luigi zurlo martire della resistenza - Giuliocesaro.it
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I<br />
GIANNI CONZ<br />
LUIGI ZURLO<br />
MARTIRE DELLA RESISTENZA<br />
Spar<strong>it</strong>o<br />
senza dir niente<br />
senza un addio<br />
né una tomba né una lapide né una paTola.<br />
BINO REBELLATO<br />
A CURA DELLA F.I.V.L.<br />
«ASSOCIAZIONE VOLONTARI DELLA LIBERTÀ»<br />
PADOVA<br />
'.' ",
GIANNI CONZ<br />
LUIGI ZURLO<br />
MARTIRE DELLA RESISTENZA<br />
Spar<strong>it</strong>o<br />
senza dir niente ·<br />
senzo un addio<br />
né una lomba né uno lapide né una parola.<br />
BINO REBELLA TO<br />
A CURA DELLA F.I.V.L.<br />
«ASSOCIAZIONE VOLONTARf DELLA LIBERTÀ»<br />
PADOVA
3<br />
ALL'EROICO SILENZIO<br />
DEL PARTIGIANO<br />
LUIGI ZURLO<br />
Spar<strong>it</strong>o<br />
senza dir niente<br />
senza un addio<br />
né una tomba né una lapide né una parola.<br />
Un silenzio pagato col tuo sangue<br />
olocausto<br />
di te stesso<br />
alla salvezza degli amici.<br />
Questo silenzio grida<br />
in noi tuoi testimoni<br />
contro ogni viltà<br />
contro ogni paura.<br />
Un silenzio che vive <strong>della</strong> tua forza<br />
sopra ogni voce e documento<br />
presenza che alimenta il desiderio<br />
di vivere fratelli.<br />
1944 . 1986 BINO REBELLATO
5<br />
A LUIGI ZURLO,<br />
eroe <strong>della</strong> Resistenza, figlio di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, v<strong>it</strong>tima <strong>della</strong><br />
crudeltà pili feroce il Comune vuole tributargli gli onori che Gli<br />
spettano.<br />
Il suo nome sarà non solo sulla tomba degli eroici caduti <strong>della</strong> Guerra<br />
di Liberazione, ma anche sul cuore di tutti noi.<br />
I suoi carnefici hanno voluto negarGIi un sepolcro perchè non fosse<br />
ricordato, ma anche perchè Egli avrebbe ricordato la loro "ignominia".<br />
Negli anni bui <strong>della</strong> delazione, <strong>della</strong> crudeltà e dell'assassinio eretto<br />
a sistema, seppe essere deciso nell'aiutare chi combatteva per la "libertà".<br />
Fedele alla sua ispirazione cristiana, seppe essere "maestro" con l'esempio,<br />
aderendo alla brigata partigiana Damiano Chiesa.<br />
Poco importa che il suo corpo non sia nel nostro camposanto, ora<br />
Egli vive nella nostra mente e nel nostro cuore e nel grande monumento<br />
che è la "Storia Immortale" di chi è vissuto ed è morto per un grande<br />
ideale Iiberandoci dall'oppressione e dalla schiavi/li.<br />
l<br />
I<br />
r<br />
lO marzo 1986<br />
IL SINDACO<br />
Pietro Tosetto
7<br />
LUIGI ZURLO<br />
Martire <strong>della</strong> Resistenza<br />
PREMESSA<br />
Parlare del c<strong>it</strong>tadellese LUIGI ZURLO, a 42 anni dalla sua misteriosa<br />
scomparsa, a p<strong>it</strong>i di qualcuno può apparire anacronistico. Perchè parlarne<br />
Forse per rinfocolare tante amare discussioni, per rinvangare infamanti<br />
sospetti su persone che non sono p<strong>it</strong>i fra noi<br />
Non è questo il nostro intendimento; noi desideriamo solo ricordare<br />
un amico, uno studente univers<strong>it</strong>ario e ufficiale dell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano trucidato<br />
nella difesa dei suoi ideali, trucidato per non aver voluto tradire<br />
i suoi compagni di lotta.<br />
Una stradina a lato del viale <strong>della</strong> stazione, int<strong>it</strong>olata al suo nome,<br />
ricorda a chi è rimasto il suo glorioso martirio. Ma molti giovani che<br />
vi passano, si domandano chi fosse questo Luigi Zurlo;cerchiamo qui<br />
di spiegarlo a loro tracciandone un breve profilo.<br />
1) La sua prima giovinezza.<br />
