Le SS italiane - Giuliocesaro.it
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Dall'autunno del 1943 alla primavera del 1945 si svolse nella parte d'Italia<br />
oecupata dai nazifascisti uno dei drammi meno conosciuti della seconda<br />
guerra mondiale, che vide in azione un corpo mil<strong>it</strong>are composto da <strong>it</strong>aliani<br />
ma inquadrato, addestrato e formato ideologicamente direttamente dai<br />
nazisti. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, arruolate tra i soldati fin<strong>it</strong>i nei lager dopo 1'8 settembre,<br />
giuravano fedeltà a H<strong>it</strong>ler, erano indipendenti dalla repubblica di<br />
Salò, e comprendevano idealisti e opportunisti, fanatici e uomini costretti<br />
a battersi dai nazisti con la minaccia di rappresaglie sui familiari. Create<br />
per combattere in campo aperto contro gli anglomericani agirono invece<br />
quasi esclusivamente come reparti di polizia nei rastrellamenti antipartigiani,<br />
con la stessa tragica "efficienza" dei loro colleghi tedeschi.<br />
Questo libro ricostruisce con minuziosa precisione la storia del reparto,<br />
attraverso i documenti, i giornali, le fotografie; per la prima volta dalla fine<br />
della guerra risusc<strong>it</strong>a un fantasma, scomodo per molti e dimenticato dai<br />
più, c<strong>it</strong>ando fatti e circostanze, riportando, in appendice al volume, l'elenco<br />
con i nomi e i gradi degli appartenenti al reparto <strong>it</strong>aliano che volle essere,<br />
a tutti gli effetti, nazista .<br />
Ricciotti Lazzero<br />
RICCIOTTI LAZZERO è nato a Trieste nel 1921 e si è laureato a Torino in<br />
letteratura tedesca. Ufficiale in Russia, poi partigiano in Piemontè, dopo<br />
la guerra è stato capo servizio per l'interno alla "Stampa" fino al 1960, poi<br />
inviato speciale di "Epoca" (1960-1970), della "Domenica del Corriere"<br />
(1970-1973) e di "Tempo illustrato" (1975-1976). Si è quindi dedicato alla<br />
ricerca storica sulla seconda guerra mondiale realizzando servizi per "Epoca",<br />
"Storia illustrata" e per il quotidiano "II Giorno".<br />
f ,<br />
Storia<br />
dei 20.000<br />
che giurarono<br />
fedeltà<br />
a H<strong>it</strong>ler<br />
1st. Veneto Storia Resistenza<br />
In copertina: cartolina propagandistica di Boe<br />
(colI. Coradeschi, Milano)<br />
Grafica di Corrado Falchetto<br />
1111111111<br />
RIZZO LI
Ricciatti Lazzera<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
Rizzali Ed<strong>it</strong>are<br />
MILANO 1982
Proprietà letteraria riservata<br />
© 1981 Opera Mundi<br />
© 1981 Rizzati Ed<strong>it</strong>ore, Milano<br />
Prima edizione:jebbraio 7982<br />
«Quello che abbiamo fatto sopravvive alla nostra<br />
esistenza fisica, e si confonde nell'interminabile<br />
fiume della Storia."<br />
GIORGIO AMENDOLA, 1980
eh schwore bei Gott diesen heiligen Eid,<br />
dass ich in dem Kampfe fur mein <strong>it</strong>alienisches Valerland<br />
gegen seine Feinde dem Obersten Befehlshaber<br />
d/lT' deulschen Wehrmacht, Adolf H<strong>it</strong>ler, lInbedingten Gehorsam leisten<br />
Urld als tap/ere oldal bere<strong>it</strong> sein will jederze<strong>it</strong><br />
far diesen Eid mein <strong>Le</strong>ben einzuselZen.<br />
Davanti a Dio presto questo sacro giuramento:<br />
che nella lotta per la mia Patria <strong>it</strong>aliana contro i suoi nemici<br />
sarò in maniera assoluta obbediente ad Adolf H<strong>it</strong>ler,<br />
supremo comandante dell'eserc<strong>it</strong>o tedesco,<br />
e che, quale soldato valoroso, sarò pronto in ogni momento<br />
a dare la mia v<strong>it</strong>a per questo giuramento.<br />
;! "<br />
~ ,
AVVERTENZA<br />
Dopo anni di difficili ricerche e continui ostacoli ho ridato volto ad un fantasma.<br />
Non posso definire altrimenti la 29' Divisione delle <strong>SS</strong> formata da<br />
quei volontari <strong>it</strong>aliani che, non credendo più nel genio mil<strong>it</strong>are dei capi fascisti,<br />
si erano affidati, dopo 1'8 settembre 1943, alla guida dei nazisti. Il<br />
diario di guerra ed i documenti della Divisione fantasma non esistono più,<br />
come sono introvabili quelli di altri nostri connazionali che finirono in altre<br />
divisioni <strong>SS</strong> combattendo e morendo senza che alcuno ricordi il loro dramma:<br />
o sono stati distrutti all'ultimo momento o si trovano nascosti in qualche<br />
parte d'Italia o di Germania. L'elenco completo dei nomi e tutti gli atti<br />
relativi all'arruolamento degli ufficiali e dei soldati sono certamente fin<strong>it</strong>i,<br />
dopo varie peripezie, al Museo nazionale di storia cecoslovacco (ma quel<br />
Museo non consente ancora che lo si esplori), mentre altri documenti preziosi<br />
si trovano negli archivi americani, e per ragioni di prudenza non vengono<br />
ancora declassificati e consegnati agli storici.<br />
Presento, perciò, una storia delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che è in paFte mutilata,<br />
ma che offre tuttavia per la prima volta - e con un giudizio non di parte<br />
- a quasi quarant'anni di distanza dall'apocalisse nazista un panorama<br />
nuovo dei tragici venti mesi tra l'autunno 1943 e la primavera 1945. In<br />
questo senso la mia storia vuoi essere un contributo, il primo pilastro su cui<br />
altri, chissà quando, potrà forse poggiare un edificio intero. Ho basato la<br />
mia ricostruzione interamente su documenti fascisti e tedeschi, nei quali h,o<br />
innestato le testimonianze di parte alleata. In tal modo le vicende dell'Italia<br />
occupata dai nazisti emergono in un quadro nuovo anche a chi, essendone<br />
stato protagonista, di questo drammatico periodo della nostra v<strong>it</strong>a è<br />
profondo conosc<strong>it</strong>ore. Ciò r<strong>it</strong>engo sia il lato più interessante della mia fatica.<br />
È naturale che in un'opera di così profondo impegno ci possano essere<br />
degli errori: ne chiedo in anticipo scusa, e ringrazio di cuore tutti coloro<br />
che mi vorranno aiutare a correggerli. Attendo con simpatia il loro contributo.<br />
<strong>Le</strong> mie ricerche hanno spaziato in molte nazioni, e ciò testimonia delle<br />
difficoltà che ho incontrato. La mia riconoscenza va a tutti gli enti e perso-<br />
9
ne che mi hanno dato una mano con indicazioni e documenti. In particola.<br />
re, scusandomi per eventuali omissioni, ricordo:<br />
ITALIA: l'avv. Sandro Pertini, presidente della Repubblica; gli Ist<strong>it</strong>uti per<br />
la storia della Resistenza di Milano (Gaetano Grassi), Novara, Padova,<br />
Parma, Imperia (Osvaldo Contestabile e Francesco Biga), Ravenna, Reg.<br />
gio Emilia, Roma, Modena, Bergamo (Giuliana Bertacchi), Bologna (Bon.<br />
figlioli), Napoli, Brescia (Dario Morelli), Cuneo (Arturo Oreggia e Mi.<br />
chele Calandri), Firenze, Genova, Udine, Ancona, Sesto S. Giovanni, To.<br />
rino (Carla Gobelli e Luciano Boccalatte), Pavia, Trieste (Galliano Fo.<br />
gar), Aosta (Paolo Momigliano), Borgosesia, Piacenza, Forlì, Rimini, Ales. '<br />
sandria (Maurilio Guasco ed Evasio Soraci), Como (Giusto Perretta); il'<br />
Centro studi Micheletli di Brescia; il Deutsches Historisches Inst<strong>it</strong>ut di<br />
Roma; la FIAP (Lamberto Mercuri); l'Archivio Centrale dello Stato e<br />
l'Archivio dello Stato di Como (Gabriella Pomi); l'Ufficio storico dello Sta.<br />
to Maggiore dell'Eserc<strong>it</strong>o (Rinaldo Croccu); la Ed<strong>it</strong>ori Riun<strong>it</strong>i di Roma; le<br />
ANPI di Sondrio (V<strong>it</strong>o Chiaravallotti e Giuseppe Rinaldi), Udine, <strong>Le</strong>cco<br />
(Spartaco Mauri) e Torino (Manfredo Liprandi); la Civica Biblioteca di<br />
palazzo Sormani di Milano; Aroldo Benini e Italo Corti di <strong>Le</strong>cco; Paolo<br />
Spriano, Arrigo Petacco, Giovanni Melodia e Mario Mari di Roma; Nuto<br />
Revelli di Cuneo; Roberto Costa di Aosta; Giuseppe Chiolerio, Enzo To.<br />
nelli e Giampaolo Ormezzano di Torino; Nardo Dunchi di Carrara; Ange.<br />
lo Visetti di Asti; Giulivo Ricci di Aulla; Antonio Ricchezza, Silvano Sora·<br />
ni, Walter Mori, Massimo Ferrari, Pierluigi Ronchetti, Tullio Farabola e<br />
Giuseppe Coppe no di Milano; Nello Frigerio di Cantù; Raffaele Pinto di<br />
Verona; mons. Aldo Moretti di Udine; Weimer Perimelli di Trento; Luciano<br />
Bergonzini e Luigi Arbizzani di Bologna; mons. Antonio Ferraris di<br />
Biella; Nicola Grandi di Argegno; Pierluigi Magnaschi di Piacenza; Giorgio<br />
Aminta Migliari di San Maurizio d'Oppaglio; Renzo Amedeo di Garessio;<br />
Albino Bubnic di Trieste; l'arch. Sergio Coradeschi di Milano.<br />
GERMANIA FEDERALE: l'lnst<strong>it</strong>ut fUr Ze<strong>it</strong>geschichte di Monaco; il<br />
Bundesarchiv-Mil<strong>it</strong>ararchiv di Freiburg i.Br.; il Bundesarchiv di Coblenza;<br />
la UlIstein GmbH di Berlino.<br />
GERMANIA DEMOCRAl1CA: il National Volksarmee Mil<strong>it</strong>ararchiv<br />
der DDR di Potsdam (dr. Kuhnt).<br />
AUSTRIA: il Dokumentationszentrum (Simon Wiesenthal) di Vienna e il<br />
dr. Wilhelm Hottl di Bad Aussee.<br />
CECOSLOVACCHIA: il prof. Oskar Barczi di Praga.<br />
pOLONIA: il dr. Andrea Binkowski di Varsavia.<br />
JUGOSLAVIA: il prof. Tone Ferenc dell'lnst<strong>it</strong>ut na zgodovino delavskega<br />
gibanja di Lubiana.<br />
GRAN BRETAGNA: l'lmperial War Museum e la Wiener Library di<br />
Londra.<br />
STATI UNITI: i National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States di Alexandria,<br />
Va., l'U.S. Army Audiovisual Center di Washington, il Jewish Center di<br />
New York (che attraverso il suo direttore Martin Rosen, ha accettato di finanziare<br />
le mie ricerche) e Antonangelo Pinna.<br />
Arrivato a questo punto, voglio rispondere alla domanda che mi ha tormentato<br />
per strada: chi erano le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Una domanda terribile. Nelle<br />
loro file ci fu di tutto: idealisti, illusi, fanatici, prof<strong>it</strong>tatori, gente in buona e<br />
malafede, persone che colsero l'occasione per rientrare in Italia dai campi<br />
di concentramento, individui violenti, altri che credevano in un nuovo ordine<br />
europeo all'ombra della svastica e ne volevano essere i forgiatori, e quindi<br />
ad un certo momento i privilegiati, ed anche prigionieri messi di fronte<br />
all'alternativa: o con noi o al muro. I disertori furono molti: alcuni passarono<br />
alla Resistenza e diventarono noti combattenti partigiani.<br />
Tra i ,,:,olontari dalle mostrine rosse - questo era il colore che portavano<br />
al bavero prima di avere la "striscia" nera - i più volevano combattere<br />
al fronte, apertamente, come si fa in guerra, Ma furono trad<strong>it</strong>i proprio da<br />
coloro che li avevano accolti nelle loro file. I tedeschi non credettero mai<br />
nelle qual<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari degli <strong>it</strong>aliani, anche se vest<strong>it</strong>i da <strong>SS</strong>, e si comportarono<br />
da padroni cinici, come avevano fatto i loro antenati durante le invasioni<br />
barbariche. Il 4 ottobre 1943, parlando ai generali delle <strong>SS</strong> riun<strong>it</strong>i a Posen,<br />
Himmler aveva detto chiaramente che «la debolezza del popolo <strong>it</strong>aliano è<br />
nel suo sangue, nella sua razza» e che «non esiste alcun popolo al mondo<br />
che non sia capace di battere gli <strong>it</strong>aliani, verso i quali, ricoperti come sono<br />
di vergogna, nessuno porterà mai rispetto».<br />
Tranne due battaglioni inviati per ragioni pol<strong>it</strong>iche nelle trincee paludose<br />
di Anzio/Nettuno, i nazisti costrinsero tutti i volontari, pena rappresaglie<br />
contro le famiglie, a trasformarsi in feroci poliziotti e rastrellatori ed<br />
a sparare contro gli <strong>it</strong>aliani che non erano fascisti e che stavano in montagna<br />
o in c<strong>it</strong>tà. Perciò il sogno cullato all'ombra della svastica si trasformò<br />
in un dramma sanguinoso, e il ricordo di quei giorni ripropone ancora oggi<br />
un'angoscia che gli anni non sono riusc<strong>it</strong>i a stemperare.<br />
L'Autore<br />
70
CAPITOLO I<br />
MU<strong>SS</strong>OLINI CHIEDE A HITLER<br />
<strong>SS</strong> ITALIANE CON UFFICIALI TEDESCHI<br />
Himmler ha previsto tutto<br />
C'è una grande tenda gialloverde in quell'oliveto che costeggia la strada<br />
per Siracusa. E tutt'intorno jeeps, agenti della Mil<strong>it</strong>ary Police e soldati con<br />
le cuffie agli orecchi che manovrano intorno ad una stazione radio ricetrasm<strong>it</strong>tente.<br />
L'oliveto è ad alcune centinaia di metri dalle casupole di pietra<br />
di Cassìbile e le chiome degli alberi secolari temperano l'ardore del sole siciliano.<br />
C'è un generale <strong>it</strong>aliano in quella tenda, si chiama Giuseppe Castellano,<br />
e per ordine del maresciallo Badoglio sta trattando con altri generali<br />
angloamericani la resa dell'Italia. In cielo passano stormi di quadrimotori<br />
che vanno a bombardare gli aeroporti dell'Italia meridionale: una<br />
processione incessante che non si ferma nemmeno di notte. Ciò che si dicono<br />
quei generali è un segreto così ben custod<strong>it</strong>o che nessuno avverte che in<br />
quella calda estate del 1943, e proprio in quell'oliveto, si decidono le soÌti<br />
della guerra.<br />
Ma c'è una <strong>SS</strong> a Berlino che non si dà pace: da cento canali le arrivano<br />
segnali inquietanti. Il maresciallo Badoglio, dicono quei segnali, sta per cedere<br />
e sulla penisola <strong>it</strong>aliana la guerra vedrà presto aprirsi un nuovo fronte.<br />
L'uomo si chiama Heinrich Himmler, e il S\,lO fiuto supera in acutezza<br />
persino il suo cinismo. Il Reichsfi1hrer-<strong>SS</strong> si interroga: come si comporterà<br />
l'eserc<strong>it</strong>o di V<strong>it</strong>torio Emanuele III alleato dei tedeschi fino a quando a Roma<br />
c'era Mussolini in sella È chiaro, risponde a se stesso il capo nazista:<br />
salvo rare eccezioni, è stanco e sfiduciato ed al momento in cui verrà firmato<br />
un accordo di armistizio abbasserà di colpo le armi compromettendo tutto<br />
lo schieramento nazista nello scacchiere del Sud Europa. Allora, dice a<br />
se stesso Himmler, per ev<strong>it</strong>are una catastrofe è necessario provvedere per<br />
tempo. Ma come Per non destare alcun sospetto con avvertimenti secchi e<br />
precisi mediante circolari per telescrivente a tutti i reparti interessati al<br />
fronte <strong>it</strong>aliano ed a quelli dislocati in Francia, in Polonia, nei Balcani e<br />
nell'Egeo, dove si trovano un<strong>it</strong>à dell'eserc<strong>it</strong>o badogliano.<br />
La prima, in quell'estate che scotta, arriva a destinazione già il 31 luglio.<br />
Gli <strong>SS</strong>-Gruppenfi1hrer Kammerhofer a Zagabria e Rosener a Sali-<br />
73
sburgo, gli <strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Kaltenbrunner, Juttner e Wolff e l' S.<br />
Sturmbannfuhrer Grothmann a Berlino vengono avvert<strong>it</strong>i di un fatto mollo<br />
strano: «Una compagnia di mil<strong>it</strong>i fascisti di Zagabria vorrebbe passare in<br />
Germania. Questo reparto deve essere portato nel modo più opportuno,<br />
clandestinamente (uber die grune Grenze), dal terr<strong>it</strong>orio croato in quello<br />
tedesco. <strong>Le</strong> armi - se verranno portate - devono essere lasciate ai mil<strong>it</strong>i.<br />
Apprestare sub<strong>it</strong>o per loro ' la migliore accoglienza ed il miglior v<strong>it</strong>to nella<br />
caserma a Graz. Appena possibile, inviarmi sub<strong>it</strong>o notizie sul numero e'"<br />
sulla composizione della compagnia» I .<br />
Qualche giorno dopo arriva un'altra circolare: « Ho avuto notizia », in.<br />
forma Himmler, «che membri della Milizia fascista si presentano come vo.<br />
lontari ai centri di emigrazione tedeschi nel Sud Tirolo [i centri che, secon·<br />
do gli accordi tra R oma e B erlino, si curano del passaggio nel R eich degli<br />
altoatesini <strong>it</strong>aliani che optano per la c<strong>it</strong>tadinanza tedesca, N.d.R.]. Tutti<br />
questi volontari devono essere aiutati a passare il confine ed inviati a Mo.<br />
naco. Nella caserma delle <strong>SS</strong> di Monaco si possono formare compagnie di<br />
volontari. Prego Dietrich di mandare a Monaco l'Obersturmbannfuhrer<br />
<strong>Le</strong>inter per incaricarsi della formazione di questi reparti» 2. Ma poi la notizia<br />
sarà sment<strong>it</strong>a dalle stesse <strong>SS</strong>: non c'è alcun volontario di questo genere.<br />
Himmler però non molla e il 7 agosto con un altro telescr<strong>it</strong>to precisa<br />
che, « nel caso si consegnino, gli appartenenti alla Milizia 'devono essere<br />
messi a disposizione dell'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Dietrich. Gli appartenenti<br />
all'eserc<strong>it</strong>o devono essere, invece, inviati ai campi di lavoro. È passato nelle<br />
nostre file un aviatore <strong>it</strong>aliano. Altri tre vogliono seguire il suo esempio e<br />
venire in Germania. Questi quattro possono venir messi a disposizione<br />
dell'Aeronautica germanica Nasce il problema se si tratti di un caso del<br />
tutto eccezionale e se in futuro, in casi del genere, ogni disertore [<strong>it</strong>aliano,<br />
N.d.R.] debba essere passato alla rispettiva special<strong>it</strong>à delle Forze Armate<br />
tedesche» 3.<br />
,Himmler ne parla probabilmente con il Fuhrer e il dubbio viene presto<br />
fugato. Il 31 agosto, otto giorni prima che Roma cap<strong>it</strong>oli, i telescriventisti<br />
di Berlino battono un messaggio segreto molto chiaro: « La posizione da assumere<br />
verso i profughi ed i disertori <strong>it</strong>aliani deve essere la seguente: 1) la<br />
Wehrmacht radunerà in campi di raccolta tutti i mil<strong>it</strong>ari dell'eserc<strong>it</strong>o; 2) le<br />
<strong>SS</strong> raduneranno, invece, tutti i membri della Milizia e del Part<strong>it</strong>o fascista.<br />
Dopo un esame molto attento, parte di questa gente può essere ammessa<br />
sub<strong>it</strong>o nelle divisioni <strong>SS</strong> (o esser messa a loro disposizione); il rimanente<br />
potrà farne parte poi, in segu<strong>it</strong>o» 4.<br />
È un momento di euforia per Himmler che sta creando come per magia<br />
sempre nuove divisioni <strong>SS</strong>. I volontari gli arrivano da ogni parte d'Europa:<br />
lettoni, olandesi, danesi, norvegesi, croati , galiziani, fi amminghi, valloni e<br />
francesi . Ora - proprio in virtù del tradimento - potrà essere la volta de-<br />
74<br />
li <strong>it</strong>aliani he, rivest<strong>it</strong>i da na2isti, si battera nno anch'essi per la Nuova<br />
~ llfopa del F uhrer. N on lutto il male vien per nuocere deve pensa re iJ<br />
Rt lchsfiihrcr- S, il quale sa anche he la regione nella quale si può meglio<br />
nanovr al'e lo spostamento di eventuali volontari è l ala meridionale del ud<br />
~i r o l o che gli <strong>it</strong>aliani chiamano Alto Adige e dove c'è ancora tanta gente<br />
€Ile parla e pensa in tedesco. Quella dovrebbe essere la prima miniera in<br />
cui pescare ma è una miniera inq uinata dai fascisti , he hanno mandato<br />
lassll "colonie" di siciliani e calabresi. Q ueste "colonie" sono stufe della<br />
guerra e non legano con l'elemento tedesco.<br />
Nel quartiere operaio eli Bolzano delto " ciangai" , circola da tempo<br />
una strana " preghiera": « ve M aria, grazia piena / fa che non uoni la<br />
sirena / Ca che non vengano gli aeroplani / facci dormire fino a domani /<br />
se una bomba cade giù / aiutaci tu ». La ba llata conti_nua poi , in tono irriverente:<br />
«L'asino è a Roma / il bue a Berlino / chi può scaldare Gesù<br />
Bambino», dove I asino è Mussolini e il bue H<strong>it</strong>ler, «Il Papa sospira e<br />
prega / e Mussolini s ne frega; / per colpa sua dobbiamo soffrire / o Pad<br />
I'C Eterno rallo morire. / Tu lo dici: "0 buon Gesù / porta il duce con te<br />
lasSù / porta l'altro in sua compagnia" / fammi 'sta grazia / e così sia».<br />
H immler si è fatto tradurre iJ testo consegnatogli dalla Gestapo 5 cog<br />
liendo la protesta che sale da quelle povere rime, ma lo ha falto allegare<br />
alla prarica che riguarda l' Italia e dove c'è di tutto, dalle lettere anonime ai<br />
rapllorti degli industriali tedeschi in vis<strong>it</strong>a a Milano, Torino, N apoli e Roma.<br />
Come ogni buon ca po di polizia sa che, un giorno, se le cose cambieranno,<br />
quel materiale potrà diventare utile.<br />
La lettera di Renato Ricci<br />
Per quanto riguarda i fascisti che vivono in Germania, non ha dubbi sulla<br />
loro fedeltà ed ha già dato disposizione di «avvicinare i camerati di Monaco<br />
e di domandare loro se si sentono pronti ad arruolarsi volontariamente<br />
nel reggimento <strong>SS</strong> della contraerea in corso di addestramento. Se rispondono<br />
di sì, accettarli» 6. Questo nucleo di fedeli è stato rafforzato da un gruppetto<br />
di gerarchi fascisti fugg<strong>it</strong>i dall'Italia sub<strong>it</strong>o dopo quel voto del G ran<br />
Consiglio del fascismo, la nOLle del 25 luglio, che ha rovesciato M ussolini.<br />
Questi gerarchi si sono rifugiati a Rastenburg, nella Prussia orientale,<br />
presso il Quar lier Generale di H<strong>it</strong>.ler, e nella foresteria di quel grande<br />
complesso di bunlter sui Laghi Masuri aspetta no a nch'essi che arrivi la loro<br />
ora. Sono Roberto Farinacci, che si fa chiamare "avvocato Silva"; Alessandro<br />
Pavolini, già ministro della Cultura Popolare, che è diventato "il<br />
conte Pini"; Renato Ricci, capo della gioventù fascista (l'ex-Opera Nazionale<br />
Balilla, poi Gioventù Italiana del L<strong>it</strong>torio) e pieno di ambizioni mal<br />
represse; Giovanni Preziosi, che guida i razzisti <strong>it</strong>aliani più fanatici; il fi-<br />
75
glia del duce, V<strong>it</strong>torio, cap<strong>it</strong>ano dell'aviazione, con il cognato Ruberti, il<br />
corrispondente dell'agenzia Stefani e dell'EIAR (la radio fascista) da Berli.<br />
no, Cesare Rivelli, e altri esponenti minori.<br />
È un gruppo da lener d'occhio perché ha molte velle<strong>it</strong>à. Infatti quando,<br />
alle 18,30 dell'8 settembre 1943, il generale Eisenhower annuncia da Ra.<br />
dio Algeri che «il governo <strong>it</strong>aliano si è arreso incondizionatamente» e che<br />
«tutti gli <strong>it</strong>aliani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco invasore dal suolo<br />
<strong>it</strong>aliano avranno l'assistenza e l'appoggio delle Nazioni alleate», si riunisce<br />
in una baracca di legno a Hegewald e discute la prossima mossa. Ora, peno<br />
sano questi gerarchi fin<strong>it</strong>i in Prussia, è venuto il momento di prendere in<br />
mano le redini e di assumere il potere in una nuova Italia alleata dei nazi.<br />
stio Non sanno che il Fuhrer ha già predisposto una missione di paracadu.<br />
tisti per salvare Mussolini prigioniero al Gran Sasso e contano di essere<br />
ormai soli. Perciò, mentre le divisioni tedesche traversano il Brennero e<br />
scendono rapide nella penisola, preparano una lettera che il 10 settembre<br />
viene consegnata al ministro degli Esteri Joachim von Ribbentrop e tra·<br />
smessa, per conoscenza, a Himmler.<br />
È Renato Ricci, il capo dei ragazzi in camicia nera, a scriverla. Dopo<br />
aver precisato che l'ha concordata con Pavolini, Preziosi e V<strong>it</strong>torio Musso·<br />
lini, il gerarca pieno di ambizioni così riassume le richieste sue e dei suoi<br />
amici: «1) Proponiamo di scegliere delle personal<strong>it</strong>à da inviare in Italia per<br />
formare un governo con l'accordo dei tedeschi; 2) chi andrà in Italia deve<br />
raccogliere intorno a sé elementi fascisti fidati (per esempio, quelli dei<br />
"Centri per lo studio del problema ebraico") e conosciuti personalmente; 3)<br />
formare una nuova Milizia fascista ed assicurare la lotta a[ fianco dei tede·<br />
schi; 4) formare una agenzia di notizie <strong>it</strong>aliana con direzione centrale, in<br />
unione ai tedeschi, e sede in GermanÌa, quale rappresentante e portavoce<br />
del governo <strong>it</strong>aliano; 5) cercare notizie e fatti che possano raggiungere per<br />
radio l'anima <strong>it</strong>aliana, oggi avvelenata dalla propaganda inglese» 7.<br />
H<strong>it</strong>ler e Himmler temporeggiano, ma intanto permettono che il gruppetto<br />
lanci, da quelle foreste lontane della Prussia, appelli radiofonici agli<br />
<strong>it</strong>aliani. La stazione radio nasce in una vettura ristorante parcheggiata<br />
presso il depos<strong>it</strong>o locomotive di Rastenburg: ha uno "studio" rudimentale,<br />
un cavo la collega a Berlino e di qui, proprio la notte dell'armistizio, i gerarchi<br />
espatriati in Germania fanno udire la loro voce contro Badoglio, il<br />
re che ha abbandonato Roma, e gli ang[omericani. Tecnicamente le trasmissioni<br />
sono laboriose. A Berlino gli specialisti della Rundjunk incidono<br />
su disco [e voci che arrivano dalla foresta prussiana e poi passano i messaggi<br />
a Monaco di Baviera, che [i trasmette in direzione dell'Italia facendoli<br />
precedere dalle note di Giovinezza.<br />
È da questa radio che Mussolini, riportato in Germania dai paracadutisti<br />
di Kurt Student, Hans Mors e Otto Skorzeny, parlerà nuovamente<br />
agli <strong>it</strong>aliani. Ma prima - i[ 14 settembre - andrà anche lui a Rasten-<br />
blU·g. per in ~nlr a rs i con H<strong>it</strong>[er, e vi rim ~ rr à a lc~ni g.iorni. ~ ~j[ogg ~ at.o<br />
el la forestefl a pres O [a grande baracca di legno In CUI , tra d lCCI meSI, Il<br />
nonte K[aus von tauffenberg farà esplodere la bomba contro il Fuhrcr nel<br />
~ano tenta tivo di sopprimerlo, ed ha lunghi colloqui con lui con H immler.<br />
Mussolini è depresso, l'avventura di cui è stato prolagoni la s ~1 G ra n<br />
Sasso a bordo del piccolo aereo che l'ha tratto in salvo l'ha scosso. E vest<strong>it</strong>o<br />
male, non ha più alcun potere, preferirebbe riposare a lungo e r<strong>it</strong>rovarsi in<br />
famiglia in seren<strong>it</strong>à, ma gli avvenimenti incalzano e H<strong>it</strong>ler e il capo delle<br />
Ss sembrano diavoli con la dinam<strong>it</strong>e in corpo, non lo mollano un momento.<br />
Ad appena quarantott'ore dall'annuncio dell'armistizio Roma è occupata<br />
dalle truppe naziste e viene stabil<strong>it</strong>o il collegamento con l'Armata tedesca<br />
schierata nel settore di Salerno e di Napoli. I soldati di Rommel occupano<br />
Genova, La Spezia, Bologna, Verona, Cremona e Trieste mentre le<br />
linee ferroviarie e le strade della Carinzia e del Tirolo cadono in mano alla<br />
Wehrmacht e alle <strong>SS</strong> senza che qualcuno abbia il tempo, o la voglia, di sabotar/e.<br />
Una trentina di divisioni <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si dissolve davanti ad un fragile<br />
apparato offensivo tedesco: sono soldati che non vogliono più battersi e che<br />
hanno già pagato duramente con il sangue la loro presenza nel deserto<br />
africano, tra le montagne della Grecia e dell' Albania e nelle lontane steppe<br />
della Russia. La Wehrmacht e le <strong>SS</strong> ne catturano centinaia di migliaia e li<br />
trasportano, chiusi nei vagoni merci, verso i campi di concentramento della<br />
Germania e della Polonia. La gente guarda partire quelle tradotte con occhi<br />
senza più lacrime, qualcuno resiste e viene ammazzato, qualcuno si<br />
butta dai vagoni e si salva, ma la gran massa traversa il Brennero come un<br />
gregge e va verso l'ignoto. Nei Balcani certi reparti oppongono una resistenza<br />
feroce e si fanno massacrare, altri, come vedremo, passano in blocco<br />
ai nazisti. Tutto il resto finisce negli Stalag e negli Ojlag.<br />
1 nove "desideri" di Mussolini<br />
I colloqui di Mussolini con H<strong>it</strong>ler hanno come testimoni soltanto i tedeschi,<br />
e si svolgono anche durante la notte, perché il Fuhrer, com'è sua ab<strong>it</strong>udine,<br />
non ha mai voglia di andare a dormire prima dell'alba. Il capo del<br />
fascismo è distrutto dalla stanchezza, sa di essere ormai in posizione d'inferior<strong>it</strong>à.<br />
E tra un colloquio e l'altro, non sappiamo se ricattato o meno, accetta<br />
di tornare sulla scena, come capo di un governo satell<strong>it</strong>e, annunciando<br />
la sua decisione per mezzo del corrispondente della Stefani, Rivelli, che si<br />
trova lì a Rastenburg, in quel vagone ristorante trasformato in studio radiofonico.<br />
Poi i tedeschi trasferiscono il duce nel castello di Hirschberg,<br />
nella Baviera meridionale, dove si trova la famiglia. Il duce pensa che sia<br />
giunto il momento di riposare in pace, ma invece non è così. Arrivano notizie<br />
sempre più drammatiche ed allora, come convenuto con H<strong>it</strong>ler, dà le<br />
16<br />
17
prime disposizioni per il ripristino del fascismo in Italia. Alessandro Pavo.<br />
lini diventa segretario del PRF (part<strong>it</strong>o fascista repubblicano) e J ambizioso<br />
Renato Ricci comandante in capo della nuova Milizia volontaria per la si.<br />
curezza nazionale.<br />
Mussolini era a conoscenza della lettera di Ricci e compagni a Ribben.<br />
trop e Himmler Probabilmente no. E, d'altra parte, Ricci e compagni nOn<br />
sanno cosa il capo del fascismo, lib~rato improvvisamente dai tedeschi, ab.<br />
bia chiesto a H<strong>it</strong>ler e a Himmler in quella prima notte angosciosa nell~<br />
"tana del lupo". Ribbentrop e Himmler non rispondono alla lettera dei ge.<br />
rarchi vogliosi di potere e lasciano che Mussolini formi in Germania il Sllp<br />
governo fantoccio (24 settembre 1943); poi gli mettono a disposizione un<br />
aereo ed una scorta di <strong>SS</strong> per rientrare in Italia. Come primo rifugio Mus.<br />
solini sceglie la sua Rocca delle Caminate, a Forlì, dove resterà fino allO<br />
ottobre. Vorrebbe scendere fino a Roma, ma i nazisti non glielo permetto:;<br />
no. Risalirà, invece, al Nord, sul lago di Garda, una regione prescelta dai<br />
tedeschi perché quieta e lontana dalle grandi c<strong>it</strong>tà.<br />
Intanto Himmler dà il via a quel programma che aveva già abbozzato<br />
agli inizi dell'estate, prima ancora dell'armistizio: la formazione di reparti<br />
di volontari <strong>it</strong>aliani inquadrati nelle <strong>SS</strong>. È stato lo stesso Mussolini a chie.<br />
derlo in -quella prima notte di Rastenburg, e due suoi emissari, il dottor<br />
Scampicchio il" dottor 'Pietruccio, gerarchi del fascio, lo stesso giorno dell.'!<br />
formazione del nuovo governo repubblicano, cioè il 24 settembre, si presen·<br />
tano a Berlino all'<strong>SS</strong>- Obergrupp enfi.ihrer und General der Waffen- S$<br />
Hans ]i<strong>it</strong>tner, capo dell'<strong>SS</strong>-Fi.ihrungshauptamt, che è l'ufficio più impor.<br />
tante dell'eserc<strong>it</strong>o dal teschio d'argento. Come ]i<strong>it</strong>tner diligentemente·infor.<br />
merà l'indomani Himmler, suo diretto superiore, è presente all'incontro<br />
anche l' <strong>SS</strong>-Obersturmbannfi.ihrer Poi te, del Sicherhe<strong>it</strong>sdienst.<br />
Scampicchio e Pietruccio espongono alcuni "desideri" del duce, che<br />
]i<strong>it</strong>tner riassume in nove punti nel suo lungo rapporto. I punti sono questi:<br />
1) alcune un<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, come, ad esempio, la divisione T remino<br />
[questa divisione non esisteva; esisteva, invece, la " Trento" che si trovava a<br />
suo tempo in Africa settentrionale; ma, forse, si tratta della divisione alpim<br />
"Tridentina", rientrata dalla Russia e in fase di ricost<strong>it</strong>uzione, N .d.R.] e I<br />
battaglioni "M" della Milizia, dovrebbero essere incorporati nelle <strong>SS</strong> dopo<br />
un adeguato addestramento e continuare a combattere come un<strong>it</strong>à delle S$<br />
stesse;<br />
2) si propone di stabilire tra il Fiihrer e il duce, o tra loro rappresenta nti.<br />
il modo di arruolare volontari nei campi di prigionia;<br />
3) il fascio si mette a disposizione per questi arruolamenti, e ]i<strong>it</strong>tner dirot·<br />
ta a questo propos<strong>it</strong>o gli interessati all' <strong>SS</strong>-Obergruppenfi.ihrer Berger;<br />
4) da parte <strong>it</strong>aliana si desidera che gli <strong>it</strong>aliani siano raccolti in proprìe formazioni<br />
nell'interno delle <strong>SS</strong> e che agli ufficiali <strong>it</strong>aliani sia data la possibi·<br />
78<br />
lilà di guidarle. N aturalmente ufficiali e ollurri iali devono e sere OllOpOsti<br />
ad addestramento. La guida ad alto livello è affida ta, invec , agli urfid
6) a questo punto si formerà la prima divisione;<br />
7) la divisione sarà impiegata al fronte;<br />
8) il Duce prevede la formazione di una seconda divisione dopo un anno;<br />
9) dopo l'impiego al fronte, i battaglioni vanno impiegati nel Nord e nel<br />
Centro Italia in servizio di sicurezza;<br />
lO) le un<strong>it</strong>à della Milizia portano l'uniforme <strong>it</strong>aliana, le spalline corrispondenti<br />
alle Waffen-<strong>SS</strong>, però in un altro colore di base, e sulle due spalline<br />
i gradi [<strong>Le</strong> mostrine saranno rosse, come per l'artiglieria <strong>SS</strong>, e diventeranno<br />
nere soltanto in segu<strong>it</strong>o, come con cessione ai reparti migliori N .d.R.].<br />
Gli ufficiali ed i sottufficiali portano le spalline tedesche; .<br />
11) propongo che queste un<strong>it</strong>à abbiano il nome di Walfen MiLiz - Milizia<br />
Armata» 8.<br />
Ormai la richiesta di Mussolini, spontanea o manovrata, va avanti inesorabilmente.<br />
Dal FeldkommandosteLle di Berlino, Himmler manda, sempre<br />
lo stesso giorno, un'altra circolare al capo dell'Ufficio centrale delle <strong>SS</strong>,<br />
al capo della Direzione centrale delle <strong>SS</strong>, al capo dell'Ufficio centrale della<br />
polizia ed al Capo della polizia in Italia 9. I quattro punti del documento<br />
dicono:<br />
« 1) Secondo il programma approvato dal Duce e dal Fiihrer per la preparazione<br />
di un<strong>it</strong>à della Milizia, bisogna dar corso sub!to ai primi passi della<br />
nuova organizzazione, e in particolare alla formazione di battaglioni della<br />
Milizia per il pronto impiego nell' Italia settentrionale;<br />
2) affido la preparazione e la responsabil<strong>it</strong>à al capo dell'Ufficio centrale<br />
delle <strong>SS</strong>, che verrà appoggiato cameratescamente dal Capo della Polizia;<br />
3) a capo del gruppo di addestramento delle <strong>SS</strong> (Ausbildungsstab) chiamo<br />
l'<strong>SS</strong>-Brigadefuhrer und CeneraLmaJor der Waffen-<strong>SS</strong> Hansen;<br />
4) sede del gruppo di addestramento delle <strong>SS</strong> è Miinsingen» lO.<br />
Il primo comandante è un cileno<br />
Il nuovo comandante, Peter Hansen, ha poco più di quarantasei anni ed è<br />
nato a Santiago del Cile. La sua tessera di <strong>SS</strong> porta il numero 185.023,<br />
quella di iscrizione al part<strong>it</strong>o nazionalsocialista il 2.860.864. È stato nominato<br />
generale di brigata delle <strong>SS</strong> il 30 gennaio 1942 ed ha la fama di duro:<br />
ha formato dal nulla la 15. Waffen-Crenadier-Division der <strong>SS</strong> (<strong>Le</strong>ttische<br />
Nr. l) per la lotta ai partigiani sul fronte orientale e conosce i problemi<br />
dell'addestramento e della lotta ai band<strong>it</strong>i in ogni loro piega.<br />
Miinsingen - ufficialmente il Truppen-Ubungs-Platz Munsingen -<br />
si trova nel Wiirttemberg tra le colline del Giura svevo, una quarantina di<br />
chilometri in linea d'aria a sud di Stoccarda. È a 707 metri sul livello del<br />
mare, vi si respira un'aria sottile di montagna. Nei suoi baraccamenti 'e nel<br />
20<br />
suoi "c.ampi di Mart~" ~rano già passati (o lo sarebbero) molti reparti in<br />
formaZIOne: ~desemplO I Infanterze-Rgt. 419, l'Infanterie Rgt. 420, la 543.<br />
Grenadzer-Dwlszon detta anche Sperr-Division (divisione di sbarramento) e<br />
la 553.Crenadzer-Dzvzszon tedesca, e i russi e gli ucraini del generale Andrej<br />
Andreevic Vlassov (RusskaJa OsvobodennaJa ArmiJa), la 600.Infanterie-Dwlszon<br />
(russ.) e la 29. Walfen-Crenadier-Division der <strong>SS</strong> (russ. Nr.<br />
1) . Ora sarebbero arrivati i volontari <strong>it</strong>aliani delle , poi, dietro a 10 1'0<br />
anche ~uelli delle divisioni fasciste Italia e Liuol'l·o. L a gente di Miln in ge ~<br />
era ~ Itua~a a ~edere facce tra niere, ma slava sulle sue cerca ndo appena<br />
pO<strong>SS</strong>IbIle dI respmgere quella vera e propria inva ione, che turbava l'equilibrio<br />
di quel luogo soli tario tranquillo.<br />
Men~r~ nel Sud dell'Italia la 5' Armata americana sta raggiungendo la<br />
riva mendlOnale del Volturno, Himmler che continua a pensare con insistenza<br />
al progetto di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, invia un'altra circolare ai suoi fiduciari ai<br />
quali questa volta aggiunge anche l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Pohl. È il 5 'ottobre<br />
194 e il capo delle <strong>SS</strong>, un burocrate pignolo fino ai capelli, apporta<br />
una modifica al Programma per la formazione di un<strong>it</strong>à della Milizia.<br />
« Cancella.re il punto 8) », dice, e si riferisce a q uello in cui il duce prevede<br />
la formaZIOne di una seconda divisione dopo un anno, «e sost<strong>it</strong>uirlo come<br />
segue: ,"Una seconda divisione ver~à formata appena la s<strong>it</strong>uazione lo permettera<br />
attraverso la consegna di personale della prima divisione"» 11.<br />
Hi~~ler. me~te le mani avanti, vuole, se necessario, abbreviare i tempi e<br />
stabilire fm d ora che arruolerà nelle <strong>SS</strong> tutti gli <strong>it</strong>aliani che r<strong>it</strong>errà necessari.<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> non vedono di buon occhio la nasc<strong>it</strong>a di un nuovo eserc<strong>it</strong>o fascista,<br />
anche se ~innovato rispetto a quello di V<strong>it</strong>torio Emanuele III, e seguono<br />
con attenzIOne e sospetto sia le mosse del duce che quelle del Maresciallo<br />
Rodolfo Graziani, diventato ministro della Difesa nazionale nel governo<br />
satell<strong>it</strong>e di Salò. Uno di coloro che più attivamente osservano la s<strong>it</strong>uazione<br />
è l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Wolff, pupillo di Himmler, che ha alzato le tende<br />
a Verona, in via Garibaldi, nell'antico palazzo Miniscaci.<br />
L'ex-bersagliere Renato Ricci non sa ancora niente degli arruolamenti<br />
n~lI~ Walfen .MiLiz la~ciati con il beneplac<strong>it</strong>o di Mussolini e pensa sempre<br />
dI dIventare li capo di un eserc<strong>it</strong>o di miliziani in camicia nera che dovrà<br />
sosti ~ uire il disciolto r~g io e erc<strong>it</strong>o. E non sa nemmeno ch e il Fl1hrer ha già<br />
nom1l1a to due Gaulezter per l'ltalia: Friederich R ainer per il L<strong>it</strong>orale<br />
Adriatico (Trieste, Gorizia, Fiume, Udine e persino BeJluno) e Franz Hofer<br />
per. il ud Ti.rolo (Bolzano e Trento); che Rudolph von RaM, futuro<br />
ambas c l ~ tore nazlsta alla "corte" di Salò è plenipotenziario civile in Ita lia<br />
m~~l re. Il generale Albert Kesselring lo è per quanto riguarda i problemi<br />
mlh~arJ ; che Karl Wolff ha la responsabil<strong>it</strong>à dell'ordine e della sicurezza, e<br />
c ~ e In questo quadro e soltanto in esso, verranno impiegati i volontari che<br />
s~ p.re~enteranno alle <strong>SS</strong>; che presso ogni Prefettura sono stati piazzati consighen<br />
tedeschi e che l'Italia non in mano angloamericana è puro e sempli-<br />
21
ce terr<strong>it</strong>orio d'occupazione germanico, con un governo satell<strong>it</strong>e - quello<br />
mussoliniano - che pagherà tutte le spese mil<strong>it</strong>ari dell'eserc<strong>it</strong>o nazista.<br />
E non sa, naturalmente, che le Operationszonen sono state create per<br />
mantenere sicuro il passaggio delle un<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari attraverso i valichi alpini,<br />
ma che in realLà rappresentano il pretesto per future annessioni di terr<strong>it</strong>orio<br />
(Vorwand fi1r spatere Annexionsabsichten) e che i due Gaule<strong>it</strong>er nazisti<br />
non intendono dipendere in alcun modo dai comandanti mil<strong>it</strong>ari: si sentono<br />
già padroni. E che presso il duce, per l'opportuno "passaggio" di ordini e<br />
comunicazioni, sta per essere piazzato un ufficiale molto efficiente e preparato,<br />
l'Oberstleutnant i.G. Jandel, ordentlicher Mann, Ostmarker, un austriaco<br />
con qual<strong>it</strong>à d'ordine.<br />
Si arruola anche un frat e<br />
Migliaia di treni merci portano i mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani nei campi di pnglOnia.<br />
Sono scene strazianti: i soldati vengono chiusi nei vagoni bestiame con sigil_<br />
li piombati e sped<strong>it</strong>i al Nord con la scorta di sentinelle armate. Centinaia<br />
di migliaia di <strong>it</strong>aliani schern<strong>it</strong>i, affamati, trattati brutalmente dall'ex-alleato<br />
inferoc<strong>it</strong>o per il « tradimento ». C'è gente che crolla fisicamente, altri che<br />
non reagiscono con dign<strong>it</strong>à, altri ancora che - in particolare tra i reparti<br />
fascisti sorpresi dall'armistizio in terr<strong>it</strong>orio germanico e nei Balcani, cioè le<br />
Camicie Nere delle un<strong>it</strong>à aggregate alle divisioni di fanteria del Regio<br />
Eserc<strong>it</strong>o - si presentano per battersi come volontari a fianco del camera(.a<br />
tedesco, e partecipano sub<strong>it</strong>o alle operazioni di rastrellamento, anche se ferocissime.<br />
Ci sono, tra questi volontari, fascisti e camicie nere, ma anche ufficiali<br />
dell'eserc<strong>it</strong>o, in particolare dei reparti alpini, che più che al giuramento al<br />
re tengono fede, per moto spontaneo, all'alleanza con i nazisti. Si presentano<br />
e vengono sub<strong>it</strong>o accolti cordialmente dai tedeschi che, dopo averli rifaciliati<br />
generosamente, li avviano - come ha prescr<strong>it</strong>to Himmler per telescrivente<br />
- verso le colline del Wiirttemberg. Questi volontari sono migliaia<br />
e affollano i treni civili: hanno un foglio di via tedesco che li distingue<br />
sub<strong>it</strong>o dagli altri connazionali miserabili e trad<strong>it</strong>ori che non hanno a'C~<br />
cettato e che vengono avviati, spesso senza neanche una goccia d'acqua per<br />
molti giorni, verso i Lager della Polonia. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> fanno ponti d'oro a questa<br />
gente che chiede di restare a fianco dei tedeschi: i centri di raccolta fun zionano<br />
senza operare discriminazioni tra fascisti e non fascisti. L'importante<br />
è che si tratti di uomini che desiderano battersi contro gli angloamericani è<br />
i comunisti. Nei loro confronti, per ordine del Fiihrer, si fa una sola eccezione<br />
nei trasporti in ferrovia, su autocarro o su navi: la precedenza deve<br />
essere data ai prigionieri «anglosassoni» 12, che in Italia sono quasi centomila.<br />
22<br />
Così passa alle <strong>SS</strong> con il suo reparto di legionari al completo anche uno<br />
dei più tristi figuri di quel tempo: si chiama Mario Car<strong>it</strong>à, è lombardo, si è<br />
distinto per una serie di malversazioni, all'OVRA (Organizzazione vigilanza<br />
repressione antifascismo) lo conoscono bene per le sue denunce. Ora<br />
l'avventuriero approf<strong>it</strong>ta dell'occasione per piazzarsi a Firenze (poi andrà a<br />
Rovigo, Padova e Vicenza)" per promuoversi maggiore ed ottenere il comando<br />
di un'un<strong>it</strong>à delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Non combatterà mai in prima linea, è<br />
stato sempre un imboscato: formerà, invece, una sanguinaria banda di criminali<br />
torturatori avendo come braccio destro l'ex-prete Giovanni Castaldelli<br />
e come capo carceriere Antonio Crradeschi 13. I tedeschi lo proteggeranno:<br />
gente di quella risma che semina' il terrore serve a mantenere l'ordine<br />
nelle retrovie di un paese occupato, cosÌ come servono i preti.<br />
Passa alle <strong>SS</strong> anche il XIX Battaglione Camicie Nere "Fabris", dal<br />
nome del suo comandante, il primo seniore della Milizia Gilberto Fabris.<br />
Ha partecipato alla campagna greco-albanese, è stato trasfer<strong>it</strong>o a Corfù e<br />
Cefalonia, è stato impiegato in rastrellamenti e 1'8 settembre lo trova schierato<br />
in difesa costiera nella zona di Prevesa. Tre giorni dopo - come scriverà<br />
poi in una relazione al capo di Stato Maggiore delle <strong>SS</strong>-Obersturmbannfahrer<br />
von Elfenau - «il sottoscr<strong>it</strong>to, sent<strong>it</strong>i gli ufficiali ed i legionari,<br />
decideva di rimanere a combattere a fianco dei Camerati tedeschi e<br />
di aderire al nuovo governo fascista. Anzi, a tale propos<strong>it</strong>o, il 15 settembre<br />
lo scrivente, nella sua qual<strong>it</strong>à di commissario, cost<strong>it</strong>uiva il Fascio repubblicano<br />
di Prevesa (Grecia), forte di ben 532 iscr<strong>it</strong>ti, che ne avevano fatto regolare<br />
domanda ed ai quali veniva rilasciata regolare tessera». Fabris si<br />
mette a disposizione del Generalmajor von Stettner, comandante della l '<br />
Divisione Cacciatori Alpini germanica, e viene sub<strong>it</strong>o usato in operazioni<br />
di rastrellamento e di difesa costiera finché il 3 novembre partirà in treno<br />
per l'Italia. Dopo un «disagevole viaggio» approderà il 10 dicembre ad Aosta<br />
(Caserma Chiarle in via St. Martin de Corleans, oggi intestata a Cesare<br />
Battisti), con ben 226 legionari colp<strong>it</strong>i da malaria, inquadrato nelle nuove<br />
formazioni della Waffen Miliz volute da Himmler.<br />
T ra coloro che aderiscono alle <strong>SS</strong> c'è anche un cappuccino dei frati minori,<br />
che farà parlare di sé. È padre E usebio (al secolo Eugenio Zappaterreni),<br />
già cappellano della divisione alpina Julia, che vi ene assegnato alla<br />
base atlantica di Bordeaux ("Betasom") e che poi, prima di rientrare in<br />
Italia per azioni di propaganda a favore del governo di Salò e dei nazisti.<br />
opererà in Normandia 14, favorendo l'arruolamento di volontari <strong>it</strong>aliani nella<br />
17.<strong>SS</strong>-Panzer-Grenadier-Division "G6tz von Berlichingen" che è in corso<br />
di cost<strong>it</strong>uzione nella zona di Tours.<br />
Il 28 giugno 1944 ricomparirà a Lione accompagnato dal «camerata<br />
P.M. Marten », federale del Rodano, ed avrà un incontro con diversi ufficiali<br />
tedeschi: il generale Niehoff, il colonnello Strack il colonnello di Stato<br />
Maggiore conte Finkenstein e il te.nente Goullon. Tratterà la cost<strong>it</strong>uzione<br />
23
di un battaglione di 500 uomini che, comandati dal maggiore Marenghi,.<br />
già al servizio dei tedeschi, e previa la necessaria istruzione da parte nazi_<br />
sta, «saranno impiegati al rastrellamento dei terroristi e come polizia inter_<br />
na ».<br />
«Appena sarà possibile» così afferma il rapporto inviato poi al duce dal<br />
frate «dei distaccamenti saranno inviati nelle diverse c<strong>it</strong>tà e centri [della<br />
Francia, N .d.R.], dove maggiore è la presenza di colonie <strong><strong>it</strong>aliane</strong>>'. Il reclu.<br />
tamento degli uomini avverrà « prevalentemente su elementi <strong>it</strong>aliani che d<br />
masero fedeli all'Asse il 9 settembre e che si tròvano attualmente incorpo_<br />
rati, sotto divisa tedesca, in piccoli gruppi di diverse formazioni della Wehr.<br />
macht e fra elementi buoni che si trovano ancora sbandati ». « Una adeguata<br />
propaganda », dice poi il frate cappuccino, « sarà fatta tra gli elementi a ~ .<br />
tualmente inquadrati nelle squadre lavoratori <strong>it</strong>aliani », mentre verranno<br />
chiamati alle armi e inquadrati i connazionali «delle classi 1923-24-25 che<br />
si trovano in tutta la zona sud della Francia ». Quindi si tenterà il recupero<br />
dei 25 o 30 mila uomini internati in Svizzera: « questo problema è stato<br />
lungamente studiato e messo a punto dal sottoscr<strong>it</strong>to». Ma, come si sa, gli<br />
internati in terr<strong>it</strong>orio elvetico non si mossero. Erano riusc<strong>it</strong>i a varcare rortunosamente<br />
il confine ed a farsi accogliere, e non volevano per nessun motivo<br />
r<strong>it</strong>entare un'altra avventura con le bandiere <strong>it</strong>alo-tedesche 15.<br />
A Berlino l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfilhrer Berger si muove con attenzione nei<br />
circoli fascisti affollati di ufficiali, gerarchi e giornalisti <strong>it</strong>aliani che vivono<br />
a spese dei tedeschi per cercare di captare ogni minima indicazione: come<br />
vedremo, riuscirà a raccogliere molte notizie importanti. Ma intanto (19,<br />
ottobre 1943) informa Himmler nel suo ufficio al numero 7/ 11 della Douglasstrasse<br />
a Berlino-Grunewald, che qualcosa non funziona nelle « operazioni<br />
in corso per la Waffen Miliz a Munsingen ». « Quando, a suo tempo».<br />
dice in un rapporto molto burocratico, « ho ricevuto l'incarico dal R eichifilhrer-<strong>SS</strong><br />
di coordinare le operazioni, ho ordinato quanto segue:<br />
1) per noi è decisivo ricevere soldati <strong>it</strong>aliani - possibilmente decorati<br />
che siano pronti ad essere impiegati al fronte nella maniera più dura, sollo<br />
la guida delle <strong>SS</strong>;<br />
2) quale esperto della s<strong>it</strong>uazione pol<strong>it</strong>ica in Italia mi era chiaro fin<br />
dall'inizio che al momento di un crollo così imponente sarebbe stato impo -<br />
sibile separare i fasci sti veri da quelli non veri. E mi è chiaro anche che<br />
Munsingen non deve diventare un centro di raccolta per "vecchi combattenti"<br />
che non vogliono battersi contro il nemico: noi abbiamo bisogno di<br />
soldati da usare in prima linea».<br />
Come in tutti i momenti di confusione qualcosa di irregolare è<br />
in quell'arrembaggio verso l'arruolamento nelle <strong>SS</strong>: tra gli aspiranti al tCschio<br />
d'argento sulla bustina si sono infilati anche personaggi non idonei fisicamente<br />
alla durezza tipica di questi reparti; ed inoltre gente che non<br />
mai avuto rapporti di ideal<strong>it</strong>à con il credo nazifascista. La massa di coloro<br />
24<br />
che si pre se nt a l~o in ~no ~ I a n ci di ~oll abora ~ i on e è di sordin ~ t a , i. ono, è<br />
' ''1'0 dei profltt3tol'l, e I funzLona n tedeschi ne sono seccati. «Ieri sera»<br />
cII" 1 , . . '<br />
dice 13erger, « ~I . ha chiamato un certo <strong>SS</strong>-Stur:nbannfiihr~r R einhardt[ ... ]<br />
munica ndoml Jn forma molto sgarbata che Il centro dI adde tramento<br />
~upp c di M.unsi~gen è sovraf~oll.at~, sebbe~e,. secondo gli accordi, si sarebbero<br />
dovuto IstrUire soltanto dleClmJ!a uomml. Inoltre una commissione di<br />
Gaulq<strong>it</strong>er [cioè gerarchz faSCIstI, N.d.R.] <strong>it</strong>aliani arrivata a Munsingen<br />
avrebbe stabil<strong>it</strong>o che il 60 per cento dei volontari non è fascista e che, tra<br />
l'alU'O, vi sarebbero tra di essi anche dei criminali, che sono stati messi in<br />
libertà in Ita lia per il tradimento del Re. Non vengono addestrati, com'era<br />
statO tabil<strong>it</strong>o. soltanto i fa cisti : agli uomini che si presentano viene ch iesto<br />
sélJ~aJl'{O chi vuole combattere nell e S fino alla fine della g uerra».<br />
. Volevo parlare con I <strong>SS</strong>- Obergruppenfiihrer ]i.illner », continua Bergel'<br />
.«ma ho potU.lO fari sollantO con il ~a~o di S lat~ M agg i o r ~. <strong>SS</strong>- S~urm <br />
baftTIjiJh1"er Ruolf, e gh ho es posto le mie tdee. C he Il cen ro dI M i.insll1gen<br />
ma sovraffollato, gli ho detto, non ci interessa. Che vengano addestrati anche<br />
dei non fascisti, ma pronti a combattere per le <strong>SS</strong>, è giusto. D'altra<br />
parte il 9 ottobre 1943, nel corso di un colloquio, l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfilhrer<br />
JOtlner mi avev~ confer.m~to ~he dal 15 . ottobre Munsingen era pronta ad<br />
accogliere 15 mJ!a uomml. Fmo ad oggi ne sono stati messi in addestramento<br />
soltanto 13.362. »<br />
«L'<strong>SS</strong>-Obersturmbannfilhrer Ruoff», prosegue Berger, «mi ha comunicato<br />
dhe mancano istruttori pel' prepa l'are gli <strong>it</strong>aliani . Per q uanto riguarda<br />
i non fascisti si tra tta oltanto di pochi, perché dal 22 settembre scorso gli<br />
urtici di arruolam ento hanno l'ordine di accettare soltanto ex-fascisti. D'allra<br />
parte è' chiaro che, da quamo ri ulta dai libri paga dell'eserc<strong>it</strong>o di Badoglio,<br />
non in tu tti i casi è scr<strong>it</strong>to se uno è fascista o meno. Allora ho chiamato<br />
sub<strong>it</strong>o al telefono Munsingen ed ho par.lato con il comandante locale,<br />
l'<strong>SS</strong>-Oberslunnbannfahrer von Eltzenau. Von Eltzenau mi ha delto che ,<br />
J1ilI1r0Ppo, c'è mancanza di istruttori, ma che tuttavia la s<strong>it</strong>uazione è buorl\la.<br />
Egli ha messo assieme un gruppo di 2500 specialisti [probabilmente del<br />
"mio, dell'artiglieria, della san<strong>it</strong>à e dei trasporti, N.d.R.] e chiede urgente<br />
,~te che essi vengano spostati in altra local<strong>it</strong>à, in modo da far spazio ai<br />
volontari <strong>it</strong>aliani ».<br />
A questo punto Berger rivela un quadro incredibile. La confusione è<br />
e~o~me , i volontari in qualunque parte si presentino ai comandi tedeschi,<br />
sIa ID Polonia o in Croazia o in Grecia o in Francia, vengono avviati senza<br />
preavvisare nessuno verso il Wurttemberg. Ogni Comando li "scarica": un<br />
foglio di viaggio e via. Tutto il settore degli arruolamenti è in crisi. « Dal<br />
quartier Generale del R eichsfilhrer-<strong>SS</strong>», dice ancora la nota di Berger, « è<br />
gIUnto un telescr<strong>it</strong>to avvisando che il 79.Armee-Oberkommando ha fatto afnuire<br />
~uovamente 700-800 soldati a Munsingen. L'invio è avvenuto senza<br />
che n'OI lo richiedessimo, e ciò vuoi dire an'che che il Reichsfilhrer-<strong>SS</strong> crede<br />
25
che noi non disponiamo di abbastanza uomini. A Munsingen, p~i, è stato<br />
addir<strong>it</strong>tura respinto un treno con 1700 volontari proveniente da Dresda.<br />
Come se non bastasse, gli istruttori tedeschi ed i soldati di scorta sono stati<br />
trattenuti insensatamente nella c<strong>it</strong>tadina. Queste sono cose pazzesche. Il<br />
mio punto di vista pol<strong>it</strong>ico è questo: al quinto anno di guerra il materiale<br />
umano è così raro che non ci possiamo permettere di respingere un miglia_<br />
io di uomini a causa di piccole inefficienze nella nostra organizzazione. Nei<br />
centri di raccolta vi sono attualmente altri tremila fascisti pronti all'appello<br />
che non possono, invece, essere accolti a Munsingen» 16.<br />
Una lista di (( jJropagandisti ))<br />
All' Ambasciata d'Italia a Berlino, anche se retta da fascisti della prima<br />
ora, ci si è finalmente resi conto della tragedia dei 'soldati <strong>it</strong>aliani fatti brutalmente<br />
prigionieri dai tedeschi al momento dell'armistizio. La realtà non<br />
è ancora nota in tutta la sua crudezza (i massacri e le fucilazioni sul posto),<br />
ma si comprende che la maggioranza dei mil<strong>it</strong>ari catturati non aderirà<br />
né ai tedeschi né alla repubblica di Mussolini. I fascisti presenti nella cap<strong>it</strong>ale<br />
del Terzo Reich tuttavia si riuniscono e, dopo una lunga discussione,<br />
propongono di formare un com<strong>it</strong>ato <strong>it</strong>ala-tedesco composto da ufficiali<br />
dell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano e da un gruppo di collaboratori oltreché da membri<br />
della Wehrm~cht per far sì che, «con la parte migliore degli ex-appartenenti<br />
al regio eserc<strong>it</strong>o, si possano formare un<strong>it</strong>à combattenti» 17. Contemporaneamente<br />
si chiede « di migliorare la v<strong>it</strong>a degli internati, di ist<strong>it</strong>uire una<br />
propaganda radio nei Lager e di intensificare quella scr<strong>it</strong>ta, di allontanare<br />
dai Lager gli elementi infidi, di inviare in Italia ufficiali fidati per operare<br />
un censimento amministrativo oltreché uno numerico per i soldati e nominativo<br />
per gli ufficiali ». Siccome questo com<strong>it</strong>ato misto avrà bisogno di personale,<br />
un certo numero di ufficiali e di gerarchi fascisti rinchiusi nei campi<br />
di concentramento dovrebbe esser fatto affluire a Berlino. I fascisti vogliono<br />
così gettare le basi di un nuovo gruppo solidale con H<strong>it</strong>ler e forniscono<br />
questa lista di nomi, cioè di gente fidatissima e che, tuttavia, è prigioniera:<br />
cap<strong>it</strong>ano Persico, generale Rubino, contrammiraglio Zannoni, cap<strong>it</strong>ano pilota<br />
Dente (Lager 64-Z);<br />
cap<strong>it</strong>ano Renga (vice-federale di Verona), cap<strong>it</strong>ano Sartori (vice-presidente<br />
della provincia di Verona), tenente colonnello Ercole Arienzo, sottotenente<br />
Giuseppe Annovazzi, tenente Luigi Chiminelli, maggiore Ottone Panzer<br />
(vice-sindaco di Merano), maggiore Franco Maccagno, cap<strong>it</strong>ano Ugo<br />
Manganelli (Stalag 367);<br />
tenente colonnello pilota Carlo Marazzani (informazioni Aeronautica, ca-<br />
26<br />
l gen. Webe1'-PolSdamer Eiche); cap<strong>it</strong>ano Felician'i (capo di S.M .<br />
S~~~;t'ganizzazione giovanile <strong>it</strong>aliana) e maggiore Sandro Bonamici (fededel<br />
di Venezia), ambedlle ne) Lage1' X.E. di Hannover;<br />
rate n nello Carloni (in un Lager polacco non speciJi:cato);<br />
CO o ,te Luigi Meli (federale di SpalaLO), cap<strong>it</strong>ano Antonio 'Este (federa<br />
Icn~1 Gorizia) tenente Alberlo CameranO (membro del direttivo della fedele<br />
ione di La Spezia) oIonn.e1Jo Umberto Morera (fascista di vecchia dara;<br />
cap<strong>it</strong>ano Guglielmo tcidler (fascista di vecchia data), cap<strong>it</strong>ano Ugo<br />
:o~aso (vice-federale di Pisa), cap<strong>it</strong>ano Sedaro (vice-federale di Brescia),<br />
ente Bacdola (fascista di vecchia data), lenen! Giuseppe Sibona (fasc<strong>it</strong>e:<br />
di vecchia data), cap<strong>it</strong>ano Fernando Lorenzini (fasci la di vecchia da<br />
~) lenente co~onnell o afuri (fa cista ~i v~~~ia data): :a~<strong>it</strong>ano Pal~ran~<br />
(deputato fasClsta), tULlI nello Slalag dI. Mun IOgen [eme In un ~a,!"po dI<br />
eoncent7'amenlo s<strong>it</strong>uato netta stessa Localtlà dove vetlgono addestrali I volon.<br />
tari nelle <strong>SS</strong>, N.d.R.].<br />
«Alcuni membri di questo com<strong>it</strong>ato», aggiunge la lista, «dovrebbero<br />
avere contatti periodici con il Duce ed a tale scopo si propone di inviare in<br />
Italia il generale Biseo, aiutante di volo del Duce, il maggiore Marcello<br />
Vaccari, ex-prefetto di Napoli, il tenente Sommariva, ex-federale di Siena,<br />
e il tenente Spangaro, ex-federale di Trieste» 18.<br />
Il nucleo di questi fascisti berlinesi che non possono muovere un d<strong>it</strong>o<br />
senza il permesso dei tedeschi intuisce di esser tagliato fuori da ogni possibil<strong>it</strong>à<br />
di decisione nel futuro pol<strong>it</strong>ico di quella parte dell'Italia non ancora<br />
occupata dagli angloamericani e tenta, in qualche modo, di inventare a<br />
proprio beneficio una funzione dirigenziale o, almeno, di consulenza presso<br />
gli alleati nazisti diventati padroni. L'onnipresente Berger si affaccia<br />
all'Ambasciata berlinese e trova un gruppo di federali e gerarchi fascisti<br />
«con decorazioni guadagnate nella lotta contro il nemico". I federali e i gerarchi<br />
circondano l'alto ufficiale delle <strong>SS</strong> e questi spiega che «i prigionieri<br />
<strong>it</strong>aliani verranno tutelati nel modo più rapido », che verranno fatti passi<br />
«presso il comando della Wehrmacht affinché agli ufficiali siano rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />
la pistola e il denaro tolti", che si procederà alla nomina dell'ambasciatore<br />
e che «si terrà conto dei suoi consigli ».<br />
«Ho chiar<strong>it</strong>o a questa gente», è sempre Berger che informa per iscr<strong>it</strong>to<br />
Himmler, «che non si tratta adesso di creare un grosso eserc<strong>it</strong>o, ma di mettere<br />
assieme soltanto alcuni battaglioni con uomini particolarmente fedeli e<br />
attivi e soldati senza macchia, e poi di ampliare questi battaglioni. In questo<br />
modo il governo repubblicano sarà serv<strong>it</strong>o meglio ». Il discorso su questo<br />
punto deve essere stato abbastanza vivace con richieste precise da paNe dei<br />
fascisti (e tutte respinte) di un nuovo eserc<strong>it</strong>o autonomo <strong>it</strong>aliano agli ordini<br />
di Mussolini, ma Berger aggillnge: «Ciò è stato cap<strong>it</strong>o».<br />
Poi riferisce un fatto nuovo. «Nella conversazion è entrato an he un<br />
27
certo colonnello Canevoi (), il vero tipo del reazionario. [Si tratta di Emi_<br />
lio Canevari, v<strong>it</strong>erbese già combattente della prima guerra mondiale<br />
scr<strong>it</strong>tore di cose mil<strong>it</strong>ari, con ufficio presso il giornale di Farinacci "Il Regi_<br />
me fascista", a Cremona, che poi diventerà segretario generale dell'eserc<strong>it</strong>o<br />
repubblicano con Graziani, N.d.R .] . Egli mi ha ~ostr~to un test.o d'accordo<br />
con il comando della Wehrmacht , ed il colloquIO gh era partl.colarmentl}<br />
penoso. Egli ci ha co~unicato che era poss~bile a\les~i:,e un ~~rto nu~ero di<br />
divisioni e che una di esse doveva portare tl nome di Camicie Nere . Non<br />
deve più' essere usato, ha detto, il nome "Milizia". Che cosa ci . sia in questo<br />
accordo» comunica Berger a Himmler, «non lo so; sarebbe Interessante<br />
) .' .,<br />
saperlo. Nel frattempo - ho spiegato - andremo avatl .n01, e. n1 sl1amQ<br />
già per arrivare ad una certa conclusione. Quando tutti gl! u~mln.1 saranno<br />
raccolti avremo a Miinsingen circa 13 mila volontari, e tra di essI un grosso<br />
num~ro di ufficiali. Soltanto dalla Francia del Sud è annunciato un tre:<br />
no con 450 ufficiali e 367 sottufficiali. Inoltre arriverà da Belgrado un<br />
gruppo della forza di un reggimento della Milizia» 19. Il gruppo, noto come<br />
"Reggimento De Maria" [Miliz-Regiment de Maria /Po9L dal .nome del<br />
suo comandante, verrà spostato, invece, a Praga e arnvera In ltaha saltando<br />
Miinsingen: ma ne parleremo più avanti.<br />
La principale preoccupazione del segugio di Himmler che bazzica nei<br />
circoli fascisti di Berlino è quella di sapere cosa diavolo contenga quel pezzo<br />
di carta fatto balenare dal colonnello Canevari. Berger avvisa Himmlllt<br />
di avere incaricato di accertarsene l'<strong>SS</strong>-Gruppenfuhrer Jurs. I documenti<br />
raccolti negli archivi americani non riferiscono sul risultato di questa inchiesta<br />
ma noi sappiamo da altra fonte che pochi giorni prima di quel\~<br />
vis<strong>it</strong>a (ù Berger all'Ambasciata <strong>it</strong>aliana di Berlino, e precisamente il 16 ot,<br />
tobre Canevari era giunto in aereo da Verona al Quartier Generale della<br />
We h~macht , cioè alla "tana del lupo" di Rastenburg. Canevari era stato ri·<br />
cevuto la sera prima da Mussolini a Villa Feltrinelli, e a lui aveva mo tl'1l'<br />
to un promemoria 20 su una conversazione avvenuta tr~ il mar~sciallo Gra·<br />
ziani e il generale Buhler, capo di S.M. del feldmaresCiallo Keltel. .<br />
La Wehrmacht, questo era il succo del foglio in mano a Canevari,<br />
avrebbe provveduto ad addestrare quattro divisioni di fanteria da i.mpiegart<br />
in Italia, e "addestramento sarebbe durato quattro mesi. Sarebbero state<br />
chiamate alle armi le classi del 1924 '25, '26 e '27. gli <strong>it</strong>aliani avrebbero<br />
messo a disposizione dei tedeschi 30 mila uomini per la difesa costiera ed<br />
aerea mentre per assicurare le retrovie dell'eserc<strong>it</strong>o germanico i nazisti<br />
avrebbero schierato 24 battaglioni di polizia, in buona parte con volonta~<br />
<strong>it</strong>aliani (e questo era un comp<strong>it</strong>o delle <strong>SS</strong>). <strong>Le</strong> quattro divisioni <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di<br />
fanteria sarebbero state pronte ai primi di giugno del 1944, mentre per lì<br />
fine di quell'anno era prevista una divisione corazzata <strong>it</strong>aliana, con malI!<br />
riale tedesco, da formarsi al centro di motorizzazione di Wunstorf, una<br />
trentina di chilometri ad ovest di Hannover.<br />
28<br />
Due erano, dunque, sulla carta i gruppi mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani in gestazione:<br />
la rvli1!zia fascis~a ar.fida.la al duce a Renalo Ricci le divisioni repubblicane<br />
di Can varI e Grazlam. Ambedue sarebbero opravvissu!i: il primo assorb<strong>it</strong>o<br />
dalle formazioni della Guardia N azionale Repubbli 'ana, il secondo<br />
rappresentato d a l~e divisioni Italia, Lillo1'io, San Marco e M071terosa. 1a<br />
un terzo gruppo Il avrebbe pl'eceduti, quello voluto da fimmler, cioè le S<br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong> organizzate in balta lioni di marcia portati ub<strong>it</strong>o dalla Germania<br />
nei punti strategici dell Italia settentrionale per far fronte alle prime for<br />
J11llzioni partigiane. Da questo nucleo di fed lissimi un anno dopo, mentre<br />
la guerra stava per finire sarebbe nala la 29. WaJJen-C,·enadier-Divi.rion,<br />
dot (<strong>it</strong>alienische Nr. 7).<br />
«Fucilm'e gli ufficiali che resistono))<br />
Gli arruolamenti erano avvenuti in fretta: in parte non irrilevante per genuino<br />
entusiasmo fascista, in parte per sfuggire allo spaventoso trattamento<br />
riservato dai tedeschi ai «trad<strong>it</strong>ori di Badoglio». Due ordini dell'OKW<br />
(Oberkommando Wehrmacht) del 15 e del 30 settembre 1943, poi sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />
da nuove direttive [ordine del Comando Supremo delle Forze Armate Germaniche<br />
n. 005282/43 g. Kdos. WEST/ Qu 2 (S)], stabilivano che «gli ufficiali<br />
dei reparti <strong>it</strong>aliani che hanno acconsent<strong>it</strong>o a che le loro armi cadessero<br />
nelle mani degli insorti o che si trovino addir<strong>it</strong>tura dalla parte degli insorti,<br />
una volta presi prigionieri vanno fucilati con procedimento sommario»,<br />
mentre per i soldati era previsto il duro campo di concentramento.<br />
«Previe istruzioni particolareggiate del R eichsfuhrer-<strong>SS</strong>», veniva previsto<br />
anche «l'impiego dei soldati fedeli all'alleanza nelle un<strong>it</strong>à della Milizia<br />
sotto forma di reparti di polizia, fuori dai confini d'Italia, per la lotta con~<br />
tra le bande ». Interi reparti <strong>it</strong>aliani non ancora sgomberati dalla Polonia<br />
dopo il rientro dell'ARMIR (cioè l'Ottava Armata <strong>it</strong>aliana che combattè in<br />
Russia nel 1942-43) per salvarsi dai Lager passarono ai tedeschi e finirono<br />
in questo mod~ nuovamente sul fronte russo, opposti ai partigiani. La Waffen<br />
Mzltz funZIOnò anche all'Est, totalmente sganciata dai battaglioni allest<strong>it</strong>i<br />
a ~ii~singen 21, : molti <strong>it</strong>aliani che pensavano, essendosi consegnati ai<br />
tedeschi, di tornare 111 qualche modo in patria, morirono in una dura e<br />
st.rana guerra nelle foreste polacche e persino nell'ultima, disperata difesa<br />
di B~dapest, alla quale parteciparono in oltre duemila, e dei quali non<br />
sappiamo niente.<br />
A Siedlce, in Polonia, nell'autunno del 1943 c'erano diecimila <strong>it</strong>aliani<br />
eh' ,' .... . ,<br />
.: vemvano portati ogm gIOrno 111 camIOn ad eseguire lavori stradali. I<br />
plU deboli morivano sul posto, altri erano falciati dalle malattie infettive e<br />
dalla denutrizione. A <strong>Le</strong>opoli gruppi di mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani venivano spinti su<br />
una passerella lanciata su un fossato in fondo a via J anowska e abbattuti<br />
29
con un colpo alla nuca: quando cadevano finivano su un grande fuoco pre.<br />
parato dai tedeschi 22. Nel bosco di <strong>Le</strong>sienice i mil<strong>it</strong>i della Gestapo abballe.<br />
vano gli <strong>it</strong>aliani a raffiche di m<strong>it</strong>ra.<br />
Migliaia e migliaia di ufficiali e soldati provenienti dall'Austria e dalla<br />
Jugoslavia finirono a Biala Podlaska. C 'era un campo di 120 baracche SOr.<br />
vegliato dai tedeschi e dagli ucraini, che seminavano il terrore con esecu.<br />
zioni cap<strong>it</strong>ali all'ordine del giorno. Fu qui che arrivarono alcuni gerarchi<br />
fascisti del gruppo di Berlino a far propaganda per gli arruolamenti<br />
nell'eserc<strong>it</strong>o tedesco, W ehrmacht e <strong>SS</strong>. Nel mese di ottobre del 1943 un mi.<br />
gliaio di prigionieri affamati accettò di battersi sul fronte orientale; in OG.<br />
vembre un altro scaglione cedette e passò nelle <strong>SS</strong>: nelle file di questi li<br />
laureato in farmacia Antonio Torinesi, già dell'ARMIR. Lo aggregarono Co.<br />
me tenente ad un reparto san<strong>it</strong>ario delle <strong>SS</strong>, addetto al magazzino ed alla<br />
distribuzione dei medicinali. Catturato dai partigiani nel gennaio 1944 sul.<br />
la strada di Rusti Brod, chiese clemenza: «La mia famiglia ab<strong>it</strong>a nei <strong>Le</strong>ni.<br />
tori occupati dalla Germania», disse, «certamente eseguiranno rappresagl<strong>it</strong><br />
contro di essa". I partigiani polacchi lo lasciarono libero 23. Gli altri lennero<br />
duro: mangiavano erba, radici e persino bruchi, diventarono degli spettri<br />
e cominciarono a morire appena giunse il terribile inverno. I superst<strong>it</strong>i costruivano<br />
casse con tavole sbozzate dagli alberi e portavano quei poveri Coro<br />
pi al cim<strong>it</strong>ero, su un carretto.<br />
Nicola Grandi, un alpino della Tridentina, battaglione Morbegno, fini<br />
a Christenstadt, vicino a Breslavia, dov'era una fabbrica di dinam<strong>it</strong>e;<br />
«Dopo un mese venne un gerarca (Anfuso ): ci radunarono nel cortile I:<br />
chiesero chi voleva partire e combattere per l'Italia, con Mussolini. Furono<br />
molto pochi. Ma era una disperazione. Davano un pezzo di pane da tagliare<br />
in cinque fette per cinque persone. Si giocava alla morra per la distribu<br />
zione. C'era chi credeva di averne un pezzo più grande degli altri, magari<br />
soltanto un grammo in più. M a quando l'avevi in mano era piccolo ome<br />
gli altri. Ho dalo via l'orologio per un chilo e mezzo di pane. Prendevo lè<br />
pelli delle patate, le seccavo e le mangiavo. Una fame incredibile. E ravamo<br />
in ottantamila. Gli ufficiali erano in un altro Lager. Dieghi, aiutante maggiore<br />
del comando gruppo Bergamo, è passato alla Monterosa,<br />
fi nì con i tedeschi» 24 .<br />
A Chelm Lubelski, presso Lublino, c'erano diecimila soldati e ufficialì<br />
<strong>it</strong>aliani provenienti dalla Grecia , dalla Jugoslavia e dall'Alto Adige. Ottomila<br />
vennero spostati a Czestochowa e nel forte di Deblin-Irena.<br />
che accettarono di collaborare ebbero cibo e una certa libertà, gli altri<br />
rono le peggiori angherie: isolamento, razioni ridotte, bastonate. Gli<br />
lati veni'vano portati all'ospedale del campo, da cui non r<strong>it</strong>ornavano pi ò.<br />
Molti sospettano che venissero soppressi con iniezioni di fenolo.<br />
Altri furono fucilati . Il primo ufficiale di grado elevato assassinato in<br />
Polonia fu il generale Alberto De Agazio: morì nel campo di conceOlra-<br />
enlO di Antoninow (distr etto di W ag'rowiec, nel voivodalO di Poznan).<br />
~ le mesi dopo, il 24 novembr 1943, neUo stesso OJlag (Olfiziel'slager)<br />
\irono per gli stemi i generali D avide Dusrnet e ' mben o D i Giorgio. Il<br />
~; gennaio, sempre per stenti, pirò il genera le Rodolfo TOl'resan segu<strong>it</strong>o<br />
'ù tardi dal generale Chiappi Armellini.<br />
pJ A <strong>Le</strong>opoli i nazisti procedettero a fucilazioni in massa. Caddero davan ti<br />
al plotone di esecuzione parecchi generali (tra cui Enrico Manganini, Al·<br />
fredo F ornarolli e G iuseppe Gampoti) tre colonnelli (Luigi M aganini ,<br />
Carlo Stefanini e Achenzo) e ci nquanta ufficia li di vario gl'ado. N e sono<br />
stati identificali ventiquattro, e i loro nomi sono questi: Gino Capusso<br />
Luigi Fuzaroli, Tommaso erafini, E nrico Fornarolli , Nino M an to,<br />
Eduardo M anganini, Alfredo L ombardi, Livio orsini Giovanni G iacomini,<br />
Luigi Stefanini, Cleno Persini, Riccardo Castellani, Tullio Persianini,<br />
Marino Delnieri, Gino Valentini, Luigi Savo, Riccardo Sabo, Alfredo Morossi,<br />
Eduardo Storelli, Giovanni Beniami, Emanuele Vicenti, Lorenzo Veranini,<br />
Alfonso Toscano. Ma i morti furono migliaia, tutti colpevoli di non<br />
voler aderire agli appelli di H<strong>it</strong>ler 25.<br />
Ai soldati e ufficiali che - in preda al terrore o per vera spinta ideale<br />
_ avevano accettato di far parte delle un<strong>it</strong>à con la "testa da morto" il<br />
Reichsfuhrer-<strong>SS</strong>, che conosceva bene quanto contasse per un prigioniero<br />
una razione abbondante, concedette l'alimentazione prevista dalla "colonna<br />
B" (Spalte b) delle diete giornaliere tedesche (tra l'altro 1200 grammi di<br />
patate fresche al giorno e verdura). Come presentare un osso con un po' di<br />
carne ad un cane affamato: alcuni, stremati, resistettero sulle prime a<br />
quell'offerta allucinante, ma poi, in UO' secondo tempo, cedettero 26. « La fame<br />
era orribile ", ricorda il tenente Mario Mari, che tuttavia resistette fino<br />
alla fine, «ottundeva ogni altra sensazione, tranne l'istinto di conservazione<br />
e il desiderio di r<strong>it</strong>ornare in Italia>, 27.<br />
30
CAPITOLO II<br />
ARRIVANO I BATTAGLIONI DEI VOLONTARI:<br />
EX-ALPINI, BERSAGLIERI E CAMICIE NERE<br />
Sono tutti schedati<br />
La partenza da Mi.insingen verso l' Italia avviene nella seconda metà di no.<br />
vembre del 1943, dopo un addestramento affrettato e in certi casi caotico.<br />
Partono soldati e ufficiali che faranno parte delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> vere e proprie<br />
ed altri che finiranno, in qual<strong>it</strong>à di Hilfswilligen (collaboratori) nei bat.<br />
taglioni <strong>SS</strong> di polizia. Nel 1'ruppen- Obungs-Platz del Wi.irttemberg tutti i<br />
volontari sono stati schedati, selezi.onati, indottrinati pol<strong>it</strong>icamente sugli<br />
obiettivi del nazismo e sottoposti ad un addestramento formale diverso da<br />
quello a cui erano ab<strong>it</strong>uati nell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano. La loro v<strong>it</strong>a è stata passati!<br />
al microscopio come si usa per ogni aspirante <strong>SS</strong>: nei registri dell'ammini.<br />
strazione mil<strong>it</strong>are tedesca finiscono anche i nomi e gli indirizzi dei familiari<br />
in Italia. Una precauzione chiara ed espressa in chiare parole, di rivalsa c<br />
di punizione nel caso di po $ibili diserzioni. La maggior parte dei rep
Baumgartner (Augsburg), Aloysius Bonig (Aachen), Robert De<br />
(Cuxhaven), Hermann Doscher (Freiburg), Hans Kreuzer (Ulm),<br />
Ligon (Bromberg), Alfred Schulz (Amburgo) e il tenente della Schutzpoli.<br />
zei della riserva J ulius Kern (Vienna).<br />
Comandanti di compagnia m<strong>it</strong>raglieri: i sottotenenti della Schulzpo[j.zèj<br />
Georg Goedeke (Gleiw<strong>it</strong>z), Eberhard Haupt (Recklingshausen), Ktl'l'I<br />
Nennmann (Lipsia), Adolf Beneke (Dortmund), Jasef Billen (Colonia) e il<br />
sotto tenente della Schutzpolizei della riserva Paul Schubert (Plauen).<br />
Comandanti di plotone: i sottotenenti della Schutzpolizei Walter Ah.<br />
nert (Dusseldorf), Wilhelm Auerbach (Aachen), Richard Barts (Bremen)j<br />
August Graef (Karlsruhe), Carl Haseker (Brux), Richard Jahn (Braun.<br />
schweig) e i sottotenenti della Schutzpolizei della riserva Paul Boehnke<br />
(Konisberg), Herbert Cichy (Breslau), Karl Eggard (Braunschweig),<br />
Theodor Frese (Magdeburg), Richard Grosse (Magdeburg), Botho YGn<br />
Seydl<strong>it</strong>z und Ludwigsdorf (Francoforte sul Meno), Franz Renner (Fran.cOl<br />
forte sul Meno), Heinz Schwe<strong>it</strong>zer (Wiesbaden), Hans Rottger (Bremen),<br />
Karl Maier (Monaco), Karl Goetz (Halle) e Hans Holst (Berlino).<br />
Comandanti di plotone (s. Gr. W.-Zilge): gli aiutanti di battaglia (Mei.<br />
ster) della Schutzpolizei Walter von Tryller (KdF.-Stadt), Friedrich ROS3<br />
(Mannheim), Richard Barth (Weimar), George Neudorfer (Sildelfingen).<br />
Bruno Kazmiersky (Anklam) e Alban Weigel (Chemn<strong>it</strong>z).<br />
Il Miliz-Regiment de Maria (Pol.) , composto di uomini di sicura fede<br />
nazifascista, è il primo a ricevere ul! inquadramento germanico, il più.1ici'<br />
no alla realtà delle <strong>SS</strong> h<strong>it</strong>leriane. E cosÌ compatto che diventerà il nucleò<br />
centrale della futura Waffen-Grenadier-Brigade der <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>al. Nr. 1) tra·<br />
sformandosi da un<strong>it</strong>à di polizia <strong>SS</strong> in un<strong>it</strong>à <strong>SS</strong> vera e propria 1 e quindi<br />
viene piazzato, senza che i reparti siano smembrati, nel capoluogo lombar·<br />
do, che è il punto più importante della pianura padana, nelle caserme di<br />
viale Suzzani 125 che si trovano alla periferia Nord della c<strong>it</strong>tà, nella zona<br />
Bicocca, e che Mussolini aveva fatto costruire, prima della dichiarazione dì<br />
guerra del 1940, per il 3° Bersaglieri.<br />
Dove vanno i battaglioni<br />
I battaglioni della Waffen Miliz che calano da Munsingen e da Praga (via<br />
Mestre) sono tredici, e al loro arrivo in Italia vengono dislocati - qualcuno<br />
alle dipendenze della 715. Infanterie Division (Ob. Sudwest) - in un<br />
arco di terr<strong>it</strong>orio che copre tutta la pianura padana e si affaccia all'Emilia,<br />
lontano dal fronte vero e proprio, quasi in parallelo - come vedremo in<br />
segu<strong>it</strong>o - ai battaglioni dei volontari della Polizia <strong>SS</strong>. Il loro comp<strong>it</strong>o, ma<br />
non lo sanno, è quello della «sicurezza interna» (Aufgabe: innere Sicher:·<br />
34<br />
. ) che significa caccia ai partigiani. La distribuzione delle un<strong>it</strong>à è quehf/I<br />
,<br />
sta:<br />
_ a Milano (e Monza) il I, II e III Battaglione che, assieme ad una<br />
pagnia comando reggi.mentale, formano il primo reggimento Milizia<br />
~:~ta e sono, appunto. agli ordini. del console della Milizia (grado pari a<br />
Ilo di colonnello) Paolo De MarIa. .<br />
q1.l C Il I Battaglion · è comandala dal pl"imo seniore (maggiore) della MiUzia<br />
rasciSl~ Carlo Federico degli Oddi e conta 25 ufficiali, 99 sottufricia\i e<br />
568 soldan. l' • l' d" di' v· . Go· cl<br />
Il n Baltag IOne e ag J 01" 101 e maggIOre IltorlO n e comprèn e<br />
28 ufficiali, 100 sottufficiali e 573 soldati.<br />
Il III Battaglione, agli ordini del tenente colonnello Giorleo, ha nel suo<br />
organico 25 ufficiali, 100 sottufficiali e 573 soldati.<br />
La Compagnia comando è composta da 34 ufficiali, 34 sottufficiali e<br />
339 soldati.<br />
_ a Torino il IV Battaglione, comandato dal maggiore Ereno Giona,<br />
che sarà poi sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal maggiore Del Soldato. Forza del reparto: 27 ufficiali,<br />
56 sottufficiali e 617 soldati.<br />
_ a Bologna (Borgo Pani gale) il V Battaglione, agli ordini del maggiore<br />
Giorgio Marzoli e composto da 31 ufficiali, 47 sottufficiali e 624 soldati.<br />
_ a Cuneo il VI Battaglione, comandato dal cap<strong>it</strong>ano Tullio Traverso<br />
e forte di 30 ufficiali, 101 sottufficiali e 576 soldati.<br />
_ a Casale il VII Battaglione, comandato dal maggiore Michele Michelini.<br />
Forza del reparto: 28 ufficiali, 85 sottufficiali e 576 soldati.<br />
- a Como (dopo un breve periodo sarà spostato a <strong>Le</strong>cco, sull'altra<br />
sponda del lago) l'VIII Battaglione, agli ordini del maggiore Carlo Pace e<br />
composto da 26 ufficiali, 100 sottufficiali e 573 soldati. Specializzazione:<br />
artiglieria.<br />
- a Lucca il IX Battaglione, comandato dal seniore Francesco Tognetti.<br />
Forza del reparto: 30 ufficiali, 99 sottufficiali e 574 soldati. Specializzazione:<br />
genio.<br />
- a Trieste il X Battaglione, agli ordini del seniore Valentino Fracasso<br />
e composto da 29 ufficiali, 96 sottufficiali e 384 soldati.<br />
- ad Aosta l'XI Battaglione, comandato dal primo seniore Gilberto<br />
Fabris ·e forte di 31 ufficiali, 72 sottufficiali e 371 soldati.<br />
- a Ferrara il Battaglione Ufficiali, agli ordini del colonnello Luigi<br />
De Pietri Tonelli e composto da 634 ufficiali, 24 sottufficiali e 136 soldati.<br />
~<br />
Un XIII Battaglione, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nella massima parte di volontari non<br />
considerati validi al servizio di prima linea, all'arrivo in Italia viene sganciato<br />
dal Comando Milizia Armata e messo a disposizione delle Forze di<br />
35
Polizia tedesche, come spiegheremo più avanti, quale «nucleo lavoratori ».<br />
Ma assieme a questi 8.585 uomini (976 ufficiali, 1.013 sottufficiali O<br />
6.596 soldati) ci sono anche un Comando di collegamento che serviva al<br />
tempo dell'afflusso dei volontari in Germania e che è stato sciolto e trasfo r •<br />
mato in Stato Maggiore <strong>it</strong>aliano agli ordini del tenente colonnello V<strong>it</strong>toriQ<br />
D~. Paolis (13 ~fficiali, 45 sottufficiali. e .136 mil<strong>it</strong>ari ~~ truppa), la band\<br />
milItare e persino un «complesso .artlstlcO» della MIlIzia Armata, cornI).<br />
nelle migliori tradizioni delle stan<strong>it</strong>ze cosacche ed ucraine che davano Spet.<br />
tacoli a favore dei tedeschi e che movimenterà la stagione teatrale del Nor~<br />
Italia con le sue manifestazioni di arte varia propagandistiche. In più l",<br />
<strong>SS</strong>-Stabskompanie del Comando Milizia Armata con ufficiali, sottufficiali e<br />
truppa 2.<br />
Essendo temporaneamente ammalato, il Generalmajor Hansen viene<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'<strong>SS</strong>-Obersturmbannfiihrer Johann-Eugen von Elfenau, che<br />
dal 6 dicembre 1943 si installa a 16 chilometri ad est di Verona, sulla stra.<br />
na per Vicenza. La villa non ha collegamento telefonico, ma von Elf<br />
provvede sub<strong>it</strong>o. Per le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> le sorprese non mancano: se il primo comandante<br />
è sudamericano, il secondo è addir<strong>it</strong>tura svizzero. Johann-Eugen<br />
von Elfenau - quarantasei anni, alto un metro e 78, magro, capelli neri a<br />
spazzola, occhi grigio-azzurri, viso allungato, lineamenti chiari - è nato<br />
infatti, il 18 agosto 1897 a Hausen a./ Albis, cioè in un piccolo villaggi~<br />
sulle colline a sud-ovest di Zurigo. È sposato, ha una figlia e<br />
svizzero. Ma fa parte di quel gruppo di ufficiali elvetici, i "frontisti",<br />
allo scoppio della guerra si è pericolosamente orientato verso il nazismo,<br />
Von Elfenau, tessera del part<strong>it</strong>o nazionalsocialista n. 450.700 (V),<br />
1940 comanda addir<strong>it</strong>tura un reggimento dell'eserc<strong>it</strong>o svizzero, è<br />
di carriera. Ma poi, imbevuto di idee total<strong>it</strong>arie, fa il gran salto e passa<br />
come altri ottocento svizzeri - nelle <strong>SS</strong>. La sua preparazione mil<strong>it</strong>are e<br />
suo carattere duro sono un buon biglietto da vis<strong>it</strong>a. Himmler lo accoglie<br />
me ufficiale di Stato Maggiore nella 8. <strong>SS</strong>-Kavallerie-Division "<br />
Geyer", che si farà una triste fama e che si sottoporrà a durissima prepara.<br />
zione anche nell' <strong>SS</strong>- Truppeniibungsplatz Debica, in Polonia, dove<br />
un battaglione speciale di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Nelle file della divisione di<br />
l'ex-colonnello svizzero matura un'esperienza durissima: è alla sua u<br />
che spetta il comp<strong>it</strong>o di « ripulire» alle spalle della Wehrmacht il +~~·~;+A~;., !I<br />
polacco e russo. Arriva fino alle soglie di Mosca, stermina partigiani e civili,<br />
incendia villaggi, semina il terrore. La storia ricorderà quella di ..<br />
con orrore: veri e propri professionisti del massacro. Ora von Elfenau è<br />
fronte <strong>it</strong>aliano, e Himmler gli affida il comp<strong>it</strong>o di organizzare con polso si·<br />
curo i volontari che arrivano da tutte le parti. Il colonnello svizzero ci si<br />
mette d'impegno, anche se il suo comp<strong>it</strong>o è più lieve: alla fine della guerra,<br />
nel maggio 1945, verrà catturato dagli americani a Bolzano, assieme agli<br />
36<br />
{[iciali che circondano l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfiihrer Karl Wolff, che ha tratta<br />
U la resa con gli americani.<br />
to I volontari <strong>it</strong>aliani non hanno uniformi appropriate, ma prima che i<br />
biHtìlglioni lasci no Munsingen Praga esse sono già state ordinate: natu-<br />
~Imente si tratta in massima parte di materiale recuperalO (in particolar<br />
l't> .<br />
giacche da paracaduusLa) nei magazzini dell'ex-regio eserci to (i tedeschi vi<br />
hanno prelevato ben tre milioni di capi di vestiario ed equipaggiamento e<br />
scarpe, con i quali hanno tivest<strong>it</strong>o una parte della Weh1'1nacht) mentre per<br />
j gl'adi e per .le prime insegne l'incarico viene affidato al comando delle S<br />
a Berlino. Contemporaneamente secondo lo schema classico delle formazioni<br />
himmleriane, il comando ha anche formulato, prima di mettersi in<br />
marcia per l'Italia, le richieste di armi, cavalli e automezzi. Il capo di Stato<br />
Maggiore Schuberth dell'Hochste <strong>SS</strong>-und Polizeifiihrer in Italien, Befehlshaber<br />
der Ordnungspolizei, avverte intanto con una sua nota del 7 dicembre:<br />
«Dopo la vestizione è prevista la concessione entro breve tempo delle<br />
licenze (ma soltanto nell'amb<strong>it</strong>o del terr<strong>it</strong>orio soggetto al 14° Corpo d'Armata)>><br />
3.<br />
Alpini nazi a Cuneo<br />
Il VI Battaglione sbarcato a Cuneo è il primo a capire che il viaggio di r<strong>it</strong>orno<br />
in Italia avrà un "prezzo". Lo ricorda, inconsapevolmente, un trafiletto<br />
pubblicato nel primo numero del giornalino del reparto, stampato a<br />
cura dell'Ufficio Propaganda del Battaglione nella tipografia cuneese<br />
S.A.S.T.E. - Stabilimento Ed<strong>it</strong>oriale Tipografico. Il giornalino si chiama<br />
"Folgore" ed ha stilizzata nella testata una freccia che guizza in avanti e<br />
colpisce il nemico. Il trafiletto è int<strong>it</strong>olato Tristezze.<br />
«Chi potrà dimenticare quel 22 novembre - Santa Cecilia», dice l'ufficiale<br />
che ha scr<strong>it</strong>to l'articoletto e che si firma S.S., cioè con la sigla della<br />
formazione. «Vivesti due giorni in una atmosfera di sogno tra canti e risa.<br />
Non sapevi dove ti portavano: ma che t'importava purché fosse in Italia! A<br />
Verona ti parlarono di Cuneo quale destinazione. Non la conoscevi, ma fosti<br />
contento lo stesso. Avresti trovato dei volti amici, i tuoi volti, quelli <strong>it</strong>aliani.<br />
Saresti stato a casa tua, insomma. Ti avrebbero amato, festeggiato,<br />
come fratello, figlio. Ti avrebbero sorretto, incoraggiato, consolato, dopo<br />
tanti mesi di dolore!<br />
E invece ... Attraversasti le vie della c<strong>it</strong>tà col tuo sol<strong>it</strong>o passo marziale, il<br />
migliore passo della tua v<strong>it</strong>a mil<strong>it</strong>are, cantando con tutta la forza della tua<br />
giovinezza e della tua gioia. Ma ad un certo punto sentisti che il tuo canto<br />
era come una stonatura ed un nodo ti prese alla gola e soffocò la tua voce.<br />
Strade deserte, qualche donna alla finestra, c<strong>it</strong>tadini che si recavano al la<br />
Voro. E tutti ti guardavano con gelida indifferenza. Sentisti freddo, nono-<br />
37
stante il sole. Pensasti alla Grecia, alla Croazia, alla Slovenia, all' Alban<br />
al Montenegro. Anche là ti guardavano cosÌ. Avesti un brivido e un<br />
dolore al cuore. Non te l'aspettavi» 4.<br />
Ma c'è un'altra testimonianza di quei giòrni lontani. « Una sera », rac.<br />
conta Nuto Revelli, «andai davanti alla caserma Cesare Battisti del 2° 1\).<br />
pini, quella della Cun ee n ~·e. Mi avevano detto che erano tutti alpini d e l1~<br />
Tridentina, catturati al Brennero, volevo vederli. lo ero già partigiano, ma<br />
siccome mi trovavo in convalescenza per fer<strong>it</strong>e e congelamento in Russia<br />
tentai. Che i miei alpini fossero adesso con i tedeschi mi sembrava impossi.<br />
bile. Alle sei e mezzo, all'ora della libera usc<strong>it</strong>a, ero là davanti alla caserma.<br />
Sono usc<strong>it</strong>i tutti insieme. Una gran confusione. Erano vest<strong>it</strong>i proprio<br />
da alpini: cappello da alpini, mantella corta, l'uniforme grigioverde della<br />
naja, le fasce mollettiere. Guardavo quei visi, non conoscevo nessuno. Poi<br />
ho visto tre sottufficiali. Sapevo che c'erano dei valtellinesi tra quei soldati t<br />
dei bergamaschi, me l'avevano rifer<strong>it</strong>o. Dopo tre giorni che erano a C unCQ<br />
.Jandavano in trattoria e dicevano: "Veniamo dal Milanese, dalla Berga ma_<br />
sca, dal Bresciano ... ". F ermo i tre sottufficiali e dico che sono fratello di Un<br />
disperso in Russia. Uno di questi era M anzolini [Damiano Manzolini, na.<br />
to il 77 dicembre 7976, che neLL'agosto del 7944 sarà proposto per una de.<br />
corazione germanica dal suo comandante di compagnia, tenen te GiuselJ l<br />
E tter, per il suo (( comportamento coraggioso)) nei rastrellamenti di parligiani<br />
di R oreto e Pra Catinat, N.d.R.]. Manzolini mi guarda un po' e di ce:<br />
"Ma lei è il tenente Revelli ... ". L'ho preso per un braccio e l'ho portato<br />
via. Gli altri due se ne sono andati senza capir niente. " 10 sono un ribelle",<br />
gli dico, "come fa a conoscermi ".<br />
"Non ero del suo battaglione", risponde, "ma di un altro, dell' Edolo.<br />
Mi ricordo di lei fer<strong>it</strong>o all'ospedale da campo della Tridentina".<br />
"Ti parlo chiaro", aggiungo: "io sono partigiano, tu sei un fascista".<br />
"Noi non siamo fascisti", risponde Manzolini, "ma dei poveri ctisti<br />
che, dopo aver fatto la Russia, Dio Santo, 1'8 settembre eravamo al Brcnnero.<br />
Ci hanno caricati sulle tradotte, maledetti, e portati fino al N ord.<br />
Siamo andati di nuovo su, lei si immagina cosa significa questo. poi abbiamo<br />
ader<strong>it</strong>o per venire qui. Siamo disperati, altrimenti scapperemmo. Ma<br />
abbiamo paura di scappare perché ci hanno schedati. Abbiamo paura per le<br />
nostre famiglie".<br />
"Guarda, io ti capisco, perché sei stato in Russia, l'importante è sapere<br />
che non sei fascista".<br />
"Non c'è nemmeno un fascista in mezzo a noi. Siamo dei poveri diavoli"<br />
.<br />
" Per me puoi essere prezioso, essendo là dentro. Inutile che ti dica ·di<br />
scappare: hai paura per la famiglia. Stabiliamo un contatto continuativo: tu<br />
mi dici tutto quanto succede nel reparto".<br />
38<br />
Ci siamo trovati alcune volte. Mi ha giura lO he non avrebbe mai spasui<br />
partigiani, perché sapeva che tra quelli in montagna c'era gente<br />
ra lo mC. Manzolini mi comunicava gli ordini di spostam ento delle compa<br />
(O~ema il gioco è durato poco. È andato avanti fino a lullO il dicembre.<br />
gnle, . '1 5<br />
. lui è spanto con I reparto» .<br />
1'01 Ali improv v i s~, il. 9 ~ ice mbr e, i.1 ba ll ag ~i~n e viene im p ie~to in ~n att.ac:<br />
, ,ntfO i partigIani di Boves chc, andali In Valle tura, SI sono mscdmu<br />
CO ;nadio, banno innalzato il tricolore e proclamato il luogo "cillà libera".<br />
;1 battaglione di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> appena arrivato dalla Germania viene aggr -<br />
ad una colonna tedesca e mandato all'attacco. D opo un giorno e mezzo<br />
:~ tduri combattimenti gli alpini passati alle <strong>SS</strong> ed i tedeschi ha nno ragione<br />
d~lla resistenza ~ e i pa rtigiani ch ~ si .di. s p ~ rdno e ri ~ ntra n o po~ ~ Bo~ e s. I<br />
deschi e gli ilaha nl fanno alcuJlJ pnglOJlIcn , tra CUI un sotlufflclale IOglele<br />
passato nelle fil e della resistenza e li portano a Cuneo: qui tutli, com<br />
S~C!si i. fer<strong>it</strong>i, vengono fucilati 1'11 di cembre 6 •<br />
p Presidente del tribunale mil<strong>it</strong>are volante è il vice-comandante del baltaglio<br />
ne <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alia ne, Aldobr~ndino Allodi, sedicente tenente dei paracadutisti<br />
e amante delle guasconen e. «Combatteremo con tutte le nostre forze», ha<br />
serino nel breve ed<strong>it</strong>orial del primo numero del giornalino del battaglione.<br />
. AbPiamo fede in noi questo ci basta, ci basta per vincere! T utto non è<br />
porduto ... La nostra bandiera arà lavata nel no tro sangue nuovamente il<br />
nostro bel so<strong>Le</strong> risplenderà ulla nostra terra benedetta da Dio - da quel<br />
Dio Grande e Onnipotent - che ci illuminerà e che ci rarà compiere le<br />
più grandi e le più nobili imprese » 7.<br />
Pochi giorni dopo la fucilazione dei prigionieri si sposa. Prende in moglie<br />
la figlia di un trattore di Cuneo (il locale era il "Pan di Spagna") e si<br />
fa portare in duomo su un landau con un tiro a quattro. In~ossa l'uniforme<br />
di <strong>SS</strong> e si comporta come un moschettiere dell'Ottocento. «E stata una manifestazione<br />
mondano-mil<strong>it</strong>are», ricorda Nuto Revelli. «Il duomo, in via<br />
Roma, era pieno di fascisti e di curiosi. Hanno fatto un sacco' di fotografie»<br />
s.<br />
Quello di Vinadio è stato il primo duro impatto dei volontari con la<br />
realtà <strong>it</strong>aliana: Himmler li ha arruolati non per fare bella figura in prima<br />
linea, ma per portar avanti la lotta ai guerriglieri che minacciano le retrovie<br />
delle grandi un<strong>it</strong>à naziste. Il battaglione ha due morti, il caporalmaggiore<br />
Pasquale Mùoio e il soldato Ilario Piccolo, mentre il tenente Vincenzo<br />
Colonna viene portato all'ospedale in gravi condizioni. Due ufficiali delle<br />
<strong>SS</strong> vengono presi prigionieri a Gaiola, dove avevano stabil<strong>it</strong>o un posto di<br />
blocco con un gruppo di soldati, ed erano stati sorpresi in un colpo di mano<br />
della banda Boves-Peveragno di Ignazio Viano Il comandante partigiano si<br />
è buttato su un lettino per riposare e accanto a lui è Nardo Dunchi.<br />
« I due ufficiali erano giovani» racconta Dunchi, «non tanto alti.<br />
- Beh! - fece uno, il più piccolo di statura.<br />
39
- Cosa vorresti dire - chiese Viano<br />
- lo resterei volentieri con voi - rispose quello.<br />
Vian parlava sempre con grande proprietà di linguaggio. Perciò diss\!:<br />
Tu hai usato un condizionale.<br />
Volevo dire se mi volete, ecco.<br />
Come ti chiami<br />
Dario Capellini.<br />
Sei accettato, e ti consegno la postazione n. 1.<br />
Grazie, signor cap<strong>it</strong>ano. Mi comporterò meglio che posso.<br />
Ne sono convinto.<br />
Poi all'altro: - E tu<br />
L'altro era forse ancora più giovane, un tantino più alto e un<br />
più perbenino. Lui disse che preferiva andarsene a casa. Aveva fatto<br />
manda nella <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana perché in Germania si moriva di fame. Odiava<br />
~uerra, ammazzare e farsi ammazzare. Avrebbe voluto rivedere sua<br />
ma e se ne sarebbe andato a casa, visto che ora non temeva più l'a<br />
glie alla famiglia perché considerato prigioniero dei ribelli e fucilato.<br />
Dario uscì con me sulla piazza di San Giacomo e, mentre<br />
giù verso Castello, mi raccontò della Germania e della fame che aveva<br />
ferto. Veniva dalla Grecia, dove era stato catturato dopo 1'8 settembre.<br />
feriva morire su una m<strong>it</strong>ragliatrice anziché di fame, come sarebbero<br />
tutti i prigionieri <strong>it</strong>aliani in Germania. A lui piaceva fare il ribelle. A<br />
dei conti da regolare con i tedeschi. Mi raccontò dei vagoni piombati,<br />
lungo viaggio senza mangiare dalla Grecia alla Germania, delle umili<br />
ni e delle sevizie che avevano dovuto subire. E infine mi disse che,<br />
arrivato a Cuneo, aveva dovuto piangere. - lo sono delle Cinque Terre<br />
spiegò. A casa mia si fa il vino buono e appena arrivato sono andato a<br />
un bicchiere. Non ne assaggiavo da mesi. C'era una donna nell'osteria e<br />
ha chiesto se ero uno di quelli venuti per combattere i "nostri". Non<br />
vo niente di voi, dei "nostri". Mica ci avevano detto che venivamo a<br />
battere contro gli <strong>it</strong>aliani! Sicché mi sono accorto che tutti ci odiavano,<br />
ci consideravano peggio dei tedeschi, ed ho pi'anto nel r<strong>it</strong>ornare in<br />
ma,,9.<br />
Dario, insegnante elementare, sottotenente di complemento di .~.,,~" .....<br />
parteciperà pochi giorni dopo (27 dicembre 1943) con la banda di<br />
all'assalto all'aeroporto di Mondovì sparando contro gli aerei tedeschi<br />
piste, finirà nelle Alpi Apuane e diventerà vice-comandante della<br />
Garibaldi "Gino Menconi": un partigiano famoso e pieno di coraggio,<br />
la v<strong>it</strong>a tormentata. Altri, meno fortunati di lui, seguiranno il suo p~n·m,1t ••<br />
in altri settori dell'Italia settentrionale, ma moriranno in combatti<br />
contro i nazisti: il loro nome è scr<strong>it</strong>to sulle lapidi dei caduti partigiani.<br />
40<br />
' fi'n<strong>it</strong>i nella polizia <strong>SS</strong><br />
(lI/di l ,I Z<br />
al gente sfOflunata: coloro che si sono presentati come volontari nel-<br />
C'è 'S lr~nvece che ai reparti ordinari, si sono visti passare ai l'eggimenti di<br />
le ~ . e, I tedeschi hanno fretta di cost<strong>it</strong>uire reparti per assicurare le spalle<br />
nGhzl3. I ('(. l' . d' b<br />
Il'" <strong>it</strong>à della Wehrmacht de le .).) e premono per a COStllUZlon I alall~.un.<br />
con gli <strong>it</strong>aliani - fasci ti o meno - rastrellati con mille promesse,<br />
~ag. IO~~o luogo quella di un buon v<strong>it</strong>to. Il 24 s ttembre 1943 il generale<br />
~,P~~fl Mil<strong>it</strong>iirbefehlshaber Ober<strong>it</strong>alien, comunica agli Alti Commissari<br />
\~ p~ovince di Bolzano, Trento e Belluno che «nei settori della popolap.t!r<br />
. sudtirolese si sono prc cntati al Servizio d Ordine sudtirolese circa<br />
Zln~la uomioi per la guardia ai ponti , agli impianti industriali e agli altri<br />
seJIIll<br />
ctti di rilevante importanza. La W. ehnnac I<br />
11 o<br />
l<br />
tre a<br />
11 a razJ.One<br />
.<br />
Vlven<br />
..<br />
pa-<br />
:à lO lire al giorno alle g.u~rdie ~ 12 lire ~ l :apoposlO, ass!curand~ l~<br />
cssal'ia protezione con lulll I mez.Zl aUe famlghe delle guardie» 10_ DieCI<br />
nec R . },<br />
lire equi,valevano allora ad un e!C~lSmar t. . . .<br />
Il ) 0 o tobre 1943 nasce con glI altoalesml della zona di Bolzano e un<br />
" ruppo quadri" di 250 sottufficiali e soldati il Poi. Rgt. Sildti7'01, che dignta<br />
poi il 29 ottobre il 10 Reggimento di polizia <strong>SS</strong> Bozen, Poi. Rgt, Bove<br />
. l dii" ,. .<br />
re n . Usato nei rastrellamenti a Roma ne corso e Inverno, sara pOi COIn<br />
volto nell'attentato di via Rasella che causerà, il 23 marzo 1944, il massacro<br />
delle Fosse Ardeatine, con 320 ostaggi civili uccisi per rappresaglia. A<br />
questo reggimento ne seguirà un secondo (Pol.-Res. II Rgt. filr allgemeine<br />
Sicherungsaufgaben), poi un'un<strong>it</strong>à di polizia locale, il Sildtiroler<br />
Ordnungsdienst, detto anche Landwacht, e il Corpo di Sicurezza Trentino<br />
(eST) per la provincia omonima: mille volontari <strong>it</strong>aliani con il I e il III<br />
Battaglione di stanza a Trento.<br />
Altre un<strong>it</strong>à nasceranno nel corso dei mesi successivi, ma noi le c<strong>it</strong>eremo<br />
soltanto perché il lettore possa rendersi conto degli arruolamenti effettuati<br />
dai tedeschi su terr<strong>it</strong>orio <strong>it</strong>aliano: l'<strong>SS</strong>-Polizei Regiment Ersatz Bozen<br />
(cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il 23 febbraio 1945 e inviato in Slesia), l' <strong>SS</strong> Polizei Regiment<br />
Alpenvorland (nato nel maggio 1944 con le reclute della leva 1926 ed usato<br />
nella lotta antipartigiana nelle zone di Edolo, Feltre e Belluno), l'<strong>SS</strong>-Polizei<br />
Battalion Ersatz Alpenvorland (composto di reclute anziane e non abili<br />
al servizio attivo, ma impiegato contro i partigiani), l' <strong>SS</strong>-Polizei Regiment<br />
Brixen (cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il 15 novembre 1944 e inviato in Slesia, contro i russi), il<br />
Waffen-<strong>SS</strong> Battalion Nederland (cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il 10 gennaio 1944 con uomini<br />
delle classi dal 1922 al 1926 ed usato come forza d'occupazione in Olanda),<br />
il Waffen-<strong>SS</strong> Battalion Ersatz Kommando Hallein Salzburg (usato come<br />
forza d'occupazione in varie local<strong>it</strong>à e composto da reclute anziane o da mil<strong>it</strong>ari<br />
fin<strong>it</strong>i nelle liste di punizione).<br />
Il S,O.D. - o Sildtiroler Ordnungsdienst - che abbiamo c<strong>it</strong>ato qui sopra<br />
è formato da persone non soggette ad obblighi mil<strong>it</strong>ari: 18.000 nel di-<br />
41
cembre 1943. Si tratta di uomini non abili dal punto di vista fisico, da<br />
col tori e impiegati r<strong>it</strong>enuti indispensabili ai lavori nei campi e ai<br />
amministrativi, ma che verranno usati, dopo un periodo d'istruzione<br />
a Bressanone, Bolzano e Silandro, a servizi di guardia che durano in<br />
ventiquattro ore alla settimana Il.<br />
Per i volontari di lingua <strong>it</strong>aliana non accettati nella Milizia Armata<br />
come dicevamo, l'impiego immediato negli Hiljspolizeibataillonen e<br />
Hiljspolizeikompanien. DeT H6chste <strong>SS</strong>- und PolizeiJuhreT in Italien<br />
Befehlshaber der OTdnungspolizei ordina il 2 dicembre 1943 (Organis(J.<br />
tionsbefehl NT. 5) che, oltre ai battaglioni ed alle compagnie che .<br />
c<strong>it</strong>ato, si cost<strong>it</strong>uiscano un «'Hiljs-Polizei-Regiment composto da quei<br />
tari <strong>it</strong>aliani che si sono presentati ai centri di arruolamento in<br />
ed una cOljpagnia speciale da assegnare al III Battaglione del 12° reggi.<br />
mento <strong>SS</strong> di Polizia e formata «da quegli <strong>it</strong>aliani che vogliono operare<br />
direzione tedesca ed hanno espresso il desiderio di svolgere il servizio<br />
uniforme tedesca, senza dipendere in alcuna maniera da centri di seJ'vi~D<br />
<strong>it</strong>aliani. Per la formazione di questa compagnia si possono usare anche gti<br />
ex-appartenenti alla Milizia fascista: usare una particolare attenzione nella<br />
scelta),. «Se altri <strong>it</strong>aliani si presentano volontari ad altre un<strong>it</strong>à ed esprimo.<br />
no lo stesso desiderio», dice il documento, «accettarli, e segnalare quando a<br />
loro numero supera le dieci un<strong>it</strong>à. La compagnia speciale porta il nome di<br />
FTeiwilligen-Kompanie III.jl2>. 12.<br />
Altre un<strong>it</strong>à vengono previste per Trieste, Gorizia e l'lstria, anche con<br />
croati e sloveni. Tutti porteranno all'inizio l'uniforme <strong>it</strong>aliana con una<br />
scia al braccio su cui è scr<strong>it</strong>to Polizei. <strong>Le</strong> un<strong>it</strong>à fanno parte delle Polizei<br />
FTeiwilligen- VeTbande im AdTiatischen Kustenland e sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e dai<br />
cinquemila volontari del Landesschutz, dal PoI. FTeiw. Btl. KaTstwehT<br />
dal FTiaul. FTeiw. Rgt. Tagliamento. Per il Landesschutz è previsto un<br />
battaglione in ognuna delle cinque province: Trieste, Gorizia, Udine, Fiu..<br />
me e Pola. A Pola viene introdotta la coscrizione obbligatoria, in quanto<br />
l'affluenza dei volontari non è sufficiente. Il KantwehT-Balaillon con cO"<br />
mando a Gradisca appartiene alle <strong>SS</strong> e forma il nucleo di quella che diventerà<br />
la 24. Wallen-Cebirgs- (Karstjager) Division der <strong>SS</strong>, che fisserà il suo<br />
quartier generale a Moggio Udinese. Il reggimento di volontari friulani<br />
Tagliamento creato dal console della Milizia Erm.acora Zuliani a Udine<br />
conterà 824 uomini nel febbraio 1944, diventerà uno Sturmregiment (reggimento<br />
d'assalto) con 1500 mil<strong>it</strong>i il 5 marzo e si trasformerà poi in 7. <strong>Le</strong>gione<br />
d'Assalto Tagliamento (PoI) e infine in PoI. Freiw. Cebo Jager-Btl,<br />
Tagliamento 13.<br />
Per quanto riguarda l'Italia settentrionale (Ober<strong>it</strong>alien) sei battaglioni<br />
di volontari <strong>it</strong>aliani nella polizia tedesca vengono addestrati a Mestre<br />
(Venezia), «In mia rappresentanza», dice il capo di S,M. Schuberth, «Ile<br />
assume il comando il com'andante di battaglione più anziano; egli è da que:'<br />
42<br />
momento il "comandante dei battaglioni di volontari <strong>it</strong>aliani a Mestre<br />
sXommandeur. ~67' il(l,.F1·~i~.Btl. i~ ~estre!, .è alle mie dipendenze, ric~~e<br />
~ me gli ordini per tuttJ I battaglioni e mi Informa su tU lte le nece<strong>SS</strong><strong>it</strong>a,<br />
8rnprcsi I armamento, l'impiego, la vcstizione e i proclami economici e sa<br />
C~tari ... Ufficiali e sottufIiciali provengono tUlli dalla Polizia di i urezza<br />
r~ hutztJoLizei] tedesca .. , Il collegamento per mezzo di orrier avviene ap<br />
~giando i all'ufficiale di collegamento della polizia di Padova" 14.<br />
pc! Dopo l'addestramento tre rimarranno a Me tre (1.168 uomjni) e gli altri<br />
- assieme a reparti allest<strong>it</strong>i in centri diversi - saranno così distribu<strong>it</strong>i:<br />
no a Biella (728 soldati), due a Vercelli (1.494), due a Fossano (1.590),<br />
~no ad Ivrea (795), uno ad Alba (795), uno a Savigliano (795), uno a Creona<br />
(877) ed uno a Mondovì (877). Successivamente alcuni verranno<br />
;ostati anche a ~lgna, <strong>Le</strong>cc~, Novara. e T,~ieste . P~r quant.o rig~a:da<br />
quest'ultima locahta Il I,Pol.F1'elw.Btt./lalzen s Installera a PraVisdomini (a<br />
sud di Pordenone) e il /l.Pol.FTeiw.Bll.Iialien a Capriva (Gorizia).<br />
A queste migliaia di volontari <strong>it</strong>aliani afflu<strong>it</strong>i nei reparti <strong>SS</strong> della polizia<br />
finisce anche una parte del Battaglione Lavoratori Novara giunto_ in<br />
tradotta da Munsingen assieme alla Milizia Armata (Waffen Miliz). E il<br />
12 dicembre 1943: il battaglione viene sciolto. Duecento uomini passano ad<br />
una un<strong>it</strong>à della Flak (contraerea), gli altri trecento al 15° Reggimento <strong>SS</strong><br />
di polizia (7 ufficiali e 100 uomini) e al III Battaglione del 12° Reggimento<br />
<strong>SS</strong> di polizia di Verona (12 ufficiali e 210 soldati). Gli uomini lasciano<br />
la caserma di Novara in cui erano alloggiati e, scortati da <strong>SS</strong> del 15° Reggimento<br />
<strong>SS</strong> di polizia di Torino, partono per le nuove destinazioni. Questa<br />
è una data fondamentale nella nostra storia, perché a questo punto la s<strong>it</strong>uazione<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si chiarisce defin<strong>it</strong>ivamente: chi è andato nella<br />
polizia tedesca ci resterà e così pure chi sarà impiegato sul fronte russo, nel<br />
Baltico, in Ungheria o in Normandia. Gli altri sono destinati a formare la<br />
futura 29" Divisione delle <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>aliana Nr. 7).<br />
Poche armi, molto cibo<br />
Mentre il Gran Muftì di Gerusalemme chiede (invano) aiuto a Himmler<br />
per installare una potente stazione radio nell'interno della Germania destinata<br />
al mondo islamico ed adoperare in Italia nella lotta contro gli angloamericani<br />
i musulmani delle divisioni nordafricane internati in Francia 15,<br />
da Berlino si sollec<strong>it</strong>a la preparazione dei reparti <strong>it</strong>aliani. «<strong>Le</strong> un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
in soprannumero», dice un messaggio per telescrivente del<br />
Bev.Gen.d.Dtsch. Vehrm .i.Italien la/ Org.Nr. 945/ 43 g.Kdos del 19 dicembre,<br />
«devono essere raccolte e dal gennaio 1944 trasportate a Munsingen, a<br />
scaglioni, per la preparazione di una divisione di volontari <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliani che<br />
avrà un organico di 14 mila uomini. La preparazione ha luogo sulla base<br />
43
di un colloquio con il duce e con Graziani ». Un'altra nota (del 21 dicelll.<br />
bre) chiarisce che a Miinsingen, dagli inizi di gennaio, devono andare sol.<br />
tanto i reparti di volontari <strong>it</strong>aliani che sono stati cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i senza l'aiuto ~<br />
l'assistenza dei tedeschi 16. L'avvio al campo di addestramento del Wiin.<br />
temberg avverrà, quindi, unicamente per quei soldati che non hanno aVUto<br />
alcuna istruzione formale e mil<strong>it</strong>are da parte germanica. Mussolini, che ad<br />
un certo momento sembrava t<strong>it</strong>ubante, risponde di «no" a chi gli chiede di<br />
far abolire i battaglioni dei volontari <strong>SS</strong> e di "versarli" nell'eserc<strong>it</strong>o repub..<br />
blicano. «La divisione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana », risponde, «cost<strong>it</strong>uisce il centro dello<br />
spir<strong>it</strong>o ariano in Italia» 17 ed a nessuno dei presenti passa per le mente che<br />
anche se l'avesse voluto, Himmler non avrebbe mai ader<strong>it</strong>o a quella ri chie~<br />
sta: il vero padrone era lui.<br />
A Ferrara presso il Battaglione Ufficiali i tedeschi ist<strong>it</strong>uiscono Corsi<br />
speciali di addestramento: a dirigerli è destinato l' <strong>SS</strong>-Ha upt s turmfi1hr~r<br />
