15.02.2015 Views

Gli italiani in Brasile - FAI

Gli italiani in Brasile - FAI

Gli italiani in Brasile - FAI

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

GLI ITALIANI IN BRASILE<br />

M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri<br />

Settembre 2008


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

INDICE:<br />

1. Cenni storici e politiche migratorie<br />

1.1. Le politiche migratorie<br />

2. Quadro socio-demografico attuale<br />

2.1. I flussi<br />

3. Profilo socio-economico<br />

3.1. Quadro economico generale e rapporti commerciali<br />

3.2. La presenza degli <strong>in</strong>vestimenti diretti di imprese italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

3.3. Le piccole e medie imprese di orig<strong>in</strong>e italiana: una ricerca della FILEF<br />

3.4. Le politiche per il lavoro e la rete degli Uffici per l’Impiego<br />

4. La formazione degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

4.1. La struttura del sistema scolastico e il livello d’istruzione<br />

4.2. La cooperazione italo-brasiliana <strong>in</strong> ambito formativo<br />

5. Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

6. La realtà associativa<br />

6.1 Descrizione del fenomeno<br />

6.2 Associazioni politiche e s<strong>in</strong>dacali<br />

6.3 Associazioni assistenziali<br />

6.4. Associazioni ricreative<br />

7. L’<strong>in</strong>formazione<br />

7.1. La stampa<br />

7.2. Radio e TV<br />

Appendice 1: Le statistiche<br />

Tab. 1 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per regione italiana di provenienza<br />

(21.03.2003)<br />

Tab. 2 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> iscritti nelle Anagrafi consolari 03.12.2007 per consolato<br />

Tab. 3 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> iscritti per trasferimento di residenza dal <strong>Brasile</strong>. 1990 – 2002<br />

Tab. 4 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> cancellati per trasferimento di residenza per il <strong>Brasile</strong>. 1990 –<br />

2002<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 2


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Tab. 5 - Prov<strong>in</strong>ce. Italiani iscritti e cancellati per trasferimento di residenza da e per<br />

<strong>Brasile</strong>. 1996 – 2002<br />

Appendice 2: La rete istituzionale e la società civile<br />

o Rete diplomatico consolare italiana<br />

o Istituti Italiani di Cultura<br />

o Ufficio Addetto Scientifico e Tecnologico<br />

o CGIE – Consiglio Generale Italiani all’Estero<br />

o Comitati per gli <strong>italiani</strong> all'estero - Comites<br />

o Enit<br />

Appendice 3: La rete economico imprenditoriale e dell’impiego<br />

o Rete camerale - www.assocamerestero.it<br />

o Altri Contatti<br />

o Elenco pr<strong>in</strong>cipali ditte italiane presenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

o Rete degli uffici per l’impiego<br />

Appendice 4: La rete del sistema educativo – formativo<br />

o Lettorati<br />

o Scuole Italiane <strong>in</strong> BRASILE<br />

o Università<br />

o Ricercatori Iscritti alla Banca dati Dav<strong>in</strong>ci<br />

Appendice 5: I progetti<br />

o Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> brasile<br />

o Enti attuatori<br />

Appendice 6: Associazioni e welfare<br />

o Patronati,<br />

o Associazioni degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Appendice 7: I media<br />

o Radio<br />

o Stampa<br />

o TV<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 3


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

1. Cenni storici e politiche migratorie<br />

Negli anni compresi tra il 1875 e il 1975 si calcola che sono stati circa un milione e<br />

mezzo gli <strong>italiani</strong> che hanno scelto di emigrare <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. <strong>Gli</strong> anni di maggior sviluppo del<br />

flusso migratorio italiano comprendono il periodo 1887-1902, poi il flusso dim<strong>in</strong>uì f<strong>in</strong>o ad<br />

<strong>in</strong>terrompersi con la prima guerra mondiale, per riprendere <strong>in</strong> maniera ridotta negli anni tra le<br />

due guerre e con più forza nel secondo dopoguerra 1 .<br />

<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> hanno avuto un ruolo fondamentale nei processi di modernizzazione del<br />

<strong>Brasile</strong> contemporaneo, partecipando <strong>in</strong> prima persona allo sviluppo dell’economia<br />

d’esportazione, all’<strong>in</strong>dustrializzazione, ai processi di politicizzazione e nazionalizzazione delle<br />

masse 2 .<br />

Tra le tante nazionalità di migranti arrivati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> f<strong>in</strong> dalle prime decadi del XIX<br />

secolo, l’italiano è stato considerato subito come un migrante adatto a risolvere le carenze di<br />

manodopera che si registravano <strong>in</strong> diversi settori dell’economia per aff<strong>in</strong>ità culturali ed<br />

etniche 3 .<br />

L’importanza del gruppo italiano all’<strong>in</strong>terno del movimento migratorio europeo verso il<br />

<strong>Brasile</strong> <strong>in</strong>clude differenti ragioni:<br />

- il primo motivo è d’ord<strong>in</strong>e quantitativo. Tra il 1870 e il 1920, apice del lungo<br />

periodo chiamato “grande immigrazione”, gli <strong>italiani</strong> sono il 42% del totale degli<br />

immigrati entrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, cioè 1,4 milioni d’<strong>italiani</strong> su 3,3 milioni d’immigrati.<br />

- il secondo motivo è d’ord<strong>in</strong>e qualitativo. L’italiano ha <strong>in</strong>carnato le due condizioni<br />

d’immigrato più apprezzate dalle autorità pubbliche, dagli <strong>in</strong>tellettuali e dagli<br />

impresari privati: le aff<strong>in</strong>ità di l<strong>in</strong>gua, religione e costumi hanno facilitato<br />

l’assimilazione dell’immigrato italiano più che del tedesco o del giapponese.<br />

Inoltre, l’immigrato italiano era, almeno nell’immag<strong>in</strong>ario brasiliano, più idoneo a<br />

realizzare l’ideale di “sbiancamento” della popolazione locale, condizione questa<br />

considerata necessaria per rendere più “civilizzato” il <strong>Brasile</strong>.<br />

<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> hanno lasciato il loro Paese soprattutto per motivi economici e socio-culturali.<br />

L’emigrazione, <strong>in</strong>fatti, da un lato, alleggeriva i paesi dalle pressioni socio-economiche<br />

1 Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato,<br />

Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro<br />

Studi Permanente sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi,<br />

Andre<strong>in</strong>a; Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />

2 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />

3 Cf. AA.VV., Brasil : 500 anos de povoamento, IBGE, Rio de Janeiro, 2000. Specialmente l’ottavo capitolo “Imigrantes<br />

italianos: entre a <strong>italiani</strong>tá e a brasilidade” curato da Angela de Castro Gomes; Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla<br />

penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato, Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a<br />

Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro Studi Permanente<br />

sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 4


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

liberandoli di mano d’opera <strong>in</strong>utilizzata e, dall’altro, rimp<strong>in</strong>guava le casse dei paesi d’orig<strong>in</strong>e<br />

con le rimesse che i migranti mandavano regolarmente ai loro parenti 4 .<br />

L’Italia, dopo più di 20 anni di lotte per l’unificazione del Paese, si trovava con una<br />

popolazione, soprattutto quella rurale, con enormi problemi di sopravvivenza sia nelle aree<br />

rurali sia nelle zone urbane. In tali condizioni, l’emigrazione non era solo sostenuta dal<br />

governo, ma costituiva l’unica soluzione di sopravvivenza per molte famiglie. Ecco perché tra il<br />

1860 ed il 1920 più di 7 milioni d’<strong>italiani</strong> emigrarono.<br />

In <strong>Brasile</strong>, dal 1870 al 1930 fu <strong>in</strong> vigore l’immigrazione “sovvenzionata” con l’obiettivo<br />

di favorire l’arrivo di immigrati. In tale periodo, venivano rilasciate facilitazioni e aiuti <strong>in</strong> denaro<br />

per l’acquisto dei biglietti di viaggio, per l’alloggio e per il primo lavoro di modo tale da favorire<br />

l’istallazione <strong>in</strong>iziale del migrante nel Paese. <strong>Gli</strong> immigrati s’impegnavano a rispettare i<br />

contratti che stabilivano sia il loro luogo di lavoro che le stesse condizioni di lavoro cui<br />

dovevano sottostare. Approvata nel 1871, dopo la legge del “Ventre Livre” (Pancia Libera), si<br />

trattava <strong>in</strong>izialmente di spontanee <strong>in</strong>iziative dei fazendeiros. La Lei do Ventre Livre, <strong>in</strong>fatti,<br />

emanata nel 1871, liberò dalla schiavitù i bamb<strong>in</strong>i nati da genitori schiavi. Di fatto, <strong>in</strong> seguito<br />

all’abolizione della schiavitù, gli immigrati – fra cui quelli <strong>italiani</strong> – si sostituirono agli schiavi<br />

nelle piantagioni di caffè. In seguito, tale <strong>in</strong>iziativa passò sempre più ai governi, prov<strong>in</strong>ciali ed<br />

imperiale f<strong>in</strong>o al 1889, e qu<strong>in</strong>di a quelli dei s<strong>in</strong>goli Stati e Federale.<br />

Poiché l’immigrazione “sovvenzionata” favoriva l’arrivo di famiglie piuttosto che di<br />

persone s<strong>in</strong>gole, <strong>in</strong> questo periodo arrivarono famiglie molto numerose (di circa dodici<br />

persone) composte da uom<strong>in</strong>i, donne e bamb<strong>in</strong>i anche di diverse generazioni.<br />

I primi migranti a lasciare l’Italia nell’epoca della “grande emigrazione” (1870-1920)<br />

furono essenzialmente Veneti (circa il 30% del totale), seguiti dai Campani, dai Calabresi e dai<br />

Lombardi. Questo primo gruppo d’immigrati fu raggiunto, <strong>in</strong> seguito, da emigranti delle regioni<br />

del sud Italia.<br />

4 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />

em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Osti Guerrazzi, Amedeo; Saccon, Roberta; Volpato P<strong>in</strong>to, Beatriz; Secchi,<br />

Enrico; Massarotto Raouik, Francesca, <strong>Brasile</strong> per sempre, Padova, Regione del Veneto, 2000. Emigrazione italiana e<br />

identità brasiliana: sfide e opportunità, Affari Sociali Internazionali, XXIX, 4, 2001, pp. 79-85, Verona, CIERRE<br />

Edizioni, 2002.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 5


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Tab. 1.1. Emigrazione italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, secondo le regioni<br />

di provenienza - periodo 1876/1920<br />

Regioni di provenienza<br />

Numero Emigranti<br />

Veneto 365.710<br />

Campania 166.080<br />

Calabria 113.155<br />

Lombardia 105.973<br />

Abruzzo/Molise 93.020<br />

Toscana 81.056<br />

Emilia Romagna 59.877<br />

Basilicata 52.888<br />

Sicilia 44.390<br />

Piemonte 40.336<br />

Puglia 34.833<br />

Marche 25.074<br />

Lazio 15.982<br />

Umbria 11.818<br />

Liguria 9.328<br />

Sardegna 6.113<br />

Totale 1.243.633<br />

Fonte: Brasil 500 anos de povoamento. IBGE. Rio de Janeiro. 2000<br />

Le dest<strong>in</strong>azioni dei migranti <strong>in</strong> questo periodo di immigrazione “sovvenzionata” sono<br />

state le fazendas di caffè di San Paolo ed i pr<strong>in</strong>cipali nuclei di colonizzazione, situati <strong>in</strong> Rio<br />

Grande do Sul, Santa Catar<strong>in</strong>a, Paranà, Spirito Santo. Un terzo gruppo d’immigrati si stabilì<br />

nelle città come Rio de Janeiro e San Paolo dove si concentravano le persone che<br />

abbandonavano i campi oppure, eludendo la sorveglianza, non si recavano al lavoro nelle<br />

colonie.<br />

<strong>Gli</strong> Italiani che diventavano coloni o lavoratori nelle fazendas di caffè lavoravano <strong>in</strong><br />

condizioni dure, con poche possibilità di risparmiare. Erano pochi, pertanto, coloro che<br />

potevano permettersi di comprarsi una piccola proprietà.<br />

Le famiglie di migranti, arrivate nelle fazendas, sottomettevano ad un contratto di<br />

lavoro tutti i membri, donne e bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>clusi. Il contratto stabiliva che ogni famiglia doveva<br />

occuparsi di un certo numero di piante di caffè, ricevendo per ogni mille piante una somma <strong>in</strong><br />

denaro. 5<br />

Il contratto dava loro diritto alla casa con un piccolo terreno annesso, dove potevano<br />

allevare animali e fare un piccolo orto, oltre alla possibilità di piantare mais e fagioli neri tra le<br />

file di piante di caffè loro affidate. Tale produzione propria serviva <strong>in</strong> ogni modo solo a sfamare<br />

i membri della famiglia.<br />

5 Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato,<br />

Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro<br />

Studi Permanente sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi,<br />

Andre<strong>in</strong>a; Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />

Sandri, Simonetta, Les italiens dans le Nordeste du Brésil: une présence importante à Recife, Migrations Société, XIV,<br />

81-82, 2002, pp. 35-46.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 6


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Le condizioni di vita dei migranti che arrivavano nei nuclei di colonizzazione o nelle<br />

colonie da popolare non erano ugualmente facili. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong>, <strong>in</strong>fatti, arrivavano nel sud del<br />

Paese dopo i tedeschi e qu<strong>in</strong>di i nuclei coloniali assegnati loro erano i più lontani dalle regioni<br />

già abitate, i meno fertili, privi di mezzi di comunicazione e senza nessuna assistenza medica e<br />

religiosa.<br />

In tali avverse condizioni, erano frequenti i casi d’abbandono dei lotti di terreno da<br />

immigrati che, dopo dieci anni di lavoro, non possedevano quasi nessun risparmio e, per lo più,<br />

erano ancora debitori verso il governo ed i commercianti della zona.<br />

Queste sono le aree dove maggiormente era diffusa la presenza di contad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong>:<br />

- Rio Grande del Sud: il successo delle colonie create <strong>in</strong> questa zona è stato per<br />

molti versi disuguale. Ci furono casi di colonie ben riuscite che hanno dato<br />

orig<strong>in</strong>e alle città di Bento Gonçalves, Garibaldi e Caxias ed altri casi di colonie<br />

fallite come quella di Silveira Mart<strong>in</strong>s.<br />

- Santa Catar<strong>in</strong>a: i coloni <strong>italiani</strong> si sono dovuti dirigere nelle colonie tedesche già<br />

presenti dove sono stati discrim<strong>in</strong>ati e sfruttati.<br />

- Paranà: le colonie vic<strong>in</strong>e a Curitiba si sono sviluppate bene soprattutto perché<br />

nell’area è stato possibile lavorare nella costruzione di ferrovie (Paranaguà-<br />

Curitiba e Curitiba-Ponta Grossa).<br />

- M<strong>in</strong>as Gerais: hanno prosperato soprattutto le colonie vic<strong>in</strong>e alle città alle quali<br />

offrivano lavoratori per le opere pubbliche. E’ stato questo il caso di Barreiros,<br />

Carlos Prates e Americo Werneck create nel 1896 a prossimità della nuova<br />

capitale (Belo Horizonte).<br />

- Spirito Santo: ci fu una forte presenza d’immigrati <strong>italiani</strong> tra il 1870 e il 1920. E’<br />

famosa la terra fertile e prospera della colonia Demetrio Ribeiro.<br />

Altre dest<strong>in</strong>azioni dei migranti <strong>italiani</strong> sono state le città, fra cui spiccano San Paolo, che<br />

ha ricevuto il maggior numero d’<strong>italiani</strong>, e Rio de Janeiro, che era la capitale del <strong>Brasile</strong> ed uno<br />

dei maggiori porti d’arrivo dei migranti 6 .<br />

A San Paolo, chiamata “città italiana” all’<strong>in</strong>izio del XX secolo, gli <strong>italiani</strong> erano occupati<br />

essenzialmente dall’<strong>in</strong>dustria nascente e nelle attività di servizi urbani. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> arrivarono a<br />

rappresentare il 90% dei lavoratori delle fabbriche pauliste nel 1901. Si formavano delle vere e<br />

proprie “Little Italies” (come Bras, Bom Retiro, Bexiga), dove spesso si concentravano<br />

immigrati <strong>italiani</strong> secondo i luoghi di provenienza.<br />

In qualità d’operaio nelle <strong>in</strong>dustrie, l’immigrato riceveva salari bassi, faceva molte ore di<br />

lavoro e non aveva nessun tipo di assicurazione contro <strong>in</strong>cidenti e malattie. Come per il lavoro<br />

6 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />

em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Sandri, Simonetta, Les italiens dans le Nordeste du Brésil: une présence<br />

importante à Recife, Migrations Société, XIV, 81-82, 2002, pp. 35-46.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 7