Luigi Zurlo nacque il 19.06.1913 in C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> - Via Beltramina. Suo<br />
padre, Guglielmo, era un piccolo coltivatore diretto e contemporaneamente<br />
f<strong>it</strong>tavolo di piccoli poderi; era, cioè, uno dei protagonisti di quelle<br />
grandi trasformazioni socio economiche che dall'inizio di questo secolo,<br />
insieme alla meccanizzazione agricola, portarono i mezzadri delle<br />
nostre zone a diventare dapprima f<strong>it</strong>tavoli J! poi coltivatori diretti.<br />
Fu un periodo di grandi speranze, ma fu anche un periodo di grandi<br />
preoccupazioni per i capifamiglia che non potevano p<strong>it</strong>i considerare i figli<br />
(sempre numerosi) come provvide braccia da occupare nel lavoro dei<br />
campi, ma persone da avviare verso altri destini, verso nuove professioni,<br />
verso la c<strong>it</strong>tà.<br />
Come molti ancora ricordano, non c'era buona fusione,allora, fra campagna<br />
e c<strong>it</strong>tà, fra categorie contadine e categorie c<strong>it</strong>tadine borghesi, artigiane<br />
e operaie, queste ultime arrocate in strenua difesa del loro posto<br />
di lavoro che vedevano (a torto come i fatti dimostrarono) insidiato dai<br />
nuovi venuti. Non è piu cosi; è storia passata.<br />
È storia però che i giovani di oggi devono ricordare per capire il loro<br />
presente; è la storia dei primi sindacati contadini, delle prime Leghe Bian-
8<br />
che e degli scontri aperti, prima inimmaginabili, con i proprietari terrieri<br />
che cedevano di malavoglia le loro proprietà.<br />
Luigi Zurlo visse questo periodo con piena consapevolezza <strong>della</strong> realtà<br />
e dei comp<strong>it</strong>i che lo attendevano: per aprirsi una via nel mondo, alle fatiche<br />
dei padri dovevano corrispondere la tenacia e lo spir<strong>it</strong>o di sacrificio<br />
dei figli. La sua carriera scolastica offre testimonianza di questa tenacia<br />
e di questo spir<strong>it</strong>o.<br />
Frequentò le classi elementari nelle scuole pubbliche di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, fra<br />
le poche allora esistenti nel nostro Comune, avendo, per primi amici,<br />
ragazzi di c<strong>it</strong>tà e di campagna. Non è stata esperienza da poco per lui.<br />
Come tanti giovanissimi di allora, figli di famiglie non agiate, passò poi<br />
un breve periodo del ginnasio nel seminario di Thiene (Diocesi di Padova),<br />
che da sempre la Chiesa provvida aveva dischiuso ai piu mer<strong>it</strong>evoli<br />
e devoti fra loro. La Chiesa: ecco un altro punto di riferimento per Luigi<br />
Zurlo.<br />
Continuò gli studi presso il Regio Ist<strong>it</strong>uto Magistrale di Vicenza e ivi<br />
si diplomò nella sessione estiva nel 1933 con ottimi voti. Nel novembre<br />
dello stesso anno fu chiamato alle armi per essere ammesso a frequentare<br />
il corso allievi ufficiali di complemento nella scuola di Palermo, arma<br />
di fanteria. Verso la fine del 1934 fu nominato sottotenente e prestò il<br />
suo primo servizio da ufficiale nell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano.<br />
2) Dalla scuola ai campi di battaglia<br />
Nel 193610 troviamo insegnante nelle scuole elementari di Lana d'Adige<br />
(Bolzano). Lo ricordiamo anz<strong>it</strong>utto cosi: un bravo maestro, preparato<br />
e stimato.<br />
Richiamato alle armi, nel 1939 continuò ugualmente gli studi e riuscf<br />
a conseguire nella sessione estiva del 1940 l'abil<strong>it</strong>azione magistrale<br />
(esami di concorso).<br />
Nel novembre dell'anno successivo fu promosso tenente e inviato in<br />
