
Gruppo Lanzo
31<br />
Sarmego<br />
Ignago<br />
Pozzolo<br />
di VillaGa<br />
Torrebelvicino<br />
Montecchio<br />
Precalcino<br />
Demetrio Franceschetto<br />
Alpino classe 1933<br />
Giovanni De Zaiacomo<br />
alpino della Brigata Cadore<br />
classe 1943<br />
Vittorio Bernardi<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore 7° Rgt.<br />
classe 1948<br />
Armando Zanrosso<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore<br />
classe 1948<br />
Giuseppe Sella<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore 7° Rgt Btg. Feltre<br />
classe 1929<br />
Isola Vicentina<br />
Ignago<br />
Torrebelvicino<br />
Thiene<br />
Sovizzo<br />
Danilo Zattra<br />
Alpino classe 1932<br />
Oreste Moro Alpino<br />
Giuseppe Collareda<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore 7° Rgt classe 1942<br />
Giuseppe Gonzato<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore 7° Rgt Btg. Feltre<br />
Giorgio Cocco<br />
Alpino della Disione Alpina<br />
Julia<br />
classe 1921<br />
Fimon<br />
Piovene<br />
Rocchette<br />
Torrebelvicino<br />
Thiene<br />
Lugo Vicentino<br />
Antonio Casarotto<br />
Alpino classe 1931<br />
Ferdinando Ferretto<br />
“Piero”<br />
caporale del 3° Rgt. Art.<br />
da Montagna classe 1933<br />
Torrebelvicino<br />
Gino Farmar Filippi<br />
Divisione Julia del 9° Rgt.<br />
Alpini - classe 1921<br />
Reduce del fronte Greco Albanese<br />
Rinaldo Dalla Lasta<br />
Alpino del 9° Rgt. Alpini<br />
Croce al V.M. Reduce di<br />
Grecia e Jugoslavia<br />
Gianfranco Corsara<br />
Artigliere del 3° Rgt. Art.<br />
Alpina gruppo Conegliano<br />
Malo<br />
Piovene<br />
Rocchette<br />
Torrebelvicino<br />
Grisignano<br />
di Zocco<br />
Italo Cervo<br />
Alpino della Div. Cuneense<br />
del 2° Rgt. classe 1908<br />
Francesco Gregori<br />
alpino del 1° Rgt. Art. da<br />
Montagna Gruppo Susa<br />
classe 1915 - Reduce del<br />
fronte francese e albanese,<br />
Croce al Merito di Guerra<br />
Francesco Manea<br />
Alpino della Brigata<br />
Alpina Cadore<br />
classe 1929<br />
Nico Calandra<br />
Alpino della Brigata Alpina<br />
Cadore 7° Rgt. classe 1937
Gli <strong>alpini</strong> portano il Tricolore nelle scuole