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

agricolo anche nelle fabbriche capitava che tutti i membri della famiglia lavorassero, compreso<br />

le donne (nelle fabbriche tessili) ed i bamb<strong>in</strong>i con meno di 12 anni 7 . In qualità d’operaio era<br />

difficile per gli immigrati (<strong>italiani</strong> e non) poter migliorare la loro situazione sociale ed<br />

economica. Ecco la ragione per cui molti di loro com<strong>in</strong>ciarono a lavorare <strong>in</strong> proprio, soprattutto<br />

come artigiani, piccoli commercianti, autisti di taxi e pullman, venditori ambulanti di frutta e<br />

verdura, lustrascarpe, baristi e ristoratori.<br />

Tra i migranti <strong>italiani</strong> (non molti <strong>in</strong> verità) che si fecero una posizione troviamo come<br />

esempio, il Conte Matarazzo. Arrivato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> nel 1881, proveniva già da una famiglia di<br />

classe media. Il Conte Matarazzo portò alcuni risparmi ed aveva già un’idea chiara degli affari<br />

che doveva com<strong>in</strong>ciare nel nuovo mondo. Ottenne per questo l’appoggio di banchieri <strong>in</strong>glesi ed<br />

egli stesso agì come banchiere <strong>in</strong>caricandosi di trasferire <strong>in</strong> Italia le rimesse degli altri migranti<br />

<strong>italiani</strong>. La sua immag<strong>in</strong>e di immigrato riuscito è anche costellata di “aspetti sportivi” poiché è<br />

stato lui a donare il terreno dove fu costruito lo stadio di calcio della Palestra Italia che, nel<br />

1942, a causa della seconda guerra mondiale fu chiamato Società Sportiva Palmeiras, oggi<br />

importante squadra calcistica brasiliana.<br />

<strong>Gli</strong> immigrati <strong>italiani</strong> parteciparono <strong>in</strong>sieme agli operai brasiliani ai movimenti di<br />

rivendicazione e di sciopero aderendo ad associazioni e s<strong>in</strong>dacati per lo più di ispirazione<br />

socialista e anarchica.<br />

Se le condizioni di lavoro erano <strong>in</strong>salubri, lo stesso si può dire delle abitazioni poiché<br />

abitualmente gli immigrati si <strong>in</strong>stallavano <strong>in</strong> abitazioni collettive, chiamate cortiços 8 , o nelle<br />

favelas, situate nelle alture delle città. In alcuni casi, i migranti <strong>italiani</strong> potevano abitare <strong>in</strong><br />

determ<strong>in</strong>ati quartieri etnici, come Bràs o Bexiga di San Paolo, dove potevano contare sulla<br />

cooperazione e la solidarietà dei vic<strong>in</strong>i conterranei.<br />

La lotta per rivendicare un’identità italiana (<strong>italiani</strong>tà) è stata una battaglia combattuta<br />

dagli immigrati e dai loro discendenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. In questa lotta entrò appieno il governo di<br />

Mussol<strong>in</strong>i che cercò di favorire il sentimento di orgoglio “di essere <strong>italiani</strong>” fuori dell’Italia. E’ il<br />

periodo <strong>in</strong> cui la questione dell’<strong>italiani</strong>tà assunse essenzialmente un carattere politico, tanto<br />

che molti immigrati <strong>italiani</strong> o loro discendenti aderirono al fascismo.<br />

Non mancarono tuttavia episodi di conflittualità <strong>in</strong>terni alla comunità italiana tra fascisti<br />

e antifascisti, che segnarono per lungo tempo gli equilibri e le relazioni tra gli <strong>italiani</strong>.<br />

Un’altra forma di conflitto <strong>in</strong>terno alla comunità prese piede negli anni successivi alla<br />

seconda guerra mondiale. Tra il 1946 e il 1960 arrivarono circa 110.000 immigrati <strong>italiani</strong> <strong>in</strong><br />

7 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />

8 Il term<strong>in</strong>e “cortiço” è stato usato nella città di Rio de Janeiro ed <strong>in</strong>dica abitazioni precarie. Si trattava di gruppi di<br />

abitazioni a più piani attorno ad un cortile <strong>in</strong>terno stretto ed angusto. Con pessime condizioni igieniche – stanze da<br />

letto calde, piccole, scure, spazi di promiscuità e puzzolenti – si pagavano affitti alti, corrispondenti ad un quarto del<br />

salario di un lavoratore. In questi cortiços, situati al centro o nella periferia della città di Rio de Janeiro,<br />

predom<strong>in</strong>avano gli immigrati stranieri. Cf. June E. Hahner. Pobreza e Política. Os pobres urbanos no Brasil -<br />

1870/1920. Brasília, Editora Universidade de Brasília, 1993.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 8


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

<strong>Brasile</strong>, portatori di una concezione nuova dell’emigrazione, più pragmatica e legata alla<br />

possibilità di tornare <strong>in</strong> tempi rapidi <strong>in</strong> Italia e con un accumulo di risparmi. Le associazioni<br />

tradizionali e i richiami alla patria non avevano su di loro quel fasc<strong>in</strong>o che potevano esercitare<br />

sulle vecchie generazioni e non furono pochi i casi di <strong>in</strong>comprensione e rivalità tra vecchi e<br />

nuovi immigrati.<br />

Molte altre istituzioni contribuirono a mantenere viva la rivendicazione di <strong>italiani</strong>tà. Fra<br />

esse la Chiesa, la scuola, le associazioni, i patronati e la stessa stampa 9 .<br />

La Chiesa cattolica si servì sia del clero italiano <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> che del suo statuto<br />

privilegiato all’<strong>in</strong>terno della società brasiliana per r<strong>in</strong>forzare il legame tra cattolicità ed<br />

<strong>italiani</strong>tà, attraverso spazi d’<strong>in</strong>segnamento e di dopolavoro, attraverso le scuole religiose e le<br />

feste dei santi patroni.<br />

Essendo la l<strong>in</strong>gua lo strumento strategico dell’unità etnica si cercò di <strong>in</strong>serire l’italiano<br />

come <strong>in</strong>segnamento nelle scuole pubbliche, ma questo fu difficile per due motivi: per la<br />

mancanza di offerta da parte del governo brasiliano e anche per la mancanza di domanda degli<br />

immigrati, che - vivendo essenzialmente nelle fazendas di caffè e lavorando quasi tutti <strong>in</strong><br />

famiglia – avevano poche possibilità di mandare i bamb<strong>in</strong>i a scuola.<br />

1.1. Le politiche migratorie<br />

Dal punto di vista delle politiche migratorie è importante rilevare che gli <strong>italiani</strong> furono<br />

parte di quell’immenso flusso immigratorio che si <strong>in</strong>iziò a diffondere a metà degli anni sessanta<br />

dell’Ottocento. Le classi dirigenti brasiliane <strong>in</strong>centivarono l’immigrazione pr<strong>in</strong>cipalmente per<br />

due motivi: popolare un territorio sterm<strong>in</strong>ato mettendo a coltura il maggior numero possibile di<br />

terre e sostenere un modello di crescita economica improntato all’esportazione di alcuni<br />

prodotti, <strong>in</strong> particolare il caffè.<br />

Nel 1888, dopo l’abolizione della schiavitù diventava fondamentale <strong>in</strong>coraggiare l’arrivo<br />

di manodopera non specializzata da <strong>in</strong>serire nell’agricoltura e nelle grandi piantagioni. I<br />

governi brasiliani qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>iziarono a promuovere l’arrivo di cont<strong>in</strong>genti di immigrati europei.<br />

Questa promozione avveniva essenzialmente attraverso due provvedimenti: il pagamento della<br />

traversata transoceanica attraverso apposite agenzie (per cui l’emigrante non doveva<br />

sobbarcarsi il prezzo del biglietto) e la preferenza ad accogliere non immigrati s<strong>in</strong>goli ma <strong>in</strong>teri<br />

nuclei familiari, <strong>in</strong>iziativa che non poteva che conseguire successo nelle numerose aree<br />

depresse dell’Europa centromeridionale.<br />

L’emigrazione successiva alla prima guerra mondiale avveniva <strong>in</strong>vece al di fuori di<br />

questi meccanismi voluti dai governi brasiliani. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> partivano affidandosi alle reti sociali<br />

dei territori di orig<strong>in</strong>e e andavano a lavorare nelle numerose attività commerciali che ormai<br />

9 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 9


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

caratterizzavano gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. Molto importante, da questo punto di vista, è il ruolo<br />

degli <strong>italiani</strong> nell’edilizia nelle zone urbane 10 .<br />

Tab. 1.2. Immigrazione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, per nazionalità, 1884-1933<br />

Nazionalità<br />

Effettivi per periodi decennali<br />

1884-1893 1894-1903 1904-1913 1914-1923 1924-1933<br />

Tedeschi 22778 6698 33859 29339 61723<br />

Spagnoli 113116 102142 224672 94779 52405<br />

Italiani 510533 537784 196521 86320 70177<br />

Giapponesi - - 11868 20398 110191<br />

Portoghesi 170621 155542 384672 201252 233650<br />

Siriani e Turchi 96 7124 45803 20400 20400<br />

Altri 66524 42820 109222 51493 164586<br />

Totale 883668 852110 1006617 503981 717223<br />

Fonte: Brasil: 500 anos de povoamento. Rio de janeiro : IBGE, 2000. Apêndice: Estatísticas de 500 anos de<br />

povoamento. p. 226<br />

Tab. 1.3. Immigrazione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, per nazionalità, periodi qu<strong>in</strong>quennali 1945-1959<br />

Periodi Tedeschi Spagnoli Italiani Portoghesi Giapponesi Altri<br />

1945-1949 5188 4092 15312 26268 12 29552<br />

1950-1954 12204 53357 59785 123082 5447 84851<br />

1955-1959 4633 38819 31263 96811 28819 47599<br />

Fonte: Brasil: 500 anos de povoamento. Rio de janeiro : IBGE, 2000. Apêndice: Estatísticas de 500 anos de<br />

povoamento. p. 226<br />

10 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />

em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi, Andre<strong>in</strong>a;<br />

Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 10


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

2. Quadro socio-demografico attuale<br />

Secondo le registrazioni delle Anagrafi Consolari al 3 dicembre 2007, le presenze<br />

italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> sono 276.731. Il <strong>Brasile</strong> risulta la qu<strong>in</strong>ta comunità nella graduatoria mondiale<br />

con il 7,06% delle registrazioni totali e la seconda (dopo l’Argent<strong>in</strong>a) tra quelle sudamericane.<br />

Il 45,75% degli <strong>italiani</strong> che vive <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> risiede nella circoscrizione consolare di San Paolo, il<br />

16,75% <strong>in</strong> quella di Rio de Janeiro, il 14,27% <strong>in</strong> quella di Porto Alegre, il 13,36% <strong>in</strong> quella di<br />

Curitiba, il 5,52% <strong>in</strong> quella di Belo Horizonte, il 2,40% <strong>in</strong> quella di Recife ed il restante 1,95%<br />

nella circoscrizione consolare di Brasilia (graf.1.1).<br />

Il 14,11% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ha una età <strong>in</strong>feriore ai 18 anni, l’84,88% una età<br />

compresa tra i 18 e i 90 anni ed il restante 1% una età superiore ai 90 anni (graf. 1.2).<br />

Grafico 1.1 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per circoscrizione consolare<br />

SAN PAOLO<br />

RIO DE JANEIRO<br />

RECIFE<br />

PORTO ALEGRE<br />

CURITIBA<br />

BRASILIA<br />

BELO HORIZONTE<br />

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000<br />

Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />

Grafico 1.2 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per età<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 11


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Residenti<br />

ultranovantenni<br />

1,00%<br />

Residenti m<strong>in</strong>orenni<br />

14,11%<br />

Residenti tra i 18 e i<br />

90 anni<br />

84,88%<br />

Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />

Grafico 1.3 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per circoscrizione consolare e per età<br />

SAN PAOLO<br />

RIO DE JANEIRO<br />

RECIFE<br />

PORTO ALEGRE<br />

CURITIBA<br />

BRASILIA<br />

BELO HORIZONTE<br />

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000<br />

Residenti m<strong>in</strong>orenni Residenti tra i 18 e i 90 anni Residenti ultranovantenni<br />

Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />

Dalla rilevazione degli <strong>italiani</strong> all’estero al 21 marzo 2003 a cura della Direzione<br />

Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri <strong>in</strong><br />

collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica ISTAT, gli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

risultano 273.247, ovvero il 7,05% del totale degli <strong>italiani</strong> residenti all’estero.<br />

Dall’analisi della ripartizione per Regione italiana di provenienza (graf. 1.4-1.5) , emerge che il<br />

37,17% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è orig<strong>in</strong>ario delle Regioni settentrionali, il 34,80%<br />

proviene dall’Italia centrale ed il restante 28,03% dalle Regioni meridionali.<br />

Grafico 1.4 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per area geografica italiana di provenienza<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 12


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Isole<br />

7.967<br />

Sud<br />

68.634<br />

Centro<br />

95.081<br />

Nord est<br />

70.708<br />

Nord ovest<br />

30.857<br />

- 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000<br />

Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />

Grafico 1.5 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per area geografica italiana di provenienza <strong>in</strong> valori %<br />

Sud<br />

28,03%<br />

Nord<br />

37,17%<br />

Centro<br />

34,80%<br />

Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />

Il Lazio con 76.430 residenti è la Regione più rappresentata (27,97% del totale) seguita<br />

dal Veneto (20,22%), dalla Calabria (8,53%) e dalla Campania (8,31%) (Cfr. graf. 1.6).<br />

Grafico 1.6 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per regione italiana di provenienza<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 13


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Sardegna<br />

Sicilia<br />

Calabria<br />

Puglia<br />

Basilicata<br />

Molise<br />

Campania<br />

Abruzzo<br />

Lazio<br />

Umbria<br />

Marche<br />

Toscana<br />

Emilia Romagna<br />

Friuli Venezia Giulia<br />

Veneto<br />

Trent<strong>in</strong>o Alto Adige<br />

Liguria<br />

Lombardia<br />

Piemonte<br />

Valle d'Aosta<br />

- 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000<br />

M<br />

F<br />

Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />

Dalla rilevazione MAE/ISTA è possibile, <strong>in</strong>oltre, conoscere alcune caratteristiche<br />

demografiche degli iscritti. Il 29,31% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ha un’età compresa tra i<br />

25 ed i 44 anni, il 26,05% tra i 45 ed i 64 anni, il 20,03 % ha una età superiore ai 64 anni, il<br />

14,27% un’età tra i 15 ed i 24 anni, il 10,35% ha una età <strong>in</strong>feriore ai 15 anni (graf. 1.7).<br />

La suddivisione per sesso <strong>in</strong>dica i maschi come il 48,11% del totale con punte di<br />

maggiore concentrazione nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 44 anni (31,59% del totale<br />

maschile). La presenza femm<strong>in</strong>ile ricopre il 51,89% del totale e risulta più marcata nella fascia<br />

di età compresa tra i 45 ed i 64 anni, dove si attesta al 28,86% del totale femm<strong>in</strong>ile. (Cfr. graf.<br />

1.8)<br />

Grafico 1.7 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per classe di età<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 14


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

65 e più<br />

20,03%<br />

0-14<br />

10,35%<br />

15-24<br />

14,27%<br />

45-64<br />

26,05%<br />

25-44<br />

29,31%<br />

Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />

Grafico 1.8 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per sesso e classe di età<br />

300.000<br />

250.000<br />

200.000<br />

150.000<br />

100.000<br />

50.000<br />

-<br />

0-14 15-24 25-44 45-64 65 e più TOTALE<br />

M 14.282 19.973 41.531 30.257 25.409 131.452<br />

F 13.989 19.028 38.547 40.916 29.315 141.795<br />

TOTALE 28.271 39.001 80.078 71.173 54.724 273.247<br />

Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />

L’IBGE, istituto di statistica che cura il censimento nazionale, conta 43.718 nati <strong>in</strong> Italia<br />

residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> all’anno 2000 11 . Come si vede, le fonti italiane e locali presentano cifre<br />

significativamente diverse, che derivano da un differente metodo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e statistica. Per<br />

quanto riguarda i discendenti, <strong>in</strong> particolare, non disponiamo di dati locali. Il Censo brasiliano,<br />

<strong>in</strong>fatti, prevede al quesito “nazionalità” solo tre possibili risposte: A) Brasiliano nato;<br />

B)Brasiliano naturalizzato; C) Straniero. Questa modalità fa sì che i discendenti di immigrati<br />

nati <strong>in</strong> Italia siano registrati come “brasiliani per nascita”. Non siamo <strong>in</strong> grado di sapere,<br />

qu<strong>in</strong>di, da fonti ufficiali, quanti tra i “brasiliani nati” siano anche cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong>. Stime<br />

