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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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mente; dette vennero battute con frustino, e cioè ... [ non riportiamo i nOmi<br />

del verbale, N.d.R.]. La ... [non riportiamo il nome, N.d.R.] è stata da me<br />

personalmente battuta [ ... ] Dichiara che un'altra patriota è stata denudata<br />

completamente ed obbligata a compiere (omettiamo il testo N .d.R .] a patrioti<br />

prigionieri, e assistette personalmente alla funzione, in unione ad altri<br />

Ufficiali e soldati. Presenti all'atto nefando erano parecchi ufficiali delle<br />

<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, fra i quali Santi no Giovanni tenente, sottotenente Bedeschi<br />

Giuseppe di Vicenza e Sacchi (non ricorda il nome) e parecchi soldati della<br />

stessa formazione, dei quali non ricorda il nome [ ... ]».<br />

« Il Comando delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, a segu<strong>it</strong>o di incarico del Comando tede_<br />

sco, fatte le deb<strong>it</strong>e indagini, ebbe a rimproverarmi per le mie sevizie, ma esse<br />

erano giustificate in quanto compiute contro patrioti. Di conseguenza io<br />

non ho subìto alcun provvedimento disciplinare [ ... ] Fatta la precisa domanda<br />

al maggiore Comelli, quale pena avrebbe infl<strong>it</strong>ta ad un suo ufficia_<br />

le, nel caso avesse commesso fatti come sopra specificati, risponde: "Dati<br />

gli ordini ricevuti, faccio quel cazzo che voglio!"» 16. Condannato a morte, il<br />

maggiore viene portato al cim<strong>it</strong>ero di Introbio, nello stesso luogo dove molti<br />

mesi prima erano stati passati per le armi i sei partigiani della Valsassina,<br />

e fucilato.<br />

Ad uno ad uno i vari presidì della Brianza e del <strong>Le</strong>cchese si dissolvono:<br />

quelli di Albavilla (130 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>), di Barzanò (60 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>), che si arrende<br />

al comando della divisione Puecher e consegna un certo numero di<br />

cavalli che aveva requis<strong>it</strong>o, di Canzo (una sezione di batterie del 2' Gruppo<br />

di artiglieria e una compagnia di mezzi controcarro di circa 40 uomini), di<br />

Asso (comando del Reggimento di artiglieria con una sezione di batterie del<br />

10 Gruppo di artiglieria), di Valmadrera (Ispettorato <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> comandato<br />

dal generale Piero Mannelli), di Carimate, di Mariano Comense, di Bosisio<br />

Parini e di Carate dove si trovano reparti di tre battaglioni, di Erba<br />

(compagnia di san<strong>it</strong>à, compagnia rifornimenti e due colonne di autocarri),<br />

di Lurago (30 <strong>SS</strong> del genio) e di Albate (dove si trova il carcere riservato ai<br />

prigionieri catturati dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e che ora diventa il loro carcere).<br />

Muoiono alcuni ufficiali e soldati: il cap<strong>it</strong>ano Guglielmo Franceschini<br />

(Battaglione fucilieri), il sottotenente Giuseppe Gabello, corrispondente di<br />

guerra delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e il sottotenente Davide Scano (reggimento Celebrano)<br />

a Mariano Comense; in local<strong>it</strong>à diverse il maresciallo rJario Nube<br />

(reggimento Celebrano), il sergente maggiore Gino Parelli (reggimento Celebrano),<br />

il sergente Umberto Pennisi (Battaglione ufficiali), Luigi Pozzi<br />

(reggimento Celebrano), Roberto Argenziano (colonna ippotrainata) ed altri<br />

di cui non conosciamo il nome.<br />

Thaler muore gridando: (( Viva H<strong>it</strong>ler! JJ<br />

Nella Val Camonica, e precisamente sul Mortirolo, a quota 1066 sopra<br />

Edolo, i contraccolpi della catastrofe giungono un po' più tardi. Venerdì 27<br />

