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Scarica il quaderno - Vicenza Jazz

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I m<strong>il</strong>le suoni della Grande Mela<br />

la cantante Mamie Smith venderà infatti un m<strong>il</strong>ione di copie del di -<br />

sco, facendo capire all’industria che esisteva un mercato afroamericano<br />

su cui puntare e per <strong>il</strong> quale si inaugurò una specifica collana<br />

ad esso destinata: i Race Records, etichetta coniata da Ralph S.<br />

Peer della Okeh e durata sino ai primi anni ’40. Del resto, New York<br />

era <strong>il</strong> centro della discografia e delle edizioni musicali, che avevano<br />

sede in quella che venne definita Tin Pan Alley, la via delle scatolette<br />

di latta. La fortuna di qualsiasi artista del mondo dello spettacolo<br />

passava quindi per questa grande metropoli, che pullulava di<br />

teatri, di cabaret, cioè spazi di nuovo conio che riunivano in un solo<br />

luogo la sala da ballo, <strong>il</strong> teatro e <strong>il</strong> locale notturno. Il Cotton Club,<br />

lo Small’s Paradise, l’Apollo Theatre, <strong>il</strong> Savoy Ballroom, i teatri di<br />

Braodway, la Carnegie Hall, <strong>il</strong> Metro po litan erano le punte di diamante<br />

di una scena ricchissima, popolata di artisti fantastici, all’insegna<br />

di un senso della perfezione, di un virtuosismo e di una competenza<br />

eccezionali, frutto della grande concorrenza che obbligava<br />

a mantenere degli standard qualitativi elevatissimi per non perdere<br />

le posizioni acquisite. La costante crescita nelle vendite dei<br />

dischi subì una brusca fermata, con un conseguente, netto ridimensionamento,<br />

solo quando entrò in gioco la radio, che a metà<br />

degli anni ‘20 rappresentò una alternativa all’acquisto dei 78 giri.<br />

Gra zie al nuovo mezzo si potevano persino ascoltare in diretta i<br />

grup pi che si esibivano nei principali locali. In questo articolato ed<br />

eterogeneo universo, molto più variegato della scena che New<br />

York offrirà negli anni ’30, cominceranno le fortune di ballerine leggendarie<br />

quali Josephine Baker o del maestro dei maestri del tip<br />

tap: B<strong>il</strong>l “Bojangles” Robinson, nel segno di una negritudine che<br />

primeggiava, se non nelle vendite e nella popolarità, quanto meno<br />

nella qualità, fornendo costantemente idee ad un mondo in continua<br />

trasformazione. In questo contesto, la grande rivoluzione rappresentata<br />

dalla nascita del f<strong>il</strong>m sonoro avvenne, se non con la<br />

musica, almeno con l’immagine del jazz: nel 1927, la prima pellicola<br />

sonora della storia titolava infatti Il cantante di <strong>Jazz</strong>, a dimostrazione<br />

dell’importanza che <strong>il</strong> vocabolo aveva assunto nel corso del<br />

decennio. Ma a questo già ricchissimo panorama musicale occor-<br />

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