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Le SS italiane - Giuliocesaro.it

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all'Ortskommandantur entro il 25 marzo 1945 con nome, cognome e indi_<br />

rizzo; è inteso che le radio debbono essere consegnate senza essere sabotate.<br />

Prima della consegna di tutti gli apparecchi non possono essere rilasciati<br />

permessi per tenere gli stessi» 9. Il fronte è ormai così vicino che anche gli<br />

apparecchi più semplici e meno potenti possono captare le trasmissioni degli<br />

Alleati: ma nessuno, secondo i tedeschi, deve essere al corrente di quan_<br />

to la s<strong>it</strong>uazione si sia aggravata.<br />

Dal canto loro i nazisti si buttano a depredare a man bassa tutto ciò che<br />

trovano sul mercato. <strong>Le</strong> autor<strong>it</strong>à fasciste di Cuneo deplorano "gli eccessivi<br />

prelevamenti di viveri e materiali", mentre - siamo nel gennaio 1945 _<br />

non si è ancora placata l'ira sollevata da una decisione scandalosa della<br />

Wehrmacht e delle Ss. La gente è alla fame ed ha la fettina di pane razionata,<br />

mentre i tedeschi si preparano le loro michette con 10 mila quintali<br />

di farina prelevati in agosto dai magazzini provinciali. E, come se non bastasse,<br />

mancando la biada, foraggiano i muli e i cavalli delle salmerie di<br />

montagna con altri 10 mila quintali di granoturco e di grano di scarto sequestrati<br />

anch'essi nei silos.<br />

Altri tedeschi si sono, invece, dati al commercio cercando di metter denaro<br />

da parte in attesa del peggio. D'accordo con alcune industrie tessili e<br />

del cuoio <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e, previo pagamento di grosse tangenti, hanno permesso<br />

che molto materiale destinato alle forze armate germaniche o di Salò venga<br />

riversato sul mercato nero e venduto a prezzi favolosi. La polizia fascista<br />

ha scoperto il traffico: senza sollevare scandalo ha fatto chiudere le industrie<br />

e requis<strong>it</strong>o per proprio conto il prezioso materiale, che non si sa che<br />

fine farà adesso. Un fabbricante di scarpe di via Lagrange a Torino «trae<br />

fortissimi guadagni consegnando ogni venerdì 150 paia di scarpe alle Forze<br />

naziste e "ifiuta qualsiasi altra lavorazione». È un bollettino del Comando<br />

del CLN piemontese che lo annuncia IO , avvisando poi che tutte le ambasciate<br />

presso la Repubblica sociale si sono prudentemente spostate a Bellagio,<br />

sul lago di Como, non lontano dal confine con la Svizzera.<br />

Il p iano di r<strong>it</strong>irata generale<br />

In questo clima di disfacimento l'eventuale sviluppo bellico delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />

e ciò che esse potrebbero diventare nel quadro generale dell'impiego al<br />

fronte, non ha più alcuna rilevanza. Il supremo comandante delle <strong>SS</strong> e capo<br />

della polizia in Italia, nonché plenipotenziario per le Forze Armate germaniche,<br />

Karl Wolff, sta cercando una soluzione personale (così come farà<br />

Himmler per conto suo a Berlino, negli ultimi giorni, attraverso il conte<br />

Bernadotte). Wolff è stato ricevuto in Vaticano da Pio XII nel giugno<br />

1944 e vorrebbe riprendere adesso il contatto con lui. Ma il Papa è ormai<br />

dall'altra parte del fronte. Se vuole riagganciarlo deve passare attraverso i<br />

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cardinali di Torino e Milano. In febbraio (1945) l'approccio con il cardinale<br />

Fossati di Torino si è risolto in un nulla di fatto, ma quello con il cardinale<br />

milanese Schuster sembra preludere a qualche risultato. Wolff intende<br />

o ffrire il salvataggio degli impianti industriali dell' _ Alta Italia in cambio di<br />

trattative onorevoli e della sua salvezza personale. E proprio in quello stes­<br />

SO mese, il 22 febbraio, che il suo rappresentante a Milano, il colonnello<br />

delle <strong>SS</strong> Rauff, riceve da lui l'incarico di trattare segretamente e con pieni<br />

poteri con la Curia.<br />

Ma Wolff non si ferma qui, esplora anche altre strade e punta, attraverso<br />

la Svizzera, su un incontro con gli Alleati. Il 2 gennaio ha arrestato<br />

Ferruccio Parri, vice-comandante generale dei volontari partigiani, sa di<br />

avere in mano un ostaggio di altissimo valore e intanto rimette in libertà,<br />

permettendogli di varcare il confine elvetico, l'industriale del rayon Franco<br />

Marinotti che Mussolini aveva fatto incarcerare perché contrario alla socializzazione<br />

delle fabbriche propugnata dai fascisti repubblicani. Marinotti<br />

ricambia il gesto mettendolo in contatto con gli uomini che contano da parte<br />

alleata. Comincia una serie di viaggi a Lugano di personaggi incaricati<br />

da Wolff di saggiare il terreno, mentre Parri viene liberato come prova di<br />

buona fede. L'8 marzo Wolff, prendendo mille precauzioni per depistare i<br />

propri sorveglianti tedeschi e gli alleati fascisti, va addir<strong>it</strong>tura a Z~~igo e<br />

s'incontra all'ambasciata americana con Allen Dulles, capo del serVIZIO segreto<br />

americano, e con il suo consigliere per gli affari tedeschi, <strong>Le</strong>o Gavern<strong>it</strong>z.<br />

Il contatto con gli Alleati (o il tradimento se lo si vuoI giudicare dal<br />

punto di vista tedesco) è iniziato: da quel momento l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfilhrer<br />

Wolff non avrà altro pensiero che quello di portare a termine<br />

le trattative e di salvare le fabbriche e le installazioni industriali <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />

oltreché la propria persona e il proprio destino.<br />

Mentre a Milano, in via Maestri 2, al centro di arruolamento dei volontari<br />

<strong>it</strong>aliani l'ufficiale di assistenza delle <strong>SS</strong> riceve dalle ore 9 in poi, il<br />

22 e 23 gennaio, «i mil<strong>it</strong>ari e i loro familiari residenti a Milano e n~lle<br />

province lombarde» per ascoltare i problemi che intendono sottoporgh e<br />

«istruire le relative pratiche di assistenza» 11, l'VIII Corpo della Terza Armata<br />

americana entra nel Lussemburgo e un colonnello sceglie il Grand<br />

Hotel di Mondorf-les-Bains quale primo concentramento per i criminali<br />

nazisti che verranno giudicati a guerra conclusa a Norimberga da un Tribunale<br />

Internazionale. E, in Italia, il comando della Quinta Armata emana<br />

le prime direttive in vista dell'offensiva finale di primavera.<br />

A Torino sono arrivati oltre 400 partigiani catturati nei rastrellamenti<br />

nel Biellese e circa un centinaio dalla zona del Lago Maggiore. Stanno per<br />

essere invi~ti in treno il 2 marzo, via Milano e linee secondarie perché<br />

quella del Brennero è sottoposta a continui bombardamenti, nella Germania<br />

centrale, dove li aspetta lo Stalag 3 e una tragica fine. Per impedire che<br />

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