Albania dove, presso il "Liceo Ginnasio Italiano" di Tirana, superò gli<br />
esami di matur<strong>it</strong>à classica nella sessione estiva del 1941.<br />
Lo stesso anno si iscrisse all'Univers<strong>it</strong>à di Bologna nella facoltà di<br />
medicina veterinaria.<br />
La sua lunga e faticosa carriera scolastica si concludeva cosi in quella<br />
che egli considerava (ed era di fatto) la sua prima grande conquista,<br />
e ne era fiero; lo si leggeva nel suo volto sereno, fiducioso e ridente. lo<br />
lo conobbi cosi e lo ricordo cosI.<br />
Nel dicembre del 1942 si sposò con la gentile signorina Celestina Sgarbossa<br />
e, dopo un breve soggiorno in Albania, r<strong>it</strong>ornò in Italia per malattia<br />
e per sbrigare alcune pratiche. L'S settembre lo colse a Fano. Fatto<br />
prigioniero dai tedeschi e fatto salire su un autocarro, riusci sub<strong>it</strong>o a fuggire<br />
e a trovare rifugio in una famiglia (una delle mille e mille che aiuta-<br />
•<br />
9<br />
rono i nostri soldati in quei tragici giorni) che lo accolse per qualche tempo<br />
fornendogli alloggio, v<strong>it</strong>to e ab<strong>it</strong>i civili.<br />
1117.09.1943 fu di r<strong>it</strong>orno a casa, in C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, e dopo pochi giorni,<br />
il 23.09.1943, fu allietato dalla nasc<strong>it</strong>a del figlio Ugo.<br />
3) La sua partecipazione alla Resistenza<br />
Attento osservatore degli avvenimenti, trascorse la fine del 1943 e i<br />
primi mesi del 1944 dedicandosi all'insegnamento presso le scuole elementari<br />
di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>.<br />
Verso la primavera del 1944 si incontrò con Luigi Pierobon, nostro<br />
indimenticato conc<strong>it</strong>tadino, che sarà medaglia d'oro <strong>della</strong> Resistenza. Fu<br />
un incontro emblematico che sembra aver determinato le sue scelte e le<br />
sue azioni.<br />
Cosa si dissero i due Certamente il primo confidò al secondo di far<br />
parte di formazioni partigiane armate; forse gli raccontò qualche impresa.<br />
Di certo sappiamo che, sub<strong>it</strong>o dopo, Luigi Zurlo confidò alla moglie<br />
la sua intenzione di far parte delle formazioni partigiane ed espresse il<br />
suo fermo propos<strong>it</strong>o: "Qualunque cosa mi potesse accadere, ricordati,<br />
non tradirò mai i miei ideali e mai farò i nomi dei miei compatrioti" (dalla<br />
dichiarazione scr<strong>it</strong>ta di Celestina Sgarbossa-Zurlo alla Associazione Volontari<br />
Libertò di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, che pubblichiamo in appendice).<br />
Poco dopo ebbe l'incontro piu importante e decisivo per lui: quello<br />
col suo vecchio amico Bino Rebellato. Ne parla lo stesso Bino in una<br />
breve testimonianza che pubblichiamo qui di segu<strong>it</strong>o.<br />
E anche a Bino, dal quale ebbe le armi insieme alla formale introduzione<br />
fra i "Ribelli" (cosi venivano chiamati allora i partigiani nelle nostre<br />
contrade, e il termine è, per se stesso, molto significativo) <strong>della</strong> Brigata<br />
Damiano Chiesa, ripetè il giuramento: "Qualora venissi catturato<br />
e cadessi nelle mani dei nazifascisti e mi torturassero per farmi dire i nomi<br />
dei miei compagni, io non parlerei e affronterei la morte".<br />
La Resistenza si andava, nel frattempo, organizzando sempre piu e,<br />
non certo a caso, aveva collocato gran parte delle sue basi operative, dei<br />
suoi rifugi e depos<strong>it</strong>i presso quelle famiglie contadine che erano state fautrici<br />
dei primi sindacati contadini e delle Leghe Bianche e la cui organizzazione<br />
