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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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m<strong>it</strong>ra dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, che assistono all'esecuzione. Per paura di essere<br />

scoperlo, qualche a lt ro passa la noUe immerso nelle acque del torrente<br />

Ohi ola, altri invece impazzisce. Certe famiglie hanno tra gli a assi nati<br />

persino tre persone.<br />

r morti sono cinquantuno, e qui li elenchiamo in ord'ine alfabetico: Ce.<br />

lestino Airasca, Vin enzo Ambrosio, Marcellino Amé, !vlichclangclo Amé,<br />

Domenico Amedeo, Fortunato Amedeo C are Baudino, Ignazio Bianco,<br />

Giovanni Burdino, Lorenzo Blll·dino, Giacomo Canale, Giovanni Canale,<br />

Giu eppe Camusso, Mario Cantore, Angelo Carello, Giovanni Carello,<br />

Michel Carello, Angelo Chialllore, Mario Daghero, Luigi Durando,<br />

Eraldo FasseLla, Giuseppe Fevro Anselmo Gastone, Enrico Gattone, Ma·<br />

rio Giacomino, Michele Giorda, Giuseppe <strong>Le</strong>onildo, Giuseppe Mago,<br />

Giuseppe Malello, Umberto Mal li, Giuseppe Mollard, Domenico Mol.<br />

lard, Giovanni Morallo, Michele Olmo, Francesco Pacchiotti, Ermenegildo<br />

Pizzigatti, Michele Ponzo, Valentino Recresio, Enrico Rolando, Giovanni<br />

Romero Vincenzo Romero, Aie andro Ruffinallo, Nino RuffinaLlo, Cle·<br />

mente Ruffino, Luigi Traversa, Felice Ughetti e Giovanni Vaglio.<br />

La tecnica dei Uiger<br />

Cumiana ha in poche ore 45 orfani e 33 vedove. L eccidio viene bloccato a<br />

questo punto perché arrivano finalmente i parlamentari partigiani, e si<br />

concorda la rest<strong>it</strong>uzione dei prigionieri. l supersl<strong>it</strong>i della carneficina, minacciati<br />

con le armi, sono costretti a caricare i cadaveri su un aulocarro che<br />

si avvia verso il cim<strong>it</strong>ero la ciando per strada una lunga tl"Ìscia di sangue.<br />

Gli ste si uperst<strong>it</strong>i devono scavare una grande fossa comune poi gettar<br />

dentro tutti quei corpi di amici o figli o padri o fratelli e ricoprirli con un<br />

po' di terra. Alle famiglie viene negato di raccogliere i cadaveri e di si te·<br />

marli nelle casse preparate all'ospedale.<br />

Scende la nOlle , le case incendiale con i lanciafiamme continuano a<br />

bruciare. Ma, prima, i mil<strong>it</strong>i hanno provveduto ad impadronirsi di quantO<br />

era a loro portata di mano. Una Lralloria con tutte le sue riserve viene ri·<br />

puL<strong>it</strong>a prima di essere data alle fiamme, nelle cantine i aprono le spine<br />

delle bOlli essendo impossibile trasportare il vino. Passa un altra giornata e<br />

finalmente il 6 aprile alle 7.40 del mattino - essendo stati rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dai<br />

partigiani i pl'igionieri - i vo lontari <strong>it</strong>aliani delle <strong>SS</strong> e i nazisti lasciano il<br />

paese,. che viene dichiarato zona neutra: non vi è consent<strong>it</strong>o 1 acces o né ai<br />

partigiani né alle . Prima di uscire da Cumiana il comandante del VIJ<br />

Battagli.one - presenti i carabinieri - permette che i volontari con le mostrine<br />

ros e vengano perquis<strong>it</strong>i nel dubbio che alcuni di essi abbiano asportato<br />

oggetti di valore dalle case incendiate. Un gesto dimostrativo, ohe costa<br />

poco dopo il massacro.<br />

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Il. comando .tedesco ha dalo l'ordine che nessuno può accedere al cim<strong>it</strong>er~<br />

