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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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5) LE PRINCIPALI PIENE E ROTTE DEL BRENTA<br />

SALETTO DI <strong>VIGODARZERE</strong> - Briglie e cascate del Brenta.<br />

proibivano di arginare o piantare alberi nelle maresane, togliendo<br />

così ai fiumi, <strong>il</strong> mezzo di espandersi e di d<strong>il</strong>atarsi.<br />

I lavori di arginatura destarono molta meraviglia per la loro<br />

imponenza e grandios<strong>it</strong>à, tanto che Dante, nella Divina Commedia,<br />

li paragona alle famose dighe olandesi. \O<br />

È del periodo austriaco (1850-1860), <strong>il</strong> rafforzamento dei<br />

cosiddetti « tettagli » di V<strong>il</strong>labozza e di Salgaro, e la creazione di<br />

una zona di golena a Saletto, detta Maresana.<br />

Le notizie sulle piene più antiche del Brenta sono molto<br />

scarse. Ciò non deve far credere però che <strong>il</strong> regime del fiume sia<br />

sempre stato tranqu<strong>il</strong>lo e regolato; al contrario, dalle cronache<br />

del tempo, dal XII-XV sec., traspare una frequenza progressiva<br />

di gravi disordini dovuti alle piene del fiume.<br />

Maggiori notizie sull'argomento abbiamo nei secoli successivi.<br />

Per lim<strong>it</strong>arci alla nostra zona, sappiamo che nel 1649, in<br />

segu<strong>it</strong>o a una piena, si ebbe <strong>il</strong> crollo del manufatto di Limena.<br />

Nel 1719 si ebbero ben 12 rotte nel tratto tra Curtarolo e Limena.<br />

Nel 1752 le acque di piena del Brenta esaurirono gran parte<br />

della loro violenza tra Curtarolo, Limena e Vigodarzere, dove si<br />

determinarono ben sette rotte delle quali, tre sopra Limena e<br />

quattro tra questa local<strong>it</strong>à e Vigodarzere.<br />

Nel 1769 <strong>il</strong> Brenta ruppe gli argini a Cadoneghe. Con frequenza<br />

impressionante le piene del Brenta si ripeterono quasi<br />

ogni anno dal 1772 al 1786.<br />

Nel 1807 si ebbe una rotta per corrosione al ponte di Stra<br />

e altre quattro a Noventa, a Vigodarzere e a Mira.<br />

Nel 1816 una straordinaria piena, giunta a m. 5,72 sopra lo<br />

zero idrometrico di Limena, provocò una rotta nel Brentella ed<br />

altri squarci arginali.l!<br />

Nel 1823 si ebbe una piena spaventosa che raggiunse m.<br />

6,58 sul livello idrometrico di Limena. Le rotte e le distruzioni<br />

di case e di argini furono numerose. Lo squarcio maggiore, di<br />

m. 150, avvenne tra Curtarolo e Limena: due gendarmi a ca ..<br />

vallo diretti a Curtarolo furono travolti dalle acque e le cam-<br />

lO «Quale i fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, / Temendo <strong>il</strong> fiotto che ver<br />

lor s'avventa, / Fanno lo schermo, perché <strong>il</strong> mare si fuggia; / E quale i Padovan<br />

lungo la Brenta, / Per difender lor v<strong>il</strong>le e lor castelli, / Anzi che Chiarentana <strong>il</strong><br />

caldo senta »; (Inf. XV, 7). G. DELLA VEDOVA, Gli argini del Brenta al tempo di<br />

Dante, in «Dante e Padova », Padova, 1865, pp. 77-100.<br />

136<br />

11 Tutto Vigodarzere e anche Padova vennero allagati, tanto che <strong>il</strong> parroco di<br />

Saletto di quel periodo, don Antonio Gianese, andò da Saletto a Padova in barca<br />

e organizzò delle squadre di soccorso per distribuire medicinali e viveri, ma ciò<br />

nonostante parecchi morirono di fame. (Archivio di Saletto, Cronistoria di don Cristiano<br />

Codemo).<br />

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