15.02.2015 Views

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

VIGODARZERE: e il suo territorio - Giuliocesaro.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

terr<strong>it</strong>ori fossero proprietà della corona. Pare anche che lo fossero<br />

già con i longobardi, in quanto sedi di arimanie qui dislocate<br />

o per difendere passi alpini o zone di confine.<br />

I documenti del periodo, continuano a porre Vigodarzere<br />

sotto <strong>il</strong> contado di Treviso ancora nel 1139 5 e Limena sotto quello<br />

vicentino nel 1087. 6 Era una indicazione, secondo <strong>il</strong> Gloria,<br />

di pura consuetudine che fu smessa a poco a poco e cessò nel<br />

sec. XIII, quando <strong>il</strong> comune di Padova divenne sovrano di tutti<br />

i v<strong>il</strong>laggi del <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> padovano. Anche la professione della<br />

legge era varia: romana, longobarda, salica, e fu smessa con <strong>il</strong><br />

sorgere dei comuni.<br />

2) FAMIGLIA <strong>VIGODARZERE</strong><br />

ORIGINE<br />

Il primo personaggio di questa <strong>il</strong>lustre famiglia di cui abbiamo<br />

notizia è Enrico, figlio di Gomberto da Vigodarzere. 7 Era<br />

<strong>il</strong> signorotto del paese, professava legge salica e ciò fa pensare<br />

che i <strong>suo</strong>i antenati fossero di origine straniera e che, venuti in<br />

Italia al segu<strong>it</strong>o di uno degli imperatori nei secoli XI-XII, si<br />

siano insediati a Vigodarzere, ricevendone <strong>il</strong> nome e divenendone<br />

conti. 8<br />

dei <strong>suo</strong>i Va~sa1Ii: peccato che arrivi solo fino al secolo XI compreso. Sulla probab<strong>il</strong>e<br />

donazIOne dI Padova al Vescovo, fatta da Carlo Magno, vedi A. SIMIONI, Storia di<br />

Padova dalle origini alla de! sec XVIII, Padova, 1968, pp. 160-161.<br />

5 A GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., II, voI. I, d. 366.<br />

6 A. GLORIA, Codice, c<strong>it</strong>., I, d. 293. Numerosi i l<strong>it</strong>igi tra <strong>il</strong> Vescovo di Padova.<br />

e quello di Vicenza per <strong>il</strong> possesso della chiesa di Limena. Dapprima nel 1027<br />

e p01 nel 1156, quando <strong>il</strong> Vescovo di Padova portò la causa presso <strong>il</strong> patriarca di<br />

Grado che, la decise, in <strong>suo</strong> favore. Il Vescovo di Vicenza non si dette per vinto<br />

e SI appello alla S. Sede. In un decreto del 7 maggio 1157, Papa Adriano dichiarò<br />

che la chiesa di Limena faceva parte della diocesi di Padova. (F. DONDI DALL'ORC)­<br />

LOGIO, T}issertazioni sopra !'Istoria ecclesiastica di Padova, VI [Padova, 1805], p. 15).<br />

~ A. GLO~IA, C~~ice, c<strong>it</strong>., II, 1, d. 126, 206, 222, 224, 277, 292, 366, 489.<br />

Il GIona stabllr questo canone storico: «E vero che la professione della<br />

28<br />

Nel 1122 è testimone dei priv<strong>il</strong>egi che <strong>il</strong> vescovo di Padova<br />

Sinibaldo accorda al monastero di S. Maria delle Carceri. Nel<br />

1130 si ricordano i <strong>suo</strong>i vasti possedimenti di Teolo, e negli anni<br />

successivi quelli di Padova, in contrà S. Fermo, Rivale e Vigodarzere;<br />

appare anche in buoni rapporti con i signori da Baone.<br />

I <strong>suo</strong>i eredi passarono per poco di buono: nel 1145 furono querelati<br />

davanti a papa Eugenio III, perché usurpavano beni della<br />

Chiesa veronese, e <strong>il</strong> Vescovo Bellino di Padova è esortato<br />

dal Papa a prendere provvedimenti contro questi <strong>suo</strong>i fedeli. 9<br />

IL CASTELLO<br />

A Vigodarzere la famiglia aveva un « fortissimo» castello,<br />

ricordato dal Salomonio come trasformato in casa di ab<strong>it</strong>azione. lo<br />

I castelli medioevali erano fortezze per sostenere assalti<br />

guerreschi e difendere paesi e c<strong>it</strong>tà. Spesso una torre con mura<br />

era già una rocca. Ma, anche tralasciando le semplici torri, di veri<br />

castelli o rocche ce n'erano ben più di 100 nel <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> padovano.<br />

Della maggior parte non restano che poche vestigie e di molti<br />

anche appena <strong>il</strong> ricordo. Due castelli erano a Limena. Il più antico<br />

era dei signori da Limena, una famiglia che vantava tra i non<br />

pochi <strong>suo</strong>i uomini <strong>il</strong>lustri <strong>il</strong> beato Arnaldo, abate di S. Giustina,<br />

fiero oppos<strong>it</strong>ore di Ezzelino, la cui festa si celebra <strong>il</strong> 14 marzo.<br />

L'altro sorse nel 1313 a difesa del canale Brentella. Un altro<br />

era anche a Tavo, dove avevano giurisdizione i da Scint<strong>il</strong>la.<br />

legge non è sempre indubbia prova dell'origine delle famiglie; ma poche eCceZI011l<br />

non istruggono una regola» (A. GLORIA, Della agricoltura nel Padovano, Padova,<br />

1855, voI. I, p. XCV). Per <strong>il</strong> da Nono e altri, i da Vigodarzere erano di origine<br />

bresciana e si sarebbero stab<strong>il</strong><strong>it</strong>i a Padova nel 1148 (DA NONO, De generatione aliquorum<br />

civium urbis Padue tam nob<strong>il</strong>ium quam ignob<strong>il</strong>ium, ms B.P. 1239/XXIX,<br />

Museo Civico di PD, p. 34). È certo invece che Enrico, che appare per la prima volta<br />

a Padova nel 1122, era già capo della famiglia Vigodarzere (BRUNACCI, Storia ecclesiastica<br />

di Padova, ms B.P. 782, Museo Civico di PD, p. 903).<br />

9 G. BRUNACCI, Storia ecclesiastica, c<strong>it</strong>., p. 1038.<br />

10 SALOMONll, I nscriptiones agri Patavini, Padova, 1696, p. 261.<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!