16.02.2015 Views

Giacomo, mamma e papà alpini - Sezione Vicenza

Giacomo, mamma e papà alpini - Sezione Vicenza

Giacomo, mamma e papà alpini - Sezione Vicenza

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Notiziario della sezione di <strong>Vicenza</strong><br />

ANNO 2008 - NUMERO 2 - MAGGIO - Poste Italiane S.p.A. - Spediz in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1 comma 2, DCB <strong>Vicenza</strong><br />

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE L’IMPORTO DOVUTO.<br />

<strong>Giacomo</strong>, <strong>mamma</strong> e papà <strong>alpini</strong>


2 - La feritoia del Torrione<br />

Siamo seri, per favore!<br />

(seconda parte)<br />

(continua dal numero precedente)<br />

Non è così, purtroppo. Infatti, l’aspettativa<br />

di effimeri onori che legittimino<br />

l’affermazione personale è sempre più<br />

diffusa ed appare la motivazione che,<br />

assieme al successo economico, gode<br />

del più alto gradimento. Questo tipo di<br />

successo è molto rapido in presenza di<br />

risorse e di apparati impegnativi e diventa primario anche<br />

rispetto agli scopi morali e rievocativi che diventano di secondo<br />

piano di fronte ad elementi di modernità quali il<br />

marketing, gli sponsor, il budget, i collateralismi<br />

vari ed i culti delle personalità.<br />

Ciò che si evidenzia è uno smarrimento totale,<br />

preferirei inconscio, del senso della misura<br />

e l’affermarsi di un orientamento culturale<br />

sempre più discrezionale e, quindi, sempre<br />

più lontano dall’ispirazione statutaria.<br />

Significa che i riferimenti tradizionali<br />

sono sostituiti dalle convenienze per<br />

le quali torna facile accomodare il<br />

senso di valori quali, volontariato, altruismo,<br />

gratuità, spirito di sacrificio,<br />

tolleranza ed amicizia dei quali ampiamente<br />

facciamo uso;<br />

significa che invece di evolverci siamo<br />

precipitati nella medesima omologazione<br />

in cui si dibatte ciò che ci<br />

circonda e, magari, lo commentiamo<br />

negativamente;<br />

significa che usiamo l’Associazione per fini<br />

che mi è difficile definire ma che sono, talvolta,<br />

molto poco associativi e, se non riprovevoli, sicuramente<br />

discutibili.<br />

È forse questa nostra tiepidezza che segna l’indifferenza con<br />

cui lasciamo che i fatti della vita che ci coinvolgono, la cosiddetta<br />

attualità, scorrano senza che nessuno senta il bisogno<br />

di esporre pubblicamente la propria idea, la propria critica, o<br />

il proprio sostegno se meritato, quando essi si concretizzano<br />

in opere o eventi che investono direttamente il nostro campo<br />

di interesse.<br />

Dovrebbe essere accantonato ogni individualismo ed ogni diversivo<br />

quando si presenta un’opportunità reale di riconfermare<br />

la concretezza della nostra azione e la credibilità possibile<br />

perché sostenuta da un’ispirazione certa e determinata.<br />

Il rispetto per i luoghi nei quali molte delle pagine più tristi<br />

ed insanguinate della nostra storia furono scritte, dovrebbe<br />

essere sufficiente a qualificare la nostra critica quando riteniamo<br />

sopravvengano fatti o azioni, strumentalmente imposti<br />

ed arbitrariamente realizzate, in ambiti particolari che furono<br />

e sono il palcoscenico sul quale combatterono e morirono<br />

migliaia di Alpini e di altri giovani soldati.<br />

È proprio in forza di questa legittimazione che dobbiamo levare<br />

un grido di dolore di fronte alla “monumentale” ferita<br />

inferta al Pasubio, all’inizio della “Strada delle Gallerie”.<br />

Come possiamo tacere la nostra indignazione per un intervento<br />

privo di ogni autorevolezza, progettuale ed esecutiva,<br />

che pone una presenza estranea in un ambiente sacro<br />

dove, ancor oggi, numerosi saranno sparsi i resti di Caduti.<br />

Come possiamo tollerare che il potere della politica, gestito<br />

sfrontatamente, non si curi di ottenere i consensi opportuni,<br />

sprechi ingenti risorse pubbliche per erigere un<br />

ammonimento solenne contro le guerre,<br />

se era nelle intenzioni, ma fallisca il<br />

bersaglio ed il manufatto diventi un<br />

oltraggio ai morti.<br />

Mi auguro, e lo auguro a quanti<br />

camminano in raccoglimento su quelle<br />

rocce, che lo scempio venga demolito<br />

prima possibile, che lo sbaglio sia<br />

riconosciuto, che chi lo ha costruito<br />

si penta e lo sostituisca con un manufatto<br />

paesaggisticamente accettabile<br />

e rispondente alla funzione di limitatore<br />

d’accesso ai soli escursionisti a<br />

piedi.<br />

Noi non possiamo esimerci dal fare<br />

fino in fondo il nostro dovere di “<strong>alpini</strong>”<br />

che, in questo specifico caso,<br />

non dovrà mai assumere la forma<br />

della ribellione, termine che non<br />

esiste nel nostro vocabolario, ma ci<br />

obbligherà a rivestirci dell’autorevolezza<br />

della nostra antica tradizione per contrastare l’autoritarismo,<br />

sia quello che tenta di fagocitarci localmente, sia quello<br />

che si sviluppa al nostro interno, grazie alla nostra debolezza<br />

verso le lusinghe e alla nostra tiepidezza verso i princìpi di<br />

riferimento.<br />

Se veramente crediamo che l’A.N.A. debba perpetuarsi e che<br />

la sua esistenza debba concludersi solo quando si spegnerà<br />

l’ultimo “Alpino in congedo”, dovremmo buttare alle spalle<br />

personalismi ed egoismi e, dopo esserci rivestiti di tolleranza,<br />

di modestia e generosità, dovremo incontraci più spesso<br />

per parlare dei soci e della gente, perché le due componenti<br />

operino di concerto e nessuna delle due si senta usata dall’altra,<br />

per conservare tutta la nostra autonomia decisionale e<br />

non subire l’influenza delle lobbies locali, sempre molto attente<br />

a servirsi di chi gode di credibilità, di chi ha capacità<br />

organizzative, di chi non accetta denaro e non rifiuta il proprio<br />

impegno, di chi pensa ed opera in buona fede.<br />

Roberto Pavan


08-0272 Alpin fa Grado_2.indd 1 21-04-2008 10:04:15<br />

3<br />

NOTIZIARIO DELLA SEZIONE DI VICENZA<br />

ANNO 2008 - NUMERO 2 - MAGGIO - Poste Italiane S.p.A. - Spediz in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1 comma 2, DCB <strong>Vicenza</strong><br />

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE L’IMPORTO DOVUTO.<br />

SOMMARIO<br />

<strong>Giacomo</strong>, <strong>mamma</strong> e papà <strong>alpini</strong><br />

Pag.<br />

• La “feritoia” del torrione 2<br />

• Nello zaino 4<br />

• Nello zaino dei giovani 8<br />

• Gli Aplini e lo Sport 9<br />

• Le nostre storie 11<br />

• Cori 12<br />

• Storia dei reparti 13<br />

• Adunata 14<br />

• La vita dei Gruppi 19<br />

• Incontri 24<br />

• Lettere in redazione 25<br />

• Protezione civile 26<br />

• Alpini che si fanno onore 26<br />

• Varie 27<br />

• Rinnovo direttivi 28<br />

• Notizie familiari 29<br />

• “…un nostro amico hai chiesto alla montagna…” 30<br />

Anno 2008 - n. 2 - Maggio<br />

Spediz. in abbonamento postale<br />

Aut. Tr. <strong>Vicenza</strong> 26-4-53 n. 67<br />

Gratis ai soci<br />

Abbonamento annuo Euro 13<br />

Tiratura 21.000 copie<br />

Direzione redazione:<br />

Torrione degli Alpini<br />

36100 <strong>Vicenza</strong> - Viale B. D’Alviano, 6<br />

Tel. 0444.926988 - Fax 0444.927353<br />

Web Site: www.anavicenza.it<br />

E-mail: vicenza@ana.it<br />

C.C.P. 13008362<br />

Direttore responsabile:<br />

Dino Biesuz<br />

Comitato redazione:<br />

Presidente: Giuseppe Galvanin<br />

Direttore Respondabile: Dino Biesuz - 347 4145567<br />

Direttore Editoriale:<br />

Gianni Periz - 348 2469163 - Uff. 0445 362206<br />

Redattori:<br />

Beltramello Luigi - 333 5807866 - 0444 560881<br />

Brazzale Marco - 328 8183998 - 0445 314409<br />

Gollin G. Pietro - 349 4436050 - 0444 585902<br />

Murzio Federico - 3407624323<br />

Pieropan Alberto - 329 2254773<br />

Zanon Giuseppe Ottavio - 0444543382<br />

Impaginazione e stampa:<br />

Tipografia RUMOR s.r.l.<br />

36100 <strong>Vicenza</strong> - Italy<br />

Via dell’Economia, 127<br />

Tel. 0444.961566 - Fax 0444.963311<br />

Nella prima di copertina: Dicembre 2007: il piccolo<br />

<strong>Giacomo</strong> Pozzo tra il papà Francesco e la <strong>mamma</strong> Patrizia.<br />

<strong>Giacomo</strong> è proprio il figlio di <strong>alpini</strong> (servizio all’interno).<br />

Nella quarta di copertina: Primavera 2008: le squadre di<br />

Protezione Civile Ana al lavoro nella sistemazione di Parco<br />

Astichello a <strong>Vicenza</strong><br />

Cari <strong>alpini</strong>,<br />

Andiamo<br />

a Bassano,<br />

da Alpini<br />

ci avviciniamo all’Adunata Nazionale di Bassano del Grappa. In questo<br />

numero di Alpin fa Grado troverete il programma dell’evento e alcuni<br />

consigli per evitare gli inconvenienti logistici più comuni.<br />

L’evento di Bassano cade nel 90° anniversario della fine della Grande<br />

Guerra. Una data importante che, a parte la parentesi dell’Adunata<br />

Nazionale, vede impegnata l’Ana e tutti i gruppi della nostra sezione<br />

nel doveroso ricordo di chi, lo dico senza superflui ricami, ci ha indicato<br />

la via e i principi che sono a fondamento della nostra associazione.<br />

Mi piacerebbe esaurire così l’argomento Adunata Nazionale. E lo farei<br />

volentieri se non fosse che nelle adunate si registrano ancora gravi e<br />

diffusi comportamenti contrari alle nostre norme. Poco importa, cari<br />

<strong>alpini</strong>, che le cause siano spesso esogene, cioè esterne all’associazione.<br />

È mio dovere richiamare chiunque rivesta incarichi direttivi ricordare ai<br />

propri soci le regole statutarie in merito all’adunata nazionale, che sono<br />

poi quelle del buon senso e della buona creanza. È altrettanto vero che<br />

queste due doti non si possono imporre dall’alto in modo quasi divino,<br />

ma capigruppo e capizona non devono aver paura di manifestare la propria<br />

autorevolezza, in questo caso come in altri.<br />

All’inizio di queste poche righe ricordavo l’importanza di questa adunata<br />

e i riferimenti storiografici. Vi auguro di tutto cuore di vivere serenamente<br />

i giorni del ritrovo: in un clima di festa, certo, ma con la consapevolezza<br />

di essere i portatori del patrimonio morale dei propri padri<br />

e nonni, e che questo si traduce soprattutto nella quotidiana costanza del<br />

lavoro e della solidarietà.<br />

Giuseppe Galvanin


4 - Nello zaino<br />

Una voce, una vetrina<br />

Il convegno della stampa alpina di Brescia, tra conferme e qualche polemica<br />