11 Erano 53.543 nel 1991, 128.726 nel 1970. IBGE, Instituto <strong>Brasile</strong>iro de Geografia e Estatística. http://www.ibge.gov.br/<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 15


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

pubblicate da fonti accreditate 12<br />

15% sulla popolazione totale del Paese.<br />

oscillano tra 23 e 25 milioni di oriundi, una proporzione del<br />

2.1. I flussi<br />

Secondo i dati raccolti dall’Istat nei comuni della Penisola, nel periodo 1990 - 2002 <strong>in</strong><br />

Italia vi sono state 8.832 cancellazioni di residenza per trasferimenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e 13.201<br />

iscrizioni per rimpatri. I rientri <strong>in</strong> Italia, dunque, hanno superato di gran lunga il numero degli<br />

emigrati verso il <strong>Brasile</strong>.<br />

La media degli espatri verso il <strong>Brasile</strong>, nel periodo considerato, è stata di 679 unità<br />

annue con le punte più alte nel 1999 (1.169) e nel 2000 e 2001(rispettivamente con 998 e 932<br />

espatri) e le punte più basse nel 1990 (454) e nel 1996 (460).<br />

I rimpatri, che mediamente sono stati 1.015, hanno toccato il massimo nel 1990 con<br />

2.040 unità, mentre le punte più basse si sono registrate nel 1998 con 633 unità.<br />

Il 42,59% delle cancellazioni anagrafiche è avvenuto nelle regioni meridionali, contro il<br />

41,22% del nord ed il 16,19% del centro. Per quanto riguarda i ritorni <strong>in</strong> patria, il 45,82% è<br />

avvenuto nelle regioni settentrionali, contro il 30,98 delle regioni meridionali ed il 23,20% del<br />

centro.<br />

Tra il 1990 ed il 2002 la maggior parte degli espatri ha avuto orig<strong>in</strong>e dalla Lombardia<br />

(1.145, il 12,97% del totale), seguita dalla Sicilia (1.090), dal Lazio (835) e dalla Campania<br />

(724).<br />

Le iscrizioni anagrafiche provenienti dal <strong>Brasile</strong> si sono <strong>in</strong>dirizzate pr<strong>in</strong>cipalmente nel<br />

Lazio (1.922, il 14,56% del totale), <strong>in</strong> Lombardia (1.761), nel Veneto (1.524) e <strong>in</strong> Campania<br />

(942).<br />

Analizzando i dati delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per prov<strong>in</strong>cia, disponibili<br />

soltanto per il periodo 1996 - 2002, Roma e Milano sono risultati i capoluoghi con il maggior<br />

numero di cancellazioni e di iscrizioni.<br />

Più <strong>in</strong> generale, tra gli espatri abbiamo Roma (406), Milano (405), Tor<strong>in</strong>o e Agrigento<br />

(282), Cosenza (240), Lecce (192), Catania (172), Palermo (170), Napoli (164), Bari (134).<br />

Per i rimpatri troviamo Roma (369), Milano (346), Tor<strong>in</strong>o (192), Lecce (152), Cosenza<br />

(130), Agrigento (128), Verona (119), Treviso e Catania (117), Napoli (105).<br />

12 Raffaele di Luca, Presidente della Camara de Comercio Italo <strong>Brasile</strong>ira do Rio de Janeiro, “<strong>Brasile</strong>: ottimo mercato<br />

per gli imprenditori <strong>italiani</strong>”, News Italia Press, 26 sett. 2003: “il <strong>Brasile</strong> ha almeno 25 milioni di discendenti <strong>italiani</strong>”.<br />

Francesco Lazzari, “Italiani del <strong>Brasile</strong> e Sistema Italia tra sfide e opportunità”, <strong>in</strong> Affari Sociali Internazionali, XXVII, 4,<br />

1999, p. 67: “oggi risiedono <strong>in</strong> questo gigante dell’America Lat<strong>in</strong>a circa 22.750.000 oriundi.”. Giulia Barbieri Farfoglia<br />

(Comites di S. Paolo), <strong>in</strong> Atti della Prima Conferenza degli Italiani nel mondo”(ADN Kronos Libri, 2001, p. 468): “su<br />

questo sottofondo fisico e pluriculturale convivono circa 25 milioni di Italiani e loro discendenti, che si sono <strong>in</strong>seriti<br />

nella società brasiliana”.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 16


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Tab. 1.1. - Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per il Canada nel periodo 1996 – 2002 dei cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong><br />

(graduatoria)<br />

Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale<br />

cancellati<br />

Roma 369 Roma 406<br />

Milano 346 Milano 405<br />

Tor<strong>in</strong>o 192 Tor<strong>in</strong>o 282<br />

Lecce 152 Agrigento 282<br />

Cosenza 130 Cosenza 240<br />

Agrigento 128 Lecce 192<br />

Verona 119 Catania 172<br />

Treviso 117 Palermo 170<br />

Catania 117 Napoli 164<br />

Napoli 105 Bari 134<br />

Genova 97 Salerno 120<br />

Salerno 97 Cagliari 109<br />

Palermo 93 Catanzaro 106<br />

Vicenza 92 Genova 91<br />

Bari 88 Avell<strong>in</strong>o 89<br />

Ud<strong>in</strong>e 86 Foggia 86<br />

Varese 84 Mess<strong>in</strong>a 86<br />

Bologna 73 Bolzano-Bozen 85<br />

Modena 67 Br<strong>in</strong>disi 81<br />

Brescia 66 Varese 79<br />

Caserta 64 Enna 79<br />

Bergamo 60 Reggio Calabria 74<br />

Venezia 58 Treviso 73<br />

Mess<strong>in</strong>a 57 Crotone 65<br />

Caltanissetta 54 Padova 64<br />

Cagliari 54 Verona 63<br />

Padova 51 Venezia 59<br />

Como 49 Benevento 57<br />

Firenze 48 Bologna 56<br />

Ragusa 48 Como 54<br />

Reggio Calabria 47 Siracusa 54<br />

Taranto 46 Caltanissetta 52<br />

Catanzaro 45 Bergamo 49<br />

Br<strong>in</strong>disi 44 Trieste 49<br />

Perugia 43 Vicenza 48<br />

Lat<strong>in</strong>a 43 Grosseto 48<br />

Chieti 43 Ud<strong>in</strong>e 46<br />

Trento 42 Potenza 45<br />

Pordenone 42 Rim<strong>in</strong>i 44<br />

Pesaro e Urb<strong>in</strong>o 42 Trento 43<br />

Avell<strong>in</strong>o 42 Sassari 43<br />

Parma 40 Chieti 41<br />

Forli'-Cesena 39 Lat<strong>in</strong>a 40<br />

Belluno 37 Vibo Valentia 40<br />

Piacenza 37 Perugia 38<br />

Foggia 37 Trapani 38<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 17


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Siracusa 37 Brescia 37<br />

Fros<strong>in</strong>one 35 Fros<strong>in</strong>one 37<br />

Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale<br />

cancellati<br />

L’Aquila 35 Firenze 36<br />

Potenza 35 Forli'-Cesena 35<br />

Cuneo 34 Modena 35<br />

Lucca 34 Caserta 35<br />

Trapani 34 Parma 32<br />

Trieste 33 Alessandria 31<br />

Teramo 33 Matera 31<br />

Imperia 32 Belluno 29<br />

Sassari 31 Campobasso 29<br />

Bolzano-Bozen 29 Taranto 29<br />

Crotone 29 Nuoro 29<br />

Savona 28 Imperia 27<br />

Rim<strong>in</strong>i 27 Ragusa 27<br />

Lecco 26 Pordenone 26<br />

Mantova 25 Pisa 25<br />

Reggio nell'Emilia 25 Cuneo 24<br />

Novara 24 Sondrio 23<br />

Benevento 24 Pesaro e Urb<strong>in</strong>o 23<br />

Verbano-Cusio-Ossola 23 Vercelli 21<br />

Campobasso 23 Pistoia 21<br />

Nuoro 23 Cremona 19<br />

Pavia 22 Ravenna 19<br />

Ancona 21 Terni 19<br />

Pistoia 20 Novara 18<br />

Vibo Valentia 20 Savona 18<br />

La Spezia 19 Ancona 18<br />

Ferrara 19 Macerata 18<br />

Pisa 19 L'Aquila 18<br />

Ascoli Piceno 19 Oristano 18<br />

Enna 19 Biella 17<br />

Alessandria 18 Verbano-Cusio-Ossola 17<br />

Ravenna 18 Reggio nell'Emilia 16<br />

Vercelli 17 Lucca 16<br />

Oristano 17 Pescara 16<br />

Massa-Carrara 16 Gorizia 15<br />

Sondrio 15 Lecco 14<br />

Terni 15 Ascoli Piceno 14<br />

Matera 15 Teramo 14<br />

Lodi 14 Mantova 13<br />

Livorno 14 Pavia 13<br />

Siena 14 Siena 13<br />

Pescara 14 Ferrara 12<br />

Gorizia 13 Piacenza 12<br />

Aosta 12 Livorno 11<br />

Cremona 12 Asti 10<br />

Grosseto 12 Lodi 10<br />

Rovigo 11 Arezzo 10<br />

Asti 10 Massa-Carrara 10<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 18


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Viterbo 10 Viterbo 9<br />

Biella 9 La Spezia 7<br />

Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />

Totale<br />

cancellati<br />

Arezzo 9 Prato 7<br />

Macerata 9 Rieti 7<br />

Prato 8 Aosta 6<br />

Rieti 8 Rovigo 5<br />

Isernia 3 Isernia 3<br />

ITALIA 5.000 ITALIA 5.845<br />

Fonte: Istat<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 19


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

3. Profilo socio-economico<br />

3.1. Quadro economico generale e rapporti commerciali 13<br />

In generale, il quadro economico del <strong>Brasile</strong> risulta essere positivo e caratterizzato da<br />

una certa stabilità. Nel 2007 è stata registrata una crescita del PIL del 5,4%, il miglior risultato<br />

dal 2004. I quattro anni del primo Governo Lula, così come quelli del predecessore Cardoso,<br />

sono stati caratterizzati a una crescita media annua del 2,6%.<br />

L’<strong>in</strong>flazione 14 ha raggiunto nel 2007 il 3,64% e, contemporaneamente, il tasso di<br />

disoccupazione è sceso dall’11,48% del 2004 al 9,30% nel 2007. Oltre all’alto livello delle<br />

esportazioni, un altro fattore che determ<strong>in</strong>a la crescita del <strong>Brasile</strong> è sicuramente l’aumento<br />

della domanda <strong>in</strong>terna, considerato che - anche grazie alle politiche economiche e sociali del<br />

governo - un numero maggiore di brasiliani ha migliorato il proprio standard di vita.<br />

Tab. 3.1. <strong>Brasile</strong> - Dati economici fondamentali<br />

2004 2005 2006 2007<br />

PIL <strong>in</strong> $ a prezzi correnti (mln)<br />

Variazione annuale del PIL reale (%)<br />

Orig<strong>in</strong>e del PIL (%)<br />

Agricoltura<br />

Industria<br />

Servizi<br />

PIL pro capite <strong>in</strong> $ a prezzi correnti<br />

Tasso di <strong>in</strong>flazione (%)<br />

Tasso di disoccupazione (%)<br />

Rapporto debito pubblico/PIL (%)<br />

Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati luglio 2008)<br />

663.552 881.754 1.072.060 1.287.378<br />

5,68 3,14 3,73 5,43<br />

_ _ _ _<br />

30,11 29,28 30,12 28,71<br />

62,97 65,02 64,72 65,78<br />

3.654 4.787 5.740 6.940<br />

6,60 6,87 4,18 3,64<br />

11,48 9,83 9,98 9,30<br />

49,29 46,69 45,75 45,07<br />

La bilancia commerciale registra un saldo positivo, anche se leggermente <strong>in</strong> calo a<br />

causa della crescita dell’import brasiliano, sp<strong>in</strong>to dalla valorizzazione del real a fronte delle<br />

pr<strong>in</strong>cipali valute <strong>in</strong>ternazionali e dalla fiducia verso l’economia del Paese degli imprenditori<br />

locali impegnati nel r<strong>in</strong>novo del parco <strong>in</strong>dustriale. Seppur <strong>in</strong> misura <strong>in</strong>feriore alle importazioni,<br />

anche il valore delle esportazioni è <strong>in</strong> crescita, grazie soprattutto all’apprezzamento delle<br />

13 Le <strong>in</strong>formazioni relative al quadro economico del <strong>Brasile</strong> e all’<strong>in</strong>terscambio con l’Italia hanno come fonte il Rapporto<br />

Paese Congiunto MAE/ICE 2° semestre 2007.<br />

14 Il mantenimento del livello dei prezzi è sempre stato un obiettivo prioritario della politica economica del Governo<br />

Lula.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 20


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

materie prime. Tuttavia, anche l’export brasiliano risente della concorrenza c<strong>in</strong>ese, soprattutto<br />

nel settore tessile e calzaturiero.<br />

Tab. 3.2. <strong>Brasile</strong> - Indicatori di commercio estero<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Esportazioni di beni <strong>in</strong> $ correnti (mln)<br />

96.475 118.309 137.808 160.649<br />

Variazione annua %<br />

32,01 22,63 42,84 35,79<br />

Importazioni di beni <strong>in</strong> $ pressi correnti (mln) 62.835 73.606 91.351 120.621<br />

Variazione annua %<br />

30,12 17,14 45,38 63,87<br />

Saldo Bilancia Commerciale <strong>in</strong> $ (mln)<br />

33.641 44.703 46.457 40.028<br />

Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati luglio 2008)<br />

(2,78%).<br />

L’Italia è il decimo Paese fornitore del <strong>Brasile</strong> (quota del 2,77%) e il nono Paese cliente<br />

Tab. 3.3. Orientamento geografico della bilancia commerciale<br />

Paesi clienti 2007 % del tot. Paesi fornitori 2007 % del tot.<br />

Stati Uniti 15,6 Stati Uniti 15,52<br />

<strong>Brasile</strong> 8,97 C<strong>in</strong>a 15,46<br />

C<strong>in</strong>a 6,69 <strong>Brasile</strong> 8,63<br />

Paesi Bassi 5,5 Germania 7,19<br />

Italia (9°) 2,78 Italia (10°) 2,77<br />

Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati maggio 2008)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 21


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Negli ultimi anni, la quota di mercato italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è scesa al di sotto del 3%, ma il<br />

Sistema Italia sta cercando di reagire alle difficoltà registrate e mantenere le posizioni<br />

conquistate nel corso degli anni. L’Italia sta soffrendo la concorrenza di C<strong>in</strong>a e India ma anche<br />

dei Paesi del Mercosul, facilitati da canali commerciali preferenziali. D’altra parte, rispetto ai<br />

Paesi europei, l’export italiano ha registrato delle buone performance: l’Italia si conferma,<br />

<strong>in</strong>fatti, come terzo esportatore europeo <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, dopo Regno Unito e Germania, mentre la<br />

Francia e la Spagna perdono quote di mercato.<br />

L’Italia esporta pr<strong>in</strong>cipalmente nel settore della meccanica strumentale e dei prodotti di<br />

media tecnologia; buone opportunità di espansione sono possibili per i beni di consumo di alto<br />

livello (moda, calzature, casa arredo), la tecnologia medio-alta (gestione della sicurezza,<br />

tecnologie medicali e ambientali) e i prodotti agroalimentari di qualità. Per quanto riguarda i<br />

s<strong>in</strong>goli stati brasiliani, <strong>in</strong> quello di San Paolo – che da solo assorbe quasi la metà dell’import<br />

dall’Italia - la quota di mercato italiana è superiore alle media del Paese arrivando a<br />

raggiungere il 3,09%. Cifre importanti si registrano anche nel M<strong>in</strong>as Gerais, nel Rio Grande do<br />

Sul e a Rio de Janeiro.<br />

Tab. 3.4. Interscambio commerciale Italia - <strong>Brasile</strong><br />

2004 2005 2006 2007<br />

Esportazioni italiane <strong>in</strong> € (migliaia)<br />

Variazione annua %<br />

% su export tot.<br />

Importazioni italiane <strong>in</strong> € (migliaia)<br />

Variazione annua %<br />

% su import tot.<br />

Interscambio totale <strong>in</strong> € (migliaia)<br />

Saldi <strong>in</strong> € (migliaia)<br />

1.804.337 2.034.292 2.227.852 2.570.794<br />

11,74 12,74 9,51 15,39<br />

0,63 0,67 0,62 0,70<br />

2.672.584 2.882.817 3.444.597 3.788.852<br />

23,91 7,87 19,49 9,99<br />

0,93 0,94 0,94 1,03<br />

4.476.921 4.917.109 5.672.449 6.359.646<br />

-868.247 -578.525 -1.216.745 -1.218.058<br />

Nel settore delle tecnologie ambientali è da menzionare il Progetto MUER (Moniotor<strong>in</strong>g<br />

