15.02.2015 Views

luigi zurlo martire della resistenza - Giuliocesaro.it

luigi zurlo martire della resistenza - Giuliocesaro.it

luigi zurlo martire della resistenza - Giuliocesaro.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

I<br />

GIANNI CONZ<br />

LUIGI ZURLO<br />

MARTIRE DELLA RESISTENZA<br />

Spar<strong>it</strong>o<br />

senza dir niente<br />

senza un addio<br />

né una tomba né una lapide né una paTola.<br />

BINO REBELLATO<br />

A CURA DELLA F.I.V.L.<br />

«ASSOCIAZIONE VOLONTARI DELLA LIBERTÀ»<br />

PADOVA<br />

'.' ",


GIANNI CONZ<br />

LUIGI ZURLO<br />

MARTIRE DELLA RESISTENZA<br />

Spar<strong>it</strong>o<br />

senza dir niente ·<br />

senzo un addio<br />

né una lomba né uno lapide né una parola.<br />

BINO REBELLA TO<br />

A CURA DELLA F.I.V.L.<br />

«ASSOCIAZIONE VOLONTARf DELLA LIBERTÀ»<br />

PADOVA


3<br />

ALL'EROICO SILENZIO<br />

DEL PARTIGIANO<br />

LUIGI ZURLO<br />

Spar<strong>it</strong>o<br />

senza dir niente<br />

senza un addio<br />

né una tomba né una lapide né una parola.<br />

Un silenzio pagato col tuo sangue<br />

olocausto<br />

di te stesso<br />

alla salvezza degli amici.<br />

Questo silenzio grida<br />

in noi tuoi testimoni<br />

contro ogni viltà<br />

contro ogni paura.<br />

Un silenzio che vive <strong>della</strong> tua forza<br />

sopra ogni voce e documento<br />

presenza che alimenta il desiderio<br />

di vivere fratelli.<br />

1944 . 1986 BINO REBELLATO


5<br />

A LUIGI ZURLO,<br />

eroe <strong>della</strong> Resistenza, figlio di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, v<strong>it</strong>tima <strong>della</strong><br />

crudeltà pili feroce il Comune vuole tributargli gli onori che Gli<br />

spettano.<br />

Il suo nome sarà non solo sulla tomba degli eroici caduti <strong>della</strong> Guerra<br />

di Liberazione, ma anche sul cuore di tutti noi.<br />

I suoi carnefici hanno voluto negarGIi un sepolcro perchè non fosse<br />

ricordato, ma anche perchè Egli avrebbe ricordato la loro "ignominia".<br />

Negli anni bui <strong>della</strong> delazione, <strong>della</strong> crudeltà e dell'assassinio eretto<br />

a sistema, seppe essere deciso nell'aiutare chi combatteva per la "libertà".<br />

Fedele alla sua ispirazione cristiana, seppe essere "maestro" con l'esempio,<br />

aderendo alla brigata partigiana Damiano Chiesa.<br />

Poco importa che il suo corpo non sia nel nostro camposanto, ora<br />

Egli vive nella nostra mente e nel nostro cuore e nel grande monumento<br />

che è la "Storia Immortale" di chi è vissuto ed è morto per un grande<br />

ideale Iiberandoci dall'oppressione e dalla schiavi/li.<br />

l<br />

I<br />

r<br />

lO marzo 1986<br />

IL SINDACO<br />

Pietro Tosetto


7<br />

LUIGI ZURLO<br />

Martire <strong>della</strong> Resistenza<br />

PREMESSA<br />

Parlare del c<strong>it</strong>tadellese LUIGI ZURLO, a 42 anni dalla sua misteriosa<br />

scomparsa, a p<strong>it</strong>i di qualcuno può apparire anacronistico. Perchè parlarne<br />

