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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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Berlino affonda ricordando le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />

A migliaia di chilometri di distanza, nel Cuore di Berlino già invasa da'<br />

russi, nella notte del 28 aprile è stato preparato nella grande tipografi~<br />

della Kochstrasse il numero 17 della Berliner Illustrierte Ze<strong>it</strong>ung, un famoso<br />

settimanale illustrato in bianco e nero. Porta la data del 29 e dovreb_<br />

be essere stampato e distribu<strong>it</strong>o ai reparti ancora esistenti di <strong>SS</strong> e della H<strong>it</strong>lerjugend<br />

che si aggirano tra le macerie della cap<strong>it</strong>ale tedesca. Ma ciò non<br />

avverrà mai perché Berlino come c<strong>it</strong>tà organizzata non esiste più. La prima<br />

pagina di quel numero fantasma è occupata da una fotografia di sol.<br />

dati della Fuhrer-Grenadier-Diuision in trincea, in un bosco di alberi scheletr<strong>it</strong>i,<br />

sul fronte dell'Oder: l'immagine è vecchia di almeno tre settima_<br />

ne, quei soldati sono probabilmente già morti, spazzati via dalle katiuscie<br />

di 5talin.<br />

Nella Contl'ocopertina l'ultima puntata del romanzo Da Un uerLieber_<br />

bare di Maria von Kirchbach !'acconta che «Olivia e Luis arrivarono al castello<br />

attraverso un prato di mandorli in fiore. Il fronte era lontano, oltre le<br />

montagne, SOllO l'azzurro del cielo I ... J 'I. Romanticherie inconcepibili in clima<br />

nazista. Ma in una delle pagine interne, tutte dedicate al fronte <strong>it</strong>aliano,<br />

quattro fotografie scattate dai Kn'egsberichter Kè>nig e Bayer riguardano<br />

i volontari che hanno giurato di battersi e morire pc!' H<strong>it</strong>ler. Onore, f e­<br />

deltà, coraggio s'int<strong>it</strong>ola iJ servizio, e l'immagine più grande mOstra due<br />

soldati che, a Cremona, osservano due manifesli di Boccasile inv<strong>it</strong>anti ad<br />

arruolarsi nella <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana presentandosi in via Ettore Muti 20<br />

piaz~a della Rivoluzione. Pialwte rufef) in Ober<strong>it</strong>alù>n . zum Kampf gege;<br />

den zm Land slehenden Feind, dice il t<strong>it</strong>oli no, "i manifesti nell'llalia del<br />

Nord chiamano alla 10lla contro il nemico che si trova in zona». Sono foto<br />

sorprendenti, 'appartengono al passalo come quella dei granatieri in trincea<br />

presso l'Oder: a Cremona la caserma-depos<strong>it</strong>o delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> non funziona<br />

più, è crollata sollo le bombe degli aerei alleati, e lutto l'apparato guerresco<br />

dei volontari si è dissolto come una bolla d'aria. Il numero 17 della<br />

Berline,. lll/J,rtrierle Zeilung con l'esaltazione del coraggio <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano resta<br />

soltanto un pezzo d'archivio·22 •<br />

La realtà è ben diversa. A pochi chilomell'i da dove il Kriegsbérichter<br />

deUe <strong>SS</strong> ha scattato la fotografia stampata poi a Berlino, e cioè nella Bassa<br />

L~digian a, il KampJgruppe Binz, dopo essere arrivato a Somaglia, bersagltatO<br />

dagli aerei angloamericani, avanza con lentezza e con poche speranze<br />

verso Lodi. TUili i comandi partigiani della zona sono in allarme. Quello<br />

di Lodi chiede rinforzi perché si vede sfilare davanti colonne naziste armate<br />

di tUllO punto e non riesce a fermarle. Il Kampfgruppe Binz ha automezzi<br />

, carri armati e mortai in appoggio: si era fermato in un primo tempo<br />

tra Fòmbio e Relegno, ma poi ha ripreso la marcia. Vi sono al uo fianco<br />

anche mongoli. n 29 aprile passa per Lodi Vecchio e punta su Paullo. Ora<br />

258<br />

avanza più sped<strong>it</strong>amente, aggira Milano sulla destra ~ tenta di rag~iu~gere<br />

la Brianza, dov'è il grosso della Brigata (già in disfaCimento). Ma li gIOrno<br />

dopo, a Gorgonzola, i carri armati americani gli bloccan.o la st.rada. L' S~­<br />