Alois Thaler, tessera <strong>SS</strong> numero 347.172, nato a Brunico (Bolzano) e che a<br />
suo tempo ha optato per la Germania. Thaler è un personaggio: alto Un<br />
metro e 78, corporatura possente, capelli castano scuri e occhi azzurri, ha<br />
già fatto parte della 6.<strong>SS</strong>-Cebirgs-Division Nord che ha operato in Finlan_<br />
dia e in Norvegia, ha combattuto in Russia ed ha perso una gamba al fron.<br />
te: cammina con un arto artificiale, è di una durezza eccezionale e alla fine<br />
della guerra sarà fucilato dai partigiani a Rodengo Saiano (Brescia). Il<br />
Battaglione Ufficiali non ha trovato una buona sistemazione a Ferrara:<br />
mancando caserme e locali adatti, si è fatto ricorso ad alloggiamenti presso<br />
privati, trovando le camere con metodi molto sbrigativi. La selezione tra<br />
questi uomini destinati al comando di reparti della Milizia Armata comincia<br />
sub<strong>it</strong>o: è chiaro che non tutti, prima di andare alla ex-Accademia Mil<strong>it</strong>are<br />
di Modena occupata dai tedeschi per un ulteriore corso tecnico-professionale,<br />
riusciranno a superare le prove stabil<strong>it</strong>e da Thaler.<br />
Non ha trovato una buona sistemazione neanche quello di Aosta, cioè<br />
l'ex-XIX Battaglione Camicie Nere Fabris. La caserma "Chiarle" ha tutti<br />
i vetri rotti , mancano le lampadine, e quindi al tramonto è buio f<strong>it</strong>to, gli<br />
infissi sono deteriorati. C'è un gran freddo in quei locali, ed allora il comandante<br />
si rivolge alla Prefettura che gli assegna quattro piccole stufe,<br />
appena sufficienti a riscaldare le furerie delle compagnie. Arrivano l' <strong>SS</strong><br />
Obersturm bannfahrer von Elfenau e il tenente colonnello De Paolis<br />
dell 'Ufficio di collegamento <strong>it</strong>aliano presso la Milizia Armata, e constatan~<br />
che il termometro sfiora lo zero. Il comandante chiede all'ufficiale d'amministrazione<br />
in Torino, l' <strong>SS</strong>- Untersturmfi1hrer Sommer, l'autorizzazione ad<br />
acquistare sei grosse stufe, e l'ufficiale tedesco risponde di no. Chiede generi<br />
di conforto per lo spaccio, come gli altri reparti nazisti, ma non ottiene<br />
risposta. Chiede alcuni autocarri per i distaccamenti di Ivrea e di Cuorgnè,<br />
ma la sua richiesta non viene esaud<strong>it</strong>a. Queste avvers<strong>it</strong>à, pensano probabilmente<br />
i tedeschi , tempreranno il ca rattere dei volontari.<br />
44<br />
Come sono stati si Iemali gli allri battaglioni Ce lo dice, in un s uo don<br />
tO 18, lo tesso capo di Stato M aggiore dei volonta ri <strong>SS</strong>, il te nente cocu<br />
me 110 V<strong>it</strong>torio D e Paolis, che ha fi ssato la sua sede a Vago, un paesino a<br />
lc nne à st rada tra V erona e S oave. " L a sistem ' aZIOne . d Cl . b altag l" IOni", eg l' l<br />
nte~ e «si è attuata in modo ruver so secondo le disponibil<strong>it</strong>à locali: ovunque<br />
SGrIY , .<br />
. arti hanno trovato Lmme d' lata a slstenza . d a pane d e Il e I oca l' .! au tonta . . ...<br />
~e~e è possibile si è organizzata la sjstemazione in caserme già apparteo<br />
li alle Forze Armale Regie; altrove si sono adoperale scuole, edifici<br />
n~li ci , stabili ospedalieri non utilizzati come tali e alloggi privati. Soltanp<br />
alcuni battaglioni hanno potuto sistem are i mil<strong>it</strong>ari in lellÌ O posLi-letto:<br />
IO . sente sopraltulto l a mancanza d·<br />
l coperte».<br />
SJ E l'equipaggiamento «L 'equipaggiamento dci mil<strong>it</strong>ari " scrive sempre<br />
De Paolis, «ha ora raggiunto con le recentissime assegnazioni un gl'ado di<br />
ufficienza che attende, però, ul teriori miglioramenti, necessari per il pre-<br />
~jgio della Milizia Armata. T utti i mil<strong>it</strong>ari portano a ncora i distintivi di<br />
rado, arma e specia li tà anteriori al loro inquadramen to nella M.A. I nuo<br />
!i contrassegni sono slati ordinati in Germania dal Comando Milizia Armala.<br />
tato di conservazione dell'equipaggiamento: ottimo, dala la recent<br />
distribuzione. Rimane aperto il serio problema dell'equipaggiamento degli<br />
ufficiali ».<br />
L'armamento è ancora misero: 1.432 fucili modello '91 , 708 fucili modeJ10<br />
'38, 249 moschetti automatici Beretta, 53 pistole 10,35, 230 pistole<br />
automatiche, 20.240 carlucce. l Comandi provinciali o i Comandi germanici<br />
hanno dat in pre l<strong>it</strong>o ai volontari venuti da Miinsingen 100 fucili modeJ10<br />
'38, 3.240 cartucce a pallottola, 3.240 cartucce a m<strong>it</strong>raglia e 72 bombe<br />
a mano O.T.O., le piccole bombe Odero-Terni-Orlando dell'eserc<strong>it</strong>o regio.<br />
.Taluni battaglioni », scrive De Paolis, «sono completamente sprovvisti di<br />
armamento. Data la s<strong>it</strong>uazione ambientale, l'insufficienza e talora la mancanza<br />
assoluta di equipaggiamento mil<strong>it</strong>are, la quasi completa mancanza di<br />
armamento », continua il tenente colonnello,
dei soldati tedeschi. Però è già stata avanzata la richiesta di adottare le<br />
zioni delle forze armate mussoliniane, « più consone per qual<strong>it</strong>à alle<br />
dini nostre ,': gli spaghetti al posto dei wiirsteln e della margarina. « . ... 'L;m~ ,_<br />
sottolineo che non si deve dare carne di maiale e nemmeno wiirsteln ai<br />
lontari musulmani », rileva il capo di Stato Maggiore Gericke, « gli<br />
si sono lamentati che la carne in scatola ha provocato dolori addominali<br />
qualcuno. Si prescrive molta prudenza nelle consegne. In caso di neICe&Sil.t: 1<br />
inviare le scatolette al laboratorio 511 (Vet. Untersuchungstelle 577)<br />
Cremona» 19. Come risulta nel documento, il centro di analisi è un l<br />
torio veterinario.<br />
Il Comando tedesco ha proceduto anche al pagamento delle compe<br />
arretrate sistemando, ovunque possibile, le pendenze del passato,<br />
l'indenn<strong>it</strong>à di famiglia. Ma, secondo il sistema in uso nell'eserc<strong>it</strong>o<br />
no, in contanti viene consegnata soltanto la decade, il Wehrsold: p.er il<br />
sono stati aperti conti bancari intestati alle famiglie dei mil<strong>it</strong>ari o, nel<br />
si tratti di gente del Sud, cioè di terr<strong>it</strong>ori in mano agli angloamericani,<br />
mil<strong>it</strong>ari stessi. Per ragioni varie e intuibili (anche di disciplina) non si<br />
le che i mil<strong>it</strong>ari abbiano troppo denaro liquido in tasca: in questo modo<br />
resteranno obbligatoriamente più legati ai reparti, anche per il cibo. Il<br />
gamento delle competenze si è, però, fatto attendere parecchio. Per far<br />
fronte alle richieste della truppa il comando ha, perciò, chiesto a nticipi<br />
«alle autor<strong>it</strong>à locali ». E le "autor<strong>it</strong>à" li hanno quasi ovunque concessi: ~<br />
denaro <strong>it</strong>aliano che in una s<strong>it</strong>uazione di paese occupato conta ormai poco.<br />
Ed inoltre, per un accordo preciso tra Berlino e Salò, è Salò che deve paga.<br />
re tutte le spese mil<strong>it</strong>ari tedesche.<br />
La paga viene depos<strong>it</strong>ata, come abbiamo detto, per la maggior parte su<br />
un conto bancario a favore delle famiglie: in questo modo anch'esse sono<br />
coinvolte nella dipendenza dai comandi tedeschi. Agli inizi, al cambio di I<br />
Reichsmark = 10 lire, il volontario soldato semplice riceve 42 marchi al<br />
mese se celibe e 63 se sposato, con un supplemento mensile di 18 marchi<br />
per ogni figlio fino al sedicesimo anno di età. Al sergente vanno 84 marchi<br />
se celibe e 123 se sposato, al sottotenente 126 o 162, al cap<strong>it</strong>ano (o centurione<br />
della ex-Milizia ~ascista) 170 o 215, al maggiore (o seniore della Milizia)<br />
200 o 260, al tenente colonnello (o primo seniore della Milizia) 245 O<br />
315, al colonnello (o console della Milizia) 310 o 400, al maggior generale<br />
(o console generale della Milizia) 380 o 495 e al tenente generale (o luogotenente<br />
della Milizia) 450 o 585. Non sono paghe esaltanti - un autista o<br />
un telefonista fidato viene pagato dai tedeschi 1500-2200 lire al mese, uli<br />
cuoco mille lire, un traduttore 2100, un interprete e traduttore 2400, mentre<br />
per i volontari fin<strong>it</strong>i sul fronte russo è prevista un'indenn<strong>it</strong>à speciale integrativa<br />
- ma poi - ad un certo punto del 1944 - verranno r<strong>it</strong>occate 20,<br />
Vi è infine uno speciale incentivo: «A quegli <strong>it</strong>aliani che si sono distinu<br />
nella lotta contro i partigiani o hanno catturato armi o depos<strong>it</strong>i di materia-<br />
46<br />
lati atti di sabotaggio», dice una disposizione del 18 gennaio 1944,<br />
le o sven sso un premio fino a mille lire al mese ». Più di qualcuno lo ot-<br />
, ne conce .<br />
_"le anche questo è un modo per invogliare le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> a batterSI contro<br />
lerr
Piero Mannelli (An den HOheren-und Polizeifuhrer, Paris, m<strong>it</strong> der<br />
um Weilerle<strong>it</strong>ung an General Piero Mannelli) , « La formula », dice il<br />
mento, «è la seguente: "Davanti a Dio presto questo sacro giuramento: che<br />
nella lotta per la mia palria <strong>it</strong>aliana contro i suoi nemici sarò in manie~<br />
assoluta obbediente ad Adolf H<strong>it</strong>ler, supremo comandante dell'eserc<strong>it</strong>o te.<br />
desco, e quale soldato valoroso sarò pronto in ogni momento a dare la<br />
v<strong>it</strong>a per questo giuramento" (Ich schwore bei Gott diesen heiligen Eid, d'Qs<br />
ich in dem KamNe fur mein <strong>it</strong>alienisches Vaterland gegen seine Feind:<br />
dem Obersten Befehlshaber der deutschen Wehrmacht, Adolf H<strong>it</strong>ler, unb e •<br />
dingten Gehorsam leisten und ah tapferes Soldat bere<strong>it</strong> sein will jederzeil<br />
fur diesen Eid mein <strong>Le</strong>ben einzusetzen) ",<br />
C'è una certa differenza con gli altri reparti, la formula è quasi quell~<br />
che Himmler ha coniato il 23 giugno 1943 per i bosniaci della 13. Waffen_<br />
Gebirgs-Divùion der <strong>SS</strong> Handschar (kroatische Nr, 1), «La gente che si<br />
arruola», aggiunge Canevari, e ciò vale per coloro che si presentano alle I<strong>SS</strong><br />
all'estero, e nel caso di Mannelli in Francia, «firma soltanto un impegno<br />
scr<strong>it</strong>to: il giuramento vero e proprio avverrà secondo le parole sopracc<strong>it</strong>ate<br />
in Italia a reparti unili » 26,<br />
Mannelli è un vecchio squadrista e fasci a l<strong>it</strong>torio di San Romano<br />
(Pisa), che ha partecipato alla prima guerra mondiale col grado di lenente<br />
e poi è andato con D 'Annunzio a Fiume, Laureato in chimica, è entrato in<br />
servizio effettivo nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, ha comandato<br />
la II <strong>Le</strong>gione Alpina di Torino, è stato in Africa e in Spagna, in<br />
Albania e in Libia, per poi diventare ispettore generale della Milizia univers<strong>it</strong>aria<br />
in Roma, L'armistizio lo trova al comando del gruppo battagliqni<br />
da sbarco in Francia: aderirà sub<strong>it</strong>o all'appello dei tedeschi e rientrerà in<br />
Italia per assumere, come vedremo, un'alta carica nelle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> 27,<br />
Canevari ha una posizione non precisa, I tedeschi si rivolgono a lui o<br />
me ad un'Eccellenza, ma il 22 aprile 1944, su denuncia del giornalista Felice<br />
Bellotti, che in un documento tedesco ha il grado di maggiore delle<br />
Waffen-<strong>SS</strong>, e cura la propaganda delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, la <strong>SS</strong>-Polizei lo arre terà<br />
come sospetto di azione ant<strong>it</strong>edesca e antifascista, Un tribunale mil<strong>it</strong>are<br />
germanico lo processerà e condannerà alla deportazione in un pen<strong>it</strong>enziario<br />
di Monaco, Interverrà personalmente il comandante del Sicherhe<strong>it</strong>sdienst<br />
di Verona, generale Wilhelm Harster, e l'ufficiale sarà lasciato in Italia:<br />
dopo sei mesi di carcere a Verona, verrà confinato fino alla fine della guerra<br />
come civile a Torri del Benaco 28, Ma prima di scomparire dalla scena<br />
sarà protagonista di molte chiacchiere,<br />
L'atmosfera in quei primi mesi del 1944 è quella tipica dell'arrembaggio<br />
alle migliori posizioni presso l'alleato tedesco diventato padrone assoluto:<br />
gli inlrighi si sommano alle gelosie e alle denunce, Il tenente Alessandro<br />
Del Debbio, interprete presso il comando tedesco di Villa Loredan<br />
(Caldiero), riferisce a Canevari, non ancora caduto in disgrazia, su alcuni<br />
l<br />
, tra ufficiali tedeschi dello Stato Maggiore della Milizia<br />
, avvenu I ", ,<br />
cnscorsl Il ghi <strong>it</strong>aliani, Il documento che stlamo per nassumere e In<br />
rrnllt a e co , e firmato dal tenente Del DebbiO, ' ha tutta 1' apparenza d'<br />
I estedesca,<br />
, ' " ' ff' h'<br />
lingua ervenire al Canevari su precisa indicazIOne nazlsta a InC e<br />
sr:r stato fatto Pprendesse ch e l'aria che circolava era cambiata, L'<strong>SS</strong>-Obererale<br />
com , h C . ,<br />
il geo , ifl" ll1<br />
'er von Elfenau, dice lo scr<strong>it</strong>to, ha dichiarato c e anevan e<br />
stllrmbaym li nerale addetto alla persona dell'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Wolff<br />
110 un ge "<br />
I<br />
l'<br />
sO la l 'b'l dell'arruolamento: non ha altn poten, «Non vog lamo torna-<br />
Ponsa I<br />
e res ,<br />
e<br />
' ne precedente il<br />
"<br />
25 luglio» hanno detto gli<br />
' <strong>SS</strong><br />
-<br />
U<br />
ntersturm-<br />
Ila sltuaZiO " l'<br />
rea G e Tiemann, «non vogliamo nessun generale Ita lana». ,<br />
ft1/r rer ay l Paolo De Maria cui è affidato il comando del pnmo reg-<br />
I! con so e " ' 'l d<br />
. 10 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> a Milano, ha dichiarato dopo un Incontro con ~ u-<br />
S'u nen , nza dell' <strong>SS</strong>- Untersturmjuhrer Renninger: «lo non nconoalla<br />
pl ese , l l'<strong>SS</strong><br />
ce I uperiore <strong>it</strong>aliano' riconosco come su penare so tanto -<br />
SCO a clIn ' " , Il l'<br />
. d '(,lhl'er Hansen, Tutti questi generali ora tornatl a ga a sono g I<br />
Briga eJI " O ' t' o<br />
. h 'l 25 luglio hanno trad<strong>it</strong>o il Duce, ra sono ntorna l, proseguon<br />
lessL c e l , " l<br />
s . ,' di prima e rovinano la Patria », Il console De Mana, preCisa l tel'all<br />
lVHa , dii' " , l<br />
D l<br />
Debbio, ha vest<strong>it</strong>o suo figlio, che all epoca e arml~tlZlo era a -<br />
nente . ff' e ' le con l'uniforme di sottotenente d e Il a M'l' l lZla , e g l' I h a promeshevO<br />
u lCla I ,'ff',<br />
'I do di un plotone nel suo reggimento al posto di un altro u lCla-<br />
SO 1 coman<br />
le. Gli ex-ufficiali della Milizia volontaria sic,urezza n~zional~ fascista so<br />
DO schierati in forza contro quelli pl'o velÌienl~ dal regIO e s e ~·c l to. La lotta<br />
'strada di fronte ai tede chi è senza pietà , « Al suo rHorno da Berper<br />
f arsI . I M ' I" ili<br />
li agg<br />
iunge lo scr<strong>it</strong>to che c<strong>it</strong>iamo. " il primo seniore del a i lua o-<br />
no», H ' "l<br />
na ha dichiarato, me presente aU'<strong>SS</strong>-Unlel'sturmfiihrer enmnger:. ~ com<br />
olto bene il generale Canevari, e non voglio sapere nulla di lUI, lo<br />
J1OSCO , 'l<br />
voglio collaborare soltanto con i miei vecchi amici di Munslngen, con l generale<br />
Hansen e con l' <strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer von Elfenau", A sua vo~ta<br />
, iI primo seniore della milizia Corrado Casabu~ni, ~i, ri,torno dalla sua mls~<br />
sione a Parma, ha dichiarato davanti ad alcUnI uffiCiali all ~ mensa ~he egli<br />
~ dell'opinione che sarebbe necessario fucilare certi generah e, tenenti ~olonnelli,<br />
perché sono rimasti gli stessi di prima ed ora cerca~o di ,~ar c,~;~lera e<br />
di annullare il lavoro svolto fin qui dagli ufficiali tedeschI. Il certi e stato<br />
pronunciato con un tale tono di voce che non vi può esser dubbio di quali<br />
ufficiali si tratti: il generale Canevari e il tenente colonnello De Paolis,,29,<br />
La lotta per i posti di comando nelle un<strong>it</strong>à delle <strong>SS</strong> <strong>it</strong>a~iane è, dunque,<br />
senza eccezione di colpi, e gli ufficiali della ex-Milizia faSCista avranno, come<br />
vedremo, un netto sopravvento,<br />
48
CAPITOLO III<br />
VENTINOVE CENTRI DI ARRUOLAMENTO:<br />
NASCE LA «LEGIONE <strong>SS</strong> ITALIANA»<br />
Mussolini protesta per Nettuno<br />
All'alba del 22 gennaio 1944 scatta l'Operazione Shingle, che in inglese<br />
gnifica tanto "ciottoli di spiaggia" che "capelli tagliati alla garçonne".<br />
la costa tirrenica, tra Anzio e Nettuno, il VI Corpo americano (la l'<br />
sione inglese del gen. Penney, la 45' Divisione di fanteria statun<strong>it</strong>ense<br />
gen. W. Eagles, la l' Divisione corazzata USA, la 3' Divisione di fan<br />
USA) e numerosi reparti di rangers USA e commandos br<strong>it</strong>annici sba<br />
tra la sorpresa totale dei tedeschi e si impadroniscono dei due porticcioli,<br />
perfetta efficienza. In ventiquattr'ore gli alleati piazzano in quella testa<br />
ponte inattesa più di 36 mila uomini. I nazisti hanno nel settore, come.<br />
pertura, appena due battaglioni della 29' Divisione corazzata<br />
nadiere).<br />
Mussolini manifesta sub<strong>it</strong>o il suo stupore e si lamenta che le con tron'l~<br />
su re tedesche siano venute soltanto dopo sei-otto ore. Si lamenta con l'rifIj.<br />
ciale di collegamento della Wehrmacht, un tenente colonnello, che si<br />
a Gargnano e l'ufficiale fa regolarmente rapporto alle autor<strong>it</strong>à<br />
La sua protesta si traduce anche nella consegna di una lettera di spiegazioni<br />
sui reparti <strong>SS</strong> e sui volontari che vi hanno ader<strong>it</strong>o che il ministro del~<br />
Cultura Popolare di Salò ha ricevuto da un ufficiale dell' <strong>SS</strong>-Dienststelle di<br />
Udine. Prima di provvedere ai soldati della «divisione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana»,<br />
Mussolini, bisognava fornire uniformi e armi alle reclute del nuovo escr-ailO<br />
di Salò ed a coloro che si erano arruolati nella Guardia Nazionale ReplJb.<br />
blicana. Ma, aggiunge, ed è evidente che qualcuno dall'interno di quel<br />
formazioni lo ha informato, anche le un<strong>it</strong>à delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che si<br />
in Italia sono poco armate e in parte pure senza uniforme, e l'entusiasmO<br />
iniziale va sempre più diminuendo. Nell'Italia di Badoglio, invece,<br />
Mignano, i primi reparti <strong>it</strong>aliani del Corpo di Liberazione sono già andalÌ<br />
all'attacco dei tedeschi il 10 dicembre 1943, e i tedeschi ne hanno dato noti·<br />
zia nei loro comunicati. «L'attacco degli <strong>it</strong>aliani", riferisce il diario<br />
14' Armata germanica, «è stato respinto con alte perd<strong>it</strong>e".<br />
Mussolini è amareggiato, non lo dice, ma la s<strong>it</strong>uazione nei distretti l<br />
50<br />
agic;l che quando le reclute delle classi 1923- 24-'25 si presentano<br />
c;091 I ~ è nulla per ve lil"le da soldato; e il comando di Stato Maggiore<br />
n O~ I~:e.rc<strong>it</strong>o J'epu~bl i ~a.no ~. a ll ol'~ costrello a p~om.ellere pre~i .in denaro .a<br />
d è ~ segna effetti m.tltan: 140 lire per un paIO cII pantalOni di panno gn <br />
~ I conde 130 lire per una giubba, 200 lire per il cappotto, e così via 2.<br />
gJover • ..<br />
Vcnliqu3Ur'Ore dopo lo sbarco angloamen cano, alle selle di sera mend~<br />
ll e navi sono già scesi ci nq uantamila uomini, il duce consegna al cat~ano<br />
tedesco. Ho~pe p e~c h é lo recap<strong>it</strong>i a l re l dmarescia l~o K esse l ~.i ng . cop<br />
dante mil <strong>it</strong>are In ItalIa, un telegramma personale chIedendo I ImpIego<br />
~arrOIl(e dell a /t P D ivisione S <strong>it</strong>aliana» (un nome improprio perché si<br />
ua anCora di un insieme di battaglioni di fanteria, senza la struttura e<br />
~ddest ramento .d}, UIla ve~a ~nilà). ~nzio e ~etluno, dicc, sono ~I r~s ul lalo<br />
dell'atmosfera di Roma cllta aperta , dove e perme so che funzlonmo 1l0-<br />
anta .cinematografi e ventidue teatri, in un'atmosfera generale di mollezza.<br />
~ n o · pronto, aggiunge, ed è chiara l'amarezza per non avere avuto il perrncssg<br />
naziSla di rim ltel' piede ncUa cap<strong>it</strong>ale <strong>it</strong>aliana, dove. è vissuto da padrone<br />
per oltre un ventennio, a chiamare a raccolta il popolo <strong>it</strong>aliano ed a<br />
tliovare trentamila-cinquantamila uomini disposti a battersi per Roma. Bisogna<br />
che i tedeschi diano armi ed abbiano fiducia. «Der Duce wiinscht",<br />
scrive nel suo rapporto l'ufficiale tedesco, dass alle eingesetzten <strong>it</strong>al. Einhe<strong>it</strong>en<br />
von deutsche Offizieren gefiihrt werden ", il Duce desidera che tutte<br />
le un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> impiegate [al fronte, N.d.R.] siano guidate da ufficiali tedeschi.<br />
La protesta ha un suo piccolo effetto. Due giorni dopo, il 25 gennaio,<br />
KesseIring telefona al generale Siegfried Westpfahl, suo capo di Stato<br />
Maggiore, in mer<strong>it</strong>o al telegramma di Mussolini e lo incarica di ordinare<br />
all'<strong>SS</strong>-Obergruppenfiihrer Karl Wolff di armare una parte della prima Divisione<br />
<strong>it</strong>aliana <strong>SS</strong> e di inoltrarla al fronte: è evidente che ha avuto l'assenso<br />
di Himmler. Inoltre - dice ancora Kesselring - verranno impiegati in<br />
linea alcuni reparti della ex-divisione paracadutisti Nembo: provvedere anche<br />
per loro. Mentre ciò avviene, su richiesta diretta del duce a H<strong>it</strong>ler,<br />
vengono prelevati dagli Ofliiger nei quali si trovano prigionieri e consegnati<br />
alle autor<strong>it</strong>à repubblicane per essere sottoposti a processo, i generali Garibaldi,<br />
Rosi, Vecchiarelli, Robotti, Vercellino e Caracciolo e gli ammiragli<br />
Inigo Campioni, Luigi Mascherpa, Francesco Zannoni, Gino Pavesi e<br />
Priamo <strong>Le</strong>onardi 3. Campioni e Mascherpa verranno fucilati a Parma il 24<br />
maggio 1944.<br />
Mussolini sembra scatenato e il 31 gennaio, memore delle tragiche<br />
esperienze passate, propone che le nuove un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> da impiegare al<br />
~ronte non abbiano mai la forza di una divisione o di un reggimento, ma al<br />
massimo di un battaglione e siano usate all'interno di un<strong>it</strong>à tedesche 4. Segue<br />
con attenzione le notizie che giungono dalla testa di sbarco di Anzio/Nettuno,<br />
ma quella che lui attende non arriva mai: dei reparti <strong>it</strong>aliani<br />
57
non si fa alcun cenno. Non se ne parla perché nessun battaglione è part<strong>it</strong> .<br />
i tedeschi che comandano ogni spostamento di reparti non intendono ma:~<br />
dare al fronte un<strong>it</strong>à abborracciate anche se pervase da entusiasmo. Prilll<br />
vog l· IOno c h' e siano sottoposte ad un duro trattamento addestrativo, come s' a<br />
usa in Germania e come non si è mai fatto con le un<strong>it</strong>à del regio eserc<strong>it</strong>ai<br />
Perciò bisogna aspettare: l'ordine di Kesselring per l' <strong>SS</strong>-Obergrup:<br />
penfuhrer Wolff seguirà la sua strada, e sarà una strada molto lenta.<br />
Il duce tuttavia non molla e pochi giorni dopo - siamo al 6 di febbrai<br />
del 1944, e i tedeschi fanno puntualmente rapporto ai loro superiori 5 :<br />
esprime la sua meraviglia per il fatto che le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> non siano ancora<br />
state porlale al fronte. L'indomani riceve l'addetto mil<strong>it</strong>are a Berlino, co.<br />
lonnello Morera, e discute con lui il problema. La cosa migliore, convengo.<br />
no i due, sarebbe un incontro con il Fuhrer per paterne parlare apertamen.<br />
te. Una settimana dopo rientra da Roma Renato Ricci, ed anche lui è d'ac.<br />
corda per l'incontro con H<strong>it</strong>ler. Ma l'incontro non si farà mai, i tedeschi<br />
lasciano che il loro Gaule<strong>it</strong>er salvato dai paracadutisti di Student al Gran<br />
Sasso e i gerarchi che lo circondano chiacchierino fin che vogliono. Ciò che<br />
hanno deciso è deciso: in campo mil<strong>it</strong>are comandano soltanto loro. Per anda.<br />
re in linea, se ci andranno, gli <strong>it</strong>aliani dovranno ottenere il loro permesso.<br />
La ragione c'è, ed è sempre la stessa: dei mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani, fascisti o no,<br />
non si fidano. <strong>Le</strong> direttive impart<strong>it</strong>e per l'istruzione in senso teutonico dei<br />
volontari e dei collaboratori (Armeegruppe von Zangen, 13 febbraio 1944)<br />
sono piene di pignolerie. « Il comandante <strong>it</strong>aliano di battaglione ", si dice<br />
per esempio, « dirige sotto la sua personale responsabil<strong>it</strong>à l'addestramento,<br />
l'educazione e l'assistenza del proprio reparto secondo le disposizioni che<br />
gli vengono trasmesse dal proprio comando superiore tedesco (divisione o<br />
reggimento), tram<strong>it</strong>e il comandante del personale tedesco incaricato dèll'addestramento<br />
[... ] In collaborazione con il comandante del personale tedesco<br />
incaricato dell'addestramento, compila il piano di servizio del suo battaglione<br />
o reparto e dà tutte le disposizioni per lo svolgimento del servizio interno,<br />
secondo il sistema tedesco [.. .] Se esiste divergenza di opinioni con il comandante<br />
<strong>it</strong>aliano, il comandante del personale tedesco incaricato dell'addestramento<br />
lascia decidere il proprio comando superiore tedesco». Unica<br />
concessione, come prescrive il capo di Stato Maggiore generale, generale<br />
Nagel, il rancio: « Il personale tedesco, ufficiali e soldati, riceve il rancio<br />
dalla medesima cucina dalla quale lo ricevono i camerati <strong>it</strong>aliani» 6. La tavola<br />
è eguale per lutti.<br />
({ Gli <strong>it</strong>aliani non combattono))<br />
Sul campo di battaglia i camerati <strong>it</strong>aliani non dànno, dunque, affidamento.<br />
Un messaggio segreto inviato il 17 febbraio dal Gruppo d'Armate von Zan-<br />
52<br />
ai comandand dell'Alpenvorland (Trentino-AllO dige) e dell'Adrtati<br />
':: '$ Ktlstenla11d (L<strong>it</strong>orale Adriatico) avverte che «le formazioni <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
s ~~crealesi , dalle esperienze che abbiamo, non combatLOno ( ach den bis<br />
~~r gemachten . EI~ahrun~en !.'~mpfen .a.uf slch ge~telLt e ilal. Verbande ni<br />
-/Il). In caso d I1nple~o dI grossI repartI In concom<strong>it</strong>anza con bar hi nemici<br />
c c il pericolo ehe Pl1llcro c<strong>it</strong>are costiera e le armi colà presenti vengano<br />
~duti senza colpo rerire l· .. ]" 7. Un altro comunicalo (questo è del 23 gennio)<br />
è ancora più grave. «A sei chilometri a nord di Finale Ligure, a Pcnli~O<br />
, un magazzino d.i polveri ha preso fuoco alle 18.15, probabilmente per<br />
~1botaggio - D magazzino era sorvegliato dalla Milizia <strong>it</strong>aliana. L'incendio<br />
è stato spento dai pompieri. Due <strong>it</strong>aliani sono stati arre tati dalla po,lizia<br />
<strong>it</strong>aliana »- Ma ce n'è un terzo, del 31 gennaio, ancora più ignifica tivo:<br />
.A1l'una e trenta di questa notte un ponte della ferrovia lungo 4-5 metri,<br />
vigilato dalla Milizia, cinque chilometri a sud-ovest di Pesaro, è stato fatto<br />
saltare da ignoti, probabilmente due o tre uomini. L'esplosione è avvenuta<br />
con materiale di fabbricazione inglese. Il ponte è distrutto, la linea ferroviaria<br />
inutilizzabile per cinquanta metri. La ronda tedesca in bicicletta passata<br />
tra le 23.15 e 23.30 non ha trovato nessuna guardia <strong>it</strong>aliana. Probabilmente<br />
il ponte non era vigilato al momento dell'esplosione. <strong>Le</strong> sentinelle<br />
della Milizia responsabili del fatto sono state arrestate» 8.<br />
Succedono anche altre cose che lasciano di stucco i tedeschi. Un ragazzo<br />
di Como, Aldo Rizzi, classe 1927, si arruola volontario nella Milizia verso<br />
la fine del 1943 e viene trasfer<strong>it</strong>o in Piemonte. Probabilmente appena lontano<br />
da casa, l'entusiasmo gli vien meno. Ha appena sedici anni e perciò<br />
diserta. Rimane nascosto per tre mesi, ma poi qualcuno lo denuncia ed allora<br />
si ripresenta, questa volta alla Decima Mas 9 . Il 2 dicembre 1943 tre<br />
legionari torinesi, in forza al battaglione <strong>SS</strong> di quella c<strong>it</strong>tà - si tratta di<br />
Sergio Corbelletti, Angelo Camagna e Fioravante Gambino - si allontanano<br />
dal reparto: montano su un treno e vanno a Casale, dove ci sono altri<br />
commil<strong>it</strong>oni. Sono tutti giovani, classi 1924 e '25, e inclini alle balordaggini.<br />
Dopo essere andati al cinema, si dànno alle perquisizioni. Entrano prima<br />
al Caffè Principe, poi al Nazionale e quindi al Rossignoli per passare<br />
infine all' Albergo Reale: domandano se ci sono generi che alimentano il<br />
mercato nero, discutono sul Battaglione <strong>SS</strong> di stanza in quella c<strong>it</strong>tà, minacciano<br />
un intervento da Torino, dicono di essere in missione programmata<br />
dal comando della Polizia tedesca di Torino. Infine i fascisti della Guardia<br />
Nazionale Repubblicana li arrestano: convocano il sottotenente Giuseppe<br />
~edeschi del VII Battaglione Milizia Armata di Casale, li interrogano e li<br />
nrnandano al reparto d'origine. Naturalmente Renato Ricci, Generalkommandant<br />
der C.N.R .) manda in tedesco una comunicazione al Befehlshaber<br />
der.Ordnungspolizei. Ogni volta che i mil<strong>it</strong>i <strong>SS</strong> alle dipendenze dei tedeschi<br />
compiranno qualche arb<strong>it</strong>rio, i fascisti lo rileveranno con clamore nei<br />
loro documenti: una guerra a tavolino con continue punture di spillo lO.<br />
53
Sui muri di Cuneo - le arcate di via Roma e i pilastri e le colonne<br />
corso Nizza - i volontari <strong>SS</strong> hanno affisso i primi tre numeri del l<br />
giornaletto " Folgore" con la testata percorsa da una saetta rossa. La "Q<br />
zetta del Popolo" di Torino ha mandato un proprio inviato, M ario Ca<br />
li, e questi racconta la sua vis<strong>it</strong>a alla redazione, installata in una fu re<br />
«Un tavolo con la r<strong>it</strong>uale coperta da campo, poche scartoffie fermale<br />
una Beretta calibro nove, due rose in un vasetto fu cili m<strong>it</strong>raglia tori<br />
) )<br />
di bombe a mano. Vi in contriamo il comandante, cap<strong>it</strong>ano Tullio Trav<br />
un genovese tutto fuoco adorato dai suoi uomini, sopraggiunto a verifi<br />
una magnifica arma automatica di provenienza nemica. "Sapete come<br />
chiamano qui dentro Tom Mix alla riscossa!". E ne ride, quasi lu in<br />
lui ex-bersagliere e tiratore di vaglia. Ci presenta poi i "redattoi-i": il<br />
nente Allodi, ex-paracadutista, detto "il pericolo pubblico n. 1" per qu<br />
della montagna, e il sottotenente A<strong>it</strong>a, ex-autiere e " proto' del giornale ..<br />
momento del commiato il sottotenente domanda se il giornalista torneli<br />
trovarli a Cuneo. "Sì, forse in primavera", dice l'altro. "In primavera J<br />
In primavera noi saremo laggiù"» Il. "Laggiù" vorrebbe dire "prima<br />
nea": ma in prima linea il battaglione di Cuneo non andrà mai. Sarà, in<br />
ce, avviato in montagna a snidare i "ribelli".<br />
AI Comando delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> - ora si chiama ufficialmente Kornm<br />
do Italienische Freiwilligen <strong>Le</strong>gionen - arriva da Berlino una nota<br />
H immler. È il '1" febbraio 1944 e stabilisce le modal<strong>it</strong>à di consegna de<br />
decorazioni per mer<strong>it</strong>i distinti nella lotta ai band<strong>it</strong>i (Verleihunfsbesll<br />
mungen fur das Bandenkampfabzeichen). C'è una medaglia di tre tipi<br />
di bronzo, d'argento e d'oro - che mostra, stilizzato, un pugnale <strong>SS</strong><br />
trafigge un nido di serpenti velenosi: viene consegnata a chi in questo p<br />
ti colare settore delle operazioni mil<strong>it</strong>ari ha al suo attivo rispettivamente<br />
50 o 100 giorni di combattimento in prima linea, uomo contro uo<br />
(Mann gegen Mann). Quella d'oro personalmente da Himmler. I gio<br />
devono risultare dal libretto personale di ogni soldato ed essere contro<br />
mati dal comandante del reparto. In caso di morte, dice Himmler, la d<br />
razione viene consegnata ai familiari. Se la decorazione viene smarr<strong>it</strong>a<br />
secondo esemplare può essere acquistato soltanto a pagamento e presen'<br />
do i documenti relativi 12. Queste disposizioni verranno applicate tra<br />
nell ' Italia centro-settentrionale considerata «terr<strong>it</strong>orio di caccia ai bandi '<br />
La nota relativa pubblicata nel Foglio d'ordini delle <strong>SS</strong> firmato dal<br />
Harster, <strong>SS</strong>-Brigadefuhrer und Generalmajor der Polizei, dice testua lm<br />
te: «Der R eichsfuhrer-<strong>SS</strong> hat m<strong>it</strong> Wirkung vom 1.4.1944 in Bereich<br />
Hochslen <strong>SS</strong>-und Polizeifuhrers in Italien die Gebiete Ober<strong>it</strong>alien<br />
Millel<strong>it</strong>alien zu Bandenkampfgebieten erkliirt ». Gli ufficiali e i volon tari<br />
caccia di decorazioni ne prendono sub<strong>it</strong>o nota 13.<br />
54<br />
Arrivano gli specialisti antipartigiani<br />
linaccia dei partigiani è particolaf'menle pesante in Va lle d'Aosta, do<br />
La :condo una lettera del capo della provincia, Cesare Augusto Carnazzi<br />
',l e: saV'JOcatO fascista di Bergamo al segretario di M ussolini, G iovanni Dol<br />
~ n e al ministro dell ' Interno, G uido Buffa rini Guicli, i ribelli " temano<br />
I,~oni di sabotaggio che possano mettere in difficoltà la nostra forza, crean-<br />
: ' quindi nella popola.zione ~id~ cia in n~i ~ Dopo lo. sbarco a Nettuno, l ~<br />
ola d'ordine per tali gruppI di sbandall e stata eVIdentemente q uella di<br />
~"~~ s ifica r e le azioni ribellistiche [...] Ora si sta preparando [... J UI'I'azione<br />
~~t esa<br />
a far saltar la sirada della Mongiovetta nonché il viadotto ferrovia<br />
~o di Bard per tagliare decisamente la Valle d Aosta da l resto della provincia<br />
e tentar e successivamente l'attacco della c<strong>it</strong>tà stessa con l'occupazio-<br />
Cl delle caserme la liberazione dei detenuti dalle carceri, l'eliminazione<br />
: egli elementi fasci ti. Tale azione dovrebbe concordare con la discesa dalla<br />
Svizzera, appena la Valle sia isolata, di truppe <strong><strong>it</strong>aliane</strong> colà rugg<strong>it</strong>e e comandate<br />
da uffici ali già di stanza ad Aosta. N aturalmente noi non dormiamo<br />
», dice Carnazzi, «ed abbiamo pertanto predisposto tutte le misure atte<br />
a stroncare ed arginare ogni tentativo di sovvertimento dell'ordine pubblico».<br />
Carnazzi spiega di avere l'autorizzazione «di poter disporre come e<br />
dove voglio del Battaglione della Milizia Armata di stanza ad Aosta» e<br />
chiede carburante e almeno 30.000 colpi per m<strong>it</strong>ra Beretta. «Penso di poter<br />
guardare con fiducia e sicurezza », conclude, «a tutte le eventuali azioni che<br />
possano essere tentate dai ribelli. Ma io li precederò» 14.<br />
Intanto arrivano da Munsingen e partono volontari per le nuove formazioni<br />
<strong>SS</strong>. Un treno di otto vagoni con un ufficiale e 310 soldati che fanno<br />
parte di un nucleo che ha segu<strong>it</strong>o un corso d'addestramento arriva a<br />
Vercelli il 3 febbraio, mentre il 20, alle 17.35, parte da Milano per la Germania<br />
una tradotta di diciotto vagoni con 20 ufficiali e 571 soldati. Pochi<br />
giorni prima, in quella stessa Stazione Centrale, era scoppiata una bomba<br />
sul treno della Wehrmacht proveniente da Torino provocando parecchi<br />
morti. Il 23 febbraio altri due treni di volontari <strong>SS</strong> part<strong>it</strong>i da Mondovì passano<br />
il confine del Brennero: il primo, con sedici vagoni, ha a bordo 45 ufficiali<br />
e 429 soldati, il secondo è più pi ~ colo, appena cinque vagoni, e porta<br />
otto ufficiali e 157 soldati. Mentre questi convogli viaggiano verso i campi<br />
d'addestramento nazisti, il 28 febbraio arriva al comando tappa di Verona<br />
una tradotta con sei vagoni: il fonogramma che ha annunciato il treno precisa<br />
che si tratta di 205 ufficiali <strong>it</strong>aliani già prigionieri negli Ofliiger che<br />
vogliono combattere, kampfwillig 15 . Al cuni saranno inviati alla scuola delle<br />
<strong>SS</strong> di Lauenburg, in Pomerania, assieme a colleghi francesi e olandesi, e<br />
altri a quella di Sophienwalde, nella Prussia occidentale, dove incontreranno<br />
ufficiali volontari fi amminghi e bulgari.<br />
A Pinerolo, dove si trova ora il comando generale dei volontari <strong>it</strong>aliani,<br />
55
sbarca, invece, l'ultimo giorno di febbraio, un gruppo fortissimo di <strong>SS</strong> adde_<br />
strate di tutto punto: sono quelle del Battaglione Debica (leggi Débiza), che<br />
hanno una storia del tutto particolare nel quadro di quella delle <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alia_<br />
ne. Nell'ottobre 1943 un gruppo di prigionieri che si trovava nel campo di<br />
Feldstetten, una ventina di chilometri a nord-est di Miinsingen, aderÌ alla<br />
proposta del maggiore Fortunato - che in Russia con il CSIR (Corpo di<br />
spedizione <strong>it</strong>ali ano in Russia) comandava il XIX Battaglione del 6° Bersa_<br />
glieri di Bologna, quello di Mario Carloni che diventerà comandante della<br />
divisione fascista Monterosa - di cost<strong>it</strong>uire un reparto speciale di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
Fortuna to, passato anche lui a collaborare con i nazisti ed inviato nel<br />
Lager in qual<strong>it</strong>à di propagandista, su quattrocento aspiranti (pur di essere<br />
nella lista molti ufficiali e sottufficiali rinunciarono al grado) ne scelse 38<br />
che vennero inviati sub<strong>it</strong>o a Miinsingen per un primo addestramento. '<br />
Agli inizi di dicembre il nucleo di Feldstetten, rafforzato con parecchie<br />
centinaia di altri volontari, fu avviato in ferrovia, passando per Vienna e<br />
Praga, in Polonia. FinÌ, precisamente, all'<strong>SS</strong>-Truppen-V bungsplatz H eidelager,<br />
ad est di Debica, in quello che era allora il Governatorato Genera_<br />
le nazista. Quella è una zona molto importante per i tedeschi. Debica, sulla<br />
linea ferroviaria tra Cracovia e Lvov, è una stazione sperimentale per il<br />
lancio delle V 7 e V 2, e Churchill ne informerà Stàlin con un suo messaggio<br />
personale e segretissimo pregandolo di non bombarda re quel punto- per<br />
poter permettere, al momento opportuno, la raccolta di informazioni sui<br />
missili. Gli dà anche le coordinate: lat<strong>it</strong>udine 50°05' N, long<strong>it</strong>udine 21"25'<br />
E . L'area, lo informa ancora, è di circa dieci miglia per tre miglia e mezzo,<br />
e gli chiede di fare in modo che specialisti inglesi siano inser<strong>it</strong>i nelle avanguardie<br />
russe che penetreranno nella zona. La proposta sarà accolta e gli<br />
specialisti porteranno a Londra prezioso materiale, colmando le lacune su<br />
ciò che sapevano sui missili nazisti a lungo raggio.<br />
Heidelager era un campo di baracche di legno con'traddistinto da quattro<br />
strade circolari di circonvallazione: tra le "scuole" destinate in esclusiva<br />
alle <strong>SS</strong> tedesche, e non agli stranieri, aveva in particolare il comp<strong>it</strong>o di preparare<br />
gruppi esploranti in appoggio alle divisioni. Vi si erano già formati<br />
i volontari fiamminghi del Battaglione Flandern, la 8.<strong>SS</strong>-Kavallerie-Division<br />
Florian Geyer, l'ottavo reggimento di fanteria motorizzata delle <strong>SS</strong> e<br />
la speciale Brigata <strong>SS</strong> Schuldt, nella quale era incorporato il 7° Battaglione<br />
<strong>Le</strong>ibstandarte <strong>SS</strong> Adnlf H<strong>it</strong>ler. I volonta ri <strong>it</strong>aliani raccolti nell' <strong>SS</strong>- Tr.-Vb.<br />
Heidelager ricevettero, quindi, un'istruzione molto più dura di quella di<br />
Miinsingen e finirono per diventare un gruppo a sé, in un certo senso germanico,<br />
cui i tedeschi potevano affidare comp<strong>it</strong>i di particol are fiducia, i più<br />
spietati. Il Debica sbarca, dunque, dopo tre mesi d'addestra mento in Polonia,<br />
a Pinerolo, e s'insedia nella ex-caserma degli alpini. È pronto ad entrare<br />
in azione, tra poco lo useranno contro i partigiani 16.<br />
<strong>Le</strong> chiacchiere e le polemiche sul fascismo nuovo e vecchio e sulla sua<br />
56<br />
capac<strong>it</strong>à di operare devon o aver raggiunto anche Berlino perché l'U fficio<br />
cenu'ale del le S diram a una circola re ch inv<strong>it</strong>a tutti gli a ppartenenti a lle<br />
formazioni con la testa da morto ad «ev<strong>it</strong>a re in ogni rapporto di servizio,<br />
ed anche nelle ma nifestazioni ora li e scr<strong>it</strong>te, qual iasi cr<strong>it</strong>ica al comportamentO<br />
ed alle prese di posizione del part<strong>it</strong>o fascista in I talia» 17. L e S non<br />
sonO ben viste nella pianura padana n.emmeno dai seguaci del duce: il solco<br />
olle divide la ~ e n tal<strong>it</strong>à germa nica da quella tutta improvvisazione degU uomini<br />
di Salò SI va facendo sempre più profondo. Perciò, pensa Himmler,<br />
per ev<strong>it</strong>are grattacapi è meglio essere prudenti.<br />
La campagna per gli arruolamenti<br />
I volontari <strong>it</strong>aliani sono diventati formalmente
mento e il deposilo reclute, entra in servizio il 10 marzo 1944. L' <strong>SS</strong>-Stan_<br />
dartenfiihrer von Elfenau nomina capo l'<strong>SS</strong>-Hauptsturmfiihrer Alois Tha_<br />
ler, che quindi lascia l'incarico al Battaglione Ufficiali a Ferrara. Comano<br />
dante del Depos<strong>it</strong>o reclute diventa il Waffen-Oberstleutnant Tiberio Bedot_<br />
li e suo aiutante il Waflen-Hauptmann Francesco D'Atri 19. Per i centri di<br />
arruolamento (e per la propaganda illustrativa affidata alla Sezione stampa<br />
e pr9paganda diretta dal giornalista e maggiore Felice Bellotti, e di cui<br />
parleremo più avanti) viene fissata la data dell'll marzo. Gli ufficiali incaricati<br />
di questo nuovo servizio ricevono un anticipo, una tantum, di 500 lire<br />
per le prime spese occorrenti per gli oggetti d'ufficio e sono inv<strong>it</strong>ati a raggiungere<br />
al più presto le zone loro assegnate. Arrivati sul posto, dice il do.<br />
cumento, «si presenteranno alle competenti autor<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>ari tedesche<br />
(Mil<strong>it</strong>ar - Plalz- und Orlskommandanlur) come pure ai Comandi delle <strong>SS</strong><br />
e del Sicherheilsdienst e prenderanno altresì contatto con gli uffici <strong>it</strong>aliani<br />
governativi e del Parlilo».<br />
<strong>Le</strong> direttive a quesli ufficiali arruolatori sono precise. «Mentre la propaganda<br />
deve rivolgersi a tutta la popolazione (padri, madri, mogli, ecc.),<br />
per l'arruolamento si devono prendere in considerazione soltanto le classi<br />
dal 1907 al 1927. Devono venire escluse dall'arruolamento le classi già ri·<br />
chiamale dal minislro della Guerra <strong>it</strong>aliano e quelle che verranno richiamate<br />
prossimamente. Così pure l'arruolamento dovrà tener conto delle necess<strong>it</strong>à<br />
della provincia nei riguardi delle attiv<strong>it</strong>à economiche più importanti<br />
ai fini della guerra. Impiegati ed operai di queste aziende potranno venire<br />
arruolati ed assunti solamente dietro approvazione degli uffici da cui essi<br />
dipendono o dei rispettivi datori di lavoro. Classi più giovani o più anziane<br />
potranno venire arruolate condizionatamente e previa richiesta di decisione<br />
dell'Ufficio Personale. Si dovrà dare speciale importanza alla buona cost<strong>it</strong>uzione<br />
fisica, all'atteggiamenlo pol<strong>it</strong>ico ed al carattere». Sono previste anche<br />
adunate di massa della popolazione e l'impiego di oratori di particolare<br />
capac<strong>it</strong>à: l'importanle è riuscire a fare dei prosel<strong>it</strong>i nel maggior numero<br />
possibile. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> hanno bisogno di uomini per le operazioni antiguerriglia<br />
nelle valli alpine.<br />
La dislocazione dei centri destinati ad accogliere chi vuole indossare<br />
l'uniforme delle <strong>SS</strong> e battersi sotto direzione tedesca senza nessun contatto<br />
con il governo repubblicano di Salò avviene dopo uno studio accurato della<br />
carta dell'Italia cenlro-settentrionale. Un cartografo ha preparato negli uffici<br />
del Comando una mappa 1 :8.500.000 e indicato, in bello stile e con<br />
buona calligrafia, le local<strong>it</strong>à prescelte. Il cr<strong>it</strong>erio fondamentale è quello di<br />
non scendere più a sud di una linea che corra da V<strong>it</strong>erbo ad Ascoli Piceno<br />
e di non intervenire nell'Alpenvorland (tranne l'eccezione di Bolzano) e<br />
nell' Adriatisches Kiistenland, che sono considerate zone d'operazione a sé e<br />
dove vigono disposizioni del lutto particolari.<br />
58<br />
<strong>Le</strong> c<strong>it</strong>tà prescelte<br />
Vtngono, dunque, stabil<strong>it</strong>i venLÌ nove punti principali, ai quali si aggiungoo<br />
,l<strong>it</strong>ri sci minori. E per ciascuno dei ven linove centri si indicano il co"<br />
fl andante dell'Ufficio reclutamento (Fahrer der Werbestelle) e i soUufficia<br />
~1 eIa truppa .(Untem!fizl'e:s- und Mannsch~ftsdi~,~ stgrade) che devono col.<br />
la barare con II ~ or~ supenore. Non solo: sl .stablllsce, come ~e~re10 pOI,<br />
na rete ili (:OITI!'!n che deve portare le pratiche al centrO e SI mdlcano le<br />
~irezioni lungo le quali, e mai fuori di esse, devono muoversi le reclute. La<br />
scelta è molto laboriosa. Alla fine i tedeschi varano questa lista, che diamo<br />
nell'ordine progressivo stabil<strong>it</strong>o dal comando della <strong>Le</strong>gione:<br />
I - SAVONA, presso la Federazione Repubblicana, in piazza Mentana.<br />
Comandante: il tenente Ottorino Montanari, coadiutori i soldati Vincenzo<br />
Nuvoli e Raffaele Lion.<br />
II - CUNEO, presso la caserma V<strong>it</strong>torio Emanuele II, poi in via Roma<br />
15, nel palazzo della Cassa di Risparmio. Comandante: il sottotenente Pietro<br />
Careri, coadiutori i soldati Marco Diale e Pietro Soldato.<br />
III - TORINO, in via Arcivescovado 2, secondo piano, angolo via Roma,<br />
telefono 51.658. Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Arrigo Zanotti, coadiutori i soldati<br />
Salvatore Cainfalla e Giovanni Masia.<br />
IV - ALE<strong>SS</strong>ANDRIA, all'Albergo Italia, camera 18, poi in via Modena 5<br />
e in via Mazzoni 9 e 11. Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Umberto Uboldi, coadiutori<br />
il caporalmaggiore Salvatore Aquilino e il soldato Francesco Sapienza.<br />
V - AOSTA, Palazzo L<strong>it</strong>torio. Comandante: il sottotenente Giuseppe Tavano,<br />
coadiutori i soldati Giuseppe Gusmani e Alberto Vicinanza.<br />
VI - NOVARA, in via Liceo Carlo Alberto 2, telefono 409, e poi in corso<br />
Gabriele D'Annunzio 25 (angolo via Silvio Pellico), telefono 409. Comandante:<br />
il tenente <strong>Le</strong>onardo Caputo, coadiutori i soldati Antonio Rizza e<br />
Pietro Malosetti.<br />
VII - COMO, presso la Federazione Repubblicana in via Borgovico 11, poi<br />
alla caserma di via Anzani 9 e in piazza Cavour 9, telefono 24-94. Comandante:<br />
il tenente Rodolfo Macch<strong>it</strong>elli, coadiutori il caporale Alfonso Bellone<br />
e il soldato Angelo Bellasi.<br />
VIII - MILANO, in via Maestri 2 angolo viale Bianca Maria, telefono<br />
50.147. Comandante: il maggiore Giuseppe Cotta Ramusino, coadiutori il<br />
sergente <strong>Le</strong>opoldo Andreis e i soldati Renzo Grisriatico e Pietro Armato.<br />
IX - BERGAMO, via G. Negri 2 e poi in via XX Settembre 6. Comandante:<br />
il tenente Agostino Luzzi, coadiutori i soldati Pietro Avigoni e Salvatore<br />
Freni.<br />
X - BRESCIA, in via Spalto San Marco 3 e poi in corso Zanardelli 30, secondo<br />
piano, presso il Gruppo Rionale "Mussolini". Comandante: il tenente<br />
Florindo Taglieri, coadiutori i soldati Bernardo Franzoni e V<strong>it</strong>torio<br />
Danieli.<br />
59
XI - VERONA, in via Ponte Rafiolo 4, secondo piano, e poi in via Mazzi.<br />
ni 80. Comandante: il maggiore Giovanni Zocchi, coadiutori il caporal.<br />
maggiore Angelo Berchioni e i soldati Virgilio Righetti e Antonio Dal Pra.<br />
XII - MANTOVA, in via Giovanni Arrivabene 2, telefono 22-94. Comano<br />
dante: il tenente colonnello Guglielmo Soresina, coadiutori il caporale Ma.<br />
rio Cinesi e il soldato Antonio Meloni.<br />
XIII - TREVISO, Rivale Castelvecchio 4, poi in via S. Margher<strong>it</strong>a 27,<br />
poi in Vicolo Nino Bixio 2, telefono 10.02 interno 4. Comandante: il sotto.<br />
tenente Rinaldo Poiani, coadiutori i soldati Mario Ticco e Salvatore Samo<br />
battore.<br />
XIV - PADOVA, in via Galileo Galilei 22, poi in piazza Cavour 10. Co.<br />
mandante: il sotlotenente Mario Tarantino, coadiutore il caporalmaggiore<br />
Ettore Siviero e il soldato Lorenzo Maresio.<br />
XV - BOLOGNA, in via Saragozza 81 - Centro mobil<strong>it</strong>azione, poi in via<br />
Manzoni 4, presso la Federazione Repubblicana. Comandante: il tenente<br />
Ermes Bacchilega, coadiutori il sergente Lorenzo Zatta, il caporalmaggiore<br />
Giuseppe Profeta e il soldato Salvatore Simone.<br />
XVI - MODENA, alla caserma Garibaldi e poi in via Gaetano Tavoni 40.<br />
Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Giacomo Sacchi, coadiutori il caporalmaggiore<br />
Aldo Vandelli e il caporale Gualtiero Demenego.<br />
XVII - FfRENXE, in via Fiume 14, primo piano, telefono 26.043. Comandante:<br />
il cap<strong>it</strong>ano <strong>Le</strong>ale Martelli, coadiutori il sergente Olindo Morelti<br />
e i soldati Michele di Cecio e Salvatore Foliano.<br />
XVIII - FORU, in via Garibaldi 15, poi in corso Diaz 17, primo piano.<br />
Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Bruno Zanella, coadiutori i soldati Luigi La Crema<br />
e Salvatore Galleri.<br />
XIX - ANCONA, presso la Orlskommandanlur. Comandante: il maggiore<br />
Rinaldo Grattini, coadiutori i soldati Giuseppe Ciaglia e Virgilio Giommel.<br />
XX - MACERATA, presso la Casa del Fascio. Comandante: il sottotenente<br />
Atlilio Gelli, coadiutori i soldati Giuseppe Masci e Gaetano Dell'Aquila.<br />
XXI - PERUGIA, all'Albergo Brufani, camera 52, e poi in largo Vannuçci<br />
11. Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Giulio Carignola, coadiutori il caporalmaggiore<br />
Castore Ferretti e il caporale Enrico Sabri.<br />
XXII - VITERBO, presso la Federazione Repubblicana. Comandante: il<br />
cap<strong>it</strong>ano Orlando Giordano, coadiutori i soldati Livio Liberati e Biagio<br />
Pullo.<br />
XXIII - GRO<strong>SS</strong>ETO, presso la Federazione Repubblicana, poi nella villa<br />
Pallini in via Lanza, poi in corso Carlo Alberto 85, secondo piano. Comandante:<br />
il tenente Antonio Marini, coadiutori il caporale Pericle Corvi e il<br />
soldato Gennaro Gianneschi.<br />
XXIV - SIENA, in piazza Un<strong>it</strong>à Italiana (Opera Nazionale Dopolavoro).<br />
60<br />
comandante: il cap<strong>it</strong>ano Filippo Gentiletti, coadiutori il caporale Pietro<br />
porcari e il soldato Ernesto Sereni.<br />
:XXV - PISA; in via XXIV Maggio 41, presso la Federazione Fascista<br />
Repubblicana, poi in via San Martino 1, dove si era spostata la Federazione<br />
stessa. Comandante: il tenente Giacomo Lombardo, coadiutori i soldati<br />
Biagio Fucà e Valentino Lo Turco.<br />
:XXVI - APUANIA, nella villa Grossi in viale L<strong>it</strong>oraneo 38, poi in Piazza<br />
Farini 1, terzo piano, telefono 2138. Comandante: il cap<strong>it</strong>ano Beppino<br />
Chiappini, coadiutori i soldati Francesco De Trano e Attilio Crocchiante.<br />
XXVII - GENOVA, in via Assarotti 20, interno 6. Comandante: il cap<strong>it</strong>ano<br />
Francesco Gnata, coadiutori il caporalmaggiore Amerigo Acone e il soldato<br />
Alfredo Bartoli.<br />
XXVIII - PARMA, in viale Marconi 4, telefono 22-71. Comandante: il<br />
maggiore Silvio Finadri, coadiutori i soldati Luigi Bernardo e Antonio<br />
D'Alessio.<br />
XXIX - BOZEN (Alpenvorland), allo Stadi Hotel, camera 81. Comandante:<br />
il cap<strong>it</strong>ano Ciro Perugini, coadiutore il soldato Nicola D'Agostini 20.<br />
Ci sono poi altri sei centri secondari: a CREMONA, in via Ettore Muti<br />
20, Palazzo della Rivoluzione, e poi in piazza L<strong>it</strong>torio 8; a PAVIA, presso<br />
la Federazione Repubblicana - Palazzo Broletto, telefono 980; a PESA<br />
RO, presso la Federazione Fascista Repubblicana; a ROMA, in via Veneto<br />
31, VI piano, tel. 48.908, presso la Federazione Repubblicana; a VARE<br />
SE, nella Villa L<strong>it</strong>ti in piazza della Motta 4 e poi in via V<strong>it</strong>torio Veneto 9,<br />
telefono 2379; ed a VENEZIA, nel Palazzo delle Assicurazioni, in piazza<br />
San Marco. <strong>Le</strong> sedi di Genova, Savona, Alessandria, Cuneo, Torino,<br />
Aosta, Como e Bergamo grav<strong>it</strong>ano su Milano; quelle di Bolzano, Udine<br />
[Centro degli arruolamenti per la 24. Waffen-Gebirgs- (Karstjager) Division<br />
der <strong>SS</strong>, in cui confluiranno parecchi <strong>it</strong>aliani del L<strong>it</strong>orale Adriatico],<br />
Treviso, Padova e Venezia su Verona; quelle di Mantova, Brescia e Parma<br />
su Cremona; quelle di Modena, Forlì, Pesaro, Ancona e Macerata su Bologna<br />
e quelle di Apuania, Pisa, Siena, Grosseto, V<strong>it</strong>erbo e Perugia su Firenze.<br />
Tutti i centri principali - Milano, Firenze, Bologna e Verona _<br />
convergono a loro volta su Cremona, dove con l'ordine del giorno n. 61<br />
(Tagesbefehl Nr. 61) dell'<strong>SS</strong>-Standartenji1hrer von Elfenau è stato fissato il<br />
depos<strong>it</strong>o reclute. Cremona diventa, dunque, il punto centrale di raccolta di<br />
tutti i volontari delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> così come nel 1941, a Palazzo Trecchi, lo<br />
era stata per il CSIR (Corpo di spedizione <strong>it</strong>aliano in Russia).<br />
La formula di arruolamento<br />
~a macchina burocratica delle <strong>SS</strong> - che ha l'esperienza di quanto già fatto<br />
In Olanda, in Norvegia, in Danimarca, in Belgio, in Francia, in Galizia e<br />
61
in altri terr<strong>it</strong>ori europei occupati - ha curato tutto nei minimi particolari.<br />
Gli ufficiali che si piazzano negli uffici delle c<strong>it</strong>tà prescelte hanno fasci di<br />
moduli bilingui di arruolamento, di.visi in due parti. Appena ne sottoscrivo.<br />
no la parte B (Ich Un/erfertigter erkliire mich zum freiwilligen Eintr<strong>it</strong>l in<br />
die ilaL- Fl'eiUiilligen <strong>Le</strong>gùmen bereil, io sottoscr<strong>it</strong>to dichiaro di arruolarmi<br />
volontariamente nelle <strong>Le</strong>gioni Volontari Italiani), le reclute ricevono, COn.<br />
trofirmato dall'ufficiale, il certificato di arruolamento (parte A) che dice te.<br />
stualmente: llne freiwillige MeLdung filr die ila l. FreiwiLligen <strong>Le</strong>gionen ist<br />
angenommen worden. Sie hahen sich auf Abmf bere<strong>it</strong> zu halten und sich<br />
nach .t'rhall der Einhemfung sofor! in den angegebenen Bestimmungsort<br />
einzufinden, La vostra domanda di arruolamento volontario nelle <strong>Le</strong>gioni<br />
Volontari Italiani è stata accolta. Sarete chiamato alle armi con cartolina<br />
precetto ed avrete l'obbligo di presentarvi immediatamente al centro ivi in.<br />
dicat0 21 [Nel formulario è usalo il "Voi" essendo il "<strong>Le</strong>i" slalo abolilo dal<br />
regime fascisla perché consideralo borghese, N.d.R.].<br />
A questo punto introduciamo, cosÌ come pianificato dai tedeschi, il lato<br />
economico di questa drammatica vicenda. AI momento stesso della prepara.<br />
zione della mappa dei centri di arruolamento, l'amministrazione delle Waj_<br />
fen-<strong>SS</strong> llalien ha preparato la sua tabella degli emolumenti. Anche il fattore<br />
economico ha la sua importanza nell'adesione alle un<strong>it</strong>à naziste e gli ufficiali<br />
che dirigono i centri non mancano di far rilevare agli aspiranti <strong>it</strong>aliani<br />
<strong>SS</strong> ed a quelli che andranno nei reggimenti <strong>SS</strong> di polizia come l'incorporazione<br />
nei reparti nazisti procuri ad essi, ed alle loro famiglie, una sicurezza<br />
economica, La paga in tedesco si chiama Wehrsold (il denaro mil<strong>it</strong>a·<br />
re), e viene suddivisa in quindici gruppi, che vanno dal generale d'armata<br />
giù giù fino al caporalmaggiore. La recluta non viene calcolata nella tabella<br />
preparata dall' <strong>SS</strong>- Unterslurmfilhrer und <strong>Le</strong><strong>it</strong>er der Verwaltung che la<br />
comunica ai reparti agli inizi d'aprile del 1944 e, come nell'eserc<strong>it</strong>o di<br />
Mussolini modellato a sembianza tedesca, ha un assegno mensile fisso di<br />
base senza alcuna indenn<strong>it</strong>à di carica, mentre sono riconosciuti gli assegni<br />
per la. moglie e i figli.<br />
<strong>Le</strong> paghe delle <strong>SS</strong> sono a questo punto neltamente migliorate rispetto a<br />
quelle dei primi mesi dopo 1'8 settembre 1943, ma tuttavia risultano inferiori<br />
a quanto disposto dal governo di Salò per coloro che si arruolano<br />
nell'eserc<strong>it</strong>o repubblicano. I mil<strong>it</strong>ari di Mussolini, oltre all'indenn<strong>it</strong>à di carica,<br />
ricevono anche un "soldo" mensile (dalle 2.700 lire del generale d'armata<br />
alle 360 del soldato semplice) ed un'indenn<strong>it</strong>à equipaggiamento, pure<br />
mensile (300 lire agli ufficiali, equipaggiamento gratu<strong>it</strong>o agli altri): tutto al<br />
netto di qualsiasi imposta.<br />
C'è una specie di concorrenza tra fascisti e nazisti, ma probabilmente<br />
gli arruolatori tedeschi hanno in mano qualcosa d'altro che non conosciamo,<br />
oltre a far leva su un migliore inquadramento e sulla speranza di un<br />
premio nella sistemazione postbellica, «dopo la v<strong>it</strong>toria del Terzo Reich".<br />
62<br />
'aJ'l1miniSlrazione delle S ha sede a Verona, Lungadige Campagnola 2.<br />
~\,Ille le richieste dei reparti - dice la nOta sped<strong>it</strong>a dal. Kdo. - lab. llal.<br />
' , n <strong>Le</strong>oionen - Der Chef des tabes - lVa - vanno rivolte a quello che<br />
·rel .....· (><br />
F<br />
l linguaggio miJilare viene chiamato il Fut's01ge-Offizier der Waffen-<strong>SS</strong>,<br />
n.:~ all'uCficia\e incaricato dell'amministrazione e di tutto quanto riguarda<br />
~ IalO economico e so iale (pensione, ferili, famiglie, figli ccc.).<br />
Per quanto inferiori a quelle dell'eserc<strong>it</strong>o di Mussolini, le paghe rapresentano<br />
un'enl<strong>it</strong>à notevole rispetto al livello medio della gente comune<br />
~ pieno 1944 e vengono, come abbiamo già spiegato prima, depos<strong>it</strong>ate in<br />
:as sirna pal
~ I A f'C- ., /"<br />
gli 15.440, con tre figli 16.860, con quattro figli 17.060, con cinque figli<br />
18.390.<br />
Wehrsoldgruppe 3 - Gruppenfi1hrer (generale di divisione): celibe 9.000<br />
sposato senza figli 11.700, con un figlio 12.440, con due figli 12.640, co~<br />
tre figli 14.030, con quattro figli 14.230, con cinque figli 15.390.<br />
Wehrsoldgruppe 4 - Brigadefi1hrer (generale di brigata): celibe 7.600, spo_<br />
sato senza figli 9.900, con un figlio 10.570, con due figli 10.770, con tre fio<br />
gli 12.070, con quattro figli 12.170, con cinque figli 13.360.<br />
Wehrsoldgruppe 5 - Standartenfi1hrer (colonnello): celibe 6.200, sposato<br />
senza figli 8.000, con un figlio 8.660, con due figli 8.860, con tre figli<br />
10.080, con quattro figli 10.280, con cinque figli 11.320.<br />
Wehrsoldgruppe 6 - Obersturmbannfi1hrer (tenente colonnello): celibe<br />
4.900, sposato senza figli 6.300, con un figlio 6.840, con due figli 7.040,<br />
con tre figli 8.150, con quattro figli 8.350, con cinque figli 9.220.<br />
Wehrsoldgruppe 7/' - Sturmbann[i1hrer (maggiore): celibe 4.030, sposato<br />
senza figli 5.200, con un figlio 5.720, con due figli 5.920, con tre figli<br />
6.880, con quattro figli 7.080, con cinque figli 7.930.<br />
Wehrsoldgruppe 7/2 - Sturmbannfi1hrer 2 (maggiore con due anni di servizio):<br />
celibe 4.350, sposato senza figli 5.500, con un figlio 6.110, con due<br />
figli 6.310, con tre figli 7.340, con quattro figli 7.540, con cinque figli<br />
8.380.<br />
Wehrsoldgruppe 8/' - Hauptsturmfi1hrer (cap<strong>it</strong>ano): celibe 3.400, sposato<br />
senza figli 4.300, con un figlio 4.480, con due figli 4.660, con tre figli<br />
4.840, con quattro figli 5.020, con cinque figli 5.690.<br />
Wehrsoldgruppe 8/2 - Hauptsturmfi1hrer 2 (cap<strong>it</strong>ano con due anni di servizio):<br />
celibe 3.460, sposato senza prole 4.400, con un figlio 4.860, con due<br />
figli 5.060, con tre figli 5.850, con quattro figli 6.050, con cinque figli<br />
6.910.<br />
Wehrsoldgruppe 8/3 - Hauptsturmfi1hrer 4 (cap<strong>it</strong>ano con quattro anni di<br />
servizio): celibe 3.850, sposato senza prole 4.500, con un figlio 5.370, con<br />
due figli 5.570, con tre figli 6.470, con quattro figli 6.670, con cinque figli<br />
7.520.<br />
Wehrsoldgruppe 9/' - Obersturmfi1hrer (tenente): celibe 2.300, sposato<br />
senza prole 2.900, con un figlio 3.150, con due figli 3.350, con tre figli<br />
3.840, con quattro figli 4.040, con cinque figli 4.610.<br />
Wehrsoldgruppe 9/2 - Obersturmfi1hrer 2 (tenente con due anni di servizio):<br />
celibe 2.380, sposato senza figli 3.000, con un figlio 3.340, con due figli<br />
3.540, con tre figli 4.050, con quattro figli 4.250, con cinque figli 4.890.<br />
Wehrsoldgruppe 9/3 - Obersturmfi1hrer 4 (tenente con quattro anni di servizio):<br />
celibe 2.490, sposato senza prole 3.100, con un figlio 3.530, con due<br />
figli 3.730, con tre figli 4.260, con quattro figli 4.460, con cinque figli<br />
5.070.<br />
Wehrsoldgruppe 9/4 - Obersturmfi1hrer 6 (tenente con sei anni di servi-<br />
64<br />
. ). celibe 2.570, sposato senza prole 3.200, con un figlio 3.650, con due<br />
Zlo l<br />
: 3 850 con tre figli 4.400, con quattro figli 4.600, con cinque figli<br />
fig l' ,<br />
5~~ .<br />
Wi1h r oldgmPfe 10/' - Ullter~·tu~-mfah7·er (solto ten ~nt~) celibe 2. 1 00 spo~<br />
lO senza figli 2.700, con un figlio 2.880, con due f.lgli 3.060, con tre figli<br />
;~240, con quattro figli 3.420, con cinque figli 3.820. . .<br />
WelwsoLdgruppe 70/2 - UntenlurmJii.h,·e,· 2 ( oltotenente
senza prole) fino alle 750 del caporalmaggiore (1.090 se sposato senza pro.<br />
le), sempre con l'aggiunta di un supplemento per ogni figlio in più, cOIll.<br />
presi i figli illeg<strong>it</strong>timi. Nelle <strong>SS</strong> il fatto che gli sposati abbiano figli con al.<br />
tre donne è comune, e risponde alla concezione di Himmler che il soldato<br />
di razza ariana pura deve dedicarsi, anche fuori della propria famiglia, alla<br />
creazione di futuri soldati e colonizzatori per l'Europa che sorgerà dopo la<br />
guerra v<strong>it</strong>toriosa e che vedrà in prima fila i figli delle <strong>SS</strong>, specialmente nei<br />
terr<strong>it</strong>ori dell'Est liberati dai «sottouomini bolscevichi,> e lasciati in premio<br />
ai contadini germanici. I vedovi o i divorziati con figli sono considerati<br />
dall'amministrazione <strong>SS</strong> come coniugati, quelli senza figli come celibi (Ver.'<br />
w<strong>it</strong>wete und Ceschiedene m<strong>it</strong> Kindern , dice il questionario, sind wie Vero<br />
heiratete, solche ohne Kindern wie <strong>Le</strong>dige zubehandeln). E siccome molti<br />
volontari sono pasticcioni e non sanno come riempire i moduli, il Filrsorge<br />
Offizier delle Waffen-<strong>SS</strong> e della Polizei ha messo in fondo una speciale annotazione:<br />
« Dall'esatta compilazione del presente questionario dipende il<br />
pronto e completo pagamento del "soldo di campagna" ai beneficiari.<br />
Riempire il questionario in modo leggibile ed accurato>'.<br />
I mil<strong>it</strong>ari di truppa (ma solo quelli) dell'eserc<strong>it</strong>o di Salò sono pagati<br />
meno dei volontari <strong>SS</strong> - appena 300 lire al mese -, ma .non così coloro<br />
che si arruolano nelle Brigate Nere di Alessandro Pavolini. Quei miliziani<br />
che fanno parte di gruppi autonomi e polizieschi ricevono 50 lire al giorno,<br />
oltre al v<strong>it</strong>to, cioè 1500 lire al mese, come un maresciallo maggiore delle<br />
<strong>SS</strong>. La sproporzione è enorme, e diventa addir<strong>it</strong>tura clamorosa per gli ufficiali.<br />
Neanche i tedeschi riescono a metter 0rdine in questo guazzabuglio.<br />
Hanno ben altro di cui occuparsi, e d'altra parte quello distribu<strong>it</strong>o è tutto<br />
denaro <strong>it</strong>aliano che viene stampato a Bergamo e a Novara, accelerando la<br />
forn<strong>it</strong>ura a seconda delle esigenze: più che finanza, è un pozzo di San Patrizio,<br />
nel quale anch'essi affondano le mani senza pietà 23.<br />
L'« Arbe<strong>it</strong>splan)) di Hansen<br />
CAPITOLO IV<br />
CONCENTRAMENTO A PINEROLO<br />
PER LA «CACCIA AI BANDITI»<br />
Fin dagli ultimi giorni di dicembre del 1943 al comando centrale delle <strong>SS</strong><br />
si era discusso sul r<strong>it</strong>mo da imprimere all'educazione mil<strong>it</strong>are ed operativa<br />
della massa di volontari raccolta tra gli ex-fascisti, i simpatizzanti per i tedeschi<br />
dei Lliger e coloro che volevano approf<strong>it</strong>tare di questa occasione per<br />
rientrare in qualche modo in Italia, mangiare bene e magari poi svignarsela.<br />
In un primo momento si erano accettati tutti coloro che si presentavano<br />
all'appello nazista: gli abili ai servizi di guerra e anche quelli che non lo<br />
erano, perché anziani o perché mancanti di quelle doti di carattere e di aggressiv<strong>it</strong>à<br />
richieste dai "cap<strong>it</strong>olati di arruolamento" delle <strong>SS</strong> germaniche.<br />
L'importante era di far numero, prima che si muovessero Mussolini ed i<br />
suoi gerarchi. I meno abili vennero passati ai "battaglioni lavoratori" ed ai<br />
"battaglioni di Polizia", gli altri furono sottoposti ad addestramento intensificato,<br />
compresi gli ufficiali, anche se non con la durezza prevista per le<br />
<strong>SS</strong> tedesche. Il materiale umano era, infatti, molto diverso. Poi si chiuse il<br />
rubinetto, ed ogni aspirante venne sottoposto a selezione preliminare, ma<br />
sempre con l'obiettivo di usare le nuove un<strong>it</strong>à in comp<strong>it</strong>i di antiguerriglia e<br />
mai - se non in casi eccezionali - al fronte, in prima linea.<br />
ln un primo momento si pensò di riunire i battaglioni della Milizia Armata<br />
(o Waffen Miliz) in due raggruppamenti allo scopo di formare dei<br />
reggimenti e di modellare l'un<strong>it</strong>à operativa (brigata e divisione) che sarebbe<br />
poi nata dopo il hecessario e duro addestramento formale e bellico. Il piano<br />
prevedeva due centri nei quali operare questa trasformazione: Pinerolo, in<br />
Piemonte, già sede della Scuola di cavalleria dell'eserc<strong>it</strong>o regio, e Parma,<br />
nell'Emilia, in modo da suddividere le forze in due blocchi equidistanti e<br />
strategicamente ben defin<strong>it</strong>i.<br />
Un documento preparato il 9 gennaio 1944 dal tenente colonnello di<br />
Stato Maggiore in servizio di S.M. al Comando Milizia Armata, V<strong>it</strong>torio<br />
De Paolis, amico di quel Canevari che poi verrà silurato ed uno dei primi<br />
ad aver ader<strong>it</strong>o alle <strong>SS</strong>, prevede questi movimenti con estrema meticolos<strong>it</strong>à.<br />
De Paolis ne spedisce copia ai singoli battaglioni affinché siano pronti ad<br />
67
eseguirli appena verrà diramato l'ordine di concentramento. È un lavoro<br />
da tavolino e propone questi spostamenti:<br />
a PINEROLO il primo Raggruppamento di reggimenti al comando del<br />
console Paolo De Maria. Ne devono far parte due reggimenti: il 10 Reggi_<br />
mento di fanteria (comprendente il I, II e III Battaglione, tutti dislocati a<br />
Milano) da affidare al console Enzo Celebrano, e il 10 Reggimento di arti_<br />
glieria (comprendente l'VIII e IX Battaglione di <strong>Le</strong>cco e Lucca, formati<br />
prevalentemente di artiglieri e genieri) da affidare al colonnello Luigi De<br />
Pietri Tonelli;<br />
a PARMA il secondo Raggruppamento di reggimenti al comando del colonnello<br />
Luigi Gino. Ne devono far parte anche qui due reggimenti: il 2'<br />
Reggimento di fanteria (comprendente il IV Battaglione di Torino, il V di<br />
Bologna e il VI di Cuneò) da affidare al colonnello Alberto Bianco Crista e<br />
il 3 0<br />
Reggimento di fanteria (comprendente il VII Battaglione di Casale, il<br />
X di Trieste e l'XI di Aosta) da affidare al primo seniore Corrado Casa_<br />
..,:.IOni.<br />
Il dosaggio effettuato a livello di comandanti tra i provenienti dalle file<br />
della Milizia fascista e quelli, pur d'animo fascista, arrivati dall'eserc<strong>it</strong>o è<br />
perfetlo: tre camicie nere, i consoli Paolo De Maria ed Enzo Celebrano e il<br />
primo seniore Corrado Casabuoni, e tre mil<strong>it</strong>ari della vecchia scuola, i colonnelli<br />
Luigi De Pietri Tonelli, Alberto Bianco Cri sta e Luigi Gino. Ma<br />
il piano I non andrà in porto, l'equilibrio pol<strong>it</strong>ico-mil<strong>it</strong>are tra i comandanti<br />
e quello strategico nella dislocazione dei reparti sarà rovesciato, e il ten.<br />
col. De Paolis, promosso di grado, finirà Capo di S.M. del Raggruppamento<br />
Brigate Nere mobili nella primavera del 1945.<br />
Un mese e mezzo dopo, il 29 febbraio, il generale Peter Hansen, comandante<br />
della 7. Ila/. Freiw. Brigade (la <strong>Le</strong>gione è diventata sulla carta<br />
una Brigata), dirama un proprio Arbeilsplan 2 che modifica completamente<br />
il precedente orientamento e tiene conto, in modo certo, delle proteste avanzate<br />
a suo tempo da Mussolini affinché qualche reparto di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> venisse<br />
inviato al fronte di Anzio/ Nettuno in rappresentanza dei gruppi fascisti<br />
contrari al re ed a Badoglio. Ma perché un reparto di volontari venga<br />
eventualmente impiegato dovrà prima essere addestrato secondo gli schemi<br />
germanici e ricevere l'approvazione dell'OKW, cioè dell'Alto Comando della<br />
Wehrmachl. Nessuna formazione <strong>it</strong>aliana potrà, infatti, andare in linea<br />
se non col permesso dei tedeschi: il fronte <strong>it</strong>aliano è adesso proprietà nazista,<br />
ed i nazisti non vogliono sorprese sul tipo della Grecia e dell'Albania.<br />
Quando, ad esempio, il 9 febbraio, con disposizione tedesca An/age Nr. 69<br />
- la Nr. 7370/43 geh., «per ragioni pol<strong>it</strong>iche» vengono messi sub<strong>it</strong>o a disposizione<br />
della 4' Divisione paracadutisti tedeschi «sulla linea del fuoco,<br />
in uniforme <strong>it</strong>aliana », alcuni reparti dell'Ilal. Fallsch . Jg. Btl. Nembo, si<br />
aggiunge anche che, « poiché la preparazione di questi reparti per il com-<br />
68<br />
battimenlO al fronte non è ancora completata, è da prevederne l'impiego<br />
~ddiviso a plotoni nell'interno delle un<strong>it</strong>à tedesche, isl der Einsalz zug<br />
: l1ise auJgetei[t auf deutsche Ei71he<strong>it</strong>en uorz uneh,men» J. E i lrallava di<br />
p~,.acadutisli! . . .<br />
AI contrarlO di quanto concepIto dal tenente colonnello D Paolis, il generale<br />
Hansen, probabilmente tenendo conto dello sviluppo delle operazioni<br />
niil<strong>it</strong>ari, della pos ibil<strong>it</strong>à di un arretramento generale del fronte davanti<br />
.ag li attacchi angloamericani e del fatto che i partigiani <strong>it</strong>aliani contro cui<br />
saranno mandati i reparti si trovano quasi tutti nelle vallate alpine, prevede<br />
un unico concentramento dei volontari <strong>it</strong>aliani invece di due. Parma viene<br />
sub<strong>it</strong>o scartata e il comp<strong>it</strong>o di preparare alcuni reparti per l'impiego in<br />
prima linea riservato all'area di Pinerolo, un centro di ventunmila ab<strong>it</strong>anti<br />
a circa trentotto chilometri a sud-ovest di Torino e collegato a questa da<br />
una buona strada carrozzabile oltreché da ferrovia. Ci sono, poi, a Pinerolo,<br />
oltre ad altre caserme, anche quella grandissima e ben dotata di attrezzature<br />
della Scuola di cavalleria del secolo XVII, opera del Vauban, che<br />
l'aveva costru<strong>it</strong>a per ordine di Luigi XIV, re di Francia, e il castello, già<br />
prigione di Stato, dov'erano stati relegati la famosa "Maschera di ferro" e<br />
il ministro Fouquet.<br />
Anche i reparti speciali (artiglieria, cacciatori di carro, trasmissioni, genio,<br />
san<strong>it</strong>à, guardie, artiglieria d'assalto, rifornimenti e l'autocolonna) -<br />
così stabilisce Hansen - devono essere preparati nella stessa zona, cioè<br />
non lontano dal confine francese e distanti, invece, da ogni contatto con gli<br />
angloamericani. Sulla carta Hansen prevede l'invio di tre battaglioni in<br />
prima linea, mentre tutto il resto verrà impiegato in operazioni di polizia<br />
antipartigiane: i battaglioni che, per dare un contentino a Mussolini, verranno<br />
mandati ad Anzio e Nettuno saranno, invece, soltanto due, il Degli<br />
Oddi proveniente dal nucleo De Maria, e il Debica, di sicura preparazione<br />
e fedeltà. Ma ecco le disposizioni del comandante tedesco della 1. Ital.<br />
Freiw. Brigade. <strong>Le</strong> traduciamo pari pari perché è interessante comprendere<br />
la mental<strong>it</strong>à pratica con la quale l'ufficiale nazista le riassunse in due<br />
paginette scarne e chiarissime.<br />
Piano di lavoro<br />
1) L'attuale Battaglione <strong>SS</strong> Debica - che ora diventa il I Battaglione del<br />
10 Reggimento - viene vest<strong>it</strong>o, armato ed equipaggiato di quanto necessario<br />
a Pinerolo. Dopo il periodo di licenza, due settimane di manovre mil<strong>it</strong>ari<br />
sul campo d'addestramento, comprese eserc<strong>it</strong>azioni di tiro al poligono.<br />
Al termine del necessario addestramento il battaglione si dirige in marcia<br />
d'addestramento a Torre Pellice [a 76 km da Pinerolo N.d.R.], vi lascia<br />
una compagnia e prosegue con le restanti due compagnie in marcia da<br />
69
combattimento, prendendo le misure di sicurezza, fino a Bobbio Pellice [9,8<br />
km da 'Forre Pellice, a 735 metri di quota, N.d.R.], dove si accaserma. Pre,<br />
parare postazioni di guardia forti e con cr<strong>it</strong>eri da combattimento. Eventual,<br />
mente una compagnia può fermarsi a Villar Pellice [tra Torre Pellice e<br />
Bobbio, a quota 666, N.d.R.]. Sistemazione dei collegamenti tra Bobbio<br />
Villar Pellice e Torre Pellice in accordo con il I Battaglione del 15' Reggi~<br />
mento di Polizia di Torino.<br />
2) I resti del Battaglione Milano - ora III Battaglione dell' Reggimento<br />
-. Equipaggiamento, armamento e addestramento come al punto 1). Mar,<br />
cia in formazione da combattimento con scelta di misure di sicurezza verso<br />
Perosa Argentina [una c<strong>it</strong>tadina a 77 km e mezzo da Pinerolo, in Val Chi_<br />
sone, a quota 627, N.d.R.] - qui lasciare una compagnia (scuola e case<br />
adiacenti). Continuare la marcia, sempre con misure di sicurezza, verso<br />
Perrero [allri 8 km !Jiù avanti, a quota 827, N.d.R.]. Alloggiamento nella<br />
caserma degli alpini. Sistemazione dei collegamenti come al punto 1).<br />
3) Il Battaglione Cuneo - formato da ufficiali e truppa abili al servizio di<br />
guerra e tratti dai battaglioni di Cuneo ed Aosta - ora chiamato I Battaglione<br />
del 2' Reggimento - deve essere armato ed equipaggiato a Cuneo.<br />
Addestramento al combattimento come al punto 1) a Cuneo nello spazio di<br />
tre setlimane. Alla fine dell'addestramento deve spostarsi nella zona di Pinerolo<br />
negli alloggi del I Battaglione del l' Reggimento. N ella misura in<br />
cui non sia stata portata a termine a Cuneo, un'altra settimana di addestramento<br />
nella zona di Pinerolo con tiri ad armi caricate a pallottola.<br />
Quindi marcia verso Perosa Argentina e da qui, in formazione da combattimento<br />
con forti misure di sicurezza, verso Fenestrelle [a 75 km da Perosa,<br />
sulla strada per il Sestriere, a quota 7.754, N.d.R.]. Qui alloggiamento in<br />
quattro baraccamenti di pietra. Occupazione del forte di Fenestrelle con<br />
una compagnia. Addestramento al combattimento come al punto 1), ed<br />
inoltre sistemazione dei collegamenti.<br />
4) Fusione dei Battaglioni Bologna e Trieste a Pinerolo. Equipaggiamento,<br />
armamento, ecc. come al punto 1). Ora diventa il II Battaglione del 2'<br />
Reggimento. Al termine dell'addestramento dà il cambio a Bobbio al I Battaglione<br />
dell' Reggimento. Il I Battaglione dell' Reggimento si mette in<br />
marcia per il fronte Sud.<br />
5) Il Battaglione Torino si porta a Pinerolo. Tutto come al punto 1) (ora<br />
diventa il III Battaglione del 2' Reggimento). A Perosa Argentina ed a<br />
Perrero dà il cambio al III Battaglione dell' Reggimento. Il III Battaglione<br />
dell' Reggimento va in impiego al fronte Sud.<br />
70<br />
, 11 J3o.uaglione pe1' imPiego speciale Monza (Viseui) si porri a Pinerolo<br />
6) o la partenza del III Batla~lione del 2° Reggimento. T utto come al<br />
dtlP to I). Il Battaglione ViscHi dà i I cambio nella zona di Fenestrelle al I<br />
pu ll ag lione del 2° Reggimento. li I Battaglione del 2° Reggimento va al<br />
Bali<br />
fronte Sud.<br />
7) pi conseguenza in quel momento si trovano nella zona della Brigata: il<br />
Il Baltaglionc del 2' Reggimento nella zona di Bobbio;<br />
il I1l Ballaglion.e de.1 2° Reggime~to nella zona di Perosa Argenùna, ccc.;<br />
il Battaglione V ISélll nella zona dI Fenestrelle.<br />
8) Contempor~neamente alla prep~razione e al~'addestramento dei battalioni<br />
di fantena devono esser creatt ed addestratI:<br />
;) un Gruppo Artiglieria a Rivoli [sette chilometri a ovest di Torino, sulla<br />
strada della Val di Susa, N.d.R.] con artiglieri dei Battaglioni <strong>Le</strong>cco e<br />
Lucca.<br />
b) un GnJ.ppo· cacciatOli cm'TV a Pinerolo.<br />
c) un Reparto trasmissioni (due compagnie) a Rivoli.<br />
cl) un Batt(/glione Genio con una compagnia a testa a Piossasco [a 20 km a<br />
sud-est di Torino, o. metà m'ada per Pinerolo, quota 304, N.d.R.] e Cumiana<br />
[a 8,2 km da Piossasco, quota 377, sulla strada per Giaveno, N.d.R.].<br />
e) un Gruppo San<strong>it</strong>à a Cavour [72 km e mezzo a sud di Pinerolo, N.d.R.].<br />
O un Battaglione Guardie (due compagnie di mil<strong>it</strong>ari non abili al servizio<br />
di prima linea) a Pinerolo. Appena raggiunta la capac<strong>it</strong>à d'impiego,<br />
questo Battaglione dà il cambio al Gruppo Contraereo arrivato dal Reich.<br />
g) un Gruppo di cannoni d'assalto a Pinerolo.<br />
h) servizi di rifornimento e autocolonna a Pinerolo.<br />
9) Completamento dei nuovi battaglioni con l'arrivo delle reclute. Cambio<br />
con i battaglioni pronti, che poi partono per il fronte Sud.<br />
10) Trasporto delle armi pesanti al fronte (sub<strong>it</strong>o dopo la consegna dei<br />
mezzi).<br />
11) Cost<strong>it</strong>uire a Pinerolo due Stati Maggiori di reggimento. L'attuale Stato<br />
Maggiore reggimentale va al fronte con l'attuale III Battaglione.<br />
Il "decalogo" delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
Firmato: Hansen 4<br />
Nell'attesa che tutti questi spostamenti diventino effettivi affluiscono a Milano<br />
i volontari <strong>SS</strong> dalla Francia del Sud (cioè dalla ex-zona d'occupazione<br />
71
<strong>it</strong>aliana) mentre H immler (6 marzo 1944) stabilisce che « gli <strong>it</strong>aliani eh<br />
hanno prestato giuramento al FUhrer e combattono nelle <strong>SS</strong> o nella Weh"t<br />
machl possono ricevere tutte le decorazioni come i soldati tedeschi. Queu:<br />
che, invece combattono con la Wehrmacht o con le <strong>SS</strong>, ma non hanno anc~<br />
ra giurato, hanno dir<strong>it</strong>to soltanto a q ueste: I) E isernes Kreuz; 2) Deulsch<br />
Kreuz in Gold; 3) Ostmedaille; 4) Kampfschilde; 5) Deutsches Adler Of!J<br />
r.<br />
den; 6) Ehrenzeichen fur deutschen Volkspflege" s.<br />
Una diSlinzion ben precisa e picna di pignoleri a hc sottolinea cOme i<br />
volontari <strong>it</strong>ali ani nelle eh hanno dato la loro pa rola d'onore ad Adolr<br />
H iII r siano a lulti gli cffclli soldati tedeschi. TUili i tentativi. degli Organi<br />
di • alò di considerare questi uomini come apparlenenli in qualche modo<br />
alle forze repubbJicane sono, quindi, non validi: il solco tra i due gruppi è<br />
in uperabile per la Slessa scelta ideale operata al momento dell'arruola.<br />
mento.<br />
Anche l'uniforme che a mano a mano viene concretandosi nei vari bat.<br />
taglioni è chiaramente d'impronta tedesca: mostrine rosse tipo artiglieria e<br />
Flak (poi diventeranno nere soltanto per gli uomini che si sono battuti in<br />
prima linea), pantaloni rotondi (i Rundbundhosen), cinturone germanico<br />
con agganciamento centrale, cappotti tedeschi, borsa viveri, maschera anti.<br />
gas e munizioni germanica e gradi tedeschi, pur con segni distintivi _<br />
un 'aquila su fascio l<strong>it</strong>torio o lo scudo tricolore - indicanti l'appartenenza<br />
al gruppo etnico <strong>it</strong>aliano, così come succedeva ai bosniaci, ai belgi, ai noI'.<br />
vegesi, ai danesi, ai russi, ai galiziani, ai francesi ed agli altri volontari accolti<br />
nelle file delle <strong>SS</strong>. L'inquadramento secondo la concezione teutonica,<br />
la tattica dispiegata in zona operativa, il tedesco usato negli ordini ad alto<br />
livello, la cerimonia del giuramento, l'iscrizione nei libri di arruolamento e<br />
paga depos<strong>it</strong>ati negli archivi centrali delle <strong>SS</strong> a Berlino (che poi finiranno<br />
come preda bellica nell'Archivio di storia cecoslovacco, dal quale non sono<br />
ancora sta ti resi noti), le stesse canzoni (spesso, nelle cerimonie, la banda<br />
reggimentale suonava la Prinz f.,'ugen Marsch e motivi comuni al soldato<br />
tedesco, oltre all'inno delle <strong>SS</strong> ed a canzoni naziste) sottolineano questo carattere<br />
speciale del gruppo <strong>it</strong>aliano fin<strong>it</strong>o nelle un<strong>it</strong>à dal teschio d'argento.<br />
L'VIII Ballaglione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, giunto prima a Como e poi spostatosi a<br />
<strong>Le</strong>cco (un centro importante dove si costruiscono parti della V 1 e della V<br />
2 e, alla Fiocchi, si lavora 17 ore su 24 per mandare vagoni di munizioni<br />
in Germania), comincia già agli inizi di febbraio a stampare il suo periodico:<br />
s'int<strong>it</strong>ola "Onore" 6 e nel suo primo numero, apparso il 5 febbraio 1944<br />
con i tipi della tipografia La Grafica, porta in prima pagina un neretto incorniciato<br />
dal t<strong>it</strong>olo chiaro: "chi siamo", e dal contenuto un po' equivoco. È<br />
una specie di decalogo, nel q uale si tenta di sfumare agli occhi dei lettori la<br />
pienezza dell'abbraccio ai nazisti e contemporaneamente di c<strong>it</strong>are Mussolini<br />
. C'è ancora qualche illusione, ma col tempo scomparirà. L'incorniciato<br />
dice testualmente:<br />
72<br />
CHI SIAMO<br />
. <strong>it</strong>aliani al cento per cento, non mercenari, non venduti a nessuno.<br />
SlaJllO . . d" . .<br />
,_ Siamo i trad<strong>it</strong>i, si amo coloro che dopo mesI e mesI l nnunCia ~ pnva-<br />
2 zioni, dopo aver sostenuto su tutti i fronti l'onore dei comb~tt1mento ,<br />
fummo abbandonati a noi stessi e gettati nelle mani del nemico.<br />
, _ Siamo coloro che non hanno dimenticato i nostri fratelli morti.<br />
3, _ Siamo coloro che nelle ore più scure, quando un vento di follia suicida<br />
4 travolse animi ed intelletti, minoranze di fede, si strinsero attorno ai<br />
vessilli dell'Italian<strong>it</strong>à e dell'Alleanza.<br />
5' - Siamo i volontari della morte, decisi a lavare col sangue l'onta dei più<br />
vergognoso tradimento.<br />
6' - Siamo soprattutto uomini pronti ad offrire la nostra v<strong>it</strong>a alla Patria<br />
affinché essa possa vivere e risorgere.<br />
7' - Siamo i fedeli di ieri, di oggi, di sempre.<br />
8' - Non siamo gli arricch<strong>it</strong>i e gli arrivisti, non abbiamo mai ricoperto cariche,<br />
abbiamo fatto la guerra in nome dell'Italia che volevamo vedere<br />
grande, sempre più grande, ed in nome di questa Idea ci sentiamo fascisti,<br />
nei vero senso della parola e siamo fieri di dichiararlo.<br />
9' - Apparteniamo alla <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, aristocrazia di fede e presto di valore.<br />
tO' - SIAMO UOMINI DI ONORE.<br />
Il periodico ha la sua redazione alla Caserma Sirtori, il vecchio distretto<br />
mil<strong>it</strong>are in vi a <strong>Le</strong>onardo da Vinci, dove fino all'8 settembre c'erano gli<br />
alpini, ed è diretto dal tenente Italo Libero Guardone, accanto al quale<br />
funziona come redattore capo il tenente Gian Paolo Posocco. Il tono è alquanto<br />
goliardico, ma fin dal primo numero si capisce che quei mil<strong>it</strong>ari venuti<br />
dalla Germania dopo un viaggio in tradotta durato sei giorni non hanno<br />
avuto - cosÌ come il battaglione approdato a Cuneo - alcuna fervida<br />
accoglienza.<br />
«Stavo per .aprir bocca », scrive il caporale Mario Avancini, autore<br />
dell'articolo di fondo che inaugura il giornale, « per chiedere che cosa trovassero<br />
di strano nella mia persona, quando un distinto signore, sulla quarantina,<br />
profumato, ben pasciuto, mi si avvicinò un po' tra l'indifferente ed<br />
il guardingo, sorreggendo a mezz'aria un grosso sigaro con la mano inguantata.<br />
Mi osservò ancora e poi:<br />
Dimmi un po' - mi chiese - di dove vieni<br />
- Dalla Germania.<br />
- Dalla Germania - ripetè lui meravigliato -. E come avete fatto<br />
a tornare<br />
- Siamo tornati - gli risposi - perché abbiamo chiesto di continuare<br />
a combattere per la noslra Patria.<br />
73
Mi guardò pensoso, con la mano inguantata che reggeva il .<br />
mezz'aria e poi disse:<br />
- Siete molti;J<br />
- Per ora diecimila - risposi - poi verranno gli altri.<br />
Il signore distinto, profuma to, ecc. sorrise tra l'ironico e il compa<br />
vole e, ponendomi una mano sulla spalla, crollando il capo, disse:<br />
- Siete in pochi!<br />
Non risposi, sentii le mascelle contrarsi, mi r<strong>it</strong>rassi per non<br />
contatto di quella mano viscida sulla mia di visa sporca, strappata, per<br />
sentire il lordume di queIJa pressione sulla spalla. Il mio sguardo dové<br />
sere, in quel momento, più significativo e comunicativo di ogni parola,<br />
ché il "distinto signore" se la "sq uagliò" con un sommesso "buonasera",<br />
Sì, è vero purtroppo, siamo in pochi in confronto alla massa dei pa<br />
dei vigliacchi, degli attendisti! Siamo in pochi ... ma buoni! ».<br />
D al canto suo il sergente allievo ufficiale pisano Franco Ghiara dà<br />
pubblicazione un suo chiaro contributo "filosofico". « Uccidere» dice<br />
sento draconiano in propos<strong>it</strong>o. Non si tratta di vendetta. L'u'mani~à<br />
l'assoluta necess<strong>it</strong>à di evadere dal suo gran corpo malato molti,<br />
rifiuti ... Rieducare l' uomo, magari riportando tutti su un medesimo<br />
iniziale. Mozzare, stroncare i rami infecondi. Morte all 'Estensione!<br />
mo il Numero e fondia mo le tre dimensioni dello Spazio in una sola:<br />
fnd<strong>it</strong>à! Di convincimenti, sopra llutto. Non importa se rimarremo in<br />
E preferibile un piccolo organismo sano a un gran corpo in putrefazione»,<br />
. ~ 'a rti~liere. 0nt~ni~ Pinna, un altro volontario <strong>SS</strong>, assicura che .<br />
Lo stesso atteggiamento ostile verso questi volontari passati ai nazisti è<br />
venuto sub<strong>it</strong>o fuori anche a Casale, dove si trova il VII Battaglione Waffen<br />
Miliz coma ndato dal maggiore Michele Michelini: quasi settecento uomini.<br />
75
I mugugni devono essere tanti che un certo Arturo Pettenati il 15 gennaio<br />
1944 scrive in propos<strong>it</strong>o un corsivo sul "Lavoro Casalese", un foglio fasci.<br />
sta che esce in q uella c<strong>it</strong>tà del Piemonte.<br />
«Ancora oggi, ad oltre un mese dal loro arrivo a Casale", dice Pettenati<br />
nel suo <strong>it</strong>aliano traballante, «vi sono molti casalesi che hanno un concetto<br />
errato sui mil<strong>it</strong>i del Battaglione Milizia Armata "<strong>SS</strong>". Eppure costoro<br />
hanno sempre tenuto un contegno ineccepibile, e nulla hanno fatto per me.<br />
r<strong>it</strong>arsi qualifiche non appropriate.<br />
[ .. . ] Essi [ .. . ] hanno saputo resistere a tutto e ora non anelano che al<br />
momento in cui potranno essere impiegati e fremono d'invidia quando ap.<br />
prendono le imprese di altri <strong>it</strong>aliani, più fortunati come "0' Scugnizzo"[un<br />
sollotenente fascista che alla fine di dicembre del 7943 operava contro gli<br />
angloamericani a Napoli, N.d.R .] compiono nelle terre invase.<br />
M a essi sanno pure benissimo chi sono coloro che credono diffamarli<br />
diffondendo vociferazioni e calunnie sul loro conto: sono coloro che hanno<br />
sempre trad<strong>it</strong>o il fascismo e la Patria giocando una doppia part<strong>it</strong>a, sono gli<br />
imboscati di tulli i tempi che nascondono la loro imbelle vigliaccheria sotto<br />
l'egida di giuramenti da mantenere e che si fingono disgustati degli errori<br />
altrui. Sono quei giovincelli ben lustrati dai cappelloni a larghe falde o dai<br />
lunghi ri ccioli, che temono di dovere sottostare alla dura ma virile disciplina<br />
mil<strong>it</strong>are. Sono gli illusi che credono al verbo d'oltre atlantico e alle ipotetiche<br />
facili ricchezze che una invasione anglo-americana apporterebbe.<br />
Sono coloro che volutamente chiudono gli occhi dinnanzi al pericolo bolscevico.<br />
Sono le z<strong>it</strong>elle isteriche che sperano di essere sessualmente riabil<strong>it</strong>ate<br />
da certi orrori d'invasione, fidando nel facile gusto di americani, di australiani<br />
e di ottentolli. Sono tutti gli snobbetti provinciali il cui mondo è illuminato<br />
da sigarette americane, la cui fonte di v<strong>it</strong>a è un Wiscky and Soda,<br />
la cui letteratura è fondata su Steinbeck o Caldwell. Sono tutti coloro, infine,<br />
che per qualsiasi motivo attendono gli anglo-americani e non si preoccupano<br />
della Patria invasa, della c<strong>it</strong>tà distrutta, delle donne violate, dei<br />
bambini rap<strong>it</strong>i, dei beni manomessi , di tutto il sangue versato nei secoli per<br />
la nostra libertà.<br />
Di fronte a costoro si ergono i Mil<strong>it</strong>i delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, puri cavalieri di<br />
un grande ideale, continuatori delle tradizioni Garibaldine, con le loro divise<br />
che conoscono il fango d'Albania, le nevi delle pianure Sarmatiche, le<br />
sabbie dei deserti africani, con il cuore grandissimo che pulsa sol o per la<br />
Patria.<br />
Quei Mil<strong>it</strong>i che i veri Italiani, e molti per fortuna ve ne sono anche in<br />
Casale, hanno avvicinato e hanno saputo apprezzare tanto che molte famiglie<br />
non hanno es<strong>it</strong>ato a mandare tra loro i propri figli, quali volontari nel<br />
Battaglione <strong>SS</strong>" 7.<br />
Il linguaggio di <strong>Le</strong>cco e di Casale è comune, e nasconde l'amarezza di<br />
non aver riscosso la solidarietà della gente, che li sente estranei e manifesta<br />
76<br />
. differenza se non disprezzo,. come ad sempio ad Acqui, dove c'è di guar<br />
I~g i o ll e una compagnia del VII Battaglione di stanza a Casale. In mezzo a<br />
I1 l1cst 'atmo fera gelida, nel CO l' o di un inverno particolarmente rigido, gli<br />
qrtiglier i di <strong>Le</strong>cco as ieme a quelli di L ucca raggiungono Rivoli Torinese,<br />
j!,lllll re i volonta ri che a ppartenevano a lle compagnie del genio partono per<br />
~iossas co e C umiana, due centri pure non lontani dal capoluogo torinese.<br />
Rivoli c'è gi à la scuola allievi uffi ciali della G uardia N azionale Repubblicana:<br />
la comanda il tenente colonnello Ettore Lucas. M a i volonta ri <strong>SS</strong><br />
fanno v<strong>it</strong>a a sé, stretti nella disci plina germanica che non lascia spazio aUa<br />
fan tasia. Il loro giorna letto non esce più, mentre continua ad apparire a<br />
Cuoeo cla ndo fastidio ai fascisti. Il 17 maggio 1944, con lettera di G iorgio<br />
Almirante, il ministero della Oultura Popolare comunicherà che il periodi<br />
CO " Folgore" non è autorizzato e inv<strong>it</strong>erà il Prefetto a vietarne l'u!teJ'Ìorc<br />
pubblicazione 8. Sarà un ~pisodio a ~ a rgin e .perché, ~ome racc.ontere~o: l~<br />
propaganda delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, come e prescntto per I volontan stramen di<br />
tutte le nazional<strong>it</strong>à, sta per essere centralizzata con un proprio settimanale<br />
ideato e stampato a Milano.<br />
Il Battaglione Davide: partigiani nazisti<br />
Mentre Himmler pi azza a Gargnano a protezione (e sorveglianza) di<br />
Mussolini un suo complesso d'artiglieria contraerea (la Flak-Abteilung<br />
Kommando-Stab-Reichsfuhre1"-<strong>SS</strong>), in Piemonte nelle file delle <strong>SS</strong> avviene<br />
qualcosa d'incredibile. Siamo a Torino, nella centrale via Roma, sono le tre<br />
del pomeriggio del 12 marzo 1944. Quattro ufficiali della Guardia N azionale<br />
Repubblicana, gruppo Carri <strong>Le</strong>onessa, vanno a passeggio - sono i<br />
sottotenenti Gianfiliberto Tiloca, Nicola Sanfelice, Valerio Cappelli e Giuseppe<br />
Soncini - e notano un gruppo in uniforme mil<strong>it</strong>are <strong>it</strong>aliana da paracadutista,<br />
con una fascia tricolore al braccio sinistro, che si comporta<br />
stranamente. Si avvicinano, chiedono i documenti a quelli che li circondano<br />
e, come i cowboys, posano la mano sulle fondine da cui spuntano le loro<br />
Beretta. «Siamo ribelli ", dicono, e si mettono a sghignazzare quando gli altri<br />
li inv<strong>it</strong>ano al Comando mil<strong>it</strong>are tedesco che è lì vicino, all'Albergo Nazionale.<br />
«Noi non riconosciamo la vostra autor<strong>it</strong>à ", dicono agli ufficiali.<br />
Sono in sedici e soltanto dopo un lungo parlamentare vanno al posto di<br />
polizia tedesca. Qui dicono di aver fatto parte di bande di «patrioti" di<br />
stanza nelle province di Cuneo ed Asti e di essere attualmente alle dipendenze<br />
di un reparto delle <strong>SS</strong> germaniche. «Non riconosciamo l'attuale governo<br />
della Repubblica Sociale", aggiungono, «odiamo i trad<strong>it</strong>ori fascisti e<br />
vogliamo combattere contro di essi ".<br />
Tra lo sbalordimento dei quattro ufficiali, il collega tedesco di servizio<br />
al posto di polizia conferma che è vero: quelli sono ribelli che hanno stipu-<br />
77
lato un accordo con il Comando <strong>SS</strong> di .venaria Reale, alla periferia di<br />
rino, e l'accordo prevede l'impiego di essi per la formazione di reparti armati<br />
alle dipendenze dirette del Comando germanico. Gli ufficiali insistoll<br />
. . l' I . d O<br />
per una pUfilzlOne e a tro flspon e « di non poter procedere disciplioil'r.<br />
mente perché elementi di utile impiego qualunque sia il loro senti<br />
pol<strong>it</strong>ic~, impiego utile e diretto del Comando tedesco» 9. Il Comando deIii{<br />
l' <strong>Le</strong>gIOne della CNR segnala il fatto sia alle «Autor<strong>it</strong>à germaniche» che<br />
quelle repubblicane e sta rubricando la pratica quando scoppia un alt~<br />
clamoroso incidente, incomprensibile agli occhi dei seguaci di Mussolini.<br />
Un gruppo degli stessi " patrioti" armati sta camminando a Torino in<br />
piazza San Filippo quando scorge - sono le selle e mezzo di sera del 20<br />
marzo 1944 - un camion pieno di fascisti . «Abbasso il duce », si mettono a<br />
gridare « À morte il governo fascista! », e puntano le armi. Uno dà un col.<br />
po di moschetto alla tempia di un mil<strong>it</strong>e, che non reagisce. «Il duce è un<br />
brigante~ , gridano ancol'a. «Dobbiamo liberare l'Italia dai fascisti e dagli<br />
inglesi >I. «Con la pelle dei fascisti faremo tamburini per suonare la marCia<br />
funebre a Mussolini",. In altre parti della c<strong>it</strong>tà altri gruppi di "palrioti"<br />
gridano e schiamazzano. In piazza Sonzini, cioè nella piazza int<strong>it</strong>olata ad<br />
un fascista ucciso negli anni Venli all'avvento delle camicie nere, cambiano<br />
il nome sulla larga e al pOSto di quelJo del morlo fascista scrivono " <strong>Le</strong>nin.,<br />
Sol<strong>it</strong>e denunce da parte della CNR firmate dal comandante provinciale te.<br />
nente colonnello Giovanni Cabras l0, ma i ledeschi non dànno spiegazioni.<br />
Sullo Strano episodio cala il silenzio dell autor<strong>it</strong>à: una luce in propos<strong>it</strong>o<br />
verrà più lardi, e ne parleremo anch noi.<br />
Intanto, tre giorni dopo, nel tardo pomeriggio, arriva a Torino per tele.<br />
scrivente da parte del comandante di Roma una notizia terribile. Dice:<br />
,,75.45 Uhr wurde in dm' ladt auf eine dUl'chmarschiel'ende Kp. des Polo<br />
Bll. Bozen III ein Anschlag mil Bomben und Handfeuerwaffen ve'rubI . DI'c<br />
Kp. hall e dc/bei 32 Tate und 54 Verwundele. T ti<strong>Le</strong>r Iw nnlen nichl gela<strong>SS</strong>I<br />
werden . Als uhnerrUlssnahme werden am 24,3 320 ha/iener (BadoglioAnhtJ.nger<br />
und Kommuni ten) erschossen ». Alle 15.45 è statO compiuto un at.<br />
lentato con bomb e fuoco di armi portatHi contro una compagnia in marcia<br />
del terzo Ballaglione di Polizia "Bo)zano". La compagnia ha avuto 32<br />
morli e 54 fer<strong>it</strong>i. I colpevoli non sono stati cattul'ati. Come rappresaglia il<br />
24 marzo verranno fucilati 3'20 <strong>it</strong>aliani ( eguaci di Badoglio e comunisti) ",<br />
11 giorno dopo, sempre nel lardo pomeriggio, un altro messaggio per telescrivenle:<br />
«Deulsche Kommandant, uon Rom: als Siilme fUI' den Bombenanschlag<br />
am 23.3 wll"den am NachmiUag 328 in Hafl bef indliche Badb,<br />
glio-Anhanger und Kommunislen erschossen », Comando tedesco di Roma:<br />
come punizione per l'attentato terroristico del 23.3 nel pomeriggio sono<br />
stati fucilati 328 seguaci di Badoglio e comunisti che si trovavano in carcere<br />
12.<br />
78<br />
In quello stesso pomeriggio, a Venaria Torinese, nella ex-caserma del<br />
• Artiglieria, il Battaglione Volontari Partigiani - sono circa sellccento<br />
5 1ini vesliò ed armati dalle S tedesche, e di essi fanno parte quei grup-<br />
1In d1e hanno manifestato a Torino gridando che con la pelle dei fascisti<br />
pl ebbel'o ratto tamburi pel' r<strong>it</strong>mare la marcia funebre a Mussolini - giu-<br />
IIvr nO fedellà alla G ermal1la " nazista a Il a presenza d' I un genera l e germamco '<br />
r~rivato da Torino. La formula - segnala Raffaele Castriotta, maggiore<br />
lIel1eraJe ispeuore della Guardia Nazional Repubblicana - è pressappog<br />
la segu nte: " Giuro di essere fedele ad H<strong>it</strong>ler e d'i combattere a fianco<br />
:Ue truppe germaniche con fedeltà ed onore per la nuova Italia. Viva H<strong>it</strong>ler<br />
- Viva l'Italia!» 13. Poi, sciolte le file e messi in libertà, i "partigiani<br />
<strong>SS</strong>" sciamano verso le usc<strong>it</strong>e. Alcuni prendono delle scale e scalpellano sulle<br />
targhe murali del paese l'indicazione di "Piazza della Repubblica"messa<br />
dai fascisti. Altri gruppi, sal<strong>it</strong>i sul tram che porta a Torino, cantano "inni<br />
. ."<br />
sovversIvI .<br />
Castriotta non lo può sapere: ma quelli sono un battaglione che diventerà<br />
famoso, il Battaglione d'assalto Davide (dal nome del suo comandante,<br />
un cap<strong>it</strong>ano già partigiano passato il 7 marzo ai tedeschi), che sarà incorporato<br />
- come tanti altri volontari <strong>it</strong>aliani - nelle formazioni di polizia<br />
<strong>SS</strong>. Tutto è strano. "Davide" ed i suoi hanno giurato fedeltà prima alla repubblica<br />
di Salò e poi a H<strong>it</strong>ler. L'<strong>SS</strong>-Obersturmjuhre7' Grieser del preSidi<br />
di Asti tiene i contatti con il gruppo, cui ha forn<strong>it</strong>o un lasciapassare, armi,<br />
uniformi, denaro e sigarette; e il gruppo si muove spavaldo, tra lo stupore<br />
della gente, anche in mezzo alle formazioni nazifasciste.<br />
Una parte di questa banda che operava sulle colline dell' Astigiano, del<br />
Cuneese e dell' Alessandrino (Canelli) finirà verso la fine della guerra a fare<br />
la guardia, in una compagnia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, alla Risiera di San Sabba<br />
di Trieste, l'unico Lager con forno crematorio esistente al di qua delle Alpi,<br />
nel quale i nazisti bruceranno oltre tremila persone. I tedeschi hanno<br />
metodi spregiudicati, non guardano tanto per il sottile, i confl<strong>it</strong>ti "diplomatici"<br />
con il governo satell<strong>it</strong>e di Salò non li turbano. Lasciando mano libera<br />
alle intemperanze di queste centinaia di giovanotti (i nomi di 42 di essi si<br />
trovano tra gli allegati di questo libro) se li sono accaparrati: poi lo spostamento<br />
in altre sedi e un giro di v<strong>it</strong>e nella disciplina rimetteranno tutto a<br />
posto.<br />
II cap<strong>it</strong>ano Davide dei volontari partigiani - dice un'altra segnalazione<br />
dei fascisti - « si è autopromosso tenente colonnello ed ha promosso tutti<br />
i dipendenti al grado superiore». In una frazione vicina a Venaria, cioè<br />
ad A<strong>it</strong>essano, c'è il comando del Raggruppamento allievi piloti repubblicani.<br />
Parecchi di questi, quasi affascinati dalla libertà e dai mezzi dei giovanotti<br />
protetti dalle autor<strong>it</strong>à tedesche, si sono presentati ai nuovi "patrioti"<br />
per arruolarsi e, « pur non avendo il t<strong>it</strong>olo di studio, sono stati automaticamente<br />
promossi sottotenenti». Si parIa di un premio d'ingaggio di lire<br />
79
12 mila, e i fascisti, sapendo che il denaro fa sempre miracoli tra i merCe_<br />
nari, sono assai preoccupati 14.<br />
Sono accaduti anche altri fatti. Uno degli ufficiali di questo strano battaglione<br />
di volontari <strong>SS</strong>, il sottotenente Alberto <strong>Le</strong>lio, accompagnato da Un<br />
sergente maggiore «con il moschetto in posizione di difesa», è entrato nei<br />
locali del Fascio repubblicano di Venaria ed ha chiesto al gerarca locale di<br />
cancellare dallo stemma del part<strong>it</strong>o la parola "fascio". Il gerarca ha detto<br />
«no» e allora i patrioti l'hanno fatto con le proprie mani 15. Alla sera, alle<br />
21.30, un altro gruppo dà la scalata alla torretta del gruppo rionale per<br />
asportare le insegne del fascio. Un fascista dà l'allarme e interviene un ufficiale<br />
tedesco che ordina ai "patrioti" di stare buoni e di tornare in caserma.<br />
Come nel copione di un film, i "patrioti" raffreddano i loro ardori e<br />
obbediscono.<br />
I tedeschi sanno che si tratta di elementi imprevedibili, difficili da COntrollare.<br />
Ma hanno molta pazienza in vista di come impiegheranno questa<br />
gente. Come se non bastasse quanto hanno già combinato, il 31 marzo, calate<br />
le tenebre, cinque di questi "patrioti" penetrano nella cascina<br />
dell'agricoltore Giuseppe Sra, in Strada Altessano 70, e, spianate le armi,<br />
eseguono una rapina in piena regola arraffando tutto quello che trovano.<br />
Alcuni mil<strong>it</strong>i della CNR se ne accorgono e intervengono. Tre dei rapinatori<br />
fuggono, due vengono catturati dopo un f<strong>it</strong>to scambio di fucileria e di<br />
lancio di bombe a mano. Sono Michele Camoletto, di Domenico, di 21 anni,<br />
nato e residente a Torino, e Albano Santin, di Remo, di anni 19, di<br />
Riano Polesine, in provincia di Rovigo. Indossano l'uniforme di paracadutista,<br />
hanno le mostrine tricolori, sono armati di moschetto, e fanno parte<br />
del 1 0<br />
Battaglione d'assalto Patrioti Davide. I fascisti li consegnano ai tedeschi,<br />
che se li riprendono senza fiatare 16, come figlioli prodighi che tornano<br />
all'ovile.<br />
Ma non basta ancora. AI cinema di Venaria proiettano un Giornale<br />
Luce nel quale appare Mussolini. Gli allievi piloti di Altessano applaudono,<br />
ma i volontari <strong>SS</strong> - come informa un notiziario della CNR - «presentatisi<br />
alla biglietteria», impongono al «proprietario che la pellicola» sia<br />
«tol ta immediatamente dalla circolazione» e reclamano ,da consegna di essa<br />
sotto la minaccia di bruciare immediatamente il cinema». «La pellicola è<br />
stata consegnata ed è stata bruciata dai partigiani in pubblica piazza».<br />
La 7' Brigata d'assallo volontari <strong>it</strong>aliani<br />
Himmler viene informato di questi fatti, ma non batte ciglio: egli ha sempre<br />
disprezzato, tranne rare eccezioni, i fascisti <strong>it</strong>aliani non condividendo<br />
l'ammirazione, ma senza mai esprimere questo sentimento, che il Fuhrer<br />
porta verso Mussolini. È un imprevedibile anche lui, e forse proprio per<br />
80<br />
questa sua qual<strong>it</strong>à è riusc<strong>it</strong>o a creare una milizia ch~, per la sua durezza e<br />
la sua determinazione, lascerà il segno nel tempo. E l'uomo che, pur con<br />
tutti i problemi che lo circondano, trova il tempo di esprimere idee<br />
«sull'imbottigliamento delle acque minerali» in una corrispondenza con il<br />
generale Oswald Pohl, capo dell'Ufficio generale dell'amministrazione ed<br />
economia delle <strong>SS</strong>; che si fa inviare un rapporto sul mausoleo di Teodorico,<br />
re dei Goti, a Ravenna; che fa acquistare bottiglie termiche per darle in dotazione<br />
ai reparti; che autorizza esperimenti ad Oranienburg per costruire<br />
bombe con l'involucro di ceramica; che s'interessa alle prove per preparare<br />
cibi condensati per le <strong>SS</strong>; che già predispone le misure per far rientrare in<br />
Germania «manoscr<strong>it</strong>ti rari tedeschi dall'Inghilterra, alla fine della guerra<br />
»; che fa studiare la possibil<strong>it</strong>à di concedere licenze ai soldati «nel periodo<br />
in cui la moglie può concepire »; che legge con interesse un rapporto dal<br />
quale si potrebbe dedurre che «la gente che scrive con la sinistra ha inclinazioni<br />
omosessuali »; che ha fatto trasferire bambini della Carniola (Oberkrain)<br />
al Verein "<strong>Le</strong>bensborn" e.v. al numero 3-7 della Herzog Maximilianstrasse<br />
di Monaco per farli educare nell'ideale germanico; che pensa di<br />
costruire una centrale dei <strong>Le</strong>bensborn nella quale far confluire il «prodotto»<br />
(cioè i bambini) di 400 mila o più donne sposate; che tiene un'agenda<br />
nella quale, pignolescamente, in inchiostro verde, scrive la data, il soggetto<br />
della conversazione e il nome della persona che ha chiamato o da cui è stato<br />
chiamato al telefono 17.<br />
Il comportamento degli ex-partigiani <strong>it</strong>aliani dell' Astigiano, dell' Alessandrino<br />
e del Cuneese incorporati nelle <strong>SS</strong> non è molto dissimile da quello<br />
dei cosacchi e degli ucraini che accettarono di servire all'ombra della bandiera<br />
con la croce uncinata. I comandi delle <strong>SS</strong> adottano verso queste un<strong>it</strong>à,<br />
cui affideranno in segu<strong>it</strong>o servizi estremamente ingrati, un codice speciale<br />
che gli stessi fascisti più infuocati non riusciranno mai a comprendere.<br />
Perciò quando il Battaglione Davide leverà le tende per altri lidi, cioè per i<br />
campi di addestramento, tireranno un sospiro di sollievo.<br />
È il tempo in cui con l'ordine del giorno (Tagesbefehl) n. 63 il capo di<br />
S.M. delle Ilal. Freiw. <strong>Le</strong>gionen, <strong>SS</strong>-Slandartenfuhrer von Elfenau, comu~<br />
nica che l'ex-ispettore della milizia univers<strong>it</strong>aria a Roma, Ceneralmajor<br />
Piero Mannelli, è stato nominato, con l'assenso del comandante delle Ital.<br />
Freiw. <strong>Le</strong>gionen, <strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer und Ceneral der Waffen-<strong>SS</strong> Karl<br />
Wolff, «Inspekteur der Freiwilligen- Werbung in Italien », cioè ispettore<br />
dell'intero apparato degli arruolamenti dei volontari <strong>SS</strong> in Italia. Il Ceneralmajor<br />
si installa a Bergamo [poi negli ultimi mesi della guerra si sposterà<br />
a Valmadrera, alle porte di <strong>Le</strong>cco, e, pur restando sempre nell'ombra,<br />
svolgerà un'attiv<strong>it</strong>à estremamente importante per le <strong>SS</strong>. Come previsto dalle<br />
norme che regolano la v<strong>it</strong>a di questo eserc<strong>it</strong>o di miliziani, egli è responsabile<br />
di fronte al Reichsfuhrer-<strong>SS</strong>, controlla, tra l'altro, tutta la corrispondenza<br />
diretta ai singoli reparti (ed anche in partenza)] e dirige l'attiv<strong>it</strong>à dei<br />
87
centri di arruolamento, oltre una trentina, aperli nell'Italia centrosettentrionale,<br />
coordinando l'affluenza delle reclute al depos<strong>it</strong>o centrale di Cremona<br />
18.<br />
Conlempor.:meameme a questo annuncio, ma in segreto, l' '-Obergrul>penfiih<br />
1"er Wolff dirama il «codicillo all'ordine di allestimento relativo<br />
all'ordine del giorno n. 282/56 (g) del 9 febbraio 1944 per la formazione<br />
della l' Brigata d'assalto delle legioni dei volontari <strong>it</strong>aliani ", Nacht7'ag<br />
zum Aufslellung.l'be.feh l V.S. 'l'gb. N r. 282/ 56 (g) wom 9.2.7944 fil1' die 7.<br />