Forse per rinfocolare tante amare discussioni, per rinvangare infamanti<br />

sospetti su persone che non sono p<strong>it</strong>i fra noi<br />

Non è questo il nostro intendimento; noi desideriamo solo ricordare<br />

un amico, uno studente univers<strong>it</strong>ario e ufficiale dell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano trucidato<br />

nella difesa dei suoi ideali, trucidato per non aver voluto tradire<br />

i suoi compagni di lotta.<br />

Una stradina a lato del viale <strong>della</strong> stazione, int<strong>it</strong>olata al suo nome,<br />

ricorda a chi è rimasto il suo glorioso martirio. Ma molti giovani che<br />

vi passano, si domandano chi fosse questo Luigi Zurlo;cerchiamo qui<br />

di spiegarlo a loro tracciandone un breve profilo.<br />

1) La sua prima giovinezza.<br />

Luigi Zurlo nacque il 19.06.1913 in C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> - Via Beltramina. Suo<br />

padre, Guglielmo, era un piccolo coltivatore diretto e contemporaneamente<br />

f<strong>it</strong>tavolo di piccoli poderi; era, cioè, uno dei protagonisti di quelle<br />

grandi trasformazioni socio economiche che dall'inizio di questo secolo,<br />

insieme alla meccanizzazione agricola, portarono i mezzadri delle<br />

nostre zone a diventare dapprima f<strong>it</strong>tavoli J! poi coltivatori diretti.<br />

Fu un periodo di grandi speranze, ma fu anche un periodo di grandi<br />

preoccupazioni per i capifamiglia che non potevano p<strong>it</strong>i considerare i figli<br />

(sempre numerosi) come provvide braccia da occupare nel lavoro dei<br />

campi, ma persone da avviare verso altri destini, verso nuove professioni,<br />

verso la c<strong>it</strong>tà.<br />

Come molti ancora ricordano, non c'era buona fusione,allora, fra campagna<br />

e c<strong>it</strong>tà, fra categorie contadine e categorie c<strong>it</strong>tadine borghesi, artigiane<br />

e operaie, queste ultime arrocate in strenua difesa del loro posto<br />

di lavoro che vedevano (a torto come i fatti dimostrarono) insidiato dai<br />

nuovi venuti. Non è piu cosi; è storia passata.<br />

È storia però che i giovani di oggi devono ricordare per capire il loro<br />

presente; è la storia dei primi sindacati contadini, delle prime Leghe Bian-


8<br />

che e degli scontri aperti, prima inimmaginabili, con i proprietari terrieri<br />

che cedevano di malavoglia le loro proprietà.<br />

Luigi Zurlo visse questo periodo con piena consapevolezza <strong>della</strong> realtà<br />

e dei comp<strong>it</strong>i che lo attendevano: per aprirsi una via nel mondo, alle fatiche<br />

dei padri dovevano corrispondere la tenacia e lo spir<strong>it</strong>o di sacrificio<br />

dei figli. La sua carriera scolastica offre testimonianza di questa tenacia<br />

e di questo spir<strong>it</strong>o.<br />

Frequentò le classi elementari nelle scuole pubbliche di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, fra<br />

le poche allora esistenti nel nostro Comune, avendo, per primi amici,<br />

ragazzi di c<strong>it</strong>tà e di campagna. Non è stata esperienza da poco per lui.<br />

Come tanti giovanissimi di allora, figli di famiglie non agiate, passò poi<br />

un breve periodo del ginnasio nel seminario di Thiene (Diocesi di Padova),<br />

che da sempre la Chiesa provvida aveva dischiuso ai piu mer<strong>it</strong>evoli<br />

e devoti fra loro. La Chiesa: ecco un altro punto di riferimento per Luigi<br />

Zurlo.<br />

Continuò gli studi presso il Regio Ist<strong>it</strong>uto Magistrale di Vicenza e ivi<br />

si diplomò nella sessione estiva nel 1933 con ottimi voti. Nel novembre<br />

dello stesso anno fu chiamato alle armi per essere ammesso a frequentare<br />

il corso allievi ufficiali di complemento nella scuola di Palermo, arma<br />

di fanteria. Verso la fine del 1934 fu nominato sottotenente e prestò il<br />

suo primo servizio da ufficiale nell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano.<br />

2) Dalla scuola ai campi di battaglia<br />

Nel 193610 troviamo insegnante nelle scuole elementari di Lana d'Adige<br />

(Bolzano). Lo ricordiamo anz<strong>it</strong>utto cosi: un bravo maestro, preparato<br />

e stimato.<br />

Richiamato alle armi, nel 1939 continuò ugualmente gli studi e riuscf<br />

a conseguire nella sessione estiva del 1940 l'abil<strong>it</strong>azione magistrale<br />