non era mai andata distrutta. Non sarà mai ripetuto abbastanza<br />
che la Resistenza, nell'alto padovano, fu facil<strong>it</strong>ata nella sua azione proprio<br />
da quella vecchia organizzazione.<br />
Luigi Zurlo era ben conscio di questi fatti e vedeva perciò nella Resistenza<br />
non solo il banco di prova del r<strong>it</strong>rovato patriottismo, dign<strong>it</strong>à e<br />
amore <strong>della</strong> libertà degli <strong>it</strong>aliani, ma anche una prova <strong>della</strong> fratern<strong>it</strong>à che<br />
andava legando, nella comune lotta, i giovani <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà e <strong>della</strong> campagna.<br />
Verso la tarda primavera del 1944 incontrò vari esponenti del CLN<br />
locale e del Corpo Volontari Libertà: l'Avv. Gavino Sabadin, Antonio
lO<br />
Benella, Angelo Besenzon, l' Avv. Giuseppe Cappello, e tanti altri come<br />
Giuseppe Armano (Leopoldo), Vasco Baggio (Marco), Toni Pettenuzzo<br />
e altri. Nel maggio del 1944 gli fu affidato l'incarico di reperire finanziamenti<br />
per il CLN. Luigi Zurlo accettò; e con lui accettarono l'incarico<br />
di tesoriere il Sig. V<strong>it</strong>torio Fabris per il Gruppo Comando Brigate Damiano<br />
Chiesa e un giovane avvocato, il compianto Avv. Giorgio Giaretta<br />
per il PLI. Si trattava di un incarico molto rischioso che esponeva a<br />
gravi pericoli in quanto si dovevano prendere contatti con molte persone,<br />
chiedere e ricevere denaro, rilasciare "Cartelle di Contributo Volontario"<br />
ecc.<br />
Si ricordino certi ignavi, pochi per fortuna, che nascondevano e cercano<br />
ancora oggi di nascondere la loro pusillanim<strong>it</strong>à con infami calunnie,<br />
che nessun finanziamento in favore del CLN è stato ottenuto con<br />
mezzi violenti, che nessun aiuto economico è stato ottenuto se non spontaneamente<br />
e, a richiesta, dietro rilascio di appos<strong>it</strong>e "Cartelle di Contributo<br />
Nazionale" (di cui pubblichiamo una copia in appendice).<br />
4) 1/ suo silenzio e lo gloria del martirio.<br />
Luigi Zurlo espletò con onestà e coraggio l'incarico affidatogli; ma<br />
la prudenza sembra non sia mai troppa in casi del genere.<br />
Forse si scopri; forse qualcuno chiacchierò imprudentemente e cosi<br />
lo segnalò alla polizia segreta nazifascista come esponente <strong>della</strong> Resistenza<br />
e come detentore di armi e rifornimenti per i "Ribelli".<br />
Chi è stato Cosa importa saperlo, soprattutto ora, a oltre quarant'anni<br />
di distanza Un velo di pietà, diciamo anche di perdono, copre<br />
questi nostri ricordi.<br />
Diremo solo che nel pomeriggio deI18.11.1944 fu inv<strong>it</strong>ato in Municipio;<br />
non sapeva di essere atteso da tre sicari. Fu caricato in una vettura<br />
e parti ... partf per il suo destino supremo. È facile immaginare che, interrogato<br />
a lungo e torturato, non parlò e non fece, come aveva giurato,<br />
alcun nome. Sappiamo che la stessa serata fu accompagnato a casa una<br />
prima volta, ma che non profferi parola. Sappiamo che i tre misero sottosopra<br />
la casa, che si appropriarono di vest<strong>it</strong>i, di altri oggetti e di quel<br />
po' di oro di famiglia che c'era nell'armadio e che poi, insensibili alle<br />
suppliche <strong>della</strong> moglie, ripartirono. Sappiamo che i tre r<strong>it</strong>ornarono dopo<br />
due giorni con la stessa macchina ... ma Luigi Zurlo non fu visto. I<br />
tre sicari proseguirono nella loro ispezione e dopo aver buttato per aria<br />
gli arnesi da lavoro nella "barchessa", trovarono alla fine le armi.<br />
