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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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Giuseppe, sergente maggiore del Comando Waffen-Grenadier-<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana<br />

di Rivoli, Abteilung ArtiLlerie, è fermo in corso IV Novembre all'angolo<br />

con corso Tazzoli, avendo accanto il partigiano Adelmo Vicini, di Enrico,<br />

classe 1910, della Brigata garibaldina Carlo Carli. Vicini ha una pistola in<br />

tasca ed è pronto a sparare, se necessario. I due fermano una Fiat guidata<br />

da Pietro Piovano e gli ordinano di portarli, per vie secondarie, al di là dei<br />

blocchi fascisti e tedeschi . Piovano dice di sì, ma fa in modo che una pattuglia<br />

della Decima Mas si insospettisca e fermi la vettura. I due vengono<br />

catturati e consegnati all'ufficio del Servizio Pol<strong>it</strong>ico Investigativo per gli<br />

accertamenti del caso. <strong>Le</strong>andro Moreni è riconsegnato al suo comando a<br />

Rivoli: era stato catturato una settimana prima da alcuni partigiani della<br />

4' Brigata Garibaldi e consegnato al Vicini (che se lo portava in giro) "in<br />

custodia". Il gioco del destino lo ha salvato. Il Vicini viene denunciato alla<br />

Procura Mil<strong>it</strong>are di Stato presso il Comando Stato Maggiore Eserc<strong>it</strong>o -<br />

CO-GU - di Torino e condannato a morte. Lo fucileranno alla schiena la<br />

mattina del 13 settembre 17.<br />

Come abbiamo dello all'inizio, questa che stiamo raccontando è un'estate<br />

di fuoco. Nelle zone dove operano i ribelli i nazifascisti vivono in continuo<br />

allarme, adollando le più strette misure di sicurezza. Tuttavia a Bagnolo<br />

Piemonte, diciassette chilometri a sud di Pinerolo, un nucleo della 4'<br />

Brigata Garibaldi attacca il 26 agosto un pattuglione di 40 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che<br />

aveva prelevato ostaggi e lo costringe a r<strong>it</strong>irarsi rilasciando i prigionieri.<br />

Un volontario dalle mostrine rosse resta sul terreno, due altri vengono fer<strong>it</strong>i<br />

18. Una <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana blocca una staffetta partigiana, che reagisce e l'abbatte<br />

a pislolettate. Siamo al 10 settembre, e quello stesso giorno in Val Pellice,<br />

presso il cim<strong>it</strong>ero di Luserna San Giovanni, un nucleo della 4' Brigata<br />

garibaldina Pisacane attacca una pattuglia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> guidata da un ufficiale<br />

che sta perlustrando la zona di Airali, ad un chilometro da Luserna<br />

San Giovanni. L'ufficiale e due volontari muoiono nello scontro.<br />

In Val Pellice la lotta contro i tedeschi ed i loro alleati è particolarmente<br />

sent<strong>it</strong>a. Questa è la terra dei valdesi, cioè di quei calvinisti che hanno r<strong>it</strong>rovalo<br />

qui dopo la migrazione una loro nuova patria e che hanno sempre<br />

sapulo resislere anche con le armi, per motivi religiosi, a chi li ha persegu<strong>it</strong>ati,<br />

da Emanuele Filiberto ai francesi, ai savoiardi ed a tutti gli altri. Torre<br />

Pellice, quattromila ab<strong>it</strong>anti, è la cap<strong>it</strong>ale di questa terra tribolata, l'opposizione<br />

agli invasori è un falto di massa, spontaneo. Gli <strong>it</strong>aliani che hanno<br />

giurato fedeltà a H <strong>it</strong>ler proveranno q ui, a loro spese, cosa significhi<br />

questo alteggiamento che né i secoli né nessun padrone sono mai riusc<strong>it</strong>i a<br />

modificare.<br />

Il 5 settembre, sulla strada che da Luserna porta a Torre Pellice, il<br />

gruppo partigiano di Giustizia e Libertà guidato da "Renato" blocca un camion<br />

di munizioni germanico, uccide due nazisti e ne prende cinque prigionieri:<br />

due tedeschi (il tenente Jahn e un sottufficiale) e tre <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />

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L'a mattina del 6 passano per quella stessa strada truppe tedesche dirette a<br />

Bobbio Pellice, mentre Luserna viene occupata da <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche. I<br />

tedeschi intimano ai partigiani di rest<strong>it</strong>uire entro le 18 di quello stesso<br />

giorno i cinque prigionieri: in caso contrario incendieranno Luserna Airali<br />

e altri piccoli borghi. "Renato" consegna la risposta alle 20: i due t~deschi<br />

saranno scambiati con prigionieri <strong>it</strong>aliani in mano tedesca secondo i dir<strong>it</strong>ti<br />

di guerra e le consuetudini. Luserna non verrà bruciata - , le trattative si<br />

concluderanno come previsto. Nessun accordo, invece, per le tre <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />

che sono state fucilate.<br />

La stessa sera del 6 i garibaldini della Carlo Pisacane catturano un'altra<br />

<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana e la mattina successiva attaccano Airali. Il colonnello che<br />

comanda il battaglione delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> intima al partigiano "Romanino"<br />

che ha condotto l'azione di rest<strong>it</strong>uire il prigioniero, pena l'uccisione di tre<br />

ost~ggi e vari incendi. "Romanino" risponde che il prigioniero è già stato<br />

fUCilato e che, in caso di fucilazione degli ostaggi, « faremo fucilare in<br />

Francia 1 O prigionieri tedeschi per ogni ostaggio passato per le armi". Cosa<br />

sia poi avvenuto non lo sappiamo. Sappiamo, invece, che una colonna di<br />

automezzi con circa 200 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> viene attaccata dai partigiani e, in preda<br />

al panico, si sbanda. Poi le autoblindo aggiustano il tiro ed i soldati dalle<br />

mostrine rosse vanno al contrattacco, ,mentre i ribelli sono già spar<strong>it</strong>i.<br />

Un distaccamento <strong>SS</strong> passa ai partigiani<br />

A Bibiana le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sono accasermate nelle scuole, agli ordini di un ufficiale<br />

tedesco e di due ufficiali <strong>it</strong>aliani. Intorno all'edificio è steso il filo<br />

spinato, mentre quattro posti di blocco controllano le vie d'accesso al paese:<br />

al Ponte Nuovo, sulla strada proveniente da Cavour, a quella vecchia di<br />

Luserna e su quella di Bagnolo 19. Un gruppo di volontari <strong>it</strong>aliani in servizio<br />

ad uno di questi posti di blocco - quello sulla strada Bibiana-Bagnolo<br />

- ha lasciato capire, nei discorsi con la popolazione, che sarebbe anche disposto<br />

a passare ai partigiani. Hanno, però; paura, sono incerti e diffidenti,<br />

parlano a mezze parole. Dal Montoso, nel pomeriggio del 7 settembre,<br />

scende il vice-comandante della 4' Brigata, Milan, assieme ai partigiani<br />

Martelli, Sandro, d'Artagnan e Remo. Il contatto avviene a 100 metri dal<br />

posto di blocco. A sera, questo è l'accordo, i garibaldini verranno ad intimare<br />

la resa e le <strong>SS</strong> si lasceranno disarmare portando con loro il maggior<br />

quant<strong>it</strong>ativo di armi possibile.<br />

Milan vuole di più, e chiede al parroco, don Manzon, di prbcurargli un<br />

a~puntamento con il tenente che comanda il presidio. Milan, in borghese,<br />

disarmato, va nella canonica, dove c'è l'ufficiale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> il tenente<br />

F~~t~ni. L'uffic~ale rifiuta di arrendersi, ma non sa che un gru~po di suoi<br />

mil<strong>it</strong>i (sette) gUidato da un sergente ha disertato portando via un fucile mi-<br />

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