Units for Environmental Projects), sviluppato dall’ICE negli scorsi anni, grazie al quale a partire<br />

dal settembre 2006, il M<strong>in</strong>istero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare ha creato<br />

presso gli Uffici di San Paolo dell’ICE un proprio Desk operativo.<br />

3.2. La presenza di <strong>in</strong>vestimenti diretti di imprese italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 22


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

La partecipazione dell’Italia negli IDE <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è modesta, anche a causa dei limiti<br />

strutturali del sistema produttivo italiano la cui dimensione rappresenta un grosso ostacolo.<br />

Sono, <strong>in</strong>fatti, le grandi aziende italiane ad avere <strong>in</strong>vestito nel Paese. E’ il caso della FIAT Auto,<br />

Teksid, Magneti Marelli, Comau, CNH, della Telecome e della Pirelli; <strong>in</strong>oltre, altri <strong>in</strong>vestimenti<br />

sono arrivati più di recente anche, ad esempio, dalla Lavazza – che progetta di <strong>in</strong>vestire 30<br />

milioni di euro nei prossimi 3 anni – e dalla Terna SpA nel settore dell’energia. Negli ultimi<br />

tempi, tuttavia, gli <strong>in</strong>vestimenti delle PMI si sono andati <strong>in</strong>tensificando, viste le possibilità<br />

economiche offerte dal Paese che suscita un certo <strong>in</strong>teresse da parte degli imprenditori <strong>italiani</strong>.<br />

Il numero delle società italiane che ha aperto una filiale brasiliana, commerciale o produttiva, è<br />

quasi raddoppiato, passando da 120 circa ad oltre 250 nei più svariati settori. Se <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipio<br />

erano i bassi costi di produzione e la somiglianza culturale i motori degli <strong>in</strong>vestimenti <strong>italiani</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Brasile</strong>, oggi è la crescita della domanda <strong>in</strong>terna al Paese, <strong>in</strong> constante sviluppo economico, ad<br />

<strong>in</strong>coraggiare gli IDE.<br />

3.3. Le piccole e medie imprese di orig<strong>in</strong>e italiana: una ricerca della FILEF 15<br />

Nel 2001 la FILEF ha realizzato <strong>in</strong> brasile una ricerca sulle PMI fondate da <strong>italiani</strong> emigrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. La<br />

ricerca si è svolta nella seconda metà del 2001 nell’area metropolitana di San Paolo e nel Rio Grande do Sul,<br />

attraverso la somm<strong>in</strong>istrazione di un questionario di rilevazione a 277 imprenditori di orig<strong>in</strong>e italiana (di San Paolo e<br />

del Rio Grande do Sul) per identificarne caratteristiche, potenzialità e bisogni.<br />

Lo studio <strong>in</strong>dividua le diverse tipologie d’imprese nate <strong>in</strong> contesto emigratorio:<br />

- quelle di "nicchia etnica", che si sono <strong>in</strong>sediate come risposta a fabbisogni di consumo tipici degli<br />

<strong>italiani</strong> emigrati (<strong>in</strong> particolare prodotti agro-alimentari o di abbigliamento non reperibili sul posto),<br />

- quelle che hanno coperto fabbisogni locali non toccati dagli autoctoni (produzioni di beni e servizi ad<br />

alta <strong>in</strong>tensità di manodopera),<br />

- quelle che partendo da una specificità etnica, si sono evolute come soggetti di <strong>in</strong>termediazione tra il<br />

mercato locale e quello globale (commercio estero, turismo, ecc.).<br />

I risultati dello studio sono:<br />

- comprensione della genesi e della consistenza di queste imprese,<br />

- <strong>in</strong>dividuazione dei fabbisogni degli imprenditori, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di servizi richiesti, di relazioni e rapporti<br />

con l'Italia,<br />

- elaborazione di un quadro di riferimento sulle possibilità di cooperazione<br />

- ruolo di mediazione delle collettività emigrate.<br />

La maggior parte delle imprese studiate sono giovani: il 30% è costituito nel periodo 1991 – 2001, il 60%<br />

dopo il 1981, contro il 30% prima del 1973 e il 18% prima del 1965.<br />

In <strong>Brasile</strong>, gli <strong>italiani</strong> hanno realizzato le proprie imprese contando quasi esclusivamente sulle proprie forze,<br />

con scarsi contributi esterni sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di servizi, sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di f<strong>in</strong>anziamenti. La base è costituita dai risparmi<br />

realizzati direttamente o <strong>in</strong> ambito familiare <strong>in</strong> anni di sacrificio, <strong>in</strong> grande maggioranza nella posizione di lavoratori<br />

dipendenti, oppure come successori di una tradizione familiare che si perpetua negli anni e che attraversa <strong>in</strong>tere<br />

15 AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa e del lavoro autonomo italiano <strong>in</strong><br />

emigrazione. <strong>Brasile</strong> – Uruguay, Emigrazione, XXXIII, 9-12, 2001, Roma, FILEF, 2001. 223 p.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 23


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

epoche storiche: per esempio, nelle imprese di trasformazione di prodotti agro-alimentari, si può ripercorrere il tragitto<br />

dei bisnonni, dei nonni, di padri e madri, di figli e nipoti che hanno prima dissodato i terreni, <strong>in</strong>trodotto la varietà di<br />

colture e lavorazioni tipiche italiane, commercializzato i prodotti.<br />

In effetti, il 76,1% delle aziende analizzate sono state fondate dall’attuale titolare, il 14,9% sono state<br />

ereditate e 9% sono state acquistate. In genere, si tratta di società a responsabilità limitata (s.r.l.) e di società per<br />

azioni (s.p.a.) che coprono il 93% di tutte le imprese.<br />

In vari decenni, gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> hanno sperimentato il lavoro delle fabbriche e dei cantieri e alcuni sono<br />

diventati imprenditori edili, meccanici, tessili e dell‘abbigliamento, artigiani, commercianti, trasportatori, f<strong>in</strong>o alle più<br />

moderne funzioni di erogatori di servizi di varia natura alle persone o ad altre imprese.<br />

I pr<strong>in</strong>cipali settori economici <strong>in</strong> cui operano le aziende sono l’<strong>in</strong>dustria (58,5%) e l’artigianato (18,8%). Molto<br />

più limitati sono il commercio (6,5%) e la ristorazione (5,1%). I prodotti e servizi offerti vanno da<br />

abbigliamento/tessuti (27,3%) a metalli/plastica (18,6%), da alimentari (11,4%) ad arredamento/<strong>in</strong>fissi (10,6%). Essi<br />

riflettono il maggior orientamento del <strong>Brasile</strong> verso le attività manifatturiere.<br />

La forma di proprietà pr<strong>in</strong>cipale è quella <strong>in</strong>dividuale del titolare (42,1%), seguita dalla proprietà congiunta di<br />

familiari ed altri soci (26,7%), dalla proprietà dei familiari (22,6%) e dalla proprietà esclusiva di altri soci (8,6%). Per<br />

quanto riguarda il numero di familiari co<strong>in</strong>volti, nel 65,5% delle imprese sono presenti solo uno o due familiari, mentre<br />

sono più rari i casi con 3 o più familiari. Per quanto riguarda la presenza di soci non familiari, nel 65% dei casi ne<br />

viene registrato uno solo.<br />

Il 44 % delle imprese preferisce collocarsi al centro delle città, il 23,3% nelle periferie e il 21,1% nelle isole<br />

pedonali.<br />

La grandezza delle imprese <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di occupati (62,1% al disotto dei 20 dipendenti) così come il fatturato<br />

(41,8% meno di 150.000 reais) rivelano che si tratta di aziende di piccole dimensioni, il cui mercato è essenzialmente<br />

locale e regionale (63,6%) contro il 32,4% nazionale e il 4% estero, di cui solo il 2,6% presenti sul mercato italiano.<br />

Le imprese più piccole sono quelle dei servizi (85% con meno di 20 addetti), seguono poi l’artigianato ed il<br />

commercio (73%), mentre nell’<strong>in</strong>dustria e nell’edilizia la dimensione della classe di imprese con meno di 20 addetti è<br />

circa il 50% del totale. Oltre il 60% delle aziende artigiane fattura meno di 150.000 reais, così come il 44% delle<br />

aziende di commercio ed il 42% di quelle dei servizi. Invece, nella fascia più alta di fatturato (più di 1 milione di reais)<br />

si trovano il 50% delle aziende edili ed il 30% di quelle <strong>in</strong>dustriali.<br />

<strong>Gli</strong> imprenditori che hanno fondato e/o dirigono le imprese analizzate sono essenzialmente maschi (80,1%<br />

contro 19,1% di donne), hanno un’età compresa tra i 31 e i 50 anni (55,1%, contro 35,8% per gli over 50 e 9,1% per<br />

coloro sotto i 30).<br />

Rispetto a quanto successo <strong>in</strong> Europa (Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna 16 ) gli imprenditori<br />

sembrano mediamente più <strong>in</strong>tegrati nelle realtà di accoglimento. Ciò dipende dalla più antica emigrazione e dal fatto<br />

che il <strong>Brasile</strong> è un paese d’immigrazione e tale si considera, contrariamente a quanto sostenuto per anni da paesi che<br />

oggi fanno parte della U.E.<br />

16 AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa <strong>in</strong> emigrazione. Analisi dei fabbisogni e delle<br />

esigenze di consulenza, orientamento ed assistenza nella prospettiva dello sviluppo dell'associazionismo<br />

imprenditoriale e di un network di servizi. La Germania Federale, Emigrazione, XXXI, 1-4, 1999, FILEF, Roma, 1999.<br />

207 p. AA.VV., Ricerca sui fabbisogni delle piccole e medie imprese e del lavoro autonomo italiano <strong>in</strong> Francia, Belgio,<br />

Gran Bretagna, Emigrazione, XXXII, 9-12, 2000, FILEF, Roma, 2000. 183 p.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 24


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Infatti, se consideriamo la domanda circa l’anno d’arrivo <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, il 73,8% degli <strong>in</strong>tervistati dichiara di<br />

essere nato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, poiché i progenitori vi giunsero prima del 1900, mentre un altro 20,5% dichiara di esservi<br />

giunto prima degli anni ‘20 rivelando così un forte radicamento nella realtà del paese, da una o più generazioni.<br />

Analizzando le aree e le regioni di provenienza, l’87,% degli imprenditori <strong>in</strong>tervistati che hanno risposto sono<br />

settentrionali, soprattutto veneti (49,5%).<br />

Tra gli <strong>italiani</strong> che hanno fatto la scelta dell’imprenditorialità, il 50,5% è <strong>in</strong> possesso del titolo di studio<br />

dell’obbligo, 21,7% ha il diploma e 27,1% ha una laurea. Mettendo <strong>in</strong> correlazione titolo di studio e settore di attività<br />

troviamo che settori come la viticoltura, il commercio e l’<strong>in</strong>dustria hanno una maggiore presenza di persone con il titolo<br />

di studio più basso, settori come l’edilizia, i servizi e l’artigianato annoverano piuttosto persone con il titolo di studio<br />

secondario, mentre ristorazione e servizi sono piuttosto appannaggio dei laureati.<br />

É nel Rio Grande do Sul che troviamo il numero più importante degli imprenditori <strong>italiani</strong> che hanno creato o<br />

dirigono circa il 40% delle imprese manifatturiere.<br />

Nella maggioranza dei casi è scarsa l’assistenza che le imprese hanno ricevuto, sono carenti i servizi utilizzati,<br />

sono m<strong>in</strong>imi i contatti con le strutture associative, le adesioni alle associazioni di categoria.<br />

La parte maggiore delle difficoltà <strong>in</strong>contrate è costituita dalle difficoltà f<strong>in</strong>anziarie: le uniche forme di<br />

f<strong>in</strong>anziamento utilizzate sono state l’autof<strong>in</strong>anziamento (65% dei casi) ed i prestiti bancari (20%).<br />

Il 48% degli imprenditori <strong>in</strong>tervistati dichiara di avere accordi con imprese italiane, operanti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, <strong>in</strong><br />

Italia o nelle regioni di orig<strong>in</strong>e. Tali accordi mirano soprattutto alla commercializzazione dei prodotti (58%), alla<br />

produzione (24%) o allo scambio tecnologico (15%). Le <strong>in</strong>formazioni che gli <strong>in</strong>tervistati hanno dell’Italia e della regione<br />

d’orig<strong>in</strong>e sono scarse (il 48% ammette di non avere nessuna <strong>in</strong>formazione) o generiche (20%) e solo il 20% dichiara di<br />

possedere <strong>in</strong>formazioni specifiche sul mercato o sul settore di produzione.<br />

<strong>Gli</strong> imprenditori chiedono maggiore <strong>in</strong>formazione, opportunità d’<strong>in</strong>contro e di affari, <strong>in</strong>tensificazione dei<br />

rapporti con l‘Italia e con le regioni di orig<strong>in</strong>e; domandano sostegno per stare al passo nel mercato globale, misurarsi<br />

con le nuove tecnologie, disporre dei capitali necessari.<br />

Il patrimonio, le risorse umane delle generazioni di giovani <strong>italiani</strong> e oriundi costituiscono un fattore di grande<br />

importanza per il futuro comune dell‘America Lat<strong>in</strong>a e dell‘Europa. Le lotte per l‘esproprio del latifondo, la battaglia per<br />

la terra, per l‘autosufficienza alimentare e per lo sviluppo del mercato <strong>in</strong>terno <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, trova gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> prima fila<br />

dentro grandi movimenti sociali.<br />

3.4. Le politiche per il lavoro e la rete degli uffici per l’impiego<br />

La Costituzione del 1988, nel suo preambolo, def<strong>in</strong>isce l’uguaglianza un bene supremo.<br />

L’articolo 6 <strong>in</strong>dica il lavoro come un diritto sociale; è però l’articolo 7 ad <strong>in</strong>dicare nello specifico<br />

i diritti dei lavoratori: salario m<strong>in</strong>imo ed equo, maternità e congedo parentale, <strong>in</strong>centivi per il<br />

lavoro femm<strong>in</strong>ile, proibizione del licenziamento senza giusta causa, assegni familiari, numero<br />

delle ore di lavoro non superiore alle otto giornaliere e quarantaquattro settimanali, pensione,<br />

assicurazione per gli <strong>in</strong>fortuni e protezione contro ogni forma di discrim<strong>in</strong>azione sul lavoro.<br />

La norma fondamentale del diritto del lavoro <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è la Consolidação das Leis do<br />

Trabalho CLT (Diritto del lavoro consolidato), creata con il decreto legge n.5.452 del 1 maggio<br />

1943, che unifica tutte le leggi sul lavoro precedentemente emanate. La Consolidação das Leis<br />

do Trabalho è stata successivamente modificata dalle nuove leggi approvate dal governo<br />

brasiliano.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 25


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Il M<strong>in</strong>istero del lavoro e dell’impiego brasiliano (M<strong>in</strong>istério do Trabalho e Emprego 17 )<br />

nasce nell’attuale denom<strong>in</strong>azione nel 1999, e ha subito nel tempo diverse modifiche strutturali<br />

e regolamentari.<br />

Il M<strong>in</strong>istero della previdenza sociale (M<strong>in</strong>istério da Previdência Social 18 ) si occupa,<br />

<strong>in</strong>vece, dell’assistenza ai disoccupati, anche attraverso una rete regionale di assistenza.<br />

In <strong>Brasile</strong>, non c’è una rete di uffici di collocamento, ma sul sito dell’Ambasciata<br />

Brasiliana <strong>in</strong> Italia sono reperibili gli <strong>in</strong>dirizzi web di due motori di ricerca di lavoro:<br />

www.proemprego.com.br; www.manager.com.br.<br />

17 http://www.mte.gov.br/<br />

18 www.previdenciasocial.gov.br<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 26


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

4. La formazione degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

4.1. La struttura del sistema scolastico brasiliano ed il livello d’istruzione 19<br />

La Costituzione del 1988 stabilisce il diritto all’istruzione per tutti i brasiliani (art.6),<br />

attraverso una formazione adatta ad <strong>in</strong>serire <strong>in</strong> modo adeguato i cittad<strong>in</strong>i nel mondo del<br />

lavoro. Il Governo Federale attraverso il MEC (M<strong>in</strong>istério da Educaçao) è <strong>in</strong>caricato di legiferare<br />

<strong>in</strong> materia, di coord<strong>in</strong>are e sviluppare i programmi nazionali, nonché di f<strong>in</strong>anziare il sistema<br />

federale di istruzione. Ciascun Stato Federato ed Autorità locale, dal canto suo, è responsabile<br />

della gestione del proprio sistema educativo, nel rispetto delle leggi nazionali: il sistema<br />

scolastico brasiliano prevede, <strong>in</strong>fatti, un’<strong>in</strong>tensa collaborazione fra Unione, Stati, Distretto<br />

