luigi zurlo martire della resistenza - Giuliocesaro.it
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lO<br />
Benella, Angelo Besenzon, l' Avv. Giuseppe Cappello, e tanti altri come<br />
Giuseppe Armano (Leopoldo), Vasco Baggio (Marco), Toni Pettenuzzo<br />
e altri. Nel maggio del 1944 gli fu affidato l'incarico di reperire finanziamenti<br />
per il CLN. Luigi Zurlo accettò; e con lui accettarono l'incarico<br />
di tesoriere il Sig. V<strong>it</strong>torio Fabris per il Gruppo Comando Brigate Damiano<br />
Chiesa e un giovane avvocato, il compianto Avv. Giorgio Giaretta<br />
per il PLI. Si trattava di un incarico molto rischioso che esponeva a<br />
gravi pericoli in quanto si dovevano prendere contatti con molte persone,<br />
chiedere e ricevere denaro, rilasciare "Cartelle di Contributo Volontario"<br />
ecc.<br />
Si ricordino certi ignavi, pochi per fortuna, che nascondevano e cercano<br />
ancora oggi di nascondere la loro pusillanim<strong>it</strong>à con infami calunnie,<br />
che nessun finanziamento in favore del CLN è stato ottenuto con<br />
mezzi violenti, che nessun aiuto economico è stato ottenuto se non spontaneamente<br />
e, a richiesta, dietro rilascio di appos<strong>it</strong>e "Cartelle di Contributo<br />
Nazionale" (di cui pubblichiamo una copia in appendice).<br />
4) 1/ suo silenzio e lo gloria del martirio.<br />
Luigi Zurlo espletò con onestà e coraggio l'incarico affidatogli; ma<br />
la prudenza sembra non sia mai troppa in casi del genere.<br />
Forse si scopri; forse qualcuno chiacchierò imprudentemente e cosi<br />
lo segnalò alla polizia segreta nazifascista come esponente <strong>della</strong> Resistenza<br />
e come detentore di armi e rifornimenti per i "Ribelli".<br />
Chi è stato Cosa importa saperlo, soprattutto ora, a oltre quarant'anni<br />
di distanza Un velo di pietà, diciamo anche di perdono, copre<br />
questi nostri ricordi.<br />
Diremo solo che nel pomeriggio deI18.11.1944 fu inv<strong>it</strong>ato in Municipio;<br />
non sapeva di essere atteso da tre sicari. Fu caricato in una vettura<br />
e parti ... partf per il suo destino supremo. È facile immaginare che, interrogato<br />
a lungo e torturato, non parlò e non fece, come aveva giurato,<br />
alcun nome. Sappiamo che la stessa serata fu accompagnato a casa una<br />
prima volta, ma che non profferi parola. Sappiamo che i tre misero sottosopra<br />
la casa, che si appropriarono di vest<strong>it</strong>i, di altri oggetti e di quel<br />
po' di oro di famiglia che c'era nell'armadio e che poi, insensibili alle<br />
suppliche <strong>della</strong> moglie, ripartirono. Sappiamo che i tre r<strong>it</strong>ornarono dopo<br />
due giorni con la stessa macchina ... ma Luigi Zurlo non fu visto. I<br />
tre sicari proseguirono nella loro ispezione e dopo aver buttato per aria<br />
gli arnesi da lavoro nella "barchessa", trovarono alla fine le armi.<br />
Per questo, in un punto ignoto, forse lungo le rive del Brenta, dopo<br />
estenuanti interrogatori cadde sfin<strong>it</strong>o a terra e un sicario, sfidato da tanto<br />
glorioso silenzio, scaricò allora l'arma sulla sua tempia e ne gettò il<br />
corpo in qualche anfratto sabbioso.<br />
Sappiamo infine che il sabato successivo alla sua sparizione, due nazifascisti<br />
(un tedesco e un <strong>it</strong>aliano) r<strong>it</strong>ornarono presso la sua casa e dis-<br />
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sero alla moglie che "avevano trovato addosso a suo mar<strong>it</strong>o documenti<br />
compromettenti" (molto probabilmente alcune "cartelle di Contributo<br />
Nazionale") e soggiunsero "che era stato portato in un campo dove c'era<br />
tutta quella gente li e non tornerà che dopo la guerra".<br />
In C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> ci aspettavamo un rastrellamento in grandi stile; se Lui<br />
avesse parlato, infatti, avrebbe messo molti di noi in serio pericolo. Ma<br />
ciò non accadde; senza alcun dubbio Luigi Zurlo non aveva parlato e<br />
aveva mantenuto il suo giuramento.<br />
Alla fine <strong>della</strong> guerra sono state fatte ricerche presso i pen<strong>it</strong>enziari<br />
di Padova e delle c<strong>it</strong>tà vicine; ma Luigi Zurlo non era mai risultato<br />
presente.<br />
Non aveva parlato ed era stato fatto scomparire.<br />
Per noi, che abbiamo vissuto quei terribili giorni, Luigi Zurlo non<br />
svani in un misterioso nulla, ma entrò nel regno <strong>della</strong> gloria che segue<br />
il martirio. È nostro dovere ricordarlo cosi a quanti lo conobbero e ai<br />
giovani di oggi che, forse, di questo glorioso <strong>martire</strong> non hanno mai sent<strong>it</strong>o<br />
parlare.<br />
C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, 25 aprile 1986<br />
Gianni Conz