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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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N ei paesi deLla Brianza<br />

CAPITOLO X<br />

«BRAVI!», DICE VON VIETINGHOFF,<br />

«F A TE BENE I RASTRELLAMENTI»<br />

Agli inizi di dicembre un bollettino d'informazioni del Corpo Volontari<br />

della Libertà informa: «In provincia di Como c'è una divisione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />

reduce dai rastrellamenti in Piemonte (Comando a Mariano Comenseispezionata<br />

mercoledì da Graziani). È in apprestamento per partire per il<br />

fronte - i soldati tutti reduci dalla Germania disertano in massa - nel trasferimento<br />

un battaglione di 600 uomini arrivato con 150; si cerca di sost<strong>it</strong>uire<br />

per completare i quadri con elementi più giovani» 1.<br />

L'informazione è precisa soltanto a grandi linee: vi sono state parecchie<br />

diserzioni sì, ma insignificanti nel complesso, e la Brigata dei volontari <strong>SS</strong><br />

(non è ancora né materialmente né formalmente una divisione) ha lasciato<br />

il Piemonte ed a scaglioni si è portata nel Comasco, anticamera di quel<br />

"ridotto della Valtellina" di cui abbiamo parlato in precedenza. Prima di<br />

partire diversi reparti hanno effettuato altri duri rastrellamenti nelle vaÌli<br />

alpine e in pianura, alla caccia di partigiani e di depos<strong>it</strong>i di munizioni.<br />

Il 24 settembre, ad esempio, la seconda compagnia del I Battaglione dei<br />

2 0 Reggimento di fanteria (quella che già nel dicembre 1943 ha operato a<br />

Vinadio, nel Cuneese) fa una puntata a Porte, all'inizio della Val Chisone.<br />

II nucleo è ridotto, e lo guida questa volta il maresciallo Antonio Perat<br />

(nato il 23 maggio 1917) che ha come aiutanti il sergente maggiore Eros<br />

Molinari (22 novembre 1917) e il sergente Fernando Menconi (22 agosto<br />

1913). Cinque giorni dopo lo stesso reparto, ma rinforzato, fa una puntata<br />

ad Airasca, tredici chilometri a est di Pinerolo: è guidato dal sottotenente<br />

Bruno Benedetti (16 marzo 1920) e con lui, come aiutanti, sono il sergente<br />

maggiore Eros Molinari e il sergente Carlo Castiglioni (15 maggio 1915).<br />

L'azione dura due giorni, con blocco del paese, sparatorie e perquisizioni.<br />

AI primo nucleo arriva di rinforzo quello guidato dal maresciallo Perat.<br />

Sono tutti esperti di rastrellamenti, i tedeschi li adoperano volentieri: quello<br />

- se non il fronte - è il settore in cui possono impiegarli con buona sicurezza.<br />

Dopo questa azione, la compagnia (e con essa il battaglione) lascia<br />

il Piemonte e si trasferisce in Lombardia 2.<br />

La compagni a Pionieri (8 um iali, 3 sotlufficiali e 72 legionari) che ha<br />

effettuato rastrellamenti in Val Chisone (P ragelato, 26 aprile 1944), in Val<br />

di Susa (Bussoleno e Susa, 18 giugno-18 luglio), in Val Germanasca (Gl'O<br />

Passct a quota 1320, a Pa set ed a Perrero, 30 luglio-I 7 agosto), in Val di<br />

Lanzo (Losa, Viù, Lanzo, Coassolo, Cantoira, Chialamberto 26 trgosto-1 9<br />

sellcmbre) e in Val di Viù (Viù e Fuci ne, 20 settembre-II ottobre), prima<br />

di spostar i in Brianza, a Vighizzolo di Cantù, dove arriverà il 10 novembre,<br />

opera tutLa una erie di impegnativi rastrellamenti nella zona del Lago<br />

M aggiore (M ergozzo, Candòglia e Albo), all 'inizio della Val d'Antrona<br />

(Villadossola), poi in Val Divedro (Varzo) e in al Antigòrio (Rivasco e<br />

Foppiano) per concludere, durante la marcia di avvicinamento alla Lombardia,<br />

con una «caccia ai band<strong>it</strong>i » nella pianura tra Arona e Novara, a<br />

Ghemme, Borgomanero e Romagnano. L'intero ciclo dura dal 12 ottobre al<br />

7 novembre 3.<br />

La Brigata dalle mostrine rosse (e nere in alcuni reparti) si suddivide<br />

nei vari paesi della Brianza, posti tutti a pochi chilometri l'uno dall'altro.<br />

Vi saranno spostamenti di reparti nel corso dei mesi successivi, ma la dislocazione<br />

delle varie un<strong>it</strong>à rimane in linea generale questa che ora indichiamo:<br />

4<br />

- Alzate Brianza: il comando (Villa Crespi), il quartier generale e la polizia<br />

mil<strong>it</strong>are (Feldgendarmerie);<br />

- Rovellasca: infermeria e scuderia;<br />

- Alpe del Vicerè (a nord di Erba): battaglione Debica;<br />

- Albate: il carcere (una scuola cui sono state murate le finestre) per i<br />

prigionieri catturati dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e il concentramento dei quadrupedi<br />

requis<strong>it</strong>i per la Brigata;<br />

- Asso: comando del Reggimento Artiglieria con una sezione di batterie<br />

dal IO Gruppo di artiglieria;<br />

- Barzanò (villa Della Porta): un reparto di circa 400 uomini, con 25 ufficiali<br />

(in aggiunta a 300 <strong>SS</strong> tedesche);<br />

- Cantù: comando del 10 Reggimento e Battaglione Ufficiali (scuole t.Iementari<br />

di piazza Parini e Collegio delle Sacramentine), agli ordini del tenente<br />

colonnello Tiberio Bedotti;<br />

- Canzo-Asso: una sezione di batterie del 2° Gruppo di artiglieria e una<br />

compagnia di mezzi controcarro, con circa 40 uomini;<br />

- Erba: compagnia san<strong>it</strong>à, compagnia rifornimenti e due colonne di autocarri<br />

(la prima e la seconda) in aggiunta a 80 <strong>SS</strong> tedesche;<br />

- Lurago d'Erba: un reparto del genio (collegamenti) di circa trenta uomini<br />

comandato dal tenente Pesce;<br />

Montorfano: la compagnia collegamenti;<br />

- Missaglia: il battaglione complementi;

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