Slllnnbrigade der Ital. Freiw. <strong>Le</strong>gl:onen. È una svolta nel processo di sviluppo<br />
degli uomini che si sono arruolati nelle Ss. Ora i battaglioni dei vo-<br />
10m ari l'accolli in <strong>Le</strong>gioni diventeranno un<strong>it</strong>à operativa secondo gli schemi<br />
previsti a Berline e non verrà più concessa alcuna deroga alla sua formazione.<br />
l volontari non lo sanno ancora: si stanno facendo le ossa contro i<br />
partigiani e pagano con mOrLi e fer<strong>it</strong>i il loro slancio di dedizione al nazi<br />
SOlO.<br />
Si tratta di organizzare un comando di brigata, due reggimenti di fanteria,<br />
due batterie di cannoni d'assalto, gruppi d'artigli ria, di contraerea, del<br />
genio' e via dicendo e di fornire a tutti questi reparti uniformi omogenee,<br />
veicoli, armi e addestramento. Wolff chiede he ogni fine settimana venga<br />
rifer<strong>it</strong>o in mer<strong>it</strong>o a von E ifenau e che, lll1a volta al mese, il comandant<br />
della l ' Brigata d'assalto o il suo capo di Stato Maggiore si pre enti personalmente<br />
a lui.<br />
La Brigata vien programmala minuziosamente, con riferimenti a disposizioni<br />
e documenti che non fanno parte della pratica burocratica<br />
deU'eser c i~o <strong>it</strong>aliano; noi le riassumeremo per renderla piu comprensibile.<br />
La Sturmbl'igade (Brigata d'assalto) sarà omposta da :...<br />
_ uno Stato Maggiore (motol'ÌzzaLO) comprendente una compagnia di sicurezza<br />
(un gruppo t'Omandanli, un ploLOne motociclisti, un plotone semoventi<br />
cacciatori di carro, un plotone trasmissioni), un plotone di arLigl ieria<br />
contraerea (m<strong>it</strong>ragliere da 20 mm), una comp.agni a di veicoli blindati<br />
(Volkswagen) da esplorazione, un gruppo di polizia mil<strong>it</strong>are motorizzato);<br />
_ due reggirn(lnti di fanteria (motorizzati), ciascuno dei quali comprendente<br />
uno ta LO Maggiore reggimentale (mot.) una compagnia comando<br />
(mol.), una compagnia pesante (mol.) e tre battaglioni di fanteria (Stw'mba,nne)<br />
(mol.), a loro volla cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i ognuno da un comando di battaglione<br />
(moL), due gruppi di m<strong>it</strong>ragliatrici leggere (moL), due gruppi di mortai<br />
medi (mol.), tre compagnie mi le (SWrme) (mot.);<br />
- due ballerie di can.non.i d'assallo (motorizzate);<br />
_ un gruppo di semouenli cacciaton' di carro (motorizzato) comprendente<br />
un comando (mol.), due compagnie di cacciatori di carro (moL), una com·<br />
pagnia pesante di cacciatori di carro (mol.);<br />
_ un gruppo di al·tiglieria contraerea (motorizzato) comprendente un co'<br />
mando (mol.), una batteria comando (molo), due batterie da 8,8 cm (su au'<br />
82<br />
totreno), una compagnia da 3,7 cm (su autotreno) e un reparto di artiglieria<br />
leggera (20 tonnellate) (motorizzato);<br />
_ un gruppo di artiglieria (motorizzato) con un comando (mot.), una batteria<br />
comando (mot.), tre batterie di obici leggeri (su autocarro) e un reparto<br />
di artiglieria leggera (20 tonnellate) (motorizzato);<br />
_ un battaglione genieri (motorizzato) con un comando e una compagnia<br />
comando (mot.), una compagnia telefonisti (mot.), una compagnia radio<br />
(mot.) e una sezione trasporti (mot.);<br />
una compagnia di san<strong>it</strong>à (motorizzata);<br />
due plotoni di àmbulanze;<br />
una compagnia officina (motorizzata);<br />
una sezione autocarri pesanti (60 tonnellate);<br />
una sezione autocarri pesanti per trasporto materiali (50 metri cubici);<br />
un ufficio sussistenza (motorizzato);<br />
un plotone panettieri (motorizzato);<br />
un plotone macellai (motorizzato);<br />
un ufficio posta da campo (motorizzato).<br />
Una un<strong>it</strong>à 19 quindi, particolarmente agile e con una carica di aggressiv<strong>it</strong>à<br />
non comparabile ai reparti che si erano visti fino a quel momento nelle<br />
file dell'eserc<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano. Essa è destinata ad agire con notevole capac<strong>it</strong>à di<br />
autonomia sia nelle operazioni di polizia (rastrelIamenti di bande partigiane)<br />
che in linea (in azioni di movimento o di temporanea difesa di caposaldi).<br />
L'alIestimento di questo gruppo motorizzato solIeticherà particolarmente<br />
lo spir<strong>it</strong>o avventuroso di molti tra coloro che si erano arruolati nelIe<br />
formazioni repubblicane, destinate, com'era logico, a rimanere sempre in<br />
seconda posizione nella dotazione di mezzi da combattimento forn<strong>it</strong>i esclusivamente<br />
dai tedeschi, con il loro beneplac<strong>it</strong>o. Ci saranno tentativi di diserzione<br />
e di passaggio dai gruppi fascisti a quelli dei volontari <strong>SS</strong>, ed allora<br />
von Elfenau diramerà un ordine al comando della 7. Sturmbrigade<br />
Ital.Freiw.<strong>Le</strong>gionen a Pinerolo, dov'è già in corso il trasferimento dei vari<br />
battaglioni sparsi in tutta l'Italia centro-settentrionale. Il messaggio è molto<br />
diplomatico, per non offendere la sensibil<strong>it</strong>à delle autor<strong>it</strong>à mussoliniane.<br />
«Nell'interesse del rafforzamento delI'autor<strong>it</strong>à statale <strong>it</strong>aliana», dice testualmente,<br />
sempre cin:ondale dal ma simo s il e n zj ~. Un ~ ilen z io c~ sì ~<strong>it</strong>t~ che la m a~gioI'<br />
parte degli <strong>it</strong>alia ni che yjs ero quel tempI nel lcm lOrtO I.talo-germantco<br />
nemmeno i accorsero che VI . erano mlg . l" la la (I l' connazi. '01alt<br />
1<br />
che portava<br />
. -<br />
no I mostrine rosse sui ri svolti della giubba ed av vano gIUrato fedeJta proprio<br />
a H<strong>it</strong>ler.<br />
CAPITOLO V<br />
CAL USO E CUM IAN A:<br />
57 OSTAGGI TRUCIDATI<br />
Sangue nel Canavese<br />
II 20 marzo 1944 un autocarro mil<strong>it</strong>are parte da Aosta e punta, lungo la<br />
strada tortuosa della Valle, verso Vigevano, dove lo aspettano prima di<br />
mezzanotte. È pomeriggio avanzato, si approf<strong>it</strong>ta delle tenebre per sfuggire<br />
ai m<strong>it</strong>ragliamenti aerei. Arrivato in fondo valle, ad Ivrea, invece di prendere<br />
la grande strada che porta a Vercelli, l'autista sceglie quella, secondaria,<br />
che conduce a Chivasso, sulle rive del Po. È chiaro' che vuole seguire gli <strong>it</strong>inerari<br />
meno battuti. Ma, a circa 500 metri da Caluso, sullo stradale per<br />
San Giusto Canavese, un gruppo di ribelli spunta dall'oscur<strong>it</strong>à e blocca il<br />
camion: sono circa le 21.<br />
I mil<strong>it</strong>ari sull'autocarro sono volontari <strong>SS</strong> dell'XI Battaglione Milizia<br />
Armata arrivato ad Aosta dalla Grecia alcuni mesi prima al comando del<br />
primo seniore della Milizia fascista Gilbf:rto Fabris. L'autocarro viene dirottato<br />
verso le Valli di Lanzo, dove si trova il comando dei ribelli. Dieci<br />
giorni dopo alcuni mil<strong>it</strong>i del distaccamento della Guardia Nazionale Repubblicana<br />
di Lanzo trovano, tra Germagnano e Traves, sulla strada che<br />
porta in Val di Viù, sei corpi. Sono quelli dei volontari <strong>SS</strong> part<strong>it</strong>i da Aosta<br />
e mai arrivati a destinazione. Si chiamano:<br />
1) sergente maggiore Ugo Trezzi, di Francesco e di Teresa Cappelli, nato<br />
il 1 0<br />
aprile 1901 a Rivolta d'Adda (Cremona) e residente nella stessa<br />
local<strong>it</strong>à;<br />
2) sergente Silvestro Peviani, di Alessandro e Clorinda Granata, nato il 2<br />
aprile 1910 a Corte Palasio (Milano) e residente a Cremona, in via<br />
Milazzo 9;<br />
3) soldato Francesco Cauzzi, di, Emanuele e di Adele Chiotto, nato il 17<br />
settembre 1914 a Ca' d'Andrea (Cremona) e residente a Derovere<br />
(Cremona);<br />
4) soldato Giuseppe Perozzi, di Cesare e di Ida Pecorini, nato a Piacenza<br />
il 26 marzo 1911 e residente a San Rocco al Porto (Milano);<br />
5) soldato Angelo Strepparola, fu Domenico e di Cristina Mondonico, nato<br />
85
il 24 settembre 1914 a Rivolta d'Adda (Cremona) e residente nella stessa<br />
local<strong>it</strong>à;<br />
6) soldato Biagio Bonera, fu Angelo e di Luigia Gambaldi, nato il 16 maggio<br />
1910 a Cortemella (Brescia) e residente nella stessa local<strong>it</strong>à.<br />
« In segu<strong>it</strong>o a ciò ", seguiamo la descrizione dei fatti nella relazione 1 inviata<br />
il 15 aprile 1944 al ministero degli Interni - Gabinetto - Sede<br />
Nord e alla direzione generale della P.S. mussoliniana a Valdagno dal capo<br />
della provincia di Aosta, dr. Cesare Carnazzi, «il Comando Tedesco di<br />
Polizia di Torino, affinché non rimanesse impun<strong>it</strong>o un sì grave misfatto,<br />
richiese la fucilazione di sessanta ribelli, ridotti poi a soli 16".<br />
Quattro vengono prelevati dalle Carceri Giudiziarie di Ivrea e dodici<br />
da quelle di Torino. Si chiamano:<br />
1) Luigi Finco, di Giacomo, classe 1924, residente a Strada Settimo -<br />
Regione Barca (Torino);<br />
2) Guido Sra, fu Biagio, nato il 15 luglio 1910 a Torino e colà residente;<br />
3) Gino Petrone, di Domenico, nato a Foggia il 16 febbraio 1916, residente<br />
a Rodello d'Alba (Cuneo);<br />
4) Mario Datrino, fu Giovanni, nato a Pertengo Vercellese 1'8 agosto<br />
1900, residente a Cigliano Torinese;<br />
5) Mario Graziola, fu Secondo, nato a <strong>Le</strong>ssola (Vercelli) il 2 novembre<br />
1904 e colà residente;<br />
6) Giovanni Fellini, di Giuseppe, nato a Tuturano (Brindisi) 1'11 novembre<br />
1922 e colà residente;<br />
7) Chiaffredo Carignano, di Chiaffredo, nato il 7 novembre 1922 a Bibbiana<br />
Torinese e colà residente;<br />
8) Giuseppe Gaia, di Gabriele, nato il 7 febbraio 1923 ad Abbadia Alpina<br />
(Torino) e residente a Pinerolo in via Mollere 5;<br />
9) Pietro Carpanese, di Silvio, nato a Parigi il 10 agosto 1925, residente<br />
a Torino in via San Donato 23;<br />
10) Romolo Maccari, di Modesto, nato a Binasca (Torino) il 13 febbraio<br />
1924 e residente nello stesso paese;<br />
11) Carlo Varson, di Adolfo, nato a Trieste il 28 novembre 1923 e residente<br />
a Torino in corso Duca degli Abruzzi 2;<br />
12) Emilio Cavallero, di Rodolfo, nato a Calcutta il 22 settembre 1922,<br />
senza fissa dimora. L'ultima - dice il documento fascista - risulta in<br />
via Madama Cristina 80 a Torino;<br />
13) Aldo Porta, fu Enrico, nat~ a Torino il 19 gennaio 1922 e residente<br />
nella stessa c<strong>it</strong>tà in via San Secondo 47;<br />
14) Donato Bottero, di Lorenzo, nato a Mondovì (Cuneo) 1'8 luglio 1924 e<br />
residente a Chivasso (Torino) - casello ferroviario n. 20;<br />
15) Giovanni Maccari, di Lazzaro, nato a Pinasca (Torino) 1'8 giugno<br />
1924 e colà residente;<br />
16) Antonio Cenna, di Flavio Caro, nato a Crescentino (Vercelli) il 18<br />
febbraio 1925 e colà residente.<br />
86<br />
I quattro di Ivrea vengono prelevati dal carcere già al mattino, portati<br />
lungo il muro esterno del cim<strong>it</strong>ero e obbligati con pale e picconi a scavare<br />
lunghe fosse. Gli altri, tutti legati quattro a quattro con una catenella, arrivano<br />
un'ora prima dell'esecuzione dalle "Nuove" di Torino su una vecchia<br />
autocorriera della Questura che serviva a raccogliere le prost<strong>it</strong>ute ed i<br />
pregiudicati durante le operazioni di polizia degli Anni Trenta. La corriera<br />
è aperta ai lati, un telone ricopre l'imperiale: i condannati guardano<br />
sbalord<strong>it</strong>i la strada e la gente. Pochi giorni prima, il 2 aprile, domenica<br />
delle Palme, parecchi di loro sono già stati prelevati e portati in giro sulla<br />
stessa corriera. Sono andati al Colle della Maddalena, in una local<strong>it</strong>à detta<br />
Pian del Lot, e qui hanno dovuto scavare una grande fossa. Poi, dopo che<br />
un plotone di fascisti ha fucilato ventisette partigiani della Val Pt%ce, di<br />
alcune Brigate garibaldine e di altre formazioni, hanno ripreso in mano le<br />
vanghe e ricoperto di terra quei corpi: alcuni erano solamente fer<strong>it</strong>i e gemevano,<br />
e morirono soffocati. Ora, giunti in questo paese del Canavese,<br />
pensano di dover scavare ancora, non sanno che moriranno.<br />
«Qui giacciono le carogne di sedici ribelli ... JJ<br />
In paese ci sono quattro ufficiali: un tenente colonnello delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
(cioè il primo seniore Gilberto Fabris), un cap<strong>it</strong>ano (Oride Vandini), un tenente<br />
(Ermenegildo Smorto) e un sottotenente. Il vice-brigadiere Alessandro<br />
Battaglino che comanda la stazione dei carabinieri chiede al colonnello<br />
cosa sta per succedere. « Costoro ", gli risponde, « hanno ucciso sei dei nostri.<br />
Ora li fuciliamo. Ne dovevamo giudicare 48, ma ne abbiamo trovati<br />
solo 16 ». I condannati, legati a quattro a quattro con una catenella, vengono<br />
portati sulla piazza dell'ospedale e allineati al muro. Il tenente (Smorto)<br />
ha battuto a macchina l'elenco dei nomi, come lo abbiamo riportato sopra.<br />
Sono le tre del pomeriggio del 7 aprile 1944. È Venerdì Santo. Suonano<br />
le campane dell'Ave Maria. Appena i rintocchi dei bronzi svaniscono e<br />
l'aria r<strong>it</strong>orna quieta il primo seniore Fabris legge la sentenza di morte.<br />
«Costoro», dice, «sono responsabili dell'assalto a un nostro camion: occhio<br />
per occhio, dente per dente; uomini della Terza, vendicatevi! ». Poi ordina<br />
il fuoco ad un plotone di volontari <strong>SS</strong> della terza compagnia dell'XI Battaglione<br />
Milizia Armata fatti venire da Aosta assieme ad alcuni ufficiali.<br />
Uno dei fucilati, il pugliese Giovanni Fellini, non muore, e si salverà.<br />
Fellini era il suo nome da partigiano: in realtà si chiama Giovanni Borca,<br />
. e al processo che si svolse, dopo la Liberazione, alla Corte d'Assise speciale<br />
di Torino, racconterà: «I mil<strong>it</strong>i, una ventina, che si erano schierati di fronte<br />
a noi, cominciarono a sparare all'impazzata. Stramazzai su un compagno<br />
e un altro cadde su di me. Avevo quasi perso la conoscenza. Udii voci<br />
che dicevano: "Signor tenente, c'è uno che si muove!". Mi irrigidii. Furono<br />
87
sparati colpi di pistola. Il corpo sotto il quale giacevo fu rimosso. Sentii<br />
qualcosa di caldo e di viscido colare su di me, poi più nulla» 2. N ella notte<br />
qualcuno gli lolse le manette, lo sollevò e lo portò in un locale, dove lo depose<br />
su un leltino. Una suora gli rase i capelli e lo medicò al capo.<br />
«Cadendo, i compagni ai quali era legato al momento dell'esecuzione,<br />
l'avevano trascinato a terra un attimo prima che il proiettile indirizzato alla<br />
sua fronte lo colpisse: e questo giunse solamente a sfiorargli il capo. Lavato<br />
e con panni nuovi, fu poi condotto in un giardino. Un signore gli diede<br />
denari e lo accompagnò sulla strada per Torino. Da allora egli continuò<br />
fino al giorno della Liberazione la sua v<strong>it</strong>a di partigiano in diverse local<strong>it</strong>à,,3.<br />
Borca era uno di quelli che si trovavano alle "Nuove" di Torino e che<br />
il 3 aprile era slato porlalo al CoUe della Maddalena a scavare le fosse per<br />
27 pal'ligiani, Quattro giorni dopo, il 7 aprile, .d inlerprete fece un econdo<br />
appello. <strong>Le</strong>sse dodici nomi, lra i quaU il mio di partigiano: Fellini. Incatenali<br />
quattro a quallro, salimmo su un camion scortato da un mares iallo<br />
ledesco e da una diecina di soldati. Ero assai impressionala e chiesi dove ci<br />
conducessero. "Vi portiamo ad un interrogatorio", mi fu risposto. "Se tentate<br />
di scappare vi spariamo un colpo in testa". A Caluso ci fecero sostare<br />
nel cortile della caserma dei carabinieri. Vidi quattro ufficiali: uno era tedesco,<br />
un altro parlava la nostra e la lingua germanica. Altri due ufficiali<br />
erano <strong>it</strong>aliani, indossavano la divisa grigioverde e avevano mostrine rosse. I<br />
gradi di uno lo indicavano quale tenente, quelli dell'altro non li vidi» 4.<br />
Mentre i fucilati restano ammucchiati lungo il muro dell'ospedale nella<br />
piazza di Caluso, un mil<strong>it</strong>e incolla un manifesto su cui, a mano, qualcuno<br />
ha scr<strong>it</strong>to in grandi caratteri a stampatello: «Qui giacciono le carogne di<br />
sedici ribelli alle leggi repubblicane che i <strong>Le</strong>gionari hanno voluto giustiziare<br />
per vendicare la barbara uccisione in quel di Lanzo di sei loro compagni<br />
della Waffen Miliz. Questo non è che un acconto, il resto fra breve ». Poi le<br />
salme vengono portate nelle fosse scavate lungo la cinta esterna del cim<strong>it</strong>ero.<br />
Su quel muro, nella notte, una mano sconosciuta scriverà a vernice una<br />
frase grande che campeggerà intoccata per molti giorni: «Martiri d'Italia»<br />
mentre altri ignoti deporranno mazzi di fiori 5.<br />
Due ore dopo aver sparato a Caluso lo stesso plotone di volontari <strong>SS</strong><br />
dell'XI Battaglione Milizia Armata, nel viaggio di r<strong>it</strong>orno alla caserma di<br />
Aosta, si ferma a Carema, a pochi chilometri da Pont Saint Martin, e fucila<br />
il «girovago" Giacinto Comazzo, fu Giuseppe, nato a Ronsecco (Vercelli),<br />
che è stato lrovalo in possesso - riferisce sempre la lettera del capo<br />
della provincia Carnazzi - «di un bracciale che lo indicava quale appartenente<br />
a banda ribelle, di un manifesto scr<strong>it</strong>to a mano, col quale si inv<strong>it</strong>ava<br />
la popolazione a non partecipare ai funerali dei coniugi Clorin uccisi; di<br />
arma da fuoco e di un elenco di nomi di fascisti che dovevano essere uccisi<br />
». Il fascista repubblicano Pietro Clorin e sua moglie Angela J en, sorpre-<br />
88<br />
si a Carema nella nolte del 3 aprile da un gruppo di partigiani, erano stati<br />
passati per le armi. Di qui la rappresaglia.<br />
Cinquantun morti sul prato<br />
Per i volontari <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliani arruolatisi in Germania o afflu<strong>it</strong>i nelle caserme<br />
in patria aderendo agli appelli dei tedeschi il periodo iniziale di confusione<br />
ed ambigu<strong>it</strong>à è terminato: è chiaro che adesso saranno principalmente impiegati<br />
contro i partigiani in massicci e spietati rastrellamenti e che ormai<br />
dovranno battersi contro altri <strong>it</strong>aliani che non parteggiano per H<strong>it</strong>ler o<br />
Mussolini: la guerra civile, proprio ciò che all'inizio si era creduto di poter<br />
ev<strong>it</strong>are. Il 20 marzo 1944 - lo stesso giorno in cui l'autocarro dell'XI Battaglion~<br />
Milizia Armata partiva da Aosta per Vigevano - i reparti del<br />
BattaglIone Cuneo che hanno fissato i loro alloggiamenti a Perosa Argentina,<br />
nella Val Chisone, alle 9.30 del mattino aprono il fuoco con mortai e<br />
m<strong>it</strong>:~gliatrici da~le ultime case dell'ab<strong>it</strong>ato contro gruppi di partigiani in<br />
aVVICInamento. SI accende una violenta sparatoria che dura fino alle sei del<br />
pomeriggio. Intervengono anche due carri armati germanici. Muore un<br />
partigiano, Bruno Jourdan, di Aldo e di Rosalia BarraI, classe 1922, di<br />
Roreto Chisone; le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> hanno un fer<strong>it</strong>o.<br />
Il giorno dopo i volontari <strong>it</strong>aliani aiutati dai tedeschi effettuano un duro<br />
rastrel~amento incendiando diverse case delle frazioni di Prageria, Ciapella,<br />
Chlalme ed Enfus e sequestrano una trentina di capi bovini ed una<br />
diecina di ovini, che trasportano al comando di Pinerolo. I danni sono rilevanti,<br />
grave il pedaggio tra la popolazione: quattro morti (i fratelli Ferdinando<br />
e Albert Pietro Barret, di 58 e 69 anni, il quarantenne Arturo Bernard<br />
e il trentanovenne Alfredo Bonaud, tutti di Perosa Argentina) e sei<br />
fer<strong>it</strong>i (Giovanni Pietro Beltramo, di 74 anni, Frida Eugenia Baret, di 12<br />
an~i, Enrichetta Grill, di 85 anni, Lorenzo Giovanni Laggiard, di 58 anni,<br />
FelIce Caffer, di 57 anni, tutti di Perosa Argentina, e Clementina Trevignono,<br />
di 44 anni, di Torino) 6.<br />
Prima di allontanarsi dalla zona le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, affiancate da <strong>SS</strong> tedesche,<br />
rastrellano la Val Germanasca. Come comunicherà il sottotenente<br />
Renato Maggi, comandante della tenenza Carabinieri di Pinerolo _<br />
Gu.ardia .Nazi~~al: Re~ubblicana, «gli stessi hanno proceduto alla precett~zlOne<br />
di tutti I glOvam delle classi dal 1914 al 1925 compreso dei comuni<br />
di Perrero, Prali e Massello, pare per essere internati in Germania. Il depos<strong>it</strong>o<br />
munizioni di Perrero è stato totalmente sgombrato dei materiali ivi<br />
esistenti, che sono stati trasportati con automezzi al forte San Carlo di Fenestrelle»<br />
7.<br />
. A questo punto, i morti causati dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sono già venti, i volontan<br />
con le mostrine rosse si sono immersi fino al collo nella lotta fratricida.<br />
89
Ma il peggio deve ancora arrivare, e succederà nella zona di Cumiana, a<br />
nord di Pinerolo, sulla strada che porta ai monti di Giaveno. A metà di<br />
marzo è giunta voce che stanno per arrivare reparti delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> al comando<br />
di ufficiali germanici con il comp<strong>it</strong>o di effettuare rastrellamenti, ed<br />
allora una banda partigiana di oltre trecento uomini che si trova nella frazione<br />
Verna di Cumiana si trasferisce in parte nella Val Chisone e in parte<br />
a Forno, nell'Alta Val Sangone 8 . <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> arrivano come previsto e<br />
alloggiano alle Cascine N uove di Cumiana. Fanno parte. del VII Battaglione<br />
Milizia Armata già di stanza a Casale e poi passato a Torino, e all'alba<br />
del 30 marzo 1944 iniziano le operazioni di caccia ai partigiani. Fermano<br />
una settantina tra ren<strong>it</strong>enti, disertori, riformati ed esonerati: in parte verranno<br />
rilasciati, in parte arruolati o deportati in Germania.<br />
Il giorno dopo un autista, Mollar, arrestato per collaborazione con i<br />
partigiani, viene obbligato a trasportare col proprio autocarro sino a Cumiana<br />
i generi tesserati assegnati al paese per la prima quindicina del mese<br />
di aprile. Scortano il camion una quarantina di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e due tedeschi.<br />
La merce viene consegnata al salumaio Giuseppe Balbo, dichiarandogli<br />
che ne è personalmente garante. Il salumaio risponde che, se verranno i<br />
partigiani a prelevare i viveri, non potrà farci niente. Il comandante dei<br />
volontari <strong>SS</strong> decide allora di restare nel paese. Nella notte un'automobile<br />
del Gruppo Partigiani Val Sangone trans<strong>it</strong>a per caso a Cumiana e viene<br />
presa a raffiche di m<strong>it</strong>ra dai soldati con le mostrine rosse: riesce, però, a<br />
fuggire e ad avvisare il comando in montagna.<br />
Il mattino dopo - è ilIo aprile 1944 - una quindicina di partigiani<br />
della Val Sangone scende dai monti di Giaveno e sorprende il nucleo di <strong>SS</strong><br />
che si trova davanti alla salumeria Balbo in piazza Vecchia, in via Giaveno<br />
e in via Chisola. Dieci minuti di fuoco violento anche dalle finestre delle<br />
case. Il cap<strong>it</strong>ano delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si r<strong>it</strong>ira con parte del gruppo, l'ufficiale<br />
subalterno, un tenente, decide di arrendersi con i suoi uomini. I partigiani<br />
catturano così trentadue <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e due sottufficiali tedeschi, tutto il loro<br />
armamento e un autocarro. Hanno avuto un morto, Andrea Gaido, di 23<br />
anni, di Carmagnola, e un fer<strong>it</strong>o. Salgono sull'autocarro delle <strong>SS</strong> e si allontanano<br />
in frella. Il tenente prigioniero piange ed inveisce contro il governo<br />
mussoliniano che obbliga gli <strong>it</strong>aliani alla lotta fratricida.<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> hanno avuto diciannove fer<strong>it</strong>i: uno morirà all'ospedale mil<strong>it</strong>are<br />
di Pinerolo. I più gravi verranno portati fino a Torino, gli altri a Pinerolo<br />
ed a Piscina. Nell'attesa che qualcuno venga a prenderli, il medico condotto,<br />
dollor Ferrera, e il vice-curato Don Bosso, aiutati da alcune donne, li<br />
hanno raccolti in una casa assieme al morto partigiano. Arrivano altri reparti<br />
di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e un gruppo tedesco con lanciafiamme e fanno sgomberare<br />
la popolazione della zona di piazza Vecchia. Intanto sia tra i civili del<br />
paese che tra i passeggeri delle corriere in arrivo dal Bivio le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
prelevano 180 ostaggi.<br />
Sono circa le 16 quando i tedeschi con i lanciafiamme cominciano ad<br />
appiccare il fuoco alle case nelle quali si erano piazzati i partigiani per<br />
sparare contro le Ss. In particolare quelle del mugnaio Giovanni Ruffinatti,<br />
del negoziante Giuseppe Canale e del medico condotto Michelangelo<br />
Ferrera. Il mugnaio ha nascosto tutti i suoi risparmi in un angolo del mulino;<br />
non può muoversi e vede le fiamme che divorano tutto. Una donna<br />
che sta per dare alla luce un bambino chiede di poter restare: la mandano<br />
via, il giorno dopo partorisce in aperta campagna.<br />
Gli ostaggi sono stati portati al Comando del Battaglione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
che ha fissato un termine di scadenza per la riconsegna dei mil<strong>it</strong>i fatti prigionieri:<br />
le 9 del mattino del 3 aprile. Se entro quell'ora i soldati con le<br />
mostrine rosse presi prigionieri non saranno di r<strong>it</strong>orno, gli ostaggi verranno<br />
fucilati e tutto il paese incendiato. Il medico condotto e il parroco salgono<br />
su un'auto e vanno al comando della Val Sangone a parlamentare. Il comandante,<br />
tenente Giulio Nicoletta, tergiversa. Ha un forte numero di prigionieri<br />
in mano e potrebbe usarli come merce di scambio con tanti partigiani<br />
fin<strong>it</strong>i in mano ai fascisti e ai tedeschi. Intanto a Cumiana, prevedendo<br />
il peggio, la gente lavora tutta la notte a portar fuori dalle case il più<br />
necessario. Lo ammucchia nei prati e sui carri, come se dovesse partire in<br />
migrazione. <strong>Le</strong> case rimaste in piedi in piazza Vecchia vengono incendiate:<br />
tra le altre anche quella di un cieco di guerra. Se ne salva una sola, oltre il<br />
ponte sul torrente Chisola.<br />
Spunta l'alba del 3 aprile. I parlamentari partigiani scendono in auto<br />
da Giaveno, ma, giunti alla Cappella della Colletta, sono bloccati da reparti<br />
<strong>SS</strong>. Non possono proseguire ed allora r<strong>it</strong>ornano a Giaveno e raggiungono<br />
Cumiana per la via di Trana, Bruino e Piossasco che è più lunga, ma senza<br />
ostacoli. Il tempo massimo concesso dal VII Battaglione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> è<br />
spirato, e purtroppo la tragedia si è già consumata. I contadini presi come<br />
ostaggi sono stati portati alla borgata Riva di Caia, il parroco ha provveduto<br />
a raccogliere quanto ognuno di essi ha lasciato in ricordo alle famiglie.<br />
Un vecchio di oltre 60 anni, semi paral<strong>it</strong>ico e senza famiglia, viene scartato<br />
e sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o tra i mor<strong>it</strong>uri con il negoziante in ferramenta Vincenzo Ambrosio,<br />
vedovo e padre di quattro bambini. Tra i condannati viene inclusa anche<br />
la guardia comunale Cesare Baudino.<br />
È un plotone di volontari <strong>it</strong>aliani delle <strong>SS</strong> che deve sparare, ma i mil<strong>it</strong>i<br />
si rifiutano: l'orrore li inchioda. Allora un sottufficiale tedesco tracanna del<br />
90
m<strong>it</strong>ra dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, che assistono all'esecuzione. Per paura di essere<br />
scoperlo, qualche a lt ro passa la noUe immerso nelle acque del torrente<br />
Ohi ola, altri invece impazzisce. Certe famiglie hanno tra gli a assi nati<br />
persino tre persone.<br />
r morti sono cinquantuno, e qui li elenchiamo in ord'ine alfabetico: Ce.<br />
lestino Airasca, Vin enzo Ambrosio, Marcellino Amé, !vlichclangclo Amé,<br />
Domenico Amedeo, Fortunato Amedeo C are Baudino, Ignazio Bianco,<br />
Giovanni Burdino, Lorenzo Blll·dino, Giacomo Canale, Giovanni Canale,<br />
Giu eppe Camusso, Mario Cantore, Angelo Carello, Giovanni Carello,<br />
Michel Carello, Angelo Chialllore, Mario Daghero, Luigi Durando,<br />
Eraldo FasseLla, Giuseppe Fevro Anselmo Gastone, Enrico Gattone, Ma·<br />
rio Giacomino, Michele Giorda, Giuseppe <strong>Le</strong>onildo, Giuseppe Mago,<br />
Giuseppe Malello, Umberto Mal li, Giuseppe Mollard, Domenico Mol.<br />
lard, Giovanni Morallo, Michele Olmo, Francesco Pacchiotti, Ermenegildo<br />
Pizzigatti, Michele Ponzo, Valentino Recresio, Enrico Rolando, Giovanni<br />
Romero Vincenzo Romero, Aie andro Ruffinallo, Nino RuffinaLlo, Cle·<br />
mente Ruffino, Luigi Traversa, Felice Ughetti e Giovanni Vaglio.<br />
La tecnica dei Uiger<br />
Cumiana ha in poche ore 45 orfani e 33 vedove. L eccidio viene bloccato a<br />
questo punto perché arrivano finalmente i parlamentari partigiani, e si<br />
concorda la rest<strong>it</strong>uzione dei prigionieri. l supersl<strong>it</strong>i della carneficina, minacciati<br />
con le armi, sono costretti a caricare i cadaveri su un aulocarro che<br />
si avvia verso il cim<strong>it</strong>ero la ciando per strada una lunga tl"Ìscia di sangue.<br />
Gli ste si uperst<strong>it</strong>i devono scavare una grande fossa comune poi gettar<br />
dentro tutti quei corpi di amici o figli o padri o fratelli e ricoprirli con un<br />
po' di terra. Alle famiglie viene negato di raccogliere i cadaveri e di si te·<br />
marli nelle casse preparate all'ospedale.<br />
Scende la nOlle , le case incendiale con i lanciafiamme continuano a<br />
bruciare. Ma, prima, i mil<strong>it</strong>i hanno provveduto ad impadronirsi di quantO<br />
era a loro portata di mano. Una Lralloria con tutte le sue riserve viene ri·<br />
puL<strong>it</strong>a prima di essere data alle fiamme, nelle cantine i aprono le spine<br />
delle bOlli essendo impossibile trasportare il vino. Passa un altra giornata e<br />
finalmente il 6 aprile alle 7.40 del mattino - essendo stati rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dai<br />
partigiani i pl'igionieri - i vo lontari <strong>it</strong>aliani delle <strong>SS</strong> e i nazisti lasciano il<br />
paese,. che viene dichiarato zona neutra: non vi è consent<strong>it</strong>o 1 acces o né ai<br />
partigiani né alle . Prima di uscire da Cumiana il comandante del VIJ<br />
Battagli.one - presenti i carabinieri - permette che i volontari con le mostrine<br />
ros e vengano perquis<strong>it</strong>i nel dubbio che alcuni di essi abbiano asportato<br />
oggetti di valore dalle case incendiate. Un gesto dimostrativo, ohe costa<br />
poco dopo il massacro.<br />
92<br />
Il. comando .tedesco ha dalo l'ordine che nessuno può accedere al cim<strong>it</strong>er~<br />
e rlrr~uovere I cadaveri, ma nel tardo pomeriggio del 9 aprile un camioncIllO<br />
gUl.dato da un partigiano entra a Cumiana e preleva dalla camera<br />
mortuana la cassa di zinco nella quale si trova la salma di Andrea Guido<br />
il rib~lIe morto nel primo scontro con i nazisti. Il 3 maggio, dopo un mese:<br />
alle cmque e trenta del mattino, giungono sul posto tre autocarri con un<br />
plotone di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e germaniche del VII Battaglione ed una ventina di<br />
civili (ren<strong>it</strong>enti alla lev~ e disertori). Comanda quest'ultimo gruppo un tenente<br />
della Gendarmena germanica di Torino, il quale ordina che le salme<br />
sia~o rimosse e la .fossa approfond<strong>it</strong>a. Poi fa riseppellire i cinquantun cadaven<br />
e, con la teCnIca che certamente deriva dall'esperienza di Buchenwald<br />
di Auschw<strong>it</strong>z e di Bergen-Belsen, li fa cospargere di acidi e sostanze causti~<br />
che affinché la putrefazione avvenga più velocemente e non si diffondano<br />
epidemie. Prima di gettare a colpi di pala la terra sui corpi viene chiamato<br />
il parroco di Cumiana, il quale deve «accertare e testificare che non è stato<br />
as~ortat~ alcun cadavere », come scriverà il maggior generale Raffaele Castnotta,<br />
Ispettore della CNR, 1'8 maggio successivo 9. Tram<strong>it</strong>e il medico<br />
c~ndot~o, i .partigi~ni della Val Sangone intimano al drappello <strong>it</strong>alo-nazista<br />
di laSCIare Immedl~tame~te la zona, se non vogliono essere assal<strong>it</strong>i. Il drappello<br />
se ne va, laSCiando II paese al suo destino.<br />
Dieci giorni dopo, verso le due del pomeriggio, un apparecchio della<br />
Luftwaffe sorvola il paese lanciando dei volantini. Il t<strong>it</strong>olo: La ver<strong>it</strong>à su Cumiana.<br />
Evidentemente il comando tedesco si è reso conto della grav<strong>it</strong>à del<br />
mass~cro e ~ac~onta l'eccidio in una realazione appos<strong>it</strong>amente distorta: i<br />
mortI sono ~Ich.larati «autentici band<strong>it</strong>i che avrebbero dovuto, indipendent.emente.<br />
dali ul~lmatum, ~ssere passati per le armi, secondo le leggi di guerla».<br />
GlI ostaggI prelevatI a caso tra la popolazione dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> diventano<br />
in tutto 157 ren<strong>it</strong>enti o disertori (invece dei 180 fermati) e soprattutto<br />
«ban~<strong>it</strong>~ ~atlurati nel rastrellamento del 30 marzo e risparmiati per magnalll.m<br />
lta del comando tedesco in vista dell'arruolamento nelle <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alian.e».<br />
E un documento preparato dai nuclei di propaganda: la fals<strong>it</strong>à si associa<br />
alla più ignobile sfrontatezza.<br />
Ma Raffaele Castriotta, il maggior generale Ispettore della CNR<br />
Isp~ttorato G:nerale p;r il Piemonte, testimonierà, senza saper/o, per I~<br />
stona la venta su quell eccidio. La sua relazione al Comando generale della.<br />
CNR, ~o~t a ~a a.mpo 707, del 7 aprile 1944, numero 1 di protocollo,<br />
Rls~rvato . ' e chlansslma (ed a sua volta il capo della polizia Tullio Tambunlll<br />
a~vlserà ~en~to Ricci del «doloroso incidente»). Come sempre, la<br />
CNR odia le <strong>SS</strong> Italiane e non manca di segnalare tutto ciò che esse commettono<br />
di illegale, se è lec<strong>it</strong>o usare questo aggettivo raccontando le vicende<br />
di questo periodo della seconda guerra mondiale.<br />
93
(( Non siamo briganti balcanici))<br />
«Il 5 aprile», segnala Castriotta in aggiunta a quanto successo a Cumiana,<br />
«a Corio Canavese (Ciriè) hanno avuto luogo i funerali del ribelle Daniele<br />
Menegas, nativo di Arten (Belluno), rimasto mortalmente fer<strong>it</strong>o durante<br />
l'aggressione alla caserma del distaccamento di Castellamonte. Il Menegas,<br />
che apparteneva al IV Battaglione <strong>SS</strong> [quello di stanza a Torino, N.d.R.],<br />
era stato catturato in precedenza dai ribelli nei pressi di Lanzo e si era poi<br />
associato volontariamente ai partigiani assieme ad altri compagni. Il feretro<br />
ha trans<strong>it</strong>ato per il paese su autocarro ed avvolto nel tricolore, preceduto da<br />
una compagnia di ribelli mil<strong>it</strong>armente inquadrati su tre plotoni e vest<strong>it</strong>i in<br />
maggior parte in uniforme grigioverde. <strong>Le</strong> vie di accesso al paese erano<br />
state bloccate da numerose pattuglie».<br />
«I fatti di cui sopra ;', conclude il suo rapporto II il gerarca fascista,<br />
«sono indicativi di una s<strong>it</strong>uazione confusa ed incresciosa determinatasi nelle<br />
zone di impiego dei reparti delle <strong>SS</strong> [<strong><strong>it</strong>aliane</strong>, N.d.R.] dipendenti dai comandi<br />
germanici, s<strong>it</strong>uazione a volte tragica per le v<strong>it</strong>time delle rappresaglie<br />
ed a volte strana per le transazioni con i ribelli, i q uali possono con baldanzosa<br />
solenn<strong>it</strong>à fare azioni dimostrative di solidarietà verso i compagni caduti,<br />
come nel caso dei funerali di cui è cenno nel presente rapporto.<br />
Non è dato sapere se e quali scopi particolari persegua questo atteggiamento<br />
degli organi di polizia germanici, atteggiamento che in questi ultimi<br />
tempi e da molti sintomi appare sempre più marcato e che prescinde dalla<br />
mia azione personale e dallo sforzo laborioso delle forze di polizia repubblicane<br />
per fronteggiare il pe.ricolo del ribellismo e della delinqu nza pol<strong>it</strong>ica,<br />
• 'ta di rallO che, senza un indirizzo unico e concom<strong>it</strong>ante nella lotta intrapresa<br />
per la normalizzazione della pubblica sicurezza, non sarà possibile<br />
conseguire risultati pos<strong>it</strong>ivi [ ... ] Sarebbe perciò necessario ed urgente un superiore<br />
ed autorevole imervenlo per concretare con i comandi tedeschi un<br />
comune piano di azion più organico e meglio rispondente alle esigenze del<br />
momento»,<br />
«I Battaglioni di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che si trovano nella provincia di Torino<br />
alle dipendenze del generale Hansen, che ha posto il comando a Pinerolo»,<br />
aggiunge una relazione allegata al rapporto di cui sopra, «sono composti<br />
da ex-mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani internati in Germania da elementi di dubbia moral<strong>it</strong>à<br />
assoldati in Piemonte» 12. Quest'ultima parte della frase è sottolineata,<br />
mentre in un altro foglio int<strong>it</strong>olato Segnalazione si afferma che fra i volontari<br />
<strong>SS</strong> «domina il disgusto" e che «nei loro animi si stanno insinuando<br />
sentimenti che domani potrebbero esplodere in aperta ribellione. Non è con<br />
questi mezzi e sistemi, essi van dicendo, che noi intendiamo servire il nostro<br />
Paese. Noi non siamo dei briganti balcanici, ma dei soldati che vogliono<br />
combattere per riscatlare l'onore dell'Italia. La guerra civile con tutti i<br />
94<br />
suoi orrori sembra già in atto. Tali legionari avrebbero in animo di darsi<br />
alla macchia e formare un proprio grupPO» 13,<br />
Rastrellamenti, fucilazioni, diserzioni<br />
Il momento è particolarmente movimentato, il Comando tedesco mette alla<br />
frusta i battaglioni dei volontari e questi, inquadrati anche da ufficiali germanici,<br />
non mancano di battersi con durezza. La cronaca che riportiamo,<br />
tranne ove indicato diversamente, è tutta tratta dai notiziari della Guardia<br />
Nazionale Repubblicana 14, che non sono certo teneri per questi connazionali<br />
che gridano Sieg Heil! per H<strong>it</strong>ler e trattano con distacco, se non con<br />
disprezzo, le formazioni di Salò.<br />
19 MARZO 1944 Tre volontari del VI Battaglione Milizia Armata di<br />
Cuneo, 2' compagnia - Chiaffredo Chicoletto, Giuliano Genere e Battista<br />
Alberto - si trovano in permesso a casa, in frazione Boschetto e Calcinere<br />
di Paesana, non lontano dalle sorgenti del Po. Nel pomeriggio, verso le 16,<br />
arriva tra quelle casupole di montagna un camioncino di ribelli. I tre vengono<br />
disarmati e obbligati a seguire i partigiani; poi riusciranno a fuggire<br />
ed a rientrare prima in famiglia e poi al reparto, ma senza armi e munizioni.<br />
20 MARZO 1944 Tre ore di sparatoria a San Germano Chisone (ad una<br />
diecina di chilometri da Pinerolo, a quota 486) tra le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed i partigiani.<br />
Muoiono un sottotenente delle <strong>SS</strong>, di cui non si conosce il nome, e il<br />
sergente maggiore Velio Cricco. Nella sparatoria viene colp<strong>it</strong>o anche un<br />
ragazzo di undici anni, Enrico Simondi, che pascolava le mucche in un<br />
prato. <strong>Le</strong> raffiche di m<strong>it</strong>ragliatrice incendiano il fienile del contadino Federico<br />
J ahier.<br />
30 MARZO 1944 Alla stazione ferroviaria di Balangero (Torino) un forte<br />
gruppo di partigiani attacca il distaccamento del IV Battaglione Milizia<br />
Armata uccidendo il tenente comandante e catturando 41 mil<strong>it</strong>i. I partigiani<br />
fanno salire i mil<strong>it</strong>i su autocarri e li trasportano verso Corio Canavese.<br />
12 APRILE 1944 Come comunica l'Agenzia Stefani, che è l'agenzia di<br />
stampa ufficiale della repubblica di Salò, sono state portate a termine azioni<br />
contro «diversi gruppi di cosiddetti ribelli che si trovavano nella Val<br />
Pellice e nella Valle del Chisone. I ribelli hanno subìto perd<strong>it</strong>e gravissime:<br />
il numero dei morti ascende a circa 500, q uello dei prigionieri a 143. Oltre<br />
a reparti della CNR ed a piccole un<strong>it</strong>à germaniche, hanno, per la prima<br />
volta, preso parte alle operazioni, svoltesi con rapido successo, formazioni<br />
95
di volontari a ppa rtenenti alla <strong>Le</strong>gione Italiana delle S. <strong>Le</strong> nostre perd<strong>it</strong>e<br />
amm.ontano a 5 eaduLi e 32 fer<strong>it</strong>i ». Anche ammettendo che le cifre possane<br />
peccare di ottimi mo, chiaro che i rastrellamenti devono essere stati fe~<br />
roci IS.<br />
20 APRIU;' 7944 Ha inizio una vasta op l'azione otfensiva contro i pal'<br />
Ligi ani nella zona di Nocera Umbra, ad est di As isi, lra Foligno e G ualdo<br />
T adino. La conducono due divisioni naziste cui sono stati aggregati a lcuni<br />
battaglioni di S <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. 11 rastrellamento paese per paese, durerà fino al<br />
30 maggio. r combauimenti piu aspri avvengono a Coll e Croce (quota 872)<br />
sulla strada che pon a a Monte Pennino a orifa, sulla strada che da Nocera<br />
conduce a M atelica ed in tulti i villaggi di montagna tra Nocera e<br />
G ualdo T adino. 1 partigiani ha nno forli perd<strong>it</strong>e: una ci nquantina di mOrli<br />
e numero 'i fer<strong>it</strong>i . G ualdo T adino arà liberata defin<strong>it</strong>ivamente da i ribelli ìI<br />
5 luglio.<br />
30 APRll,E 7944 U n forte g ruppo di partigiani scende dall a valle di<br />
Ayas e occupa Verr s. <strong>Le</strong> S <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (XI Btg. di Aosta) di guardia alla<br />
centrale elettrica vengono disarma te, e così pure i carabini l'i e la guardia<br />
di finanza. Incendiata la Casa del Fascio i ribelli ' insediano alla stazione<br />
ferrovi aria ed a ll a centrale telefonica: sono da poco passate le 21. Al1 'ulla e<br />
45 i partigiani allaccano, usando anche mortai da 81 , la c nlrale elettTica<br />
di Bard c fanno salta re un tratto della linea ferroviaria tra Nus e Ohamba·<br />
ve. Un dispos<strong>it</strong>ivo ad alla tensione isola gran parte della centrale di Bard.<br />
che non può es ere, quindi, me s~ fuori uso. M entre numel'Osi fuochi si accendono<br />
a mezza costa sulle monlagn che fanno corona ad Aosta - e sono<br />
fuochi di r pa rli partigiani , che così salutano l'alba del 1 0 maggio - i fascisti<br />
chiedono rinforzi attraverso la linea telefonica tede ca. 11 Comando<br />
germani co di Torino manderà l'indomani alle 11 reparti ucraini che impegneranno<br />
i ribelli assieme ad un nucleo di mil<strong>it</strong>i della CNR di Aosta. I ribelli,<br />
sei dei quali fer<strong>it</strong>i, si r<strong>it</strong>irano, dopo aver prelevato materiale e viveri e<br />
ingaggiato volontari per le loro formazioni.<br />
La stessa sela. ad Aosta, il maggiore Giorgio Marzoli delle S <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
ferma per strada alcuni funzionari della Questura fascista che pas eggiano<br />
Clon donne. Poi blocca il commissario dr. Renzi, lo porta in ufficio e lo mal·<br />
mena. Interviene il ca po dell a provincia, dr. Cesare Augusto Carnazzi. m ~<br />
il maggiore non gli presta alcuna attenzione. «Non dipendo da <strong>Le</strong>i », gli di·<br />
ce, «ma da lle <strong>SS</strong> tedesche». Un tenente tedesco presenterà poi le scuse al<br />
gerarca di Salò, e l'episodio è considerato chiu o, anche se esso non è isola·<br />
to. Alcune sere prima, in una piazza di Aosta, un cap<strong>it</strong>ano delle S <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
ha tl'allatO come «pezza da piedi » il Questore nominato dal Duce. oltanto<br />
l'imel'vento .del milggiore dei carabinieri è riusc<strong>it</strong>o a riporlare la calma. JJ<br />
capo della provincia manda una relazione" riserv.atissima » al tenente co-<br />
96<br />
lonnello Achmidt, comandante della Platz kommandantur di Aosta, che la<br />
fa proseguire fino al Comando di Verona. Ma i nazisti non battono ciglio:<br />
l'aggressiv<strong>it</strong>à dei volontari <strong>it</strong>aliani verso i fascisti di Salò è considerata un<br />
buon segno 16.<br />
3 MAGGIO 7944 Il tenente Angelo Rosellini, comandante il presidio<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di Villar Perosa, e due volontari, si presentano alle 13<br />
nella rivend<strong>it</strong>a n. 2 di generi di monopolio della Borgata di Ponte Palestro<br />
di San Germano Chisone e obbligano il proprietario Luigi Mallan, di 68<br />
anni, a consegnargli tutto il tabacco prelevato per la popolazione. L 'ufficiale<br />
si porta vi a 92 pacchetti di sigarette Nazionali, 54 di Popolari, 190 sigari,<br />
17 pacchetti di sigarette Macedonia, 44 pacchetti di trinciato comune e<br />
150 pacchetti di tabacco trinciato forte. La merce costa 1.773 lire, il tenente<br />
Rosellini non paga. Firma una ricevuta con il nome di Angelo Borellino e<br />
dice che salderà tutto l'indomani, ma non si fa più vedere. « In conseguenza<br />
di ciò», dice la segnalazione della GNR,
73 MAGG/O 7944 Un plotone di volontari del Battaglione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di<br />
Sant'Antonino di Susa fucila, alle ore 21, diciassette partigiani catturati<br />
durante i rastrellamenti precedenti. I partigiani facevano parte delle bande<br />
di Giaveno e di Coazze.<br />
77 MAGG/O 7944 Il tenente Angelo Rosellini, che ora comanda il presi_<br />
dio delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di San Germano Chisone, viene sorpreso da cinque ribelli<br />
mentre passa in motocicleua a San Secondo di Pinerolo. I ribelli lo disarmano,<br />
gli tolgono l'orologio e la motocicletta, lo fanno camminare per<br />
due ore in montagna e poi lo lasciano in libertà a Prarostino.<br />
20 MAGGJ() 7944 Il gruppo che ha esegu<strong>it</strong>o il rastrellamento della Val<br />
Sangone r<strong>it</strong>orna sul posto e nelle prime ore del pomeriggio inizia un durissimo<br />
rastrellamento per rappresaglia contro l'uccisione di due ufficiali della<br />
contraerea germanica avvenuta alla Braida, in local<strong>it</strong>à Bonaria. <strong>Le</strong> primI!<br />
due viuime sono due operai della Fiat e due inglesi che tavano con i pani.<br />
giani. Il quinto è un vecchio, freddato sulla soglia di asa mentre imreccia<br />
un canestro di vimini . Molta la gente fermata: due giovani "andido Osto.<br />
rero e Michele Mar<strong>it</strong>ano, tentano di fuggire e vengono freddati davanti<br />
all' Albergo Centrale di Giaveno. Oltre trecento persone, prese in ostaggio,<br />
sono costrette ad andare a piedi fin nella zona dei laghi di Avigliana. Non<br />
si sa cosa ne vogliano fare i tedeschi. Interviene la Prefettura di Torino e i<br />
trecento possono rientrare nelle loro case. Il 26 maggio nei dintorni di Giaveno<br />
vengono fucilati 41 prigionieri prelevati dal primo braccio del carcere<br />
"<strong>Le</strong> Nuove" di Torino: la rappresaglia per i due ufficiali della contraerea<br />
è così completata. La proporzione è terrificante: 24 <strong>it</strong>aliani per ogni tedesco<br />
ucciso.<br />
empre il 20 maggio, nelle prime ore del manino una quarantina di<br />
partigiani di diver c quadre della Valle d'Aosta alta ca in Val Locana ~<br />
piedi del fan Paradiso, il presidio di Bardonetto formato da un nu leo dI<br />
S8 <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. I mjl<strong>it</strong>i, pressappoco della stessa forza dei ribelli, si asserra·<br />
gl iano nella loro casermeua e rispondono al fuoco. I partigiani sono guidati<br />
da Pedro (il tenente di fanteria Peclro FCI'reira, già in Dalmazia 1'8 settem:<br />
brc 1943 e che verrà fucilato a M ilano nel g nnaio 1945, omandando lUI<br />
il fuoco del plotone d'esecuzione) e continuano a sparare per un'ora, con<br />
fucili, m<strong>it</strong>ragliatrici e bombe a mano. Sei <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> rimangono sul terreno<br />
ed altre sedici fer<strong>it</strong>e; agli attaccanti neanche una scalf<strong>it</strong>tura. l'vla mentre !a<br />
retroguardia dei partigiani si r<strong>it</strong>ira, viene raggiunta da due camicie nere In<br />
motocicletta che sparano raffiche di m<strong>it</strong>ra. Breve scaramuccia: anche i due<br />
mil<strong>it</strong>i muoiono, e i ribelli s'impossessano delle loro armi.<br />
24 MAGG/O 7944 ' Un altro volontario delle S5 <strong><strong>it</strong>aliane</strong> viene disarmato<br />
98<br />
a San Michele di Bricherasio, a circa 8 chilometri da Pinerolo. I partigiani<br />
gli tolgono le scarpe, le giberne, le munizioni e l'arma, e poi lo lasciano libero.<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di Bricherasio effettuano un rastrellamento, ma senza<br />
risultato.<br />
C<strong>it</strong>iamo a questo punto un altro fatto che non appare nei documenti fascisti.<br />
A Bibiana, dodici chilometri a sud di Pinerolo, un paesino a quota<br />
410 tra i primi cocuzzoli della Val Pellice, un intero plotone di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
passa alla 4' Brigata Garibaldi 18. I volontari con le mostrine rosse sono<br />
agli ordini di un ufficiale tedesco e di due ufficiali <strong>it</strong>aliani ed alloggiano<br />
nelle scuole. Intorno all'edificio c'è uno sbarramento con filo spinato. Quattro<br />
posti di blocco controllano le vie d'accesso al paese. L'azione viene portata<br />
a termine dal partigiano "Diavolo", ex-sergente delle 5S <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e figlio<br />
di antifascisti che ha disertato poco dopo il rientro in Italia. "Diavolo"<br />
morirà combattendo contro i nazisti a Buttigliera Alta (Torino). Una parte<br />
del plotone passato alla Gm'ibaldi resterà con i ribelli fino alla Liberazione,<br />
gli altri se la squaglieranno dopo qualche mese. Non molto lontano da<br />
Buttigliera Alta, cioè a sei chilometri di distanza, a Sangano, morirà il 26<br />
giugno 1944 combattendo contro i tedeschi, l'ex-tenente delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
Stefano Maria Nicoletti, di Cosenza, dove ab<strong>it</strong>ava in via S. Tommaso S,<br />
Nicoletti, che guida una dozzina di suoi volontari <strong>SS</strong> passati con lui ai partigiani,<br />
muore accanto al comandante dei ribelli, il sottotenente in SPE<br />
Sergio De V<strong>it</strong>is, del 3° Alpini, battaglione Val Chisone 19<br />
Scappano le 5S del "Bozen"<br />
C'è qualcosa che non funziona perfettamente nelle file dei tedeschi Sembra<br />
di sÌ. I nazisti non si fidano completamente dei volontari <strong>it</strong>aliani, anche<br />
se controllati a vista da ufficiali tedeschi, e impartiscono disposizioni severe.<br />
Il Reiclzsjuhrer-S5 ha emesso già il 28 marzo un'ordinanza in propos<strong>it</strong>o<br />
ribadendo l'obbligo di sparare e di uccidere chi si arrende o tenta di passare<br />
al nemico. Lo apprendiamo da una comunicazione che l'S5-Gruppenji1hrer<br />
und GeneraLleutnant der Polizei, J iirgen von Kamptz, dirama il 28 luglio<br />
a tutti i reparti 20. Von Kamptz (tessera S8 292.714, tessera nazista<br />
1.258.908, nato ad Aurich nella Frisonia orientale) è, assieme al generale<br />
Wilhelm Harster, il braccio destro dell'<strong>SS</strong>-Obergruj)penji1hrer Karl Wolff.<br />
Harster comanda l'SB e 1'5D, il suo ufficio si chiama in codice B.d.S. e si<br />
trova a Verona; von Kamptz comanda l'Ordnungspolizei, ha alle sue dipendenze<br />
per la Lombardia, il Piemonte e la Liguria il colonnello delle 55<br />
Walther Rauff, e il suo ufficio a San Martino di Verona porta la sigla<br />
B.d.O.<br />
Un battaglione dell'<strong>SS</strong>-Polizeiregiment Bozen composto da volontari altoatesini<br />
- racconta von Kamptz -- è stato a suo tempo mandato a Roma<br />
99
a ciclo di addestramento non ultimato. L'addestramento avrebbe dovuto es<br />
sere completato nella cap<strong>it</strong>ale <strong>it</strong>aliana. I volontari al momento dell'avanza,<br />
ta a ngloamericana presero posizione ai ponti del Tevere, per respingere l<br />
avanguar d· le, corazzate nen:lc . h e. «Anche se il battaglione [è lo stesso che j~<br />
t<br />
oggetto dell allentato dz Ula Rasella con Il conseguente eccidio alle Fos s<br />
Ardeatine, N .d.R.] a causa della mancanza di addestramento e dello cars:<br />
arm~me~~o non. era adatto a tale comp<strong>it</strong>o, ciò che è accaduto non può esse,<br />
re giustifIcato In alcun modo, tenendo conto anche che i reparti della<br />
Wehrmacht hanno lasciato. la c<strong>it</strong>tà in modo ordinato. Eine bedeutende Zahl<br />
der Angeh{jngen deO' Batazllons "Bozen" ist unter Zurucklassung von Be.<br />
waffnung und Aus1"uO'/ung nichl nur gejlohen, O'ondern hal O'ich ohne Bejehl<br />
~IS nach Bozen .begeben .. Gruppe des BalaillonO' wurden auch in Bologna,<br />
In Florenz und In Perugza angetroffen. Eine slarke Untersuchung wird di e<br />
Sch u/dzgen jeslsleL<strong>Le</strong>n und der verdlenlen Strafen zujuhren, un considerevo.<br />
le numero di appartenenti al battaglione Bolzano non soltanto è fugg<strong>it</strong>o ab.<br />
uandonando armi ed equipaggiamento, ma senza averne ricevuto l'ordine s'<br />
è portato fino a Bolzano. Gruppi del battaglione sono stati trovati anche ~<br />
Bologna, Firenze e Perugia. Una severa indagine stabilirà i colpevoli e<br />
porterà alle punizioni mer<strong>it</strong>ate ».<br />
Non soltant.o i. v.olontari di lingua <strong>it</strong>aliana, dunque, voltano le spalle,<br />
ma anche quell i di lIngua tedesca. A questo episodio, ignorato ufficialmen.<br />
te nella storia dell' serc<strong>it</strong>o tedesco, fa ora segu<strong>it</strong>o un altro, che potrebbe ano<br />
che riguardare i soldati con le mostrine rosse o i volontari <strong>it</strong>aliani nei bat.<br />
taglioni di polizia. «Una compagnia chiamala ad operare contro i baJ1djti~<br />
~ice s~~pre il documento che stiamo c<strong>it</strong>ando, «è stata sorpresa dagli stessi<br />
In pOSIZione ~ ciò p~rL i colarme~te idonea [cioè idonca all'agguato, N .d.R.I.<br />
Gh automezzI marCiavano a distanza troppo ravvicinata. Non cl'ano state<br />
adottate le misllrc di sicurezza in marcia. <strong>Le</strong> armi pesa mi erano sistemate<br />
in . t~l modo s ug~i a ~LOcar ri eh al momento dell 'attacco non poterono essere<br />
utilIzzate. La dlrezlOn ta ttica della compagnia era totalmente sbagliata o<br />
del tUlt assente. Dopoché la compagnia ebbe a subire a lcune perd<strong>it</strong>e a<br />
CaUSa di questa. manch voi guida, il comandante della stessa si arre e COli<br />
i suoi uomini e per l'avvio delle trattative con i band<strong>it</strong>i sventolò un fazzoletto<br />
bianco».<br />
La colpa è nel primo caso - continua il documento scr<strong>it</strong>to da von<br />
Kamptz in riferimento alFordinanza (ErLass) del Reichsjiihrer- S del<br />
2.0.3.1944 che stabilis 'c che .. ogni comandante delle Waffen- deve balteI'-<br />
l ,con. la ~ua t;~lppa fin all'ultimo uomo", da~'S jedel' Fil/l" cr del' Waffen<br />
S.s mzt Jetner 71'utJpe OH lelzlen M an I! zu Iliimpj"en hai - è della lruppa\<br />
nel secondo del comandal1lc di compagnia. «Ambedue possono forse essere<br />
compresi psicologicamenle, poi 'hé quei capi e quegli uomini non si erano<br />
mai trovati in una Ìluazione simile e credevano, fa lsamente, che non vi si<br />
sarebbero trovali mai. Ma in guerra, e specialmente nel quinto anno di<br />
guerra, ognuno - anche l'ultimo dei plotoni di polizia - deve sapere che<br />
può essere impiegato, quando vi è necess<strong>it</strong>à di uomini, in punti importanti<br />
del fronte. Meno una truppa è addestrata, più l'ufficiale e il sottufficiale<br />
devono reagire con forza in caso di fuga. Il soldato che indietreggia senza<br />
ordini, e in particolare il soldato che fugge, ha perduto il dir<strong>it</strong>to alla v<strong>it</strong>a.<br />
Ein Soldat, der ohne Befehl zuruckgeht, insbeO'ondere ein Soldal, der jliehl,<br />
hai sein Recht am L eben verwirkt. Ogni superiore è autorizzato, ed eventualmente<br />
obbligato, ad abbatterlo. Jeder Vorgesetzte ist berechtigt, und gegebenjalls.<br />
v.erpjlichte.t, ihn nfederz~schiesO'en. Un tal~ esempio porterà gli<br />
altri uominI alla ragIOne, ali obbedIenza ed a fermarsI. Em derartlgeO' Belspiel<br />
wird die anderen Méinner zu Vernunjt, zum Gehorsam und zum<br />
Halten bringen ».<br />
Questo documento venne fatto conoscere, sottolineando la necess<strong>it</strong>à di<br />
difendere
mandi dell'Itali a settentrionale evidentemente lo preoccupano, e perciò due<br />
giorni dopo la circolare che abbiamo riportato, ne dirama una seconda (l'I<br />
RF/ M . 35/ 42/ 44 del 4 maggio 1944) che, oltre alle persone gi à c<strong>it</strong>ate, è<br />
diretta ques ta volta ali' <strong>SS</strong>-Brigadefuhrer Hermann Fegelein (" cognato" dì<br />
H<strong>it</strong>ler perché ha sposato la sorella dì Eva Braun, amante del Fuhrer) e<br />
all'<strong>SS</strong>-Oberfuhrer Rode. «Tutti gli <strong>it</strong>aliani che fanno parte delle nostre divisioni<br />
<strong>SS</strong> devono, con effetto immediato, portare: 1) le mostrine concordate<br />
per i volontari di nazional<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana; 2) lo scudetto nazionale <strong>it</strong>aliano.<br />
Questa disposizione deve esser applicata sollec<strong>it</strong>amente" 22 .<br />
L 'uomo che vendicò H eydrich<br />
Perché queste precisazioni Himmlel" probabilmente, vuole assicurarsi che<br />
vi sia una n lla suddivisione tra le <strong>SS</strong> di sangue germa nico e le a ltre, concedendo.<br />
le mostrine nere soltanto alle un<strong>it</strong>à provate in prima linea, che<br />
h a nn ~ rl affermato. paga nd.o col proprio sangue, la loro volon tà di appartener<br />
Idealmente al çorpo nazista. Gli stranieri che si al'ruolano nelle <strong>SS</strong><br />
non diventeranno, infalli, mai d ttadini tedeschi in ragione di questa loro<br />
adesione, ma con il loro giuramento vincoleranno la loro v<strong>it</strong>a agli ordini di<br />
H <strong>it</strong>ler. Contemporaneamente resteranno sottoposti al Codice mil<strong>it</strong>are di<br />
guerra tedesco ed alle pene da esso previ te: in aso di trasgressione a l rcgol<br />
amento verranno mandati davanti all a Corle marziale e ondannati ,
CAPITOLO VI<br />
DUE BATTAGLIONI AL FRONTE<br />
INQUADRATI NEI REPARTI TEDESCHI<br />
Un seuìmanale S5 a Milano<br />
Sabato 28 marzo 1944 compare a Milano un nuovo periodico. Si chiama<br />
"Avanguardia europea" l ed ha come sottot<strong>it</strong>olo la dic<strong>it</strong>ura quanto ma'<br />
strana d .<br />
I<br />
I "settimanale pol<strong>it</strong>ico-letterario». La sua redazione si trova in<br />
quel "quadrilatero delle forze nazifasciste" che va da via Moscova fino a<br />
piazza della Repubblica (allora piazza Fiume), cioè al numero 4 di corso di<br />
~orta ~ u~va, telefono 60.548. Viene stampato nella tipografia Gemest, in<br />
VI~ Galilei 7, e ne è direttore responsabile Felice Bellotti, un giornalista<br />
milanese che, già camicia nera in Africa Orientale nella Divisione d'assalto<br />
X X Vi Il OUobre, era stato corrispondente da Berlino de "La Stampa" e<br />
che non manca in alcun modo di dimostrare le sue simpatie per il nazismo.<br />
"Avanguardia europea" è il nuovo settimanale per i volontari <strong>it</strong>aliani<br />
nelle 55 ed ha preso il posto dei giornaletti che i singoli battaglioni hanno<br />
provveduto, a cura delle loro sezioni propaganda, a stampare durante la loro<br />
prima permanenza in vari centri dell'Italia settentrionale. Tutte le un<strong>it</strong>à<br />
composte da volontari stranieri ne hanno uno: serve all'educazione pol<strong>it</strong>ica<br />
e all'indotLrinamento dei soldati, ed è posto SOllo il controllo e la ·u.pervisione<br />
dell 'Ufficio per l'educazione germanica (Cennanische Erziehung<br />
~mt. I~l) d~l~ 55, che sl~mpa anche altri giornali e opuscoli eli propaganda<br />
lJl diecine di ~mguc stramere. Quello delle fran esi si stampa a Parigi al<br />
numero 24 di Avenue Recteur-Poincaré e si chiama "Devenir" e porta a<br />
sua volta uno strano sottot<strong>it</strong>olo: «Journal de la Communauté Européenne"l<br />
ma è impaginato in forma abbastanza moderna, con grandi fotografie.<br />
Quello che viene preparato a Milano è francamente di tono grigio e deprim~nte,<br />
e rivela. nella sua impaginazione un certo qual carattere germanico,<br />
prl:'o di fantasia, anche se in prima pagina campeggia un disegno di Boccasile:<br />
un soldato delle S5 (ma senza distintivi) che suona l'appello. In alto<br />
a destra una manchelle dice: «Chi non sa portar l'armi in mano, volti cantone<br />
e stia z<strong>it</strong>to», una frase pronunciata nell'Ottocento, e per tutt'altri motivi,<br />
da Cesare Balbo. .<br />
704<br />
L'articolo di fondo è del direttore: Per la bandiera. E il direttore spiega:<br />
"Questo settimanale esce all'insegna della Nuova Europa. Senza equivoci,<br />
senza riserve, senza tentennamenti. L'Europa di domani per la quale ci<br />
battiamo è un'Europa che sia una comun<strong>it</strong>à di popoli, nella quale i più<br />
forti siano garanti dei dir<strong>it</strong>ti dei più deboli, i più ricchi responsabili del benessere<br />
dei più poveri, mentre, a loro volta, i più deboli e i più poveri collaborino<br />
con la loro lealtà e con il loro lavoro al progresso morale, culturale<br />
e materiale del continente».<br />
A questo punto il direttore diventa ancora più esplic<strong>it</strong>o: «I ponti con il<br />
passato sono tutti bruciati. I barbari d'oltremare hanno dimostrato di avere<br />
in odio non già la sola cultura germanica come volevano e vogliono pertinacemente<br />
dar da bere, ma tutta la civiltà europea. Questo perché i principì<br />
morali e sociali della vecchia, ma immortale Europa, figlia di Roma, sono<br />
inconciliabili con le loro materialistiche dottrine, che si riassumono in<br />
un'irrefrenabile mania di ricchezze, di dominio e di prepotenza [ ... ) L'Italia<br />
sola non può resistere all'urto. Il popolo <strong>it</strong>aliano è impotente a sostenere la<br />
loro violenza satanica e criminale [ ... ) Dio ha posto ai nostri confini il popolo<br />
tedesco. Per un avvenire di pace e di benessere, perché ogni ventennio<br />
la gioventù non vada a farsi macellare sui campi di battaglia e la nazione<br />
non sia trascinata nella rovina, occorre che <strong>it</strong>aliani e tedeschi vadano d'accordo.<br />
N ai siamo ancora in tempo per creare, un<strong>it</strong>amente ai nostri alleati<br />
germanici, la Nuova Europa. Essi ci onorano oggi consegnandoci di nuovo<br />
quelle armi che il tradimento ci aveva strappato di mano. Se sapremo farne<br />
uso, se sui campi di battaglia noi dimostreremo che quella di Badoglio è<br />
stata un'aberrazione di pochi e non la vigliaccheria dei più, allora l'Italia<br />
potrà ancora rientrare a testa alta nel consesso delle nazioni europee. Nessun<br />
miglior retaggio noi potremo lasciare alle generazioni future».<br />
A Bellotti nel primo numero si affianca il teorico dell'antiebraismo Giovanni<br />
Preziosi con un articolo: Perché, mentre in terza pagina il cieco di<br />
guerra Carlo Borsani presenta un suo racconto - Il trombettiere - e altri<br />
giornalisti e scr<strong>it</strong>tori (Silvio Giovaninetti, Angelo Rozzoni, Luciano Ramo,<br />
Oreste Gregorio, Aldo Missaglia, Alfredo Camperti, Fidenzio Pertile, Arnaldo<br />
Cappellini e il tenente Luigi Sidari) offrono in collaborazione i loro<br />
pezzi.<br />
Nel secondo numero (25 marzo) la testata perde l'aggettivo «europea»<br />
e diventa soltanto "Avanguardia", mentre la scr<strong>it</strong>ta spiega più concretamente<br />
che quello è un « settimanale illustrato per i volontari ». Ma quali<br />
volontari Per quelli della repubblica di Salò c'è già il bisettimanale "Sveglia!",<br />
ed ha grosse ambizioni e molti fondi e collaboratori. E allora Senza<br />
svelare ancora nulla, Bellotti continua con i suoi fondi retorici. «Bando agli<br />
egoismi, ai personalismi, alle invidie, alle gelosie. La Patria eterna », dice,<br />
«ci chiama tutti a raccolta. Ogni c<strong>it</strong>tadino deve sentire il dovere di accorrere<br />
sotto la bandiera che oggi sventola. E dobbiamo ricordare agli Italiani<br />
che, se il nostro vessillo nazionale ancora sventola, dopo l'infamia dell'8<br />
105
settembre, ciò è dovuto unicamente alla presenza di Ben<strong>it</strong>o Mussolini a<br />
po dello Stato Dobbiamo ricordare che la Germania trad<strong>it</strong>a ha .<br />
to al popolo <strong>it</strong>aliano l'aspra r<strong>it</strong>orsione che aveva il sacrosanto dir<strong>it</strong>to<br />
mettere in pratica solamente perché una leggendaria impresa ha ridato<br />
libertà al Duce, fraterno amico di Adolf H<strong>it</strong>ler Suvvia, signori<br />
Presentatevi con dign<strong>it</strong>à e senso del dovere per offrire la vostra col<br />
zione alla rinasc<strong>it</strong>a nazionale. Occorre portare defin<strong>it</strong>ivamente fine a q<br />
sta cieca e inconsiderata passione per le fazioni che ha già trascinato u<br />
volta la Patria in un vicolo cieco ».<br />
M a se apriamo il giornale, guardiamo in una pagina interna trovia<br />
già la pubblic<strong>it</strong>à della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, che «chiama a raccolta i<br />
ri ". «Occorrono onore, coraggio e fedeltà ", dice, e promette due cose<br />
contano per chi ha voglia di battersi e pochi quattrini: «<strong>Le</strong> brigate d'assai<br />
"V en d e tt a ""P , atna .,> e " I ta l' " .<br />
la saranno mquadrate con i più moderni<br />
potenti armamenti ed i migliori istruttori. V<strong>it</strong>to e stipendio delle Forze A<br />
mate germaniche». Segue l'elenco dei primi centri di arruolamento.<br />
Il direttore: l'<strong>SS</strong>.Oberschar(iihrer Schramm<br />
Nel terzo numero Bellotti non c'è più, l'hanno silurato. Il<br />
Emilio Canevari - la cui carica uffi ciale è quella di «generale addetto al<br />
Comando <strong>Le</strong>gioni Volontari <strong>SS</strong> Italiani a Cremona » - l'ha sollevato<br />
dall'incarico subentrando al suo posto. Bellotti, secondo una lettera riservata<br />
personale n. 56 che Canevari invia al ministro della Cultura Popolare a<br />
Salò, è venuto meno alle direttive concordate con il ministro stesso, il generale<br />
Karl Wolff e l'Ambasciata germanica, che ha concesso i fondi necessari,<br />
la carta e le attrezzature.<br />
«Tali direttive» dice il generale «erano perfettamente note: un settimanale<br />
per la propaganda fra le truppe e per le truppe da cui fosse escluso<br />
ogni carattere Imlemico e ogni contenuto pol<strong>it</strong>ico: un giornale soldatesco,.vivace,<br />
spigliato e atto a mantenere l'elevato morale dei nostri volontari [ ... ]<br />
Ieri [79 mauo 7944, N.d.R.] ricevendo il primo numero del settimanale ho<br />
dovuto constatare come [ ... ] le direttive siano state completamente svisate: il<br />
settimanale è un giornale pol<strong>it</strong>ico, polemico e, per di più, contiene accenni<br />
e trafiletti assolutamente contrari ad ogni fondamento di mil<strong>it</strong>are disciplina,<br />
come il volgare attacco contro l'ex-capo di S.M. gen. Gambara, attacco<br />
che non può non essere riprovato da ogni ufficiale e che pertanto sorte un<br />
effetto contrario a quello che probabilmente il Bellotti immaginava».<br />
Il c eneralmajor Canevari è, dunque, il nuovo direttore di "Avanguardia"<br />
mentre redattore responsabile diventa quel tenente Italo Libero Guardone<br />
che gi à dirigeva il giornaletto "Onore" dell'VIII Battaglione Milizia<br />
Armata di <strong>Le</strong>cco. La scr<strong>it</strong>ta sotto la testata è chiara ed esplic<strong>it</strong>a: «Settima-<br />
706<br />
le della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana ». Ci sono altri collaboratori: Aldo Rac<strong>it</strong>i,<br />
(la • M . R .<br />
Aldo Cappelli, V<strong>it</strong>tore Querèl, Pino Zanchl e ano enzl. .,<br />
Una svolta nel giornalismo <strong>SS</strong> Forse, perché nel numero succe<strong>SS</strong>IVO, Il<br />
rto quello di sabato 8 aprile anche Canevari è spar<strong>it</strong>o (verrà arrestato<br />
qua , ..'.<br />
il 22 aprile su denuncia del direttore Cul ha tolto .Ia poltrona) e al s.uo po.sto<br />
c'è il tenente di <strong>Le</strong>cco, che arricchisce il cast dI due collaboraton: GUldo<br />
stacchini e Franco Alfonso pinel1i. M a anche il lenente dura un numero<br />
solo. Due giorni dopo l' usc<strong>it</strong>a del numero 4 del settima na le l' -StancJt:r<br />
. '''u''hrel' von Elfena u capo di la lO M aggiore dci Kdo.- lab. l/al. Fmw.<br />
tOnJ' , • ,<br />
<strong>Le</strong>giMon, annuncia nel<br />
uo Tagesbefe'~l. N r .. 64 che .. per ordme dell Alto<br />
Comandante delle S e dell a PoliZia ID ItalIa -Obergruppenjahl'er<br />
und Cenerai d~r Waffen- S,. WoIff, ,~e11'8 / 4/ 19~~, ~gb . N~ .<br />
3284/ 39, l'incarico di direttore del s~ lUmanale Avan~uardla vlene .. affldato<br />
all' <strong>SS</strong>-Oberscharfiihrer chriftletlel' Schramm. «L <strong>SS</strong>-Ober~charfu~re r<br />
Schramm», dice il comunicato, «assume la direzione con effetto ImmedIato.<br />
La scelta dei collaboratori è sua libera prerogativa» 2.<br />
È un vero e proprio terremoto. Il dottor Hermann Schramm ha quarantatré<br />
anni, è nato in Austria, fa parte del Sicherhe<strong>it</strong>sdienst, ha la tessera<br />
<strong>SS</strong> numero 317.432 e quella nazista 900.664, ed è pratico di giornalismo in<br />
uanto Schriftle<strong>it</strong>er, cioè redattore. Schramm trasferisce la sede del settima<br />
~ale e la porta in via Monte Santo 3, sempre nel " quadrilatero"delle forze<br />
nazifasciste. Anche il numero di telefono cambia. Adesso è il 65 .594. Dal<br />
numero successivo, e fino al 9 dicembre 1944, redattore responsabile diventerà<br />
Marcello Morab<strong>it</strong>o, un giornalista milanese nato in Belgio. Poi lo sost<strong>it</strong>uirà<br />
il cap<strong>it</strong>ano della Waffen-<strong>SS</strong> Salvatore Piras, un sardo che ha dimestichezza<br />
con la penna e con la macchina da scrivere. .<br />
Intorno all'<strong>SS</strong>-Oberscharfiihrer dr. Schramm si coagula un gruppo dI<br />
giornalisti e scr<strong>it</strong>tori, per la maggior parte m~lanesi . So~o, oltr.e a quelli gi.à<br />
c<strong>it</strong>ati più sopra, Giorgio Maria Sangiorgi, PIO de Flavlls, G~ldo ~alassl.<br />
ni, Bosio Boz, Paolo d'Olona, Enzo Di Guida, M ario Campi, LUlgl Gatti,<br />
F.P. Cavaliere, Olga Raglianti, Alfredo Pimenta, Vini cio A. Barnaba, Gustavo<br />
Traglia, Vincenzo Satta, Mario Vanni, Sandro Roberti, Paolo Montagnani,<br />
Salvatore Piras, Francesco Passer~ni , ~i~vanni . C~rer,. Enzo Grazzini,<br />
Marco Ramperti, De Dea Ceccarelh, LUlgl Barblen, GIUseppe Maria<br />
Rivarola, Renato Famea, Domenico Vanelli, Giuseppe Calogero, Alberto<br />
Manetti Alessandro Mussano, Francesco C. Antoniotti, Guglielmo<br />
Marra Paolo 'Valenti, Anna Maria Borboni, Viniori Ratti, Laura Ridolfi,<br />
Albert~ Gabrielli, Bruna Varini, Alfredo Nacci, Ferdinando Aldighieri, cui<br />
sono da unire a parte il poeta americano filonazista Ezra Pound, il famoso<br />
illustratore Gino Boccasile che alla propria firma nelle vignette aggiungerà<br />
sempre la sigla <strong>SS</strong>, Ambra e Damiani per i disegni e Pat<strong>it</strong>uc~i pe.r le ~r.andi<br />
carte geografiche, che vanno a ruba in quanto nella carestla di notizie e<br />
di atlanti permettono di seguire i movimenti del fronte.<br />
707
Intorno a questo nucleo - in parte formato da giornalisti e grafici che<br />
fanno parte del "Corriere della Sera", nella cui tipografia di via Solferino<br />
si stampa "Sveglia!", il «giornale per i soldati <strong>it</strong>aliani e le loro famiglie»<br />
diretto da V<strong>it</strong>torio Curti con altri collaboratori milanesi e piemontesi -<br />
ruotano i protagonisti veri e propri del volontariato <strong>SS</strong>, cioè gli ufficiali ed<br />
i sottufficiali delle un<strong>it</strong>à formate dai nazisti, dal tenente Luigi Sidari al cap<strong>it</strong>ano<br />
Salvatore Piras, al cap<strong>it</strong>ano <strong>Le</strong>ale Martelli, al sottotenente P.G.<br />
Bizzini, al tenente Vasco Mingori, al tenente Luigi Maria Fava, al tenente<br />
Raimondo Cisari, ai sergenti Italo Ancora, Walter Soldani e Franco Merli<br />
(che collabora anche al «complesso artistico»), al maresciallo Mario Sever<strong>it</strong>ti,<br />
all'allievo ufficiale caporale <strong>SS</strong> <strong>Le</strong>onardo Mazzoleni, per non c<strong>it</strong>are<br />
che i più assidui, ed i Kriegsberichter nazisti dai vari fronti.<br />
L'influenza dei giornalisti milanesi si farà sempre più lieve a mano a<br />
mano che i mesi passeranno: mancando episodi di guerra con protagonisti i<br />
propri reparti su cui ricamare (ad eccezione di quello di Anzio/Nettuno<br />
che sarà sfruttato per mesi) e non potendo, o volendo, glorificare i durissimi<br />
rastrellamenti e le repressioni nei paesi delle vallate alpine, anche perché<br />
in tal modo l'afflusso di volontari potrebbe ridursi notevolmente, r<strong>it</strong>orcendosi<br />
a proprio svantaggio, "Avanguardia" osp<strong>it</strong>erà con sempre maggiore<br />
frequenza scr<strong>it</strong>ti forn<strong>it</strong>i direttamente dalla propaganda germanica, cambiando<br />
nuovamente volto ed acquistando una pesante cupezza. Né, d'altra<br />
parte, nel panorama generale delle operazioni mil<strong>it</strong>ari che, dopo lo sbarco<br />
in Normandia, si va sempre più deteriorando, gli <strong>it</strong>aliani avranno altro<br />
materiale da fornire se non quello delle sanguinose operazioni contro i partigiani,<br />
<strong>it</strong>aliani contro <strong>it</strong>aliani, in pianura e nelle valli, dette «di grande polizia»:<br />
nelle file degli stessi volontari <strong>SS</strong> si avverte l'imbarazzo ad affrontare<br />
il penoso argomento.<br />
"Avanguardia" resta, tuttavia, un documento prezioso nella storia delle<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, ed è proprio su di esso - nel numero 4 dell'8 aprile 1944 -<br />
che compare il primo annuncio di un reparto di volontari dalle mostrine<br />
rosse in prima linea. «Sul fronte di Nettuno», dice un comunicato, «nel<br />
corso di azioni di pattuglia e di tentativi di infiltrazione del nemico, un<strong>it</strong>à<br />
della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana hanno decisamente contrattaccato ristabilendo<br />
prontamente la s<strong>it</strong>uazione precedente. I volontari della nuova Italia, alla<br />
prova del fuoco, hanno dimostrato eccellente spir<strong>it</strong>o combattivo e ottimo<br />
morale».<br />
I morti di Anzio e Nettuno<br />
Sono i volontari del I.Btl./tal.Freiw. Waffen-<strong>SS</strong> che porta il nome di Vendelta:<br />
650 uomini che, suddivisi tra i reparti tedeschi, sono entrati in linea<br />
il 17 marzo nel settore del Canale Mussolini, Fossa di Cisterna, Borgo<br />
108<br />
podgora e Borgo Carso e che per oltre il cinquanta per cento lasceranno la<br />
v<strong>it</strong>a in quegli scontri: 340 morti. Li hanno mandati a battersi - racconta il<br />
corrispondente di guerra Alessandro Niccolini - «con il normale armamento<br />
di fanteria <strong>it</strong>aliano, contro un nemico copiosamente forn<strong>it</strong>o di armi<br />
automatiche, di mezzi meccanizzati e corazzati» e,
ComjJagnia comando: cap<strong>it</strong>ano Adolfo Alessi, nato a Bagni di Lucca il 28<br />
gennaio 1902. Centurione della M VSN dal 1 ° giugno 1940, è stato sul<br />
fronte greco nel 1941 in un Battaglione di Camicie Nere e dal maggio<br />
1942 all'8 settembre 1943 ha preso parte a tutti i rastrellamenti in Bosnia<br />
Croazia e Dalmazia con il 97° Btg. Camicie Nere.<br />
'<br />
Aiutante maggiore in seconda, il tenente Bruno Minucci, nato a Siena<br />
il 5 settembre 1913, già impiegato al Monte dei Paschi di Siena. Volonta_<br />
rio in Africa Orientale, si è specializzato in «operazioni di grande polizia»<br />
nel Goggiam, a ovest del Lago Tana, e poi «nei rastrellamenti contro le<br />
bande dalmate e bosniache comuniste" quale comandante del plotone esploratori<br />
del 97° Blg. Camicie Nere.<br />
Prima compagll<strong>it</strong>l fuciliai: cap<strong>it</strong>ano in SPE Remo Buldrini nalO a Rimini<br />
il l° gennaio 19 14. È stato in Africa S ltcnLrionalc con il 28° Reggimento<br />
fanteria della Divisione Pauia, quale comandante della compagnia morlai<br />
da 81 e della compagnia Ard<strong>it</strong>i. Dall'Africa è passato poi in Croazia con la<br />
Divisione Murge.<br />
Primo plotone fucilieri, tenente Domenico Ricciardi, nato ad Avellino il<br />
lo gennaio 1915. Insegnante di disegno, comandante donale dei giovani fascisti,<br />
è stato in Slovenia e in Montenegro nel 1941 con il 144 Battaglione<br />
0<br />
Camicie Nere e poi ha preso parte a tUlli i l'a trellamenli esegu<strong>it</strong>i in Dalmazia<br />
e Croazia dal 97 0<br />
Battaglione Cami ie Nere, a cui è stato trasfer<strong>it</strong>o<br />
dopo averne fatto richiesta al duce.<br />
Plotone m<strong>it</strong>raglieri, sottotenente Nicandro Bovenzi, nato a Calvi Risorta<br />
(Napoli) il 15 settembre 1921. È stato in Grecia con l'11° Battaglione<br />
mortai della Divisione Brennao, poi in Africa Settentrionale (232 reggimento<br />
fanteria) e quindi in Albania «partecipando ai rastrellamenti fino<br />
0<br />
all'infausto 8 settembre l>. «In data 1 O settembre 1943» dice il suo curriculum<br />
«collaborò con il suo reparto con i reparti tedeschi in Albania >'.<br />
Seconda compagnia fucilieri: tenente Giuseppe Rapone, nato a Pescocostanzo<br />
(L'Aquila) 1'8 novembre 1901. Fondatore del fascio nella sua c<strong>it</strong>tà<br />
istruttore premil<strong>it</strong>are e ufficiale della G.I.L. (Gioventù <strong>it</strong>aliana del L<strong>it</strong>to~<br />
l'io), è stato in Sicilia con la 168' <strong>Le</strong>gione Camicie Nere e poi, «in segu<strong>it</strong>o<br />
a tre domande per l'oltremare», assegnato in Croazia aII'89° Battaglione<br />
Camicie Nere d'assalio « partecipando a tutti i rastrellamenti quale comandante<br />
di plotone fucilieri ».<br />
Plotone fucilieri, sottotenente Giuseppe Giorgi, nato a Santa Lucia<br />
d'Albana (Pala) il 20 settembre 1920. Ufficiale in SPE dal 25 marzo 1943,<br />
è stato poi sul fronte balcanico con il 4° Reggimento Bersaglieri.<br />
Plotone fucilieri, sotto tenente Roberto Sisto, nato a Boiano (Campobasso)<br />
il 24 agosto 1919. Segretario del GUF (Gruppo univers<strong>it</strong>ario fascista)<br />
di Boiano e capomanipolo della G IL (Gioventù <strong>it</strong>aliana del l<strong>it</strong>torio), ha<br />
preso parte alle operazioni in Jugoslavia nel 22 0 Battaglione GAF (Guardia<br />
alla frontiera) e nel 2° Battaglione Ard<strong>it</strong>i speciali di Corpo d>Armata.<br />
770<br />
Terza compagnia fucilieri: cap<strong>it</strong>ano Guglielmo Brown, nato a Firenze il 13<br />
maggio 1912. Ufficiale dei bersaglieri (3° e 5° Rgt.), è stato capo-manipolo<br />
della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale nel 92° Battaglione Camicie<br />
Nere di Firenze, poi in Albania con la stessa un<strong>it</strong>à e quindi in Slovenia col<br />
71 0 Battaglione Camicie Nere col grado di centurione. La sua iscrizione alla<br />
Milizia risale al 1930 ed al part<strong>it</strong>o fascista al 1934. Vice-comandante è<br />
il tenente Francesco Plezzani, nato ad Algringen (Germania) il 21 novembre<br />
1911 e residente a Plezzo (Gorizia). Capomanipolo della Milizia Volontaria<br />
Sicurezza N azionale, è stato sul fronte greco-albanese col 232 0<br />
Reggimento fanteria Brennero. Fatto prigioniero dai tedeschi e trasportato<br />
in Germania, ha ader<strong>it</strong>o alle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> fin dai primi giorni.<br />
Plotone fucilieri: sottotenente Pietro Sartori, nato a Mirano (Venezia)<br />
il 4 gennaio 1916. È stato sul fronte occidentale e su quello jugoslavo con il<br />
37' reggimento fanteria di Alessandria. All'armistizio è passato a fianco dei<br />
tedeschi arruolandosi nelle <strong>SS</strong>.<br />
Comanda il plotone mortai aggregato alla Compagnia comando il tenente<br />
di artiglieria Armando Cimmino, nato a Napoli il 10 marzo 1910,<br />
che - dopo una parentesi in Africa Settentrionale con le divisioni Ariete e<br />
Pavia - era in congedo e che ilIo febbraio 1944 ha presentato domanda<br />
per essere richiamato in servizio nelle <strong>SS</strong>. Funzionario deI!a Confederazione<br />
fascista dei lavoratori del commercio di Milano, è iscr<strong>it</strong>to al Part<strong>it</strong>o nazionale<br />
fascista dal 1932 e dal 20 settembre 1943 a quello repubblicano,<br />
entrando a far parte nella metropoli lombarda della commissione di revisione<br />
del gruppo "Antonio Sciesa".<br />
Tutti, quindi, ufficiali di provata fede fascista, scelti dai tedeschi dopo<br />
un'accurata selezione. Lo stesso avverrà, ma con cr<strong>it</strong>eri molto più duri, per<br />
il battaglione Debica che, in maggio, si affiancherà al Vendetta, ma più a<br />
nord, nella zona di Civ<strong>it</strong>avecchia, e di lui non parlerà quasi nessuno. II<br />
Debica è la formazione venuta dalla Polonia che, dopo la sosta a Milano, e<br />
l'addestramento ed i feroci rastrellamenti in Val Pellice, ha avuto il cambio<br />
dai battaglioni di Bologna e Trieste, ed è part<strong>it</strong>a alla volta di Roma inquadrata<br />
nel Kampfgruppe (gruppo da combattimento) agli ordini dell'<strong>SS</strong><br />
Standartenfuhrer Karl Dieb<strong>it</strong>sch, un ufficiale di Hannover che, già artigliere<br />
nella Marina guglielmina, si è fatto le ossa nelle <strong>SS</strong> (è stato Kulturreferent,<br />
consigliere culturale, di Himmler, era nel Quartier generale del<br />
Fi.ihrer durante la campagna di Polonia, ha mil<strong>it</strong>ato nelle divisioni <strong>SS</strong> Tolenkopf<br />
e Wiking e in un Corpo corazzato delle <strong>SS</strong>: la sua tessera nazista<br />
porta il numero 4.690.956, quella delle <strong>SS</strong> il numero 141.900). Nel suo<br />
Kampfgruppe si trova anche il battaglione Barbarigo della Decima Mas,<br />
comandato dal cap<strong>it</strong>ano di corvetta Umberto Bardelli.<br />
Il 27 aprile la l' Brigata d'assalto della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana diventa<br />
agli effetti burocratici la l' Brigata <strong>it</strong>aliana granatieri <strong>SS</strong>. Lo annuncia con<br />
il TagesbeJehl n. 65 lo stesso Wolff. Due giorni prima "Avanguardia" ha<br />
111
pubblJcato , un elenco di morti Essi, come dIce , 11 , testo, «sono ca d' Utl ona1.'IO , <strong>SS</strong> Q um , t' ler o Flonndo , G" c l asse, 'classe 1920 di 1913, Capobonifati di Tonno; , (Cosenza);<br />
campo per l'onore del popolo <strong>it</strong>aliano , e per la rinascIta " d e Il a patna", 'I ente maggwre, '<strong>SS</strong> Ferrero , IOvanm, 1924 di Palagano (Mo d ena );<br />
nomI, , così COme risultano dal settJmanale, , sono questi: , onano , <strong>SS</strong> T OSI Antomo " ,' classe l 1927 , di Roma,<br />
' ,<br />
I<br />
10narw ' '<strong>SS</strong> FabelhnI Gmo, c asse ,<br />
<strong>SS</strong>-Untersturmjiihre1' Hafn er Rodolfo, nato a Trento nel 1920; d ' t' si interrompe: sono più di tre-<br />
<strong>SS</strong>-sottotencnle Corticelli Giuliano, nato a T aranto nel 1922; poi la pubblIcazIOne .. del n, om, , "moc> na guida funebre, Allora Il . dr,<br />
<strong>SS</strong>-Obmclunj"h,· ..· M a y K u N, nato rn " Gecmama nd 1920, IO , il ,,"'mana , l' , "K h'a , dI dIventare d. u vi "a p,i,ologko ave", b , pro b a-<br />
<strong>SS</strong>-L'gion.,io Baini Ang,lo, nato a an Giuliano Milan,,, noi 1910, ~amm bloc" l'd,neo, ,h,. dal pulnto I, Al suo posto, e con rilievo, m-<br />
<strong>SS</strong>.C'PC'. 'maggioTO B'Noldioi Antonio, n"o a Voltido (Cc,",.na) ~wt, df,tt. n'gat".<br />
ho '<br />
'ug<br />
II arruo<br />
.<br />
amen<br />
. ti<br />
t<br />
"il ,"mp.nam,nto rn<br />
l. , l'<br />
mea.<br />
<strong>SS</strong>-<strong>Le</strong>gionario 1911 ; Alvi no Armando, nato a Napoli nel 1921; b !~la fa : pubblicare una tabella dI premIa p<br />
<strong>SS</strong>-<strong>Le</strong>gionario M altini Giovanni, nato a Prato nel 1903; ,<br />
<strong>SS</strong>·C.pcmle Tdv,lIa ilvio, nato a Roma noi 1923, ,ci diferr. di ""nda da,,, . ..<br />
<strong>SS</strong>- C·PCralm~.TO Rnman. Vin"n,", nato a Rovo di Puglia (Baci) tto'm,nt' <strong>SS</strong> Flicl< M~",mo, d~:;,:~o~: Giovanni (Pia"n,,),<br />
1918; .. . . _ . . ,gm', <strong>SS</strong> Odand.n~ p",,~, ~: Guido Vi,,"oti (Milan.),<br />
<strong>SS</strong>.s.'g" ", maggw," C", ro V,h., nato a Cma d'Ila p"" (P,mg,a) >.
il naso, ma la loro valutazione è quella di un maestro verso l'allievo, cOI)<br />
giudizi cii sufficienza sulla pagella.<br />
27 aprile 7944 «La collaborazione con i volontari <strong>it</strong>aliani della <strong>SS</strong> è stata<br />
buona e non si ebbero assolutamente punti di attr<strong>it</strong>o. La prontezza all'im_<br />
piego di ufficiali, sotLufficiali e uomini è stata sempre egualmente eccellen_<br />
te. Nelle azioni di pattuglia e nella difesa contro gli attacchi nemici essi si<br />
confermarono buoni. [ ... ] Il comportamento mil<strong>it</strong>are degli ufficiali è stato<br />
ineccepibile. Sottufficiali e truppa si sono adoperati con la loro più grande<br />
passione perché venissero esegu<strong>it</strong>.e le disposizioni germaniche al riguardo. I<br />
camerati <strong>it</strong>aliani in trincea sono sempre felici di combattere e di lavorare.<br />
Come giudizio sintetico io ho avuto l'impressione che gli uomini della Ss<br />
<strong>it</strong>aliana sono gli idealisti del loro popolo, idealisti che hanno dolorosamente<br />
la coscienza del tradimento e tendono a ripristinare l'onore dell' Italia Con<br />
l'impiego senza riserve della loro v<strong>it</strong>a."<br />
tenente StUtz<br />
comandante di un reparto sulla destra della <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana<br />
27 aJni<strong>Le</strong> 1944 «[ ... ] I sotLufficiali dànno l'impressione di risolutezza e di<br />
spir<strong>it</strong>o combattivo; la loro condotta mil<strong>it</strong>are è rigida e disciplinata. Nelle<br />
ispezioni ho sempre trovato le posizioni clelia <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana pronte alla difesa".<br />
tenente J uckenack<br />
29 ajJrile 7944 «Durante l'impiego sinora la collaborazione con la <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana<br />
è stata buona. Ho accertato che gli ordini dati sono stati tutti bene<br />
esegu<strong>it</strong>i [ ... ]. La condotta e la disciplina sono buone. È doveroso riconoscere<br />
l'educazione ai disagi e il contegno mil<strong>it</strong>are degli <strong>it</strong>aliani della <strong>SS</strong>. Così bisogna<br />
riconoscere che tutti, soldati e comandanti, sono animati da un sincero<br />
fanatismo. Tulli dimostrano anche un sincero cameratismo verso i nostri<br />
soldati. Questo si esprime anz<strong>it</strong>utto nella loro prontezza ad assistere i nostri<br />
fer<strong>it</strong>i."<br />
tenente Miinz, aiutante<br />
Ma i redattori di "Avanguardia" hanno pubblicato dei giudizi tedeschi soltanto<br />
ciò che fa loro comodo. Il tenente Sti.<strong>it</strong>z ha precisato che «talvolta si è<br />
sparato senza un piano prestabil<strong>it</strong>o" e che «generalmente il concetto della<br />
disciplina di fuoco non è compreso; i graduati hanno ancora bisogno di lezioni<br />
di tatLica per la scelta delle postazioni e la disposizione del raggio di<br />
, fuoco delle m<strong>it</strong>ragliatrici ". "Avanguardia" ha censurato queste cr<strong>it</strong>iche e<br />
cosÌ pure q uelle del sotLotenente J uckenack «da costruzione delle opere di<br />
difesa non corrisponde alle nostre direttive; è necessaria un'ulteriore istruzione<br />
su come SI costruiscono le fosse corazzate di copertura ed i nidi per<br />
114<br />
m<strong>it</strong>ragliatrici,,), del tenente Miinz (
sulla quale sventolano il (ricolore e la bandiera nazista del Terzo Reich, ~<br />
qui confluiranno anche quelli colp<strong>it</strong>i durante le operazioni di rastrellamen.<br />
to contro i partigiani. Racconta Olga Raglianti che è andata a Ghiffa ed è<br />
romana e moglie di Piero Raglianti, uno squadrista diventato tenente delle<br />
<strong>SS</strong>, compagnia pionieri: «Sono le lussuose comod<strong>it</strong>à d'un grande albergo<br />
che i volontari della <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana trovano a loro disposizione in questo luogO<br />
di riposo dopo le intemperie del fronte. Per loro sono le stanze con bagno<br />
dai letti candidi, il servizio disimpegnato da molte perfette cameriere, le ta.<br />
vole fior<strong>it</strong>e, il pasto annaffiato da buon vino e sempre fin<strong>it</strong>o da un ottimo<br />
surrogato di caffè, le sigarette abbondanti. A loro disposizione tutti gli stru.<br />
menti musicali, le sale da gioco, la radio, il grammofono.<br />
L'odio pel nemico, l'odio che fa la guerra e la vince è tremendo in que.<br />
sti soldati. Loro hanno visto la devastazione del suolo invaso, loro hanno<br />
combattuto contro i negri calpestanti la terra <strong>it</strong>alica e il sacro orgoglio di<br />
razza ha sprigionato energie violente di patriottismo e di foga bellica. Feste<br />
particolari sono state fatte da camerati al neo-maresciallo Coca, promosso<br />
per mer<strong>it</strong>o di guerra, che è venuto, essendo siciliano, a trascorrere qui i<br />
trenta giorni di licenza premio".<br />
I legionari non sono lasciati soli, senza contatto con la realtà dell'Euro.<br />
pa in guerra. «Un sottotenente", spiega Mario Bonifacci, del servizio pro.<br />
paganda, «svolge ai mil<strong>it</strong>ari periodicamente argomenti di attual<strong>it</strong>à, illu.<br />
strando in essi le azioni di guerra sui vari fronti. Queste conversazioni non<br />
hanno nulla del discorso, ma sono qua~i da classificarsi colloqui. Chiarisce,<br />
in una parola, fatti ed avvenimenti ". E la tecnica concordata da Himmler<br />
per tutte le divisioni <strong>SS</strong>, germaniche o di volontari stranieri: l'indottrinamento<br />
deve continuare sempre, ed essere più pesante e tenace quanto più<br />
grave si presenti la s<strong>it</strong>uazione.<br />
(( <strong>Le</strong> mostrine deL<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> me le sono mer<strong>it</strong>ate),<br />
Vi saranno anche manualetti che verranno distribu<strong>it</strong>i tra i soldati, ma ne<br />
parleremo più avanti. E vi sono anche cartoline postali colorate da spedire<br />
con le notizie a casa. Tre le ha preparate Boccasile, in base ai suoi tre manifesti<br />
che girano da tempo; una è costru<strong>it</strong>a sulla falsariga di quelle usate<br />
al tempo dell'eserc<strong>it</strong>o regio, ma con una grande <strong>SS</strong>, la scr<strong>it</strong>ta «Il nostro<br />
onore si chiama fedeltà» e l'indicazione «Cartolina postale in franchigia<br />
per la <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana,,; e l'ultima è il risultato di un'operazione grafica<br />
con relativo "salto della quaglia" che mer<strong>it</strong>a di essere raccontata.<br />
Un disegnatore dalla mano abbastanza felice, Guido Grilli, aveva preparato<br />
nel 1939 per la Gioventù di Azione Cattolica (Largo Cavalleggeri<br />
33, Roma) una cartolina di propaganda abbastanza innocua, ma interessante:<br />
il volto d'un giovane con il colletto bianco, un quadratino in cui,<br />
176<br />
molto .piccola,. si legge la scr<strong>it</strong>ta latina Serv<strong>it</strong>e Domino in laet<strong>it</strong>ia e sul posto<br />
dove SI trova li petto la frase: «Serv<strong>it</strong>e il Signore, in letizia". La cartolina è<br />
stata adoperata in un certo ambiente cattolico, ha girato per l'Italia ha sollevato,<br />
forse, qualche timido entusiasmo in un Paese che scivola ~erso la<br />
guerra. Ma arriva 1'8 settembre 1943 e arriva la Staffel IV delle <strong>SS</strong> che cura<br />
la propa~anda e si dà da f~ re per produrre qualcosa. Cosa sia cap<strong>it</strong>ato<br />
non lo sappiamo. Ma quel disegno cattolico viene riutilizzato al rovescio<br />
(ora il volto. guarda a destra) e sul colletto bianco immacolato'compaiono le<br />
insegne rumche delle Ss. Con la stessa grafica Guido Grilli cancella il Signore<br />
e scrive: «Serve la Patria, è un volontario» e a ppone la Sua firma<br />
~amb~ ando l'ann 19 in 1943. La ~arto lin.a .porta ora la sigla ~ IV /127,<br />
In CUI la p I V Igmflca Staffel IV e Il 127 e Il numero d'ordine. Neanche<br />
un mago sarebbe stato capace di compiere un giocheLto così elementare.<br />
Fino al 5 giugno, il giorno in cui - dopo aver sfondato le linee tedesche<br />
ad Anzio - le avanguardie della 5' Armata americana entrano a Roma<br />
passando per Porta Maggiore, "Avanguardia" pubblica i servizi dal<br />
fronte dei corrispondenti di guerra <strong>SS</strong>. Il sergente A. Nicolini riferisce<br />
l'elogio del coman.dante del ba.ttaglione, il primo seniore Carlo Degli Oddi,<br />
«un bel ba~b~ mllanese cordiale e sorridente», fatto dal sottufficiale Y.,<br />
«veterano di cmque guerre ». «Quello sÌ è un uomo, l'età non lo ha domato<br />
e .Ie guerre., che dalla "mondiale" all'attuale lo hanno visto sempre al posto<br />
di combattimento, nemmeno. In Croazia non l'ho visto una volta a cavallo:<br />
si faceva tutte ~e ~ a rce a piedi con lo zaino in spalla. Qui, poi, sta super~ndo<br />
I~ meraviglie passate, e tra l'altro si reca ogni sera in linea, destreggiandOSI<br />
tra le granate del fuoco di interdizione che il nemico riversa sulla<br />
str~da. d.' ~ccesso: si ag~iorna sulla s<strong>it</strong>uazione, impartisce le disposizioni e<br />
q.ulIldl. SI mtrattlene cOl suoi ragazzi interessandosi particolarmente dei loro<br />
blsogm e delle loro necess<strong>it</strong>à.»<br />
. Il t~nente. Raimondo Cisari ricorre anche lui alla retorica del linguaggIO<br />
belhco e flcorda la partenza da Milano, con le donne venute a salutare<br />
~l reparto. «Ard<strong>it</strong>i in amore, ard<strong>it</strong>i in guerra», dice; «ed ora l'amore lascia<br />
Il po~to al dovere. Dovere cercato e voluto, volontarismo puro. Tra noi vi'<br />
s~no d veterano quarantenne e la recluta diciassettenne, chi conosce l'astuzia<br />
del combattimento, chi deve ancora impararla. Ma tutti cantano lo stesso<br />
inno e nutrono la stessa fede che tanto ci insuperbisce e che lascia perplessi<br />
gli avversari.<br />
Come spiccava in quel momento la nostra fiamma di combattimentol<br />
Essa. ci fu donata, ~iorni fa, dalla vedova di un glorioso gerarca combatten~<br />
te, vdme.nte assassmato da un delinquente al soldo di Stalin e compagni.<br />
Su t.ale fiamma una sola parola: "Vendetta". Vendetta, sÌ vendetta contro il<br />
:stlIlo : r.udele, cont:o i ~emici e soprattut~o contro i trad<strong>it</strong>ori. Questa pa-<br />
Ia sar.a Il ~ostro gndo di guerra contro chIUnque ci sbarri il passo».<br />
Il ViaggIO, come racconta Cisari, è stato lungo, con molte soste, ed una<br />
117
di più giorni «quasi insopportabile». «Ad A. abbandonammo la ferrovia e<br />
proseguimmo con autotrasporti. Per due volte stormi di "liberatori" ci SOr,<br />
volarono senza scorgerei [... ] Durante le prime ore della notte del giorno<br />
seguente raggiungemmo un paese delle retrovie della zona d'operazioni.<br />
Gli inglesi sono a meno di sei chilometri [... ] Una compagnia del Battaglio,<br />
ne va in linea: la prima [... ] Gli uomini si preparano: sono allegri. I loro<br />
camerati delle altre compagnie li guardano quasi con invidia [... ] Non è an,<br />
cora buio quando la compagnia su tre camionette, stipatissime, parte per la<br />
linea. Ad un certo punto gli autotrasporti si fermano. Siamo a tre chilorne.<br />
tri dal nemico e bisogna proseguire a piedi ... Un casolare nascosto da fra.<br />
sche è la sede di un comando di compagnia delle <strong>SS</strong> germaniche. I nostri si<br />
uniranno ai camerati tedeschi che vigilano su questo settore.<br />
"Gli americani - dicono i tedeschi - hanno un osservatorio in questi<br />
paraggi, ma finora non siamo riusc<strong>it</strong>i a trovarlo.<br />
- Lo troverò io - borbotta il cap<strong>it</strong>ano - vedrete.<br />
Ed infatti il giorno dopo, un po' prima di mezzogiorno, l'osservatorio è<br />
individuato. Due colpi di mortaio sono sufficienti per rovinarlo completa.<br />
mente.<br />
- Gul.' KajJuU' - grida un maresciallo tedesco - Rommel ha ragio.<br />
ne.<br />
La ragione di Rommel consiste nell'aver dato al comandante della pri.<br />
ma, cap<strong>it</strong>ano Buldrini, la croce di ferro di seconda classe nel 1942, in Afri.<br />
ca".<br />
«Gli americani », racconta ancora il tenente delle Waffen-<strong>SS</strong>, «sono sec·<br />
cati della presenza dei nostri: essi sono a meno di venti metri, odono i no·<br />
stri canti e pensano di molestarci. Un piccolo attacco locale, pensano, è suf·<br />
ficiente per liquidare gli Italiani. L'attacco è preceduto da un bombarda·<br />
mento di mortai. <strong>Le</strong> bombe fioccano ed i nostri si divertono nell'accompagnare,<br />
con t<strong>it</strong>oli più o meno graziosi, gli scoppi di esse. Chiunque riderebbe<br />
nel sentire deridere l'abil<strong>it</strong>à dei morti eri nemici in un gergo veneto-napoletano.<br />
Tutti: fuorché gli americani.<br />
Alle sedici i nemici scattano e contemporaneamente scattano anche i<br />
nostri fucili m<strong>it</strong>ragliatori. Per venti minuti gli americani tentano di avanzare,<br />
ma poi desistono: costa troppo caro il terreno in Italia quando nOI1 ci<br />
sono gli attendisti. Si torna alla calma ed ai canti.»<br />
Ci sono, naturalmente, anche i fer<strong>it</strong>i. Un inviato di "Avanguardia" va<br />
a trovarli in un ospedale mil<strong>it</strong>are in collina che porta il nome di "Maria<br />
Immacolata". Una suora guida l'inviato che entra nella stanza degli ufficiali,<br />
dove c'è il cap<strong>it</strong>ano Arturo Dal Dosso, fer<strong>it</strong>o al torace: «Guardiamo<br />
con ammir ~lzione q uesto vecchio combattente di tanti fronti », dice l'anonimo<br />
scrillore, «ancora una volta egli ha versato il suo sangue per la saivezzil<br />
della patria, ancora una volta ha guidato gli uomini della sua compagnia<br />
contro il nemico.<br />
178<br />
Nemico Sì. Fulmineo ci colpisce l'orrore del fratricidio consumato.<br />
Italiani, contro <strong>it</strong>aliani, i veri figli d'Italia contro i rinnegati vendutisi<br />
all'oro straniero. Forse tra di loro ci sono anche degli illusi, perduti dietro<br />
un sogno vano, dietro una chimera ideologica. Schiavi di un'ideologia, e<br />
non ispirati da un ideale, accecati da una propaganda insidiosa, poi travolti<br />
dal turbine di settembre e portati a vivere sulle montagne, nelle tane, come<br />
animali insegu<strong>it</strong>i. Colpevoli, pur sempre colpevoli: perché cosÌ si uccide la<br />
Patria.<br />
Guardando quelle bianche bende arrossate di sangue, col cuore angosciato,<br />
abbiamo l'esatta percezione del baratro in cui ci ha precip<strong>it</strong>ati quella<br />
tragica sera di settembre. Il cap<strong>it</strong>ano Arturo Dal Dosso interrompe il nostro<br />
silenzio; si tocca con le mani il bavero della giubba e ci dice: "Ecco, qui<br />
io mi metto le mostrine della <strong>SS</strong>, perché me le sono guadagnate".»<br />
Tutti - Giovanni Fois, il caporale Antonio Raggi, Guarnieri - non<br />
chiedono altro - scrive "Avanguardia" - che di avere le mostrine nere<br />
delle <strong>SS</strong> e di tornare a combattere. «La <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana" così si conclude<br />
il servizio dell'anonimo, «impegnata sul fronte di Nettuno e in operazioni<br />
contro i ribelli, dimostrerà al nemico e all'alleato che la parola fedeltà<br />
non è un termine vano per tutti gli <strong>it</strong>aliani. E riacquisterà all'Italia ciò che<br />
vale anche più di una v<strong>it</strong>toria: l'onore».<br />
Molti jer<strong>it</strong>i caduti prigionieri<br />
I morti di Anzio/Nettuno vengono seppell<strong>it</strong>i in piccoli cim<strong>it</strong>eri di guerra,<br />
accanto allo scalo di L<strong>it</strong>toria, a Doganella di Ninfa (Latina) ed a Sermoneta<br />
(Latina). Il Maresciallo Graziani va a vis<strong>it</strong>are i volontari delle <strong>SS</strong> ed assiste<br />
alla consegna di quattro croci di ferro di seconda classe. Boccasile continua<br />
a disegnare <strong>SS</strong> che lanciano bombe a mano o, strisciando sotto i reticolati,<br />
li tagliano con le pinze. E sfoga la sua fantasia in vignette antiamericane,<br />
sempre a base di signorine dalle forme procaci che a New York o a<br />
Chicago o a Los Angeles devono fare le prost<strong>it</strong>ute «per servizio» per propagandare<br />
gli arruolamenti nelle forze armate statun<strong>it</strong>ensi. E il direttore di<br />
"Avanguardia" in una rubrica int<strong>it</strong>olata Voci dalla Germania comincia ad<br />
inserire qualche pezzo tratto da Das Schwarze Korps, il giornale delle <strong>SS</strong><br />
tedesche, Ze<strong>it</strong>ung der Schutzstajjeln der NSDAP - Organ der Reichsfiihrung<br />
<strong>SS</strong> che si stampa a Berlino al numero 88 della Zimmerslrasse.<br />
Il primo - Sono inlelligenti i giudei - prelude ad un fatto clamoroso<br />
che vedremo più avanti e introduce nell'indottrinamento dei volontari <strong>it</strong>aliani<br />
anche l'odio contro i figli d'Israele che è uno dei dogmi del credo nazista.<br />
«I giudei", dice il testo preparato da qualche redattore-propagandista<br />
tedesco, «hanno il fiuto per l'utile degli affari e la piena mancanza di scrupoli<br />
necessaria per realizzarlo: in questo essi sono superiori alla media. Ma<br />
119
anche il cammello fiuta il posto d'acqua a distanza di molte miglia e, malgrado<br />
questo istinto, non è tuttavia più intelligente del leone che non possiede<br />
tale istinto. Il destino giudaico è il frutto dell'incapac<strong>it</strong>à dei giudei di<br />
riconoscere la propria posizione, di valutare nella giusta misura le forze dei<br />
popoli osp<strong>it</strong>anti e di contentarsi della parte che spetta ad una piccola stirpe<br />
di nomadi nel consesso delle nazioni grandi e coscienti di sé. I giudei muoiono<br />
nella loro stessa stupid<strong>it</strong>à. Oggi in Europa e domani in tutto il mondo».<br />
Il veleno antigiudaico per adesso finisce qui, ma verrà versato a fiumi<br />
molto presLO. Adesso" Avanguardia" torna ad occuparsi della testa di ponte<br />
di Anzio e pubblica una corrispondenza del sergente <strong>SS</strong> A. Nicolini che<br />
racconta di quando, di fronte agli attacchi della Kansas C<strong>it</strong>y Division americana,<br />
agli <strong>it</strong>aliani fu dato l'ordine del ripiegamento. «Meglio morti che<br />
prigionieri », dice Nicolini, «fu il motto dei nostri ». Riassumiamo il lungo<br />
articolo. Combattimenti corpo a corpo, i carri Sherman affrontati dai Tigre,<br />
la prima compagnia dei volontari <strong>it</strong>aliani è l'ultima a doversi r<strong>it</strong>irare.<br />
Sono momenti drammatici. Sono in linea il cap<strong>it</strong>ano Comini, il generale<br />
Dieb<strong>it</strong>sch, il primo seniore Degli Oddi e il cap<strong>it</strong>ano Fischetti (seconda<br />
compagnia) che sost<strong>it</strong>uisce il cap<strong>it</strong>ano Buldl'ini ferila per lo scoppio di una<br />
granata. Alcuni legionari vanno all'assai la degli hermall con bombe a mano<br />
e con leve di ferro con cui inutilmente lentano dì aprir le tOI'l'elle. Vi<br />
sono molli fer<strong>it</strong>i, e chi si r<strong>it</strong>ira non può in quel momento di onfusione portarli<br />
con sé. Anche la Decima Mas aiuta i volontal'i delle 'S nella rilirala·e<br />
trasporta come può alcuni di coloro che non possono muoversi.<br />
"Avanguardia" pubblica una vignetta di Boccasile che mostra i soldati<br />
angloamericani che puntano il fucile con la baionetta inastata contro i fer<strong>it</strong>i<br />
a terra, come nel gesto di infilzarli. E fa seguire al disegno un trafiletto con<br />
. commento che lascia capire tra le righe che qualcosa è accaduto sul fronte<br />
ai volontari del seniore milanese Degli Oddi. «La Reuter informa», dice<br />
"Avanguardia", «che nella battaglia di Roma, a sud della cap<strong>it</strong>ale> sono<br />
stati fatti prigionieri numerosi appartenenti alla <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, tutti<br />
fer<strong>it</strong>i. "Si lratta - aggiunge l'agenzia londinese - di giovani arroganti ed<br />
orgogliosi, pieni di odio verso di noi. Uno di essi, interrogato sulla battaglia<br />
in corso, ha dichiarato: 'Arriverete a Roma. Ma ci starete poco e ci starete<br />
male!'. Un altro ha delta: 'Se non mi aveste trovato svenuto per la fer<strong>it</strong>a,<br />
voi americani non sareste mai stati capaci di prendermi vivo' ". E l'agenzia<br />
nemica conclude: "Si tratta di fanatici fascisti, raggruppati apposta per essere<br />
mandati in comballimento" ».<br />
Il direttore di "Avanguardia" commenta: «Questo comunicato della<br />
Reuler è il miglior elogio che potesse essere fatto alla nostra <strong>Le</strong>gione. Dei<br />
nostri volontari, non uno solo si è arreso. La parola arrendersi non esiste<br />
nel nostro vocabolario. "Di coloro che sono stati trovati dal nemico fer<strong>it</strong>i sul<br />
campo di battaglia, non uno ha cercato di ingraziarsi il nemico. Tutti han-<br />
1/n<br />
nO voluto e saputo tenere alto il loro vessillo morale. È per il loro coraggio,<br />
per la loro fede e per il loro invincibile amore di Patria che le cronache del<br />
mondo intero, dopo tanti mesi di silenzio, hanno riparlato dei soldati d'Italia<br />
come di uomini che sanno combattere e morire e che, anche se le alterne<br />
vicende della guerra li hanno messi fuori combattimento, mantengono intatte<br />
le loro doti morali e la certezza della V<strong>it</strong>toria. Appartenere alla <strong>Le</strong>gione<br />
vuoi dire possedere le più alte virtù civiche e morali ».<br />
Non una sola parola sul fatto che la r<strong>it</strong>irata è stata caotica, e che i superst<strong>it</strong>i<br />
del reparto in linea hanno dovuto abbandonare sul campo i compagni<br />
fer<strong>it</strong>i . Non una sola parola sui legionari fatti prigionieri dagli americani<br />
durante le azioni di pattuglia, fotografati, caricati sulle navi da sbarco ad<br />
Anzio, j Landing Craft Infantry (LCI), e trasportati sub<strong>it</strong>o a Napoli per<br />
poi proseguire verso i campi di raccolta. Ci sono con gli <strong>it</strong>aliani e i tedeschi<br />
persino dei russi, che i nazisti hanno schierato al fronte. Il gruppo più con<br />
.sistente di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> cade nelle mani dei Rangers americani e canadesi,<br />
appartenenti al 2° reggimento della l' Special Ser!..ice Force, all'alba del 15<br />
aprile, intorno al villaggio di Cerreto Alto, a sud-ovest di L<strong>it</strong>toria. I Rangers<br />
perdono un uomo e due carri armati di medio tonnellaggio del 7.st Armored<br />
Regiment, ma portano con sé 61 prigionieri, tra cui diciassette <strong>it</strong>aliani.<br />
Il sottotenente Giuseppe Giorgi finirà nel Texas, nel campo di Herefard<br />
.<br />
Ad Anzio/ Nettuno, all'interno della testa di ponte, vi sono volontari<br />
<strong>it</strong>aliani ant<strong>it</strong>edeschi che sistemano i depos<strong>it</strong>i di munizioni degli angloamericani,<br />
e civili che ripuliscono la c<strong>it</strong>tà dalle macerie. Ventiduemila ab<strong>it</strong>anti<br />
sono stati evacuati con navi a Napoli: ne sono rimasti 750 che lavorano.<br />
L'ordine viene mantenuto da gruppi di carabinieri arrivati dal Sud assieme<br />
a bande che tengono concerti per chi, rientrato dalla prima linea, ha un periodo<br />
di riposo. Il comando del VI Corpo americano è in una cantina, tra<br />
botti di vino e depos<strong>it</strong>i di aglio. C'è anche un teatro sotterraneo per duecento<br />
uomini e ci sono docce. Ogni soldato alleato riceverà almeno una volta in'<br />
quei mesi il ca~bio totale dei vest<strong>it</strong>i.<br />
Dalla parte dei tedeschi vi sono "montagne" di cadaveri. I bulldozers<br />
scavano fosse comuni nelle quali i corpi vengono interrati a centinaia. I nazisti<br />
hanno impiegato il Goliath, un carro armato semovente carico di<br />
esplosivo guidato verso le posizioni alleate senza uomini a bordo: l'arma<br />
non sarà risolutiva, ma il primo giorno, il 13 aprile, sarà un carnaip, come<br />
dirà il diario storico dell'eserc<strong>it</strong>o americano. I tedeschi lanciano anche bombe<br />
a scoppio r<strong>it</strong>ardato (le Butterfly Bombs da 470 chili) e con l'artiglieria a<br />
hll1go raggio sistemata sui Colli Albani riescono a battere il ponte sulla ferrovia<br />
proprio dietro la chiesa di Anzio. Fanno anche propaganda per radio:<br />
lo speaker Sally trasmette le ultime nov<strong>it</strong>à musicali americane e lancia<br />
frecciate assieme al suo partner George. In c<strong>it</strong>tà, tra le rovine, sopra una<br />
macellel'ia, è rimasta intatta una frase di Mussolini dipinta sul muro al<br />
727
t~mpo in cui lUllO sembrava facile: "Se per gli altri il Med<strong>it</strong>erraneo è una<br />
strada, per noi Italiani è una v<strong>it</strong>a». . ..<br />
Com supremo regalo Himmler' su proposta ~ Wolff, concede agh I~ali<br />
ani sopravvissuti il dir<strong>it</strong>to di portare, al pOStO di quell. rO,sse, le r:nostrlne<br />