e rlrr~uovere I cadaveri, ma nel tardo pomeriggio del 9 aprile un camioncIllO<br />

gUl.dato da un partigiano entra a Cumiana e preleva dalla camera<br />

mortuana la cassa di zinco nella quale si trova la salma di Andrea Guido<br />

il rib~lIe morto nel primo scontro con i nazisti. Il 3 maggio, dopo un mese:<br />

alle cmque e trenta del mattino, giungono sul posto tre autocarri con un<br />

plotone di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e germaniche del VII Battaglione ed una ventina di<br />

civili (ren<strong>it</strong>enti alla lev~ e disertori). Comanda quest'ultimo gruppo un tenente<br />

della Gendarmena germanica di Torino, il quale ordina che le salme<br />

sia~o rimosse e la .fossa approfond<strong>it</strong>a. Poi fa riseppellire i cinquantun cadaven<br />

e, con la teCnIca che certamente deriva dall'esperienza di Buchenwald<br />

di Auschw<strong>it</strong>z e di Bergen-Belsen, li fa cospargere di acidi e sostanze causti~<br />

che affinché la putrefazione avvenga più velocemente e non si diffondano<br />

epidemie. Prima di gettare a colpi di pala la terra sui corpi viene chiamato<br />

il parroco di Cumiana, il quale deve «accertare e testificare che non è stato<br />

as~ortat~ alcun cadavere », come scriverà il maggior generale Raffaele Castnotta,<br />

Ispettore della CNR, 1'8 maggio successivo 9. Tram<strong>it</strong>e il medico<br />

c~ndot~o, i .partigi~ni della Val Sangone intimano al drappello <strong>it</strong>alo-nazista<br />

di laSCIare Immedl~tame~te la zona, se non vogliono essere assal<strong>it</strong>i. Il drappello<br />

se ne va, laSCiando II paese al suo destino.<br />

Dieci giorni dopo, verso le due del pomeriggio, un apparecchio della<br />

Luftwaffe sorvola il paese lanciando dei volantini. Il t<strong>it</strong>olo: La ver<strong>it</strong>à su Cumiana.<br />

Evidentemente il comando tedesco si è reso conto della grav<strong>it</strong>à del<br />

mass~cro e ~ac~onta l'eccidio in una realazione appos<strong>it</strong>amente distorta: i<br />

mortI sono ~Ich.larati «autentici band<strong>it</strong>i che avrebbero dovuto, indipendent.emente.<br />

dali ul~lmatum, ~ssere passati per le armi, secondo le leggi di guerla».<br />

GlI ostaggI prelevatI a caso tra la popolazione dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> diventano<br />

in tutto 157 ren<strong>it</strong>enti o disertori (invece dei 180 fermati) e soprattutto<br />

«ban~<strong>it</strong>~ ~atlurati nel rastrellamento del 30 marzo e risparmiati per magnalll.m<br />

lta del comando tedesco in vista dell'arruolamento nelle <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alian.e».<br />

E un documento preparato dai nuclei di propaganda: la fals<strong>it</strong>à si associa<br />

alla più ignobile sfrontatezza.<br />

Ma Raffaele Castriotta, il maggior generale Ispettore della CNR<br />

Isp~ttorato G:nerale p;r il Piemonte, testimonierà, senza saper/o, per I~<br />

stona la venta su quell eccidio. La sua relazione al Comando generale della.<br />

CNR, ~o~t a ~a a.mpo 707, del 7 aprile 1944, numero 1 di protocollo,<br />

Rls~rvato . ' e chlansslma (ed a sua volta il capo della polizia Tullio Tambunlll<br />

a~vlserà ~en~to Ricci del «doloroso incidente»). Come sempre, la<br />

CNR odia le <strong>SS</strong> Italiane e non manca di segnalare tutto ciò che esse commettono<br />

di illegale, se è lec<strong>it</strong>o usare questo aggettivo raccontando le vicende<br />

di questo periodo della seconda guerra mondiale.<br />

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