Vittorio Brunello,<br />

direttore de L’Alpino<br />

Il 5 e il 6 aprile si<br />

è svolto a Rodengo<br />

Saiano in provincia<br />

di Brescia, il<br />

12° CISA. CISA<br />

sta per Convegno<br />

Itinerante della<br />

Stampa Alpina e,<br />

per la cronaca, il<br />

prossimo appuntamento<br />

sarà tra<br />

un anno a Verona.<br />

L’incontro è organizzato<br />

dalla redazione<br />

de L’Alpino<br />

ed è un’occasione<br />

per fare il bilancio<br />

della salute dei periodici<br />

Ana, approfondire<br />

tematiche<br />

sul variegato mondo dei mass-media, scambiarsi opinioni,<br />

offrire consigli, condividere idee nuove.<br />

Il punto della situazione<br />

La vitalità della stampa alpina, ha detto nella relazione introduttiva<br />

Vittorio Brunello direttore de L’Alpino, sta innanzitutto<br />

nei numeri. Tra<br />

periodici sezionali<br />

e di gruppo, infatti,<br />

l’Ana conta più<br />

di 169 testate. Da<br />

un lato, questo è<br />

un mezzo eccezionale<br />

di diffusione<br />

del patrimonio di<br />

valori che l’Associazione<br />

detiene;<br />

dall’altro, è indubbiamente<br />

una grave<br />

responsabilità.<br />

La funzione della<br />

stampa alpina<br />

risponde anche<br />

all’esigenza di<br />

comunicazione<br />

che nella nostra<br />

società è sempre<br />

più una necessità. Mariolina e Valeria, le ragazze de L’Alpino<br />

D’altra parte, se è<br />

vero che oggi “la<br />

forma è sostanza”,<br />

gli <strong>alpini</strong>, sia<br />

quelli in armi sia<br />

l’Ana, sono in difficoltà.<br />

Abituati a<br />

fare tanto e parlare<br />

poco, a differenza<br />

di altre associazione<br />

d’arma e corpi<br />

dell’esercito, gli<br />

<strong>alpini</strong> non possono<br />

contare su molti<br />

veicoli mediatici:<br />

articoloni sui giornali nazionali, campagne promozionali e<br />

telefilm. Oddio, c’è da riflettere se vedere indossare il cappello<br />

dalla cosciona o dal mandolon di turno in Tv sia un<br />

prezzo equo da pagare per avere maggiore visibilità. Qui, oltre<br />

alla pubblicità, si deve considerare anche la dignità e non<br />

sempre le due cose corrispondono.<br />

In ogni caso, risulta chiaro a tutti che l’importanza della<br />

stampa alpina non è solo ribadire, confermare e assicurare<br />

il senso di appartenenza all’Ana dei soci, ma è soprattutto<br />

uno strumento fondamentale per non scomparire. In questo<br />

senso sono orientati gli sforzi e le indicazioni della sede nazionale.<br />

Critiche sì, ma soft<br />

Beppe Parazzini,<br />

ex presidente nazionale<br />

I periodici Ana sono anche un termometro dell’Associazione<br />

e indicano il clima nelle varie sezioni o gruppi. In<br />

alcuni di questi, i direttori si sono fatti prendere la mano<br />

e hanno attaccato duramente il presidente nazionale, il<br />

CDN, e L’Alpino. In molti casi si è trattato di un ingiusto<br />

processo alle intenzioni, spesso portato senza cognizione<br />

di causa e ancora più spesso usando un lessico sopra le righe.<br />

L’argomento è stato affrontato sul n°3 de L’Alpino da<br />

Giangaspare Basile ed è stato ripreso al CISA. Le parole<br />

di Basile, intendiamoci, sono pienamente condivisibili<br />

quando raccomanda attenzione nello scrivere. Quando però<br />

ammette, bontà sua, la legittimità di critica, afferma che<br />

queste ultime sono voci da rispettare se ingenue e genuine.<br />

Se Basile intende che i pareri anche negativi siano espressi<br />

secondo i criteri della buona educazione ci trova d’accordo.<br />

Se intende che la critica debba rimanere entro i paletti dello<br />

scontato senza affrontare anche a muso duro i problemi, ci<br />

permettiamo di dissentire.<br />

A questo proposito è intervenuto anche Franco Balleri, re-


Nello zaino - 5<br />

sponsabile dell’ufficio legale dell’Ana. Balleri ha<br />

relazionato l’assemblea sulle responsabilità morale<br />

oggettiva di chi scrive sui periodi dell’associazione.<br />

Tanto più che rispetto al resto della stampa, quella<br />

associativa alpina ha dei vincoli legali in più. Il più<br />

forte dei quali è quello di essere la voce di un’associazione<br />

d’arma. Il rischio di un’eccessiva e impropria<br />

critica, infatti, è anche quello di far apparire<br />

all’esterno l’Ana meno solida di quello che comunemente<br />

si pensa.<br />

Le parole di Beppe Parazzini…<br />

A mettere le cose in chiaro in una discussione che<br />

ha spesso risentito di interventi fuori tema, è stato<br />

Beppe Parazzini, già presidente nazionale. In merito<br />

all’uso e abuso del diritto di critica l’ex presidente<br />

ha ricordato che non bisogna aver paura<br />

né di litigare né di discutere apertamente ma, una<br />

volta presa la decisione tutti i soci Ana devono attenervisi,<br />

appunto perché rispettare le regole e condividere<br />

certi valori fa parte dell’essere <strong>alpini</strong>. Discutere nei corridori,<br />

tramare e remare contro, fa parte di quella sottocultura<br />

da sacrestia che non appartiene all’Ana. Poi, tra molti applausi,<br />

Parazzini ha sottolineato che la stampa alpina ha tra<br />

i suoi doveri quello di correggere e criticare all’occorrenza<br />

anche l’operato della politica. Proprio perché l’Ana vive<br />

nella società facendo del bene, quando vede che qualcosa<br />

non va per il verso giusto deve dirlo francamente, nel rispetto<br />

istituzionale, ma senza remore. Questa capacità di<br />

onesta critica da parte della stampa alpina verso la politica,<br />

I relatori, al centro Corrado Perona<br />

I delegati<br />

osserva però Parazzini, lungo gli anni sembra essersi persa,<br />

ed è ora di recuperarla.<br />

… e di Corrado Perona<br />

Ci fa molto piacere che il presidente nazionale Corrado<br />

Perona, all’inizio della relazione conclusiva abbia citato un<br />

articolo sul futuro della stampa alpina pubblicato da Alpin fa<br />

grado qualche numero fa (n.5 2007). Il presidente ha preso<br />

spunto da una nostra domanda: considerata l’incertezza generale,<br />

chi deve dettare la linea editoriale dei giornali <strong>alpini</strong>.<br />

Perona è partito da qui per stabilire<br />

alcune cose decisive. Intanto i giornali<br />

hanno il compito di tener viva la memoria<br />

storica e di valori che l’Ana rappresenta.<br />

In secondo luogo, devono fare il puntuale<br />

resoconto delle nostre numerose e importanti<br />

attività. E, infine, i periodi Ana<br />

devono essere una finestra sulla società,<br />

considerato quanto gli <strong>alpini</strong>, almeno<br />

moralmente, siano in credito da essa senza<br />

aver paura di disturbare chissà chi.<br />

Così si è concluso un convegno che ha<br />

alternato spunti interessanti (il ruolo<br />

dell’informatica, il rapporto tra Ana e<br />

mass-media, interventi polemici ma utili)<br />

ad una discussione in alcuni parti soporifera.<br />

Fermo restando l’utilità e l’apprezzamento<br />

per il lavoro del CISA, siamo<br />

d’accordo con Vittorio Brunello: si decida<br />

un tema per il convegno e si svolga<br />

solo quella tematica. Parlare di tutto non<br />

serve a nessuno.<br />

Federico Murzio


6 - Nello zaino<br />

Ritorno in Bosnia, per costruire con il cuore<br />

Delegazione dell’Ana alla scuola cattolica di Zenica<br />

per uno scambio culturale con il liceo Quadri di <strong>Vicenza</strong><br />

Il progetto della Regione per la diffusione della cultura<br />

alpina nelle scuole trova terreno fertile al liceo scientifico<br />

Quadri di <strong>Vicenza</strong> e si spinge fino a Zenica, in Bosnia.<br />

Dove gli <strong>alpini</strong> del Triveneto avevano già costruito una<br />

scuola, sei anni fa, per dare un aiuto a un Paese che si stava<br />

risollevando dalla guerra. E dove una delegazione dell’Ana<br />

di <strong>Vicenza</strong> è tornata, ancora per costruire, non con le braccia<br />

ma con il cuore, per sostenere lo scambio culturale fra<br />

i ragazzi della città bosniaca e quelli del liceo Quadri. La<br />

visita compiuta da Luciano Cherobin, già vice presidente<br />

nazionale e incaricato dal Consiglio nazionale e dall’allora<br />

presidente Parazzini di seguire la costruzione della scuola,<br />

da Silvano Turato, di Grisignano, che andò a Zenica con<br />

glialtri <strong>alpini</strong> e si fece otto turni di lavoro e dal prof. Diego<br />

Peron, delegato del preside del liceo scientifico “Quadri”,<br />

ha permesso di incontrare una realtà vivace, una scuola<br />

bene organizzata (la frequentano 640 fra bambini e ragazzi,<br />

dall’asilo alla maturità), che contrasta con l’abbandono in<br />

cui versano molti edifci in un Paese che stenta a riprendersi<br />

dalle ferite della guerra.<br />

Con il Progetto di promozione della cultura alpina nella<br />

scuola, seguito per l’Ana di <strong>Vicenza</strong> da Luciano Cherobin,<br />

Regione Veneto e Ana vogliono tramandare ai ragazzi i nostri<br />

ideali <strong>alpini</strong> che con la fine della leva non passano più<br />

La scuola costruito daglli <strong>alpini</strong> a Zenica, Bosnia<br />

Foto ricordo di insegnanti e <strong>alpini</strong><br />

alle nuove generazioni. Il progetto è stato recepito dal liceo<br />

Quadri, una scuola già ben attrezzata negli scambi culturali<br />

con Romania e Olanda, che ha voluto coinvolgere la scuola<br />

bosniaca per la sua multimedialità. La KŚC di Zenica, une<br />

delle sette scuole cattoliche dell’Arcidiocesi di Sarajevo, è<br />

frequentata infatti da studenti cattolici, musulmani, ortodossi,<br />

protestanti, ebrei e atei e offre un bellissimo esempio di<br />

convivenza in un Paese dilaniato dalla guerra interetnica.<br />

La missione è servita quindi per gettare le basi di questo<br />

scambio culturale che prevede visite reciproche degli studenti<br />

delle due scuole, lezioni in classe, visite turistiche e<br />

una festa finale per suggellare la nuova amicizia. Il progetto<br />

è piaciuto subito agli insegnanti bosniaci e non ci è voluto<br />

molto a trovare un accordo. C’è molta voglia di vedere l’Italia<br />

e il primo viaggio a <strong>Vicenza</strong> dovrebbe farlo un gruppo di<br />

insegnanti.<br />

La scuola di Zenica è diretta da don Anto Ledi, un prete straordinario,<br />

diventato subito amico degli <strong>alpini</strong> (promosso “sul<br />

campo” alpino ad honorem), campione nazionale di sollevamento<br />

pesi, cantante e batterista, paladino di quella convivenza<br />

fra persone di religioni diverse che è l’unica strada per<br />

riportare la pace in una terra martoriata e divisa.<br />

Lo ha ribadito mons. Pero Sudar, vescovo ausiliare di<br />

Sarajevo, che ha ricevuto la delegazione dell’Ana in arcivescovado.<br />

Un incontro cordialissimo fra vecchi amici che<br />

si erano conosciuti durante la costruzione della scuola. “In<br />

Bosnia non c’è stata guerra religiosa – ha detto – L’hanno<br />

voluta i politici. Adesso il Paese è una federazione divisa in<br />

varie parti in base a etnie e religioni, serbi da una parte e cro-


Nello zaino - 7<br />

ati dall’altra, per evitare conviveneze difficili e tensioni. Da<br />

parte nostra c’è la più ferma opposizione all’ideologia che<br />

dice che solo da separati si può convivere. Noi diciamo invece<br />

che la pace dipende dalla capacità di convivenza di etnie e<br />

religioni diverse: si può e si deve imparare a vivere assieme<br />

accettando differenze che in realtà sono ricchezze.”<br />

Parole sacrosante per gli <strong>alpini</strong>, che con questa visita hanno<br />

potuto constatare che la “loro” scuola, “cugina” di quella di<br />

Rossosch, sta andando bene ed hanno contribuito a gettare<br />

le basi per il gemellaggio fra le due scuole. Adesso sperano<br />

che gli insegnanti bosniaci possano arrivare in tempo per<br />

l’adunata di Bassano, per far vedere loro migliaia di italiani<br />

che hanno i loro stessi ideali di amicizia, solidarietà e senso<br />

civico.<br />

Dino Biesuz<br />

Uno scambio di doni<br />

La fanfara storica ricorda Nikolajewka, 65 anni dopo<br />

Grande successo della serata culturale al Teatro Nuovo di <strong>Vicenza</strong><br />

Sabato primo marzo si è svolta nella splendida cornice<br />

del Teatro Nuovo di <strong>Vicenza</strong> una serata culturale alpina.<br />

L’argomento era tra i più cari alla storia dell’Ana, alle Truppe<br />

Alpine e alla comunità vicentina: il 65° anniversario della<br />

battaglia di Nikolajewka.<br />

La commemorazione è stata organizzata dalla sezione con<br />

la generosa disponibilità della Biblioteca Bertoliana, del<br />

Comune e della Provincia di <strong>Vicenza</strong>.<br />

Presentata dal nostro Gianni Periz, la manifestazione ha contato<br />

sul prezioso contributo musicale della Fanfara Storica<br />

della sezione berica, dei cori <strong>alpini</strong> di Lumignano, Creazzo<br />

e Thiene.<br />

Numerosi sono stati i contributi umani e i ricordi che hanno<br />

permesso ai molti presenti di immergersi in una pagina di<br />

storia che, fino ad oggi, è stato patrimonio esclusivo della memoria<br />

degli <strong>alpini</strong>. Da Gianni Periz a Giuseppe Galvanin, da<br />

Mario Giulianati a Domenico Innecco, da Enrico Hullweck<br />

a Nereo Galvanin, da Giobatta Danda a Mario Lugaresi a<br />

Domenico Tizian, tutti gli interventi hanno sottolineato a seconda<br />

dell’esperienza i sentimenti che la campagna di Russia,<br />

la ritirata e la battaglia di Nikolajewka suscitano in loro.<br />

Particolarmente importante e suggestivo è stato il contributo<br />

di Luchini, che leggendo alcuni brani del libro “Vistù” di<br />

Giobatta Danda ha riportato alla memoria di tutti la tragicità,<br />

il valore e i sacrifici dei soldati in terra di Russia, senza retoriche<br />

e senza inutili moralismi.


8 - Nello zaino dei giovani<br />

Iniziative e programmi<br />

della Commissione Giovani<br />

La Commissione Giovani ha predisposto per il 2008 un programma<br />

di attività che riportiamo qui sotto.<br />

Prossimi appuntamenti a Bassano per l’adunata nazionale.<br />

® ®<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

CAMMINATA DELLE FONTANE<br />

A SAN VITO DI BRENDOLA<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

20 aprile 2008


Gli Alpini e lo Sport - 9<br />

Le attività dei gruppi sportivi<br />

Trofeo Periz a Posina<br />

Ottima riuscita della gara denominata Trofeo Periz, organizzata<br />

dal Gruppo Sportivo Alpini di <strong>Vicenza</strong> dal locale gruppo<br />

Alpini e dalla sezione ANA di <strong>Vicenza</strong>.<br />

Il percorso particolarmente apprezzato da tutti gli atleti offre<br />

spunti panoramici particolarmente belli e originali. Oltre un<br />

centinaio di atleti si sono dati appuntamento a Posina domenica<br />

26 agosto 2007 per disputare il 19° trofeo di corsa in<br />

montagna.<br />

La gara maschile non ha lasciato scampo ed è stata vinta da<br />

Stefano Bertoldo del gruppo di Zanè mentre per le donne si<br />

è imposta Paola Fedeli del gruppo di Malo.<br />

Lo stesso gruppo che alla fine vince, anche se per pochi punti,<br />

prevalendo sul gruppo di Chiuppano. Ecco la classifica<br />

finale::<br />

cat:a (fino 39 anni)<br />

1° Poletto Roberto, gruppo di Chiuppano<br />

2° Grasselli Denis, gruppo di Santorso<br />

3° Spanevello Lucio, gruppo di San Quirico<br />

cat:b (da 40 a 49 anni)<br />

1° Bertoldo Stefano, gruppo di Zanè<br />

2° Bianchini Davide, gruppo di Malo<br />

3° Frattantonio Giuliano<br />

cat:c (da 50 a 59 anni)<br />

1° Savio Ennio, gruppo di Settecà<br />

2° Munaretto Giuseppe, gruppo di San Rocco<br />

3° Danzo Luciano, gruppo di Valli del Pasubio<br />

cat:d (oltre 60 anni)<br />

1° Marchesano Giorgio, gruppo di Malo<br />

2° Pillan Ampelio, gruppo Tosato Borgo Casale<br />

3° Gasparini Adriano, gruppo di Chiuppano<br />

Categoria femminile:<br />

1° Fedeli Paola, gruppo di Malo<br />

2° Scorzato Tiziana, gruppo di Malo<br />

3° Bassan Rosanna, gruppo di Settecà<br />

Cena sociale GSA<br />

Anche quest’ anno numerosi sono stati gli atleti del GSA<br />

che hanno partecipato alla cena sociale, svoltasi presso il<br />

ristorante dalla Irma di Arsiero il 30.11.2007. La serata, ben<br />

presto animata dai racconti delle gare, delle imprese compiute<br />

e dai traguardi conquistati dai nostri atleti, ha lasciato<br />

spazio anche a numerosi progetti e speranze per la stagione<br />

futura. Con l’occasione, sono stati inoltre consegnati dal<br />

presidente Olfeo Dal Lago e dai dirigenti i premi “ Scalatore<br />

d’Oro” agli atleti che hanno riportato i migliori risultati nelle<br />

gare di corsa in montagna del 2007. Sono stati dunque<br />

premiati: vincitore assoluto Poletto Roberto e vincitrice assoluta<br />

Bassan Rosanna. A seguire per la categoria maschile<br />

al 2° posto l’atleta Spanevello Lucio e al 3° Grasselli Denis.<br />

Per la categoria femminile al 2° posto Pertegato Giuliana.<br />

Le restanti posizioni di categoria distribuite secondo le fasce<br />

d’età 40-50 e over 50 vedono classificati rispettivamente<br />

Fratantonio Giuliano al primo posto, al secondo Luigino<br />

Mosele e al terzo Davide Zigliotto.Per gli over 50 il primo<br />

posto spetta ad Ennio Savio, il secondo a Danzo Luciano e il<br />

terzo a Valente Raffaello. Al termine della simpatica serata<br />

gli atleti si sono scambiati auguri e complimenti ed un arrivederci<br />

al prossimo anno con tante vittorie e soddisfazioni<br />

da condividere.<br />

Giavera del Montello<br />

La Corrida di Santo Stefano<br />

Un momento della premiazione<br />

A questa manifestazione, che costituiva anche la prova inaugurale<br />

del circuito Aspettando Treviso Marathon, hanno partecipato<br />

circa 700 atleti con larga presenza di atleti master da<br />

tutto il Triveneto.