nerc delle <strong>SS</strong>, «Con la prova data in modo completo», ~lce I~ oltre Il. comu_<br />
nicalo relativo, «è prevista per queste un<strong>it</strong>à, come ultenore r1COnOSCI,~e~to,<br />
un distintivo parli colare - simile a quelli portati da val~rose DIVISIO~<br />
germaniche - sulla mostrina destra che, periI momento, nmane s~ro~v l:<br />
sta di contrassegno», La prova del fuoco ha lrasf~rn:alo , dunque, ~gh oc~hl<br />
nazisti quesli volontari <strong>it</strong>aliani in vere S , al pari di quelle daneSI, bosnrache,<br />
galiziane, norvegesi, belghe e francesi impiegate sul fronle dell'Est.<br />
L 'allenamento antiguerriglia coi cani<br />
Ma la maggioranza dei volontari <strong>it</strong>aliani non andrà mai ~n li~ea, contro gli<br />
angloamericani o contro i russi, e sarà sempre lenuta In disparte. I due<br />
battaglioni che - su sollec<strong>it</strong>azione di Mussolini e ~er ~~o ~co po puramente<br />
pol<strong>it</strong>ico - sono stati ammessi al fronte come veri mllnan ha~no g~duto,<br />
se così si può dire, di un privilegio, Tutti gli altri,. co~'era, chIaro fm dal<br />
principio nelle intenzioni di Himmler, verranno Impiegali sempre come<br />
forza di sicurezza e di polizia alle spalle della Wehrmach.t, nella lo~t a alle<br />
bande partigiane. Nonostante i giuramenti di fedeltà a H<strong>it</strong>ler ~ le ~Ipet~~e<br />
manifestazioni di adesione al nazionalsocialismo durante le cenmome mIlItari<br />
l'ombra della possibil<strong>it</strong>à di un cedimento continua a sussistere. E poi<br />
que'1I0 della lotta antiguerriglia è il settore che più interessa ~er~ino. .<br />
Come dice "Avanguardia", alla mezzanotte del 25 magg,lO e scaduto il<br />
termine « fissato dalla generos<strong>it</strong>à del Duce perché gli sbandal1 ~cwè, nellmguaggio<br />
fascista, coloro che sono andati in montagna a .battersl. c~nt:o ! nazisti<br />
ed i seguaci di Salò, N.d.R.] rientrino nei ranghI. M.oltlsslml. h~nno<br />
già risposto all'appello. Gli uffici di reclutame.nto della <strong>Le</strong>gl~ne <strong>SS</strong> Italt~na<br />
hanno visto comparire giovani di tutte le cla<strong>SS</strong>I che hann~ chIesto semphcemente<br />
di venire arruolati, di poter indossare la nostra umforme. So n molti.<br />
Pure, essi rappresentano una minima parte di coloro che hanno ntr~va~<br />
to la via della ragione e si sono presentati alle autor<strong>it</strong>à repubblicane, plen~<br />
di amarezza e di vergogna per la suprema vigliaccheria commessa [... ] Agli<br />
sbandati giunga ancora una volta il nostro. fraterno. in:,<strong>it</strong>o. G~ù dalle montagne.<br />
Qui, fra noi, nei ranghi della <strong>Le</strong>gl~ne ~S Italtana, VI attende u~a<br />
uniforme senza macchia, vi attende un fucde, VI attende una allegra sene<br />
di canzoni vi attendono l'onore e la gloria. Coraggio, ragazzi! Vi daremo la<br />
mano e, s~tto la stessa bandiera, marceremo contro il nemico, nel nome della<br />
Patria».<br />
In ver<strong>it</strong>à, i ragazzi che si presentavano volontari erano veramente po-<br />
122<br />
chi. E tra quei pochi, parecchi facevano parte dei gruppi che erano stati<br />
catturati nelle c<strong>it</strong>tà e nei paesi. Un partigiano della zona di Sondrio, di nome<br />
"Azzurro", era andato un giorno al cinema Sociale, e quel giorno -<br />
era proprio il tempo del decreto del duce - i tedeschi fecero una retata.<br />
"Hanno chiuso le porte", raccontò poi, «e tutti quelli che uscivano, mano a<br />
mano, dovevano presentare la carta di ident<strong>it</strong>à. Chi aveva quell'età, pressappoco,<br />
[del servizio mil<strong>it</strong>are, N.d.R.], avanti su un camion. Ci hanno<br />
portati tutti quanti al distretto. Dovemmo cantare Gio vinezza, e pedate nel<br />
sedere. Eravamo su tre o quattro camion. Dal distretto ci hanno portati alla<br />
Bicocca [la zona degli stabilimenti Pirelli e delle caserme deLle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
in viale Suzzani 125, nella pm·te nord di Milano, N.d.R.]. Lì alla Bicocca<br />
era il centro delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche. Che facevano le eserc<strong>it</strong>aziomi<br />
coi cani. Contro la lotta partigiana. Strisciavano sempre su della sabbia<br />
[... ] Dalle sentinelle che stavano tutte sul muro di cinta abbiamo sent<strong>it</strong>o che<br />
la maggior parte di noi sarebbe andata in Germania o sarebbe stata incorporata<br />
nella Montel'Osa [la divisione alpini della repubblica di Salò,<br />
N.d.R.]. Chi voleva poteva firmare per le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Non so in quale<br />
giorno è stato, ma ci fu un grande bombardamento a Milano, e un mezzo<br />
temporale durante l'incursione. Avevamo chiesto ad una sentinella che era<br />
valtellinese se non c'era il mezzo di scappare. Quello, che era di Colico, ci<br />
disse: "Di qui non si può scappare se non c'è un bombardamento di mezzo".<br />
Con quel bombardamento lui ci ha lasciati andare su nella sua torretta,<br />
e siamo scappati" 3.<br />
Eserc<strong>it</strong>andosi a strisciare sulla sabbia ed a condurre i cani, quei volontari<br />
della Bicocca simulavano le tattiche che avrebbero dovuto seguire in<br />
certi agguati in montagna. Ormai era chiaro a tutti che a questo scopo sarebbero<br />
stati formati gruppi speciali di pronto impiego, o addir<strong>it</strong>tura "bande<br />
antibande", secondo le tecniche che le <strong>SS</strong> avevano perfezionato specialmente<br />
nelle difficili operazioni nei Balcani contro i partigiani di T<strong>it</strong>o. C'è<br />
poco da illudersi, ormai. E anche su "Avanguardia", come vedremo, accanto<br />
alle corrispondenze piene di enfasi dalla testa di ponte di Nettuno comincia<br />
ad apparire qualche servizio prima timido, quasi circospetto, di-llle<br />
"gole alpine" e poi, mentre con la caduta di Roma cala il sipario sulla parentesi<br />
mil<strong>it</strong>are vera e propria dei volontari <strong>it</strong>aliani, questa sorta di articoli<br />
senza alcun riferimento alla local<strong>it</strong>à e senza date occupa uno spazio sempre<br />
più ampio assieme a rapporti dalla Normandia e dal fronte dell'Est che<br />
nulla hanno a che spartire con la v<strong>it</strong>a della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana.<br />
In quei giorni - siamo alla metà di maggio del 1944 - si sparge la<br />
voce che ad una ragazzina di sei anni, che ab<strong>it</strong>a a Ponte San Pietro, alla<br />
periferia di Bergamo, è apparsa la Vergine, annunciando la prossima fine<br />
della guerra. La gente, affascinata a quella profezia, comincia ad affluire<br />
sul posto. La strada Bergamo-Como rimane bloccata, e il comando tedesco<br />
- che ha ben altri problemi cui badare - comincia a preoccuparsi seria-<br />
723
mente\ perché a Ponte an PieLro ci sono gli stabilimenti aeronautici Ca.<br />
proni. Perciò la notizia è rapidamente messa a tacere· e i giornali non ne<br />
parlano pill, mentre, invece, viene accelerata la preparazione dei reparti<br />
per il loro impiego antipartigiano.<br />
Sono tempi difficili: il problema più assillante per ogni famiglia è quel.<br />
lo di procurarsi cibo. E logico che una voce come quella della Madonna<br />
che annuncia la fine del conn<strong>it</strong>lo possa rapidamente prendere piede e crea.<br />
re sCI'ie conseguenze dal punto di vista psicologico. Delle difficoltà nei ri.<br />
fornimenti alimentari risentono anche le stesse <strong>SS</strong>, il cui comando - in<br />
.concorr nza con gli <strong>it</strong>aliani - attinge al mercato nero usando quel denaro<br />
che ottiene con estrema facil<strong>it</strong>à stampando liberamente carta mon ta tanlq<br />
a Novara che a Bergamo.<br />
AI mercato nero i prezzi sono paurosamente alti. In quel tempo da lupi<br />
ad Imperia - come informa un rapporto delle autor<strong>it</strong>à tedesche - l'olio<br />
costa sOllobanco 600-800 lire al chilo e il burro 350-400. La farina di grano<br />
è sulle 40-50 lire e sylle 26-30 quella dj mais, per la polenta. Un mise·<br />
l'O chilo di patate viene offerto a 18-22 lire, il riso a 35-40 il lardo cne<br />
l'appresenta una rar<strong>it</strong>à a 250-300. Un chUo di carne di manzo costa 130·<br />
180 lire, un chilo di zucchero 100-160. Il sale marino non scende mai sotto<br />
quota 150, perché in quel lurbine di guerra l'appresema un bene prezioso<br />
come per gli ab<strong>it</strong>anti delle zone interne dell Africa. I tedeschi, infatti, non<br />
manderanno che verso la fine della guerra un po' del loro algemma. Un<br />
singolo uovo viene offerto a 8-8 lire e mezzo, e non è facile trovarlo. I bai·<br />
coni delle
to nella zona di Corio Canavese e della Valle di Lanzo. Comandante del<br />
presidio di Corio, un paese tra valli e montagne a quota 624, è quel tenente<br />
Aldobrandino Allodi che a Cuneo si era sposato nel dicembre del 1943<br />
andando in chiesa in landò dopo il sanguinoso attacco a Vinadio 3. A sud di<br />
Pinerolo, invece, la seconda compagnia dci I Battaglione del 2° Reggimento<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> guidata dal cap<strong>it</strong>ano Giuseppe .Euer e dal sottotenente Bruno<br />
Benedetti rastrèlla prima la zona di Campiglione (5 giugno) e poi si porta<br />
con rapido spostamento a Sangle, in Val Chi 'one (8 giugno). Ma su questo<br />
reparto torneremo più avanti, per l'accontarne la Loria particolareggiata.<br />
II 12 giugno, alle ei del mattino, sedici-ventimila nazifascisti (la cifra è<br />
difficile da stabilire) circondano i monli del Verbano con presidi e posti di<br />
bio o ulle strade principali del triangolo Nord Cannobina-Val Vigezzo<br />
Est, Val d'Ossola ud-Ovest, carrozzabile l<strong>it</strong>ol'anea del Lago Maggiore da<br />
Fondo TO 'e ino a Cannobio. L'operazione è condotta da due divisioni<br />
composte da tedesche, Alpenjagc7', volontari mongolì georgiani, batlaglion<br />
i della Guardia Nazionale Repubblicana e reparti di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
L'appoggio viene dato da artiglierie pesanti, reparti blindati e da lre StullGS<br />
(aerei in picchiata). L'allacco comincia in Val Grande: diciotto partigiani<br />
vcngono fucilati a Pogallo il 18 giugno. Due giorni dopo quarantaduc sono<br />
falli sfilar da Intra a Fondo Toce con LI cartello« ono questi i liberatori<br />
d'Italia o sono i band<strong>it</strong>i" e poi passati per le armi. 11 22 giugno altri dicias.sette<br />
sono giustiziati a Baveno. L indomani la stessa sorte tocca a quindici<br />
a Finero,in Val Cannobina. Il 27 è la volta di nove a Beura, a pochi<br />
chilometri da Domodossola. Il rastrellamento termina dopo diciotto giorni,<br />
il 30 giugno: la metà dei partigiani del Verbano manca all'appello tra morti,<br />
di per i fer<strong>it</strong>i. Molte le ba<strong>it</strong>e incendiate, du rifugi del Club AlpinQ<br />
Italiano, un albergo e tre ville completamcnte distrutli. Molti i civi li Caltul'ali<br />
. Non note le perd<strong>it</strong>e delle <strong>SS</strong> e dei reparti fascisti 4.<br />
"rulla la Brigata <strong><strong>it</strong>aliane</strong> è in movimento. La 10lla ai bandiLi è condotta<br />
senza pi là, come in Jugo lavia e nelle retrovic del fronte orientale.<br />
Ma succede qualcosa he di colpo fa passare in secondo piano questo avvenjmento.<br />
All'alba del 6 giugno la più grande flotta mai riun<strong>it</strong>a nella storia<br />
dell'uman<strong>it</strong>à sbarca su ll Cosle della Normandia la ,. Armata americana c<br />
la 2' br<strong>it</strong>annica mentre tre divisioni aviotrasportate (1'82' e la 101' americane<br />
e la 6' br<strong>it</strong>annica) vengono lanciate neH nlroterra: ben presto si capice<br />
che questo è un avvenimento decisivo nel quadro generale delle operazioni<br />
mil<strong>it</strong>ari. La notizia, il giorno dopo la caduta di Roma, elettrizza i<br />
partigiani c le popolazioni, perciò le operazioni di rastrellamento ordinate<br />
sub<strong>it</strong>o dal Comando tedesco dovrebbero servire, appunto, a far sbollire gli<br />
entusiasmi.<br />
Qualcosa è tuttavia mutato, lo si percepisce dalle sfumature. È lo stessO<br />
Notiziario della CNR, sempre puntuale a segnalare i «misfatti» delle <strong>SS</strong><br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong>, a riportarlo il 12 giugno. «Il 10 corrente, alle ore 9, in Parma,<br />
oratore ufficiale il cap<strong>it</strong>ano delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Sandonnino», dice testualmente<br />
il documento 5, «si è svolta in piazza Garibaldi la cerimonia dell'annuale<br />
dell'e.ntrata in guerra, cerimonia che non ha avuto concorso di pubblico, ad<br />
eccezIOne di una trentina di persone quasi tutte iscrItte al PFR (part<strong>it</strong>o fascista<br />
repubblicano) e di alcuni reparti armati. Alla fine dell'orazione ufficiale<br />
ha preso la parola il commissario federale dotI. Pino Romualdi, il<br />
quale ha stigmatizzato il contegno della popolazione di Parma: assente nello<br />
spir<strong>it</strong>o e nei sentimenti patriottici, cosa che trovava riscontro anche nel<br />
fatto che nei pressi del luogo dove si svolgeva la cerimonia sostavano nei<br />
caffè varie persone a conversare, mentre altre, di passaggio, affettavano la<br />
massima indifferenza. Per tal motivo, alla fine della cerimonia, i fascisti<br />
presenti si sono portati nei caffè, dove hanno percosso le persone che ivi sostavano.<br />
Sono volati tavoli e seggiole e parecchi avventori, tra i quali un<br />
prete, una donna e un mutilato, sono stati malmenati ».<br />
<strong>Le</strong> operazioni di rastrellamento sono - si sa - avvenimenti drammatici,<br />
c~e lasciano sempre il segno: villaggi che vanno in fiamme, cattura di<br />
ostaggi, fucilazioni, morti e fer<strong>it</strong>i negli agguati e nelle sparatorie, depos<strong>it</strong>i<br />
di viveri e stalle devastati. Sono, probabilmente, quanto di più angoscioso si<br />
possa immaginare per un soldato, spesso un andare contro coscienza, ma in<br />
qua.lc.uno dei volontari <strong>it</strong>aliani dalle mostrine rosse - ormai compatti nella<br />
dediZIOne al Fuhrer e indottrinati nel concetto di una Nuova Europa ripul<strong>it</strong>a<br />
dai «rigurg<strong>it</strong>i democratici» - susc<strong>it</strong>ano impeti lirici. Un "poeta", in<br />
questo senso, è il sottotenente delle Waffen-<strong>SS</strong> Vincenzo A<strong>it</strong>a, probabilmente<br />
piemontese, che, sull'onda dei ricordi di un'operazione condotta in Piemonte<br />
contro i «band<strong>it</strong>i», compone Maggio '44, che "Avanguardia" pubbli<br />
~a in terza pagina come "poema" in omaggio al valore dei nazisti <strong>it</strong>aliani.<br />
E una "poesia" sulla guerra civile, nasce nell'atmosfera della lotta fratricida,<br />
tra raffiche di m<strong>it</strong>ra e lancio di bombe a mano. Un documento sconcertante,<br />
che riproduciamo totalmente. Il massacro sui monti è liquidato con il<br />
ricorso alla lirica e al sentimento 6.<br />
MAGGIO'44<br />
Primavera. Alba fresca. Ci si ammazza<br />
sui monti del Piemonte<br />
fra Italiani.<br />
II plotone rastrella. Vanno cauti,<br />
stringono le loro mani<br />
armi contro i ribelli.<br />
Armi contro i fratelli<br />
armati dal nemico.<br />
Che belli questi monti,<br />
126
728<br />
fiorili sollo il sol primaverile!<br />
Laggiù in fondo il massiccio,<br />
ancor bianco di neve,<br />
par doralo ...<br />
Acl un lrallO una raffica ...<br />
l'agguato!<br />
Si senle il "Tompson" dietro<br />
quel roccione,<br />
in fondo alla spianata,<br />
e colpi di fucile.<br />
Il plotone<br />
si scaglia conlro il vile<br />
nemico, che gli ha teso l'imboscata.<br />
<strong>Le</strong>gionario, perché vai così solo,<br />
isolalo cla lulti i tuoi compagni<br />
Sla allento! t'han visto ...<br />
l'han mirato ...<br />
_ acciclentaccio ... , t'hanno preso al fianco!<br />
S'accascia il <strong>Le</strong>gionario ...<br />
stanco .. ., slanco .. .<br />
I! plotone è passato<br />
di slancio e non l'ha visto.<br />
Da lontano si senlon diradali<br />
i colpi di fucile. Radi e lontani ...<br />
Ora son cessati.<br />
Un lamento<br />
lo desla dal lorpore clelia fer<strong>it</strong>a,<br />
balle forte il cuore<br />
che leme per la sorte<br />
del compagno.<br />
Ora lo vecle.<br />
Sla lì a pochi passi.<br />
È un ribelle, nascoslo<br />
fra quei sassi ...<br />
Ha 'l ginocchio<br />
spezzato da raffica cii "m<strong>it</strong>ra",<br />
e lo guarda in silenzio,<br />
spaventato.<br />
Sorride quieto e trisle<br />
il <strong>Le</strong>gionario,<br />
poi gli domanda:<br />
- Tu di dove sei<br />
- Piemontese. Torino.<br />
Via Cibrario.<br />
Son q ui da q ualche mese .. .<br />
- lo invece avevo casa<br />
in corso Italia,<br />
dopo Piazza Bernini ...<br />
E scoprono<br />
che stavano vicini ...<br />
- lo ero negli Alpini,<br />
Battaglione Saluzzo,<br />
Plotone m<strong>it</strong>raglieri.<br />
- lo sono stato in Russia<br />
col Terzo Bersaglieri ...<br />
Al <strong>Le</strong>gionario duole molto<br />
il fianco ...<br />
ha tanto freddo ...<br />
ha il volto così bianco ...<br />
Il ribelle gli chiede:<br />
- Tu chi sei<br />
La risposta è stentata:<br />
- Caporale ...<br />
Gerolamo ... Mattei ...<br />
Si son cap<strong>it</strong>i ormai,<br />
sono fratelli.<br />
Uno è colp<strong>it</strong>o a morte<br />
dai ribelli,<br />
coi quali stava l'altro,<br />
l'alpino m<strong>it</strong>ragliere.<br />
- Mi prenderanno, dimmi,<br />
al Battaglione,<br />
se mi presento a loro,<br />
volontario<br />
- Ti prenderanno, dice il bersagliere,<br />
diventerai tu pure<br />
<strong>Le</strong>gionario ...<br />
Tace, sorride lento,<br />
poi gli dice:<br />
- E tu come ti chiami<br />
- Volontario <strong>SS</strong><br />
Claudio Lami!<br />
La morte scende, piano,<br />
729
sul suo viso,<br />
e vi depone, pallido,<br />
un sorriso.<br />
Un sorriso che sembra<br />
voglia dire:<br />
- Cap<strong>it</strong>ano,<br />
Vi ho fallo un volontario .. .<br />
io ... sul punto di morire .. . !<br />
Una notte nell 'Alta Val di Susa<br />
La prima corrispondenza dalle «gole alpine», cioè dalle vallate piemontesi<br />
dove si trovano le bande partigiane, compare su "Avanguardia" sabato 13<br />
maggio, a fianco dei servizi dal fronte di Nettuno. E- datata «Zona di operazioni»<br />
ed ha come t<strong>it</strong>olo Fuochi nella notte. L'ha scr<strong>it</strong>ta il sottotenente L.<br />
Revelli, il quale racconta una notte nell'Alta Val di Susa, con i volontari<br />
<strong>it</strong>aliani <strong>SS</strong> .appostati in sei caposaldi mentre gli aerei alleati cercano i fuochi<br />
di segnalazione per lanciare rifornimenti ai partigiani. È un'introduzione<br />
psicologicamente cauta e indolore al cap<strong>it</strong>olo Lotta ai band<strong>it</strong>i, che si appoggia<br />
più che altro ad una specie di "folclore" mil<strong>it</strong>aresco e sorvola sul<br />
sangue che scorre nello scontro tra fratelli e fratelli .<br />
«Il battaglione è in assetto di combattimento l>, racconta l'ufficiale delle<br />
Waffen-<strong>SS</strong>, «e si avvia verso le zone assegnategli per obiettivo. Giungono<br />
informazioni più precise: il nemico ha lanciato un centinaio di paracadute<br />
nella zona compresa fra monte B., il colletto di San G. e B. Quando arriviamo<br />
al nostro posto di blocco di F. il sergente ci mostra contento il regalo<br />
calato dondolando dal cielo proprio nel giardino della casetta che osp<strong>it</strong>a i<br />
nostri soldati. Il paracadute, col suo bianco cassone di cartone molto spesso<br />
e resistente, è venuto ad afflosciarsi esattamente in mezzo a quei quattro<br />
metri di terra davanti alla casa, tra le risate dei nostri legionari all'indirizzo<br />
degli inglesi , compiacenti donatori di una m<strong>it</strong>ragliatrice, quattro fucili<br />
m<strong>it</strong>ragliatori, venti pistole e quattro scatole di munizioni. Il nostro portafortuna<br />
quatlordicenne si è entusiasmato: ha il volto acceso, gli occhi lucidi.<br />
"Signor tenente, chissà la faccia di quegli aviatori inglesi se 'saprebbero'<br />
che ce l'han mandato giù proprio a noi della <strong>SS</strong>! " . Il sacco piovuto dal cielo<br />
non poteva non colpire la sua fantasia di ragazzo.<br />
Ogni reparto ha avuto l'indicazione della local<strong>it</strong>à da raggiungere. Bisogna<br />
far presto, il rastrellamento deve essere esegu<strong>it</strong>o il più celermente possibile,<br />
per impedire che i ribelli possano fare in tempo a vuotare i cassoni e<br />
a tagliare la corda con le armi che questa volta gli inglesi hanno davvero<br />
portato. Dopo alcuni minuti di attesa, di un silenzio opprimente, che riesce<br />
anche a fare un poco di paura, la stretta valle rintrona dei primi colpi.<br />
130<br />
Una m<strong>it</strong>ragliatrice là in fondo comincia a cantare ... La fucileria diventa<br />
sempre più intensa. I ribelli, sorpresi dall'attacco improvviso dei legionari,<br />
cercano di riguadagnare la montagna. <strong>Le</strong> fiammate delle nostre bombe a<br />
mano squarciano qua e là l'oscur<strong>it</strong>à della notte. I razzi verdi, ad intervalli,<br />
segnalano la posizione raggiunta dalle nostre punte. Il crep<strong>it</strong>are di fucileria<br />
ora diminuisce sempre più sensibilmente. Alle tre del mattino gli ultimi<br />
spari, e la valle torna silenziosa ».<br />
Il sottotenente L. Revelli chiude il servizio con una "predica". «I legionari<br />
della <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana», dice, «non vogliono usare le armi contro i loro fratelli,<br />
essi sanno che tra le file dei partigiani vi sono anche molti camerati<br />
valorosi, che hanno combattuto eroicamente al loro fianco in Etiopia e in<br />
Albania, in Libia e in Russia. Che tra di loro non vi sono solo dei band<strong>it</strong>i o<br />
dei senza patria venduti al nemico, ma anche <strong>it</strong>aliani che amano la loro<br />
Patria, e che in quel tragico giorno di settembre, dinanzi allo sfacelo, hanno<br />
preso la via della montagna. A questi vogliono parlare i volontari della<br />
<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, a questi chiedono di ascoltare l'invocazione della Patria. 11<br />
fronte dell'Italia è a Nettuno, il nemico dell'Italia è a Nettuno. Là si combatte<br />
perché la Patria non muoia».<br />
Ma che cos'è veramente la «<strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana» Lo spiega in un suo<br />
ed<strong>it</strong>oriale lo stesso periodico stampato a Milano per i volontari sparsi nelle<br />
varie zone assegnate dal Comando tedesco per i rastrellamenti. «Nella <strong>Le</strong>gione<br />
», riporta "Avanguardia" del 20 maggio 1944, «esistono solamente<br />
doveri, perché i dir<strong>it</strong>ti si conquistano sul campo di battaglia; nella <strong>Le</strong>gione<br />
è proib<strong>it</strong>o lamentarsi, perché chi si lamenta non è degno di essere un <strong>SS</strong>;<br />
nella <strong>Le</strong>gione bisogna obbedire ciecamente perché nessuna colpa è più grave<br />
della disobbedienza. Ed ancora ricordate che oggi la <strong>SS</strong> è un ordine europeo<br />
e che dal momento del vostro arruolamento sino alla fine dei vostri<br />
giorni voi avrete fratelli tedeschi, francesi , valloni, belgi, olandesi, norvegesi,<br />
danesi, spagnoli, ucraini, lettoni ed estoni, questi ultimi da mesi duramente<br />
impegnati contro il bolscevismo. Ma soprattutto pensate che il vostro<br />
passato non deve più esistere per voi come non esiste per la <strong>Le</strong>gione sino al<br />
giorno nel quale, paghi del dovere compiuto, voi farete v<strong>it</strong>toriosi r<strong>it</strong>orno alle<br />
vostre famiglie e ai vostri doveri di c<strong>it</strong>tadini.<br />
E un'altra cosa dovete ascoltare. La <strong>SS</strong> è una milizia scelta, è una milizia<br />
d'onore e di fede, non è - come vorrebbero far credere i nostri nemici<br />
(che sono poi i nemici dell'Italia, cioè gli ebrei, i massoni e i ... simpatizzanti)<br />
'- una specie di Ghepeù mascherata. La <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana è composta<br />
esclusivamente di truppe combattenti, di soldati che hanno giurato,<br />
per la v<strong>it</strong>a e per la morte, di rest<strong>it</strong>uire all'Italia il suo onore, la sua indipendenza<br />
e i suoi confini.»<br />
Il linguaggio, come si nota, è cambiato, ha assunto un «tono germanico»,<br />
secondo gli ideali di Himmler. La <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana è uno dei gruppi<br />
di quell'eserc<strong>it</strong>o europeo con le mostrine nere (o di altro colore) che si<br />
131
prepara con una lotta feroce, massacrando chiunque gli si oppone, a diventare<br />
il dominatore del continente, se vincerà la guerra. Nelle sue file non<br />
c'è la possibil<strong>it</strong>à di defilarsi come può accadere nell'eserc<strong>it</strong>o di Salò. I volontari<br />
vengono tutti mandati allo sbaraglio, una volta entrati in quei battaglioni<br />
non se ne può più uscire. Alle spalle di tutti i reparti funziona un<br />
Tribunale Mil<strong>it</strong>are, con giudici tedeschi e con sede a Cremona e a Verona,<br />
che condanna anche a morte i disertori e applica le rappresaglie alle famiglie,<br />
secondo la regola sanc<strong>it</strong>a nei patti di arruolamento. A questo punto<br />
non esiste più alcun rapporto con le formazioni repubblicane di Mussolini:<br />
anche se usa la lingua <strong>it</strong>aliana, la <strong>Le</strong>gione è un gruppo nazista. Così come<br />
gli <strong>it</strong>aliani (ad esempio lo Sturmann Girotto 7 della Sturmbrigade Reichsfi1hrer-<strong>SS</strong>,<br />
la cui foto, mentre si trova in ospedale per le fer<strong>it</strong>e riportate in<br />
prima linea in Polonia ed è vis<strong>it</strong>ato da una crocerossina <strong>it</strong>aliana, viene<br />
pubblicata da un settimanale illustrato di Berlino) che combattono sul fronte<br />
orientale nella "Compagnia Europa", la quale ha come simbolo un ara<br />
'lO e comprende anche volontari germanici, francesi, romeni, ungheresi,<br />
croati, fiamminghi, valloni, greci e svizzeri. «Essi hanno lasciato in patria",<br />
racconta il corrispondente di guerra delle <strong>SS</strong> dr. R. Rapp, «anche le<br />
loro bandiere per poter marciare verso la v<strong>it</strong>toria nel comune più grande<br />
destino». È un linguaggio che probabilmente suona retorico anche agli stessi<br />
soldati e ufficiali della <strong>Le</strong>gione. Ma il dr. Hermann Schramm, direttore<br />
di "Avanguardia", non demorde e fa pubblicare sul periodico distribu<strong>it</strong>o ai<br />
reparti un "memento" che non lascia illusioni a chi potrebbe nutrirle. Il<br />
linguaggio è duro, spietato, un mon<strong>it</strong>o al quale i volontari dalle mostrine<br />
rosse (o nere) non erano ancora ab<strong>it</strong>uati, e al cui confronto i tempi di<br />
Munsingen, in Germania, impallidiscono.<br />
(( Ti diranno fanatico, esaltato ... »<br />
È un documento 8 dell'atmosfera fanatica in cui vivono coloro che tra poco<br />
saranno sconf<strong>it</strong>ti. Eccolo:<br />
RICORDA CHE .. .<br />
1 ° - Perché sei volontario:<br />
- nessuna fatica e nessun disagio ti devono mai piegare;<br />
- non dovrai mai parlare. di "naia" né mai potrai dire al camerata più<br />
volonteroso "chi te lo fa fare" né mai potrai "tirare a campare";<br />
- quando per l'Idea che ti ha mosso ad inquadrarti avrai dato tutto, dovrai,<br />
se necessario, buttare avanti, sempre avanti anche la v<strong>it</strong>a, che è<br />
dell'Idea;<br />
132<br />
- devi essere pronto a vedere tuoi atti circondati dal silenzio e dalla<br />
maldicenza dell'altrui invidia;<br />
2° - Perché sei soldato pol<strong>it</strong>ico:<br />
- ti diranno fanatico, esaltato, scamiciato, e tu sii orgoglioso di questi che<br />
vorrebbero essete insulti e sono, invece, riconoscimenti;<br />
- dovrai sempre agire consapevolmente e non accontentarti di aspettare<br />
l'ordine ed eseguirlo soltanto perché è un ordine;<br />
- devi essere orgoglioso di non essere un numero di matricola, ma un uomo<br />
fatto soprattutto di cervello e di cuore, un uomo che pensa e sente ed<br />
agisce perché convinto dell'Idea che lo muove e di cui è il propagatore ed il<br />
missionario.<br />
3° - Perché sei <strong>it</strong>aliano:<br />
- non ti toccano le accuse che da nove mesi senti mugolare sul tuo conto<br />
da coloro i quali per l'Italia bella nulla hanno dato standosene seduti sulla<br />
soglia o le hanno fatto del male;<br />
- sei il continuatore e difensore di una tradizione e di una civiltà che<br />
hanno fatto uscire dalla tenebra dei tempi tutte le genti umane;<br />
- devi riscattare l'onore della Patria, trad<strong>it</strong>a ieri ed oggi dai commercianti<br />
dell'onore, dagli avvocati dei propri meschini interessi e da coloro che non<br />
mollano il seggiolino anche se sanno che tale gesto farebbe gran bene alla<br />
Patria.<br />
4° - Perché sei <strong>SS</strong>:<br />
- fai parte di una comun<strong>it</strong>à di animi in cui le nazional<strong>it</strong>à, pur giustificate<br />
e rispettate, si raccolgono nel nome di una Europa, liberata finalmente dal<br />
peso antieuropeo del giudaismo che porta a guinzaglio la Massoneria con il<br />
suo bagaglio di miserie, di tradimenti, di simboli vuoti ma pericolosi;<br />
- hai una divisa che è stata onorata sempre non soltanto da tutti i soldati,<br />
ma da tutti i Capi;<br />
- sei soldato dell'Ordine europeo che domani, dopo la v<strong>it</strong>toria, sarà in testa<br />
sulla strada della collaborazione tra i popoli;<br />
- sei soldato valoroso e fedele dei due grandi Capi che marciano avanti<br />
insieme, segnando la strada alle genti europee di buona volontà;<br />
- il tuo onore si chiama fedeltà.<br />
IL CAMERATA<br />
Gli angloamericani - siamo ·alle soglie dell'estate 1944 - sono ad appena<br />
quattrocento chilometri da Milano, ma dovrà passare ancora un inVerno<br />
prima che il pericolo diventi veramente imminente. È caduta Piombino, la<br />
10' Armata tedesca si è r<strong>it</strong>irata dalla Linea Albert, i sudafricani della 6' di-<br />
133
VISIOne corazzata sono entrati a Chianciano e Montepulciano, i francesi<br />
avanzano verso Siena, gli americani conquistano Cecina. Il sottotenente<br />
délle Waffen-<strong>SS</strong> L. Revelli continua a mandare corrispondenze dalle «gole<br />
alpine» e racconta di scontri a fuoco e di attacchi notturni dei partigiani.<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> stendono reticolati intorno ai loro posti di sbarramento, la<br />
vigilanza di notte diventa quasi angosciosa.<br />
«<strong>Le</strong> sentinelle qui », dice Revelli, «devono stare costantemente all'erta.<br />
Il fortino cost<strong>it</strong>uisce il posto più avanzato dello schieramento del Battaglione,<br />
nella valle di L. La zona è sovente teatro di puntate di elementi ribelli.<br />
Quasi sempre si tratta di azioni di lieve ent<strong>it</strong>à, condotte per lo più da<br />
gruppi di una trentina di elementi, col favore dell'oscur<strong>it</strong>à. I partigiani<br />
sanno che, se riuscissero a sopraffare la resistenza del fortino, sarebbe per<br />
loro facile giungere fino a C. e di qui stabilire il collegamento diretto con le<br />
bande della stretta valle di San C., e perciò hanno tentato e tenteranno ancora<br />
di aprirsi la strada».<br />
<strong>Le</strong> azioni sono particolarmente violente nella zona che da Susa porta,<br />
attraverso il Col delle Finestre (m. 2.176), aPra Catinat e quindi a Fenestrelle,<br />
nella Valle del Chisone. Qui vi sono forti formazioni di ribelli, bene<br />
organizzate, che controllano le due strade che conducono in Francia per il<br />
valico del Monginevro: la Susa-Oulx-Cesana-Clavières e la Pinerolo-Fenestrelle-Sestriere-Cesana.<br />
Il Colle delle Finestre è, appunto, il tema di una<br />
corrispondenza del sergente <strong>SS</strong> A. Ceselin.<br />
«Sono le 22.45. Sto coricato nel mio lettino e penso intensamente. "Sergente,<br />
alzatevi, vi vogliono sub<strong>it</strong>o al 4 b." [ ... ] Corro a chi mi ha chiamato.<br />
Trovo il cap<strong>it</strong>ano medico P. Con lui e un infermiere andiamo al comando<br />
di brigata; là posso sapere il perché del mio appello. Si deve partire, partire<br />
contro i fuori legge, contro coloro che, pure figli di figli migliori, rinnegano<br />
ora la fede del padre. Mi vien dato uno zainetto con medicinali, mi si arma<br />
di m<strong>it</strong>ra. Sembra una cosa seria. lo non ho mai partecipato ad azioni di<br />
guerra: sento dentro di me un non so che, quasi una punta che non punge,<br />
quasi un dolore piacevole [ ... ]<br />
I camerati germanici parlano tra loro e ridono: io non capisco niente.<br />
Arriva una autoblinda, la segue un carro armato. Una fila di cinque camions<br />
aspetta l'ordine di partenza. All'una e quarantacinque siamo in moto<br />
[ ... ] Sto seduto sul parapetto dell'autocarro con la cassetta dei medicinali<br />
fra le ginocchia e il fucile pronto all'offesa [ ... ] Siamo ormai in piena montagna.<br />
Abbiamo lasciato la Val di Susa alle nostre spalle [ ... ] Sono passate<br />
quasi quattro ore da quando siamo part<strong>it</strong>i e sembra di avere vissuto<br />
un'etern<strong>it</strong>à. Ognuno si chiede dove andiamo, ognuno desidera il pericolo,<br />
vuole il nemico. Passa un'altra ora. L'immagine vaga di un fortino ci dice<br />
che siamo vicini alla
Vienimi, bimbo, insieme,<br />
monteremo in trireme,<br />
gireremo i paesi,<br />
vedremo roghi accesi<br />
per cuocer cerbiattini,<br />
leprotti e buffalini,<br />
che dobbiamo pur sbafare<br />
se vogliamo campare.<br />
Sbarcheremo' dal mare<br />
se a piedi vuoi andare,<br />
ti porterò in villaggi<br />
dove vedrai dei paggi<br />
rendere onore a un re<br />
più piccolo di te<br />
e dei vecchi sapienti<br />
che incantano serpenti,<br />
dicendo: «Laus Dea,<br />
viva, viva il Giudeo,<br />
viva, viva il "Fratello"<br />
col Grembiulino bello,<br />
viva, viva il "Dormiente'"<br />
che fu del Grande Oriente,<br />
viva, il "Maestro", viva,<br />
che al Plotone sfuggiva».<br />
Tornando alla trireme<br />
andremo ancora insieme,<br />
girando monti e mari<br />
canali e laghi amari:<br />
mai l'acqua assaggeremo<br />
e allora sceglieremo<br />
l'approdo più indicato<br />
nel lido più isolato.<br />
Là faremo riposo<br />
dal viaggio tempestoso,<br />
là verranno a trovarci<br />
festosi a salutarci<br />
millanta e più bambini<br />
dai vest<strong>it</strong>i bigini:<br />
Paolini belli, Ezietti<br />
e Dorine e Caietti.<br />
Perché porta n costoro<br />
ceste di mele d'oro<br />
e, con sorrisi m<strong>it</strong>i<br />
di antichi gesu<strong>it</strong>i,<br />
dicono al babbo: "<strong>SS</strong>"<br />
bravo! se larga messe<br />
cresce nei loro cuori<br />
di insidie e di rancori<br />
N on vedi i mezzadrini<br />
che fatican meschini,<br />
mezzi qua e mezzi là<br />
per tener le due metà<br />
Vieni, vieni con -me,<br />
sarò fiero di te<br />
se con noi marcerai<br />
e il nostro passo avrai.<br />
Vieni col babbo insieme,<br />
riparte la trireme:<br />
questo non è un bel mondo<br />
pel nostro girotondo.<br />
Troveremo altre genti,<br />
altri cuori più ardenti,<br />
più preziosi e più cari,<br />
accanto ai <strong>Le</strong>gionari.<br />
IL BABBO <strong>SS</strong><br />
AI depos<strong>it</strong>o centrale di Cremona, in quei primi giorni dell'estate in cui la<br />
caserma è ancora tutta intera, i quadrimotori alleati non l'hanno ancora ridotta<br />
in un mucchio di rovine, giura un nuovo battaglione di volontari Ss.<br />
Sovrintende la cerimonia l'<strong>SS</strong>-Oberfiihrer Erich Tschimpke, uno slesiano<br />
di Breslavia, che si è arruolato da giovane nelle <strong>SS</strong>, di cui porta la tessera<br />
40.065 (mentre quella nazista ha il numero 1.191.365). Tschimpke, col<br />
suo segu<strong>it</strong>o di ufficiali germanici e <strong>it</strong>aliani (tra cui il suo "assistente" <strong>SS</strong><br />
Sturmbannfiihrer Asvero Gravelli, in mezzadria con la CNR, Guardia Nazionale<br />
Repubblicana, di Salò), sale sul palco, sul quale sono state disposte<br />
le bandiere del Tripart<strong>it</strong>o. Davanti a lui, alla sua sinistra, è il battaglione<br />
delle reclute con gli ufficiali che dovranno prestare il giuramento, alla destra<br />
le ausiliarie delle <strong>SS</strong> (sono le Waffen-<strong>SS</strong>-Helferinnen, cui Himmler ha<br />
affidato particolari comp<strong>it</strong>i nell'amb<strong>it</strong>o dell'organizzazione armata), e al<br />
136<br />
137
centro le m<strong>it</strong>ragliatrici ed i mortai disposti a ferro di cavallo. La regia teutonica<br />
è così precisa da sembrare crudele: non c'è spazio per alcuna emozione<br />
che non sia bellica.<br />
Tiene il discorso l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer Thaler, quello con la gamba di<br />
legno, che parla anche in <strong>it</strong>aliano, perché è di Brunico. «Il giuramento che<br />
voi oggi prestate per la difesa della Patria, agli ordini del Fiihrer della<br />
Grande Germania», dice l'ufficiale scandendo con durezza ogni parola, «vi<br />
lega per .Ia v<strong>it</strong>a e per la morte ad una causa che si chiama salvezza del<br />
mondo e vi pone tra la schiera di coloro che non hanno mai dub<strong>it</strong>ato e che<br />
vogliono, a costo di q ualsiasi sacrificio, obbedire al comandamento che i nostri<br />
caduti su tutti i campi di battaglia ci hanno lasciato in retaggio. Con<br />
franchezza di soldato desidero avvertirvi che l'impegno che vi assumete è<br />
un impegno grave, per il cui mantenimento occorrono volontà, coraggio,<br />
onestà e spir<strong>it</strong>o di sacrificio. Ma senza sofferenza nulla si conquista nella<br />
v<strong>it</strong>a e senza sangue la storia non ha mai fatto grande un popolo».<br />
Il giuramento si svolge secondo il r<strong>it</strong>uale prescr<strong>it</strong>to per tutte le un<strong>it</strong>à<br />
delle <strong>SS</strong>, in qualunque parte d'Europa si trovino: ogni compagnia manda<br />
un ufficiale, un sottufficiale e un legionario che pongono la destra sul fucile<br />
che un sottufficiale delle <strong>SS</strong> germaniche porge, immobile come una statua.<br />
Thaler legge la formula: «Giuro davanti a Dio questo sacro giuramento,<br />
che combattendo per la mia Patria <strong>it</strong>aliana contro i suoi nemici, sarò incondizionatamente<br />
obbediente al comandante supremo delle Forze Armate Tedesche,<br />
Adolfo H<strong>it</strong>ler, e sempre disposto a dare la mia v<strong>it</strong>a per questo giu~<br />
ramento», e i volontari gridano «Lo giuro!» alzando la destra nel saluto romano<br />
(a differenza delle altre <strong>SS</strong> che alzano sì la destra, ma tenendo aperti<br />
l'indice e il medio, e le altre d<strong>it</strong>a chiuse a pugno). Poi l'altoparlante piazzato<br />
su l la finestra trasmette anche le note di Giovinezza e i legionari,<br />
prima di sfilare, cantano inni nazionali e inni germanici in versione <strong>it</strong>aliana.<br />
L'estate è sempre una stagione di sorprese, ed anche nel '44 le sorprese<br />
non mancano. Alle 12.42 del 20 luglio una bomba ad orologeria esplode a<br />
Rastenburg alla Wo(fs!ichanze (la tana del lupo) nella baracca di legno dove<br />
si svolgono le riunioni dello Stato Maggiore tedesco, cui sono delegati i<br />
destini di tutte le un<strong>it</strong>à della Wehrmacht, delle <strong>SS</strong>, della Kriegsmarine e<br />
della Luftwalfe sparse in Europa e sugli oceani. L'ha portata il colonnello<br />
conte Claus Schenk von Stauffenberg, che voleva eliminare H<strong>it</strong>ler. Ma H<strong>it</strong>ler<br />
miracolosamente si salva e il putsch organizzato per eliminare il nazismo<br />
svanisce. Cinquemila tedeschi sospetti di connivenza vengono fucilati o<br />
impiccati. Altri sono costretti al suicidio, e tra essi i feldmarescialli<br />
Giinther von Kluge ed Erwin Rommel. Come capo dell'eserc<strong>it</strong>o di riserva,<br />
Himmler diventa anche il comandante di tutte le truppe non inviate al<br />
fronte. Il Reichsfiihrer delle <strong>SS</strong> si scatena, ed è logico che i richiami alla<br />
disciplina anche tra i volontari <strong>it</strong>aliani si facciano più pressanti.<br />
138<br />
«Dio' è con noi», scrive il settimanale della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana. «Ancora<br />
una volta la mano di Dio si è stesa protettrice sulla persona di Adolfo<br />
H<strong>it</strong>ler, perché Egli possa guidare il popolo germanico e tutta l'Europa sino<br />
alla v<strong>it</strong>toria finale. Il delinquentesco mondo dei farisei anglosassoni giudaizzati<br />
e la spaventosa, prim<strong>it</strong>iva barbarie sovietica del bolscevismo non<br />
trionferanno». «Ora, come ha detto il Fiihrer, Heinrich Himmler assume<br />
il comando dell'eserc<strong>it</strong>o terr<strong>it</strong>oriale. È la fedeltà incrollabile della <strong>SS</strong> che<br />
monta di guardia - senza concorrenti - attorno a H<strong>it</strong>ler. È l'ultimo giro<br />
di v<strong>it</strong>e, destinato a schiacciare senza pietà le poche vipere plutocratiche,<br />
aristocratiche e massoniche, che erano tollerate [ ... J. Dio è con noi. Dopo il<br />
miracolo della liberazione del Duce, il fallimento del colpo del 20 luglio<br />
fornisce un'altra dimostrazione che l'Onnipossente protegge i nostri Capi<br />
che onestamente e coraggiosamente lottano perché nel mondo trionfi la loro<br />
idea, che è ver<strong>it</strong>à e giustizia».<br />
La "preghiera" delle <strong>SS</strong><br />
È tempo di bombe, ma è anche, sempre, tempo di poesie. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> forgiano<br />
"poeti" di stampo pol<strong>it</strong>ico, che non si vergognano di mettere in rima la dottrina<br />
del nazismo. Gerhard Schumann ha tirato fuori dal cassetto una Preghiera<br />
del soldato che scimmiotta un'omelia in chiesa secondo i gusti del<br />
"culto" nazista, ed "Avanguardia", che ha trovato allo scopo un buon traduttore<br />
tedesco a Milano, la pubblica sub<strong>it</strong>o perché "funziona" dopo il fall<strong>it</strong>o<br />
attentato nella foresta della Prussia orientale.<br />
La riportiamo anch'essa a testimonianza di quella stranissima estate:<br />
PREGHIERA DEL SOLDATO<br />
Signore Iddio, siam parchi di p!lrole.<br />
<strong>Le</strong> nostre preci tu propizio ascolta:<br />
tempra l'anima nostra alla fortezza<br />
ché noi faremo il resto, a nostra volta.<br />
Proteggi, a casa, la silente donna<br />
quando si affanna nella notte oscura,<br />
nel cielo cupo fa brillar la stella<br />
che la sollevi da ogni grave cura.<br />
Proteggi il Fiihrer e con lui la Patria,<br />
fa che ai bimbi la pace non sia tolta,<br />
Noi li affidiam nelle tue mani: guardali,<br />
ché noi faremo il resto, a nostra volta.<br />
139
«Il resto» in mano alle <strong>SS</strong> è logicamente un'arma che spara, una bomba<br />
che scoppia, un razzo che vola sul Canale della Manica ed esplode su Londra,<br />
un nodo scorsoio che strozza la gola dell'oppos<strong>it</strong>ore, un forno crematorio<br />
che crep<strong>it</strong>a arrostendo cadaveri. Perché i volontari siano edotti di quanto<br />
avviene alla base di lancio di Penemli.nde, il direttore Hermann<br />
Schramm fa tradurre un pezzo di Schwarz von Beck apparso su "Das<br />
Reich" e lo impagina accanto alla poesia. S'int<strong>it</strong>ola: I pregi della V.l. È la<br />
pubblic<strong>it</strong>à della nuova arma tedesca cui è affidato il sogno di porre defin<strong>it</strong>ivamente<br />
in ginocchio l'Inghilterra e viene presentata come nel dépliant di<br />
una casa automobilistica. Ai volontari dalle mostrine rosse deve infondere<br />
una nuova carica di entusiasmo e servire a distoglierli da pensieri funerei.<br />
I "pregi" sono dodici, ma noi li riassumeremo nei punti essenziali: la nuova<br />
arma agisce senza equipaggio a bordo; costa soltanto una parte di quanto<br />
occorre invece per allestire un bombardiere; non è vincolata alle condizioni<br />
del tempo, alla stagione, alla visibil<strong>it</strong>à ed all'orario; non deve compiere<br />
il viaggio di r<strong>it</strong>orno; la sua produzione è largamente distribu<strong>it</strong>a nel Paese,<br />
cosicché gli attacchi aerei non possono interromperla. Un vero business.<br />
Il linguaggio del periodico assume, come si può rilevare, un tono sempre<br />
più germanico. Facendo parte di una un<strong>it</strong>à tedesca, i volontari <strong>it</strong>aliani<br />
vengono martellati con notizie e pensieri ispirati esclusivamente da Berlino.<br />
In un articolo int<strong>it</strong>olato La <strong>SS</strong> europea l'<strong>SS</strong>-Oberfuhrer Tschimpke, quello<br />
che ha presieduto il giuramento dell'ultimo battaglione messo in piedi a<br />
Cremona, parla della preminenza della <strong>SS</strong> germanica e del suo comp<strong>it</strong>o di<br />
guida rispetto alle altre un<strong>it</strong>à formate con soldati degli altri popoli europei.<br />
Inizia annunciando che, «collegate con la <strong>SS</strong> germanica, in molte nazioni<br />
europee si sono già cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e, o verranno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e, altre un<strong>it</strong>à popolari<br />
della <strong>SS</strong>» e, ricordato che la «<strong>SS</strong> germanica ha fatto sue le belle parole del<br />
Fli.hrer: "<strong>Le</strong> resistenze esistono non per cap<strong>it</strong>olare innanzi a loro, bensì per<br />
romperle!", attacca senza nominarlo espressamente il governo di Salò e la<br />
sua smania di cost<strong>it</strong>uire forze armate repubblicane.<br />
«Quando venne creata la <strong>SS</strong>", dice raccontando la s<strong>it</strong>uazione in Germania<br />
negli Anni Trenta, « esisteva già la grande organizzazione nazionalsocialista.<br />
La consegna fu di scegliere le migliori forze per la <strong>SS</strong>. E si dovette<br />
lottare anche con la Wehrmacht. E ciò è, del resto, comprensibile perché<br />
nessun condottiero cede volentieri i suoi migliori figli. Fu, però, tale<br />
lotta a dare i migliori per la <strong>SS</strong>, ben sapendo quali siano le esigenze richieste<br />
dalla stessa agli uomini [00') Ben diverse sono le proporzioni della <strong>SS</strong><br />
<strong>it</strong>aliana. Il più grande svantaggio per essa fu di essere stata cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a in<br />
Germania, mentre in Italia alcune attive personal<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>iche hanno riun<strong>it</strong>o<br />
degli <strong>it</strong>aliani impavidi combattenti, raggruppandoli in varie un<strong>it</strong>à dai<br />
nomi più diversi. Allorquando la <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana venne in Italia, cominciando<br />
anche qui.la propaganda di arruolamento, i migliori figli d'Italia facevano<br />
già parte di altre forze. Eppure dopo un certo processo di scelta abbiamo<br />
ora in Italia una piccola, ma coraggiosa <strong>SS</strong>, la quale s'è già distinta<br />
nell'impiego contro le bande e si dimostrò valida anche al fronte di Nettuno».<br />
L' <strong>SS</strong>-Oberfuhrer Tschimpke è chiaramente contrario ad un eserc<strong>it</strong>o<br />
mussoliniano dopo 1'8 settembre 1943: tutte le un<strong>it</strong>à armate dovrebbero essere<br />
in mano esclusivamente alle <strong>SS</strong> ed alla Wehrmacht. Perciò lancia un<br />
attacco a Salò molto esplic<strong>it</strong>o: «Dovendo essa [cioè la <strong>SS</strong> <strong>it</strong>~liana, N.d.R.)<br />
soddisfare il suo comp<strong>it</strong>o nella lotta di liberazione del popolo <strong>it</strong>aliano e del<br />
pensiero europeo, occorre che si lascino andare i migliori figli d'Italia verso<br />
la strada che conduce alle <strong>SS</strong>, e senza che gli stessi debbano incontrare<br />
ostacoli. Anche qui debbono essere rotte le resistenze. Gli uomini che l'anno<br />
scorso hanno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o in Italia un<strong>it</strong>à di lotta di tutte le forze [00') renderebbero<br />
ora un servizio molto più grande lasciando alle loro migliori un<strong>it</strong>à<br />
via libera verso la <strong>SS</strong>».<br />
La proposta è chiara: smantelliamo la Guardia Nazionale Repubblicana,<br />
le varie <strong>Le</strong>gioni autonome dei mil<strong>it</strong>i neri, le polizie di tutti i tipi e certe<br />
fragili divisioni di alpini o fanti o bersaglieri come quelle allest<strong>it</strong>e in Germania<br />
e lasciamo che il comando delle <strong>SS</strong> scelga per sé tutti gli uomini che<br />
r<strong>it</strong>iene idonei ad indossare l'uniforme nazista ed a battersi al comando del<br />
Fli.hrer. Probabilmente è anche la dimostrazione che non tutti i reparti con<br />
le mostrine rosse sono ancora degni di cambiarle con quelle nere, come invece<br />
hanno già fatto i danesi (che sono stati portati in aereo sul fronte russo),<br />
i norvegesi, i belgi, gli ucraini, i bosniaci e persino gli svizzeri (in buona<br />
parte dell'area di Zurigo, Berna, Basilea e Winterthur). Il materiale<br />
umano non è ancora temprato come richiesto dal regolamento germanico, ci<br />
vogliono ancora altre prove, e non tutti le supereranno. Soltanto allora<br />
l'un<strong>it</strong>à potrà essere inviata al fuoco, su qualsiasi fronte.<br />
«La <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana», conclude l'<strong>SS</strong>-Oberfuhrer Tschimpke, «dopo un breve,<br />
ma profondo periodo di addestramento, e dotata delle nuove armi germaniche,<br />
in base ad una promessa del Capo germanico della <strong>SS</strong>, sarà tra<br />
poco tempo autorizzata a combattere per la sua Patria e l'Europa. E cosÌ,<br />
dopo un sano allenamemo ed un avvenuto impiego al fronte, anche la <strong>SS</strong><br />
<strong>it</strong>aliana avrà il dir<strong>it</strong>to di essere inquadrata nella cornice della <strong>SS</strong> europea,<br />
quale sostegno della pulsazione del pensiero europeo».<br />
Il giudizio è secco, sferzante. Quanto hanno fatto finora le formazioni<br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong> fedeli a H<strong>it</strong>ler non basta. Come vedremo, le «gole alpine» attendono<br />
i volontari per prove molto più impegnative. È il giro di v<strong>it</strong>e dopo l'attentato<br />
alla "tana del lupo". Ora, veramente, "pietà l'è morta".<br />
140
CAPITOLO VIII<br />
UNA LUNGA ESTATE DI SANGUE:<br />
PAESI INCENDIATI, BOMBE, RAPPRESAGLIE<br />
A Monza un centro di torture<br />
Luglio e agosto sono due mesi terribili per la Lombardia, cuore di quella<br />
parte dell'Italia che è in mano ai tedeschi. A mano a mano che passano i<br />
giorni, a Milano si avverte la tensione che sale: sabotaggi alle vie di comunicazione<br />
ed alla rete dei collegamenti, sparatorie nelle strade, bombe contro<br />
automezzi nazisti e fascisti, rappresaglie spietate. I partigiani che operano<br />
nei centri ab<strong>it</strong>ati, cioè i gappisti (da GAP, gruppi di azione patriottica)<br />
sono entrati in azione con una temerarietà che impensierisce il Comando<br />
tedesco. Alcuni colpi di mano che sorprendono tutti per la loro audacia:<br />
un autocarro tedesco minato a Niguarda con due morti della Wehrmacht<br />
(4 luglio); lo stabilimento aeronautico Caproni bloccato per alcuni giorni<br />
essendo stata messa fuori uso la cabina di trasformazione (6 luglio); un<br />
quadrimotore distrutto ed un altro danneggiato all'aeroporto di Cinisello<br />
Balsamo (7 luglio); un carro officina germanico fermo davanti all' Hotel<br />
Gallia presso la Stazione Centrale di Milano salta in aria per lo scoppio di<br />
una bomba (11 luglio); un autocarro tedesco salta a sua volta in aria in viale<br />
Tunisia (14 luglio); l' <strong>SS</strong>-Sturmscharfiihrer Polizei-Sekretiir Peter Kess~ls<br />
(Staalsj)()lizeistel<strong>Le</strong> Koblenz, ma appartenente all'Aussenkommando<br />
Mailand) cade in un'imboscata ·(20 luglio) e il dr. Harster, <strong>SS</strong>-Brigadefiihrer<br />
u. Generalmajor der Polizei, gli concede la croce di guerra al mer<strong>it</strong>o<br />
di seconda classe con spade; il sergente delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Lanfranchi viene<br />
freddato ad una fermata del tram in corso Buenos Aires assieme a due suoi<br />
amici (28 luglio); due ufficiali delle <strong>SS</strong> muoiono bruciati in un'auto cui è<br />
stato appiccato il fuoco (2 agosto) l.<br />
L'escalation tocca il suo culmine sei giorni dopo, quando una bomba<br />
posta su un autocarro della Wehrmacht in viale Abruzzi scoppia causando<br />
una strage: cinque passanti uccisi sul colpo e quindici fer<strong>it</strong>i, quattro dei<br />
quali moriranno all'ospedale. I tedeschi non riportano nemmeno una scalf<strong>it</strong>tura,<br />
ma ordinano un'immediata rappresaglia. All'alba dell'l 1 agosto,<br />
mentre gli angloamericani entrano a Firenze, un plotone della Muti fucila<br />
142<br />
a piazzale Loreto quindici uomini lasciando i loro corpi esposti per lunghe<br />
ore. Il comando delle Brigate Garibaldi dispone come contro-rappresaglia<br />
la fucilazione di trenta prigionieri nelle sue mani e di quindici fascisti catturati<br />
su un treno in Val d'Ossola, una zona nella quale già il 4 agosto è<br />
stato passato per le armi un volontario delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (De Santis) assieme<br />
ad un funzionario della polizia, il dottor Corvo Amorosi 2.<br />
Milano è angosciata, vive sotto una cappa di terrore. Tre giorni dopo<br />
l'eccidio di Piazzale Loreto un giovane prende il tram in corso Buenos Aires<br />
con un amico e punta verso Vimercate (sette chilometri e mezzo a nordest<br />
di Monza), dove deve trovarsi ad un appuntamento con un certo<br />
"Gino". Il giovane è Roberto Costa (nell'aprile del 1945 sarà il primo<br />
speaker e direttore di "Radio Tricolore", appartiene al gruppo Venegoni e<br />
collabora con Gillo Pontecorvo) e l'amico che viene con lui, un op"eraio bolognese,<br />
preparatissimo, si chiama pure Gino. I due vanno a sedersi su una<br />
panchina dei giardini e fingono di leggere il giornale. "Gino", l'uomo con<br />
cui dovevano incontrarsi e che, invece, è una spia nazista, arriva con altre<br />
persone. Due giovanotti in borghese, eleganti, con giacche di velluto, si<br />
piazzano alle spalle di Costa e dell'amico, puntando contro di loro le rivoltelle.<br />
Sono due ufficiali delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>: uno è lombardo, magrissimo, l'altro<br />
forse toscano. Altri mil<strong>it</strong>i <strong>it</strong>aliani delle <strong>SS</strong>, in uniforme, circondano il<br />
giardino.<br />
I due prigionieri vengono portati alla Casa della G IL (Gioventù <strong>it</strong>aliana<br />
del L<strong>it</strong>torio) di Monza, dove si trova un gruppo speciale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
probabilmente del battaglione Visetti. È un luogo destinato agli interrogatorì<br />
e alle torture, chi picchia di più è un giovane pugile tedesco. Costa<br />
vede in una stanza due partigiani appesi con le braccia all'indietro e le<br />
spalle slogate. Ci sono nel locale anche due ausiliarie delle <strong>SS</strong>, toscane dalla<br />
pronuncia, camicia nera e gonna grigioverde. Una, con gesto osceno, alza<br />
la gonna davanti ai due giovani gonfi di percosse e dice: «Guardatela, è<br />
l'ultima volta che la vedete!".<br />
Costa viene portato su un terrazzo interno e vi rimane per circa un'ora,<br />
sempre controllato a vista da un gruppo di giovani in divisa di <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana.<br />
Ci sono anche dei lombardi tra di loro. Uno spiega di essere un ex-partigiano<br />
della zona di Luino che ha accettato di arruolarsi nella formazione<br />
nazista in cambio della v<strong>it</strong>a. Il futuro direttore di "Radio Tricolore" viene<br />
riportato nell'interno dell'edificio e, approf<strong>it</strong>tando di un momento di disattenzione,<br />
fugge attraverso il finestrino di un gabinetto con un gran salto nel<br />
vuoto. Si rompe una caviglia, ma riesce a prendere il treni no delle linee<br />
dell' Adda ed a scendere a Greco-Turro, dribblando le postazioni delle <strong>SS</strong> e<br />
della polizia repubblicana. Gino, il suo amico bolognese, verrà invece fucilato<br />
3.<br />
143
Alla caccia degli ebrei<br />
Il giorno dopo piazzale Loreto compare nelle edicole il numero 22 di<br />
"Avanguardia" ed ha un t<strong>it</strong>olo a sensazione su tutta la pagina: Giudei nei<br />
conventi di Milano. «Quando noi ci siamo posti nell'ultimo numero di<br />
"Avanguardia"», è scr<strong>it</strong>to in un neretto,
e attendendo il momento propizio per espatriare. Alcuni ci riusciranno, altri<br />
verranno spogliati di ogni bene dalle guide e abbandonati, altri saranno<br />
addir<strong>it</strong>tura consegnati alle <strong>SS</strong>. Nel settembre 1943 quattro ebrei di nazional<strong>it</strong>à<br />
romena residenti presso l'Albergo Argegno della local<strong>it</strong>à omonima<br />
sono già stati prelevati dalle <strong>SS</strong> e inviati in un Lager dove moriranno di<br />
stenti. Altri due sono stati catturati alcuni mesi dopo, 'e così a Cernobbio,<br />
<strong>Le</strong>zzeno, Como, Rogeno, Isola Comacina, Lanzo d'Intelvi, Lipomo, Maslianico,<br />
Varenna, ecc. I Liiger in cui moriranno sono quelli di Mauthausen,<br />
Gusen, Hersbruck, Flossenbilrg, Dora, Auschw<strong>it</strong>z, Buchenwald, Salzgiette,<br />
per non c<strong>it</strong>are che i principali 5.<br />
Un appello sul "Corriere della Sera"<br />
Alla fine 'del lago di Como, in Valtellina, il giorno di Ferragosto, il primo e<br />
il secondo distaccamento della 55' Brigata d'assalto garibaldina Rosselli occupano<br />
il paese di Pedesina, a quota 991, ad una diecina di chilometri da<br />
Morbegno. I partigiani bruciano in municipio la lista di leva per impedire<br />
ai nazifascisti di procedere alle chiamate. Quattro <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> del presidio<br />
(l'albergo del luogo è diventato la loro casermetta) si oppongono ai ribelli e<br />
sparano ferendo due persone in piazza: i ribelli le fucilano sul posto 6. Pochi<br />
giorni prima, in valle, alle porte di Morbegno, due distaccamenti della<br />
40' Brigata d'assalto garibaldina Matleotti hanno dato l'assalto alle polveriere<br />
della Todl a Traona-Cosio. Disarmate le sentinelle, hanno caricato su<br />
autocarri forti quant<strong>it</strong>ativi di esplosivi. Il resto l'hanno fatto esplodere.<br />
Due enormi boati hanno scosso le viscere della terra. La popolazione era<br />
stata preventivamente avvisata ed inv<strong>it</strong>ata ad allontanarsi 7. Il 19 agosto<br />
viene attaccato il nucleo delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che si trova a Rògo]o, a circa otto<br />
chilometri da Morbegno: tre volontari dalle mostrine rosse muoiono nello<br />
scontro con i partigiani.<br />
« Delinquente Kesselring", dice un foglio ciclostilato in montagna, a<br />
Biancino, dai partigiani della 2' divisione garibaldina e int<strong>it</strong>olato Guerriglia:<br />
« riconosci che sei impotente contro di noi; riconosci che tutto il popolo<br />
è compa tto con noi e che sfoghi il tuo bestiale livore sugli inermi! Delinquente<br />
Kesselring! Cadrai nelle nostre mani [ ... ) Fascisti! Sarete r<strong>it</strong>enuti<br />
responsabili delle rappresaglie che si r<strong>it</strong>orceranno immediatamente su voi,<br />
sulle vostre famiglie, sui vostri beni ». E aggiunge una "preghiera" in comasco<br />
alla Madonna: « Sancta Maria, Mater Dei / manda giò di parabei /<br />
manda giò di munizion / per mazzà quei lazzaron» il cui senso è facile da<br />
capire e "parabei" sta per "parabellum", cioè i famosi m<strong>it</strong>ra usati dai russi<br />
e che funzionano anche se sono rimasti immersi nel fango o sotto la pioggia.<br />
Il " Corriere della Sera", che esce in due facciate, pubblica, invece, un<br />
146<br />
appello della L gione <strong>it</strong>a liana ai giovani, perché si a rruolino nelle sue<br />
rile presenta ndosi a l entro di via Pietro Maestri 2, all'angolo con viale<br />
Bia nca M a ria, tcl. 50147 (me ne esiste anche un secondo, una specie di fili<br />
ale, in vi a T ommaso G l'O si 7, tel. 88426, presso piazza Cordusio). È il<br />
19 agosto 1944, un sabato, e Milano ha appena seppell<strong>it</strong>o senza pompa e<br />
senza alcuna formal<strong>it</strong>à i quindici fucilati a piazzale Loreto. « Giovani<br />
d'Italia!", dice l'a ppello stampato in neretto e tutto infiòrato di retorica,<br />
« Voi siete gli eredi di quel pa trimonio spir<strong>it</strong>uale d'onore, di grandezza e di<br />
libertà che va gelosamente custodilO e direso a tutti i costi per l'orgoglio<br />
della razza <strong>it</strong>alica, per il benessere mora le ed economico delle vostre famiglie,<br />
per l'avvenire della generazione futura, cui spetta il dir<strong>it</strong>to di pretendere<br />
che l'indipendenza da voi ered<strong>it</strong>ata rimanga integra. Giovani <strong>it</strong>aliani,<br />
vorrete voi disperdere il frutto di tanti sacrifici Vorrete voi che i vostri figli,<br />
vergognandosi di portare un nome disonorato, debbano maledirvi<br />
No! Voi siete <strong>it</strong>aliani! Voi, dunque, dovete avere una fede patriottica,<br />
puro sentimento di orgoglio nazionale e di onore! Scuotetevi! Liberatevi dal<br />
veleno del disfattismo e del pessimismo propinati dalla subdola propaganda<br />
nemica! Gli eroici caduti di tutte le guerre, i gloriosi mutilati, i leggendari<br />
volontari di Bir-el-Gobi vi chiamano a raccolta! 11 loro grande esempio non<br />
sia vano! Giovani <strong>it</strong>aliani,
I..,OC pi ano dci collegamenti AIRBRAKE) giunge da ll a Corsica in Liguria<br />
il 18 marzo 1944 si trasferist in Piemont e prende contatti con i partig<br />
iani della Val Pelli 'c della Val C hisone e dell a Va lle di usa tulle presidiate<br />
dai ballaglioni delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Compongono la missione " Aldo"<br />
(aspirante ufficiale dell 'Aerona utica Alberto C alleri di ala) e "De M alleis'<br />
(sergente maggiore radiotelegrafi sta Piero P rade 1.Ia). " ldo ' cade in<br />
un' imbost:ata a T orl'e Pellice nel mese di giugno viene catturato dai volontari<br />
(:on le ma ·tfine l'osse. ottoposto a torture. sarà poi fuci lato nel<br />
Conv<strong>it</strong>to Valdese della ·tessa c<strong>it</strong> tadina l0.<br />
l battaglioni ono in costant allarme. In particolare il luglio in Val di<br />
usa è un mese duris imo. I rifornimenti alleati arrivano con frequenza al<br />
Colle delle Finestre, di 'ui abbiamo rifer<strong>it</strong>o nel ca p<strong>it</strong>olo precedente il l'a -<br />
conLO di un rastrellamento da parI di un volontario S. M a an he la zona<br />
del Canavese non è da meno. Il 27, alle 5. 15 del mattino - come informa<br />
da T orino il tenente colonnello iovanni Cabras, coma ndante dei ervizio<br />
Pol<strong>it</strong>ico Investigativo della G ua rdia N azional R epubblica na Il - «ciI' a<br />
200 ribelli armali, trasportali da sei autocarri e provenienti dallo stradale<br />
di Montanaro Canavese, giungevano a Chivas o [a 23 km. da Ton'no, e<br />
/mnlo di iml)()1'fanza v<strong>it</strong>ale per le comunicazioni feT1'Ouia7'ie con M ilano r:<br />
con la Valle d AOj'f.a, N .d.R.]. i dividevano in due gruppi di ui uno assaliva<br />
il Di treuo Mil<strong>it</strong>are, che respingeva l'attacco, mentre l'altro faceva irruzione<br />
nella stazi one ferroviari a e soprafralla la resistenza sta delle<br />
FF.AA. Germa niche sia dei mil<strong>it</strong>i della Polizia ferroviari a. intimava lo<br />
sgomb ro del piazzale impedendo la partenza dei treni e 1\ lsc<strong>it</strong>a dei viaggiatori<br />
in trans<strong>it</strong>o. Presso il comando della C R - Polizia ferroviari a distruggevano<br />
l'apparecchio tel fonico impo essandosi di qualche mos heUo<br />
e relative munizioni ed asporta ndo la macchina da scrivere. Prelevavano<br />
inoltre gli a llievi mil<strong>it</strong>i G allo Bruno e M artino Angelo. Interveniva una colonna<br />
di S <strong>it</strong>a li ane di passaggio, he ristabilivano la s<strong>it</strong>uazione e cattura·<br />
vano quallro ribelli, che venivano immediatamente passa ti per le armi ». I<br />
ribelli , preci a ancora Cabras, «erano lutti iscr<strong>it</strong>li all 'Azione allQlica».<br />
Per proteggersi dagli allacchi - è sempr Cabras che informa : lettera<br />
N. 1833/ .1./5 di pro!. del 22 agosto 1944 12 - il Comando d Il a Brigata<br />
'S <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di Pinerolo tringe un accordo on la direzione delle Officine<br />
Rrv di Vill ar Perosa che fabbricano cuscinetti a sfere, un componente esenzia<br />
le neH co truzioni automobili tiehe. È un accordo strabiliante: in<br />
virtl] di e so «tU lti gli opera i già in a ntecedenza occu.pa ti presso la RIV,<br />
pur avendo appartenuto all e bande ribelli, in quesLi giorni sciolte i a segui<br />
IO di operazioni di l'a trellamento, ha nno il dirillO di essere riassunti ai loro<br />
posti di lavoro ». « 11 nostro nucleo .P.I. ( rvizio pol<strong>it</strong>ico investigativo) d~<br />
Pinerolo si è visto obbligato a rimetlere in libertà degli individui rei onfessl<br />
di aver appan enuto a bande ribelli , per il emplice motivo che erano in<br />
possesso di regol are foglio di assunzione dell a RIV. Interpellato in mer<strong>it</strong>o,<br />
748<br />
l'ing. Tommasetti, capo servizio assunzioni della d<strong>it</strong>ta in parola, il medesimo<br />
ha dichiarato che detto accordo era stato stipulato verbalmente in data<br />
15 c.m. fra la Direzione e il Comando in oggetto». Per illustrare
Marcellin caduto in mano ai nazifascisti durante i rastrellamenti iniziati il<br />
21 luglio e ripresi con maggior forza il 30 in tutta la zon~ che dall'~lta Val<br />
Chisone arriva al Sestriere e quindi scende a Cesana Tormese, UlZlO, Bardonecchia<br />
e Susa. Partecipano alle azioni assieme ai tedeschi due battaglioni<br />
di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (che hanno posto la base a Cesana), un battaglione di bersaglieri<br />
di Salò (Susa), paracadu~isti ~ella Nembo, e ~lli~vi. ufficial~ dell'aeronautica<br />
repubblicana. La lotta e sub<strong>it</strong>o feroce. L artlglIena batte Im.placabilmente<br />
la montagna. I partigiani rispondono in modo molto organizzato.<br />
Il 30 luglio tedeschi e <strong>it</strong>aliani che risalgono la Val Chisone sono bloccati<br />
poco prima di Villarelto: hanno circa 200. tra ~o:ti .e fer<strong>it</strong>i e .Ie ambulanz~<br />
li portano a Perosa e Pinerolo, mentre glI uomini di Marcellm evacuano I<br />
propri nella colonia estiva di Fenestrelle. . .<br />
Il 10 agosto i tedeschi mettono in campo carn armati e punta~o al for~e<br />
di Fenestrelle. Poi entra in azione anche la Luftwaffe. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> arnvano pnma<br />
aPra Catinat, poi a Serre Marie. Il 4 agosto i carri armati nazisti<br />
giungono fino a Pian dell'Alpe. Il giorno dopo comin~ia il bomb~rd~m.en~o<br />
delle posizioni partigiane dal versante della Valle di ~usa. All ar.tlghena<br />
tedesca che ha base ad Ulzio si unisce anche un cacCia bombardiere che<br />
sorvola il Sestriere e sgancia bombe su Pragelato. Resta fer<strong>it</strong>o gravemente<br />
l' <strong>SS</strong>-Sturmscha1fuhrer K rim inalsekretiir An ton Brlickner (Kri polei tstelle<br />
Wien, ma aggregato all'Aussenkommando di Torino: trasportato all'ospedale<br />
morirà lo stesso giorno. Il dr. Harster, <strong>SS</strong>-Brigadefuhrer u. Generalmajor<br />
da Polizei, gli concede la croce di ferro al mer<strong>it</strong>o di guerr.a ~i ~econda<br />
classe con spade. I partigiani arretrano in Val Troncea e pOI SI disperdono<br />
dandosi appuntamento per il 29 agosto alle Grange Planes nell' Alta<br />
Valle Argentera, mentre le <strong>SS</strong> occupano tutta la Val Chisone.<br />
Comincia un violento rastrellamento. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si disseminano nei<br />
boschi dell'alta Valle di Susa e catturano i partigiani Luigi Bouch, Guy<br />
Beltramo, Alessandro <strong>Le</strong>ggiard, Niero Tibaldo e Loris Tallia Galoppo.<br />
Bouch e Beltramo vengono portati al Sestriere, percossi con un nerbo di<br />
bue e poi trascinati su per la montagna, legati con una corda al collo, alla<br />
ricerca delle armi interrate dai ribelli. Dopo tre giorni di tragedia Bouch<br />
viene impiccato al balcone di casa sua a Bousson, assieme all'amico Beltramo.<br />
Loris Tallia Galoppo, Alessandro <strong>Le</strong>ggiard e Niero Tibaldo sono, invece,<br />
portati a Villar Perosa e impiccati in piazza. Alt~i qua~tro - Iante<br />
Bertolotto, Giovanni Belluomini, Mario Saracco e GIOvanni UsseglIo -<br />
vengono fucilati a Pragelato, mentre Luigi Borrana è passato per le armi a<br />
Bardonecchia Massimino Mont a Exilles e Attila Ronchil a Col d'Exilles.<br />
Orlando Scav~zza, una giovane staffetta partigiana, e Rodolfo Rossi sono ~<br />
due impiccati nel seminario di Rivoli di cui abbiamo già parlato: anch:essl<br />
sono caduti nelle mani delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> durante il rastrellamento. Altn loro<br />
compagni - Alessandro Alliaud, Sebastiano Speranzo e Francesco Gay<br />
_ finiranno deportati in Germania e qui moriranno in un Lager mentre<br />
750<br />
non si saprà mai nulla di Luigi Boveri, al di fuori del fatto della sua fine 15.<br />
In Valle di Stura - quella che da Cuneo porta al valico della Maddalena<br />
e al passaggio del Colle della Lombarda - due divisioni motorizzate<br />
tedesche hanno iniziato un duro attacco il 17 agosto. I combattimenti durano<br />
otto giorni e soltanto al decimo i nazisti raggiungono i valichi di frontiera,<br />
di fronte alla zona nella quale hanno ora preso posizione le avanguardie<br />
angloamericane, dopo lo sbarco in Provenza.<br />
Nel cuore del Monferrato, tra Nizza Monferrato, Canelli e Santo Stefano<br />
Belbo, è invece schierato il battaglione Debica, che rappresenta il fiore<br />
all'occhiello delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Per i suoi rilievi orografici e perché è piena<br />
di partigiani, quella è una zona molto difficile. A Santo Stefano Belbo<br />
giunge di presidio il 2 0<br />
Battaglione Cacciatori degli Appennini con 400 uomini;<br />
a dare manforte alla formazione fascista, i volontari dalle mostrine<br />
rosse schierano una batteria di m<strong>it</strong>ragliere da 20 mm, un cannone e una<br />
sezione mortai. Gli scontri con i «ribelli» sono quotidiani, e quotidiane le<br />
esecuzioni di prigionieri. In uno di questi scontri (il 16 di agosto) le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
perderanno una bandiera che diventerà un trofeo partigiano.<br />
Il massacro di Bardine S. Terenzio<br />
Anche all'estrem<strong>it</strong>à meridionale della Liguria, nella zona di Massa Carrara,<br />
la s<strong>it</strong>uazione è incandescente. Sedici <strong>SS</strong> muoiono durante uno scontro<br />
con i partigiani nelle vicinanze di Bardine S. Terenzio. Il maggiore inglese<br />
A.]. Oldham, capo della missione Turdus, manderà il seguente rapporto al<br />
comandante dello Special Force n. 1: «Per rappresaglia più di 20 villaggi<br />
furono dati alle fiamme e l'intera popolazione di Bardine S. Terenzio e<br />
Vinca fu massacrata. In aggiunta ai bimbi di tre mesi e delle donne di oltre<br />
settant'anni, a Bardine S. Terenzio 50 giovani compresi fra i 18 e i 30 anni,<br />
precedentemente presi come ostaggi, furono uccisi nel modo seguente.<br />
Trascinati, per un bel tratto, dietro ad un veicolo, essi furono poi allineati<br />
con un fil di ferro inforno al collo perché stessero r<strong>it</strong>ti. Quindi le <strong>SS</strong> spararono<br />
alle loro gambe con il maschinepistole e questi morirono per strangolamento.<br />
Queste atroc<strong>it</strong>à, nelle quali oltre 400 civili furono massacrati, furono<br />
commesse da <strong>SS</strong> tedesche e <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Una ragazza di sette anni riuscì a<br />
sfuggire alla morte nascondendosi sotto il corpo dei suoi gen<strong>it</strong>ori, e fu molto<br />
fortunata perché la <strong>SS</strong> finÌ gli altri ragazzi protetti dai familiari con la pistoia,<br />
alzando i loro capi. La documentata evidenza (fotografie incluse) è<br />
disponibile in questa zona e spero che arriverà qualche altro mio documento<br />
per il quale ho inviato un corriere. La popolazione sta ancora tentando<br />
di scoprire i nomi dei colpevoli delle atroc<strong>it</strong>à» 16.<br />
Siamo sempre in agosto, anzi all'ultimo giorno del mese, ma questa volta<br />
a Torino. Ci sono posti di blocco in tutta la c<strong>it</strong>tà, e <strong>Le</strong>andro Moreni, fu<br />
757
Giuseppe, sergente maggiore del Comando Waffen-Grenadier-<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana<br />
di Rivoli, Abteilung ArtiLlerie, è fermo in corso IV Novembre all'angolo<br />
con corso Tazzoli, avendo accanto il partigiano Adelmo Vicini, di Enrico,<br />
classe 1910, della Brigata garibaldina Carlo Carli. Vicini ha una pistola in<br />
tasca ed è pronto a sparare, se necessario. I due fermano una Fiat guidata<br />
da Pietro Piovano e gli ordinano di portarli, per vie secondarie, al di là dei<br />
blocchi fascisti e tedeschi . Piovano dice di sì, ma fa in modo che una pattuglia<br />
della Decima Mas si insospettisca e fermi la vettura. I due vengono<br />
catturati e consegnati all'ufficio del Servizio Pol<strong>it</strong>ico Investigativo per gli<br />
accertamenti del caso. <strong>Le</strong>andro Moreni è riconsegnato al suo comando a<br />
Rivoli: era stato catturato una settimana prima da alcuni partigiani della<br />
4' Brigata Garibaldi e consegnato al Vicini (che se lo portava in giro) "in<br />
custodia". Il gioco del destino lo ha salvato. Il Vicini viene denunciato alla<br />
Procura Mil<strong>it</strong>are di Stato presso il Comando Stato Maggiore Eserc<strong>it</strong>o -<br />
CO-GU - di Torino e condannato a morte. Lo fucileranno alla schiena la<br />
mattina del 13 settembre 17.<br />
Come abbiamo dello all'inizio, questa che stiamo raccontando è un'estate<br />
di fuoco. Nelle zone dove operano i ribelli i nazifascisti vivono in continuo<br />
allarme, adollando le più strette misure di sicurezza. Tuttavia a Bagnolo<br />
Piemonte, diciassette chilometri a sud di Pinerolo, un nucleo della 4'<br />
Brigata Garibaldi attacca il 26 agosto un pattuglione di 40 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che<br />
aveva prelevato ostaggi e lo costringe a r<strong>it</strong>irarsi rilasciando i prigionieri.<br />
Un volontario dalle mostrine rosse resta sul terreno, due altri vengono fer<strong>it</strong>i<br />
18. Una <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana blocca una staffetta partigiana, che reagisce e l'abbatte<br />
a pislolettate. Siamo al 10 settembre, e quello stesso giorno in Val Pellice,<br />
presso il cim<strong>it</strong>ero di Luserna San Giovanni, un nucleo della 4' Brigata<br />
garibaldina Pisacane attacca una pattuglia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> guidata da un ufficiale<br />
che sta perlustrando la zona di Airali, ad un chilometro da Luserna<br />
San Giovanni. L'ufficiale e due volontari muoiono nello scontro.<br />
In Val Pellice la lotta contro i tedeschi ed i loro alleati è particolarmente<br />
sent<strong>it</strong>a. Questa è la terra dei valdesi, cioè di quei calvinisti che hanno r<strong>it</strong>rovalo<br />
qui dopo la migrazione una loro nuova patria e che hanno sempre<br />
sapulo resislere anche con le armi, per motivi religiosi, a chi li ha persegu<strong>it</strong>ati,<br />
da Emanuele Filiberto ai francesi, ai savoiardi ed a tutti gli altri. Torre<br />
Pellice, quattromila ab<strong>it</strong>anti, è la cap<strong>it</strong>ale di questa terra tribolata, l'opposizione<br />
agli invasori è un falto di massa, spontaneo. Gli <strong>it</strong>aliani che hanno<br />
giurato fedeltà a H <strong>it</strong>ler proveranno q ui, a loro spese, cosa significhi<br />
questo alteggiamento che né i secoli né nessun padrone sono mai riusc<strong>it</strong>i a<br />
modificare.<br />
Il 5 settembre, sulla strada che da Luserna porta a Torre Pellice, il<br />
gruppo partigiano di Giustizia e Libertà guidato da "Renato" blocca un camion<br />
di munizioni germanico, uccide due nazisti e ne prende cinque prigionieri:<br />
due tedeschi (il tenente Jahn e un sottufficiale) e tre <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
152<br />
L'a mattina del 6 passano per quella stessa strada truppe tedesche dirette a<br />
Bobbio Pellice, mentre Luserna viene occupata da <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche. I<br />
tedeschi intimano ai partigiani di rest<strong>it</strong>uire entro le 18 di quello stesso<br />
giorno i cinque prigionieri: in caso contrario incendieranno Luserna Airali<br />
e altri piccoli borghi. "Renato" consegna la risposta alle 20: i due t~deschi<br />
saranno scambiati con prigionieri <strong>it</strong>aliani in mano tedesca secondo i dir<strong>it</strong>ti<br />
di guerra e le consuetudini. Luserna non verrà bruciata - , le trattative si<br />
concluderanno come previsto. Nessun accordo, invece, per le tre <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
che sono state fucilate.<br />
La stessa sera del 6 i garibaldini della Carlo Pisacane catturano un'altra<br />
<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana e la mattina successiva attaccano Airali. Il colonnello che<br />
comanda il battaglione delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> intima al partigiano "Romanino"<br />
che ha condotto l'azione di rest<strong>it</strong>uire il prigioniero, pena l'uccisione di tre<br />
ost~ggi e vari incendi. "Romanino" risponde che il prigioniero è già stato<br />
fUCilato e che, in caso di fucilazione degli ostaggi, « faremo fucilare in<br />
Francia 1 O prigionieri tedeschi per ogni ostaggio passato per le armi". Cosa<br />
sia poi avvenuto non lo sappiamo. Sappiamo, invece, che una colonna di<br />
automezzi con circa 200 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> viene attaccata dai partigiani e, in preda<br />
al panico, si sbanda. Poi le autoblindo aggiustano il tiro ed i soldati dalle<br />
mostrine rosse vanno al contrattacco, ,mentre i ribelli sono già spar<strong>it</strong>i.<br />
Un distaccamento <strong>SS</strong> passa ai partigiani<br />
A Bibiana le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sono accasermate nelle scuole, agli ordini di un ufficiale<br />
tedesco e di due ufficiali <strong>it</strong>aliani. Intorno all'edificio è steso il filo<br />
spinato, mentre quattro posti di blocco controllano le vie d'accesso al paese:<br />
al Ponte Nuovo, sulla strada proveniente da Cavour, a quella vecchia di<br />
Luserna e su quella di Bagnolo 19. Un gruppo di volontari <strong>it</strong>aliani in servizio<br />
ad uno di questi posti di blocco - quello sulla strada Bibiana-Bagnolo<br />
- ha lasciato capire, nei discorsi con la popolazione, che sarebbe anche disposto<br />
a passare ai partigiani. Hanno, però; paura, sono incerti e diffidenti,<br />
parlano a mezze parole. Dal Montoso, nel pomeriggio del 7 settembre,<br />
scende il vice-comandante della 4' Brigata, Milan, assieme ai partigiani<br />
Martelli, Sandro, d'Artagnan e Remo. Il contatto avviene a 100 metri dal<br />
posto di blocco. A sera, questo è l'accordo, i garibaldini verranno ad intimare<br />
la resa e le <strong>SS</strong> si lasceranno disarmare portando con loro il maggior<br />
quant<strong>it</strong>ativo di armi possibile.<br />
Milan vuole di più, e chiede al parroco, don Manzon, di prbcurargli un<br />
a~puntamento con il tenente che comanda il presidio. Milan, in borghese,<br />
disarmato, va nella canonica, dove c'è l'ufficiale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> il tenente<br />
F~~t~ni. L'uffic~ale rifiuta di arrendersi, ma non sa che un gru~po di suoi<br />
mil<strong>it</strong>i (sette) gUidato da un sergente ha disertato portando via un fucile mi-<br />
153
tragliatore, cinque m<strong>it</strong>ra Beretta a canna lunga e due mosc~etti. Con tutte<br />
le misure di sicurezza adottate Bibiana è adesso un campo trincerato, ma la<br />
vigilanza diventa ancora più stretta. Il sergente delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, che pa~sando<br />
ai partigiani ha assunto il nome di "Diavolo", scende egualmente m<br />
paese assieme al partigiano Sandro e cattura il tenente Fantini, che ~veva<br />
rifiutato di passare ai ribelli, ed un altro volontario. In un crescendo di ~olpi<br />
di scena il vice-comandante dei partigiani si presenta nel.la ~otte tra il 9<br />
e il lO settembre a' trattare con l'ufficiale medico delle <strong>SS</strong> Italiane che ora<br />
comanda il piccolo presidio. Gli porta anche un messaggio ~el .suo col~eg.a<br />
prigioniero, ma il medico dice di «no", che non aderirà all~ richieste del fIbelli.<br />
L'accordo sfuma, e il presidio di soldati dalle mostnne rosse - che<br />
sembrava pronto a passare con i partigiani in un blocco di 60 u~mini co.n<br />
una decina di armi automatiche, due mortai da 81, trenta-trentacmque m<strong>it</strong>ra<br />
Beretta e fucili ed aveva già trattato la resa - vien fatto r<strong>it</strong>irare dal comando<br />
di Pinerolo, che ha cap<strong>it</strong>o cosa sta succedendo. Il tenente Fantini<br />
sarà inviato in internamento in Francia: la guerra per lui è fin<strong>it</strong>a.<br />
La settimana successiva, il 15 settembre, il distaccamento di Novi (sempre<br />
della 4' Brigata garibaldina) dopo un lavoro di convincimento ce dura<br />
da lungo tempo riesce a far disertare dal presidio della. Stella ventldu~ <strong>SS</strong><br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong>, anche questa volta con un sergente nelle loro file. Il ~rupp~ viene<br />
scoperto mentre abbandona il posto e allora, vistosi perduto, ~nma ~I sganciarsi,<br />
spara contro l'ufficiale tedesco che intima di ferma~sl. B~ttlno : due<br />
fucili m<strong>it</strong>ragliatori con munizioni, un m<strong>it</strong>ra, 17 moschetti, ventl bombe a<br />
mano. Due di quei volontari che sono passati ai partigiani attaccano il<br />
giorno dopo, assieme ad una squadra di ribelli, lun~o ~a strada che da .Cavour<br />
porta a Saluzzo un camion tedesco e un motoCIclista: due tedeschi restano<br />
sul terreno, gli altri sono messi in fuga.<br />
Promozioni e m edaglie p er la ((caccia ai band<strong>it</strong>i))<br />
Facciamo un passo indietro e passiamo in un'altra zona ~el Piemonte. S~amo<br />
in piena estate, il 19 di agosto, e la seconda com~agma del .1 Battaglione<br />
del 2° Reggimento <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si trova a Meano, In V~l Chlsçme, quot.a<br />
700 sul livello del mare, e il suo comandante, il tenente GIUseppe Etter, n<br />
sponde ad una circolare dell'aiutante ma~giore i~ s~~on~a, te~ente. Da~t~<br />
Fedri che dal comando chiede la segnalazIOne «di mllltan mer<strong>it</strong>evoli ", clOe<br />
degli :< Ufficiali, sottufficiali , graduati e trup.p~ che nel c~rso ~elle ope~:zioni<br />
iniziate il 29 luglio u.s. hanno dato tangibile prova di ardimento" . . L~<br />
compagnia è quella di cui fa parte quel maresciallo Damiano M~nzollm,<br />
ex-alpino in Russia, che Nuto Revelli ha incontrat~ a Cuneo sub<strong>it</strong>o dopo<br />
l'arrivo del battaglione di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> dalla Germama. La compongono un<br />
centinaio di uomini, a capo dei quali sono il tenente [che poi diventerà ca-<br />
154<br />
p<strong>it</strong>a710 in certi aild documenti, N .d.R. j Gius ppe Elter, nato il 7 gennaio<br />
1907, il sottoteneu te Bruno BenedeLti, nato il '\6 mar-zo 1920, il settotenente<br />
M ario Bonan, nalO il 23 seuembre 1921, i maresc.ialli Anlonio Pel'at,<br />
nato il 23 maggio 1911 , c Damiano ManzoJini, nato il 17 febbraio 1916, e<br />
questi altri quindici sOlLufficiali:<br />
sergenli maggiori: Nicola Grandinetti (5 novembre 1917), Giovanni<br />
Lucian (6 maggio 191 7), Giuseppe T entori (12 luglio 1911), Eros Molinari<br />
(22 novembre 191 7), Ang lo di Tucci (5 novembre 1919), Enzo Meriano<br />
(12 febbraio 1918), G uido Ludovici (24 novembre 1917).<br />
sergenti: arlo Castiglioni (15 maggio 191 5), Giovanni Africanista (6<br />
marzo 1924), Fernando M enconi (22 agosto 1913), Paolo Monni (6 ottobre<br />
1918), Giovanni Scriminich (12 ottobre 191 8), Alberto Vi viani (21 f bbraio<br />
191 5), Mario Rosa (30 aprile 1922), ante Vannucchi (17 novembre<br />
191 7).<br />
La compagnia ha poi dodici caporalmaggiori e tredici caporali : è strutturata<br />
secondo schemi avanzati, con un organico composto per il cinquanta<br />
per cento da gradua li , cioè con una specializzazione nella tattica e nell'uso<br />
delle armi superiore a.1la media. La seconda compagnia di cui parliamo ha<br />
parteci pato, avendo avuto om prima base la caserma degli alpini di u<br />
neo (chc ven'à poi hlamata alla fine del 1944 "caserma Ettore Nluti"), a<br />
tutte le op razioni di rastrellamento previste dal comandi nazisti.<br />
i 'battuta ontro i parligiani a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943, a<br />
Garessio (Cuneo) il 28 9 febbraio 1944 a Piasco (Cuneo) il 17 marzo<br />
1944, a Germagnano (Torino) il 15 e il 19 aprile 1944, a Ponte di Bibiana<br />
(Torino) il 21 maggio 1944, a Brichera io (Torino) LI 24 maggio 1944, a<br />
Bibiana (Torino) il 25 maggio 1944, a an Michele di Brichera io (Torino)<br />
il 27 maggio 1944, a Castello di Bibiana (Torino) il 30 maggio 1944 a<br />
Campiglione (Val Pellice) il 5 giugno 1944, a Sangle (Val Chi one) 1'8<br />
giugno 1944, a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944, in Val Germa nasca (a<br />
nord.-ovest di Pinerolo) il 20 luglio 1944, a Perosa Argentina (Torino) il<br />
22 luglio 1944, a Roreto (Torino) il 30 luglio 1944, a Pra Catinat (Tol'Ì-<br />
00) il l° agos to 1944, al Colle delle Finestre (Val Chisone) il 4 e 5 agosto<br />
1944 ed ora, a metà tate, si trova in Val Chisone, poco sopra Perosa Argentina,<br />
ed il uo comandante prepara le relazioni per le ricompense nella<br />
lotta contro le bande, BanderlbekiimpJI1.ng oeUa burocrazia nazista. La burocrazia<br />
nazista è pignolesca, precisa fino all'esasperazione. In fureria le<br />
che scrivono a macchina preparano
due nominativi , quasi la metà dei componenti il reparto. Sfogliamo queste<br />
pagine perché illustrano l'applicazione da parte <strong>it</strong>aliana della metodologia<br />
bellica germanica nella richiesta sia di ricompense al valore (croci di guerra,<br />
eccetera) sia di promozioni al grado superiore.<br />
II caporalmaggiore Alb~rto Viviani (nato il 21 febbraio 1915, già medaglia<br />
d'argento sul fronte balcanico) viene proposto al grado di sergente<br />
(cosa concessa, come risulta dall'elenco che abbiamo riportato prima) e così<br />
al grado superiore il caporale Ferruccio Bertagnin (nato il 7 marzo 1924).<br />
Pure proposti per l'avanzamento (che sarà concesso) i caporalmaggiori Albino<br />
Lanfranconi e Paolo Monni e i caporali Matteo Zindo e Luigi Gentile.<br />
« In occasione di un ciclo di rastrellamenti », dice la proposta per Albino<br />
Lanfranconi, «partecipava ad una pattuglia con comp<strong>it</strong>o di esplorazione<br />
contribuendo alla cattura di partigiani ed alla scoperta di depos<strong>it</strong>i di bande<br />
ribelli, confermando indiscutibilmente le sue ottime qual<strong>it</strong>à di mil<strong>it</strong>are e di<br />
comandante». Paolo Monni, anche lui, «catturava in diverse azioni partigiani<br />
armati, depos<strong>it</strong>i e trasporti di viveri destinati a bande, confermando le<br />
sue ottime qual<strong>it</strong>à di combattente ».<br />
Il sergente maggiore Antonio Bazzo riceve dal comandante della compagnia<br />
una segnalazione del tutto particolare. «Fa eccezione ", dice il documento<br />
21 preparato a Meano il 19 agosto 1944 e diretto al Comando lo Battaglione<br />
- Sua sede - «il sergente maggiore Bazzo Antonio, il quale ha<br />
svolto delicati e pericolosi incarichi fra le bande ribelli non solo ultimamente<br />
a Luserna, ma anche nella regione Cuneese, ove, con grave rischio e rara<br />
abil<strong>it</strong>à, riuscì a far cadere nelle mani delle <strong>SS</strong> numerosi pericolosi partigiani<br />
e capi banda ». Quale ricompensa gli sia stata attribu<strong>it</strong>a dai nazisti<br />
non sappiamo.<br />
Il sergente Carlo Castiglioni ha guidato « il nucleo esplorante del Battaglione<br />
all'ingresso e all'interno del forte di Fenestrelle », mentre quel maresciallo<br />
Damiano Manzolini che aveva promesso a Nuto Revelli di non<br />
sparare mai sui partigiani viene c<strong>it</strong>ato perché, quale comandante di plotone<br />
fucilieri, «ha saputo infondere nei suoi gregari il più alto spir<strong>it</strong>o combattivo<br />
e alto senso del dovere. In successive azioni (Roreto 30 luglio e Pra Catinat<br />
lO agosto 1944), nonostante la forte reazione avversaria che procurava perd<strong>it</strong>e<br />
nel suo reparto, raggiungeva le quote fissategli dai superiori comandi,<br />
ottenendo immediato riconoscimento del suo ardimento da parte di un Ufficiale<br />
tedesco del Comando di Brigata presente all'azione (cap<strong>it</strong>ano Kohlstedt)<br />
».<br />
Per particolari capac<strong>it</strong>à dimostrate «in occasione di un ciclo di rastrellamenti»<br />
vengono poi proposti per una promozione undici legionari: Ferdinando<br />
Livan, A,lberto Mambrini, Luciano Colombo, Guido Binelli, Albino<br />
Lunardi, Fioravante Liessi, Emidio Venturi, Giuseppe Pepe, Antonio Fontana,<br />
Primo Dioli e Quinto Da Rugna 22.<br />
156<br />
<strong>Le</strong> sPie tedesche nel Sud Italia<br />
L'estate sta per volge.re. al . ter~ine, ma gli avvenimenti si susseguono inint~rrottamente<br />
. I partigiam e I sabotatori delle missioni alleate che hanno<br />
d~ s :ru l l.~ in ago to undici ~ O nl~ , q.ua Ltordi ci locomotive e centovenLi tré vagoni<br />
mteJl ompono le ComumcaZIom ferro lradaJ i da Novara a Varallo esia<br />
Borgomanero e Arona, e di struggono il ponte ferroviario sul canale avou;<br />
(4 s l~emb re) e una fabbriCa di aeroplani, bossoli d'artiglieri a, candele e<br />
~ ~t Ofl (forse .Ia .Pi agg ~o ~) ~ BOl.'gomanero (6 seltembre). Lo tesso giorno<br />
chiedono la nCI dI mUnIZIOni e dI materiale di sabotaggio per far altare il<br />
ponte·.rerrostradale sul Ti ci~ o della linea Milano-T orino. I partigiani insi<br />
Slono lO questa ZOna perche, come comunica il radioteJegrafi sla ' Lupo II'<br />
dell a mi ss i~n e Si M/2 p a r~c a dut a to la notte ul 24 aprile 1944 presso Riva<br />
del G r (Biella) «a T urbigo nord eSl Novara uJla rotabile Novara Gall a<br />
rate trovasi Quartier Generale di Kesselring alt Nel Castello molto visibile<br />
perché s<strong>it</strong>uato su piccola altura vicino al paese» 23 .<br />
Proprio in quei giorni una missione <strong>it</strong>aliana dell ' O<strong>SS</strong> [l'Ojfice oj StrategIe<br />
Servzces amencano, N .d.R .] viene paracadutata in una zona tra Genova<br />
~ Piacenza e si appoggia al gruppo partigiano Fausto . La missione si<br />
orgamzza tenendo d'occhio i movimenti intorno a Gallarate, ed agli inizi di<br />
setten:br: cattura un corriere tedesco che sta trasportando documentazione<br />
segr: tJssuna del Feld~aresc i a ll o .Kesselring al comandante delle forze gel'<br />
~ a m ch e . che frontegg l a ~o la .Qulnta Armata americana. È un colpo ecce<br />
ZIOna le: 11 pacco pe a circa cinquanta chili ed è tULlO ordinato in cassette<br />
secondo lo. [ile meticoloso della Wehrrnacht. Lo porlano al di là delle lin e~<br />
ad una ,. eZ lOl1e avan zala dell O<strong>SS</strong> e scoprono che tra quei documemi, vi è<br />
anche Il.nlero elen o delle pie tedesche nel Sud Italia, che viene passato<br />
per le mIsure adeguale al controspionaggio allea to 24.<br />
Essendosi r<strong>it</strong>irati sulla Linea Gotica, i tedeschi agli inizi di settembre<br />
h ~l1no adoltar fOl'li misure per eliminare le bande partigiane nella Va l<br />
d Ossola. I~pl ega n o due di visioni e il 9 ellembre OCcupano Cannobio sul<br />
~ a g~ ~~ gg l o re, ,a. circa sei c~ilòn:e tri d ~ 1 confine con la Svizzera. l p~r t i <br />
gla nl . cht: dono I alulo. dell ~ Tact l~a l A t I' Force e il messaggio raggiunge<br />
~as el t ~ ~ l a B erna. ~lt aerei .alleall b~mbard a no il porto di Luino, danneggia<br />
no efl amente SCI vaporettI ancorali aJJ e banchine affond ano un battello<br />
che ha a bordo almeno cinquecento soldati repubblicani chiamati a dar<br />
man forte ai tedeschi. I partigiani riconquistano Cannobio ed ora hanno il<br />
c~ntrollo di tutta la regione a nord di Intra. L'operazione solleva il morale<br />
d~ tU2~ti i resistenti nel Nord Italia e preoccupa, invece, il comando germanICO<br />
,che studia contromisure.<br />
. A ques~o punto avvengono, in successione temporale, alcuni fatti molto<br />
Interessanti per la comprensione di quel periodo. Si tratta di fatti staccati<br />
157
l'uno dall'altro: nessuno dei protagonisti ha, per motivi evidenti, contatti<br />
con l'amico o avversario. È soltanto la storia che dà un senso a quanto ora<br />
esponiamo. L'll settembre, sul lago di Garda, il capo di gabinetto del ministero<br />
della Cultura Popolare, Giorgio Almirante, dirama una «velina » ai<br />
direttori dei giornali indicando i principi a cui attenersi «trattando del ban7<br />
d<strong>it</strong>ismo nell'Italia settentrionale", «Contrariamente a quanto è avvenuto in<br />
altre zone europee ", dice il documento, «nell'Italia settentrionale le bande<br />
non hanno potuto, in complesso, mettere sostanzialmente in pericolo l'ordine<br />
'pubblico e la sicurezza dello Stato. È, perciò, inopportuno pubblicare in<br />
gran numero, o con forte rilievo, episodi della lotta contro il band<strong>it</strong>ismo,<br />
poiché altrimenti la propaganda nemica riceverebbe nuovo materiale da<br />
sfruttare ed i sobillatori ne trarrebbero motivo per una rinnovata attiv<strong>it</strong>à<br />
[ ... l Non si deve più parlare di band<strong>it</strong>i passati per le armi, di case incendiate<br />
per rappresaglia, ecc. Insistere sul carattere legale delle rappresaglie<br />
[ .. ·l·<br />
Corrispondenze sull'azione di un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed ancor più germaniche<br />
nella lotta contro il band<strong>it</strong>ismo, sul tipo di corrispondenze di guerra, non<br />
sono grad<strong>it</strong>e [ .. . l I nemici esterni e quelli interni non debbono poter mai ricavare<br />
dalle corrispondenze alcuna informazione di carattere mil<strong>it</strong>are. Per<br />
questo non deve essere dato, ad esempio, il nome di capi band<strong>it</strong>i catturati<br />
od uccisi [ ... ] Sono opportune le notizie circa atroc<strong>it</strong>à ed altre azioni del genere<br />
commesse dai band<strong>it</strong>i, che colpiscano e contrastino con il senso morale<br />
del popolo <strong>it</strong>aliano [ ... ] Parlando dell' uccisione di vecchi, donne e bambini<br />
non rilevare mai, senza una speciale necess<strong>it</strong>à, che si tratta di familiari di<br />
fascisti, i quali erano probabilmente l'obiettivo dell'attentato. Questo Ministero<br />
diramerà saltuariamente, a mezzo della Stefani, comunicati redatti su<br />
materiale ufficiale" 26 .<br />
Due giorni dopo, in Lombardia, con intendimenti completamente opposti,<br />
il Comando c<strong>it</strong>tà di Milano del Corpo Volontari della Libertà che pianifica<br />
la rivolta finale contro i nazisti e il governo di Salò manda per staffetta<br />
una circolare significativa ai comandi di settore: Studio degli obiettivi<br />
dell'insurrezione, s<strong>it</strong>uazione degli effettivi, elaborazion e di piani insurrezionali.<br />
AI paragrafo 3° «Forza del nemico e sua dislocazione», lettera d), il<br />
Comando chiede «il numero delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e degli uomini della Decima<br />
Mas, della Muli e del reparto speciale della Milizia volontaria sicurezza<br />
nazionale» e poi vuole sapere in particolare:<br />
«e) come funzionano i servizi di guardia e di pattuglia;<br />
f) morale delle truppe e degli ufficiali;<br />
g) segnalare ogni dislocazione ed ogni fatto nuovo modificante la s<strong>it</strong>uazione<br />
precedente;<br />
h) caserme, posti di blocco, fortini del nemico: dove sono e come si chiamano,<br />
come sono costru<strong>it</strong>i (in muratura, legno, pietra, circondati da reticolati,<br />
distanze ·esistenti). Loro armamento, forze di giorno e di notte, dove<br />
sono gli angoli morti da cui sia possibile avvicinarsi ed entrare senza<br />
essere visti; descrivere con precisione la pianta della caserma (armeria,<br />
entrate ed usc<strong>it</strong>e). Postazioni di contraerea e mezzi di collegamento fra<br />
le caserme " 27 ••<br />
Il 28 settembre, nel suo rifugio segreto in pieno centro di Torino, il Comando<br />
regionale piemontese del Corpo Volontari della Libertà dirama un<br />
comunicato destinato a rendere ancora più aspra la lotta tra le «gole alpine»,<br />
ma che verrà poi m<strong>it</strong>igato da provvedimenti successivi a livello nazionale.<br />
«Tutte le persone delle seguenti categorie », esso dice, «sono soggette<br />
senz'altro alla pena cap<strong>it</strong>ale:<br />
1) ministri, sottosegretari, capi di provincia, segretari federali in carica dopo<br />
1'8 settembre 1943;<br />
2) membri dei Tribunali Speciali del fascismo;<br />
3) comandanti e mil<strong>it</strong>i delle Brigate N ere, delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche, della<br />
Decima Mas, della Muti o di qualsiasi altra formazione armata in<br />
camicia nera dopo 1'8 settembre 1943;<br />
4) informatori e spie delle organizzazioni tedesche e fasciste dopo 1'8 settembre<br />
1943, previo sicuro accertamento dell'attiv<strong>it</strong>à svolta;<br />
5) in cospetto di tali persone il tribunale di guerra non dovrà che accertarne<br />
l'ident<strong>it</strong>à personale pronunciando, quindi, senz'altro la condanna. <strong>Le</strong><br />
sentenze verranno immediatamente esegu<strong>it</strong>e » 28.<br />
L'inno dei Battaglioni: "Risorgi, Italia!"<br />
«L'epoca che stiamo vivendo », scrive a Milano "Avanguardia", il periodico<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, «è la più drammatica di tutta la storia mondiale moderna.<br />
Epoche succes ive vedranno un giorno ben hiaro che dipese da millimetri<br />
e da minuti secondi e he dovette calcol ar i con precisione la v<strong>it</strong>toria<br />
della Germania. È un pensiero fa ntastico quello di figura r i eh la vi ttoria<br />
è così sicura, dato che il mondo si presenta in q uesto momento per noi in<br />
un modo del lut10 diverso [... ] Nulla ci vi ene risparmiato. osl , inCalli. si<br />
presentano il giugno il luglio e l'agosto. i deve dirlo con parole chiare,<br />
poi hé questa è la veri tà , e quCS tO è l'onorc dei nostri olda ti. È un quadro<br />
lerribile. M a questo quadro è fa i o (... 1 E ntro sei mesi ognuno lo saprà. Si<br />
avrà allora come l'impression che, dopo una notte oscura , tuonante, tumultuosa<br />
di tempesta, sia giunto il giorno chiaro, calmo, tU lto semplice<br />
senza più timori , enza più nulla di minaccioso. Tutta La nOlte passata<br />
sembrerà, allora, quasi incomprensibile».<br />
La diagnosi è brillant ed esatta, ma soltanto se il sensQ dell'articolo<br />
viene capovolto. Non nulla che possa giustificare questo ottimismo fuori<br />
luogo, ma la redazione milane e onlinua ad esser e incrollabile e pubblica<br />
un altro servizio assai ingoi are int<strong>it</strong>olato: Il sioni mo e i suoi pericoli.<br />
759
« L'invasione è in atto da tre mesi. La questione dell'essere e non essere di<br />
tutti i popoli ariani, cioè non giudaici, sarà decisa ora per sempre sul Vallo<br />
Atlantico: nella realtà, infatti, da questa lotta - che è la più grande di tutti<br />
i millenni e che' è già entrata nella sua fase conclusiva - dipende la soluzione<br />
del problema se l'avvenire dell'uman<strong>it</strong>à debba essere guidato<br />
dall'alta finanza giudaica o dalla libera determinazione dei popoli non giudaici<br />
animati da una volontà di v<strong>it</strong>a. Ogni giorno di più anche i popoli europei<br />
e gli altri comprendono che in questa lotta fatale non si tratta più di<br />
conquistare una striscia di terr<strong>it</strong>orio senza importanza, non si tratta più<br />
delle frasi massoniche del triumvirato Stalin-Roosevelt-Churchill, ma si<br />
tratta di qualcosa di più importante: si tratta della liberazione dal giogo di<br />
questi tiranni, dal giogo dell'alta finanza, dalle catene del Moloch mondiale<br />
giudaico. Ora Giuda farà suonare la sua vendetta ed il suo trionfo lungamente<br />
agognato, per avere realizzato sulla terra di Palestina il suo "Stato<br />
sionistico!"" 29. .<br />
La redazione delle <strong>SS</strong> ha ricevuto la lettera di un «ardente <strong>it</strong>aliano, affezionato<br />
lettore" e la inserisce in una pagina interna di "Avanguardia" col<br />
t<strong>it</strong>olo Morte civile. La lettera si scaglia contro coloro che non si sono arruolati,<br />
«<strong>it</strong>aliotti dai nervi di ricotta". «Siete dei selvaggi, dei condannati, dei<br />
maledetti", dice il lettore che si firma Coc<strong>it</strong>o. « Per il sangue innocente dei<br />
bimbi macerati dalla barbarie nemica, per i poveri bimbi deportati in Russia,<br />
per tutto il sangue versato, per tutte le grida e le lacrime degli sventurati<br />
della Patria salga dalle fosse e dagli inscrutati abissi il vostro castigo, o<br />
maledetti. Avete voluto rimanere in disparte, ebbene stateci: l'importante è<br />
che nessuno, nessuno mai osi ostacolare l'azione dei migliori. Rimaneteci in<br />
disparte perché voi <strong>it</strong>aliani non siete, ma bastardi. Si prendano gli opportuni<br />
provvedimenti ora, con fermezza, con decisione, con inflessibil<strong>it</strong>à [...]<br />
Esiste un decreto: v'è la pena di morte per loro. Ma perché piuttosto non<br />
vogliamo considerarli dei "morti civili" [.. .] Perché non abbandonarli al<br />
loro disonore e alla maledizione dei loro eredi Non potrebbe essere questa<br />
"morte civile" la punizione più adeguata E, a guerra fin<strong>it</strong>a, siano espulsi<br />
per sempre da questa Italia che hanno rinnegato e trad<strong>it</strong>o. CosÌ sia fatta<br />
giustizia" 30.<br />
"Avanguardia" che crede alla propria etern<strong>it</strong>à stampa anche un modulo<br />
per gli abbonamenti. Quello annuo costa 100 lire, il semestrale la metà.<br />
L'importo va inviato all'Amministrazione, in viale Monte Santo 3, a Milano.<br />
Ma perché abbonarsi ad "Avanguardia" in un periodo così drammatico<br />
e pieno di pericoli Per sei ragioni, e la redazione le spiega così:<br />
1) "Avanguardia" è il settimanale della <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana;<br />
2) "Avanguardia" combatte per una Italia libera, per la rinasc<strong>it</strong>a della Patria<br />
e per la epurazione di tutti i suoi nemici aperti o coperti;<br />
3) "Avanguardia" è il giornale di punta nella lotta contro le forze su perstatali<br />
, come il giudaismo, la massoneria e il clero pol<strong>it</strong>icante;<br />
760<br />
4) "Avanguardia" lotta per la nuova Europa;<br />
5) "Avanguardia" porta in ogni numero corrispondenze di guerra illustrate<br />
del massimo interesse da tutti i fronti, importanti articoli e incisive<br />
caricature;<br />
6) "Avanguardia" vi facil<strong>it</strong>a, con le sue carte di attual<strong>it</strong>à, la visione degli<br />
eventi bellici " 31 .<br />
<strong>Le</strong> carte di attual<strong>it</strong>à, un eufemismo per dire le carte del fronte che arretra<br />
sempre di più sia in Italia che in Francia e in Polonia, sono una<br />
"trovata" della redazione milanese. <strong>Le</strong> prepara al "Corriere della Sera" un<br />
cartografo dalla mano molto felice, Pat<strong>it</strong>ucci, forse il migliore d'Italia.<br />
È un momento d'euforia. C'è una specie di rilancio di fronte ai funesti<br />
avvenimenti che s'annunciano da ogni parte. «Giovani ", scrive il legionario<br />
<strong>SS</strong> Vincenzo Catelani, un ex-marconista in un battaglione di Camicie Nere<br />
nei Balcani, «guardate nei volti dei legionari <strong>SS</strong> la loro piena fiducia; leggete<br />
nei nostri occhi: "Il nostro Onore si chiama Fedeltà". Noi vi attendiamo<br />
nei nostri Battaglioni, ma vogliamo gente di fede che non deve temere<br />
di morire. Salvate le vostre famiglie dai liberatori. E voi, <strong>it</strong>aliani del Meridione,<br />
se forse potrete sentirmi, attendete con fiducia, perché qui nei Battaglioni<br />
delle <strong>SS</strong> sono i vostri figli armati che verranno a liberarvi. Giovani<br />
d'Italia, per salvare l'Italia bisogna combattere e morire!".<br />
A tanta enfasi senza base è necessaria della musica che faccia volare le<br />
parole vuote. La musica marziale è quella che "Avanguardia" ha pubblicato<br />
il 22 luglio facendola precedere dal teschio, che è il simbolo delle <strong>SS</strong> naziste:<br />
Risorgi, Italia, l'inno dei battaglioni volontari. Chi abbia preparato<br />
quella marcia non lo sappiamo e non sappiamo nemmeno chi abbia scr<strong>it</strong>to<br />
le strofe cosÌ .imbevute di fanatismo: «musica e parole del legionario", dice<br />
il giornale. E, uno degli ultimi inni compilati durante la seconda guerra<br />
mondiale, e vale perciò la pena di ricordarne le parole:<br />
La voce della Patria ci chiamò!<br />
Un<strong>it</strong>i siamo per un ideai:<br />
"L'Italia col valor riconquistar<br />
e la grandezza al popolo ridar!"<br />
Italiani, segu<strong>it</strong>eci:<br />
l'ora è suonata,<br />
noi siamo una <strong>Le</strong>gione<br />
RISORGI, ITALIA<br />
(musica e parole del legionario)<br />
Guerra, morte<br />
a chi sempre ci tradì!<br />
767
763<br />
il cui motlo è "Fedeltà"!<br />
E se il nemico è forte non temiam,<br />
La nostra terra è sacra e vincerem:<br />
fior della nostra razza ci sentiam<br />
e per l'Europa combattiamo insiem!<br />
Per la terra più bella,<br />
la nostra Italia<br />
sempre il mondo in lotta ci vedrà!<br />
Pel nostro onore e per la libertà!<br />
CAPITOLO IX<br />
LA BRIGATA <strong>SS</strong> IN AZIONE<br />
NELLA «SETTIMANA ANTIPARTIGIANA»<br />
Italiani, segu<strong>it</strong>eci:<br />
Santa è la fiamma che ci brucia in cuor<br />
e la v<strong>it</strong>loria non potrà mancar!<br />
Di Roma eterna il Fascio vinc<strong>it</strong>br,<br />
faremo ancora ovunque sventolar!<br />
Italiani, segu<strong>it</strong>eci:<br />
l'ora è suonata,<br />
noi siamo una <strong>Le</strong>gione<br />
il cui motlo è "Fedeltà"! 32 .<br />
Guerra, guerra<br />
per la nostra civiltà!<br />
Patria e fede<br />
sono la nostra volontà!<br />
Perché, mentre tutlo sta crollando, questi volontari cantano così «Noi<br />
<strong>SS</strong>», spiega "Avanguardia", «siamo, un po', l'ultimo frutto di una naturale<br />
e logica evoluzione nella storia degli uomini che, a un certo punto della loro<br />
v<strong>it</strong>a, vestono una divisa abbandonando la v<strong>it</strong>a civile o borghese che dir si<br />
voglia [ ... ]». Una specie di r<strong>it</strong>orno a concezioni medioevali, cioè un'involuzione,<br />
come al tempo dei Lanzichenecchi. Ma questa sola spiegazione non<br />
è, evidentemente, sufficiente: il nazismo era gonfio di altri liev<strong>it</strong>i.<br />
La Waffen-Gren.-Brigade der <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr. 1)<br />
Il 7 settembre 1944 è un giorno importante non soltanto nella storia che<br />
stiamo raccontando. All'est il 2° Fronte ucraino del generale Malinovskij,<br />
superati i Carpazi orientali, si affaccia in Ungheria, all'ovest gli angloamericani<br />
raggiungono e attraversano, in Belgio, il Canale Alberto e occupano<br />
Liegi e Besançon mentre a sud i tedeschi si r<strong>it</strong>irano dalle loro posizioni<br />
sulle colline a nord ed a nord-est di Firenze. Quello stesso giorno dall' <strong>SS</strong><br />
Fuhrungshauptamt (Amt II Org. Abt. la/II Tgb. Nr. 2940/44 g. Kdos.)<br />
di Berlino-Wilmersdorf al numero .188 della Kaiserallee l' <strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer<br />
e generale dell'aviazione della <strong>SS</strong> Hans ]i<strong>it</strong>tner, «capo dell'Ufficio<br />
supremo direttivo e rappresentante permanente dell'<strong>SS</strong>-Reichsfuhrer,<br />
sovrintendente dell'eserc<strong>it</strong>o di riserva», dirama una direttiva segreta<br />
(Geheime Kommandosache) che riguarda l'allestimento della I Brigata<br />
granatieri <strong>it</strong>aliani <strong>SS</strong> (Waffen-Gren.-Brigade der <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alienische Nr. 1).<br />
]uttner ha appena ricevuto dal Fiihrer, su proposta di Himmler, la<br />
Croce di cavaliere per mer<strong>it</strong>o di guerra, ed è una dell~ massime autor<strong>it</strong>à<br />
naziste, forse il "numero 2" delle <strong>SS</strong>, con ampie deleghe di comando. Il documento<br />
1 che ora firma e che fa distribuire da un corriere particolare in 73<br />
copie fissa in dodici punti l'accorpamento delle un<strong>it</strong>à della Milizia Armata<br />
(Waffen Miliz) in una Brigata organica e ne stabilisce le formal<strong>it</strong>à con una<br />
serie di precise formule burocratiche mil<strong>it</strong>ari. <strong>Le</strong> riassumiamo in poche righe:<br />
- il comandante della Brigata viene nominato dal Reichsfuhrer-<strong>SS</strong> e<br />
sottostarà gerarchicamente al comandante della Waffen-<strong>SS</strong> "Italien ".<br />
- L'<strong>SS</strong>-Fuhrungshauptamt invierà istruzioni per quanto riguarda le<br />
armi, gli autoveicoli e i cavalli.<br />
- Negli effettivi (Iststiirke) sono da comprendere tutti i soldati disponibili,<br />
compresi quelli in licenza, i distaccati, gli ammalati ed i fer<strong>it</strong>i con<br />
prognosi inferiore a otto settimane.<br />
- così pure per i quadrupedi, nel cui numero devono essere conteggiati<br />
anche gli animali ammalati.