(esami di concorso).<br />

Nel novembre dell'anno successivo fu promosso tenente e inviato in<br />

Albania dove, presso il "Liceo Ginnasio Italiano" di Tirana, superò gli<br />

esami di matur<strong>it</strong>à classica nella sessione estiva del 1941.<br />

Lo stesso anno si iscrisse all'Univers<strong>it</strong>à di Bologna nella facoltà di<br />

medicina veterinaria.<br />

La sua lunga e faticosa carriera scolastica si concludeva cosi in quella<br />

che egli considerava (ed era di fatto) la sua prima grande conquista,<br />

e ne era fiero; lo si leggeva nel suo volto sereno, fiducioso e ridente. lo<br />

lo conobbi cosi e lo ricordo cosI.<br />

Nel dicembre del 1942 si sposò con la gentile signorina Celestina Sgarbossa<br />

e, dopo un breve soggiorno in Albania, r<strong>it</strong>ornò in Italia per malattia<br />

e per sbrigare alcune pratiche. L'S settembre lo colse a Fano. Fatto<br />

prigioniero dai tedeschi e fatto salire su un autocarro, riusci sub<strong>it</strong>o a fuggire<br />

e a trovare rifugio in una famiglia (una delle mille e mille che aiuta-<br />

•<br />

9<br />

rono i nostri soldati in quei tragici giorni) che lo accolse per qualche tempo<br />

fornendogli alloggio, v<strong>it</strong>to e ab<strong>it</strong>i civili.<br />

1117.09.1943 fu di r<strong>it</strong>orno a casa, in C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, e dopo pochi giorni,<br />

il 23.09.1943, fu allietato dalla nasc<strong>it</strong>a del figlio Ugo.<br />

3) La sua partecipazione alla Resistenza<br />

Attento osservatore degli avvenimenti, trascorse la fine del 1943 e i<br />

primi mesi del 1944 dedicandosi all'insegnamento presso le scuole elementari<br />

di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>.<br />

Verso la primavera del 1944 si incontrò con Luigi Pierobon, nostro<br />

indimenticato conc<strong>it</strong>tadino, che sarà medaglia d'oro <strong>della</strong> Resistenza. Fu<br />

un incontro emblematico che sembra aver determinato le sue scelte e le<br />

sue azioni.<br />

Cosa si dissero i due Certamente il primo confidò al secondo di far<br />

parte di formazioni partigiane armate; forse gli raccontò qualche impresa.<br />

Di certo sappiamo che, sub<strong>it</strong>o dopo, Luigi Zurlo confidò alla moglie<br />

la sua intenzione di far parte delle formazioni partigiane ed espresse il<br />

suo fermo propos<strong>it</strong>o: "Qualunque cosa mi potesse accadere, ricordati,<br />

non tradirò mai i miei ideali e mai farò i nomi dei miei compatrioti" (dalla<br />

dichiarazione scr<strong>it</strong>ta di Celestina Sgarbossa-Zurlo alla Associazione Volontari<br />

Libertò di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, che pubblichiamo in appendice).<br />

Poco dopo ebbe l'incontro piu importante e decisivo per lui: quello<br />

col suo vecchio amico Bino Rebellato. Ne parla lo stesso Bino in una<br />

breve testimonianza che pubblichiamo qui di segu<strong>it</strong>o.<br />

E anche a Bino, dal quale ebbe le armi insieme alla formale introduzione<br />

fra i "Ribelli" (cosi venivano chiamati allora i partigiani nelle nostre<br />

contrade, e il termine è, per se stesso, molto significativo) <strong>della</strong> Brigata<br />

