Gli italiani in Brasile - FAI
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GLI ITALIANI IN BRASILE<br />
M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri<br />
Settembre 2008
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
INDICE:<br />
1. Cenni storici e politiche migratorie<br />
1.1. Le politiche migratorie<br />
2. Quadro socio-demografico attuale<br />
2.1. I flussi<br />
3. Profilo socio-economico<br />
3.1. Quadro economico generale e rapporti commerciali<br />
3.2. La presenza degli <strong>in</strong>vestimenti diretti di imprese italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
3.3. Le piccole e medie imprese di orig<strong>in</strong>e italiana: una ricerca della FILEF<br />
3.4. Le politiche per il lavoro e la rete degli Uffici per l’Impiego<br />
4. La formazione degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
4.1. La struttura del sistema scolastico e il livello d’istruzione<br />
4.2. La cooperazione italo-brasiliana <strong>in</strong> ambito formativo<br />
5. Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
6. La realtà associativa<br />
6.1 Descrizione del fenomeno<br />
6.2 Associazioni politiche e s<strong>in</strong>dacali<br />
6.3 Associazioni assistenziali<br />
6.4. Associazioni ricreative<br />
7. L’<strong>in</strong>formazione<br />
7.1. La stampa<br />
7.2. Radio e TV<br />
Appendice 1: Le statistiche<br />
Tab. 1 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per regione italiana di provenienza<br />
(21.03.2003)<br />
Tab. 2 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> iscritti nelle Anagrafi consolari 03.12.2007 per consolato<br />
Tab. 3 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> iscritti per trasferimento di residenza dal <strong>Brasile</strong>. 1990 – 2002<br />
Tab. 4 - Cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> cancellati per trasferimento di residenza per il <strong>Brasile</strong>. 1990 –<br />
2002<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 2
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Tab. 5 - Prov<strong>in</strong>ce. Italiani iscritti e cancellati per trasferimento di residenza da e per<br />
<strong>Brasile</strong>. 1996 – 2002<br />
Appendice 2: La rete istituzionale e la società civile<br />
o Rete diplomatico consolare italiana<br />
o Istituti Italiani di Cultura<br />
o Ufficio Addetto Scientifico e Tecnologico<br />
o CGIE – Consiglio Generale Italiani all’Estero<br />
o Comitati per gli <strong>italiani</strong> all'estero - Comites<br />
o Enit<br />
Appendice 3: La rete economico imprenditoriale e dell’impiego<br />
o Rete camerale - www.assocamerestero.it<br />
o Altri Contatti<br />
o Elenco pr<strong>in</strong>cipali ditte italiane presenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
o Rete degli uffici per l’impiego<br />
Appendice 4: La rete del sistema educativo – formativo<br />
o Lettorati<br />
o Scuole Italiane <strong>in</strong> BRASILE<br />
o Università<br />
o Ricercatori Iscritti alla Banca dati Dav<strong>in</strong>ci<br />
Appendice 5: I progetti<br />
o Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> brasile<br />
o Enti attuatori<br />
Appendice 6: Associazioni e welfare<br />
o Patronati,<br />
o Associazioni degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Appendice 7: I media<br />
o Radio<br />
o Stampa<br />
o TV<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
1. Cenni storici e politiche migratorie<br />
Negli anni compresi tra il 1875 e il 1975 si calcola che sono stati circa un milione e<br />
mezzo gli <strong>italiani</strong> che hanno scelto di emigrare <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. <strong>Gli</strong> anni di maggior sviluppo del<br />
flusso migratorio italiano comprendono il periodo 1887-1902, poi il flusso dim<strong>in</strong>uì f<strong>in</strong>o ad<br />
<strong>in</strong>terrompersi con la prima guerra mondiale, per riprendere <strong>in</strong> maniera ridotta negli anni tra le<br />
due guerre e con più forza nel secondo dopoguerra 1 .<br />
<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> hanno avuto un ruolo fondamentale nei processi di modernizzazione del<br />
<strong>Brasile</strong> contemporaneo, partecipando <strong>in</strong> prima persona allo sviluppo dell’economia<br />
d’esportazione, all’<strong>in</strong>dustrializzazione, ai processi di politicizzazione e nazionalizzazione delle<br />
masse 2 .<br />
Tra le tante nazionalità di migranti arrivati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> f<strong>in</strong> dalle prime decadi del XIX<br />
secolo, l’italiano è stato considerato subito come un migrante adatto a risolvere le carenze di<br />
manodopera che si registravano <strong>in</strong> diversi settori dell’economia per aff<strong>in</strong>ità culturali ed<br />
etniche 3 .<br />
L’importanza del gruppo italiano all’<strong>in</strong>terno del movimento migratorio europeo verso il<br />
<strong>Brasile</strong> <strong>in</strong>clude differenti ragioni:<br />
- il primo motivo è d’ord<strong>in</strong>e quantitativo. Tra il 1870 e il 1920, apice del lungo<br />
periodo chiamato “grande immigrazione”, gli <strong>italiani</strong> sono il 42% del totale degli<br />
immigrati entrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, cioè 1,4 milioni d’<strong>italiani</strong> su 3,3 milioni d’immigrati.<br />
- il secondo motivo è d’ord<strong>in</strong>e qualitativo. L’italiano ha <strong>in</strong>carnato le due condizioni<br />
d’immigrato più apprezzate dalle autorità pubbliche, dagli <strong>in</strong>tellettuali e dagli<br />
impresari privati: le aff<strong>in</strong>ità di l<strong>in</strong>gua, religione e costumi hanno facilitato<br />
l’assimilazione dell’immigrato italiano più che del tedesco o del giapponese.<br />
Inoltre, l’immigrato italiano era, almeno nell’immag<strong>in</strong>ario brasiliano, più idoneo a<br />
realizzare l’ideale di “sbiancamento” della popolazione locale, condizione questa<br />
considerata necessaria per rendere più “civilizzato” il <strong>Brasile</strong>.<br />
<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> hanno lasciato il loro Paese soprattutto per motivi economici e socio-culturali.<br />
L’emigrazione, <strong>in</strong>fatti, da un lato, alleggeriva i paesi dalle pressioni socio-economiche<br />
1 Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato,<br />
Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro<br />
Studi Permanente sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi,<br />
Andre<strong>in</strong>a; Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />
2 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />
3 Cf. AA.VV., Brasil : 500 anos de povoamento, IBGE, Rio de Janeiro, 2000. Specialmente l’ottavo capitolo “Imigrantes<br />
italianos: entre a <strong>italiani</strong>tá e a brasilidade” curato da Angela de Castro Gomes; Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla<br />
penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato, Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a<br />
Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro Studi Permanente<br />
sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54.<br />
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liberandoli di mano d’opera <strong>in</strong>utilizzata e, dall’altro, rimp<strong>in</strong>guava le casse dei paesi d’orig<strong>in</strong>e<br />
con le rimesse che i migranti mandavano regolarmente ai loro parenti 4 .<br />
L’Italia, dopo più di 20 anni di lotte per l’unificazione del Paese, si trovava con una<br />
popolazione, soprattutto quella rurale, con enormi problemi di sopravvivenza sia nelle aree<br />
rurali sia nelle zone urbane. In tali condizioni, l’emigrazione non era solo sostenuta dal<br />
governo, ma costituiva l’unica soluzione di sopravvivenza per molte famiglie. Ecco perché tra il<br />
1860 ed il 1920 più di 7 milioni d’<strong>italiani</strong> emigrarono.<br />
In <strong>Brasile</strong>, dal 1870 al 1930 fu <strong>in</strong> vigore l’immigrazione “sovvenzionata” con l’obiettivo<br />
di favorire l’arrivo di immigrati. In tale periodo, venivano rilasciate facilitazioni e aiuti <strong>in</strong> denaro<br />
per l’acquisto dei biglietti di viaggio, per l’alloggio e per il primo lavoro di modo tale da favorire<br />
l’istallazione <strong>in</strong>iziale del migrante nel Paese. <strong>Gli</strong> immigrati s’impegnavano a rispettare i<br />
contratti che stabilivano sia il loro luogo di lavoro che le stesse condizioni di lavoro cui<br />
dovevano sottostare. Approvata nel 1871, dopo la legge del “Ventre Livre” (Pancia Libera), si<br />
trattava <strong>in</strong>izialmente di spontanee <strong>in</strong>iziative dei fazendeiros. La Lei do Ventre Livre, <strong>in</strong>fatti,<br />
emanata nel 1871, liberò dalla schiavitù i bamb<strong>in</strong>i nati da genitori schiavi. Di fatto, <strong>in</strong> seguito<br />
all’abolizione della schiavitù, gli immigrati – fra cui quelli <strong>italiani</strong> – si sostituirono agli schiavi<br />
nelle piantagioni di caffè. In seguito, tale <strong>in</strong>iziativa passò sempre più ai governi, prov<strong>in</strong>ciali ed<br />
imperiale f<strong>in</strong>o al 1889, e qu<strong>in</strong>di a quelli dei s<strong>in</strong>goli Stati e Federale.<br />
Poiché l’immigrazione “sovvenzionata” favoriva l’arrivo di famiglie piuttosto che di<br />
persone s<strong>in</strong>gole, <strong>in</strong> questo periodo arrivarono famiglie molto numerose (di circa dodici<br />
persone) composte da uom<strong>in</strong>i, donne e bamb<strong>in</strong>i anche di diverse generazioni.<br />
I primi migranti a lasciare l’Italia nell’epoca della “grande emigrazione” (1870-1920)<br />
furono essenzialmente Veneti (circa il 30% del totale), seguiti dai Campani, dai Calabresi e dai<br />
Lombardi. Questo primo gruppo d’immigrati fu raggiunto, <strong>in</strong> seguito, da emigranti delle regioni<br />
del sud Italia.<br />
4 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />
em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Osti Guerrazzi, Amedeo; Saccon, Roberta; Volpato P<strong>in</strong>to, Beatriz; Secchi,<br />
Enrico; Massarotto Raouik, Francesca, <strong>Brasile</strong> per sempre, Padova, Regione del Veneto, 2000. Emigrazione italiana e<br />
identità brasiliana: sfide e opportunità, Affari Sociali Internazionali, XXIX, 4, 2001, pp. 79-85, Verona, CIERRE<br />
Edizioni, 2002.<br />
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Tab. 1.1. Emigrazione italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, secondo le regioni<br />
di provenienza - periodo 1876/1920<br />
Regioni di provenienza<br />
Numero Emigranti<br />
Veneto 365.710<br />
Campania 166.080<br />
Calabria 113.155<br />
Lombardia 105.973<br />
Abruzzo/Molise 93.020<br />
Toscana 81.056<br />
Emilia Romagna 59.877<br />
Basilicata 52.888<br />
Sicilia 44.390<br />
Piemonte 40.336<br />
Puglia 34.833<br />
Marche 25.074<br />
Lazio 15.982<br />
Umbria 11.818<br />
Liguria 9.328<br />
Sardegna 6.113<br />
Totale 1.243.633<br />
Fonte: Brasil 500 anos de povoamento. IBGE. Rio de Janeiro. 2000<br />
Le dest<strong>in</strong>azioni dei migranti <strong>in</strong> questo periodo di immigrazione “sovvenzionata” sono<br />
state le fazendas di caffè di San Paolo ed i pr<strong>in</strong>cipali nuclei di colonizzazione, situati <strong>in</strong> Rio<br />
Grande do Sul, Santa Catar<strong>in</strong>a, Paranà, Spirito Santo. Un terzo gruppo d’immigrati si stabilì<br />
nelle città come Rio de Janeiro e San Paolo dove si concentravano le persone che<br />
abbandonavano i campi oppure, eludendo la sorveglianza, non si recavano al lavoro nelle<br />
colonie.<br />
<strong>Gli</strong> Italiani che diventavano coloni o lavoratori nelle fazendas di caffè lavoravano <strong>in</strong><br />
condizioni dure, con poche possibilità di risparmiare. Erano pochi, pertanto, coloro che<br />
potevano permettersi di comprarsi una piccola proprietà.<br />
Le famiglie di migranti, arrivate nelle fazendas, sottomettevano ad un contratto di<br />
lavoro tutti i membri, donne e bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>clusi. Il contratto stabiliva che ogni famiglia doveva<br />
occuparsi di un certo numero di piante di caffè, ricevendo per ogni mille piante una somma <strong>in</strong><br />
denaro. 5<br />
Il contratto dava loro diritto alla casa con un piccolo terreno annesso, dove potevano<br />
allevare animali e fare un piccolo orto, oltre alla possibilità di piantare mais e fagioli neri tra le<br />
file di piante di caffè loro affidate. Tale produzione propria serviva <strong>in</strong> ogni modo solo a sfamare<br />
i membri della famiglia.<br />
5 Vangelista, Chiara, L'emigrazione dalla penisola italiana verso il <strong>Brasile</strong>, 1808-1960: una <strong>in</strong>troduzione. In: Reg<strong>in</strong>ato,<br />
Mauro (a cura di), Da San Mar<strong>in</strong>o a Espirito Santo, fotografia di un'emigrazione, Repubblica di San Mar<strong>in</strong>o, Centro<br />
Studi Permanente sull'Emigrazione, 2002, pp. 23-54; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi,<br />
Andre<strong>in</strong>a; Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />
Sandri, Simonetta, Les italiens dans le Nordeste du Brésil: une présence importante à Recife, Migrations Société, XIV,<br />
81-82, 2002, pp. 35-46.<br />
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Le condizioni di vita dei migranti che arrivavano nei nuclei di colonizzazione o nelle<br />
colonie da popolare non erano ugualmente facili. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong>, <strong>in</strong>fatti, arrivavano nel sud del<br />
Paese dopo i tedeschi e qu<strong>in</strong>di i nuclei coloniali assegnati loro erano i più lontani dalle regioni<br />
già abitate, i meno fertili, privi di mezzi di comunicazione e senza nessuna assistenza medica e<br />
religiosa.<br />
In tali avverse condizioni, erano frequenti i casi d’abbandono dei lotti di terreno da<br />
immigrati che, dopo dieci anni di lavoro, non possedevano quasi nessun risparmio e, per lo più,<br />
erano ancora debitori verso il governo ed i commercianti della zona.<br />