Si tratta, come si vede, di indicazioni di massima, ma sottolineate da un<br />
inv<strong>it</strong>o ad operare sveltamente ed a riferire a Himmler ed all'ufficio dello<br />
stesso J uttner entro il primo ottobre successivo.<br />
La Gultigske<strong>it</strong>sliste der KST und KAN Jur Waffen-Gren. Brig. d. <strong>SS</strong><br />
(<strong>it</strong>alienische Nr. 1) - cioè la lista di valid<strong>it</strong>à degli effettivi di guerra e<br />
delle indicazioni di armamento bellico - prevede, e lo riferiamo testualmente:<br />
uno Stato Maggiore di Brigata <strong>SS</strong>, nel quale non sono compresi i<br />
cappellani di brigata, ma del quale fanno parte la banda, la fureria e la polizia<br />
mil<strong>it</strong>are [i reparti minori avevano propri cappellani, i Geistliche, come<br />
le un<strong>it</strong>à delle <strong>SS</strong> composte da mussulmani, quelle galiziane e quelle<br />
Jrancesi; il cappellano capo della Brigata <strong>SS</strong> Charlemagne, conte monsignor<br />
Jean Mayol de Lupé, diventò Waffen-SturmbannJuhrer il l' settembre<br />
1944 all'età di 71 anni. Nei casi in cui i volontari <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aLiani erano frazionati<br />
nei presidì in piccole un<strong>it</strong>à il comandante richiedeva alla domenica il<br />
servizio religioso in latino ai preti del Luogo disposti ad officiare, N.d.R.];<br />
uno Stato Maggiore per i reggimenti di fanteria; una compagnia addetta<br />
allo Stato Maggiore dei reggimenti di fanteria; uno Stato Maggiore per i<br />
battaglioni di fanteria; una compagnia di sicurezza; una compagnia con armamento<br />
pesante per ogni battaglione di fanteria; una compagnia dotata di<br />
cannoni controcarro da 4 cm <strong>it</strong>aliani; una compagnia di sicurezza (in bicicletta)<br />
per lo S.M. di battaglione di fanteria.<br />
Per il reggimento di artiglieria divisionale sono previste batterie di obici<br />
leggeri (quattro bocche da fuoco: obici <strong>it</strong>aliani da 7,5 cm), sezioni motorizzate<br />
di cacciatori di carro (9 o 12 cannoni), compagnie di artiglieria contraerea<br />
(12 cannoni da 2 cm). Fanno poi parte della Brigata compagnie del<br />
genio (in bicicletta), una compagnia di collegamenti (in parte motorizzata),<br />
un gruppo motorizzato (autocarri da 60 tonnellate) per i rifornimenti ed<br />
un altro per i trasporti, una compagnia officina, un ufficio di posta mil<strong>it</strong>are<br />
(motorizzato), una compagnia di san<strong>it</strong>à, un plotone ambulanze, una compagnia<br />
divisionale per i servizi veterinari, medici, dentisti, ufficiali di amministrazione,<br />
ecc.<br />
Formalmente la Waffen-Grenadier-Brigade-<strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr. 7)<br />
esisteva già dal 27 aprile 1944, su ordine dato a voce a Himmler dallo<br />
stesso Fuhrer e comunicato in una sua nota alle un<strong>it</strong>à naziste in Italia<br />
dal dr. Harster, <strong>SS</strong>-BrigadeJuhrer und GeneraLmajor der PoLizei. (( Der<br />
Reich.\fuhrer-<strong>SS</strong> hat auJ einen mundlich erteilten BeJehl des Fuhrers die<br />
AuJstellung der "Waffen-Grenadier-Brigade-<strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr. 1)" be<br />
Joh<strong>Le</strong>n. Demgemiiss hat die bisherige 1. Sturmbrigade der <strong>it</strong>aL. <strong>SS</strong>-FreiwiLLigen-<strong>Le</strong>gion<br />
m<strong>it</strong> Wirkung vom 27.4.1944 die vorstehende Bezeichnung zu<br />
Jur die bisher von F'i1hrern, UnterJuhrern und Miinnern ge<strong>Le</strong>istete Arbe<strong>it</strong>"<br />
2 • Ma la Brigata nata dall'evoluzione dei Battaglioni Milizia Armata<br />
e poi dalla <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e dalla l' Brigata d'assalto era tale soltanto<br />
di nome. Adesso, alle soglie dell'autunno del 1944, i nazisti si erano decisi<br />
164<br />
a darle le armi. L'intenzione, però, resterà sulla carta, tranne che per alcuni<br />
reparti.<br />
CioccoLata nelle "razioni da combattimento"<br />
Per offrire un'idea della struttura di questa un<strong>it</strong>à, precisiamo che ogni reggimento<br />
di fanteria <strong>SS</strong> è formato normalmente da tre battaglioni attivi<br />
(Sturmbanne) più uno di riserva (Reserve Sturmbann) e che ogni battaglione<br />
ha quattro compagnie (Stiirme) - tre di fucilieri ed una di m<strong>it</strong>raglieri<br />
e mortaisti - ed una sezione medica (San<strong>it</strong>i<strong>it</strong>sstaffeL). Una delle quattro<br />
compagnie può servire localmente come guardia (Wachkompanie) ed un'altra<br />
di emergenza (Alarmkompanie). Ogni compagnia è divisa in tre o quattro<br />
plotoni (Trupps), ognuno composto da tre sezioni (Scharen) e da una<br />
squadra (Rotte o Zug), che è l'un<strong>it</strong>à più piccola. Ogni reggimento ha inoltre<br />
un battaglione di riserva, con due compagnie di riserva ed una sezione<br />
medica di riserva. Esistono poi battaglioni di reclutamento (Ergiinzungs<br />
Sturmbanne) che servono a formare reggimenti di riserva, i quali dopo tre<br />
mesi di addestramento passano nelle un<strong>it</strong>à attive delle Waffen-<strong>SS</strong>.<br />
Una colonna di fanteria <strong>SS</strong> ha una veloc<strong>it</strong>à media di cinque chilometri<br />
all'ora sia di giorno che di notte nelle marce lunghe e di sei chilometri e<br />
mezzo nelle corte distanze; in condizioni normali una divisione può spostarsi<br />
a piedi per quasi 35 chilometri al giorno (40 quelle sovietiche) e per<br />
17 se le strade sono cattive o il tempo inclemente. Quando marcia alla media<br />
stabil<strong>it</strong>a di 5 chilometri all'ora, la divisione <strong>SS</strong> occupa uno spazio di 5<br />
chilometri e 700 metri, e porta con sé anche telescriventi mobili (FeldJernschreiben).<br />
Quando le <strong>SS</strong> sono in movimento per rastrellamenti o altre operazioni<br />
di guerra, ogni volontario riceve la razione di marcia (MarschverpJlegung):<br />
700 grammi di pane, 200 grammi di formaggio o carne fredda, 60 grammi<br />
di caffè (o 4 grammi di tè), 10 grammi di zucchero e sei sigarette, per un<br />
totale di circa 980 grammi. In caso di combattimento vengono aggiunti tavolette<br />
di cioccolato, caramelle, cand<strong>it</strong>i, sigarette e biscotti: questi tipi di razioni<br />
si chiamano GrosskampJpiicken e NahkampJpiicken. Esiste poi ancora<br />
una razione da prima linea (Eiserne Portion), la quale consiste di 250<br />
grammi di biscotti, 200 grammi di carne fredda, 150 grammi di verdura in<br />
conserva, 25 di caffè e 25 di sale.<br />
Normalmente il cibo è abbondante, e suddiviso in quattro tipi di razioni.<br />
Tutte - meno la quarta riservata a coloro che stanno in ufficio e alle<br />
ausiliarie - superano il chilo e 600 grammi al giorno (pane di segale, carne<br />
fresca, farina di soia, pesce, frutta e verdura, patate, legumi, polvere per<br />
budino, latte condensato, sale, gallette, caffè, zucchero, un quartino di vino<br />
d'estate e sette sigarette). Ciò comporta, è chiaro, anche una speciale orga-<br />
165
nizzazione dei rifornimenti e punti fissi di preparazione del pane e per la<br />
macellazione dei bovini. Per le 55 <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (e gli altri reparti nazisti) in Val<br />
di Susa (Piemonte) questi "punti" si trovano a Sant'Antonio di Susa ed a<br />
Riv~Ij3.<br />
Ufficiali e sottufficiali a scuola in Prussia<br />
La decisione di dare finalmente un volto un<strong>it</strong>ario ai vari battaglioni operanti<br />
nelle" gole alpine» o nelle c<strong>it</strong>tà è stata preceduta, il 12 agosto, da un<br />
articolo dell'55-0berfiihrer Tschimpke nella terza pagina di "Avanguardia"<br />
che prospetta modifiche nell'impiego dei volontari passati ai nazisti. È<br />
un articolo che lascia comprendere come la v<strong>it</strong>a degli <strong>it</strong>aliani che hanno<br />
giurato fedeltà a H<strong>it</strong>ler sia ad una svolta: finora hanno operato un po'<br />
sull'onda dell'entusiasmo e dell'opportunismo, adesso dovranno diventare<br />
veramente "tedeschi" come i camerati delle altre un<strong>it</strong>à 55 in Europa.<br />
"Si va completando nell'amb<strong>it</strong>o della 55 <strong>it</strong>aliana, senza che la massa<br />
del popolo <strong>it</strong>aliano se ne accorga», dice, infatti, il generale nazista,<br />
«un'evoluzione organica quasi identica a quella avvenuta anni fa nella 55<br />
tedesca [ ... ] La forma di reclutamento segu<strong>it</strong>a in Germania portò con sé la<br />
conseguenza che fra i volontari si vennero a trovare anche taluni che in<br />
questo modo tentavano soltanto di rientrare in patria. Dopo l'epurazione di<br />
questi elementi, la <strong>Le</strong>gione 55 poté ricevere, con una parte dei suoi volontari<br />
addestrati ed armati in modo particolare, il battesimo del fuoco sul<br />
fronte di Nettuno. Un gran parte della <strong>Le</strong>gione si è distinta anche, ed in<br />
modo speciale, nella lotta contro le bande di ribelli. Come allora in Germania<br />
i reparti della Waffen-55 svilupparono i loro comp<strong>it</strong>i di protezione e i<br />
loro comp<strong>it</strong>i speciali fino a diventare truppe di provato valore, cosÌ è prevedibile<br />
che si diriga nello stesso senso il cammino della 55 <strong>it</strong>aliana.<br />
Il comandante della Waffen-55 in Italia, 55-Gruppenfiihrer e luogotenente<br />
generale della Waffen-55 Debes, ai cui ordini è subordinata anche la<br />
<strong>Le</strong>gione <strong>it</strong>aliana in quanto fa parte della Waffen-55, si è interessato a ciò<br />
in un modo del tutto particolare. È a lui che si deve se è stato fissato il<br />
quadro del processo evolutivo della 55 <strong>it</strong>aliana. Anche se per motivi concepibili<br />
non si può scendere in particolari in questa sede, può essere detta<br />
tuttavia una cosa: la <strong>Le</strong>gione <strong>it</strong>aliana sarà in breve tempo addestrata ed armata<br />
come un<strong>it</strong>à armata della 55, e quindi con le armi tedesche più moderne<br />
e sollo il comando tedesco della <strong>SS</strong>.<br />
Così in un tempo che si può ben prevedere sorgerà una truppa <strong>it</strong>aliana<br />
della <strong>SS</strong> che potrà intervenire nel modo più completo e perfettamente addestrata<br />
nella lotta per l'onore e la libertà dell'Italia e dell'Europa a fianco<br />
delle forze armate tedesche e <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. La gioventù <strong>it</strong>aliana non ha fino ad<br />
ora segu<strong>it</strong>o questo sviluppo, ma ne sarà al corrente quando vedrà l'impiego<br />
166<br />
della <strong>Le</strong>gione 55 <strong>it</strong>aliana; accorrerà allora in massa sotto le bandiere della<br />
55 <strong>it</strong>aliana. Appartengono, infatti, alla 55 i migliori fra i migliori figli<br />
d'Italia ».<br />
«Purtroppo», conclude l'<strong>SS</strong>-Obelfiihrer Tschimpke ribadendo un concetto<br />
già espresso qualche mese prima, e mostrando una netta antipatia per<br />
i reparti di Mussolini, «si deve oggi affermare che la cost<strong>it</strong>uzione della <strong>SS</strong><br />
<strong>it</strong>aliana si è avuta in un momento in cui la massima parte della gioventù<br />
<strong>it</strong>aliana che voleva combattere si trovava già inquadrata in altri reparti.<br />
{<br />
Ma non vi è oggi alcun dubbio che in breve tempo deve avvenire e avverrà<br />
un mutamento» 4.<br />
Nuovo comandante della Waffen-55 in Italia è, dunque, 1'55-Gruppenfiihrer<br />
und Generalleutnant der Waffen-55 Lothar Debes, che ha cinquantaquattro<br />
anni ed è nato ad Eichstatt, una piccola c<strong>it</strong>tà della Baviera a sud<br />
di Norimberga. Debes ha la tessera <strong>SS</strong> numero 278.953 e quella nazista<br />
240.110: è, quindi, uno della prima ora, si è fatto le ossa su tutti i fronti e<br />
Himmler, dopo l'attentato del 20 luglio nella "tana del lupo", lo ha incaricato<br />
di prendere in mano la s<strong>it</strong>uazione dei reparti <strong>SS</strong> in questo lembo<br />
dell'Europa meridionale. Naturalmente, in via gerarchica, è alle dipendenze<br />
dell'Obergruppenfiihrer Wolff, ma questi ha incarichi superiori, anche<br />
di ordine pol<strong>it</strong>ico, e non può occuparsi personalmente della formazione mil<strong>it</strong>are<br />
dei volontari <strong>it</strong>aliani.<br />
Una delle decisioni sub<strong>it</strong>o adottate per introdurre nella mental<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana<br />
lo spir<strong>it</strong>o aggressivo, la disciplina spinta fino al sacrificio, anche se assurdo,<br />
l'obbedie.nza assoluta e capac<strong>it</strong>à tecniche superiori al normale è<br />
quella di far frequentare ad un gruppo selezionato di ufficiali e sottufficiali<br />
le scuole della Waffen-<strong>SS</strong> esistenti in Germania e nell'Europa occupata. Il<br />
primo scaglione di ufficiali e sottufficiali <strong>it</strong>aliani arriva a Sophienwalde,<br />
nella Prussia occidentale, tra l'agosto e il settembre, assieme a colleghi<br />
fiamminghi e bulgari, e prende il posto di cinquantacinque ufficiali e sottufficiali<br />
francesi, che hanno appena terminato un corso di perfezionamento.<br />
Dirige la 55-Panzer-Grenadier-Schule SoPhienwalde l'S5-Standartenfiihrer<br />
W . Reifflin e gli <strong>it</strong>aliani fanno appena in tempo a concludere il loro<br />
turno che, più ad est, i russi sfondano pericolosamente il fronte e tutto il<br />
personale della scuola viene inviato al fronte.<br />
Un altro gruppo di sottufficiali viene inviato alla <strong>SS</strong>-und Waffen-Unterfiihrerschule<br />
Lauenburg, in Pomerania, nelle cui caserme - dopo autentici<br />
tedeschi - gli <strong>it</strong>aliani ricevono adeguata istruzione al combattimento<br />
assieme ad estoni, l<strong>it</strong>uani, francesi ed olandesi. Comanda la scuola 1'5S<br />
Oberfiihrer Hans Scheider. Altri sottufficiali finiscono alla S5- und Waffen-Unterfiihrerschule<br />
Laibach, cioè Lubiana, dove si insegna anche controspionaggio,<br />
mentre un gruppo di ufficiali (tra cui anche parecchi alpini)<br />
freq uenta un corso speciale di specializzazione alla scuola dei pionieri<br />
(genio) di Dresda 5.<br />
767
C'è anche gente, però, che si muove in senso contrario. Il 20 settembre<br />
giunge dalla Germania alla stazione di Verona su una tradotta mil<strong>it</strong>are tedesca<br />
assieme ad una trentina di compagni Enzo Tonelli, che diventerà un<br />
famoso partigiano in Piemonte con il nome di "Caporale". È un ex-marinaio<br />
fatto prigioniero il 10 settembre 1943 e fin<strong>it</strong>o prima in campo di concentramento<br />
a Mestre, e poi a Ulm, a Dachau, a Fellinbosten e ad Hannovero<br />
In quest'ultimo Stalag, sorvegliato da <strong>SS</strong> francesi e di altra nazional<strong>it</strong>à,<br />
i soldati <strong>it</strong>aliani prigionieri sono circa novemila. Arrivano vari gerarchi<br />
fascisti, V<strong>it</strong>torio Mussolini, Anfuso, Ricci, generali della Milizia, alti ufficiali<br />
dell'eserc<strong>it</strong>o ed altri che lui non conosce. Inv<strong>it</strong>~no ad arruolarsi nelle<br />
nuove formazioni repubblicane «per l'onore della Patria». Tonelli non aderisce<br />
ed un suo compagno che, invece, va volontario nelle <strong>SS</strong> avvertirà sua<br />
madre, a Prato, «che quello stupido è rimasto». Un ebreo belga gli passa<br />
una grammatica e il marinaio, tra la fame e le angherie, impara il tedesco<br />
e il francese. « Il bombardamento americano a Dachau», ricorda, «fu terribile.<br />
Oltre ai nostri, i tedeschi bruciavano anche i loro morti. Facevano delle<br />
cataste. C'erano cani lupi con i soldati tedeschi. Noi non eravamo più<br />
uomini. Ci obbligavano a togliere anche con le mani gli escrementi dai gabinetti<br />
ed a riempire delle botti. Stesi per terra, dovevamo eseguire piegamenti<br />
fino a quando uno non crollava. Lo facevano per annientarci, per<br />
farci perdere la dign<strong>it</strong>à. Ho resist<strong>it</strong>o finché ho potuto. Finché un sergente<br />
di Bolzano, della San<strong>it</strong>à, un bravo ragazzo, mi ha detto: "Guarda che sei<br />
alla fine. Non ce la fai più. Ti fanno fuori"».<br />
Dopo un anno Tonelli pesa meno di 50 chili, dappertutto gli spuntano<br />
ghiandole. Il medico del campo gli dice: «Ora la tubercolosi ti attaccherà i<br />
polmoni". Il sergente di Bolzano incalza: « Ci lasci la pelle. Adesso c'è un<br />
reparto che parte per l'Italia: vieni come interprete". Tonelli che adesso sa<br />
il tedesco rientra in Italia vest<strong>it</strong>o da <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, e il foglio di via dice che<br />
deve andare al comando della Brigata a Pinerolo. Nella caserma grande,<br />
quella già della cavalleria, Tonelli impugna una pistola e spiega ai compagni:<br />
« Ragazzi, siamo <strong>it</strong>aliani, non possiamo batterci per i tedeschi". Alcuni<br />
piemontesi lo seguono e vanno con lui tra i partigiani, portando due m<strong>it</strong>ragliatori.<br />
Ora Tonelli si chiama "Caporale" e si batterà fino alla fine della<br />
guerra in agguati ed imboscate 6.<br />
Fucilato un disertore del Cuneese<br />
Tre giorni dopo l'arrivo del marinaio Tonelli a Verona, nella stessa c<strong>it</strong>tà si<br />
riunisce il XXXI Tribunale delle <strong>SS</strong> e della Polizia germanica e discute il<br />
caso del caporalmaggiore Giovanni Simondi, nato il 6 aprile 1925 a Dronero<br />
(Cuneo) che ha abbandonato le file dei tedeschi ed è stato catturato<br />
dopo la fuga. L'estratto della sentenza, che verrà pubblicato il 4 ottobre ed<br />
768<br />
affisso sui muri, dice che il Tribunale delle '<strong>SS</strong> e della Polizia germanica<br />
«ha di dir<strong>it</strong>to sentenziato: il <strong>Le</strong>gionario Cap. Magg. Simondi Giovanni viene<br />
condannato a morte per diserzione-saccheggio. Indegno di appartenere<br />
alle FF.AA.». Firma il manifesto un giudice reggimentale (<strong>SS</strong>-Richter<br />
D.R.) di cui non sappiamo il nome e che ha il grado di <strong>SS</strong>-Oberscharfuhrer<br />
7.<br />
Simondi viene fucilato, mentre qualche altro avrà maggior fortuna, come<br />
il bolognese Giuseppe Rossini, di nota famiglia cattolica, che, riacciuffato<br />
e processato dopo la diserzione, si salverà dal plotone d'esecuzione 8 .<br />
Lo stesso cap<strong>it</strong>erà all'impiegato milanese Ferruccio Passuello, nato 1'11<br />
aprile 1920, che dopo aver disertato dalle <strong>SS</strong> è stato catturato dai mil<strong>it</strong>i<br />
della Brigata Nera. Il Tribunale Mil<strong>it</strong>are germanico lo condanna ad un<br />
anno e sei mesi di reclusione e lo trasferisce a Danzica. Qui tenta la fuga,<br />
viene riacciuffato e condannato ad altri due anni e sei mesi di lavori forzati.<br />
La fine della guerra lo troverà ancora vivo nel Lager di Dachau 9.<br />
Diversa, nelle Langhe, la sorte di un forte gruppo di volontari dalle<br />
mostrine rosse. Tre compagnie di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> in appoggio a due battaglioni<br />
della San Marco attaccano all'alba del 3 ottobre le posizioni tenute dai partigiani<br />
della banda Mauri a Castelletto Uzzone, un paese di collina tra il<br />
Piemonte e la Liguria. La lotta è molto dura. Un ufficiale della San Marco<br />
muore mentre un intero plotone di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> viene fatto prigioniero. Vista<br />
l'organizzazione dei ribt:lli, il plotone passa in gran parte, con armi e bagagli,<br />
nelle file di Mauri. Di fronte al duro rastrellamento, la banda si r<strong>it</strong>ira<br />
su posizioni più a nord. Due dei prigionieri non passati tra i partigiani -<br />
non sappiamo se ufficiali o meno - vengono processati e fucilati a Càstino,<br />
un piccolo centro a otto chilometri a nord di Cortemilia.<br />
È il periodo in cui - mentre diverse Wehrgeologen-Kompanien delle<br />
<strong>SS</strong> che hanno già lavorato in Normandia alla posa di ostruzioni preparano<br />
nell'Alto Veneto tutta una serie di caposaldi che faranno parte di una<br />
Blaue Linie antialleata - si comincia a sentir parlare di un «ridotto alpino"<br />
che tedeschi e fascisti vorrebbero organizzare in Valtellina. A Chiesa<br />
in Valmalenco, a quota .960, nella valle omonima, su cui incombono le nevi<br />
eterne del Disgrazia, è stato preparato in gran segreto il Grand Hotel per<br />
accogliere Mussolini e la sua corte. Ma il generale Squadroni della Guardia<br />
di Finanza lascia trapelare la notizia e viene arrestato dai fascisti<br />
lO. «On souligne", scrive un giornale della Svizzera francese, «que la<br />
Valteline est particuliérement bien adaptée à la création d'un rédu<strong>it</strong>. Adossée<br />
au nord et à l'ouest des Cantons des Grisons et du Tessin, elle est invulnérable<br />
de ce coté-là. Au sud, elle est protégée par des défilés, entre lesquels<br />
le lac de Come glisse ses bras effilés, et par les monts du Bergamasque, dont<br />
la crete escarpée dépasse 2.500 mètres. La Vallée est abondamment fournie<br />
d'énergie éleclrique)) 11.<br />
Nel Comasco, ad Oggiono, una compagnia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che si trova<br />
769
sul posto dal mese di giugno e che è venuta nella zona del lago da Santa<br />
Sofia (Forlì) dove ha operato duri rastrellamenti, ha catturato il penultimo<br />
giorno di agosto trentatré giovani, la maggior parte partigiani della 104'<br />
Brigata Garibaldi, sorpresi di notte. C'è anche Itala Corti tra di loro, è un<br />
sottufficiale di fanteria, nato a Calprino (Lugano), e non è un ribelle: 1'8<br />
settembre 1943 lasciando la caserma si è portato a casa un camion pieno<br />
d'armi e le ha nascoste nel cim<strong>it</strong>ero. I tedeschi hanno arrestato le sorelle, e<br />
lui ha dovuto consegnarsi assieme al fratello Antonio, che finirà paralizzato<br />
per le sevizie subìte nel carcere di San V<strong>it</strong>tore, a Milano. I trentatré vengono<br />
messi nella cantina della scuola comunale dove alloggia la compagnia e<br />
picchiati sulla schiena con un nerbo di bue. Poi li portano alla Casa del fascio<br />
di Monza, dove ci sono le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e quindi per quattro mesi a San<br />
V<strong>it</strong>tore, nel secondo raggio, prima di essere avviati in Germania. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> di<br />
Oggiono hanno un prete cappellano, e nelle loro file c'è un tenente meridionale,<br />
di nome Barra, che dorme in paese presso la famiglia Manzoni.<br />
Itala Corti, sopravvissuto, ricorda anche che in paese c'era un colonnello<br />
toscano, Sessa, che dormiva presso la famiglia Mati. «C'era anche un tale<br />
che si fingeva partigiano, ed era invece uno di loro. L'ho trovato sul treno<br />
quando tornavo dalla Germania e l'ho buttato giù, lungo la scarpata» 12.<br />
In Valtellina si parla di «rido.tto alpino », nel Biellese il tenente Schuh<br />
delle <strong>SS</strong>, che alloggia a Villa Schneider, si incontra all' Albergo Quadretto<br />
di Selve Marcone con alcuni esponenti semi clandestini e con don Giuseppe<br />
Vernetti, già cappellano mil<strong>it</strong>are in Etiopia, e discute di una «repubblica<br />
cisalpina indipendente», che dovrebbe fare quadrato di fronte agli alleati. Il<br />
comando delle <strong>SS</strong> di Milano ne è al corrente e segue le discussioni per motivi<br />
che è facile intuire: i nazisti tengono d'occhio ogni pista, convinti che in<br />
un modo o l'altro poi potranno sfruttarla. Gli incontri si svolgono nell'arco<br />
di un me·e ed un'em<strong>it</strong>tente fascista, "Radio Ba<strong>it</strong>a", diffonde questi concetti<br />
inv<strong>it</strong>ando i partigiani a scendere dalla montagna e ad unirsi, in uno slancio<br />
di solidarietà, a coloro che si battono contro gli «invasori" per creare la<br />
nuova «repubblica». Ma i comandi partigiani non abboccano e il sogno ambiguo<br />
svanisce nel nulla 13.<br />
Se questo è un sogno, una realtà sono invece gli attacchi che i partigiani<br />
effettuano contro le comunicazioni ferroviarie e stradali. Il 21 agosto il<br />
Comando germanico (Sud-Ovest) ha inviato un telegramma 14 al Supremo<br />
Comandante delle <strong>SS</strong> e della Polizia in Italia ed al generale che comanda il<br />
servizio dei trasporti che interessa la zona dove si muovono le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
Dice testualmente:<br />
« 1) La distruzione di ponti ferroviari ad opera delle bande di partigiani,<br />
particolarmente nei settori nord-ovest e nord-est, è tanto aumentata negli<br />
ultimi tempi che la ricostruzione di quei tratti che sono importanti per<br />
il proseguimento della guerra è ora impossibile in un prossimo futuro. Gli<br />
attacchi in questione sono effettuati da gruppi partigiani veramente forti,<br />
dopo matura preparazione. Per esempio, su un ponte tra Torino e Milano,<br />
770<br />
i partigiani hanno potuto piazzare molte centinaia di chilogrammi d'esplo<br />
SIVO.<br />
2) I ponti ferroviari sulle tratte v<strong>it</strong>ali di ogni linea devono, perciò, essere<br />
sorvegliati in modo sufficiente, con effetto immediato, su disposizione del<br />
Supremo Comandante delle <strong>SS</strong> e della Polizia in Italia. Il generale che comanda<br />
il servizio trasporti è responsabile della richiesta di guardie direttamente<br />
al Supremo Comandante delle <strong>SS</strong> e capo della Polizia, con copia al<br />
Comando germanico (Sud-Ovest). Il Comandante Supremo delle <strong>SS</strong> e capo<br />
della Polizia deve evadere queste richieste ed informare il Comando (Sud<br />
Ovest) su quanto ha fatto in ogni caso.»<br />
<strong>Le</strong> misure adottate sono probabilmente efficaci, però i partigiani fanno<br />
intervenire l'aviazione alleata che in due bombardamenti successivi colpisce<br />
gravemente, sabato 20 settembre, il ponte sul Ticino a Magenta e un po'<br />
meno quello di Oleggio. Ora le truppe naziste ed i loro alleati possono traversare<br />
il fiume soltanto servendosi di ponti su barche stesi dai genieri, il<br />
che rallenta un po' i movimenti delle colonne.<br />
Sempre per sicurezza, i nazisti hanno intanto r<strong>it</strong>irato da Roma ormai<br />
in mano alleata il Kommando dell'<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Herbert Kappier<br />
che ha esegu<strong>it</strong>o materialmente la strage àelle Fosse Ardeatine, ridistribuendolo<br />
in varie c<strong>it</strong>tà. La suddivisione degli specialisti è la seguente: 13 a<br />
Verona (tra cui l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Dr. Domizlaff, che sparò due volte e<br />
la terza si r<strong>it</strong>irò e che pochi giorni dopo la strage ricevette la Kriegsverdienstkreuz<br />
2. Kl. m<strong>it</strong> Schwerten, la croce al mer<strong>it</strong>o di guerra di seconda<br />
classe con spade, e gli <strong>it</strong>aliani Ruta, interprete, e Monica, impiegato); 6 a<br />
Brescia (tra cui l'<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Priebke, che a mano a mano che i<br />
condannati entravano nella cava per ricevere il colpo alla nuca spuntava i<br />
nomi dall'elenco), 14 a Parma, 2 a Bologna (tra cui l'<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer<br />
Wetjen, anche lui decorato come Domizlaff e promosso di grado, che, folle<br />
di terrore, si era tolto fuori dalla fila di chi sparava e vom<strong>it</strong>ava, e l'impiegata<br />
L6wenstein-Conti), 18 a Forlì (tra cui l'<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Karl<br />
Schutz che aveva ammon<strong>it</strong>o i suoi dipendenti: «Chiunque es<strong>it</strong>erà nello sparare,<br />
passerà dall'altra parte», e gli <strong>it</strong>aliani Miliani, interprete, e Grossi,<br />
impiegato), 4 a Como, 3 a Torino, 4 a Genova, uno a Padova l'<strong>SS</strong>-Sonderfuhrer<br />
Wilhelm Kofler, il quale testimonierà, dopo la guerra, al processo a<br />
Roma, che Kappler aveva passato il tempo fuori della cava parlando con le<br />
v<strong>it</strong>time che attendevano di entrare ed essere abbattute) ed uno a Trieste.<br />
Kappler si insedia in un ufficio suo proprio a Maderno, sul lago di Garda,<br />
presso il capo della polizia <strong>it</strong>aliana Ceruti, e si trasferirà poi a Vobarno.<br />
Un telex di Kesselring: attacco ai partigiani<br />
Da poche migliaia i partigiani sono diventati tanto forti da impegnare sei o<br />
sette divisioni tedesche e fasciste, forse un quarto delle truppe germaniche<br />
177
presenti nell'Italia settentrionale 15, e il maresciallo br<strong>it</strong>annico Harold Alexander<br />
in un suo memorandum indirizzato al generale Henry Ma<strong>it</strong>land<br />
Wilson, comandante supremo alleato nel Med<strong>it</strong>erraneo, dice di considerare<br />
«im pan ante il contributo dei partigiani al sue esso della mia campagna »,<br />
ma aggiunge che «bisogna raffol-zare ora il movimento partigiano per ottenere<br />
i risuhati migliori . Non si è ancora arrivali a ciò perché molti gruppi<br />
partigiani minacciano di disperdersi a causa della mancanza di armi e di<br />
munizioni. D ato che la Francia è stata libel'ala, mi riesce dirficile credere<br />
che non si possa spostare su questo fronte pal'te della flotta aerea [j)e7' lanciare<br />
anni /J 7'iJomimenli, N .d.R.]. Se veramente non si può far nulla a<br />
questo propos<strong>it</strong>o, desidererei saperlo chiaramente, in modo da ev<strong>it</strong>are inutili<br />
perd<strong>it</strong>e di tempo e sforzi in questo lavoro, e il discrecl<strong>it</strong>o da parte dei<br />
partigiani che sono stati incoraggiati , a mio nome, ad agire energicamente<br />
con la promessa implic<strong>it</strong>a di adeguale forn<strong>it</strong>ure di armi e munizioni 16.<br />
G li ufriciali a lleati o <strong>it</strong>aliani paracadutati tra le form azioni dei ribelli<br />
sono un centinaio. Il 3 agosto è cesa nella zona di Ceva, nell' Appennino<br />
Ligure, la missione H EM ( ollotenenle Domenico Di Gennaro, sabotatori<br />
Antonio Benelli e Mariano Nardi , sottocapo radiotelegrafista Renato Badoglio)<br />
che opererà nelle Langhe. Qualll'o giorni dopo arriva nella stessa<br />
local<strong>it</strong>à la missione ROS inglese che opererà in Valle di , usa il 5 settembre<br />
le fa segu<strong>it</strong>o, anch'essa a Ceva, la missione PE R inglese (maggiore NeviI)<br />
· Darewski "Temple", cap<strong>it</strong>ano <strong>Le</strong>es e tre altri, tl'a cui un l'adiotelegrafista).<br />
Sulla riva deslra dci Bormida, poco a monle di Cortemilia, nel<br />
uore delle Langhe, il lenente cremonese Giacomo Murgia, aiutandosi con<br />
i contadini del luogo eel anche con 32 reclute della Monterosa calluI'ate e<br />
passate volontaf'i amente al Reparlo Genio delle Divisioni Alpine, costruice<br />
in treelici giorni un aeroporto con una pista lunga 1.050 metri. Il campo<br />
ha anche l'impianto eleurico per l'illuminazione nottuma e la villetta<br />
comando. Sulla pisia in terra balluta vengono poi dislesi lastl'oni di ferro. I<br />
civili che hanno lavorato, suddivisi in dodici squadre, ricevono. tutti regolarmente<br />
la paga. L'aeroporto è a Vesime, 11 miglia a est-sud-est di Alba.<br />
Gli alleati lo battezzano Excelsior. I nazisti lo occuperanno il 20 novembre<br />
1944 e lo faranno arare dai contadini per renderlo inservibile, ma a fine<br />
marzo del 1945 sarà nuovamente riattivato dai partigiani 17.<br />
I tedeschi avvertono tutto questo fervore e adottano provvedimenti. Uno<br />
dei primi è quello di intensificare l'infiltrazione di spie e di falsi partigiani<br />
nelle formazioni dei ribelli. Con i volontari delle <strong>SS</strong> vengono. formate «bande<br />
antibande » che daranno notevoli preoccupazioni ai ribelli nelle vallate<br />
alpin~, sia agendo per mezzo di piccolissimi gruppi, due persone, sia con<br />
nuclei della forza di un plotone o addir<strong>it</strong>tura di una compagnia. Queste<br />
bande - i «cacciatori di partigiani » - vestono in borghese o paramil<strong>it</strong>armente<br />
come i ribelli in montagna e adottano le loro stesse tecniche, creando<br />
spesso - in particolare in Val di Susa - equivoci e trabocchetti.<br />
772<br />
Il 10 ottobre Kesselring invia poi un telex a tutti i Comandi mil<strong>it</strong>ari in<br />
Italia (e quindi anche ai volontari <strong>it</strong>aliani delle <strong>SS</strong>) preannunciando un<br />
nuovo ciclo operativo. Il telex s'int<strong>it</strong>ola Bandenbekampfung, lotta alle bande.<br />
«L'attiv<strong>it</strong>à dei partigiani nell'area <strong>it</strong>aliana », dice il documento, «è co-<br />
I<br />
stantemente aumentata in questi ultimi tempi ed i ribelli sono apparsi in<br />
zone che prima ne erano libere. Il traffico dei rifornimenti è severamente<br />
danneggiato, e gli atti di sabotaggio diventano sempre più frequenti. Questa<br />
s<strong>it</strong>uazione deve essere affrontata con ogni mezzo a disposizione nell'interesse<br />
del rifornimento delle truppe combattenti ed affinché lo sforzo bellico<br />
potenziale dell'Italia occupata dai tedeschi possa essere utilizzato in pieno.<br />
Perciò, come prima misura, ordino l'esecuzione di una "settimana antipartigiana"<br />
dall'8 al 14 ottobre. Come parte di questo sforzo, azioni su larga<br />
scala dovranno eSsere intraprese nelle zone principalmente infestate dalle<br />
bande, mentre azioni locali dovranno essere effettuate nelle rimanenti<br />
aree su scala più piccola da parte delle truppe di stanza nel distretto.<br />
I miei ordini dettagliati sono i seguenti:<br />
1. Nell'area del Generale Plenipotenziario della Wehrmachl tedesca in Italia,<br />
compresa la Zona prealpina d'operazioni, il Comandante Supremo delle<br />
<strong>SS</strong> e capo della polizia in Italia unirà tutte le forze ed effettuerà operazioni<br />
su larga scala nelle seguenti aree: a) Cortina d'Ampezzo - Pietre di<br />
Cadore; b) Belluno - Feltre; c) Sappada - San Stefano - Lorenzago - Ampezzo<br />
- Tolmezzo - Sutrio - Rigolato.<br />
2. Nelle aree operative, nelle aree alle spalle dell'eserc<strong>it</strong>o e nelle aree del<br />
Comandante della zona di operazioni della Costa Adriatica le azioni dovranno<br />
essere effettuate con enfasi sulle strade di rifornimento e lungo le linee<br />
ferroviarie, e pure nei distretti principalmente battuti dai partigiani ».<br />
Kesselring ha, dunque, varato la «settimana anti-partigiana », sulla<br />
quale si tirerà un rendiconto il giorno 17. Ma siccome non si fida degli <strong>it</strong>aliani<br />
e sa che «le bande partigiane hanno un eccellente servizio di controspionaggio<br />
e sono in gran parte appoggiate dalla popolazione <strong>it</strong>aliana, che<br />
le informa su ogni movimento delle truppe tedesche», inv<strong>it</strong>a a camuffare i<br />
preparativi senza dare al riguardo alcuna notizia alla truppa, la quale deve<br />
essere tenuta all'oscuro di ogni decisione. «Nel caso dei comandanti delle<br />
un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong>», aggiunge, e ciò è un segno eccezionale della sfiducia che i<br />
nazisti hanno anche verso gli ufficiali arruolati nelle stes~e formazioni <strong>SS</strong>,<br />
«deve esserne informato soltanto colui nel quale riponiamo assoluta fiducia»<br />
18.<br />
La «settimana» scatta, ma anziché fermarsi alla data prefissata continua<br />
in uno sforzo massiccio per debellare i ribelli. Ed a questo sforzo partecipa<br />
anche la Waffen-Grenadier-Brigade der <strong>SS</strong> (Italienische Nr. 7) con<br />
tre Gruppi di combattimento (Kampfgruppen), i primi due in Lombardia<br />
affidati a ex-ufficiali della milizia fascista: quello Celebrano (cioè del con-<br />
173
sole Enzo Celebrano, e formato dal I e dal II Battaglione del 2° Reggimento<br />
di fanteria) e quello Degli Oddi (cioè del primo seniore milanese Carlo<br />
Degli Oddi, che ha avuto l'esperienza dell'impiego sul fronte di Nettuno);<br />
il terzo, cioè il battaglione Debica, in Piemonte, in un'area molto difficile,<br />
la \faI d'Ossola.<br />
L'operazione programmata in Lombardia - oltre alla « ripul<strong>it</strong>ura»<br />
della \falsassina, cui prendono parte reparti delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> assieme al<br />
Battaglione allievi ufficiali della CNR: 1'11 ottobre è morto in uno scontro<br />
il legionario Mario Fabbris - riguarda il rastrellamento delle zone Monte<br />
Sicolo-\falle di Fonteno-Zona di Fonteno, tra il lago di Iseo e quello di<br />
Endine, nel Bergamasco. L'ordine segreto 19 diramato il 27 ottobre da Enzo<br />
Celebrano, che si trova all'Albergo S. Antonio di Lovere assieme al suo<br />
aiutante maggiore, cap<strong>it</strong>ano Scavo, informa che invece, un gruppo di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> provenienti dalle<br />
basi di Rivoli Torinese e di Oulx si spinge fin sul crinale del Rocciame<br />
Ione, affiancato da reparti della Guardia N azionale Repubblicana. I volontari<br />
salgono da Mompantero a Monte Pampalù e al rifugio La Riposa, a<br />
quota 2205, e mettono in azione batterie di mortai da 81 per stanare da<br />
quelle gole i partigiani che probabilmente vi si sono rifugiati per sfuggire<br />
al rastrellamento. L'azione è coordinata dal comando germanico: dall'altra<br />
parte del crinale, avendo come base il rifugio sopra il lago di Malciaussià,<br />
775
'\ R ' I e La sparatoria<br />
1853 altri reparti sparano contro I OCClame ()~ ,<br />
a quota ,~ , , fuoco d'arliglieri a tra fantasmI. ,<br />
dura alcuni gIOrni, ma e un " , t"' ne condotte dai tedeschi e<br />
Il bilancio di tutte le operazl~~1 a nllp~~ Igla d' ottobre viene comunidai<br />
reparti fascisti ad essi collegati m tlJllO I mese )<br />
cato da Kesselring il 2 novembre 20 come segue:<br />
l , O~ERAZIN I ,S U Li\~Gi\ :C:~~ resi uauro capi partigiani , un cO,rnmis<br />
PerdIte nemIche, morll 1539 ( ,p) q " ' ' 1248 (sei dlsertOfl tede-<br />
, , I 110 <strong>it</strong>aliano ' pnglOnlen . ,<br />
ario pol<strong>it</strong>ico, un co on~ e "" )' so peUi panigiani cattura LI<br />
schi due ufficiali inglesI , un capo pal Ug l ~ ~O " 'l;bel'al'I' 3 ufficiali tede-<br />
> , r I 2012' pnglOnlen I '<br />
1973; inviati ai campi (I avoro " d una compagnia peciale, un<br />
schi 158 soldati tedeschi , 76 appanenentl a, 'l''<br />
> , T' I Il C R 7 soldati ausi lan,<br />
cap<strong>it</strong>ano <strong>it</strong>a liano 42 mi ILI ( e a , ' . "l cap<strong>it</strong>ano Kne<strong>it</strong>el e il te-<br />
PCI'd<strong>it</strong>e nOJ'lre: a) tedeschi : morll, ~O (com~resl~artel e il tenente colonnelnente<br />
Koller); fer<strong>it</strong>i 183 (compl~e~ 1 Il m agglr)~ dispersi 4, b) <strong>it</strong>aliani: morti<br />
lo Kuenzel dell'N,S,K.K., serVIZIO traspor I ,<br />
33; fer<strong>it</strong>i 186; dispersi 28,<br />
) R ZlONl 'U PI CC LA , CALA , 01 (<br />
2, 01 E A , " ' ' 868. sospetti catturatl 11 coml'ord<strong>it</strong>e<br />
nemiche: morti 531; pr,l g lonl ~ r)1 f ~ l' di' sospetti 3' giovani delle<br />
, , 13 disertOri ' amlg le ,<br />
presi un capO paruglano, e I 1097' i~viati ai campi di lavoro 907; hanno<br />
classi 191 4-1927 soggetll a eva ><br />
disertato 3, " 53' f '( 116' dispersi 4, b) <strong>it</strong>aliani: morti<br />
Perd<strong>it</strong>e nostre: a) tedeschi: mortl, ' en I ,<br />
, . 5 d' ' 7' hanno disertato 68, ,<br />
53; rentl 15 ; Ispersl , ( , comando generale), tre deposl-<br />
, '51 'r 'd' bande tra CUI un<br />
Dlstruttl 2 n ugl I , ' d' 'r ' (un autobus, nove autocarti<br />
di munizioni, quatlro depOSIti I n ormmen l,<br />
ri, 12 veicoli blindati, un'ambulanza»,<br />
n 'sono i volontari <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliani - hanno pro<br />
I tedeschi - e nell~ loro I e CI m'l il fenomeno ribellistico alle spalle<br />
{lotto il loro massimo . sforzo, , c I america ni non è stato sradicato, andell'eserc<strong>it</strong>o<br />
che si balle contro gli ~ ndg o , l naz'lsti perciò affrettano per<br />
, fferlO gl'O<strong>SS</strong>I anni, ) •<br />
zi sembra non avei so " d ' e arti clall mostrine rosse, Il Batql.lanto<br />
è possibile la pJ'e p a raz lO~ ~ i~IRr , p dcll Un<strong>it</strong>à Armate ltaliane<br />
d \l'Un<strong>it</strong>a ( I Iserva<br />
taglione AddestramentO ~ d" di hilomctri a sud di Iseo, nel<br />
dell • che si trova a Sa l a ~ o, 1I~~ b l ee:~~e n s ifi ca «le eserc<strong>it</strong>azioni a fuoco<br />
Brestiano ( FeldtJ(),rlnum me, ~~5 ), ' d 81 c con milragliatrici »,<br />
, l' ' fUCIli con mortai a<br />
reale con mltrag latofl e , R . I ... 'Iati dirama avvisi 2 1 alla<br />
, ' conda tenente aou IV. ,<br />
L'aiutante maggIOre IO se 9' b L ZOl1e interessate sono quelle di<br />
, 'l 9 'l 22 e il 2 otto re:,<br />
popolaZIOne I ,I Mura a e Canarana, Contemporanea-<br />
Monte Valenzano, M onte De!ma, g<br />
776<br />
['<br />
,I<br />
!<br />
I<br />
I<br />
mente diyenta martellante la propaganda per nuovi arruolamenti nella zo- '<br />
na, e qualcuno, allettato anche dai sussidi che in tal caso vengono concessi<br />
ai familiari dal Filrsorgeoffiz ier der Waffen -<strong>SS</strong> Italien che ha ufficio e cassa<br />
a Verona, in Lungadige Campagnola 2, accetta, come i due bresciani<br />
Salvatore De Marco e Nunzio Antignani, che vengono assegnati proprio al<br />
battaglione di Sai ano, I loro gen<strong>it</strong>ori riceveranno un "aiuto" di mille lire al<br />
mese,<br />
Il Battaglione Addestramento si è sistemato nel convento dei Francescani<br />
del Calvario che si trova in cima ad un colle e appartiene all'Ordine dei<br />
Frati Minori. Ha occupato l'edificio senza chiedere alcun permesso, con un<br />
semplice ordine scr<strong>it</strong>to e firmato da un ufficiale della Verwaltung (amministrazione)<br />
tedesca e lasciando alcuni locali ai religiosi che continuano ad<br />
osservare la regola del silenzio e della preghiera come se si trovassero in<br />
qualche eremo del deserto, « Questa mattina», scrive con l'enfasi di un reduce<br />
dal fronte il maresciallo umbro Franco Merli su "Avanguardia",<br />
«quando la campanella ha suonato, il convento era già sveglio, vivo di voci,<br />
di canti, di ordini gridati a voce alta dai capisquadra che volevano far presto<br />
e radunare gli uomini, perché c'era da lavorare, come ogni giorno, Poi,<br />
dinanzi al convento che incominciava a delim<strong>it</strong>arsi nella prima luce, sono<br />
scappati fuori, infreddol<strong>it</strong>i e incappucciati, i pezzi da 47 , i mortai da 81 , i<br />
m<strong>it</strong>ragliatori, e gli uomini hanno fatto un bel presentat'arm con le canne<br />
dei m<strong>it</strong>ra opache nell'aria umida,<br />
Il battaglione <strong>SS</strong> in addestramento è al convento con i frati: quattrocento<br />
uomini circa, con quattro frati che si sono r<strong>it</strong>irati nell'ala estrema della<br />
loro casa secolare, e ogni tanto aprono uno spiraglio della cella perché<br />
giungano fino a loro i canti della giovinezza d'Italia fedele e forte che svegliano<br />
le vecchie mura, i corridoi immensi, i libroni di pergamena, il graride<br />
crocifisso che guar:da nell'ombra »,<br />
Si tratta di eserc<strong>it</strong>azioni di tiro, ma il maresciallo umbro delle Waffen<br />
<strong>SS</strong> che manda il suo articolo a Milano, alla redazione del giornale dei volontari,<br />
le trasfigura in azioni di guerra, «C'è lo schianto secco del 47, agile<br />
come una bel vetta sanguinaria: una salva di batteria e poi via, sulle ruote<br />
leggere, con i serventi curvi sulle code, Cinque secondi, e le bocche da fuoco<br />
sono ancora drizzate dietro un cespuglio, le culatte ingoiano le granate, gli<br />
otturatori si chiudono rapidi, Un ordine: sul nuovo obbiettivo si aprono i<br />
coni di fuoco delle esplosioni, I mortai da 81 sono invisibili: si sono nascosti<br />
in una cunetta profonda e punteggiano le raffiche delle Breda e dei m<strong>it</strong>ragliatori<br />
con colpi cupi, f<strong>it</strong>ti , r<strong>it</strong>mati irregolarmente nella sinfonia di fuoco<br />
che ha rotto il silenzio infin<strong>it</strong>o della mattinata grigia »,<br />
« Questa sera », conclude infine concedendosi all'estro poetico, «il battaglione<br />
nelle camerate vaste, sotto le volte potenti, prima che il sonno chiuda<br />
la giornata laboriosa, ascolterà la fisarmonica di Toni, che porterà, a chi ha<br />
sete di sogno, ricordi perduti di visi di donne innamorate, sorrisi e canti di<br />
777
imbi, voci care lontane, calore di fiamme di focolare, dove è dolce sedersi<br />
la sera vicino ai capelli bianchi della mamma. I legionari canteranno piano<br />
le vecchie canzoni dei papà alla guerra, mentre un frate, curvo, bianco,<br />
sentirà rinverdire il suo vecchio cuore nella cella fredda e alzerà la mano<br />
tremante a benedire i giovani uomini d'Italia che sanno cantare e morire.<br />
Poi, quando la fisarmonica tacerà e il sonno avrà spento i canti, la campanella<br />
del convento dirà l'Ave Maria alle prime stelle» .<br />
I numeri dei reggimenti e "Radiofante"<br />
Non c'è mai, come si può rilevare, in quel periodico per i volontari delle <strong>SS</strong><br />
naziste, un aggancio alla realtà della v<strong>it</strong>a comune, un linguaggio semplice e<br />
magari addolorato per ciò che sta accadendo nel Paese, la cronaca da una<br />
c<strong>it</strong>tà, una discussione franca sulle battaglie immani in corso sul continente.<br />
Gli articoli sono asettici, senza morti e senza fer<strong>it</strong>i, senza riferimenti a local<strong>it</strong>à,<br />
uomini , fronti, carri armati, cannoni, assedi, avanzate o arretramenti,<br />
sole o pioggia, neve o vento, ed inoltre ambigui, con un oscillare malizioso<br />
tra il rispetto al nome di Mussolini e l'odio o il disprezzo per le un<strong>it</strong>à<br />
armate di tutti i tipi che il suo governo ha messo su in qualche modo. La<br />
regia dello Schrijtle<strong>it</strong>er dottor Schramm, funzionario delle <strong>SS</strong>, è attenta a<br />
non permettere alcuna divagazione, secondo le norme impart<strong>it</strong>e dal comando<br />
di Berlino che regola la pubblicazione dei settimanali per le <strong>Le</strong>gioni dei<br />
volontari stranieri in Francia, in Olanda, in Danimarca, nei Balcani, in<br />
Polonia, in Norvegia e in tutti gli altri Paesi, Italia compresa, che hanno<br />
dato un contingente non indifferente di Freiwilligen ai centri di arruolamento.<br />
In questa concezione dell'inquadramento dei collaboratori venuti dai<br />
terr<strong>it</strong>ori occupati l'<strong>SS</strong>-FiihrungshauPlaml di Berlino-Wilmersdorf, implacabile<br />
come le ruote di una locomotiva in corsa, dirama una disposizione<br />
che riguarda le nuove un<strong>it</strong>à dei volontari non germanici delle <strong>SS</strong>. È una disposizione<br />
burocratica, ma raggiunge i comandi <strong>it</strong>aliani proprio durante i<br />
rastrellamenti nel Bresciano, in Piemonte e nell'Ampezzano. È 1'11 ottobre<br />
1944 e le avanguardie alleate stanno per arrivare alle porte di Lucca e di<br />
Cesena, piove e l'autunno si preannuncia gravido di eventi.<br />
« <strong>Le</strong> brigate dei volontari", dice con pedante precisione la nota di Himmler,<br />
« non devono avere il numero come le divisioni, ma portare i seguenti<br />
numeri arabi: il 54 per la <strong>SS</strong>-Freiw.Panz.Cren.Brig. Nederland [gli olandesI,<br />
N .d.R .], il 57 per la Franz.Brigade der <strong>SS</strong> (i francesi, N.d.R.), il 58<br />
per la Wa[fen-Ceb.Brig.der <strong>SS</strong> (ilalien ische Nr. 7). Il numero nOn deve<br />
essere portato né sulle mostrine né sulle spalline».<br />
La 59' Brigata delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si compone da quel momento 22 di tre<br />
reggimenti:<br />
778<br />
- il WaJjen-Gren.Rgt. der <strong>SS</strong> 87 (<strong>it</strong>alienisches Nr. 7) composto dallo<br />
Stab (Stato Maggiore) numero di posta mil<strong>it</strong>are (Feldpost) 87670, dal<br />
LBtI. (83857), dal ILBt!. (83857) e dal III.Bt!. (87456);<br />
- il WaJjen-Gren.Rgt. der <strong>SS</strong> 82 (<strong>it</strong>alienisches Nr. 2) composto dallo<br />
Stab (Feldpost Nr. 86922), dal LBtl. (87 984), dal II.Bt!. (83 767) e dal<br />
IILBt!. (82 354) ;<br />
- il WaJjen-Art.Rgt. der <strong>SS</strong> 59 (<strong>it</strong>al.Art.Rgt.Nr. 7) composto dallo Stab<br />
(Feldpost Nr. 80203), dalla LAbl. (87 568) e dalla II.Abl. (80465);<br />
Fanno inoltre parte della Brigata:<br />
un OJjiziers-Bataillon (Feldpost Nr. 86550);<br />
- una Panzerjager-Abteilung [sezione cacciatori di carro, N.d.R.] (87<br />
772);<br />
- un WaJjen-<strong>SS</strong>-Fiisilier-Bataillon 29 [battaglione fucilieri, N.d.R.] (5 7<br />
239);<br />
- una Waffen-<strong>SS</strong>-Pionier-Kompanie [compagnia gemen, N .d.R .] (59<br />
436);<br />
- una WaJjen -<strong>SS</strong>-Nachrichten-Kompanie [compagnia collegamenti,<br />
N.d.R.] (58 260);<br />
un Ersatz-Balaillon [battaglione di nserva, N.d.R.] (85 373)<br />
La Brigata diventa, almeno sulla carta, un'un<strong>it</strong>à destinata - se gli avvenimenti<br />
bellici lo permetteranno - ad assumere una propria precisa fisionomia<br />
nelle prospettive di un impiego al fronte. Ora al periodico preparato<br />
e stampato a Milano si è aggiunta anche la propaganda alla radio.<br />
"Radiofante", guidata da abili registi <strong>it</strong>aliani, che trasmette da un palazzo<br />
di via Rovani e, agganciata all'em<strong>it</strong>tente tedesca Soldatensender, raggiunge<br />
le un<strong>it</strong>à su tutti i fronti, dedica due trasmissioni alla settimana ai <strong>Le</strong>gionari<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>: il martedì alle 12,15 e il sabato alle 18,30. Milano diventa<br />
così il perno dell'azione psicologica di indottrinamento che si basa, oltreché<br />
sulla pol<strong>it</strong>ica, anche sulla satira e sulla musica leggera. Vi partecipano,<br />
oltre ai soldati stessi, attori noti e altri che lo diventeranno poi, a guerra fin<strong>it</strong>a,<br />
comiCI, registi, attori d'avanspettacolo, autori di riviste che alla fine<br />
della guerra passeranno senza battere ciglio dall'altra parte, e vi faranno<br />
779
fortuna, propagandisti, collaboratori. Il mondo teatrale dell'Italia del Nord<br />
dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si è trovato un nuovo centro propulsore<br />
nel capoluogo lombardo, e il complesso artistico delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> primeggia<br />
con i suoi spettacoli musicali e con le riviste che mette in piedi per<br />
tenere allo il morale dei volontari: diventa addir<strong>it</strong>tura una pedana di lancio<br />
per gente che poi farà carriera a guerra fin<strong>it</strong>a, anche se chi ha vinto è il<br />
"nemico". È una campagna sottile, ma chiara: l'obiettivo è l'estirpazione<br />
dal carattere molle del soldato <strong>it</strong>aliano, come un dente cariato dalle gengive,<br />
di ogni sottofondo med<strong>it</strong>erraneo e l'inserimento, al suo posto, del concetto<br />
naturale della spietatezza germanica.<br />
«N ella evoluzione naturale e logica della storia degli uomini ", scrive su<br />
"Avanguardia" un redattore che si firma " Il camerata <strong>SS</strong>", "ad un certo<br />
punto della v<strong>it</strong>a siamo arrivati alla fase in cui ogni carattere servile è svan<strong>it</strong>o,<br />
in cui non ci sono né servi né padroni, né arruolatori né soldati [ ... ]<br />
Chi sentiva la differenza e non capiva il cameratismo se n'é andato, qualche<br />
altro ogni tanto se ne va: meglio. Non diciamo: meglio pochi ma buoni,<br />
perché siamo tutt'altro che pochini e tutt'altro che buoni. Ci piace invece<br />
dire: tutti camerati .<br />
Questa legge di cameratismo che è, con la fedeltà incondizionata, il carattere<br />
principale dell'Ordine <strong>SS</strong>, vale per tutti quegli uomini che, nei diversi<br />
Paesi d'Europa, senza rinunziare alla loro Patria, si sono inquadrati<br />
nelle nostre file. Oggi io posso uscire dai confini [ ... ] e sentirmi camerata<br />
di tanti altri giovani che vestono una divisa come la mia, che portano come<br />
me sul petto le stesse mostrine nere, che portano come me sul berretto la<br />
testa di morto a simboleggiare la fedeltà, che guardano come me con occhio<br />
sicuro e fiero all'Europa di domani. Questo senza che in alcun modo si affievolisca,<br />
si restringa o si castri il concetto e l'idea della Patria. Senza Patria,<br />
infatti, non è v<strong>it</strong>a che valga. Senza Patria non è fede che regga. Senza<br />
Patria nulla vi è che conti ".<br />
E poi fornisce tre «imperativi dell'ora" 23:<br />
"FARE rigorosamente il proprio dovere di <strong>it</strong>aliano ed esigerlo dagli altri<br />
con altrettanto vigore;<br />
ZITTIRE il mormoratore. Vale più un ceffone dato a un disfattista alla<br />
presenza di dieci persone che un bel discorso alla presenza di cento;<br />
RICORDARE che la propaganda nemica è fondata principalmente sui<br />
gonzi che credono alle frottole e le diffondono ".<br />
È un ~omento di rilancio della campagna propagandistica. I vari centri<br />
di arruolamento ricevono manifestini color arancione stampati in Lombardia<br />
che provvedono a diffondere negli ambienti più disparati. Quello distribu<strong>it</strong>o<br />
dall'ufficio di Brescia, che si trova in corso Zanardelli 36, dice:<br />
« La <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana attende i giovani che, oltre a volere la Patria libera,<br />
grande ed onorata, sentano il dovere assoluto di essere solidali fino alla<br />
v<strong>it</strong>toria e, se occorre, fino alla morte coi valorosi alleati germanici ". C'è<br />
180<br />
una S sul manifesto, con le mostrine nere, il m<strong>it</strong>ra a tracolla e un pugnale<br />
neUa mano destra pronto a sferrare un colpo. «L'avvenire e il bene<br />
d Il I r d ' ssere<br />
e . la la e eli E uropa", è scr<strong>it</strong>to di fi anco alla figura del volontario con<br />
la l ~sta da morto, «s~no ne.l le mani dei soldati <strong>it</strong>aliani! il vostro posto è nelle<br />
fil e del la <strong>SS</strong>: eserellO della Nuova E uropa" 24.<br />
Guerra psicologica con fran cobolli e sigarette truccate<br />
Anche Das Schwarze Korps, l'organo delle <strong>SS</strong> che arriva da Berlino e viene<br />
distribu<strong>it</strong>o agli ufficiali delle un<strong>it</strong>à ed a tutti coloro che leggono il tedes<br />
~o o possono, traducendolo ai camerati, fare opera di propaganda ra _<br />
gIUnge nel suo linguaggio i vertici del fanatismo. In Germania dove ~i fi~ta<br />
più da vicino la possibil<strong>it</strong>à di una catastrofe, è stato già cos;<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il mov<br />
~mento dei " lupi mannari" (la Werwo lJ) ricorrendo ai vecchi ed ai ragaz<br />
ZI. Lodando questa iniziativa, il giornale delle <strong>SS</strong> del 26 ottobre 1944 distribu<strong>it</strong>o<br />
anche in Italia int<strong>it</strong>ola il suo articolo di fondo: Wir trotzen der<br />
H olle! n.oi sfidiamo l'inferno! Poi, incorniciando le frasi in neretto, aggiunge<br />
~n ~I~r~me~t~ ch~ per la sua durezza e il suo spietato rigore chiarisce<br />
agh uffICIalI CUI e affidata la cura della Brigata <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana che il momento<br />
bellico e pol<strong>it</strong>ico prelude ad una svolta: ora tutto è affidato su tutti i fronti<br />
alla disciplina e alla decisione fanatica. ' ,<br />
Wir schworen .. ., noi giuriamo, s'int<strong>it</strong>ola questo «messaggio" ai reparti<br />
e precisa tra l'altro:<br />
'<br />
1. Noi giuriamo che saremo fedeli come i nostri padri, fed eli al Filhrer<br />
che l'Onnipotente ci ha inviato, fedeli all'Impero che dopo secoli ha riun<strong>it</strong>~<br />
tutte le stirpi tedesche e che, come una volta, è e sarà la Potenza d'ordine<br />
de~ c~ntinente europeo, fedeli alla Nazione, e quindi a noi stessi, perché<br />
nOI dIfenderemo e custodiremo ciò che è di più prezioso, la v<strong>it</strong>a eterna del<br />
popolo tedesco germanico, le sue donne, i suoi bambini, e quindi il suo sangue,<br />
che tanto di nobile ha creato e preparato per l'uman<strong>it</strong>à.<br />
Wir schworen, dass wir so wie die Vater treu sein wollen. Treu dem<br />
Fuhrer. den de7· H errgotl uns gesandt, treu dem R eich, das alle dculschen<br />
Uimme nach ! ahdlUnderlen geeinl und das wie ehedem die Ordnung.rmach~<br />
des eU1"01)(i'lSchen Kontillents ist und sein wird, treu dem VoLk und d(1-<br />
mll U1fS selbst, we<strong>it</strong> wir dar Koslbarste, des deutschen germanischen Volkes<br />
ewiges <strong>Le</strong>ben, seine Frauen eine Kinder und da m<strong>it</strong> sein Blut, das sa uze!<br />
Edles ftJr dia lYJenschhe<strong>it</strong> geschaffen und geschopft hat, verteidigen und bewahren<br />
werden.<br />
2. Noi promettiamo di essere fedeli a tutti gli ordini che il Filhrer e i nostri<br />
superiori ci daranno. Fedeltà, Disciplina e Coraggio sono le fondamen-<br />
18 1
ta degli Stati e degli Imperi. Quando gli uomini hanno in cuore queste virtù,<br />
anche la più piccola schiera diventa insuperabilmente forte.<br />
Wir ge/nben, da.l!i wir gehorsam !iein werden allen Bejehlen, die der<br />
F'iihre1" und lI1l.1'ere Vorge.l'etzten uns geben . Treue, CehO'rsam tmd Tapjerke<strong>it</strong><br />
begl'i1nden (ùe Staaten und R eiche. Wenn M (m chen tJon diesen Eigen.l'cha(ten<br />
erjiiflt .l'ind, !iO wird durch sie auch das kleinste Haujlein<br />
unilberwindlich !<strong>it</strong>ark 25.<br />
Menlre si diffondono questi «messaggi", Himmler forma con un<strong>it</strong>à<br />
della divisione Brandenburg alcuni corpi. speciali che dovranno operare nei<br />
punti più delicati del fronte 26. Si tratta di «gruppi d'impiego pun<strong>it</strong>ivi»<br />
composli da elementi <strong>SS</strong> fidatissimi, pronti a piombare dove sia r<strong>it</strong>enuto<br />
necessario ed a far piazza pul<strong>it</strong>a tra indecisi o resistenti. I corpi speciali<br />
sono elle. Uno riguarda I Italia (lo l7'elfkol'pseinsalzg l'uppe ltalien), gli<br />
altri il Belgio, la Croazia la Romania, la lovacchia e il l3alUco più un<br />
nucleo cae ialori Uagduerbiinde) a disposizione di korzeny.<br />
Ci sono movim nti in cor o ( tra po o riguarderanno anche i volontari<br />
<strong>it</strong>aliani), tutti i campi d'aviazione dell'Alto Milanese, eccetto quello di Venegono,<br />
sono stati minati e resi inutilizzabili per impedire un eventuale<br />
sbarco aereo. La linea ferroviaria del Brennero continua a funzionare nonostante<br />
gli intensi bombardamenti, ui laghi vengono requis<strong>it</strong>i motoscafi e<br />
barche e portati verso la zona ciel Po, dove SCI.'vono per il traghetto di materiali<br />
e truppe. Si nota un nOlevole trasi OrtO cii materiale bellico (munizioni<br />
e cannoni da campo e piccolo calibro) nel Veneto, dove si prepara una nuova<br />
linea di difesa.<br />
La centrale /.ESI (/.entraleinkaufxtelle Italien) con sede a Como ed a<br />
Milano ha ricevuto l'ordine di acquistare merce a qualunque prezzo e di<br />
immagazzinarla. I tedeschi mettono in attuazione il piano di sfollamento<br />
delle industrie, inviando una parte dei macchinari verso la Germania e il<br />
resto nel Veneto e nell'Alto Adige: la Fiat ha un reparto motori nelle gallerie<br />
della Gardesana occidentale presso Riva di Trento. Tutti gli uffici germanici<br />
dispongono di una succursale alternativa nel Veneto o in Alto Adige<br />
e vi hanno già sfollato i mobili e gli incartamenti importanti: è deciso,<br />
però, che fino all'ultimo rimarranno sul posto. A Milano e provincia vengono<br />
requis<strong>it</strong>e tutte le biciclette per inviarle oltre il Brennero 27 .<br />
Psi ologicamcnle sono attimi molto importami, e gli anglo-ameriè:ani li<br />
utilizzano calenanclo una "guerra dei nervi" del lullO particolare, con matel'ial<br />
di p!'Opa ancia he viene lancialO e arfidato ai partigiani afrinché lo<br />
dirfondano ovunque si trovino un<strong>it</strong>à nazi l . Nei punti più diver i, al fronte,<br />
nelle c<strong>it</strong>tà, nei paesi, i old ati della Wehnnacht e quelli delle <strong>SS</strong> trovano<br />
bolleuini ciclostilati di un edic'nl " 'l'onte interno gcrmani o per la pace"<br />
francobolli con le Cigur abbinale del duc e dcI FGhrcr e, al posto della<br />
782<br />
scr<strong>it</strong>ta «Due popoli, una guerra», la frase « Una sola guerra, una sola sconf<strong>it</strong>ta»<br />
oppure jetzt kommt die Stunde, adesso arriva l'ora.<br />
Vi sono anche pacchetti di cartine da sigarette che, dopo sei foglietti regolari,<br />
ne hanno un settimo in cui, ad esempio, sta scr<strong>it</strong>to: Sind Sie Berliner,<br />
<strong>Le</strong>i è di Berlino Allora ti avvisiamo che la zona compresa fra questa<br />
e quest'altra via è tutta distrutta. Deponi le armi e chiedi la pace. Lo stesso<br />
viene ripetuto per Colonia, Francoforte e altre c<strong>it</strong>tà.<br />
Ci sono anche circolari «segretissime" indirizzate al « Corpo degli ufficiali»<br />
con disposizioni per il «prossimo r<strong>it</strong>iro dall'Italia ». E poi lasciapassare<br />
in tre lingue per consegnarsi agli alleati oppure ai partigiani, con la<br />
garanzia dell'avvio ad appo <strong>it</strong>i campi speciali ave, consegnando un buono<br />
allcgato, si può averc «un bagno caldo, 300 gr di cioccolata, due paia di<br />
calze cii la na, sei fazzoletti , una maglia di lana, 500 gr di zucchero, ecc. ».<br />
Blocchetti con quesli buoni vengono fatti trovare persino nelle tasche delle<br />
giacche dei oldati o lungo la strada che devono percorrere per rientrare ai<br />
reparti, assieme a «giornali mil<strong>it</strong>ari » preparati da speciali redazioni. 1\<br />
materiale viene distribu<strong>it</strong>o in particolare a Novara ed a Milano, e in quest'ultima<br />
c<strong>it</strong>tà in una mensa di cinquecento posti ricavata in un ex-teatro<br />
in via Meravigli 28.<br />
È uno stillicidio continuo, che si unisce agli atti di sabotaggio, come<br />
quello che nella notte tra il 7 e 1'8 ottobre ha fatto saltare e deragliare nel<br />
Vercellese una tradotta tedesca tra Bianzè e Tronzano sulla Milano-Torino.<br />
Il carro munizioni esplode, molti soldati tedeschi muoiono mentre altri<br />
ventiquattro devono essere ricoverati all'ospedale, La locomotiva e sei vagoni<br />
risultano completamente distrutti, la linea ferroviaria resta interrotta per<br />
due giorni. È un momento di tensione acutissima, e proprio allora giunge<br />
per la Brigata dei volontari <strong>it</strong>aliani l'ordine di spostar i ver o il Comasco<br />
dopo aver adottato le più strette misure di sicurezza 29,<br />
Un altro inno: « Teschio bianco in campo nero ... ))<br />
Da qualche tempo, prima di quell'ordine, è arrivato per i maestri delle<br />
bande e per i comandanti dei reparti anche un nuovo inno, quello ufficiale<br />
della <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana. Il testo è di Auro D'Alba, la musica del maestro Francesco<br />
Pellegrini. È un inno ancora più forte del primo, qui l'alleanza delle<br />
Camicie Nere e di quelle brune naziste è proclamata senza mezzi termini,<br />
e al duce non si fa alcun accenno, neanche di passaggio.<br />
La prima strofa dice:<br />
«Con noi torna 1'I talia del l' onore<br />
Con noi torna l'Italia della fede<br />
siamo di quella gente che non cede<br />
un simbolo di morte ci adunò.<br />
1D1
In noi Roma r<strong>it</strong>rova il suo gran cuore,<br />
nel crollo l'<strong>SS</strong> non tremò.»<br />
E il r<strong>it</strong>ornello incalza implacabile e chiaro:<br />
«Teschio bianco in campo nero<br />
fedeltà sino all a morte<br />
piegheremo anche la sorte<br />
con atavica virtù.<br />
Come il monaco guerriero<br />
dei tempi medioevali<br />
servi siam dell'ideale<br />
guerra a ogni altra schiav<strong>it</strong>ù.»<br />
L'inno è quello che è, con questi due ultimi versI di vago sapore pasquale<br />
e certamente po o virili. M a il r<strong>it</strong>ornello de l «teschio bianco» e del<br />
«monaco guerriero » riporta tutti a lla realtà. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong>, nel concetto più volte<br />
ri petu tO a nche Sli " Avanguardia' , an he quelle iraliane, ultime venute nel<br />
grande eserc<strong>it</strong>o europeo di H<strong>it</strong>ler, sono " monaci guerrieri" che svenLolano<br />
la bandiera di una nuova religione: se vinceranno loro, il continente sarà<br />
diverso.<br />
«Medioevali » non fa rima con «ideale ", ma il concetto è chiaro, e in questo<br />
concetto c'è q ualcosa della dottrina nazionalsocialista che si rifà a r<strong>it</strong>i pagani<br />
propugnati da Himmler, ai Castelli dell'Ord'ine leulonico, ad una simbalogia<br />
che non ha alcuna entrata nel mondo medilerraJleo. Chi è nelle <strong>SS</strong><br />
canta, però, così e pensa - anche se nell'intimo non lo vuole - come i camerati<br />
di Berlino. La seconda strofa ha qualche ricordo del linguaggio di<br />
prima dell'8 settembre, ma poi va via liscia sulla pista tedesca, in una retorica<br />
sempre più rombante.<br />
«Dal fi ore nati delle molte v<strong>it</strong>e<br />
sapremo riscattare l'Itala gente<br />
Camicie nere e brune, il continente<br />
risorgerà nel sangue e nel doloro<br />
Con la G ermania "grande" a spalle un<strong>it</strong>e<br />
la marcia riprendiamo del valor.»<br />
Dopo l'agghiacciante r<strong>it</strong>ornello «Teschio bianco in campo nero / fedeltà<br />
sino alla morte ... » la terza e ultima strofa evoca la ribellione dall'oro<br />
giudaico e invoca il continente nuovo retto da un Ordine che ha obiettivi<br />
ben precisi.<br />
«Europa. Insorgi! sulle tue rovine<br />
la Patria fonderemo proletaria<br />
Europa, non sarai più tributaria<br />
dell'oro, ma del popolo fedel.<br />
Giuriamo! <strong>Le</strong> campane mattutine<br />
sciolgan quest'inno di certezza al ciel. »
N ei paesi deLla Brianza<br />
CAPITOLO X<br />
«BRAVI!», DICE VON VIETINGHOFF,<br />
«F A TE BENE I RASTRELLAMENTI»<br />
Agli inizi di dicembre un bollettino d'informazioni del Corpo Volontari<br />
della Libertà informa: «In provincia di Como c'è una divisione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
reduce dai rastrellamenti in Piemonte (Comando a Mariano Comenseispezionata<br />
mercoledì da Graziani). È in apprestamento per partire per il<br />
fronte - i soldati tutti reduci dalla Germania disertano in massa - nel trasferimento<br />
un battaglione di 600 uomini arrivato con 150; si cerca di sost<strong>it</strong>uire<br />
per completare i quadri con elementi più giovani» 1.<br />
L'informazione è precisa soltanto a grandi linee: vi sono state parecchie<br />
diserzioni sì, ma insignificanti nel complesso, e la Brigata dei volontari <strong>SS</strong><br />
(non è ancora né materialmente né formalmente una divisione) ha lasciato<br />
il Piemonte ed a scaglioni si è portata nel Comasco, anticamera di quel<br />
"ridotto della Valtellina" di cui abbiamo parlato in precedenza. Prima di<br />
partire diversi reparti hanno effettuato altri duri rastrellamenti nelle vaÌli<br />
alpine e in pianura, alla caccia di partigiani e di depos<strong>it</strong>i di munizioni.<br />
Il 24 settembre, ad esempio, la seconda compagnia del I Battaglione dei<br />
2 0 Reggimento di fanteria (quella che già nel dicembre 1943 ha operato a<br />
Vinadio, nel Cuneese) fa una puntata a Porte, all'inizio della Val Chisone.<br />
II nucleo è ridotto, e lo guida questa volta il maresciallo Antonio Perat<br />
(nato il 23 maggio 1917) che ha come aiutanti il sergente maggiore Eros<br />
Molinari (22 novembre 1917) e il sergente Fernando Menconi (22 agosto<br />
1913). Cinque giorni dopo lo stesso reparto, ma rinforzato, fa una puntata<br />
ad Airasca, tredici chilometri a est di Pinerolo: è guidato dal sottotenente<br />
Bruno Benedetti (16 marzo 1920) e con lui, come aiutanti, sono il sergente<br />
maggiore Eros Molinari e il sergente Carlo Castiglioni (15 maggio 1915).<br />
L'azione dura due giorni, con blocco del paese, sparatorie e perquisizioni.<br />
AI primo nucleo arriva di rinforzo quello guidato dal maresciallo Perat.<br />
Sono tutti esperti di rastrellamenti, i tedeschi li adoperano volentieri: quello<br />
- se non il fronte - è il settore in cui possono impiegarli con buona sicurezza.<br />
Dopo questa azione, la compagnia (e con essa il battaglione) lascia<br />
il Piemonte e si trasferisce in Lombardia 2.<br />
La compagni a Pionieri (8 um iali, 3 sotlufficiali e 72 legionari) che ha<br />
effettuato rastrellamenti in Val Chisone (P ragelato, 26 aprile 1944), in Val<br />
di Susa (Bussoleno e Susa, 18 giugno-18 luglio), in Val Germanasca (Gl'O<br />
Passct a quota 1320, a Pa set ed a Perrero, 30 luglio-I 7 agosto), in Val di<br />
Lanzo (Losa, Viù, Lanzo, Coassolo, Cantoira, Chialamberto 26 trgosto-1 9<br />
sellcmbre) e in Val di Viù (Viù e Fuci ne, 20 settembre-II ottobre), prima<br />
di spostar i in Brianza, a Vighizzolo di Cantù, dove arriverà il 10 novembre,<br />
opera tutLa una erie di impegnativi rastrellamenti nella zona del Lago<br />
M aggiore (M ergozzo, Candòglia e Albo), all 'inizio della Val d'Antrona<br />
(Villadossola), poi in Val Divedro (Varzo) e in al Antigòrio (Rivasco e<br />
Foppiano) per concludere, durante la marcia di avvicinamento alla Lombardia,<br />
con una «caccia ai band<strong>it</strong>i » nella pianura tra Arona e Novara, a<br />
Ghemme, Borgomanero e Romagnano. L'intero ciclo dura dal 12 ottobre al<br />
7 novembre 3.<br />
La Brigata dalle mostrine rosse (e nere in alcuni reparti) si suddivide<br />
nei vari paesi della Brianza, posti tutti a pochi chilometri l'uno dall'altro.<br />
Vi saranno spostamenti di reparti nel corso dei mesi successivi, ma la dislocazione<br />
delle varie un<strong>it</strong>à rimane in linea generale questa che ora indichiamo:<br />
4<br />
- Alzate Brianza: il comando (Villa Crespi), il quartier generale e la polizia<br />
mil<strong>it</strong>are (Feldgendarmerie);<br />
- Rovellasca: infermeria e scuderia;<br />
- Alpe del Vicerè (a nord di Erba): battaglione Debica;<br />
- Albate: il carcere (una scuola cui sono state murate le finestre) per i<br />
prigionieri catturati dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e il concentramento dei quadrupedi<br />
requis<strong>it</strong>i per la Brigata;<br />
- Asso: comando del Reggimento Artiglieria con una sezione di batterie<br />
dal IO Gruppo di artiglieria;<br />
- Barzanò (villa Della Porta): un reparto di circa 400 uomini, con 25 ufficiali<br />
(in aggiunta a 300 <strong>SS</strong> tedesche);<br />
- Cantù: comando del 10 Reggimento e Battaglione Ufficiali (scuole t.Iementari<br />
di piazza Parini e Collegio delle Sacramentine), agli ordini del tenente<br />
colonnello Tiberio Bedotti;<br />
- Canzo-Asso: una sezione di batterie del 2° Gruppo di artiglieria e una<br />
compagnia di mezzi controcarro, con circa 40 uomini;<br />
- Erba: compagnia san<strong>it</strong>à, compagnia rifornimenti e due colonne di autocarri<br />
(la prima e la seconda) in aggiunta a 80 <strong>SS</strong> tedesche;<br />
- Lurago d'Erba: un reparto del genio (collegamenti) di circa trenta uomini<br />
comandato dal tenente Pesce;<br />
Montorfano: la compagnia collegamenti;<br />
- Missaglia: il battaglione complementi;
- Vighizzolo di Cantù: la compagnia pionieri (nella filanda) e la sezione<br />
musica (in un'altra casermetta); .<br />
- Carimate, Mariano Comense, Bosisio Parini, Casatenova, Inverigo, Oggiono,<br />
Merate e Carate: tre battaglioni, tra cui i reduci di Nettuno e il Btg.<br />
Debica.<br />
- Valmadrera: l'Ispettorato generale del Comando Un<strong>it</strong>à Armate Italiane<br />
delle <strong>SS</strong> (generale di brigata Piero Mannelli), Posta da campo 749. li 12<br />
aprile 1.945 l'Isp Ltorato si trasferirà nella Villa Finazzi di Bergamo, in<br />
viale Italia 30, tel. 2011 , rimanendo immutato il numero deUa Posta da<br />
campo. A Valmadrera ha pure sede la sezione della CNR (gen. V<strong>it</strong>ali) che<br />
cura l'invio nei campi di lavoro in Germania degli <strong>it</strong>aliani reni.tenti o sospetti.<br />
Tutt'intorno vi sono i comandi germanici: a Corno quelli del<br />
Sicherhe<strong>it</strong>sdienst (in uno stabile di via Zevio), la Feldgendannerie (Palazz-O<br />
aibene in piazza ant'Agostino), la PLatzkommandantu1' (la Casa del Fascio,<br />
nella sua parte retrostamc). il Servizio Logistico (Hotel uisse. in<br />
piazza Cavou,'), il RUK (Riislungs- und Kriegsprodulltion) nella Villa<br />
Bianca, e' la formazione speciale <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Malta (maggiore Petrovich); a<br />
<strong>Le</strong>eco un presidio di 280 <strong>SS</strong>; a Villasanta il comando delle S per la provincia<br />
di Como; a Cemobbio (Villa Carrninati) quello per luLla la Lombardia<br />
ag li ordini dell'S -Haupt turmjah1'el' Joseph Voeuerl.<br />
A Cernobbio, lungo tutto il corso del Breggia, un torrente he viene dal<br />
Canton Ticino C, superate Chiasso e Maslianico, si butta ne'I lago di Como,<br />
e per un raggio di due chilometri, stato sistemato lutto il materiale destinato<br />
al fronte germanico in Italia, con relativi uffici. Manovrano questa<br />
massa imponente trecento impiegati civili agli ordini di due generali, tredii<br />
ufficiali e 120 soLlufficiali e solda Li. Fanno parte del gigantesco " magazzino"<br />
della Wehrmacht oltre sessanta automezzi, tra cui ventidue autoblindo,<br />
alcuni pezzi controcarro e, nel parco della villa Erba, depos<strong>it</strong>i di carburante<br />
sorvegliati da guardie con armi automatiche. Altro materiale è stivato<br />
all'interno dello stadio "Sinigaglia" e nei capannoni dell'idroscalo, a Como.<br />
Anche qui la sorveglianza è continua: giorno e notte. .<br />
A Mariano Comense, dove si trovano diverse compagnie di volontari<br />
<strong>it</strong>aliani, il 6 ottobre sono arriva! anche quattrocento <strong>SS</strong> tedesche, le quali<br />
formano l'avanguardia di una divisione che prenderà posizione sulla direttri<br />
e Milano-Corno-<strong>Le</strong>cco per proteggere le s rade che convergono sul lago<br />
di Corno e sull a Valtellina e che dovrebbero permettere l evacuazione di tre<br />
divisioni naziste dal Piemonte e dalla Liguria, nella prima metà di novembre.<br />
Nella zona dei Colli Euganei, sulla direttrice Brescia-Padova, si stanno<br />
intanto preparando punti di resistenza e difese anticarro, obbligando a<br />
lavorare anche i civili. A Como viene fucilato il tenente Wagner che, essen<br />
'do addetto al settore automobilistico, rilasciava permessi a pagamento e requisiva<br />
automobili e autocarri rivendendoli alla borsa nera.<br />
Graziani porta una medaglia d'argento<br />
In questa atmosfera gelida che preannuncia momenti assai difficili il 23<br />
novembre il maresciallo Graziani vis<strong>it</strong>a, quale osp<strong>it</strong>e dell'<strong>SS</strong>-Obergr~Ppen _<br />
jiihrer Karl Wolff, supremo comandante delle <strong>SS</strong> e capo della polizia tedes~a<br />
in Italia nonché Generale Plenipotenziario delle Forze Armate germanIche<br />
nello stesso settore, il secondo Battaglione del 10 Reggimento della<br />
Brigata <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, che è schierato a Mariano Comense assieme a reparti<br />
della DeCIma Mas, mentre invece è assente e non riceverà alcuna decorazione<br />
<strong>it</strong>aliana il Battaglione Debica che pure ha operato a Nettuno e che è<br />
quello di cui i tedeschi si fidano di più. Oltreché su "Avanguardia" l'incontro<br />
è ricordato anche su "Sveglia!", il giornale per i soldati di SalÒ e le<br />
loro famiglie che si stampa a Milano nella tipografia del "Corriere della<br />
Sera" ed è diretto da V<strong>it</strong>torio Curti 5. È un giornale che ha molti collaboratori<br />
tra i giornalisti del Nord e tra coloro che un giorno lo diventeranno, ed<br />
anche inviati e fotografi. La fotocronaca di quell'avvenimento è opera di<br />
due inviati: A. De Palma, corrispondente di guerra delle Waffen-<strong>SS</strong> per<br />
"Avanguardia", e Renzi per "Sveglia!". Il testo per il giornale di Salò è di<br />
M.S., quello per i volontari di Himmler di Alessandro Niccolini, anche lui<br />
corrispondente di guerra delle Waffen-<strong>SS</strong> . Ed è alla p~osa di quest'ultimo<br />
che attingeremo, tutta enfasi e fanatismo.<br />
«Su una volta di indaco», scrive testualmente Niccolini, «in fuga verso<br />
il Sud pennacchi di nubi bianche sfumate di luce bionda, riflessa: m<strong>it</strong>ici cavalieri<br />
invisibili che cavalcano verso il nemico d'Italia e d'Europa a recargli<br />
l'annuncio che suona come novella sfida: il battaglione Vendetta sta per essere<br />
consacrato all'eroismo <strong>it</strong>aliano, una Medaglia d'argento guadagnata<br />
nel segno della <strong>SS</strong> santificherà il sangue dei suoi caduti e le sue indimenticabili<br />
gesta, e con questo crisma di grandezza esso r<strong>it</strong>ornerà, integrato nei<br />
suoi effettivi, al combattimento. <strong>Le</strong> cime bianche delle Prealpi lombarde si<br />
affacciano al di sopra della foschia azzurrina che le vela allo sguardo, con<br />
lo stupore atton<strong>it</strong>o degli iniziati ad un mistero religioso».<br />
La Brigata è disposta in quadrato, ed ha al centro i reduci di Nettuno,<br />
che sono la metà degli effettivi di coloro che sono part<strong>it</strong>i a suo tempo verso<br />
l'area della testa di ponte angloamericana: i morti ammontano a ben 340.<br />
«I legionari amputati, invalidi, mutilati siedono dinanzi al podio in attesa<br />
del r<strong>it</strong>o, sono al posto d'onore come coloro che più hanno mer<strong>it</strong>ato della<br />
Patria [.. .] Sulla strada arriva una colonna di auto da cui balzano ufficiali<br />
della Guardia, fortemente armati: è la scolta del "veglio" gigantesco [cioè<br />
del maresciallo Graziani, N.d.R.]. Eccolo che discende anch'Egli da una<br />
mac~hina e si incammina tra gli scatti di decine di apparecchi fotografici,<br />
segUIto attentamente in ogni suo movimento dai rappresentanti della stampa.<br />
Sembra un Capo di un'epoca favolosa venuto dal suo quartiere ad ispe-
zionare i guetricri radunati nel Campo di Mane cd a portar loro la Gran<br />
Parola ...<br />
La banda delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Suona la Prinz Eugen Marsch, che ricorda<br />
il principe di Savoia che combatté anche in Italia al servizio cleg! i austriaci,<br />
poi Graziani, Wolff e alti ufficial i germanici e <strong>it</strong>aliani passano In rassegna<br />
i reparti e quindi salgono su l podio. Wolff cede il microfono al maresciallo<br />
<strong>it</strong>aliano c il marescia llo dice:<br />
• Urncial i, sollufficia ti e mil<strong>it</strong>ari della I Brigata <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana! il risemalo<br />
a me "onore di presenziare oggi su questo campo a lla consegna della Medaglia<br />
d'argento al V.M . al vostro gagliardetto. Questa alta. ricompensa ~l<br />
valore è si mbolo del sacrificio di quanti caddero su l fronte dI Roma per ([<br />
vendicare, col sangue versato, l'onore e il prestigio d' Italia a fi anco dci camerati<br />
tedesehi. Questo privilegio fu a voi concesso. Per i primi avete ancora<br />
una volta ristabil<strong>it</strong>o col sa ngue il Patto di alleanza e di collaborazione<br />
con la G rande German ia , a fianco della quale ora e sempre noi marecremo<br />
per l'avvenire dei nostri due grandi popoli , legati da vi ncoli che mai più<br />
potranno essere disciolti e col suggello della v<strong>it</strong>toria rinale ehe arriderà certamente<br />
al saeriricio, alla tenacia, alla gi ustizia, perché è un fine di giustizia<br />
suprema per i popoli quello ehe la Germania persegue in questa guerra,<br />
ehe dovrà dare ~lI'asse tl o europeo un aspetto nuovo. ~<br />
Camerati! <strong>Le</strong>ggo la motivazione della medaglia:<br />
" Insieme ad altre avanguardie delle nuove truppe <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sul fronte,<br />
rimase in linea ininterrottamente per oltre due mesi, assolVetldo comp<strong>it</strong>i<br />
particolarmente difficili e mantenendo posizioni fondamental i COntro le<br />
qual i, invano, fino a llo sfondamento del fronte, si accanl il potentissi mo urto<br />
nemico. Due volte menzionato su l Foglio d'ordini ledesco di Corpo d'Armala<br />
premiato con l'autorizzazione a fregiarsi delle mostrine nere delle <strong>SS</strong><br />
germ~niche , ha avuto deoorazioni tedesche e numerose promozioni per mer<strong>it</strong>o<br />
di guerra davanti al nemico. Esempio fulgido di fede e di grande amore<br />
alla Patria, resisteva con inesauribile tenacia e valore all'impari e asperrima<br />
lotta di più giorni, consaCrando con il sanguc del 70 per cento dei suoi<br />
erfeuivi il giuramento, scrivendo una delle più belle pagine di gloria, degne<br />
in tutto delle più alte tradizioni guerriere della vera h a lia. _ Frome di<br />
Nenuno - Roma , 17 marzo-S giugno 1944"."<br />
La banda intona l'Inno a Roma e Graziani appunta sul gagliardetto<br />
dei reduci la mcdaglia d'argento. Graziani grida .. Saluto al Duce! . e quei<br />
soldati - sebbene ormai nazisti - rispondono come una volta "A noi !".<br />
Poi dai reparti si leva il grido di «Fronte, fronte!", cioè la richi esta di es~e <br />
,'e impiegati in linea, e non in operazioni di polizia. ~ chiaro ciò che chie_<br />
dono quei volontari : essere mil<strong>it</strong>ari, e non poliziotti tedesch i contro gli <strong>it</strong>aliani.<br />
Ma il grido si spegne così com'è nato, e non ottiene alcuna risP'Sta.<br />
Wo/rf distribu isce alcune croci di ferro ad <strong>SS</strong> Italiane e tedesche (tra gli uf-<br />
190<br />
ficiali decorati il colonnello Degli Oddi, coma ndante del baltaglione a Net_<br />
tuno, e il cap<strong>it</strong>ano Fischeui, che comandava la scoonda compagnia), saluta<br />
le a ut ~ri~~ ~ si. av~icina al microfono. ~ un generale tedesco che si rivolge a<br />
soldatI gia ua/ram, ma che ora fanno parte delle forJ:e armate germaniche.<br />
Egli sa che non vi sono più Speranze e che è inutile farsi illusioni sull'es<strong>it</strong>o<br />
della guerra. Né una piccola Brigata di <strong>SS</strong> non ancora dci tutto addestrala<br />
all'urto in prima linea ed adeguaiamellle armata può risolvere ciò che è già<br />
irreversibi/mente compromesso.<br />
«La personal<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>are più onorevole d' ltalia..., dice, quindi, COme se<br />
il grido " Fronte, fronte! " non fosse mai stato pronunciato, " ha confer<strong>it</strong>o in<br />
questo momento a lla bandiera di Neuuno la medaglia d'argento. lo vi rin_<br />
grazio, Maresciallo, per il gr.mde onore che fate con qucsto atto alle un<strong>it</strong>à<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e vi prego di voler partecipare il mio grazie anche al Capo dello<br />
Slato <strong>it</strong>aliano, al Duce, contemporancamcnte all'assicurazione che la <strong>SS</strong><br />
<strong>it</strong>aliana parteciperà anehe per l'avvcnire, fedelc, ubbidiente e pronta al sacrificio,<br />
a lla lotta com une fino al/a v<strong>it</strong>toria finale». G raziani rimoma in aut~mobil~<br />
e riparte con la sua scoria, i volomari <strong>SS</strong> rientrano nei loro allog_<br />
glamenll: è Slata Ulla breve parentesi, un fugace Contatto COn un'altra real_<br />
tà, ormai ripudiata.<br />
Per alcuni mesi "Sveglia!" - che esce il mercoledì, il venerdl e la domenica<br />
- Pubblica fOtografie di quei volontari ehe hanno giurato fedeltà a<br />
H<strong>it</strong>ler, poi il silenzio cala su queste truppe, anche se di lingua <strong>it</strong>aliana, che<br />
non fanno parte dell'eserc<strong>it</strong>o repubblicano, ma appanengono totalmente al<br />
blocco germanico. Ed è a questi reparti che il CeTleral-Oberst Slelltlerlre_<br />
tender Oberbe/ehlshaber der Heeresgruppe C, Heinrieh von Vietinghorr, ha<br />
espresso, due settimane prima, il suo a lto riconoscimento per l'impegno<br />
messo nella «caccia ai perfidi partigiani " durante la famosa 5ellimana di<br />
ottobre, di cui abbiamo parlato nel precedente cap<strong>it</strong>olo. «<strong>Le</strong> bande» dice<br />
l'ordine del giorno afriss o in tutte le caserme «hanno avulo notevoli perd<strong>it</strong>e<br />
die BaI/de'I hahen erhehliche Verlusle erliuell. Alten Fahrern und Soldale~<br />
des Heeres, der LuftW
ato ad una futura e prossima v<strong>it</strong>toria, i tedeschi si preparano già al<br />
"dopo".<br />
Clllpilano 5S Martelli Lui.<br />
LA \\ FORMAZIONE<br />
POLITICO - MILITARE<br />
DELLA. NUOVA EUROPA<br />
Pri ioni ori tedeschi c <strong>it</strong>aliani<br />
rroni dI NCllunoAopo un' ~àLta C(I<br />
di cmmmmtm:Fcl:nadcsi nell'aprilt<br />
1944. In primo piano alcuni mil<strong>it</strong>i<br />
del Battaglione Nembo.<br />
fil alto a destra: un manifesto della<br />
<strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana affisso sui muri<br />
di Padova.<br />
(frItti: U.S. Army Audiouùual<br />
Cmter, Wilshinglon; Walteì- MUTI,<br />
Ist<strong>it</strong>uto per la storia drdla R esister/Zii,<br />
Padova)<br />
A sinistra: il frontespizio di un manuale<br />
di indottrinamento ideologico preparato<br />
da un ufficiale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
nell'aprile del 1945.<br />
A destra: due manifesti murali di Boccasile<br />
per inv<strong>it</strong>are i giovani ad arruolarsi<br />
nelle <strong>SS</strong>. (Coll. Coradeschi, Milano)
l" (lIlo; la onsegni\ della Croce di ferro di seconda classe ad un gruppo di superst<strong>it</strong>i<br />
del Battaglion VqnduUa sul fronte di l ttuno. Il primo a sinistra è il sottotenente<br />
Massimo flick di Torino.<br />
III bOJ·.ro: l'S -ObèrgrllP/Je11jahrer Karl Wolff (di spalle con la pistola) consegna<br />
una decorazione a un vOIOntal"io <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano nel corso di una cerimonia a Mariano<br />
Comense nell'autunno '1944. (FOlo; .I/,'cll. Rizzoli; Mondadori Press, Milano)<br />
. . M' no Comense: un reparto <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano<br />
. d Il cenmOnIa a ana . . O V<br />
Altri due momentI e ~. . d h' i agliardetti dei battaglIOnI nore e enpassato<br />
in rivista ~a uffICIalI te esc(~, ~ . ~ h. Rizzoti; Mondadori Press, Mzlano)<br />
della e del 2' Rgl. ItalIano Ss. o o. re
n allo: la consegna della Croce di ferro di seconda classe ad un gruppo di superst<strong>it</strong>i<br />
del Ballaglione VendeU.(J sul fronte di Nettuno. Il primo a sinistra è il sottotenen_<br />
le Massimo Flick di Torino.<br />
l" basso: l '<strong>SS</strong>-()bergn~/)p erifilh l'er Karl Wolff (di spalle con la pistola) consegna<br />
una decorazione a un \lOlontario <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano nel Corso di una cerimonia a Mariano<br />
omense nell'autunno 1944. (Foto: Areh. Rizzati; Mondadori Press, M<strong>it</strong>ano)<br />
. . M' Comense' un reparto <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano<br />
. d Il cenmoma a anano. v:<br />
Altri due mo~entl e ~. . i e i a liardetti dei battaglioni Onore e. en <br />
passato in nVlsta da ~fftc13l1 tedesc(hp, . ~ gh Rizzoti' Mondadori Press, Mztano)<br />
della e del 2' RgL <strong>it</strong>aliano <strong>SS</strong>. 010. re. ,
Ancora a Mariano Comense, la rivista di un battaglione <strong>it</strong>aliano <strong>SS</strong> nelle cui file si<br />
trovano i reduci di Nettuno, passata dall'<strong>SS</strong>-Obergruppenfiihrer Karl Wolff che ha<br />
alla sua destra il maresciallo Graziani.<br />
(Foto: Mondadori Press, Milano)
.a.••• I.JII . II8.~L..<br />
ClJphano 5S Martelli L •• I.<br />
t<br />
l<br />
.<br />
t<br />
i<br />
LA \\ FO RMAZIOHE<br />
POLITICO - MILITARE<br />
DELLA HUOV A EUROPA<br />
A sinistra: il frontespizio di un manuale<br />
di indottrinamento ideologico preparato<br />
da un ufficiale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
nell'aprile del 1945.<br />
Un numero del settimanale dell e <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> dell'ottobre 1944 in cui si esalta il<br />
Reichsfiihrer-<strong>SS</strong> e ministro dell'interno del Reich Himmler, la sua personal<strong>it</strong>à e il suo<br />
pensiero pol<strong>it</strong>ico e mil<strong>it</strong>are.<br />
(Biblioteca comunale Palazzo Sormani, Milano)<br />
A destra: due manifesti murali di Boccasile<br />
per inv<strong>it</strong>are i giovani ad arruolarsi<br />
nelle <strong>SS</strong>. (Coli. Coradeschi, Milano)
ARRUOLAMEnTO<br />
De"e l'OUllloloDtari IllfaliDi<br />
Il tradimento del Settembre impone alla Nazione<br />
un solo dovere:<br />
il combattimento<br />
La gioventù mantovana deve unirsi alle forze vive e<br />
sane della Patria per riprendere la lotta. a fianco del<br />
valoroso alleato germanico.<br />
Ilrroolatevi<br />
nelle ff Italiane<br />
Per vendicare i lutti e le sciagure della Patria. contro la<br />
cinica e brutale malvag<strong>it</strong>à. di un n~mico che non ha<br />
rispetto per la v<strong>it</strong>a dei nostri bimbi e delle nestre donne.<br />
per i tf:lmpli della nostra fede. per le tom be dei nostri morti.<br />
J\rraolatevi<br />
Per vendicare la distrru:iòne d 11e nostre opere d'arte<br />
che hanno testimonia o nei S li la potenza del genio<br />
ltalico e l'immortal<strong>it</strong>a de a ne tra stirpe,<br />
Arroolatevi<br />
SOlo COS1 si ccelel'erànllo i tempi. e la Patria risorger •.<br />
J<br />
, Guido Grilli per l'Azione cat-<br />
In alto: un manifesto preparato al grafiCO roma~~ssa io di propaganda delle <strong>SS</strong><br />
tolica nel 1939 diventa, alle soghe del 1945, un g~Coll, Coradeschi, Milano)<br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
Uno dei primi manifesti delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, comparso a Mantova dopo l'armistizio dell'8<br />
settembre 1943,<br />
(Coll, Coradeschi, Mzlano)<br />
, 'd'ff' dalle <strong>SS</strong> sia nei ltiger sia nelle c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>a-<br />
In basso: uno dei primi manifesti Il l f U~l 'ani naziste,(ColI, Cm'adeschi, Milano)<br />
liane per inv<strong>it</strong>are ad arruolarsI ne e 01 mazl
..<br />
... ...,...._<br />
....-<br />
._10_,..._'<br />
.~--_.<br />
. ~ " '. J. ~,, ___<br />
• ••••• a •••••• •• • ••••• ••<br />
LA LEGIONE ~ ITALIANA<br />
An'ENDE I Gl{)VANI OHE, OLTRE VOLERI: LA PA.·<br />
'l'BlA LIBERA, GRANDE ED ONORATA, SENTANO IL<br />
DOVERE A<strong>SS</strong>OLUTO DI E<strong>SS</strong>ERE SOLIDALI FINO<br />
ALLA. VITTORIA E, SE OOOORBI:, FINO ALLA<br />
MORTE 001 VALOROSI ALLEATI GI:RMABIOL<br />
• a •• ••<br />
QUESTI SONO I SIMlOlI CONIQUAU<br />
CONTRO UN NEMICO POTENTI<strong>SS</strong>IMO.<br />
SI BAnONO GLI EROI DELLA •<br />
JR!~!~~~'lL<br />
LEO/ONE ITALIIINA 77<br />
UFPlCI<br />
D'ARRUOLlUUNTO<br />
MILANO<br />
VIA TOIDUSO GRO<strong>SS</strong>I, 1 • DL. 88-426<br />
VIA. PIBTBO IlLUSTRI, B . ,.EL. 00·141<br />
••••••••••••• L<br />
In alto: un manifesto per l'arruolamento stampato a<br />
Milano. In basso: un prospetto della paga che spettava<br />
ai volontari.<br />
(Coll. Coradeschi, Milano)<br />
-<br />
o ... A D o<br />
~~ Imll<br />
Soldato . , . . 'O ••••• 'O •<br />
·. Lire 600 900 37!i<br />
LEGIONE ·.S- ITALIANA<br />
Caporale ....... .... 7110 IO~ 450<br />
Cap. Magg . ••.. . .. •• . ·. " 7110 1090 450<br />
n. I anno di servizio<br />
810 liSO 450<br />
" "<br />
" 890 la'1Q 4110<br />
n. 2 anni ..<br />
Sergente " " ............. " " 10110 1480 525<br />
n. 2 anni di servizio "<br />
525<br />
"<br />
" 12~ 1 :730<br />
Sergente Maggiore ....... "<br />
J280 1810 564<br />
Inoltre per ogni figlio fino a 16 anni compiuti<br />
viene concesso un supplemento di Ure 180 mensili.<br />
~~--.. .. -t."<br />
Co le al1 8.d.,a<br />
~ ----~~--..<br />
Il<br />
--~------..-------- ~<br />
pa,sagglo<br />
cJaudeBfI () degli ebrei fii Sd,z<br />
.ura· Jl or crlsflaRo o aNldlà<br />
polfflca1- .(;a ca"pella del cappuccfnfluogo<br />
di riunione di<br />
giudei polacchi di fede mosa'ea<br />
~a cenlrale dlrem.,a d. 'uHo<br />
Il mommelll9 a MllanQ<br />
1IIII'IIIeni 81nlll<br />
l''' T!'IA<br />
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In aLto: la lista dei ricoverati in un<br />
ospedale di guerra tedesco. I fer<strong>it</strong>i<br />
appartengono alla compagnia <strong>SS</strong><br />
liuropa e rappresentano tutte le<br />
nazioni che hanno dato volontari<br />
ai gruppi col teschio d'argento.<br />
In basso: il fer<strong>it</strong>o, il cui nome compare<br />
nella lista, è l'<strong>it</strong>aliano Girotta,<br />
appartenente a un gruppo d'assalto<br />
<strong>SS</strong> di una divisione corazzata<br />
(non attiva sul fronte <strong>it</strong>aliano). La<br />
crocerossina accanto al ferilO è <strong>it</strong>aliana.<br />
(Foto: ULlslein, BerLino)<br />
NeLla pagina fianco: due momenti<br />
di un'eserc<strong>it</strong>azione di un reparto<br />
di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
(Fola: Arch. Rizzati, MiLan o)<br />
I
mente ai Comandi delle sezioni <strong>SS</strong> in Italia e ai Comandanti di piazza<br />
dell'Italia settentrionale nord del Po».<br />
È il preavviso della possibile fine e il primo passo per la creazione di<br />
un'organizzazione <strong>it</strong>aliana simile al Werwolj (lupo mannaro) tedesco: confrontando<br />
quanto hanno fatto i partigiani con le loro bande e la loro particolare<br />
tattica bellica nelle c<strong>it</strong>tà e nelle campagne, Himmler tende a creare<br />
nuclei di guerriglieri da lasciare nei terr<strong>it</strong>ori abbandonati perché sabotino<br />
l'opera degli angloamericani. Ma ciò presuppone il fatto che la Germania<br />
non cap<strong>it</strong>oli e che vi sia un centro in essa che dia istruzioni fino alla «v<strong>it</strong>toria<br />
finale». In caso contrario ogni provvedimento sarebbe (e così sarà) inutile.<br />
Il Reichsfahrer delle <strong>SS</strong> ha una sua particolare opinione del clero <strong>it</strong>aliano,<br />
e la espone alla fine del documento, in un allegato particolarmente<br />
indicativo. Siccome ha potuto servirsi di parecchi preti come cappellani mil<strong>it</strong>ari<br />
per le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, pensa di poterne reclutare altri fra quelli rimasti<br />
«finora lontani dalla nostra organizzazione. Particolare importanza ha<br />
questo elemento, potendo i cattolici <strong>it</strong>aliani ottenere informazioni impossibili<br />
a chiunque altro. Questo comando ha modo di r<strong>it</strong>enere che alla erogazione<br />
di forti somme il clero <strong>it</strong>aliano potrà essere persuaso a partecipare alla<br />
nostra organizzazione. Nessun riguardo pertanto» conclude Himmler «si<br />
potrà avere alla spesa eventualmente necessaria, che sarà sempre inferiore<br />
all'util<strong>it</strong>à dell'informazione e del sabotaggio che il prete <strong>it</strong>aliano potrà essere<br />
capace di compiere» 7. .<br />
In allO: un'immagine del 1945 mostra Mussolini, l'ambasciatore nipponico, l' S·Obergn./pperifalmtr<br />
Karl Wolff e il maresciallo Graziani a una cerimonia di consegna della<br />
bandiera a un'un<strong>it</strong>à della repubblica di alò.<br />
In basso: la resa delle <strong>SS</strong> del comando di Milano (Hotel Regina) agli américani. AI<br />
centro, con la giacca di pelle, l'<strong>SS</strong>-SlandaTlenjiihrer Wallcr Raurf.<br />
(Folo: Arell. Rizzoti, Mi/ano; Br/lisI: War Ojfice Lond7·a)<br />
Un elenco di ricercati dai partigiani<br />
0 ......... _ •...... _<br />
.. ~04 ..-".<br />
1.i.J.~(Jr(' .."!nlr.II'1IO.,<br />
"ft.II.101'iHJU){~IIS·<br />
'fALlI.,."....."<br />
si esalta il<br />
aI<strong>it</strong>à e il suo<br />
1ani, Milano)<br />
Mentre Himmler dirama le istruzioni per il sabotaggio e il colpo di pistola<br />
alla nuca (un nucleo di operatori delle <strong>SS</strong> travest<strong>it</strong>i da americani filmò in<br />
piazzale Loreto a Milano la scena di Mussolini e dei gerarchi fascisti appesi<br />
alle strutture d'un distributore di benzina e altre, tra cui la cattura di<br />
collaboratori dei tedeschi; un altro gruppo aveva una stazione radiotrasm<strong>it</strong>tente<br />
segreta a Sesto San Giovanni, che funzionò dopo il 25 aprile 1945), il<br />
Com<strong>it</strong>ato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia - Corpo Volontari<br />
della Libertà - Comando generale Italia occupata manda agli interessati<br />
il Bollettino numero 8 con una serie di segnaI azioni di controspionaggio. È<br />
il 20 novembre 1944, l'inverno si preannuncia molto rigido, c'è nell'aria la<br />
sensazione che qualcosa di decisivo stia per affacciarsi alla ribalta dopo<br />
tanti anni di guerra. Dopo tutta una serie di nomi di informatori e di collaboratori<br />
dei nazisti e dei fascisti (con relativi indirizzi e descrizioni somatichè),<br />
il Bollettino riporta - tra gli elenchi di appartenenti a organizzazioni<br />
nemiche - questa serie di nomi di «iscr<strong>it</strong>ti alla <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana»:
Abrescia<br />
Agazzoni Mario<br />
Alciati<br />
Andreini Franco<br />
Arquati<br />
Baggian<br />
Battieri<br />
Benetti Pietro<br />
Bertonesi<br />
Bianchi<br />
Bianchini Ugo<br />
Bignoli Angelo<br />
Boglio<br />
Bordone Elia<br />
Bordone Andrea<br />
Bradeschi<br />
Brignoli Livio<br />
Brozzi Giuseppe<br />
Caldi<br />
Cecchetto Bruno<br />
Ch~cchi Giuseppe (sergente)<br />
Cenna Carlo<br />
Cerina V<strong>it</strong>torio<br />
Ciorciovich<br />
Ciurla (sergente)<br />
Civ<strong>it</strong>elli (maggiore)<br />
Cogo Domenico<br />
Colangelis<br />
Contardi Walter<br />
Coradi<br />
Cordone<br />
Corna<br />
Cuccoli<br />
Culaz Giovanni<br />
Dago Giancarlo<br />
Davis<br />
Delamma<br />
Della Scienza Antonio<br />
De Paoli (maggiore)<br />
De Toma (tenente)<br />
Duò Primo<br />
ElJi (sottotenente)<br />
Faiola Enzo<br />
794'<br />
di Trieste<br />
di Vaprio<br />
di Maggiora<br />
di Milano<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Domodossola<br />
di Carrara<br />
di Novara<br />
di Torino<br />
di Galliate<br />
di Trecate<br />
di Fontaneto<br />
di Fontaneto<br />
di Crodo<br />
di Maggiore<br />
di Massa Carrara<br />
di Orta<br />
di Vicenza<br />
di Orta<br />
di Trecate<br />
di Trecate<br />
In servizio a lntra<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Galliate<br />
di Domodossola<br />
di Novara<br />
di Maggiora<br />
di Trecate<br />
di Perrate<br />
di Novara<br />
di Torino<br />
di Novara<br />
di Orta<br />
di Novara<br />
di Vaprio d'Agogna<br />
di Novara<br />
di Galliate<br />
di Torino<br />
di Novara<br />
Fantini<br />
Ferrari<br />
Ferrari Luigi<br />
Frego<br />
Gaieri Pierino (sottotenente)<br />
Gazzolini<br />
Giacchè<br />
Gioia Attilio<br />
Invernizzi<br />
Ilas Angiolina<br />
<strong>Le</strong>otti (sottotenente)<br />
Magrav<strong>it</strong>a (sergente)<br />
Mancini<br />
Manfellotti<br />
Menegon<br />
Miglio<br />
Minoggia Ezio<br />
Monti (tenente)<br />
Novello<br />
agli no Celestino<br />
Pagani (tenente)<br />
Pampinello (sergente maggiore)<br />
Piccinini (sergente)<br />
Pogliani<br />
Poletti Pierino<br />
Preli Erminio<br />
Primicelli (sergente)<br />
Pobili Giovanni<br />
Risecchi Libero<br />
Rosso Giorgio (cap<strong>it</strong>ano)<br />
Rosso Mario<br />
Ruga Lorenzo<br />
Scagliotti<br />
Schiavon Bruno<br />
Sciascia Angelino<br />
Siena<br />
Silviati<br />
Solini<br />
Spartaco<br />
Testa<br />
Teodoli Franco<br />
Turco<br />
Vallana Mario<br />
di Orta, in servizio a Novara<br />
di Trecate<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Torino<br />
di S. Cristina<br />
di Trecate<br />
di Domodossola<br />
di Trieste<br />
di Roma<br />
di Novara<br />
di Roma<br />
di Trieste<br />
di Trecate<br />
di Novara<br />
di Soriso<br />
di Treste<br />
di Trecate<br />
di Novara<br />
in servizio a Novara<br />
di Novara<br />
di Milano, in servizio a Novara<br />
di Vaprio<br />
di Fontaneto<br />
di Galliate<br />
di Galliate<br />
di Casale Monferrato<br />
di Gozzano<br />
di Borgo Vercelli<br />
di Magenta<br />
di Novara<br />
di Maggiora<br />
di Romagnano<br />
di Roma<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
di Novara<br />
in servizio a N avara
Vampa (cap<strong>it</strong>ano)<br />
Vaccari (lenente)<br />
Vianell.i (lenente)<br />
Villa Natale<br />
Vilanio R enato<br />
d! Torino, in servizio a Novara<br />
di Novara<br />
di Trieste<br />
di Trecate<br />
di Trieste<br />
n doc,umen to 8 non dice altro ma ' ' ,<br />
partenenlI alle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che 'l quello e Il tempo In cui per gli ap-<br />
I svo gono una ce t " ,<br />
oro organizzazione è stata d d ' r a atti vIta nell'amb<strong>it</strong>o della<br />
, , ecretata al p t" ,<br />
esegUirSI sul posto, previo accertamento dell'~ Igl,a ~1 la pena di morte, da<br />
ste <strong>SS</strong> sono considerate <strong><strong>it</strong>aliane</strong> soltanto di ~ entIta p~rsnale , Ormai queappartengono<br />
interamente al c<br />
' ome e di Imgua: per il resto<br />
' l ' , orpo germanlc I l<br />
SClp In a dI v<strong>it</strong>a, una maniera d' d ' o, ne qua e una costante d<strong>it</strong><br />
d ' I operare Iversa da 11 '<br />
cer o mo o dI concepire le aZl'on' d' , , que a medIterranea un<br />
' , I e I agIre d '<br />
110 lIlesorabilmente, Al punto h l ,I conseguenza le sta integran_<br />
l ' " c e ne Corso del t 11 '<br />
a plamflcazione delle operazl'on' 'l" ras re amenti, concep<strong>it</strong>i nel-<br />
I mI Han dag!' ff' l'<br />
no come reparti nazisti usand ' f ,I U ICla I tedeschi, si muovo-<br />
, ,o nel Con ron II d Il l'<br />
ver~o ognI Sospetto, la stessa bruta!' t' h l C' e a pop~ aZIOne, e in genere<br />
palI,<br />
I a c e e "S usano m tutti i Paesi occu-<br />
Atten tati e rastreLlamenti in Valtellina<br />
n pri,mo dei parecchi che moriranno nel<br />
ne del rapporti tra partigiani e voI t , qu a dr~ dI questa rigida con_cezio_<br />
l ' on an pu re l r ' I<br />
m er e un ufficiale emiliano ch dV', I a lanl, a servizio di Him-<br />
~o~a~do a Padova in au!omOb~le , a 'i ~~~zla sta andan~o per Conto dcI suo<br />
VigIlO Il 1° marzo 1919 " d a ma Vasco Mmgori è nato a Po<br />
, rtSIe e a R egg' E 'J' ' -<br />
grado di tenente; è effellivo aJl IO, mI la. Nelle S <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ha iJ<br />
comando di V:nezia e presta<br />
Lungo la strada la sua macch ' ' . O di Verona, SOllosezlo11C di Padova<br />
no ' l11a Viene bloccata dai " . .<br />
un ostaggIO germanico pl'obabi l<br />
~ar Iglam, che cercava-<br />
servizio presso il centro di a rruo~a~~:~ag ~l a<br />
14 ollobre 1944, n tenente dei voI ~~~t;spel' n(:gozlare uno scambio: è il<br />
ro h l'h Ontarlo,), nOn cr d' l' ,<br />
c e anno fermato (o altI" . .' ve, e e e Immato, Colon<br />
secondo è un volon t al'Ìold~1 es~ a caso) vengono catturati e fucilati<br />
'b I CUI non cOlloscia 'l '<br />
m novem re i partigiani (la form ' , mo I nome. In Valtellina<br />
gio . l' . aZIOnc e quella d ' G f) f '<br />
rnl a cornera che ftl ervizio ub . , el u I ermano tutti i<br />
sempre fas isti 'u quell'a utomezzo Ph bllco da .Tlrano a Bormio, Ci sono<br />
C turar/i, Du mil<strong>it</strong>i ('h op c e a l'l'a nca In sal<strong>it</strong>a, non è difficile cat<br />
' aJ ' - pongono resistenza -<br />
Il lana è faua prigioniera e per l ' 'l ve~gono liquidati, Una <strong>SS</strong><br />
volonta rio che si è la Cl'al el I gruppo deCIde la fucilazione Ma 'l<br />
. o sorprendere d ' 'b Il' , . I<br />
pnma dcII e ecuzione.<br />
al n e I SI toglie la v<strong>it</strong>a alcune ore<br />
796<br />
'<br />
Il terzo della lista è un mil<strong>it</strong>e che da Cremona, dove si trova il depos<strong>it</strong>o<br />
della Brigata <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, è venuto per Natale in licenza a Torino. Alle<br />
740 del mattino il volontario Aldo Brondolo, di Ernesto, è in corso V<strong>it</strong>torio<br />
Emanuele (allora si diceva soltanto V<strong>it</strong>torio, essendo stato epurato l'Emanuele<br />
che ricordava casa Savoia) e sta' camminando senza alcun sospetto<br />
quando alcuni sconosciuti gli puntano contro la pistola e gli sparano due<br />
colpi, Aldo Brondolo, classe 1926, appartenente alla prima compagnia delle<br />
<strong>SS</strong> di Cremona, cade fulminato. Mancano due giorni a Natale, «Salma<br />
trasportata at Ospedale mil<strong>it</strong>are », dice il fonogramma N,3468/ N,l / 4 inviato<br />
alle ore 8,20 del 24 dicembre 1944 dal Comando prov, CNR-VP!<br />
Torino al Comando Servizio Pol<strong>it</strong>ico. Trasmette: Balducci, Riceve: Carpinelli<br />
«Indagini hanno dato per ora es<strong>it</strong>o negativo, Firmato: colonnello Cabras»<br />
9, Quali rappresaglie siano poi avvenute non lo sappiamo,<br />
Alcuni mesi prima, il 29 settembre, è successo un fatto strano, del quale<br />
non conosciamo le origini: questa volta riguarda le relazioni alquanto tese<br />
tra la gente di Mussolini e quella di H<strong>it</strong>ler, Alla scuola allievi ufficiali della<br />
Guardia N azionale Repubblicana di Rivoli, circa 8 chilometri a ovest di<br />
Torino, sulla strada per la Valle di Susa, avviene un diverbio tra un allievo<br />
mil<strong>it</strong>e della repubblica di Salò, un graduàto delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed un altro tedesco.<br />
Siamo nel Seminario, una grande costruzione di pietra che osp<strong>it</strong>a<br />
adesso vari reparti mil<strong>it</strong>ari, tra cui alcune sezioni di artiglieria della Brigata<br />
<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana. Sono le 20, Pietro Ronchetto, anche lui della classe 1926, allievo-mil<strong>it</strong>e<br />
in servizio alla scuola allievi ufficiali della CNR, affronta dopo<br />
uno scambio di parole conc<strong>it</strong>ate due <strong>SS</strong>, il caporalmaggiore Ettore Romani,<br />
della I Batteria della Waffen-Crenadier-B1'igade der <strong>SS</strong> di stanza nel seminario,<br />
e l'amico caporalmaggiore Richard Gugtvic, Feldpost Nr. 57429/D,<br />
Ronchetto, adirato, afferra alcune bombe a mano, toglie loro la sicura e le<br />
lancia contro i due in uniforme tedesca, <strong>Le</strong> bombe a mano probabilmente<br />
non esplodono, o esplodono lontano, perché sia il volontario <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano Romani<br />
che il camerata Richard fanno in tempo ad estrarre le pistole e la<br />
Maschinepistole e ad abbattere il Ronchetto che si è dato alla fuga. Lo apprendiamo<br />
da un altro notiziario del Comando provinciale di Torino della<br />
CNR-Ufficio MM 1° Sezione I Servizi d'Ist<strong>it</strong>uto, Nr, 961 / 2 S.I. di prot.,<br />
sempre firmato dal colonnello Giovanni Cabras lO, il quale aggiunge in fondo:<br />
«Riservasi relazione», che noi non abbiamo trovato, Il cognome del caporalmaggiore<br />
tedesco non è esatto, ma è facile comprendere la difficoltà<br />
avuta da chi ha cercato di rilevare presso i tedeschi le esatte general<strong>it</strong>à dopo<br />
un attentato di quel genere,<br />
Nel tardo autunno del 1944 reparti di <strong>SS</strong> tedesche e <strong><strong>it</strong>aliane</strong> arrivano<br />
in provincia di Sondrio assieme ad ALpenjager e gruppi di cani lupo e di<br />
altre razze addestrati alla caccia all'uomo. Li appoggiano i brigatisti neri<br />
della Toscana e mil<strong>it</strong>i della Muti, Il loro obiettivo è di snidare i ribeJJ'i e di<br />
distruggere tutti i loro punti d'appoggio per ripulire quello che dovrebbe
diventare il "ridotto della Valtellina". Comincia una durissima serie di rastrellamenti,<br />
che prende il via con quello di Boirolo. È il 24 novembre e<br />
tremila <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche, mil<strong>it</strong>i fascisti e Alpenjager salgono dalla<br />
strada di Montagna in Valtellina, Tresivio e Ponte e sorprendono una<br />
trenlina di partigiani della Brigata Sondrio. Siamo a non più di dieci chilo-<br />
, metri dal capoluogo, i partigiani si asserragliano in alcune case, ma, quando<br />
r<strong>it</strong>engono impossibile una ulteriore resistenza, si sganciano. All'insaputa<br />
di tutti, un partigiano, Giulio Credare, resta nella casa della famiglia Bosisio<br />
e continua a sparare. Ha viSlO cadere l'amico Ottorino Fumiatti e non<br />
vuole lasciarlo. Quando ha fin<strong>it</strong>o le munizioni si cosparge il corpo di benzina<br />
e si dà fuoco. Intorno a lui bruciano le case cui mil<strong>it</strong>i hanno appiccato<br />
le fiamme Il.<br />
Sei giorni dopo, le <strong>SS</strong> tedesche ed <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed i mil<strong>it</strong>i repubblicani iniziano<br />
il rastrellamento della Val Màsino, che comincia a cinque chilometri<br />
da Morbegno. Tra i raslrellatori c'è anche la seconda compagnia <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
del I Battaglione del 2° Reggimento di fanteria che si è già distinta in<br />
tutta una serie di operazioni di caccia ai ribelli in Piemonte e di cui abbiamo<br />
parlato in precedenza. Questa volta è stata rinforzata con nuovi volontari,<br />
e conla ben 96 elementi. La comanda il tenente Mario Consonni (nato<br />
il 31 ottobre 1913) che ha come subalterni due sottotenenti: Bruno Benedetti<br />
(16 marzo 1920) e Carlo Ghersini (11 ottobre 1920). Ci sono anche<br />
due marescialli (Damiano Manzolini e Giovanni Sgarbati), quattro sergenti<br />
maggiori (Nicola G randinetti, Guido Ludovici, Eros Molinari e Angelo<br />
Di Tucci), un sergent e (Cilr!O Castigli oni) e tredici caporalmaggiori (Artu-<br />
. ro Amato, Marcello Bergami , Ferruccio Bertagnin, Bruno Calinich, Celeste<br />
Ghilardi, Albino Lunardi , Giova nni Lurati, Antonio ifanca, Giuseppe<br />
M azza, t\rnaldo Mi 'helin, Giuse ppe Pirello, Quintino ognacci ni e D elfino<br />
Verdiani ). La 'ompagnia s'impegna in particolare, a an M al'lino a<br />
quota 923, dove comincia la Val Bagni: opera perquisizioni, ferma dei sospelti<br />
, brucia ba<strong>it</strong>e, spara e sequestra anche molto maleriale dcl luogo: alla<br />
rine d aprile del 1945 quando le.s ilalia ne si dissol cranno, molte attrezzature<br />
degli alberghi di Val M asino verranno trovate al comando del reggimento<br />
a Cantù, in Brianza 12.<br />
Un concoT.\"O di canzonette jier <strong>SS</strong><br />
È un autunno terribile. Piove come da anni non pioveva, in molte zona già<br />
Jlevica, il fango ricopre i sentieri e l'offensiva alleata contro la Linea Gotica<br />
che rappresenta l'ultimo baluardo difensivo dell'Italia settentrionale è ferma.<br />
Il 13 novembre, mentre le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche si spostano verso i<br />
punti fissati per i rastrellamenti, Radio Bari e Radio Londra trasmettono il<br />
messaggio del Maresciallo Alexander che inv<strong>it</strong>a i partigiani « a cessare le<br />
798<br />
azioni su larga scala, ad andare a casa per l'inverno e a tenersi pronti<br />
oper .' . ' , ff . . .<br />
'prendere i combattimenti quando commcera lo enslva m pnmavera».<br />
a<br />
Ma<br />
n<br />
nessuno ascolterà quell'esortazione e tre<br />
. d '17 d' b<br />
sett~mane. opo, I . Icem re,<br />
a Roma una delegazione del CLNAI (Corpo LI~erazlO~e Naz.lOnale A.lta<br />
Italia) guidata da Parri firmerà un accordo con g~1 Alleati pe~ ncever~ aIUti<br />
finanziari e logistici. Il patto viene siglato da Slr John Maltland ~ilson,<br />
SACMED, cioè comandante supremo alleato della zona del Med<strong>it</strong>erraneo<br />
13. . "<br />
La notte del 18 novembre atterra su un campo s<strong>it</strong>uato sull altopiano<br />
orenico della Serra (Biella) un aereo inglese che sbarca il cap<strong>it</strong>ano Jim<br />
;ell, il tenente Patrick' Amoore "Pat" e il radiotelegrafista capor.alma~g~ore<br />
Birch. La collaborazione tra le missioni alleate e le formaZIOni partlglae<br />
del Biellese diventa sempre più forte 14 . Il capo di Stato Maggiore genen<br />
le della Wehrmacht invia un telex al comando della provincia di Biella<br />
:~visando che il comp<strong>it</strong>o di queste missioni è quello di «istruire i band<strong>it</strong>i<br />
nelle scuole di sabotaggio », Aufgabe: Ausbildung der Bandlten In Sabotageschulen<br />
15. . .<br />
Nel cuore delle Langhe, a Marsàglia, tra Carrù e Murazzano, li gIOrno<br />
di San Martino (cioè il 12 novembre), all'una del pomeriggio, quindici<br />
apparecchi angloamericani sorvolano la zona e lanci.ano .ar~i .e v.estia~io. ~<br />
partigiani hanno segnalato la posizione con grandi stnsClOni b~anchl su~<br />
prati, e gli aerei non sbagliano. Alcuni si abbassano. tanto che SI vedono.'<br />
piloti che salutano, I rifornimenti scendono appesI a. paracadute verdi,<br />
bianchi, gialli, rossi e -azzurri. Ma questo poderoso lanCiO scatena ~~ grande<br />
rastrellamento da parte delle <strong>SS</strong> e dei reparti fascisti ai loro ordml. Tutte<br />
le Langhe vengono messe sottosopra, è una delle loro operazioni più dure<br />
e sanguinose 16. . •<br />
Questo lancio imponente sarà superato .poco dop~ ,d~ ~~ altro,,'l gIOrno<br />
di Santo Stefano, cioè il 26 dicembre, a mverno gla IniZiato. Siamo nel<br />
Biellese orientale, e proprio nella frazione Baltigati di Soprana, un paese<br />
tra le montagne della Val Sessera, in pieno giorno, 24 quadrimotori allea~i<br />
scaricano grandi quant<strong>it</strong>à di materiali per le formazioni p~~tigiane .locali:<br />
quasi tutte di "garibaldini", e delle zone circostanti, e nuovI Istrutton p~r I<br />
sabotaggi e la guerriglia. Tedeschi e fascisti questa volta non pot~anno .I~tervenire<br />
perché una loro azione avrebbe dovuto essere concordata m anticIpo<br />
e con estrema accuratezza in quei luoghi facili alle imboscate: perciò le<br />
<strong>SS</strong> e i loro collaboratori rimangono chiusi nei loro "posti di blocco" mentre<br />
i partigiani ricuperano e smistano le armi, le munizioni, i viveri e il vestiario<br />
giunti dal Sud 17. . .<br />
È un momento eccezionale, di botte e controbotte, sul filo della spietatezza,<br />
dell'intelligenza raffinata e del coraggio. Gli aerei da ricognizion:<br />
angloamericani fotografano e rifotografano le posizioni d~i reparti tede~ch"<br />
i centri di difesa e i concentramenti, in particolare a ndosso della Lmea<br />
799
Gotica. Già durante l'estate, svilu anelo i . , .<br />
ti notati strani edifici di cemento Pa P . negativI In laboratorio, sono sta-<br />
, _ rmato 111 qualche I dell' ,<br />
lr.a Bologna e Firenze E 1' 1 lemp" uogo Appennmo<br />
. o m CUI Lond ' " ,<br />
vengono colp<strong>it</strong>i dalle V2' Sta per ed ra C I porll sulla M anica<br />
. , succ ere q Id' ,<br />
fronte <strong>it</strong>aliano L'O<strong>SS</strong> americano l' u.a ~osa I Imile anche sul<br />
al cU là delle linee, La compongonOa~c~a e~~a ~TlIS~IO~e, I~, " Pattuglia Pia",<br />
Rolando Apol/oni ("Roland" d' g P~tOni ( Pat , capo missione)<br />
("B'II") , ra 10lelegraflsta) G l' I '<br />
I , Umberto Merlo (" talin")' '. ug le mo Testolina<br />
2677 Rg t, 0$ . (Offiee Strategie Se e GlIber,:o ~I helucci C'Rosso' ), del<br />
LO americano alle direlle di nd rVlce ) la. sezIone" peci aie dell'esel'cinovembre<br />
1944 i cinq cl p eze del. ~res l dcllte degli Stati Un<strong>it</strong>i. Il 29<br />
j . . , . uc, opo un II1credlblle avv t '<br />
g I Implanli e i macchinari che i ledes h' , . cn ufa, nescono a sabotafe<br />
missili Vl ed a bloccare un l'n' '.: , C l, ulllI~zano per produrre parli di<br />
, IZlauva ( e pIste dI' o<br />
la, I razzi pOSsono afrivare fl'no .R . lanCIO '1 trovano sulla Fua<br />
orna) che t cbb' ,<br />
la spettacolare, anche se non de " , Il po r e lmpl'lmel'e una svolun<br />
paese dell'Appennino farà l Clslva, a a guerra ul front <strong>it</strong>aliano, Ma<br />
per rappresaglia la quasi lOI;'il~ dSPeges,~ db~lIa ~~;dizione : j tedeschi fucilano<br />
C. I a Hantl .<br />
ome se ti lempo fosse immutabile "R '<br />
daten ender tedesco che Cura dI' acUo F:ante" , la sezione del 01-<br />
. . . , uc va le alla sellI d M'<br />
sml<strong>SS</strong>IOI1l per le S ilalian _ Id' . . . mana a dano le tra-<br />
, e tecl mmutz deLla . d' . ,<br />
un «concorso dI canzonette» Ira i mili " . ~ In Ice addlrtltura<br />
della presentazione dei rnanoscr'iui è· (' ti, dal teschl~ cl a rgento. Il <strong>Le</strong>rmine<br />
alle 18.30, dice il bando ve I<strong>SS</strong>ato al 15 dIcembre. Ogni marledl<br />
Il<br />
' . , rranno trasmesse l<br />
quc. e arrtvale alla Posta da Campo 795. II iOI' re ~ qua,tlro canzoni, tra<br />
gnau quallro premi: uno da 4000 l' g no dI alale saranno asse-<br />
500. «Radio Fante» cos" o·' Ire, un altro da 2,000 e altri da due<br />
. ,I e St ruto su "Avang d' "<br />
segnazlOne dei premi > I . o uar la , «terrà conto pel' l'aso'<br />
, , esc USI varnen le del gi d' " ' . , '<br />
gllglOverde». Evidentemente .<br />
u 12, inviati dal camerati in<br />
I . SI lemono anche q , I<br />
a stona non saprà il nome de' , , , . Ul e raccomandazioni ma<br />
, l VInCllorl del I d' , " .. '<br />
nese non pubblIcherà mai l'es"t d'<br />
u I canOl1. 11 periodICO milache<br />
sIa crollando alto le cann~~at~.que la gara estemporanea in un'Europa<br />
Qualcosa che torna dai campi dz' p '. .<br />
nglOnza<br />
Co~temporaneamenle al singolare concorso . .<br />
cessIOne da parte del governo di S lò d' mus~cale, SI annuncia la conrio<br />
di guerra» che le S t"· l' a J uno speCIale distintivo di « volontabi<br />
' v Ila Jane potranno app . .<br />
Icato, sempre su "Avan d'" /9 untarsl al petto e viene pub-<br />
'. guar la I un lungo lo d" .<br />
ml.ernatl» che, avendo giurato fedellà al Fu ' ,e
STAI,AG 2a: Lucio Roncon.<br />
'f IlLAG JlI : Ghirindelli Losi al'I ori T E '<br />
Lodovico Bardek Marlin~ R ' ' . ' ' oso, ' Iln o reco Arco Jamil<br />
ne/Ii, "Elio Morav'a Francesc'OoLsaodmllbll, FI',raEncc~l~o <strong>Le</strong>opardi, Evandro Peni:<br />
G<br />
'" , . are I ' mI IO Biem . Ad ' B '<br />
lovannl Pacco re Mario Val'iol . P' ~ CI n~" , n Ica ordonl,<br />
vanni BUlal'clli, Giusepp Ma" o; , ~tlO emente, GIulio SpaJclli, Gio-<br />
CiIlo, Angelo N ibbi 'd IBllla Li " ,l'uno Crema, Pasquale Corgi, Adele<br />
~ , UI o ecaltlnl Amante G 'p , ,<br />
l
per la rinasc<strong>it</strong>a del sentimento nazionale S . , .<br />
questo non rimase in essi che l' . b.olhto I entusIasmo iniziale, di<br />
p<strong>it</strong>toresco armamento». aspetto estenore: la multiforme divisa e il<br />
Siamo soltanto alla malinconia o ualcun . .<br />
uno sbaglio e prevede la fl' . . q È o ca pIsce dI aver commesso<br />
. ne Immmente:> • q a d "<br />
tedeschI, quelli negli alti Com d' I . ..u n.lo ve remo plU avanti . I<br />
, an I, o sanno g,a Chlar .<br />
perche la guerra è perduta . . amente e SI preparano<br />
, e non eSIste alcun nmed' l<br />
operare un miracolo Mussol' . d I<br />
IO a mondo che possa<br />
. . mI, a canto suo che I . .<br />
questI soldati <strong>it</strong>aliani non p " . f . ' conosce e condIzIOni di<br />
lU SUOI, a arrivare 700 ..<br />
a un battaglione che si dice d • . camIcIe nere nuovissime<br />
l<br />
. ovra essere presto Imp h'<br />
ma part<strong>it</strong>o come vestiario. Ha dato l . ,. egnato e c e SI trova a<br />
della Provincia di Milano I t<br />
UI!I stesso l ordme per telefono al Capo<br />
. . . n orno a a somma p t 1<br />
clOe 230 lire per camic!'a ,. aga a - 61 mila lire<br />
- s Intreccerà poi '. ,<br />
manda: chi deve pagare) ch d' un. carteggIO (risposta alla docrollo.<br />
. e urera per van mesi, fino alla vigilia del<br />
J<br />
CAPITOLO XI<br />
«CE NE FREGHIAMO DEL DUCE,<br />
CHI COMANDA È IL BARBISIN»<br />
Milano : irruzione delle <strong>SS</strong> in un caffè<br />
Cortina d'Ampezzo non si chiama più così, ma Cortina-Hayden, come al<br />
tempo degli austriaci. I tedeschi hanno anche fatto togliere al confine del<br />
Brennero la grande placca di pietra su cui era scalpellata la parola "ITA<br />
LIA". L'Italia non è più lì, ma comincia in giù alla stretta di Salorrio,<br />
quello sopra (austriaco da molti secoli) è ora terr<strong>it</strong>orio d'occupazione germanico<br />
entrato a far parte del Grande Reich 1.<br />
Alla De Agostini di Novara, dove si è spostato il Poligrafico dello Stato,<br />
si stampano allegramente banconote <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che servono a tutti, e perciò<br />
non valgono più niente al di fuori della zona in cui circolano, cioè nell'Italia<br />
del Nord. La produzione giornaliera di carta moneta - dice un documento<br />
del 21 dicembre 1944 - è la seguente: biglietti da lire 500 centosessantamila<br />
esemplari, biglietti da 100 lire quattrocentoventimila esemplari;<br />
biglietti da 10, 5, 2 e 1 lira settecentomila esemplari. A questo torrente di<br />
banconote si aggiungono quelle che vengono stampate all'Ist<strong>it</strong>uto d'Arti<br />
Grafiche di Bergamo, dove - oltre ai tagli già c<strong>it</strong>ati e per lo stesso quant<strong>it</strong>ativo<br />
- la produzione si è specializzata nei fogli da 1000 e da 50 lire 2, e<br />
nello stabilimento Alfieri e Lacroix di Milano.<br />
La Fiat, come abbiamo già raccontato, costruisce motori nelle gallerie<br />
della Gardesana occidentale presso Riva di Trento: le officine così ricavate<br />
nella roccia sono lunghe alcuni chilometri. Il ministero del Reich per gli<br />
armamenti-produzione bellica ha già trasmesso in anticipo alla società automobilistica<br />
torinese il programma di lavoro dell'«Officina X" (che è<br />
quella nelle gallerie) per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 1945. Il documento<br />
è un ordine preciso, firmato dall'ing. Poenhlin, ed esige «nel modo<br />
più categorico », la produzione, «oltre a quella normale, di 60 (gennaio), 80<br />
(febbraio) e 100 (marzo) motori d'aviazione tipo Daimler Benz 605 D/D.<br />
Inoltre pezzi particolari dei motori junkers». L'ingegnere Poenhlin, che<br />
parla da padrone, rimprovera i dirigenti Fiat della loro negligenza e c<strong>it</strong>a,<br />
invece, ad esempio, l'Isolta Fraschini di Milano che «diligentemente produce<br />
200 serie complete di motori del tipo sopra c<strong>it</strong>ato al mese» 3.<br />
205
Tre esempi della s<strong>it</strong>uazione neWIlalia di Salò mentre sta per chiud rsi<br />
con sinistri presagi il 1944, "Avanguardia' sente qualcosa nell 'aria e chiama<br />
a raccolta i legionari delle <strong>SS</strong> ilaJiane perché ricordino e festeggino il<br />
primo compleanno della loro un<strong>it</strong>à, «<strong>Le</strong>gionari <strong>SS</strong> adunata!", dice il numero<br />
messo in distribuzione il 25 novembre, Al fronte le piogge violente hanno<br />
rallentato ['avanzala degli angloamericani, c'è un momento di pausa che<br />
sembra allontanare il p ricolo di una improvvisa rottura. «La grande famiglia<br />
<strong>SS</strong> degli <strong>it</strong>aliani che hanno scelto la strada del più grande sacrificio<br />
per' la più bella di lulte le Patrie", dice il per:iodico nazista <strong>it</strong>aliano con<br />
Con cc li i inequivocabilmentc germanici" «si è raccolta intorno ai Capi. Ed<br />
essi hanno parlato a noi nel nome dei due CendOllieri che animano, raccolgono<br />
c guidano alla lolta suprema le forze sane d'Europa [ ... J L'Ordine :S.<br />
Un Ordine che, lrello dai vincoli dell'onore e della fedeltà, va olLre il con<br />
Celta e la funzione puramente mil<strong>it</strong>are, per colorarsi di una tinta pol<strong>it</strong>ica,<br />
pegno del Suo-nostro avvenire,<br />
La prima fase è superata, Segue la marcia, I nostri Morti sono entrati<br />
a testa a lla e con passo deciso tra le file di Coloro che hanno creduto ed<br />
hanno elevato la loro fede nel sangue, l nostri vivi, noi, ci siamo inquadrati<br />
nella fiera milizia d'Europa, in he si rinnova la tradizione di un Ordine<br />
guerriero che combatte e vince perché la sua bandiera incarna ed afferma<br />
un'Idea sana cd un sano sistema di v<strong>it</strong>a deJJe genti »,<br />
Il fanati mo si è fuso Con la mi tica, i soldati sono diventati sacerdoti<br />
superiori Come i bramini indiani, La conclusione è, quindi, logica per i<br />
VOlOntari arrJu<strong>it</strong>i dai terr<strong>it</strong>ori a sud deJJe Alpi, "Alla sagra della <strong>Le</strong>gione,<br />
<strong>it</strong>aliani e tedeschi, ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo visto che non<br />
c'è più ostacolo a risentirei vicini, compagni di lotta, camerali Se finora<br />
ilaliani e tedeschi eravamo legati uomo a uomo, Ora siamo un<strong>it</strong>i gente a<br />
gente, <strong>SS</strong> ad <strong>SS</strong>; se finora vivere, combattere, mOl'Ìr insieme era una contingenza<br />
di destino, ora è legge he non subisce deroghe, è affermazione di<br />
fiducia e di fedeltà reciproche, è par<strong>it</strong>à di doveri, di cUr<strong>it</strong>ti e di volontà di<br />
fronte al Comune compilO che ci q ualifica e ci avvicina, fino a fare di noi<br />
una COsa sola»~,<br />
Il sergente delle Wa//ell <strong>SS</strong> O, Giuliani va anche oltre e aggiunge in<br />
una lettera al settimanale nazista:
La fucilazione al cim<strong>it</strong>ero di Introbio fa parte di una serie di operazioni<br />
che le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> stanno cond ucendo nella zona per renderla più sicura: a<br />
Ballabio si trova, infatti, una scuola di polizia ferroviaria ed a Bellano una<br />
di allievi ufficiali dell'eserc<strong>it</strong>o di alò. Il 15 di settembre, ad esempio, sulla<br />
strada tra Taceno e Ballabio, ad una diecina di chilometri dalla sponda<br />
orientale del lago di Como, sono stati segnalati raggruppamenti di ribelli.<br />
Una colonna di volontari arriva da Bellano, dove ha un pre idio con le<br />
germaniche, assieme ad clementi della Decima M as. I mil<strong>it</strong>i viaggiano su<br />
(tue autocarri, uno con rimorchio e l'altro senza, e bene armati. Alle soglie<br />
di Taceno (quota 507) vengono, però, allaccati improvvisamente dai garibaldini<br />
de1l'89' Brigata d'assalto. Lo scontro è molto duro e si conclude con<br />
parecchi morti tra i soldati che vestono l'uniforme nazista 7.<br />
A Milano un ufficiale della <strong>Le</strong>gione autonoma Ettore Muti telefona indignato<br />
al comando delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> in viale Giovanni Suzzani 125 informando<br />
che una pattuglia di legionari «ha fatto irruzione [...] in un caffè<br />
imponendo con le armi spianate alla gente di alzare le mani e portando via<br />
più roba che potevano. A pr scindere dal fatto che sono gesta che non si<br />
dovrebbero fare», dice il verbale della telefonata numero 844 che i trova<br />
nel diario della <strong>Le</strong>gione fascista milanese 8 - perché ci vuole un po' di<br />
prudenza, c'è una cosa più grave, e cioè che quelli hanno detto che se ne "<br />
fregano della M uli, della R esega, del Duce, di Graziani, che tanto chi comanda<br />
è il Barbisin, cioè H<strong>it</strong>ler. Questa è una vergogna perché si deve fare<br />
una propaganda ben diversa, bisogna pensare all'Italia e poi, in un secondo<br />
tempo, anche a H<strong>it</strong>ler, si capisce. (Tra quelli delle <strong>SS</strong> c'era anche un certo<br />
M a pelli, ed erano comandati da un brigadiere.) La <strong>SS</strong> dice che va bene e<br />
riattacca». Il verbale stilato dall'anonimo scrivano della Muti è chiaro:<br />
quelli, le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, sono germanici , pensano soltanto ad H<strong>it</strong>ler e se ne<br />
fregano di tutti: chi conta e omanda è soltanto il « Barbisin». E non dànno<br />
alcuna spiegazione agli <strong>it</strong>aHa ni in camicia nera.<br />
<strong>Le</strong> mappe di Milano e Torino nere<br />
A Milano, nell'inverno che incombe crudelmente, i fasci ti circa tremila,<br />
tra Muti, Brigata Nera Aldo R esega, la Guardia Nazionale Repubblicana,<br />
vari gruppi della Decima Mas, sono riun<strong>it</strong>i in zone iillorno a lle quali sono<br />
stati stesi rotoli di filo spinato e pia .zate m<strong>it</strong>ragliatrici. <strong>Le</strong> S hanno fatto<br />
allreUanto per conto proprio, menll'e di nOlle, durame il coprifuoco, le pattuglie<br />
sorvegli ano i punli strategici per ev<strong>it</strong>are improvvisi attacchi o azioni<br />
di sabotaggio. N egli uJtimi mesi della guerra che ormai è segnata; il volto<br />
della più grande ci ttà del Nord Italia ancora occupato dai nazisti si presenta<br />
tutto punteggiato di comandi mil<strong>it</strong>ari e di caserme, come in un tragico<br />
gioco di scacchi. E in questa scacchiera si inseriscono anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
208<br />
é non tutte si sono spostate nel Comasco, e Milano è il centro della<br />
per ch .<br />
'ta civile ed economica. . ' .<br />
Vi Un gruppO di ufficiali delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ~a orgamzzato per Il 1~ dlcempresi<br />
contatti con le autor<strong>it</strong>à accademiche, una co~ferenza di propab:~da<br />
al Pol<strong>it</strong>ecnico per inv<strong>it</strong>are i giovani ad arruolarSI nella. lor~ ~or.ma:<br />
g. M l" 't" non funzionano e la conferenza salta: «gb uffIClab» SI<br />
:/:10ne. a g I IOVI I '. , d'-<br />
e in un documento «si sono resI conto che, nell attuale stato I e~er<br />
legg<br />
non è possibile fare affidamento da parte loro sulla presenza di un<br />
genz a , . 'f' h' I ., t a<br />
ro considerevole di studenti che gIUsti IC I a rlumone s ess » .<br />
num~on esiste in c<strong>it</strong>tà una guida del telefono che dia ordinatamente tUt~1<br />
li indirizzi. Gli indirizzi sono un segreto mil<strong>it</strong>are, non. p~sso.no essere dlg<br />
ul ati in una pubblicazione. <strong>Le</strong> forze della Resistenza II ~Iumscono ~ poco<br />
v g o e compongono una lista che viene fatta passare di comando I.n coa<br />
pOd c , Q l" "d"r'zzi' che abbiamo raccolto qua e là nella nostra ricerca<br />
man o. ueg I IO I I . "<br />
_ oltreché in Italia, negli Stati Un<strong>it</strong>i e nelle due ermame - s~no, Oggi,<br />
testl<br />
'monianza storica e li diamo perché nelle v~ cende che andiamo racuna<br />
' . • " . 1944<br />
contando ognuno possa ricostruirsi una mappa delle CItta IO pieno .<br />
MILANO<br />
Forze germaniche: . .<br />
Ortskommandantur e Feldgendarmerie: Hotel Gr~n TUrismo, via Tarchetti<br />
angolo piazza Fiume (ora piaz~~ del~a Repu.bbbca).<br />
Platzkommandantur: Hotel Tumsla, piazza FIU.me. .<br />
Sicherhe<strong>it</strong>sdienst: corso L<strong>it</strong>torio 10 (ora corso Giacomo Matteotu).<br />
Mil<strong>it</strong>iirkommandantur: piazzale Brescia 10-12. .<br />
Mil<strong>it</strong>arverwaltung _ Aussenstelle Mailand: piazza Camaro 3, sesto plano,<br />
tel. 64.619 e 67.603. . . S'I'<br />
Comando centrale <strong>SS</strong>: Hotel Regina, via Santa Marghenta 16 e via I VIO<br />
Pellico 7. .<br />
Distaccamenti <strong>SS</strong>: via Prinetti 29, via Buonarroti 10.<br />
Consolato tedesco: Hotel Principe di Savoia.<br />
Comandi germanici: via Monterosa 88-90, via Benedetto Marcello, Foro<br />
Bonaparte 62, viale Monza 221.<br />
Feldgendarmerie: via Vegezio. .' . .'<br />
Radio tedesca (studi dell'EIAR): via Rovani e via Mon~lOne (Vlgentmo).<br />
" Ufficio radiotelefonico tedesco: via Caprilli 25: via TeleslO 8.<br />
Ufficio collegamento radio telefonico tedesco: via Monteros.a 74.<br />
Direzione Organizzazione Todt: via Risorgimento 35, via delle Forze Armate<br />
e viale Romagna.<br />
Comando Tappa tedesco: via Guerci~o ~ via Montello 13.<br />
M ensa Ufficiali tedeschi: via Domemchmo 48.<br />
209
Mensa della Wehrmacht (Wehrmacht Gaststatte): via Meravigli 11.<br />
Centralino telejonico diretto Milano-Berlino: via della Posta 10.<br />
Ministro degLi Armamenti e Comando tedesco: Hotel Gallia.<br />
Alloggio ufficiali e truppa tedeschi: Albergo T<strong>it</strong>anus, viale Abruzzi; Hotel<br />
Firenze.<br />
Comando trasporti tedesco: corso L<strong>it</strong>torio 4-6-8.<br />
Autorimessa tedesca: via Verona 3 (già sede dell'ATM - Azienda tramviada<br />
milanese, depos<strong>it</strong>o filovie).<br />
Magazzino centrale mil<strong>it</strong>are: scalo Farini.<br />
RUK (Rilstungs- und Kriegsproduktion): incaricato generale per l'Italia,<br />
Foro Bonaparte 16 angolo via Sacchi.<br />
Beauftragt jilr Koh{e (incaricato per il carbone): piazza Diaz 5, terzo piano.<br />
Beaujtragt ji1r Mineralol und Ausweichkraftstoffe (incaricato per l'olio minerale<br />
e il carblll'ante di· riserva): via Moscova 18.<br />
Ufficio di "eclutamenlo per il lavoTo in Germania: via Telesio 8, telefono<br />
40.501 e 496.682 (premio d'ingaggio lire 5.000).<br />
Croce Rossa tedes
EIAR (Ente <strong>it</strong>aliano audizioni radio{oniche)·. A t " 48 50<br />
'.Il via n omm - > corso<br />
Sempione 25.<br />
UNPA (Unione nazionale protezione antiaerea): via del Fante 4.<br />
Marina mil<strong>it</strong>are: via Carlo Alberto 15.<br />
Decima Mas .- Uf/zào stam~ e propaganda: albergo Nord, piazza Fiume.<br />
~:stac c~n:entl: via G. Pa~InI 1, corso Magenta 56 (reparto magazzino),<br />
Ipa TlcInese (caserma), via Carlo Alberto 15 (ufficio arruolamento).<br />
C.0m~ndo generale dell'eser~<strong>it</strong>o :epubLicano: via Mozart 12, alJe spalle del<br />
gl~rdInO della Prefettura .. ':'1 abl~ano Il segretario del part<strong>it</strong>o fascista repubblIcan~<br />
~Iess~nro ~avolIm con Il suo aiutante Cattaneo, il ministro Guido<br />
Buffan.m . GU.ldl d I ge~erali Gatti, Montanari e Solinas. Il generale Renato<br />
RICCI ab<strong>it</strong>a, Invece, In corso Venezia, l'ultima casa a sinistra, ed è protetto<br />
da una propria guardia del corpo.<br />
Sq~adra ~l polizia speciale Koch (banda Pietro Koch): via Paolo Uccello 5<br />
(Villa TrISte).<br />
.Ufficio ~i polizia s egr~ta: via Pelizza da Volpedo 3 (i suoi componenti sono<br />
In maggIOranza venetl).<br />
Milizia fascista fran cese: casermetta della Bicocca.<br />
Battaglione Mobile P.S.: via Palmieri 14.<br />
Sede profughi fascisti: via Vignola.<br />
Albergh~' ~ dÌJp~sLz. io tle dei gerarGhi fa scisti: Plaza , Continentale, Nfilano.<br />
c,lOrnalz: Il penodlco delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, "Avanguardia", ha la redazione in<br />
vI~le Monte Santo 3, al p,'imo piano, "La Repubblica Fascista" (diretta<br />
pnma ~a arlo Borsani e poi da Enzo Pezzato) e la "Gazzetta dello<br />
~p~rt" ~n via Galileo Galilei 7, "Il Secolo-Sera" (direttore Ezio Camunco<br />
II) In Via SeLlala 22, il settimanale "Barbagianni" in via San Martino 7<br />
"Il ~polo .d~,~le~sandria" i.n vi~ Senato 38 (dopo la paremesi piemon te~<br />
se), .veglla. (direttore Villano Curti) in corso di POl'la Nuova 24<br />
"L'ItalIa del Popolo" (direttore Edmondo Cione) in via Gian Domenic~<br />
R~~~gn~si 1, il settimanale del fascismo repubblicano milanese "Il Fa<br />
SCIO In via Valpetrosa 1, il settimanale "Camicia Nera" (direttore Enzo La<br />
Ca~na)',,~oglio dei vlontari d~lI~ G!VR, in via Senato 38, oltre a "Siam<br />
fatti .COSI d~lIa <strong>Le</strong>gIOne Mutt, Onzzonte" (direttore tenente di vascello<br />
M~no ~UC~I) d.ella Decima Mas, "Libro e Moschetto", settimanale della<br />
« ~lOvent~ ~ It~l~a combattente e lavoratrice» e l' "Ora" (direttore Alberto<br />
GlOvanmm), flVISt~ set~imanale a rotocalco. "Il Corriere della Sera" (direttore<br />
~r~anno AmlcucCl) stampa nella sua tipografia di via Solferino anche<br />
un'edlZlone pomeridiana che si chiama "Il Pomeriggio".<br />
TORINO<br />
A Torino. il numero dei comandi è minore, ma esso pure concentrato in<br />
mo~o razlOn.ale. Per quanto riguarda gli organi di polizia, le forze della<br />
ReSistenza riescono a compilare questo elenco sommario:<br />
212<br />
Forze tedesche:<br />
platzkommandantur e 28' settore di sicurezza germanico: corso Oporto 16.<br />
comandante: tenente colonnello Kolbe.<br />
polizia <strong>SS</strong> germanica: Albergo Nazionale, via Roma. La comanda il cap<strong>it</strong>ano<br />
Alois Schmidt, detto anche «il piccolo Kesselring».<br />
polizia <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana: Albergo Nazionale, via Roma.<br />
polizia d'ordine: corso Gabriele d'Annunzio 70. Comandante: tenente colonnello<br />
Haufmann.<br />
Ufficio germanico di collegamento delle <strong>SS</strong>: via Cesare Battisti. Nel dicembre<br />
1943: ufficiale di collegamento dell'XI Btg. Milizia Armata di Aosta<br />
capomanipolo Giuseppe Di Franco.<br />
Comando Gendarmeria Pronto Impiego (plotone <strong>SS</strong>): piazza Bernini 70.<br />
Comando Gendarmeria Operativa (plotone <strong>SS</strong>): corso Tassoni 4-6.<br />
15' Rgt. Polizia tedesca: Palazzo Reale lato via XX Settembre (è composto<br />
di austriaci, slovacchi, ungheresi, <strong>it</strong>aliani e tedeschi, ed adib<strong>it</strong>o a rastrellamenti<br />
e servizi vari: scorte, ecc.).<br />
Aussenkommando Turin: via Roma 254. Te!. 42.095, 43.252, 43.650<br />
(nell'ufficio si trova anche la telescrivente).<br />
Forze fasciste:<br />
Comando provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana e Ufficio Pol<strong>it</strong>ico<br />
Investigativo (UPI) della stessa: caserma Lamarmora, in via Asti 24.<br />
Questura: corso Vinzaglio 10.<br />
Comando Guardia Nazionale Repubblicana - Ist<strong>it</strong>uto Regionale: via Accademia<br />
Albertina 13, comando GNR: piazza Carlina 4.<br />
R.A. U. (Reparto Ard<strong>it</strong>i Ufficiali): Hotel S<strong>it</strong>ea, via Lagrange.<br />
R.A.P. (Reparto anti partigiani, formato da ard<strong>it</strong>i allievi ufficiali): caserma<br />
Valdocco, in corso Valdocco 7.<br />
Polizia Economica: via Assarotti 2 (alle dirette dipendenze del Capo della<br />
Provincia e formata da elementi della GNR, della polizia, della Finanza e<br />
da guardie municipali).<br />
Decima Mas: caserma Monte Grappa.<br />
Brigata Nera Ather Capelli: caserma Cernaia, via Cernaia 23.<br />
l. s.p. A. (Ispettorato speciale polizia antipartigiana): via A. Avogadro 41.<br />
Comando Mil<strong>it</strong>are Provinciale ed Ispettorato RAP: ex-caserma Artiglieria<br />
e Genio, via Arcivescovado angolo via Arsenale.<br />
<strong>Le</strong>gione Milizia Ferroviaria: via Nizza 2.<br />
Gruppo giovanile d'azione: Casa dello Studente, via Bernardino Galliari<br />
30.<br />
Raggruppamenti speciali dell'eserc<strong>it</strong>o repubblicano: Caserma Cavalli, corso<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele.<br />
Gruppo Bernasconi: Hotel Suisse (è una commissione che ha lo scopo 'di<br />
controllare l'attiv<strong>it</strong>à degli intellettuali).<br />
213
Alla Fiat-Cansa di Cameri, in provincia di Novara, dal settembre 1943<br />
i tedeschi hanno installato un grosso reparto specializzato per la riparazione<br />
degli apparecchi mil<strong>it</strong>ari tipo Focke- Wuljf e Stukas: quattrocento operai<br />
e tecnici lavorano alle dipendenze di ingegneri della fumo Uunkers Motoren)<br />
e sotto stretta sorveglianza. La LuJtwajJe che opera sul fronte <strong>it</strong>aliano<br />
dirige gran parte delle sue richieste a questo stabilimento, nel quale fa anche<br />
eseguire le riparazioni dei propri automezzi. L'accesso alla zona è<br />
sbarrato da molti posti di blocco.<br />
Scuole di spionaggio a Padova, Ferrara e Pontevigodarzere<br />
È chiaro che il nucleo principale delle forze germaniche si trova in Piemonte<br />
e inJLombardia e che qui si sviluppa in modo radicale e con tutti i<br />
mezzi a disposizione la caccia ai viveri e ai prodotti industriali che possono<br />
dare ancora un tono alla v<strong>it</strong>a individuale ed un'ultima speranza ai reparti<br />
impegnati al fronte. Se prima del crollo dell'Italia fascista erano stati stipulati,<br />
con il consenso di Roma, particolari contratti con le grandi aziende<br />
per la forn<strong>it</strong>ura di generi alimentari alla Wehrmacht e alle <strong>SS</strong> impegnate<br />
nel settore <strong>it</strong>aliano e nell'Africa settentrionale (ad esempio con la Negroni,<br />
con la C<strong>it</strong>terio, con la Galbani, con la San Pellegrino, con l'Isolabella per<br />
l'AJrika Korps; con la Arrigoni, con la Delsa di Napoli e con la Larocca di<br />
Bari il 14 giugno 1941 e con la Cirio il 29 ottobre 1941 per ortaggi e frutta<br />
dei raccolti 1941 e 1942) e si era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a anche una società <strong>it</strong>alo-tedesca<br />
di acquisti - la SaJta (Deutsch-<strong>it</strong>aLienisch EinkauJgesellschaJt) 9, ora i nazisti<br />
razziano tutto senza freni e senza badare al sottile. Hanno il Poligrafico<br />
dello Stato a loro disposizione, sono coperti nelle spese dal governo di<br />
Salò e comperano e pagano senza tirare sul prezzo qualunque cosa trovino<br />
sul mercato, ricorrendo anche a quello nero. Uno dei comp<strong>it</strong>i della ZESI<br />
(Zentral EinkauJstelle Italien) che ha la direzione a Milano è appunto<br />
questo: razziare tutto e spedire in Germania, dove ormai manca ogni cosa.<br />
Un altro ufficio speciale è a Como, presso la frontiera elvetica: si chiama<br />
PraJstelle (Ufficio collaudi) ed è diretto dall'<strong>SS</strong>-HauptsturmJahrer Prager.<br />
Qui convergono tutte le merci (in particolare tonnellate e tonnellate di salumi,<br />
scatolami, latticini e frutta rastrellati nel Veneto) recuperate in qualunque<br />
modo nell'Italia occupata. <strong>Le</strong> merci - alimentari, macchinari, tessili,<br />
materie prime - vengono caricate su treno e da Como, con il permesso<br />
di esportazione firmato da Prager, partono per la Germania via Svizzera.<br />
La popolazione <strong>it</strong>aliana è alla fame, ma nei reparti nazisti, pur osservando<br />
qualche lim<strong>it</strong>azione, il cibo non mancherà mai. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, che<br />
fanno parte di questo efficiente e spregiudicato complesso organizzativo, ne<br />
godono totalmente i benefici: saranno nutr<strong>it</strong>e in abbondanza fino alla fine.<br />
I comandi germanici, pur intuendo ciò che accadrà in un futuro non<br />
274<br />
tanto lontano, continuano la loro attiv<strong>it</strong>à bellica con estrema decisione e lucid<strong>it</strong>à.<br />
A Padova, Ferrara e Pontevigodarzere hanno ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o scuole di spionaggio.<br />
Quella di Padova è diretta dal tenente Loss. Quella di Pontevigodarzere<br />
conta quindici allievi, di cui tre donne. Sono volontari che devono<br />
infiltrarsi alle spalle degli angloamericani e poi rientrare riferendo ciò ~he<br />
hanno visto. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> li preparano anche a sostenere un interrogatorio, nel<br />
caso vengano catturati e persino ubriacati. Portano con sé un sacchetto nel<br />
quale hanno diecimila lire in biglietti di banca nuovi da mille e una carta<br />
d'ident<strong>it</strong>à: nient'altro, né un pezzo di carta e neppure i fiammiferi. <strong>Le</strong> linee<br />
vengono attraversate nella zona tra Ferrara e Ravenna, dove la vigilanza<br />
è alquanto scarsa. <strong>Le</strong> spie dei tedeschi si muovono in una fascia di<br />
15-20 chilometri dal fronte e osservano i movimenti di truppa e delle salmerie.<br />
Devono vivere nei casolari e non prendere contatto con nessuno: riferiranno<br />
al rientro nelle linee germaniche. Forse più nessuno di loro cono,.<br />
sce i distintivi sugli automezzi dei reparti alleati, la foggia dei berretti, le<br />
uniformi, tutti i piccoli segnali che, bene interpretati, possono indicare una<br />
particolare un<strong>it</strong>à IO.<br />
<strong>Le</strong> linee le ha passate da tempo anche un leader partigiano socialista<br />
quarantottenne che trentaquattro anni dopo diventerà Presidente della Repubblica<br />
<strong>it</strong>aliana. Si chiama Sandro Pertini, è ligure, ha traversato in cordata<br />
tutti i ghiacciai del Monte Bianco da Chamonix, in Francia, ad Entrèves,<br />
in Valle d'Aosta, ha dorm<strong>it</strong>o in una stalla a Courmayeur ed a Morgex,<br />
è sfugg<strong>it</strong>o ai rastrellamenti in Valsavaranche ed è rientrato a Milano<br />
a riprendere il suo posto prima che venga dato l'ordine dell'insurrezione.<br />
Va ad ab<strong>it</strong>are, nel capoluogo lombardo, in un alloggetto di due camere che<br />
un amico gli ha messo a disposizione: è in viale Tunisia 46, a pochi passi<br />
dal quadrilatero nazifascista creato intorno a piazza Fiume, e ad alcune<br />
centinaia di metri dalla redazione del settimanale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e dal comando<br />
della Decima Mas. «CosÌ mi sentivo più sicuro e protetto», dirà poi<br />
ricordando quei giorni 11, nei quali a volte mangiava ciò che forniva la<br />
mensa ferrovieri di Porta Romana.<br />
A brevissima distanza da dove dorme, in via Copernico, c'è la sala<br />
dell'Ist<strong>it</strong>uto Salesiano dove si riunisce il CLN Alta Italia che guida la lotta<br />
partigiana: via Copernico è nella zona tedesco-fascista, di fianco alla Stazione<br />
Centrale, e così pure la potente radio ricetrasm<strong>it</strong>tente in collegamento<br />
con gli Alleati a Siena, ch viene installata in un apparlamenlo al terzo<br />
piano di via Moscova 27 e che è azionata dal l'adio-operatore Giuseppe Cirillo,<br />
un cap<strong>it</strong>ano di marina napoletano, il quale, però, per non farsi catturare<br />
dagli spe ialisli dell Abweh7' che girano per la c<strong>it</strong>tà con furgoni dotati<br />
di radiogoniometri si sposta continuamente in venlotto punti diversi di Milano.<br />
Po o distante, in pieno centro, in un.o studio professionale di via Brefa<br />
6, si riunisce il NL dell a Lombardia.<br />
È, come dicevamo, un sottile gioco di scacchi. Tedeschi e ant<strong>it</strong>edeschi<br />
215
muovono le loro pedine nelle stesse strade, e spesso si sfiorano senza conoscersi.<br />
Ferruccio Parri Alvero, un altro dei capi partigiani che diventerà il<br />
primo premier dell'Italia postfascista, continua ad operare in silenzio ed<br />
allo scoperto. È dottore in scienze commerciali e lavora nel suo ufficio di<br />
via Buonarroti 5 alla Edison finché non viene arrestato il 2 gennaio 1945 e<br />
portato in carcere. Ma sarà proprio Wolff, il capo delle <strong>SS</strong>, a rimetterlo in<br />
libertà per trattare la resa con gli Alleati e salvare, cosÌ, se stesso.<br />
Ma ormai il gioco volge alla fine e la repressione dei germanici diventa<br />
sempre più dura. Der Deutsche Kommando di Imperia fa affiggere sui<br />
muri un avviso molto chìaro: «Nonostante l'autor<strong>it</strong>à mil<strong>it</strong>are abbia più volte<br />
avvert<strong>it</strong>o la popolazi&he e inv<strong>it</strong>ato i ribelli a far r<strong>it</strong>orno ad una v<strong>it</strong>a normale,<br />
certi nuclei di ribelli continuano i loro misfatti. Durante questi ultimi<br />
giorni sono stati ripetuta mente catturati da parte dei band<strong>it</strong>i dei soldati<br />
tedeschi e <strong>it</strong>aliani. Il Comando germanico non è per nulla disposto a tollerare<br />
questi misfatti e punirà con la massima energia simili vigliacche aggressioni,<br />
le quali vengono compiute a danno di bravi ed onesti soldati che<br />
stanno offrendo la loro v<strong>it</strong>a per combattere i nemici dell'Italia. Si rende,<br />
quindi, noto che:<br />
1) fiir jeden entfiihrten deutschen oder <strong>it</strong>alienischen Soldaten: 1 Band<strong>it</strong><br />
(per ogni soldato germanico o <strong>it</strong>aliano aggred<strong>it</strong>o e catturato [sarà fucilato l<br />
un band<strong>it</strong>o);<br />
2) fiir jeden getoteten deulschen oder <strong>it</strong>alienischen Soldalen: 5-10 Bandilen<br />
erschossen (per ogni soldato germanico o <strong>it</strong>alìano assassinato saranno fucilati<br />
da 5 a 10 band<strong>it</strong>i).<br />
Nel caso in cui gli aggressori non potessero venire catturati, le sopraddette<br />
rappresaglie verranno applicate ai band<strong>it</strong>i provenienti dalle stesse zone» 12.<br />
Contemporaneamente gruppi di civili vengono obbligati a montare di<br />
guardia ed a pattugliare di notte le strade. A Diano Marina, dove come<br />
lungo tutta la costa ligure si ha paura di sbarchi di commandos partigiani,<br />
gli uomini reclutati dai tedeschi devono effettuare tre turni di sorveglianza:<br />
dalle 18 alle 22.10, dalle 22.10 alle 2.20 e dalle 2.20 alle 6.30. Ogni due<br />
"sentinelle" viene distribu<strong>it</strong>o dalla Ortskommandantur un fucile con munizioni,<br />
dietro rilascio di ricevuta firmata 13. I turni cominciano alle 18 perché<br />
in molti comuni (Albenga, Ceriale e le loro frazioni dell'entroterra) il<br />
coprifuoco ha inizio proprio a quell'ora. Ed a quell'ora tutti i negozi debbono<br />
chiudere, pena la confisca di tutto il materiale.<br />
Nasce il "Kampfgruppe Binz"<br />
Un legionario delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, Giandomenico Avetta, lombardo, è stato<br />
condannato a morte dal Tribunale Mil<strong>it</strong>are delle <strong>SS</strong>. Il volontario è fugg<strong>it</strong>o<br />
due volte dal reparto, e quindi è imputato di «duplice diserzione», ha svol-<br />
216<br />
to propaganda ant<strong>it</strong>edesca per far fuggire con lui dei compagni «
porter <strong>it</strong>alo-nazista. « C'era ad aspettarlo fuori dell'uscio un cosino biondo,<br />
con due occhioni lucenti che gli ha buttato le braccia al collo con un grido<br />
festoso: -Il mio papà bello! Era la bimba testimone dell'agguato, che ora<br />
ha quattro anni».<br />
« Caro papà », scrive un altro che si firma "Pasquale" in una lettera<br />
fabbricata probabilmente in reda!lione e posta di fianco al r<strong>it</strong>ratto, sempre a<br />
penna, dell'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Wolff, "comandante delle Un<strong>it</strong>à Armate<br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong> della <strong>SS</strong>". « Caro Pa
Prima di partire da Mariano Comense dove si trovano adunati, i due<br />
battaglioni ricevono l';l vis<strong>it</strong>a di un gerarca fascista, il Commissario Federale<br />
di Como, avv, Paolo Porta. È il 9 febbraio del 1945. Porta, che è stato<br />
avvisato per telefono, si dà da fare a racimolare sigarette e saponette e le<br />
porta in automobile ai legionari «distribuendo i doni in nome del Duce»,<br />
come scriverà sub<strong>it</strong>o a Pavolini, al suo indirizzo di Milano, via Mozart 12.<br />
Nell'entusiasmo di quell'incontro vorrebbe anche inviare un telegramma a<br />
Mussolini, e lo prepara, ma g~ielo fermano all'ultimo momento: se lo inviasse<br />
in chiaro sarebbe una palese violazione del segreto mil<strong>it</strong>are. E allora<br />
lo unisce alla lettera a Pavolini pregandolo di farlo recap<strong>it</strong>are al «Duce<br />
della R.S.!. ».
