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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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Fornace paga, secondo quanto prescr<strong>it</strong>to, per <strong>il</strong> primo semestre<br />

sol. XI den. VIII e cosÌ per <strong>il</strong> secondo. 4<br />

Mentre dalle Vis<strong>it</strong>e Pastorali sappiamo che era sotto la<br />

pieve di Torre, le Rationes Decimarum nulla ci dicono, perché<br />

la pergamena che elenca le cappelle di Torre permette di decifrarne<br />

solo alcune, a causa dell'originale lacera e macchiata.<br />

Il t<strong>it</strong>olare S. Fidenzio fa supporre l'erezione della chiesa<br />

almeno verso <strong>il</strong> secolo XI.<br />

Secondo la tradizione, <strong>il</strong> vescovo Gauslino, nel sec. X, avreb·<br />

be trovato <strong>il</strong> corpo di S. Fidenzio, confessore, r<strong>it</strong>enuto terzo vescovo<br />

di Padova, in un bosco presso Polverara e lo avrebbe fatto<br />

trasportare a Megliadino. L'eco di questa traslazione si diffuse<br />

con rapid<strong>it</strong>à in tutto <strong>il</strong> <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong>, poiché a ricordo furono erette<br />

cappelle oltre a Polverara (chiesa di S. Fidenzio de Fornace), a<br />

Roncaiette, Pernumia, Baone, Sarmeola. Infatti quando <strong>il</strong> vescovo<br />

Bellino nel 1130, conferma ai canonici della Cattedrale i beni<br />

avuti dai <strong>suo</strong>i antecessori, riporta l'elenco dei paesi e dei luoghi<br />

del diploma di Berengario del 918, cui aggiunge le nuove chiese<br />

che nel frattempo erano sorte, tra cui S. Fidenzio di Roncaiette,<br />

S. Fidenzio di Polverara e S. Fidenzio di Sarmeola. 5<br />

I calendari l<strong>it</strong>urgici onorano <strong>il</strong> Santo nel giorno della deposizione<br />

( 16 novembre) e in quello della traslazione (18 maggio),<br />

giorno in cui veniva onorato anche nella chiesa di Fornace di<br />

Tavo. 6<br />

4 SELLA-VALE, Rationes Decimarum Italiae, c<strong>it</strong>., n. 1722, p. 153.<br />

5 A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., 2, parte I, d. 212, p. 167, anno 1130.<br />

6 I. DANIELE, S. Fidenzio, in «Bibliotheca Sanctorum », V, Roma, 1964,<br />

pp. 675-678. La leggenda, lo dice terzo vescovo di Padova intorno al 166 : morto<br />

martire nel v<strong>il</strong>laggio di Polverara. Il luogo esatto rimase ignoto fino alla m.1racolos~<br />

invenzione fatta dal vescovo Gauslino (964-978). Data la figura per moltI aspetti<br />

leggendaria di questo santo, i Bollandisti negano la storic<strong>it</strong>à sia del martirio, sia<br />

dell'invenzione del corpo, giungendo a negare l'esistenza stessa d'un vescovo padovano<br />

di tal nome. Anche gli storici padovani non sono concordi.<br />

Pare però che alla vig<strong>il</strong>ia della distruzione di Padova ad opera dei Longo·<br />

bardi (602), <strong>il</strong> vescovo, in procinto di lasciare Padova, abbia portato con sè <strong>il</strong><br />

102<br />

TAVO - Interno della vecchia chiesa parrocchiale.<br />

La vicinanza delle parrocchiali di S. Pietro di Tavo e S. Fidenzio<br />

di Fornace fa pensare che la zona fosse <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> di confine<br />

e, perciò, di competizione tra le pievi di Curtarolo e di<br />

Padova. Quando poi, nei sec. XIV-XV, la pieve comincia a<br />

diminuire di importanza e le parrocchie diventano enti giuridici<br />

completamente indipendenti, S. Fidenzio di Fornace non sarà<br />

più in grado di sussistere.<br />

Note di Cronistoria, conservate nell'archivio parrocchiale<br />

di Tavo, affermano che fin dal 1488 i benefici delle due parrocchie<br />

erano un<strong>it</strong>i ed esse erano rette da uno stesso parroco che<br />

risiedeva a S. Pietro di Tavo. Un secolo dopo, nel 1587, <strong>il</strong> Carcorpo<br />

del santo, che poi, durante una sosta a Polverara, depose in quella chiesa.<br />

Quattro secoli dopo, <strong>il</strong> vescovo Gauslino, volendo arrestare l'espansione religiosa e<br />

civ<strong>il</strong>e di Verona sul confinante <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> padovano della Scodosia, fece trasportare<br />

<strong>il</strong> corpo del santo da Polverara a Megliadino, proprio ai confini della diocesi di<br />

Padova con quella di Verona.<br />

103

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