Le SS italiane - Giuliocesaro.it

per la rinascita del sentimento nazionale S . , .
questo non rimase in essi che l' . b.olhto I entusIasmo iniziale, di
pittoresco armamento». aspetto estenore: la multiforme divisa e il
Siamo soltanto alla malinconia o ualcun . .
uno sbaglio e prevede la fl' . . q È o ca pIsce dI aver commesso
. ne Immmente:> • q a d "
tedeschI, quelli negli alti Com d' I . ..u n.lo ve remo plU avanti . I
, an I, o sanno g,a Chlar .
perche la guerra è perduta . . amente e SI preparano
, e non eSIste alcun nmed' l
operare un miracolo Mussol' . d I
IO a mondo che possa
. . mI, a canto suo che I . .
questI soldati italiani non p " . f . ' conosce e condIzIOni di
lU SUOI, a arrivare 700 ..
a un battaglione che si dice d • . camIcIe nere nuovissime
l
. ovra essere presto Imp h'
ma partito come vestiario. Ha dato l . ,. egnato e c e SI trova a
della Provincia di Milano I t
UI!I stesso l ordme per telefono al Capo
. . . n orno a a somma p t 1
clOe 230 lire per camic!'a ,. aga a - 61 mila lire
- s Intreccerà poi '. ,
manda: chi deve pagare) ch d' un. carteggIO (risposta alla docrollo.
. e urera per van mesi, fino alla vigilia del
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CAPITOLO XI
«CE NE FREGHIAMO DEL DUCE,
CHI COMANDA È IL BARBISIN»
Milano : irruzione delle SS in un caffè
Cortina d'Ampezzo non si chiama più così, ma Cortina-Hayden, come al
tempo degli austriaci. I tedeschi hanno anche fatto togliere al confine del
Brennero la grande placca di pietra su cui era scalpellata la parola "ITA­
LIA". L'Italia non è più lì, ma comincia in giù alla stretta di Salorrio,
quello sopra (austriaco da molti secoli) è ora territorio d'occupazione germanico
entrato a far parte del Grande Reich 1.
Alla De Agostini di Novara, dove si è spostato il Poligrafico dello Stato,
si stampano allegramente banconote italiane che servono a tutti, e perciò
non valgono più niente al di fuori della zona in cui circolano, cioè nell'Italia
del Nord. La produzione giornaliera di carta moneta - dice un documento
del 21 dicembre 1944 - è la seguente: biglietti da lire 500 centosessantamila
esemplari, biglietti da 100 lire quattrocentoventimila esemplari;
biglietti da 10, 5, 2 e 1 lira settecentomila esemplari. A questo torrente di
banconote si aggiungono quelle che vengono stampate all'Istituto d'Arti
Grafiche di Bergamo, dove - oltre ai tagli già citati e per lo stesso quantitativo
- la produzione si è specializzata nei fogli da 1000 e da 50 lire 2, e
nello stabilimento Alfieri e Lacroix di Milano.
La Fiat, come abbiamo già raccontato, costruisce motori nelle gallerie
della Gardesana occidentale presso Riva di Trento: le officine così ricavate
nella roccia sono lunghe alcuni chilometri. Il ministero del Reich per gli
armamenti-produzione bellica ha già trasmesso in anticipo alla società automobilistica
torinese il programma di lavoro dell'«Officina X" (che è
quella nelle gallerie) per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 1945. Il documento
è un ordine preciso, firmato dall'ing. Poenhlin, ed esige «nel modo
più categorico », la produzione, «oltre a quella normale, di 60 (gennaio), 80
(febbraio) e 100 (marzo) motori d'aviazione tipo Daimler Benz 605 D/D.
Inoltre pezzi particolari dei motori junkers». L'ingegnere Poenhlin, che
parla da padrone, rimprovera i dirigenti Fiat della loro negligenza e cita,
invece, ad esempio, l'Isolta Fraschini di Milano che «diligentemente produce
200 serie complete di motori del tipo sopra citato al mese» 3.
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