Federale e Municipi.<br />

Le L<strong>in</strong>ee guida dell’educazione nazionale e il Programma di legge (Lei de Diretrizes e<br />

Bases da Edacação - LDB) del 1996 prevede che l’istruzione rispetti la libertà e i diritti<br />

dell’<strong>in</strong>dividuo, trasmetta il patrimonio culturale locale e combatta le <strong>in</strong>giustizie dovute a<br />

qualsiasi tipo di pregiudizio, politico, sociale etnico.<br />

L’anno scolastico ed accademico dura da febbraio a dicembre (è il calendario australe).<br />

La sua durata è di 200 giorni, da svolgersi <strong>in</strong> due semestri.<br />

L’istruzione si articola <strong>in</strong> istruzione di base (f<strong>in</strong>o ai 18 anni) e istruzione superiore<br />

(dopo i 18 anni). L’istruzione obbligatoria è di 9 anni, dai 6 ai 14-15 anni di età; quella<br />

pubblica è gratuita, <strong>in</strong> tutti i suoi livelli.<br />

I sistema è diviso <strong>in</strong> tre livelli: elementare, medio e superiore. Per i bimbi al di sotto dei<br />

7 anni di età è possibile frequentare l’asilo nido f<strong>in</strong>o ai due anni di età, la scuola materna dai<br />

due ai tre, la pre-scuola dai quattro f<strong>in</strong>o ai sette.<br />

Età<br />

3<br />

anni<br />

4<br />

anni<br />

5<br />

anni<br />

Educação Infantil<br />

6<br />

anni<br />

7<br />

anni<br />

8<br />

anni<br />

9<br />

anni<br />

10<br />

anni<br />

1.° ciclo do ens<strong>in</strong>o fundamental<br />

11<br />

anni<br />

12<br />

anni<br />

13<br />

anni<br />

2.° ciclo do ens<strong>in</strong>o<br />

fundamental<br />

14<br />

anni<br />

15<br />

anni<br />

16<br />

anni<br />

Ens<strong>in</strong>o médio<br />

17<br />

anni<br />

18<br />

anni<br />

Istruzione pre-primaria (scuola dell’<strong>in</strong>fanzia):<br />

La scuola dell’<strong>in</strong>fanzia non è obbligatoria ed è offerta da due tipi di istituti: gli asili nido<br />

(creches) per i bamb<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o ai 3 anni e le pré-escolas, per i bamb<strong>in</strong>i di 4 e 5 anni.<br />

Istruzione primaria (ens<strong>in</strong>o fundamental):<br />

19 Alcune <strong>in</strong>formazioni sul sistema educativo brasiliano sono reperibili nei seguenti siti: Nazioni Unite<br />

http://www.un.<strong>in</strong>t/brazil/brasil/brazil-education.htm; M<strong>in</strong>istero dell’Istruzione www.mec.gov.br; Istruzione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

www.portaldoens<strong>in</strong>o.com.br<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 27


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

La scuola dell’obbligo per gli studenti va dai 6 ai 14/15 anni ed è gratuita quando pubblica.<br />

Dura 9 anni e si divide <strong>in</strong> escola primária, da 6 a 10 anni e <strong>in</strong> escola secondaria, da 11 a 14<br />

anni.<br />

I programmi scolastici sono def<strong>in</strong>iti a livello federale per garantire l’uniformità<br />

dell’<strong>in</strong>segnamento nei diversi stati, con delle m<strong>in</strong>ime differenze <strong>in</strong>trodotte dai diversi Stati e<br />

istituti per rispondere a specifiche esigenze regionali. In alcuni casi, gli studenti vengono<br />

raggruppati <strong>in</strong> classi def<strong>in</strong>ite <strong>in</strong> base al livello raggiunto.<br />

Istruzione secondaria (ens<strong>in</strong>o médio), dai 15 ai 17/18 anni:<br />

Term<strong>in</strong>ata la scuola elementare, gi studenti possono frequentare per almeno tre anni la scuola<br />

media, che da la possibilità – tra l’altro – di frequentare anche corsi professionali talvolta<br />

fondamentali per accedere a determ<strong>in</strong>ate professioni. Al term<strong>in</strong>e dei diversi cicli vengono<br />

rilasciati i seguenti certificati: un certificado de conclusão de primeiro grau, un diploma de<br />

secondo grau, o per l’ istruzione tecnica un diploma di técnico de nivel médio.<br />

Sono molto numerose le scuole private, <strong>in</strong> particolare quelle di ispirazione cattolica (salesiani,<br />

agost<strong>in</strong>iani, gesuiti).<br />

L’istruzione universitaria (ens<strong>in</strong>o superior)<br />

Una volta completato il percorso <strong>in</strong>termedio, <strong>in</strong>izia l’istruzione superiore presso scuole (per<br />

corsi professionali) e università. L’istruzione universitaria si articola nella graduação (laurea) e<br />

nella post- graduação (post-laurea). I corsi di graduação, per conseguire la licenciatura e il<br />

bachalerado, sono accessibili attraverso un esame di ammissione detto vestibular. che verifica<br />

il livello di conoscenza raggiunto <strong>in</strong> ciascuna materia <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>tende proseguire gli studi.<br />

Per poter accedere al secondo livello post-graduação (post-laurea) è necessario avere<br />

completato il primo e superare le selezioni richieste dall’Istituto. La post-graduação si<br />

conclude con un mestrado (dopo due anni e mezzo) o il doutorado.<br />

Le Università sono strutturate <strong>in</strong> dipartimenti, facoltà o scuole. Vi sono università federali,<br />

statali e municipali, ma moltissime sono le università e le facoltà private, alcune prestigiose<br />

come le Pontificie Università Cattoliche.<br />

L’ ammissione degli studenti stranieri è subord<strong>in</strong>ato alla conoscenza della l<strong>in</strong>gua Portoghese, i<br />

cui livelli di padronanza sono certificati dal CELPEBRAS, il diploma di conoscenza per gli<br />

stranieri.<br />

Per aiutare gli studenti nella scelta del proprio percorso formativo, il M<strong>in</strong>istero<br />

dell’Istruzione ha realizzato un portale http://www.educacaosuperior.<strong>in</strong>ep.gov.br/ dove sono<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 28


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

reperibili tutti contatti relativi alle istituzioni, l’elenco dei corsi, ed altre <strong>in</strong>formazioni per<br />

orientare gli studenti brasiliani.<br />

Secondo l’UNESCO il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta (Adult literacy<br />

rate), pari a 89,6% per entrambi i sessi, è leggermente <strong>in</strong>feriore alla media regionale: il tasso<br />

per l’America Lat<strong>in</strong>a è, <strong>in</strong>fatti, del 91,3% (92% per gli uom<strong>in</strong>i e 90,7% per le donne) 20 .<br />

Nel 2002, il 92% dei bamb<strong>in</strong>i risultava iscritto alla scuola elementare (contro l’85% del<br />

1991), il 74% dei ragazzi riceveva l’istruzione secondaria (contro il 17% registrato<br />

dall’UNESCO nel 1991) ed il 20% dei giovani frequentava l’università (contro l’11% del 1991).<br />

I dati relativi alla frequenza dei diversi livelli di istruzione hanno registrato, dunque una<br />

crescita negli ultimi anni, ma sempre <strong>in</strong> base ai dati dell’UNESCO del 2006 - ad eccezione<br />

dell’istruzione secondaria – risultano ancora <strong>in</strong>feriori alla media regionale dell’America Lat<strong>in</strong>a<br />

che registra per l’Istruzione primaria un 65%, per l’Istruzione secondaria un 70% e per<br />

l’Istruzione terziaria 31%.<br />

4.2. La cooperazione italo- brasiliana <strong>in</strong> ambito formativo<br />

Fra Italia e <strong>Brasile</strong> sono attualmente <strong>in</strong> vigore l’Accordo di Cooperazione Scientifica e<br />

Tecnologica tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Federata del<br />

<strong>Brasile</strong> firmato a Roma il 12 dicembre 1997 ed il relativo Programma esecutivo per gli anni<br />

2008-2010, nonché l’Accordo di Cooperazione Culturale del 12 febbraio 1997 seguito dal<br />

Programma esecutivo 2000-2003 (non ancora r<strong>in</strong>novato), che prevede la collaborazione nel<br />

settore dell’istruzione e universitario ed il rilascio di borse di studio.<br />

Il compito di promuovere la cultura italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ricade pr<strong>in</strong>cipalmente sui due<br />

Istituti Italiani di Cultura di Rio de Janeiro e San Paolo 21 . Nel 2007 i corsi di l<strong>in</strong>gua italiana<br />

organizzati dagli Istituti di cultura sono stati 357 per un totale di 3.768 iscritti, risultando <strong>in</strong><br />

America Lat<strong>in</strong>a il primo Paese per corsi e iscritti.<br />

Tab.4.1 - Corsi di l<strong>in</strong>gua italiana organizzati dagli Istituti Italiani di Cultura<br />

ISTITUTI ITALIANI 2003 2004 2005 2006 2007<br />

DI CULTURA ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI<br />

Rio de Janeiro 955 85 1.266 103 1.215 99 1.220 98 1.152 129<br />

San Paolo 2.513 218 2.360 254 2.610 291 2.636 231 2616 228<br />

Totale 3.468 303 3.626 357 3.825 390 3.856 329 3768 357<br />

In <strong>Brasile</strong>, <strong>in</strong>oltre, sono presenti presso l’Ambasciata di Brasilia (solo f<strong>in</strong>o a marzo<br />

2009), il Consolato Generale di Prima Classe di San Paolo, i Consolati Generali di Curutiba,<br />

Porto Alegre e Rio de Janeiro ed il Consolato di Belo Horizonte gli Uffici Scolastici, dove<br />

20 Per maggiori <strong>in</strong>formazioni http://stats.uis.UNESCO.org<br />

21 Per maggiori <strong>in</strong>formazioni: www.iicrio.esteri.it; http://www.iicsanpaolo.esteri.it<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 29


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

operano Dirigenti Scolastici <strong>in</strong>viati dall'Italia, <strong>in</strong>caricati di amm<strong>in</strong>istrare, coord<strong>in</strong>are e vigilare le<br />

scuole, le istituzioni educative e le altre <strong>in</strong>iziative scolastiche e attività di assistenza scolastica<br />

a favore dei lavoratori <strong>italiani</strong> e loro congiunti emigrati.<br />

Nel 2006/2007, gli iscritti ai corsi di l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>tegrati nell’<strong>in</strong>segnamento <strong>in</strong> scuole<br />

pubbliche sono <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> 29.380, mentre quelli per i corsi svolti <strong>in</strong> orario extra-scolastico sono<br />

32.597. In totale, <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> frequentano corsi di l<strong>in</strong>gua e cultura italiana 61.977, valore<br />

secondo nell’America lat<strong>in</strong>a solo all’Argent<strong>in</strong>a.<br />

Tab. 4.2. - Corsi di l<strong>in</strong>gua e cultura italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e raffronto con il totale dell’America Lat<strong>in</strong>a<br />

ANNO SOLASTICO ISTITUZIONI ALUNNI<br />

Totale<br />

<strong>Brasile</strong><br />

Corsi di<br />

l<strong>in</strong>gua<br />

Insegnamenti <strong>in</strong><br />

scuole pubbliche locali<br />

Totale<br />

Corsi di<br />

l<strong>in</strong>gua<br />

Insegnamenti <strong>in</strong><br />

scuole pubbliche<br />

locali<br />

Totale<br />

2003/2004 1.753 799 2.552 32.627 15.895 48.522<br />

2004/2005 2.465 1.447 3.914 36.588 31.544 68.132<br />

2005/2006<br />

2006/2007<br />

2.620<br />

1.885<br />

1.708<br />

1.628<br />

4.328<br />

3.513<br />

41.515<br />

32.597<br />

39.384<br />

29.380<br />

80.899<br />

61.977<br />

Totale<br />

2006/2007 7.011 8.837 15.848 103.456 196.117 299.573<br />

Americhe<br />

Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri, Annuari statistici<br />

La Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, attraverso il sito<br />

del M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri, fornisce <strong>in</strong>oltre i dati sui lettori universitari gestiti dal MAE <strong>in</strong><br />

<strong>Brasile</strong>; essi sono presenti <strong>in</strong> 8 città universitarie: Brasilia, Curitiba, Florianopolis, Porto Alegre,<br />

San Josè di Ro Preto, Salvador, San Paolo (2 lettori), Vitoria. 22 Due sono <strong>in</strong>vece le scuole<br />

italiane presenti nel Paese: il COMPLESSO SCOLASTICO ITALIANO PARITARIO "ISTITUTO<br />

EUGENIO MONTALE" di San Paolo e il COMPLESSO SCOLASTICO ITALO BRASILIANO<br />

PARITARIO "FONDAZIONE TORINO" di Belo Horizonte. 23<br />

Inf<strong>in</strong>e, la stessa Direzione, attraverso la Banca dati Dav<strong>in</strong>ci (www.esteri.it/dav<strong>in</strong>ci) 24 , il<br />

database <strong>in</strong> cui i ricercatori <strong>italiani</strong> all’estero registrano volontariamente i loro dati, <strong>in</strong>forma che<br />

all’agosto 2008 sono 242 ricercatori <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> iscritti, ripartiti come segue nelle diverse<br />

categorie di ricerca:<br />

22 http://www.esteri.it/MAE/doc/Lettorati_AMERICHE.pdf<br />

23 http://www.esteri.it/MAE/doc/scuoleitaliane.pdf<br />

24 La rilevazione è datata al 28 agosto 2008. Il database è costantemente aggiornato con nuovi iscritti, ma alcuni<br />

ricercatori non più impiegati <strong>in</strong> Gran Bretagna potrebbero non avere provveduto alla cancellazione dei dati al momento<br />

del loro rientro <strong>in</strong> Italia o emigrazione verso altri Paesi.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 30


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Categorie<br />

Unità<br />

Agricultural Sciences 43<br />

Architecture 12<br />

Biology 54<br />

Chemistry 29<br />

Earth Sciences 16<br />

Eng<strong>in</strong>eer<strong>in</strong>g 30<br />

Humanities and Art 58<br />

Mathematics and Computer 20<br />

Science<br />

Medic<strong>in</strong>e 48<br />

Physics 16<br />

Science Policy 21<br />

Social Science 101<br />

Veter<strong>in</strong>ary Medic<strong>in</strong>e 10<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 31


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

5. Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />

Tra il 1998 e il 2007 sono stati f<strong>in</strong>anziati dal M<strong>in</strong>istero dal Lavoro 25 e dal M<strong>in</strong>istero degli<br />

Affari Esteri 89 progetti 26 a favore degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. La maggior parte di essi ha<br />

riguardato i settori del Turismo, Impresa e Commercio. Le circoscrizioni consolari più co<strong>in</strong>volte<br />

sono state San Paolo (ventotto progetti), Rio de Janeiro (venti progetti), Curitiba (nove<br />

progetti) e Belo Horizonte (sei progetti).<br />

Nell’annualità 1998 sono stati approvati e f<strong>in</strong>anziati diciotto progetti. L’ente che ne ha<br />

realizzato <strong>in</strong> maggior numero è stato 2CR (sei progetti), seguito dall’I.R.E.S. (tre progetti). Le<br />

circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da questa attività formativa sono state San Paolo (dieci<br />

progetti) e Porto Alegre (tre progetti).<br />

Le aree di <strong>in</strong>tervento di maggiore attenzione sono state: l’Orientamento professionale,<br />

la Formazione dei Formatori e l’Impresa.<br />

Nell’annualità 1999, i progetti formativi sono stati diciassette. <strong>Gli</strong> enti che ne hanno<br />

realizzati il maggior numero sono stati Mathesis (tre progetti), C.I.A.P.I. (tre progetti) e Enaip<br />

Sardegna (due progetti). Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da questa attività formativa<br />

sono state Rio de Janeiro (c<strong>in</strong>que progetti), e Porto Alegre (tre progetti).<br />

Le aree di <strong>in</strong>tervento di maggiore attenzione sono state: l’Agricoltura e l’Impresa.<br />

Nell’annualità 2000 si registra un notevole calo di <strong>in</strong>iziative di formazione professionale,<br />

poiché si passa dai diciassette progetti dell’anno precedente a nove. <strong>Gli</strong> enti che ne hanno<br />

realizzati il maggior numero sono stati l’Enaip Sardegna (due progetti) e Kantea (due progetti).<br />

Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da queste attività formative sono state Rio de Janeiro<br />