10 - Gli Alpini e lo Sport<br />

In una giornata, normalmente dedicata al riposo post natalizio,<br />

alcuni coraggiosi atleti del GSA si sono cimentati in<br />

questa gara podistica che ha visto impegnato i master maschili<br />

per un totale di km 9,8 e i master femminili per km<br />

5,3. Si sono così classificati: Stefano Bertoldo 3° cat. MM40,<br />

Giorgio Centofante 1° cat MM45, Rocco Ritunnano 7° cat<br />

MM50 e Anna Campese 6° cat MF45.<br />

GSA……. in pillole<br />

Vescovi Michele del Gsa <strong>Vicenza</strong>, vince il titolo<br />

individuale,campionati italiani cittadini di sci di fondo.<br />

Ruaro Marco, Magnabosco Davide, Affolati Alberto si aggiudicano<br />

il titolo italiano senior di fondo a squadre.<br />

Ottimi piazzamenti nelle prestigiose gare di gran fondo<br />

italiane anche per Alfio<br />

Di Gregorio, Daniela<br />

Carmagnola e Corso<br />

Vittorino (nella foto con<br />

il pres. Naz. ANA Perona<br />

alle premiazioni dei campionati<br />

nazionali di Fondo<br />

ANA, svoltisi il 3 febbraio<br />

in Val Grisenche (Aosta).<br />

Raffaello Valente primo<br />

assoluto di cat. MM55<br />

durante la mezza marat.<br />

Di Arco (TN) del 18 novembre<br />

2007. Bene anche<br />

Poletto Roberto 3° MM35,<br />

Zambolin Lino 10° MM55,<br />

Zamberlan Corrado 25°<br />

MM40,Fontana Adriano<br />

32° MM 45, Ronzani<br />

Maurizio 39° MM40,<br />

Zorzi Mario 63° MM55.<br />

Anna Campese e Giorgio<br />

Centofante si aggiudicano<br />

la medaglia d’oro per<br />

aver vinto la combinata Cross+Strada 2007 di Giavera del<br />

Montello, entrambi per la categoria Master 45.<br />

Anna Campese<br />

Monterfortiana<br />

14° maratonina Negozi Dem<br />

20 gennaio 2008<br />

Anche quest’anno alcuni atleti/e del GSA si sono ritrovati in<br />

una fredda e nebbiosa domenica di fine gennaio per partecipare<br />

alla mezza maratona competitiva che si abbinava anche<br />

con il 7° trofeo Sante Ferroli riservato agli Alpini. Tra 1400<br />

atleti al via i nostri hanno ottenuto posizioni di assoluto merito,<br />

tenuto conto del percorso che prevedeva una prima parte<br />

(dal 1° al 10° km) di percorso in rapida salita fino a raggiungere<br />

un dislivello di 300 mt in coincidenza con il sito di Fittà,<br />

una impegnativa discesa che si estende dal 10° al 15°km per<br />

terminare in pianura, attraversare l’abitato di Soave e concludersi,<br />

ancora in salita, in piazza a Monteforte d’Alpone.<br />

I nostri atleti si sono imposti come segue: atleta Campese<br />

Anna 13° classificata cat. F3, atleta Ciscato Carla 46° classificata<br />

cat.F3. Al maschile gli atleti, più numerosi, hanno<br />

registrato le seguenti posizioni: Ronzani Maurizio 46°classificato<br />

cat.M3, Cosaro Valentino 39°cat M4, Tonin Bruno,<br />

Santoro Francesco, entrambi cat. M5 si classificano rispettivamente<br />

35° e 51°.<br />

Soddisfazione alla Stravicenza<br />

Questa corsa su strada di 10 km, che si snoda tutta attorno<br />

alla splendida cornice della città di <strong>Vicenza</strong>,<br />

è giunta alla sua ottava edizione e viene per la prima volta<br />

inserita nel circuito “Gazzetta Run”, ciclo di gare su strade in<br />

tutta Italia patrocinate dalla Gazzetta dello Sport. Immortalati<br />

dallo scatto di Gec Marchetto, ecco alcuni dei nostri atleti che<br />

hanno partecipato alla gara. Il gruppo del GSA ha schierato<br />

20 atleti e 4 atlete che non hanno lasciato nulla di intentato e<br />

hanno dato enormi soddisfazioni al gruppo che, per una volta<br />

tanto, “giocava in casa”. Un plauso a tutti e a tutte, in particolare<br />

a Grasselli Denis 1° categoria M35, Poletto Roberto<br />

2° stessa categoria, Centofante Giorgio 1° cat M45, Valente<br />

Raffaello 2° cat.M55 e Danese Antonietta 2° cat.MF55.<br />

A cura di Anna Campese.


Le nostre storie - 11<br />

“L’amore rubato”<br />

Avventura a lieto fine di un alpino e del suo cappello<br />

È successo nel lontano<br />

settembre 1943. Quel famoso<br />

settembre…<br />

Nella regione del<br />

Montenegro era schierato<br />

un reparto della divisione<br />

“Val Isonzo” di cui faceva<br />

parte l’artigliere da<br />

montagna Luigi “Gigi”<br />

Barbieri, classe 1920 di<br />

Dueville. In quel tormentato<br />

Paese venne raggiunto un bel giorno dalla lieta comunicazione,<br />

pervenuta dal Comando di Divisione che lo informava<br />

dell’immediato suo congedo illimitato in quanto 3°<br />

fratello in armi in contemporanea…per lui tutte le sofferenze<br />

sarebbero cessate e la guerra finalmente e definitivamente<br />

finita per sempre.<br />

Sarebbe tornato a casa, avrebbe rivisto i genitori, la morosa<br />

e, dopotutto, da questa storia ne sarebbe uscito avendone<br />

pagato, in definitiva, un prezzo abbastanza contenuto. Partì<br />

dunque, subito, dal Montenegro, affardellato di tutto il suo<br />

corredo militare, compreso il fucile che avrebbe dovuto restituire<br />

successivamente a <strong>Vicenza</strong>. Lungo il percorso verso<br />

casa però, in una delle tante stazioncine dove la tradotta<br />

sostava per un’ennesima volta, fu catturato da un manipolo<br />

di tedeschi impegnati, in quei fatidici giorni, a rastrellare<br />

tutti gli sbandati del disciolto Regio Esercito, stipato in un<br />

carro bestiame,ovviamente privo di servizi igienici e piombato<br />

dall’esterno e inviato in uno dei tanti campi di concentramento<br />

in Germania. Dopo tre giorni di un viaggio che<br />

sembrava interminabile, senza cibo ne acqua, all’arrivo fu<br />

ammassato con gli altri suoi disgraziati compagni di viaggio<br />

in una della baracche di accettazione dei deportati, qui fu depredato<br />

del suo corredo e denudato, ma non completamente<br />

in quanto il suo cappello d’artigliere alpino se lo teneva ben<br />

strettamente calato in testa. Ma i tedeschi volevano anche<br />

quell’ultimo indumento e allora giù botte ma Gigi resisteva<br />

anzi ribadiva ai suoi aguzzini che mai e poi mai e per nessun<br />

motivo avrebbe consegnato il suo cappello: ultimo baluardo<br />

che lo faceva sentire vivo, italiano, soldato, cittadino, essere<br />

umano con ancora un pizzico di dignità. Alla fine gli<br />

lasciarono il cappello dopo averlo picchiato ancora e ancora<br />

a sangue e lo vestirono con la divisa da prigioniero sul dorso<br />

del quale era cucita una grande “I”, “I”per italiano, in segno<br />

di disprezzo.<br />

Alla liberazione lui tornò a casa con il suo cappello alpino,<br />

sgualcito, un po’ intarmato e macchiato da paure, tristezze e<br />

disperazione ma anche pieno di intimo orgoglio.<br />

C’era la solita originale penna marrone su quel cappello,<br />

smozzicata e rotta a metà…come la colonna mozza posta<br />

sulla cima dell’Ortigara, nessun distintivo, nessun fregio,<br />

solamente la medaglietta che testimoniava il suo servizio in<br />

Montenegro.<br />

Durante tutti questi anni, l’artigliere alpino Gigi ha sempre<br />

avuto la massima cura del suo cappello, testimonianza di<br />

una gioventù donata alla Patria.<br />

Circa tre mesi fa però, il fatto esecrabile, in occasione di una<br />

serata conviviale in un ristorante che vedeva riuniti alcuni<br />

paesani ex deportati in Germania. Il reduce Luigi aveva portato<br />

con se il suo cappello alpino, testimone di tanti ricordi e<br />

l’aveva posato sopra un mobile del locale per la cena con gli<br />

amici, alla fine però dopo i saluti e gli arrivederci al momento<br />

di riprendersi il cappello Luigi si accorge con sgomento<br />

subito e con infinita amarezza poi che il “suo” cappello non<br />

c’era più.<br />

Alpino Luigi Fabrello<br />

Fine della storia! Per<br />

ora, perchè noi <strong>alpini</strong><br />

siamo fiduciosi<br />

e testardi: fiduciosi<br />

che la persona che<br />

si è appropriata del<br />

cappello rinsavisca<br />

e lo faccia riavere al<br />

suo legittimo proprietario,<br />

e testardi<br />

perché, nei limiti del<br />

possibile, continueremo a cercare, tutti assieme il cappello<br />

dell’artigliere alpino Luigi. Questa storia è stata fatta conoscere<br />

dall’autore dello scritto che ha anche autorizzato a<br />

farla pubblicare su “Alpin fa grado”. È stata riportata anche<br />

sul bimestrale “Il giornale di Dueville” che lo aveva accompagnato<br />

in calce con il seguente messaggio: “per togliere<br />

dall’imbarazzo di una tardiva riconsegna, si consiglia all’autore<br />

del furto del cappello di depositare lo stesso, dentro<br />

ad una borsa di plastica sul tavolo in entrata del municipio.<br />

Sarà nostra cura poi farlo riavere al proprietario”.<br />

Giampietro Gollin<br />

Al momento di andare in stampa gli interessati c’informano<br />

che il cappello è stato riconsegnato al proprietario. Tutto è<br />

bene quel che finisce bene.<br />

La Redazione


12 - Cori<br />

Alpini e Montagne,<br />

il cd di Mario Zattera<br />

Cori<br />

Dal gruppo “Mario Pagani” di Arzignano riceviamo questa<br />

proposta musicale per tutti gli appassionati. Si tratta della<br />

raccolta di brani musicali cantati da Mario Zattera.<br />

I brani inseriti nel cd appartengono a quelli dell’ormai consolidata<br />

tradizione alpina, dal 33 (valore alpin) a Signore<br />

delle Cime. Per maggiori informazioni si è pregati rivolgersi<br />

alla sede del gruppo di Arzignano.<br />

“Quando ero piccolina”<br />

testi e cd di cori <strong>alpini</strong><br />

A metà strada tra <strong>Vicenza</strong> e le prime propaggini delle Alpi<br />