254<br />

aprile una pattuglia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (quelli dei due plotoni comandati dai<br />

sottotenenti De Santi e Mosconi venuti il giorno prima da Temù) cattura<br />

due partigiani delle Fiamme Verdi, Lampo e Modesto, e li porta in una<br />

delle ba<strong>it</strong>e in local<strong>it</strong>à Biorca. Tre altri partigiani cercano di liberarli, ma<br />

uno, Bormino, resta dilaniato dall'esplosione delle bombe a mano che ha alla<br />

cintola. I partigiani si r<strong>it</strong>irano, e si r<strong>it</strong>irano dalle ba<strong>it</strong>e anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />

Uno dei due tenenti dice a Lampo: «Lascio salva la v<strong>it</strong>a a voi due se'<br />

mi promettete che farete di tutto per salvare questo ragazzo [cioè la <strong>SS</strong> che<br />

ha sparato contro Bormino e che è rimasta a sua volta colp<strong>it</strong>a dal partigiano<br />

prima dell'esplosione, N.d,R.]. lo prometto» 17.<br />

<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> sono ormai sbandate: diversi mil<strong>it</strong>i si consegnano ai partigiani a<br />

Villa d'Allegno ed a Premia, presso Ponte di <strong>Le</strong>gno; un'intera compagnia,<br />

quella comandata dal cap<strong>it</strong>ano Etter, trentacinque uomini, si è arresa a<br />

ponte di <strong>Le</strong>gno stessa, che ha le case invase dai fascisti e le strade ingombre<br />

di cannoni e macchine 18. I volontari dalle mostrine rosse consegnano<br />

tutte le armi. Il fatto viene segnalato con tono di duro rimprovero in una<br />

nota del 29 aprile ai reparti dipendenti dal colonnello "M" Merico Zuccari,<br />

comandante della l' <strong>Le</strong>gione "M" d'assalto Tagliamento 19. Altri volontari<br />

vengono catturati nella zona di Trivigno, mentre un loro autocarro che<br />

viaggia in una colonna tedesca viene dato alle fiamme presso Incùdine.<br />

A Rodengo-Saiano, nel Bresciano, la notizia dell'insurrezione in tutta<br />

Italia, è arrivata veloce come tutte le brutte notizie. Ci sono già in carcere,<br />

nel carcere delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ricavato dalle scuole di Rodengo, il curato don<br />

Giuseppe Pottieri, due donne, quattro inglesi, il marchese Ariberto Fassati,<br />

il capostazione di Paderno, Angelo Valli, e altri tre. Il 26 aprile li vis<strong>it</strong>a il<br />

tenente colonnello Gardini, che fa parte anche lui delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e che<br />

ha anche due figli tra i volontari. Li guarda e va avanti, e in un altro stanzone,<br />

dove si trovano venticinque prigionieri mil<strong>it</strong>ari, fa un discorso allucinante.<br />

«Figlioli, avete commesso delle fesserie, ma ora è venuto il tempo di<br />

redimervi . Avete fatto domanda di combattere al fronte ed ora il vostro desiderio<br />

sta per essere esaud<strong>it</strong>o. Verrete vest<strong>it</strong>i della divisa di <strong>SS</strong> e inviati<br />

dove sarà necessario combattere. Ora passiamo una settimana funesta, è la<br />

nostra settimana cruciale, ma poi ... ci rifaremo».<br />

Un'ora dopo giunge la notizia che i partigiani hanno attaccato le <strong>SS</strong><br />

che si trovano poco distante, al Monastero. Il comando sposta allora i prigionieri<br />

fino alla Villa Fenaroli, dove li attende un plotone di esecuzione<br />

tedesco, mentre sotto il portico sono allineati ufficiali <strong>it</strong>aliani e tedeschi.<br />

L' <strong>SS</strong>-Stu1'mbannfuhrer Thaler ordina: «Prigionieri al muro ". E poi:<br />

«Alzate la testa!». I prigionieri stanno così, davanti alle <strong>SS</strong> col m<strong>it</strong>ra spianato,<br />

per due-tre minuti, poi Thaler li fa rientrare in prigione, dove poco<br />

dopo viene cacciato anche un gruppetto di altri giovani.<br />

Al Monastero alcune ore prima i partigiani hanno disarmato con facil<strong>it</strong>à<br />

un'ottantina di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, tra cui alcuni ufficiali. Alcuni hanno già con<br />

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