Per questo, in un punto ignoto, forse lungo le rive del Brenta, dopo<br />
estenuanti interrogatori cadde sfin<strong>it</strong>o a terra e un sicario, sfidato da tanto<br />
glorioso silenzio, scaricò allora l'arma sulla sua tempia e ne gettò il<br />
corpo in qualche anfratto sabbioso.<br />
Sappiamo infine che il sabato successivo alla sua sparizione, due nazifascisti<br />
(un tedesco e un <strong>it</strong>aliano) r<strong>it</strong>ornarono presso la sua casa e dis-<br />
11<br />
sero alla moglie che "avevano trovato addosso a suo mar<strong>it</strong>o documenti<br />
compromettenti" (molto probabilmente alcune "cartelle di Contributo<br />
Nazionale") e soggiunsero "che era stato portato in un campo dove c'era<br />
tutta quella gente li e non tornerà che dopo la guerra".<br />
In C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> ci aspettavamo un rastrellamento in grandi stile; se Lui<br />
avesse parlato, infatti, avrebbe messo molti di noi in serio pericolo. Ma<br />
ciò non accadde; senza alcun dubbio Luigi Zurlo non aveva parlato e<br />
aveva mantenuto il suo giuramento.<br />
Alla fine <strong>della</strong> guerra sono state fatte ricerche presso i pen<strong>it</strong>enziari<br />
di Padova e delle c<strong>it</strong>tà vicine; ma Luigi Zurlo non era mai risultato<br />
presente.<br />
Non aveva parlato ed era stato fatto scomparire.<br />
Per noi, che abbiamo vissuto quei terribili giorni, Luigi Zurlo non<br />
svani in un misterioso nulla, ma entrò nel regno <strong>della</strong> gloria che segue<br />
il martirio. È nostro dovere ricordarlo cosi a quanti lo conobbero e ai<br />
giovani di oggi che, forse, di questo glorioso <strong>martire</strong> non hanno mai sent<strong>it</strong>o<br />
parlare.<br />
C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>, 25 aprile 1986<br />
Gianni Conz
12<br />
All' Ass. Volontari Libertà di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong><br />
C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong> IO dicembre 1985<br />
Dopo quarant'anni, prendo carta e penna per testimonianza sull'attiv<strong>it</strong>à<br />
partigiana sostenuta da mio mar<strong>it</strong>o Zurlo Luigi, scomparso il 18<br />
novembre 1944. Rivivo avvenimenti che io avevo giurato di non menzionare<br />
per non rinnovare un dolore che il tempo non ha mai cancellato.<br />
"Era la primavera del 1944, non ricorào il giorno, attraversavo la<br />
Piazza, ora "Piazza Pierobon" assieme a mio mar<strong>it</strong>o Zurlo Luigi, quando<br />
vidi venire verso di noi Pierobon Luigi (ora medaglia d'oro alla memoria).<br />
I due amici scusandosi, si appartarono e discussero assieme per circa<br />
mezz'ora.<br />
lo non so di che trattassero, so solo che io me ne rimasi appartata<br />
ed attesi finchè il colloquio dei due fini.<br />
Non chiesi a mio mar<strong>it</strong>o il contenuto <strong>della</strong> loro conversazione.<br />
Solo una volta mi parlò di quanto stava accadendo in quei giorni in<br />
Italia, mi prospettò le sue ferme intenzioni di far parte delle formazioni<br />
partigiane, conscio di avere nel cuore la moglie ed il figlio tenerissimo.<br />
Mi impose un doveroso silenzio e mi rese edotta del grande pericolo che<br />
stava correndo e cosi concluse: "Qualunque cosa mi potesse accadere,<br />
ricordati, non tradirò mai i miei ideali e mai farò i nomi dei miei<br />
compatrioti l' .<br />
lo me ne stetti z<strong>it</strong>ta e con un cenno di testa approvai.<br />
In fede<br />
Lo moglie Sgarbossa Celestina<br />
13<br />
Abbiamo chiesto a Bino Rebellato che accolse Luigi Zurlo nella Brigata<br />
