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Scarica il quaderno - Vicenza Jazz

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Uri Caine<br />

Quest’ultimo brano, col titolo inglese di Farewell, viene riproposto<br />

nel doppio dal vivo “Gustav Mahler in Toblach” (1999) con potente<br />

enfasi drammatica, rafforzata nel testo ebraico da espliciti riferimenti<br />

alla Shoah. Toblach, dove si svolge annualmente un festival<br />

mahleriano, è <strong>il</strong> nome tedesco di Dobbiaco, la località di ritiro estivo<br />

della Val Pusteria scelta dal compositore per creare <strong>il</strong> Das Lied<br />

von der Erde e due sinfonie: la Nona e la Decima, quest’ultima<br />

rimasta incompiuta. I due cd documentano un concerto del luglio<br />

1998 in cui <strong>il</strong> materiale di “Urlicht-Primal Light” è soggetto ad<br />

un’am pia revisione attraverso sostanziose porzioni di improvvisazione<br />

jazzistica da una formazione comprendente - oltre al citato<br />

Bensoussan - Binney, Feldman, Formanek, DJ Olive, più Ralph<br />

Alessi alla tromba e Jim Black alla batteria.<br />

La tr<strong>il</strong>ogia mahleriana è completata da “Dark Flame”, frutto di incisioni<br />

effettuate tra <strong>il</strong> 1999 e <strong>il</strong> 2003, opera ispirata ai Kinder toten -<br />

lieder e densa di contenuti extramusicali. Ampio spazio viene riservato<br />

alla voce nelle sue varie espressioni: l’afflato gospel di Barbara<br />

Walker contrapposto al Kettwiger Bach Chor; i melismi di Bensous -<br />

san; i recitativi di Julie Patton e Sepp Bierbichler; <strong>il</strong> poetry reading<br />

di Sadiq Bey; i versi in ebraico di Shulamith Wechter; quelli in cinese<br />

di Tong Qiang Chen, sottolineati da erhu (violino) e pi’pa (liuto).<br />

Un riferimento, questo, non gratuito: infatti per la creazione di Der<br />

Einsame im Herbst (da Das Lied von der Erde) Mahler si era ispirato<br />

a Tchang Tsi, poeta cinese del X secolo. A sostenere Caine<br />

nelle esecuzioni sono ancora i fidi Alessi, Byron, Feldman, For ma -<br />

nek e Black.<br />

Questo interesse per <strong>il</strong> legame tra musica, letteratura e voce riemerge<br />

in “Love Fugue” (2000), che trae spunto dai Dichterliebe op.<br />

48 di Schumann. Sfrondato da ogni orpello romantico, come<br />

magari la fonte di ispirazione (poesie d’amore, appunto) lascerebbe<br />

presagire, questo lavoro poggia sulla camaleontica vocalità di<br />

Mark Ledford, ab<strong>il</strong>e nel passare con disinvoltura dai lieder al blues,<br />

da atmosfere latine a figure ritmiche e modulazioni jazzistiche.<br />

Nella vasta produzione di Caine vi sono dunque molteplici esempi<br />

di quella che si potrebbe definire una “poetica dello spiazzamento”.<br />

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