Queste sono le aree dove maggiormente era diffusa la presenza di contad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong>:<br />
- Rio Grande del Sud: il successo delle colonie create <strong>in</strong> questa zona è stato per<br />
molti versi disuguale. Ci furono casi di colonie ben riuscite che hanno dato<br />
orig<strong>in</strong>e alle città di Bento Gonçalves, Garibaldi e Caxias ed altri casi di colonie<br />
fallite come quella di Silveira Mart<strong>in</strong>s.<br />
- Santa Catar<strong>in</strong>a: i coloni <strong>italiani</strong> si sono dovuti dirigere nelle colonie tedesche già<br />
presenti dove sono stati discrim<strong>in</strong>ati e sfruttati.<br />
- Paranà: le colonie vic<strong>in</strong>e a Curitiba si sono sviluppate bene soprattutto perché<br />
nell’area è stato possibile lavorare nella costruzione di ferrovie (Paranaguà-<br />
Curitiba e Curitiba-Ponta Grossa).<br />
- M<strong>in</strong>as Gerais: hanno prosperato soprattutto le colonie vic<strong>in</strong>e alle città alle quali<br />
offrivano lavoratori per le opere pubbliche. E’ stato questo il caso di Barreiros,<br />
Carlos Prates e Americo Werneck create nel 1896 a prossimità della nuova<br />
capitale (Belo Horizonte).<br />
- Spirito Santo: ci fu una forte presenza d’immigrati <strong>italiani</strong> tra il 1870 e il 1920. E’<br />
famosa la terra fertile e prospera della colonia Demetrio Ribeiro.<br />
Altre dest<strong>in</strong>azioni dei migranti <strong>italiani</strong> sono state le città, fra cui spiccano San Paolo, che<br />
ha ricevuto il maggior numero d’<strong>italiani</strong>, e Rio de Janeiro, che era la capitale del <strong>Brasile</strong> ed uno<br />
dei maggiori porti d’arrivo dei migranti 6 .<br />
A San Paolo, chiamata “città italiana” all’<strong>in</strong>izio del XX secolo, gli <strong>italiani</strong> erano occupati<br />
essenzialmente dall’<strong>in</strong>dustria nascente e nelle attività di servizi urbani. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> arrivarono a<br />
rappresentare il 90% dei lavoratori delle fabbriche pauliste nel 1901. Si formavano delle vere e<br />
proprie “Little Italies” (come Bras, Bom Retiro, Bexiga), dove spesso si concentravano<br />
immigrati <strong>italiani</strong> secondo i luoghi di provenienza.<br />
In qualità d’operaio nelle <strong>in</strong>dustrie, l’immigrato riceveva salari bassi, faceva molte ore di<br />
lavoro e non aveva nessun tipo di assicurazione contro <strong>in</strong>cidenti e malattie. Come per il lavoro<br />
6 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />
em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Sandri, Simonetta, Les italiens dans le Nordeste du Brésil: une présence<br />
importante à Recife, Migrations Société, XIV, 81-82, 2002, pp. 35-46.<br />
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agricolo anche nelle fabbriche capitava che tutti i membri della famiglia lavorassero, compreso<br />
le donne (nelle fabbriche tessili) ed i bamb<strong>in</strong>i con meno di 12 anni 7 . In qualità d’operaio era<br />
difficile per gli immigrati (<strong>italiani</strong> e non) poter migliorare la loro situazione sociale ed<br />
economica. Ecco la ragione per cui molti di loro com<strong>in</strong>ciarono a lavorare <strong>in</strong> proprio, soprattutto<br />
come artigiani, piccoli commercianti, autisti di taxi e pullman, venditori ambulanti di frutta e<br />
verdura, lustrascarpe, baristi e ristoratori.<br />
Tra i migranti <strong>italiani</strong> (non molti <strong>in</strong> verità) che si fecero una posizione troviamo come<br />
esempio, il Conte Matarazzo. Arrivato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> nel 1881, proveniva già da una famiglia di<br />
classe media. Il Conte Matarazzo portò alcuni risparmi ed aveva già un’idea chiara degli affari<br />
che doveva com<strong>in</strong>ciare nel nuovo mondo. Ottenne per questo l’appoggio di banchieri <strong>in</strong>glesi ed<br />
egli stesso agì come banchiere <strong>in</strong>caricandosi di trasferire <strong>in</strong> Italia le rimesse degli altri migranti<br />
<strong>italiani</strong>. La sua immag<strong>in</strong>e di immigrato riuscito è anche costellata di “aspetti sportivi” poiché è<br />
stato lui a donare il terreno dove fu costruito lo stadio di calcio della Palestra Italia che, nel<br />
1942, a causa della seconda guerra mondiale fu chiamato Società Sportiva Palmeiras, oggi<br />
importante squadra calcistica brasiliana.<br />
<strong>Gli</strong> immigrati <strong>italiani</strong> parteciparono <strong>in</strong>sieme agli operai brasiliani ai movimenti di<br />
rivendicazione e di sciopero aderendo ad associazioni e s<strong>in</strong>dacati per lo più di ispirazione<br />
socialista e anarchica.<br />
Se le condizioni di lavoro erano <strong>in</strong>salubri, lo stesso si può dire delle abitazioni poiché<br />
abitualmente gli immigrati si <strong>in</strong>stallavano <strong>in</strong> abitazioni collettive, chiamate cortiços 8 , o nelle<br />
favelas, situate nelle alture delle città. In alcuni casi, i migranti <strong>italiani</strong> potevano abitare <strong>in</strong><br />
determ<strong>in</strong>ati quartieri etnici, come Bràs o Bexiga di San Paolo, dove potevano contare sulla<br />
cooperazione e la solidarietà dei vic<strong>in</strong>i conterranei.<br />
La lotta per rivendicare un’identità italiana (<strong>italiani</strong>tà) è stata una battaglia combattuta<br />
dagli immigrati e dai loro discendenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. In questa lotta entrò appieno il governo di<br />
Mussol<strong>in</strong>i che cercò di favorire il sentimento di orgoglio “di essere <strong>italiani</strong>” fuori dell’Italia. E’ il<br />
periodo <strong>in</strong> cui la questione dell’<strong>italiani</strong>tà assunse essenzialmente un carattere politico, tanto<br />
che molti immigrati <strong>italiani</strong> o loro discendenti aderirono al fascismo.<br />
Non mancarono tuttavia episodi di conflittualità <strong>in</strong>terni alla comunità italiana tra fascisti<br />
e antifascisti, che segnarono per lungo tempo gli equilibri e le relazioni tra gli <strong>italiani</strong>.<br />
Un’altra forma di conflitto <strong>in</strong>terno alla comunità prese piede negli anni successivi alla<br />
seconda guerra mondiale. Tra il 1946 e il 1960 arrivarono circa 110.000 immigrati <strong>italiani</strong> <strong>in</strong><br />
7 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />
8 Il term<strong>in</strong>e “cortiço” è stato usato nella città di Rio de Janeiro ed <strong>in</strong>dica abitazioni precarie. Si trattava di gruppi di<br />
abitazioni a più piani attorno ad un cortile <strong>in</strong>terno stretto ed angusto. Con pessime condizioni igieniche – stanze da<br />
letto calde, piccole, scure, spazi di promiscuità e puzzolenti – si pagavano affitti alti, corrispondenti ad un quarto del<br />
salario di un lavoratore. In questi cortiços, situati al centro o nella periferia della città di Rio de Janeiro,<br />
predom<strong>in</strong>avano gli immigrati stranieri. Cf. June E. Hahner. Pobreza e Política. Os pobres urbanos no Brasil -<br />
1870/1920. Brasília, Editora Universidade de Brasília, 1993.<br />
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<strong>Brasile</strong>, portatori di una concezione nuova dell’emigrazione, più pragmatica e legata alla<br />
possibilità di tornare <strong>in</strong> tempi rapidi <strong>in</strong> Italia e con un accumulo di risparmi. Le associazioni<br />
tradizionali e i richiami alla patria non avevano su di loro quel fasc<strong>in</strong>o che potevano esercitare<br />
sulle vecchie generazioni e non furono pochi i casi di <strong>in</strong>comprensione e rivalità tra vecchi e<br />
nuovi immigrati.<br />
Molte altre istituzioni contribuirono a mantenere viva la rivendicazione di <strong>italiani</strong>tà. Fra<br />
esse la Chiesa, la scuola, le associazioni, i patronati e la stessa stampa 9 .<br />
La Chiesa cattolica si servì sia del clero italiano <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> che del suo statuto<br />
privilegiato all’<strong>in</strong>terno della società brasiliana per r<strong>in</strong>forzare il legame tra cattolicità ed<br />
<strong>italiani</strong>tà, attraverso spazi d’<strong>in</strong>segnamento e di dopolavoro, attraverso le scuole religiose e le<br />
feste dei santi patroni.<br />
Essendo la l<strong>in</strong>gua lo strumento strategico dell’unità etnica si cercò di <strong>in</strong>serire l’italiano<br />
come <strong>in</strong>segnamento nelle scuole pubbliche, ma questo fu difficile per due motivi: per la<br />
mancanza di offerta da parte del governo brasiliano e anche per la mancanza di domanda degli<br />
immigrati, che - vivendo essenzialmente nelle fazendas di caffè e lavorando quasi tutti <strong>in</strong><br />
famiglia – avevano poche possibilità di mandare i bamb<strong>in</strong>i a scuola.<br />
1.1. Le politiche migratorie<br />
Dal punto di vista delle politiche migratorie è importante rilevare che gli <strong>italiani</strong> furono<br />
parte di quell’immenso flusso immigratorio che si <strong>in</strong>iziò a diffondere a metà degli anni sessanta<br />
dell’Ottocento. Le classi dirigenti brasiliane <strong>in</strong>centivarono l’immigrazione pr<strong>in</strong>cipalmente per<br />
due motivi: popolare un territorio sterm<strong>in</strong>ato mettendo a coltura il maggior numero possibile di<br />
terre e sostenere un modello di crescita economica improntato all’esportazione di alcuni<br />
prodotti, <strong>in</strong> particolare il caffè.<br />
Nel 1888, dopo l’abolizione della schiavitù diventava fondamentale <strong>in</strong>coraggiare l’arrivo<br />
di manodopera non specializzata da <strong>in</strong>serire nell’agricoltura e nelle grandi piantagioni. I<br />
governi brasiliani qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>iziarono a promuovere l’arrivo di cont<strong>in</strong>genti di immigrati europei.<br />
Questa promozione avveniva essenzialmente attraverso due provvedimenti: il pagamento della<br />
traversata transoceanica attraverso apposite agenzie (per cui l’emigrante non doveva<br />
sobbarcarsi il prezzo del biglietto) e la preferenza ad accogliere non immigrati s<strong>in</strong>goli ma <strong>in</strong>teri<br />
nuclei familiari, <strong>in</strong>iziativa che non poteva che conseguire successo nelle numerose aree<br />
depresse dell’Europa centromeridionale.<br />
L’emigrazione successiva alla prima guerra mondiale avveniva <strong>in</strong>vece al di fuori di<br />
questi meccanismi voluti dai governi brasiliani. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> partivano affidandosi alle reti sociali<br />
dei territori di orig<strong>in</strong>e e andavano a lavorare nelle numerose attività commerciali che ormai<br />
9 Santoro de Constant<strong>in</strong>o, Núncia, Italiani a Porto Alegre: l'<strong>in</strong>venzione di una identità, Altreitalie, 25, 2002, pp. 76-90<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
caratterizzavano gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. Molto importante, da questo punto di vista, è il ruolo<br />
degli <strong>italiani</strong> nell’edilizia nelle zone urbane 10 .<br />
Tab. 1.2. Immigrazione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, per nazionalità, 1884-1933<br />
Nazionalità<br />
Effettivi per periodi decennali<br />
1884-1893 1894-1903 1904-1913 1914-1923 1924-1933<br />
Tedeschi 22778 6698 33859 29339 61723<br />
Spagnoli 113116 102142 224672 94779 52405<br />
Italiani 510533 537784 196521 86320 70177<br />
Giapponesi - - 11868 20398 110191<br />
Portoghesi 170621 155542 384672 201252 233650<br />
Siriani e Turchi 96 7124 45803 20400 20400<br />
Altri 66524 42820 109222 51493 164586<br />
Totale 883668 852110 1006617 503981 717223<br />
Fonte: Brasil: 500 anos de povoamento. Rio de janeiro : IBGE, 2000. Apêndice: Estatísticas de 500 anos de<br />
povoamento. p. 226<br />
Tab. 1.3. Immigrazione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, per nazionalità, periodi qu<strong>in</strong>quennali 1945-1959<br />
Periodi Tedeschi Spagnoli Italiani Portoghesi Giapponesi Altri<br />
1945-1949 5188 4092 15312 26268 12 29552<br />
1950-1954 12204 53357 59785 123082 5447 84851<br />
1955-1959 4633 38819 31263 96811 28819 47599<br />
Fonte: Brasil: 500 anos de povoamento. Rio de janeiro : IBGE, 2000. Apêndice: Estatísticas de 500 anos de<br />
povoamento. p. 226<br />
10 Santos de Oliveira, Miriam, Marcando diferenças para forjar semelhanças. Os descendentes de imigrantes italianos<br />
em Caxias do Sul, Travessia, XV, 44, 2002; Trento, Angelo, In <strong>Brasile</strong>. In: Bevilacqua, Piero; De Clementi, Andre<strong>in</strong>a;<br />
Franz<strong>in</strong>a, Emilio (a cura di), Storia dell'emigrazione italiana. Arrivi, Roma, Donzelli Editore, 2002, pp. 3-23.<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
2. Quadro socio-demografico attuale<br />
Secondo le registrazioni delle Anagrafi Consolari al 3 dicembre 2007, le presenze<br />
italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> sono 276.731. Il <strong>Brasile</strong> risulta la qu<strong>in</strong>ta comunità nella graduatoria mondiale<br />
con il 7,06% delle registrazioni totali e la seconda (dopo l’Argent<strong>in</strong>a) tra quelle sudamericane.<br />
Il 45,75% degli <strong>italiani</strong> che vive <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> risiede nella circoscrizione consolare di San Paolo, il<br />
16,75% <strong>in</strong> quella di Rio de Janeiro, il 14,27% <strong>in</strong> quella di Porto Alegre, il 13,36% <strong>in</strong> quella di<br />
Curitiba, il 5,52% <strong>in</strong> quella di Belo Horizonte, il 2,40% <strong>in</strong> quella di Recife ed il restante 1,95%<br />
nella circoscrizione consolare di Brasilia (graf.1.1).<br />
Il 14,11% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ha una età <strong>in</strong>feriore ai 18 anni, l’84,88% una età<br />
compresa tra i 18 e i 90 anni ed il restante 1% una età superiore ai 90 anni (graf. 1.2).<br />