Il necrologio su "Avanguardia" lo fa "Il suo cap<strong>it</strong>ano" (il sardo Salvatore<br />
Piras) che tra l'altro scrive:<br />
« Quando i reparti e i reggimenti nostri si tuffarono nella lotta oscura<br />
delle valli alpine [i rastrellamenti antipartigiani, N.d.R.) che per car<strong>it</strong>à di<br />
Patria non fu celebrata e decantata, Ni~olini mordeva il freno: non era pane<br />
per lui, temeva di dovere soffrire come a Ravenna. Gli trovai lo sfogo<br />
delle trasmissioni radiofoniche, sperando di imbrigliarlo e di non pèrderlo.<br />
Fu il "Camerata <strong>SS</strong>".<br />
Da buon soldato pol<strong>it</strong>ico, da buon <strong>SS</strong>, mentre attendeva l'ora del combattimento<br />
per cui era nato e cresciuto, combatteva la buona e dura guerra<br />
contro i nemici di dentro. Con la voce tagliente e frustante schiaffeggiava<br />
dal microfono di "Radiofante" i vigliacchi, gli speculatori delle anime e dei<br />
mercati, i trad<strong>it</strong>ori camuffati, i santoni travest<strong>it</strong>i, i sepolcri imbiancati.<br />
Qualche cane grosso so che provò un brivido lungo il filo della schiena<br />
quando una volta, rompendo i gravami di burocrazie e di censure, egli si<br />
attaccò di sorpresa al microfono durante un'adunata di volontari: disse il<br />
programma di ogni buon <strong>SS</strong>, il suo programma" 17.<br />
Era il propagandista alla Goebbels dei volontari dalle mostrine rosse<br />
(nere per i reparti battuti si al fronte), indossava sempre la camicia nera,<br />
pur portando sul berretto il teschio simbolo della morte, e la sua dedizione<br />
al Filhrer era assoluta. Altri nelle file delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> tentarono di im<strong>it</strong>arlo<br />
nella durezza e nel fanatismo, ma non lo superarono mai. Uno che lo<br />
avvicinò in "calore" germanico fu il tenente delle Waffen <strong>SS</strong> Luigi Maria<br />
Fava. Mentre « il suo cap<strong>it</strong>ano" scrive il necrologio del « Camerata <strong>SS</strong>",<br />
Fava precisa su "Avanguardia" ciò che brucia nel cuore di coloro che hanno<br />
accettato l'offerta di Himmler e sono pronti a morire per H<strong>it</strong>ler. È un<br />
linguaggio aspro, quasi rivoluzionario, che i tedeschi accettano volentieri.<br />
«Non numerare i nemici", dice il tenente Fava delle Waffen <strong>SS</strong>, «affrontando<br />
- misuratane freddamente l'importanza - l'ostacolo; togliersi dal<br />
cuore affetti ed odii, per ardere di un solo odio e bruciare di un solo affetto;<br />
questo dovrebbe essere il comandamento di ogni <strong>it</strong>aliano, ed è quello di noi<br />
<strong>SS</strong>, ordine religioso oltreché pol<strong>it</strong>ico, oltreché formazioni armate. Noi <strong>SS</strong><br />
abbiamo fatto un solo voto: quello di combattere e morire per la salvezza<br />
della nostra Patria, per la nostra dign<strong>it</strong>à nazionale, per il nostro onore di<br />
popolo. Dobbiamo con la noslra dedizione assoluta, col nostro sacrificio, che<br />
non chiede ricompense se non quella data dalla propria coscienza, con l'offerta<br />
di tutti noi stessi, affrettare l'evento pieno e mirabile, che già si avvicina,<br />
la V<strong>it</strong>toria" 18.<br />
Il tenente delle Waffen <strong>SS</strong> è certamente uno spietato "sacerdote <strong>SS</strong>",<br />
ma non ha le qualilà dell'oracolo. Il suo linguaggio, infatti, è al di fuori del<br />
tempo, prescinde dalla s<strong>it</strong>uazione generale dell'Italia e dell'Europa occupata<br />
dai nazisti, dove la maggioranza della gente è contraria ai germanici e<br />
respinge in tutti i modi le imposizioni che vengono da Berlino. Un esempio<br />
222<br />
per tutti: il 5 febbraio 1945 il tenente Brandstatter, <strong>Le</strong>utnant und Ortskomrnandant<br />
di Albenga, ha convocato presso il Comando tedesco alle 7 del<br />
mattino 24 uomini: il più anziano (Pietro Dicarolo) è del 1879, il più giovane<br />
(Bartolomeo Rolero) del 1921. Il commissario prefettizio di Albenga,<br />
A. Rolandi Ricci, ha già avvert<strong>it</strong>o i sindaci delle local<strong>it</strong>à viciniori che coloro<br />
«che non si presenteranno saranno dichiarati band<strong>it</strong>i e, se trovati, verranno<br />
fucilati". La gente teme che quella chiamata significhi l'invio nei<br />
Lager in Germania ed allora Rolandi Ricci dirama un altro ordine di convocazione<br />
precisando che gli uomini verranno riun<strong>it</strong>i in una centuria di lavoro<br />
e adib<strong>it</strong>i a lavori di difesa per un periodo che durerà un mese, e che<br />
«nei periodi di tempo in cui non sarà necessaria la loro opera saranno posti<br />
a disposizione dei familiari" 19. Dice proprio cosÌ: «posti a disposizione dei<br />
familiari ".<br />
Se consideriamo questi fatti della v<strong>it</strong>a quotidiana alla fine del 1944 la<br />
prosa di "Avanguardia" è costantemente, e forse volutamente, al di fuori<br />
della realtà. Il settimanale nazista, quale organo d'opinione, si lim<strong>it</strong>a ad<br />
applicare - come nelle altre parti del continente occupato dai tedeschi gli<br />
altri giornali dei volontari stranieri delle <strong>SS</strong> - la linea ideologica fissata<br />
da Berlino. Dal 16 dicembre 1944 al giornale si è avuto in questo senso un<br />
cambio della guardia abbastanza importante, del quale ignoriamo i motivi.<br />
Mentre lo Schriftle<strong>it</strong>er delle <strong>SS</strong> dr. Hermann Schramm continua a dirigere<br />
pol<strong>it</strong>icamente il periodo, al posto del giornalista milanese Marcello Morab<strong>it</strong>o<br />
subentra quale direttore responsabile il cap<strong>it</strong>ano sardo delle Waffen-<strong>SS</strong><br />
Salvatore Piras, quello del necrologio al "Camerata <strong>SS</strong>" e che dal punto di<br />
vista della dedizione al mondo nazionalsocialista rappresenta l'assoluta sicurezza<br />
in un momento in cui tutto comincia a diventare più difficile e confuso.<br />
«Quando i legionari vanno a combattere", dice Piras in una prosa ormai<br />
diventata allucinante e riferendosi a tutti i volontari <strong>SS</strong> che, come lui,<br />
hanno la famiglia, il paese o la c<strong>it</strong>tà al di là del fronte, nell'Italia del centro-sud,<br />
quella degli angloamericani, «vedono in ogni atto di guerra, in<br />
ogni attimo di guerra un passo sulla strada che li deve portare alle loro case,<br />
un passo di più sulla strada della vera liberazione per la loro gente che<br />
attende. E quei legionari che hanno seminato delle loro ossa la strada della<br />
difesa, la strada che prepara l'azione del r<strong>it</strong>orno, la strada della Patria che<br />
rinasce per forza irresistibile contro tutti gli ostacoli di dentro e di fuori,<br />
quei legionari hanno visto lontano nell'ora di bella morte un campanile<br />
piccino, una casetta modesta, un focolare forse spento, ma tenuto caldo dagli<br />
affetti che attendono, un campo immenso in cui tra gli asfodeli brucavano<br />
le bestie tranquille, un aratro guidato dalla mano ferma delle donne di<br />
casa. Il ricordo ha fatto serena la loro partenza ed è stata la promessa di<br />
un premio per la gente che ancora avrebbe atteso fidente il loro r<strong>it</strong>orno" 20.<br />
1\ r<strong>it</strong>orno in forze sognato con malinconia dal cap<strong>it</strong>ano delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
223
ù<br />
non avverrà mai. La s<strong>it</strong>uazione si è già avviata verso l'epilogo finale. Il solo<br />
servizio segreto americano (l'O<strong>SS</strong>) ha otto stazioni radio nell' Italia occupata<br />
dai nazisti e ad esse vengono indirizzate le notizie raccolte dai gruppi<br />
di cellule che controllano venti sei zone, di cui l'ultima è indicata genericamente<br />
come "retrofronte". Il 16 gennaio 1945 un'altra missione (<strong>it</strong>aloamericana),<br />
la O<strong>SS</strong>-2677-MORRISTOWN, scende in paracadute a Soglio<br />
Monferrato (a sud-ovest di Casale). La guida Maurizio Fracassi di Torre<br />
Rossano, già ufficiale del reggimento artiglieria a cavallo che aveva combattuto<br />
nell'ansa del Don. Una diecina di missioni americane (ufficiali e<br />
soldati in uniforme) sono disseminate in vari punti importanti dell'Alta<br />
Italia e si preparano all'atto finale, mentre i partigiani intensificano le operazioni<br />
di disturbo contro i reparti nazisti.<br />
Nel Verbano, alcuni gruppi della lO' Brigata garibaldina R occo scesi in<br />
pianura si scontrano con le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>: due di esse restano sul terreno. È il<br />
12 febbraio 1945. Due settimane dopo, il 26 febbraio, il maresciallo Kesselring,<br />
comandante in capo del gruppo operativo Sud-Ovest, manda un telegramma<br />
all'<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Karl Wolff e ai comandanti della 14'<br />
Armata e dell' Armata della Liguria. « L'attiv<strong>it</strong>à delle bande partigiane negli<br />
Appennini occidentali e lungo la Via Emilia, particolarmente nella zona<br />
di Modena, Reggio e Parma, e al sud-ovest di essa, cosÌ come nelle vicinanze<br />
di Piacenza [è qui che si è piazzato il Kampfgruppe Binz composto<br />
di due battaglioni di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, N .d.R . ], si è accesa come la luce negli ultimi<br />
dieci giorni. La concentrazione dei gruppi partigiani di diverse tendenze<br />
pol<strong>it</strong>iche in un solo organismo, così come ordinato dall'Alto Comando<br />
Alleato, comincia a dare chiari risultati [ ... ] Finora ci è stato possibile,<br />
con qualche eccezione, mantenere libere le nostre linee v<strong>it</strong>ali di comunicazione<br />
nel retrofronte mediante le nostre forze di- protezione, ma questa s<strong>it</strong>uazione<br />
minaccia di cambiare considerevolmente in peggio nell'immediato<br />
futuro. Misure radicali e veloci devono anticipare questo sviluppo. L'unico<br />
rimedio è la concentrazione di tutte le forze disponibili, anche se ciò può significare<br />
un temporaneo indebolimento in altre zone. Richiedo, perciò, la<br />
cooperazione della 14' Armata e dell'Armata Liguria nell'effettuare operazioni<br />
su larga scala per stroncare sul nascere la crescente attiv<strong>it</strong>à delle bande<br />
partigiane nel Nord Italia. Comunicatemi le vostre proposte'sul modo<br />
con cui queste misure possono essere portate a compimento e con quali forze»<br />
21.<br />
Due <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> diventano "band<strong>it</strong>i"<br />
Per quanto riguarda la responsabil<strong>it</strong>à della "caccia ai band<strong>it</strong>i" i tedeschi<br />
hànno suddiviso l'Italia settentrionale in varie zeme operative. L'Armata<br />
della Liguria (Armee Ligurien - LXXXVIII, Heeresgruppe C) nella qua-<br />
224<br />
le sono comprese anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, è responsabile dell'area Iigure-piemontese-lombarda,<br />
comprese le Alpi occidentali, la 14 • Armata ha il Po<br />
come confine settentrionale, ma con una striscia di trenta chilometri lungo<br />
le coste veneziane. Ciò per quanto riguarda la Wehrmacht. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> hanno<br />
quattro responsabili: l'<strong>SS</strong>-Brigadefiihrer und Generalmajor der Polizei<br />
Wi1ly Tensfeld a Monza, l' <strong>SS</strong>-Brigadefiihrer und Generalmajor der Polizei<br />
Burger a Desenzano e Portese, l'<strong>SS</strong>-Gruppenfiihrer und Generalleutnani<br />
der Polizei Odilo Globocnik (che il lO aprile sarà rimosso dal comando<br />
della zona ad est dell'lsonzo, passata all' <strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer und Generai<br />
der Polizei J ilrgen von Kamptz) nella zona operativa del L<strong>it</strong>orale<br />
Adriatico e l'<strong>SS</strong>-Brigadefuhrer und Generalmajor der Polizei Brunner nella<br />
regione' prealpina 22.<br />
I nazisti accelerano i preparativi di queste operazioni repressi ve - cui,<br />
come spiegheremo _più avanti, il Kampfgruppe Binz darà il suo sanguinoso<br />
contributo nel Piacentino, mentre un altro "gruppo di pronto impiego",<br />
guidato dal sud-tirolese Alois Thal~r, si impegnerà nel Bresciano - ma<br />
ormai è come tentare di fermare con le mani le pareti di una diga che, sottoposta<br />
alla pressione delle acque torrenziali, sta per cedere ed aprirsi.<br />
<strong>Le</strong> Un<strong>it</strong>à di riserva delle Un<strong>it</strong>à Armate <strong><strong>it</strong>aliane</strong> delle <strong>SS</strong> (Feldpost 755)<br />
sono andate a piazzarsi a Rodengo e Saiano, sulla strada che da Brescia<br />
porta al lago di Iseo. Hanno requis<strong>it</strong>o sbrigativamente molti edifici, tra cui<br />
il convento dei Francescani di Saiano che appartiene ai Frati Minori; una<br />
parte della Villa Giro; la Villa Fenaroli (Corneto di Rodengo); la scuola<br />
elementare di Saiano; la nuova costruzione della Cantina sociale di Rodengo-Saiano<br />
in frazione Catarena e persino la sacrestia della chiesa non consacrata<br />
di Rodengo-frazione Saiano, che ha sei locali. Dopo aver comunicato<br />
al sindaco di Rodengo che, «in segu<strong>it</strong>o ad ordine del Comando Supremo<br />
delle <strong>SS</strong> germaniche, le Un<strong>it</strong>à di riserva delle Un<strong>it</strong>à Armate <strong><strong>it</strong>aliane</strong> delle<br />
<strong>SS</strong> fanno parte delle forze armate tedesche", l'<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer che si<br />
occupa di queste incombenze intima al Comune di «provvedere alla necessaria<br />
liquidazione dei canoni d'aff<strong>it</strong>to». Non ci sono i documenti di requisizioni<br />
dei locali «Questo Comando provvederà a far pervenire regolare atto<br />
di requisizione da parte del Comando Piazza di Brescia» 23. È l'Italia di<br />
Salò che deve pagare, con il denaro fatto stampare lib~ramente dai na~·isti.<br />
Nell'Alta Val di Susa avviene, invece, qualcosa di profondamente diverso:<br />
nel buio della guerra fratricida spietata si fa luce un episodio incredibile.<br />
Carlo Olivieri, classe 1907, da Murialdo (Savona), prigioniero di<br />
guerra in Germania, si è arruolato nelle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> per rientrare in patria.<br />
Impiegato in operazioni di rastrellamento, è stato fatto prigioniero dai partigiani<br />
della IV Divisione Alpina G.L. Stellina il 26 agosto 1944 nel combattimento<br />
delle Savine. Il giorno dopo ha chiesto di passare tra i "band<strong>it</strong>i"e<br />
si è dichiarato pronto a partecipare a qualsiasi azione. I "band<strong>it</strong>i"<br />
l'hanno nominato "allievo patriota" (cioè "band<strong>it</strong>o in prova" per spiegarci<br />
_ ..... _ 11 1 _ ~ •• ~ '0<br />
225
meglio) e gli hanno consegnato le armi. Il 3 novembre si è battuto contro le<br />
<strong>SS</strong>, pur sapendo cosa gli sarebbe cap<strong>it</strong>ato se fosse stato catturato. A questo<br />
punto i "band<strong>it</strong>i" l'hanno inv<strong>it</strong>ato a tornarsene a casa sua, dove l'aspetta la<br />
moglie e un figlio. Olivi eri ha detto di «no l>. «Rimango con voi fino alla fine<br />
l>. Il 20 febbraio 1945, durante un rastrellamento nazista, una raffica<br />
di m<strong>it</strong>ragliatore l'ha abbattuto accanto ad un altro partigiano. I "band<strong>it</strong>i"<br />
adesso si radunano, int<strong>it</strong>olano al suo nome la compagnia guastatori<br />
del comando Battaglione Alpini Susa in via di cost<strong>it</strong>uzione e stabiliscono,<br />
a fine guerra, di concedere un sussidio alla vedova dell'ex-<strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana.<br />
Un altro volontario nelle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, un tenente del genio in SPE (servizio<br />
permanente effettivo) di cui il documento che abbiamo esaminato non<br />
rivela il nome perché le operazioni belliche non sono ancora fin<strong>it</strong>e, fatto<br />
prigioniero nel luglio 1944, è entrato a far parte della formazione giellista<br />
che l'ha catturato il mese successivo. Promosso anche lui "allievo patriota",<br />
il 12 settembre, di sera, ha partecipato con estremo coraggio al sabotaggio<br />
della ferrovia Susa-Bussoleno, a poche diecine di metri da una batteria tedesca.<br />
Poi ha guidato molte altre azioni fino a diventare il comandante del<br />
plotone sabotatori della 36' compagnia partigiana. Il 12 marzo 1945 i<br />
"band<strong>it</strong>i" l'hanno promosso "patriota" ridandogli sul campo il grado di tenente<br />
che aveva nell'eserc<strong>it</strong>o regolare. « Lo richiediamo tutti », dice il documcnto<br />
con cui viene presentata la proposta, «dal Comandante all'ultimo<br />
uomo, e tutti se ne rendono garanti. Viva I>Italia libera! " 24. La proposta,<br />
del tutto eccezionale, è sub<strong>it</strong>o accettata. E il tenente continuerà a battersi<br />
riuscendo a sopravvivere alla guerra. Se fosse caduto in mano alle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
dalle cui file era usc<strong>it</strong>o, nessuno l'avrebbe salvato dal plotone d'esecuzIOne.<br />
CAPITOLO XII<br />
NASCE, MA SOLTANTO PER 50 GIORNI,<br />
LA 29' DIVISIONE <strong>SS</strong> ITALIANE<br />
<strong>Le</strong> vignette di Boccasile <strong>SS</strong><br />
Osservando le vignette di Boccasile su "Avanguardia" uno potrebbe anche<br />
credere di star sfogliando un giornale di altri pianeti che riferisce di uomini<br />
fanatici che fanno a gara nello scannarsi. Invece quello è proprio un giornale<br />
della Milano nazifascista 1944-45 che affonda con tutta un'epoca, il<br />
fronte è a poche ore d'automobile e lui, il disegnatore più'famoso del Regime,<br />
chiuso in uno studio sorvegliato da uomini armati, continua a schizzare<br />
donne procaci e luridi americani o ebrei. Tra poco si udranno anche i cannoni<br />
degli Alleati, ma lui non si scompone: in corpo ha una tale carica di<br />
odio contro la democrazia e, invece, un tale affetto per gli uomini che si<br />
fregiano del teschio da non avvertire il correre del tempo e l'avvicinarsi<br />
dell'apocalisse. Oppure l'avverte, e vuole perdersi in essa.<br />
Su "Avanguardia" L'angolo di Boccasile ha sempre qualche trovata: la<br />
penna che schizza le figure intinge con voluttà nel veleno. Ad esempio: due<br />
signorine dal seno straripante, la v<strong>it</strong>a esile, le gambe lunghissime, le gonne<br />
corte guardano passare un caporale americano dal muso di scimmia. «Ha<br />
fatto cadere molte donne <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ai suoi piedi », dice una. «Sex appeal »,<br />
chiede l'altra. «No», risponde la prima, «pistola-m<strong>it</strong>ragliatrice».<br />
Oppure: c'è una signorina, sempre dal seno prorompente, che giace a<br />
terra, in una pozza di sangue. Ha le gonne alzate e le gambe floride spuntano<br />
in avanti. C'è un soldato negro americano che spiega la s<strong>it</strong>uazione ad<br />
un vigile, che potrebbe essere di Milano: «No bodevo sabere che qui stare<br />
viedado fare gomplimenti a signorine. Gabirete, da Sing-Sing hanno mandado<br />
me a liberare Idalia e ... l'abidudine ... ».<br />
Oppure ancora, con evidente doppio senso, Un ufficiale alleato si rimette<br />
gli stivaloni stando seduto sulla sponda del letto di una ragazza allegra,<br />
dalle gonne cortissime. «È vero», gli chiede la ragazza, «che dovete<br />
prendere Berlino entro il 15 novembre". «Oh yes », risponde l'ufficiale,<br />
«entro il15 o il 16».<br />
Un'altra, comparsa nella rubrica Cose d'America. C'è Nic - sta scr<strong>it</strong>to<br />
proprio cosÌ - seduto su una poltrona, e sembra Al Capone. Ha una gran-<br />
227
de cravatta a fiori, il cappello in testa e un grosso sigaro tra due enormi d<strong>it</strong>a.<br />
Tiene sulle ginocchia una ragazza prosperosa e discinta. «Pazienta un<br />
giorno o ~ue, Nic», gli dice la ragazza, «mio mar<strong>it</strong>o è part<strong>it</strong>o per la Normandia.<br />
È inutile che io chieda il divorzio. E poi c'è la pensione di guerra<br />
... ».<br />
Ci sono anche altri che lavorano per le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> con Boccasile, ma<br />
lui è la punta di diamante della pattuglia dei caricaturisti. Guy Montesano<br />
veleggia ad un livello inferiore come cattiveria, ma anche i suoi disegni ricordano<br />
che siamo in tempo di guerra. C'è, ad esempio, una ragazza in un<br />
parco: minigonne e gambe affusolatissime. Un giovanotto l'abbraccia e Con<br />
le mani le tocca le cosce. «Adagio con le mani, giovanotto», dice la ragazza,<br />
«come correte!». «Bisogna sbrigarsi», risponde lui, «alle dieci c'è il coprifuoco<br />
... » 1.<br />
Tutte le barzellette sono a sfondo pol<strong>it</strong>ico, livide, senza alcun sorriso liberatore,<br />
come ci si potrebbe aspettare da una legione di giovani, anche se<br />
Jb<strong>it</strong>uati all'oscen<strong>it</strong>à. Hanno il marchio della testa da morto e della cocciutaggine<br />
dottrinaria: sono gli ultimi squilli di tromba di un'epoca che tramonta.<br />
Se n'è accorto da tempo anche Mussolini che - praticamente prigioniero<br />
dei tedeschi sul lago di Garda e con un piccolo eserc<strong>it</strong>o di cui non<br />
può disporre a suo piacimento e con il quale, del resto, non può in alcun<br />
modo rovesciare la s<strong>it</strong>uazione - ora vuole interessarsi anche della sorte<br />
delle un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> inquadrate nelle <strong>SS</strong>, e quindi facenti parte delle Forze<br />
Armate germaniche. Qualcuno, diremo poi chi, è andato a lamentarsi da<br />
lui che i reparti effettuano soltanto «operazioni di polizia», che perciò sono<br />
sempre più odiati dalla gente delle c<strong>it</strong>tà e dei paesi e che l'impiego al fronte,<br />
come i veri soldati, è loro costantemente vietato per il sol<strong>it</strong>o giudizio negativo<br />
che il tedesco ha, salvo rare eccezioni, per il mil<strong>it</strong>are di sangue <strong>it</strong>aliano<br />
o, se vogliamo, latino. E lui intuisce che qualcosa sta accadendo alle<br />
sue spalle e che qualcuno, più che non alla formazione mil<strong>it</strong>are di quei volontari,<br />
pensa a ben altre cose.<br />
Una scenata di Mussolini a Tschimpke<br />
Il duce inv<strong>it</strong>a l'<strong>SS</strong>-Oberfi1hrer Erich Tschimpke, un "prima ora" delle <strong>SS</strong><br />
germaniche che ha il comp<strong>it</strong>o di trasformare in soldati di ferro i volontari<br />
<strong>it</strong>aliani con le mostrine rosse, ad andare da lui, al suo Quartier Generale.<br />
Tschimpke risponde di «no », che nessuna vis<strong>it</strong>a può essere fatta al duce se<br />
non autorizzata dall'<strong>SS</strong>-Obergruppenfi1hrer Karl Wolff, capo supremo delle<br />
<strong>SS</strong> e della Polizia in Italia. Allora il duce, che accusa il colpo e comprende<br />
quanto sia profondo ed angoscioso lo sbarramento che è stato creato<br />
dai nazisti attorno a lui, prega l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfi1hrer Wolff di permettere<br />
all'<strong>SS</strong>-Oberfi1hrer Tschimpke di andargli a far vis<strong>it</strong>a. Wolff accondiscende.<br />
228<br />
Tschimpke non gradisce questo inv<strong>it</strong>o di Musslini, perché sa che il<br />
vecchio amico del Fli.hrer gli chiederà notizie delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Puntualmente<br />
ciò avviene. Mussolini vuole sapere notizie precise sulla preparazione<br />
della Waffen-Grenadier-Brigade der <strong>SS</strong> (ilal. Nr. 7) e propone che<br />
venga fissato un termine a questo processo di addestramento mil<strong>it</strong>are, alla<br />
conclusione del quale il reparto possa essere adoperato al fronte.<br />
I! duce - ciò è raccontato in un appunto 2 scr<strong>it</strong>to il 13 febbraio 1945<br />
per l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfi1hrer Wenner e firmato da un <strong>SS</strong>-Untersturmfi1hrer<br />
di cui non si riesce a leggere il cognome - è dell'opinione che vi potrebbero<br />
essere a disposizione 15-20 mila uomini, ma che soltanto 5-6 mila sono<br />
attualmente alle armi. Il resto, che si è presentato entusiasticamente alle<br />
<strong>SS</strong> per poter essere sub<strong>it</strong>o impiegato al fronte, ha nel frattempo disertato.<br />
Questa diserzione, ai suoi occhi, non può essere considerata una fuga dai<br />
reparti perché gli uomini, nella maggioranza dei casi, sono andati presso<br />
altre un<strong>it</strong>à per essere mandati in prima linea.<br />
D'altra parte, dice sempre Mussolini che fa un quadro della s<strong>it</strong>uazione<br />
del tutto singolare, a Tschimpke è noto che non è difficile disertare. È noto<br />
che ufficiali e sottufficiali mangerebbero molto meglio se non venissero defraudati<br />
nel settore dell'alimentazione, D'altra parte gli uomini, pur essendo<br />
la stagione invernale, hanno soltanto l'uniforme leggera, un cambio di<br />
biancheria e una coperta. Inoltre ricevono due sigarette al giorno, mentre i<br />
loro camerati della Decima Mas possono ottenerne 150 allo spaccio. Se<br />
l'ufficiale può montare in servizio soltanto in linea di massima, in quanto<br />
la sua compagnia ha un organico di appena ventotto-trenta uomini, non ci<br />
si può attendere che provi grande entusiasmo per il servizio stesso. Se non<br />
avverrà presto un cambiamento, conclude Mussolini, una grossa parte degli<br />
uomini rimasti nella Brigata diserterà.<br />
L'<strong>SS</strong>-Oberfi1hre.r Tschimpke sembra probabilmente convinto da queste<br />
argomentazioni o si dimostra sconcertato perché nell'appunto di cui riferiamo<br />
e che probabilmente è stato da lui dettato all' <strong>SS</strong>- Untersturmfi1hrer aggiunge<br />
di avere dei dubbi su quanto avviene nella Brigata. E per quanto riguarda<br />
il comportamento morale, lui comandante della Brigata delle Waffen<br />
Italia, "rivela ancora una volta il fatto che il capo di Stato Maggiore,<br />
l'<strong>SS</strong>-Oberfi1hrer von Elfenau, ha affidato l'incarico ad una <strong>SS</strong> - un ufficiale<br />
che lui, Tschimpke, ben conosce - di procurargli brillanti per un valore<br />
di 200 mila lire, e che questi l'ha fatto «
crede di poter più a lungo assistere a come qui sistematicamente si sia perduto<br />
il migliore materiale» (
iche come questa conclude auspicando che, «come allora, il tremendo fragore<br />
biblico delle trombe si rinnovi sotto i colpi delle nuove armi che demoliranno<br />
la nuova Gerico e consentiranno ai nuovi popoli eletti lo sterminio<br />
dei nemici dell'uman<strong>it</strong>à!» 4.<br />
Il "qualcuno" che ha informato il duce<br />
Quel "qualcuno" cui accennavamo prima che, a conoscenza della realtà, è<br />
andato a lamentarsi dal duce del trattamento che certi comandi tedeschi riservano<br />
ai volontari <strong>it</strong>aliani, nei quali non credono e dei quali non si fidano<br />
totalmente, è il Waffen-<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer Asvero Gravelli, contemporaneamente<br />
anche colonnello della Guardia Nazionale Repubblicana,<br />
dove ha, come si vede, un grado superiore a quello rivest<strong>it</strong>o nell'un<strong>it</strong>à tedesca.<br />
Gravelli, di cui V<strong>it</strong>torio Mussolini disse nel 1935, agli inizi della campagna<br />
d'Africa: «Tutti fanno domanda per la prima linea, nessuno s'imbosca,<br />
tranne gli intellettualoidi fascisti come lui» 5, ha raccontato molte Cose<br />
a Mussolini, e Mussolini è intervenuto. Ma il suo passo non serve a niente,<br />
e finisce nell'appunto di un sotto tenente tedesco.<br />
Del WaJfen-<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer si occuperà, invece, due mesi dopo, il<br />
Bollettino settimanale d'informazioni n. 21 (1 0 aprile 1945) del Com<strong>it</strong>ato<br />
di Liberazione nazionale per l'Alta Italia - Corpo volontari della Libertà<br />
- Comando generale Italia occupata, con una notizia alquanto singolare:<br />
«Il noto giornalista Asvero Gravelli, maggiore e comandante della <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana<br />
ed ora capo di Stato Maggiore della CNR, sta facendo depos<strong>it</strong>are ingenti<br />
quant<strong>it</strong>ativi di viveri, manufatti, ecc. (frutto di sequestri arb<strong>it</strong>rari)<br />
nello stabile di Piazza Duomo 21» Ca Milano) 6.<br />
Al punto in cui sono arrivate le cose, ognuno s'arrangia come può. Ci<br />
sono, ad esempio, soldati tedeschi che asportano dalla caserma di Campochiesa,<br />
presso Albenga, materiale vario già requis<strong>it</strong>o e che lo rivendono «ai<br />
civili a prezzo altissimo». Il sottotenente Brandstatter, che comanda il presidio<br />
della c<strong>it</strong>tadina ligure, interviene contro i suoi sottoposti e lo notifica il<br />
3 febbraio 1945 con una nota 7 al commissario prefetti zio avvertendo che<br />
,da caserma è proprietà dello Stato <strong>it</strong>aliano » e che ,da Gendarmeria tedesca<br />
ha il comp<strong>it</strong>o di vigilare » affinché simili cose non avvengano. CosÌ deve<br />
avvenire - dice ancora l'ufficiale, il quale comprende quanto danno queste<br />
cose portino al prestigio della Wehrmacht, già odiata per altre ragioni<br />
- anche per il r<strong>it</strong>iro della legna da ardere nei boschi di proprietà statale.<br />
«Il r<strong>it</strong>iro della legna non può essere effettuato senza l'autorizzazione del<br />
Podestà e del Comando tedesco. La legna da ardere deve essere acquistata<br />
nei magazzini civili » e la fattura «portata al' Comando tedesco per il visto».<br />
I contadini non possono, dunque, toccare nemmeno un loro albero.<br />
Perché Lo spiegherà, un mese dopo, il 29 marzo 1945, con un manife-<br />
232<br />
tampato dalla tipografi a savonese milace Palagi, quel console Paolo<br />
SIO 5 - • C . .<br />
Dc Mal'ia che prima deJ l'al'ffii tizio om a ~da va la <strong>Le</strong>glO~ e .aml le . e~ e<br />
egala alla divisione Bergamo e che pOI è passato sub<strong>it</strong>o al tedeschi dl<br />
~~~~ando il comanda nte di un reggimento di polizia german.ico che portava<br />
'1 SUO nome: il M iliz-Regiment de Maria (Pol.). A ca.po di quelle forma<br />
I . i di volontari ' arrivato agli inizi del 1944 a Milano e ad un certo<br />
Zion . l'h . P f tt<br />
punto, non sappiamo come, si è sganciato. Il duce a normnato re c o<br />
Capo della P rovincia di Savona. .<br />
M ancano meno di trenta gior ni all.a catastrofe completa. e li co~ s o! e -<br />
prefetto, (' premesso c~ e il t.aglio. abu ivo. di a lbe ~i in terrem d e ~anl a h _ ~<br />
rivati compromeue ti patnmomo boschivo; conSiderato che t ~l e l.nconve<br />
p . . te specie nella zona costiera, si rivela connesso alla fabbncazlOne del<br />
oten , d' alb .<br />
sale marino», proibisce che tale operazione (abbattimento . l eri, .ramo- \<br />
Ili e cespugli) venga effettuata lungo i margini stradah e nelle Imme<br />
Sd: e te vieinanz delle trade e piega che «le culture [siell alberate lungo le<br />
la . .<br />
a<br />
de e in prossim<strong>it</strong>à della fascia eo tiera cost<strong>it</strong>uiscono prez IOso aiuto per<br />
sU' . I d<br />
\<br />
' cultamento alla vi sta degli aerei nemici». «l contravventori» eone u e<br />
oc . d' ab<br />
«verranno deFer<strong>it</strong>i all'autor<strong>it</strong>à giudiziaria sotto l'imputaZIone I S otaggio».<br />
., .<br />
Un altro esempio. Un certo Max Conrad, di VIllanova di Albenga,<br />
c h e funziona da interprete, è in giro per conto della Manne . Intendantur .<br />
Dienststelle Cenua Nervi e fa incetta di mele. Ne de,:,e acq~lstare - s~amo<br />
nel 1945 - sessanta tonnellate e riempire sei vagom mercI da far arnvare<br />
nel capoluogo ligure per i marinai tedeschi. Pagherà, per questa merce, un<br />
milione duecentomila lire, tratte dai rotoli di banconote che vengono allegramente<br />
stampati a Novara, a Bergamo e a Milano, così de pa upe~erà<br />
un mercato che già ridotto allumicino per conto suo. Conrad rac~glie~à<br />
le mele e poi, probabilmente, passerà ad altre ricerche er s~am~ r e. l ~ a zlsti:<br />
tutta la zona dell 'Albenghese, famosa per le grandi coltlvazlOnt di ortaggi<br />
e frutta, è stata da lui regolarmente s e tacci~ta per mesi e mesi a ~pese<br />
di coloro che vivono nelle c<strong>it</strong>tà dell' Italia settentnonale e hanno atteso lOvano<br />
la verdura. « L'interprete Max Conrad - dice nel suo strano linguaggio<br />
semi-<strong>it</strong>aliano il documento che gli ha forn<strong>it</strong>o lo Z ahlmeister del Dienststelle<br />
Feldpostnurllmem. 071 7 A Abt(g.jV A - è incaricato di comprare regolarmente<br />
per truppa tedesca verdura e frutta nella regione di Albenga e<br />
fuori. Tutte le autor<strong>it</strong>à vogliono aiutarlo nel suo lavoro e prestarlo protezione<br />
in caso necessario» 8.<br />
I tedeschi che hanno requis<strong>it</strong>o le biciclette a Milano e provincia per inviarle<br />
in Germania, requisiscono adesso anche gli appare~chi r~dio . 1!na<br />
nota, sempre del Comando tedesco di Albenga - I~ costa h~u~e ~ consId~rata<br />
zona di guerra e pCl'icolosa dal punto di vista dI. u.n posslb~le Imp:ovvlso<br />
sbarco allealo - comunica al commissario prefett'zlO che, « lO segUIto ad<br />
ordini superiori, tutti gli apparecchi radio debbono essere consegnati<br />
233
all'Ortskommandantur entro il 25 marzo 1945 con nome, cognome e indi_<br />
rizzo; è inteso che le radio debbono essere consegnate senza essere sabotate.<br />
Prima della consegna di tutti gli apparecchi non possono essere rilasciati<br />
permessi per tenere gli stessi» 9. Il fronte è ormai così vicino che anche gli<br />
apparecchi più semplici e meno potenti possono captare le trasmissioni degli<br />
Alleati: ma nessuno, secondo i tedeschi, deve essere al corrente di quan_<br />
to la s<strong>it</strong>uazione si sia aggravata.<br />
Dal canto loro i nazisti si buttano a depredare a man bassa tutto ciò che<br />
trovano sul mercato. <strong>Le</strong> autor<strong>it</strong>à fasciste di Cuneo deplorano "gli eccessivi<br />
prelevamenti di viveri e materiali", mentre - siamo nel gennaio 1945 _<br />
non si è ancora placata l'ira sollevata da una decisione scandalosa della<br />
Wehrmacht e delle Ss. La gente è alla fame ed ha la fettina di pane razionata,<br />
mentre i tedeschi si preparano le loro michette con 10 mila quintali<br />
di farina prelevati in agosto dai magazzini provinciali. E, come se non bastasse,<br />
mancando la biada, foraggiano i muli e i cavalli delle salmerie di<br />
montagna con altri 10 mila quintali di granoturco e di grano di scarto sequestrati<br />
anch'essi nei silos.<br />
Altri tedeschi si sono, invece, dati al commercio cercando di metter denaro<br />
da parte in attesa del peggio. D'accordo con alcune industrie tessili e<br />
del cuoio <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e, previo pagamento di grosse tangenti, hanno permesso<br />
che molto materiale destinato alle forze armate germaniche o di Salò venga<br />
riversato sul mercato nero e venduto a prezzi favolosi. La polizia fascista<br />
ha scoperto il traffico: senza sollevare scandalo ha fatto chiudere le industrie<br />
e requis<strong>it</strong>o per proprio conto il prezioso materiale, che non si sa che<br />
fine farà adesso. Un fabbricante di scarpe di via Lagrange a Torino «trae<br />
fortissimi guadagni consegnando ogni venerdì 150 paia di scarpe alle Forze<br />
naziste e "ifiuta qualsiasi altra lavorazione». È un bollettino del Comando<br />
del CLN piemontese che lo annuncia IO , avvisando poi che tutte le ambasciate<br />
presso la Repubblica sociale si sono prudentemente spostate a Bellagio,<br />
sul lago di Como, non lontano dal confine con la Svizzera.<br />
Il p iano di r<strong>it</strong>irata generale<br />
In questo clima di disfacimento l'eventuale sviluppo bellico delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
e ciò che esse potrebbero diventare nel quadro generale dell'impiego al<br />
fronte, non ha più alcuna rilevanza. Il supremo comandante delle <strong>SS</strong> e capo<br />
della polizia in Italia, nonché plenipotenziario per le Forze Armate germaniche,<br />
Karl Wolff, sta cercando una soluzione personale (così come farà<br />
Himmler per conto suo a Berlino, negli ultimi giorni, attraverso il conte<br />
Bernadotte). Wolff è stato ricevuto in Vaticano da Pio XII nel giugno<br />
1944 e vorrebbe riprendere adesso il contatto con lui. Ma il Papa è ormai<br />
dall'altra parte del fronte. Se vuole riagganciarlo deve passare attraverso i<br />
234<br />
cardinali di Torino e Milano. In febbraio (1945) l'approccio con il cardinale<br />
Fossati di Torino si è risolto in un nulla di fatto, ma quello con il cardinale<br />
milanese Schuster sembra preludere a qualche risultato. Wolff intende<br />
o ffrire il salvataggio degli impianti industriali dell' _ Alta Italia in cambio di<br />
trattative onorevoli e della sua salvezza personale. E proprio in quello stes<br />
SO mese, il 22 febbraio, che il suo rappresentante a Milano, il colonnello<br />
delle <strong>SS</strong> Rauff, riceve da lui l'incarico di trattare segretamente e con pieni<br />
poteri con la Curia.<br />
Ma Wolff non si ferma qui, esplora anche altre strade e punta, attraverso<br />
la Svizzera, su un incontro con gli Alleati. Il 2 gennaio ha arrestato<br />
Ferruccio Parri, vice-comandante generale dei volontari partigiani, sa di<br />
avere in mano un ostaggio di altissimo valore e intanto rimette in libertà,<br />
permettendogli di varcare il confine elvetico, l'industriale del rayon Franco<br />
Marinotti che Mussolini aveva fatto incarcerare perché contrario alla socializzazione<br />
delle fabbriche propugnata dai fascisti repubblicani. Marinotti<br />
ricambia il gesto mettendolo in contatto con gli uomini che contano da parte<br />
alleata. Comincia una serie di viaggi a Lugano di personaggi incaricati<br />
da Wolff di saggiare il terreno, mentre Parri viene liberato come prova di<br />
buona fede. L'8 marzo Wolff, prendendo mille precauzioni per depistare i<br />
propri sorveglianti tedeschi e gli alleati fascisti, va addir<strong>it</strong>tura a Z~~igo e<br />
s'incontra all'ambasciata americana con Allen Dulles, capo del serVIZIO segreto<br />
americano, e con il suo consigliere per gli affari tedeschi, <strong>Le</strong>o Gavern<strong>it</strong>z.<br />
Il contatto con gli Alleati (o il tradimento se lo si vuoI giudicare dal<br />
punto di vista tedesco) è iniziato: da quel momento l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfilhrer<br />
Wolff non avrà altro pensiero che quello di portare a termine<br />
le trattative e di salvare le fabbriche e le installazioni industriali <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
oltreché la propria persona e il proprio destino.<br />
Mentre a Milano, in via Maestri 2, al centro di arruolamento dei volontari<br />
<strong>it</strong>aliani l'ufficiale di assistenza delle <strong>SS</strong> riceve dalle ore 9 in poi, il<br />
22 e 23 gennaio, «i mil<strong>it</strong>ari e i loro familiari residenti a Milano e n~lle<br />
province lombarde» per ascoltare i problemi che intendono sottoporgh e<br />
«istruire le relative pratiche di assistenza» 11, l'VIII Corpo della Terza Armata<br />
americana entra nel Lussemburgo e un colonnello sceglie il Grand<br />
Hotel di Mondorf-les-Bains quale primo concentramento per i criminali<br />
nazisti che verranno giudicati a guerra conclusa a Norimberga da un Tribunale<br />
Internazionale. E, in Italia, il comando della Quinta Armata emana<br />
le prime direttive in vista dell'offensiva finale di primavera.<br />
A Torino sono arrivati oltre 400 partigiani catturati nei rastrellamenti<br />
nel Biellese e circa un centinaio dalla zona del Lago Maggiore. Stanno per<br />
essere invi~ti in treno il 2 marzo, via Milano e linee secondarie perché<br />
quella del Brennero è sottoposta a continui bombardamenti, nella Germania<br />
centrale, dove li aspetta lo Stalag 3 e una tragica fine. Per impedire che<br />
235
ciò avvenga il comando del Corpo dei volontari della libenà di Torino chiede<br />
che la linea Torino-Milano, tornata a funzionare, venga nuovamente<br />
bombardata 12.<br />
I nazisti - coscienti nonostante tutto c<strong>Le</strong>ll 'andamento. n.egativo delle<br />
operazioni al front c della necess<strong>it</strong>à di nuove r<strong>it</strong>irate strategiche - Slanno<br />
predjsponendo un piano di arretramento generale. La prima regione ad esserne<br />
protagonista è il Piemonte, al quale - siamo in febbraio e mancano<br />
duc mesi alla fine della guerra - "il Comando superiore tedesco in Italia<br />
si rifiutato di inviare grano e derrate alimentari dalla Lombardia in<br />
quanto il Piemonte deve essere sfruttato sino all'esaurimento» 13.<br />
I lineamenti del piano - secondo il Bollettino inforl\lazioni del 28 febbraio<br />
1945 del Com<strong>it</strong>ato Mil<strong>it</strong>are Piemonte 14 - sarebbero questi:<br />
«- le truppe germaniche in Italia (e quindi anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
N.d.R.] resterebbero nella penisola, considerata avamposto clelia Baviera,<br />
ridottO centrale d Ila difesa del Reich;<br />
- le truppe germaniche attualmente in Piemonte si sposterebbero ad<br />
oriente del Ticino, in funzione di riserva strategica, per operare sia verso<br />
sud (fronte appenninico) sia verso ovest (prolungamento delle operazioni,<br />
con con eguente attiv<strong>it</strong>à del fronte alpino occidentale);<br />
- la responsabil<strong>it</strong>à della difesa del settore Piemonte-Liguria pas erebbe<br />
,·aJl'Armala Graziani composta:<br />
In un primo tempo dalle divisioni:<br />
- San Marco (settore Savona-Ventimiglia);<br />
- L<strong>it</strong>torio (settore attuale) [cioè 1zel Cuneese, con comando nella case7'171a<br />
"Ettore Muti" di Cuneo, N.d.R.];<br />
- Monterosa (settore Valle di Susa e Valli di Lanzo)<br />
rafforzate e controlla<strong>Le</strong> con reparti germanici (tra cui un<strong>it</strong>à gua talori) e<br />
con reparti di mi lizia (Brigate nere, <strong>SS</strong>, ecc.). Il materiale pesante in s<strong>it</strong>o<br />
verrebbe lasciato all un<strong>it</strong>à repubblicane subentranti.<br />
i n Un secondo tempo dalle divisioni:<br />
Italia<br />
- EtneI<br />
- Vesuvio (raggruppamento di divisioni addestrate o in corso di addestramento<br />
in Germania) ».<br />
l nazisu hanno tenuto una riunione a Milano il 3 febbraio e falto il<br />
pu.nto sulla s<strong>it</strong>uazione carburante. Hanno 1812 tonnellate di benzina, 730<br />
tonno di petrolio industl'iale, 460 tonno di gasolio, 1365 tonno di olio ombustibile,<br />
1000 tonno di greggio e 350 lonn. di residui. Il fabbisogno per l'industria<br />
ed i trasponi non va oltre - fermi i consumi - la fine di marzo<br />
del 1945, e prospcnive di incrememarlo non ve ne sono. I nazisti decidono<br />
allora di cost<strong>it</strong>uir una scorta di carburante a t<strong>it</strong>olo di riserva intangibile a<br />
236<br />
Novara, dalla quale pescheranno i reparti in ripi.egamento dal Piemonte,<br />
entre tutti i carri cisterna sono fatti affluire a Milano ed a Verona. Conrn<br />
temporaneamente molti automezzi vengono adattati . a Il'' Impiego . d e l gasso-<br />
. , d l 15<br />
gena, cwe e gas metano . .'" .<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, coinvolte nella tragedia che SI avvia ali epilogo, sono<br />
sate come un<strong>it</strong>à di polizia. Un gruppo di circa cinquecento, cioè un batta<br />
\one, si è impegnato il 15 febbraio nella zona di Bellinzago, immediata<br />
~ente a nord di Novara, sulla sponda lombarda del Ticino, contro le forazioni<br />
garibaldine del capo partigiano Cino Moscatelli. Il giorno succe~<br />
~vo si sono spostate a Badia di Dulzago, che è un paesino tra il Canale<br />
Regina Elena e il torrente Terdòppio. . . ..<br />
Siamo ormai in aperta pianura, i rastrellamenti slgmftcano anche blocchi<br />
stradali, chiusura degli accessi ai paesi, perquisizioni nelle case, sparatorie<br />
nei campi. Forse, spaventando le popolazioni, si prepara il terreno<br />
all'arrivo di nuovi reparti di volontari <strong>SS</strong> di r<strong>it</strong>orno dai campi d'addestramento<br />
in Germania. Questi reparti, siamo sempre in Piemonte, stanno acquartierandosi<br />
a Barengo, al di qua del torrente Agogna, e nell~ ~ra~io~i<br />
viciniori, nella piana che si protende verso la Bassa Vercellese. Glt Italtan.I,<br />
arrivati da oltr'Alpe con le mostrine rosse al bavero, hanno trovato, con eVIdente<br />
sorpresa, una s<strong>it</strong>uazione già in fase di disfacimento ed hanno cap<strong>it</strong>o<br />
che ormai è questione di settimane: oltre un migliaio di essi, approf<strong>it</strong>tando<br />
di tutte le occasioni possibili e nonostante il pericolo d'essere immediatamente<br />
fucilati, se catturati, se la squaglia.<br />
<strong>Le</strong> diserzioni dei volontari delle Waffen-<strong>SS</strong> preoccupano notevolmente i<br />
Comandi tedeschi, 'che cercano di rafforzare la disciplina con richiami<br />
all'ordine e trasferimenti. Così varie compagnie di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, mescolate ad<br />
altri reparti nazisti, arrivano in treno, passando per Chivasso, a Torrazza<br />
Piemonte ed a Saluggia. Nel primo paesino ne scendono trecento, nel secondo<br />
seicento. Oltre a quello di catturare "band<strong>it</strong>i", hanno anche il comp<strong>it</strong>o<br />
di presidiare la zona, che è un punto cruciale, dal punto di vista ferroviario,<br />
nel disimpegno di tutte le un<strong>it</strong>à tedesche dal Piemonte verso la<br />
Lombardia. Si parla di un "Piano X" che dovrebbe scattare al momento<br />
opportuno imponendo tre giorni (cioè settantadue ore continue) di coprifuoco<br />
per favorire il r<strong>it</strong>iro delle colonne naziste, mentre uno speciale servizio<br />
di sorveglianza verrebbe effettuato dalle formazioni fasciste lungo l'autostrada<br />
Torino-Milano 16. E si sta anche preparando un rastrellamento radicale<br />
nella c<strong>it</strong>tà di Torino, che durerà sei giorni, dal 22 al 28 marzo, per<br />
controllare la posizione di tutti, anche delle persone anziane. Due ufficiali<br />
tedeschi constatata l'inutil<strong>it</strong>à di continuare a combattere, si sono preparati<br />
a fuggir~ dal Comando OB W~st e Sild, ma sono stati scoperti prima di poter<br />
mettere in azione il loro propos<strong>it</strong>o: uno è stato sub<strong>it</strong>o fucilato, l'altro<br />
passato in carcere in attesa dell'esecuzione 17. Non sappiamo i loro nomi.<br />
237
Messaggio in codice: catturare vivo Mussolini<br />
Uno dei due soli battaglioni che hanno avulO esperienza diretta di combat.<br />
timento al fronte, il Debica (che con il II Btg. del l° RgL <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> forlT)<br />
ora il Kampfgruppe Binz, di cui abbiamo parlato in precedenza), si trova<br />
in Val d'Arda, una regione sulla quale incombe J'offensiva degli Alleati a<br />
f<strong>it</strong>ta di partigiani che minacciano con continue puntate le retrovie del frdn~<br />
te. Il battaglione ha piazzato molti presidi i nei piccoli paesini di collina<br />
cerca di sorvegliare le strade, imbrigliando i movimenti nemici in quell'in~<br />
t~i~ata ragnat~la. Tr~versando i poggi e superando diverse postazioni par.<br />
tlglane, ~lc~m rep~rt.1 passano nella Valle del Chero, arrivano a Groppa.<br />
rello, qumdl a Carmi ed a Montechino, mentre un altro gruppo, avanzan_<br />
do per Lugagnano Val d'Arda, Viganino e Rustigazzo, si spinge fin nella<br />
zona dell'antica c<strong>it</strong>tà romana di Velèia. I rastrellamenti continuano intensi<br />
e il battaglione s'inoltra, adottando severe misure di sicurezza, nell'Alta<br />
Val Nure: prima a Bettola, a quota 325, e poi al quadrivio di Farini d'Olmo,<br />
quota 426, intorno al quale si innalzano le cime dei monti Menegosa<br />
Albareto, Aserei, Rocchetta, Osero e S. Franca.<br />
'<br />
Il reparto infligge e subisce perd<strong>it</strong>e, ma maggiori sono quelle del II<br />
Battaglione "Vendetta" del 10 Reggimento, che è impiegato in una zona<br />
che va dalla Bassa Piacentina fino a Passo Penice. Il battaglione perde uomini<br />
sia ne~lo stesso capoluogo piacentino che a Boggio (febbraio e marzo),<br />
a Montechmo, a Pontenure, a Vigolzone e al Passo del Pénice, a quota<br />
1149 (inizi di marzo). Cadono, tra gli altri, i sottotenenti Dario Cammurati<br />
(a Bobbio) e Diego Correddu (a Vigolzone), ma il sal asso maggiore sarà<br />
quello in un piccolo paesino, Momeliano Borgo, che si trova sulla strada<br />
che da Gazzola, sulle rive del torrente Luretta, sale verso una collina che<br />
inve~e: si .chiama M~n l e<br />
Pillerone, ed ha ap~ena .594 metri. d'altezza. Qui;<br />
partlglam sbarrano J accesso alla Val Trebbia e I volontan delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>,<br />
il 17 aprile, a qualche ellimana dal "cessate il fuoco", hanno una diecina<br />
di morti (tra gli altri il sottotenente Domenico Gadeleta) e diversi fer<strong>it</strong>i.<br />
In due mesi il battaglione perde almeno una trentina di uomini senza<br />
contare coloro che vengono trasportati negli ospedali 18 . Ma il salass~ non è<br />
ancora terminato.<br />
Mentre il Kampfgruppe Binz lascia le propaggini appenniniche e,<br />
s~mpre guidato dai teeschi che coordinano ogni movimento, si porta in<br />
pianura, nel Comasco I volontari delle <strong>SS</strong> pattugliano il terr<strong>it</strong>orio loro assegna~o,.<br />
che ne.l ~omplesso è abbastanza tranquillo, imbott<strong>it</strong>o com'è di reparti<br />
nazlstl e faSCistI. Il battaglione del maggiore Pace viene spostato nella zona<br />
di Sondrio a dar man forte ai miliziani francesi di Joseph Darnand (che<br />
dopo lo sbarco alleato in Normandia fa parte del governo fantoccio di Sigmaringen),<br />
alla Brigata Nera locale e ad altre formazioni fasciste. Si prepara<br />
il "ridotto alpino valtellinese" di cui si favoleggia da tempo e che si<br />
238<br />
. l.erà come burro ai primi spari. Nel Bresciano, intorno a Rodengo,<br />
ttlog I ( S . al· . ·1<br />
S .à i ono piazzale le n<strong>it</strong>à Armate delle Il lane, SI sposta I<br />
doVe gl . l· Thal d· .<br />
'10r PPO pronto impiego" del maggiore suduroles e A OIS er, I CU I<br />
U<br />
rleremo più avanli. . ..<br />
pa [n Vallellina, nel cuore del famoso "ridollo alpino", glI ~:n~r:~a~1 ~an:<br />
na missione quella del apilano Vi "tor Giannino, detto Vie , flgho di<br />
nO ~ li <strong>it</strong>aliani' da Foggia che è nato nell' Indiana ed è diventaLO ufnciale<br />
e(1'llgra ' f "bbr<br />
. Florida. Giannino è stato in Val d'Ossola durante la amosa . repu . 1-<br />
In" ed ora si trova a Livigno, con sei uomini e un operatore radIO. Il ~ro<br />
più importante non è quello della S <strong><strong>it</strong>aliane</strong> né delle forze naZlstc<br />
ca<br />
~:~ate al collasso appena verrà. la spinta ~inal.e, ma l~ c~ltura d~i geJ:archi<br />
della repubblica di Salò che SI ono pOSli a r.a~co di ~Itler , \O primo<br />
di Mussolini. L'ordine di catturarlo vivo viene duamato personalluog<br />
O . . h· .<br />
le per radio daL cap<strong>it</strong>ano O<strong>SS</strong> Albert Materazzl, due lauree ln c Imlca,<br />
:~~i~O di sei fig li e figlie di una famigl.ia di. contadini ~ella ~arem~a tO~<br />
a em<br />
igrata all'inizio del secolo prIma In Germama e pOI neglI Statt<br />
sGan , . d Il F<br />
·1· Malerazzi al egu<strong>it</strong>o del generale Clark, SI trova sul passo e a u-<br />
U<br />
Hl I. , . .<br />
la, è il comandante dcll'urricio operazioni, .c. il suo. mes~a~gl~ arrIVa. ~<br />
'Vie"· in Valtellina, che mette in all'erta lutti I gruppi parllglam con CUI e<br />
in contatto. . .<br />
«Mi incontrai », racconterà una ventina d'anni dopo al gIOrnalIsta An~<br />
Ionio Pinna a New York, «anche con alcuni m mbri d~1 t'~ppo . che pOi<br />
rebbe catturato e ucciso Mussolini. Era un gruppo Illdlvlduah la, che<br />
av . N . I· d<br />
non voleva aver niente a che fare on gli americam. .on I .C lle ~vano<br />
nient e non ci davano nienle. Non volevano nemmeno 1 n~sln lanci. Inomma<br />
non accettavano il nostro cr<strong>it</strong>erio, il nostro modo di condurre una<br />
S , l· . l· t I<br />
guerra partigiana. Se io avessi catturato Muss~ 1m, o, av~el consegna o a.<br />
comando della Quinta Armata che aveva orgamzzato l arrIVO nella zona di<br />
un aereo per prelevarlo». .,<br />
II messaggio inviato in codice era questo, parola plU parola meno:<br />
"Pursuant to orders from AFHQ [Allied Forces Headquarte~s, . co~ sede a<br />
Caserta, N.d.R.] il is the desire of the Allies lo take .Mussol mt ~ILVe. T~te<br />
headquarlers will be notified ii he is taken and Ile w!~l ~e held l7l ~ecunty<br />
pending tlle an-iual of ALLied troops>+. econdo gli ordlnl del Quar.u~r enerale<br />
delle Forze Alleate, gli Alleati vogliono Catturare Mussohm VIV~.<br />
Questo QU31'licr Generale dovrà essere. informato deJ la sua ~att~ra e (Il<br />
prigioniero, N .d.R.] dovrà essere custodilO e protetto. fino . ali ar:lvo delle<br />
lruppe alleate 19. Sarà un messaggio inulile, come o.rmal tutti .sapp~~o.<br />
È a questo punto che ai comandanti delle UnItà S e di polIZia della<br />
zona Ober<strong>it</strong>alien- West giunge in fotocopia una grande tavola delle f~rze<br />
naziste in Italia disegnata dai grafici che fanno parte dello Stato MaggIOre<br />
dell'<strong>SS</strong>-Obergruppenfi1hrer Karl Wolff. La tavolaè dell'aprile 1945, non<br />
porta data, e quella che abbiamo visto noi si trova tra le carte del 75 0<br />
Reg-<br />
239
gimento di polizia <strong>SS</strong> conservate negli archivi degli Stati Un<strong>it</strong>i 20. Più che<br />
di un atto operativo, si tratta di una pratica burocratica, a due settimane<br />
dalla cap<strong>it</strong>olazione generale.<br />
Il numero "29" passa dai russi agli <strong>it</strong>aliani<br />
La Wajjen-Grenadier-Brigade del' <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr. 1) è diventata, dal<br />
9 marzo 1945, la 29. Waffen-Grenadier-Divùion del' <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr.<br />
1). Di divisioni <strong>SS</strong> numero 29 ve ne sono così due: la prima è una di volontari<br />
russi della zona tra Orel e Kursk, i cui primi reparti di "protezione<br />
civile regionale" si sono già formati alla fine del 1941 sotto la direzione di<br />
Stanislav Vladislavovic Kaminski. Nell'aprile del 1944 l'un<strong>it</strong>à - chiamata<br />
Russkaja Isvibod<strong>it</strong>ielnaja Narodnaja Armija, RONA - si sposta in occidente<br />
e conta oltre tremila uomini, intorno ai quali ruotano circa 10.500<br />
civili, 2.000 cavalli, 1.481 autoveicoli e 1.500 buoi e mucche. La RONA diventa<br />
una brigata popolare che poi sarà sciolta, mentre una parte delle<br />
truppe confluirà nelle un<strong>it</strong>à del generale Andrej Andreevic Vlassov, l'excomandante<br />
della 2' Armata d'attacco bolscevica schierata in difesa di Mosca<br />
passato ai nazisti.<br />
Il numero "29" resta per un po' nei documenti della <strong>SS</strong> assegnato ai<br />
russi, poi passa ai volontari <strong>it</strong>aliani. I russi hanno una seconda divisione<br />
<strong>SS</strong>, la trentesima, composta di ruteni bianchi, che si batterà anche sul Reno<br />
e poi verrà spezzettata e distribu<strong>it</strong>a per motivi di sicurezza in altre divisioni<br />
germaniche di <strong>SS</strong>.<br />
La sezione grafica del Comando <strong>SS</strong> di Berlino stabilisce per i volontari<br />
<strong>it</strong>aliani dalle mostrine rosse questa nuova suddivisione:<br />
- Wajjen-Grenadier-Regiment del' <strong>SS</strong> 81 (ilal. Nr. 1) con i battaglioni I<br />
e II;<br />
- Wajjen-Grenadier-Regiment del' <strong>SS</strong> 82 (<strong>it</strong>al. Nr. 2) con i battaglioni I<br />
e III;<br />
- Waffen-Artillerie-Regimenl del' <strong>SS</strong> 29 (ilal. Art. Rgt. Nr. 1) con i battaglioni<br />
I (l'e 2' batteria) e II (3' e 4' batteria).<br />
<strong>Le</strong> altre' un<strong>it</strong>à divisionali che portano il Nr. 29 sono un Battaglione<br />
complementi (Ersatz-Bataillon), un Battaglione Ufficiali (Ojjiziers-Bataillon),<br />
una sezione cacciatori di carro (<strong>SS</strong>-Panzerjager-Abt. 29), un'un<strong>it</strong>à di<br />
pronto impiego (Kommando), un<strong>it</strong>à di riserva (Ersatz-Einhe<strong>it</strong>en) e un Depos<strong>it</strong>o<br />
e addestramento reclute (Rekr. Aujjang-Depot) a Cremona. Naturalmente<br />
fanno parte dell'organico la Polizia Mil<strong>it</strong>are (Feldgendarmerie),<br />
il Tribunale divisionale da campo (Feldgericht), il carcere (Kerker), la<br />
compagnia amministrazione (Verwaltungskompanie), la compagnia riforni-<br />
240<br />
l<br />
i (Nachschubskompanie), la compagnia san<strong>it</strong>à ( an<strong>it</strong>i.i1slwmpanie),<br />
m en fri' . . (D l<br />
d<br />
colonne trasporti (1. ,.md 2. Kw. K%nnen), un u lCIO Interpreti 0 -<br />
ue . .,<br />
mel-Scheramt), .la pos~a da cam'p0 (F~ldpo.rtamt» .la sezlOD v~terlTIaJ'l.a<br />
(Vele r inli1'abl e~ lung) J Il contro plOnagglo (Ab.weh~ ·) , I c~ ll egamenl1 teIefont-<br />
. e telex i servizi d'informazione meteorologica, Il genio.<br />
CI ' '1 G T '<br />
La divisione, così ome pro pettata, è un po' mi za e eorge e<strong>SS</strong>ITI,<br />
lore di un'opera melicolosa sulle Forze rmate naziste (Verbtinde und<br />
~'/JPp en dcI' deulschen Wehrmacht und Wa!f.e~ <strong>SS</strong> im Z weilen. We lt~rieg<br />
1939- 1945 ) pubb1i.cata dal Bundesa1'Chw-MI/zUi1'al'chw della GeJ1maOla red<br />
l'aie con la collaborazione dell'Arbe<strong>it</strong>kreis jUl' Wehrjorschung e stampata<br />
d:Ua Casa ed<strong>it</strong>rice E.S. Miuler b- Solm Gmbl! di Francoforl~ sul Meno,<br />
'sa che «la formazione di un terzo Reggimento e l'ampliamento del<br />
pre C I . . , d' .<br />
Reggimento di artiglieria non sono menZIOnati » nell allO a nOI sopra clta-<br />
[O. Tuttavia, sempre in aprile, compaiono un nuovo Comando ~el B~ttaglione<br />
Fucilieri 29 (Stab des Fils. Btl. 29), un comando della sez~one n~or~<br />
nimenti reggimentale (Stab des Verso Rgts.), una compagma g~men<br />
(Pion.Kp.) e una compagnia per le informazioni (Nachr.-Kp.). Nel manuali<br />
che indicano le un<strong>it</strong>à d~lla Wehrmacht e della <strong>SS</strong> - le Schematlsche<br />
Kriegsgliederungen - la formazione di u~a divisione in .Italia ~on è .menzionata,<br />
ma, anche se gli atti veri e propn sono comparsI a meta apnle, la<br />
asc<strong>it</strong>a della divisione, come risulta da altri documenti, risale al 9 marzo<br />
~ 945. Il problema è puramente burocratico, di classifica storico-mil<strong>it</strong>are:<br />
sul piano pratico il documento usc<strong>it</strong>o dagli uffici <strong>SS</strong> di Ber.l~no. no~ apporta<br />
alcuna modifica alla s<strong>it</strong>uazione, che è disastrosa, e anche plU di pnma.<br />
Mentre tutto ciò avviene "Avanguardia" pubblica a Milano un articolo<br />
di fondo allucinante. Siamo al 31 marzo, mancano 25 giorni alla fine, è int<strong>it</strong>olato<br />
L'imperativo dell'ora e dice: «Anche per l'Italia v~r:à l'ra i~ cui ci<br />
saranno più uomini al fronte e ~elle offici~e e meno uoml~1 nel ~af:e. e sot~<br />
to le gallerie. Occorre prepararsI per quell ora e tagliare dietro di se I ponti<br />
delle comod<strong>it</strong>à e dell'egoismo: questo è il comandamento dell'ora! » . Quando<br />
si accenna a «meno uomini sotto le gallerie» è chiaro che si indica Milano<br />
con la Galleria V<strong>it</strong>torio Emanuele, il punto di passeggio coperto che<br />
va da Piazza del Duomo a Piazza della Scala. Ma è un linguaggio fuori<br />
della realtà, una mania di persecuzione, che ricalca le veline del regime fascista<br />
defunto: non ci sono in galleria, tra l'altro semidistrutta dai bombardamenti,<br />
né giovanotti con i capelli ricciuti né signorine profumate dalle<br />
gambe fini e slanciate né signori che portano a passeggio il cagnolino, ~om~<br />
nelle vignette di Boccasile. I primi redattori dei giornaletti stampat~ da~<br />
nuclei propaganda dei Battaglioni <strong>SS</strong> scrivevano così ~pp~na tornat.! da!<br />
Lagel' in Germania; i redattori del settimanale nazista di Milano cont~nuano<br />
ancora adesso nello stesso stile, anche se la c<strong>it</strong>tà è deserta, piena d! macerie<br />
e di paura, con le pattuglie che girano di notte e di giorno ed i treni<br />
241
pronti a caricare ed a mandare oltre il Brennero chiunque, sospetto, incap_<br />
pi nelle reti dei rastrellatori.<br />
Perché temi cosÌ frivoli sull'orlo dell'abisso È un mistero. Ma anche<br />
Mussolini parla un linguaggio che non è più del suo tempo: o s'illude op_<br />
pure sa tutto, come i Comandi delle <strong>SS</strong>, e pronuncia frasi qualunque sol_<br />
tanto per tenere ancora un poco assieme ciò che può sgretolarsi da un momento<br />
all'altro. «Gli <strong>it</strong>aliani che non hanno paura di giocare la loro pelle<br />
sono numerosi più di quanto non si pensi », dice a Brescia il 6 marzo 1945<br />
agli ufficiali della CNR, e "Avanguardia", a corto di argomenti in quel<br />
pauroso rinchiudersi della volta sulla tomba, riporta tutto il discorso:<br />
«Dirò, dunque, che fummo sorpresi: aggiungo, però, che non saremo più<br />
sorpresi. Noi lo abbiamo promesso, e l'ho dichiarato nel discorso di Milano<br />
- che difenderemo la Valle del Po c<strong>it</strong>tà per c<strong>it</strong>tà, casa per casa. Questo è<br />
un impegno sacro che dobbiamo prendere e che prenderemo, e bisogna preparare<br />
i legionari per questa difesa [ .. . ] Noi fummo sorpresi alla fine di un<br />
periodo che definisco il periodo del 'fascismo che aveva accettato la monarchia',<br />
noi non possiamo e non vogliamo essere sorpresi nella fase del 'fascismo<br />
che è repubblicano'. Se poi gli avvenimenti ci permettessero di irrompere<br />
oltre Appennino (nessuno può escluderlo) io credo che troveremmo<br />
un'ondata di entusiasmo come forse non supponiamo nemmeno». La logica<br />
del duce è sorprendente per la sua ingenu<strong>it</strong>à: «Mettetevi bene in vista»,<br />
egli afferma, «che la Germania non può essere battuta. Non può essere<br />
battuta per una ragione molto semplice: che si tratta per lei, come per noi,<br />
del resto, di v<strong>it</strong>a o di morte [ ... ] Oggi lo Stato Maggiore tedesco, e il popolo<br />
tedesco, è storicamente davanti a Dio e agli uomini giustificato se ricorre a<br />
tutte le armi pur di non soccombere [ .. . ]» 21 .<br />
Ma le armi risolutive non esistono più, è un'intera epoca storica che sta<br />
tramontando. Qualcuno ancora combatte, sÌ, nei reparti minori, ma in alto,<br />
'anche tra chi comanda le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, si manovra soltanto per salvare la<br />
pelle.<br />
<strong>Le</strong> ultime nomine da Berlino<br />
CAPITOLO XIII<br />
ARRIVA LA FINE E NE<strong>SS</strong>UNO<br />
VUOL PIÙ MORIRE PER HITLER<br />
A Milano si avverte la fine e i partigiani mordono il freno. La notte del<br />
9 marzo fa le spese di questa inquietudine, assieme al distaccamento<br />
delle Brigate Nere di piazza Tonoli ed agli uffici dell'Organizzazione<br />
Todt di viale Romagna, il Centro di arruolamento delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di<br />
via Paolo Maestri 2, all'angolo con viale Bianca Maria. Avanzando da<br />
viale Premuda che corre parallelo al viale Bianca Maria, una pattuglia<br />
di garibaldini della 118' Brigata lancia bombe a mano, spara raffiche di<br />
m<strong>it</strong>ra e ferisce alcuni mil<strong>it</strong>i che si sono affacciati sulla strada. La confusione<br />
è enorme, si sentono scoppi e grida, le strade all'intorno vengono<br />
percorse dai volontari <strong>SS</strong> che poi si rinchiudono fino all'alba nella sede del<br />
loro presidio.<br />
Quattro giorni dopo dall'Ufficio personale delle Walfen-<strong>SS</strong> di Berlino<br />
Charlottenburg (<strong>SS</strong>-Personalhauptamt-Personalamt Wajjen-<strong>SS</strong>, Abt.<br />
VIIjHauptabteilung l, Abteilung 3-Az.: 27a73j FijBug., Betr.: Obernahme<br />
uon Ojjizieren jremder Wehrmachten), arriva per corriere una circolare<br />
firmata dall'<strong>SS</strong>-Brigadejuhrer Dr. Katz con la nomina di molti ufficiali<br />
stranieri 1. Berlino è già sotto la minaccia dell'attacco finale dell'Armata<br />
Rossa, ma la burocrazia di Himmler continua a sfornare documenti come<br />
se si trovasse all'inizio della guerra. Il plico riguarda, oltre ai francesi, agli<br />
estoni, ai caucasici, agli ungheresi ed ai romeni, anche la Divisione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana.<br />
I nomi degli ufficiali promossi sono i seguenti:<br />
Waffen-Hauptsturmjuhrer Giuseppe Cuccini, nato il 19 marzo 1907. Data<br />
dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso il Bejehlshaber der<br />
WaJJen-<strong>SS</strong> ItaLien.<br />
WaJJen-Obersturmjuhrer Adriano Prasca, nato il 29 febbraio 1914. Data<br />
dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WaJjen<br />
Gren.Diu.d.<strong>SS</strong>.<br />
Wàffen- Untersturmjuhrer Alessandro Arcangeli, nato il lO luglio 1917.<br />
243
Data dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. Waffen<br />
GI'en ,-Dzv.d.<strong>SS</strong>.<br />
Waffen- Untersturmjuhrer Furio Gafforin, nato l'l febbraio 1919. Data<br />
dell'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. Waffen<br />
Gren.Div.d.<strong>SS</strong>.<br />
WajJen- Untenturmjuhrer Franco Roscelli, nato il 30 novembre 1921. Data<br />
dall'immissione in grado: 1.10.1943, in servizio presso la 29. WajJen<br />
Gren.Div.d.<strong>SS</strong>.<br />
Mancano sessanta giorni alla conclusione della guerra, questi ufficiali<br />
hanno maturato un'anzian<strong>it</strong>à che conta del punto di vista finanziario, ma<br />
non è certo che riusciranno ad incassare gli arretrati. Dopo la lunga attesa,<br />
avranno, comunque, la certezza di essere iscr<strong>it</strong>ti nei ruolini delle <strong>SS</strong> e di<br />
terminare la dura avventura quali "comandanti". Sono gli ultimi ufficiali<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> nominati da Himmler.<br />
Sul fronte di Salò le preoccupazioni sono alquanto diverse. Agli inizi<br />
della primavera finale, più che non dello spir<strong>it</strong>o necessario alla riscossa, il<br />
problema di cui ci si occupa al secondo Battaglione del 2° Reggimento alpini<br />
Morbegno è quello della "carne". Qualcuno ha avvert<strong>it</strong>o il cap<strong>it</strong>ano comandante<br />
interinale (di cui non riusciamo ad interpretare la firma nel documento<br />
2 che ora esporremo) che vi sono prost<strong>it</strong>ute in caserma, e il cap<strong>it</strong>ano<br />
è andato sulle furie. La disciplina fa già acqua da tutte le parti, mancano<br />
soltanto le puttane per mandare a picco l'eserc<strong>it</strong>o repubblicano. Ed allora,<br />
si~mo al 2 ~i aprile ~el 1945, dopo averci a lungo pensato, il cap<strong>it</strong>ano<br />
compila un ordme del gIOrno - Comando 2° Reggimento Alpini I1a/ IIb<br />
N° 1743 di prot. - oggetlo: Prost<strong>it</strong>ute - che indirizza a tutti i reparti,<br />
compresa la colonna leggera.<br />
. «In un accampamento occupato da sottufficiali e da mil<strong>it</strong>ari di truppa »,<br />
dice testualmente l'incredibile documento, «è stata sorpresa stamane una<br />
prost<strong>it</strong>uta che aveva passato la notte con tre sottufficiali. Ho la sensazione<br />
che fatti del g~nere. si verifichino anche in altri accantonamenti, con quelle<br />
conseguenze di ordme morale che è facile immaginare. Non sono un pur<strong>it</strong>ano,<br />
e capisco che quando si sente l'impellente bisogno di uno sfogo fisiologico,<br />
è naturale che si ricorra ad una donna. Ma che questa donna la si<br />
porti in un accantonamento, non posso ammetterlo. Vi sono ragioni di moral<strong>it</strong>à,<br />
d'ordine mil<strong>it</strong>are riflettente il segreto mil<strong>it</strong>are, di dign<strong>it</strong>à personale<br />
che vi si oppongono. Se si ammettesse o si tollerasse questo, i nostri accantona~enti<br />
iventerebbero. case di tolleranza. In questa stagione, quando<br />
non SI trovI una camera m albergo, ci sono prati che da quando mondo è<br />
mondo, hanno accolto non solo amanti ma eteri [voleva dire "etère",<br />
N.d.R .] di ogni qual<strong>it</strong>à e specie».<br />
. Il comandante di battaglione minaccia ispezioni e provvedimenti, ma è<br />
chiaro che ormai la s<strong>it</strong>uazione gli sfugge di mano, così come a tutte le altre<br />
forze della repubblica che si trovano in Valle Padana. L'<strong>SS</strong>-Obergruppen-<br />
244<br />
filhrer K.arl Wolff accelera i suoi negoziati con gli Alleati, E, mentre il povero<br />
cap<strong>it</strong>ano del Morbegno scrive il suo messaggio sulle «prost<strong>it</strong>ute ", mette<br />
a conoscenza il generale Heinrich von Vietinghoff, che ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
Kesselring nel comando delle Forze armate tedesche in Italia, dei suoi negoziati.<br />
Adesso ambedue hanno una sola speranza: che la scricchiolante impalcatura<br />
su cui si regge ancora il Terzo Reich resista per almeno una<br />
quindicina di giorni in modo da permettere la conclusione delle trattative<br />
in Svizzera.<br />
Auguri al Fuhrer, che ha 56 anni<br />
Gli angloamericani che dilagano in Germania, mentre i russi (Malinovskij)<br />
raggiungono il confine austriaco, temporeggiano in Italia prima della<br />
spallata finale e chiedono a Wolff di bloccare gli ordini di distruzione degli<br />
impianti e delle attrezzature industriali della Valle Padana emanati a suo<br />
tempo. Wolff esegue il 6 aprile ed a Milano, in un suo appartamento, installa<br />
addir<strong>it</strong>tura una radio alleata per facil<strong>it</strong>are lo scambio delle comunicazioni<br />
3. Poi, il 17 aprile, dopo aver informato gli angloamericani del<br />
suo passo, parte in volo e raggiunge a Berlino Himmler. È un passo rischioso,<br />
ma anche Himmler sta muovendosi per conto suo in segreto, alle<br />
spalle di H<strong>it</strong>ler, ed ha aperto contatti con gli svedesi. L '<strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer<br />
Wolff è già di r<strong>it</strong>orno due giorni dopo: ha pieni poteri per trattare la<br />
r~s~. Il generalissim.o Stalin.è informato di questa [accenda e per principio<br />
diffida, temendo del tranelli: che, cioè, ad un certo momento gli Alleati<br />
adoperino le forze tedesche in Italia (e quindi anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>) per<br />
bloccare, o fren are, l'avanzata russa in Ungheria e in Austria. Ma ciò non<br />
accadrà mai.<br />
Mentre Wolff viaggia freneticamente per concludere l'accordo il più<br />
presto possibile, il periodico dei volontari <strong>it</strong>aliani continua imperterr<strong>it</strong>o ad<br />
inneggiare al FLihrer, che il 20 aprile compirà 56 anni. «Quando ricorre in<br />
tempi di pace il genetliaco di grandi uomini», scrive nel suo fondo "Avanguardia"<br />
4, «è, q uesta, una festa per la nazione cui essi appartengono. Ma<br />
in tempi in cui un popolo è impegnato in una lotta defin<strong>it</strong>iva per la libèrtà<br />
e per l'esistenza, il 20 aprile assume, in mezzo al vertice tempestoso degli<br />
avvenimenti più sanguinosi, non soltanto il significato di giorno dedicato<br />
a.lle commemorazioni, ma diviene fiaccola lampeggiante di fede, grido che<br />
nafferma un giuramento di volontà combattiva che non ha debolezze.<br />
«[ ... ] In un complesso di campagne v<strong>it</strong>toriose senza l'uguale», aggiunge<br />
stranamente il fondista come se già si trovasse a l di là della catastrofe, ed il<br />
s~o fosse un necrologio, «il 'soldato tedesco giunse attraverso tutta l'Europa<br />
fmo ai giganti nevosi e alle rocce immani del Caucaso. Ma i nemici trassero<br />
allora le loro forze da quasi tutto il mondo per raggiungere la v<strong>it</strong>toria<br />
245
che appariva ormai sicuro retaggio della Germania e dei suoi alleati. Lo<br />
sviluppo della guerra dai tempi della battaglia di Stalingrado è presente alla<br />
mente di noi tutti. Alle altezze luminose del trionfo seguirono i contrac_<br />
colpi inesorabili, la cui origine non vale qui la pena di ricordare. Ma la vera<br />
grandezza non si mostra soltanto nel momento del trionfo, bensì anche<br />
nelle difficoltà dell'ultima battaglia decisiva; occhio nell'occhio con la mOr_<br />
te, i veri grandi incidono il loro nome sulla roccia dell'etern<strong>it</strong>à ... ".<br />
"Avanguardia" che è giunto al quindicesimo numero del suo secondo<br />
anno e costa tre lire ha ancora una settimana di v<strong>it</strong>a. Tutto è ormai trabal_<br />
lante, il giornale non giunge a tutti i reparti, che non hanno il tempo di<br />
leggere q uelle poche pagine messe su in fretta, con tono grigio, nella reda_<br />
zione milanese di viale Monte Santo. Se potessero leggerle capirebbero che<br />
la campana suona già a morto. Nella penultima colonna della prima pagina,<br />
in un articolo int<strong>it</strong>olato Per non cadere nell'assU1·do, c'è qualcuno che<br />
scrive, pur arrivando poi a conseguenze logiche del tutto diverse: « Battaglia<br />
di onore No. L'onore dell'Eserc<strong>it</strong>o, del popolo e del nome tedesco sarebbe<br />
già salvo e consacrato per i millenni anche se la Germania, oggi stesso, cedesse<br />
le armi. Oggi, continuare la guerra in quelle condizioni di irrimediabile,<br />
schiacciante inferior<strong>it</strong>à, quali ci appaiono sui vari fronti, significherebbe<br />
offrire alla morte le sole donne e i soli bambini, e alla completa distruzione<br />
le ultime c<strong>it</strong>tà non ancora del tutto rase al suolo. Un epilogo del genere,<br />
anziché illuminare di nuovo eroismo il popolo tedesco, lo coprirebbe<br />
piuttosto di infamia: ché gli innocenti non si possono offrire in olocausto<br />
senza una ragione. La strage di Dresda - per c<strong>it</strong>are solo questa - avrebbe<br />
già deciso un popolo che non avesse più speranza alcuna a chiedere la<br />
pace. Il popolo delle c<strong>it</strong>tà e dei villaggi massacrati non ha e non può avere<br />
la disciplina di un eserc<strong>it</strong>o combattente. Ad un dato momento, se la causa è<br />
persa e se la continuazione della lotta non ha uno sbocco, esso forza la cessazione<br />
del macello ormai inutile. È una meccanica storica oltre che umana.<br />
Non un grido di "basta" si è, invece, ancora levato dalle popolazioni tedesche.<br />
Al contrario, si osserva, anzi, il furore con cui le donne e i fanciulli<br />
dei terr<strong>it</strong>ori invasi si sono dati alla guerriglia e al sabotaggio degli eserc<strong>it</strong>i<br />
nemici attraverso l'organizzazione del Werwoif. C'è, dunque, qualcosa che<br />
sostiene questo popolo, oltre alla fierezza e alla disperazione: c'è una certezza,<br />
una coscienza, una consapevolezza di una imminente ripresa [ ... ]».<br />
Chi ru ba i codici mil<strong>it</strong>ari ledeschi<br />
Basta, tuttavia, leggere tra le righe per capire: la fine sta arrivando, e le<br />
parole scr<strong>it</strong>te menlre si pensa allo sgombero non riusciranno ad esorcizzarla.<br />
Ma c'è qualcuno che ancora cre~ nell'impossibile, come le due <strong>SS</strong> <strong>it</strong>a-<br />
246<br />
liane che un mese fa, in marzo, si sono presentate a don Renato Rossi, cappellano<br />
partigiano della Brigata M ortiTolo, un paese di montagna sulla<br />
strada da Sondrio a Tirano, in Valtellina. Uno ha detto di chiamarsi Bruno<br />
Zola, dell'altro non sappiamo il nome. Uno, pent<strong>it</strong>o, ad un certo punto<br />
si è confidato ad una ragazza, ha raccontato l'inganno: fingevano di essere<br />
degli sbandati, erano alla ricerca di notizie. Nell'attesa di provvedimenti, la<br />
notte della confessione l'hanno messo in una cantina. Al mattino l'hanno<br />
trovato cadavere: si era dato la morte. L'altro ha continuato il gioco.<br />
"Resto con i partigiani », ha detto, ed è stato accettato. Dopo una ventina di<br />
giorni è scappato, ed ha raccontato tutto al comando del Battaglione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
che si trova in Valtellina. Così, ora che mancano dieci-quindici giorni<br />
alla fine, a Tirano si scatena la rappresaglia 5 .<br />
Il generale Nagel, capo di Stato Maggiore del comando dell'Armata<br />
Ligurien, che ha il suo quartier generale a Mandello Lario (Como), dirama<br />
una circolare dalla quale si comprende che ormai all'interno del fronte<br />
anche i rapporti tra nazisti e <strong>it</strong>aliani di .Salò sono diventati assai difficili, e<br />
che i nazisti vedono nemici e spie dappertutto. « Molti soldati <strong>it</strong>aliani », dice<br />
il documento, « alle stazioni vengono rimandati indietro dai soldati tedeschi<br />
e non possono raggiungere le loro un<strong>it</strong>à. I tedeschi devono rispettare i soldali<br />
che hanno il libretto di marcia in ordine. I rapporti tra i soldati tedeschi<br />
e <strong>it</strong>aliani si vanno deteriorando. Bisogna chiarire questo punto di vista<br />
ai nostri soldati: quanto sia importante che gli <strong>it</strong>aliani si trovino al nostro<br />
fianco in questo periodo» 6. Parecchi soldati <strong>it</strong>aliani sono, però, disertori, e<br />
lo stesso Nagel inv<strong>it</strong>a «ad annunciare sub<strong>it</strong>o per telescrivente al DI. Insp.<br />
der ila l. Verbande del settore OB-Stidwest a Bergamo" tutti i casi relativi,<br />
per i provvedimenti pun<strong>it</strong>ivi del caso.<br />
I tedeschi hanno ragione di diffidare: le spie ci sono nei posti più impensati.<br />
L'8 dicembre 1944 la donna che esegue le pulizie agli uffici dei comandi<br />
dell'Armata Ligurien è stata sorpresa mentre raccoglieva le carte<br />
dai cestini e ne faceva un pacco per passarlo a qualcuno. «Il materiale usato»,<br />
aveva allora avvert<strong>it</strong>o Nagel, «deve essere tolto dai cestini e bruciato<br />
dai soldati, e non dai civili ». Ma ora non si tratta più di carta usata o di<br />
appunti. Ora spariscono anche i codici. Il 3 aprile scompare il codice SHM<br />
293, che qualcuno riesce .a far pe"rvenire ad una missione alleata. «Entra in<br />
vigore il codice SHM 277", avverte sub<strong>it</strong>o il capo di Stato Maggiore per telescrivente,<br />
mentre vengono aumentate le misure di sorveglianza. Ma anche<br />
questo secondo codice ha breve v<strong>it</strong>a: dopo due settimane scompare anche<br />
lui, e viene sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da quello SHM 110. I tedeschi comprendono di<br />
essere circondati da spie ovunque e che ogni ora può essere quella decisiva:<br />
reagiscono come possono, e i meno fanatici sono attenti a non morire adesso<br />
che tutto sta per finire 7.<br />
N el Piacentino - è il 20 aprile - una parte del Kampfgruppe Binz<br />
(il battaglione Debica) si dispone a cavallo della Via Emilia, nella fossa<br />
247
creala dal lorrente N ure, scava trincee, piazza alcuni cannoni, crea degli<br />
sbarramenti per frenare l'evenluale irrompere degli anglo-americani da<br />
Parma e Fidenza (ma poi sgombererà il campo prima che possa avvenire il<br />
COnlatlo). L'altra metà del Kampfgruppe (il II Battaglione dello Reggi_<br />
mento) è arroccata intorno a Rivergaro, una ventina di chilometri a sud di<br />
Piacenza per impedire ai partigiani di scendere a valle, ma poi ripiega verso<br />
il Po e perde il contallo con i ribelli.<br />
In Val Camonica, passano per Darfo trecento <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che i partigiani<br />
della divisione :/'ilo Speri r<strong>it</strong>engono siano dirette ad Edolo, ed allora<br />
diramano ordini alla Brigata Cappellini perché, a mezzo di piccole pattuglie,<br />
ne vengano distrutti, ad uno ad uno, tutti i mezzi di trasporto 8. È, invece,<br />
in corso un grande rastrellamento denominato " Azione Mughetto", al<br />
quale i volontari con le mostrine rosse partecipano assieme al 1 0 e 63 0 battaglione<br />
della <strong>Le</strong>gione Camicie Nere d'assalto Tagliamento ed a due compagnie<br />
della S' Brigata Nera mobile Quagliata. Lo scopo è di «ripulire la<br />
zona» per assicurare il trans<strong>it</strong>o delle colonne tedesche in fase di sganciamento<br />
dirette al Passo del Tonale o ai valichi alpini dell' Alta Valtellina 9.<br />
A Rodengo-Saiano, nel Bresciano, c'è il "Gruppo pronto impiego" delle<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, che ha fissato il comando nella villa dei conti Fenaroli. Lo<br />
guida il maggiore Alois Thaler, di Brunico, che parla correntemente l'<strong>it</strong>aliano<br />
e il tedesco e che, a suo tempo, ha optato per la Germania. In Russia<br />
ha perduto una gamba e perciò cammina appoggiandosi ad un arto artificiale.<br />
I tedeschi dicono di lui: «È più prussiano d'un prussiano ». Con Thaler<br />
ci sono il tenente colonnello Gardini (che gli obbedisce anche se superiore<br />
di grado), il maggiore Lardera, già nello Stato Maggiore a Roma, internato<br />
in Germania e poi passato alle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e il tenente Michele Lombardo,<br />
basso di statura, spesso in borghese, con gli occhiali da sole anche<br />
d'inverno, che conduce le indagini e gli interrogatori dei prigionieri. È stato<br />
educato dai salesiani, la sua spietatezza non conosce confini: ai suoi ordini<br />
si trovano, lra gli altri, quattro uomini crudeli: Franco Traverso di<br />
Alessandria, Bruno Arba di Frugarolo (Alessandria), Giuseppe Benedetti<br />
di Vigonovo (Udine) e Adriano Miozzi di Migliarino (Ferrara).<br />
Il gruppo "pronto impiego" è omogeneo, dispone di armi, è guidato con<br />
estrema disciplina: darà molto filo da torcere prima di arrendersi. Lo compongono<br />
dodici ufficiali (i maggiori Alois Thaler, Carlo Nicolis di Robilant<br />
e Alessandro Orzali; il cap<strong>it</strong>ano Ido Zilianti; i tenenti Amos Battisti, <strong>Le</strong>onardo<br />
Gelosi, Michele Lombardo e Sommer; i sottotenenti Fernando Distesi,<br />
Dante Apollonio, Mario De Bernardi, Giorgio Romagnoli, Pietro Zottis,<br />
Alessandro Gueriotti, Otto Casagrande, Pietro Careri, Alessandro Gubiotti<br />
e Hofman, un dentista), 29 sottufficiali, 25 capora~maggiori, 41 caporali,<br />
90 soldati e 4 civili lO.<br />
248<br />
Il Kampfgruppe Binz abbandona le jJosizioni<br />
Nel Comasco tutte le un<strong>it</strong>à sono in allarme. Il colonnello Enzo Celebrano,<br />
che comanda il 2 0 reggimento delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (1'81 0 secondo la numerazione<br />
germanica) ed ha il comando a Cantù, per misura precauzionale dorme<br />
ogni notte in un posto diverso. Ronde armate di volontari pattugliano la<br />
Brianza e tutte le strade che portano a <strong>Le</strong>cco, Como e Milano. Ormai l'intero<br />
fronte è in movimento, anche i Comandi sul lago di Garda stanno<br />
smobil<strong>it</strong>ando, e perciò lo stato di all'erta è diventato consuetudine.<br />
Alle 9 di sera del 18 aprile. M ussolini, con una scorta di <strong>SS</strong>, arriva alla<br />
Prefettura di Milano, in corso Monforte. <strong>Le</strong> sentinelle naziste stazionano<br />
permanentemente davanti al suo ufficio, ed egli, così come può, cerca di fare<br />
il punto della s<strong>it</strong>uazione. Ma gli manca il dato più importante: la notizia<br />
che l' <strong>SS</strong>-Obergruppenfuhrer Wolff è in viaggio per Lucerna per accelerare<br />
la conclusione degli accordi con gli angloamericani. Gli arriva, invece,<br />
da Berlino l'ultimo telegramma del suo compagno di avventura, ma non<br />
conta più nulla. « La lotta per l'essere o il non essere », dice il messaggio,<br />
«ha raggiunto il suo punto culminante. Impiegando grandi masse e materiali,<br />
il bolscevismo e il giudaismo si sono impegnati a fondo per riunire sul<br />
terr<strong>it</strong>orio tedesco le loro forze distruttive al fine di precip<strong>it</strong>are nel caos il<br />
nostro Continente. Tuttavia, nel suo spir<strong>it</strong>o di tenace sprezzo della morte,<br />
il popolo tedesco e quanti altri sono animati dai medesimi sentimenti si<br />
scaglieranno alla riscossa, per quanto dura sia la lotta, e con il loro impareggiabile<br />
eroismo faranno mutare il corso della guerra in questo storico<br />
momento in cui si decidono le sorti dell'Europa per i secoli a venire" Il<br />
È lo stesso linguaggio allucinato di "Avanguardia" nel suo ultimo numero,<br />
sempre grigio e sempre senza un palp<strong>it</strong>o di uman<strong>it</strong>à, che compare a<br />
Milano sabato 21 aprile, lo stesso giorno in cui gli angloamericani entrano<br />
a Bologna, a duecento chilometri di distanza. «Giammai», dice un incorniciato<br />
in neretto, «le forze oscure potranno regnare sulla terra. L'ordine, la<br />
pace e la giustizia saranno, invece, instaurate nel mondo ». Ed ancora: «La<br />
follia con la quale i nemici si sono schierati contro l'uman<strong>it</strong>à sta raggiungendo<br />
il suo vertice, lasciando sul mondo intero null'altro che un sentimento<br />
di umiliazione e di disgusto". Sono frasi che Goebbels, Generalbevollmachtiger<br />
fur den totalen Krieg, commissario plenipotenziario per la guerra<br />
totale, ha pronunciato alla radio, a Berlino, il giorno prima e che, riprese<br />
dal notiziario dell'agenzia tedesca, sono state inser<strong>it</strong>e nel giornale dei volontari<br />
<strong>it</strong>aliani all'ultimo momento.<br />
Come se si vivesse in un altro pianeta, e certamente molti collaboratori<br />
del settimanale delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> rappresentano casi da psicanalisi, un certo<br />
Alessandro Mussano scrive dell'Europa che sorgerà alla fine della guerra.<br />
Ma quale Europa Secondo lui, quattro giorni prima del crollo, quella dei<br />
nazisti, che vinceranno. «La comune concezione pol<strong>it</strong>ica e sociale secondo<br />
la quale dovranno essere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i gli Stati dell'Europa dell'avvenire», dice<br />
249
lussano, «sarà, dopo la viltoria deWAsse, la repubblica ba ala sulla preminenza<br />
del lavoro sul cap<strong>it</strong>ale. Il dOll. Gocbbcls, nel uo discorso rivolto<br />
ad una delegazione degli operai stranieri che lavorano in Germania, ha l'ibad<strong>it</strong>o<br />
questo principi, afferm, ndo esplic<strong>it</strong>amente che la Germania combal_<br />
te non solo per la libertà di tutti i popoli, ma combatte per una Europa libera<br />
e socialista».<br />
Colui che si ceda solto lo pseudonimo' Il camerata <strong>SS</strong>" - probabil_<br />
mente il cap<strong>it</strong>ano alvatore Piras che l'ha mutuato dal reporter di gu rra<br />
morto alla fine del 1944 - conclude la sloria di questo giornale delle <strong>SS</strong><br />
<strong>it</strong>alian con un appello: Chi sei tu a cui già rispondono senza incertezze<br />
gli avvenimenti che si succedono di ora in ora. «O tu che ab<strong>it</strong>i in Italia» ,<br />
invoca il cor ivista, «che sei nato, cresciuto, edu ato in Italia, perché nOn<br />
ami questa tua Patria che la terra dei tuoi cari morti e dei tuoi parenti<br />
ancora vivi , la terra che raceoglie le chiese dci luoi padri e la gente del tuo<br />
sangue, questa ltalia che ha una storia millenaria di gioie di dolori , di<br />
glorie e di grandezze Un russo (che è un russo), un americano, un inglese,<br />
un francese mai rinnegano, mai tradiscono, mai avviliscono la loro Patria,<br />
ma si gloriano, anzi, di ringraziarla e di difenderla, di abbellirla e onorar<br />
Ia. Solo tu, <strong>it</strong>aliano, li proclami un senza patria, un disposto a fare lo<br />
schiavo dei russi, degli americani, degli inglesi e francesi , e magari anche<br />
degli Ottentolli [...] Oggi una rovina immensa incombe sulla nostra Pall-ia:<br />
chi sei tu Un urapiedi dei tuoi nemici o un suo degno figlio pronto a luLle<br />
le prove Non 'è via di sedIa. Rispondi: ehi sei tu».<br />
Forse quello del "camerata <strong>SS</strong>" <strong>it</strong>aliano lo stesso stupore (o la stessa<br />
disperazione per un sogno svan<strong>it</strong>o) dei cosacchi del Don, del Kuban e del<br />
Terek che hanno trad<strong>it</strong>o I idea della grande Madre Russia si sono schierali<br />
Con Himmler mettendo sul colbacco il teschio d'argento, o di quel migliaio<br />
d, miliziani francesi guidati dali <strong>SS</strong>-Stu1"mbannjiJ.hrer Damand che<br />
ora sanno di rovarsi, a Grosotto nel "ridotto valtelljnese", all'«ora XII a<br />
dei turchi orientali (gli OsUiirken di Harun el Raschid B y) o dei croali,<br />
dei bo niaci e di tanti altri che l'onda finale della guerra ta per investire e<br />
travolgere: tulla gente che, credendo nell'infallibil<strong>it</strong>à di H<strong>it</strong>ler, ha scelto invece<br />
la parte perdenle.<br />
A questo gruppo appartiene certamente anche il cap<strong>it</strong>ano delle S . <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
<strong>Le</strong>ale Martelli, già comandante del entro di arruolamento di Fil' n<br />
ze, che in quel mese lragico che segnerà l'apocalisse fa uscir~ a Como, per i<br />
tipi della tipografia CavalIeri, prezzo lire 10, un manualetlo. arancione dal<br />
t<strong>it</strong>olo incredibile: La<br />
- Formaz ione pol<strong>it</strong>ico-mil<strong>it</strong>are della Nùoua Eurol)a.<br />
Quarantollo pagine, con il teschio nella prima, alcune fotografie del<br />
cOl'rispondente di guerra <strong>SS</strong> A. de Palma i r<strong>it</strong>ratti del Fahrer, del Duce e<br />
di Himmlel' e qualche timido appunto ai nazisti.<br />
«I camerati Tede chi », dice il cap<strong>it</strong>ano MarteIli, «non comprenderanno<br />
mai la profond<strong>it</strong>à del nostro dolore, durante gli interminabili giorni in cui<br />
250<br />
le lente tradotte ci trasferivano dai Balcani in ~erm.ania. co~e prigionieri,'<br />
Non sapranno mai lo schianto al cuore, e le lagnme lI1ghlOttlt~ che procuro<br />
la consegna dell'arma a soldati d'onore che non a~ev~no tr~dlto, ~a :rano<br />
ta ti essi pure trad<strong>it</strong>i e che non attesero neppure l arnvo nel campi di con<br />
~entramento in Germania per rinnovare l'offerta della v<strong>it</strong>a a favore della<br />
patria e della lotta comune.<br />
Questa macerazione intima a cui non tutti ressero, ci purificò dell'onta<br />
'rnrner<strong>it</strong>ata che il tradimento aveva gettato su di noi e ci rese degni di com<br />
~attere ancora - alla pari - con i camerati germanici. E chi di noi mantenne<br />
intatta la fede e decisa la volontà poco restò nei c~mpi di concentr~~<br />
rnento. I migliori non attesero di essere interpellati. Chi non lo aveva gla<br />
fatto nel settembre al suo primo contatto con i camerati germanici invocò di<br />
combattere. E i camerati capirono questo nostro grido di dolore, questo nostro<br />
ardente desiderio di rinasc<strong>it</strong>a, e ci vennero incontro.»<br />
Quanti di questi manualett~ ven~ero d~stribu<strong>it</strong>i No.n l sappia.mo. Ma<br />
quello el:a, piuttosto, il . le~po. lJl C.UI molti cercavano. di dls~arsl d.1 ~uan.to<br />
avevano II1t0I'l10; an h I Ciechi capivano che era ormai questione eh giorni.<br />
In VaJteLllna il l ° Battaglione dell 2° Reggimento <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sta porlandosi<br />
a Pome di Lt:gno (quota 1258), a dieci chilometri dal Passo del<br />
Tonale (quota 1883). Sulla strada che conduce a Edolo lascerà distacca c<br />
menti a Vezza d'Oglio ed a Temù. Dà il cambio ai reparti della Taglwmento<br />
e nelle sue file annovera ufficiali e soldati che hanno partecipato nel<br />
Cuneese, in Val Germanasca, in Val Chisone, in Val Pellice e nella Bassa<br />
Pinerolese ai rastrellamenti del 1943-44: il cap<strong>it</strong>ano Giuseppe Etter (nato<br />
il 7 gennaio 1907), il cap<strong>it</strong>ano Cosimo Etter e il sottotenente Gaetano Sansone.<br />
Due plotoni rinrorzati da due squadre m<strong>it</strong>raglieri (in totale 80 uomi*<br />
I\i) las iano Temù e vanno verso il Passo dell'Aprica (quota 1l6) si.stemandosi<br />
a Trivigno (quota 1696) e Guspessa. Li comandano, nspetllvamente<br />
i sotlotenenti D anti c Mosconi. Due di questi volontari (il caporaJma~iore<br />
Ubaldo Boldi e il soldato Luciano Savorani) saranno falti prigionieri<br />
la sera del 27 aprile 12.<br />
Nella Bassa Piacentina l'<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Franz Binz dà l'ordine<br />
di r<strong>it</strong>irata al suo Kampfgruppe: è il 25 aprile, il momento in cui Mussolini<br />
sta andando all' Arcivescovado di Milano a trattare, tram<strong>it</strong>e il cardinale<br />
Schuster, con il Com<strong>it</strong>ato di Liberazione Nazionale, mentre a Genova<br />
già da due giorni i nazisti hanno cap<strong>it</strong>olato nelle mani dei partigiani. Arriva<br />
a Gérbido ed a Bosco dei Santi, e poi alla Mortizza, dove il Po forma<br />
una grande an a le sue acque si fanno quiete. Qui traversa il fiume approdando<br />
a anto Stefano Lodigiano poco prima di Codogno. A Santo Stefano<br />
aUacca un gruppo partigiano che tiene prigionieri 350 fascisti della<br />
"terr<strong>it</strong>oriale", li libera e cattura dodici autocarri che aggrega al Kampfgruppe,<br />
il quale continua la r<strong>it</strong>irata piegando verso Somaglia 13. Tra i primi<br />
morti il caporalmaggiore Cadi e i volontari Giorgio Giorgi, Nicola Ingrosso<br />
e Orazio Sii no.<br />
257
Il colonnello Celebrano si arrende a Cantù<br />
L'<strong>SS</strong>-Obergmppenfuhrer Karl Wolff ha fatto una rapida puntata al s<br />
. I d' F Uo<br />
ex-quartler genera e I asano, sul lago di Garda, ed è già rientrato a Cer_<br />
nobbio, a due passi dal confine svizzero, al Comando del servizio di sicurez_<br />
za germanico della zona di frontiera, nella Villa Carminati. Mussolini ch<br />
ha già lasciato la sera prima Milano, si trova ora a Menaggio, sul la~o d:<br />
Como: tra meno di ventiquattr'ore sarà catturato. La radio di Milano, Ch~<br />
ha messo in onda l'ultimo notiziario fascista alle 8 del mattino del 26 apri_<br />
le, trasmette già appelli all'insurrezione.<br />
Il maresciallo Graziani lascia Mussolini al suo destino e va a discuter<br />
con Wolff,. il qual.e gli parla d~lle trattative per l'armistizio che stanno pe;<br />
concludersI con glI anglo-amerIcani. Graziani decide di restare con i soldati<br />
della repubblica e di non seguire il duce, ma verrà tra poco fatto prigionie_<br />
ro da un ufficiale americano e portato a Milano. Wolff ha già lasciato Cernobbio<br />
nella notte (gli ha fatto strada un gruppo di partigiani guidato da<br />
un rappresentante del servizio segreto americano, di Lugano) ed è arrivato<br />
in Svizzera. A Lugano incontra un rappresentante di Allen Dulles e assicura<br />
gli Alleati che, se Himmler, o qualsiasi altro, tenterà di prendere il<br />
comando del fronte meridionale, lui lo farà arrestare. Gli Alleati lo fanno<br />
proseuire per B~lzano (passando all'interno della Svizzera), dove si è spostato<br />
Il suo quartler generale e dove già si trova il generale Vietinghoffl4.<br />
<strong>Le</strong> un<strong>it</strong>à tedesche, che non sanno ancora nulla di quanto avviene alle<br />
loro spalle, sono abbandonate a loro stesse. Nel Comasco, alle 20.30 del 25<br />
aprile, i quattro distaccamenti di Cantù del Battaglione partigiano Nannelll<br />
- Gap/Sap (Brigata Perrella) iniziano a Vighizzolo di Cantù, guidati<br />
da Adelino Borghi e Nello Frigerio, l'occupazione e il disarmo di due caserme<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>. Sono quelle che osp<strong>it</strong>ano reparti del genio. I quattro<br />
distaccamenti sono il Brighi, il Rini, il Tappi e il Fani: in tutto ventun<br />
uomini contro ottanta Ss. Vighizzolo è una grossa frazione di Cantù, a due<br />
chi~o~etri dal centro. Cominciano gli spari: primo morto (il partigiano<br />
LUIgI Longoni) e primi fer<strong>it</strong>i . Il comandante si arrende alle 2 della notte<br />
sul 26 aprile, mentre Mussolini, abbandonata Como, che si trova ad appena<br />
una dozzina di chilometri dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> corre in macchi~a verso il<br />
centro lago. . '<br />
Sempre a Vighizzolo di Cantù, alle 7-8 del mattino, arriva da Alzate<br />
un autocarro con <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e tedesche. Nuova sparatoria, morti e fer<strong>it</strong>i da<br />
ambo le parti: le <strong>SS</strong> si arrendono. Un secondo camion giunge da Brenna<br />
alle 11: dopo breve combattimento, i nazisti si arrendono. A questo punto<br />
Vighizzolo è libera ed allora i partigiani, lasciato un distaccamento (il<br />
quarto) sul posto, muovono verso Cantù.<br />
. Un gruppo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal rag. Luciano Inganni, dall'avv. Lorenzo Spal<br />
Imo e dal dr. V<strong>it</strong>torio Boghi tratta la resa con il colonnello Enzo Celebra-<br />
252<br />
nO, Waffen-Standartenfuhrer und Kommandeur del 2° Reggimento della<br />
Waffen-Grenadier-Brigade der <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>al. Nr. 1): i timbri con la nuova dic<strong>it</strong>Ura<br />
29' Divisione della <strong>SS</strong> non sono ancora arrivati e non arriveranno<br />
mai. Enzo Celebrano (38 anni, ex-ufficiale delle Camicie Nere, un omaccione<br />
alto un metro e ottanta, dagli occhi nerissimi, come i capelli, che<br />
spiccano quali carboni nella faccia ovale) ha il comando nella Villa Crespi<br />
di Alzate Brianza, circa sei chilometri ad est di Cantù, verso Erba, e tergiversa:<br />
il passo per lui è doloroso. Ma una pattuglia partigiana si scontra<br />
alla periferia di Cantù, vicino a via Fiammenghini, con un'altra di ufficiali<br />
delle <strong>SS</strong> e li abbatte: sono i cap<strong>it</strong>ani Corrado Bettini, Marco Mutti e Annibale<br />
Rosati. I partigiani prelevano le tre piastrine di riconoscimento degli<br />
ufficiali morti e le consegnano al colonnello Celebrano spiegando quale è la<br />
sorte che spetta agli altri se in tendono resistere.<br />
Celebrano firma la resa dell'intero presidio, quattro caserme, su un foglio<br />
quadrettato di un quaderno per ar<strong>it</strong>metica delle elementari, in una<br />
stanza del Collegio arcivescovile. «II Comando della Divisione - questo è<br />
il messaggio scheletrico che invia ai suoi uomini - Vi ordina di rientrare<br />
ad Alzate. Rientrerete con le vostre armi senza subire nocumento. Di ciò se<br />
ne rende garante il sig. Inganni e il dott. Boghi. Colonnello Enzo Celebrano».<br />
Poi, mentre i partigiani lo stanno osservando con le armi pronte, appone<br />
per l'ultima volta la sua qualifica di Waffen -Standartenfuhrer u. Kdr.<br />
e il timbro dello Stato Maggiore del reggimento. Per lui è fin<strong>it</strong>a: lo aspetta<br />
assieme al figlio Angelo il campo di concentramento alleato e il carcere di<br />
Como 15. Sono le prime ore del pomeriggio del 26 aprile: Cantù è libera, un<br />
intero reggimento di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> si è disciolto senza neanche toccare le armi<br />
e senza battersi per quel Fuhrer al quale pure aveva giurato di sacrificare<br />
la v<strong>it</strong>a.<br />
Contemporaneamente a Lurago d'Erba si arrende e viene disarmata -<br />
i ribelli prelevano armi automatiche leggere e pesanti, e materiale vario -<br />
la compagnia collegamenti (trenta uomini) del tenente Pesce. A Canzo,<br />
nella mattinata, i partigiani della Brigata G.L. Paolo Poet, guidati da<br />
Giancarlo Bertieri Bonfanti, circondano il parco di Villa Bordoni e concentrano<br />
;: fuoco verso un punto da cui si è ud<strong>it</strong>o qualche sparo. Dopo una<br />
diecina di minuti di raffiche di m<strong>it</strong>ragliatrici pesanti un maggiore delle <strong>SS</strong><br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong> fa cenno di arrendersi. Cessato il fuoco, il maggiore si consegna assieme<br />
ad altri quattro ufficiali, di cui due tedeschi. Il maggiore è Paolo Comelli,<br />