Vicentine, sorge Malo, operosa e dinamica cittadina con poco<br />

meno di 15.000 abitanti, grandi lavoratori come tanti altri loro<br />

conterranei. A distinguerli è però una caratteristica che sembrerebbe<br />

contrastare con il luogo comune, a volte diffuso a torto<br />

su queste genti: lavoro & schei! I maladensi sembrano infatti<br />

nutrire una particolare sensibilità per le arti, tra cui spicca la<br />

musica nelle sue varie espressioni.<br />

A Malo il Gruppo Alpini è una realtà certamente importante:<br />

sia per quantità, con i suoi oltre ottocento iscritti che lo porta ad<br />

essere in assoluto il Gruppo più numeroso d’Italia sia in qualità<br />

per la presenza tra le sue fila, di personaggi di chiara fama e<br />

valore nei settori imprenditoriali, culturali ed artistici.<br />

Solo per fare qualche nome: Silvio Eupani, scrittore e cantante<br />

lirico – Vito Mantia, alpino del “Feltre”, scrittore e reduce di<br />

guerra, dal nome quasi esotico ma vicentino di nascita e di madre<br />

– Luigi Meneghello, scrittore di fama internazionale; ma è<br />

di Mario Lanaro però che ora vogliamo parlare. Nel 1981, durante<br />

il suo servizio militare, egli ha diretto e portato al successo<br />

il Coro della Brigata Julia. Docente presso il Conservatorio di<br />

Verona, è noto in Italia ed all’estero per la sua competente attività<br />

direttoriale e di composizione nell’ambito della coralità.<br />

Proprio da lui è nata l’idea per una splendida iniziativa, immediatamente<br />

recepita dal Gruppo: la realizzazione di una pubblicazione<br />

dal titolo: “Quando ero piccolina”,ove sono raccolte<br />

trenta sue composizioni per coro maschile.<br />

La raccolta offre proposte che rimangono fedeli allo stile corale<br />

popolare ed alpino con brani d’obbligo quali: Trentatré, Inno<br />

Nazionale, La madre dell’alpino, etc., fino a spaziare in composizioni<br />

leggere e brani liturgici, motivo di ricerca per molti<br />

cori. L’opera è corredata da un CD dal contenuto innovativo, ad<br />

uso degli “addetti ai lavori” ove il Maestro Lanaro, in una sorta<br />

di chiacchierata a distanza, analizza al pianoforte le composizioni,<br />

offrendo validi spunti ed un supporto nella concertazione,<br />

mirato ad un arricchimento dei repertori dei vari cori. Lo stesso<br />

nostro Inno Nazionale, viene proposto in una facile armonizzazione<br />

e potrebbe diventare il brano di riferimento per la conclusione<br />

a cori uniti, delle nostre rassegne.<br />

Ebbene, il Gruppo Alpini di Malo non solo si è fatto carico della<br />

realizzazione dell’opera ma ha anche provveduto ad inviarla ai<br />

120 Cori ANA esistenti in Italia, ai Cori dei congedati delle cinque<br />

Brigate alpine, al Coro della Smalp e ad un’altra cinquantina di<br />

importanti gruppi musicali sparsi su tutto il territorio nazionale.<br />

È un impegno che gli Alpini maladensi hanno affrontato con<br />

piacere e con l’intenzione di estendere la loro passione – il loro<br />

coro misto “El Livergon”, conta oltre quaranta elementi – sviluppando<br />

nuovi rapporti in un panorama culturale ad ampio respiro,<br />

proiettato ben oltre le iniziative locali, sperando di essere<br />

di stimolo per tutta l’attività corale alpina.<br />

Gigi Girardi (gruppo<strong>alpini</strong>malo@libero.it)


Storia dei reparti - 13<br />

Un altro pezzo di storia del nostro Esercito scompare.<br />

1° Reggimento Fanteria “San Giusto”<br />

Normalmente la nostra rubrica<br />

di storia è dedicata ai Reparti<br />

Alpini, questa volta riteniamo<br />

doveroso dedicare lo spazio a al<br />

1° Reggimento di Fanteria “SAN<br />

GIUSTO” ovvero il piú antico<br />

reparto del nostro Esercito, noto<br />

tra l’altro per cravatta rossa, che<br />

lo scorso 31 marzo è stato sciolto<br />

con una cerimonia svoltasi nella<br />

Caserma Vittorio Emanuele III<br />

di Trieste.<br />

Storia<br />

Il 1° Reggimento di Fanteria “San Giusto” è diretto discendente<br />

della più antica unità militare italiana, il reggimento<br />

“Fleury”, creato dall’omonimo marchese nel 1621. A partire<br />

dal 1624 il reggimento è al servizio di Casa Savoia, a cominciare<br />

da Carlo Emanuele I, cambiando denominazione in<br />

Reggimento Marolles nel 1631 ed in Reggimento Francese<br />

di Sua Altezza Reale nel 1640. Nei suoi primi 170 anni di<br />

esistenza, l’unità svolge il ruolo di guardia reale dei sovrani<br />

piemontesi.<br />

Il primo scioglimento giunge nel 1790, per giuramento di<br />

fedeltà al Re di Sardegna. Nel 1814, in piena guerra napoleonica,<br />

viene ricostituito con il nome di Reggimento Savoia,<br />

divenendo l’anno dopo Brigata Savoia. Il Reggimento, stante<br />

l’ampliamento della Brigata stessa, cambia numerazione<br />

dal 1831 (1º Fanteria) al 1839 (11º Fanteria). Nel 1860,<br />

dopo l’unità d’Italia e la cessione della Savoia alla Francia,<br />

la Brigata assume il nome di “Re” ed il reggimento diviene<br />

prima 1º Fanteria (1871), poi 1º Fanteria “Re” (1889). Nella<br />

prima guerra mondiale viene impiegato sul fronte delle<br />

Prealpi Venete. Nel 1926 il riordinamento del Regio Esercito<br />

sancisce l’assegnazione del 1º Reggimento Fanteria “Re”<br />

alla XIII Brigata Fanteria. Nel 1939 confluisce, con il “gemello”<br />

2º Fanteria ed il 23º Artiglieria, nella 13ª Divisione<br />

“Re”. Durante il secondo conflitto, il reparto è impegnato sul<br />

fronte balcanico prima durante l’invasione della Grecia, poi<br />

schierato in Bosnia in funzione anti-partigiana. Rimpatriato<br />

nella primavera del 1943 ed attestato a Roma, il 1º Fanteria<br />

partecipa alla difesa della capitale a Porta S. Paolo, impegnando<br />

per due giorni assieme a reparti della neoricostituita<br />

Divisione “Ariete” le soverchianti forze d’invasione tedesche.<br />

Il 10 settembre 1943 il reparto si scioglie.<br />

Il 1º ottobre 1975 da uno dei battaglioni del Comando Truppe<br />

Trieste prende vita il 1º Battaglione Fanteria Motorizzato<br />

“S. Giusto”, cui sono affidate la bandiera di guerra, le insegne<br />

e le tradizioni del 1º Fanteria. Dopo la soppressione del<br />

Comando, il 1º febbraio 1991, il battaglione assume il nome<br />

di 1º Reggimento Fanteria “S. Giusto” (nome mutato in 1º<br />

Reggimento “S. Giusto” nel 1992) con sede nella caserma<br />

“Vittorio Emanuele III” di via Rossetti 76 a Trieste.<br />

All’unità vengono affidati compiti addestrativi, preparando<br />

le reclute di leva per i reparti del COMFOD 1 fino alla soppressione<br />

del servizio militare obbligatorio. Successivamente<br />

viene adibita ad attività addestrativa similare nei confronti<br />

dei volontari in ferma prefissata.<br />

Mostreggiature<br />

Basco nero, recante fregio classico della fanteria (due fucili<br />

incrociati con fiamma sovraimposta e racchiusi in un cerchio)<br />

con il distintivo n. 1. Mostrine rettangolari nere, con doppia<br />

banda laterale rosso scarlatto e stelletta sul fondo. “Goccia”<br />

da tasca raffigurante lo stemma reggimentale. Cravatta rossa,<br />

che riporta la tradizione del 1º Fleury (i cui componenti<br />

si distinguevano appunto per un nastrino rosso appuntato al<br />

bavero della giacca).<br />

Onorificenze<br />

La bandiera di guerra del reggimento è fregiata di due medaglie<br />

d’argento ed una medaglia di bronzo al Valor militare,<br />

nonchè dell’Ordine militare d’Italia.<br />

Alberto Pieropan<br />

La storia del Battaglione<br />

Alpini <strong>Vicenza</strong><br />

Il Battaglione <strong>Vicenza</strong>, facente parte del 9° Rgt Alpini,<br />

Div. Julia, ha visto purtroppo raramente descritte da testimoni<br />

diretti le sue gesta nel Fronte Greco-Albanese<br />

e nel Fronte Russo, se si esclude il bellissimo libro<br />

scritto da Franco Brunello. Il perchè è presto detto: il<br />

Battaglione è stato decimato nei monti della Grecia, da<br />

Selletta Cristobasile al Monte Chiarista, fino al terribile<br />

Monte Scindeli. I pochi ritornati, aggiunti agli <strong>alpini</strong><br />

delle classi 1921-22 sono partiti per la Russia e solo<br />

172 <strong>alpini</strong> e 4 ufficiali sono usciti dalla sacca, sui quasi<br />

1600 partiti da Gorizia, ai quali vanno aggiunti i pochi<br />

superstiti della prigionia, ed i feriti e i congelati durante<br />

le battaglie a Seleny Yar. È intenzione della <strong>Sezione</strong>, che<br />

porta il nome del glorioso Battaglione <strong>Vicenza</strong>, rendere<br />

merito ad un reparto che ha ricevuto sul campo ben 3<br />

Medaglie d’Oro al Valor Militare in Grecia-Albania e<br />

4 in Russia. Pertanto chiediamo ai reduci e ai loro familiari,<br />

di farci sapere se sono in possesso di memorie,<br />

foto, lettere e documenti, che ci potranno aiutare a ricostruire<br />

meglio la storia di questo eroico Battaglione. Per<br />

quanto sopra si prega di contattare la <strong>Sezione</strong><br />

Manuel Grotto


14 - Adunata<br />

L’importanza di sfilare<br />

A Bassano, tra gli <strong>alpini</strong> e la gente<br />

È molto difficile scrivere qualcosa di nuovo sull’adunata nazionale.<br />

Eppure, in questi giorni di preparativi frenetici, dobbiamo<br />

trovare anche il tempo per fermarci e capire per cosa<br />

stiamo lavorando. Qual è il senso e il valore del nostro impegno<br />

La risposta credo sia nella sfilata, cioè il fulcro di tutta<br />

la manifestazione. Attraversare le vie della città scandendo il<br />

passo ai suoni della musica è una tradizione che affonda le<br />

radici nel lontano passato. Più recentemente, a 90 anni dalla<br />

fine del primo conflitto mondiale, ricordiamo i battaglioni<br />

<strong>alpini</strong> che decimati, abbruttiti dalla guerra, stanchi, scendevano<br />

dalle montagne della battaglia e rientravano nelle città.<br />

Oggi, il senso di sfilare sta soprattutto nel ringraziare la città<br />

ospite e confermare un legame con la cittadinanza che, dovunque<br />

avvenga, è sempre forte. È quindi un grande segno di<br />

solidarietà con la popolazione, ma non è solo questo.<br />

***<br />

Marciare ordinatamente, con serietà e l’abbigliamento adeguato<br />

è un segno di civiltà, educazione e correttezza che rispecchia<br />

appieno i valori e la cultura della montagna. Un<br />

segno che inizia dal ‘miracolo’ dell’ammassamento. Basti<br />

pensare che dalla confusione, dal via vai di persone che s’incontrano<br />

e scontrano come in formicaio impazzito, si arriva<br />

all’ordine degli scaglioni pronti, quasi sempre puntuali<br />

a mettersi in marcia. Il concetto dell’allineamento è nella<br />

vita una predisposizione innaturale. Eppure, nel microcosmo<br />

delle adunate degli <strong>alpini</strong>, esso diventa un fatto normale, un<br />

segno di distinzione e appartenenza. Cosa questa che sembra<br />

incomprensibile a chiunque non abbia svolto il servizio<br />

militare tra gli <strong>alpini</strong>; e che nei tempi presenti è decisamente<br />

controcorrente.<br />

In effetti, per essere ‘allineati e coperti’ gli ordini impartiti<br />

dai responsabili sono minimi, quasi amichevoli. Quante volte<br />

la baraonda ha regnato sovrana fino a pochi minuti prima<br />

della partenza, ed è bastato il suono del 33 per mettersi in<br />

ordine e partire<br />

***<br />

Ecco allora che l’importanza di sfilare è nel ricordo e nel rispetto.<br />

Intendiamoci, il rispetto di cui parlo non è quello servile<br />

e susseguioso che purtroppo sembra essere così in voga<br />

oggigiorno. Qui, tra gli <strong>alpini</strong>, il rispetto è prima di tutto l’educazione<br />

e la fierezza di dimostrare ancora una volta l’appartenenza<br />

alle Truppe Alpine. Soprattutto, la sfilata rappresenta il<br />

desiderio di tramandare i valori morali e i consigli di vita che<br />

chi ci ha preceduto ci ha tramandato, e che noi abbiamo il dovere<br />

di lasciare a chi verrà dopo di noi. E dobbiamo farlo con<br />

l’umiltà di sempre, senza aver l’arroganza di imporre nulla a<br />

nessuno. Ben sapendo che quello che noi stiamo per fare è il<br />

risultato di un percorso umano. Non sempre facile, certo, ma<br />

che rispecchia oggi come ieri gli imperativi in cui crediamo.<br />

Gianni Periz<br />

Programma della Fanfara Storica sezionale <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong><br />

Esibizioni per il 2008 - Aggiornamento del 20 Aprile<br />

9 Maggio – Venerdì<br />

Cittadella – ore 15,00<br />

Bassano – ore 19,00<br />

11 Maggio – Domenica pomeriggio<br />

Bassano – Adunata Nazionale<br />

25 Maggio – Domenica pomeriggio<br />

Castelnovo<br />

31 Maggio – Sabato pomeriggio e sera<br />

Este<br />

1 Giugno – Domenica<br />

Grisignano di Zocco<br />

7 Giugno – Sabato<br />

Altavilla Vicentina<br />

15 Giugno – Domenica<br />

San Gottardo<br />

6 Luglio – Domenica pomeriggio<br />

Fimon<br />

27 Luglio – Domenica mattinata<br />

<strong>Vicenza</strong> – “Vicentini nel mondo”<br />

7 Settembre – Domenica<br />

Monte Pasubio<br />

21 Settembre – Domenica<br />

Arsiero – Adunata Sezionale<br />

28 Settembre – Domenica mattinata<br />

Grumolo delle Abbadesse<br />

5 Ottobre – Domenica pomeriggio<br />

Monte di Malo<br />

2 Novembre – Domenica mattinata<br />

Orgiano<br />

9 Novembre – Domenica<br />

Trento – Adunata Triveneto<br />

14 Dicembre – Domenica<br />

Milano – Commemorazione dei Caduti


Adunata - 15<br />

Così la sfilata a Bassano<br />

Disposizioni generali<br />

L’inquadramento, salvo dove previsto, sarà per file di 9 Alpini<br />

Ritrovo all’ammassamento fra le ore 15,00 e le ore 15,30 nel<br />

Settore 6, dietro la caserma Monte Grappa.<br />

N.B. = Il C.D.S., inquadrato per file di 5, nell’ordine:<br />

Consigliere Nazionale di riferimento<br />

Consiglieri componenti la Giunta<br />

Consiglieri<br />

Revisori dei conti ed ex Presidenti di <strong>Sezione</strong><br />

In prossimità delle tribune tutto il C.D.S. saluterà militarmente<br />

il labaro nazionale, il gonfalone della città di Bassano<br />

e le autorità in tribuna.<br />

Per i componenti il C.D.S. È gradito l’abito scuro o comunque<br />

giacca e cravatta<br />

PER I RESPONSABILI DI SCAGLIONE<br />

Portarsi in zona ammassamento almeno 15 minuti prima<br />

dell’orario previsto e tenersi costantemente informati su come<br />

procede la sfilata perché gli orari indicati potrebbero subire<br />

variazioni in più od in meno anche in misura significativa<br />

Inquadrare gli <strong>alpini</strong> possibilmente con uniformità cromatica<br />

cercando di mettere nelle prime file e nelle ultime file i<br />

gruppi in uniforme<br />

Si consiglia di sfilare a ranghi stretti per tre semplici motivi:<br />

a) facilità nel tenere il settore ordinato<br />

b) maggiore effetto scenografico<br />

c) consente ai primi ed agli ultimi di sentire la fanfara al centro<br />

ATTENZIONE<br />

Quest’anno le Fanfare sono state poste al centro degli<br />

Scaglioni per cui è necessario che il responsabile di Scaglione<br />

controlli che gli <strong>alpini</strong> che precedono la Fanfara non si avvantaggino<br />

poiché il passo dei suonatori è più corto del passo<br />

degli <strong>alpini</strong>.<br />

I responsabili di scaglione, in prossimità delle tribune, si<br />

porranno ai lati dello striscione e saluteranno militarmente<br />

il Labaro Nazionale, il Gonfalone della città di Bassano del<br />

Grappa e le autorità in tribuna.<br />

Ulteriori disposizioni saranno date ai responsabili di settore<br />

prima dell’inquadramento della <strong>Sezione</strong> in zona ammassamento.<br />

In tale occasione verrà loro consegnato il cartellino<br />

di servizio.<br />

NOTA: come indicato nell’ultimo consiglio, ogni responsabile<br />

di settore potrà farsi coadiuvare da altri 3 collaboratori<br />

che egli stesso si sceglierà ed ai quali, come ai responsabili<br />

di scaglione, prima dell’ammassamento verranno consegnati<br />

i relativi tesserini di servizio, tesserini che saranno già<br />

disponibili nella riunione del consiglio di fine aprile.