Grafico 1.1 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per circoscrizione consolare<br />
SAN PAOLO<br />
RIO DE JANEIRO<br />
RECIFE<br />
PORTO ALEGRE<br />
CURITIBA<br />
BRASILIA<br />
BELO HORIZONTE<br />
0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000<br />
Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />
Grafico 1.2 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per età<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Residenti<br />
ultranovantenni<br />
1,00%<br />
Residenti m<strong>in</strong>orenni<br />
14,11%<br />
Residenti tra i 18 e i<br />
90 anni<br />
84,88%<br />
Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />
Grafico 1.3 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per circoscrizione consolare e per età<br />
SAN PAOLO<br />
RIO DE JANEIRO<br />
RECIFE<br />
PORTO ALEGRE<br />
CURITIBA<br />
BRASILIA<br />
BELO HORIZONTE<br />
0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000<br />
Residenti m<strong>in</strong>orenni Residenti tra i 18 e i 90 anni Residenti ultranovantenni<br />
Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007<br />
Dalla rilevazione degli <strong>italiani</strong> all’estero al 21 marzo 2003 a cura della Direzione<br />
Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri <strong>in</strong><br />
collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica ISTAT, gli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
risultano 273.247, ovvero il 7,05% del totale degli <strong>italiani</strong> residenti all’estero.<br />
Dall’analisi della ripartizione per Regione italiana di provenienza (graf. 1.4-1.5) , emerge che il<br />
37,17% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è orig<strong>in</strong>ario delle Regioni settentrionali, il 34,80%<br />
proviene dall’Italia centrale ed il restante 28,03% dalle Regioni meridionali.<br />
Grafico 1.4 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per area geografica italiana di provenienza<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Isole<br />
7.967<br />
Sud<br />
68.634<br />
Centro<br />
95.081<br />
Nord est<br />
70.708<br />
Nord ovest<br />
30.857<br />
- 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000<br />
Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />
Grafico 1.5 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per area geografica italiana di provenienza <strong>in</strong> valori %<br />
Sud<br />
28,03%<br />
Nord<br />
37,17%<br />
Centro<br />
34,80%<br />
Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />
Il Lazio con 76.430 residenti è la Regione più rappresentata (27,97% del totale) seguita<br />
dal Veneto (20,22%), dalla Calabria (8,53%) e dalla Campania (8,31%) (Cfr. graf. 1.6).<br />
Grafico 1.6 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per regione italiana di provenienza<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Sardegna<br />
Sicilia<br />
Calabria<br />
Puglia<br />
Basilicata<br />
Molise<br />
Campania<br />
Abruzzo<br />
Lazio<br />
Umbria<br />
Marche<br />
Toscana<br />
Emilia Romagna<br />
Friuli Venezia Giulia<br />
Veneto<br />
Trent<strong>in</strong>o Alto Adige<br />
Liguria<br />
Lombardia<br />
Piemonte<br />
Valle d'Aosta<br />
- 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000<br />
M<br />
F<br />
Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />
Dalla rilevazione MAE/ISTA è possibile, <strong>in</strong>oltre, conoscere alcune caratteristiche<br />
demografiche degli iscritti. Il 29,31% degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ha un’età compresa tra i<br />
25 ed i 44 anni, il 26,05% tra i 45 ed i 64 anni, il 20,03 % ha una età superiore ai 64 anni, il<br />
14,27% un’età tra i 15 ed i 24 anni, il 10,35% ha una età <strong>in</strong>feriore ai 15 anni (graf. 1.7).<br />
La suddivisione per sesso <strong>in</strong>dica i maschi come il 48,11% del totale con punte di<br />
maggiore concentrazione nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 44 anni (31,59% del totale<br />
maschile). La presenza femm<strong>in</strong>ile ricopre il 51,89% del totale e risulta più marcata nella fascia<br />
di età compresa tra i 45 ed i 64 anni, dove si attesta al 28,86% del totale femm<strong>in</strong>ile. (Cfr. graf.<br />
1.8)<br />
Grafico 1.7 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per classe di età<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
65 e più<br />
20,03%<br />
0-14<br />
10,35%<br />
15-24<br />
14,27%<br />
45-64<br />
26,05%<br />
25-44<br />
29,31%<br />
Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />
Grafico 1.8 – Distribuzione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per sesso e classe di età<br />
300.000<br />
250.000<br />
200.000<br />
150.000<br />
100.000<br />
50.000<br />
-<br />
0-14 15-24 25-44 45-64 65 e più TOTALE<br />
M 14.282 19.973 41.531 30.257 25.409 131.452<br />
F 13.989 19.028 38.547 40.916 29.315 141.795<br />
TOTALE 28.271 39.001 80.078 71.173 54.724 273.247<br />
Fonte: Istat e M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri 2003<br />
L’IBGE, istituto di statistica che cura il censimento nazionale, conta 43.718 nati <strong>in</strong> Italia<br />
residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> all’anno 2000 11 . Come si vede, le fonti italiane e locali presentano cifre<br />
significativamente diverse, che derivano da un differente metodo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e statistica. Per<br />
quanto riguarda i discendenti, <strong>in</strong> particolare, non disponiamo di dati locali. Il Censo brasiliano,<br />
<strong>in</strong>fatti, prevede al quesito “nazionalità” solo tre possibili risposte: A) Brasiliano nato;<br />
B)Brasiliano naturalizzato; C) Straniero. Questa modalità fa sì che i discendenti di immigrati<br />
nati <strong>in</strong> Italia siano registrati come “brasiliani per nascita”. Non siamo <strong>in</strong> grado di sapere,<br />
qu<strong>in</strong>di, da fonti ufficiali, quanti tra i “brasiliani nati” siano anche cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong>. Stime<br />
11 Erano 53.543 nel 1991, 128.726 nel 1970. IBGE, Instituto <strong>Brasile</strong>iro de Geografia e Estatística. http://www.ibge.gov.br/<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
pubblicate da fonti accreditate 12<br />
15% sulla popolazione totale del Paese.<br />
oscillano tra 23 e 25 milioni di oriundi, una proporzione del<br />
2.1. I flussi<br />
Secondo i dati raccolti dall’Istat nei comuni della Penisola, nel periodo 1990 - 2002 <strong>in</strong><br />
Italia vi sono state 8.832 cancellazioni di residenza per trasferimenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e 13.201<br />
iscrizioni per rimpatri. I rientri <strong>in</strong> Italia, dunque, hanno superato di gran lunga il numero degli<br />
emigrati verso il <strong>Brasile</strong>.<br />
La media degli espatri verso il <strong>Brasile</strong>, nel periodo considerato, è stata di 679 unità<br />
annue con le punte più alte nel 1999 (1.169) e nel 2000 e 2001(rispettivamente con 998 e 932<br />
espatri) e le punte più basse nel 1990 (454) e nel 1996 (460).<br />
I rimpatri, che mediamente sono stati 1.015, hanno toccato il massimo nel 1990 con<br />
2.040 unità, mentre le punte più basse si sono registrate nel 1998 con 633 unità.<br />
Il 42,59% delle cancellazioni anagrafiche è avvenuto nelle regioni meridionali, contro il<br />
41,22% del nord ed il 16,19% del centro. Per quanto riguarda i ritorni <strong>in</strong> patria, il 45,82% è<br />
avvenuto nelle regioni settentrionali, contro il 30,98 delle regioni meridionali ed il 23,20% del<br />
centro.<br />
Tra il 1990 ed il 2002 la maggior parte degli espatri ha avuto orig<strong>in</strong>e dalla Lombardia<br />
(1.145, il 12,97% del totale), seguita dalla Sicilia (1.090), dal Lazio (835) e dalla Campania<br />
(724).<br />
Le iscrizioni anagrafiche provenienti dal <strong>Brasile</strong> si sono <strong>in</strong>dirizzate pr<strong>in</strong>cipalmente nel<br />
Lazio (1.922, il 14,56% del totale), <strong>in</strong> Lombardia (1.761), nel Veneto (1.524) e <strong>in</strong> Campania<br />
(942).<br />
Analizzando i dati delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per prov<strong>in</strong>cia, disponibili<br />
soltanto per il periodo 1996 - 2002, Roma e Milano sono risultati i capoluoghi con il maggior<br />
numero di cancellazioni e di iscrizioni.<br />
Più <strong>in</strong> generale, tra gli espatri abbiamo Roma (406), Milano (405), Tor<strong>in</strong>o e Agrigento<br />
(282), Cosenza (240), Lecce (192), Catania (172), Palermo (170), Napoli (164), Bari (134).<br />
Per i rimpatri troviamo Roma (369), Milano (346), Tor<strong>in</strong>o (192), Lecce (152), Cosenza<br />
(130), Agrigento (128), Verona (119), Treviso e Catania (117), Napoli (105).<br />
12 Raffaele di Luca, Presidente della Camara de Comercio Italo <strong>Brasile</strong>ira do Rio de Janeiro, “<strong>Brasile</strong>: ottimo mercato<br />
per gli imprenditori <strong>italiani</strong>”, News Italia Press, 26 sett. 2003: “il <strong>Brasile</strong> ha almeno 25 milioni di discendenti <strong>italiani</strong>”.<br />
Francesco Lazzari, “Italiani del <strong>Brasile</strong> e Sistema Italia tra sfide e opportunità”, <strong>in</strong> Affari Sociali Internazionali, XXVII, 4,<br />
1999, p. 67: “oggi risiedono <strong>in</strong> questo gigante dell’America Lat<strong>in</strong>a circa 22.750.000 oriundi.”. Giulia Barbieri Farfoglia<br />
(Comites di S. Paolo), <strong>in</strong> Atti della Prima Conferenza degli Italiani nel mondo”(ADN Kronos Libri, 2001, p. 468): “su<br />
questo sottofondo fisico e pluriculturale convivono circa 25 milioni di Italiani e loro discendenti, che si sono <strong>in</strong>seriti<br />
nella società brasiliana”.<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Tab. 1.1. - Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per il Canada nel periodo 1996 – 2002 dei cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong><br />
(graduatoria)<br />
Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale<br />
cancellati<br />
Roma 369 Roma 406<br />
Milano 346 Milano 405<br />
Tor<strong>in</strong>o 192 Tor<strong>in</strong>o 282<br />
Lecce 152 Agrigento 282<br />
Cosenza 130 Cosenza 240<br />
Agrigento 128 Lecce 192<br />
Verona 119 Catania 172<br />
Treviso 117 Palermo 170<br />
Catania 117 Napoli 164<br />
Napoli 105 Bari 134<br />
Genova 97 Salerno 120<br />
Salerno 97 Cagliari 109<br />
Palermo 93 Catanzaro 106<br />
Vicenza 92 Genova 91<br />
Bari 88 Avell<strong>in</strong>o 89<br />
Ud<strong>in</strong>e 86 Foggia 86<br />
Varese 84 Mess<strong>in</strong>a 86<br />
Bologna 73 Bolzano-Bozen 85<br />
Modena 67 Br<strong>in</strong>disi 81<br />
Brescia 66 Varese 79<br />
Caserta 64 Enna 79<br />
Bergamo 60 Reggio Calabria 74<br />
Venezia 58 Treviso 73<br />
Mess<strong>in</strong>a 57 Crotone 65<br />
Caltanissetta 54 Padova 64<br />
Cagliari 54 Verona 63<br />
Padova 51 Venezia 59<br />
Como 49 Benevento 57<br />
Firenze 48 Bologna 56<br />
Ragusa 48 Como 54<br />
Reggio Calabria 47 Siracusa 54<br />
Taranto 46 Caltanissetta 52<br />
Catanzaro 45 Bergamo 49<br />
Br<strong>in</strong>disi 44 Trieste 49<br />
Perugia 43 Vicenza 48<br />
Lat<strong>in</strong>a 43 Grosseto 48<br />
Chieti 43 Ud<strong>in</strong>e 46<br />
Trento 42 Potenza 45<br />
Pordenone 42 Rim<strong>in</strong>i 44<br />
Pesaro e Urb<strong>in</strong>o 42 Trento 43<br />
Avell<strong>in</strong>o 42 Sassari 43<br />
Parma 40 Chieti 41<br />
Forli'-Cesena 39 Lat<strong>in</strong>a 40<br />
Belluno 37 Vibo Valentia 40<br />
Piacenza 37 Perugia 38<br />
Foggia 37 Trapani 38<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Siracusa 37 Brescia 37<br />
Fros<strong>in</strong>one 35 Fros<strong>in</strong>one 37<br />
Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale<br />
cancellati<br />
L’Aquila 35 Firenze 36<br />
Potenza 35 Forli'-Cesena 35<br />
Cuneo 34 Modena 35<br />
Lucca 34 Caserta 35<br />
Trapani 34 Parma 32<br />
Trieste 33 Alessandria 31<br />
Teramo 33 Matera 31<br />
Imperia 32 Belluno 29<br />
Sassari 31 Campobasso 29<br />
Bolzano-Bozen 29 Taranto 29<br />
Crotone 29 Nuoro 29<br />
Savona 28 Imperia 27<br />
Rim<strong>in</strong>i 27 Ragusa 27<br />
Lecco 26 Pordenone 26<br />
Mantova 25 Pisa 25<br />
Reggio nell'Emilia 25 Cuneo 24<br />
Novara 24 Sondrio 23<br />
Benevento 24 Pesaro e Urb<strong>in</strong>o 23<br />
Verbano-Cusio-Ossola 23 Vercelli 21<br />
Campobasso 23 Pistoia 21<br />
Nuoro 23 Cremona 19<br />
Pavia 22 Ravenna 19<br />
Ancona 21 Terni 19<br />
Pistoia 20 Novara 18<br />
Vibo Valentia 20 Savona 18<br />
La Spezia 19 Ancona 18<br />
Ferrara 19 Macerata 18<br />
Pisa 19 L'Aquila 18<br />
Ascoli Piceno 19 Oristano 18<br />
Enna 19 Biella 17<br />
Alessandria 18 Verbano-Cusio-Ossola 17<br />
Ravenna 18 Reggio nell'Emilia 16<br />
Vercelli 17 Lucca 16<br />
Oristano 17 Pescara 16<br />
Massa-Carrara 16 Gorizia 15<br />
Sondrio 15 Lecco 14<br />
Terni 15 Ascoli Piceno 14<br />
Matera 15 Teramo 14<br />
Lodi 14 Mantova 13<br />
Livorno 14 Pavia 13<br />
Siena 14 Siena 13<br />
Pescara 14 Ferrara 12<br />
Gorizia 13 Piacenza 12<br />
Aosta 12 Livorno 11<br />
Cremona 12 Asti 10<br />
Grosseto 12 Lodi 10<br />
Rovigo 11 Arezzo 10<br />
Asti 10 Massa-Carrara 10<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Viterbo 10 Viterbo 9<br />
Biella 9 La Spezia 7<br />
Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale iscritti Prov<strong>in</strong>cia<br />
Totale<br />
cancellati<br />
Arezzo 9 Prato 7<br />
Macerata 9 Rieti 7<br />
Prato 8 Aosta 6<br />
Rieti 8 Rovigo 5<br />
Isernia 3 Isernia 3<br />
ITALIA 5.000 ITALIA 5.845<br />
Fonte: Istat<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
3. Profilo socio-economico<br />
3.1. Quadro economico generale e rapporti commerciali 13<br />
In generale, il quadro economico del <strong>Brasile</strong> risulta essere positivo e caratterizzato da<br />
una certa stabilità. Nel 2007 è stata registrata una crescita del PIL del 5,4%, il miglior risultato<br />
dal 2004. I quattro anni del primo Governo Lula, così come quelli del predecessore Cardoso,<br />
