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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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Saletto invece passa sotto <strong>il</strong> ducato di Treviso e nella zona<br />

si insedia una arimannia longobarda che ha lasciato ricordo di<br />

sé nei documenti, nella toponomastica e nei t<strong>it</strong>olari della parrocchiale.<br />

Un documento del 1163 dice: «Federico I imperatore,<br />

prende sotto la sua protezione i beni del monastero di S. Zenone<br />

di Verona, tra cui la corte di Vigodarzere e <strong>il</strong> castrum col distretto<br />

e gli uomini liberi detti dal volgo Arimanni ».2<br />

Il castrum era una specie di accampamento o stazione m<strong>il</strong><strong>it</strong>are<br />

(in termine moderno si direbbe caserma), dove i m<strong>il</strong><strong>it</strong>ari<br />

avevano domic<strong>il</strong>io. Era posto in luoghi sicuri, importanti stra··<br />

tegicamente ed era di sol<strong>it</strong>o ben difeso. Poiché i longobardi emigrarono<br />

in massa con le loro famiglie e le loro robe, queste stazioni<br />

m<strong>il</strong><strong>it</strong>ari vennero ad essere dei veri e propri borghi o borgate<br />

a scopo di ab<strong>it</strong>azione e di difesa. 3<br />

Il toponimo Saletto sembra derivare, molto probab<strong>il</strong>mente,<br />

da sala longobarda 4 (era <strong>il</strong> centro economico-amministrativo dei<br />

loro insediamenti). Anche <strong>il</strong> toponimo Busiago (da «Buschi·<br />

liago », zona boscosa), indica presumib<strong>il</strong>mente la parte di terra)<br />

della corte, incolta e riservata a prati e boschi.<br />

Da notare infine che i toponimi hanno molta importanza<br />

2 A. GLORIA, Codice diplomatico padovano dal 1101 alla pace di Costanza<br />

(1183), Venezia, 1879-1881, vo1. II, d. 834, p. 112. .. . .<br />

3 Du CANGE, Glossarium mediae et infimae la/ml/atls, Graz-Austria, 1954,<br />

vo!. II-III, p. 213 (voce Castrum); I, p. 786 (voce Burgus: «erano dette le case<br />

che facevano parte di un castrum»). .. '<br />

4 D. OLIVIERI, Toponomastiea Veneta, VeneZia, 1961, p. 64. Saletto e un<br />

nome locale derivato da nome di piante in questo caso da sallx, eH (sallce), come<br />

Salgaro (forma dialettale di salice) e Castagnara da castagna (castanea). ~em.b:·a .diffic<strong>il</strong>e<br />

però farlo derivare dal termine latino Salicetum, come afferma l Oh~len, m<br />

quanto tutti i documenti antichi parlano di Saletum. Da notare ancora che m ltalla<br />

ci sono 29 paesi chiamati Salice o Salicetto (da Salicetum l,,, me~tre solo 9 sono<br />

chiamati Saletto, tra cui l'esempio classico di Saletto FIesole, gJa «Sala ]ongobarda ",<br />

come afferma l'Amati. (A. AMATI, Dizionario corografico, M<strong>il</strong>ano [1875-86], voI. VII,<br />

parte I, p. 63).<br />

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nella ricerca storica, perché diffic<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> popolo li cambia ed<br />

hanno di sol<strong>it</strong>o origini remote.<br />

Di importanza cap<strong>it</strong>ale anche un altro particolare: <strong>il</strong> compatrono<br />

della parrocchiale, assieme a S. S<strong>il</strong>vestro papa, è S. Giorgio,5<br />

santo tipicamente longobardo. Anzi in <strong>suo</strong> onore pare sia<br />

stata eretta anche una chiesa o un oratorio, e un'altra anche a<br />

S. S<strong>il</strong>vestro papa,6 quest'ultima vicino al Brenta, via commerciale<br />

e di comunicazione della massima importanza, specie nel Medioe··<br />

vo, periodo quasi privo di strade.<br />

La fusione delle due chiese, in quella di S. S<strong>il</strong>vestro papa di<br />

