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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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3) SOTTO LA PIEVE DI PADOVA<br />

Nei primi tempi del Cristianesimo la v<strong>it</strong>a religiosa era regolata<br />

attorno al Vescovo, che ne era <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e diretto specie<br />

per la amministrazione dei sacramenti .. C~ò era favo~i t~ . ~al<br />

fatto che <strong>il</strong> cristianesimo era lim<strong>it</strong>ato alle Cltta. Quando mIZlO a<br />

propagarsi anche nelle campagne, specie dopo la pace costantiniana<br />

del 313, vennero incaricati dei sacerdoti vis<strong>it</strong>atori che andavano<br />

a predicare di v<strong>il</strong>laggio in v<strong>il</strong>laggio e i fedeli andavano in<br />

c<strong>it</strong>tà per <strong>il</strong> battesimo e le grandi funzioni li~urgiche,. metre ~ell~<br />

altre festiv<strong>it</strong>à minori si raccoglievano neglI Oraton, dIssemmatl<br />

nei centri principali.<br />

Ben presto, aumentando <strong>il</strong> numero dei fedeli, si eressero<br />

grandi pievi rurali, dove l'arciprete autonomo sia spir~tualment~<br />

che economicamente nei riguardi del Vescovo, esercItava certI<br />

poteri prima a questi esclusivi: battesimo, governo del clero in-<br />

. Il . 12<br />

feriore e degli oratori sottopostI a a sua pIeve.<br />

Una di queste pievi antiche o paleocristiane era S. Giustina<br />

in Colle, la cui vasta giurisdizione arrivava fino a contrà Fornace<br />

di Tavo e Busiago di Saletto, incluse nel circondario spir<strong>it</strong>uale<br />

13<br />

pa d ovano. . . . ,<br />

L'appartenenza di Vigodarzere alla pIeve clttadma, e. confermata<br />

dalla donazione di Berengario e dalle altre che segUlrono<br />

ai canonici della cattedrale di Padova. In esse, poiché si parla di<br />

decime pagate dal popolo fedele per <strong>il</strong> mantenimento dei sacer-<br />

12 L. NANNI, L'evoluzione storica della parrocchia, in «La Scuola CattolICa »,<br />

1953, pp. 475-544. . .., ,) 955<br />

13 A. BARZON Padova cristiana, dalle orzglnt ali anno 800, t adova, 1 ,<br />

, C' . . C 'l sto<br />

pp. 69-70; TERGOLINA-GHISLANZONI-BRASCO, Santa. ms/ma m o~ c:, :<br />

. . I) d 1931 pp 14 e 18-19 Il circondano dl Padova, che SI dIceva é<br />

ncz, a ova,. .,' . .. ..' Id'<br />

Fines per la ispezione civ<strong>il</strong>e, e Plebato per quella ecclesiastlca, contlnua ae esten erSl,<br />

senz'altro fino al sec. XIII, fino ad Isola dell'Abate e Roncalette. da una parte, e<br />

fino a Saletto e Fornace dall'altra. Tutta questa zona era conSiderata campanea<br />

civ<strong>it</strong>atis, campagna da cui la c<strong>it</strong>tà traeva <strong>il</strong> <strong>suo</strong> sostentame~to: (A. GLORIA, Codice,<br />

eH.) . II , 1 ,p., XXXII anno 1191' ) G. BRUNACCI, Stona eccleSiastica dz Padova, ms.<br />

B.P. 782, del Museo Civico di Padova, p. 1045).<br />

64<br />

doti che ammmlstrano i sacramenti e predicano <strong>il</strong> vangelo e di<br />

v<strong>il</strong>le<br />

alla c<strong>it</strong>tà, pare evidente che si tratti di decime<br />

sacramentali, cioè delle offerte date dai fedeli ai loro pastori, dai<br />

parrocchiani alla pieve. Perciò la decima, in questo caso, è strettamente<br />

connessa con la giurisdizione plebaniale della cattedrale<br />

di Padova. 14<br />

Poiché le pievi, nei primi periodi, erano molto attaccate ai<br />

loro dir<strong>it</strong>ti, ciò comportava che a Vigodarzere vi fosse un oratorio,<br />

grande o piccolo non importa, privo p;:rò di battistero,<br />

dove non si poteva celebrare nelle maggiori solenn<strong>it</strong>à, perché <strong>il</strong><br />

popolo doveva recarsi nella pieve o chiesa matrice, in questo<br />

caso a Padova, per ascoltare la predica del pievano.<br />

Soltanto dopo <strong>il</strong> M<strong>il</strong>le si ha lo smembramento di tutte le<br />

an tiche pievi, per lo più paleocristiane: l' aumcn to della popolazione'<br />

la restaurazione della disciplina ecclesiastica in segu<strong>it</strong>o alla<br />

riforma gregoriana (1073-1085) che aveva provocato un risveglio<br />

di religios<strong>it</strong>à popolare, <strong>il</strong> sorgere dei comuni rurali, tesi alla<br />

autonomia anche nel campo religioso, sono tutti fattori che spiegano<br />

esaurientemente questo fenomeno.<br />

Sorgerà allora anche la pieve, cioè la chiesa battesimale di<br />

Torre, con le cappelle s<strong>it</strong>uate al di qua e al di là del Brenta. 15<br />

14 P. SAMBIN, L'ordinamento parrocchiale di Padova nei Medioevo, Padova,<br />

1941, pp. 18-19. Vedi la po1cmica con RIZJERI ZANOCCO, Decime e in Dio<br />

cesi di Padova, Padova, 1951, che le r<strong>it</strong>eneva decime dominicali cioè padronali e non<br />

sacramentali. Da notare inoltre che, se l'appartenenza di Vigodarzere alla pieve c<strong>it</strong>tadina<br />

sembra certa dopo Carlo Magno, con i longobardi <strong>il</strong> <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> della pieve deve<br />

avere avuto delle delim<strong>it</strong>azioni diverse, soprattutto se consideriamo che fino a Vigodarzere<br />

era diocesi di Treviso. In questo periodo perciò pare certa l'appartenenza di<br />

Vigodarzere alla vetusta pieve di S. Giustina in Colle.<br />

15 Il primo documento sulla esiste117.a ed estensione della pieve di Torre<br />

sono le Rationes Decimamm. Essa comprendeva le chiese di Noventa, S. V<strong>it</strong>o, Meianiga,<br />

Altichiero, Vigodarzere, Cadoneghe e Saletto .<br />

Il Presb<strong>it</strong>ero Galterio della Ecc!esia S. Martini dc Vicoaggeris pagò la dccim1<br />

del 1297 in due rate di sol. XXXII l'una, inferiore a quella di Torre che era di<br />

sol. XL, di Noventa sol. XL e Limena 501. XLVIII alla rata. Vigodarzere aveva tre<br />

chiericati come Limena, mentre Torre ne aveva due.<br />

(SELLA-VALE, Rationes decimarum I taliae nei secoli XIII e XIV, Venetiae<br />

IIistria - Dalmatia, Roma, 1941, n. 1716, p. 152; n. 2407, p. 194).<br />

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