Damiano Chiesa, ripetè il giuramento: "Qualora venissi catturato<br />

e cadessi nelle mani dei nazifascisti e mi torturassero per farmi dire i nomi<br />

dei miei compagni, io non parlerei e affronterei la morte".<br />

La Resistenza si andava, nel frattempo, organizzando sempre piu e,<br />

non certo a caso, aveva collocato gran parte delle sue basi operative, dei<br />

suoi rifugi e depos<strong>it</strong>i presso quelle famiglie contadine che erano state fautrici<br />

dei primi sindacati contadini e delle Leghe Bianche e la cui organizzazione<br />

non era mai andata distrutta. Non sarà mai ripetuto abbastanza<br />

che la Resistenza, nell'alto padovano, fu facil<strong>it</strong>ata nella sua azione proprio<br />

da quella vecchia organizzazione.<br />

Luigi Zurlo era ben conscio di questi fatti e vedeva perciò nella Resistenza<br />

non solo il banco di prova del r<strong>it</strong>rovato patriottismo, dign<strong>it</strong>à e<br />

amore <strong>della</strong> libertà degli <strong>it</strong>aliani, ma anche una prova <strong>della</strong> fratern<strong>it</strong>à che<br />

andava legando, nella comune lotta, i giovani <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà e <strong>della</strong> campagna.<br />

Verso la tarda primavera del 1944 incontrò vari esponenti del CLN<br />

locale e del Corpo Volontari Libertà: l'Avv. Gavino Sabadin, Antonio


lO<br />

Benella, Angelo Besenzon, l' Avv. Giuseppe Cappello, e tanti altri come<br />

Giuseppe Armano (Leopoldo), Vasco Baggio (Marco), Toni Pettenuzzo<br />

e altri. Nel maggio del 1944 gli fu affidato l'incarico di reperire finanziamenti<br />

per il CLN. Luigi Zurlo accettò; e con lui accettarono l'incarico<br />

di tesoriere il Sig. V<strong>it</strong>torio Fabris per il Gruppo Comando Brigate Damiano<br />

Chiesa e un giovane avvocato, il compianto Avv. Giorgio Giaretta<br />

per il PLI. Si trattava di un incarico molto rischioso che esponeva a<br />

gravi pericoli in quanto si dovevano prendere contatti con molte persone,<br />

chiedere e ricevere denaro, rilasciare "Cartelle di Contributo Volontario"<br />

ecc.<br />

Si ricordino certi ignavi, pochi per fortuna, che nascondevano e cercano<br />

ancora oggi di nascondere la loro pusillanim<strong>it</strong>à con infami calunnie,<br />

che nessun finanziamento in favore del CLN è stato ottenuto con<br />

mezzi violenti, che nessun aiuto economico è stato ottenuto se non spontaneamente<br />

e, a richiesta, dietro rilascio di appos<strong>it</strong>e "Cartelle di Contributo<br />

Nazionale" (di cui pubblichiamo una copia in appendice).<br />

4) 1/ suo silenzio e lo gloria del martirio.<br />

Luigi Zurlo espletò con onestà e coraggio l'incarico affidatogli; ma<br />

la prudenza sembra non sia mai troppa in casi del genere.<br />

Forse si scopri; forse qualcuno chiacchierò imprudentemente e cosi<br />

lo segnalò alla polizia segreta nazifascista come esponente <strong>della</strong> Resistenza<br />

e come detentore di armi e rifornimenti per i "Ribelli".<br />

Chi è stato Cosa importa saperlo, soprattutto ora, a oltre quarant'anni<br />

di distanza Un velo di pietà, diciamo anche di perdono, copre<br />

questi nostri ricordi.<br />

Diremo solo che nel pomeriggio deI18.11.1944 fu inv<strong>it</strong>ato in Municipio;<br />

non sapeva di essere atteso da tre sicari. Fu caricato in una vettura<br />

e parti ... partf per il suo destino supremo. È facile immaginare che, interrogato<br />

a lungo e torturato, non parlò e non fece, come aveva giurato,<br />

alcun nome. Sappiamo che la stessa serata fu accompagnato a casa una<br />

prima volta, ma che non profferi parola. Sappiamo che i tre misero sottosopra<br />

la casa, che si appropriarono di vest<strong>it</strong>i, di altri oggetti e di quel<br />

po' di oro di famiglia che c'era nell'armadio e che poi, insensibili alle<br />

suppliche <strong>della</strong> moglie, ripartirono. Sappiamo che i tre r<strong>it</strong>ornarono dopo<br />

due giorni con la stessa macchina ... ma Luigi Zurlo non fu visto. I<br />

tre sicari proseguirono nella loro ispezione e dopo aver buttato per aria<br />

gli arnesi da lavoro nella "barchessa", trovarono alla fine le armi.<br />

Per questo, in un punto ignoto, forse lungo le rive del Brenta, dopo<br />

estenuanti interrogatori cadde sfin<strong>it</strong>o a terra e un sicario, sfidato da tanto<br />

glorioso silenzio, scaricò allora l'arma sulla sua tempia e ne gettò il<br />

corpo in qualche anfratto sabbioso.<br />

Sappiamo infine che il sabato successivo alla sua sparizione, due nazifascisti<br />