(c<strong>in</strong>que progetti), e San Paolo (tre progetti).<br />

<strong>Gli</strong> <strong>in</strong>terventi formativi hanno <strong>in</strong>vestito diverse aree, spaziando dal settore delle Nuove<br />

tecnologie Informatiche e Multimediali f<strong>in</strong>o ai Servizi socio-sanitari alle famiglie, dalla<br />

Ristorazione al Restauro.<br />

L’annualità 2001 è la più generosa, giacché vengono presentati e approvati ben<br />

trentuno progetti di formazione professionale. Kantea e Filef sono gli enti che hanno realizzato<br />

più progetti, esattamente tre ognuno; mentre l’Ass.for.seo, l’Istituto A. Suffred<strong>in</strong>i, Casa della<br />

Gioventù, e Fondazione G. Rumor ne hanno realizzati due ognuno. <strong>Gli</strong> <strong>in</strong>terventi formativi<br />

25 I f<strong>in</strong>anziamenti dei progetti di formazione vengono garantiti dal contributo proveniente dallo 0,30% del gettito INPS,<br />

annualmente attribuito al M<strong>in</strong>istero del Lavoro ed esattamente all’Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione<br />

Professionale dei Lavoratori (UCOFPL). A quest’ultimo e, <strong>in</strong> particolar modo, alla Divisione V “Gestione e<br />

coord<strong>in</strong>amento di forme di <strong>in</strong>tervento nazionale”, viene assegnato il compito di promuovere <strong>in</strong>terventi formativi per gli<br />

<strong>italiani</strong> e le loro famiglie residenti nei paesi non appartenenti all’Unione Europea.<br />

I f<strong>in</strong>anziamenti concessi vengono erogati con le seguenti modalità: il 50% all’avvio dell’attività; il 30% alla<br />

certificazione da parte dell’ente attuatore dell’avvenuta spesa di almeno il 50% del primo anticipo e del regolare<br />

svolgimento dell’attività; il restante 20% dopo la presentazione di una relazione f<strong>in</strong>ale sulle attività svolte. Sulla<br />

realizzazione dei progetti vigila il M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri attraverso le rappresentanze consolari competenti per<br />

territorio, tenute ad effettuare verifiche ex ante ed <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere dei progetti stessi.<br />

26 I progetti presentati dal 1998 al 2000 sono <strong>in</strong>terventi per la formazione professionale, quelli presentati nel 2002<br />

sono, <strong>in</strong>vece, “<strong>in</strong>iziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del Mezzogiorno e gli<br />

Italiani residenti all’estero” che rientrano nel PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS Ob. 1, 2000/2006<br />

Misura II, Azione D.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 32


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

hanno <strong>in</strong>vestito diverse aree, spaziando dal settore delle Nuove tecnologie Informatiche e<br />

Multimediali f<strong>in</strong>o ai Servizi socio-sanitari alle famiglie, dalla Ristorazione al Restauro, dal<br />

Commercio all’Impresa, dall’Artigianato all’Elettromeccanica.<br />

Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate dalle <strong>in</strong>iziative formative sono state: San Paolo<br />

(dieci progetti), Porto Alegre (otto progetti) e Rio de Janeiro (sei progetti).<br />

Nell’annualità 2002 i progetti f<strong>in</strong>anziati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> sono stati sette. Essi rientrano nel<br />

PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS Ob. 1, 2000/2006 Misura II.1, Azione D.<br />

Di questi sette progetti, 3 rientrano nell’Ambito di Intervento 2c:<br />

• Sviluppo di professionalità nell’area della mediazione culturale ed economica<br />

capaci di attivare servizi reali per l’<strong>in</strong>ternazionalizzazione delle imprese delle regioni, attraverso<br />

la promozione di partnership con le comunità di <strong>italiani</strong> all’estero;<br />

2 progetti rientrano nell’Ambito di Intervento 2d:<br />

• Formazione dei formatori regionali f<strong>in</strong>alizzata allo sviluppo della cooperazione<br />

con i Paesi di emigrazione, e all’applicazione di tecniche e di metodologie di formazione<br />

cont<strong>in</strong>ua e a distanza;<br />

2 progetti rientrano nell’Ambito di Formazione 2 b:<br />

• Realizzazione di azioni di orientamento e di accompagnamento rivolte a soggetti<br />

associativi o imprenditoriali, promotori o partner di progetti di sviluppo <strong>in</strong>tegrato, f<strong>in</strong>alizzate<br />

all’acquisizione di competenze necessarie al co<strong>in</strong>volgimento di <strong>italiani</strong> residenti all’estero.<br />

Le aree di <strong>in</strong>tervento più co<strong>in</strong>volte nell’attività di formazione sono state l’Industria, il<br />

Turismo e il Commercio. La Sicilia è stata la regione più co<strong>in</strong>volta nelle varie <strong>in</strong>iziative (tre<br />

progetti), seguita dalla Campania (due progetti) e da Calabria e Puglia (un progetto ciascuna).<br />

Nel dettaglio, Il progetto Development Oriented Calabrian Cooperation (D.O.C.C.),<br />

promosso dall’Università della Calabria di Arcavacata di Rende, ha mirato a creare e diffondere<br />

un data base bidirezionale per l’<strong>in</strong>terscambio di <strong>in</strong>formazioni e opportunità tra imprese<br />

calabresi e imprese operanti nei paesi d’emigrazione e a formare operatori di<br />

<strong>in</strong>ternazionalizzazione. In particolare è stata realizzata una ricerca <strong>in</strong>erente la realtà economica<br />

del <strong>Brasile</strong>, contenente anche il censimento delle imprese gestite da emigrati calabresi<br />

residenti <strong>in</strong> loco. La formazione – tendente a sviluppare competenze per “manager di<br />

<strong>in</strong>ternazionalizzazione” e “esperto di commercio con l’estero” – ha coniugato lezioni frontali <strong>in</strong><br />

aula, apprendimento a distanza (e.learn<strong>in</strong>g) e una sezione di apprendimento autogestito (selflearnimg).<br />

Il Progetto SAFOS – Sicilians abroad for Sicily, promosso dall’Università di Catania,<br />

Dipartimento di Economia e metodi quantitativi, ha <strong>in</strong>vece <strong>in</strong>teso conoscere le esperienze e le<br />

professionalità dei siciliani emigrati all’estero, attraverso la realizzazione di un repertorio “who<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 33


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

is who” <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e la ricognizione dei laureati dell’Università di Catania attualmente all’estero,<br />

<strong>in</strong>dividuati quali potenziali referenti per scambi e progetti di cooperazione. In particolare, la<br />

ricognizione “Who is who” dei laureati presso l’Università di Catania che lavorano all’estero<br />

mirava a verificare le possibilità di un “ritorno culturale” del patrimonio di esperienze acquisito<br />

da rendere funzionale allo sviluppo della Regione. Anche questo progetto ha poi mirato a<br />

realizzare una rilevazione delle imprese siciliane operanti all’estero, selezionandone un<br />

campione rappresentativo, cui è stato somm<strong>in</strong>istrato un questionario tendente a rilevare la<br />

propensione ed i timori degli imprenditori di orig<strong>in</strong>e italiana a entrare <strong>in</strong> rapporti commerciali<br />

con i connazionali che vivono <strong>in</strong> Italia.<br />

Il progetto “Formarete” ha avuto l’obiettivo di consolidare rapporti e relazioni tra le<br />

associazioni pugliesi e le comunità di emigrati all’estero, espressione del mondo produttivo,<br />

associativo e istituzionale, con la f<strong>in</strong>alità di promuovere accordi formativi e progetti di<br />

cooperazione e sviluppo. Esso è stato realizzato dal Consorzio per la scuola di perfezionamento<br />

<strong>in</strong> gestione aziendale (Spegna srl) <strong>in</strong> partnership con la Camera di commercio di Rio de<br />

Janeiro, la Tr<strong>in</strong>acria associazione siciliani emigrati di Rio, il Centro calabrese San Francisco di<br />

Paola (Rio de Janeiro), e con l’Associazione culturale Emilia Romagna di Rio. Esso <strong>in</strong> particolare<br />

ha sviluppato nuove competenze <strong>in</strong> tema di cooperazione nelle aree delle metodologie<br />

didattiche, delle tecniche relazionali dei sistemi normativi e dei sistemi di cooperazione, e nella<br />

creazione di task force regionali.<br />

La Regione Campania si è vista f<strong>in</strong>anziare due progetti <strong>in</strong>cidenti nel territorio del<br />

<strong>Brasile</strong>: il progetto L.I.N.F.A.: Promozione dell’<strong>in</strong>ternazionalizzazione regionale attraverso lo<br />

sviluppo di network con <strong>italiani</strong> all’estero e formazione avanzata, e il progetto “Nodi: una rete<br />

per lo sviluppo”. L.I.N.F.A., realizzato dalla società MATER Soc. cons. a r.l. con, tra l’altro, la<br />

Camera Italo Brasiliera de Commercio e Industria, ha avuto l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo<br />

locale attraverso azioni di formazione, miranti <strong>in</strong> particolare all’erogazione di servizi alle<br />

aziende agroalimentari. A tal f<strong>in</strong>e sono stati realizzati un Corso di formazione superiore per<br />

“Esperto <strong>in</strong> processi e strumenti di <strong>in</strong>ternazionalizzazione e cooperazione socioeconomica e<br />

culturale” ed alcuni sem<strong>in</strong>ari formativi tecnici su tematiche specifiche. L’azione si è<br />

accompagnata ad attività di analisi e ricerca sui Paesi target di progetto, fra cui il <strong>Brasile</strong>, e si è<br />

completata con la realizzazione di programmi di scambio tra imprese campane ed imprese<br />

estere attraverso il sostegno alle comunità di emigrati.<br />

Anche il Progetto Nodi, del Consorzio CONSVIP <strong>in</strong> partnership con la società cooperativa<br />

consortile Co.export, sede <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, e la società ricreativa italo-brasiliana Monte San Giacomo,<br />

ha mirato alla creazione di nuove reti e all’<strong>in</strong>novazione di quelle esistenti, tramite la<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 34


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

realizzazione di azioni formative, sem<strong>in</strong>ariali e <strong>in</strong>formative <strong>in</strong> Italia ed <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e di attività di<br />

accompagnamento. Non sono mancate la realizzazione di schede Paese sui caratteri peculiari<br />

dei Paesi esteri co<strong>in</strong>volti nel progetto (<strong>Brasile</strong> e <strong>Brasile</strong>), e la somm<strong>in</strong>istrazione di questionari ai<br />

dest<strong>in</strong>atari di progetto sugli sbocchi di mercato, sulle caratteristiche della domanda locale e sul<br />

ruolo dei soggetti economici.<br />

Il Progetto “Formatori a supporto dell’<strong>in</strong>ternazionalizzazione delle imprese siciliane”,<br />

realizzato dall’Associazione Cristiana Artigiani Italiani <strong>in</strong> collaborazione con il Comitato tricolore<br />

<strong>italiani</strong> nel mondo, la Camera di commercio italo-brasiliana di M<strong>in</strong>as Gerais e di Rio de Janeiro,<br />

l’ICE di San Paolo, ha realizzato un Master specialistico di 600 ore <strong>in</strong> “Economia <strong>in</strong>ternazionale<br />

e politiche per lo sviluppo”, ripartito <strong>in</strong> quattro aree tematiche (economia e politica<br />

<strong>in</strong>ternazionale; storico-economica; istituzionale-giuridica; metodologica), ed è stato diretto a<br />

12 giovani. Nel corso del Master sono anche stati realizzati sem<strong>in</strong>ari specifici sull’economia e<br />

sulle opportunità commerciali <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, con focalizzazioni sulle problematiche specifiche del<br />

paese. I sem<strong>in</strong>ari si sono svolti <strong>in</strong> Sicilia, ed hanno co<strong>in</strong>volto i rappresentanti delle associazioni<br />

italiane operanti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />

N.B: Nella breve descrizione dei progetti appena effettuata si sono riportati solo i<br />

partner brasiliani, ma ciascun progetto ha <strong>in</strong>teressato anche altri Paesi (<strong>Brasile</strong> Canada,<br />

Romania); la partnership complessiva risulta dunque più ampia di quella <strong>in</strong>dicata.<br />

Pure siciliano è il progetto “Creazione di una rete per lo sviluppo e la <strong>in</strong>terconnessione<br />

del settore turistico ecocompatibile”, che ha avuto come esclusivo Paese di riferimento il<br />

<strong>Brasile</strong>. Il progetto è stato realizzato da Ass.For.SEO, <strong>in</strong> collaborazione con la Camera di<br />

commercio Italo <strong>Brasile</strong>ira de M<strong>in</strong>as Gerais e di Rio de Janeiro, l’Istituto do Meio Ambiente<br />

IMA/AI, la Prefeitura Municipal de Marechal Deodoro Estrado De Alagoas, Interface, Macerò<br />

Convention & Visitor Bureau, Rebelo Turismo, GME Massaguierira empreendimentos LTDA,<br />

Ecap, Tesar e l’Universidade Gama Filho.<br />

Esso ha mirato a promuovere, attraverso azioni formative mirate, nuove professionalità<br />

nel campo della promozione ed organizzazione turistica, allo scopo di diffondere il prodotto<br />

turistico “Sicilia” all’estero mediante la rete di rapporti con le comunità di siciliani residenti<br />

abroad: nello specifico esso si è proposto di stimolare l’apertura <strong>in</strong>ternazionale del tessuto<br />

imprenditoriale siciliano; di rafforzare l’efficacia di processi di <strong>in</strong>tegrazione tra le politiche di<br />

sviluppo della Regione e di stimolare accordi di collaborazione e <strong>in</strong>vestimenti di capitale estero<br />

tra Italia e il <strong>Brasile</strong>. Le attività di formazione, che hanno co<strong>in</strong>volto 31 persone del settore<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 35


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

privato e 21 provenienti dal settore pubblico, hanno alternato formazione <strong>in</strong> aula, attività di e-<br />

learn<strong>in</strong>g e workshop <strong>in</strong> Sicilia e <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />

N. B. Tutti i dati relativi ai progetti f<strong>in</strong>anziati nell’ambito del PON di Assistenza Tecnica e<br />

Azioni di Sistema del QCS ob.1, 2000-2006, Misura II, 1 Azione D derivano dal Report di<br />

valutazione ex post dei 31 progetti f<strong>in</strong>anziati a seguito dell’avviso pubblico del 23 agosto 2002,<br />

Volume II, del luglio 2005.<br />

Come si può osservare nella Tabella 1, dal 1998 al 2007 sono stati dunque 89 gli<br />

<strong>in</strong>terventi di formazione professionale e di promozione imprenditoriale diretti agli <strong>italiani</strong><br />

residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />

Tab 5.1 - Progetti proposti e attuati per anno<br />

Anno<br />

N. Progetti<br />

1998 18<br />

1999 17<br />

2000 9<br />

2001 31<br />

2002 7<br />

2004 7<br />

Totale 89<br />

5.2)<br />

L’Enaip, la Filef, C.I.A.P.I. e 2Cr sono gli enti che hanno realizzato più progetti. (Tabella<br />

Tab. 5.2 – Numero di progetti per ente promotore<br />

Enaip Sardegna 6<br />

Filef 6<br />

Ciapi 6<br />

2 CR 6<br />

Kantea 5<br />

Palazzo Sp<strong>in</strong>elli 4<br />

Centro de Cultura Italiana 4<br />

I.R.E.S: 4<br />

I.C.I.F. 3<br />

Mathesis 3<br />

Ass.For.Seo 3<br />

Leader Ulixes 2<br />

Anfe 2<br />

Ist. A. Suffred<strong>in</strong>i 2<br />

Fondazione G. Rumor 2<br />

Casa della Gioventù 2<br />

Spegna 2<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 36


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Fondazione Kepha Onlus 2<br />

Efeso 1<br />

Anfe Palermo 1<br />

Ial Friuli Venezia Giulia 1<br />

Riconversider 1<br />

Lega Coop Bologna 1<br />

Fo.r.um. 1<br />

Laboratorio di ricerca della cittad<strong>in</strong>anza 1<br />

Senac Mg 1 1<br />

Università degli Studi di Tor<strong>in</strong>o, Facoltà di Economia 1<br />

Smile 1<br />

CEP 1<br />

Conform 1<br />

Italia Lavoro 1<br />

Camera di Commercio Italo Brasiliana 1<br />

Consorzio Consvip 1<br />

Mater 1<br />

Università degli Studi di Catania 1<br />

ACAI 1<br />

CFP Cividale 1<br />

Opera Sacra Famiglia-Centro di Formazione Pordenone 1<br />

I.R.I.P.A ABRUZZO – Istituto Regionali Interventi Promozionale <strong>in</strong> Agricoltura –<br />