sono stati caratterizzati a una crescita media annua del 2,6%.<br />
L’<strong>in</strong>flazione 14 ha raggiunto nel 2007 il 3,64% e, contemporaneamente, il tasso di<br />
disoccupazione è sceso dall’11,48% del 2004 al 9,30% nel 2007. Oltre all’alto livello delle<br />
esportazioni, un altro fattore che determ<strong>in</strong>a la crescita del <strong>Brasile</strong> è sicuramente l’aumento<br />
della domanda <strong>in</strong>terna, considerato che - anche grazie alle politiche economiche e sociali del<br />
governo - un numero maggiore di brasiliani ha migliorato il proprio standard di vita.<br />
Tab. 3.1. <strong>Brasile</strong> - Dati economici fondamentali<br />
2004 2005 2006 2007<br />
PIL <strong>in</strong> $ a prezzi correnti (mln)<br />
Variazione annuale del PIL reale (%)<br />
Orig<strong>in</strong>e del PIL (%)<br />
Agricoltura<br />
Industria<br />
Servizi<br />
PIL pro capite <strong>in</strong> $ a prezzi correnti<br />
Tasso di <strong>in</strong>flazione (%)<br />
Tasso di disoccupazione (%)<br />
Rapporto debito pubblico/PIL (%)<br />
Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati luglio 2008)<br />
663.552 881.754 1.072.060 1.287.378<br />
5,68 3,14 3,73 5,43<br />
_ _ _ _<br />
30,11 29,28 30,12 28,71<br />
62,97 65,02 64,72 65,78<br />
3.654 4.787 5.740 6.940<br />
6,60 6,87 4,18 3,64<br />
11,48 9,83 9,98 9,30<br />
49,29 46,69 45,75 45,07<br />
La bilancia commerciale registra un saldo positivo, anche se leggermente <strong>in</strong> calo a<br />
causa della crescita dell’import brasiliano, sp<strong>in</strong>to dalla valorizzazione del real a fronte delle<br />
pr<strong>in</strong>cipali valute <strong>in</strong>ternazionali e dalla fiducia verso l’economia del Paese degli imprenditori<br />
locali impegnati nel r<strong>in</strong>novo del parco <strong>in</strong>dustriale. Seppur <strong>in</strong> misura <strong>in</strong>feriore alle importazioni,<br />
anche il valore delle esportazioni è <strong>in</strong> crescita, grazie soprattutto all’apprezzamento delle<br />
13 Le <strong>in</strong>formazioni relative al quadro economico del <strong>Brasile</strong> e all’<strong>in</strong>terscambio con l’Italia hanno come fonte il Rapporto<br />
Paese Congiunto MAE/ICE 2° semestre 2007.<br />
14 Il mantenimento del livello dei prezzi è sempre stato un obiettivo prioritario della politica economica del Governo<br />
Lula.<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
materie prime. Tuttavia, anche l’export brasiliano risente della concorrenza c<strong>in</strong>ese, soprattutto<br />
nel settore tessile e calzaturiero.<br />
Tab. 3.2. <strong>Brasile</strong> - Indicatori di commercio estero<br />
2004 2005 2006 2007<br />
Esportazioni di beni <strong>in</strong> $ correnti (mln)<br />
96.475 118.309 137.808 160.649<br />
Variazione annua %<br />
32,01 22,63 42,84 35,79<br />
Importazioni di beni <strong>in</strong> $ pressi correnti (mln) 62.835 73.606 91.351 120.621<br />
Variazione annua %<br />
30,12 17,14 45,38 63,87<br />
Saldo Bilancia Commerciale <strong>in</strong> $ (mln)<br />
33.641 44.703 46.457 40.028<br />
Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati luglio 2008)<br />
(2,78%).<br />
L’Italia è il decimo Paese fornitore del <strong>Brasile</strong> (quota del 2,77%) e il nono Paese cliente<br />
Tab. 3.3. Orientamento geografico della bilancia commerciale<br />
Paesi clienti 2007 % del tot. Paesi fornitori 2007 % del tot.<br />
Stati Uniti 15,6 Stati Uniti 15,52<br />
<strong>Brasile</strong> 8,97 C<strong>in</strong>a 15,46<br />
C<strong>in</strong>a 6,69 <strong>Brasile</strong> 8,63<br />
Paesi Bassi 5,5 Germania 7,19<br />
Italia (9°) 2,78 Italia (10°) 2,77<br />
Fonte: Ice – Guida al Mercato (dati maggio 2008)<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Negli ultimi anni, la quota di mercato italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è scesa al di sotto del 3%, ma il<br />
Sistema Italia sta cercando di reagire alle difficoltà registrate e mantenere le posizioni<br />
conquistate nel corso degli anni. L’Italia sta soffrendo la concorrenza di C<strong>in</strong>a e India ma anche<br />
dei Paesi del Mercosul, facilitati da canali commerciali preferenziali. D’altra parte, rispetto ai<br />
Paesi europei, l’export italiano ha registrato delle buone performance: l’Italia si conferma,<br />
<strong>in</strong>fatti, come terzo esportatore europeo <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, dopo Regno Unito e Germania, mentre la<br />
Francia e la Spagna perdono quote di mercato.<br />
L’Italia esporta pr<strong>in</strong>cipalmente nel settore della meccanica strumentale e dei prodotti di<br />
media tecnologia; buone opportunità di espansione sono possibili per i beni di consumo di alto<br />
livello (moda, calzature, casa arredo), la tecnologia medio-alta (gestione della sicurezza,<br />
tecnologie medicali e ambientali) e i prodotti agroalimentari di qualità. Per quanto riguarda i<br />
s<strong>in</strong>goli stati brasiliani, <strong>in</strong> quello di San Paolo – che da solo assorbe quasi la metà dell’import<br />
dall’Italia - la quota di mercato italiana è superiore alle media del Paese arrivando a<br />
raggiungere il 3,09%. Cifre importanti si registrano anche nel M<strong>in</strong>as Gerais, nel Rio Grande do<br />
Sul e a Rio de Janeiro.<br />
Tab. 3.4. Interscambio commerciale Italia - <strong>Brasile</strong><br />
2004 2005 2006 2007<br />
Esportazioni italiane <strong>in</strong> € (migliaia)<br />
Variazione annua %<br />
% su export tot.<br />
Importazioni italiane <strong>in</strong> € (migliaia)<br />
Variazione annua %<br />
% su import tot.<br />
Interscambio totale <strong>in</strong> € (migliaia)<br />
Saldi <strong>in</strong> € (migliaia)<br />
1.804.337 2.034.292 2.227.852 2.570.794<br />
11,74 12,74 9,51 15,39<br />
0,63 0,67 0,62 0,70<br />
2.672.584 2.882.817 3.444.597 3.788.852<br />
23,91 7,87 19,49 9,99<br />
0,93 0,94 0,94 1,03<br />
4.476.921 4.917.109 5.672.449 6.359.646<br />
-868.247 -578.525 -1.216.745 -1.218.058<br />
Nel settore delle tecnologie ambientali è da menzionare il Progetto MUER (Moniotor<strong>in</strong>g<br />
Units for Environmental Projects), sviluppato dall’ICE negli scorsi anni, grazie al quale a partire<br />
dal settembre 2006, il M<strong>in</strong>istero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare ha creato<br />
presso gli Uffici di San Paolo dell’ICE un proprio Desk operativo.<br />
3.2. La presenza di <strong>in</strong>vestimenti diretti di imprese italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
La partecipazione dell’Italia negli IDE <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è modesta, anche a causa dei limiti<br />
strutturali del sistema produttivo italiano la cui dimensione rappresenta un grosso ostacolo.<br />
Sono, <strong>in</strong>fatti, le grandi aziende italiane ad avere <strong>in</strong>vestito nel Paese. E’ il caso della FIAT Auto,<br />
Teksid, Magneti Marelli, Comau, CNH, della Telecome e della Pirelli; <strong>in</strong>oltre, altri <strong>in</strong>vestimenti<br />
sono arrivati più di recente anche, ad esempio, dalla Lavazza – che progetta di <strong>in</strong>vestire 30<br />
milioni di euro nei prossimi 3 anni – e dalla Terna SpA nel settore dell’energia. Negli ultimi<br />
tempi, tuttavia, gli <strong>in</strong>vestimenti delle PMI si sono andati <strong>in</strong>tensificando, viste le possibilità<br />
economiche offerte dal Paese che suscita un certo <strong>in</strong>teresse da parte degli imprenditori <strong>italiani</strong>.<br />
Il numero delle società italiane che ha aperto una filiale brasiliana, commerciale o produttiva, è<br />
quasi raddoppiato, passando da 120 circa ad oltre 250 nei più svariati settori. Se <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipio<br />
erano i bassi costi di produzione e la somiglianza culturale i motori degli <strong>in</strong>vestimenti <strong>italiani</strong> <strong>in</strong><br />
<strong>Brasile</strong>, oggi è la crescita della domanda <strong>in</strong>terna al Paese, <strong>in</strong> constante sviluppo economico, ad<br />
<strong>in</strong>coraggiare gli IDE.<br />
3.3. Le piccole e medie imprese di orig<strong>in</strong>e italiana: una ricerca della FILEF 15<br />
Nel 2001 la FILEF ha realizzato <strong>in</strong> brasile una ricerca sulle PMI fondate da <strong>italiani</strong> emigrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. La<br />
ricerca si è svolta nella seconda metà del 2001 nell’area metropolitana di San Paolo e nel Rio Grande do Sul,<br />
attraverso la somm<strong>in</strong>istrazione di un questionario di rilevazione a 277 imprenditori di orig<strong>in</strong>e italiana (di San Paolo e<br />
del Rio Grande do Sul) per identificarne caratteristiche, potenzialità e bisogni.<br />
Lo studio <strong>in</strong>dividua le diverse tipologie d’imprese nate <strong>in</strong> contesto emigratorio:<br />
- quelle di "nicchia etnica", che si sono <strong>in</strong>sediate come risposta a fabbisogni di consumo tipici degli<br />
<strong>italiani</strong> emigrati (<strong>in</strong> particolare prodotti agro-alimentari o di abbigliamento non reperibili sul posto),<br />
- quelle che hanno coperto fabbisogni locali non toccati dagli autoctoni (produzioni di beni e servizi ad<br />
alta <strong>in</strong>tensità di manodopera),<br />
- quelle che partendo da una specificità etnica, si sono evolute come soggetti di <strong>in</strong>termediazione tra il<br />
mercato locale e quello globale (commercio estero, turismo, ecc.).<br />
I risultati dello studio sono:<br />
- comprensione della genesi e della consistenza di queste imprese,<br />
- <strong>in</strong>dividuazione dei fabbisogni degli imprenditori, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di servizi richiesti, di relazioni e rapporti<br />
con l'Italia,<br />
- elaborazione di un quadro di riferimento sulle possibilità di cooperazione<br />
- ruolo di mediazione delle collettività emigrate.<br />
La maggior parte delle imprese studiate sono giovani: il 30% è costituito nel periodo 1991 – 2001, il 60%<br />
dopo il 1981, contro il 30% prima del 1973 e il 18% prima del 1965.<br />
In <strong>Brasile</strong>, gli <strong>italiani</strong> hanno realizzato le proprie imprese contando quasi esclusivamente sulle proprie forze,<br />
con scarsi contributi esterni sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di servizi, sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di f<strong>in</strong>anziamenti. La base è costituita dai risparmi<br />
realizzati direttamente o <strong>in</strong> ambito familiare <strong>in</strong> anni di sacrificio, <strong>in</strong> grande maggioranza nella posizione di lavoratori<br />
dipendenti, oppure come successori di una tradizione familiare che si perpetua negli anni e che attraversa <strong>in</strong>tere<br />
15 AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa e del lavoro autonomo italiano <strong>in</strong><br />
emigrazione. <strong>Brasile</strong> – Uruguay, Emigrazione, XXXIII, 9-12, 2001, Roma, FILEF, 2001. 223 p.<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
epoche storiche: per esempio, nelle imprese di trasformazione di prodotti agro-alimentari, si può ripercorrere il tragitto<br />
dei bisnonni, dei nonni, di padri e madri, di figli e nipoti che hanno prima dissodato i terreni, <strong>in</strong>trodotto la varietà di<br />
colture e lavorazioni tipiche italiane, commercializzato i prodotti.<br />
In effetti, il 76,1% delle aziende analizzate sono state fondate dall’attuale titolare, il 14,9% sono state<br />
ereditate e 9% sono state acquistate. In genere, si tratta di società a responsabilità limitata (s.r.l.) e di società per<br />
azioni (s.p.a.) che coprono il 93% di tutte le imprese.<br />
In vari decenni, gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> hanno sperimentato il lavoro delle fabbriche e dei cantieri e alcuni sono<br />
diventati imprenditori edili, meccanici, tessili e dell‘abbigliamento, artigiani, commercianti, trasportatori, f<strong>in</strong>o alle più<br />
moderne funzioni di erogatori di servizi di varia natura alle persone o ad altre imprese.<br />
I pr<strong>in</strong>cipali settori economici <strong>in</strong> cui operano le aziende sono l’<strong>in</strong>dustria (58,5%) e l’artigianato (18,8%). Molto<br />
più limitati sono il commercio (6,5%) e la ristorazione (5,1%). I prodotti e servizi offerti vanno da<br />
abbigliamento/tessuti (27,3%) a metalli/plastica (18,6%), da alimentari (11,4%) ad arredamento/<strong>in</strong>fissi (10,6%). Essi<br />
riflettono il maggior orientamento del <strong>Brasile</strong> verso le attività manifatturiere.<br />
La forma di proprietà pr<strong>in</strong>cipale è quella <strong>in</strong>dividuale del titolare (42,1%), seguita dalla proprietà congiunta di<br />
familiari ed altri soci (26,7%), dalla proprietà dei familiari (22,6%) e dalla proprietà esclusiva di altri soci (8,6%). Per<br />
quanto riguarda il numero di familiari co<strong>in</strong>volti, nel 65,5% delle imprese sono presenti solo uno o due familiari, mentre<br />
sono più rari i casi con 3 o più familiari. Per quanto riguarda la presenza di soci non familiari, nel 65% dei casi ne<br />
viene registrato uno solo.<br />
Il 44 % delle imprese preferisce collocarsi al centro delle città, il 23,3% nelle periferie e il 21,1% nelle isole<br />
pedonali.<br />
La grandezza delle imprese <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di occupati (62,1% al disotto dei 20 dipendenti) così come il fatturato<br />
(41,8% meno di 150.000 reais) rivelano che si tratta di aziende di piccole dimensioni, il cui mercato è essenzialmente<br />
locale e regionale (63,6%) contro il 32,4% nazionale e il 4% estero, di cui solo il 2,6% presenti sul mercato italiano.<br />
Le imprese più piccole sono quelle dei servizi (85% con meno di 20 addetti), seguono poi l’artigianato ed il<br />
commercio (73%), mentre nell’<strong>in</strong>dustria e nell’edilizia la dimensione della classe di imprese con meno di 20 addetti è<br />
circa il 50% del totale. Oltre il 60% delle aziende artigiane fattura meno di 150.000 reais, così come il 44% delle<br />
