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VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

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però <strong>il</strong> comune doveva essere stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o ancor prima, forse<br />

fin dalI 077. Questa trasformazione pol<strong>it</strong>ica non fu improvvisa e<br />

pacifica ma lenta, graduale e a prezzo di lotte e contrasti a non<br />

finire con i signori feudali. Varie leggi dello Statuto Comunale<br />

mireranno a togliere ogni priv<strong>il</strong>egio e sopruso, per rendere tutti<br />

sottomessi ad una unica legge. 16<br />

A im<strong>it</strong>azione della c<strong>it</strong>tà, parecchie v<strong>il</strong>le (paesi), del <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong><br />

padovano divennero comuni rurali, con propri statuti e con a<br />

capo <strong>il</strong> podestà. Vigodarzere invece continuò ad essere considerato<br />

campanea Paduae (campagna di Padova), strettamente dipendente<br />

dal comune c<strong>it</strong>tadino.<br />

I lim<strong>it</strong>i occidentali del comune di Padova, sono fissati abbastanza<br />

chiaramente nella Bolla di papa Innocenzo III, del 13<br />

apr<strong>il</strong>e 1200, ai Canonici della Cattedrale di Padova. Tale bolla fu<br />

scr<strong>it</strong>ta per confermarli di tutti i possedimenti, fondi e decime di<br />

cui godevano tra cui « le decime di quella parte di Busiago che è<br />

tenuta dal comune di Padova, le decime di tutti i frutti di tutta<br />

la terra che ora è in arab<strong>il</strong>e o inarata se sarà ridotta, oppure lo è<br />

già, a coltura, in quella parte di Busiago, che è custod<strong>it</strong>a dai marici<br />

di Padova», (questo Busiago è senz' altro quello di Saletto).17<br />

Le v<strong>il</strong>le di Vigodarzere, Saletto, Sorriva, Busiago (contrada<br />

di Saletto) e Fornace (contrada di Tavo), lim<strong>it</strong>e occidentale<br />

del comune patavino,18 avevano a capo un rector (rettore) strettamente<br />

dipendente dal podestà di Padova. Tavo invece pare<br />

essere stata una v<strong>il</strong>la del comune rurale di Curtarolo.<br />

16 M. A. ZORZI, L'ordinamento comunale Padovano nella prima metà del secolo<br />

XIII, in «Miscellanea di Storia Veneta », Venezia, 1931, vol. V, p. 56 ss. Un po'<br />

alla volta ai feudatari altro non resterà che arrendersi ed andare ad ab<strong>it</strong>are in c<strong>it</strong>tà.<br />

CosÌ fecero i da Vigodarzere, che divennero fedeli serv<strong>it</strong>ori del Comune c i da<br />

Scin t<strong>il</strong>la.<br />

'<br />

17 F. DONln DALL'OROLOGIO, Dissertazione VI, Padova, 1812, p. 62.<br />

18 A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., II, 1, p. XXXI, anno 1191; G. BRUNACCI, Storia<br />

ecclesiastica di Padova, 111S B.P. 782 del Museo Civico di Padova, p. 1045.<br />

34<br />

Ma <strong>il</strong> Comune, come del resto ogm IstItuzione democratica,<br />

ebbe v<strong>it</strong>a diffic<strong>il</strong>e. Discordie interne portarono al dominio<br />

di Ezzelino da Romano (1237-56), r<strong>it</strong>ornò indipendente fino<br />

al 1318, ma da questo periodo fino al 1405 dovrà sottostare<br />

alla signoria dei Carraresi in cui sperava di trovare sicurezza<br />

nelle lotte interne ed esterne, allora d<strong>il</strong>aganti, tra c<strong>it</strong>tà confinanti.<br />

In questo gioco pericoloso però non mancherà di intervenire<br />

l'astuta Venezia, che ne approf<strong>it</strong>terà per estendere <strong>il</strong><br />

<strong>suo</strong> dominio sulla terraferma.<br />

STATUTI DEL COMUNE<br />

Il Codice Statuario Repubblicano, soprattutto nel libro IV,<br />

che tratta dei lavori pubblici (ponti, navigli, argini, strade, servizi<br />

vari), più volte si occupa dei nostri paesi. Riporterò fedelmente<br />

tali notizie, preziose per la loro antich<strong>it</strong>à e perché sono le<br />

uniche a noi pervenute intorno a quell'epoca: dall'attento esame<br />

di esse si ravviserà l'importanza o meno di questi paesi a quei<br />

tempi e si impara a conoscere quanto antica sia la divisione in<br />

frazioni e quanto antico <strong>il</strong> loro nome.<br />

Tra i servizi da rendere al comune c<strong>it</strong>tadino uno contemplava<br />

la consegna di carri, per la nostra zona al Quartiere di Ponte<br />

Molino e in particolare al centuario di S. Fermo, per <strong>il</strong> trasporto<br />

di frumento e di altri generi di cui abbisognava <strong>il</strong> detto<br />

centuario.<br />

Saletto (Saletum a brenta) doveva 3 carri, Sorriva (Supm<br />

ripa) 3 carri, S. Giorgio di Brenta (Busiago di Saletto) 4 carri,<br />

Fornace 1 carro, Vigodarzere 10 carri più uno « per <strong>il</strong> pane del<br />

Comune», cioè per <strong>il</strong> Padestà, i <strong>suo</strong>i assistenti e fam<strong>il</strong>iari. L'importante<br />

consistenza demografica ed economica di .vigodar~ere<br />

appare dal numero r<strong>il</strong>evante di carri che doveva fornlre, consIderando<br />

che <strong>il</strong> numero massimo lo raggiungeva Montagnana con 17<br />

carri, e gli altri paesi più grandi erano sui 12 carri .( Rovolon;<br />

Conselve e Tribano). Dei paesi vicini, Altichiero formva 4 carrI<br />

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