VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it
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dinale Federico Cornaro, in visIta pastorale a Tavo, trova la<br />
chiesa di S. Fidenzio di Fornace ridotta a uso stalla e cantina.<br />
In luogo della chiesa di S. Fidenzio di Fornace, fu aggregata,<br />
per compenso, alla pieve di Torre, la chiesa-oratorio di<br />
S. Lazzaro, oggi parrocchia. 7<br />
S. Fidenzio, attualmente, è compatrono della chiesa di Tavo,<br />
assieme al t<strong>it</strong>olare S. Pietro Apostolo.<br />
2) TAVO: DA PROPRIETÀ FEUDALE DEI DA LIMENA<br />
Al DA SCINTILLA O DA OTTAVO<br />
Mentre Fornace era una corte indipendente, Tav0 8 invece<br />
era un v<strong>il</strong>laggio della corte di Limena, di cui erano signori feudali<br />
i cattani da Limena, detti anche proceri, t<strong>it</strong>olo nob<strong>il</strong>iare<br />
dato ai magnati dell'epoca. Ciò fa supporre anche che <strong>il</strong> Brenta<br />
seguisse un altro corso, ai giorni nostri non più rintracciab<strong>il</strong>e.<br />
Il paese passò, non sappiamo quando e come, ClOe se per<br />
acquisto o testamento o donazione, ai da Scint<strong>il</strong>la, i quali già<br />
nel 1196 vi avevano giurisdizione e castello. 9<br />
TAVO - Abside della vecchia chiesa parrocchiale e <strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e.<br />
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7 C. GASPAROTTO, Torre: da fortezza bizantina alla grande Padova, in «C<strong>it</strong>tà<br />
di Padova », rivista del Comune, anno VII, n. 5-6, 1967, p. 41.<br />
8 Antico è <strong>il</strong> nome, ad octavum a Patavio tapidem, cioé sull'ottavo m<strong>il</strong>iare<br />
della via di Va!medoaci. I documenti del Medioevo lo chiamano Ottavo e Non,<br />
Nono e poiché <strong>il</strong> dialetto padovano elide sempre le consonanti, specialmente dei<br />
nomi, cosÌ di Ottavo fece Tavo oppure Tao e di Nono, Non. A. GLORIA, Il <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong><br />
padovano <strong>il</strong>lustralo, Padova, 1862, II, p. 139; D. OLIVIERI, Toponomastica Veneta,<br />
Venezia, 1961, p. 145; C. GASPAROTTO, Carta Archeologica (Padova), Firenze, 1959,<br />
p. 16.<br />
9 «Illi de Scint<strong>il</strong>la in v<strong>il</strong>la Oclavi priv<strong>il</strong>egium et fort<strong>il</strong>icium (habuerunt) in<br />
1196» (Cod. Capod<strong>il</strong>ista ms. della Biblioteca Civica di Padova, B.P. 952, p. 5) (I da<br />
Scint<strong>il</strong>la nel 1196 avevano a Tavo giurisdizione e castello). Il castello, prospiciente<br />
al Brenta, pare fosse un corpo unico con la vecchia chiesa, che pare sia stata l'antico<br />
oratorio compreso nelle vecchie mura. Si tramanda anche che <strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e della<br />
vecchia chiesa fosse una torre del vecchio castello. (A. GLORIA, Il <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> Padovano<br />
<strong>il</strong>lustrato, Padova, 1862, II, p. 140).<br />
La cronistoria della Parrocchia di Tavo attesta che nel 1802, facendo degli<br />
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