aziende di commercio ed il 42% di quelle dei servizi. Invece, nella fascia più alta di fatturato (più di 1 milione di reais)<br />
si trovano il 50% delle aziende edili ed il 30% di quelle <strong>in</strong>dustriali.<br />
<strong>Gli</strong> imprenditori che hanno fondato e/o dirigono le imprese analizzate sono essenzialmente maschi (80,1%<br />
contro 19,1% di donne), hanno un’età compresa tra i 31 e i 50 anni (55,1%, contro 35,8% per gli over 50 e 9,1% per<br />
coloro sotto i 30).<br />
Rispetto a quanto successo <strong>in</strong> Europa (Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna 16 ) gli imprenditori<br />
sembrano mediamente più <strong>in</strong>tegrati nelle realtà di accoglimento. Ciò dipende dalla più antica emigrazione e dal fatto<br />
che il <strong>Brasile</strong> è un paese d’immigrazione e tale si considera, contrariamente a quanto sostenuto per anni da paesi che<br />
oggi fanno parte della U.E.<br />
16 AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa <strong>in</strong> emigrazione. Analisi dei fabbisogni e delle<br />
esigenze di consulenza, orientamento ed assistenza nella prospettiva dello sviluppo dell'associazionismo<br />
imprenditoriale e di un network di servizi. La Germania Federale, Emigrazione, XXXI, 1-4, 1999, FILEF, Roma, 1999.<br />
207 p. AA.VV., Ricerca sui fabbisogni delle piccole e medie imprese e del lavoro autonomo italiano <strong>in</strong> Francia, Belgio,<br />
Gran Bretagna, Emigrazione, XXXII, 9-12, 2000, FILEF, Roma, 2000. 183 p.<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Infatti, se consideriamo la domanda circa l’anno d’arrivo <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, il 73,8% degli <strong>in</strong>tervistati dichiara di<br />
essere nato <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, poiché i progenitori vi giunsero prima del 1900, mentre un altro 20,5% dichiara di esservi<br />
giunto prima degli anni ‘20 rivelando così un forte radicamento nella realtà del paese, da una o più generazioni.<br />
Analizzando le aree e le regioni di provenienza, l’87,% degli imprenditori <strong>in</strong>tervistati che hanno risposto sono<br />
settentrionali, soprattutto veneti (49,5%).<br />
Tra gli <strong>italiani</strong> che hanno fatto la scelta dell’imprenditorialità, il 50,5% è <strong>in</strong> possesso del titolo di studio<br />
dell’obbligo, 21,7% ha il diploma e 27,1% ha una laurea. Mettendo <strong>in</strong> correlazione titolo di studio e settore di attività<br />
troviamo che settori come la viticoltura, il commercio e l’<strong>in</strong>dustria hanno una maggiore presenza di persone con il titolo<br />
di studio più basso, settori come l’edilizia, i servizi e l’artigianato annoverano piuttosto persone con il titolo di studio<br />
secondario, mentre ristorazione e servizi sono piuttosto appannaggio dei laureati.<br />
É nel Rio Grande do Sul che troviamo il numero più importante degli imprenditori <strong>italiani</strong> che hanno creato o<br />
dirigono circa il 40% delle imprese manifatturiere.<br />
Nella maggioranza dei casi è scarsa l’assistenza che le imprese hanno ricevuto, sono carenti i servizi utilizzati,<br />
sono m<strong>in</strong>imi i contatti con le strutture associative, le adesioni alle associazioni di categoria.<br />
La parte maggiore delle difficoltà <strong>in</strong>contrate è costituita dalle difficoltà f<strong>in</strong>anziarie: le uniche forme di<br />
f<strong>in</strong>anziamento utilizzate sono state l’autof<strong>in</strong>anziamento (65% dei casi) ed i prestiti bancari (20%).<br />
Il 48% degli imprenditori <strong>in</strong>tervistati dichiara di avere accordi con imprese italiane, operanti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, <strong>in</strong><br />
Italia o nelle regioni di orig<strong>in</strong>e. Tali accordi mirano soprattutto alla commercializzazione dei prodotti (58%), alla<br />
produzione (24%) o allo scambio tecnologico (15%). Le <strong>in</strong>formazioni che gli <strong>in</strong>tervistati hanno dell’Italia e della regione<br />
d’orig<strong>in</strong>e sono scarse (il 48% ammette di non avere nessuna <strong>in</strong>formazione) o generiche (20%) e solo il 20% dichiara di<br />
possedere <strong>in</strong>formazioni specifiche sul mercato o sul settore di produzione.<br />
<strong>Gli</strong> imprenditori chiedono maggiore <strong>in</strong>formazione, opportunità d’<strong>in</strong>contro e di affari, <strong>in</strong>tensificazione dei<br />
rapporti con l‘Italia e con le regioni di orig<strong>in</strong>e; domandano sostegno per stare al passo nel mercato globale, misurarsi<br />
con le nuove tecnologie, disporre dei capitali necessari.<br />
Il patrimonio, le risorse umane delle generazioni di giovani <strong>italiani</strong> e oriundi costituiscono un fattore di grande<br />
importanza per il futuro comune dell‘America Lat<strong>in</strong>a e dell‘Europa. Le lotte per l‘esproprio del latifondo, la battaglia per<br />
la terra, per l‘autosufficienza alimentare e per lo sviluppo del mercato <strong>in</strong>terno <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, trova gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> prima fila<br />
dentro grandi movimenti sociali.<br />
3.4. Le politiche per il lavoro e la rete degli uffici per l’impiego<br />
La Costituzione del 1988, nel suo preambolo, def<strong>in</strong>isce l’uguaglianza un bene supremo.<br />
L’articolo 6 <strong>in</strong>dica il lavoro come un diritto sociale; è però l’articolo 7 ad <strong>in</strong>dicare nello specifico<br />
i diritti dei lavoratori: salario m<strong>in</strong>imo ed equo, maternità e congedo parentale, <strong>in</strong>centivi per il<br />
lavoro femm<strong>in</strong>ile, proibizione del licenziamento senza giusta causa, assegni familiari, numero<br />
delle ore di lavoro non superiore alle otto giornaliere e quarantaquattro settimanali, pensione,<br />
assicurazione per gli <strong>in</strong>fortuni e protezione contro ogni forma di discrim<strong>in</strong>azione sul lavoro.<br />
La norma fondamentale del diritto del lavoro <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è la Consolidação das Leis do<br />
Trabalho CLT (Diritto del lavoro consolidato), creata con il decreto legge n.5.452 del 1 maggio<br />
1943, che unifica tutte le leggi sul lavoro precedentemente emanate. La Consolidação das Leis<br />
do Trabalho è stata successivamente modificata dalle nuove leggi approvate dal governo<br />
brasiliano.<br />
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Il M<strong>in</strong>istero del lavoro e dell’impiego brasiliano (M<strong>in</strong>istério do Trabalho e Emprego 17 )<br />
nasce nell’attuale denom<strong>in</strong>azione nel 1999, e ha subito nel tempo diverse modifiche strutturali<br />
e regolamentari.<br />
Il M<strong>in</strong>istero della previdenza sociale (M<strong>in</strong>istério da Previdência Social 18 ) si occupa,<br />
<strong>in</strong>vece, dell’assistenza ai disoccupati, anche attraverso una rete regionale di assistenza.<br />
In <strong>Brasile</strong>, non c’è una rete di uffici di collocamento, ma sul sito dell’Ambasciata<br />
Brasiliana <strong>in</strong> Italia sono reperibili gli <strong>in</strong>dirizzi web di due motori di ricerca di lavoro:<br />
www.proemprego.com.br; www.manager.com.br.<br />
17 http://www.mte.gov.br/<br />
18 www.previdenciasocial.gov.br<br />
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4. La formazione degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
4.1. La struttura del sistema scolastico brasiliano ed il livello d’istruzione 19<br />
La Costituzione del 1988 stabilisce il diritto all’istruzione per tutti i brasiliani (art.6),<br />
attraverso una formazione adatta ad <strong>in</strong>serire <strong>in</strong> modo adeguato i cittad<strong>in</strong>i nel mondo del<br />
lavoro. Il Governo Federale attraverso il MEC (M<strong>in</strong>istério da Educaçao) è <strong>in</strong>caricato di legiferare<br />
<strong>in</strong> materia, di coord<strong>in</strong>are e sviluppare i programmi nazionali, nonché di f<strong>in</strong>anziare il sistema<br />
federale di istruzione. Ciascun Stato Federato ed Autorità locale, dal canto suo, è responsabile<br />
della gestione del proprio sistema educativo, nel rispetto delle leggi nazionali: il sistema<br />
scolastico brasiliano prevede, <strong>in</strong>fatti, un’<strong>in</strong>tensa collaborazione fra Unione, Stati, Distretto<br />
Federale e Municipi.<br />
Le L<strong>in</strong>ee guida dell’educazione nazionale e il Programma di legge (Lei de Diretrizes e<br />
Bases da Edacação - LDB) del 1996 prevede che l’istruzione rispetti la libertà e i diritti<br />
dell’<strong>in</strong>dividuo, trasmetta il patrimonio culturale locale e combatta le <strong>in</strong>giustizie dovute a<br />
qualsiasi tipo di pregiudizio, politico, sociale etnico.<br />
L’anno scolastico ed accademico dura da febbraio a dicembre (è il calendario australe).<br />
La sua durata è di 200 giorni, da svolgersi <strong>in</strong> due semestri.<br />
L’istruzione si articola <strong>in</strong> istruzione di base (f<strong>in</strong>o ai 18 anni) e istruzione superiore<br />
(dopo i 18 anni). L’istruzione obbligatoria è di 9 anni, dai 6 ai 14-15 anni di età; quella<br />
pubblica è gratuita, <strong>in</strong> tutti i suoi livelli.<br />
I sistema è diviso <strong>in</strong> tre livelli: elementare, medio e superiore. Per i bimbi al di sotto dei<br />
7 anni di età è possibile frequentare l’asilo nido f<strong>in</strong>o ai due anni di età, la scuola materna dai<br />
due ai tre, la pre-scuola dai quattro f<strong>in</strong>o ai sette.<br />
Età<br />
3<br />
anni<br />
4<br />
anni<br />
5<br />
anni<br />
Educação Infantil<br />
6<br />
anni<br />
7<br />
anni<br />
8<br />
anni<br />
9<br />
anni<br />
10<br />
anni<br />
1.° ciclo do ens<strong>in</strong>o fundamental<br />
11<br />
anni<br />
12<br />
anni<br />
13<br />
anni<br />
2.° ciclo do ens<strong>in</strong>o<br />
fundamental<br />
14<br />
anni<br />
15<br />
anni<br />
16<br />
anni<br />
Ens<strong>in</strong>o médio<br />
17<br />
anni<br />
18<br />
anni<br />
Istruzione pre-primaria (scuola dell’<strong>in</strong>fanzia):<br />
La scuola dell’<strong>in</strong>fanzia non è obbligatoria ed è offerta da due tipi di istituti: gli asili nido<br />
(creches) per i bamb<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o ai 3 anni e le pré-escolas, per i bamb<strong>in</strong>i di 4 e 5 anni.<br />
Istruzione primaria (ens<strong>in</strong>o fundamental):<br />
19 Alcune <strong>in</strong>formazioni sul sistema educativo brasiliano sono reperibili nei seguenti siti: Nazioni Unite<br />
http://www.un.<strong>in</strong>t/brazil/brasil/brazil-education.htm; M<strong>in</strong>istero dell’Istruzione www.mec.gov.br; Istruzione <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
www.portaldoens<strong>in</strong>o.com.br<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
La scuola dell’obbligo per gli studenti va dai 6 ai 14/15 anni ed è gratuita quando pubblica.<br />
Dura 9 anni e si divide <strong>in</strong> escola primária, da 6 a 10 anni e <strong>in</strong> escola secondaria, da 11 a 14<br />
anni.<br />
I programmi scolastici sono def<strong>in</strong>iti a livello federale per garantire l’uniformità<br />
dell’<strong>in</strong>segnamento nei diversi stati, con delle m<strong>in</strong>ime differenze <strong>in</strong>trodotte dai diversi Stati e<br />
istituti per rispondere a specifiche esigenze regionali. In alcuni casi, gli studenti vengono<br />
raggruppati <strong>in</strong> classi def<strong>in</strong>ite <strong>in</strong> base al livello raggiunto.<br />
Istruzione secondaria (ens<strong>in</strong>o médio), dai 15 ai 17/18 anni:<br />
Term<strong>in</strong>ata la scuola elementare, gi studenti possono frequentare per almeno tre anni la scuola<br />
media, che da la possibilità – tra l’altro – di frequentare anche corsi professionali talvolta<br />
fondamentali per accedere a determ<strong>in</strong>ate professioni. Al term<strong>in</strong>e dei diversi cicli vengono<br />
rilasciati i seguenti certificati: un certificado de conclusão de primeiro grau, un diploma de<br />
secondo grau, o per l’ istruzione tecnica un diploma di técnico de nivel médio.<br />
Sono molto numerose le scuole private, <strong>in</strong> particolare quelle di ispirazione cattolica (salesiani,<br />
agost<strong>in</strong>iani, gesuiti).<br />
L’istruzione universitaria (ens<strong>in</strong>o superior)<br />
Una volta completato il percorso <strong>in</strong>termedio, <strong>in</strong>izia l’istruzione superiore presso scuole (per<br />
corsi professionali) e università. L’istruzione universitaria si articola nella graduação (laurea) e<br />
nella post- graduação (post-laurea). I corsi di graduação, per conseguire la licenciatura e il<br />
bachalerado, sono accessibili attraverso un esame di ammissione detto vestibular. che verifica<br />
il livello di conoscenza raggiunto <strong>in</strong> ciascuna materia <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>tende proseguire gli studi.<br />
Per poter accedere al secondo livello post-graduação (post-laurea) è necessario avere<br />
completato il primo e superare le selezioni richieste dall’Istituto. La post-graduação si<br />
conclude con un mestrado (dopo due anni e mezzo) o il doutorado.<br />
Le Università sono strutturate <strong>in</strong> dipartimenti, facoltà o scuole. Vi sono università federali,<br />
statali e municipali, ma moltissime sono le università e le facoltà private, alcune prestigiose<br />
come le Pontificie Università Cattoliche.<br />
L’ ammissione degli studenti stranieri è subord<strong>in</strong>ato alla conoscenza della l<strong>in</strong>gua Portoghese, i<br />
cui livelli di padronanza sono certificati dal CELPEBRAS, il diploma di conoscenza per gli<br />
stranieri.<br />
Per aiutare gli studenti nella scelta del proprio percorso formativo, il M<strong>in</strong>istero<br />
dell’Istruzione ha realizzato un portale http://www.educacaosuperior.<strong>in</strong>ep.gov.br/ dove sono<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 28