(un tedesco e un <strong>it</strong>aliano) r<strong>it</strong>ornarono presso la sua casa e dis-<br />

11<br />

sero alla moglie che "avevano trovato addosso a suo mar<strong>it</strong>o documenti<br />

compromettenti" (molto probabilmente alcune "cartelle di Contributo<br />

Nazionale") e soggiunsero "che era stato portato in un campo dove c'era<br />

tutta quella gente li e non tornerà che dopo la guerra".<br />

In C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> ci aspettavamo un rastrellamento in grandi stile; se Lui<br />

avesse parlato, infatti, avrebbe messo molti di noi in serio pericolo. Ma<br />

ciò non accadde; senza alcun dubbio Luigi Zurlo non aveva parlato e<br />

aveva mantenuto il suo giuramento.<br />

Alla fine <strong>della</strong> guerra sono state fatte ricerche presso i pen<strong>it</strong>enziari<br />

di Padova e delle c<strong>it</strong>tà vicine; ma Luigi Zurlo non era mai risultato<br />

presente.<br />

Non aveva parlato ed era stato fatto scomparire.<br />

Per noi, che abbiamo vissuto quei terribili giorni, Luigi Zurlo non<br />

svani in un misterioso nulla, ma entrò nel regno <strong>della</strong> gloria che segue<br />

il martirio. È nostro dovere ricordarlo cosi a quanti lo conobbero e ai<br />

giovani di oggi che, forse, di questo glorioso <strong>martire</strong> non hanno mai sent<strong>it</strong>o<br />

parlare.<br />

C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, 25 aprile 1986<br />

Gianni Conz


12<br />

All' Ass. Volontari Libertà di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong><br />

C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> IO dicembre 1985<br />

Dopo quarant'anni, prendo carta e penna per testimonianza sull'attiv<strong>it</strong>à<br />

partigiana sostenuta da mio mar<strong>it</strong>o Zurlo Luigi, scomparso il 18<br />

novembre 1944. Rivivo avvenimenti che io avevo giurato di non menzionare<br />

per non rinnovare un dolore che il tempo non ha mai cancellato.<br />

"Era la primavera del 1944, non ricorào il giorno, attraversavo la<br />

Piazza, ora "Piazza Pierobon" assieme a mio mar<strong>it</strong>o Zurlo Luigi, quando<br />

vidi venire verso di noi Pierobon Luigi (ora medaglia d'oro alla memoria).<br />

I due amici scusandosi, si appartarono e discussero assieme per circa<br />

mezz'ora.<br />

lo non so di che trattassero, so solo che io me ne rimasi appartata<br />

ed attesi finchè il colloquio dei due fini.<br />

Non chiesi a mio mar<strong>it</strong>o il contenuto <strong>della</strong> loro conversazione.<br />

Solo una volta mi parlò di quanto stava accadendo in quei giorni in<br />

Italia, mi prospettò le sue ferme intenzioni di far parte delle formazioni<br />

partigiane, conscio di avere nel cuore la moglie ed il figlio tenerissimo.<br />

Mi impose un doveroso silenzio e mi rese edotta del grande pericolo che<br />

stava correndo e cosi concluse: "Qualunque cosa mi potesse accadere,<br />

ricordati, non tradirò mai i miei ideali e mai farò i nomi dei miei<br />

compatrioti l' .<br />

lo me ne stetti z<strong>it</strong>ta e con un cenno di testa approvai.<br />

In fede<br />

Lo moglie Sgarbossa Celestina<br />

13<br />

Abbiamo chiesto a Bino Rebellato che accolse Luigi Zurlo nella Brigata<br />

Damiano Chiesa, formazione c<strong>it</strong>tadellese <strong>della</strong> Resistenza, e al quale<br />

consegnò personalmente le armi, una testimonianza che riportiamo qui<br />

sotto.<br />

Conoscevo Luigi Zurlo fin da quando ragazzini si andava a servire<br />

messe e sacre funzioni nel duomo di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>. Di r<strong>it</strong>orno mi trattenevo<br />

a giocare con lui e altri amici nella grande aia <strong>della</strong> sua ab<strong>it</strong>azione in via<br />

