Le SS italiane - Giuliocesaro.it
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Polizia tedesche, come spiegheremo più avanti, quale «nucleo lavoratori ».<br />
Ma assieme a questi 8.585 uomini (976 ufficiali, 1.013 sottufficiali O<br />
6.596 soldati) ci sono anche un Comando di collegamento che serviva al<br />
tempo dell'afflusso dei volontari in Germania e che è stato sciolto e trasfo r •<br />
mato in Stato Maggiore <strong>it</strong>aliano agli ordini del tenente colonnello V<strong>it</strong>toriQ<br />
D~. Paolis (13 ~fficiali, 45 sottufficiali. e .136 mil<strong>it</strong>ari ~~ truppa), la band\<br />
milItare e persino un «complesso .artlstlcO» della MIlIzia Armata, cornI).<br />
nelle migliori tradizioni delle stan<strong>it</strong>ze cosacche ed ucraine che davano Spet.<br />
tacoli a favore dei tedeschi e che movimenterà la stagione teatrale del Nor~<br />
Italia con le sue manifestazioni di arte varia propagandistiche. In più l",<br />
<strong>SS</strong>-Stabskompanie del Comando Milizia Armata con ufficiali, sottufficiali e<br />
truppa 2.<br />
Essendo temporaneamente ammalato, il Generalmajor Hansen viene<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'<strong>SS</strong>-Obersturmbannfiihrer Johann-Eugen von Elfenau, che<br />
dal 6 dicembre 1943 si installa a 16 chilometri ad est di Verona, sulla stra.<br />
na per Vicenza. La villa non ha collegamento telefonico, ma von Elf<br />
provvede sub<strong>it</strong>o. Per le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> le sorprese non mancano: se il primo comandante<br />
è sudamericano, il secondo è addir<strong>it</strong>tura svizzero. Johann-Eugen<br />
von Elfenau - quarantasei anni, alto un metro e 78, magro, capelli neri a<br />
spazzola, occhi grigio-azzurri, viso allungato, lineamenti chiari - è nato<br />
infatti, il 18 agosto 1897 a Hausen a./ Albis, cioè in un piccolo villaggi~<br />
sulle colline a sud-ovest di Zurigo. È sposato, ha una figlia e<br />
svizzero. Ma fa parte di quel gruppo di ufficiali elvetici, i "frontisti",<br />
allo scoppio della guerra si è pericolosamente orientato verso il nazismo,<br />
Von Elfenau, tessera del part<strong>it</strong>o nazionalsocialista n. 450.700 (V),<br />
1940 comanda addir<strong>it</strong>tura un reggimento dell'eserc<strong>it</strong>o svizzero, è<br />
di carriera. Ma poi, imbevuto di idee total<strong>it</strong>arie, fa il gran salto e passa<br />
come altri ottocento svizzeri - nelle <strong>SS</strong>. La sua preparazione mil<strong>it</strong>are e<br />
suo carattere duro sono un buon biglietto da vis<strong>it</strong>a. Himmler lo accoglie<br />
me ufficiale di Stato Maggiore nella 8. <strong>SS</strong>-Kavallerie-Division "<br />
Geyer", che si farà una triste fama e che si sottoporrà a durissima prepara.<br />
zione anche nell' <strong>SS</strong>- Truppeniibungsplatz Debica, in Polonia, dove<br />
un battaglione speciale di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Nelle file della divisione di<br />
l'ex-colonnello svizzero matura un'esperienza durissima: è alla sua u<br />
che spetta il comp<strong>it</strong>o di « ripulire» alle spalle della Wehrmacht il +~~·~;+A~;., !I<br />
polacco e russo. Arriva fino alle soglie di Mosca, stermina partigiani e civili,<br />
incendia villaggi, semina il terrore. La storia ricorderà quella di ..<br />
con orrore: veri e propri professionisti del massacro. Ora von Elfenau è<br />
fronte <strong>it</strong>aliano, e Himmler gli affida il comp<strong>it</strong>o di organizzare con polso si·<br />
curo i volontari che arrivano da tutte le parti. Il colonnello svizzero ci si<br />