Damiano Chiesa, formazione c<strong>it</strong>tadellese <strong>della</strong> Resistenza, e al quale<br />
consegnò personalmente le armi, una testimonianza che riportiamo qui<br />
sotto.<br />
Conoscevo Luigi Zurlo fin da quando ragazzini si andava a servire<br />
messe e sacre funzioni nel duomo di C<strong>it</strong>ta<strong>della</strong>. Di r<strong>it</strong>orno mi trattenevo<br />
a giocare con lui e altri amici nella grande aia <strong>della</strong> sua ab<strong>it</strong>azione in via<br />
Beltramina. Dopo le elementari abbiamo trascorso insieme alcuni mesi<br />
in un ist<strong>it</strong>uto vescovile di Thiene.<br />
Gigetto - lo chiamavano tutti cosi - era un bravo ragazzo, leale, franco,<br />
molto buono, di carattere m<strong>it</strong>e e di animo gentile. Era entusiasta delle<br />
cose nuove e sempre pronto a mettersi al mio fianco quando mi cap<strong>it</strong>ava<br />
di proporre qualcosa di inconsueto: una lettura, una g<strong>it</strong>a in luoghi<br />
mai visti, o qualche nuovo disegno a colori.<br />
Mai corse tra noi una sola parola volgare e gli immancabili piccoli<br />
dissensi venivano sempre superati serenamente, scherzando e giocando<br />
insieme.<br />
Di Luigi Zurlo ricorderò sempre la innata cortesia, il personale atteggiamento<br />
nella conversazione, un suo modo di vivere ordinato, sommesso,<br />
per rendere possibilmente grad<strong>it</strong>a la sua presenza in qualsiasi occasione<br />
o circostanza. Una persona, insomma, che non avrebbe recato<br />
il minimo disturbo a nessuno. Aveva dell'amicizia un grande rispetto;<br />
e un senso, mai esib<strong>it</strong>o, quasi nascosto, pudico ma profondo, <strong>della</strong> dign<strong>it</strong>à<br />
<strong>della</strong> persona umana.<br />
Quando nel novembre 1943 ebbi modo di parlargli del dovere di ogni<br />
c<strong>it</strong>tadino di partecipare alla lotta contro le nefandezze e le mostruos<strong>it</strong>à<br />
dei nazifascisti, Luigi mostrò di comprendere sub<strong>it</strong>o la necess<strong>it</strong>à - anz<strong>it</strong>utto<br />
morale - di aderire alle nostre formazioni partigiane e si dichiarò<br />
disposto a dare il suo contributo, fosse anche - mi dichiarò - un contributo<br />
di sangue. Qualora venissi catturato e cadessi nelle mani dei nazifascisti<br />
e mi torturassero per farmi dire i nomi degli amici partigiani, io<br />
non parlerei e affronterei la morte. Ricorderò sempre queste sue parole.<br />
Dopo qualche mese d al nostro primo incontro, Luigi Zurlo r<strong>it</strong>ornò<br />
a casa mia per dirmi: "Ho deciso. Dimmi tutto quello che devo sapere<br />
e fare. Sono pronto a qualsiasi fatica e rischio. Anche alla morte" E poi<br />
soggiunse: " Se mi arresteranno io non parlerò. Per questo ho aspettato<br />
prima di decidermi di fare il partigiano. E ho già informato mia moglie".<br />
Quella sera io stesso lo portai lungo una piantata, dove dentro un sacco<br />
avevo nascosto alcuni fucili da me sottratti a un distaccamento mil<strong>it</strong>are,<br />
con l'aiuto dell'amico dott. Rizieri Serata. Luigi Zurlo quando venne arrestato<br />
e gli trovarono le armi non disse mai il nome di chi gliele aveva<br />
consegnate, cioè il mio nome. E il 18 novembre 1944 spari per sempre.<br />
Egli è uno degli eroi piu puri <strong>della</strong> Resistenza <strong>it</strong>aliana contro i nazifascisti.<br />
19 marzo 1986 Bino Rebellato
14<br />
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Stampato presso la Veneta Stampa di Galliera Veneta<br />
nell 'aprile 1986<br />
A CURA DELLA F.1. V.L.<br />
«ASSOCIAZIONE VOLONTARf DELLA LIBERTÀ»<br />
PADOVA