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Maurizio Franco<br />
60<br />
re aggiungere anche la piena affermazione del Musical, che contribuì<br />
in maniera significativa a forgiare un’altra identità musicale tipicamente<br />
americana, <strong>il</strong> cui successo raggiunse tutto <strong>il</strong> mondo occidentale.<br />
Un genere legato a recitazione, danza e musica che si<br />
distingueva dall’opera propriamente detta, ma anche dall’operetta,<br />
ed aveva <strong>il</strong> suo coté nero e quello bianco, quest’ultimo ben più<br />
famoso. Il primo farà registrare un eccezionale successo nel 1921<br />
con la commedia Shuffle Along, firmata da Sissle e Blake, mentre<br />
<strong>il</strong> secondo vivrà di una costante ascesa con nomi quali Gershwin,<br />
Rod gers, Porter, Kern, Bernstein, che legheranno i loro song alle<br />
liriche di autori prestigiosi quali Lorenz Hart, Ira Gershwin, Johnny<br />
Mercer tra gli altri, con una netta prevalenza, nell’uno come nell’altro<br />
campo, di autori ebrei. Proprio tra neroamericani, italoamericani<br />
ed ebrei americani si gioca in buona parte la fantasmagoria<br />
della scena statunitense, della quale dobbiamo ancora ricordare<br />
almeno le ultime propaggini del Ragtime, <strong>il</strong> Boogie-Woo gie e, co -<br />
me trait d’union con <strong>il</strong> jazz, <strong>il</strong> già citato Blues Clas sico. Genere<br />
musicale che aveva incontrato un enorme successo all’inizio del<br />
‘900, al punto di diventare quasi una colonna sonora dell’America<br />
del tempo, <strong>il</strong> Rag ti me aveva contribuito in maniera determinante<br />
alla nascita del jazz, soprattutto dal punto di vista delle forme musicali<br />
adottate dai maestri del New Orleans Style e del Dixieland.<br />
Prima di cadere in un oblio durato alcuni de cenni, <strong>il</strong> Rag aveva poi<br />
trovato, nei primi anni ’20, una sua ultima propaggine di successo<br />
con lo st<strong>il</strong>e Novelty, caratterizzato da br<strong>il</strong>lantezza strumentale e<br />
audacia armonica, <strong>il</strong> cui più noto esponente fu <strong>il</strong> pianista e compositore<br />
bianco Edward “Zez” Confrey, autore di brani di grande successo<br />
quali Kitten On The Keys e Nickel In The Slot. A metà del<br />
decennio divenne invece popolare un modo tutto pianistico e<br />
afroamericano di suonare <strong>il</strong> blues: <strong>il</strong> Boogie-Woogie, caratterizzato<br />
da una forte percussività e dall’ossessivo gioco di bassi suonato<br />
dalla mano sinistra. E sempre <strong>il</strong> già citato Blues Classico favorì l’incontro<br />
tra le grandi voci femmin<strong>il</strong>i e i musicisti di jazz, in particolare<br />
pianisti, trombettisti e trombonisti, stimolando un uso fortemente<br />
vocalizzato degli ottoni, provvisti di sordine quali, per esem-