mette d'impegno, anche se il suo comp<strong>it</strong>o è più lieve: alla fine della guerra,<br />
nel maggio 1945, verrà catturato dagli americani a Bolzano, assieme agli<br />
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{[iciali che circondano l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfiihrer Karl Wolff, che ha tratta<br />
U la resa con gli americani.<br />
to I volontari <strong>it</strong>aliani non hanno uniformi appropriate, ma prima che i<br />
biHtìlglioni lasci no Munsingen Praga esse sono già state ordinate: natu-<br />
~Imente si tratta in massima parte di materiale recuperalO (in particolar<br />
l't> .<br />
giacche da paracaduusLa) nei magazzini dell'ex-regio eserci to (i tedeschi vi<br />
hanno prelevato ben tre milioni di capi di vestiario ed equipaggiamento e<br />
scarpe, con i quali hanno tivest<strong>it</strong>o una parte della Weh1'1nacht) mentre per<br />
j gl'adi e per .le prime insegne l'incarico viene affidato al comando delle S<br />
a Berlino. Contemporaneamente secondo lo schema classico delle formazioni<br />
himmleriane, il comando ha anche formulato, prima di mettersi in<br />
marcia per l'Italia, le richieste di armi, cavalli e automezzi. Il capo di Stato<br />
Maggiore Schuberth dell'Hochste <strong>SS</strong>-und Polizeifiihrer in Italien, Befehlshaber<br />
der Ordnungspolizei, avverte intanto con una sua nota del 7 dicembre:<br />
«Dopo la vestizione è prevista la concessione entro breve tempo delle<br />
licenze (ma soltanto nell'amb<strong>it</strong>o del terr<strong>it</strong>orio soggetto al 14° Corpo d'Armata)>><br />
3.<br />
Alpini nazi a Cuneo<br />
Il VI Battaglione sbarcato a Cuneo è il primo a capire che il viaggio di r<strong>it</strong>orno<br />
in Italia avrà un "prezzo". Lo ricorda, inconsapevolmente, un trafiletto<br />
pubblicato nel primo numero del giornalino del reparto, stampato a<br />
cura dell'Ufficio Propaganda del Battaglione nella tipografia cuneese<br />
S.A.S.T.E. - Stabilimento Ed<strong>it</strong>oriale Tipografico. Il giornalino si chiama<br />
"Folgore" ed ha stilizzata nella testata una freccia che guizza in avanti e<br />
colpisce il nemico. Il trafiletto è int<strong>it</strong>olato Tristezze.<br />
«Chi potrà dimenticare quel 22 novembre - Santa Cecilia», dice l'ufficiale<br />
che ha scr<strong>it</strong>to l'articoletto e che si firma S.S., cioè con la sigla della<br />
formazione. «Vivesti due giorni in una atmosfera di sogno tra canti e risa.<br />
Non sapevi dove ti portavano: ma che t'importava purché fosse in Italia! A<br />
Verona ti parlarono di Cuneo quale destinazione. Non la conoscevi, ma fosti<br />
contento lo stesso. Avresti trovato dei volti amici, i tuoi volti, quelli <strong>it</strong>aliani.<br />
Saresti stato a casa tua, insomma. Ti avrebbero amato, festeggiato,<br />
come fratello, figlio. Ti avrebbero sorretto, incoraggiato, consolato, dopo<br />
tanti mesi di dolore!<br />
E invece ... Attraversasti le vie della c<strong>it</strong>tà col tuo sol<strong>it</strong>o passo marziale, il<br />
migliore passo della tua v<strong>it</strong>a mil<strong>it</strong>are, cantando con tutta la forza della tua<br />
giovinezza e della tua gioia. Ma ad un certo punto sentisti che il tuo canto<br />
era come una stonatura ed un nodo ti prese alla gola e soffocò la tua voce.<br />
Strade deserte, qualche donna alla finestra, c<strong>it</strong>tadini che si recavano al la<br />
Voro. E tutti ti guardavano con gelida indifferenza. Sentisti freddo, nono-<br />
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