Beltramina. Dopo le elementari abbiamo trascorso insieme alcuni mesi<br />

in un ist<strong>it</strong>uto vescovile di Thiene.<br />

Gigetto - lo chiamavano tutti cosi - era un bravo ragazzo, leale, franco,<br />

molto buono, di carattere m<strong>it</strong>e e di animo gentile. Era entusiasta delle<br />

cose nuove e sempre pronto a mettersi al mio fianco quando mi cap<strong>it</strong>ava<br />

di proporre qualcosa di inconsueto: una lettura, una g<strong>it</strong>a in luoghi<br />

mai visti, o qualche nuovo disegno a colori.<br />

Mai corse tra noi una sola parola volgare e gli immancabili piccoli<br />

dissensi venivano sempre superati serenamente, scherzando e giocando<br />

insieme.<br />

Di Luigi Zurlo ricorderò sempre la innata cortesia, il personale atteggiamento<br />

nella conversazione, un suo modo di vivere ordinato, sommesso,<br />

per rendere possibilmente grad<strong>it</strong>a la sua presenza in qualsiasi occasione<br />

o circostanza. Una persona, insomma, che non avrebbe recato<br />

il minimo disturbo a nessuno. Aveva dell'amicizia un grande rispetto;<br />

e un senso, mai esib<strong>it</strong>o, quasi nascosto, pudico ma profondo, <strong>della</strong> dign<strong>it</strong>à<br />

<strong>della</strong> persona umana.<br />

Quando nel novembre 1943 ebbi modo di parlargli del dovere di ogni<br />

c<strong>it</strong>tadino di partecipare alla lotta contro le nefandezze e le mostruos<strong>it</strong>à<br />

dei nazifascisti, Luigi mostrò di comprendere sub<strong>it</strong>o la necess<strong>it</strong>à - anz<strong>it</strong>utto<br />

morale - di aderire alle nostre formazioni partigiane e si dichiarò<br />

disposto a dare il suo contributo, fosse anche - mi dichiarò - un contributo<br />

di sangue. Qualora venissi catturato e cadessi nelle mani dei nazifascisti<br />

e mi torturassero per farmi dire i nomi degli amici partigiani, io<br />

non parlerei e affronterei la morte. Ricorderò sempre queste sue parole.<br />

Dopo qualche mese d al nostro primo incontro, Luigi Zurlo r<strong>it</strong>ornò<br />

a casa mia per dirmi: "Ho deciso. Dimmi tutto quello che devo sapere<br />

e fare. Sono pronto a qualsiasi fatica e rischio. Anche alla morte" E poi<br />

soggiunse: " Se mi arresteranno io non parlerò. Per questo ho aspettato<br />

prima di decidermi di fare il partigiano. E ho già informato mia moglie".<br />

Quella sera io stesso lo portai lungo una piantata, dove dentro un sacco<br />

avevo nascosto alcuni fucili da me sottratti a un distaccamento mil<strong>it</strong>are,<br />

con l'aiuto dell'amico dott. Rizieri Serata. Luigi Zurlo quando venne arrestato<br />

e gli trovarono le armi non disse mai il nome di chi gliele aveva<br />

consegnate, cioè il mio nome. E il 18 novembre 1944 spari per sempre.<br />

Egli è uno degli eroi piu puri <strong>della</strong> Resistenza <strong>it</strong>aliana contro i nazifascisti.<br />

19 marzo 1986 Bino Rebellato


14<br />

\<br />

/<br />

/<br />

ti J I '<br />

-,<br />

Il<br />

/--<br />

-<br />

/<br />

I:J<br />

~<br />

~<br />

, 1<br />

,<br />

I ,) )<br />

,<br />

~ )<br />

v<br />

./<br />

Stampato presso la Veneta Stampa di Galliera Veneta<br />

nell 'aprile 1986<br />

A CURA DELLA F.1. V.L.<br />

«ASSOCIAZIONE VOLONTARf DELLA LIBERTÀ»<br />

PADOVA

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!