VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it
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In questo periodo le cappelle f<strong>il</strong>iali hanno una certa indipendenza<br />
dalla pieve. Anche se non hanno ancora <strong>il</strong> fonte battesimale,<br />
hanno però <strong>il</strong> cim<strong>it</strong>ero e ai rettori di esse spetta in modo<br />
stab<strong>il</strong>e e regolare la cura delle anime, coi relativi doveri e dir<strong>it</strong>ti,<br />
come di percepire una parte delle decime.<br />
Più tardi, verso <strong>il</strong> sec. XIV, queste cappelle cominciano a<br />
diventare parrocchie, nel senso attuale del termine, con proprio<br />
fonte battesimale e indipendenti del tutto dalla pieve: è <strong>il</strong> periodo<br />
della decadenza della pieve, determinato dallo sfacelo della<br />
disciplina ecclesiastica, durante <strong>il</strong> grande scisma occidentale<br />
(1378-1415) .<br />
La sistemazione defin<strong>it</strong>iva della parrocchia avverrà con <strong>il</strong><br />
Conc<strong>il</strong>io di Trento (1545-1563). I <strong>suo</strong>i decreti stab<strong>il</strong>iscono che<br />
le parrocchie abbiano confini ben determinati, l'obbligo di residenza<br />
per <strong>il</strong> parroco e per i fedeli l'obbligo di recarsi alla propria<br />
chiesa per ascoltare la parola di Dio. Il parroco inoltre deve tenere<br />
i registri parrocchiali dei Battesimi, Cresime, Matrimoni e<br />
Morti, nonché <strong>il</strong> libro dei benefici, dello stato d'anime e quello<br />
della cronistoria. Il Conc<strong>il</strong>io stab<strong>il</strong>ì inoltre la ist<strong>it</strong>uzione dei Vicariati<br />
foranei con a capo <strong>il</strong> vicario al quale sono affidate, in un<br />
<strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> ben determinato, le medesime funzioni di ministero e<br />
vig<strong>il</strong>anza, però in un contesto diverso, degli Arcipreti delle antiche<br />
Pievi. 16<br />
La Vis<strong>it</strong>a Pastorale del vescovo Nicolò Ormanetto del 1572<br />
elenca, molto d<strong>il</strong>igentemente, le parrocchie della pieve di Torre.<br />
Esse sono Noventa, Cadoneghe, Meianiga, Altichiero e Saletto.<br />
Manca Vigodarzere che nel frattempo era diventata pieve onoraria,<br />
senza cappelle a lei soggette. 18<br />
Oltre a queste cinque par-<br />
16 L. NANNI, L'evoluzione storica della parrocchia, c<strong>it</strong>., pp. 528 e 535-539.<br />
17 Archivi Curia Vescov<strong>il</strong>e Padova, Vis<strong>it</strong>e Pastorali, T. VII (Nicolò Ormanetto,<br />
1572), cc. 108-110.<br />
18 Quando Torre, dopo <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io di Trento, diventerà sede di Vicariato,<br />
anche Vigodarzere ne farà parte. Nel 1877, in una nuova divisione della diocesi allora<br />
attuata, Vigodarzere diventerà Vicaria Foranea delle panocchic di Altichiero, Arcella,<br />
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rocchie, erano soggetti a Torre anche tre oratori pubblici: SS. V<strong>it</strong>o<br />
e Modesto Martiri, S. Marco e S. Fidenzio di Fornace. Quest'ultimo<br />
fu sconsacrato prima del 1587: <strong>il</strong> <strong>suo</strong> beneficio fu dato<br />
alla parrocchiale di Tavo e in <strong>suo</strong> luogo venne alla pieve di San<br />
Michele Arcangelo di Torre la chiesa di S. Lazzaro, oggi parrocchia.<br />
19<br />
4) ALTRI DOCUMENTI ANTICHI<br />
Oltre al diploma di Berengario, numerosi diplomi successivi<br />
riportano l'elenco dei paesi tenuti a pagare le decime ai canonici<br />
di Padova: diploma di Ildeberto, vescovo di Padova nel 964, di<br />
Corrado II nel 1027, di Enrico III imperatore nel 1047. 20<br />
Gunterio, cancelliere e messo imperiale, giudica che appartengono<br />
ai canonici di Padova le decime di Altichiero, Vigodarzere,<br />
Roncone e Roncaglia, e le accoglie nella protezione dell'Impero,<br />
« affinché nessuno avesse l'ordine, senza un regolare processo,<br />
di recare loro molestia o di usurparne i beni ». L'atto notar<strong>il</strong>e<br />
è del 1055 21<br />
e trova la sua ragion d'essere nelle torbide vicende<br />
del tempo: i Patarini (vulgo StraccianO, mossi all'origine<br />
da santo zelo, persegu<strong>it</strong>avano violentemente i sacerdoti, che, a<br />
loro giudizio, non erano degni del Sacro Ordine, e i nob<strong>il</strong>i avidi,<br />
approf<strong>it</strong>tavano della confusione per arrotondare i propri feudi.<br />
Ma nell'XI secolo l'autor<strong>it</strong>à dell'Impero era alta e temuta e, di<br />
conseguenza, la protezione di Enrico III poteva cost<strong>it</strong>uire una<br />
valida difesa.<br />
Cadoneghe, Meianiga, Limena, Montà, Saletto, Tavo e Torre. In sistemazioni successive<br />
sarà riprestinata la vicaria di Torre, e da! tempo del Vescovo Carlo Agosti!1i<br />
ad oggi Vigodarzere è Vicaria di Cadoneghe, Meianiga, Reschigliano, Saletto e Terraglione,<br />
cui deve aggiungersi la nuova parrocchia di S. Bonaventura eretta nel 1967.<br />
19 C. GASPAROTTO, Torre: da fortezza bizantina alla grande Padova, c<strong>it</strong>., p. 4l.<br />
20 A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., I, d. 47, p. 70 (Ildcberto); d. 115, p. 151 (Corrado<br />
II); d. 184 (Enrico III).<br />
21 A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., I, d. 172, p. 204.<br />
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