Saletto, dovrebbe essere avvenuta dopo <strong>il</strong> 1137, anno in cui sono<br />

5 D. BALBONI, S. Giorgio, in «Bibliotheca Sanctorum », Roma, 1965, vo!. VI,<br />

pp. 512-531. Di S. Giorgio di certo si sa solo che visse nel III-IV sec., che fu<br />

cristiano e morì martire probab<strong>il</strong>mente in Palestina. Passò nella leggenda come <strong>il</strong><br />

« grande martire », per <strong>il</strong> coraggio indom<strong>it</strong>o nel professare la fede e come <strong>il</strong> «trionfatore»<br />

che uccise <strong>il</strong> drago che seminava stragi umane dopo aver liberato la figlia<br />

di un re. Nell'antich<strong>it</strong>à fu molto venerato: «forse nessun santo ha riscosso tanta<br />

venerazione popolare quanto S. Giorgio ». Assieme a S. Michele Arcangelo divenne<br />

<strong>il</strong> santo protettore della monarchia longobarda e numerose chiese in <strong>suo</strong> onore furono<br />

costru<strong>it</strong>e specie nei castelli, nelle torri e nei presidi longobardi.<br />

6 G. BRUNACCI (1711-1772), Storia ecclesiastica di Padova, ms. B.P. 782 della<br />

Biblioteca Civica di Padova, pp. 929-930: «In questi luoghi (cioè nelle parti di<br />

Saletto, documenti risalenti al 1137) fanno menzione di una calle di Santo Zorzi<br />

(S. Giorgio) e di una piovega di S. S<strong>il</strong>vestro: indizio probab<strong>il</strong>mente di due Chiese,<br />

che ivi fossero, o fossero state d'antico ».<br />

Certamente longobardo è <strong>il</strong> t<strong>it</strong>olo l<strong>it</strong>urgico di S. Giorgio, dr. G. P. BOGNETTI,<br />

I «loca sanctorum» e la storia della Chiesa nel regno dei Longobardi, in «Riv. di<br />

storia della Chiesa », VI (1852), pp. 165-204. Molto probab<strong>il</strong>mente anche quello di<br />

S. S<strong>il</strong>vestro, cfr. AA.VV., Montagnana, Padova, 1968, pp. 36-37, dove si prospetta<br />

l'ipotesi, ben fondata, dell'origine longobarda di Saletto di Montagnana, anche in<br />

considerazione del prim<strong>it</strong>ivo t<strong>it</strong>olare della parrocchiale, S. S<strong>il</strong>vestro papa, tlplcamente<br />

longobardo, che rimanda alla celebre abbazia di Nonantola, di origine longobarda,<br />

c ai <strong>suo</strong>i influssi nel padovano.<br />

7 A. AMORE, S. S<strong>il</strong>vestro papa, in «Bibliotheca Sanctorum », vo!. XI, Roma,<br />

1968, pp. 1077-1082. Di S. S<strong>il</strong>vestro, di certo, sappiamo solo la data della sua<br />

morte: 31 dic. 335. Del <strong>suo</strong> lungo pontificato, durato oltre venti anni, come della<br />

sua v<strong>it</strong>a, niente si conosce di sicuro: la sua opera e la sua fama furono oscurate<br />

dall'attiv<strong>it</strong>à del contemporaneo Costantino Magno, <strong>il</strong> «primo imperatore cristiano ».<br />

Vari scr<strong>it</strong>ti apocrifi, che non hanno nessun valore storico, parlano ampiamente<br />

di lui. Raccontano per esempio che Costantino fu mondato dalla lebbra al lll')­<br />

mento di ricevere <strong>il</strong> battesimo dalle mani di S. S<strong>il</strong>vestro. La leggenda lo vede valido<br />

collaboratore di Costantino nella lotta contro le eresie e nella attiv<strong>it</strong>à ed<strong>il</strong>izia a<br />

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