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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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(( Non siamo briganti balcanici))<br />

«Il 5 aprile», segnala Castriotta in aggiunta a quanto successo a Cumiana,<br />

«a Corio Canavese (Ciriè) hanno avuto luogo i funerali del ribelle Daniele<br />

Menegas, nativo di Arten (Belluno), rimasto mortalmente fer<strong>it</strong>o durante<br />

l'aggressione alla caserma del distaccamento di Castellamonte. Il Menegas,<br />

che apparteneva al IV Battaglione <strong>SS</strong> [quello di stanza a Torino, N.d.R.],<br />

era stato catturato in precedenza dai ribelli nei pressi di Lanzo e si era poi<br />

associato volontariamente ai partigiani assieme ad altri compagni. Il feretro<br />

ha trans<strong>it</strong>ato per il paese su autocarro ed avvolto nel tricolore, preceduto da<br />

una compagnia di ribelli mil<strong>it</strong>armente inquadrati su tre plotoni e vest<strong>it</strong>i in<br />

maggior parte in uniforme grigioverde. <strong>Le</strong> vie di accesso al paese erano<br />

state bloccate da numerose pattuglie».<br />

«I fatti di cui sopra ;', conclude il suo rapporto II il gerarca fascista,<br />

«sono indicativi di una s<strong>it</strong>uazione confusa ed incresciosa determinatasi nelle<br />

zone di impiego dei reparti delle <strong>SS</strong> [<strong><strong>it</strong>aliane</strong>, N.d.R.] dipendenti dai comandi<br />

germanici, s<strong>it</strong>uazione a volte tragica per le v<strong>it</strong>time delle rappresaglie<br />

ed a volte strana per le transazioni con i ribelli, i q uali possono con baldanzosa<br />

solenn<strong>it</strong>à fare azioni dimostrative di solidarietà verso i compagni caduti,<br />

come nel caso dei funerali di cui è cenno nel presente rapporto.<br />

Non è dato sapere se e quali scopi particolari persegua questo atteggiamento<br />

degli organi di polizia germanici, atteggiamento che in questi ultimi<br />

tempi e da molti sintomi appare sempre più marcato e che prescinde dalla<br />

mia azione personale e dallo sforzo laborioso delle forze di polizia repubblicane<br />

per fronteggiare il pe.ricolo del ribellismo e della delinqu nza pol<strong>it</strong>ica,<br />

• 'ta di rallO che, senza un indirizzo unico e concom<strong>it</strong>ante nella lotta intrapresa<br />

per la normalizzazione della pubblica sicurezza, non sarà possibile<br />

conseguire risultati pos<strong>it</strong>ivi [ ... ] Sarebbe perciò necessario ed urgente un superiore<br />

ed autorevole imervenlo per concretare con i comandi tedeschi un<br />

comune piano di azion più organico e meglio rispondente alle esigenze del<br />

momento»,<br />

«I Battaglioni di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che si trovano nella provincia di Torino<br />

alle dipendenze del generale Hansen, che ha posto il comando a Pinerolo»,<br />

aggiunge una relazione allegata al rapporto di cui sopra, «sono composti<br />

da ex-mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani internati in Germania da elementi di dubbia moral<strong>it</strong>à<br />

assoldati in Piemonte» 12. Quest'ultima parte della frase è sottolineata,<br />

mentre in un altro foglio int<strong>it</strong>olato Segnalazione si afferma che fra i volontari<br />

<strong>SS</strong> «domina il disgusto" e che «nei loro animi si stanno insinuando<br />

sentimenti che domani potrebbero esplodere in aperta ribellione. Non è con<br />

questi mezzi e sistemi, essi van dicendo, che noi intendiamo servire il nostro<br />

Paese. Noi non siamo dei briganti balcanici, ma dei soldati che vogliono<br />

combattere per riscatlare l'onore dell'Italia. La guerra civile con tutti i<br />

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suoi orrori sembra già in atto. Tali legionari avrebbero in animo di darsi<br />

alla macchia e formare un proprio grupPO» 13,<br />

Rastrellamenti, fucilazioni, diserzioni<br />

Il momento è particolarmente movimentato, il Comando tedesco mette alla<br />

frusta i battaglioni dei volontari e questi, inquadrati anche da ufficiali germanici,<br />

non mancano di battersi con durezza. La cronaca che riportiamo,<br />

tranne ove indicato diversamente, è tutta tratta dai notiziari della Guardia<br />

Nazionale Repubblicana 14, che non sono certo teneri per questi connazionali<br />

che gridano Sieg Heil! per H<strong>it</strong>ler e trattano con distacco, se non con<br />

disprezzo, le formazioni di Salò.<br />

19 MARZO 1944 Tre volontari del VI Battaglione Milizia Armata di<br />

Cuneo, 2' compagnia - Chiaffredo Chicoletto, Giuliano Genere e Battista<br />

Alberto - si trovano in permesso a casa, in frazione Boschetto e Calcinere<br />

di Paesana, non lontano dalle sorgenti del Po. Nel pomeriggio, verso le 16,<br />

arriva tra quelle casupole di montagna un camioncino di ribelli. I tre vengono<br />

disarmati e obbligati a seguire i partigiani; poi riusciranno a fuggire<br />

ed a rientrare prima in famiglia e poi al reparto, ma senza armi e munizioni.<br />

20 MARZO 1944 Tre ore di sparatoria a San Germano Chisone (ad una<br />

diecina di chilometri da Pinerolo, a quota 486) tra le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed i partigiani.<br />

Muoiono un sottotenente delle <strong>SS</strong>, di cui non si conosce il nome, e il<br />

sergente maggiore Velio Cricco. Nella sparatoria viene colp<strong>it</strong>o anche un<br />

ragazzo di undici anni, Enrico Simondi, che pascolava le mucche in un<br />

prato. <strong>Le</strong> raffiche di m<strong>it</strong>ragliatrice incendiano il fienile del contadino Federico<br />

J ahier.<br />

30 MARZO 1944 Alla stazione ferroviaria di Balangero (Torino) un forte<br />

gruppo di partigiani attacca il distaccamento del IV Battaglione Milizia<br />

Armata uccidendo il tenente comandante e catturando 41 mil<strong>it</strong>i. I partigiani<br />

fanno salire i mil<strong>it</strong>i su autocarri e li trasportano verso Corio Canavese.<br />

12 APRILE 1944 Come comunica l'Agenzia Stefani, che è l'agenzia di<br />

stampa ufficiale della repubblica di Salò, sono state portate a termine azioni<br />

contro «diversi gruppi di cosiddetti ribelli che si trovavano nella Val<br />

Pellice e nella Valle del Chisone. I ribelli hanno subìto perd<strong>it</strong>e gravissime:<br />

il numero dei morti ascende a circa 500, q uello dei prigionieri a 143. Oltre<br />

a reparti della CNR ed a piccole un<strong>it</strong>à germaniche, hanno, per la prima<br />

volta, preso parte alle operazioni, svoltesi con rapido successo, formazioni<br />

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