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
reperibili tutti contatti relativi alle istituzioni, l’elenco dei corsi, ed altre <strong>in</strong>formazioni per<br />
orientare gli studenti brasiliani.<br />
Secondo l’UNESCO il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta (Adult literacy<br />
rate), pari a 89,6% per entrambi i sessi, è leggermente <strong>in</strong>feriore alla media regionale: il tasso<br />
per l’America Lat<strong>in</strong>a è, <strong>in</strong>fatti, del 91,3% (92% per gli uom<strong>in</strong>i e 90,7% per le donne) 20 .<br />
Nel 2002, il 92% dei bamb<strong>in</strong>i risultava iscritto alla scuola elementare (contro l’85% del<br />
1991), il 74% dei ragazzi riceveva l’istruzione secondaria (contro il 17% registrato<br />
dall’UNESCO nel 1991) ed il 20% dei giovani frequentava l’università (contro l’11% del 1991).<br />
I dati relativi alla frequenza dei diversi livelli di istruzione hanno registrato, dunque una<br />
crescita negli ultimi anni, ma sempre <strong>in</strong> base ai dati dell’UNESCO del 2006 - ad eccezione<br />
dell’istruzione secondaria – risultano ancora <strong>in</strong>feriori alla media regionale dell’America Lat<strong>in</strong>a<br />
che registra per l’Istruzione primaria un 65%, per l’Istruzione secondaria un 70% e per<br />
l’Istruzione terziaria 31%.<br />
4.2. La cooperazione italo- brasiliana <strong>in</strong> ambito formativo<br />
Fra Italia e <strong>Brasile</strong> sono attualmente <strong>in</strong> vigore l’Accordo di Cooperazione Scientifica e<br />
Tecnologica tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Federata del<br />
<strong>Brasile</strong> firmato a Roma il 12 dicembre 1997 ed il relativo Programma esecutivo per gli anni<br />
2008-2010, nonché l’Accordo di Cooperazione Culturale del 12 febbraio 1997 seguito dal<br />
Programma esecutivo 2000-2003 (non ancora r<strong>in</strong>novato), che prevede la collaborazione nel<br />
settore dell’istruzione e universitario ed il rilascio di borse di studio.<br />
Il compito di promuovere la cultura italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> ricade pr<strong>in</strong>cipalmente sui due<br />
Istituti Italiani di Cultura di Rio de Janeiro e San Paolo 21 . Nel 2007 i corsi di l<strong>in</strong>gua italiana<br />
organizzati dagli Istituti di cultura sono stati 357 per un totale di 3.768 iscritti, risultando <strong>in</strong><br />
America Lat<strong>in</strong>a il primo Paese per corsi e iscritti.<br />
Tab.4.1 - Corsi di l<strong>in</strong>gua italiana organizzati dagli Istituti Italiani di Cultura<br />
ISTITUTI ITALIANI 2003 2004 2005 2006 2007<br />
DI CULTURA ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI ISCRITTI CORSI<br />
Rio de Janeiro 955 85 1.266 103 1.215 99 1.220 98 1.152 129<br />
San Paolo 2.513 218 2.360 254 2.610 291 2.636 231 2616 228<br />
Totale 3.468 303 3.626 357 3.825 390 3.856 329 3768 357<br />
In <strong>Brasile</strong>, <strong>in</strong>oltre, sono presenti presso l’Ambasciata di Brasilia (solo f<strong>in</strong>o a marzo<br />
2009), il Consolato Generale di Prima Classe di San Paolo, i Consolati Generali di Curutiba,<br />
Porto Alegre e Rio de Janeiro ed il Consolato di Belo Horizonte gli Uffici Scolastici, dove<br />
20 Per maggiori <strong>in</strong>formazioni http://stats.uis.UNESCO.org<br />
21 Per maggiori <strong>in</strong>formazioni: www.iicrio.esteri.it; http://www.iicsanpaolo.esteri.it<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 29
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
operano Dirigenti Scolastici <strong>in</strong>viati dall'Italia, <strong>in</strong>caricati di amm<strong>in</strong>istrare, coord<strong>in</strong>are e vigilare le<br />
scuole, le istituzioni educative e le altre <strong>in</strong>iziative scolastiche e attività di assistenza scolastica<br />
a favore dei lavoratori <strong>italiani</strong> e loro congiunti emigrati.<br />
Nel 2006/2007, gli iscritti ai corsi di l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>tegrati nell’<strong>in</strong>segnamento <strong>in</strong> scuole<br />
pubbliche sono <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> 29.380, mentre quelli per i corsi svolti <strong>in</strong> orario extra-scolastico sono<br />
32.597. In totale, <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> frequentano corsi di l<strong>in</strong>gua e cultura italiana 61.977, valore<br />
secondo nell’America lat<strong>in</strong>a solo all’Argent<strong>in</strong>a.<br />
Tab. 4.2. - Corsi di l<strong>in</strong>gua e cultura italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e raffronto con il totale dell’America Lat<strong>in</strong>a<br />
ANNO SOLASTICO ISTITUZIONI ALUNNI<br />
Totale<br />
<strong>Brasile</strong><br />
Corsi di<br />
l<strong>in</strong>gua<br />
Insegnamenti <strong>in</strong><br />
scuole pubbliche locali<br />
Totale<br />
Corsi di<br />
l<strong>in</strong>gua<br />
Insegnamenti <strong>in</strong><br />
scuole pubbliche<br />
locali<br />
Totale<br />
2003/2004 1.753 799 2.552 32.627 15.895 48.522<br />
2004/2005 2.465 1.447 3.914 36.588 31.544 68.132<br />
2005/2006<br />
2006/2007<br />
2.620<br />
1.885<br />
1.708<br />
1.628<br />
4.328<br />
3.513<br />
41.515<br />
32.597<br />
39.384<br />
29.380<br />
80.899<br />
61.977<br />
Totale<br />
2006/2007 7.011 8.837 15.848 103.456 196.117 299.573<br />
Americhe<br />
Fonte: M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri, Annuari statistici<br />
La Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale, attraverso il sito<br />
del M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri, fornisce <strong>in</strong>oltre i dati sui lettori universitari gestiti dal MAE <strong>in</strong><br />
<strong>Brasile</strong>; essi sono presenti <strong>in</strong> 8 città universitarie: Brasilia, Curitiba, Florianopolis, Porto Alegre,<br />
San Josè di Ro Preto, Salvador, San Paolo (2 lettori), Vitoria. 22 Due sono <strong>in</strong>vece le scuole<br />
italiane presenti nel Paese: il COMPLESSO SCOLASTICO ITALIANO PARITARIO "ISTITUTO<br />
EUGENIO MONTALE" di San Paolo e il COMPLESSO SCOLASTICO ITALO BRASILIANO<br />
PARITARIO "FONDAZIONE TORINO" di Belo Horizonte. 23<br />
Inf<strong>in</strong>e, la stessa Direzione, attraverso la Banca dati Dav<strong>in</strong>ci (www.esteri.it/dav<strong>in</strong>ci) 24 , il<br />
database <strong>in</strong> cui i ricercatori <strong>italiani</strong> all’estero registrano volontariamente i loro dati, <strong>in</strong>forma che<br />
all’agosto 2008 sono 242 ricercatori <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> iscritti, ripartiti come segue nelle diverse<br />
categorie di ricerca:<br />
22 http://www.esteri.it/MAE/doc/Lettorati_AMERICHE.pdf<br />
23 http://www.esteri.it/MAE/doc/scuoleitaliane.pdf<br />
24 La rilevazione è datata al 28 agosto 2008. Il database è costantemente aggiornato con nuovi iscritti, ma alcuni<br />
ricercatori non più impiegati <strong>in</strong> Gran Bretagna potrebbero non avere provveduto alla cancellazione dei dati al momento<br />
del loro rientro <strong>in</strong> Italia o emigrazione verso altri Paesi.<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Categorie<br />
Unità<br />
Agricultural Sciences 43<br />
Architecture 12<br />
Biology 54<br />
Chemistry 29<br />
Earth Sciences 16<br />
Eng<strong>in</strong>eer<strong>in</strong>g 30<br />
Humanities and Art 58<br />
Mathematics and Computer 20<br />
Science<br />
Medic<strong>in</strong>e 48<br />
Physics 16<br />
Science Policy 21<br />
Social Science 101<br />
Veter<strong>in</strong>ary Medic<strong>in</strong>e 10<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
5. Progetti attuati per gli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong><br />
Tra il 1998 e il 2007 sono stati f<strong>in</strong>anziati dal M<strong>in</strong>istero dal Lavoro 25 e dal M<strong>in</strong>istero degli<br />
Affari Esteri 89 progetti 26 a favore degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. La maggior parte di essi ha<br />
riguardato i settori del Turismo, Impresa e Commercio. Le circoscrizioni consolari più co<strong>in</strong>volte<br />
sono state San Paolo (ventotto progetti), Rio de Janeiro (venti progetti), Curitiba (nove<br />
progetti) e Belo Horizonte (sei progetti).<br />
Nell’annualità 1998 sono stati approvati e f<strong>in</strong>anziati diciotto progetti. L’ente che ne ha<br />
realizzato <strong>in</strong> maggior numero è stato 2CR (sei progetti), seguito dall’I.R.E.S. (tre progetti). Le<br />
circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da questa attività formativa sono state San Paolo (dieci<br />
progetti) e Porto Alegre (tre progetti).<br />
Le aree di <strong>in</strong>tervento di maggiore attenzione sono state: l’Orientamento professionale,<br />
la Formazione dei Formatori e l’Impresa.<br />
Nell’annualità 1999, i progetti formativi sono stati diciassette. <strong>Gli</strong> enti che ne hanno<br />
realizzati il maggior numero sono stati Mathesis (tre progetti), C.I.A.P.I. (tre progetti) e Enaip<br />
Sardegna (due progetti). Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da questa attività formativa<br />
sono state Rio de Janeiro (c<strong>in</strong>que progetti), e Porto Alegre (tre progetti).<br />
Le aree di <strong>in</strong>tervento di maggiore attenzione sono state: l’Agricoltura e l’Impresa.<br />
Nell’annualità 2000 si registra un notevole calo di <strong>in</strong>iziative di formazione professionale,<br />
poiché si passa dai diciassette progetti dell’anno precedente a nove. <strong>Gli</strong> enti che ne hanno<br />
realizzati il maggior numero sono stati l’Enaip Sardegna (due progetti) e Kantea (due progetti).<br />
Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate da queste attività formative sono state Rio de Janeiro<br />
(c<strong>in</strong>que progetti), e San Paolo (tre progetti).<br />
<strong>Gli</strong> <strong>in</strong>terventi formativi hanno <strong>in</strong>vestito diverse aree, spaziando dal settore delle Nuove<br />
tecnologie Informatiche e Multimediali f<strong>in</strong>o ai Servizi socio-sanitari alle famiglie, dalla<br />
Ristorazione al Restauro.<br />
L’annualità 2001 è la più generosa, giacché vengono presentati e approvati ben<br />
trentuno progetti di formazione professionale. Kantea e Filef sono gli enti che hanno realizzato<br />
più progetti, esattamente tre ognuno; mentre l’Ass.for.seo, l’Istituto A. Suffred<strong>in</strong>i, Casa della<br />
Gioventù, e Fondazione G. Rumor ne hanno realizzati due ognuno. <strong>Gli</strong> <strong>in</strong>terventi formativi<br />
25 I f<strong>in</strong>anziamenti dei progetti di formazione vengono garantiti dal contributo proveniente dallo 0,30% del gettito INPS,<br />
annualmente attribuito al M<strong>in</strong>istero del Lavoro ed esattamente all’Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione<br />
Professionale dei Lavoratori (UCOFPL). A quest’ultimo e, <strong>in</strong> particolar modo, alla Divisione V “Gestione e<br />
coord<strong>in</strong>amento di forme di <strong>in</strong>tervento nazionale”, viene assegnato il compito di promuovere <strong>in</strong>terventi formativi per gli<br />
<strong>italiani</strong> e le loro famiglie residenti nei paesi non appartenenti all’Unione Europea.<br />
I f<strong>in</strong>anziamenti concessi vengono erogati con le seguenti modalità: il 50% all’avvio dell’attività; il 30% alla<br />
certificazione da parte dell’ente attuatore dell’avvenuta spesa di almeno il 50% del primo anticipo e del regolare<br />
svolgimento dell’attività; il restante 20% dopo la presentazione di una relazione f<strong>in</strong>ale sulle attività svolte. Sulla<br />
realizzazione dei progetti vigila il M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri attraverso le rappresentanze consolari competenti per<br />
territorio, tenute ad effettuare verifiche ex ante ed <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere dei progetti stessi.<br />
26 I progetti presentati dal 1998 al 2000 sono <strong>in</strong>terventi per la formazione professionale, quelli presentati nel 2002<br />
sono, <strong>in</strong>vece, “<strong>in</strong>iziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del Mezzogiorno e gli<br />
Italiani residenti all’estero” che rientrano nel PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS Ob. 1, 2000/2006<br />
Misura II, Azione D.<br />
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
hanno <strong>in</strong>vestito diverse aree, spaziando dal settore delle Nuove tecnologie Informatiche e<br />
Multimediali f<strong>in</strong>o ai Servizi socio-sanitari alle famiglie, dalla Ristorazione al Restauro, dal<br />
Commercio all’Impresa, dall’Artigianato all’Elettromeccanica.<br />
Le circoscrizioni consolari più <strong>in</strong>teressate dalle <strong>in</strong>iziative formative sono state: San Paolo<br />
(dieci progetti), Porto Alegre (otto progetti) e Rio de Janeiro (sei progetti).<br />
Nell’annualità 2002 i progetti f<strong>in</strong>anziati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> sono stati sette. Essi rientrano nel<br />
PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS Ob. 1, 2000/2006 Misura II.1, Azione D.<br />
Di questi sette progetti, 3 rientrano nell’Ambito di Intervento 2c:<br />
• Sviluppo di professionalità nell’area della mediazione culturale ed economica<br />
capaci di attivare servizi reali per l’<strong>in</strong>ternazionalizzazione delle imprese delle regioni, attraverso<br />
la promozione di partnership con le comunità di <strong>italiani</strong> all’estero;<br />
2 progetti rientrano nell’Ambito di Intervento 2d:<br />
• Formazione dei formatori regionali f<strong>in</strong>alizzata allo sviluppo della cooperazione<br />
con i Paesi di emigrazione, e all’applicazione di tecniche e di metodologie di formazione<br />
cont<strong>in</strong>ua e a distanza;<br />
2 progetti rientrano nell’Ambito di Formazione 2 b:<br />
• Realizzazione di azioni di orientamento e di accompagnamento rivolte a soggetti<br />
associativi o imprenditoriali, promotori o partner di progetti di sviluppo <strong>in</strong>tegrato, f<strong>in</strong>alizzate<br />
