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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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la da nord a sud, e decumanus maximus, quella da est a ovest, e<br />

in base ad esse, a distanze fisse, erano segnati i cardini e i decumani<br />

minori. La colonia risultava così divisa in grandi quadrati<br />

regolari detti saltus.<br />

La scoprì <strong>il</strong> Legnazzi, che vis<strong>it</strong>ò nel 1846 <strong>il</strong> <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> di<br />

Camposampiero e fu sorpreso dalla rete stradale che divide l'agro<br />

in quadrati perfetti. Cessò ogni dubbio, quando, alcuni anni dopo,<br />

egli r<strong>it</strong>ornò nel <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> con Pietro Kandler, l'<strong>il</strong>lustratore<br />

della colonia romana di Pola. Gli studi del Legnazzi furono conclusi<br />

nel 1886. 2<br />

04.cCLW\<br />

2) STRADE ROMANE<br />

Cardo maximus era 1 'Aurelia, che seguiva press' a poco <strong>il</strong><br />

percorso della attuale strada del Santo, Padova-Camposampiero,<br />

e collegava Padova a due importanti centri agricoli, Camposampiero<br />

ed Asolo. 3 Altra strada importante era la via di Val Medoaci<br />

(tradotto significa Valle del Brenta, attualmente detta Valsugana),<br />

che univa Padova a Bassano e proseguiva per Trento. 4<br />

2 A. SIMIONI, Storia di Padova dalle origini alla fine del sec. XVIII, Padova,<br />

1968, pp. 74-76. L'origine della colonia è forse di età augustea, tra <strong>il</strong> 42 e <strong>il</strong> 31 a.c.,<br />

cioè tra la battaglia di F<strong>il</strong>ippi e quella di Azio, per i veterani di Augusto provenienti<br />

da varie legioni.<br />

I m<strong>il</strong><strong>it</strong>i dedotti non si sa quanti fossero. Essi ebbero pieni dir<strong>it</strong>ti di c<strong>it</strong>tadinanza<br />

e di amministrazione locale. Ad essi furono assegnati terreni, non si sa in<br />

quale misura, come non si sa, se presi da beni comuni o da beni espropriati ai<br />

vecchi ab<strong>it</strong>anti e pagati da Roma, o da beni confiscati d'autor<strong>it</strong>à.<br />

3 C. GASPAR01'1'O, La via Padova-Camposanpiero in età romana, in «Il Santo.<br />

Riv. antoniana di storia, dottrina e arte », I, 2 (maggio-agosto 1961), p. 86: «Probab<strong>il</strong>mente<br />

così denominata da C. Aurelio Cotta, proconsole della Gallia Cisalpina<br />

(Valle Padana) nel 74 a.c. ». L'articolo è uno studio particolareggiato del <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong><br />

attraversato dall' Aurelia.<br />

4 C. GASPAROTTO, Padova romana, Roma, 1951, pp. 137 e 151 ss. A S. Maria<br />

di Non si trovarono tracce di sepoltura e lapidi funerarie romano-imperiali; a Tavo<br />

si danno per trovate nel <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> della frazione alcune lapidi funerarie di liberti,<br />

r<strong>it</strong>enute di età imperiale. Nel Tavello invece, nel 1887, furono trovate alcune tombe<br />

«alla cappuccina », delle quali si conservano 12 tegole f<strong>it</strong>t<strong>il</strong>i con timbro. C. GASPA-<br />

16<br />

Schema topografico del I 'agro patavino.<br />

(Da Padova l'OIBa!1," CiI' C. GAST<br />

"" 'AROTTO)<br />

17

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