16 - Adunata<br />

Bassano 11 maggio 2008<br />

Inquadramento della <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong><br />

1° Scaglione<br />

Coordinatori Responsabili: Munari 335-5638638 - Dalla Vecchia 348-7803536 - Gatto - 328-6447315<br />

(Responsabile: Novello 393-934757796)<br />

Striscione “ SEZIONE DI VICENZA”<br />

(portato da 7 Alpini del Gruppo di Arsiero.)<br />

a 3 metri<br />

Militari in servizio - Ufficiali Generali e Superiori in congedo<br />

Alpini con incarichi speciali in <strong>Sezione</strong><br />

Autorità- Sindaci Alpini con cappello e con Fascia<br />

Tricolore<br />

a 3 metri<br />

FANFARA STORICA SEZIONALE<br />

a 3 metri<br />

Presidente e Vessillo Sezionale<br />

a 3 metri<br />

Vice Presidenti<br />

a 3 metri<br />

Consiglio Direttivo Sezionale<br />

Ex Presidenti Sezionali<br />

(schierato per 5)<br />

a 3 metri<br />

Blocco Gagliardetti dei Gruppi<br />

2° Scaglione<br />

(Responsabile: Simonelli 335-8055733)<br />

(striscione portato da 7 Alpini del Gruppo di S.<br />

BORTOLO)<br />

a 3 metri<br />

Striscione Portato da 7 Alpini del Gruppo<br />

di MONTEGALDA<br />

CON NOI SFILANO I NOSTRI CADUTI<br />

3 metri<br />

Striscione Russia<br />

a 3 metri<br />

Alpini Decorati e Reduci su automezzi<br />

a 3 metri<br />

Alpini zona<br />

<strong>Vicenza</strong> Città<br />

a 3 metri<br />

FANFARA DI POVOLARO<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Colli Vicentini– Riviera Berica<br />

3° Scaglione<br />

(Responsabile: Bressan 339-1027468)<br />

(striscione portato da 7 Alpini del gruppo di LONIGO)<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Val Del Guà<br />

Val Liona Alta – Val Liona Bassa


Adunata - 17<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Astico Brenta<br />

a 3 metri<br />

FANFARA DI COGOLLO<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Val d’Astico – Astico Pedemontana<br />

a 3 metri<br />

FANFARA DI VIVARO<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Berici Settentrionali – U. Masotto<br />

4° Scaglione<br />

(Responsabile: Stoppa 349-8795457)<br />

(striscione portato da 7 Alpini<br />

del Gruppo di SCHIO)<br />

a 3 metri<br />

Scudetti Brigate Alpine<br />

a 3 metri<br />

Alpini zona<br />

Val Leogra Bassa<br />

6° Scaglione<br />

(Responsabile: Filippi 333-9238615)<br />

(striscione portato da 7 Alpini del Gruppo<br />

di ARZIGNANO)<br />

a 3 metri<br />

rappresentanza del Gruppo Sportivo Sezionale<br />

a 3 metri<br />

Alpini zona<br />

Val Chiampo<br />

a 3 metri<br />

FANFARA DI CALTRANO<br />

a 3 metri<br />

Alpini zona<br />

Castellari Alto Bacchiglione<br />

CHIUDE<br />

Gruppo Alpini CALDOGNO<br />

a 3 metri<br />

FANFARA DI ARSIERO<br />

a 3 metri<br />

Alpini zone<br />

Val Leogra Alta – Monte Cimone<br />

5° Scaglione<br />

(Responsabile: Arbori 349-2919148)<br />

(striscione portato da 7 Alpini<br />

del Gruppo di THIENE)<br />

a 3 metri<br />

rappresentanza della Squadra<br />

Sanitaria Sezionale<br />

Nelle foto Bassano durante la Prima Guerra Mondlaie


18 - Adunata<br />

Gruppi, zone e responsabili<br />

Un aiuto per l’inquadramento della <strong>Sezione</strong><br />

Gruppo Zona Scaglione-Responsabile Tel. Gruppo Zona Scaglione-Responsabile Tel.<br />

1 Altavilla Vicentina Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

2 Alte Ceccato Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

3 Anconetta <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

4 Barbarano Vicentino Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

5 Bastia Di Rovolon Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

6 Brendola Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

7 Castegnero Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

8 Costozza Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

9 Creazzo Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

10 Ferrovieri A Giuriolo <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

11 Grisignano Di Zocco Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

12 Laghetto <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

13 Lisiera <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

14 Longare Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

15 Lumignano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

16 Maddalene <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

17 Meledo Di Sarego Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

18 Meneghello <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

19 Monte Berico VIcenza Città 2 Simonelli 3358055733<br />

20 Monticello Di Fara Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

21 Mossano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

22 Nanto Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

23 Nmontegalda Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

24 Polegge <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

25 Ponte Di Barbarano Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

26 Reolon <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

27 San Bortolo <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

28 San Lazzaro <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

29 San Vito Di Brendola Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

30 Sovizzo Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

31 Tavernelle Colli Vicentini 2 Simonelli 3358055733<br />

32 Villaga Belvedere Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

33 Villaganzerla Riviera Berica 2 Simonelli 3358055733<br />

34 Villagio Del Sole <strong>Vicenza</strong> Città 2 Simonelli 3358055733<br />

35 Agugliaro Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />

36 Albettone Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />

37 Almisano Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />

38 Alonte Val Liona Bassa 3 BrEssan 3391027468<br />

39 Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

40 Asigliano Val Liona Bassa 3 Bressan 3391027468<br />

41 Bagnolo Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />

42 Borgo Casale Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

43 Cagnano Val Liona Bassa 3 Bressan 3391027468<br />

44 Camisano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

45 Campedello Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

46 Campiglia Dei Berici Umberto Masotto 3 Bressan 3391027468<br />

47 Carmignano Di Brenta Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

48 Fimon Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

49 Grancona Val Liona Alta 3 Bressan 3391027468<br />

50 Grumolo Abbadesse Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

51 Lapio Di Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3391027468<br />

52 Lonigo Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />

53 Marola Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

54 Noventa Vicentina Umberto Masotto 3 Bressan 3356867450<br />

55 Orgiano Val Liona Bassa 3 Bressan 3356867450<br />

56 Perarolo Dii Arcugnano Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

57 Pianezza Di Arcugnano Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

58 Poiana Maggiore Val Liona Bassa 3 Bressan 3356867450<br />

59 Pozzolo Di Villaga Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

60 Quinto Vicentino Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

61 San Germano Dei Berici Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

62 San Giovanni In Monte Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

63 San Pietro In Gu Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

64 Sarego Val Del Gua’ 3 Bressan 3356867450<br />

65 Sarmego Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

66 Setteca Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

67 Sossano Umberto Masotto 3 Bressan 3356867450<br />

68 Torri Lerino Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

69 Vancimuglio Berici Settentrionali 3 Bressan 3356867450<br />

70 Villa Del Ferro Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

71 Zovencedo San Gottardo Val Liona Alta 3 Bressan 3356867450<br />

72 Arsiero Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

73 Cogollo Del Cengio Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

74 Enna Santa Caterina Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

75 Laghi Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

76 Lastebasse Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

77 Malo Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

78 Marano Vicentino Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

79 Monte Di Malo Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

80 Posina Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

81 Priabona Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

82 San Rocco Di Tretto Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

83 San Vito Di Leguzzano Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

84 Santantonio Del Pasubio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

85 Santorso Val Leogra Bassa 4 Stoppa 3498795457<br />

86 Schio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

87 Seghe Di Velo Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

88 Tonezza Del Cimone Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

89 Torrebelvicino Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

90 Valli Del Pasubio Val Leogra Alta 4 Stoppa 3498795457<br />

91 Velo D’astico Monte Cimone 4 Stoppa 3498795457<br />

92 Bolzano Vicentino Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

93 Bressanvido Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

94 Caltrano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

95 Calvene Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />

96 Carre Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

97 Centrale Di Zugliano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

98 Chiuppano Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

99 Fara Vicentino Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />

100 Lugo Di <strong>Vicenza</strong> Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />

101 Montecchio Precalcino Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

102 Mosson Di Cogollo Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

103 Passo Di Rica Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

104 Piovene Rocchette Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

105 Poianella Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

106 Povolaro Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

107 Rozzampia Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

108 Sandrigo Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

109 Sarcedo Astico Brenta 5 Arbori 3492919148<br />

110 Thiene Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

111 Villaverla Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

112 Zane Val D’astico 5 Arbori 3492919148<br />

113 Zugliano Astico Pedemontana 5 Arbori 3492919148<br />

114 Arzignano Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

115 Caldogno Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

116 Castelnovo Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

117 Chiampo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

118 Costabissara Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

119 Crespadoro Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

120 Dueville Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

121 Gambellara Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

122 Gambugliano Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

123 Ignago Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

124 Isola Vicentina Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

125 Molino Di Altissimo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

126 Montebello Vicentino Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

127 Montecchio Maggiore Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

128 Monteviale Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

129 Monticello C.Te Otto Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

130 Montorso Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

131 Motta Di Costabissara Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

132 Nogarole Val CHiampo 6 Filippi 3339238615<br />

133 San Pietro Mussolino Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

134 Selva Di Montebello Val Chiampo 6 Filippi 3339238615<br />

135 Torreselle Di Isola Vic. Castellari<br />

Alto Bacchiglione 6 Filippi 3339238615<br />

136 Zermeghedo Val Chiampo 6 Filippi 3339238615


La vita dei Gruppi - 19<br />

Le attività dei Gruppi<br />

Lugo<br />

65° Anniversario di Nikolajewka<br />

officiata dal parroco don Matteo, è stata celebrata la “messa<br />

al campo”. Dopo i discorsi di rito, è stata presentata la<br />

nuova socia alpina, il caporale Elettra Rigoni. è seguita la<br />

sfilata, e la deposizione di una corona d’alloro al monumento<br />

ai Caduti. L’augurio a tutti è di rivederci al prossimo<br />

anniversario e continuare fino ad allora nell’impegno quotidiano<br />

per il bene comune.<br />

Campiglia dei Berici<br />

Gemellaggio con Calusco d’Adda<br />

Domenica 27 gennaio 2008 il nostro gruppo in collaborazione<br />

con la sezione di <strong>Vicenza</strong>, ha voluto ricordare<br />

con una cerimonia il 65° anniversario della battaglia di<br />

Nikolajewka. La strada del centro era addobbata di tricolori<br />

e grande è stata la partecipazione di pubblico e di <strong>alpini</strong><br />

con la presenza di sessanta gagliardetti. Il corteo è stato<br />

accompagnato verso la chiesa dalle note del “33” suonate<br />

dalla fanfara di Lugo; lì è stata celebrata la messa solenne.<br />

La seconda parte della cerimonia si è svolta in piazza 25<br />

Aprile, con gli onori alla bandiera ed ai Caduti davanti al<br />

glorioso monumento. Infine, hanno preso la parola per un<br />

saluto il sindaco di Lugo e il presidente sezionale Galvanin<br />

che ha voluto ricordare le 100mila gavette di ghiaccio che<br />

dal lontano gennaio 1943 non hanno fatto più ritorno. A<br />

conclusione della cerimonia il capogruppo ha invitato i presenti<br />

ad una breve riflessione su cosa è stato essere <strong>alpini</strong><br />

ieri e cosa vuol dire esserlo oggi.<br />

Marola<br />

50° Anniversario della Fondazione<br />

Il gruppo ha festeggiato il 50° anniversario di fondazione.<br />

Le celebrazioni sono iniziate con un spazio musicale del<br />

coro Amici dell’Obante di Valdagno; serata conclusasi con<br />

un’ottima partecipazione della cittadinanza. L’indomani,<br />

Si è svolta presso la sede del gruppo l’annuale cena sociale<br />

alla quale ha partecipato una delegazione del Gruppo <strong>alpini</strong><br />