all’acquisizione di competenze necessarie al co<strong>in</strong>volgimento di <strong>italiani</strong> residenti all’estero.<br />
Le aree di <strong>in</strong>tervento più co<strong>in</strong>volte nell’attività di formazione sono state l’Industria, il<br />
Turismo e il Commercio. La Sicilia è stata la regione più co<strong>in</strong>volta nelle varie <strong>in</strong>iziative (tre<br />
progetti), seguita dalla Campania (due progetti) e da Calabria e Puglia (un progetto ciascuna).<br />
Nel dettaglio, Il progetto Development Oriented Calabrian Cooperation (D.O.C.C.),<br />
promosso dall’Università della Calabria di Arcavacata di Rende, ha mirato a creare e diffondere<br />
un data base bidirezionale per l’<strong>in</strong>terscambio di <strong>in</strong>formazioni e opportunità tra imprese<br />
calabresi e imprese operanti nei paesi d’emigrazione e a formare operatori di<br />
<strong>in</strong>ternazionalizzazione. In particolare è stata realizzata una ricerca <strong>in</strong>erente la realtà economica<br />
del <strong>Brasile</strong>, contenente anche il censimento delle imprese gestite da emigrati calabresi<br />
residenti <strong>in</strong> loco. La formazione – tendente a sviluppare competenze per “manager di<br />
<strong>in</strong>ternazionalizzazione” e “esperto di commercio con l’estero” – ha coniugato lezioni frontali <strong>in</strong><br />
aula, apprendimento a distanza (e.learn<strong>in</strong>g) e una sezione di apprendimento autogestito (selflearnimg).<br />
Il Progetto SAFOS – Sicilians abroad for Sicily, promosso dall’Università di Catania,<br />
Dipartimento di Economia e metodi quantitativi, ha <strong>in</strong>vece <strong>in</strong>teso conoscere le esperienze e le<br />
professionalità dei siciliani emigrati all’estero, attraverso la realizzazione di un repertorio “who<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
is who” <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e la ricognizione dei laureati dell’Università di Catania attualmente all’estero,<br />
<strong>in</strong>dividuati quali potenziali referenti per scambi e progetti di cooperazione. In particolare, la<br />
ricognizione “Who is who” dei laureati presso l’Università di Catania che lavorano all’estero<br />
mirava a verificare le possibilità di un “ritorno culturale” del patrimonio di esperienze acquisito<br />
da rendere funzionale allo sviluppo della Regione. Anche questo progetto ha poi mirato a<br />
realizzare una rilevazione delle imprese siciliane operanti all’estero, selezionandone un<br />
campione rappresentativo, cui è stato somm<strong>in</strong>istrato un questionario tendente a rilevare la<br />
propensione ed i timori degli imprenditori di orig<strong>in</strong>e italiana a entrare <strong>in</strong> rapporti commerciali<br />
con i connazionali che vivono <strong>in</strong> Italia.<br />
Il progetto “Formarete” ha avuto l’obiettivo di consolidare rapporti e relazioni tra le<br />
associazioni pugliesi e le comunità di emigrati all’estero, espressione del mondo produttivo,<br />
associativo e istituzionale, con la f<strong>in</strong>alità di promuovere accordi formativi e progetti di<br />
cooperazione e sviluppo. Esso è stato realizzato dal Consorzio per la scuola di perfezionamento<br />
<strong>in</strong> gestione aziendale (Spegna srl) <strong>in</strong> partnership con la Camera di commercio di Rio de<br />
Janeiro, la Tr<strong>in</strong>acria associazione siciliani emigrati di Rio, il Centro calabrese San Francisco di<br />
Paola (Rio de Janeiro), e con l’Associazione culturale Emilia Romagna di Rio. Esso <strong>in</strong> particolare<br />
ha sviluppato nuove competenze <strong>in</strong> tema di cooperazione nelle aree delle metodologie<br />
didattiche, delle tecniche relazionali dei sistemi normativi e dei sistemi di cooperazione, e nella<br />
creazione di task force regionali.<br />
La Regione Campania si è vista f<strong>in</strong>anziare due progetti <strong>in</strong>cidenti nel territorio del<br />
<strong>Brasile</strong>: il progetto L.I.N.F.A.: Promozione dell’<strong>in</strong>ternazionalizzazione regionale attraverso lo<br />
sviluppo di network con <strong>italiani</strong> all’estero e formazione avanzata, e il progetto “Nodi: una rete<br />
per lo sviluppo”. L.I.N.F.A., realizzato dalla società MATER Soc. cons. a r.l. con, tra l’altro, la<br />
Camera Italo Brasiliera de Commercio e Industria, ha avuto l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo<br />
locale attraverso azioni di formazione, miranti <strong>in</strong> particolare all’erogazione di servizi alle<br />
aziende agroalimentari. A tal f<strong>in</strong>e sono stati realizzati un Corso di formazione superiore per<br />
“Esperto <strong>in</strong> processi e strumenti di <strong>in</strong>ternazionalizzazione e cooperazione socioeconomica e<br />
culturale” ed alcuni sem<strong>in</strong>ari formativi tecnici su tematiche specifiche. L’azione si è<br />
accompagnata ad attività di analisi e ricerca sui Paesi target di progetto, fra cui il <strong>Brasile</strong>, e si è<br />
completata con la realizzazione di programmi di scambio tra imprese campane ed imprese<br />
estere attraverso il sostegno alle comunità di emigrati.<br />
Anche il Progetto Nodi, del Consorzio CONSVIP <strong>in</strong> partnership con la società cooperativa<br />
consortile Co.export, sede <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, e la società ricreativa italo-brasiliana Monte San Giacomo,<br />
ha mirato alla creazione di nuove reti e all’<strong>in</strong>novazione di quelle esistenti, tramite la<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
realizzazione di azioni formative, sem<strong>in</strong>ariali e <strong>in</strong>formative <strong>in</strong> Italia ed <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e di attività di<br />
accompagnamento. Non sono mancate la realizzazione di schede Paese sui caratteri peculiari<br />
dei Paesi esteri co<strong>in</strong>volti nel progetto (<strong>Brasile</strong> e <strong>Brasile</strong>), e la somm<strong>in</strong>istrazione di questionari ai<br />
dest<strong>in</strong>atari di progetto sugli sbocchi di mercato, sulle caratteristiche della domanda locale e sul<br />
ruolo dei soggetti economici.<br />
Il Progetto “Formatori a supporto dell’<strong>in</strong>ternazionalizzazione delle imprese siciliane”,<br />
realizzato dall’Associazione Cristiana Artigiani Italiani <strong>in</strong> collaborazione con il Comitato tricolore<br />
<strong>italiani</strong> nel mondo, la Camera di commercio italo-brasiliana di M<strong>in</strong>as Gerais e di Rio de Janeiro,<br />
l’ICE di San Paolo, ha realizzato un Master specialistico di 600 ore <strong>in</strong> “Economia <strong>in</strong>ternazionale<br />
e politiche per lo sviluppo”, ripartito <strong>in</strong> quattro aree tematiche (economia e politica<br />
<strong>in</strong>ternazionale; storico-economica; istituzionale-giuridica; metodologica), ed è stato diretto a<br />
12 giovani. Nel corso del Master sono anche stati realizzati sem<strong>in</strong>ari specifici sull’economia e<br />
sulle opportunità commerciali <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, con focalizzazioni sulle problematiche specifiche del<br />
paese. I sem<strong>in</strong>ari si sono svolti <strong>in</strong> Sicilia, ed hanno co<strong>in</strong>volto i rappresentanti delle associazioni<br />
italiane operanti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />
N.B: Nella breve descrizione dei progetti appena effettuata si sono riportati solo i<br />
partner brasiliani, ma ciascun progetto ha <strong>in</strong>teressato anche altri Paesi (<strong>Brasile</strong> Canada,<br />
Romania); la partnership complessiva risulta dunque più ampia di quella <strong>in</strong>dicata.<br />
Pure siciliano è il progetto “Creazione di una rete per lo sviluppo e la <strong>in</strong>terconnessione<br />
del settore turistico ecocompatibile”, che ha avuto come esclusivo Paese di riferimento il<br />
<strong>Brasile</strong>. Il progetto è stato realizzato da Ass.For.SEO, <strong>in</strong> collaborazione con la Camera di<br />
commercio Italo <strong>Brasile</strong>ira de M<strong>in</strong>as Gerais e di Rio de Janeiro, l’Istituto do Meio Ambiente<br />
IMA/AI, la Prefeitura Municipal de Marechal Deodoro Estrado De Alagoas, Interface, Macerò<br />
Convention & Visitor Bureau, Rebelo Turismo, GME Massaguierira empreendimentos LTDA,<br />
Ecap, Tesar e l’Universidade Gama Filho.<br />
Esso ha mirato a promuovere, attraverso azioni formative mirate, nuove professionalità<br />
nel campo della promozione ed organizzazione turistica, allo scopo di diffondere il prodotto<br />
turistico “Sicilia” all’estero mediante la rete di rapporti con le comunità di siciliani residenti<br />
abroad: nello specifico esso si è proposto di stimolare l’apertura <strong>in</strong>ternazionale del tessuto<br />
imprenditoriale siciliano; di rafforzare l’efficacia di processi di <strong>in</strong>tegrazione tra le politiche di<br />
sviluppo della Regione e di stimolare accordi di collaborazione e <strong>in</strong>vestimenti di capitale estero<br />
tra Italia e il <strong>Brasile</strong>. Le attività di formazione, che hanno co<strong>in</strong>volto 31 persone del settore<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
privato e 21 provenienti dal settore pubblico, hanno alternato formazione <strong>in</strong> aula, attività di e-<br />
learn<strong>in</strong>g e workshop <strong>in</strong> Sicilia e <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />
N. B. Tutti i dati relativi ai progetti f<strong>in</strong>anziati nell’ambito del PON di Assistenza Tecnica e<br />
Azioni di Sistema del QCS ob.1, 2000-2006, Misura II, 1 Azione D derivano dal Report di<br />
valutazione ex post dei 31 progetti f<strong>in</strong>anziati a seguito dell’avviso pubblico del 23 agosto 2002,<br />
Volume II, del luglio 2005.<br />
Come si può osservare nella Tabella 1, dal 1998 al 2007 sono stati dunque 89 gli<br />
<strong>in</strong>terventi di formazione professionale e di promozione imprenditoriale diretti agli <strong>italiani</strong><br />
residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />
Tab 5.1 - Progetti proposti e attuati per anno<br />
Anno<br />
N. Progetti<br />
1998 18<br />
1999 17<br />
2000 9<br />
2001 31<br />
2002 7<br />
2004 7<br />
Totale 89<br />
5.2)<br />
L’Enaip, la Filef, C.I.A.P.I. e 2Cr sono gli enti che hanno realizzato più progetti. (Tabella<br />
Tab. 5.2 – Numero di progetti per ente promotore<br />
Enaip Sardegna 6<br />
Filef 6<br />
Ciapi 6<br />
2 CR 6<br />
Kantea 5<br />
Palazzo Sp<strong>in</strong>elli 4<br />
Centro de Cultura Italiana 4<br />
I.R.E.S: 4<br />
I.C.I.F. 3<br />
Mathesis 3<br />
Ass.For.Seo 3<br />
Leader Ulixes 2<br />
Anfe 2<br />
Ist. A. Suffred<strong>in</strong>i 2<br />
Fondazione G. Rumor 2<br />
Casa della Gioventù 2<br />
Spegna 2<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Fondazione Kepha Onlus 2<br />
Efeso 1<br />
Anfe Palermo 1<br />
Ial Friuli Venezia Giulia 1<br />
Riconversider 1<br />
Lega Coop Bologna 1<br />
Fo.r.um. 1<br />
Laboratorio di ricerca della cittad<strong>in</strong>anza 1<br />
Senac Mg 1 1<br />
Università degli Studi di Tor<strong>in</strong>o, Facoltà di Economia 1<br />
Smile 1<br />
CEP 1<br />
Conform 1<br />
Italia Lavoro 1<br />
Camera di Commercio Italo Brasiliana 1<br />
Consorzio Consvip 1<br />
Mater 1<br />
Università degli Studi di Catania 1<br />
ACAI 1<br />
CFP Cividale 1<br />
Opera Sacra Famiglia-Centro di Formazione Pordenone 1<br />
I.R.I.P.A ABRUZZO – Istituto Regionali Interventi Promozionale <strong>in</strong> Agricoltura –<br />
1<br />
Pescara<br />
Fondazione Roselli – Tor<strong>in</strong>o 1<br />
FORMAMBIENTE – Pozzuoli 1<br />
Elfol 1<br />
Istituto Luigi Sturzo 1<br />
Totale 89<br />
Le professionalità che si <strong>in</strong>tendevano formare con le attività progettuali riguardano<br />
soprattutto l’area del Turismo, dell’Impresa e del Commercio.<br />
Le circoscrizioni consolari più co<strong>in</strong>volte nell’attività di formazione sono state San Paolo,<br />
Rio de Janeiro e Porto Alegre. (Tab. 5.3)<br />
Tab. 5.3 - Progetti per zona geografica<br />
San Paolo 28<br />
Rio de Janeiro 20<br />
Porto Alegre 16<br />
Curitiba 9<br />
Belo Horizonte 6<br />
Rosario 1<br />
Santa Maria 1<br />
Aguas de L<strong>in</strong>doia 1<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Totale* 82<br />
* Il Totale non è pari a 89 perché per sette progetti non sono note le circoscrizioni consolari di riferimento.<br />
I progetti per i quali non è possibile <strong>in</strong>dividuare la circoscrizione consolare sono i sette<br />
previsti nel 2002 e rientranti nel PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS ob.1<br />
2000-2006; per questi è <strong>in</strong>vece possibile <strong>in</strong>dividuare la regione italiana che sostiene il<br />
progetto. Verso il <strong>Brasile</strong> si <strong>in</strong>dirizza l’<strong>in</strong>teresse di quasi tutte le Regioni dell’ob. 1, <strong>in</strong> particolare<br />
della Sicilia con quattro progetti.<br />
Tab. 5.5 – Numero di progetti presentati nel 2002 a seconda della Regione italiana proponente<br />
Sicilia 3<br />
Basilicata 0<br />
Calabria 2<br />
Campania 1<br />
Puglia 1<br />
Sardegna 0<br />
Totale 7<br />
Nel marzo del 2004 il M<strong>in</strong>istero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato un<br />
nuovo avviso, mirante a f<strong>in</strong>anziare “Interventi per la formazione degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> Paesi<br />
non appartenenti all'Unione europea” 27 .<br />
Il bando 2004, approvato con D.I. 118/SEGR/06 del 14 giugno 2006, ha f<strong>in</strong>anziato sette<br />
progetti (su trentotto) a favore degli <strong>italiani</strong> residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, c<strong>in</strong>que volti a promuovere lo<br />
sviluppo locale e a rafforzare le collettività italiane all’estero, due miranti alla formazione<br />