1<br />

Pescara<br />

Fondazione Roselli – Tor<strong>in</strong>o 1<br />

FORMAMBIENTE – Pozzuoli 1<br />

Elfol 1<br />

Istituto Luigi Sturzo 1<br />

Totale 89<br />

Le professionalità che si <strong>in</strong>tendevano formare con le attività progettuali riguardano<br />

soprattutto l’area del Turismo, dell’Impresa e del Commercio.<br />

Le circoscrizioni consolari più co<strong>in</strong>volte nell’attività di formazione sono state San Paolo,<br />

Rio de Janeiro e Porto Alegre. (Tab. 5.3)<br />

Tab. 5.3 - Progetti per zona geografica<br />

San Paolo 28<br />

Rio de Janeiro 20<br />

Porto Alegre 16<br />

Curitiba 9<br />

Belo Horizonte 6<br />

Rosario 1<br />

Santa Maria 1<br />

Aguas de L<strong>in</strong>doia 1<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 37


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Totale* 82<br />

* Il Totale non è pari a 89 perché per sette progetti non sono note le circoscrizioni consolari di riferimento.<br />

I progetti per i quali non è possibile <strong>in</strong>dividuare la circoscrizione consolare sono i sette<br />

previsti nel 2002 e rientranti nel PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS ob.1<br />

2000-2006; per questi è <strong>in</strong>vece possibile <strong>in</strong>dividuare la regione italiana che sostiene il<br />

progetto. Verso il <strong>Brasile</strong> si <strong>in</strong>dirizza l’<strong>in</strong>teresse di quasi tutte le Regioni dell’ob. 1, <strong>in</strong> particolare<br />

della Sicilia con quattro progetti.<br />

Tab. 5.5 – Numero di progetti presentati nel 2002 a seconda della Regione italiana proponente<br />

Sicilia 3<br />

Basilicata 0<br />

Calabria 2<br />

Campania 1<br />

Puglia 1<br />

Sardegna 0<br />

Totale 7<br />

Nel marzo del 2004 il M<strong>in</strong>istero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato un<br />

nuovo avviso, mirante a f<strong>in</strong>anziare “Interventi per la formazione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> Paesi<br />

non appartenenti all'Unione europea” 27 .<br />

Il bando 2004, approvato con D.I. 118/SEGR/06 del 14 giugno 2006, ha f<strong>in</strong>anziato sette<br />

progetti (su trentotto) a favore degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, c<strong>in</strong>que volti a promuovere lo<br />

sviluppo locale e a rafforzare le collettività italiane all’estero, due miranti alla formazione<br />

<strong>in</strong>dividuale, attraverso la professionalizzazione delle competenze a livello di alta formazione o<br />

specializzazione. Il f<strong>in</strong>anziamento complessivo a favore del <strong>Brasile</strong> è stato superiore a<br />

3.800.000€. Le circoscrizioni consolari di Porto Alegre, San Paolo e Rio de Janeiro hanno<br />

beneficiato ciascuna di due progetti, seguite da quella di Belo Horizonte, dove è stato<br />

f<strong>in</strong>anziato un progetto.<br />

Nello specifico, il progetto “I-flora management”, promosso e diretto dall’Iripa Abruzzo<br />

e dall'Istituto Anima di Rio de Janeiro, ha mirato a trasferire l'alta specializzazione<br />

florovivaistica italiana ai connazionali residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. Il progetto, <strong>in</strong>centrato su azioni di<br />

formazione <strong>in</strong> presenza e a distanza, con azioni di formazione per allievi e per formatori, ha<br />

qualificato e specializzato un rilevante numero di dest<strong>in</strong>atari nel campo florovivaistico, sia<br />

disoccupati sia già occupati nel settore, ma desiderosi di accrescere e migliorare le proprie<br />

competenze.<br />

27 Avviso n. 1/2004, <strong>in</strong> GURI n.70 del 24 Marzo 2004.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 38


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Il progetto “Programma di Collaborazione e Cooperazione per lo Sviluppo Economico e<br />

Territoriale: Rio Grande do Sul” ha <strong>in</strong>teso <strong>in</strong>vece contribuire allo sviluppo locale della Regione<br />

Serra (46 municipi per 750.000 abitanti) mediante l’attuazione di un modello a favore delle<br />

piccole e medie imprese locali (di discendenti <strong>italiani</strong>) e della comunità italiana residente.<br />

Attraverso la realizzazione di Servizi di Coord<strong>in</strong>amento, di Formazione, di Orientamento al<br />

Lavoro, di Raccordo e di Partenariati, il progetto ha teso a migliorare l’<strong>in</strong>tegrazione nella<br />

società civile locale delle comunità italiane migranti ed al contempo ad utilizzare le comunità<br />

locali quali nodi di raccordo nei rapporti <strong>in</strong>teristituzionali tra Italia e <strong>Brasile</strong>.<br />

Anche il Progetto “LA ISLa - L’AutoImprenditorialità per lo Sviluppo Locale” ha mirato ad<br />

offrire servizi dest<strong>in</strong>ati ad orientare, facilitare e accompagnare la creazione di nuove imprese di<br />

cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> e/o il consolidamento di imprese italiane già esistenti nello Stato di San Paolo,<br />

contribuendo anche allo sviluppo delle attività imprenditoriali, al miglioramento e<br />

all’<strong>in</strong>tegrazione dei servizi per le imprese, <strong>in</strong> un’ottica di <strong>in</strong>terscambio economico e culturale e<br />

di <strong>in</strong>ternazionalizzazione tra imprese italiane e brasiliane.<br />

Il progetto “Embotidos Serra Gaucha” si è <strong>in</strong>centrato sul tema della conservazione e<br />

diffusione della tradizione salumiera italiana, ha formato giovani di orig<strong>in</strong>e italiana residenti a<br />

Bento Goncalves, nel sud del <strong>Brasile</strong> - una regione con un forte sentimento di appartenenza<br />

della Comunità italiana e dove si preserva una ricca tradizione salumiera artigianale<br />

tramandata per generazioni dagli antenati veneti.<br />

Ancora, il progetto “Estrada Cultural nel M<strong>in</strong>as”, promosso dall’Istituto Luigi Sturzo, ha<br />

mirato da un lato a migliorare le competenze delle collettività degli <strong>italiani</strong> residenti nella<br />

regione del M<strong>in</strong>as Gerais (<strong>Brasile</strong>) attraverso la realizzazione del corso per Promotore Culturale<br />

Territoriale; dall’altro a fornire ai partecipanti al corso, all’<strong>in</strong>sieme degli attori locali e alle<br />

partnership italo-brasiliane, le professionalità necessarie per progettare e realizzare un modello<br />

trasferibile di distretto culturale.<br />

Il progetto “Manager per lo sviluppo sostenibile”, rivolto ai cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> residenti<br />

nella Circoscrizione Consolare di San Paolo, ha avuto ad obiettivo la formazione di nuove<br />

professionalità, capaci di coniugare conoscenze tecniche e capacità manageriali per la<br />

risoluzione di problemi complessi legati alla gestione, tutela e valorizzazione e conservazione<br />

dell’ambiente, ed <strong>in</strong> grado di svolgere un ruolo di <strong>in</strong>terfaccia tra i diversi livelli di governo del<br />

territorio, contribuendo alla realizzazione di un sistema di competenze atte a progettare e<br />

valutare <strong>in</strong>terventi eco-compatibili.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 39


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Inf<strong>in</strong>e, è stato f<strong>in</strong>anziato un Master <strong>in</strong> “Management dell’Innovazione per lo Sviluppo<br />

Locale”, teso a favorire l’occupazione di cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> attraverso il miglioramento<br />

della relazione con i sistemi produttivi locali, brasiliani e <strong>italiani</strong>. Il master, proposto dalla<br />

Fondazione Roselli di Tor<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca,<br />

la Pontificia Universidade Catolica do Rio de Janeiro e la Fondazione Luigi Clerici, ha mirato <strong>in</strong><br />

particolare a far acquisire le competenze scientifiche e tecniche per <strong>in</strong>tervenire nei rapporti tra<br />

società locale e sviluppo socio-economico territoriale, con particolare attenzione allo sviluppo<br />

del capitale sociale, alla crescita delle capacità relazionali e al funzionamento dei sistemi<br />

istituzionali delle società locali, con accento sull’imprenditorialità sia <strong>in</strong> settori tradizionali sia <strong>in</strong><br />

quelli basati sull’ICT.<br />

Nel 2007 il M<strong>in</strong>istero del lavoro e della Previdenza Sociale - Direzione Generale per le<br />

Politiche per l’Orientamento e la Formazione ha pubblicato un nuovo bando per la selezione di<br />

progetti da ammettere a f<strong>in</strong>anziamento 28 . Nel luglio del 2008 il decreto n. 191/V/08 ha<br />

ritenuto ammissibili 52 progetti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, ripartiti nelle circoscrizioni consolari di Curitiba (8<br />

progetti), Rio de Janeiro (11 progetti), Porto Alegre (14 progetti), San Paolo (19 progetti).<br />

L’importo complessivo del f<strong>in</strong>anziamento disponibile per il <strong>Brasile</strong> ammonta a c<strong>in</strong>que<br />

milioni di euro, così ripartiti: Curitiba 800.000 €; Rio de Janeiro 1.000.000; Porto Alegre<br />

1.000.000; San Paolo 2.200.000 €. <strong>Gli</strong> enti proponenti, o capofila, <strong>in</strong> caso di raggruppamenti,<br />

sono stati il CNIPA Puglia, il Consorzio Ulisse, il Formaper, l’Istituto Tagliacarne, La Mimosa 90,<br />

Scarl calabrese.<br />

28 Avviso Pubblico 1/2007, pubblicato <strong>in</strong> GURI n. 180 del 04 agosto 2007.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 40


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

6. La realtà associativa<br />

6.1. Descrizione del fenomeno<br />

Tracce di un’estrema vitalità del fenomeno associativo degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> si possono<br />

riscontrare f<strong>in</strong> dai primissimi anni <strong>in</strong> cui l’emigrazione italiana nel paese assume le<br />

caratteristiche di un fenomeno di massa, cioè negli anni settanta dell’Ottocento.<br />

Da uno studio effettuato dall’Istituto Brasiliano Geografico Statistico (IBGE) fra il 1884<br />

ed il 1939 risultano essere entrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> oltre 4 milioni di persone e il gruppo più<br />

importante di immigrati era rappresentato proprio dagli <strong>italiani</strong> con 1.314.143 presenze,<br />

mentre dal 1946 al 1990 le presenze scesero a 133.213 29 .<br />

<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> acquistarono credibilità nel territorio di accoglienza, tanto che divennero<br />

“agenti attivi” del processo di modernizzazione, partecipando al nation build<strong>in</strong>g del paese.<br />

Lo sviluppo eccezionale dell’associazionismo italiano <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è da far risalire ad<br />

almeno tre fattori.<br />

In primo luogo, la grande dispersione degli immigrati <strong>italiani</strong> nel territorio brasiliano.<br />

Come abbiamo potuto sottol<strong>in</strong>eare nella sezione dedicata ai cenni storici, gli <strong>italiani</strong> per ragioni<br />

di lavoro si trovavano a vivere esperienze completamente diverse e distanti tra loro : dalle<br />

fazendas alle piantagioni ai mestieri urbani. L’estrema dispersione sul territorio ha qu<strong>in</strong>di<br />

favorito la persistenza di identità locali particolarmente forti nelle varie comunità, identità che<br />

<strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ati casi prendevano la forma di identità politiche, <strong>in</strong> altri casi di identità regionali<br />

risalenti alle zone di orig<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> altri casi ancora identità economiche legate ai mestieri praticati<br />

dagli <strong>italiani</strong>.<br />

In secondo luogo, la forte rivalità presente <strong>in</strong> maniera trasversale all’<strong>in</strong>terno della<br />

comunità italiana. <strong>Gli</strong> esponenti più <strong>in</strong> vista delle comunità italiane tendevano <strong>in</strong>fatti a<br />

sviluppare tra loro diverse forme di conflittualità, per cui ognuno cercava attraverso il tessuto<br />

associativo di assumere l’egemonia tra gli emigrati. Questa situazione provocava f<strong>in</strong> dalla f<strong>in</strong>e<br />

dell’Ottocento la moltiplicazione esponenziale delle associazioni, che rappresentavano i diversi<br />

<strong>in</strong>teressi e orientamenti presenti nella comunità.<br />

In terzo luogo, è fondamentale ricordare la diffusa assenza delle istituzioni brasiliane nel<br />

processo di accoglienza e assistenza degli immigrati. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> si trovavano a dover far fronte<br />

praticamente da soli all’<strong>in</strong>sieme delle loro esigenze primarie di sopravvivenza e assistenza,<br />

sviluppando <strong>in</strong> questo modo un tessuto di mutuo soccorso <strong>in</strong>dispensabile e particolarmente<br />

articolato.<br />

Già nel 1896 venivano segnalate 98 associazioni italiane <strong>in</strong> territorio brasiliano, che<br />

diventavano ben 227 nel 1908 : uno sviluppo decisamente <strong>in</strong>edito, se si considerano le<br />

numerose difficoltà di comunicazione e organizzazione del territorio brasiliano.<br />

29 Tirabassi M., 2007<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 41


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Un settore <strong>in</strong> cui gli <strong>italiani</strong> si dist<strong>in</strong>guevano particolarmente era quello dell’istruzione<br />

primaria : 232 scuole elementari presenti nel 1908, 396 nel 1913.<br />

Negli anni del fascismo il regime cercò di avocare a sé l’associazionismo italiano, ma ci<br />

riuscì solo <strong>in</strong> parte, provocando una lunga stagione di conflittualità <strong>in</strong>terna alla comunità tra<br />

fascisti e antifascisti.<br />

Il regime <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> riuscì a penetrare tra gli emigrati non tanto grazie alle associazioni,<br />

ma grazie alla presenza di strutture diplomatiche particolarmente ramificate e sensibili ai<br />

richiami del regime.<br />

Negli anni del secondo dopoguerra una nuova conflittualità si venne a creare <strong>in</strong> seno<br />

alla comunità italiana, questa volta non di tipo politico ma di tipo generazionale e culturale.<br />

I nuovi immigrati <strong>italiani</strong> tendevano <strong>in</strong>fatti a non riconoscersi nelle strutture associative<br />

presenti, troppo orientate alla valorizzazione di un’identità nazionale che per chi aveva vissuto<br />

<strong>in</strong> Italia negli anni della guerra aveva un valore superato. I nuovi immigrati tendevano<br />

maggiormente a iscriversi alle organizzazioni s<strong>in</strong>dacali – non solo italiane ma anche brasiliane<br />

– ed erano oltretutto estranei al vecchio associazionismo mutualistico perché la loro<br />

emigrazione era maggiormente seguita dalle istituzioni, sia italiane che brasiliane.<br />

Soltanto verso la f<strong>in</strong>e degli anni settanta del Novecento l’associazionismo italiano<br />

riprese con vigore. Si trattava di un associazionismo di tipo nuovo, molto legato alle zone di<br />

orig<strong>in</strong>e e alle istituzioni italiane, soprattutto alle regioni e ai comuni. Questo nuovo<br />

associazionismo aveva ormai perso la sua vocazione mutualistica o assistenziale ma era<br />

orientato pr<strong>in</strong>cipalmente alla realizzazione di legami di tipo commerciale o turistico con i<br />

territori di partenza.<br />

La rilevazione censuaria realizzata dal M<strong>in</strong>istero degli Affari esteri nel 2007, segnala<br />

<strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> la presenza di 365 associazioni italiane 30 . Porto Alegre risulta essere la città<br />

con la più alta concentrazione di associazioni (102) seguita da San Paolo con 92, Curitiba<br />

73, Rio de Janeiro 68 e Belo Horizonte con 30.<br />

6.2. Associazioni politiche e s<strong>in</strong>dacali<br />

L’associazionismo di tipo politico fu la prima forma di associazionismo presente tra<br />

gli immigrati <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. L’emigrazione italiana di massa <strong>in</strong>fatti, come <strong>in</strong> tutta l’America<br />

centromeridionale, <strong>in</strong>iziò mescolandosi ai flussi degli esuli risorgimentali prima e poi ai<br />

fuoriusciti socialisti e anarchici.<br />

Le idee socialiste e libertarie presero presto piede presso alcune m<strong>in</strong>oranze di immigrati<br />

<strong>italiani</strong> e f<strong>in</strong> dagli anni settanta dell’Ottocento si contano cent<strong>in</strong>aia di sigle, pubblicazioni<br />

periodiche, organizzazioni legate all’estrema s<strong>in</strong>istra.<br />

30 Fonte : Dati MAE - CD “Associazioni Italiane nel Mondo”, censimento 2007. Cfr. con tabelle riassuntive all’Appendice<br />

