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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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Il colonnello Celebrano si arrende a Cantù<br />

L'<strong>SS</strong>-Obergmppenfuhrer Karl Wolff ha fatto una rapida puntata al s<br />

. I d' F Uo<br />

ex-quartler genera e I asano, sul lago di Garda, ed è già rientrato a Cer_<br />

nobbio, a due passi dal confine svizzero, al Comando del servizio di sicurez_<br />

za germanico della zona di frontiera, nella Villa Carminati. Mussolini ch<br />

ha già lasciato la sera prima Milano, si trova ora a Menaggio, sul la~o d:<br />

Como: tra meno di ventiquattr'ore sarà catturato. La radio di Milano, Ch~<br />

ha messo in onda l'ultimo notiziario fascista alle 8 del mattino del 26 apri_<br />

le, trasmette già appelli all'insurrezione.<br />

Il maresciallo Graziani lascia Mussolini al suo destino e va a discuter<br />

con Wolff,. il qual.e gli parla d~lle trattative per l'armistizio che stanno pe;<br />

concludersI con glI anglo-amerIcani. Graziani decide di restare con i soldati<br />

della repubblica e di non seguire il duce, ma verrà tra poco fatto prigionie_<br />

ro da un ufficiale americano e portato a Milano. Wolff ha già lasciato Cernobbio<br />

nella notte (gli ha fatto strada un gruppo di partigiani guidato da<br />

un rappresentante del servizio segreto americano, di Lugano) ed è arrivato<br />

in Svizzera. A Lugano incontra un rappresentante di Allen Dulles e assicura<br />

gli Alleati che, se Himmler, o qualsiasi altro, tenterà di prendere il<br />

comando del fronte meridionale, lui lo farà arrestare. Gli Alleati lo fanno<br />

proseuire per B~lzano (passando all'interno della Svizzera), dove si è spostato<br />

Il suo quartler generale e dove già si trova il generale Vietinghoffl4.<br />

<strong>Le</strong> un<strong>it</strong>à tedesche, che non sanno ancora nulla di quanto avviene alle<br />

loro spalle, sono abbandonate a loro stesse. Nel Comasco, alle 20.30 del 25<br />

aprile, i quattro distaccamenti di Cantù del Battaglione partigiano Nannelll<br />

- Gap/Sap (Brigata Perrella) iniziano a Vighizzolo di Cantù, guidati<br />

da Adelino Borghi e Nello Frigerio, l'occupazione e il disarmo di due caserme<br />

delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Sono quelle che osp<strong>it</strong>ano reparti del genio. I quattro<br />

distaccamenti sono il Brighi, il Rini, il Tappi e il Fani: in tutto ventun<br />

uomini contro ottanta Ss. Vighizzolo è una grossa frazione di Cantù, a due<br />

chi~o~etri dal centro. Cominciano gli spari: primo morto (il partigiano<br />

LUIgI Longoni) e primi fer<strong>it</strong>i . Il comandante si arrende alle 2 della notte<br />

sul 26 aprile, mentre Mussolini, abbandonata Como, che si trova ad appena<br />

una dozzina di chilometri dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> corre in macchi~a verso il<br />

centro lago. . '<br />

Sempre a Vighizzolo di Cantù, alle 7-8 del mattino, arriva da Alzate<br />

un autocarro con <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche. Nuova sparatoria, morti e fer<strong>it</strong>i da<br />

ambo le parti: le <strong>SS</strong> si arrendono. Un secondo camion giunge da Brenna<br />

alle 11: dopo breve combattimento, i nazisti si arrendono. A questo punto<br />

Vighizzolo è libera ed allora i partigiani, lasciato un distaccamento (il<br />

quarto) sul posto, muovono verso Cantù.<br />

. Un gruppo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal rag. Luciano Inganni, dall'avv. Lorenzo Spal­<br />

Imo e dal dr. V<strong>it</strong>torio Boghi tratta la resa con il colonnello Enzo Celebra-<br />

252<br />

nO, Waffen-Standartenfuhrer und Kommandeur del 2° Reggimento della<br />

Waffen-Grenadier-Brigade der <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>al. Nr. 1): i timbri con la nuova dic<strong>it</strong>Ura<br />

