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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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La vecchia chiesa, in riva al Brenta come l'attuale, «si<br />

pensava fosse tra le più antiche della diocesi », dice la vis<strong>it</strong>a pastorale<br />

del 1877. Forse risaliva ai sec. XII-XIII, era infatti di<br />

st<strong>il</strong>e romanico. Essa avrebbe sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o una cappella del VII-VIII<br />

secolo, del periodo longobardo. Ma siamo nel campo delle ipotesi.<br />

La vecchia chiesa, lunga metri 50 e larga 34,36 non consacrata,<br />

aveva tre altari: maggiore, dedicato a S. Martipo, quello<br />

a destra alla Madonna e quello a sinistra a S. Rocco. Aveva <strong>il</strong><br />

battistero, la sacrestia, <strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e con due campane e <strong>il</strong> cim<strong>it</strong>ero<br />

attorno alla chiesa. Nel 1669 gli altari con t<strong>it</strong>olare sono<br />

dedicati a S. Martino, B. M. V. del Rosario e SS. Rocco e Sebastiano.<br />

Il Vescovo Nicolò Ormanetto nel 1572 ordina di rinfre ..<br />

scare le p<strong>it</strong>ture. Il primo capellano di cui abbiamo notizia è don<br />

Carlo Martigno nel 1695.<br />

Il beneficio della chiesa consisteva in 23 campi, più <strong>il</strong> qual'­<br />

tese e decima su vari campi, con una rend<strong>it</strong>a di 190 ducati nel<br />

1587, e 350 nel 1680. C'erano inoltre anche due chiericati.<br />

L'arciprete Giambattista Ceroni testò nel 1759 dieci doti annue<br />

a povere donzelle.<br />

7) OHATORI<br />

Nelle vis<strong>it</strong>e pastorali sono spesso ricordate le v<strong>il</strong>le di campagna,<br />

con annesso oratorio, dei nob<strong>il</strong>i, spesso patrizi veneziani.<br />

L'oratorio più antico, ricordato nel 1656, è quello dei Vendramin,<br />

dedicato a S. Romualdo. Il delegato di S. Gregorio Barbarigo<br />

lo vis<strong>it</strong>a nel 1669 e ne fa uno splendido elogio: « Costru<strong>it</strong>o<br />

magnificamente e splendidamente provvisto di tutte le cose<br />

36 G. CITTADELLA, Descr<strong>it</strong>tione di Padova el <strong>suo</strong> <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> con l'inventario<br />

ecclesiastico, brevemente falla l'anno saluti/ero 1605, ms. B.P. della Bibl. Civica di<br />

Padova, p. 323.<br />

A Vigodarzere avevano estesi possedimenti la nob<strong>il</strong>e famiglia Contarini e Spe.<br />

roni in contrà Bragni.<br />

72<br />

\<br />

necessarie al culto divino»; come reliquia possiede <strong>il</strong> corpo di<br />

S. Em<strong>il</strong>iano martire. Nel 1680 viene ricordato anche l'oratorio<br />

di S. Antonio dei Da Ponte e si nota che nei suddetti due oratori<br />

si celebra ogni giorno la messa.<br />

Il 23 settembre 1695, nell'ultima delle quattro vis<strong>it</strong>e pastorali,<br />

compiute da S. Gregorio Barbariga a Vigodarzere (1669,<br />

1680, 1684 da un delegato del Cardinale, 1695), <strong>il</strong> cardinale<br />

passa la notte nella v<strong>il</strong>la Vendramin con tutto <strong>il</strong> <strong>suo</strong> segu<strong>it</strong>o.<br />

Nel 1741 viene ricordata la v<strong>il</strong>la Zusto,37 patrizio veneziano,<br />

dove <strong>il</strong> 25 maggio pernotta <strong>il</strong> vescovo Giovanni Minotto e<br />

l'annesso oratorio, int<strong>it</strong>olato alla Concezione della B. V. M. Altri<br />

oratori ricordati in questa vis<strong>it</strong>a pastorale sono: quello di S. Lorenzo<br />

dei da Ponte che sarà distrutto dalle acque nel 1753 -<br />

e l'oratorio pubblico P<strong>it</strong>tarini, nob<strong>il</strong>e vicentino, in onore di San<br />

Giovanni Battista, ricco di reliquie di Santi. Anche <strong>il</strong> cardinal<br />

Rezzonico, poi Papa Clemente XIII, nel 1753, come del resto<br />

avverrà per parecchi dei <strong>suo</strong>i successori, pernotterà nella v<strong>il</strong>la<br />

Zusto.<br />

Nel 1811 si c<strong>it</strong>ano: l'oratorio di S. Giovanni Battista dei<br />

da Ponte, già dei P<strong>it</strong>tarini; Zigno in Certosa; Zusto e l'oratorio<br />

privato del signor Antonio de Lazara a Castagnara, che si trovava<br />

nel luogo in cui sta ora sorgendo la chiesa di S. Bonaventura.<br />

L'ubicazione di queste v<strong>il</strong>le con oratorio riesce molto diffic<strong>il</strong>e;<br />

però di due si è certi: la sede attuale del municipio era senz'altro<br />

v<strong>il</strong>la Zusto, poi Pisani. Lo attestano la vicina via Ca' Zusto<br />

e l'oratorio annesso dedicato alla concezione della B. V. M.<br />

37 Lo st<strong>il</strong>e della v<strong>il</strong>la Zusto è carattenstlco di una v<strong>il</strong>la venel,iana del '600,<br />

dove viene dato massimo r<strong>il</strong>ievo al salone centrale, riconoscib<strong>il</strong>e anche all'esterno<br />

dell'edificio per la sopraelevazione a timpano. Accanto sorgevano vaste adiacenze adib<strong>it</strong>e<br />

a granai e a stalle tuttora conservate.<br />

L LANFRANCI-II,<br />

Zusto, Venezia, 1955, p. XXII, afferma che sono<br />

andati perduti nella total<strong>it</strong>à i documenti relativi ai beni s<strong>it</strong>uati a Vigodarzere. Le<br />

v<strong>il</strong>le veneziana di Vigodarzere non hanno neppure avuto dei cantori celebri, come la<br />

vicina V<strong>il</strong>la Quirini di Altichiero, celebrata da MAD. JEANNE WYNNE COMTESSE DE<br />

URSINI ET ROSENBERG, Alticchiero, Padova, 1787.<br />

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