6<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 42


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Un’altra organizzazione presente tra gli <strong>italiani</strong>, soprattutto nelle élite e nelle professioni<br />

era la massoneria, che raggruppava ancora ai primi del Novecento una quantità considerevole<br />

di esponenti autorevoli e <strong>in</strong>fluenti della comunità italiana.<br />

Nel 2007 risultano solamente 4 le associazioni con f<strong>in</strong>alità politiche; due a Belo<br />

Horizonte, una a Curitiba e un’altra a Rio de Janeiro.<br />

L’associazionismo s<strong>in</strong>dacale si diffuse nei primi anni del Novecento e raggiunse il<br />

periodo di maggiore articolazione negli anni del secondo dopoguerra.<br />

Dalla f<strong>in</strong>e della seconda guerra mondiale l’associazionismo politico e partitico si è<br />

andato progressivamente affievolendo, di pari passo con l’<strong>in</strong>serimento degli immigrati <strong>italiani</strong> e<br />

dei loro discendenti nelle istituzioni e nella società civile brasiliana.<br />

Dalla rilevazione censuaria del 2007 risultano solamente tre le associazioni con f<strong>in</strong>alità<br />

s<strong>in</strong>dacali, due a Rio de Janeiro e una a Belo Horizonte.<br />

6.3. Associazioni assistenziali<br />

L’associazionismo assistenziale, come abbiamo ricordato, ebbe un ruolo centrale nei<br />

primi decenni dell’emigrazione italiana, almeno f<strong>in</strong>o agli anni trenta del Novecento.<br />

Le numerosissime associazioni assistenziali si occupavano dei problemi più urgenti della<br />

comunità, nei vari luoghi dove essa era diffusa. I settori più importanti erano l’istruzione<br />

primaria (con il gran numero di scuole elementari italiane diffuse su tutto il territorio<br />

nazionale), la sanità (con la nascita di presidi sanitari e veri e propri ospedali gestiti da <strong>italiani</strong>)<br />

e l’assistenza per i problemi lavorativi, nei luoghi <strong>in</strong> cui essa era consentita.<br />

E’ chiaro che l’impostazione delle associazioni era molto differente a seconda delle idee<br />

propagandate dai loro fondatori. C’erano strutture assistenziali di mutuo soccorso legate ai<br />

socialisti e alla propaganda socialista, ma c’erano anche strutture fondate dagli stessi<br />

imprenditori <strong>italiani</strong>, improntate a un forte paternalismo.<br />

Una costante dell’associazionismo assistenziale è il rapporto <strong>in</strong>felice con le istituzioni<br />

italiane e brasiliane, per cui era l’auto-organizzazione all’<strong>in</strong>terno della comunità – soprattutto<br />

f<strong>in</strong>o alla seconda guerra mondiale – il metodo maggiormente seguito dalle associazioni.<br />

6.4. Associazioni ricreative<br />

L’associazionismo ricreativo venne a sovrapporsi ben presto a quello assistenziale.<br />

Parallelamente al crescere delle esigenze sociali e aggregative delle comunità italiane, si<br />

diffusero organizzazioni di dopolavoro, club sociali e ricreativi, strutture sportive. In particolare<br />

le organizzazioni sportive riscontrarono un successo eccezionale, f<strong>in</strong>o a diventare veri e propri<br />

club <strong>in</strong>ternazionali, oggi competitivi a livello mondiale, ma ormai privi delle orig<strong>in</strong>arie<br />

caratteristiche italiane.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 43


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Tornando ai primi del Novecento, è <strong>in</strong>teressante notare la fase di passaggio che si<br />

registra dall’età giolittiana – quando l’associazionismo ricreativo viene praticamente ignorato<br />

dalle istituzioni italiane – agli anni del fascismo, quando il regime sceglie di <strong>in</strong>dividuare la<br />

ricerca del consenso tra gli emigrati proprio attraverso la promozione di un articolato<br />

arcipelago di associazioni ricreative.<br />

L’associazionismo ricreativo resistette più di altri settori alla generale fase di crisi<br />

dell’associazionismo negli anni del secondo dopoguerra, ma entrò <strong>in</strong> un periodo di difficoltà a<br />

metà degli anni sessanta, quando era ormai chiaro che esso riusciva ad avere una presa solo<br />

sulle generazioni più anziane.<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 44


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 45


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Tab. 6.1. ASSOCIAZIONI –Tabella Riassuntiva sul NUMERO TOTALE e sulle FINALITA’ dichiarate per circoscrizione consolare<br />

Belo Horizonte<br />

(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />

Curitiba<br />

(Paranà)<br />

Porto<br />

Alegre<br />

(Rio Grande<br />

do Sul)<br />

Rio de Janeiro San Paolo Totale<br />

Associazioni<br />

TOTALE<br />

Associazioni<br />

30 73 102 68 92 365<br />

Totale Soci 57.319<br />

FINALITA’<br />

Assistenziali 16 11 5 38 4 74<br />

Commerciali 0 1 0 8 0 9<br />

Culturali 23 44 74 54 2 197<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

0 2 2 15 1 20<br />

Iniziative<br />

l<strong>in</strong>guisticoculturali<br />

15 4 25 29 2 75<br />

Istruzione<br />

Media<br />

1 0 0 3 0 4<br />

Istruzione<br />

Primaria<br />

1 0 0 3 0 4<br />

Istruzione<br />

Superiore<br />

0 0 0 2 0 2<br />

Patriottiche 9 1 1 22 1 34<br />

Politiche 2 1 0 1 0 4<br />

Professionali 0 0 0 13 0 13<br />

Regionali 11 12 1 17 0 41<br />

Religiose 5 0 0 5 0 10<br />

Ricreative 16 8 12 30 0 66<br />

Sanitarie 1 0 0 5 0 6<br />

N.B.: Molte Associazioni<br />

risultano avere più f<strong>in</strong>alità.<br />

Questo è il motivo per il<br />

quale i dati secondo la<br />

suddivisione per f<strong>in</strong>alità<br />

NON risultano essere<br />

uguali al numero totale<br />

delle Associazioni per<br />

circoscrizione Consolare.<br />

S<strong>in</strong>dacali 1 0 0 2 0 3<br />

Sportive 6 4 3 17 0 30<br />

Turistiche 0 2 0 20 0 22<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 46


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Grafico 6.1<br />

Mappatura delle associazioni italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per Circoscrizione Consolare<br />

120<br />

100<br />

102<br />

92<br />

80<br />

73<br />

68<br />

60<br />

40<br />

30<br />

20<br />

0<br />

Belo Horizonte<br />

(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />

Curitiba (Paranà)<br />

Porto Alegre (Rio<br />

Grande do Sul)<br />

Rio de Janeiro<br />

San Paolo<br />

Belo Horizonte<br />

(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />

8%<br />

San Paolo<br />

25%<br />

Curitiba (Paranà)<br />

20%<br />

Rio de Janeiro<br />

19%<br />

Porto Alegre (Rio<br />

Grande do Sul)<br />

28%<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 47


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Grafico 6.2 - Mappatura complessiva sulle f<strong>in</strong>alità associazionistiche italiane<br />

<strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e relativa percentuale<br />

BRASILE<br />

FINALITA’<br />

Assistenziali<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione<br />

professionale<br />

Iniziative<br />

l<strong>in</strong>guistico -<br />

culturali<br />

D’istruzione<br />

media<br />

D’istruzione<br />

primaria<br />

D’istruzione<br />

superiore<br />

% 12 1 32 3 12 1 1 0 6 1 2 7 2 11 1 0 5 4<br />

T<br />

O<br />

T<br />

A<br />

L<br />

E<br />

74 9 197 20 75 4 4 2 34 4 13 41 10 66 6 3 30 22<br />

Patriottiche<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

Assistenziali; 74; 12%<br />

Sanitarie; 6; 1%<br />

Commerciali; 9; 1%<br />

Ricreative; 66; 11%<br />

Religiose; 10; 2%<br />

Regionali; 41; 7%<br />

Culturali; 197; 32%<br />

30; 5% Turistiche; 22;<br />

Formazione<br />

Professionali; 13; 2%<br />

S<strong>in</strong>dacali; 3; 0% Sportive; 4%<br />

Politiche; 4; 1%<br />

Professionale; 20; 3%<br />

Patriottiche; 34; 6%<br />

Istruzione Media; 4; 1%<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale;<br />

75; 12%<br />

Istruzione Primaria; 4;<br />

Istruzione Superiore; 2;<br />

1%<br />

0%<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

CD – Associazioni Italiane all’estero – ed. 2007<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 48


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Grafico 6.3 - Circoscrizione di BELO HORIZONTE (M<strong>in</strong>as Gerais)<br />

F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />

25<br />

23<br />

20<br />

16<br />

15<br />

16<br />

15<br />

11<br />

10<br />

9<br />

5<br />

6<br />

5<br />

2<br />

1 1<br />

0 0<br />

0<br />

0<br />

1 1<br />

0<br />

Assistenziali<br />

Istruzione Media<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione Professionale<br />

Istruzione Primaria<br />

Istruzione Superiore<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />

Patriottiche<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

0<br />

Grafico 6.4 - Circoscrizione di CURITIBA (Paranà) F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />

50<br />

45<br />

44<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15 11<br />

10<br />

5 1<br />

2<br />

4<br />

0 0 0<br />

0<br />

Assistenziali<br />

Istruzione Media<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione Professionale<br />

Istruzione Primaria<br />

Istruzione Superiore<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />

Patriottiche<br />

12<br />

8<br />

4<br />

1 1 0 0 0 0<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

2<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 49


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Grafico 6.5 - Circoscrizione di PORTO ALEGRE (Rio Grande do Sul)<br />

F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />

80<br />

70<br />

74<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

25<br />

20<br />

10<br />

0<br />

5<br />

0<br />

2<br />

0 0 0<br />

1 0 0 1 0<br />

12<br />

0 0<br />

3<br />

0<br />

Assistenziali<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione Professionale<br />

Istruzione Media<br />

Istruzione Primaria<br />

Istruzione Superiore<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />

Patriottiche<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

Grafico 6.6 - Circoscrizione di RIO DE JANEIRO F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />

60<br />

54<br />

50<br />

40<br />

38<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

8<br />

15<br />

3 3 2<br />

29<br />

22<br />

1<br />

13<br />

17<br />

5<br />

30<br />

5<br />

2<br />

17<br />

20<br />

Assistenziali<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione Professionale<br />

Istruzione Media<br />

Istruzione Primaria<br />

Istruzione Superiore<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />

Patriottiche<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 50


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

Grafico 6.7 - Circoscrizione di SAN PAOLO F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />

4,5<br />

4<br />

4<br />

3,5<br />

3<br />

2,5<br />

2<br />

2<br />

1,5<br />

1<br />

1<br />

0,5<br />

0<br />

0 0 0<br />

0<br />

Assistenziali<br />

Commerciali<br />

Culturali<br />

Formazione Professionale<br />

Istruzione Media<br />

Istruzione Primaria<br />

Istruzione Superiore<br />

L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />

2<br />

Patriottiche<br />

1<br />

0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />

Politiche<br />

Professionali<br />

Regionali<br />

Religiose<br />

Ricreative<br />

Sanitarie<br />

S<strong>in</strong>dacali<br />

Sportive<br />

Turistiche<br />

Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />

(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 51


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

7. L’<strong>in</strong>formazione<br />

7.1. La stampa<br />

Lo sviluppo eccezionale della stampa italiana ha rappresentato una costante nel corso<br />

dell’evoluzione dell’emigrazione italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />

Tra il 1875 e il 1960 si calcola siano nate dagli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> oltre 500 testate tra<br />

quotidiani, settimanali, qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>ali, mensili e numeri unici. Fogli di <strong>in</strong>formazione, ma anche<br />

giornali umoristici, letterari, artistici, a testimonianza di una straord<strong>in</strong>aria vitalità del<br />

fenomeno, <strong>in</strong> parte attenuatasi negli ultimi decenni.<br />

La storia dell’editoria italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è la storia di una stampa povera, cont<strong>in</strong>uamente<br />

vessata da problemi economici, che traeva i propri proventi non tanto dalle vendite quanto<br />

dalle cont<strong>in</strong>ue sottoscrizioni dei connazionali e dalle pubblicità. I giornali <strong>italiani</strong> di primo<br />

Novecento spesso non arrivarono ai dieci numeri e all’anno di vita, ma erano davvero molto<br />

letti nella comunità.<br />

Una parte considerevole di questa produzione era dedicata alla propaganda politica.<br />

Socialisti, anarchici, repubblicani e poi nazionalisti e fascisti vedevano nella stampa un’arma di<br />

propaganda fondamentale e producevano una quantità copiosa di fogli di <strong>in</strong>formazione.<br />

La crisi di questo settore è <strong>in</strong>iziata negli anni del secondo dopoguerra, f<strong>in</strong>o a diventare<br />

endemica alla f<strong>in</strong>e degli anni sessanta. Le generazioni di discendenti sembrano prediligere<br />

canali di <strong>in</strong>formazione più vic<strong>in</strong>i alle abitud<strong>in</strong>i di consumo giovanili, legate al mondo di <strong>in</strong>ternet<br />

e dei new media .<br />

Dai dati aggiornati al 2007 31 , la situazione sembra essersi stabilizzata. Le 22 testate<br />

recensite (suddivise pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> due macro categorie, la stampa periodica generalista e<br />

la stampa di settore - fogli, bollett<strong>in</strong>i, riviste specializzate -) rappresentano abbastanza<br />

omogeneamente le esigenze <strong>in</strong>formative e rappresentative delle varie anime della comunità<br />

italo–brasiliana (socio-economica, culturale, folkloristica, associazionistica, studentesca). Come<br />

<strong>in</strong> altri paesi di emigrazione storica, alle necessità propagandistiche maturate nei primi<br />

ambienti politici (vedi sopra) si sono sostituite quelle di valorizzazione e <strong>in</strong>tegrazione l<strong>in</strong>guistico<br />

culturale, tanto che la maggior parte delle testate (15 su 22) è edita <strong>in</strong> versione bil<strong>in</strong>gue<br />

(italiano–portoghese). Le forme di distribuzione sono varie, andando dalla diffusione gratuita<br />

diretta presso enti, istituzioni e circoli alla vendita per abbonamento o <strong>in</strong> edicola; presenti<br />

anche casi di diffusione on l<strong>in</strong>e. La varietà di pubblicazione sembra essersi assestata su<br />

cadenze più lunghe rispetto al passato, prediligendo l’uscita bimestrale, mensile o settimanale<br />

<strong>in</strong>vece di quotidiana e <strong>in</strong>frasettimanale (esemplare sotto questo punto di vista la<br />

trasformazione <strong>in</strong> periodico del FANFULLA, storico quotidiano di San Paolo.)<br />

31 Fonte MAE 2007. Volume “L’Italia dell’<strong>in</strong>formazione nel Mondo”<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 52


Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />

Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />

7.2. Radio e TV<br />

Il settore della comunicazione radiotelevisiva <strong>in</strong> italiano <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> si è sviluppato <strong>in</strong><br />

particolare nel periodo compreso tra gli anni c<strong>in</strong>quanta e sessanta, sulla sp<strong>in</strong>ta delle nuove<br />

generazioni di immigrati che al term<strong>in</strong>e della seconda guerra mondiale <strong>in</strong>iziarono a giungere<br />

nel Paese.<br />

<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> delle nuove generazioni si rivolgevano con scarso <strong>in</strong>teresse agli strumenti<br />

tradizionali di comunicazione, come i giornali periodici e quotidiani, e svilupparono una<br />

maggiore attenzione verso i nuovi media comunitari, come radio e televisione, che <strong>in</strong>iziavano<br />

a nascere grazie agli <strong>in</strong>vestimenti di imprenditori brasiliani di orig<strong>in</strong>e italiana e di imprenditori<br />

<strong>italiani</strong>.<br />

Negli ultimi anni oltre alla radio e alla televisione si è sviluppato moltissimo il settore dei<br />

siti <strong>in</strong>ternet, che oltre a pubblicare <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> tempo reale rappresentano sempre più<br />

spesso uno spazio di approfondimento sulle tematiche relative all’Italia e permettono uno<br />

scambio più rapido con le zone di orig<strong>in</strong>e degli emigranti.<br />

Da segnalare gli spazi dedicati alla comunità italiana, <strong>in</strong> particolare nelle reti<br />

governative del Rio Grande do Sul.<br />

STAMPA<br />

22<br />

(44 %)<br />

RADIO<br />

27<br />

(54 %)<br />

TV<br />

1<br />

(2 %)<br />

TOTALE<br />

50<br />

Fonte- M<strong>in</strong>istero Affari Esteri<br />

Anno 2007.<br />

Volume: “L’Italia<br />

dell’Informazione nel Mondo”<br />

biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!