29' Divisione della <strong>SS</strong> non sono ancora arrivati e non arriveranno<br />

mai. Enzo Celebrano (38 anni, ex-ufficiale delle Camicie Nere, un omaccione<br />

alto un metro e ottanta, dagli occhi nerissimi, come i capelli, che<br />

spiccano quali carboni nella faccia ovale) ha il comando nella Villa Crespi<br />

di Alzate Brianza, circa sei chilometri ad est di Cantù, verso Erba, e tergiversa:<br />

il passo per lui è doloroso. Ma una pattuglia partigiana si scontra<br />

alla periferia di Cantù, vicino a via Fiammenghini, con un'altra di ufficiali<br />

delle <strong>SS</strong> e li abbatte: sono i cap<strong>it</strong>ani Corrado Bettini, Marco Mutti e Annibale<br />

Rosati. I partigiani prelevano le tre piastrine di riconoscimento degli<br />

ufficiali morti e le consegnano al colonnello Celebrano spiegando quale è la<br />

sorte che spetta agli altri se in tendono resistere.<br />

Celebrano firma la resa dell'intero presidio, quattro caserme, su un foglio<br />

quadrettato di un quaderno per ar<strong>it</strong>metica delle elementari, in una<br />

stanza del Collegio arcivescovile. «II Comando della Divisione - questo è<br />

il messaggio scheletrico che invia ai suoi uomini - Vi ordina di rientrare<br />

ad Alzate. Rientrerete con le vostre armi senza subire nocumento. Di ciò se<br />

ne rende garante il sig. Inganni e il dott. Boghi. Colonnello Enzo Celebrano».<br />

Poi, mentre i partigiani lo stanno osservando con le armi pronte, appone<br />

per l'ultima volta la sua qualifica di Waffen -Standartenfuhrer u. Kdr.<br />

e il timbro dello Stato Maggiore del reggimento. Per lui è fin<strong>it</strong>a: lo aspetta<br />

assieme al figlio Angelo il campo di concentramento alleato e il carcere di<br />

Como 15. Sono le prime ore del pomeriggio del 26 aprile: Cantù è libera, un<br />

intero reggimento di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si è disciolto senza neanche toccare le armi<br />

e senza battersi per quel Fuhrer al quale pure aveva giurato di sacrificare<br />

la v<strong>it</strong>a.<br />

Contemporaneamente a Lurago d'Erba si arrende e viene disarmata -<br />

i ribelli prelevano armi automatiche leggere e pesanti, e materiale vario -<br />

la compagnia collegamenti (trenta uomini) del tenente Pesce. A Canzo,<br />

nella mattinata, i partigiani della Brigata G.L. Paolo Poet, guidati da<br />

Giancarlo Bertieri Bonfanti, circondano il parco di Villa Bordoni e concentrano<br />

;: fuoco verso un punto da cui si è ud<strong>it</strong>o qualche sparo. Dopo una<br />

diecina di minuti di raffiche di m<strong>it</strong>ragliatrici pesanti un maggiore delle <strong>SS</strong><br />

<strong><strong>it</strong>aliane</strong> fa cenno di arrendersi. Cessato il fuoco, il maggiore si consegna assieme<br />

ad altri quattro ufficiali, di cui due tedeschi. Il maggiore è Paolo Comelli,<br />

di Udine, che durante il rastrellamento nell'autunno 1944 in Valsassina<br />

(zona di Abbio-Biandino-Cobbio-Carnisolo) ha fatto fucilare, al cim<strong>it</strong>ero<br />

di Introbio, sei partigiani della 55' Brigata Garibaldi, come abbiamo<br />

già raccontato. Agli effetti delle disposizioni alleate e partigiane, il maggiore<br />

è considerato "criminale di guerra", e perciò viene tradotto in cella di sicurezza<br />

presso i Carabinieri di <strong>Le</strong>cco.<br />

Comelli viene poi interrogato e dichiara che «nel periodo del rastrellamento,<br />

egli fece denudare due donne completamente e due altre parzial-<br />

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