di Calusco d’Adda (BG) nelle persone del capogruppo<br />

Giuseppe Mapello, Franco Danese e molti altri. L’incontrro<br />

è stato molto positivo perché, oltre a discutere degli attuali<br />

problemi sociali che possono interessare anche l’Ana, si è<br />

consolidata l’amicizia che da tempo lega i due gruppi.<br />

Arzignano<br />

Lo scambio di doni tra i due capigruppo<br />

Visita del col. Covelli dell’8° Rgt. Alpini<br />

Il 17 febbraio 2008 si è consolidata la consuetudine della<br />

visita del comandante dell’8° Rgt Alp. al gruppo delle<br />

penne nere di Arzignano. In occasione del rinnovo delle<br />

cariche direttive, il col. Comandante Luca Covelli, che da<br />

alcuni mesi guida il reparto è stao ospite del gruppo “Mario<br />

Pagani”.<br />

Accompagnato da un significativo numero di collaboratori,<br />

il col. Covelli ha manifestato compiacimento non solo per<br />

le molteplici attività del gruppo ma anche per la bontà dei


20 - La vita dei Gruppi<br />

A 90 anni dalla Grande Guerra<br />

Tra sabato 1 marzo e domenica 2, il gruppo ha allestito presso<br />

l’aula magna della scuola media Galileo Galilei di Brendola,<br />

una mostra di cimeli della prima guerra mondiale. Il materiale<br />

è stato gentilmente fornito da Gianni Massignan di Alte<br />

Ceccato, noto cultore di queste pagine di storia e attento collezionista.<br />

La mostra è stata pianificata all’interno della festa<br />

di s. Rocco, con l’intento di attirare l’attenzione della gente<br />

in un evento che, nel 90° anniversario della fine della Grande<br />

Guerra, assume caratteri di ricordo e riflessione.<br />

All’inaugurazione hanno partecipato le autorità civili locali,<br />

il capozona “Colli Vicentini”, e la dirigente scolastica Iole<br />

Frighetto. Quest’ultima ha sottolineato la gratitudine e il legame<br />

della scuola verso il gruppo, sperando che la proficua<br />

collaborazione continui anche per altre e diverse attività. La<br />

dirigente Frighetto e il capogruppo Giancarlo Lovato hanno<br />

infine concordato sull’importanza del fine formativo e informativo<br />

della mostra.<br />

San Vito di Brendola<br />

I 100 anni di Nelo<br />

Il col. Covelli e Paolo Marchetti<br />

rapporti che il sodalizio arzignanese intrattiene con il reggimento<br />

di Cividale, rapporti che si vanno sempre più consolidando<br />

in un clima di vera amicizia e comunità d’intenti.<br />

Brendola<br />

è stato festeggiato Zerbato Mariano che ha compiuto 100<br />

anni. Oltre ai figli Maddalena, Natalina, Luigino, Antonio,<br />

Graziella, Gelmina e alla sorella Angelina, tutto il paese ha<br />

partecipato alla festa del bel traguardo di “Nelo”. Nelo è il<br />

papà degli Alpini Luigino e Antonio che sono stati anche<br />

consiglieri del Gruppo. Il gruppo <strong>alpini</strong> di S.Vito, al nostro<br />

caro Nelo augura ancora tanti anni in salute.<br />

Maddalene<br />

Foto di gruppo con il caro Nelo<br />

Serata culturale<br />

Il 7 marzo presso la Chiesa locale, il gruppo ha promosso<br />

una serata storico-culturale: “La storia dei bombardamenti<br />

su <strong>Vicenza</strong> del 1943/45”. Le immagini erano inedite e<br />

i commenti erano a cura dell’alpino Giuseppe Versolato.<br />

La serata ha visto la partecipazione di molte persone e il<br />

riscontro è stato molto positivo. La serata si è conclusa con<br />

un rinfresco offerto dal gruppo e dal Circolo “Noi”.<br />

Caldogno<br />

Il canto della stella<br />

Un momento della mostra<br />

Anche nello scorso dicembre, come ormai da 26 anni a questa<br />

parte, gli <strong>alpini</strong> del gruppo di Caldogno sono passati per


La vita dei Gruppi - 21<br />

Borgo Casale<br />

Gli <strong>alpini</strong> adottano una scuola<br />

le vie del paese per annunciare<br />

la lieta novella.<br />

Fin dai primi di dicembre di<br />

ogni anno sono soliti allestire<br />

il grande carro provvisto di<br />

un’intelaiatura resa impermeabile<br />

con teli di plastica,<br />

addobbato esternamente con<br />

frasche di pino, arricchito da<br />

un piccolo Presepe, svariate<br />

luci natalizie e sormontato da<br />

una grande cometa luminosa,<br />

mentre l’interno è attrezzato<br />

di panche per ospitare a turno<br />

gli <strong>alpini</strong> impegnati altrimenti<br />

nella questua.<br />

Negli anni il carro degli <strong>alpini</strong><br />

di Caldogno è divenuto una presenza costante e aldilà dei riti<br />

religiosi dell’Avvento che ci accompagnano passo dopo passo<br />

al Natale, oserei dire che per molti compaesani è proprio il<br />

passaggio del carro della Stella che avverte dell’imminenza<br />

del lieto evento. Nel corso degli anni è divenuto così popolare<br />

il carro degli <strong>alpini</strong>, da ispirare anche il noto pittore e<br />

nostro compaesano, Vico Calabrò (vedi le due litografie che<br />

illustrano questo articoletto); è atteso, lungo il percorso da<br />

molte famiglie, addirittura intere vie “obbligano” gli <strong>alpini</strong><br />

a sostare nelle case ed offre ai cantori spuntini, un bicchiere<br />

di vino e assieme, magari, intona qualche canta natalizia.<br />

La notte di Natale c’è la chiusura con gli <strong>alpini</strong> cantori e<br />

questuanti e fuori dalle chiese di Caldogno, di Cresole e di<br />

Rettorgole offre vino caldo e si scambia gli auguri con i moltissimi<br />

fedeli che hanno assistito alla S Messa.<br />

Quando 26 anni fa il tutto è iniziato gli <strong>alpini</strong> si erano riproposti<br />

che il ricavato del canto della stella sarebbe dovuto<br />

andare tutto in beneficenza a famiglie ed enti bisognosi del<br />

nostro Comune, e così è stato. In tutti questi anni sono molti<br />

coloro che hanno beneficiato della solidarietà scarpona,<br />

ed è anche per questo, aldilà delle altre molteplici iniziative<br />

di volontariato che vedono protagonisti in paese gli <strong>alpini</strong><br />

godono di stima ed affetto.<br />

G.G.<br />

È andata a buon fine l’iniziativa che ha visti protagonisti i<br />

nostri <strong>alpini</strong> e la scuola elementare “Vittorino da Feltre”.<br />

Infatti, alcuni soci del gruppo hanno ridipinto i muri esterni<br />

della scuola e della palestra limitrofa dalle scritte che<br />

lei deturpavano. Il gruppo ha così dimostrato anche ai più<br />

giovani che gli <strong>alpini</strong> si fanno partecipi di questi lavori,<br />

mettendo ancora una volta in evidenza il loro spirito di sacrificio<br />

e alto senso civico. L’input, infatti, era venuto dalla<br />

responsabile didattica della scuola dott. Paola Bortolan e<br />

alcune maestre tra cui la signora Scangatta che avevano segnalato<br />

il disagio proprio agli <strong>alpini</strong>.<br />

Sarmego<br />

Gita a Cargnacco e Redipuglia<br />

Il gruppo Alpini di Sarmego a organizzato una gita al tempio<br />

sacrario di Cargnacco dedicato ai caduti della campagna<br />

di Russia. Durante la visita della cripta dove riposano<br />

i resti di una parte dei soldati recuperati in terra di Russia,<br />

sono stati resi gli onori al sacello del milite ignoto con il<br />

suono del silenzio e la deposizione di una corona di alloro.<br />

Il momento è stato molto emozionante. Dopo aver ascoltato<br />

la messa, il gruppo si è spostato al sacrario di Redipuglia<br />

andando anche là a rendere gli onori ai centomila caduti


22 - La vita dei Gruppi<br />

della Prima Guerra Mondiale con deposizione di una corona<br />

di alloro.La giornata è stata piena di significati e tutti<br />

i partecipanti alla gita hanno riflettuto su quanto possano<br />

essere orribili le guerre. Cogliamo l’occasione per ringraziare<br />

la guardia d’onore e la guida, la quale ci a spiegato e<br />

illustrato in modo impeccabile il tempio di Cargnacco.<br />

Adriano Zin<br />

Torreselle<br />

Gemellaggio con Carnago<br />

Un momento della sfilata<br />

In occasione della festa della comunità di “S. Giovanni<br />

Battista”, si è svolto a Torreselle l’incontro di gemellaggio<br />

tra il Gruppo Alpini di Torreselle e il Gruppo Alpini di<br />

Carnago (VA).<br />

La cerimonia, aperta in mattinata con l’alzabandiera, è proseguita<br />

nella chiesa parrocchiale dove don Amadio ha celebrato<br />

la S. Messa in onore di tutti i caduti, accompagnata<br />

dalle cante del coro “Voci del Pasubio” e conclusa con la<br />

lettura della “Preghiera dell’Alpino”.<br />

Ci si è trasferiti successivamente al monumento ai caduti<br />

ove, dopo la solenne deposizione di una corona d’alloro,<br />

ci sono stati gli interventi ufficiali da parte del capogruppo<br />

di Torreselle Luciano Massignani, del sindaco di Isola<br />

Vicentina Massimo De Franceschi e del capo zona Rino<br />

Filippi.<br />

Molto gradita e apprezzata è stata la presenza del vessillo<br />

della <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong>, scortato dal consigliere<br />

Giampietro Gollin, del gonfalone del comune di Isola<br />

Vicentina e i gagliardetti dei Gruppi di Castelnovo, Ignago,<br />

Monteviale, Lisiera, Isola Vicentina e di Carnate.<br />

Al termine della cerimonia sfilata di tutti gli <strong>alpini</strong> partecipanti<br />

accompagnata dalle note della banda di “Isola<br />

Vicentina” fino all’area verde, gestita dal locale gruppo<br />

di penne nere, dove si è consumato il tradizionale rancio<br />

ottimamente preparato e servito dalle “signore alpine”.<br />

Lo scambio di doni tra i due capigruppo di Torreselle e di<br />

Carnate ha concluso una splendida giornata, piena di sole,<br />

che verrà ripetuta la prossima volta in quel di Carnago.<br />

Lonigo<br />

Vi vogliamo raccontare di una pregevole avventura nella<br />

quale ci siamo imbattuti durante la trascorsa fiera agricola<br />

di Lonigo. Tutto nasce da quando i “BOCIA” del gruppo<br />

hanno chiesto al direttivo di allestire un “stand alpino”<br />

all’interno del circuito fieristico tenutosi il 29/ 30 marzo<br />

scorsi. All’ombra del magnifico Torrione Leoniceno, il<br />

gruppo <strong>alpini</strong> ha eretto il suo caposaldo; una tenda piccola<br />

ma resa confortevole dall’ospitalità profusa dagli <strong>alpini</strong> del<br />

gruppo.<br />

Sia chiaro che è stato dato tanto impegno fin dai giorni precedenti<br />

la manifestazione, ma con l’esperienza dei “VECI”<br />

e l’entusiasmo di tanti giovani <strong>alpini</strong> ben presto, l’accampamento<br />

si è subito reso ben visibile arricchito anche dal bellissimo<br />

tricolore. Il bel tempo, la posizione centrale e un’ottima<br />

organizzazione fieristica hanno fin da subito premiato l’operato<br />

degli <strong>alpini</strong> con tanta affluenza di visitatori e amici, non<br />

solo leoniceni, che si fermavano presso la baita, attirati dalle<br />

penne nere e dalla loro tradizionale simpatia e ospitalità.<br />

Vi chiederete: cosa centrano gli <strong>alpini</strong> in una fiera dove si<br />

espongono prodotti agricoli, dell’artigianato, automobili e...<br />

Beh, vi devo confidare che per noi <strong>alpini</strong> (a dir la verità i più<br />

giovani) desideravano mettere in bella mostra e fare promozione<br />

delle nostre attività, nei 2 giorni, ad esempio, abbiamo<br />

raccolto nuove iscrizioni soci A.N.A. e distribuito moltissimi<br />

volantini relativi a programmi del gruppo di Lonigo.


La vita dei Gruppi - 23<br />

Importante per molti leoniceni è stato accorgersi che all’interno<br />

del gruppo <strong>alpini</strong> militano molti giovani, magari della<br />

porta accanto, che con la loro dedizione portano avanti<br />

importanti valori della tradizione Leonicena, vicentina e<br />

nazionale.<br />

Tutto questo non lo potevamo immaginare prima di accamparci<br />

per le vie della città, ben presto, è stato chiaro che questa<br />

tappa andava fatta perchè giusta e istruttiva, che persegue<br />

gli obiettivi che il nuovo consiglio si è impegnato a promuovere:<br />

divulgare i valori <strong>alpini</strong>, dare visibilità ai giovani a alle<br />

loro necessità, al fine di raccogliere nuove adesioni.<br />

Un sincero ringraziamento all’amministrazione comunale, al<br />

Sindaco, al nostro capogruppo e a tutto il consiglio direttivo<br />

con i suoi collaboratori.<br />

Nogarole Vicentino<br />

Nogarole Vicentino è un ridente paesello dell’Alta valle del<br />

Chiampo che negli ultimi anni ha conosciuto un accentuato<br />

incremento della popolazione, grazie alla sua tranquilla posizione<br />

ma soprattutto alla lungimiranza dei propri amministratori,<br />

che non solo sono riusciti a tenersi stretti i residenti,<br />

ma addirittura a farne arrivare altri dai paesi limitrofi, offrendo<br />

servizi molto superiori ad un centro come Nogarole che<br />

non arriva nemmeno a 1200 abitanti.<br />

E di questo il sindaco alpino Giuseppe Zarantonello ne va<br />

giustamente orgoglioso, anche perché se la gente viene ad<br />

abitare quassù, abbandonando i centri più a valle un motivo<br />

ci sarà è sicuramente sarà valido e motivato.<br />

Quindi a Nogarole c’è tutto e naturalmente, come dice il<br />

Sindaco, ci sono gli Alpini, che in fatto di collaborazione<br />

non sono secondi a nessuno e ultimamente si sono impegnati<br />

in una vera impresa, dove con grande disponibilità unita alla<br />

loro tipica generosità sono riusciti a regalare alla comunità<br />

una…..passeggiata, sotto forma di una lunga e irta scalinata<br />

che partendo a pochi passi dalla piazza porta all’antica Chiesa<br />

La scalinata costruita dagli Alpini di Nogarole<br />

Il Sindaco di Nogarole alpino Giuseppe Zarantonello<br />

Con il Capo Gruppo Bruno Bruttomesso<br />

del Castellaro, che da secoli domina e veglia dall’omonimo<br />

colle la Valle del Chiampo.<br />

Gli Alpini di Nogarole non solo si sono fatti su le maniche<br />

per eseguire la magnifica scalinata, ma hanno anche eseguito<br />

i marciapiede lungo tutto il perimetro della vecchia Chiesa,<br />

sistemato il terreno adiacente e grazie anche alla collaborazione<br />

della Protezione Civile è stato possibile tagliare le alte<br />

piante che circondavano troppo da vicino l’antico edificio.<br />

Infatti gli Alpini del Gruppo di Nogarole, guidati con vivacità<br />

dall’instancabile capogruppo Bruno Bruttomesso, una<br />

volta venuti a conoscenza che il Comune aveva concesso un<br />

contributo per la realizzazione di una scalinata che avrebbe<br />

dovuto collegare l’abitato alla vecchia Chiesa, non si sono<br />

certo fatti pregare per mettere in cantiere il tutto e armati<br />

come sempre di grande volontà, dopo un duro lavoro, finalmente<br />

il 26 agosto 2007 l’opera è stata inaugurata.<br />

L’antica Chiesa del Castellaro esisteva già nel XV e XVI<br />

secolo ed è dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano.I secoli<br />