Obersturmbannfuhrer Franz Binz ha compreso che è la fme e SI arrende: 11<br />

2' Battaglione Vendetta del l' Reggimento e il Battaglione Debica si dissolvono<br />

come il resto dei reparti, senza sparare un colpo. Un colpo, ma alla<br />

tempia, se l'è sparato, alle 15.30 nel bunker della Cancelleria, il Fuhrer<br />

che sembrava invincibile ed ora il suo corpo, e quello della donna che ha<br />

sposato all'ultimo momento, arde inzuppato di benzina in un cortile sconvolto<br />

dalle esplosioni. Morire per lui non ha più senso neanche per una <strong>SS</strong>.<br />

Franz Binz finisce a Caldaro (Kaltern), pochi chilometri a sud di Bolzano,<br />

come molti comandanti tedeschi delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e si salverà. C<strong>it</strong>iamo, tra<br />

gli altri, l'<strong>SS</strong>-Standartenfi1hrer Heldmann, il suo aiutante <strong>Le</strong>utnant der<br />

Sch. P. 5chinke e l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer (la) Buchholz.<br />

La storia delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> finisce qui. All'impatto brutale della realtà bellica,<br />

nonostante i propos<strong>it</strong>i scr<strong>it</strong>ti sui giornali ed espressi dai capi nei disc~rsi<br />

prima delle parate, l'un<strong>it</strong>à si è volatilizzata. Disapp e a~e~,. sc~mparsa, dlco~<br />

no alcune testimonianze internazionali, come le due divISIOnI <strong>SS</strong> unghereSI<br />

(la 25' e la 26'), mentre altre hanno cap<strong>it</strong>olato regolarmente ed altre ancora,<br />

come la 33' francese, si sono fatte distruggere sul posto: la Charlemagne<br />

proprio a Berlino, nell'ultima fanatica difesa del d<strong>it</strong>tatore nazista.<br />

In realtà quella formata dai volontari <strong>it</strong>aliani fu, nel quadro delle <strong>SS</strong><br />

europee, e forse per volontà stessa dei tedeschi, una formazione di .se~ond~<br />

serie. Himmler non venne mai ad ispezionarla né a tenere discorSI al SUOi<br />

ufficiali, come invece pur fece con quelli di altre nazional<strong>it</strong>à. <strong>Le</strong>sinò an~he<br />

nelle armi come se temesse che quel blocco di uomini addestrati alla teCnIca<br />

germanica potesse tentare un colpo di mano e rivoltarsi, e p~rmise .che<br />

l'equipaggiamento risultasse scarso e variopinto, un miscuglio di materIale<br />

di magazzino <strong>it</strong>aliano e tedesco. C'erano volontari che port~vano ~ncora I~<br />

fasce mollettiere come i soldati della prima guerra mondIale, gli elmetti<br />

erano quelli dell'eserc<strong>it</strong>o regio, con la sigla delle 55 p<strong>it</strong>turata in ~ernic~<br />

bianca. È logico che al momento supremo, in quell'atmosfera ambigua, I<br />

battaglioni si sciogliessero come burro, anche per paura di tremende rappresaglie.<br />

Ciò che accadde in quei giorni in Italia lo racconta nel suo rapporto del<br />

31 maggio 1945 alle Special Operations, G-3, 75th Army Graup il colonnello<br />

Russell B. Livermore (Headquarters 2677.st Speczal Reconnmssance<br />

Balaiflon, Separate (Pra u') A.P.O. 578 - U.S. Army): «[ ... ] Non c'erano<br />

direttive per trattare le <strong>SS</strong> su basi diverse da quelle della Wehr~za.cht . v.edemmo<br />

autocarri carichi di soldati tedeschi che si strappavano via I gradi e<br />

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