di Udine, che durante il rastrellamento nell'autunno 1944 in Valsassina<br />
(zona di Abbio-Biandino-Cobbio-Carnisolo) ha fatto fucilare, al cim<strong>it</strong>ero<br />
di Introbio, sei partigiani della 55' Brigata Garibaldi, come abbiamo<br />
già raccontato. Agli effetti delle disposizioni alleate e partigiane, il maggiore<br />
è considerato "criminale di guerra", e perciò viene tradotto in cella di sicurezza<br />
presso i Carabinieri di <strong>Le</strong>cco.<br />
Comelli viene poi interrogato e dichiara che «nel periodo del rastrellamento,<br />
egli fece denudare due donne completamente e due altre parzial-<br />
253
mente; dette vennero battute con frustino, e cioè ... [ non riportiamo i nOmi<br />
del verbale, N.d.R.]. La ... [non riportiamo il nome, N.d.R.] è stata da me<br />
personalmente battuta [ ... ] Dichiara che un'altra patriota è stata denudata<br />
completamente ed obbligata a compiere (omettiamo il testo N .d.R .] a patrioti<br />
prigionieri, e assistette personalmente alla funzione, in unione ad altri<br />
Ufficiali e soldati. Presenti all'atto nefando erano parecchi ufficiali delle<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, fra i quali Santi no Giovanni tenente, sottotenente Bedeschi<br />
Giuseppe di Vicenza e Sacchi (non ricorda il nome) e parecchi soldati della<br />
stessa formazione, dei quali non ricorda il nome [ ... ]».<br />
« Il Comando delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, a segu<strong>it</strong>o di incarico del Comando tede_<br />
sco, fatte le deb<strong>it</strong>e indagini, ebbe a rimproverarmi per le mie sevizie, ma esse<br />
erano giustificate in quanto compiute contro patrioti. Di conseguenza io<br />
non ho subìto alcun provvedimento disciplinare [ ... ] Fatta la precisa domanda<br />
al maggiore Comelli, quale pena avrebbe infl<strong>it</strong>ta ad un suo ufficia_<br />
le, nel caso avesse commesso fatti come sopra specificati, risponde: "Dati<br />
gli ordini ricevuti, faccio quel cazzo che voglio!"» 16. Condannato a morte, il<br />
maggiore viene portato al cim<strong>it</strong>ero di Introbio, nello stesso luogo dove molti<br />
mesi prima erano stati passati per le armi i sei partigiani della Valsassina,<br />
e fucilato.<br />
Ad uno ad uno i vari presidì della Brianza e del <strong>Le</strong>cchese si dissolvono:<br />
quelli di Albavilla (130 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>), di Barzanò (60 <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>), che si arrende<br />
al comando della divisione Puecher e consegna un certo numero di<br />
cavalli che aveva requis<strong>it</strong>o, di Canzo (una sezione di batterie del 2' Gruppo<br />
di artiglieria e una compagnia di mezzi controcarro di circa 40 uomini), di<br />
Asso (comando del Reggimento di artiglieria con una sezione di batterie del<br />
10 Gruppo di artiglieria), di Valmadrera (Ispettorato <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> comandato<br />
dal generale Piero Mannelli), di Carimate, di Mariano Comense, di Bosisio<br />
Parini e di Carate dove si trovano reparti di tre battaglioni, di Erba<br />
(compagnia di san<strong>it</strong>à, compagnia rifornimenti e due colonne di autocarri),<br />
di Lurago (30 <strong>SS</strong> del genio) e di Albate (dove si trova il carcere riservato ai<br />
prigionieri catturati dalle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> e che ora diventa il loro carcere).<br />
Muoiono alcuni ufficiali e soldati: il cap<strong>it</strong>ano Guglielmo Franceschini<br />
(Battaglione fucilieri), il sottotenente Giuseppe Gabello, corrispondente di<br />
guerra delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e il sottotenente Davide Scano (reggimento Celebrano)<br />
a Mariano Comense; in local<strong>it</strong>à diverse il maresciallo rJario Nube<br />
(reggimento Celebrano), il sergente maggiore Gino Parelli (reggimento Celebrano),<br />
il sergente Umberto Pennisi (Battaglione ufficiali), Luigi Pozzi<br />
(reggimento Celebrano), Roberto Argenziano (colonna ippotrainata) ed altri<br />
di cui non conosciamo il nome.<br />
Thaler muore gridando: (( Viva H<strong>it</strong>ler! JJ<br />
Nella Val Camonica, e precisamente sul Mortirolo, a quota 1066 sopra<br />
Edolo, i contraccolpi della catastrofe giungono un po' più tardi. Venerdì 27<br />
254<br />
aprile una pattuglia di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> (quelli dei due plotoni comandati dai<br />
sottotenenti De Santi e Mosconi venuti il giorno prima da Temù) cattura<br />
due partigiani delle Fiamme Verdi, Lampo e Modesto, e li porta in una<br />
delle ba<strong>it</strong>e in local<strong>it</strong>à Biorca. Tre altri partigiani cercano di liberarli, ma<br />
uno, Bormino, resta dilaniato dall'esplosione delle bombe a mano che ha alla<br />
cintola. I partigiani si r<strong>it</strong>irano, e si r<strong>it</strong>irano dalle ba<strong>it</strong>e anche le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
Uno dei due tenenti dice a Lampo: «Lascio salva la v<strong>it</strong>a a voi due se'<br />
mi promettete che farete di tutto per salvare questo ragazzo [cioè la <strong>SS</strong> che<br />
ha sparato contro Bormino e che è rimasta a sua volta colp<strong>it</strong>a dal partigiano<br />
prima dell'esplosione, N.d,R.]. lo prometto» 17.<br />
<strong>Le</strong> <strong>SS</strong> sono ormai sbandate: diversi mil<strong>it</strong>i si consegnano ai partigiani a<br />
Villa d'Allegno ed a Premia, presso Ponte di <strong>Le</strong>gno; un'intera compagnia,<br />
quella comandata dal cap<strong>it</strong>ano Etter, trentacinque uomini, si è arresa a<br />
ponte di <strong>Le</strong>gno stessa, che ha le case invase dai fascisti e le strade ingombre<br />
di cannoni e macchine 18. I volontari dalle mostrine rosse consegnano<br />
tutte le armi. Il fatto viene segnalato con tono di duro rimprovero in una<br />
nota del 29 aprile ai reparti dipendenti dal colonnello "M" Merico Zuccari,<br />
comandante della l' <strong>Le</strong>gione "M" d'assalto Tagliamento 19. Altri volontari<br />
vengono catturati nella zona di Trivigno, mentre un loro autocarro che<br />
viaggia in una colonna tedesca viene dato alle fiamme presso Incùdine.<br />
A Rodengo-Saiano, nel Bresciano, la notizia dell'insurrezione in tutta<br />
Italia, è arrivata veloce come tutte le brutte notizie. Ci sono già in carcere,<br />
nel carcere delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ricavato dalle scuole di Rodengo, il curato don<br />
Giuseppe Pottieri, due donne, quattro inglesi, il marchese Ariberto Fassati,<br />
il capostazione di Paderno, Angelo Valli, e altri tre. Il 26 aprile li vis<strong>it</strong>a il<br />
tenente colonnello Gardini, che fa parte anche lui delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e che<br />
ha anche due figli tra i volontari. Li guarda e va avanti, e in un altro stanzone,<br />
dove si trovano venticinque prigionieri mil<strong>it</strong>ari, fa un discorso allucinante.<br />
«Figlioli, avete commesso delle fesserie, ma ora è venuto il tempo di<br />
redimervi . Avete fatto domanda di combattere al fronte ed ora il vostro desiderio<br />
sta per essere esaud<strong>it</strong>o. Verrete vest<strong>it</strong>i della divisa di <strong>SS</strong> e inviati<br />
dove sarà necessario combattere. Ora passiamo una settimana funesta, è la<br />
nostra settimana cruciale, ma poi ... ci rifaremo».<br />
Un'ora dopo giunge la notizia che i partigiani hanno attaccato le <strong>SS</strong><br />
che si trovano poco distante, al Monastero. Il comando sposta allora i prigionieri<br />
fino alla Villa Fenaroli, dove li attende un plotone di esecuzione<br />
tedesco, mentre sotto il portico sono allineati ufficiali <strong>it</strong>aliani e tedeschi.<br />
L' <strong>SS</strong>-Stu1'mbannfuhrer Thaler ordina: «Prigionieri al muro ". E poi:<br />
«Alzate la testa!». I prigionieri stanno così, davanti alle <strong>SS</strong> col m<strong>it</strong>ra spianato,<br />
per due-tre minuti, poi Thaler li fa rientrare in prigione, dove poco<br />
dopo viene cacciato anche un gruppetto di altri giovani.<br />
Al Monastero alcune ore prima i partigiani hanno disarmato con facil<strong>it</strong>à<br />
un'ottantina di <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, tra cui alcuni ufficiali. Alcuni hanno già con<br />
255
sé gli ab<strong>it</strong>i borghesi che si sono procurati per tempo, gli altri li stavano cer_<br />
cando presso le famiglie della zona. <strong>Le</strong> divise e le armi che essi depongono<br />
le raduna a casa sua un civile, Giovanni Felappi, che pagherà poi cara<br />
questa sua iniziativa. Thaler manda pattuglie nella zona, e tutte si lasciano<br />
disarmare. Arriva un'altra pattuglia di dodici volontari, ed i partigiani sparano.<br />
Una <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, Panceri, cade al suolo fer<strong>it</strong>a ad una mano e ad Un<br />
braccio, le altre si sbandano. Un sergente, Volpi, le riunisce minacciandole<br />
con la pistola alla schiena. Verso il Monastero avanzano adesso due grossi<br />
gruppi di volontari <strong>SS</strong>: una cinquantina dalla strada che unisce Saiano COn<br />
Rodengo, un reparto del "pronto impiego" da Corneto per prendere l'edifi_<br />
cio alle spalle, e altre due colonne dal Bettolino e dal Gandovere, un torrente<br />
in secca. Due <strong>SS</strong>, il sergente maggiore Luigi Estro e il volontario<br />
Mario Cerretti, cadono nella sparatoria, mentre altri restano a terra fer<strong>it</strong>i.<br />
Dopo un'ora di combattimento, le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> irrompono nel Monaste_<br />
ro lanciando bombe a mano, sparando con i Panzerfau:;te, sventagliando<br />
raffiche di m<strong>it</strong>ra. Quattro partigiani, Andrea Corridori, Mario Andreis,<br />
Giovanni Pezzotti e Renzo Zanardelli, vengono catturati. Un figlio del tenente<br />
colonnello Gardini che comanda una pattuglia vuole fucilarli sul posto,<br />
ma gli altri lo convincono a portarli dal maggiore Thaler. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> già in<br />
borghese corrono a rivestire l'uniforme, gridano che sono state obbligate a<br />
farlo dai ribelli e indicano dove se ne trovano altri. Uno di questi, Paolo<br />
Lancellotli, fer<strong>it</strong>o gravemente, viene catturato, mentre un altro, Luigi Zanardelli,<br />
che fuggiva, è fermato da una pattuglia tedesca. Luigi Bono e<br />
Giovanni Lancellotti vengono intercettati mentre, senza saper niente di ciò<br />
che accade, tornano da Gussago, dove erano andati a chiedere aiuti. A Villa<br />
Fenaroli, in una stanza, un giovane sergente di cui non si è saputo mai<br />
il nome, li percuote all'impazzata con un nerbo di bue dal puntale d'argento,<br />
mentre altri li colpiscono con pugni e calci. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> fanno altri prigionieri<br />
. Thaler ne conta sei: Giovanni Pezzotti, Mario Andreis, Gaetano Lumini,<br />
Giovanni Felappi (quello che raccoglieva le divise), Gastone Tiego e<br />
Angelo Franchini. «Plotone d'esecuzione», dice, e i sei nella notte, mentre<br />
piove a dirotto, cadono sotto le raffiche d'un plotone di volontari sui declivi<br />
dietro la Villa Fenaroli.<br />
Mentre Thaler fa disporre postazioni di artiglieria nel con'vento (gli<br />
americani sono già alla periferia di Brescia, e a Rodengo-Saiano il telefono<br />
non funziona più e non c'è più nemmeno l'energia elettrica), il tenente colonnello<br />
Gardini raduna le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> nel cortile della scuola e tiene un discorso.<br />
L'ufficiale esorta in tono allucinato i volontari a combattere per la<br />
Patria e ripete le frasi dell'ultimo coraggio o fanatismo: «La Patria si<br />
aspetta che voi le dimostriate il vostro entusiasmo e il vostro valore [ ... ]".<br />
Gli aerei alleati sorvolano la zona, ci sono autoblindo alleate lungo le strade,<br />
a sei chilometri di distanza da dove parla il tenente colonnello i partigiani<br />
liquidano una colonna tedesca, un carro armato si rovescia ai bordi<br />
256<br />
della carreggiata. Altri quattro partigiani vengono fucilati dai volontari <strong>SS</strong>:<br />
sono il dottor Battista Vighenzi, segretario comunale di Saiano, Pino Malvezzi,<br />
Giovanni Ceretti (da Gussago, di 19 anni) e Giuseppe Caravello (di<br />
Palermo, classe 1921). Li troveranno, il giorno dopo, in tre fosse di circa<br />
mezzo metro di profond<strong>it</strong>à scavate nell'orto dietro la Villa Fenaroli.<br />
Il Comando della divisione T<strong>it</strong>o Speri delle Fiamme Verdi ha inviato al<br />
maggiore Thaler una lettera con l'inv<strong>it</strong>o alla resa. L'inv<strong>it</strong>o non viene accettato.<br />
Allora nella zona vengono lanciati manifestini che dicono:<br />
«Volontari <strong>SS</strong> Italiane!<br />
<strong>Le</strong>ttera analoga è stata consegnata ai vostri comandanti. Hanno risposto<br />
armandovi alla battaglia e con lo stato d'assedio del paese. È una sfida: vi<br />
impegneremo quando, dove e come vorremo. La caduta di Brescia vi preclude<br />
la r<strong>it</strong>irata. Tutta la valle è in armi contro di voi. Mussolini, Pavolini,<br />
Farinacci, Buffarini-Guidi sono stati arrestati mentre tentavano la fuga.<br />
Non avete più capi <strong>it</strong>aliani. I vostri padroni tedeschi vi faranno massacrare<br />
per salvare la loro r<strong>it</strong>irata.<br />
Questa lettera del Comando Divisione Fiamme Verdi vi indica la sorte<br />
che vi riservano i Patrioti se non vi arrenderete con le armi.<br />
Insorgete contro i vostri superiori prezzolati che, a prezzo della vostra<br />
v<strong>it</strong>a, tentano di prolungare la loro sporca esistenza di qualche giorno ancora.<br />
I nuclei di armati che passeranno nel nostro campo dovranno essere<br />
preceduti - a deb<strong>it</strong>a distanza - da staffetta disarmata. La presente lettera<br />
potrà servire di salvacondotto.<br />
PENSATECI: avete 24 ore di tempo. Il termine scade domani, 29<br />
aprile 1945 alle ore 24 ( ventiquattro») 20.<br />
Ma Thaler, con i volontari che gli rimangono - molte <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> se la<br />
sono svignata col favore della notte - alle 3 e 30 di sabato 28 aprile lascia<br />
la zona con undici autocarri e undici automobili. Punta verso Iseo per salire<br />
verso la Valle Camonica, ma viene fermato poco dopo a Paratico, alle<br />
soglie di Sarnico. Una parte della colonna si arrende ai partigiani (il figlio<br />
del tenente colonnello Gardini vedendo tra gli armati due di quelli che voleva<br />
fucilare, i fratelli Zanardelli, sviene), Thaler con 25 uomini si rifugia<br />
in una cascina. Lo assediano per una giornata e mezzo, poi con una m<strong>it</strong>ragliatrice<br />
da 20 mm incendiano la casetta. Ma Thaler con alcuni tedeschi è<br />
fugg<strong>it</strong>o. Ha buttato via l'arto in modo da far credere d'essere morto. Lo arrestano<br />
ilio maggio mentre, appoggiandosi a un bastone, tenta da solo di<br />
guadagnare l'alta Val Camonica. Lo portano prima a Chiari, poi a Brescia,<br />
dove la folla che sa del massacro di Saiano vorrebbe linciarlo. Processato<br />
e condannato a morte, rifiuta i conforti religiosi. « lo non ho fatto che<br />
eseguire la sentenza emanata dal tribunale mil<strong>it</strong>are delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>", dice,<br />
e muore gridando: «Viva la Germania! Viva H<strong>it</strong>ler!» 21.<br />
257
Berlino affonda ricordando le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong><br />
A migliaia di chilometri di distanza, nel Cuore di Berlino già invasa da'<br />
russi, nella notte del 28 aprile è stato preparato nella grande tipografi~<br />
della Kochstrasse il numero 17 della Berliner Illustrierte Ze<strong>it</strong>ung, un famoso<br />
settimanale illustrato in bianco e nero. Porta la data del 29 e dovreb_<br />
be essere stampato e distribu<strong>it</strong>o ai reparti ancora esistenti di <strong>SS</strong> e della H<strong>it</strong>lerjugend<br />
che si aggirano tra le macerie della cap<strong>it</strong>ale tedesca. Ma ciò non<br />
avverrà mai perché Berlino come c<strong>it</strong>tà organizzata non esiste più. La prima<br />
pagina di quel numero fantasma è occupata da una fotografia di sol.<br />
dati della Fuhrer-Grenadier-Diuision in trincea, in un bosco di alberi scheletr<strong>it</strong>i,<br />
sul fronte dell'Oder: l'immagine è vecchia di almeno tre settima_<br />
ne, quei soldati sono probabilmente già morti, spazzati via dalle katiuscie<br />
di 5talin.<br />
Nella Contl'ocopertina l'ultima puntata del romanzo Da Un uerLieber_<br />
bare di Maria von Kirchbach !'acconta che «Olivia e Luis arrivarono al castello<br />
attraverso un prato di mandorli in fiore. Il fronte era lontano, oltre le<br />
montagne, SOllO l'azzurro del cielo I ... J 'I. Romanticherie inconcepibili in clima<br />
nazista. Ma in una delle pagine interne, tutte dedicate al fronte <strong>it</strong>aliano,<br />
quattro fotografie scattate dai Kn'egsberichter Kè>nig e Bayer riguardano<br />
i volontari che hanno giurato di battersi e morire pc!' H<strong>it</strong>ler. Onore, f e<br />
deltà, coraggio s'int<strong>it</strong>ola iJ servizio, e l'immagine più grande mOstra due<br />
soldati che, a Cremona, osservano due manifesli di Boccasile inv<strong>it</strong>anti ad<br />
arruolarsi nella <strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana presentandosi in via Ettore Muti 20<br />
piaz~a della Rivoluzione. Pialwte rufef) in Ober<strong>it</strong>alù>n . zum Kampf gege;<br />
den zm Land slehenden Feind, dice il t<strong>it</strong>oli no, "i manifesti nell'llalia del<br />
Nord chiamano alla 10lla contro il nemico che si trova in zona». Sono foto<br />
sorprendenti, 'appartengono al passalo come quella dei granatieri in trincea<br />
presso l'Oder: a Cremona la caserma-depos<strong>it</strong>o delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> non funziona<br />
più, è crollata sollo le bombe degli aerei alleati, e lutto l'apparato guerresco<br />
dei volontari si è dissolto come una bolla d'aria. Il numero 17 della<br />
Berline,. lll/J,rtrierle Zeilung con l'esaltazione del coraggio <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliano resta<br />
soltanto un pezzo d'archivio·22 •<br />
La realtà è ben diversa. A pochi chilomell'i da dove il Kriegsbérichter<br />
deUe <strong>SS</strong> ha scattato la fotografia stampata poi a Berlino, e cioè nella Bassa<br />
L~digian a, il KampJgruppe Binz, dopo essere arrivato a Somaglia, bersagltatO<br />
dagli aerei angloamericani, avanza con lentezza e con poche speranze<br />
verso Lodi. TUili i comandi partigiani della zona sono in allarme. Quello<br />
di Lodi chiede rinforzi perché si vede sfilare davanti colonne naziste armate<br />
di tUllO punto e non riesce a fermarle. Il Kampfgruppe Binz ha automezzi<br />
, carri armati e mortai in appoggio: si era fermato in un primo tempo<br />
tra Fòmbio e Relegno, ma poi ha ripreso la marcia. Vi sono al uo fianco<br />
anche mongoli. n 29 aprile passa per Lodi Vecchio e punta su Paullo. Ora<br />
258<br />
avanza più sped<strong>it</strong>amente, aggira Milano sulla destra ~ tenta di rag~iu~gere<br />
la Brianza, dov'è il grosso della Brigata (già in disfaCimento). Ma li gIOrno<br />
dopo, a Gorgonzola, i carri armati americani gli bloccan.o la st.rada. L' S~<br />
Obersturmbannfuhrer Franz Binz ha compreso che è la fme e SI arrende: 11<br />
2' Battaglione Vendetta del l' Reggimento e il Battaglione Debica si dissolvono<br />
come il resto dei reparti, senza sparare un colpo. Un colpo, ma alla<br />
tempia, se l'è sparato, alle 15.30 nel bunker della Cancelleria, il Fuhrer<br />
che sembrava invincibile ed ora il suo corpo, e quello della donna che ha<br />
sposato all'ultimo momento, arde inzuppato di benzina in un cortile sconvolto<br />
dalle esplosioni. Morire per lui non ha più senso neanche per una <strong>SS</strong>.<br />
Franz Binz finisce a Caldaro (Kaltern), pochi chilometri a sud di Bolzano,<br />
come molti comandanti tedeschi delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, e si salverà. C<strong>it</strong>iamo, tra<br />
gli altri, l'<strong>SS</strong>-Standartenfi1hrer Heldmann, il suo aiutante <strong>Le</strong>utnant der<br />
Sch. P. 5chinke e l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer (la) Buchholz.<br />
La storia delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> finisce qui. All'impatto brutale della realtà bellica,<br />
nonostante i propos<strong>it</strong>i scr<strong>it</strong>ti sui giornali ed espressi dai capi nei disc~rsi<br />
prima delle parate, l'un<strong>it</strong>à si è volatilizzata. Disapp e a~e~,. sc~mparsa, dlco~<br />
no alcune testimonianze internazionali, come le due divISIOnI <strong>SS</strong> unghereSI<br />
(la 25' e la 26'), mentre altre hanno cap<strong>it</strong>olato regolarmente ed altre ancora,<br />
come la 33' francese, si sono fatte distruggere sul posto: la Charlemagne<br />
proprio a Berlino, nell'ultima fanatica difesa del d<strong>it</strong>tatore nazista.<br />
In realtà quella formata dai volontari <strong>it</strong>aliani fu, nel quadro delle <strong>SS</strong><br />
europee, e forse per volontà stessa dei tedeschi, una formazione di .se~ond~<br />
serie. Himmler non venne mai ad ispezionarla né a tenere discorSI al SUOi<br />
ufficiali, come invece pur fece con quelli di altre nazional<strong>it</strong>à. <strong>Le</strong>sinò an~he<br />
nelle armi come se temesse che quel blocco di uomini addestrati alla teCnIca<br />
germanica potesse tentare un colpo di mano e rivoltarsi, e p~rmise .che<br />
l'equipaggiamento risultasse scarso e variopinto, un miscuglio di materIale<br />
di magazzino <strong>it</strong>aliano e tedesco. C'erano volontari che port~vano ~ncora I~<br />
fasce mollettiere come i soldati della prima guerra mondIale, gli elmetti<br />
erano quelli dell'eserc<strong>it</strong>o regio, con la sigla delle 55 p<strong>it</strong>turata in ~ernic~<br />
bianca. È logico che al momento supremo, in quell'atmosfera ambigua, I<br />
battaglioni si sciogliessero come burro, anche per paura di tremende rappresaglie.<br />
Ciò che accadde in quei giorni in Italia lo racconta nel suo rapporto del<br />
31 maggio 1945 alle Special Operations, G-3, 75th Army Graup il colonnello<br />
Russell B. Livermore (Headquarters 2677.st Speczal Reconnmssance<br />
Balaiflon, Separate (Pra u') A.P.O. 578 - U.S. Army): «[ ... ] Non c'erano<br />
direttive per trattare le <strong>SS</strong> su basi diverse da quelle della Wehr~za.cht . v.edemmo<br />
autocarri carichi di soldati tedeschi che si strappavano via I gradi e<br />
259
le indicazionj delle <strong>SS</strong> dalle loro uniformi per nascondere le loro ident<strong>it</strong>à.<br />
Non fu che nove giorni dopo il nostro arrivo a Bolzano, quando il Quartier<br />
Generale clelia QUlnta Armata prese le consegne del 15 o Gruppo d'Armale,<br />
che il generale Wolff e tutto il suo staff di <strong>SS</strong> furono arrestati» 23.<br />
Ma l'<strong>SS</strong>-Obergruppenfi1hre7' Karl Wolff, bevollmiichtigte7' General der<br />
Deutschen Wehrmacht in 'lalien , negoziando la resa in Svizzera alle spalle<br />
di coloro che s'illudevano di battersi per una «nuova Europa», aveva ottenuto,<br />
tra l'altro, in cambio, la cancellazione del suo nome dalla lista dei criminali<br />
di guerra preparata dagli angloamericani assieme a quellj del feldmaresciallo<br />
Albert Kesselring, dell'<strong>SS</strong>-Grupl)enfuh7'er Wilhelm Harster,<br />
capo della Geslapo in Italia, e dell'<strong>SS</strong>-Oberslurmbannfuhrer Herbert Kappier,<br />
proprio quello dell'eccidio delle Fòsse Ardeatine. Wolff aveva 44 anni<br />
mentre scendeva il crepuscolo sul nazismo ed ancora una v<strong>it</strong>a davanti a sé:<br />
non solo salvò la pelle, ma ricevette anche gli "onori di guerra". Testimone<br />
al Tribunale Internazionale di Norimberga, fu il solo ufficiale tedesco a<br />
.:onservare sull'uniforme i gradi di generale nazista. Aveva consegnato 1'8<br />
marzo '1945 agli Amerjcani Ferruccio Parri e poi, tra il 26 aprile e il 4<br />
maggio, tutte le personal<strong>it</strong>à tedesche e straniere che si trovavano prigioniere<br />
ali' Hòtel Praner- Wìldsee a Toblach (Dobbiaco): Léon Blum, Schuschnigg,<br />
il pastore protestante Niemoller, un nipote di Molotov, un parente di<br />
Churchill e altri; e gli Alleati gli furono riconoscenti.<br />
I capi della Divisione <strong>it</strong>aliana delle <strong>SS</strong>, abbandonati a loro stessi, distrussero<br />
per tempo o nascosero accuratamente i documenti che riguardavano<br />
la loro formazione. Una parte dei volontari, ufficiali e soldati, finì nei<br />
campi di concentramento preparati dagli angloamericani o davanti ai tribunali<br />
straordinari, senza gravi conseguenze; il rimanente si dileguò rientrando<br />
in silenzio nelle c<strong>it</strong>tà e nei paesi o espatriando oltre oceano o addir<strong>it</strong>tura,<br />
con un abile salto della quaglia, mettendosi a disposizione di coloro contro<br />
i quali aveva combattuto. Era la primavera del 1945, quella che, come<br />
aveva predetto il Fiihrer, avrebbe dovuto portare alla v<strong>it</strong>toria finale. Ma le<br />
cose erano andate in modo ben diverso, il mondo teutonico non esisteva più.<br />
Che senso aveva, dunque, battersi ancora<br />
Cap<strong>it</strong>olo I<br />
NOTE<br />
1. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States al Alexandria, Va.: microcopy T<br />
175 Roll 53.<br />
2. idem .<br />
3. idem.<br />
4. idem.<br />
5. idem.<br />
6. idem .<br />
7. idem. d' V . opy T<br />
8. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexan na, a. : mlcroc<br />
175 Roll 126. . . T<br />
9. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, Va.: mlcrocopy<br />
175 Roll 53.<br />
lO. idem.<br />
11. idem. . V· T<br />
12.<br />
The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, a.: mlcrocopy<br />
501 Roll 333. -<br />
13. Silvio Bertoldi, La repubblica di Salò, Rizzoli, Milano 1979, pp. 68-69.<br />
14. "Corriere della Sera", Milano, domenica 6 agos. to \944. .<br />
15. Archivio Giorgio Aminta Migliari, San MamlZlo cl Opagl~o (Novar~).<br />
16.<br />
The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, Va.: mlcrocopy T<br />
175 Roll 53.<br />
17. idem.<br />
18. idem .<br />
19. idem. . . . R 1947 246-247<br />
20. Emilio Canevari, Graziani mi ha detto , Maggl-Sp~nett~, orna, , pp. .<br />
21. Jacek Wilczur, L e tombe dell'Armir, Mondadon, Milano 1967, p. 31.<br />
22. idem , p. 41.<br />
23. idem, p. 20-21-22. . . b r<br />
24. Colloquio con Nicola Grandi, Argegno, Alpmo della Tridentina, attag IOne<br />
Morbegno.<br />
25. Jacek Wi\czur, op. c<strong>it</strong>. , pp. 104-105. . ' f'I T<br />
26. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, Va.: mlcro I m<br />
501 Roll 333. , Af ' O' t<br />
27. Colloquio con Mario Mari, Roma, già ufficiale combattente m fica nen a-<br />
Ie e internato in Polonia.<br />
261
Cap<strong>it</strong>olo II<br />
1. Neufeldt-Kuck-Tessin, Zur Geschichte der Grdnungspolizei 1936-1945, Koblenz<br />
1957.<br />
2. Archivio "Osoppo" della Resistenza nel Friuli, Udine.<br />
3. idem.<br />
4. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza, Cuneo.<br />
5. Colloquio con Nuto Revelli, Cuneo, 22 giugno 1977.<br />
6. D. Livio Bianco, Guerra partigiana, Einaudi, Torino 1954, p. 31.<br />
7. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza, Cuneo.<br />
8. Colloquio con Nuto Revelli, Cuneo, 22 giugno 1977.<br />
9. Nardo Dunchi, Memorie partigiane, La Nuova Italia, Firenze 1957, pp. 96-97.<br />
10. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
501 Roll 333.<br />
11. Ist<strong>it</strong>uto friulano per la storia del Movimento di Liberazione - Udine; Neufeldt_<br />
Kuck-Tessin, op. c<strong>it</strong>.; e documento angloamericano in possesso dell'Autore<br />
(Participation in the war on the side oJ Germany oJ Austrians and oJ Germanspeakmg<br />
Alto Atesini (South Tyrolians) aJter the 8th September 1943).<br />
12. Ist<strong>it</strong>uto friulano per la storia del Movimento di Liberazione, Udine.<br />
13. Neufeldt-Kuck-Tessin, op. c<strong>it</strong>o<br />
14. Ist<strong>it</strong>uto friulano per la storia del movimento di Liberazione, Udine.<br />
15. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
175 Roll 53.<br />
16. Nationale Volksa;mee - MiliUirarchiv der Deutschen Demokratischen Republik<br />
- Potsdam.<br />
17. Emilio Canevari, op. c<strong>it</strong>., p. 253.<br />
18. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
19. The National Achives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
501 Roll 333.<br />
20. idem.<br />
21. idem.<br />
22. idem.<br />
23. Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del Movimento di liberazione, Milano.<br />
24. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
312 Roll1652.<br />
25. idem - microcopy T 501 Roll 334.<br />
26. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
27. Archivio di Stato - Como: Fondi Questura Como, busta 14 fascicolo 10.<br />
28. Ermanno Amicucci, 1600 giorni di Mussolini, Faro, Roma 1948, p. 73.<br />
29. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
Cap<strong>it</strong>olo III<br />
1. The Nalional Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
501 Roll 333.<br />
2. Cronaca Pedrazzi, documenti conservati presso l'Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza<br />
di Modena.<br />
3. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States al Alexandria, Va.: microcopy T<br />
501 Roll 333.<br />
4. idem.<br />
5. idem.<br />
6. idem.<br />
262<br />
7. idem.<br />
8. idem. f .<br />
9. Archivio di Stato, Como; Fondi Questura di Como, Busta 14 aSCIcolo lI.<br />
IO. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino. .. .<br />
Il. "Gazzetta del Popolo", Torino, 25 gennaio 1944, p. 1: Su per! mUTI dI Cuneo<br />
12.<br />
13.<br />
14.<br />
15.<br />
è apparso un giornaletto.. '. . . . .<br />
Ist<strong>it</strong>uto friulano per la stona del MOVimento (h LiberaZione, Udme.<br />
Nationa1c Volksarmce - Miliuirarchiv der DDR-potsdam.<br />
Inst<strong>it</strong>ut historiquc d' la Résistance en Valléc d'Aoste. Aos~a. .<br />
The NatJonal Archives of the Un<strong>it</strong>ed tales al Alexandna, Va.: mlcrocopy T<br />
Milano 1971; Dr. K.-G. Kle<strong>it</strong>mann, Die Waffen-<br />
, eme Dokumentatwn,<br />
175 Roll 225. .<br />
16. Giorgio Pisanò, Storia delle Forze Armate della R /, FPEd~ RMllanoLl965; An.<br />
tonio Ricchezza, La storia illustrata d! tutta la campagna ! ussta, onganesl,<br />
"Der Freiwillige", Osnabruck 1965. ..<br />
The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, Va.: mlcrocopy T<br />
17.<br />
175 Roll 225.<br />
18. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
19. idem.<br />
20. idem.<br />
21. idem.<br />
22. idem. . d I M .<br />
23.<br />
Giampaolo Pansa, L'eserc<strong>it</strong>o di Salò, Ist<strong>it</strong>uto Nazionale per la stona e OVImento<br />
di Liberazione, Milano 1969, p. 58.<br />
Cap<strong>it</strong>olo IV<br />
1. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
2. idem. . V· 312<br />
3. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, a.: mlcrocopy<br />
Roll 482.<br />
4. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.. .<br />
5. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, Va.: mlcrocopy T<br />
501 Roll 333.<br />
6. Archivio Sparlaco Mauri, <strong>Le</strong>cco, e Aroldo Ben.ini L~cco.. .<br />
7. Ist<strong>it</strong>uto per la loria della Resistenza della ProvlIl.cla.dl Alessandna - Alessandna.<br />
8. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Cuneo e prOVinCia, Cuneo.<br />
9. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
10. idem. . V· 312<br />
11. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandna, a.: mlcrocopy<br />
Roll 482.<br />
12. idem.<br />
13. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
14. idem.<br />
15. idem.<br />
16. idem. . V· 175<br />
17. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States ad Alexandna, a.: mlcrocopy<br />
Roll 141.<br />
18. idem.<br />
19. Archivio "Osoppo" della Resistenza in Friuli, Udine.<br />
20. idem.<br />
263
Cap<strong>it</strong>olo V<br />
1. ~nst<strong>it</strong>ut historique de la Résislance en Vallée d'A A<br />
2. La Sta "T' 1 oste, osta.<br />
. mpa , onno, 8-20-21-24 maggio 1947<br />
3. zdem . .<br />
4. idem.<br />
5. Co.lloquio c~n Giuseppe .Chiolerio, Caluso, aprile 1980.<br />
6. IstItuto stOrICO della ResIstenza in Piemonte T .<br />
7. zdem. ' onno.<br />
8. idem .<br />
9. idem.<br />
lO. idem.<br />
11. idem.<br />
12. idem.<br />
13. idem.<br />
14. idem.<br />
15 . "L a S tampa, " T orino, 12 aprile 1944.<br />
16. InstItut historique de la Résistance en Vallée d'A t A<br />
17. Don Gi M b os e, osta.<br />
pp. 80 eu;~~:e ara otto, Un prete in galera, Ghibaudo, Cuneo 1953, voI. II<br />
18. Anpi ~orino : intervista con " <strong>Le</strong>a" e Enzo Tonelli, 21 iu no 1977<br />
19. D~n Glus.eppe Marabotlo, op'. cii., pp. 88-102-262. g g .<br />
20. Istltuto fl'lu lano per la sloria del MOl'imenlo d' l'b . Ud'<br />
21. Th National Archives of the Uni d S I I erazlOn
Cap<strong>it</strong>olo IX<br />
1. -The National Archives of the U . d S<br />
175 Roll 141. n Ile .tates at Alexandria, Va.: microcopy l'<br />
~ ~ati~~aICk Volksarmee - Mil<strong>it</strong>ararchiv der DDR-Potsda<br />
. an 00 on German mil<strong>it</strong>ary forces U. m.<br />
~ec~nical Manual _ 15 March 1945 _ TM_E TIlted States War Department -<br />
4·. B~bllotCC.l comunale, Milano e ISl.<strong>it</strong>uto nazi 30 - 451. .<br />
Llberazionale in Italia, Milano.<br />
onale per la stona del movimento di<br />
5. Dr. K.-G. Klietmann Die Waffen <strong>SS</strong> E<br />
pp. 424, 427, 428.' - - me Dokumentation, Osnabriick 1%5<br />
6. Colloquio con Enzo Tonelli Torino 22 . '<br />
7. Ist<strong>it</strong>uto storico della Res i ste~za in c' gIUgno ~977.<br />
8. Ist<strong>it</strong>uto storico provinciale cieli R .uneo e provlOcia, Cuneo.<br />
21. Documento ricevuto dal cap<strong>it</strong>ano O<strong>SS</strong> Albert Materazzi, Washington, tram<strong>it</strong>e<br />
Antonangelo Pinna, corrispondente di "Panorama" da New York, 1968.<br />
22. idem.<br />
23. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza bresciana, Brescia.<br />
24. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
Cap<strong>it</strong>olo XII<br />
1. Biblioteca comunale, Milano e Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di<br />
Liberazione, Milano.<br />
2. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
175 Roll 225.<br />
3. Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, Milano.<br />
4. idem.<br />
5. Ruggero Zangrandi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo, Feltrinelli, Milano<br />
1962.<br />
6. Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, Milano.<br />
7. Isti~uto ligure per la storia del movimento di Liberazione, deputazione di Impena.<br />
8. idem.<br />
9. idem.<br />
10. Ist<strong>it</strong>uto storico dellà Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
11. Biblioteca comunale, Milano e Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di<br />
Liberazione in Italia, Milano.<br />
12. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
13. idem.<br />
14. idem.<br />
15. idem.<br />
16. idem.<br />
17. idem.<br />
18. Giorgio Pisanò, op. cii ..<br />
19. Colloquio a New York (1965) di Antonio Pinna, corrispondente di "Panorama",<br />
con Victor Giannino e Albert Materazzi: rapporto in possesso dell'Autore.<br />
20. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
175 Roll 225.<br />
6. The National Archives of the Un<strong>it</strong>ed States at Alexandria, Va.: microcopy T<br />
312 Roll 1652.<br />
7. idem. . b' Brescia<br />
Ist<strong>it</strong>uto storico della ReSistenza resClana'M II:ana Brescia 1968, p. 313.<br />
8. Il' L t a non dorme orce I , .<br />
9 Dario More l, a mon agn . l' ' t' co della Resistenza breSCiana,<br />
10: Miretta Rizzi, I martiri di Sazano, stltuto s on<br />
Brescia, s.d. . 9<br />
11 Frederick W. Deakin, op. Clt., p. 77. Istl'tuto storico della Resistenza bre-<br />
12. . Dano . More II' ~, o P . Cl., 't pp . 362 e 365 e<br />
sciana - BreSCia. 3<br />
13. Giorgio Pisanò, OPi/t., pp . . ~2~;~5·1_754 . . .<br />
14. Fl'ederic~ W: Dea In,of · CI ., . ci. Canlll che ha il foglio di resa ongmale, e<br />
15. Nello Fngeno, segr~larlo Anpl I • l'berazione a Cantù, 1975. .<br />
Paola Mauri, lA r~s lSt enza e l~ lolta dI (I loria del movimento di LiberazlO~e<br />
16 Archivio di lato di Como, ISlIlutO PC er .a s .. I n 7861 dell'interrogatorio<br />
. di Como parlaeo Mauri, <strong>Le</strong>cco. opla ongma e .<br />
in possesso de.ll' Autore.<br />
17. Dario Morelli, op. Clt., p. 375.<br />
18. idem, pp. 398 e 409.<br />
19 idem p.486. . B 'a<br />
20: Ist<strong>it</strong>~to storico della Resistenza breSCiana, re SCI .<br />
21. Miretta Rizzi, op. Clt.,.<br />
22. UlIstein GMBH, Berhn. Il R Il B Livermore in possesso dell'Autore.<br />
23. Copia del rapporto del colonne o usse .<br />
21. Biblioteca comunale, Milano e Ist<strong>it</strong>uto Nazionale per la storia del movimento<br />
di Liberazione, Milano.<br />
Cap<strong>it</strong>olo XIII<br />
l. Dokumentationszentrum, Wien.<br />
2. Ist<strong>it</strong>uto storico della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
3. Frederick W. Deakin, Storia della Repubblica di Salò, Einaudi, Torino 1963,<br />
p.750.<br />
4. Biblioteca comunale, Milano e Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di<br />
Liberazione, Milano.<br />
5. Anpi Sondrio.<br />
268
APPENDICE
I GRADI DELLE FORMAZIONI N AZISTE<br />
Wehrmacht 55<br />
Grenadier<br />
Ob. Grenadier<br />
Gefre<strong>it</strong>er<br />
Stabsgefreiler<br />
Unleroffizier<br />
Umerfeldwebel<br />
Feldwebel<br />
Oberfeldwebel<br />
Slabsfeldwebcl<br />
<strong>Le</strong>utnanl<br />
Oberleutnam<br />
Hauplmann<br />
Major<br />
Oberslleu manI<br />
Oberst<br />
GeneralJ'!lajor<br />
Generalleulnanl<br />
Generai<br />
Generalobersl<br />
Generalfeldmarsehall<br />
<strong>SS</strong>-Mann<br />
Sturmann<br />
Roltenfuhrer<br />
UnlerscharfUhrer<br />
Scharruhrer<br />
OberscharfGhrer<br />
HaupslscharfUhrer<br />
Slurmseharfuhrer<br />
U merslurmfG h rer<br />
OberslurmfUhrer<br />
HauplslurmfUhrer<br />
SlurmbannfGhrer<br />
Oberslurmbannfuhrcl'<br />
StandartenfUhrer<br />
Oberfilhrer<br />
Brigadefi;hrer<br />
Gruppenfiihrer<br />
ObergruppenfUhrer<br />
Oberslgruppenruhrer<br />
ReichsfGhrer-<strong>SS</strong><br />
Polizei<br />
Anwarter<br />
U nterwachtmeister<br />
Wachtmeister<br />
Obcrwachtmeister<br />
Zug-.'i'achtmeister<br />
Hau pt wachunciSler<br />
Meister<br />
Obermeister<br />
<strong>Le</strong>utnant<br />
Oberleutnant<br />
Hauplmann<br />
Major<br />
Oberstleutnant<br />
Obersl<br />
Generalmajor<br />
Generalleutnanl<br />
Generai<br />
Generalobersl<br />
I<br />
soldato semplice<br />
soldato scelto<br />
caporale<br />
caporalmaggiore<br />
sergente<br />
sergente maggiore<br />
maresciallo<br />
maresciallo maggiore<br />
sottotenen te<br />
tenente<br />
cap<strong>it</strong>ano<br />
maggiore<br />
tenente colonnello<br />
colonnello<br />
generale di brigata<br />
generale di divisione<br />
generale di eorpo d'armata<br />
generale d'armata<br />
feldmaresciallo<br />
<strong>Le</strong> 55 germaniche portavano davanti al grado l'indicazione <strong>SS</strong> (ad esempio: 55_Hauptsturmjiihrer).<br />
I volontari <strong>it</strong>aliani, non considerati germanici in pienezza, portavano davanti al grado l'indicazione Waffen (ad<br />
esempio: Wa1fen~Un<strong>Le</strong>nturmjiihre r). Ciò li distingueva sub<strong>it</strong>o dalle 55 vere e proprie.
I NUMERI DELLA POSTA MILITARE (FELDPOST)<br />
L'INNO DELLE <strong>SS</strong><br />
Comando Brigala (Slab der Brigade)<br />
l' Rgt. fanteria 55 (<strong>SS</strong>-Infanlerie-Regiment 7)<br />
Slab (comando)<br />
I Battaglione (I.BIl.)<br />
II Battaglione (I f.Btl.)<br />
III Battaglione (I1f.BIl.)<br />
82' Rgl. fanteria 55 (<strong>SS</strong>-Infanlerie-R' 2)<br />
. .l' egzment<br />
Stab (comando)<br />
I Battaglione (I.BIl.)<br />
II Battaglione (/f.Btl.)<br />
III Battaglione (flf.Btt.)<br />
Battaglione Ufficiali (Oflzzzers-Batmllon)<br />
Dzensls<strong>Le</strong>L<strong>Le</strong>- VerwalLullg<br />
29" Rgt. Artiglieria (<strong>SS</strong>-Arlzllerie-Regimenl)<br />
SLab (comando)<br />
I Gruppo (f.AbL.)<br />
II Gruppo (If.AbL.)<br />
Gruppo Misto controcarro (Panzerjager-Abteilung)<br />
Battaglione Fucilieri (<strong>SS</strong>- 'o" ,'l' B '<br />
rWl zer- alazllon 29)<br />
Compagnia Pionieri (<strong>SS</strong>-Pionier-Kompallie)<br />
F .-P.-Nr. 44 190, poi 82 640<br />
87670<br />
83851<br />
81 304<br />
81 456<br />
86922<br />
81984<br />
83761<br />
82354<br />
86550<br />
81 304<br />
80203<br />
81 568<br />
80465<br />
87772<br />
57239<br />
59436<br />
Wenn al/e untreu werden - Quando tutti diventeranno infidi<br />
Wenn alle untreu werden,<br />
So bleiben wir doch treu,<br />
Dass immer noch auf Erden<br />
Fiir euch ein Fahnleill sei.<br />
Gefahrten unsrer fugend,<br />
Ihr Bilder bessrer Zeìt,<br />
Dìe uns zu Mallnertugend<br />
Ulld Liebestod geweiht,<br />
Wollt nimmer von uns weìchen,<br />
Uns immer nahe seìll,<br />
Treu wie die deutschen Eichen,<br />
Wie Mond und Sonnenscheìn!<br />
Einst wird es wieder helle<br />
In aller Briider Sillll,<br />
5ìe kehren zu der Quelle<br />
In Lieb' und Treue hin.<br />
Es haben wohl gemngen<br />
Die Helden dìeser Friest.<br />
Doch nun der Sieg gelungen,<br />
Ubt Satan neue List.<br />
Doch wie si eh auch geslalten<br />
1m <strong>Le</strong>ben mag die Ze<strong>it</strong>:<br />
Du sol/st uns nicht veralten,<br />
O Traum der Herrlichke<strong>it</strong>.<br />
Quando tutti mancheranno di fedeltà<br />
noi saremo ancora fedeli,<br />
affinché sempre sulla terra<br />
ci sia una bandiera per voi.<br />
Compagni della nostra gioventù,<br />
la vostra immagine di tempi migliori<br />
che ci consacra alla virtù virile<br />
ed alla morte per amore,<br />
non si allontanerà mai da noi,<br />
resterà a noi sempre vicina,<br />
fedele come la quercia tedesca,<br />
come la luna e la luce del sole!<br />
Una volta ancora si rischiari<br />
la coscienza di tutti i fratelli,<br />
essi r<strong>it</strong>ornino alla sorgente<br />
in amore e in fedeltà.<br />
Hanno bene combattuto<br />
gli eroi di questa epoca.<br />
Ma, ora che la v<strong>it</strong>toria è raggiunta,<br />
Satana usa nuove astuzie.<br />
Ma comunque abbia a formarsi<br />
il tempo nella v<strong>it</strong>a,<br />
tu per noi non devi invecchiare,<br />
o sogno di bellezza.<br />
Compagnia Collegamenti (<strong>SS</strong>-Nachrichlen-Kompallie)<br />
Battaglione Complementi (ErsaLz-Balaillon)<br />
58260<br />
85373<br />
1hr Sterne seid uns Zeugen,<br />
Die ruhig niederschaun:<br />
Wenn alle Briider schweigen<br />
Und falschen G6tzen traun,<br />
Wir wolln das Wort nicht brechen,<br />
Nicht Buben werden gleich,<br />
Wolln predigen und sprechen<br />
Vom heil'gen deutschen R eich.<br />
Voi stelle siateci testimoni,<br />
che ci guardate tranquille dall'alto:<br />
quando tutti i fratelli taceranno<br />
e crederanno in falsi idoli,<br />
noi non mancheremo alla parola,<br />
non diventeremo dei gaglioffi,<br />
noi predicheremo e parleremo<br />
del Sacro Impero Tedesco.<br />
Questa canzone, chiamata «Das Treuelied der <strong>SS</strong> ", venne scr<strong>it</strong>ta da Max<br />
274<br />
275
von . . Schenkendorf ' un gIOvane . romantico .<br />
di liberazione del 18 J 4<br />
,guan<br />
d<br />
o<br />
l'<br />
uOl<br />
'<br />
tà della<br />
prusslano,<br />
G . '<br />
alla fine<br />
.<br />
della gue<br />
rra<br />
venne adottata dagli uom'n' '1 . el mania non SI realizzò. p .<br />
l' .. I I con I teschio d'a ' ,01<br />
g I ultimi due versi originali , giudicali tro ren~o. <strong>Le</strong> <strong>SS</strong> modificarono<br />
rono questo finale: « Noi predichere ppo sCialbi, e al loro posto in seridesco».<br />
mo e parleremo del Sacro Impero Te-<br />
L'inno ha un r<strong>it</strong>mo di marcia solenne . ,<br />
accompagnamento dei tamb . L <strong>SS</strong> ,che vefllva sottolineato dal cup<br />
d<br />
a<br />
Il<br />
a caserma e rientrando .<br />
un.<br />
d<br />
e cantavan<br />
o questa canzone uscend<br />
o<br />
ma del "silenzio". VI, urante le loro eserc<strong>it</strong>azioni e ' alla sera , pn- .0<br />
L'ORGANIZZAZIONE DELLE <strong>SS</strong> IN ITALIA<br />
(Polizia e servizio di sicurezza)<br />
Befehlshaber der Sicherhe<strong>it</strong>spolizei und des SD in Italien, comandante della<br />
polizia di sicurezza e del servizio di sicurezza in Italia, dr. Wilhelm<br />
Harster, <strong>SS</strong>-Brigadefuhrer und Generalmajor der polizei. Sede: VERO-<br />
NA, corso V<strong>it</strong>torio Emanuele 1l.<br />
VERONA ha giurisdizione sulla propria provincia e su quelle di Mantova,<br />
Brescia, Cremona (all'inizio dipendenti da Milano) e Vicenza, Negli<br />
uffici di VERONA (240 uomini) si trovano, tra gli altri, gli -Obersclta7'<br />
Ji1hrer Bichler e Wissmeyer, e gli <strong>SS</strong>_Unterstunnfuh7'er Gruss, von Aufsehna<strong>it</strong>er,<br />
Dampert, Forster e Radlherr. 11 gruppo di B7'e eia si trova in via<br />
Muti 20, tel. 3002 ed è comandato dall' <strong>SS</strong>-Obenturmfull1'er Bemmann.<br />
A Desenzano (Albergo Mayer) ha sede in un primo tempo l' <strong>SS</strong>-Ober<br />
Ji1hrer und Oberst der polizei Btirger, che comanda il settore Ober<strong>it</strong>alien<br />
M<strong>it</strong>te e che poi passerà a Monza. Gli è a fianco l'<strong>SS</strong>_Obenturmfuhrer<br />
Bemmann, ufficiale di controspionaggio, che passerà poi a Brescia.<br />
A Fasano si trovano i centri di servizio del comandante supremo delle<br />
<strong>SS</strong> e della polizia in Italia, S _Obergruppenfuhrer Karl Wolff, dell'ambasciata<br />
nazista presso la repubblica di alò e dell'S _Obersturmban n fi1hrer<br />
Herbert Kappler rientrato da Roma liberata dagli anglo-americani.<br />
A Gargnano il Schutzdienstkommando si trova nella villa Curti, in via<br />
S. Faustino.<br />
La LOMBARDIA, il PIEMONTE e la LIGURIA (Ober<strong>it</strong>alien West)<br />
dipendono dall' <strong>SS</strong>-Brigadefi1hrer und Generalmajor der polizei Willy<br />
Tensfeld, con sede a Monza, via Lubigi, Villa 1 (Villa Tornaghi), tel.<br />
3256 e 3257. Tatticamente sono a lui sottoposte tutte le formazioni <strong>SS</strong> e<br />
della polizia tedesca, i battaglioni dei volontari <strong>it</strong>aliani ed i reparti della<br />
GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) s<strong>it</strong>uati in quel terr<strong>it</strong>orio. Non dipendono<br />
da lui, invece, i battagl'ioni della iilizia Armata (volontari <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliani).<br />
Dell'impiego tattico contro i partigiani è incaricato l' <strong>SS</strong>-Standartenfuhrer<br />
und Obenl der Polizei Bi.irger (prima a Desenzano), raggiungibile<br />
per telefono giorno e notte attraverso il centralino del 2° Battaglione<br />
dell'<strong>SS</strong>-Pol.Rgt. 15 a Milano.<br />
Dalla centrale di VERONA dipendono una serie di "missioni" (Aussenkommando)<br />
secondo quesla suddivisione:<br />
MILANO (155 uomini): Hotel Regina, via S. Margher<strong>it</strong>a 6, tel. 83477<br />
e 82953, comandante l'<strong>SS</strong>_Hauptslurmfiihrer Theo Saewecke. Si trovano,<br />
fra gli altri, nel suo gruppO gli <strong>SS</strong>_Unlerscharfiihrer Gradsack, Langmann<br />
e Ruedl, gli <strong>SS</strong>-Schmfuhrer Bode e Klimser, l'S _Hauptscharfuhrer Stropp<br />
e gli <strong>SS</strong>_Sturmscharfuhrer Langer e Maser.<br />
Dall' Aussenkommando Mailand dipende il gruppO di Bergamo , che si<br />
277
t~ova in via V<strong>it</strong>torio Emanuele 26, tei. 1557<br />
'<br />
fuhrer Langer.<br />
. Lo comanda I <strong>SS</strong>-Slurmschar_<br />
TORINO (155 uomini): Hotel NaziolJaI .<br />
43252. Comandante l'z Hd <strong>SS</strong> Ob . . e, via Roma, leI. 43650<br />
. . . - e1Slunn!uh7'er S ·h · . d N e<br />
SI trovano, tra gli altri, l'<strong>SS</strong>-Slurms' '. c. 1m, L. el ~uo gruppo<br />
Scharfuhrer u. KrÌ7n A K . ~harfiUHel EmrI SplCar 1''''8<br />
. 5.\'. aspar Hernglch . l" ' V . _<br />
berto (decorato con la Cr d' f . el , mterprete Giovanni Ro<br />
S h h " , oce I erro di seconda classe) l' <strong>SS</strong> S , •<br />
c uc ler,<br />
,<br />
glr <strong>SS</strong>-Oben'char~u"h<br />
l' reI'<br />
J<br />
auc<br />
h<br />
.<br />
S'<br />
chmld chuh<br />
,- c laifuhre .<br />
I<br />
Dali Aussenkotrlmando Turin dipendo 'I .<br />
pr~sso la Platzkommandanlur Asti (lo no I grupp,o di Asti che si trova<br />
Gneser) e quello di Novam (840<br />
") comanda I <strong>SS</strong>-Unlerslurmfuhrer<br />
G ' I uomini .<br />
EJ\OVA (95 uomini)' Casa dello S d<br />
tei. 33602 e 33382 Com cl . l' tu ente, corso Giulio Cesare 25<br />
. l' . an antl z. H d <strong>SS</strong>-Unterst '~ " h N '<br />
pOI <strong>SS</strong>-Oberstumbannfuhrer Dr E' I C . ~rmlu rer eunteufeI e<br />
~"h Z· . nge. on lUI SI trova l'<strong>SS</strong> Ob<br />
JU rer Immer. - ersturm_<br />
DaII'Aussenkommando Genua di end .<br />
comando deII'<strong>SS</strong>-Oberslurm.fu"h HP b ono due altn gruppi (ambedue al<br />
J' rer er ert Ando f h .<br />
settembre 1943 si trovava R . r er, c e subIto dopo 1'8<br />
" a overelo a capo dI B d .<br />
do antlpartlgiano): un an eneznsatzkomman_<br />
SAVONA: via Famagosta 21 I<br />
chG1juhrer Ablanger;<br />
, te . 21019, comandante l'<strong>SS</strong>-Obers-<br />
Imperia-Porto Maurizio: viale 1m ero 17<br />
Oberscharfuhrer Re<strong>it</strong>er. p , tei. 7223, comandante l'<strong>SS</strong>-<br />
Gli Aussenkommandos Mailand T: .<br />
fehlsste!le West (Como) di endon~ un~ e Genua nonché il Grenzbether<br />
Rauff che ha il suo co P d II'H daII <strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Walman<br />
o a oteI Regi . . S<br />
a Milano. Nel centro confina' d' C na, In vIa . Margher<strong>it</strong>a 6,<br />
'" no I omo (Como ~ I G<br />
( 70 UOmIni), s<strong>it</strong>uato a Cernobb' 'II C . . es - renzbefehlsstelle<br />
dato dall'<strong>SS</strong>-Hauplslurm~u" h lO'VV.~ a I ar~lI)atl, tei. 2844 e 2872, comanj<br />
' reI' otter ) SI tro .<br />
Oberscharfuhrer Noben e Vog I l'<strong>SS</strong> H vano, tra glI altri, gli <strong>SS</strong>-<br />
VENEZIA (860 .. e e - auptscharfuhrer NoggIer.<br />
uomIni): San Marco 105/ I 2<br />
l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Bach C l ' . 1. , te. 7057. Comandante<br />
Schneider. . on UI SI trova l'<strong>SS</strong>-Hauptscharfuhrer<br />
. D~II'Au ssenkommando Venedig dipende il ru' .<br />
nI), vIa Marconi, comandato d II'<strong>SS</strong> U g ppo dI Padova (85 uomld<br />
a Il <strong>SS</strong>-Sturmbann fuh re B h lU reI' onanz, e poi<br />
' a - ntersturm""h M'<br />
l' r oss ammer.<br />
BOLOGNA (70 uomini)' v· F<br />
uber D V-Barbarona Co . dIa . r~ncesc~ Albergati 6, tei. 25936 e 22316<br />
" man antl li) ordIne d' t l'<br />
fuhrer GoId, l'<strong>SS</strong>-Oberslul'm,r''h B' b .l empo: <strong>SS</strong>-Hauptsturmbertz.<br />
Con loro si trova l'<strong>SS</strong> H.<br />
auptsturmfuhrer WIilU<br />
rer le ef e l'<strong>SS</strong>-H " .<br />
D II'A - auptsturmfuhrer Seyfert<br />
. a ussenkommando Bologna dipendono il ru' . ,.<br />
gnolr 38, tei. 7299, comandato dall'<strong>SS</strong>-Ob ~ ppo dI Forli, vIa Reersturmfuhrer<br />
Laublicher, e quel-<br />
278<br />
lo di Parma (7 0 uomini) siluato a Mal'torano, ad 8 km<br />
mezzo dalla c<strong>it</strong>tà,<br />
comandato dall' <strong>SS</strong>-StU1'7nbannjah7'e1' Rase.<br />
FIRENZE: via Bologna 85, te\. 42595, comandante l'z.Hd.<strong>SS</strong>-Hauptsturmfiihrer<br />
AIberti. In precedenza l'Aussenltommando Florenz si trovava<br />
presso il Deutsches H eim in via Pandolfini 27, tel. 5656 t. Lo comandava<br />
l' <strong>SS</strong>-Hauptsturmfiihrer Goebel.<br />
ROMA: via Tasso 53. Comandante l'z.H d.<strong>SS</strong>-Obersturmbannjuh7·er<br />
Herberl KapplcJ'. Con lui si tl'ovano, tl'a gli altri, l'<strong>SS</strong>-Hauptst.urmfiihrer<br />
u. Krim. Kmn. Karl chuls, l'<strong>SS</strong>-Scharftihrer Heinrich Wesemann,<br />
gli S -Hauj)/'schmfiihrer Frilz HOlOp, teinbrink e Quapp c gli S<br />
. /unnscharjiihrel' Bannek e Brandl.<br />
L'ambasciata tedesca in Italia si trova in via Ludovico di Savoia, tel.<br />
767351.<br />
PERUGIA: via XX Settembre 11, villa Urbani, te\. 8215, comandante<br />
l' <strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Herbst. L'Aussenkommando Perugia ha giurisdizione<br />
sull'Umbria e sulle Marche.<br />
MACERA T A : via Spalato 18 (Santa Croce), te\. 254, comandanti in<br />
ordine di tempo l' <strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Kossek e l' <strong>SS</strong>-Obersturmfuhrer<br />
Andorfer.<br />
BOLZANO: Corpo d'Armata (80 uomini). Comandante della polizia<br />
di sicurezza e del servizio di sicurezza l'<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Thyrolf, con<br />
giurisdizione Sll Merano, T rento e Belluno.<br />
TRIESTE: piazza Oberdan 4, tel. 8304. Bejehlshabe7' der Sicherhe<strong>it</strong>spolizei<br />
u. des SD in Triesl è l'z.Hd.<strong>SS</strong>-OberstU1'mbannftihrer Weinmann.<br />
Con lui si trovano, tra gli altri, l'<strong>SS</strong>- 'chwjuhrer Pilz, gli <strong>SS</strong>-Oberschar<br />
!i1hrel' R ecler er e Zolli, lo . -Stunnscha7fuh1'er Heimann, gli S-Unlerst'urmjuhmT<br />
Kepplinger e MilUer e l'<strong>SS</strong>-Hauptscha1juhrer Baier.<br />
La provincia di Lubiana (Laibach) non dipende da Trieste, ma dal comando<br />
di Veldes (un paese nella vallata della Sava, a nord-ovest di Lubiana).<br />
La zona di operazioni Adriatisches Kiislenland termina presso Cirkveniza,<br />
a sud di Fiume. AI comando di Trieste appartengono anche le isole<br />
dalmate di Lussino, Cherso, Veglia e Arbe. Tutte le altre zone dell' Adriatico<br />
(come, ad esempio, le c<strong>it</strong>tà di Spalato, Ragusa e GallaTo) dipendono dal<br />
comando di Agram (Zagabria).<br />
Con il Dienstbefehl (ordine di servizio 8) del 29 marzo 1944 del dr. Harster<br />
viene ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il "campo di concentramento poliziesco di trans<strong>it</strong>o" (polizeiliches<br />
Durchgangslager) di Fossoti presso Carpi (Modena). A comandarlo<br />
viene chiamato l' <strong>SS</strong>- Untersturmfiihrer T<strong>it</strong>o.<br />
Il centralino telefonico di Verona (<strong>Le</strong><strong>it</strong>funkstelle Verona) è collegato istantaneamente<br />
con i comandi della Polizia di sicurezza e del Servizio di sicurezza<br />
di tutti i terr<strong>it</strong>ori occupati dai nazisti: Osio, L'Aja, Bruxelles, Parigi,<br />
279
Riga, Cracovia, ,V.arsavia, <strong>Le</strong>mberg,. Veldes, Zagabria, Belg\ado, Tirana ed<br />
Atene. Inoltre e In collegamento diretto e continuo con Milano T .<br />
G T' ., ' onno,<br />
enova, neste, Venezia, Firenze, Perugia, Roma, Bolzano e Innsbruck.<br />
(Fonte: il diario del capo della Polizia di sicurezza e del Servizio di .<br />
. I l' SlCU_<br />
rezz.a m ta la, dr. Harster, che si trova presso il Mil<strong>it</strong>ararchiv der DDR _<br />
NatlOnale Volksarmee, Potsdam.)<br />
LA GESTAPO IN ITALIA<br />
Suddivisione del lavoro dell' Abteilung IV (Polizia segreta): lotta, indagini e<br />
controspionaggio.<br />
Capo del settore:<br />
Vice:<br />
Ufficio IV:<br />
IV N (controspionaggio):<br />
<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Dr. Kraneb<strong>it</strong>ter<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Schwinghammer<br />
<strong>SS</strong>-Scharfuhrer Larcher<br />
<strong>SS</strong>- Untersturmfuhrer Kurt Lahr<br />
Sezioni:<br />
IV 1: Avversari<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>- Untersturmfuhrer Didinger<br />
Settori particolari:<br />
IV 1 a: movimenti di sinistra, compresi stampa e pubblicazioni sovversive,<br />
trasmissioni radio ostili;<br />
IV 1 b: movimenti di resistenza, lotta antipartigiana, reazione, appartenenti<br />
all'eserc<strong>it</strong>o regio e badogliano, liberalismo;<br />
IV 1 c: scioperi, prigionieri di guerra, arresti collettivi di <strong>it</strong>aliani.<br />
IV 2: Sabotaggio<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>- Untersturmfuhrer Lahr<br />
Settori particolari:<br />
IV 2 a: sabotaggio, attentati, armi, esplosivi, falsificazioni pol<strong>it</strong>iche<br />
IV 2 b: controspionaggio (agenti nemici, telefonate di agenti nemici)<br />
IV 3: Difesa<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Schwinghammer<br />
Settori particolari:<br />
IV 3 a: difesa dallo spionaggio<br />
IV 3 b: affari economici, sicurezza industriale, difesa degli stabilimenti<br />
IV 3 c: affari di confine<br />
IV 4: Avversari ideologici<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>- Untersturmfuhrer Didinger<br />
Settori particolari:<br />
IV 4 a: chiese pol<strong>it</strong>iche, sette, massoni<br />
IV 4 b: ebrei, emigranti (incaricato per le questioni degli ebrei: l' <strong>SS</strong>-<br />
Sturmbannfuhrer Boshammer)<br />
287
IV 5: Casi speciali<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>-Stunnbannjiihrer dr. Kraneb<strong>it</strong>ter<br />
Settori jJmotieo/an:<br />
IV 5 a: servizio di protezione, comp<strong>it</strong>i particolari<br />
IV 5 b: part<strong>it</strong>o nazista, civili in Italia, part<strong>it</strong>o repubblicano fascista st , ampa<br />
IV 6: Schedario, arresti per ragioni di sicurezza<br />
Incaricato: <strong>SS</strong>-HaujJtsturm[iihrer Schwinghammer<br />
Setton jJartzcolari:<br />
IV 6 a:. schedario ari'eslati, schedario arrestati per ragioni di sicurez .<br />
lascI<br />
za, fI-<br />
IV 6 b: arresti per ragioni di sicurezza, campi di educazione al lavoro<br />
(Fonte: diario dr. Ha rster, Mil<strong>it</strong>ararchiv der DDR - Nationale Volksar~<br />
mee - Potsdam).<br />
LA POLIZIA D'ORDINE TEDESCA IN ITALIA<br />
(Ufficiali di collegamento)<br />
pIEMONTE Province di Alessandria, Aosta e Asti: Mjr.d.Sch. Seltz (a<br />
Torino); province di Cuneo, Novara, Torino e Vercelli: Oblt.d.Sch.<br />
Gareis (a Torino).<br />
LOMBARDIA Province di Bergamo, Brescia e Como: OberstL.d.Sch.<br />
Dr. Kiihhas (a Milano); province di Cremona, Mantova, Milano, Pavia,<br />
Sondrio e Varese: Hptm.d.Sch. Solterer (a Milano). Ambedue reperibili<br />
presso il 2° Btg. dell'<strong>SS</strong>-PoL.Regt. 15.<br />
LIGURIA Province di Genova e Savona: Mjr.d.Gend. Jaekel (Genova);<br />
province di La Spezia e Imperia: Hptm.d.Scho Ulbrich (Genova). Ambedue<br />
residenti all'Hotel Columbia.<br />
TOSCAN A Province di Arezzo, Grosseto, Firènze e Massa Carrara:<br />
Mjr.d.Sch. Stehr (Firenze); province di Siena, Livorno, Lucca, Pisa e<br />
Pistoia: ObLt.d.Scht. Michels (Firenze). Ambedue residenti all'Hotel<br />
Excelsior, Piazza Ognissanti, tel. 20392.<br />
EMILIA Province di Bologna, Ferrara, Modena e Ravenna: Mjr.d.Sch.<br />
Fehlers (Bologna); province di Forlì, Parma, Piacenza e Reggio Emilia:<br />
ObLt.d.Sch. Stadlmayer (Bologna). Ambedue residenti all'Hotel Baglioni,<br />
via dell'Indipendenza.<br />
VENETO Province di Belluno, Rovigo, Treviso e Verona:<br />
Oberstlt.d.Sch. Severt (Padova); province di Padova, Venezia, Vicenza<br />
e la zona del Friuli: Hptm.d.Sch. Karrer (Padova).<br />
UMBRIA E MARCHE Province di Perugia, Foligno, Terni e Orvieto:<br />
Mjr.d.Gend. Dr. Fiirbock (Perugia); province di Pesaro, Ancona e<br />
Macerata: Oblt.d.Sch. Schreier (Perugia).<br />
283
Pubblichiamo nelle pagine seguenti alcuni documenti che riguardano sia<br />
l'attiv<strong>it</strong>à delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> sia, in genemle, aspetti significativi di quel perio_<br />
do (direttive alla stamjJa ecc.)<br />
goe. 2<br />
GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA<br />
Comando 1 a <strong>Le</strong>gione<br />
UFFICIO POLITICO INVESTIGATIVO<br />
N.4393j B.9 di prot. Torino lì 15 marzo 1944-XXII.<br />
OGGETTO: Segnalazione.-<br />
Doc. 1<br />
Platzkommandantur Como<br />
Abt.: Qu. Tgb. Nr. 830/43<br />
Como, den 5.11.1943<br />
Al COMANDO GENERALE G.N.R. (Servizio Pol<strong>it</strong>ico)<br />
All'ECCELLENZA IL CAPO DELLA PROVINCIA<br />
Al 2 ISPETTORATO REGIONALE G.N.R. (UfL Pol<strong>it</strong>ico)<br />
0<br />
Al COMMI<strong>SS</strong>ARIO FEDERALE G.N.R.<br />
Al Signor QUESTORE di<br />
P. da C. 707<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
Signorina<br />
FRANZINI,<br />
Cernobbio.<br />
Via Regina 57 .<br />
Trasmetto copia del rapporto a firma del C.CM. SAN~ELICE N~col.a<br />
del gruppo Carri "<strong>Le</strong>oness" G.N.R. sui fatti che determmarono un mCldente<br />
avvenuto in Via Roma verso le ore 15 del 12 corrente.<br />
Hierm<strong>it</strong> wird Ihre Villa beschlagnahmt und ist bis zum 9.11.43, m<strong>it</strong>tags<br />
12:' Uhr, zu raumen und dem Direktor der Ze<strong>it</strong>ung Corriere della Sera,<br />
Ermanno AMICUCCI, zu ubergeben .<br />
/ Hn.<br />
Das Quartieramt<br />
A.E.<br />
rjirma illeggibile l<br />
<strong>Le</strong>utnant<br />
Con la presente viene sequestrata la Vs. villa, che deve essere sgombrata<br />
entro il 9.11.43 alle ore 12 del mezzogiorno, per metterla a disposizione del<br />
Direttore del Corriere della Sera, Ermanno AMICUCCI.<br />
/ ML<br />
284<br />
Copia<br />
Autor<strong>it</strong>à Germaniche informale.-<br />
IL CONSOLE CAPO DELL'UP.I.<br />
Spallone Gaetano<br />
Torino 13 marzo 1944.xXII.<br />
OGGETTO: Rapporto sull'incidente avvenuto il 12 marzo 1944.xXII.<br />
nella Via Roma della c<strong>it</strong>tà di Torino.<br />
Si informa codesto Comando che il giorno 12 /3/1944.xXII. verso le<br />
tre del pomeriggio i sottoelencati Ufficiali della G .N .R. , gruppo Carri<br />
285
"<strong>Le</strong>oness" S.Ten. TILOCA Gianfiliberto, S.Ten. SANFELICE Nicola,<br />
S.Ten. CAPPELLI Valerio, S.Ten. SONCINI Giuseppe, a diporto per le<br />
vie del centro notavano che un gruppo di uomini, vest<strong>it</strong>i con uniforme <strong>it</strong>aliana<br />
mil<strong>it</strong>are ed armati, portanti sul braccio sinistro una fascia tricolore,<br />
tenevano un comportamento arrogante e poco dign<strong>it</strong>oso.<br />
Intervenuti prontamente abbiamo inv<strong>it</strong>ato i mil<strong>it</strong>ari in oggetto ad esibire<br />
i documenti di riconoscimento.<br />
Si fa presente che tutti vestivano l'uniforme mil<strong>it</strong>are <strong>it</strong>aliana, tipo paracadutista,<br />
senza alcun segno distintivo di prescrizione per le Forze Armate,<br />
ed erano armati di pistola Mod. Beretta.<br />
La nostra richiesta fatta in termini rigorosamente mil<strong>it</strong>ari, determinava<br />
una reazion incomprensibile da parte di questi el menti.<br />
Ripetiamo l'inv<strong>it</strong>o di produrre i documenli comprovanti la loro ident<strong>it</strong>à<br />
e la loro posizione mil<strong>it</strong>are; essi si rifiutano ed assumono un atteggiamento<br />
ostile ed aggressivo. Immediatamente costoro si dispongono in circolo intorno<br />
a noi impugnando le pistole senza estrarle dane fondine dichiarandosi<br />
in modo provocatorio ribelli. Questa asserzione fatta in tono deciso determinava<br />
da parte nostra una immediata reazione. Pertanto puntate le armi<br />
abbiamo ordinato di seguirei ad un vicino Comando Mil<strong>it</strong>are Tedesco, dato<br />
che il fatto è avvenuto in Via Roma.<br />
Il nostro chiaro ordine veniva accolto da sorrisi di scherno e da grida<br />
sonanti: "Chi siete Voi non avete alcuna autor<strong>it</strong>à. Noi non riconosciamo<br />
la Vostra autor<strong>it</strong>à. Noi ci rifiutiamo di obbedirvi".<br />
Di fronte a questa incomprensibile ostinatezza rinnoviamo l'ordine di<br />
seguirei, giustiricando perfino di agire al solo scopo della identificazione<br />
personale. La no tra decisione nell'agi l'e li convince a cedere ed a seguirei.<br />
Per raggiungere dal luogo dei falli il più vicino Comando Mil<strong>it</strong>are, abbiamo<br />
incolonnato questi osì defin<strong>it</strong>isi "patrioti" o " 1 ibelli" in numero di<br />
16 (sedici) e guidati da un agente di P.S. ci siamo recati ad un posto di polizia<br />
Tedesca.<br />
Sottoposti ad interrogatorio essi hanno affermato di aver fatto parte di<br />
bande, di "patrioti" di stanza nelle provincie di Cuneo ed Asti e di essere<br />
attualmente alle dipendenze di un reparto delle <strong>SS</strong> Germaniche.<br />
Inoltre essi hanno dichiarato di non riconoscere l'attuale governo della<br />
Repubblica Sociale, di odiare e di voler combattere i "trad<strong>it</strong>ori" fascisti.<br />
Circa l'asserto di essere inquadrati da Reparti delle <strong>SS</strong> noi si richiedeva<br />
all'Ufficiale di Servizio del Posto di Polizia Tedesca una conferma. Il soprad<br />
etto affermava categoricamente che quanto dichiaravano rispondeva a<br />
ver<strong>it</strong>à, in quanto esiste un accordo fra alcuni elementi di bande ribelli ed il<br />
Comando <strong>SS</strong> di stanza a Venaria Reale tendente all'impiego di questi uomini<br />
per la formazione di reparti armati alle dipendenze dirette del Comando<br />
Tedesco. Affermava inoltre di non poter giustificare la loro presenza<br />
nella c<strong>it</strong>tà di Torino.<br />
Noi si richiedeva ancora un intervento dell'autor<strong>it</strong>à Tedesca per le affermazioni<br />
di ostil<strong>it</strong>à al Governo cd alle Ist<strong>it</strong>uzioni Repubblicane, facendo<br />
presente che questi elementi possono inquinare l'ambiente morale della<br />
Repubblica Sociale e delle Forze Armate. Alla nostra richiesta rispondeva<br />
di non poter procedere disciplinarmente ne.i confronti dei detti e1.ementi , sinificando<br />
che erano elementi di utile impIego qualunque fos~e Il loro sen<br />
~imento pol<strong>it</strong>ico, impiego utile e diretto del Comando Germamco.<br />
F.to S.Ten. Sanfelice Nicola<br />
p. c. c.<br />
L'UFFICIALE ADDETTO ALL'U.P.I.<br />
Cent. Gastone Serloreti<br />
286
Doc. 3<br />
Doc. 4<br />
GUARDIA NAZIONALE REPUBB.<br />
TENENZA CARABINIERI DI PINEROLO<br />
Nr. 134/26 di Prot. Div. III Pinerolo, lì 24 Marzo 1944<br />
Oggetto: Operazioni di rastrellamento da parte di elementi di milizia armata<br />
ed "<strong>SS</strong>" germanici.<br />
al comando generale della G.N.R.<br />
al comando mil<strong>it</strong>are Regionale 206<br />
all'Ispettorato Regionale della G.N.R.<br />
alla Prefettura<br />
al comando mil<strong>it</strong>are Provinciale<br />
alla Questura<br />
al comando del gruppo esterno carabinieri di<br />
al comando della I <strong>Le</strong>gione della G .N.R.<br />
al comando della compagnia dei carabinieri di<br />
al comando mil<strong>it</strong>are germanico di<br />
Posta da Campo 707<br />
Posta da Campo 733<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
TORINO<br />
PINEROLO<br />
PINEROLO<br />
A segu<strong>it</strong>o della segnalazione n° 134/ 23 del 22 andante, si comunica che<br />
i reparti germanici di "<strong>SS</strong>" e di Milizia Arm. Italiana, durante le operazioni<br />
di rastrellamento esegu<strong>it</strong>e in frazione Pons di Perosa Argentina<br />
(Torino), hanno incendiato diverse ab<strong>it</strong>azioni, arredando [sic] danni sinora<br />
non potuti accertare.<br />
Si comunicano qui di segu<strong>it</strong>o i nomi delle v<strong>it</strong>time di cui alla segnalazione<br />
soprac<strong>it</strong>ata:<br />
MORTI<br />
1°).= BARRET Ferdinando fu Giov. Giacomo, di anni 58, da Perosa Argentina.<br />
2°) .= BARRET Albert Pietro fu Giov. Giacomo, d'anni 69, da Perosa Argentina.<br />
3°).= BERNARD Arturo di Alessandro, di anni 40, da Perosa Argentina.<br />
4°).= BONAUD Alfredo fu Giovanni, d'anni 39, da Perosa Argentina. =<br />
FERITI<br />
1°).= BELTRAMIO Giov. Pietro fu G.B., d'anni 74, da Perosa Argentina.<br />
2°).= BARET Frida Eugenia di Adolfo Paolo, d'anni 12 da Perosa Argentina.<br />
3°).= GRILL Enrichetta fu Giovanni, d'anni 85, da Perosa Argentina.<br />
4°).= LAGGIARD Lorenzo Giovanni fu Giovanni Pietro, d'anni 58, da<br />
Perosa Argentina. =<br />
288<br />
IL S.TENENTE COMANDANTE DELLA TENENZA<br />
(Renato Maggi)<br />
Prot. N° 177 A/l<br />
GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA<br />
Compagnia O.P. "Macerata"<br />
Clusone 31/10/944 XXIII<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA SULLE AZIONI DI RASTRELLA<br />
MENTO DI BANDE RIBELLI, CONDOTTE NEI GIORNI 27-28-<br />
29 OTTOBRE NELLE ZONE DI VALLE TORREZZO-MONTE<br />
SICOLO-VALLE DI FONTENO-FONTENO-VALLE DELLA<br />
MALGA-ADRARA-VIADANICA-SARNICO.<br />
FORZA = Ufficiali 3 - Sottufficiali e Truppa 104. .<br />
ARMAMENTO: Fucili m<strong>it</strong>ragliatori 8 - M<strong>it</strong>ragliatrici pesanti 3 Mortai<br />
da 45 n° 2 = Armamento individuale al completo.<br />
MUNIZIONAMENTO = al segu<strong>it</strong>o per 2 giornate di fuoco per armi di<br />
reparto ed individuali.<br />
VETTOVAGLIAMENTO = 2 giornate di viveri a secco in distribuzione.<br />
Il giorno 26/10/944 alle ore 20 il sottoscr<strong>it</strong>to - tram<strong>it</strong>e corriere - riceveva<br />
un ordine di movimento dal Waffen-Granadier-Brigade <strong>SS</strong> (I Italienische<br />
n° 1), con il quale la Compagnia "Macerata" dal 25/ 10/ 44 e fino<br />
a nuovo ordine doveva considerarsi, agli effetti tattici, alle dipendenze del<br />
Gruppo da Combattimento Celebrano della Brigata Ab.t la.<br />
Il movimento avrebbe dovuto avere inizio nella giornata del 27. Alle ore<br />
6 del 27 partivo alla volta di Lovere per prendere collegamento con il Comando<br />
tattico del Gruppo Celebrano, allo scopo di ricevere ordini e disposizioni<br />
dettagliate. In assenza del Colonnello Comandante, l'aiutante maggiore<br />
Cap. Scavo mi impartiva sommarie disposizioni per il movimento del<br />
giorno 27, precisando che .alle ore 20 avrei ricevuto l'ordine di operazioni a<br />
Casazza (S. del Lago di Endine).<br />
Rientravo immediatamente a Clusone ed impartivo disposizioni per la<br />
partenza in ferrovia del Reparto da Clusone per Cene.<br />
Alle ore 15,30 raggiungevo Cene e da qui - con le munizioni di riserva<br />
someggiate - alle ore 16 il reparto muoveva alla volta di Casazza con<br />
<strong>it</strong>inerario Val Rossa-Bianzano-Casazza. L'obiettivo della giornata veniva<br />
raggiunto alle ore 20,30 senza lamentare incidenti. Alle ore 21,30 - tram<strong>it</strong>e<br />
un motociclista porta ordini - mi veniva recap<strong>it</strong>ato da parte del Gr.<br />
Celebrano l'ordine di operazioni n° 2068/ 1 datato 27/ 10/ 44.<br />
In base a tale ordine la Compagnia all'alba del 28 è part<strong>it</strong>a da Casazza<br />
con obiettivo Seres-Valle della Malga-Valle di Fonteno-Seguendo la direttrice<br />
Monasterolo, Valle di Torrezzo, Seres il reparto raggiungeva questa<br />
ultima local<strong>it</strong>à alle ore 11. Senza incontrare resistenza occupava le alture<br />
289
adiacenti e dopo breve sosta distaccava il plotone esploratori rinforzato da<br />
una m<strong>it</strong>ragliatrice pesante e da 1 mortaio da 45 , assegnando la direttrice di<br />
marcia Valle della Bisaccola-Foppella-Tassina. Il sottoscr<strong>it</strong>to con l'altra<br />
part e dalla Compagni a si dirigeva lungo la Val di M alga-Valle Cantiere.<br />
Punto di riunione con il plotone esploratori Tassina-Foppella (N-W di<br />
monte Pendola). Alle or 16 le pauuglie di punta dei due reparti prendeva<br />
no collega mento a Tassina ed a lle ore 16,30 il plotone esploratori si collegava<br />
con un reparlo della II omp. del l J R2 proveniente da Nord. Appena<br />
stabil<strong>it</strong>i i ollegamenti questa Compagni a distaccava una pattuglia di<br />
(, legiona l'i al coma ndo del V.Brig. antalucia per Riva di Solto allo scopo<br />
di trasmettere le nov<strong>it</strong>à al comando del Gruppo e ricevere gli ordini di operazione<br />
per il giorno seguente. La pattuglia, dopo una marcia di eirca 8<br />
ore, condolla sotto l imperversare della pioggia e bufere di neve rientrava<br />
a lla ba con l'ordine di operazioni per il giorno 29. La ompagnia trascorreva<br />
la nOIl nell ba<strong>it</strong>e Tassina - l] - Fopella.<br />
Alle ore 6,30 del giorno 29, secondo gli ordini ricevuti, il reparto muoveva<br />
alla volta di Sarnico sulla direttrice di marcia Valle di Torrezzo-S.<br />
Fermo- Ad rara-Viada ni.ea-Villongo-Sarnico. <strong>Le</strong> zone segnalate come occupate<br />
dai ba ndi ti venivano a lt acc~ le SOltO l' imperversare cl lla pi,oggia ma in<br />
nessuna di e se il reparlo rius iva a prendere contatlo con gruppi consistenti<br />
di armati. Alle ore 16 la orp pagnia raggiungeva l'obieuivo dopo<br />
aver callurato al 'uni elementi sos petti che venivano consegna ti , per le oppOrtune<br />
indagini , al locale Dislaccamenlo della G.N .R.<br />
Alle ore 16,15 ricevevo disposizioni di rientrare in Sede. Davo ordini<br />
per l'immedi ata partenza per Grumello da cui per ferrovia raggiungevo<br />
Bergamo alle ore 20,15. Alle ore 21, sempre in ferrovia, il reparto partiva<br />
da Berga mo e raggiungeva Clusone alle ore 23,30.<br />
nata dalla zona di Fonteno per destinazione ignota-presumibilmente Piani<br />
di Bossico e Valcamonica. I gruppi segnalati nei pressi di Villanova, Viadanica,<br />
il Colle e Sarnico sembra debbano riferirsi più che a ribelli organizzati<br />
ad elementi sbandati, ren<strong>it</strong>enti o comunque facenti capo a bande di rapinatori<br />
e ladri. Data la loro lim<strong>it</strong>ata consistenza hanno forse avuto buon<br />
gioco per sottrarsi al combattimento. . .<br />
Questo Comando di Compagnia_ in segu<strong>it</strong>o alle osservaziolll dI questa<br />
ultima azione segnala l'assoluta necess<strong>it</strong>à di essere riforn<strong>it</strong>a di calzature da<br />
montagna, resistenti e di ottima qual<strong>it</strong>à. . .. .<br />
<strong>Le</strong> calzature di cuoio in distribuzione - anche se 10 buone conclIzlOlll<br />
di manutenzione - hanno dimostrato di non essere in grado di resistere<br />
alla usura derivante dal terreno e dalle distanze superate.<br />
IL COMANDANTE LA COMPAGNIA<br />
(Cap. Dario Antonelli)<br />
CONSIDERAZIONI GENERALI<br />
La Compagni a ha operato in collaborazione con il IO/ J R2 e 11/ ] R2<br />
del Gruppo da comhalLÌmemo Celebrano e con il Gruppo daCombattimento<br />
Degli Oddi. I 'ollegamenti con tali reparti sono stati stabil<strong>it</strong>i e mantenuti<br />
in modo perfelto.<br />
<strong>Le</strong> distanze superate, i rorti dislivelli, la configurazione del terreno,<br />
l' imperversare del maltempo e le eccezionali misure di sicurezza predisposte<br />
per evi ta re imboscate hanno richiesto agli uomini ed ai muli al egu<strong>it</strong>o<br />
uno sforzo enorme. T ulte le difficoltà però sono state superate brillanlemente<br />
grazie allo spil'ilO combattivo ed alla fe rma volontà di mostrata dai<br />
legionari. La pattuglia inviata in collegamento a Riva di Solto ha marciato<br />
per sentieri scoscesi e dirupi per circa 18 ore consecutive. Gli uomini sono<br />
rienirati alla base sfin<strong>it</strong>i ma orgogliosi di aver assolto il comp<strong>it</strong>o secondo gli<br />
ordini ricevuti.<br />
Riguardo all'azione di rastrellamento si precisa che se non è stato possibile<br />
prendere contatto con forti nuclei di armati ciò dipende esclusivamente<br />
dalla assenza nella zona di gruppi consistenti. <strong>Le</strong> informazioni raccolte<br />
concordano infatti nel precisare che dopo lo scontro armato con questa<br />
Compagnia del 31 / 8/944, la banda, forte di 180-200 elementi, si è allonta-<br />
290
Doc. 5<br />
PER I DIRETTORI<br />
11 Settembre 1944<br />
Trattando del band<strong>it</strong>ismo nell'Italia Settentrionale attenersi ai seguenti<br />
principi:<br />
contrariamente a quanto è avvenuto in altre zone europee, nell'Italia<br />
Settentrionale le bande non hanno potuto, in complesso, mettere sostanzialmente<br />
in pericolo l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. È perciò<br />
inopportuno pubblicare in gran numero o con forte rilievo episodi della lotta<br />
contro il band<strong>it</strong>ismo, poiché altrimenti la propaganda nemica riceverebbe<br />
nuovo materiale da sfruttare ed i sobillatori ne trarrebbero motivo per una<br />
rinnovata attiv<strong>it</strong>à.<br />
Ciò vale soprattutto per le misure repressi ve prese nei confronti delle<br />
bande. Tali misure sono efficaci di per se stesse, contro coloro per i quali<br />
vengono adottate, senza bisogno di pubblicazione sulla stampa. In casi opportuni,<br />
si può dare notizia della condanna di appartenenti a bande e<br />
dell'esecuzione della sentenza. Non si deve invece più parlare di band<strong>it</strong>i<br />
passati per le armi, di case incendiate per rappresaglia ecc. Insistere sul<br />
carattere legale delle rappresaglie. Il mantenimento dell'autor<strong>it</strong>à dello Stato<br />
deve risaltare in primo piano.<br />
Corrispondenze sull'azione di un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> ed ancor Più germaniche<br />
nella loUa contro il band<strong>it</strong>ismo, sul' tipo di corrispondenze di guerra, non<br />
sono grad<strong>it</strong>e. Il rilievo dato alle azioni di un<strong>it</strong>à e di soldati <strong>it</strong>aliani distintisi<br />
nella lotta contro il nemico esterno cost<strong>it</strong>uiscono un inc<strong>it</strong>amento per le<br />
truppe e per la popolazione <strong>it</strong>aliana. La stessa cosa non si può dire invece<br />
per la lotta contro il band<strong>it</strong>ismo, nella quale degli <strong>it</strong>aliani combattono contro<br />
i loro connazionali. Si tratta, in quest'ultimo caso, di una lotta interna<br />
la quale - di fronte alla pressione eserc<strong>it</strong>ata dal nemico esterno - deve<br />
essere esaurila senza darle troppo rilievo sulla stampa.<br />
Per la stessa ragione, si impone un grande riserbo per quanto riguarda<br />
singoli episodi di band<strong>it</strong>ismo, come attacchi contro impianti industriali o di<br />
altro genere, rapine di considerevole ent<strong>it</strong>à, ecc., e ciò anche nel caso che la<br />
difesa sia stata coronata da successo e che le un<strong>it</strong>à <strong><strong>it</strong>aliane</strong> od i mil<strong>it</strong>ari ad<br />
esse appartenenti si siano particolarmente distinti. Questo campo è riservato<br />
alle corrispondenze di font e ufficiale <strong>it</strong>aliana.<br />
Va da sé, che sia i nemici esterni che quelli interni non debbono poter<br />
mai ricavare dalle corrispondenze alcuna informazione di carattere mil<strong>it</strong>are.<br />
Per questo non deve essere dato, ad esempio, il nome di capi band<strong>it</strong>i<br />
catturati od uccisi. Attenersi allo stesso cr<strong>it</strong>erio di massimo riserbo anche '<br />
292<br />
per l e notlzle<br />
..'<br />
Clrca a<br />
ttentati contro personal<strong>it</strong>à della Repubblica, funerali di<br />
dirigenti uccisi, ecc. . '"<br />
.. . a menzl'onati è opportuno un appropnato notlzlano<br />
I n tuttl l casI sopr . ,<br />
locale, nel quale deve essere valorizzata al massimo l'Autonta dello Stato, e<br />
condannato in ogni modo il band<strong>it</strong>ismo. . . .<br />
La disposizione finora vigente, secondo la quale ~i d.ov~va nfenre ~lrc~<br />
episodi di band<strong>it</strong>ismo soltanto in connessione alle aZlOnl dl rappresaghe, e<br />
ab'rogata. ..'• I . . d L<br />
Sono invece opportune l ~o ti z l e circa. atro c l ~ ed a l~e aZlOni e ,genere<br />
mmesse dai band<strong>it</strong>i che colpiscano e conu'ast11l0 con 11 senso mOI ale del<br />
~~poIO iLaliano. (Es.:' fortificazione di una chiesa,. utilizzata quale caposaldo<br />
innalzamento della bandiera rossa sul campanile) ..<br />
, Vanno rifer<strong>it</strong>e anche gesta dei band<strong>it</strong>i che si p,reS.llOo. ad es~ere presentate<br />
come del<strong>it</strong>ti comuni. In lal caso, non d a ~~ all e ~l sodlO .un 100pporluno<br />
carattere pol<strong>it</strong>ico. (Per s.: parlando d e ll ' ucclsl~n~ di ve~c hl , don~ e e ~ ~m.~<br />
bini non rilevare mai, senza una speciale nece<strong>SS</strong>Ita, che SI lralla di famlllai i<br />
di fascisti, i quali erano probabilmente l'obiettivo dell'allentato).<br />
Questo M inistero diramerà saltuariamente, a mezzO della<br />
<strong>Le</strong>fani, comunicali<br />
redatti su material ufficiale.<br />
* [Timbro del Ministero della cultura popolare.]<br />
IL CAPO DI GABINETTO<br />
(G. Almirante)*<br />
293
Doc. 6<br />
L'Ambasciatore e Plenipotenziario<br />
del Grande Reich tedesco in Italia<br />
Tgb N. 21/45<br />
Fasano, 10 gennaio 1945<br />
Eminenza,<br />
. Il Barone Cles mi ha trasmessa la da <strong>Le</strong>i consegnatagli supplica della<br />
Signora f\vetta, a favore del proprio figlio Giandomenico Avetta, condannato<br />
a morte.<br />
Poiché le dichiarazioni contenute nella lettera erano troppo imprecise<br />
ho f~tto .a. tale riguaro ~sperire indagini in Verona. Da queste è risultat~<br />
che Il mil<strong>it</strong>e delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> Avetta, in segu<strong>it</strong>o a:<br />
duplice diserzione<br />
dissolvimento di nucleo delle Forze Armate<br />
istigazione alla diserzione<br />
e falsificazione di documenti<br />
è stato condannato a morte.<br />
Come Vostra Eminenza sa, uno solo di questi del<strong>it</strong>ti contro l'osservanza<br />
della dis~ipli.n.a mil<strong>it</strong>are è già bastevole, in qualunque organizzazione mil<strong>it</strong>are,<br />
a gIUstificare una sentenza di morte. Tuttavia il caso sarà sottoposto<br />
ad un nuovo esame del Tribunale Supremo delle <strong>SS</strong>.<br />
Intanto sono in grado di comunicare all'Eminenza Vostra che la esecuzione<br />
cap<strong>it</strong>ale sarà differ<strong>it</strong>a sino alla formulazione del giudizio della Corte<br />
di Suprema Istanza.<br />
~on i miei P!Ù ~ove.rosi ringraziamenti per i cortesi auguri che Vostra<br />
Emlenza, tra~mte 1.1 Signor Barone di Cles mi ha fatto pervenire e che<br />
cordialmente rIcambIO, La saluto, nella grata attesa di una sollec<strong>it</strong>a occasione<br />
di fare la conoscenza dell'Eminenza Vostra.<br />
Sua Eminenza<br />
il Cardinale Arcivescovo di Milano<br />
Ildefonso Schuster<br />
Milano<br />
Suo dev.mo RAHN<br />
Doc. 7<br />
Com<strong>it</strong>ato Liberazione N azionale<br />
Corpo Volontari della LIBERTÀ<br />
IV Divisione Alpina "G.L." Stellina<br />
N. di prot.: 113<br />
Oggetto: Allievi Patrioti ex S.S.<br />
Al Capo di S.M. Formazioni "G.L."<br />
e per conosc.:<br />
Al Comando IV Zona<br />
Al C.M.R.P.<br />
Al Comando Btg. Alpini Susa.<br />
Al Capt. Angelini<br />
COMANDO<br />
Loro sedi.<br />
zona, 12/3/45<br />
Espongo i due casi di segu<strong>it</strong>o desc~<strong>it</strong>~i nde ~vere ~a ~atifi~a a quanto è<br />
oggetto di approvazione mia, degli ufflClalI e del patrIotI tuttI del Btg. Alpini<br />
Susa.<br />
1°): L'ex S.S. Carlo LIVIERI, classe 1907 da Murialdo, ( avona), arruolatosi<br />
nelle S. . per rientrare dalla Germania dve era p~igi~nier~;<br />
catturato il 26/8/44 nel combattimento delle evm~, ha rt~hl~sto II<br />
27/8 l'arruolamento accettando la v<strong>it</strong>a dura dci patriota e dichiarandosi<br />
lieto di partecipare a qualsiasi azione.<br />
Allievo patriota dal 27/8 ha sen~pre o~tenu.to il ptaus~ dei superiori<br />
accauivandosi completamente la simpatia del compagOi.<br />
Dopo l'attacco nemico del 3/10/44, in cui si è comportato valorosamente<br />
ha voluto rimanere coi nuovi suoi compagni.<br />
Invi;ato il principio di novembre a ragg~ungere casa S ll~ , benché<br />
ammogliato con un figlio, ha di hiarato chiaramente ch tntedeva<br />
compi re il SliO dovere fino alla fine. E lo ha compiuto sempre fmo al<br />
20 Febbraio 1945, giorno in cui durante un rastrellamento e l'azione<br />
che ne è segu<strong>it</strong>a, è caduto falciato da un m<strong>it</strong>l'agliatore, mentre un altro<br />
alpino restava fer<strong>it</strong>o.<br />
Ne.!. proporrc un sussiclio a guerra fin<strong>it</strong>a alla Vedova del cadu~o<br />
PATRIOTA Carlo OLiVIER1, int<strong>it</strong>olo al suo nome la Compagma<br />
Guastatori del Com.do Btg. Alpini Susa in via di cost<strong>it</strong>uzione.<br />
2°):<br />
L'ex Tenente del Genio in S.P.E. arruolatosi nelle S.S. per lasciare il<br />
campo di concentramento in Germania, è stato da noi fatto prigioniero<br />
nel Luglio 1944 mentre non era in servizio. .<br />
Senza aver eserc<strong>it</strong>alO su di lui alcuna pressione, senza maI aver<br />
fallO accenni a credenze pol<strong>it</strong>iche, dopo brcve periodo di permanenza<br />
tra noi ha dichiarato che non è mai stato fas ista; si è interessato alla<br />
v<strong>it</strong>a pal'LigiaI1a; enza eccessive manirestazioni esteriori, senza ambigue<br />
295
professioni di fede è venuto ad essere dei nostri senza averlo dichiarato,<br />
vivendo intimamente coi ragazzi e partecipando alle nostre ansie ed<br />
alle nostre gioie.<br />
Nell'agosto 1944 l'ho armato e l'ho promosso "ALLIEVO PA<br />
TRIOTA". II 12 settembre sera l'ho avuto con me in un'azione di sabotaggio<br />
alla ferrovia Susa-Bussoleno ed ho ammirato le sue doti di<br />
coraggio, di perizia e di entusiasmo con un'azione svolta a poche decine<br />
di metri da una batteria tedesca.<br />
Nei momenti più difficili dei rastrellamenti ha diretto con perizia<br />
gli uomini della squadra a cui l'avevo aggregato.<br />
Ha guidato tutte le azioni di sabotaggio fino ad oggi ed è attualmente<br />
Comandante del plotone sabotatori della 36' Comp.<br />
Affabile, modesto, di poche parole, è uno degli elementi più attivi<br />
ed utili.<br />
, A segu<strong>it</strong>o delle brillanti azioni di sabotaggio compiute e della mental<strong>it</strong>à<br />
sua di vero Italiano che ha r<strong>it</strong>rovato pienamente vivendo con gli<br />
alpini del Susa, lo promuovo:<br />
PATRIOTA dan.dogli il grado che aveva nell'Eserc<strong>it</strong>o regolare di<br />
TENENTE caldeggIandone la ratifica, anche se si trattasse di una<br />
unica eccezione alle disposizioni emanate. ·<br />
Lo richiedono, come detto, tutti dal Comandante all'ultimo uomo e<br />
tutti se ne rendono garanti. VIVA L'Italia Libera!<br />
Il Com.te<br />
Doc. 8<br />
C.L.N.A.1.<br />
CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTÀ<br />
COMANDO REG IONALE LOMBARDO<br />
prot. N. 875<br />
Oggetto: Internamento fascisti<br />
A TUTTI I COMANDI ZONA<br />
Milano, Il giugno 1945<br />
Allo scopo di disciplinare l'attiv<strong>it</strong>à repressiva a carico di elementi fascisti,<br />
si prècisano le disposizioni date in mer<strong>it</strong>o dal Col. Poletti.<br />
A tale categoria devono annoverarsi, oltre agli iscr<strong>it</strong>ti al Part<strong>it</strong>o Repubblicano<br />
fascista, anche gli altri appartenenti alle formazioni armate della<br />
sedicente repubblica:<br />
G.N.R. e relative special<strong>it</strong>à, <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, Brigate Nere, Muti, X Mas,<br />
Ovra, Servizio S.D ., Polizia Speciale, formazioni femminili ausiliarie, ecc.<br />
Qualora a carico degli appartenenti a tali categorie non si riscontrino<br />
elementi di reato, per i quali si procederà direttamente alla denuncia formandone<br />
copia alla questura, i medesimi dovranno essere internati in<br />
Campo di concentramento. Per coloro invece che devono essere denunciati<br />
alle Corti di Giustizia si procederà alla loro presentazione alla questura<br />
con tutti i documenti di accusa deb<strong>it</strong>amente istru<strong>it</strong>i.<br />
A precisazione della predetta disposizione si chiarisce che i Carabinieri<br />
Reali attualmente in servizio e provenienti dalla G.N.R. non sono compresi<br />
nella categoria delle persone a carico delle quali si deve procedere secondo<br />
quanto precisato, in quanto nei loro riguardi unico competente è il Comando<br />
<strong>Le</strong>gione Carabinieri.<br />
IL COMANDO REGIONALE LOMBARDO<br />
F.to Gandolfi<br />
* Associazione per la storia della Resistenza in Piemonte, Torino.<br />
2.Qfj<br />
* Archivio di Stato di Como - Fondi Questura di Como - busta t fascicolo 8 n. 5.<br />
297
Doc. 9<br />
Prot. N. 552/CP<br />
COMITATO LIBERAZIONE NAZIONALE<br />
CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTÀ<br />
COMANDO ZONA LAGO DI COMO<br />
UFF. STRALCIO<br />
ALLA QUESTURA DI<br />
ALL'UFFICIO STRALCIO<br />
DELLA SOTTOZONA DI<br />
e.p.c.<br />
AL COM. LIBERAZ. NAZIONALE 61<br />
ALLA DIREZIONE CARCERI ...<br />
Via Ghislanzoni<br />
COMO<br />
<strong>Le</strong>cco, 14 giugno 1945<br />
INTROBIO-BELLANO<br />
BULCIAGO-MERATE<br />
OGG IONO-MANDELLO<br />
COMO e LECCO<br />
LECCO<br />
A segu<strong>it</strong>o foglio 517 CIP in data 12 c.m., presi accordi con il rappresentante<br />
del Comando Alleato cap. Falk, preciso le disposizioni di dettaglio relative<br />
al trattamento da usare agli internati mil<strong>it</strong>ari delle forze armate fasciste<br />
attualmente presso i campi di concentramento od ancora a piede libero<br />
a disposizione delle Autor<strong>it</strong>à Mil<strong>it</strong>ari:<br />
a) Mil<strong>it</strong>ari appartenenti alle forze di coscrizione dell'eserc<strong>it</strong>o repubblicano,<br />
della marina repubblicana e della aeronautica repubblicana devono essere<br />
tutti interrogati dalla commissione di disciplina mil<strong>it</strong>are già ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
con il nostro foglio N. 31O/CP in data 29/5/45. Gli uffici stralcio<br />
dei settori, nel caso ricevano altre presentazioni di elementi di coscrizione,<br />
o vengano a conoscenza di elementi che siano nella loro zona o non<br />
abbiamo ancora ottemperato alla formal<strong>it</strong>à dei bandi, chiederanno agli<br />
organi di polizia il fermo degli stessi e li sottoporranno ad interrogatori<br />
da parte di Commissioni che verranno all'uopo ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e.<br />
Coloro per i quali nulla risulti a carico in quanto non abbiano 'preso<br />
parte a rastrellamenti cOntro partigiani e non siano colpevoli di reati<br />
contro il movimento partigiano o di convivenza con criminali di guerra<br />
o di aver appartenuto a reparti che abbiano svolto combattimento contro<br />
le truppe Alleate sui vari fronti <strong>it</strong>aliani saranno lasciati in libertà provvisoria<br />
pur sempre rimanendo a disposizione della Autor<strong>it</strong>à Mil<strong>it</strong>are.<br />
Coloro per i quali risultino a carico elementi favorevoli di cui al precedente<br />
capoverso dovranno essere considerati prigionieri di guerra e come<br />
tali trattenuti nei campi di concentramento attuali e successivamente<br />
sgomberati nei campi di prigionieri di guerra deL Comando Alleato. Gli<br />
298<br />
Ufficiali e sottufficiali di carriera continuativa dovranno senz'altro essere<br />
considerati come prigionieri di guerra.<br />
b) Mil<strong>it</strong>ari appartenenti alla GNR o tutte le sue special<strong>it</strong>à~ Brigate Nere,<br />
X Mas, <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, Polizia Speciale, Servizio SD, Aunllan, OVRA devono<br />
essere trattenuti indistintamente nei campi di concentramento e<br />
dovrà essere usata la seguente procedura che sarà svolta dalla Questura<br />
e non dai Comandi Mil<strong>it</strong>ari.<br />
l°) Ognuno deve essere giudicato sia per eventuali reati co~~es~i nella zona<br />
ove trovavasi al 25 aprile o dove aveva prestato serVIZIO, sia per reati<br />
commessi nel luogo d'origine o di residenza.<br />
2°) Coloro per i quali dagli interrogatori emergano colp.e. tali da esser~<br />
considerati criminali di guerra, dovranno essere 'deferltl alla Corte di<br />
Assise Straordinaria e come tali tradotti alle carceri mandamentali, oV.e<br />
già non lo siano. .. ,<br />
3°) Coloro per i quali dagli interrogatori emergano elementi di reato SI<br />
procederà direttamente al deferimento alle Assise Ordinarie delle local<strong>it</strong>à<br />
ove si sono resi colpevoli di reato.<br />
Saranno trattenuti negli attuali campi di concentramento e trasfer<strong>it</strong>i in<br />
segu<strong>it</strong>o nella local<strong>it</strong>à ove dovranno essere giudicati previ accordi colle<br />
relative Questure. .<br />
4°) Coloro per i quali non emergano elementi di reato, saranno trattenuti<br />
provvisoriamente nei campi di concentramento ove si trovano per es~e~e<br />
poi trasfer<strong>it</strong>i nei campi di concentramento delle forze armate ammmlstrate<br />
dagli Alleati.<br />
5°) La Questura di Como dovrà richiedere alle Questure di origine o di<br />
normale residenza degli internati tutti gli elementi necessari per procedere<br />
con sicurezza alla descrizione delle tre categorie suddette.<br />
Dovrà inoltre, se richiesta, procedere al trasferimento di quegli elementi<br />
che dovranno essere giudicati per reati o crimini commessi in local<strong>it</strong>à<br />
fuori dalla Provincia di Como.<br />
I Campi di concentramento metteranno a disposizione della Questura di<br />
Como tutti gli incartamenti relativi ad ogni detenuto.<br />
La Questura informerà anche questo Comando d«:lle decisio~i p.rese ~<br />
carico di ogni singolo internato, onde questo possa mformare I Distretti<br />
Mil<strong>it</strong>ari di appartenenza.<br />
IL CAPO UFFICIO STRALCIO<br />
F.to Morandi<br />
* Archivio di Stato di Como - Fondi Questura di Como - busta 1 fascicolo 8 n. 4.<br />
299
Doc. lO<br />
R. QUESTURA DI COMO<br />
IL QUESTORE<br />
Como, 22 giugno 1945<br />
Viste le istruzioni Amministrative n. lO in data 6 giugno 1945 del Comando<br />
Mil<strong>it</strong>are Alleato;<br />
Sent<strong>it</strong>o il parere del Com<strong>it</strong>ato Nazionale di Liberazione per la Provincia<br />
di Como<br />
ordina<br />
a tutti coloro che comunque abbiano appartenuto ad organizzazioni pol<strong>it</strong>icomil<strong>it</strong>ari<br />
fasciste (Brigate Nere - <strong>Le</strong>gione E. Muti - <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> - X,<br />
Mas - Servizio Italiano S.D. - Polizie Speciali - OVRA e Ausiliari di tali<br />
formazioni) qualunque sia il grado da loro rivest<strong>it</strong>o e la mansione esplicata,<br />
come pure a tutti coloro che comunque sono stati arruolati nella Marina,<br />
nell'Eserc<strong>it</strong>o e nell'Aviazione fascista repubblicana (compresa la<br />
G.N.R.) qualunque grado abbiano rivest<strong>it</strong>o, di presentarsi alla Autor<strong>it</strong>à di<br />
Pubblica Sicurezza nei giorni e nelle local<strong>it</strong>à di cui in appresso dalle ore 8<br />
alle 12 e dalle 14 alle 18.<br />
L'ordine è esteso a tutti coloro che, già trattenuti in un primo tempo,<br />
siano stati poi dimessi per qualsiasi motivo.<br />
Ai contravventori saranno applicate le sanzioni di legge.<br />
2 luglio:<br />
3 luglio:<br />
4 luglio:<br />
5 luglio:<br />
6 luglio:<br />
7 luglio:<br />
9 luglio:<br />
lO luglio:<br />
11 luglio:<br />
12 luglio:<br />
GIORNI DI PRESENTAZIONE<br />
lunedì } le lettere A, B, C.<br />
martedì<br />
mercoledì} . d' l e l e tt ere D , E , F , G .<br />
glOve l<br />
venerdì }<br />
sabato<br />
H I J L M N<br />
le lettere " , , , .<br />
lunedì } le lettere O, P, Q, R.<br />
martedì<br />
mercoledì} le lettere S, T, U, V, Z.<br />
giovedì<br />
Avv. Luigi Grassi<br />
LOCALITÀ DI PRESENTAZIONE<br />
COMO - Caserma 25 aprile - Il capoluogo e tutti i Comuni delim<strong>it</strong>ati dalla<br />
linea a sud di Laglio Brienno sino al lim<strong>it</strong>e meridionale della Provincia;<br />
destra del Lambro, Valassina; sponda orientale del lago di Como sino<br />
a <strong>Le</strong>zzeno.<br />
LECCO - Nelle scuole Ghislanzoni - I Comuni rivieraschi del Ramo di<br />
<strong>Le</strong>cco a sud di Oliveto Lario e delim<strong>it</strong>ati dalla linea: sinistra del Lambro,<br />
confine meridionale e orientale della Provincia versante sud della<br />
Valsassina, sponda lago sino a Lierna.<br />
BELLANO - In Municipio - i Comuni del versante Nord della Valsassina<br />
e i rivieraschi da Varenna sino al Ponte del Passo.<br />
MENAGGIO - In Municipio - i comuni di Bellaggio e da Argegno e della<br />
Valle d'Intelvi, tutti quelli a Nord sino al Ponte del Passo.<br />
300<br />
* Archivio di Stato di Como - Fondi Questura di Como - busta 14 fascicolo lO.<br />
301
Doc. Il<br />
Doc. 12<br />
I CAMPI DI CONCENTRAMENTO<br />
NEL COMASCO<br />
Al 4 giugno 1945 nella zona del Lago di Como esistevano questi campi<br />
di concentramento:<br />
Camerlata<br />
Albate<br />
Albavilla<br />
Erba<br />
Caserma 25 aprile - Como<br />
Via XX Settembre - Como<br />
<strong>Le</strong>cco Acquate<br />
<strong>Le</strong>cco centro<br />
Merate<br />
Carceri <strong>Le</strong>cco<br />
Balisio<br />
<strong>Le</strong>cco Centro Mutilati<br />
Commissioni mil<strong>it</strong>ari per l'interrogatorio:<br />
1 a <strong>Le</strong>cco, 1 a Como, 1 ad Albavilla.<br />
298 internati<br />
343 internati<br />
543 internati<br />
97 internati<br />
222 internati<br />
49 internati<br />
284 internati<br />
394 internati<br />
80 internati<br />
38 internati<br />
20 internati<br />
215 internati<br />
QUESTURA DI COMO<br />
Al<br />
COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE di<br />
Como, lO Luglio 1945<br />
C O M O<br />
Si trasmette in allegato un esposto del C.L.N. di Albate per il conto<br />
che codesto Com<strong>it</strong>ato vorrà tenere [aggiunta manoscr<strong>it</strong>ta:], significando<br />
che in ogni modo -la scarcerazione è inammissibile<br />
alli<br />
COMITATO NAZ. DI LIBERAZIONE<br />
ALBATE<br />
IL QUESTORE<br />
(Avv. Luigi Grassi)<br />
Albate 18 Maggio 1945<br />
ALLA COMMI<strong>SS</strong>IONE MILITARE DI EPURAZIONE<br />
COMO<br />
Oggetto: Rilascio di mil<strong>it</strong>are delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di stanza in Albate.<br />
Questo Com<strong>it</strong>ato si permette di inoltr~re istanza a cod.esta ~ommissione<br />
chiedendo il nulla asta per poter ragglUngere le propne residenze, relativo<br />
ai seguenti mil<strong>it</strong>ari appartenenti alle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> di Albate.<br />
• Archivio Ist<strong>it</strong>uto nazionale per la storia del movimento di Liberazione - Milano,<br />
busta 98 Como-<strong>Le</strong>cco.<br />
1) Ten. Posarelli Enrico<br />
2) Ten. <strong>Le</strong>rro Giuseppe<br />
3) S. Ten. Zaffuto Francesco<br />
4) S. Ten. Filingeri Franco<br />
5) Serg. Magg. Betto Franco<br />
6) Serg. Rinaldo Sergio<br />
7) Soldo Monticelli Antonino<br />
302<br />
303
Tale richiesta è motivata dal fatto che il Ten. Posarelli e il Ten. <strong>Le</strong>rro<br />
erano già da qualche mese a contatto segreto con elementi del C.L.N.<br />
di Como e 5 giorni prima dell'insurrezione passavano con il reparto agli<br />
ordini della Brigata Peretta. Detti Ufficiali ebbero come maggiori e diretti<br />
collaboratori i soprannominati mil<strong>it</strong>ari.<br />
A conferma di quanto sopra si allega copia della dichiarazione del<br />
V.Comandante della Brigata Peretta e dei sigg. Curletti, Tagliabue e<br />
Gini.<br />
F.to IL PRESIDENTE<br />
Dr. Clemente Taiana<br />
contro firmato dai componenti del C.L.N.: Veronelli Antonio<br />
Fracassi Pierino<br />
o<br />
Auguadro Mario<br />
Pedretti Angelo<br />
LA 29.WAFFEN-GRENADIER-DIVISION DER <strong>SS</strong><br />
(Italienische Nr. 1)<br />
per copia conforme all'originale<br />
* Archivio di Stato di Como, busta 14, fascicolo lO.<br />
304<br />
I nomi tedeschi e <strong>it</strong>aliani che compaiono in questo piccolo ele~c.o s~no tr~tti d~i documenti<br />
e dalle pubblicazioni del periodo 1943-45 ~ success.I~1 eSistenti sull ar~omento:<br />
potranno essere integrati con il contributo del superstItI. l'I:1anca. la ~a~g~or<br />
parte di coloro che fecero parte di que~ta .un<strong>it</strong>à~ e ~an.cano ~ure I .noml del pr.lglO:<br />
nieri in mano alleata e partigiana, del dispersI, del disertorI e del condannatI dal<br />
tribunali mil<strong>it</strong>ari tedeschi.
