15.02.2015 Views

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

dato ad essi ex novo nel medioevo. Inoltre nei tempi romani,<br />

un paese se allora esisteva, aveva lo stesso nome che nel medio~<br />

evo ed è sorto nello stesso posto, perché nei v<strong>il</strong>laggi non S1<br />

mutavano fac<strong>il</strong>mente i loro nomi.<br />

Che già nel periodo romano, qui esistesse un v<strong>il</strong>laggio chiamato<br />

Vicus aggeris da cui derivò Vico de Arzere donde Vigodarzere,<br />

è una ipotesi allettante e non del tutto da scartare.<br />

Se scartiamo l'ipotesi dell'origine romana, dobbiamo scendere<br />

a quella longobarda, data l'importanza di questo periodo in<br />

tutta la zona/ e collegare l'origine del toponimo alle lotte tr~<br />

longobardi e bizantini lungo le rive del Brenta, con l'erezione o d1<br />

robusti argini di emergenza a scopo nello stesso tempo difensivo<br />

e offensivo sia dalle acque che dal nemico o di piazzeforti elevate<br />

dal terreno su motte di terra (aggeres - arzere).8<br />

Inoltre, poiché mancavano ponti sul nuovo alveo del Brenta,<br />

è da pensare che dal VII al X sec. <strong>il</strong> fiume venisse traghettato<br />

nei punti, dove più fac<strong>il</strong>e fosse <strong>il</strong> taglio della corrente: presso<br />

i traghetti sorsero centri ab<strong>it</strong>ati. Tale si r<strong>it</strong>iene sia <strong>il</strong> caso di AItichiero<br />

e di Vigodarzere, le cui parrocchiali, S. Eufemia e S. Martino,<br />

restano perfettamente allineate tra loro. 9<br />

7 In pratica ci troviamo di fronte allo stesso d<strong>il</strong>emma dell'origine del toponimo<br />

Limena (da limen = confine), che può significare sia <strong>il</strong> confine sud-ovest della<br />

centuriazione romana di Camposampiero, come Tremignon, (da terminus = confine),<br />

si-a i confini dei ducati longobardi di Vicenza e di Treviso e della iudiciaria di Monselice<br />

che qui si incontravano. .<br />

8 C. GASPAROTTO, La fine di Patavium, in «Boll. Museo CIV. Padova », XLIX<br />

(1960), pp. 61-98 (dal 569 al 602). «I bizantini che tenevano Padova avrebbero<br />

eretto anche, forse nell'amb<strong>it</strong>o di un precedente castelliere romano, una «grande<br />

torre» (turris) di vedetta, di segnalazioni e di difesa a Torre ch~ ne. avrebbe pre'J<br />

la denominazione. Frequenti erano, infatti, in età tardo-antica blzantma, le rbuste<br />

torri in muratura erette a difesa di un confine o di una piazzaforte ». (C. GASPA­<br />

ROTTO, Torre: da'fortezza bizantina alla grande Padova, in «C<strong>it</strong>tà di Padova, Rivista<br />

del Comune », VII, n. 5-6, 1967, p. 40). . ., , .<br />

9 C GASPAROTTO Torre: da fortezza bizantina alta grande Padova, 111 «C<strong>it</strong>ta dI<br />

Padova. Rivista del COI;1Une», VII, n. 5-6 (1967), pp. 40-41. Fa l'ipotesi che S" Mi:<br />

chele di Torre e Sant'Eufemia di Altichiero siano all'incirca contemporanee, ClOe ch<br />

origine longobarda (VII-VIII secolo), possiamo però aggiungere che dello stesso periodo<br />

deve essere anche l'origine di Vigodarzere.<br />

62<br />

2) PRIMI DOCUMENTI<br />

La prima notizia documentaria di Vigodarzere risale all'anno<br />

918. Berengario I imperatore, <strong>il</strong> 20 apr<strong>il</strong>e 918, confermava<br />

ai canonici di Padova la proprietà dei beni e delle decime e i priv<strong>il</strong>egi<br />

accordati ad essi dai sovrani che lo precedettero. 1O<br />

Al Cap<strong>it</strong>olo di S. Maria di Padova spettava, fra l'altro, <strong>il</strong><br />

leg<strong>it</strong>timo godimento « di tutte le decime di Padova e delle chiese<br />

dei v<strong>il</strong>laggi di pertinenza giuridica della c<strong>it</strong>tà». A ev<strong>it</strong>are<br />

possib<strong>il</strong>i future controversie, <strong>il</strong> diploma dà l'elenco nominativo<br />

dei paesi tenuti a pagare le decime al Cap<strong>it</strong>olo della Cattedrale<br />

di Padova: Limena, Arzere (Vigodarzere), Altichiero, Totre,<br />

Noventa, Bergano, Roncaiette, Casale (serugo), Pozzoveggiani,<br />

Albignasego e Maserà. In questo <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong>, dice ancora<br />

<strong>il</strong> diploma, « nessuno ardisca di far leve di truppe, levar tributi,<br />

giudicare, godano perciò di assoluta immun<strong>it</strong>à e siano libere<br />

dalla dipendenza di magistrati, né vi si possono ag<strong>it</strong>ar pIac<strong>it</strong>i che<br />

in presenza del Vescovo », che a quel tempo era Sibicone. 11<br />

La decima consisteva nel dir<strong>it</strong>to di percepire la decima parte<br />

dei prodotti del <strong>suo</strong>lo che venivano poi divisi in quattro parti:<br />

Vescovo, sacerdoti, poveri, costruzione e manutenzione delle<br />

Chiese. La parte riservata al mantenimento dei sacerdoti era<br />

chiamata quarta, quartese o quarantesima, cioè la quarta parte<br />

della decima.<br />

IO Poiché per i <strong>suo</strong>i predecessori, Berengario intendeva senz'altro Ludovico II,<br />

Lotario e forse anche Carlo Magno, siamo in possesso di una data importante che<br />

ci porta molto indietro nella storia. [F. DONDI DALL'OROLOGIO, Dissertazioni sopra<br />

{'Istoria ecclesiastica di Padova, II, (Padova, 1803), p. 51].<br />

11 A. GLORIA, Codice diplomatico padovano dal VI secolo a tutto l'XI, Venezia,<br />

1877, d. 31, p. 48: « ... sanctae Patavensis ecclesiae confirmamus ... , videlicet de<br />

decimis civ<strong>it</strong>atis per omnia cum v<strong>il</strong>lulis suis ad eandem civ<strong>it</strong>atem pertinentibus: in<br />

primis v<strong>il</strong>la qui dic<strong>it</strong>ur Limena et v<strong>il</strong>la qui dic<strong>it</strong>ur Arzere (Vigodarzere) et Autikeria<br />

et Turre et Noenta et v<strong>il</strong>la qui dic<strong>it</strong>ur Bergani et totam v<strong>il</strong>lam qui dic<strong>it</strong>ur Ronco<br />

Liutari et V<strong>il</strong>la Casale et altera qui dic<strong>it</strong>ur Pobliciano et v<strong>il</strong>la quae nominatur Albignasega<br />

et Maserada et ceteri ad eandem civ<strong>it</strong>atem pertinentibus... ».<br />

Vigodarzere soltanto nel 1055 viene chiamato, per la prima volta, Vico de<br />

Arzere, che significa v<strong>il</strong>laggio dell'Arzere (A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., I, d. 172, p. 204).<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!