che si sono susseguiti hanno lasciato parecchie cicatrici<br />

sull’antica Chiesa e da ultimo negli anni sessanta anche un<br />

fulmine ha voluto lasciare il suo ricordo, abbattendosi sul<br />

campanile, mozzandolo, squarciando il tetto e demolendo<br />

il fianco destro.<br />

Certo che se qualche visitatore di questo incantevole luogo,<br />

osserva con attenzione dove si trova, penserà che in questo<br />

ameno posto, per fare un lavoro del genere, come la bella<br />

scalinata, la sistemazione del terreno circostante ci sia voluto<br />

un faraonico progetto e sicuramente un’idonea impresa.<br />

Forse non gli passerà mai per la testa l’idea che tutto è stato<br />

fatto da uomini semplici, che hanno dedicato il loro tempo<br />

libero perché lui e tanti altri come lui possano godersi la passeggiata<br />

e l’incantevole panorama che si gode da quassù.<br />

Ma un osservatore attento capisce immediatamente che qui<br />

non hanno operato grandi imprese, ne sono stati fatti megaprogetti,<br />

qui si è parlato poco e lavorato molto, di sicuro devono<br />

essere stati gli Alpini.<br />

Guido Danese


24 - Incontri<br />

Incontro di ex allievi del 18° corso acs -<br />

Aosta 1968 - in occasione del quarantennale<br />

Domenica 30 Marzo 2008, ospiti del Gruppo Alpini di Alte<br />

Ceccato, si è tenuto il primo incontro, dopo quarant’anni, di<br />

alcuni ex allievi del 18° corso ACS della SMALP di Aosta.<br />

Giusto 40 anni fa infatti, nel mese di gennaio siamo stati<br />

chiamati in oltre 400, tra i quali 50 vicentini, a seguire il corso<br />

di abilitazione per il grado di sergente. C’era tanta neve in<br />

quei giorni ad Aosta e tanta ne è caduta per tutto il periodo<br />

fino a Giugno quando, superati gli esami di abilitazione, siamo<br />

stati inviati ai rispettivi Reggimenti di assegnazione.<br />

Nei 5 mesi trascorsi ad Aosta si sono vissute esperienze e sostenute<br />

prove tali che noi giovani ventenni non avremmo mai<br />

immaginato, prima di allora, di dovere e potere sostenere e<br />

questa condivisione di sacrifici surrogati anche, giustamente,<br />

da qualche bevereccia libera uscita sono state il collante per<br />

amicizie che hanno saputo resistere nel tempo.<br />

Prova ne abbiamo avuto proprio domenica quando, non in<br />

molti per la verità, nonostante la chiamata attraverso “Alpin<br />

fa grado” ci siamo finalmente rivisti.<br />

Eravamo tutti un po’ guardinghi all’arrivo nel parcheggio<br />

della bella sede di Alte, ci si scrutava alla ricerca degli antichi<br />

tratti ma appena pronunciato il nome era tutto un abbracciarci,<br />

non senza un filo di commozione e sotto gli occhi<br />

increduli delle nostre signore che conoscendoci, non pareva<br />

loro vero che questi quattro matti di sessantenni potessero<br />

lasciarsi andare a scene di così giovanile letizia.<br />

Esaurita la prima parte di “ti ricordi” il gruppetto si è ricomposto<br />

per il rito dell’alzabandiera accompagnata dalle note<br />

dell’Inno di Mameli cantato in coro, seguito dalla deposizione<br />

di una corona d’alloro a nome di tutti gli ex allievi al<br />

cippo che ricorda i caduti <strong>alpini</strong>.<br />

Il pranzo, ottimo e abbondante, preparato e servito dagli <strong>alpini</strong><br />

e “alpine” di Alte ha visto la separazione voluta e imposta<br />

di maschi e femmine; troppe cose avevamo da raccontarci,<br />

troppi episodi e luoghi da rammentare: la maledetta e gelatissima<br />

piana di Pollein, le escursioni a zaino zavorrato su<br />

per i sentieri innevati della Valle, Pila, i dieci memorabili<br />

giorni del campo, sempre sotto la neve a La Thuille e ancora,<br />

Piazza Chanoux, l’Arco di Augusto, le piccole affollatissime<br />

trattorie dove ci si riconciliava con il cibo di casa e l’osteria<br />

di papà Marcel, luogo di sosta obbligata e di oblio per<br />

tantissimi allievi; senza dimenticare la disciplina ferrea che<br />

vigeva nella Scuola e gli ufficiali e i sottufficiali istruttori<br />

più o meno simpatici. E nell’intreccio dei vari racconti e soprattutto<br />

attraverso le foto di allora che ognuno di noi aveva<br />

provveduto a rispolverare; si ricostruivano fatti, episodi e ci<br />

si rivedeva giovani, belli, magri e con tanti capelli.<br />

Alla fine abbiamo convenuto che una riunione così non poteva<br />

rimanere fine a se stessa e allora tutti assieme abbiamo<br />

deciso di proporre attraverso le pagine di uno dei prossimi<br />

numeri de “L’Alpino” un incontro, per tutti quei 400 ex allievi<br />

del 18° Corso, da tenersi in una delle prime domeniche<br />

del mese di Ottobre p.v. e in una località possibilmente equidistante<br />

tra Piemonte e Friuli.<br />

Brindisi e abbracci hanno concluso una giornata che si sarebbe<br />

voluto un finisse mai.<br />

E pensare che tutto questo è nato quasi per caso, una domenica<br />

pomeriggio dello scorso anno, in occasione della festa per<br />

il 60° di fondazione del gruppo di Costabissara dove ci siamo<br />

trovati in tre ex allievi del 18°: Giuseppe “Bepi” Galvanin,<br />

il nostro Presidente, Renato Santacatterina infaticabile e testardo<br />

ricercatori di ex commilitoni e il sottoscritto. Ci siamo<br />

chiesti, perché no Il risultato è quanto sopra descritto.<br />

Gianpietro Gollin


Lettere in redazione - 25<br />

Lettere in redazione<br />

Spettabile Redazione, sono un vostro iscritto nella sede di<br />

Zanè e vi scrivo in proposito della diatriba sull’ecomostro di<br />

Bocchetta Campiglia comparso ora sul n° di dicembre 2007.<br />

Mi pare strano che tutti si siano accorti solo ora che è una<br />

cosa completamente fuori contesto; tutti scandalizzati; nessuno<br />

ne sapeva nulla. Non vorrete forse farmi credere che<br />

nessuno si fosse accorto che era una bruttura ancora in fase<br />

di progetto Ricordo benissimo che la planimetria è stata<br />

esposta per molto tempo a Schio in occasione della presentazione<br />

del progetto di recupero della strada delle gallerie ed<br />

evidenziava già ampiamente che si sarebbe trattato di una<br />

costruzione priva di gusto estetico e fuori luogo per la montagna.<br />

Addirittura era visibile una ricostruzione virtuale che<br />

ne esaltava ancor più la bruttezza. Io sono salito alla strada<br />

nell’autunno del 2006, durante la costruzione e già allora la<br />

vista da vivo confermava l’impressione che dava il progetto,<br />

ma ciò nonostante ancora non si era levata nessuna voce ufficiale<br />

sulla cosa.<br />

Ora che il lavoro è finito con un costo di 207mila euro, tutti<br />

sapevano che ne sarebbe risultato un ecomostro, che era<br />

bruttissimo e che non bisognava costruirlo. Mi chiedo: e prima<br />

Ci sarà ben stata una commissione che ha approvato il<br />

progetto e quindi anche tra i responsabili anche degli <strong>alpini</strong><br />

Oppure è comparsa dalla sera alla mattina senza che nessuno<br />

avesse la minima idea di cosa sarebbe uscito da tutto quel<br />

cemento Sicuramente nessuno si prenderà la responsabilità<br />

del disastro visivo che si è perpetrato a Bocchetta Campiglia<br />

e si continuerà a parlare sul da farsi per anni (demolirlo,<br />

abbellirlo) e quell’affare resterà nel tempo a dimostrarci anche<br />

questa volta che la montagna stava bene com’era prima<br />

con tutti i suoi ricordi di guerra e di pace senza esaltazioni<br />

monumentali.<br />

Moreno Rudella, Piovene Rocchette<br />

Per quanto riguarda la sezione, in una lettera datata 7 novembre<br />

2005 il presidente Galvanin esprimeva la totale contrarietà<br />

alla costruzione di quello che è stato poi definito<br />

ecomostro. Il parere gli era stato chiesto dagli organi competenti,<br />

ma non era vincolante ai fini dell’edificazione o meno<br />

dell’opera. Se invece ti riferisci ai pareri espressi dai singoli<br />

gruppi <strong>alpini</strong> della zona Valleogra, devi chiederlo direttamente<br />

a loro. Generalizzare come hai fatto tu, supponendo<br />

qualche responsabilità quantomeno morale di Alpin fa grado<br />

sulla vicenda, è sbagliato e di cattivo gusto.<br />

Federico Murzio<br />

Una bella foto<br />

Caro Alpin fa grado,<br />

mi chiamo Antonio De Marchi, ho 78 anni e ho fatto la naja<br />

nell’8 Rgt Alpini, e ne sono fiero. Con la presente desidero<br />

complimentarmi per la foto di copertina di Alpin fa grado<br />

n.4. Moralmente sono diventato antimilitarista, però condivido<br />

che lo Stato italiano mandi gli <strong>alpini</strong> in giro per il mondo<br />

a tenere calmi i “baruffanti” in quelle zone. Mi complimento<br />

anche con Giuseppe Galvanin per il suo articolo “Alpini e<br />

politica”. Grazie.<br />

Antonio De Marchi, Isola Vicentina


26 - Protezione civile<br />

Parco Astichello<br />

Un altro buon lavoro della nostra Protezione Civile<br />

A cavallo dei mesi di febbraio e marzo, in risposta ad una<br />

precisa richiesta di collaborazione da parte del Comune di<br />

<strong>Vicenza</strong>, l’Unità di Protezione civile della <strong>Sezione</strong> è stata<br />

impegnata in una importante attività di bonifica e recupero<br />

alla fruibilità dei cittadini dell’area boscata che, partendo da<br />

viale Cricoli e seguendo la riva destra del fiume, dovrebbe<br />

andare a costituire il “Parco Astichello”.<br />

Per tre sabati consecutivi (16, 23 febbraio e 1 marzo) le<br />

Squadre di Protezione civile sezionali, con un centinaio di<br />

Volontari suddivisi in turni, hanno operato lungo gli argini<br />

dell’Astichello bonificando e raccogliendo rottami, ed immondizia,<br />

tagliando rovi, erba e piante malate o pericolanti,<br />

sotto la supervisione attenta degli incaricati dell’Amministrazione.<br />

Il lavoro ha visto impegnate uomini delle squadre di<br />

Caldogno, Creazzo, Grisignano di Zocco, Grumolo delle<br />

Abbadesse e Val Leogra per un totale di 33 persone.<br />

Si sono presi in considerazione due fronti di intervento, con<br />

lo scopo di raccordare le due zone, e ottenere delle parti pulite<br />

tali da consentire l’accesso di mezzi per le future operazioni<br />

di pulizia e bonifica.<br />

L’entità del lavoro e la superficie trattata non hanno consentito<br />

di raggiungere appieno l’obbiettivo programmato la domenica<br />

antecedente l’intervento con il coordinatore sezionale<br />

Roberto Toffoletto.<br />

Durante ogni giornata i Volontari sono stati supportati ed assistiti,<br />

per garantirne la sicurezza, da membri della nostra<br />

Squadra sanitaria e, presso il magazzino sezionale del Foro<br />

boario, dai volontari della Squadra logistica che hanno sempre<br />

garantito a tutti, alla fine delle faticose giornate di intervento,<br />

un buon pasto caldo.<br />

L’attività, pur pesante, si è svolta bene e con risultati<br />

positivi, come chiunque, passando per viale<br />

Cricoli, può constatare osservando l’enorme<br />

quantità di legna e ramaglie tagliate e che, non<br />

per nostra mancanza, purtroppo giacciono ancora,<br />

ordinatamente accatastate, al margine del boschetto.<br />

Per quanto riguarda noi volontari ci possiamo sentire<br />

orgogliosi del grande lavoro fatto e ancor più<br />

lo potremmo essere quando vedremo il “Parco<br />

Astichello” realizzato, sapendo di aver dato un<br />

contributo importante alla sua nascita.<br />

Da queste righe va quindi un ringraziamento a tutti<br />

i Volontari che hanno contribuito, ognuno nella sua<br />

mansione e disponibilità, al buon esito di questa<br />

attività.<br />

Christian Sabbadin<br />

Alessandro Angerer<br />

Alpini che si fanno onore<br />

Amelio Accebbi<br />

Cavaliere della Repubblica<br />

All’alpino Amelio Acebbi del gruppo di Villaverla è<br />

stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine<br />

“Al Merito della Repubblica Italiana”. Dalla Redazione<br />

di Alpin fa grado le più vive congratulazioni al neo cavaliere.