UFFICIALI TEDESCHI<br />
t<br />
•<br />
t<br />
• i<br />
~<br />
.l. ·<br />
I<br />
..<br />
<strong>SS</strong>-Obergruppenfiihrer und GeneraI der Waffen-<strong>SS</strong> Karl Wolff<br />
Nato il 13/ 5/ 1900. Tessera <strong>SS</strong> 14.235, tessera nazionalsoeialista<br />
695.131. Obergruppenfiihrer dal 30/1/ 1942. Befehlshaber der Ital.<br />
Freiw. <strong>Le</strong>gionen il 30/3/1944. A Bolzano nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Gruppenfiihrer und Generalleutnant der Waffen-<strong>SS</strong> Lothar Debes.<br />
Nato a Eiehstaett. Tessera <strong>SS</strong> 278.953, tessera nazionalsocialista<br />
240.110. Gruppenfiihrer und Generalleutnant der W<strong>SS</strong> dal 30 gennaio<br />
1944 (WS). A Bolzano nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Gruppenfiihrer Karl von Treuenfeld<br />
Nato a Flensburg il 31/5/ 1885. Tessera <strong>SS</strong> 323.792. Gruppenfiihrer<br />
dal 30/ 1/ 1944.<br />
<strong>SS</strong>-Brigadefiihrer und Generalmajor der Waffen-<strong>SS</strong> Peter Hansen<br />
Nato a Santiago del Cile il 30/11/1896. Tessera <strong>SS</strong> 129.846, tessera nazionalsoeialista<br />
2.860.864. Brigadefiihrer dal 30/ 1 / 1942.<br />
<strong>SS</strong>-Oberfiihrer Karl Dieb<strong>it</strong>seh<br />
Nato ad Hannover il 3/ 1/ 1899. Tessera <strong>SS</strong> 141.990, tessera n,!-zionalsoeia<br />
lista 4.690.956. Oberfiihrer dal 20/ 4/ 1944.<br />
<strong>SS</strong>-Oberfiihrer ]ohann-Eugen von Elfenau<br />
Nato a H ausen a./Albis (Svizzera) il 18/ 8/ 1897. Tessera <strong>SS</strong> 450.700<br />
(v). Oberfiihrer dal 30/1/1945. Capo di Stato Maggiore. A Bolzano nel<br />
maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Oberfiihrer Gustav Lombard<br />
Nato a Kl. Spiegelberg il 10/4/1895. Tessera <strong>SS</strong> 185.023, tessera nazionalsoeialista<br />
2.649.630. Oberfiihrer dal 12/ 3/ 1944.<br />
<strong>SS</strong>-Oberfiihrer Erieh Tsehimpke<br />
Nato a Breslau 1' 11 / 3/ 1898. Tessera <strong>SS</strong> 40.065, tessera nazionalsoeialista<br />
1.191.365. Oberfiihrer dal 19/ 9/ 1942.<br />
307
<strong>SS</strong>-Standartenfiihrer Constanti n von Heldmann<br />
Nato a Demold/ Lippe il 7/ 3/ 1983. Tessera <strong>SS</strong> 59.138, tessera nazionalsocialista<br />
502.132. StandartenfUhrer dall'll / 9/ 1938. A Erba nel<br />
maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Baumeister<br />
Flakabteilung a Gargnano. A Ravenna nel maggio 1945.<br />
S-Obersturmbannfuhrer Siegfried (oder Franz) Binz<br />
Nato a Duren/ Rehinland il 2/ 11 / 1896. Tessera <strong>SS</strong> 393.392, tessera<br />
nazionalsocialista 60.530. Obersturmbannfuhrer dal 30/ 1/ 1943. Nella<br />
zona del lago di Carezza nel maggio 1945, poi a Vago (Verona).<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfiihrer Dr. Kroehle<br />
AbL IVc (veterinaria). A Vago (Verona) nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Lamprecht<br />
AbL la. Nella zona del lago di Carezza nel maggio 1945. Fer<strong>it</strong>o, m<br />
ospedale.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Pfeffer<br />
1/ C informazioni Comando divisione.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfuhrer Schinke<br />
ufficiale d'ordinanza al Comando di divisione.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmbannfiihrer Sommer<br />
amministrazione; aggregato al "Gruppo pronto impiego" 1 0 Btg. 82 0<br />
RgLRodengo-Saiano (Brescia) aprile 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer Georg Buchholz . .<br />
. Nato a Settau il 10/ 2/ 1915. Tessera <strong>SS</strong> 218.916, tessera nazIOnalsoClalista<br />
4.137.061. SturmbannfUhrer dal 30/ 1/ 1945. Ufficiale la.<br />
<strong>SS</strong>-Sturmbannfuhrer Dr. Pauli<br />
Comandante dell'ospedale <strong>SS</strong> di Merano fino al febbraio 1945 quando si<br />
spostò a Dresda.<br />
<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer Dr. Schrader<br />
Comandante dell 'ospedale <strong>SS</strong> di Merano dal febbraio 1945. A Merano<br />
nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Sturmbannfiihrer Alois Thaler<br />
Nato a Bruneck (Sudtirol) il 28/ 9/ 1909. Tessera <strong>SS</strong> 347.172. Sturmbannfiihrer<br />
dal 21 / 6/ 1944.<br />
308<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfiihrer Dr. Beigel<br />
Comandante dell'ospedale <strong>SS</strong> di Karersee (lago di Carezza). Nella stessa<br />
local<strong>it</strong>à nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Rolf Lochmuller<br />
comandante compagnia pionieri.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Neuhauser<br />
P.W. AbL Ib.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfuhrer Dr. Neumann<br />
Ufficiale legale nell'Abì. IIla. Nella zona del lago di Carezza nel maggio<br />
1945.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmful:trer Seidenstuecker<br />
Abì. VIa. A Piédazzo, nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfi.ihrer Tcherlau<br />
Abì. IVa. Proveniva dall'Hoechster <strong>SS</strong>uPF Italien. A Predazzo nel maggio<br />
1945.<br />
<strong>SS</strong>-Hauptsturmfiihrer Pfaff<br />
comandante compagnia rifornimenti (truppe d'intendenza).<br />
<strong>SS</strong>-HauptsturmfUhrer Wolfart<br />
l / D addestramento comando divisione.<br />
<strong>SS</strong>-ObersturmfUhrer Heino von Broesicke<br />
ufficiale d'ordinanza. A Ravenna nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-ObersturmfUhrer Heydemann<br />
ufficiale addetto al reparto comunicazioni. A Erba nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmfuhrer Nischwtz<br />
comandante l' colonna autocarri (truppe d'intendenza).<br />
<strong>SS</strong>-Obersturmfi.ihrer Scharff<br />
aiutante nel Kampfgruppe Binz. A Vago (Verona) nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-U ntersturmfUhrer Hoffmann<br />
dentista; aggregato al "Gruppo pronto impiego" 10 Btg. 82 0 Rgì. Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1944.<br />
<strong>SS</strong>-Untersturmfiihrer Huene detto Hoyningen<br />
ufficiale .istruttore gruppo misto controcarro. A Erba nel maggio 1945.<br />
<strong>SS</strong>-Untersturmfiihrer Koenig<br />
Abl. VIa. A Ravenna nel maggio 1945.<br />
309
<strong>SS</strong>-Untersturmfi.ihrer Wilhelm Schinke<br />
Nato a Solchow il 24/ 1/1902. Tessera <strong>SS</strong> 2.197.745, tessera nazionalsocialista<br />
997.113. Untersturmfi.ihrer dal 20/4/ 1939. Schutzpolizei.<br />
<strong>SS</strong>-Untersturmfi.ihrer Hermann dr. Schramm<br />
Nato a Ried/ O.D. il 3/ 7/1901. Tessera <strong>SS</strong> 317.432, tessera nazionalsoci~lista<br />
900.664. U'1tersturmfi.ihrer dal 20/4/ 1939. Sicherhe<strong>it</strong>sdienst.<br />
<strong>SS</strong>-Untersturmfi.ihrer Dr. Troestl<br />
Abt. Ila. Già aiutante nell'H<strong>SS</strong>uPF. Magistrato a Granz (Austria).<br />
Nella zona del lago di Carezza nel maggio 1945.<br />
Major der Schutzpolizei Karl Dainst<br />
Pol.-Verw. Wien<br />
Major der Schutzpolizei Karl Deckert<br />
Pol.-Verw. Mi.inchen<br />
Major der Schutzpolizei Werner Krohl<br />
Pol.-Verw. Wien<br />
Major der Schutzpolizei Georg Schroers<br />
Pol."Verw. Dresden<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Werner Daniel<br />
Pol.-Verw. Berlin<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Paul Friedemann<br />
Pol.-Verw. W<strong>it</strong>tenberg<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Franz Geschke<br />
Pol.-Verw. Marburg/ Drau<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Gerhard Kri.iger<br />
Pol.-Verw. Worms<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Harry Maas<br />
Pol.-Verw. L<strong>it</strong>zmannstadt<br />
Hauptman·n der Schutzpolizei Karl Mayr<br />
Pol.-Verw. Wien<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Johannes Mildner<br />
Pol.-Verw. Strassburg<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Karl Nagel<br />
Pol.-Verw. Karlsbad<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Noweck (o Nowek)<br />
ufficiale di ollegamento presso il Btg. Debica sul fronte di Nettuno, poi<br />
comandante del Battaglione fucilieri e infine nello staff del Kampfgruppe<br />
Binz. A Erba nel maggio 1945.<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Walter Pankalla<br />
Pol.-Verw. Berlin<br />
Hauptmann der Schutzpolizei Wilhelm Pratsch<br />
Po\.-Verw. Tils<strong>it</strong><br />
Hauptmann der Schutzpolizei a.w. Friedrich Reich<br />
Po\.-Verw. Di.isseldorf<br />
Hauptmann der.· Schutzpolizei Alfred Tornbaum<br />
Pol.-Verw. Wuppertal<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei Otto Baumgartner<br />
Pol.-Verw. Augsburg<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei Aloysius Bonig<br />
Pol.-Verw. Aachen<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei Robert Deneke<br />
Po\.-Verw. Cuxhaven<br />
Oberleutnant der' Schutzpolizei Hermann Doscher<br />
Po\.Verw. Freiburg<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei d.Res. Julius Kern<br />
Pol.-Verw. Wien<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei Hans Kreuzer<br />
Pol.-Verw. Ulm<br />
Oberleutnant der Schutzpolizei Franz Ligon<br />
Po\.-Verw. Bromberg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Walter Ahnert<br />
Po\.-Verw. Dusseldorf<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Wilhelm Auerbach<br />
Po\.-Verw. Aaèhen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Adolf Beneke<br />
Pol.-Verw. Dortmund<br />
310<br />
311
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Richard Berts<br />
Pol.-Verw. Bremen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Josef Billen<br />
Pol.-Verw. Koln<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Emil Block<br />
Pol.-Verw. Elbing .<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Ferdinand Ecke<br />
Pol.-Verw. Cuxhaven<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Hans Erdmann<br />
Pol.-Verw.Offenbach<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Georg Goedeke<br />
Pol.-Verw. Gleiw<strong>it</strong>z<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei August Graef<br />
Pol.-Verw. Karlsruhe<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Cari Haseker<br />
Pol-Verw. Brux<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Eberhard Haupt<br />
Pol.-Verw. Recklinghausen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Gerhard Heinert<br />
Pol.-Verw. <strong>Le</strong>ipzig<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Hans Herold<br />
Pol.-Verw. Duisburg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Richard Jahn<br />
Pol.-Verw. Braunschweig<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei Kurt Nennmann<br />
Pol.-Verw. <strong>Le</strong>ipzig<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Jakob Bauer<br />
PoI. -V erw. M unchen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Georg Baumert<br />
Pol.-Verw. Breslau<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Paul Boehnke<br />
Pol.-Verw. Konisberg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Herbert Cichy<br />
pol.-Verw. Breslau<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Walter Echt<br />
pol.-Verw. Hamburg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolize~ d.Res. Karl Eggard<br />
pol.-Verw. Braunschwelg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Theodor Frese<br />
PoI. -Verw. Magdeburg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Emil Frye<br />
pol.-Verw. Frankfurt/M.<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Karl Goetz<br />
pol.-Verw. Halle<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Richard Grosse<br />
Pol.-Verw. Magdeburg<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Hans Holst<br />
Pol.-Verw. Ber/in<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Karl Maier<br />
Pol.-Verw. Munchen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Franz Renner<br />
Pol.-Verw. Frankfurt/M.<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Hans Rottger<br />
Pol.-Verw. Bremen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Paul Schubert<br />
Pol.-Verw. Plauen<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Heinrich Schult<br />
Pol.-Verw. <strong>Le</strong>ipzig<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Heinz Schweizer<br />
Pol.-Verw. Wiesbaden (Abt. Ib) A Erba nel maggio 1945<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Botho von Seidl<strong>it</strong>z und Ludwigsdorf<br />
Pol.-Verw. Frankfurt/M.<br />
<strong>Le</strong>utnant der Schutzpolizei d.Res. Hans-Lothar Vogel<br />
Pol.-Verw. Frankfurt/ M.<br />
372<br />
313
Meister der Schutzpolizei Richard Barth<br />
Pol.-Verw. Weimar<br />
Meister der Schutzpolizei Bruno Kazmiersky<br />
Pol.-Verw. Anklam<br />
Meister der Schutzpolizei Georg Neudorfer<br />
Pol.-Verw. Sindelfingen<br />
Meister der Schutzpolizei Friedrich Ross<br />
Pol.-Verw. Mannheim<br />
Meister der Schutzpolizei Walter von Tryller<br />
Pol.-Verw. KdF.-Stadt<br />
Meister der Schutpolizei Alban Weigel<br />
Pol.-Verw. Chemnilz<br />
von Alberti<br />
sconosciuto il grado; nell'estate 1944 sulla Riviera di Ponente: responsabile<br />
del DVK (Deutsches Verbindungskommando) che controllava la<br />
"San Marco"; nel dicembre 1944 comandante a Piacenza delle "<strong>SS</strong> d'assalto<br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong>".<br />
SOTTUFFICIALI TEDESCHI<br />
Sergente maggiore Olto<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0 Rgl. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Sergente Art<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Sergente Jordan<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 0<br />
1945.<br />
Sergente Milde<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 RgL a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 0<br />
1945.<br />
Sergente Miiller<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0 RgL a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
314<br />
ergen<strong>Le</strong> Strakcljan .<br />
aggr gato "GrulPo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgt. a Rodengo-Salano<br />
(Bres ia) apnle 1945.<br />
Sergente Vollck .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgt. a Rodengo-Salano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Sergente maggiore Kurt ~ermann Ge~rg Pape. .<br />
gendarmeria; non noto Il reparto; t Il 26 apnle 1945 a Manano Comense.<br />
GRADUATI TEDESCHI<br />
Caporalmaggiore Arno Albrecht .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgt. a Rodengo-Salano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporalmaggiore Czeczine .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgt. a Rodengo-Sma<br />
. no (Brescia) aprile 1945.<br />
Caporalmaggiore Erich J anuchewski .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Salano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Auer .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Smano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Eugen Casagrande .<br />
aggregato "Gru ppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Salano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Rolf Coldini (o Corneto) .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Smano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Ernst Domenega .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgl. a Rodengo-Salano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Johann Kaserer .<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - l ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Smano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
31.5
Caporale Domenicus Morander<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale Peter Pescolserung ()<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Caporale August Plunger<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
SOLDATI TEDESCHI<br />
Granatiere Luis Frej<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere Kunief<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere Johann Laner<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere Lona<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere Hermann Plunger<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere J ohann Sejr<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Bresçia) aprile 1945.<br />
Granatiere Schulz ()<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 0 Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Granatiere Mathias Venter<br />
aggregato "Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
376<br />
Volontaria (o ausiliaria) tedesca Vinatzer<br />
aggregata "Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) aprile 1945.<br />
Erich Oscar Schutze<br />
82° Rgì. fanteria; t il 3 luglìo 1944 a Borgonuovo Val di Taro (Piacenza).<br />
Heinz Lutje<br />
non noto il reparto; t a Nettuno il 24 febbraio 1944.<br />
Bruno J epsen<br />
(danese); non noto il reparto; t il 28 aprile 1945 a Inverigo di Como.<br />
Bruno Tissi<br />
(svizzero); interprete; t il 10 ottobre 1944 a Taceno di Como.<br />
UFFICIALI ITALIANI<br />
Generali<br />
Emilio Canevari<br />
Generalleutnant al 18/ 2/ 1944. Ufficio a Verona, Torre dei Picenardi.<br />
Incaricato del collegamento con il Brigadefuhrer Hansen sui problemi<br />
del reclutamento. Direttore per un solo numero di "Avanguardia", settimanale<br />
delle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> che usciva a Milano. Poi arrestato e confinato a<br />
Torri del Benaco fino alla fine della guerra.<br />
Piero Mannelli<br />
Generalmajor; Inspekteur der Freiwilligenwerbung in Italien dal<br />
24/3/1944. L'Ispettorato si trovava a Valmadrera (Como) e si trasferì<br />
poi a Bergamo. Dopo il 25 aprile 1945 nel campo dei prigionieri di<br />
guerra di Albate (Como); poi trasfer<strong>it</strong>o a Piacenza a disposizione del<br />
R.I.P. per ordine del Comando Mil<strong>it</strong>are Alleato.<br />
Colonnelli<br />
Antenore<br />
t settembre 1944 a Ferrara.<br />
Bernardi<br />
comandante del presidio di Saluzzo 1'8 settembre 1943; in Valsassina nel<br />
1944.<br />
Alberto Bianco Cri sta<br />
comandante del Battaglione Ufficiali; t nel 1944 in Germania.<br />
317
Enzo Celebrano<br />
comandante dell'82° Rgl. Ftr. <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>; già console della Milizia; in<br />
carcere a Como dopo il 25 aprile 1945 assieme al figlio Angelo.<br />
Paolo De Maria<br />
comandante del Miliz-Regiment de Maria (Pol.) che da Spalato passò a<br />
Praga e quindi a Mestre e Milano. Comandante del 1 ° Rgt. Milizia Armata.<br />
Già comandante della <strong>Le</strong>gione Camicie Nere aggregata alla divisione<br />
Bergamo a Spalato. Nella primavera 1945 capo della provincia di<br />
Savona.<br />
Luigi De Pietri Tonelli<br />
comandante del Battaglione Ufficiali a Ferrara all'1 / 1/ 1944.<br />
Luigi Gino<br />
comandante del 2° raggruppamento di reggimenti a Parma agli inizi del<br />
1944.<br />
Sessa<br />
a Oggiono (Como) nel 1944<br />
Tenenti Colonnelli<br />
Giovanni Anfosso<br />
comandante del III Btg. Milizia Armata all'1/1/1944 a Milano.<br />
Tiberio Bedotti<br />
comandante del depos<strong>it</strong>o di Cremona al 28/2/1944; comandante del<br />
Battaglione Ufficiali. In carcere a Como dopo il 25 aprile 1945.<br />
Corrado Casabuoni<br />
già primo seniore della Milizia; comandante designato del 3° Rgt. di<br />
fanteria da formarsi con il VII, X e XI Btg. a Parma agli inizi del 1944<br />
(l'operazione prevista dallo Stato Maggiore venne poi annullata).<br />
Carlo Federico Degli Oddi<br />
già primo seniore della Milizia; comandante del III Btg. Milizia Armata<br />
all'l /1 /1944 a Milano; comandante del I.Btl.Ital.Freiw. Waffen-<strong>SS</strong> a<br />
Nettuno (battaglione Vendetta); nel marzo 1945 nel Kampfgruppe Binz.<br />
A Erba nel maggio 1945.<br />
V<strong>it</strong>torio De Paolis<br />
capo di Stato Maggiore del Comando Milizia Armata al 9/ 1/ 1944.<br />
378<br />
Gilberto Fabris ...<br />
ià primo seniore della Milizia; comandante dell'XI Btg. Mlilzla Armafa<br />
ad Aosta all'1/1/1944.<br />
Gardini . (B ') '1 "G . . " 1° Bt<br />
a Rodengo-Salano reSCla con I ruppo pronto Impiego - g.<br />
820 Rgt., con due figli: uno sergente <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana, l'altro pure <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana,<br />
ma di grado non noto.<br />
Giorleo .<br />
comandante del III Btg. Milizia Armata a Milano dopo il ten. col. GIOvanni<br />
Anfosso.<br />
Carlo Pace<br />
comandante dell'VIII Btg. Milizia Armata a Como (e poi a <strong>Le</strong>cco)<br />
all'1/1/1944; comandante del 2° Rgt. Artiglieria <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>; a Erba nel<br />
maggio 1945.<br />
Guglielmo Soresina<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Mantova.<br />
Maggiori<br />
Felice Bellotti<br />
direttore della sezione stampa e propaganda al 5/ 3/ 1944; direttore di<br />
"Avanguardia" .<br />
Civ<strong>it</strong>elli<br />
di Novara.<br />
Paolo Comelli<br />
in Valsassina nell'autunno 1944; arresosi il 26 aprile 1945 a Canzo e<br />
fucilato dai partigiani della Brigata G.L. Paolo Poet a Introbio (Como)<br />
il 30 aprile 1945.<br />
Cordoni<br />
Battaglioni Ufficiali: t il 28 gennaio 1944 a Ferrara.<br />
Giuseppe Cotta Ramusino<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Milano.<br />
Cricchio<br />
maggiore medico: 4/b servizio san<strong>it</strong>ario del Comando divisionale.<br />
Del Soldato<br />
comandante del IV Btg. Milizia Armata a Torino m sost<strong>it</strong>uzione del<br />
maggiore Giona Ereno.<br />
319
De Paoli<br />
di Vaprio Olona.<br />
Giona Ereno<br />
comandante del IV Btg. Milizia Armata a Torino all'1/1/1944.<br />
Silvio Finadri<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Parma.<br />
Valentino Fracasso<br />
già seniore della Milizia; comandante del X Btg. Milizia Armata a<br />
Trieste all' l / 1 / 1944.<br />
Gatti<br />
82° Rgt. fanteria, battaglione Comelli: a Introbio (Como) nell'ottobre<br />
1944.<br />
Gianelli<br />
ufficiale di S.M. (la) presso il Bejehlshaber der Waffen-<strong>SS</strong> Italien; a Vago<br />
(Verona) nel maggio 1945.<br />
V<strong>it</strong>torio Gori<br />
comandante del II Btg. Milizia Armata all'1 / 1/ 1944 a Milano.<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele Grandi<br />
t 1'11 maggio 1945 a Milano.<br />
Rinaldo Grattini<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Ancona.<br />
Asvero Gravelli<br />
assistente del maggiore Tschimpke; poi capo di S.M. della Guardia Nazionale<br />
Repubblicana; a Milano nel marzo/ aprile 1945.<br />
Lardera<br />
già nello Stato Maggiore a Roma.<br />
Piero Martinelli<br />
già cap<strong>it</strong>ano del 5° Alpini, battaglione Morbegno, a San Candido. Già in<br />
Africa con la 16' <strong>Le</strong>gione Milizia Volontaria. Nel settembre 1942 scuola<br />
mil<strong>it</strong>are a Civ<strong>it</strong>avecchia. Comandante del Gruppo misto controcarro delle<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
Giorgio Marzoli<br />
comandante del V Blg. Milizia Armata a Bologna all'1 / 1/ 1944.<br />
Michele Michelini<br />
comandante del VII Btg. Milizia Armata a Casale all'l / 1/ 1944.<br />
320<br />
A. Negri<br />
Un<strong>it</strong>à Armate Italiane delle <strong>SS</strong> - Ilalienische Waffenverbiinde der <strong>SS</strong><br />
Centro arruolamento di Novara - Werbestelle Novara - corso Gabriele<br />
d'Annunzio 25 - telefono 409.<br />
Carlo Nicolis di Robiland<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia),<br />
aprile 1945.<br />
Alessandro Orzali<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia),<br />
aprile 1945.<br />
Petrovich<br />
di origine russa; comandava le <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> alla prigione di via Malta a<br />
Como.<br />
Sassi<br />
Battaglione fucilieri Debica.<br />
Strata<br />
presso il Bejehlshaber der Waffen-<strong>SS</strong> ltalien; comandante di campo; a<br />
Predazzo (Trento) nel maggio 1945.<br />
Tornei<br />
Battaglione Ufficiali: t il 28 gennaio 1944 a Ferrara.<br />
Giovanni Zocchi<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Verona.<br />
Cap<strong>it</strong>ani<br />
Adolfo Alessi<br />
comandante compagnia comando del I Btg. Degli Oddi 1 ° Rgt. Milizia<br />
Armata: fronte di Nettuno.<br />
Barberis<br />
ufficiale di ordinanza presso il Befehlshaber der Waffen-<strong>SS</strong> ltalien; a<br />
Vago (Verona) nel maggio 1945.<br />
Bertola<br />
Gruppo misto controcarro - comando 3/a.<br />
Lorenzo Bertozzi<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
327
Corrado Bettini<br />
Battaglione Ufficiali: t il 26 aprile 1945 a Cantù (Como).<br />
Bini<br />
89° Rgt. Artiglieria, I Gruppo comando.<br />
Remo Buldrini<br />
comandante della l' compagnia del Btg. Degli Oddi a Nettuno; croce di<br />
ferro di seconda classe nel 1942 in Africa settentrionale.<br />
Arrigo Bortolato<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944. Gruppo misto controcarro:<br />
comandante batteria da 75/ 18.<br />
Broccardi<br />
Battaglione Ufficiali: disperso nel maggio 1945.<br />
Guglielmo Brown<br />
comandante terza compagnia del I Btg. Degli Oddi, 1 ° Rgt. Milizia Armata:<br />
fronte di Nettuno.<br />
Giulio Carignola<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Perugia.<br />
Beppino Chiappini<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Apuania; fucilato dai partigiani<br />
il 15 novembre 1944 a Camporaghena (t).<br />
Celsi<br />
Giuseppe Cuccini<br />
classe 1907; Wa1fen-Hauptsturmfuhrer dall'1 / 10/ 1943 in servizio presso<br />
il Befehlshaber der Wa1fen-<strong>SS</strong> ltalien.<br />
Arturo Daldosso<br />
Btg. Debica; fer<strong>it</strong>o a Nettuno; comandante seconda compagnia.<br />
Dallara<br />
89° Rgt. Artiglieria, II Gruppo comando.<br />
Francesco D'Atri<br />
aiutante del ten.col. Tiberio Bedotti, comandante del depos<strong>it</strong>o raccolta<br />
reclute di Cremona al 28/1/1944.<br />
Alessandro Debio<br />
ufficiale interprete presso il Befehlshaber der Waffen-<strong>SS</strong> ltalien; a Predazzo<br />
nel maggio 1945.<br />
322<br />
De Cresti<br />
morto maggio 1945 a Milano.<br />
Cosimo Etter<br />
I Btg. 82° Rgt. <strong>SS</strong> - Ponte di <strong>Le</strong>gno (Brescia) 22-23 aprile 1945.<br />
Giuseppe Etter<br />
82° Rgt. Fanteria I Btg.: comandante della seconda compagnia.<br />
Ferrarese<br />
Btg. Debica, comandante quarta compagnia.<br />
Fischetti<br />
81 ° Rgt., comandante ottava compagnia.<br />
Felice Fontana<br />
Battaglione Ufficiali, aiutante maggiore.<br />
Mario Galbiati<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> al seminario di Rivoli (Torino) - artiglieria il 13/8/1944:<br />
aiutante maggiore del comandante del 29° Rgt. Artiglieria, passato il 20<br />
aprile 1945 con altri ufficiali e sottufficiali alla Brigata partigiana Perella<br />
di Como; t il 30 settembre 1945 a Como.<br />
Filippo Gentiletti<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Siena.<br />
Orlando Giordano<br />
comandante dell'Ufficio di reclutàmento di V<strong>it</strong>erbo.<br />
Liveriero-Lavelli<br />
Battaglione Ufficiali ottobre 1944.<br />
<strong>Le</strong>ale Martelli<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Firenze. A Como nell'aprile<br />
1945.<br />
Mayer<br />
Gruppo di combattimento Celebrano.<br />
Marco Mutti<br />
Battaglione Ufficiali: t il 26 aprile a Cantù (Como).<br />
Novena<br />
81 ° RgL, comandante prima compagnia.<br />
Palamone<br />
Rodengo-Saiano (Brescia) aprile 1945: col maggiore Thaler.<br />
323
Carlo Pelizzari<br />
corrispondente di guerra.<br />
Ciro Perugini<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Bolzano.<br />
Pieroni<br />
gruppo misto controcarro - comando 4/a.<br />
Salvatore Piras<br />
direttore responsabile di "Avanguardia" (direttore pol<strong>it</strong>ico dr. Hermann<br />
Schramm).<br />
Giocondo Protti<br />
non noto il reparto.<br />
Ragona<br />
81 0 Rgl., comandante prima compagnia, dopo il cap. N ovena.<br />
Romagnoli<br />
"Gruppo pronto impiego" a Rodengo-Saiano (Brescia) aprile 1945; suo<br />
comandante Michele Lombardo.<br />
Giuseppe Ronchi<br />
t 1'8 maggio 1945 a Milano.<br />
Annibale Rosati<br />
t il 26 aprile 1945 a Cantù (Como).<br />
Giorgio Rosso<br />
Ruggeri<br />
20 0 Rgt. Artiglieria, comando, 3/a.<br />
Giacomo Sacchi<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Modena.<br />
Sandonnino<br />
a Parma il 10 giugno 1944.<br />
Scavo<br />
aiutante maggiore del colonnello Enzo Celebrano, ottobre 1944.<br />
Signorini<br />
Btg. Debica, ufficiale d'amministrazione; comandante prima compagnia.<br />
324<br />
Terzi<br />
Rodengo-Saiano (Brescia) aprile 1945, col maggiore Thaler.<br />
Tullio Traverso<br />
comandante del VI Btg. Milizia Armata a Cuneo all'1/1/1944.<br />
Umberto Uboldi<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Alessandria; nel campo di<br />
concentramento di Albate (Como) il 16 novembre 1945.<br />
Vampa<br />
di Torino, in servizio a Novara.<br />
Oride Vandini<br />
XI Btg. Milizia Armata di Aosta, aprile 1944.<br />
Giuseppe Zambellini<br />
81° Rgt. Fanteria: t 1'11 agosto 1944 a Pietra Gavina di Pavia.<br />
Bruno Zanella<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Forlì.<br />
Arrigo Zanotti<br />
comandante dell'Ufficio di reclutamento di Torino.<br />
Ido Zilianti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Tenenti<br />
Aldobrandino Allodi<br />
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo nel dicembre 1943. L'lI dicembre<br />
1943 ha presieduto il tribunale mil<strong>it</strong>are volante che ha condannato a<br />
morte alcuni partigiani fer<strong>it</strong>i e fatti prigionieri a Vinadio. Comandante<br />
la prima compagnia del I Btg. 82° Rgt. fanteria. Dopo la resa, condannato<br />
a morte e poi all'ergastolo. Scarcerato nel gennaio 1956.<br />
Ermes Bacchilega<br />
comandante del Centro di reclutamento di Bologna.<br />
Sergio (o Luigi) Balzaretti<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944; Gruppo misto controcarro:<br />
comandante batteria da 47/32.<br />
Barra<br />
a Oggiono (Como) nel 1944.<br />
325
I<br />
I<br />
Amos Battisti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Bottoni<br />
Btg. Debica, prima compagnia.<br />
Fulvio Bracco<br />
tenente medico a disposizione del II Btg. 81 ° Rgt.<br />
Giovanni Brunetti<br />
29° Rgt. artiglieria: comandante prima batteria I Gruppo; classe 1915;<br />
in campo di concentramento a Sondrio il 25/ 8/ 45.<br />
<strong>Le</strong>onardo Caputo<br />
comandante del Centro di reclutamento di Novara.<br />
Modesto Carile<br />
Compagnia pionieri.<br />
Davide Casiello<br />
in Valsassina, con il maggiore Paolo Comelli.<br />
Armando Cimmino<br />
comandante plotone mortai della compagnia comando del I Btg. Degli<br />
Oddi: fronte di Nettuno.<br />
Raimondo Cisari<br />
II Btg. Vendetta dell'81° Rgt. fanteria: fronte di Nettuno.<br />
Vincenzo Colonna<br />
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo nel 1943; fer<strong>it</strong>o nel rastrellamento di<br />
Vinadio (Cuneo) il 9/ 12/1943.<br />
Carlo Conrad<br />
già del comando di reggimento del 4° Artiglieria Alpina della Tridentina<br />
sul Don (Russia).<br />
Mario Consonni<br />
82° Rgt. fanteria, I Btg., seconda compagnia; rilasciato dal campo di<br />
concentramento di Albate (Como) 1'11 settembre 1945.<br />
Diego Correddu<br />
81 ° Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 3 aprile 1945 a Vigolzone<br />
di Piacenza.<br />
Edgardo Costa-Pisani<br />
81 ° Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 2 marzo 1945 a Bobbio<br />
di Piacenza.<br />
326<br />
Sergio Crispino (o Crispina)<br />
I Btg. prima compagnia 82° Rgt.: t il 17 giugno 1944 nella caserma<br />
"Umberto l'' di Bra (Cuneo), sede del comando germanico, in uno scontro<br />
con partigiani.<br />
Giuseppe Destino<br />
t il 19 marzo 1945 a Trieste.<br />
De Toma<br />
di Novara.<br />
Fantini<br />
comandante del presidio di Bibiana (Torino) nel settembre 1944; catturato<br />
dai partigiani della 4' Brigata Garibaldi e inviato in internamento<br />
in Francia.<br />
Luigi Maria Fava<br />
non noto il reparto; ha operato in Piemonte.<br />
Filipani<br />
addetto al generale Piero Mannelli, Ispettore per il reclutamento delle<br />
<strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>.<br />
<strong>Le</strong>onardo Gelosi (o Cangelosi)<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Giuseppe Gobello<br />
Compagnia propaganda divisionale; t il 30 aprile 1945 a Mariano Comense.<br />
Grassetto<br />
Gruppo misto controcarro: comandante batteria 20 mm.<br />
Grassellini<br />
Gruppo misto COT!'.rocarro: batteria 20 mm.<br />
Italo Libero Guardone<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944; direttore del periodico<br />
"Onore" del Btg.; redattore responsabile del settimanale delle <strong>SS</strong><br />
<strong><strong>it</strong>aliane</strong> "Avanguardia" a Milano.<br />
Giuseppe <strong>Le</strong>rro<br />
29° Rgt. artiglieria al seminario di Rivoli (Torino) il 13/ 8/ 1944; passato<br />
il 20 aprile 1945 ad Albate (Como) alla Brigata partigiana Peretta di<br />
Como.<br />
327
Giacomo Lombardo<br />
comandante del centro di reclutamento di Pisa.<br />
Michele Lombardo<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Agostino Luzzi<br />
comandante del centro di reclutamento di Bergamo.<br />
Rodolfo Macch<strong>it</strong>elli<br />
comandante del centro di reclutamento di Como.<br />
Malimpieri<br />
29° Rgt. artiglieria: comandante quarta batteria II gruppo.<br />
Antonio Marino<br />
comandante del centro di reclutamento di Grosseto.<br />
Martelli<br />
Gruppo misto controcarro: comandante batteri
Gerardo Rosati<br />
compagnia pionieri.<br />
Angelo Rosellini<br />
comandante del presidio di Villar Perosa (Torino) nel maggIO 1944 e<br />
poi di quello di San Germano Chisone (Torino).<br />
Giovanni Sant.ino<br />
in Valsassina, con il maggiore Paolo Comelli.<br />
Sassi<br />
Btg. Debica, compagnia comando.<br />
Davide Scano<br />
82 0 Rgt. fanteria: t il 28 aprile 1945 a Mariano Comense.<br />
V<strong>it</strong>torio Scura<br />
Compagnia pionieri: disperso nel luglio 1944 in Val di Susa (Torino).<br />
Adriano Serra<br />
Gruppo misto controcarro - aiutante maggiore del Comando.<br />
Ermenegildo Smorto<br />
XI Btg. Milizia Armata di Aosta, aprile 1944.<br />
Floriano Taglieri<br />
comandante del centro di reclutamento di Brescia.<br />
Tommasini<br />
Gruppo interpreti al Comando di divisione.<br />
Vaccari<br />
di Novara.<br />
Vianelli<br />
di Trieste.<br />
V<strong>it</strong>agliano<br />
interprete al Battaglione Ufficiali.<br />
Sotlotenenti<br />
Vincenzo A<strong>it</strong>a<br />
Mario Alessandro<br />
di Faenza.<br />
330<br />
Ugo Allegrini<br />
disperso a Casale Monferrato.<br />
Giovanni Andriulo<br />
81 0 RgL fanteria II Btg.: t a Nettuno, primavera 1944.<br />
Arnaldo Antonelli<br />
t 1944.<br />
Dante Apollonio<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 0 Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Alessandro Arcangeli<br />
classe 1917; Waffen-Unlerslurmjiihrer dall'l j lOj 1943 presso la 29. Wafjen-Grenadier-Division<br />
der <strong>SS</strong> (ilal. Nr. 1) .<br />
Avastano<br />
Battaglione Ufficiali: ufficiale medico.<br />
Giuseppe Bedeschi<br />
VII Btg. Milizia Armata a Casale il 14 dicembre 1943: a Oggiono<br />
(Como) nel 1944; in Valsassina con il maggiore Paolo Comelli.<br />
Luigi Bellandi<br />
Compagnia pionieri: t il 29 giugno 1944 a Bussoleno (Torino).<br />
Bruno Benedetti<br />
82° RgL fanteria II Btg. 2' compagnia; già del VI Btg. Milizia Armata<br />
a Cuneo nel febbraio 1944.<br />
Mario Bonan<br />
82 0 RgL Fanteria II Btg. 2' compagnia.<br />
Giancarlo Bottoni<br />
t 1'11 aprile 1945.<br />
Nicandro Bovenzi<br />
comandante plotone m<strong>it</strong>raglieri prima compagnia I Btg. Degli Oddi:<br />
fronte di Nettuno.<br />
Dario Cammurati<br />
81 0 Rgt. fanteria II Btg. - Kampjgruppe Binz; t il 25 aprile 1945 a<br />
Gropparello di Piacenza.<br />
Dario Capellini<br />
VI Btg. Milizia Armata a Cuneo. Preso prigioniero nel dicembre 1943 a<br />
Gaiola (Cuneo) passò sub<strong>it</strong>o nella banda partigiana Boves-Peveragno di<br />
331
Ignazio Vian partecipando il 27 dicembre all'assalto dell'aeroporto tedesco<br />
di Mondovì; fu poi nelle Alpi Apuane diventando il vice-comandante<br />
della Brigata Garibaldi Gino Menconi.<br />
Piero Careri<br />
comandante del centro di reclutamento di Cuneo; aggregato al "Gruppo<br />
pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia) nell'aprile<br />
1945.<br />
Mario De Bernardi<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
De Santi<br />
comandante di plotone rinforzato da squadra m<strong>it</strong>raglieri che il 25 aprile<br />
1945 proveniente da Temù (Brescia) salì da Mazzo (Valtellina) a Trivigno<br />
e Guspessa (Valtellina). Catturato dai partigiani della divisione Alpina<br />
G.L. Valtellina la sera del 27 aprile.<br />
Giuseppe Di Franco<br />
già capomanipolo del Btg. Camicie Nere Fabris; ufficiale di collegamento<br />
dell'XI Btg. Milizia Armata di Aosta presso l'Ufficio di collegamento<br />
di Torino nel dicembre 1943. .<br />
Fernando Distesi<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Ersilio Facchini<br />
t il 2 aprile 1944 in Piemonte.<br />
Franco Filingeri<br />
29 0 Rgt. artiglieria, al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato<br />
il 20 aprile 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Massimo Flick<br />
II Btg. Vendetta dell'81° Rgt. fanteria; fronte di Nettuno; decorato con<br />
croce di ferro di seconda classe.<br />
Domenico Gadeleta<br />
81 0 Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 17 aprile 1945 a<br />
Momeliano di Gazzola (Piacenza).<br />
Furio Gafforin<br />
classe 1919; Waffen-Unlerslurmfi1hrer dall'1/10/1943 presso la 29. Waffen-Granadier-Division<br />
der <strong>SS</strong> (ilal. Nr. 7) .<br />
332<br />
pierino Gaieri<br />
Attilio Gelli<br />
Comandante del centro di reclutamento di Macerata.<br />
Giuseppe Giorgi<br />
comandante di plotone fucilieri della 2' compagnia del I Btg. Degli Oddi:<br />
fronte di nettuno. Catturato dagli americani e trasportato nel campo<br />
di concentramento di Hereford (Texas).<br />
Alessandro Gubiotti<br />
aggregato al "Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0 Rgl. a Rodengo-Saiano<br />
(Brescia) nell'aprire 1945. .<br />
Alessandro Gueriotti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 o Btg. 82 0<br />
Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Rodolfo Hafner<br />
classe 1920, di Trento: t a Nettuno.<br />
Luigi Ippol<strong>it</strong>i<br />
82 0 Rgt. fanteria a Introbio (Como) nell'ottobre 1944 con Comelli. t il 5<br />
maggio 1945 a Meda (Milano).<br />
Alberto <strong>Le</strong>lio<br />
del battaglione volontari partigiani Davide.<br />
<strong>Le</strong>otti<br />
di Trieste.<br />
Gian Carlo <strong>Le</strong>smo<br />
II Btg. 81 0<br />
Rgt.: ufficiale medico.<br />
Ivan Medugno<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Mosconi<br />
comandante di plotone rinforzato da squadra m<strong>it</strong>raglieri che il 25 aprile<br />
1945 proveniente da Temù (Brescia) salì da Mazzo (Valtellina) a Trivigno<br />
e Guspessa (Valtellina). Catturato dai partigiani della Divisione Alpina<br />
G.L. Valtellina la sera del 27 aprile.<br />
Sergio Parolini<br />
ex-Posta mil<strong>it</strong>are 08926; già internato nel campo di Muehlberg an der<br />
Elbe (Dresda).<br />
333
Rinaldo Poiani<br />
comandante del centro di reclutamento di Treviso.<br />
Domenico Pone<br />
compagnia pionieri.<br />
Giorgio Romagnoli<br />
"Gruppo pronto Impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
L. Revelli<br />
non noto il reparto; corrispondente di guerra dal Piemonte.<br />
Lorenzo Romano<br />
VIII BLg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Giuseppe Rosa<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Sacchi<br />
in Valsassina con il maggiore Paolo Comelli.<br />
Gaetano Sansone<br />
l' Btg. 82' Rgt. - Ponte di <strong>Le</strong>gno (Brescia) 22-25 aprile 1945.<br />
Pietro Sartori<br />
comandante plotone fucilieri l' Btg. Degli Oddi : fronte di Nettuno.<br />
Roberto Sisto<br />
comandante di plotone della 2' compagnia 10 Btg. Degli Oddi: fronte di<br />
Nettuno.<br />
Mario Tarantino<br />
comandante del centro di reclutamento di Padova.<br />
Giuseppe Tavano<br />
comandante del centro di reclutamento di Aosta.<br />
Roberto Tortella<br />
compagnia pionieri.<br />
Francesco Zaffuto<br />
29~ Rgt. ar~iglieria, al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944: passato<br />
Ii 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Pietro Zottis<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell 'aprile 1945.<br />
334<br />
Sotlufficiali<br />
Baldini<br />
aiutante di battaglia; II Btg. Vendetta dell'81' Rgt., fronte di Nettuno.<br />
Marescialli capi<br />
Aldo Bartoli<br />
di Siena; non noto il reparto; fronte di Nettuno.<br />
Cavicchi<br />
Il Btg. Vendetta dell'81' Rgt.; fronte di Nettuno.<br />
Roberto Diaz<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945 (nel reparto del tenente Michele Lombardo).<br />
V<strong>it</strong>torio Duratti<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Raniero Marchetti<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Mario Orseoli<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945 (reparto del tenente Michele Lombardo).<br />
Marescialli<br />
Celestino Bellentani<br />
82 0 Rgt. fanteria II Btg.; t il 28 aprile 1945 a Milano.<br />
Angiolo Bonfanti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Giuseppe Bonometti<br />
t nell'ottobre 1944 a Marzabotto (Bologna).<br />
Filippo Casocavallo<br />
"Gruppo pronto impiego" - l' Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
,<br />
335
Coco<br />
fronte di Nettuno; promosso da sergente a maresciallo per mer<strong>it</strong>o di<br />
guerra.<br />
Primo De Zordo<br />
"Gruppo prm:Ho impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Bruno Di Stefani<br />
di Siena; non noto il reparto; fronte di Nettuno.<br />
Ferruccio Forzano<br />
di San Piero Patti (Messina), già al consolato di Zurigo il 9 settembre<br />
1943. Funzionario di collegamento con le <strong>SS</strong> germaniche di Cernobbio<br />
(Como). Si recava in Svizzera per conto delle <strong>SS</strong> <strong>it</strong>alian con passaporto<br />
da commerciante.<br />
V<strong>it</strong>torio Gandini<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Aldo Mangaroni-Brancuti<br />
VIII Battaglione Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Damiano Manzolini<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; già del VI Btg. Milizia Armata a<br />
Cuneo all'I/1/1944.<br />
Franco Merli<br />
corrispondente di guerra<br />
Morini<br />
Btg. Debica, l' compagnia.<br />
Alessandro Niccolini<br />
allievo ufficiale corrispondente di guerra; col grado di sergente nel II<br />
Btg. Vendetta dell'81 ° Rgt. a Nettuno; t il 21 / 2/ 1945 durante un bombardamento.<br />
Mario Nube<br />
82° Rgt. fanteria; t il 28 aprile 1945 a Mariano Comense.<br />
Piero Panetti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Piero Papetti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
336<br />
Antonio Perat<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; già del VI Btg. Milizia Armata a<br />
Cuneo all'I/1 / 1944.<br />
Peverelli .<br />
Btg. Debica l' compagnia; a Farini d'Olmo (Piacenza) nel marzo 1945.<br />
Armando Puma<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Giovanni Sgarbati<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia.<br />
Marcello Spagarini .<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
nell'aprile 1945.<br />
Antonio Valentini<br />
comando divisionale; segnalato t, ma senza alcun dato.<br />
A. Vandeani<br />
VIII Battaglione Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Sergenti maggiori<br />
Ferdinando Agresta<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Silvestro Aiola<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Ezio Bastianelli<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Antonio Bazzo<br />
I Btg. 2' compagnia 82° Rgt. fanteria; in Val Pellice (Luserna S. Giovanni)<br />
e nel Cuneese; proposto per promozione o decorazione.<br />
Franco Betto<br />
29° Rgt. artiglieria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/ 8/ 1944; passato<br />
il 20 aprile 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Giovanni Carrer .<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
337
Velia Cricco<br />
classe 1917, di C<strong>it</strong>tà della Pieve (Perugia), II Btg. 81 ° Rgt. fanteria, t<br />
nel 1944. Segnalato a San Germano Chisone (Torino).<br />
Camillo Crociani<br />
nel maggio-giugno 1945 a Como, autista dell'avv. Adriano Bernardi, segretario<br />
provinciale del Part<strong>it</strong>o socialista di un<strong>it</strong>à proletaria. Nel giugno<br />
1945 prelevato dalla Mil<strong>it</strong>ary Police americana, che lo portò al suo comando.<br />
Probabilmente aveva frequentato un corso di controspionaggio<br />
alla scuola sottufficiali 55 di Lubiana.<br />
Domenico Dell'Era<br />
81 ° Rgt. fanteria II Btg. - KampJgruppe Binz; t il 17 aprile 1945 a<br />
Momeliano di Gazzola (Piacenza).<br />
Angelo Di Tucci<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Piasco (Cuneo) il 17 marzo<br />
1944.<br />
Luigi Estro<br />
probabilmente aggregato al "Gruppo pronto impiego" del maggiore<br />
Thaler; t il 30 aprile 1945 a Rodengo-Saiano (Brescia).<br />
Giovanni Ferrero<br />
classe 1913, di Torino; t ospedaletto da campo di Abbadia; vedi "Avanguardia"<br />
14 maggio 1944.<br />
Mario Francini<br />
81 ° Rgt. fanteria II Btg. - KampJgruppe Binz; t il 17 aprile 1945 a<br />
Momeliano di Gazzola (Piacenza).<br />
Giovanni Grandi<br />
t il 7 agosto 1944 a San V<strong>it</strong>o di Gaggiano (Milano); medaglia d'argento<br />
e croce di ferro di prima e seconda classe.<br />
Nicola Grandinetti<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Cuneo nel dicembre 1943 nel<br />
VI Btg. Milizia Armata: a Vinadio il 9 dicembre 1943.<br />
Giovanni Lucian<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Cuneo nel dicembre 1943 nel<br />
VI Btg. Milizia Armata: a Vinadio il 9 dicembre 1943; comandante<br />
gruppo arma pesante; proposto per promozione o riconoscimento.<br />
Guido Ludovici<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Roreto (Torino) il 30 luglio<br />
1944.<br />
338<br />
Enzo Meriano<br />
82° RgL fanteria I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21<br />
maggio 1944.<br />
Eros Molinari<br />
82° RgL fanteria I Btg. 2' compagnia; a Garessio (Cuneo) il 29 febbraio<br />
1944.<br />
<strong>Le</strong>andro Moreni<br />
comando sezione artiglieria di Rivoli (Torino); catturato dai partigiani<br />
della 14' Brigata Garibaldi nel luglio 1944 e rientrato al reparto nel mese<br />
successi va.<br />
Moro<br />
Btg. Debica, l ' compagnia.<br />
Pampinello<br />
in servizio a Novara.<br />
Guerrino Papotti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945; lasciò il reparto il 25 aprile.<br />
Gino Parelli<br />
82° Rgl. fanteria: t il 30 aprile 1945 a Mariano Comense.<br />
Narciso Pigafetta<br />
82° RgL fanteria I Btg. l' compagnia: t a Luserna San Giovanni (Torino)<br />
maggio 1944.<br />
Mario Raffaelli<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944. Fascista dal 1921,<br />
già 6' Divisione Camicie Nere Tevere; fronte somalo e dal 16 maggio<br />
1940 nella Milizia contraerea. Internato in Germania il 9 settembre<br />
1943.<br />
Lamberto Ramazzotti<br />
classe 1916, di Filottrano (Ancona); t nel 1944 a Nettuno.<br />
Angelo Rivaldi<br />
Gruppo misto controcarro, t a Bagni Màsino (Sondrio) il 6 giugno<br />
1945.<br />
Giuseppe Tentori<br />
82° RgL fanteria I Btg. 2' compagnia, addetto alla san<strong>it</strong>à; a Cuneo nel<br />
dicembre 1943 col VI Btg. Milizia Armata; a Vinadio il 9 dicembre<br />
1943.<br />
339
Giovanni Versari<br />
Kampfgruppe Bznz; t il 17 aprile 1945 a Momeliano di Gazzola (Piacenza).<br />
Sergenti<br />
Giovanni Africanista<br />
82 0 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Roreto (Torino) il 30 luglio<br />
1944.<br />
Sestilio Agostini<br />
81 0 Rgt. fanteria II Btg. - Kampfgruppe Binz: t il 12 aprile 1945 a<br />
Piacenza.<br />
<strong>Le</strong>opoldo Andreis<br />
Centro di reclutamento Milizia Armata di Milano; "Gruppo pronto impiego"<br />
- 1 o Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia) aprile 1945.<br />
Giuseppe Benedetti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Egidio Bertulli<br />
non noto il reparto: t agosto 1944.<br />
Bortolot<br />
Btg. Debica , l' compagnia.<br />
Carlo Castigliani<br />
82 0 Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Garessio (Cuneo) il 29 febbraio<br />
1944.<br />
Giuseppe Cecchi<br />
di Orta.<br />
A. Ceselin<br />
san<strong>it</strong>à; ha operato in Piemonte (Valle di Susa).<br />
Ciurlia<br />
di Novara.<br />
Colombo<br />
Btg. Debica, l' compagnia.<br />
Filippo Dastoni<br />
"Gruppo pronto impiego" - l O Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
340<br />
Giuseppe Del Buono<br />
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Della Pietra<br />
81 0 Rgl. fanteria I Btg. 'compagnia: si ignorano il luogo e la data della<br />
morte.<br />
Della Pietra<br />
81 0 Rgl. II Btg. 8' compagnia.<br />
Vincenzo De Mayda<br />
81 0 Rgl. fanteria II Btg.: t il 14 aprile 1944 a L<strong>it</strong>toria (testa di ponte<br />
angloamericana di Nettuno); classe 1924, di La Spezia.<br />
Falco Falconi .<br />
Feldpost 82-414-C.<br />
Mario Ferrari-Trecate<br />
non noto il reparto: t 1'8 luglio 1944.<br />
Ferri Ferrero<br />
non noto il reparto; fronte di Nettuno.<br />
Oceanico Fiaschi<br />
di Rosignano M ar<strong>it</strong>timo (Livorno), croce di ferro di seconda classe.<br />
Giovanni Fois<br />
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82 v Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Gardini<br />
figlio del colonnello Gardini; a Rodengo-Saiano (Brescia) con il "Gruppo<br />
pronto impiego" - 10 Btg. 82 0 Rgt., aprile 1945.<br />
Franco Garutti<br />
<strong>SS</strong> K.A.u.F.A. Stamm. Comp. Weimar (Buchenwald) - Kaserne 17 - 29<br />
novembre 1943.<br />
Raffaele Gautiero<br />
"Gruppo pronto impiego" - 10 Btg. 82 0 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Franco Ghiara<br />
allievo ufficiale; VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
O. Giuliani<br />
non noto il reparto.<br />
341
Lanfranchi<br />
non noto il reparto; t a Milano il 28 luglio 1944.<br />
Mario Locci<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1" Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Magnav<strong>it</strong>a<br />
di Roma.<br />
Mario Mancini<br />
raggruppamento reclute, posta da campo 758.<br />
Francesco Marano<br />
classe 1920, di Rocchetta S. Antonio (Foggia), t 1944.<br />
Guido Marentiga<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1" Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Marzucchi<br />
Btg. Debica, l' compagnia.<br />
Riccardo Menchicchi<br />
classe 1914, di Acquaviva (Siena), t 1944.<br />
Fernando Menconi<br />
82" Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre<br />
1943 con il VI Btg. Milizia Armata; gruppo m<strong>it</strong>raglieri.<br />
Paolo Monni<br />
82" Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21<br />
maggio 1944.<br />
Luigi Morandi<br />
82° Rgt. fanteria: t il 23 agosto 1944 a Pont St. Martin (Aosta).<br />
Olindo Morelli<br />
centro di reclutamento Milizia Armata di Firenze.<br />
Pietro Orlandoni<br />
di Castel San Giovanni (Piacenza), croce di ferro di seconda classe.<br />
Umberto Pennisi<br />
Battaglione Ufficiali: t il 26 aprile 1945 a Cantù (Como).<br />
Silvestro Peviani<br />
XI Btg. Milizia Armata di Aosta: t marzo 1944 in Val di Lanzo (Torino).<br />
342<br />
Piccinini<br />
di Novara.<br />
Pipino<br />
81" Rgt. II Btg. 8' compagnia: non noti la data e il luogo della morte<br />
(t).<br />
Antonio Porcu<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Primiceli<br />
Loris Rangoni<br />
81" Rgt. II Btg., classe 1921, di Poggibonsi, t a Nettuno nel 1944.<br />
Sergio Rinaldo<br />
29~ Rgt. ar~iglièria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato<br />
Il 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Mario Ripamonti<br />
"Gruppo pronto impiego" - 1 ° Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Mario Rosa<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre<br />
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.<br />
Giampiero Scardin<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Giovanni Scriminich<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre<br />
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.<br />
Ugo Trezzi<br />
XI Btg. Milizia Armata di Aosta: t marzo 1944 in Val di Lanzo (Torino).<br />
Valenta<br />
29~ RgL ar~iglieria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato<br />
Il 20 apnle 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Sante Vannucchi<br />
82° Rgt. fanteria I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre<br />
1943 con il VI Btg. Milizia Armata.<br />
.d.1
AlbertoRVivifani . I Btg 2' compagnia' a Campiglione (Val Pellice) il 5<br />
82° gt. antena . ,<br />
giugno 1944.<br />
Lorenzo Zatta . I<br />
centro di reclutamento Milizia Armata di Bo ogna.<br />
Caporalmaggwri<br />
Carlo Abelli . . " I Btg 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
"Gruppo pronto Impiego - .<br />
aprile 1945.<br />
Ar~~:oR~~ aItòBtg.<br />
1944.<br />
2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio<br />
SalvaLOre Aquilino . d .<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Alessan na.<br />
Mario Avancini . 1944<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraIO .<br />
Carlo Badiali . . 1945 . o d'<br />
classe 1924, di Castelchiana; a Sondno II 19 agosto , In camp I<br />
concentramento.<br />
Luciano Balasci . . " I B 820 Rgt a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
"Gruppo pronto Impiego - tg. .<br />
aprile 1945.<br />
Angelo Berchioni. .<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Verona.<br />
Marcello Bergamo ) '1 17 1944<br />
. 82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Piasco (Cuneo I marzo .<br />
Ferruccio Berlagnin '. G gnano (Torino) il 15 aprile 1944.<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagma, a erma<br />
Michele<br />
"Gruppo<br />
Berti<br />
pronto impiego"<br />
I Btg. 820 Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Antonio Bertoldi.ni . ). II Btg 81 ° Rgt : t Nettuno 1944.<br />
classe 1911, di Voltido (Cremona , . .<br />
344<br />
Sante Bianchesi<br />
II Btg. 81 ° Rgt. -<br />
18/ 2/ 1945.<br />
Kampfgruppe Binz; t Bobbio (Piacenza) il<br />
Raffaele Bianchi<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Ubaldo Boldi<br />
membro del plolone rinforzato da quadra mi traglieri che il 25 aprile<br />
1945, proveniente da T emù (Brescia), saJì da Mazzo (Valtellina) a Trivigno<br />
e Guspessa (Valtellina). Preso prigioniero la sera del 27 aprile dai<br />
partigiani della Divisione alpina GL Valtellina.<br />
Giovanni Braghi<br />
Non noto il reparto; già in Croazia e in Russia; medaglia d'argento, due<br />
volte fer<strong>it</strong>o.<br />
Bruno Calinich<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; il. San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Antonio Caprino<br />
di S. Fradello (Messina); fer<strong>it</strong>o a Nettuno; distintivo d'onore.<br />
Carli<br />
Btg. Debica - Kampfgruppe Binz; t Pontenure (Piacenza) il 26 aprile<br />
1945.<br />
Guido Carlini<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Luigi Chiarenza<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Angelo Cominandi<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Angelo CQrti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Giovanni CLillotta<br />
di Lipari (Messina); fer<strong>it</strong>o a Nettuno; distintivo d'onore.<br />
345
Fioravanti De Santis<br />
II Btg. 81' Rgl. - KampJgruppe Binz; t Piacenza 1'8 aprile 1945.<br />
Giovanni Doni<br />
VIII Blg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Mario Elia<br />
classe 1914, di Napoli; II Btg. 81' Rgt.: t Nettuno 1944.<br />
Idro Falconi<br />
"Gruppo pronlo impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Lino Ferrari<br />
non nolo il reparlo.<br />
Caslore Ferretti<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Perugia.<br />
Gino Foreschi ()<br />
"Gruppo pronlo impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Luigi Gentile<br />
82' Rgl. I Blg. 2" compagnia; a Roreto (Torino) il 30 luglio 1944.<br />
Celeste Ghilardi<br />
82' Rgt. I Blg. 2" compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Laino<br />
81' Rgt. II Btg. Vendetta; fronte di Nettuno.<br />
Albino Lanfranconi<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; proposto per la promozione a sergente per<br />
operazioni in Piemonte; il 28 settembre 1944 si presenta al comando<br />
Brigata Poletti (comandante Claudio) in Valsassina e viene inviato al comando<br />
2' divisione d'assalto Garibaldi lombarda.<br />
Gerolamo <strong>Le</strong>notti<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Angiolo Loreggia<br />
di Venezia; fer<strong>it</strong>o a Nettuno; distintivo d'onore.<br />
Silvio Lorenzini<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
346<br />
Albino Lunardi<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Giovanni Lurati<br />
82' Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Antonio Manca<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Alessandro Marchese<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944; reduce dal fronte<br />
russo.<br />
Giuseppe Mazza<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Armando Michele<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Garessio (Cuneo) il 29 febbraio 1944.<br />
Armando Micheli<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Arnaldo Michelin<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Carlo Miossi<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Moneta<br />
81 ° Rgt. II Btg. Vendetta; fronte di Nettuno.<br />
Andrea Monti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pasquale Muoio<br />
82° Rgl. I Btg. l' compagnia; t Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943.<br />
Gino Neri<br />
II Btg. 81° Rgt. - Kampfgruppe Binz; t Passo Penice il l' marzo 1945.<br />
347
Giacomo Nizzati o Rizzati<br />
. "Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pietro Oniolo<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Arturo Paccalini<br />
82' Rgt.; t Arnaz (Aosta) 1'8 aprile 1944.<br />
Arnaldo Pallotta<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Mario Pasiotti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Giuseppe Pirrello<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Garessio (Cuneo) il 29 febbraio 1944.<br />
Roberto Pizzi<br />
classe 1920, di Stradella (Pavia); t 1944.<br />
Giuseppe Profeta<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armala di Bologna.<br />
Aldo Pul<strong>it</strong>i<br />
VIII Btg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Pietro Pundo<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Elvino Redi<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Vincenzo Romano<br />
classe 1918, di Ruvo di Puglia (Bari); t 1944.<br />
Ferdinando Salatin<br />
VIII BIg. Milizia Armata a <strong>Le</strong>cco nel febbraio 1944.<br />
Ettore Sandini<br />
82° Rgt. I Btg. l' compagnia; t Lanzo Torinese il 9 aprile 1944.<br />
348<br />
Italo Selenati<br />
non noto il reparto .<br />
Giovanni Simondi<br />
classe 1925, di Dronero (Cuneo); non noto il reparto da cui ha disertato;<br />
catturato e condannato a morte dal XXXI Tribunale delle <strong>SS</strong> di Verona;<br />
fucilato ottobre 1944 (t).<br />
Ettore Siviero<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Padova.<br />
Roberto Spagnolo<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Quintino Tognacini<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Giuseppe Tonidaniel<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Franco Traverso<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Aldo Vandelli<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Modena.<br />
Delfino Verdiani<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Giovan Battista Villani<br />
81 ° Rgt. II Btg. - Kampfgruppe Binz; t Passo Penice (Piacenza) l'l<br />
marzo 1945.<br />
Zaccaria<br />
81' Rgt. II Btg. Vendetta; fronte di Nettuno.<br />
Caporali<br />
Marco Aimone<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
349
Aldo Anelli<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Bruno Arba<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Giandomenico Avetta<br />
condannato a morte dal Tribunale mil<strong>it</strong>are tedesco per diserzione (gennaio<br />
1944).<br />
Giuseppe Ballardini<br />
"Gruppo pronto impiego" I Blg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Alfonso Bellone<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Como.<br />
Andrea Bergamini<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Osvaldo Bermond<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Michele Berti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
V<strong>it</strong>torio Bertocco<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Angelo Besio<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
V<strong>it</strong>torio Bianchetti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Guido Binelli .<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
350<br />
Budrini<br />
81 ° Rgt. II Btg. Ven detta; fronte di Nettuno.<br />
Giovanni Carta<br />
raggruppamento reclute a Cremona, il 13 ottobre 1944; encomio del comandante,<br />
maggiore Thaler, perché restava di sentinella alla caserma<br />
durante un violento bombardamento aereo.<br />
Mario Cartacei<br />
non noto il reparto.<br />
Angelo Cavalieri<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Mario Cinesi<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Mantova.<br />
Cosimo Ciurieo<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Franco Clavello<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Luciano Colombo<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Francesco Conte<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pericle Corvi<br />
urricio di reclutamento Milizia Armata di Grosseto.<br />
Quinto Da Rugna<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Auro De Bartolomeis<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Michele De Felici<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
357
Camillo Dei Tos<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 co<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
n<br />
Luigi Del Prete<br />
non noto il reparto<br />
Gualtiero Demenego<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Modena.<br />
Primo Dioli<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; porta arma tiratore di squadra fucilieri.<br />
Cesare Donati<br />
classe 1924; Feldpost 23921 a.<br />
Ambrogio Farina<br />
"Gruppo pronto impiego" - 82° Rgt. I Btg. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Giorgio Fati<br />
82' RgL I Blg. 2' compagnia; a Bibiana (Torino) il 25 maggio 1944.<br />
Giorgio Fati<br />
82° Rgl. I Btg. 2' compagnia; a Campiglione (Val Pellice) il 5 giugno<br />
1944.<br />
Dante Ferrari<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Silvio Ferrari<br />
82° Rgt. I Blg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Giovanni Fois<br />
81° Rgl. II Btg.; fer<strong>it</strong>o a Nettuno.<br />
Antonio Fontana<br />
82' RgL I Blg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Angelo Foresti<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pietro Garzo<br />
classe 1917, di Seminara (Reggio Calabria); t 1944.<br />
352<br />
Arrigo Gasparini-Cesari<br />
non noto il reparto; t 9 aprile 1945 a Valdastico (Vicenza).<br />
Guido Gheno<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Aristide Gion<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' RgL a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Romano Gozzi<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945<br />
Comunardo Gregori<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944.<br />
Arturo Gribertioni<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Guarnierì<br />
81° Rgt. II Btg.; fer<strong>it</strong>o a Nettuno.<br />
Domenico J elmini<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Fioravante Liessi<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Ferdinando Livan<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio<br />
1944.<br />
Attilio Magnani<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Alberto Mambrini<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Pinasca (Torino) il 18 luglio 1944.<br />
Alessandro Manzoni<br />
Feldpost 11376; all'8 settembre 1943 con i tedeschi in Grecia.<br />
353
Duilio Marangoni<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Stefano Mauri<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 Con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Guglielmo Menghini<br />
81" Rgt. II Btg. di Castelnuovo Abate dell'Abate (Siena); Nettuno; promosso<br />
caporalmaggiore per mer<strong>it</strong>o di guerra.<br />
Domenicale Orio<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Sergio Ostiunt<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pietro Paoletti<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a ROdengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Francesco Patricelli<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio<br />
1944.<br />
Giuseppe Pepe<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Bruno Piccoli<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Pietro Porcari<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Siena.<br />
Antonio Raggi<br />
81' Rgt. II Btg.; fer<strong>it</strong>o a Nettuno.<br />
Mario Ramoni<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943 con<br />
il VI Btg. Milizia Armata di Cuneo.<br />
Pietro Ravagioli<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
354<br />
Enrico Sabbi<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Perugia.<br />
Luigi Sassi<br />
di Imola; primo caposquadra; nell'autunno 1943 con i reparti della Milizia<br />
Armata Italiana in Germania.<br />
Giuseppe Scoda<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Nicola Semirile<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a San Martino (Sondrio) il 30 novembre<br />
1944.<br />
Pietro Tagliabue<br />
82° Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio<br />
1944.<br />
Mario Tauffer<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Traverso<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Silvio Trivella<br />
classe 1923, di Roma; t 1944.<br />
Enrico Trombetta<br />
"Gruppo pronto impiego" - I Btg. 82° Rgl. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Filippo Turrisi<br />
non noti né il reparto né la data della morte avvenuta a Treviso (t).<br />
Emilio Venturi<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Campiglione (Val Pellice) il 5 giugno<br />
1944.<br />
Giovanni Vetturelli<br />
82' Rgt. I Btg. 2' compagnia; a Ponte di Bibiana (Torino) il 21 maggio<br />
1944.<br />
Matteo Zindo<br />
82° RgL I Btg. 2' compagnia: mortaista.<br />
355
Oiorgio Zunino<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82' Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Soldat i<br />
Abrescia<br />
di Trieste; non noto il reparto.<br />
Alfredo Affaticati<br />
non noto il reparto, ma quasi sicuramente il Kampfgruppe Binz: t a<br />
Caorso (Piacenza) il 27 aprile 1945.<br />
Mario Agazzoni<br />
di Vaprio (Novara); non noto il reparto.<br />
\lfredo Agosta<br />
81' RgL II Btg. Kampfgruppe Binz: t Montechino di Gropparello (Piacenza)<br />
il 4 marzo 1945.<br />
Battista Alberto<br />
VI Btg. Milizia Armata 2' compagnia, a Cuneo il 19 marzo 1944.<br />
Alciati<br />
Armando Alvino<br />
classe'l921, di Napoli; 81' RgL II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Franco Andreini<br />
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.<br />
Appendino<br />
82' Rgt. I BIg. l' compagnia: t Pianfei (Cuneo) febbraio 1944.<br />
Bruno Arba<br />
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).<br />
Alfredo Arbino<br />
82' Rgl. I Btg. l' compagnia: t Pianfei (Cuneo) febbraio 1944.<br />
Roberto Argenziano<br />
Colonna ippotrainata: t Cantù (Como) il 28 marzo 1945.<br />
Pietro Armato<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Milano.<br />
356<br />
Dino Armenali<br />
nel carcere di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 21 / 5/ 1945.<br />
Angelo Arpino<br />
non noto il reparto: t 1945.<br />
Arquati<br />
di Milano; non noto il reparto.<br />
Pietro A vigoni<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bergamo.<br />
Guerino Avoscan<br />
classe 1912, di S. Tommaso (Belluno), t Nettuno 1944 (81' Rgt. II<br />
Btg.).<br />
Baggian<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Angelo Baini<br />
classe 1910, di San Giuliano Milanese; 81 ' Rgl. II Btg., t Nettuno<br />
1944.<br />
Silvano Balboni<br />
I Battaglione ufficiali: t Formignana (Ferrara) il l' luglio 1944.<br />
Tomaso Barbieri .<br />
82' Rgl. III Btg.: t Milano il 10 maggio 1944.<br />
Battieri<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Angelo Bellasi<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Como.<br />
Giuseppe Benedetti<br />
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).<br />
Francesco Benedetto<br />
non noto il reparto: t il 28 marzo 1944.<br />
Pietro Benetti<br />
di Domodossola (Novara); non noto il reparto.<br />
Nicola Berardinelli<br />
81' Rgt. II Btg, - Kampfgruppe Binz: t Momeliano di Gazzola (Piacenza)<br />
il 17 aprile 1945.<br />
357
Luigi Beretta<br />
82 0 RgL II Btg.: t Milano il 28 aprile 1945.<br />
Nello Bersanelli<br />
non noto il reparto: t il 21 giugno 1944.<br />
Sergio Bersanetti<br />
non noto il reparto: t Pinerolo il 6 febbraio 1944.<br />
Sergio Bertoli<br />
non noto il reparto: t Milano il 30 aprile 1945.<br />
Antonio Bertolini<br />
classe 1899, di Torino, interprete alla compagnia. di san<strong>it</strong>à di Albese con<br />
Cassano (Como).<br />
Bertonesi<br />
di Carrara; non noto il reparto.<br />
Besana<br />
81 0 RgL Il Btg.: fronte di Nettuno.<br />
Bianchi<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Ugo Bianchini<br />
di Torino; non noto il reparto.<br />
Aldo Biglino<br />
di Torino; fronte di Nettuno; promosso caporale.<br />
Angelo Bignoli<br />
di Galliate (Novara); non noto il reparto.<br />
Boglio<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Biagio Bonera<br />
classe 1910, di Cortemella (Brescia), XI Btg. Milizia Armata di Aosta:<br />
t marzo 1944 Valli di Lanzo (Torino).<br />
Andrea Bordone<br />
di Fontaneto (Novara); non noto il reparto.<br />
Elia Bordone<br />
di Fontaneto (Novara); non noto il reparto.<br />
Paolino Borghi<br />
81 0 RgL II Btg. - Kampjgruppe Binz: t Montechino di Gropparello<br />
(Piacenza) il 4 marzo 1945.<br />
Bradeschi<br />
di Crodo (Novara); non noto il reparto.<br />
Livio Brignoli<br />
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.<br />
Aldo Brondolo<br />
classe 1926, l' compagnia depos<strong>it</strong>o di Cremona: t Torino 23 dicembre<br />
1944.<br />
Giuseppe Brozzi<br />
di Massa Carrara; non noto il reparto.<br />
Domenico Agostino Bruzzone<br />
non noto il reparto: t Parigi nell'agosto 1944.<br />
Guido Calderaro<br />
81 0 RgL II Btg. - Kampfgruppe Binz: t Momeliano di Gazzola (Piacenza)<br />
il 17 aprile 1945.<br />
Caldi<br />
di Orta (Novara); non noto il reparto.<br />
Nicola Calò<br />
81 0 Rgt. II Btg. Kampfgruppe Binz; t Gropparello (Piacenza) il 25<br />
aprile 1945.<br />
Angelo Camagna<br />
IV Btg. Milizia Armata di Torino, dicembre 1943.<br />
Luigi Canaider<br />
Battaglione ufficiali: t Ferrara il 28 gennaio 1944.<br />
Salvatore Canfailla<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Torino.<br />
Amerigo Carra . .<br />
81 0 Rgt. II Btg. - Kampjgruppe Binz: t Pontenure (PIacenza) Il 23 febbraio<br />
1945.<br />
Giovanni Carta<br />
Raggruppamento reclute al 13 ottobre 1944.<br />
358<br />
359
Mario Cartacei<br />
non noto il reparto.<br />
Felice Casali<br />
classe 1924, di Milano; 81 0 Rgt. II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Francesco Catalano<br />
81 0 Rgt. III Btg.: t Bagni Màsino (Sondrio) il 23 novembre 1944.<br />
Vincenzo Catelani<br />
non noto il reparto; ex-marconista in un battaglione di Camicie Nere nei<br />
Balcani.<br />
Aldo Cattaneo<br />
non noto il reparto: t Torino il 27 aprile 1945.<br />
Alessandro Cattaneo<br />
non noto il reparto: t Bricherasio (Torino) il 5 settembre 1944.<br />
Francesco Cauzzi<br />
classe 1914, di Ca' d'Andrea (Cremona), XI Btg. Milizia Armata di<br />
Aosta: t marzo 1944 Valli di Lanzo (Torino).<br />
Cavalli<br />
81 0 Rgt. Il Btg.: t Nettuno 1944.<br />
Giovanni Cavina<br />
non noto il reparto: disperso nel 1944.<br />
Bruno Cecchetto<br />
di Vicenza; non noto il reparto.<br />
Giuseppe Ciaglia . . . .<br />
ufficio di reclutamento MiliZia Armata di Ancona.<br />
Oreste Ciavarella<br />
classe 1928, di Milano; 81 0<br />
Rgt. II Btg.; t Borgo Scalo (Latina) il 14<br />
aprile 1944.<br />
Domenico Cago .<br />
di Galliate (Novara); non noto Il reparto.<br />
Colangelis .<br />
di Domodossola (Novara); non noto il reparto.<br />
Angelo Colico . .<br />
nel carcere di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 21 / 5/ 1945.<br />
Felice Consonni<br />
di Meda (Milano); fronte di Nettuno; promosso caporale.<br />
Walter Contardi<br />
di N avara; non noto il reparto.<br />
Coradi .<br />
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.<br />
Sergio Corbelletti ..,<br />
IV Btg. Milizia Armata di Tonno, dicembre 1943.<br />
Cordone<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Angelo Celebrano<br />
figlio del colonnello Enzo Celebrano; rilasciato dal campo di concentramento<br />
di Albate (Como) il 16 novembre 1945.<br />
Carlo Cerina<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Mario Cerretti<br />
"Gruppo pronto impiego": t Rodengo-Saiano (Brescia) il 30 aprile<br />
1945.<br />
Chiaffredo Chicoletto<br />
VI Btg. Milizia Armata 2' compagnia, a Cuneo il 19 marzo 1944.<br />
Luigi Chirkoff<br />
all'ospedale mil<strong>it</strong>are di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 9/ 8/ 1945.<br />
360<br />
Corna<br />
di Perrate; non noto il reparto.<br />
<strong>Le</strong>andro Corticelli<br />
di Cernobbio (Como); fronte di Nettuno; promosso caporale.<br />
Mario Crippa .<br />
nel carcere di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 21 / 5/ 1945.<br />
Attilio Crocchiante ..<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Apuama.<br />
Cuccoli<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Giovanni Culaz<br />
di Torino; non noto il reparto.<br />
361
Bruno Cunico<br />
non nOlo il reparto: t il 27 maggio 1944.<br />
Giancarlo Dago<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Nicola D'Agostini<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bolzano.<br />
Anlonio Dal Pra<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Verona.<br />
V<strong>it</strong>torio Danieli<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Brescia.<br />
Davis<br />
di Orta (Novara); non noto il reparto.<br />
Delamma<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Antonio Della Scienza<br />
Gaetano Dell'Aquila<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Macerata.<br />
Luigi Del Prete<br />
non nolo il reparto.<br />
De Santis<br />
non noto il reparto; t Valdossola il 4 agosto 1944.<br />
Vincenzo De Seriis<br />
classe 1924, di Bari; 81° Rgt. II Btg.; t Nettuno giugno 1944.<br />
Francesco De Trano<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Apuania.<br />
Michele Di Ciecio<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Firenze.<br />
Salvatore Di Latte<br />
non noto il reparto: t Torino il 21 dicembre 1945.<br />
Giovanni Dorio<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco (via Ghislanzoni) il 14/ 5/ 1945.<br />
362<br />
Primo Duò<br />
di Galliate (Novara); non noto il reparto.<br />
Espos<strong>it</strong>o<br />
81° Rgt. II Btg.: fronte di Nettuno.<br />
Giovanni Esposti<br />
non noto il reparto: t Falzè di Piave (Treviso) il 26 aprile 1945.<br />
Giovanni Fabbri<br />
il 9/ 8/ 1945 all'Ospedale mil<strong>it</strong>are di <strong>Le</strong>cco.<br />
Gino Fabellini<br />
classe 1927, di Roma; 81° Rgt. II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Mario Fabris<br />
81 ° Rgt. III Btg.: t Introbio (Como) 1'11 ottobre 1944.<br />
Enzo Faiola<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Fantini<br />
di Orta (Novara), in servizio a Novara; non noto il reparto.<br />
Giuseppe Farina<br />
non noto il reparto: t Ferrarese il 16 aprile 1945.<br />
Mario Ferraglio<br />
non noto il reparto: t Pezzaze Val Trompia (Brescia) il 17 marzo 1945.<br />
Luigi Ferrante<br />
"Gruppo pronto impiego" I Btg. 82° Rgt. a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945.<br />
Luigi Ferrari<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Ferrati<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Renzo Flamini<br />
non noto il reparto: t Piemonte il 13 marzo 1945.<br />
Salvatore Foliano<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Firenze.<br />
Bernardo Franzoni<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Brescia.<br />
363
Lorenzo Frassini<br />
classe 1924, di Agnadello (Cremona), t Nettuno 1944 (81 ' RgL II Btg.).<br />
Frego<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Salvatore Freni<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bergamo.<br />
Biagio Fucà<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Pisa.<br />
Pietro Fumagalli<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco (via Ghislanzoni) il 14/ 5/ 1945.<br />
Andrea Gaido<br />
nat a Carmagnola (Torino); VII Btg. Milizia Armata di Casale; t ilio<br />
apnle 1944 a Cumiana (Torino).<br />
Salvatore Galleri<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Forlì.<br />
Fioravante Gambino<br />
IV Btg. Milizia Armata di Torino, dicembre 1943.<br />
Plinio Garuti<br />
non noto il reparto: t Milano il 29 aprile 1945.<br />
Enrico Gatti<br />
di Milano; fronte di Nettuno: promosso caporale.<br />
Gazzolini<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Contardo Gemelli<br />
non noto il reparto: t Milano il 29 aprile 1945.<br />
Giuliano Genere<br />
VI Btg. Milizia Armata 2' compagnia, a Cuneo il 19 marzo 1944.<br />
Gennaro<br />
81 0 Rgl. II Btg. : fronte di Nettuno.<br />
Carlo Ghedini<br />
Gruppo misto controcarro: t Ornavasso (Torino) il 12 ottobre 1944.<br />
Cesare Gheli<br />
82' Rgl. I Btg. l ' compagnia: t Lanzo Torinese il 9 aprile 1944.<br />
364<br />
Giacchè<br />
di Torino; non noto il reparto.<br />
Lamberto Gila<br />
di Milano, corso Roma 23 <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana Servizio informazioni in data 7<br />
luglio 1944 nel Lager di Dachau nel maggio 1945.<br />
Battista Gilardoni<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco il 14/ 6/ 1945.<br />
Gennaro Ginaneschi<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Grosseto.<br />
Attilio Gioia<br />
di Santa Cristina di Borgomanero (Novara); non noto il reparto.<br />
Virgilio Giommei<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Ancona.<br />
Giorgio Giorgi<br />
Kampfgruppe Binz: t Piacenza il 26 aprile 1945.<br />
Pietro Greggianin<br />
Kampfgruppe Binz: t Cavarzere (Venezia) il 27 aprile 1945.<br />
Renzo Grisciatico<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Milano.<br />
Grondini<br />
81' RgL II Btg. : fronte di Nettuno; proposto croce di ferro seconda classe.<br />
Alberto Gualtieri<br />
non noto il reparto: t Bibiana (Torino) dicembre 1944.<br />
Giuseppe Guarisco<br />
compagnia pionieri: disperso in Valdossola ottobre 1944.<br />
Orlando Guarisco<br />
non noto il reparto: t Germania il IO ottobre 1944.<br />
Giuseppe Gusmani<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Aosta.<br />
Angiolina Ilas<br />
di Domodossola (Novara); non noto il reparto.<br />
365
Nicola Ingrosso<br />
Kampfgruppe Binz: t Piacenza il 26 aprile 1945.<br />
Giuseppe Italiani<br />
di Pesaro; fronte di Nettuno; promosso caporale.<br />
Invernizzi<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Luigi La Crema<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Forlì.<br />
Giovanni Lai<br />
classe 1921, di Santadi (Cagliari); 81 0 Rgt. II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Livio Liberati<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di V<strong>it</strong>erbo.<br />
Raffaele Lion<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Savona.<br />
Antonio Lo Buono<br />
non noto il reparto: t Montale (La Spezia) il 26 aprile 1945.<br />
Giuseppe Lombardo<br />
81 0 RgL II Btg. - Kampfgruppe Binz: t Gropparello (Piacenza) il 25<br />
aprile 1945.<br />
Ettore Losio<br />
non noto il reparto: t Cartignana (Novara) il 25 aprile 1945.<br />
Giovanni Lotti<br />
81' Rgt. II Btg. - Kampfgruppe Binz: t Gropparello (Piacenza) il 25<br />
aprile 1945.<br />
Bruno Lucchesi<br />
il 9/ 8/ 1945 all'Ospedale mil<strong>it</strong>are di <strong>Le</strong>cco.<br />
Alfiero Magnani<br />
classe 1913, di Chiaravalle (Ancona); fronte di Nettuno: promosso caporale;<br />
t 1944.<br />
Luigi Mainardi<br />
non noto il reparto: t Milano il 15 maggio 1945.<br />
Egidio Malinverno<br />
non noto il reparto: t Lanzo Torinese il 15 gennaio 1944.<br />
366<br />
pietro Malosetti<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Novara.<br />
Giovanni Maltini<br />
classe 1903, di Prato; 81' Rgt. II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Mancini<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Felice Mandelli<br />
non noto il reparto: t San Germano Chisone (Torino) il 29 agosto 1944.<br />
Manfellotti<br />
di Roma; non noto il reparto.<br />
Agostino Mantica<br />
non noto il reparto: t Milano il 12 maggio 1945.<br />
Albano Marescalchi<br />
non noto il reparto: t Germania il 30 luglio 1944.<br />
Lorenzo Maresio<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Padova.<br />
Giuseppe Masci<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Macerata.<br />
Ermenildo Masc<strong>it</strong>ti<br />
di Milano; fronte di Nettuno; croce di ferro di seconda classe.<br />
Giovanni Masia<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Torino.<br />
Bruno Massarenti<br />
81 0 RgL II Btg.: t Passo Penice il 3 marzo 1945.<br />
Mauro Mauriello<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco (via Ghislanzoni) il 27/4/1945, poi trasfer<strong>it</strong>o<br />
all'Ospedale mil<strong>it</strong>are.<br />
Italo Mazzocchi<br />
Gruppo misto controcarro: disperso aprile 1945.<br />
Antonio Meloni<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Mantova.<br />
367
Daniele Menegas<br />
d! A.rten (Belluno); IV Btg. Mili~ia Armata di Torino; passato ai partigiam<br />
e morto combattendo con essI a Castellamonte (Torino) aprile 1944<br />
(t).<br />
Menegon<br />
di Trieste; non noto il reparto.<br />
Miglio<br />
di Trecate (Novara); non noto il reparto.<br />
Paris Mingotti<br />
classe 1913, di Imola (Bologna); 81 ° Rgt. II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Ezio Minoggia<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Giuseppe Minoletti<br />
82° Rgt.: t Pont S. Martin (A~sta) il 23 agosto 1944.<br />
Adriano Miozzi<br />
"~rupp~ pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (BresCIa)<br />
apnle 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).<br />
Alfredo M<strong>it</strong>idiero<br />
Battaglione Ufficiali: t Cantù (Como) il 4 aprile 1945.<br />
Amedeo Mobilia<br />
non noto il reparto: t S. Eufemia (Brescia) il 9 maggio 1945.<br />
Antonino Monticelli<br />
20° ~gt. Arti~lieria; al seminario di Rivoli (Torino) il 13/8/1944; passato<br />
Il 20 aprde 1945 alla Brigata partigiana Peretta di Como.<br />
Eugenio Montini<br />
non noto il reparto: t Weimar nell 'ottobre 1944.<br />
Antonio Morena<br />
nel car~ere. di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 21 / 5/ 1945; poi trasfer<strong>it</strong>o al tubercolosano<br />
dI <strong>Le</strong>cco.<br />
Fiorentino Motta<br />
di Groppello d'Adda (Milano); fer<strong>it</strong>o a Nettuno; distintivo d'onore.<br />
Fiorentino Motta<br />
368<br />
di Gropello (C.assano d'Adda) Cascina Cristina (Milano); non noto il reparto;<br />
fronte d, Nettuno.<br />
Nicolò<br />
82° RgL I Btg. l ' compagnia: t Fenestrelle (Torino) maggio 1944.<br />
Novello<br />
di Trieste; non noto il reparto.<br />
Vincenzo Nuvoli<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Savona.<br />
Celestino Oglino<br />
di Trecate; non noto il reparto.<br />
Carlo Olivieri<br />
classe 1907, da Murialdo (Savona). Non noto il reparto. Catturato il 26<br />
agosto 1944 nell' Alta Valle di Susa dai partigiani della IV Divisione Alpina<br />
G.L. Stellina , combatte con loro e muore il 20 febbraio 1945 opponendosi<br />
ad un rastrellamento nazista (t).<br />
Toscano Paolini<br />
81 ° RgL II Btg. Kampfgruppe Binz: t 1'8 marzo 1945.<br />
Umberto Pasini<br />
non noto il reparto: t Milano il 12 febbraio 1944.<br />
Ferruccio Passuello<br />
classe 1920. Non noto il reparto, da cui ha disertato. Catturato e condannato<br />
dal Tribunale mil<strong>it</strong>are di Cremona ad un anno e sei mesi di reclusione.<br />
Trasfer<strong>it</strong>o a Danzica. Tenta la fuga, viene catturato e condannato<br />
ad altri due anni e sei mesi di lavori forzati. Alla fine della guerra<br />
nel Konzentrationslager di Dachau.<br />
Giuseppe Perozzi<br />
classe 1911, di Piacenza, XI Btg. Milizia Armata di Aosta: t marzo<br />
1944 Valli di Lanzo (Torino).<br />
Ilario Piccolo<br />
82° RgL I Btg. l ' compagnia: t Vinadio (Cuneo) il 9 dicembre 1943.<br />
Giovanni Pobili<br />
di Galliate (Novara); non noto il reparto.<br />
Pogliani<br />
di Milano, in servizio a Novara; non noto il reparto.<br />
Pierino Poi etti<br />
di Vaprio (Novara); non noto il reparto.<br />
Alfredo Porrini<br />
non noto il reparto: t Firenze il 19 maggio 1944.<br />
369
Luigi Pozzi<br />
82 0 Rgt.: t Mariano Comense il 26 aprile 1945.<br />
Erminio Preli<br />
di Fontaneto (Novara); non noto il reparto.<br />
Angelo Prosperi<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco (via Ghislanzoni) il 27/5/1945, poi trasfer<strong>it</strong>o<br />
all'Ospedale mil<strong>it</strong>are.<br />
Aldo Pul<strong>it</strong>i<br />
Milizia Armata.<br />
Biagio Pullo<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di V<strong>it</strong>erbo.<br />
Florindo Quintiero<br />
classe 1920, di Capobonifati (Cosenza); 81 0<br />
Rgl. II Btg.; t Nettuno<br />
1944.<br />
Alessandro Ragionato<br />
. non noto il reparto: t Cernobbio (Como) il 25 gennaio 1945.<br />
Virgilio Righetti<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Verona .<br />
. Domenico Rinetti<br />
classe 1922, 29 0 Rgl. artiglieria; in carcere a Sondrio il 19 agosto 1945.<br />
Libero Risecchi<br />
di Galliate (Novara); non noto il reparto.<br />
Sergio Ristori<br />
non noto il reparto: t Modena ilIO ottobre 1945.<br />
Antonio Rizza<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Novara.<br />
Aldo Rizzi<br />
classe 1927, di Como, Milizia Armata in Piemonte, e poi Decima Mas.<br />
Luigi Rodina<br />
di Arta (Udine) nel Lager di Dachau nel maggio 1945.<br />
Giovanni Rolfini<br />
81 0 Rgl. II Btg. KampJgruppe Binz: t Momeliano di Gazzola (Piacenza)<br />
il 17 aprile 1945.<br />
370<br />
Giuseppe Romualdi<br />
classe 1907, in campo di concentramento ad Albate (Como) nel novembre<br />
1945.<br />
Luigi Roncali<br />
81' Rgl. II Btg. Kampfgruppe Binz: t Momeliano di Gazzola (Piacenza)<br />
il 17 aprile 1945.<br />
Eros Roncoroni<br />
81 0 Rgt. II Btg.; t Nettuno il 24 gennaio 1944.<br />
Giuseppe Rossini<br />
di Bologna, non noto il reparto da cui ha disertato; catturato, processato<br />
e condannato dal Tribunale tedesco della <strong>SS</strong>.<br />
Mario Rosso<br />
di Casale Monferrato (Alessandria); non noto il reparto.<br />
Lorenzo Ruga<br />
di Gozzano (Novara); non noto il reparto.<br />
Pasquale Russo<br />
Kampfgruppe Blnz: t Piacenza il 24 febbraio 1945.<br />
Francesco Sabbadini<br />
non noto il reparto; t 1'11 marzo 1945.<br />
Vincenzo Saggiomo<br />
di Santinna (Salerno), via Gozzadini 13 nel Lager di Buchenwald<br />
(matricola 47286) nel maggio 1945.<br />
Salvatore Sambattaro<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Treviso.<br />
Francesco Samienza<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Alessandria.<br />
Ernesto Sangalli<br />
81' Rgt. II Btg.: t L<strong>it</strong>toria il18 maggio 1944.<br />
Alberto Sartori<br />
non noto il reparto: disperso il 26 agosto 1944 Val di Susa (Torino).<br />
Luciano Savorani<br />
membro del plotone rinforzato da squadra m<strong>it</strong>raglieri che il 25 aprile<br />
1945, proveniente da Temù (Brescia), salì da Mazzo (Valtellina) a Trivigno<br />
e Guspessa (Valtellina). Preso prigioniero la sera del 27 aprile dai<br />
partigiani della Divisione alpina GL Valtellina .<br />
377
Scagliotti<br />
di Borgo Vercelli (Vercelli); non noto il reparto.<br />
Pietro Scariot<br />
non nolo il reparto: disperso.<br />
Giuseppe Scavazza<br />
compagnia pionieri; t Pragelato (Torino) il 26 aprile 1944.<br />
Bruno Schiavon<br />
di Magenta (Milano); non noto il reparto.<br />
Angelino Sciascia<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Mario Scipioni<br />
nel carcere mil<strong>it</strong>are di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) In via Ghislanzoni il<br />
9/8/1945.<br />
Alfredo Segato<br />
82 0 RgL I Btg. l' compagnia: t Lanzo Torinese nel luglio 1944.<br />
Ernesto Sereni<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Siena.<br />
Siena<br />
di Maggiora (Novara); non noto il reparto.<br />
Ernesto Signorelli<br />
non noto il reparto: t Bricherasio (Torino) il 6 luglio 1944.<br />
Giovanni Simboli<br />
Battaglione Degli Oddi, fronte di Nettuno, disperso.<br />
Orazio Siino<br />
KampJgruppe Binz: t Piacenza ilIo marzo 1945.<br />
Silviati<br />
di Romagnano (Novara); non noto il reparto.<br />
Giovanni Simboli<br />
Battaglione Degli Oddi, fronte di Nettuno: disperso.<br />
Salvatore Simone<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Bologna.<br />
Silvio Sirtori<br />
KampJgruppe Binz: t Piacenza ilIo marzo 1945.<br />
372<br />
Lorenzo Soldà . . . '.<br />
82 0 RgL I Btg. l' compagnia: t Vlettl di Coassolo (Tonno) apnle 1944.<br />
pietro Soldato . .<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Pisa.<br />
Solini<br />
di Roma; non noto il reparto.<br />
Aldo Sozzi<br />
81 0 RgL II Btg.: fronte di Nettuno.<br />
Spartaco .<br />
di Novara; non noto 11 reparto.<br />
Bruno Stanissa<br />
all'ospedale mil<strong>it</strong>are di Pescarenico (<strong>Le</strong>cco) il 9/ 8/1945.<br />
Antonio Stormi<br />
Btg. Debica: t Cernobbio (Como) il 25 febbraio 1945.<br />
Angelo Strepparola<br />
classe 1914 di Rivalta d'Adda (Cremona), XI Btg. Milizia Armata di<br />
Aosta: t m~rzo 1944 Valli di Lanzo (Torino).<br />
Virginio Tarana ., .<br />
nel carcere di <strong>Le</strong>cco (via Ghlslanzom) 11 28/4/1945.<br />
Erminio Tartari<br />
Btg. Debica: t Oltrona S. Valle.<br />
Franco Teodoli<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Ciro Terracciano .<br />
81 0 Rgl. II Btg. Kampfgruppe Binz: t Bobbio (Piacenza) 24 febbraIO<br />
1945.<br />
Testa<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
Mario Ticco<br />
ufficio di reclutamento Milizia Armata di Treviso.<br />
Decimo Tofano<br />
classe 1924, di Pozzo Nuovo (Padova), t Nettuno 1944.<br />
373
Antonio Tosi<br />
classe 1924, di Palageno (Modena); 81 0 RgL II Btg.; t Nettuno 1944.<br />
Torquato Tosi<br />
non noto il reparto: t Bobbio Pellice (Torino).<br />
V<strong>it</strong>torio Tosi<br />
82' Rgt.: t in Valle di Susa (Torino) nel 1944.<br />
Franco Traverso<br />
"Gruppo pronto impiego" del maggiore Thaler, a Rodengo-Saiano (Brescia)<br />
aprile 1945 (reparto tenente Michele Lombardo).<br />
V<strong>it</strong>torio Vigini<br />
classe 1924, di Mornico al Serio (Bergamo), t Nettuno 194481' RgL II<br />
Btg.).<br />
N atale Villa<br />
di Trecate (Novara), non noto il reparto.<br />
Lorenzo Visca<br />
82' Rgt. I Btg. l' compagnia: t Cuneo febbraio 1944.<br />
Renato V<strong>it</strong>anio<br />
di Trieste; non noto il reparto.<br />
Turco<br />
di Novara; non noto il reparto.<br />
V<strong>it</strong>torio Tur
Rinaldo Ongaro classe 1926 Mario Rececconi classe 1920<br />
Giovanni Panelli » Pietro Rizzi » 1922<br />
Italo Pelosi " 1929 Darvinio Sala » 1913<br />
Carlo Perini » 1926 Nicola Strambelli » 1923<br />
Gino Pirondi » 1922 Dario Svaldi » 1922<br />
Erminio Porco » 1924 Egidio Tamburrini »<br />
Francesco Povinetti » 1922 Antonio Tommasi » 1924<br />
Fermo Pregno lato<br />
1916 Gino Uliana »<br />
"<br />
1925<br />
Baldassarre Pretti » 1922 Aldo Uttini » 1925<br />
Fernando Preziosi » 1922<br />
Granatieri facenti parte del "Gruppo pronto impiego" / Btg. 82' Rgt. a<br />
Rodengo-Saiano (Brescia) nell'aprile del 1945:<br />
V<strong>it</strong>o Anselmo<br />
Giuseppe Argenti<br />
Giannetto Baldin<br />
Ubaldo Baldini<br />
Pietro Baldo<br />
Angelo Bellasi<br />
Venturini Berardi<br />
Giorgio Bernagozzi<br />
Danilo Berrini<br />
Antonio Besasseni<br />
Alberto Bonasiman<br />
Angelo Bonini<br />
Luigi Boschetti<br />
V<strong>it</strong>torio Briggini<br />
Gireno Canapini<br />
Renato Cannarini<br />
Rino Carchi<br />
Gianfranco Cavallo<br />
Ferruccio Comaschi<br />
Agostino Crippa<br />
Giorgio D'Ambrosio<br />
Carlo Dametto<br />
Alfredo De <strong>Le</strong>onardis<br />
Giuseppe Della Giustina<br />
Enrico Desa<br />
Serafino Diana<br />
Ulisse Di Nola<br />
Gino Di Prisco<br />
Rolando Dondi<br />
Luigi Dorini<br />
Virginio Emelio<br />
Ferruccio Ferri<br />
376<br />
Giuseppe Fiume<br />
Virgilio Frassanelli<br />
Nino Galuppi<br />
Savilio Gasparri<br />
Agostino Grigli<br />
Adolfo Krimes ()<br />
Mario Lucchetta<br />
Emanuele Lucifora<br />
Fermo Malchiorri<br />
Antonio Manco<br />
Giovanni Marchi<br />
Gabriele Marozzi<br />
Augusto Martinelli<br />
Franco Moroni<br />
Ildebrando N ardi<br />
R<strong>it</strong>o Nardini<br />
Iggino Oliveto<br />
Sergio Ostinet<br />
Ogisandro Pallotta<br />
Cesare Pampaloni<br />
Angelo Papini<br />
Luigi Pasotelli<br />
Franco Pedernaschi<br />
Franco Pellegrini<br />
Luigi Pellegrini<br />
Pericolini ()<br />
Massimiliano Pongan<br />
Giovanni Pozzar<br />
Dino Ragazzini<br />
Sergio Raggioli<br />
Ribaldi ()<br />
Roberto Rizzanni<br />
V<strong>it</strong>torio Rizzo<br />
Giuseppe Roetta<br />
V<strong>it</strong>torio Romagnoli<br />
altorino Rossi<br />
Giovanni Scuderi<br />
Raffaele Soprano<br />
Franco Taccarelli<br />
Mario Taffurelli<br />
Heinz Tanot<br />
Giulio Tognoni<br />
Angelo Torresani<br />
Roberto Turata<br />
Trastulli ()<br />
Vincenzo Vincenti<br />
Angelo Zuliani<br />
Gladino Zuppiroli<br />
Tutti questi nomi sono stati desunti da un documento in data 24 maggio<br />
1945 presentato al Procuratore generale della Corte d' Assi~e di .Brescia d~1<br />
comando del distaccamento di Rodengo-Saiano della 54. bIS Bngata Ganbaldi<br />
L. Macario. Per i nomi degli ufficiali tedeschi e <strong>it</strong>aliani, dei sottufficiali<br />
e dei graduati consultare le sezioni relative nelle pagine precedenti.<br />
I nomi di altri 286 volontari nelle <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong>, ma di cui non si conoscono<br />
né il reparto né la zona in cui hanno operato, si trovano nel cap<strong>it</strong>olo X<br />
al t<strong>it</strong>olo "Qualcosa che r<strong>it</strong>orna dai campi di prigionia". Sono stati dedotti<br />
dal settimanale "Avanguardia" e provengono dai campi di concentramento<br />
in Germania. Precisamente lo Stalag 5a, lo Stalag X/g, lo Stalag 2a, lo<br />
Stalag 367, lo Stalag 6c, lo Stalag 17b, lo Stalag 327, lo Stalag 12d, lo Stalag<br />
3a, lo Stalag 3b, lo Stalag 7a e lo Stalag 9a.<br />
Italiani del Battaglione volontari partigiani Davide in servizio nel 1944-45<br />
nelle formazioni <strong>SS</strong> di polizia di guardia alla Risiera di San Sabba (Tneste)<br />
:<br />
Hauptmann Ernesto Sarzano<br />
nato il 3.10.1920 a Occimiano (Alessandria) e residente nello stesso paese<br />
in via V<strong>it</strong>torio Emanuele II. Studente.<br />
<strong>Le</strong>utnant Luigi Fulmine<br />
nato il 25.1.1922 a Napoli e residente nella stessa c<strong>it</strong>tà in Monte Donzelli<br />
4. Insegnante.<br />
Unteroffizier Nicola Dragone nato il 22.6.1924 a Taranto e residente a<br />
Genova-Sampierdarena in via delle Corporazioni 58/32.<br />
Obergruppen Wachmann Domenico Vidu .<br />
nato il i 2.1 0.1911, residente a Torino in via Lanfranchl 24.<br />
Gruppen Wachmann Lorenzo Cerutti .<br />
nato il 25.11.1921, residente a Torino in via Carlo Buffa 14. MeccaniCo.<br />
Oberwachmann Celso Baiotto<br />
nato il 27.7.1904 e residente a Torino in via Venezia 90. Autista.<br />
377
Oberwachmann Piero De Berchi<br />
nato il 3.1.1924 a Ovada (Alessandria), ab<strong>it</strong>ante a Ovada in via R. Grimalda<br />
9.<br />
Oberwachmann Eugenio Lazzarino nato il 17.4.1925 a S. Pau lo (), ab<strong>it</strong>ante<br />
a Canelli in piazza Bonelli 1.<br />
Oberwachmann Ermenegildo Poggio<br />
nato il 13.4.1925 e residente a Genova-Sampierdarena in via Giacomo<br />
Giovanetto Il.<br />
Oberwachmann Iler Ravani<br />
nato 1'8.4.1924 a Coppava () e residente a Torino in piazza Giulio L<br />
Oberwachmann Carlo Sili<br />
nato l' 1.1.1924 a Prati e residente a Torino in via Venezia 2.<br />
Oberwachmann Andrea Tua Rivoli<br />
nato il 20.7.1924 e residente a Torino in piazza Giulio lO.<br />
Rotlenwachmann Pierino Bertino<br />
nato il 20.4.1917 a <strong>Le</strong>vone Canavese (Torino) e residente a Venaria<br />
(Torino) in via II Febbraio 3.<br />
Wachmann Florindo Bianchi<br />
nato il 10.4.1924 ad Alessandria. Residente ad Alessandria in via Alessandro<br />
III n. 13. Impiegato.<br />
Wachmann Oreste Boido<br />
nato il 25.10.1925 a Calosso (ASli) e residente a Canelli (Asti) in via S.<br />
Caterina.<br />
Wachmann Giuseppe Brondolo<br />
nato il 12.5.1925. Residente a Cassinasco (Asti). Operaio.<br />
Wachmann Mario Buso<br />
nato il 25.3.1925. Residente a Casale Monferrato (Alessandria) in via<br />
Castello Spagno 20. Operaio.<br />
Wachmann Giuseppe Cane<br />
nato il 7.7.1924. Residente a Torino in via Forlì 48.<br />
Wachmann Gino Cappellazzo<br />
nato il 16.12.1927 a Venaria (Torino) e ab<strong>it</strong>ante a Venaria (Torino)<br />
Case Snia 4. Meccanico.<br />
Wachmann Bruno Caredio<br />
nato il 20.2.1924 a Trieste e residente ad Asti in corso Savona 25. Meccamco.<br />
378<br />
Wachmann Antonio Colombo<br />
nato il 22.9.1924 e residente a Venaria (Torino) - Trucchi 59 .<br />
Wachmann Pietro Cossetta<br />
nato 1'8.10.1925. Residente a Tonco (Asti) in via Milani 1. Contadino.<br />
Wachmann Saverio Crespi<br />
nato il 12.9.1924 a <strong>Le</strong>gnano (Milano) e residente a Milano in viale Regina<br />
Elena 2. Meccanico.<br />
Wachmann Oresle Culasso<br />
nato il 27.4.1925 a Cossano Belbo (Cuneo) e residente a Canelli (Asti)<br />
in via Giuseppe Verdi.<br />
Wachmann Walter Faustini<br />
nato il 22.1.1924. Residente a Castello - Via Fossanova-San Marco-Ferrara.<br />
Fabbro ferraio.<br />
Wachmann Silvio Jermini<br />
nato 1'11.11 .1925 e residente a Monbaldone (Asti) - Amacco Ferucini.<br />
Wachmann Giulio Lovisolo<br />
nato il 7.6.1924. Residente a Calamandrana (Asti) in via Chignone 104.<br />
Operaio.<br />
Wachmann Giovanni Masera<br />
nato il 14.3.1926 a Torino e residente nella stessa c<strong>it</strong>tà in corso Regina<br />
Margher<strong>it</strong>a 238.<br />
Wachmann Guido Masoero<br />
nato il 24.12.1925. Residente a Cuneo in via Rocca Guarena. Meccanico.<br />
Wachmann Agrippino Nascente<br />
nato il 18.2.1920 ad Alzano (Napoli) e residente a Napoli in via Zanardelli<br />
10 1. San<strong>it</strong>à:.<br />
Wachmann V<strong>it</strong>torio Nervi<br />
nato il 6.3.1924. Residente a Canelli (Asti).<br />
Wachmann Giuseppe Pr<strong>it</strong>oni<br />
nato il 4.1.1924. Residente a Mirabello in via Provinciale 325. Meccanico.<br />
Wachmann Karol Rizzardi<br />
nato il 13.10.1924 e residente a Pavia in via Porta Salara 8. Operaio.<br />
379
Wachmann Pietro Rolando<br />
nato il 26.9.1904. Residente a Torino in via Pesaro 47. Muratore.<br />
Wachmann Nicola Sances<br />
nato il 18.4.1924 a Marsala (Trapani) ed ab<strong>it</strong>ante nella stessa c<strong>it</strong>tà In<br />
via Favara 412. Calzolaio.<br />
Wachmann Karol Santolin<br />
nato il 3.4.1927, residente a Treviso (Case Snia).<br />
INDICE DEI NOMI<br />
Questo indice comprende soltanto i nomi c<strong>it</strong>ati nel testo; per l'elenco<br />
completo degli <strong>it</strong>aliani la cui appartenenza alle <strong>SS</strong> è documentata si veda<br />
l'elenco alfabetico e per grado a p. 305 sgg.<br />
Wachmann Carlo Scaglione<br />
nato il 24.6.1925 a Canelli (Asti). Contadino.<br />
Wachmann Tommaso Scaglione<br />
nato il 4.12.1922. Residente ad Asti in via San Antonio. Contadino.<br />
Wachmann Bruno Sterlini<br />
nato il 6.11.1926 a Genova e residente nella stessa c<strong>it</strong>tà in via Madre di<br />
Dio 19/20. Operaio.<br />
Wachmann Giorgio Tori<br />
nato il 4.3.1927 a Serradifalco (Caltanissetta). Meccanico.<br />
Wachmann Egidio Tronconi<br />
nato il 9.12.1924 a Pavia e residente nella stessa c<strong>it</strong>tà in via P. Benegakdu<br />
3.<br />
Wachmann Giuseppe Zanin<br />
nato il 12.9.1924. Residente a Torino in via Rosolino Pilo 30. Autista.<br />
Questo elen~o pro~iene dall' Archivio dell' Inst<strong>it</strong>ut za zgodovino delavske~a<br />
glbanJa di LJublJana (Jugoslavia) - fascicolo 943. I mil<strong>it</strong>i sopra indicati<br />
facevano parte della l' Compagnia della <strong>SS</strong>- Wachmannschaft delle <strong>SS</strong><br />
di Trieste.<br />
Abrescia 194<br />
Accagno, Mario 202<br />
Aceto, Eugenio 201<br />
Achenzo 31<br />
Achmidt 97<br />
Acone, Amerigo 61<br />
Acurzio, Raffaele 220<br />
Africanista, Giovanni 155<br />
Agazzoni, Mario 194<br />
Ahnert, Walther 34<br />
Airasca, Celestino 92<br />
A<strong>it</strong>a, Vincenzo 54 127<br />
Alberto, Battista 95<br />
Alciati 194<br />
Aldighieri, Ferdinando 107<br />
Alessi, Adolfo 110<br />
Alexander, H arold 172 198<br />
Allodi, Aldobrandino 39 54 126<br />
Almirante, Giorgio 77 158<br />
Amato, Arturo 198<br />
Ambra 107<br />
Ambrosio, Vincenzo 91 92<br />
Amé, Marcellino 92<br />
Amé, Michelangelo 92<br />
Amedeo, Domenico 92<br />
Amedeo, Fortunato 92<br />
AmicuLci, Ermanno 212<br />
Amoore, Patrick 199<br />
Amorosi, Corvo 143<br />
Ancora, Italo 108<br />
Andalo, Giorgio 202<br />
Andreacola, Paolo 202<br />
Andreini, Franco 195<br />
Andreis, <strong>Le</strong>opoldo 59<br />
Andreis, Mario 256<br />
Andrioli, Maria 149<br />
Andriulo, Giovanni 112<br />
Anfuso 30 168<br />
Angelo, Marino 148<br />
Annovazzi, Giuseppe 26<br />
Antignani, Nunzio 177<br />
Antonelli, Arnaldo 112<br />
Antonelli, Dario 174-75<br />
Antoniotti, Francesco 107<br />
Apollonio, Dante 248<br />
Apollonio, Rolando 200<br />
Aquilino, Salvatore 59<br />
Arba, Bruno 248<br />
Arbini, Alfredo 202<br />
Arcangeli, Alessandro 243<br />
Argenziano, Roberto 254<br />
Arienzo, Ercole 26<br />
Armanaschi, V<strong>it</strong>torio 202<br />
Armando, Alvino 112<br />
Armato, Pietro 59<br />
Armenta, Salvatore 202<br />
Aroaglio, Renzo 202<br />
Arquati 194<br />
Asaro, Angelo 202<br />
Asperghes, Satturo 201<br />
Atzeni, Ado 201<br />
Auerbach, Wilhelm 34<br />
Avancini, Mario 73<br />
Avetta, Giandomenico 216<br />
Avigoni, Pietro 59<br />
Avoscan, Guerino 112 202<br />
"Azzurro" 123<br />
"Babbo <strong>SS</strong>" 135<br />
Bacchilega, Ermes 60<br />
Bacciola 27<br />
Badiluzzi, Sergio 201<br />
Badoglio, Pietro 13 16 25 29 50 68 78<br />
105<br />
Baggian 194<br />
Bagnasco, Genesio 201<br />
Baini, Angelo 112<br />
Balbo, Cesare 104<br />
Balbo, Giuseppe 90<br />
381
Baldini, Francesco 202<br />
Balducci, 197<br />
Bandiroli, Tommaso 201<br />
Baralle 201<br />
Barbetti 201<br />
Barbieri, Luigi 107<br />
Bardek, Lodovico 202<br />
Bardelli, Umberlo 111<br />
Baret, Frida E. 89<br />
Bargellini, Giovanni 149<br />
Barloglio, Renato 172<br />
Barnaba, Vinicio 107<br />
Barp, Severino 202<br />
Barra, 170<br />
Barret, Albert P. 89<br />
Barret, Ferdinando 89<br />
Bart, Richard 34<br />
Bartoli, Alfredo 61<br />
Bassano 202<br />
Bastardi, Giuseppe 202<br />
Battaglia, Angelo 201<br />
Battaglia, Roberto 220<br />
Battaglino, Alessandro 87<br />
Battieri 194<br />
Battisti, Amos 248<br />
Baudino, Cesare 91 92<br />
Bauer, Jakob 33<br />
Baumert, Georg 33<br />
Baumgartner, Otto Bayer 258<br />
Bazza, Antonio 156<br />
Becattinì, Guido 202<br />
Beck, Schwarz von 140<br />
Bedeschi, Giuseppe 53 254<br />
Bedotti, Tiberio 58187<br />
Bell, Jim 199<br />
Bellasi, Angelo 59<br />
Bellegia, Dante 202<br />
Bellettato, Antonio 201<br />
Belli, Gerolamo 202<br />
Bellini, Ernesto 202<br />
Bellone, Alfonso 59<br />
Bellotti, Felice 48 58 104-106<br />
Belluomini, Giovanni 150<br />
Beltramo, Giovanni 89<br />
Beltramo, Guy 150<br />
Benedetti, Bruno 126 155 186 198<br />
Benedetti, Giuseppe 248<br />
Beneke, Adolf 34<br />
Benelli, Antonio 172<br />
Benetello, Fulvio 202<br />
Benetti, Piero 194<br />
Beniami, Giovanni 31<br />
Berardi, Cosimo 201<br />
Berchioni, Angelo 60<br />
Bergami, Marcello 198<br />
Berger 18-19 24-25 27-28<br />
Bernadolte 234<br />
Bernard, Arturo 89<br />
Bernardi, Luigi 207<br />
Bernardo, Luigi 61<br />
Bertagnin, Ferruccio 156 198<br />
Bertieri Bonfanti, Giancarlo 253<br />
Berloldini, Antonio 112<br />
Bertolotlo, Danle 150<br />
Bertonca, Cesare 201<br />
Bertonesi 194<br />
Besana, Carlo ("Scoiallolo") 207<br />
Besana, Guerino 207<br />
Bellini, Corrado 253<br />
Bianchi 194<br />
Bianchini, Ugo 194<br />
Bianco, Ignazio 92<br />
Bianco Crisla, Alberto 68<br />
Biasuui 201<br />
Biemmi, Emilio 202<br />
Biglino, Aldo 113<br />
Bignoli, Angelo 194<br />
Billen, Joser 34<br />
Binelli, Guido 156<br />
Binz, Franz 219 251 259<br />
Birch 199<br />
Bisciari, Attilio 202<br />
Biseo 27<br />
Biva, Perucchio 202<br />
Bizzini 108<br />
Bloc, Emil 33<br />
Blum, Léon 260<br />
Boccasile, Gino 104 107 116 119<br />
227 -228 241 258<br />
Baccelli 202<br />
Bacchiala, Nino 207<br />
Bochmann 220<br />
Boehnke, Paul 34<br />
Boghi, Adelina 252<br />
Baglio 194<br />
Baldi, Ubaldo 251<br />
Bonacci, Alessio 202<br />
Bonamici, Sandro 27<br />
Bonan, Mrio 155<br />
Bonaso, Ugo 27<br />
Bonaud, Alfredo 89<br />
Bondino 202<br />
Bonera, Biagio 86<br />
Bonifacci, Mario 116<br />
Bonig, Aloysius 34<br />
Bono, Luigi 256<br />
Bonomo, Aldo 201<br />
Borboni, Annamaria 107<br />
Borca, Giovanni v. Fellini, Giovanni<br />
Bordone, Andrea 194<br />
Bordone, Elia 194<br />
Bordoni, Andrea 202<br />
Borghi, Adelino 252<br />
Bormino 255<br />
Borrana, Luigi 150<br />
Borsani, Carlo 105 212<br />
Bosco, Luigi 201<br />
Bosisio 198<br />
Bosso, Don 90<br />
Bottero, Donato 86<br />
Bouch, Luigi 150<br />
Bovenzi, Nicandro 110<br />
Boveri, Luigi 151<br />
Boz, Bosio 107<br />
Bradeschi 194<br />
Brandsti<strong>it</strong>ter 223 232<br />
Braun, Eva 102 259<br />
Bresciani, Marchino 201<br />
Brignoli, Livio 194<br />
Brizzi, Libero 202<br />
Brondolo, Aldo 197<br />
Brown, Guglielmo 110<br />
Brozzi, Giuseppe 194<br />
Bruckner, Anton 150<br />
Brunner 225<br />
Bruno, Carlo 201<br />
Bruno, Gallo 148<br />
Buchholz 259<br />
Budrovich, Lia 221<br />
Buffarini Guidi, Guido 55 212 257<br />
Buhler 28<br />
Buldrini, Remo 110 118 220<br />
Burdino, Giovanni 92<br />
Burdino, Lorenzo 92<br />
Burger 225<br />
Butarelli, Giovanni 202<br />
Butinelli, Fabrizio 202<br />
Cabras, Giovanni 148-149 197<br />
Caffer, Felice 89<br />
Caffo, Angelo 202<br />
Cainfalla, Salvatore 59<br />
Caldi 194<br />
Caldwell, Erskine 76<br />
Calinich, Bruno 198<br />
Calivaff, Francesco 201<br />
Calleri di Sala, Alberto 148<br />
Calogero, Giuseppe 107<br />
Camagna, Angelo 53<br />
Camerano, Alberto 27<br />
Cammurali, Dario 238<br />
Camolello, Michele 80<br />
Camperti, Alfredo 105<br />
Campi, Marco 107<br />
Campiallo, Giancarlo 201<br />
Campioni, Inigo 51<br />
Camuncoli, Ezio 212<br />
Camvrri 202<br />
Camusso, Giuseppe 92<br />
Canale, Giacomo 92<br />
Canale, Giovanni 92<br />
Canale, Giuseppe 92<br />
Canevari, Emilio 28-29 47-49 57 67<br />
106-107<br />
Canferoni 202<br />
Cantore, Mario 92<br />
Capelli, Don 144<br />
Capellini, Dario 40<br />
Capelletti, Carmine 201<br />
Cappa, Giuseppe 202<br />
Cappelli, Aldo 107<br />
Cappelli, Valeria 77<br />
Cappellini, Arnaldo 105<br />
Caprino, Antonio 113<br />
Capusso, Gino 31<br />
Caputo, <strong>Le</strong>onardo 59<br />
Caracciolo 51<br />
Carafoli, Mario 54<br />
Caravella, Giuseppe 257<br />
Carboni, Giuseppe 202<br />
Carello, Angelo 92<br />
Carella, Giovanni 92<br />
Carella, Michele 92<br />
Carer, Giovanni 107<br />
Careri, Pietro 59 248<br />
Carignano, Chiaffredo 86<br />
Carignola, Giulio 60<br />
Carini, Umberto 201<br />
Car<strong>it</strong>à, Mario 23<br />
Carli 251<br />
Carloni, Mario 27 56<br />
Carlotti, Gino 201<br />
Carnazzi, Cesare A. 55 86 88 96<br />
Carpanese, Pietro 86<br />
Carpinelli 197<br />
Casabuoni, Corrado 49 68<br />
Casagrande, Otto 248<br />
Casali, Felice 112<br />
Casalino, Antonio 202<br />
Casati 202<br />
Casha, Mariano 201<br />
Caspari, Giovanni 202<br />
382<br />
383
251 255<br />
Eugenio di Savoia 190<br />
Fabellini, Gino 113<br />
Fabbris, Mario 174<br />
Fabris, Gilberto 23 35 85 87<br />
Facilli 201<br />
Faiola 194<br />
Famea, Renato 107<br />
Fantini 153-154 195<br />
Farinacci, Roberto 1528257<br />
Fassati, Ariberto 255<br />
Fassetta, Eraldo 92<br />
Fava, Luigi M . 108222<br />
Favretto, V<strong>it</strong>torio 202<br />
Fedri, Dante 154<br />
Fegelein, Hermann 102<br />
Felappi, Giovanni 256<br />
Feliciani 27<br />
Fellini, Giovanni 86-88<br />
Ferrari 195<br />
Ferrari, Luigi 195<br />
Ferreira, Pedro 98<br />
Ferrero, Giovanni 113<br />
Ferrero, Michelangelo 90-91<br />
Ferretti, Castore 60<br />
Festa, Amadio 201<br />
Fevro, Giuseppe 92<br />
Fiaschi, Oceanico 113 201<br />
Finco, Luigi 86<br />
Finkenstein 23<br />
Fiocca, Adamo 202<br />
Fiori, Antonio 201<br />
Fischetti 191<br />
Flick, Massimo 113<br />
Floridia, Salvatore 2QI-202<br />
Fois, Giovanni 119<br />
Foliano; Salvatore 60<br />
Fontana, Antonio 156<br />
Formato, Beniamino 202<br />
Fornarolli, Alfredo 31<br />
Fornarolli, Enrico 31<br />
Fortunato 56<br />
Fossati, card. 235<br />
Fouquet 69<br />
Fracassi, Maurizio 224<br />
Fracasso, Valentino 35<br />
Franceschini, Guglielmo 254<br />
Franchini, Angelo 256<br />
Francini 202<br />
Franzoni, Bernardo 59<br />
Frassini, Renzo 112<br />
Frego 195<br />
Freni, Salvatore 59<br />
Frese, Theodor 34<br />
Fresotti, Carlo 201<br />
Friedmann, Paul 33<br />
Frigerio, Nello 252<br />
Frye, Emil 33<br />
Fucà, Biagio 61 221<br />
Fumiatti, Ottorino 198<br />
Fuzzaroli, Luigi 31<br />
Gabrielli, Alberto 107<br />
Gadeleta, Domenico 238<br />
Gafforin, Furio 244<br />
Gafuri 27<br />
Gaia, Giuseppe 86<br />
Gaido, Andrea 90 93<br />
Gaieri, Pierino 195<br />
Galbiati 149<br />
Galleri, Salvatore 60<br />
Gambara 106<br />
Gambardella 201<br />
Gambino, Fioravante 53<br />
Gampoti, Giuseppe 31<br />
Gardini 248 255 257<br />
Gariboldi 51<br />
Garzo, Pietro 112<br />
Gastone, Anselmo 92<br />
Gatti, Enrico 113<br />
Gatti, Livio 202<br />
Gatti, Luigi 107<br />
Gattone; Enrico 92<br />
Gavern<strong>it</strong>z, <strong>Le</strong>o 235<br />
Gay, Francesco 49150<br />
Gazzolini 195<br />
Gelli, Attilio 60<br />
Gelosi, <strong>Le</strong>onardo 248<br />
Genere, Giuliano 95<br />
Gennari, Renato 202<br />
Gentile, Luigi 156<br />
Gentiletti, Filippo 61<br />
Gericke 46<br />
Geschke, Franz 33<br />
Ghiara, Franco 74<br />
Ghersini, Carlo 198<br />
Ghilardi, Celeste 198<br />
Ghirelli, Carlo 201<br />
Ghirindelli 202<br />
Giacchè 195<br />
Giacomini, Giovanni 31<br />
Giacomino, Mario 92<br />
Gialdini, Enrico 201<br />
Gianneschi, Gennaro 60<br />
Giannino, Victor 239<br />
«Gino» 143<br />
Gioia, Attilio 195<br />
Giommei, Virgilio 60<br />
Giona, Ereno 35 125<br />
Giorda, Michele 92<br />
Giordano, Orlando 60<br />
Giorgi, Giorgio 201 251<br />
Giorgi, Giuseppe 110<br />
Giorleo 35<br />
Gios, Walter 201<br />
Giovannini, Alberto 212<br />
Girotto 132<br />
Giovannetti, Silvio 105<br />
Giuliani, 206<br />
Globocnick, Odilo 225<br />
Gnata, Francesco 61<br />
Gobbi, Luigi 202<br />
Gobello, Giuseppe 254<br />
Goebbels, 222 249<br />
Goedeke, Georg 34<br />
Goetz, Karl 34<br />
Goi, Marco 202<br />
Goliat, Andrea 20<br />
Gongolo 202<br />
Gonini 202<br />
Gori, V<strong>it</strong>torio 35<br />
Gorzi, Amante 202<br />
Goullon 23<br />
Graef, August 34<br />
Grandi, Giovanni 113<br />
Grandi, Nicola 30<br />
Grandinetti, Nicola 155 198<br />
Grassi, Mario 202<br />
Grata, Francesco 202<br />
Gratti, Giuseppe 202<br />
Grattini, Rinaldo 60<br />
Gratton, <strong>Le</strong>opoldo 202<br />
Gravelli, Asvero 137 232<br />
Graziani, Rodolfo 21 28-29 44 119<br />
186 190-191 208 252<br />
Graziola, Mario 86<br />
Grazzini, Enzo 107<br />
Greco, Enrico 202<br />
Gregorio, Oreste 105<br />
Grieser 79<br />
Grill, Enrichetta 89<br />
Grilli, Guido 116-117<br />
Grisriatico, Renzo 59<br />
Grosse, Richard 34<br />
Grossi, 171<br />
Grothmann 14 101<br />
Gualassini, Guido 107<br />
Guardone, Italo Libero 73 106<br />
Guarnereo, Francesco 207<br />
Guarnieri 119<br />
Guarrani, Ugo 201<br />
Guiotti, Alessandro 248<br />
Gueriotti, Alessandro 248<br />
Guerrera, V<strong>it</strong>antonio 202<br />
Gugtvic, Richard 197<br />
Gusmani, Giuseppe 59<br />
Gustinelli, Luigi 202<br />
Hackenberg 211<br />
Hafner, Rodolfo 112<br />
Hansen, Peter 20 36 49 57 68-69 71<br />
94<br />
Harster, Wilhelm 48 54 99 102 142<br />
150164260<br />
Hartel 176<br />
Haseker, Cari 34<br />
Haufmann 213<br />
Haupt, Eberhard 34<br />
Heinert, Gerhard 33<br />
Heldmann 259<br />
Henninger 49<br />
Herold, Hans 33<br />
Heydrich, Reinhard 103<br />
Himmler, Heinrich 13-24 27-29 33<br />
363943-444851 5457 6672 77 80<br />
101-103 111 116 122 131 135 137-<br />
139 163-164 167 182 184 191-193<br />
196 20 l 222 234 243-245 250<br />
H<strong>it</strong>ler, Adolf 14-222631 47-4851-52<br />
72 79-80 84 89 95 102 106 111 122<br />
127 138-139 141 152 163-164 166<br />
181-182 185 191 197 200 208 221-<br />
222 230 239 245 249-250 252-253<br />
258-260<br />
Hofer, Franz 21<br />
Hofmann 248<br />
Holst, Hans 34<br />
Hoppe 51<br />
Iatris, Giuseppe 202<br />
Icolano, Francesco 202<br />
Ierraci 201<br />
Ilas, Angiolina 195<br />
Inganni, Luciano 252-253<br />
Ingrasso, Nicola 251<br />
Innocenti 202<br />
Invernizzi 195<br />
Irti, Luigi 202<br />
Italiani, Giuseppe 113<br />
Iuzza, Luigi 202<br />
386<br />
387
Jahier, Federico 95<br />
J ahn, Richard 34<br />
Jam<strong>it</strong>, A, 202<br />
Jandel 22<br />
Jen, Angela 88<br />
Jourdan, Bruno 89<br />
Juckenack 114<br />
Jiirs 28<br />
J i<strong>it</strong>tern, Hans 14 18-19 25 163-164<br />
Kaltenbrunner 14 19<br />
Kaminski, Stanislav V. 240<br />
Kammerhòfer 13<br />
Kampz, J iirgen von 99-100 225<br />
Kappler, Herbert 171 260<br />
Katz, Dr. 243<br />
Kauffmann 211<br />
Kazmiersky, Bruno 34<br />
J
_ _ o<br />
-<br />
Moreni, <strong>Le</strong>andro 151-152<br />
Morera, Umberto 27 52<br />
Moretti, Olindo 60<br />
Morossi, Alfredo 31<br />
Mors, Hans 16<br />
MoscatelIi, Cino 237<br />
Mosconi 251 255<br />
Motta, Fiorentino 113<br />
Mlinz 114-115<br />
Muoio, Pasquale 39<br />
Murgia, Giacomo 172<br />
Mussano, Alessandro 107 249<br />
Mussolini, Ben<strong>it</strong>o 13 15-21 26-30 34<br />
44 47 49-52 62-63 67-69 72 77-80<br />
8996 106 109 122 167 178 182 191<br />
197 204 208 220-221 228-230 232<br />
235239241 249-252257<br />
Mussolini, V<strong>it</strong>torio 16 168 232<br />
Mutti, Marco 253<br />
Nacci, Alfredo 107<br />
Nagel, Karl 33 52 247<br />
Nanetti, Paolina 201<br />
Nardi, Mariano 172<br />
Nardini, Roberto 202<br />
Nennmann, Kurt 34<br />
Neudorfer, George 34<br />
Nibbi, Angelo 202<br />
Niccolini, Alessandro 109 117 189<br />
221-222<br />
Nicoletta, Giulio 91<br />
Nicoletti, Stefano M. 99<br />
Nicolis di Robilant, Carlo 248<br />
Niehoff 23<br />
Niemoller 260<br />
Novello 195<br />
Noweck 219<br />
N ube, Mario 254<br />
Nubili, Rocco 202<br />
Nuvoli, Vincenzo 59<br />
Oddò, Giovanni 201<br />
Oglino, Celestino 195<br />
Oldham, Antonio J. 151 220<br />
Olivieri, Carlo 225-226<br />
Olmo, Michele 92<br />
Orlandoni, Pietro 113<br />
Orsetti 201<br />
Orzali, Alessandro 248<br />
Osella, Guido 202<br />
Ostorero, Candido 18<br />
Pacchiotti, Francesco 92<br />
Paccore, Giovanni 202<br />
Pace, Carlo 35 238<br />
Pagani 195<br />
Palerano 27<br />
Pampinello 195<br />
Panceri 256<br />
Panini, Tarquinio 201<br />
Pankalla, Walther 33<br />
Panzer, Ottone 26<br />
Papini, Bruno 201<br />
Parelli, Gino 254<br />
Parolini, Sergio 203<br />
Parri, Ferruccio 199216235260<br />
«Pasquale» 218<br />
Pasquini, Sergio 202<br />
Passavanti, Domenico 202<br />
Passerini, Francesco 107<br />
Passuello, Ferruccio 169<br />
Pat<strong>it</strong>ucci 107 161<br />
Pavesi, Gino 51<br />
Pavolini, Alessandro 15-16 1866212<br />
220257<br />
Pazzimenti, Antonio 202<br />
Pellegrini, Francesco 183<br />
Penna 202<br />
Penny 50<br />
Pennisi, Umberto 254<br />
Pepe, Giuseppe 156<br />
Pepe, V<strong>it</strong>torio 201<br />
Perat, Antonio 155 186<br />
Pergolini, Guido 202<br />
Peri Ili, Augusto 201<br />
Perozzi, Giuseppe 85<br />
Persianini, Tullio 31<br />
Persico 26<br />
Persini, Cleno 31<br />
Pertile, Fidenzo 105<br />
Pertinelli, Evandro 202<br />
Pertini, Sandro 215<br />
Pesce 187 253<br />
Pesci 202<br />
Pet<strong>it</strong>ti, Achille 201<br />
Petrone, Gino 86<br />
Petrosino, Mario 202<br />
Petrovich 188<br />
Petruccio, <strong>Le</strong>one 201<br />
Pettenati, Arturo 96<br />
Peviani, Silvestro 85<br />
Pezzato, Enzo 212<br />
Pezzotli, Giovanni 256<br />
Piacentini, Elisardo 202<br />
Piazza, <strong>Le</strong>one 201<br />
Piccinini 195<br />
Piccolo, Ilario 39<br />
Pierucci, Piero 201<br />
Pietruccio, Dr. 18-19<br />
Pimenta, Alfredo 107<br />
Pinna, Antonio 74 239<br />
Pio XII 234<br />
Piobanti 202<br />
Piotti, Giuseppe 201<br />
Piovano, Pietro 152<br />
Piran, Gino 202<br />
Piras, Salvatore 107-108 222-223 250<br />
Pirello, Giuseppe 198<br />
P<strong>it</strong>oni, Angelo 200<br />
Pizzi, Roberto 112<br />
Pizzigatti, Ermenegildo 92<br />
Plezzani, Francesco 111<br />
Po, Ermes 201<br />
Pobili 195<br />
Poenhlin 205<br />
Poggi, Bruno 201<br />
Pogliani 195<br />
Pohl,Oswald 192181<br />
Poiani, Rinaldo 60<br />
Poletti, Pierino 195<br />
Pollini, Santo 201<br />
Polte 18<br />
Pontecorvo, Gilio 143<br />
Ponzati, Pietro 202<br />
Ponzo, Michele 92<br />
Porcari, Pietro 61<br />
Porta, Aldo 86<br />
Porta, Paolo 220<br />
Posocco, Gina Paolo 73<br />
Pottieri, Don Giuseppe 255<br />
Pound, Ezra 107<br />
Pozzi, Elio 202<br />
Pozzi, Luigi 254<br />
Pradella, Piero 148<br />
Prager 214<br />
Prasca, Adriano 243<br />
Pratsch, Wilhelm 33<br />
Preli, Erminio 195<br />
Premuda 220<br />
Preziosi, Giovanni 15-16 105<br />
Priebke 171<br />
PrimicelIi 195<br />
Prister, <strong>Le</strong>one E. 145<br />
Profeta, Giuseppe 60<br />
Protti, Giocondo 231<br />
Pugliesi, Lauro 202<br />
Pul<strong>it</strong>i, Aldo 74<br />
Pullo, Biagio 60<br />
Querel, V<strong>it</strong>tore 107<br />
Quintiero, Florindo 113<br />
Rac<strong>it</strong>i, Aldo 107<br />
Raggi, Antonio 119<br />
Raglianti, Olga 107 116<br />
Raglianti, Piero 116<br />
Rahn, Rudolph von 21 217<br />
Rainer, Friedrich 21<br />
Ramazzotti, Lamberto 112<br />
Ramo, Luciano 105<br />
Ramperti, Marco 107<br />
Randiviali, Tommaso 202<br />
Rangoni, Loris 112<br />
Rapone, Giuseppe 110<br />
Rasona, Carlo 201<br />
Ratti, Adriano 202<br />
Raurr, Walther 99210235<br />
Readi, Pietro 202<br />
Recresio, Valentino 92<br />
Reich, Friedrich 33<br />
Reifflin, W. 167<br />
Reinhardt 25<br />
«Remo» 153<br />
«Renato» 152-153<br />
Renga 26,<br />
Renner, Franz 34<br />
Renninger 49<br />
Renzi, Dr. 96<br />
Renzi, Mario 107 189<br />
Resta, Fernando 202<br />
RevelIi, L. 130 131 134<br />
Revelli, Nuto 38-39 154<br />
Ribbentrop, J oachim von 16 18<br />
Ricci, Giambattista 201<br />
Ricci, Renato 15-16 18-19 21 29 52-<br />
5393168212<br />
Ricciardi, Domenico 110<br />
Ridolfi, Laura 107<br />
Ridolfi, Marco 201<br />
Rigato, Antonio 201<br />
Righetti, Virgilio 60 202<br />
Risecchi, Libero 195<br />
Rivarola, Giuseppe M. 107<br />
Rivelli, Cesare 16-17<br />
Rizza, Antonio 59<br />
Rizzi, Aldo 53<br />
Roberti, Sandra 107<br />
Robotti 51<br />
Rode 102<br />
Rolandi Ricci, A. 223<br />
Rolando, Enrico 92<br />
li<br />
I<br />
I<br />
390<br />
391
Rolero, Bartolomeo 223<br />
Romagnoli, Giorgio 248<br />
Romani, Ettore 197<br />
«Romanino" 153<br />
Romano, Dario 201<br />
Romero, Giovanni 92<br />
Romero, Vincenzo 92<br />
Rommel, Erwin 17 118 138<br />
Romualdi, Pino 127<br />
Romualdo, Padre 144<br />
Ronchetto, Pietro 197<br />
Ronchi, Andrea 207<br />
Ronchil, Attila 150<br />
Roncon, Lucio 202<br />
Ronzarolo, Luigi 202<br />
Roosevelt, Franklin D. 60<br />
Rosa, Mario 155<br />
Rosadini, Martino 202<br />
Roscelli, Franco 244<br />
Rosati, A. 253<br />
Rosellini, Angelo 97-98<br />
Riisener 13<br />
Rosi 51<br />
Ross, Friedrich 34<br />
Rossi, Renato 246<br />
Rossi, Rodolfo 149-150<br />
Rossi, Giovanni 169<br />
Rosso, Giorgio 195<br />
Rosso, Mario 195<br />
Ri<strong>it</strong>tger, Hans 34<br />
Rozzoni, Angelo 105<br />
Ruberti 16<br />
Rubini, Ben<strong>it</strong>o 202<br />
Rubino 26<br />
Ruffinatti, Giovanni 91<br />
Ruffinatto, Alessandro 92<br />
Ruffinatto, Nino 92<br />
Ruffini 201<br />
Ruffino, Clemente 92<br />
Ruga, Lorenzo 195<br />
Ruggeri, Ugo 202<br />
Ruoff 25<br />
Ruta 171<br />
Ruzzanto, Egidio 202<br />
Sabo, Riccardo 31<br />
Sabri, Enrico 60<br />
Sacchi, Giacomo 60 254<br />
Saia 97<br />
Salatin, Fernando 201<br />
Sambattore, Salvatore 60<br />
Sandonnino 127<br />
«Sandro" 153-154<br />
Sanfelice, Nicola 77<br />
Sangiorgi, Giorgio M. 107<br />
Sansone, Gaetano 251<br />
Santamaria, Raimondo 202<br />
Santin, Albano 80<br />
Santini, Donato 202<br />
Santino, Giovanni 254<br />
Sapienza, Francesco 59<br />
Saracachi, Camillo 202<br />
Saracchi, Callisto 201<br />
Saracco, Mario 150<br />
Saramelino, Aldo 201<br />
Sarri, Augusto 201<br />
Sartori 26<br />
Sartori, Pietro 111 202<br />
Sassoli, Dino 201<br />
Satta, Vincenzo 107<br />
Savo, Luigi 31<br />
Savorani, Luciano 251<br />
Scagliotti 195<br />
Scampicchio, Dr. 18 19<br />
Scano, Davide 254<br />
Scapin 202<br />
Scarale, Michele 202<br />
Scavazza, Orlando 149-150<br />
Scavo 174<br />
Scharff 219<br />
Scheiber, Hans 167<br />
Schiavon, Bruno 195<br />
Schinke 259<br />
Schmidt, Alois 213<br />
Schramm, Hermann 107 113 132 140<br />
178223230<br />
Schroers, Georg 33<br />
Schubert, Paul 34<br />
Schuberth 37 42<br />
Schuh 170<br />
Schult, Heinrich 33<br />
Schulz, Alfred 34<br />
Schumann, Gerhard 139<br />
Schuschnigg 260<br />
Schuster, I1defonso 217235251<br />
Schutz, Karl 171<br />
Schwe<strong>it</strong>zer, Heinz 34<br />
Sciales, Vincenzo 201<br />
Sciascia, Angelino 195<br />
Scimone, Filippo 201<br />
Scriminich, Giovanni 155<br />
«Scugnizzo" (O') 76<br />
Sedaro 27<br />
Sedete, Colangelo 202<br />
Semmel, Tynia 145<br />
Serafini, Tommaso 31<br />
Sereni, Enrico 61<br />
Sessa 170<br />
Sever<strong>it</strong>ti, Mario 108<br />
Seydl<strong>it</strong>z und Ludwigsdorf, Botho von<br />
34<br />
Sgarbati, Giovanni 198<br />
Sibona, Giuseppe 27 49<br />
Sicilia, Aurelio 202<br />
Sidari, Luigi 105 108<br />
Siena 195<br />
Siino, Orazio 251<br />
Silvestri, Francesco 201<br />
Silviati 195<br />
Simondi, Giovanni 168-169<br />
Simone, Salvatore 60<br />
Sirtoli, Giovanni 201<br />
Sismondi, Enrico 95<br />
Sisti, Gualtiero 202<br />
Siso, Roberto 110201<br />
S<strong>it</strong>riali, Mario 202<br />
Siviero, Ettore 60<br />
Skorzeny, Otto 16 182<br />
Smorto, Ermenegildo 87<br />
Soavi, Antonio 201<br />
Soldani, Walter 108<br />
Soldato, Pietro 59<br />
Solinas 212<br />
Solini 195 .<br />
Sommariva 27<br />
Sommer 248<br />
Soncini, Giuseppe 77<br />
Sopane 201<br />
Soresina, Guglielmo 60<br />
Sori, Antonio 201<br />
Spagna, Salvatore 202<br />
Spaletti, Giulio 202<br />
Spallino, Lorenzo 252<br />
Spangaro 27<br />
S partaco 195<br />
Speranzo, Sebastiano 150<br />
Spina, Don Filippo 75<br />
Spinelli, Franco M. 107<br />
Squadroni 169<br />
Sra, Giuseppe 80<br />
Sra, Guido 86<br />
Stacchini, Guido 107<br />
Stagni, Annibale 202<br />
Stalin 56 117 160 245 257<br />
Stassi, Aldo 201<br />
Stauffenberg, Klaus von 17 138<br />
Stefanini, Carlo 31<br />
Stefanini, Luigi 31<br />
Steidler, Guglielmo 27<br />
Steinbeck, John 76<br />
Storelli, Eduardo 31<br />
Strack 23<br />
Strazieri, Gelind6 201<br />
Strepparola, Angelo 86<br />
Student, Kurt 16<br />
Sturla, Carlo 202<br />
SWtz 114<br />
Taglieri, Florindo 59<br />
Tallia Galoppo, Loris 150<br />
Tamburini, Tullio 93<br />
Tarana, Virginio 201<br />
Tarantino, Mario 60<br />
Tavano, Giuseppe 59<br />
Teda 202<br />
Tensfeld, Willy 210225<br />
Teodoli, Franco 195<br />
Teodorico 81<br />
Terranova, Vincenzo 201-202<br />
Tessin, George 241<br />
Testa 195<br />
Testolino, Guglielmo 200<br />
Thaler, Alois 44 58 138 225 238 248<br />
255-257<br />
Tibaldo, Niero 150<br />
Tiberio, Eugenio 202<br />
Ticco, Mario 60<br />
Tielann 49<br />
Tiego, Gastone 256<br />
Tiloca, Gianfiliberto 77<br />
Tioli, Silvio 201-202<br />
T<strong>it</strong>o 33<br />
Tofano, Decimo 112<br />
Tognaccini, Quintino 198<br />
Tognetti, Francesco 35<br />
Tommasetti 149<br />
Tonelli, Enzo (
Trevignono, Clementina 89<br />
Trivella, Silvio 112<br />
Trambini, Vincenzo 202<br />
Trozzo, Giovanni 202<br />
Tryller, Walther von 34<br />
Tschimpke, Erich 137 140-141 166-<br />
167 228-230<br />
Turco 195<br />
Tuzzi, Arnaldo 202<br />
Uboldi, Umberto 59<br />
Ughetli, Felice 92<br />
Umech 211<br />
Usseglio, Giovanni 150<br />
Vaccari, Marcello 27 196<br />
Vaglio, Giorgio 92<br />
Valenta 149<br />
Valenti, Paolo 107<br />
Valenti, Salvatore 113<br />
Valentini, Gino 31<br />
Vallana, Mario 195<br />
Valle, Ermenegildo 202<br />
Valli, Angelo 255<br />
Vampa 196<br />
Vandelli, Aldo 60<br />
Vandini, Oride Il<br />
Vanelli, Domenico 107<br />
Vanni, Mario 107<br />
Vannucchi, Sante 155<br />
Varini, Bruna 107<br />
Variolo, Mario 202<br />
Varson, Carlo 86<br />
Vauban 69<br />
Vecchiarelli 51<br />
Venturi, Emidio 156<br />
Venturi, Tullio 112<br />
Vercellino 51<br />
Verdiani, Delfino 198<br />
Veranini, Lorenzo 31<br />
Vernetti, Don Giuseppe 170<br />
Vian, Ignazio 39-40<br />
Vianelli 196<br />
Vicenti, Emanuele 31<br />
Vicini, Adelmo 152<br />
Vietinghoff, Heinrich von 191 245 252<br />
Vighenzi, Battista 257<br />
Vigini, V<strong>it</strong>torio 112<br />
Vigliotti, Domenico 201<br />
Vignanza, Alberto 59<br />
Villa, Natale 196<br />
Villante, Francesco 202<br />
Vincenzo, Romano 112202<br />
Viniori Ratti 107<br />
Viola, Giuseppe 202<br />
V<strong>it</strong>ali 188<br />
V<strong>it</strong>anio, Renato 196<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele III 1321 2568<br />
Viviani, Alberto 155-156<br />
Vlassov, Andrej 21 240<br />
Voetterl,joseph 188<br />
Vogel, Hans L. 33<br />
Volpi 256<br />
Volla, Antonio 202<br />
Wagner 188<br />
Weigel, Alban 34<br />
Wenner 229<br />
Westfahl, Siegfried 51<br />
Wetjen 171<br />
W<strong>it</strong>thoft 41 47<br />
Wolff, Karl 14 19 21 374951-5257<br />
81-8299 103 106 111 122 167 189-<br />
190 216 218 224 228-229 234-235<br />
239 244-245 249 252 260<br />
Wunnenberg 19<br />
Zanardelli, Luigi 256-257<br />
Zanardelli, Renzo 256-257<br />
Zanchi, Pino 107<br />
Zanconi, Pasquale 201<br />
Zanella, Bruno 60<br />
Zanni, Medardo 202<br />
Zannoni, Francesco 26 51<br />
Zanotti, Arrigo 59<br />
Zappaterreni, Eugenio 23-24<br />
Zatta, Lorenzo 60<br />
Zerbini, Aldo 202<br />
Zerliani, Pietro 201<br />
Zenga, Domenico 202<br />
Zilianti, Ido 248<br />
Zindo, Malleo 156<br />
Zini, V<strong>it</strong>torio 201<br />
Zizziero 201<br />
Zocchi, Giovanni 60<br />
Zola, Bruno 247<br />
ZOltis, Pietro 248<br />
Zubari, Giuseppe 202<br />
Zuccari, Merico 255<br />
Zuliani, Ermacora 42<br />
SOMMARIO
Avvertenza . ...... . .. . .......... pago 9<br />
CAPITOLO I<br />
Mussolini chiede a H<strong>it</strong>ler <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> con ufficiali tedeschi 13<br />
CAPITOLO Il<br />
Arrivano i battaglioni dei volontari: ex-alpini, bersaglieri e camicie<br />
nere .... . . .. . ... . ....... . . 32<br />
CAPITOLO III<br />
Venti nove centri di arruolamento: nasce la «<strong>Le</strong>gione <strong>SS</strong> <strong>it</strong>aliana» 50<br />
CAPITOLO IV<br />
Concentramento a Pinerolo per la «caccia ai band<strong>it</strong>i »<br />
CAPITOLO V<br />
Caluso e Cumiana: 57 ostaggi trucidati<br />
CAPITOLO VI<br />
Due battaglioni al fronte inquadrati nei reparti tedeschi<br />
67<br />
85<br />
104<br />
CAPITOLO VII<br />
«Sei soldato dell'ordine europeo che domani guiderà i popoli» 125<br />
CAPITOLO VIII<br />
Una lunga estate di sangue: paesi incendiati, bombe, rappresaglie 142<br />
CAPITOLO IX<br />
La brigata <strong>SS</strong> in azione nella «settimana antipartigiana»<br />
CAPITOLO X<br />
«Bravi!», dice von Vietinghoff, « fate bene i rastrellamenti»<br />
CAPITOLO XI<br />
«Ce ne freghiamo del duce, chi comanda è il Barbisin ».<br />
163<br />
186<br />
205<br />
CAPITOLO XII<br />
Nasce, ma soltanto per 50 giorni, la 29' Divisione <strong>SS</strong> <strong><strong>it</strong>aliane</strong> . . . 227<br />
397
CAPITOLO XIII<br />
Arriva la fine e nessuno vuoI più morire per H<strong>it</strong>ler<br />
243<br />
Note<br />
Appendice<br />
La 29' Waffen-Crenadier-Division der <strong>SS</strong> (<strong>it</strong>alienische Nr. 7)<br />
Indice dei nomi<br />
261<br />
271<br />
305<br />
381<br />
Fin<strong>it</strong>o di stampare nel mese di gennaio 1982 .<br />
dalla Rizzoli Ed<strong>it</strong>ore - Via A. Riz20li 2 . 20132 Milano<br />
Pdnted in Italy