Varie - 27<br />

Avvisi<br />

Merano 1947, Bassano 2008<br />

In occasione dell’Adunata Nazionale di Bassano del<br />

Grappa, ci scrive Antonio Zolin classe 1924 di Schio<br />

chiedendoci di pubblicare le foto (qui in basso) della<br />

sfilata avvenuta il 2 giugno 1947 a Merano. Il motivo<br />

è semplice, Antonio desidera incontrare eventualmente<br />

altri commilitoni a Bassano. Pubblichiamo volentieri<br />

l’avviso. Il recapito telefonico di Antonio Zolin è<br />

348.0639522. A noi, caro Zolin, non resta che augurarti<br />

buona fortuna!<br />

100% DNA Alpino<br />

Tutti gli <strong>alpini</strong><br />

della famiglia Pozzo<br />

La prima di copertina è dedicata a <strong>Giacomo</strong> Pozzo, primogenito<br />

di Francesco e Patrizia: forse il primo figlio<br />

nato tra <strong>alpini</strong> e vanto della <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>.<br />

Dal Gruppo di Pianezze<br />

Si ricorda l’appuntamento per gli artiglieri <strong>alpini</strong> del<br />

3° scaglione 1979 che hanno svolto il servizio militare<br />

alla 41esima batteria del Gruppo Agordo alla caserma<br />

Monte Grappa di Bassano. L’incontro avrà luogo sabato<br />

10 maggio alle ore 17 davanti alla suddetta caserma.<br />

Info: 0444.273244/3484415933.<br />

Difficilmente qualcuno potrà mettere in dubbio lo spirito<br />

alpino che scorre nelle vene della famiglia Pozzo<br />

di Arsiero. L’ultimo nato è <strong>Giacomo</strong>, figlio del caporal<br />

maggiore scelto Francesco, del reparto comando e supporto<br />

tattico della Brigata Julia in servizio al Centro<br />

d’addestramento Alpino di Aosta, e del tenente Patrizia<br />

Alberghino di Ivrea, in servizio al reparto comando<br />

della Brigata Julia, oggi in congedo. Sia Francesco che<br />

Patrizia hanno nel loro curriculum militare partecipazioni<br />

nelle missioni in Bosnia e in Kossovo.<br />

Come le scelte dei due giovani siano maturate in un ambiente<br />

di sana <strong>alpini</strong>tà è presto detto. Il papà di Patrizia<br />

è Giuseppe Alberghino, già alpino del Btg Aosta negli<br />

anni 1949-50. Il papà di Francesco è Roberto Pozzo,<br />

già alla SMALP di Aosta tra il 1969-70, ed effettivo<br />

alla Compagnia Alpieri La Huille. Non solo. Il nonno<br />

di Francesco, Pietro Pozzo, era un alpino del Btg Duca<br />

degli Abruzzi ad Aosta tra il 1936-37.<br />

Una genealogia di tutto rispetto per la famiglia<br />

Pozzo, quindi; sarà un valido alpino anche il piccolo<br />

<strong>Giacomo</strong>


28 - Rinnovo direttivi<br />

Agugliaro<br />

Capogruppo: Antonio Roncari. Consiglieri: Pietro Ravanello,<br />

Mario Righetto, Tiziano Nichele, Armando Maniero, Antonio<br />

Goffo, Adelmo Miola, Girololamo Tomasi, Graziano<br />

Bonamigo<br />

Antonio Giuriolo –<strong>Vicenza</strong>-<br />

Capogruppo: Alessandro Addeo. Consiglieri: Dino Dalle<br />

Ave, Igor Pevere, Mariano Fincato, Andrea Scarso, Maurizio<br />

Guggiarin, Massimo Dalla Pozza, Augusto Zilio<br />

Longare<br />

Capogruppo: Andrea Trevelin. Consiglieri: Luigi<br />

Stimamiglio, Umberto Trevelin, Sergio Frigo, Adriano<br />

Bonato, Lino Luison, Nereo Palma, Franco Quagliato,<br />

Ottavio Voltan, Livio Cancan<br />

Asigliano Veneto<br />

Capogruppo: Silvano Ruggini. Consiglieri: Daniele Melotti,<br />

Luigi Sandonà, Marco Chierico, Renato Zampieri, Mirco<br />

Rebesan, Girolamo Zampieri, Floriano Rebesan, Luca<br />

Zampieri, Stefano Romellini, Giuseppe Mazzucco, Mario<br />

Brocchiello.<br />

Zugliano e Grumolo<br />

Capogruppo: Bruno Cengia. Consiglieri: Tulio Schiesaro,<br />

Andrea Simoni, Francesco Dalle Carbonare, Giuseppe<br />

Borgo, Bortolo Busa, Giovanni Coppello, Mario Dal Ferro,<br />

Massimo Leopardi, Germano Remigi, Albino Rigon, Roberto<br />

Spagnolo<br />

Santorso<br />

Capogruppo: Tiziano Peruffo. Consiglieri: Marcello<br />

Brunello, Cristian Dalla Vecchia, Pierino Filippi, Paolo<br />

Formilan, Mario Frigo, Ernesto Rizzato, Giuseppe Saccardo,<br />

Mario Vitella, Federico Zaffonato.<br />

Malo<br />

Capogruppo: Danilo Panizzon. Consiglieri: Maurizio<br />

Romagna, Paolo Zaffonato, Antonio Filippi Farmar,<br />

Francesco Agosti, Giuseppe Barbato, Stefano Barcarolo,<br />

Marino Cortina, Renato Danieli, Giuseppe De Benedetti,<br />

Giuliano Destro, Agostino Elvieri, Gregorio Fontana, Franco<br />

Fortuna, Luciano Gentilin, Antonio Gentilizi, Luigi Girardi,<br />

Domenico Mano, Vito Mantia, Marino Marta, Giobbe<br />

Porcaro, Giuseppe Reghelin, Giovanni Rizzi, Mirco Saggin,<br />

Franco Sola, Guglielmo Stefani, Giovanni Stevan, Paolo<br />

Visonà, Giuseppe Zanea.<br />

Caltrano<br />

Capogruppo: Antonio Zavagnin. Consiglieri: Alessandro<br />

Sonetto, Claudio Dal Santo, Giancarlo Pellizzari, Maurzio<br />

Dal Santo, Luigi Pettinà, Giampietro Dal Santo, Massimiliano<br />

Cortese, Federico Bonaguro, Claufio Dal Santo, Franco Dal<br />

Santo, Lionello Frigo, Giuseppe Gaspari, Angelo Sola.<br />

Ignago<br />

Capogruppo: Renato Pasin. Consiglieri: Mariano Moro,<br />

Stefano De Col, Vittorio Lago, Claudio Pasin, Olivo De<br />

Col, Lino Zenere, Ferdinando Arduso, Leonardo Bortoli,<br />

Giancarlo Fabris, Ugo Lago.<br />

Lisiera<br />

Capogruppo: Bruno Bertoldo. Consiglieri: Renato Secco,<br />

Fiorenzo Valentini, Vittorio De Boni, Gloriano Narnello,<br />

Alberto Alberti, Nereo Farsura, Tarcisio Guglielmi, Stefano<br />

De Boni, Enrico Bongiolo, Antonio Rinaldi, Libero Liani,<br />

Giovanni De Boni, Vittorio Secco.<br />

Dalla prossima<br />

dichiarazione dei redditi<br />

potrai destinare il 5 per mille<br />

alla <strong>Sezione</strong> A.N.A. di <strong>Vicenza</strong>!<br />

Grazie ai provvedimenti in materia di legislazione finanziaria<br />

è possibile destinare oltre all’8 per mille (allo<br />

Stato, alla Chiesa Cattolica, ecc.) un ulteriore 5 per<br />

mille dell’IRPEF a organizzazioni senza fini di lucro.<br />

La nostra <strong>Sezione</strong> è stata ammessa al beneficio del<br />

5 per mille come da elenco pubblicato in internet<br />

dall’Agenzia delle Entrate.<br />

Vi invitiamo a pubblicizzare il nostro codice fiscale<br />

80027060245<br />

indicando il quale sotto la propria firma nel primo<br />

dei quattro riquadri dell’apposita scheda dei modelli<br />

Unico PF, 730, o CUD del 2006 si potrà destinare la<br />

quota del 5 per mille della propria imposta sul reddito<br />

alla nostra <strong>Sezione</strong> ANA di <strong>Vicenza</strong>. È una semplice<br />

operazione che non vi costerà nulla.<br />

80027060245


Notizie familiari - 29<br />

Nozze<br />

di diamante<br />

Nozze d’oro<br />

Gruppo di Villaverla<br />

Arturo Panozzo e Mafalda<br />

Gruppo di Torreselle<br />

Ettore Cestonaro e Ida Sottoriva<br />

Gruppo di Carmignano di Brenta<br />

Bruno Sartore con Graziella<br />

Nozze<br />

d’argento<br />

Nati<br />

Gruppo di Asigliano<br />

Gruppo di Montecchio Precalcino<br />

Pierleandro Trentin e Martina Gianesini<br />

Denis Toniazzo e Silvia<br />

annunciano la nascita di Filippo<br />

annunciano la nascita di Riccardo<br />

Diego Tagliapietre e Anna annunciano la<br />

Gruppo di Fara Vicentino<br />

nascita di Antonio<br />

Alessandro Boschiero e Alessandra<br />

annunciano la nascita di Pietro<br />

Gruppo di Sovizzo<br />

Roberto Digiuni e Silvia<br />

Stefano Dani e Sonia Caderbe<br />

annunciano la nascita di Cristian<br />

annunciano la nascita di Laura<br />

Gruppo di Asigliano<br />

Gelmino Barbiero e Emanuela Buson<br />

Congratulazioni ed Auguri vivissimi<br />

per un avvenire<br />

ancora più ricco di serenità e letizia<br />

a tutte le coppie che hanno festeggiato<br />

gli ambiti traguardi.<br />

Gruppo di Marano Vicentino<br />

Enrico Ferrari e Raffaelle Trevisan<br />

annunciano la nascita di Melissa<br />

Paolo Marcante e Paola Canale<br />

annunciano la nascita di Giada<br />

Gruppo di Nogarole<br />

Federico Sinico e Michela Biasiolo<br />

annunciano la nascita di Alberto<br />

Gruppo di Castrano<br />

Alessandro Zenari e Licia Lecca<br />

annunciano la nascita di Davide<br />

Gruppo Molino di Altissimo<br />

Gianpietro Pagani e Michela<br />

annunciano la nascita di Ermanno<br />

Roberto Zordan e Ketty<br />

annunciano la nascita di Riccardo<br />

Gruppo di Santorso<br />

Nicola Fabris e Anna<br />

annunciano la nascita di Francesco<br />

Gruppo di Grumolo di Zugliano<br />

Giuseppe Borgo e Norman<br />

annunciano la nascita di Melissa<br />

Gruppo di Grancona<br />

Umberto Trotto e Claudia<br />

annunciano la nascita delle gemelle Asia<br />

e Eva<br />

Gruppo di Gambellara<br />

Gianmario Meggiolaro e Silvia Mantovani<br />

annunciano la nascita di Ludovico<br />

Gruppo Torri Lerino<br />

Marco Zoppelleto e Michela<br />

annunciano la nascita di Elena


30 - “…un nostro amico hai chiesto alla montagna…”<br />

Il vessillo sezionale è listato a lutto per la recente scomparsa di<br />

numerosi amici <strong>alpini</strong>. Alla loro memoria vada il nostro pensiero<br />

riconoscente per la dedizione associativa dimostrata. Ai congiunti<br />

dei soci scomparsi giungano, nel momento del dolore, le più<br />

sentite condoglianze ed i sensi della solidarietà fraterna delle<br />

“penne nere” vicentine.<br />

Anconetta<br />

Velo d’Astico<br />

Cagnano<br />

Priabona<br />

Noventa Vicentina<br />

Rino Tessari<br />

alpino della Divisione<br />

Tridentina 6° Rgt. Alpini<br />

classe 1925<br />

Guido Busato<br />

Sergente del 6° Rgt. Art da<br />

Montagna classe 1938<br />

Carlo Bedin<br />

Alpino del 7° Rgt. Alpini<br />

Btg. Feltre<br />

Giuseppe Meneguzzo<br />

7° Rgt. Alpini<br />

classe 1936 Btg. Belluno<br />

Angelo Zattra<br />

Alpino della Div.Alpina Julia<br />

Btg, Tolmezzo classe 1928<br />

Arzignano<br />

Brendola<br />

Campedello<br />

Priabona<br />

Sandrigo<br />

Giovanni Bomitali<br />

Alpino del Btg. Tolmezzo<br />

Reduce di Africa O. Albania<br />

Grecia<br />

Adriano Vicoli<br />

Alpino della Brigata Cadore<br />

classe 1938<br />

Ilario Basso<br />

Alpino della Brigata Cadore<br />

classe 1941<br />

Giuseppe Schizzarotto<br />

9° Rgt. Alpini Btg. <strong>Vicenza</strong><br />

classe 1924<br />

Bruno Ubertoli<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore Pioniere<br />

LOCALITÀ<br />

Brendola<br />

Priabona<br />

Mossano<br />

Sandrigo<br />

Asigliano V.<br />

Giogo Gecchele<br />

alpino del Btg. Bassano<br />

classe 1925<br />

Reduce di Albania e Grecia<br />

Alberto Rigolon<br />

Alpino della Brigata<br />

Tridentina classe 1927<br />

Luigi Trentin<br />

Artigliere del 3°<br />

Rgt. Art. Alpina<br />

classe 1945<br />

Bruno Polito<br />

Alpino della Divisione<br />

Alpina Julia<br />

classe 1924<br />

Maurizio Manfrin<br />

artigliere del 6° Rgt.<br />

Gruppo Lanzo


31<br />

Sarmego<br />

Ignago<br />

Pozzolo<br />

di VillaGa<br />

Torrebelvicino<br />

Montecchio<br />

Precalcino<br />

Demetrio Franceschetto<br />

Alpino classe 1933<br />

Giovanni De Zaiacomo<br />

alpino della Brigata Cadore<br />

classe 1943<br />

Vittorio Bernardi<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore 7° Rgt.<br />

classe 1948<br />

Armando Zanrosso<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore<br />

classe 1948<br />

Giuseppe Sella<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore 7° Rgt Btg. Feltre<br />

classe 1929<br />

Isola Vicentina<br />

Ignago<br />

Torrebelvicino<br />

Thiene<br />

Sovizzo<br />

Danilo Zattra<br />

Alpino classe 1932<br />

Oreste Moro Alpino<br />

Giuseppe Collareda<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore 7° Rgt classe 1942<br />

Giuseppe Gonzato<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore 7° Rgt Btg. Feltre<br />

Giorgio Cocco<br />

Alpino della Disione Alpina<br />

Julia<br />

classe 1921<br />

Fimon<br />

Piovene<br />

Rocchette<br />

Torrebelvicino<br />

Thiene<br />

Lugo Vicentino<br />

Antonio Casarotto<br />

Alpino classe 1931<br />

Ferdinando Ferretto<br />

“Piero”<br />

caporale del 3° Rgt. Art.<br />

da Montagna classe 1933<br />

Torrebelvicino<br />

Gino Farmar Filippi<br />

Divisione Julia del 9° Rgt.<br />

Alpini - classe 1921<br />

Reduce del fronte Greco Albanese<br />

Rinaldo Dalla Lasta<br />

Alpino del 9° Rgt. Alpini<br />

Croce al V.M. Reduce di<br />

Grecia e Jugoslavia<br />

Gianfranco Corsara<br />

Artigliere del 3° Rgt. Art.<br />

Alpina gruppo Conegliano<br />

Malo<br />

Piovene<br />

Rocchette<br />

Torrebelvicino<br />

Grisignano<br />

di Zocco<br />

Italo Cervo<br />

Alpino della Div. Cuneense<br />

del 2° Rgt. classe 1908<br />

Francesco Gregori<br />

alpino del 1° Rgt. Art. da<br />

Montagna Gruppo Susa<br />

classe 1915 - Reduce del<br />

fronte francese e albanese,<br />

Croce al Merito di Guerra<br />

Francesco Manea<br />

Alpino della Brigata<br />

Alpina Cadore<br />

classe 1929<br />

Nico Calandra<br />

Alpino della Brigata Alpina<br />

Cadore 7° Rgt. classe 1937


Gli <strong>alpini</strong> portano il Tricolore nelle scuole

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!