<strong>in</strong>dividuale, attraverso la professionalizzazione delle competenze a livello di alta formazione o<br />
specializzazione. Il f<strong>in</strong>anziamento complessivo a favore del <strong>Brasile</strong> è stato superiore a<br />
3.800.000€. Le circoscrizioni consolari di Porto Alegre, San Paolo e Rio de Janeiro hanno<br />
beneficiato ciascuna di due progetti, seguite da quella di Belo Horizonte, dove è stato<br />
f<strong>in</strong>anziato un progetto.<br />
Nello specifico, il progetto “I-flora management”, promosso e diretto dall’Iripa Abruzzo<br />
e dall'Istituto Anima di Rio de Janeiro, ha mirato a trasferire l'alta specializzazione<br />
florovivaistica italiana ai connazionali residenti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. Il progetto, <strong>in</strong>centrato su azioni di<br />
formazione <strong>in</strong> presenza e a distanza, con azioni di formazione per allievi e per formatori, ha<br />
qualificato e specializzato un rilevante numero di dest<strong>in</strong>atari nel campo florovivaistico, sia<br />
disoccupati sia già occupati nel settore, ma desiderosi di accrescere e migliorare le proprie<br />
competenze.<br />
27 Avviso n. 1/2004, <strong>in</strong> GURI n.70 del 24 Marzo 2004.<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Il progetto “Programma di Collaborazione e Cooperazione per lo Sviluppo Economico e<br />
Territoriale: Rio Grande do Sul” ha <strong>in</strong>teso <strong>in</strong>vece contribuire allo sviluppo locale della Regione<br />
Serra (46 municipi per 750.000 abitanti) mediante l’attuazione di un modello a favore delle<br />
piccole e medie imprese locali (di discendenti <strong>italiani</strong>) e della comunità italiana residente.<br />
Attraverso la realizzazione di Servizi di Coord<strong>in</strong>amento, di Formazione, di Orientamento al<br />
Lavoro, di Raccordo e di Partenariati, il progetto ha teso a migliorare l’<strong>in</strong>tegrazione nella<br />
società civile locale delle comunità italiane migranti ed al contempo ad utilizzare le comunità<br />
locali quali nodi di raccordo nei rapporti <strong>in</strong>teristituzionali tra Italia e <strong>Brasile</strong>.<br />
Anche il Progetto “LA ISLa - L’AutoImprenditorialità per lo Sviluppo Locale” ha mirato ad<br />
offrire servizi dest<strong>in</strong>ati ad orientare, facilitare e accompagnare la creazione di nuove imprese di<br />
cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> e/o il consolidamento di imprese italiane già esistenti nello Stato di San Paolo,<br />
contribuendo anche allo sviluppo delle attività imprenditoriali, al miglioramento e<br />
all’<strong>in</strong>tegrazione dei servizi per le imprese, <strong>in</strong> un’ottica di <strong>in</strong>terscambio economico e culturale e<br />
di <strong>in</strong>ternazionalizzazione tra imprese italiane e brasiliane.<br />
Il progetto “Embotidos Serra Gaucha” si è <strong>in</strong>centrato sul tema della conservazione e<br />
diffusione della tradizione salumiera italiana, ha formato giovani di orig<strong>in</strong>e italiana residenti a<br />
Bento Goncalves, nel sud del <strong>Brasile</strong> - una regione con un forte sentimento di appartenenza<br />
della Comunità italiana e dove si preserva una ricca tradizione salumiera artigianale<br />
tramandata per generazioni dagli antenati veneti.<br />
Ancora, il progetto “Estrada Cultural nel M<strong>in</strong>as”, promosso dall’Istituto Luigi Sturzo, ha<br />
mirato da un lato a migliorare le competenze delle collettività degli <strong>italiani</strong> residenti nella<br />
regione del M<strong>in</strong>as Gerais (<strong>Brasile</strong>) attraverso la realizzazione del corso per Promotore Culturale<br />
Territoriale; dall’altro a fornire ai partecipanti al corso, all’<strong>in</strong>sieme degli attori locali e alle<br />
partnership italo-brasiliane, le professionalità necessarie per progettare e realizzare un modello<br />
trasferibile di distretto culturale.<br />
Il progetto “Manager per lo sviluppo sostenibile”, rivolto ai cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> residenti<br />
nella Circoscrizione Consolare di San Paolo, ha avuto ad obiettivo la formazione di nuove<br />
professionalità, capaci di coniugare conoscenze tecniche e capacità manageriali per la<br />
risoluzione di problemi complessi legati alla gestione, tutela e valorizzazione e conservazione<br />
dell’ambiente, ed <strong>in</strong> grado di svolgere un ruolo di <strong>in</strong>terfaccia tra i diversi livelli di governo del<br />
territorio, contribuendo alla realizzazione di un sistema di competenze atte a progettare e<br />
valutare <strong>in</strong>terventi eco-compatibili.<br />
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Inf<strong>in</strong>e, è stato f<strong>in</strong>anziato un Master <strong>in</strong> “Management dell’Innovazione per lo Sviluppo<br />
Locale”, teso a favorire l’occupazione di cittad<strong>in</strong>i <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> attraverso il miglioramento<br />
della relazione con i sistemi produttivi locali, brasiliani e <strong>italiani</strong>. Il master, proposto dalla<br />
Fondazione Roselli di Tor<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca,<br />
la Pontificia Universidade Catolica do Rio de Janeiro e la Fondazione Luigi Clerici, ha mirato <strong>in</strong><br />
particolare a far acquisire le competenze scientifiche e tecniche per <strong>in</strong>tervenire nei rapporti tra<br />
società locale e sviluppo socio-economico territoriale, con particolare attenzione allo sviluppo<br />
del capitale sociale, alla crescita delle capacità relazionali e al funzionamento dei sistemi<br />
istituzionali delle società locali, con accento sull’imprenditorialità sia <strong>in</strong> settori tradizionali sia <strong>in</strong><br />
quelli basati sull’ICT.<br />
Nel 2007 il M<strong>in</strong>istero del lavoro e della Previdenza Sociale - Direzione Generale per le<br />
Politiche per l’Orientamento e la Formazione ha pubblicato un nuovo bando per la selezione di<br />
progetti da ammettere a f<strong>in</strong>anziamento 28 . Nel luglio del 2008 il decreto n. 191/V/08 ha<br />
ritenuto ammissibili 52 progetti <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>, ripartiti nelle circoscrizioni consolari di Curitiba (8<br />
progetti), Rio de Janeiro (11 progetti), Porto Alegre (14 progetti), San Paolo (19 progetti).<br />
L’importo complessivo del f<strong>in</strong>anziamento disponibile per il <strong>Brasile</strong> ammonta a c<strong>in</strong>que<br />
milioni di euro, così ripartiti: Curitiba 800.000 €; Rio de Janeiro 1.000.000; Porto Alegre<br />
1.000.000; San Paolo 2.200.000 €. <strong>Gli</strong> enti proponenti, o capofila, <strong>in</strong> caso di raggruppamenti,<br />
sono stati il CNIPA Puglia, il Consorzio Ulisse, il Formaper, l’Istituto Tagliacarne, La Mimosa 90,<br />
Scarl calabrese.<br />
28 Avviso Pubblico 1/2007, pubblicato <strong>in</strong> GURI n. 180 del 04 agosto 2007.<br />
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6. La realtà associativa<br />
6.1. Descrizione del fenomeno<br />
Tracce di un’estrema vitalità del fenomeno associativo degli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> si possono<br />
riscontrare f<strong>in</strong> dai primissimi anni <strong>in</strong> cui l’emigrazione italiana nel paese assume le<br />
caratteristiche di un fenomeno di massa, cioè negli anni settanta dell’Ottocento.<br />
Da uno studio effettuato dall’Istituto Brasiliano Geografico Statistico (IBGE) fra il 1884<br />
ed il 1939 risultano essere entrati <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> oltre 4 milioni di persone e il gruppo più<br />
importante di immigrati era rappresentato proprio dagli <strong>italiani</strong> con 1.314.143 presenze,<br />
mentre dal 1946 al 1990 le presenze scesero a 133.213 29 .<br />
<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> acquistarono credibilità nel territorio di accoglienza, tanto che divennero<br />
“agenti attivi” del processo di modernizzazione, partecipando al nation build<strong>in</strong>g del paese.<br />
Lo sviluppo eccezionale dell’associazionismo italiano <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è da far risalire ad<br />
almeno tre fattori.<br />
In primo luogo, la grande dispersione degli immigrati <strong>italiani</strong> nel territorio brasiliano.<br />
Come abbiamo potuto sottol<strong>in</strong>eare nella sezione dedicata ai cenni storici, gli <strong>italiani</strong> per ragioni<br />
di lavoro si trovavano a vivere esperienze completamente diverse e distanti tra loro : dalle<br />
fazendas alle piantagioni ai mestieri urbani. L’estrema dispersione sul territorio ha qu<strong>in</strong>di<br />
favorito la persistenza di identità locali particolarmente forti nelle varie comunità, identità che<br />
<strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ati casi prendevano la forma di identità politiche, <strong>in</strong> altri casi di identità regionali<br />
risalenti alle zone di orig<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> altri casi ancora identità economiche legate ai mestieri praticati<br />
dagli <strong>italiani</strong>.<br />
In secondo luogo, la forte rivalità presente <strong>in</strong> maniera trasversale all’<strong>in</strong>terno della<br />
comunità italiana. <strong>Gli</strong> esponenti più <strong>in</strong> vista delle comunità italiane tendevano <strong>in</strong>fatti a<br />
sviluppare tra loro diverse forme di conflittualità, per cui ognuno cercava attraverso il tessuto<br />
associativo di assumere l’egemonia tra gli emigrati. Questa situazione provocava f<strong>in</strong> dalla f<strong>in</strong>e<br />
dell’Ottocento la moltiplicazione esponenziale delle associazioni, che rappresentavano i diversi<br />
<strong>in</strong>teressi e orientamenti presenti nella comunità.<br />
In terzo luogo, è fondamentale ricordare la diffusa assenza delle istituzioni brasiliane nel<br />
processo di accoglienza e assistenza degli immigrati. <strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> si trovavano a dover far fronte<br />
praticamente da soli all’<strong>in</strong>sieme delle loro esigenze primarie di sopravvivenza e assistenza,<br />
sviluppando <strong>in</strong> questo modo un tessuto di mutuo soccorso <strong>in</strong>dispensabile e particolarmente<br />
articolato.<br />
Già nel 1896 venivano segnalate 98 associazioni italiane <strong>in</strong> territorio brasiliano, che<br />
diventavano ben 227 nel 1908 : uno sviluppo decisamente <strong>in</strong>edito, se si considerano le<br />
numerose difficoltà di comunicazione e organizzazione del territorio brasiliano.<br />
29 Tirabassi M., 2007<br />
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Un settore <strong>in</strong> cui gli <strong>italiani</strong> si dist<strong>in</strong>guevano particolarmente era quello dell’istruzione<br />
primaria : 232 scuole elementari presenti nel 1908, 396 nel 1913.<br />
Negli anni del fascismo il regime cercò di avocare a sé l’associazionismo italiano, ma ci<br />
riuscì solo <strong>in</strong> parte, provocando una lunga stagione di conflittualità <strong>in</strong>terna alla comunità tra<br />
fascisti e antifascisti.<br />
Il regime <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> riuscì a penetrare tra gli emigrati non tanto grazie alle associazioni,<br />
ma grazie alla presenza di strutture diplomatiche particolarmente ramificate e sensibili ai<br />
richiami del regime.<br />
Negli anni del secondo dopoguerra una nuova conflittualità si venne a creare <strong>in</strong> seno<br />
alla comunità italiana, questa volta non di tipo politico ma di tipo generazionale e culturale.<br />
I nuovi immigrati <strong>italiani</strong> tendevano <strong>in</strong>fatti a non riconoscersi nelle strutture associative<br />
presenti, troppo orientate alla valorizzazione di un’identità nazionale che per chi aveva vissuto<br />
<strong>in</strong> Italia negli anni della guerra aveva un valore superato. I nuovi immigrati tendevano<br />
maggiormente a iscriversi alle organizzazioni s<strong>in</strong>dacali – non solo italiane ma anche brasiliane<br />
– ed erano oltretutto estranei al vecchio associazionismo mutualistico perché la loro<br />
emigrazione era maggiormente seguita dalle istituzioni, sia italiane che brasiliane.<br />
Soltanto verso la f<strong>in</strong>e degli anni settanta del Novecento l’associazionismo italiano<br />
riprese con vigore. Si trattava di un associazionismo di tipo nuovo, molto legato alle zone di<br />
orig<strong>in</strong>e e alle istituzioni italiane, soprattutto alle regioni e ai comuni. Questo nuovo<br />
associazionismo aveva ormai perso la sua vocazione mutualistica o assistenziale ma era<br />
orientato pr<strong>in</strong>cipalmente alla realizzazione di legami di tipo commerciale o turistico con i<br />
territori di partenza.<br />
La rilevazione censuaria realizzata dal M<strong>in</strong>istero degli Affari esteri nel 2007, segnala<br />
<strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> la presenza di 365 associazioni italiane 30 . Porto Alegre risulta essere la città<br />
con la più alta concentrazione di associazioni (102) seguita da San Paolo con 92, Curitiba<br />
73, Rio de Janeiro 68 e Belo Horizonte con 30.<br />
6.2. Associazioni politiche e s<strong>in</strong>dacali<br />
L’associazionismo di tipo politico fu la prima forma di associazionismo presente tra<br />
gli immigrati <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>. L’emigrazione italiana di massa <strong>in</strong>fatti, come <strong>in</strong> tutta l’America<br />
centromeridionale, <strong>in</strong>iziò mescolandosi ai flussi degli esuli risorgimentali prima e poi ai<br />
fuoriusciti socialisti e anarchici.<br />
Le idee socialiste e libertarie presero presto piede presso alcune m<strong>in</strong>oranze di immigrati<br />
<strong>italiani</strong> e f<strong>in</strong> dagli anni settanta dell’Ottocento si contano cent<strong>in</strong>aia di sigle, pubblicazioni<br />
periodiche, organizzazioni legate all’estrema s<strong>in</strong>istra.<br />
30 Fonte : Dati MAE - CD “Associazioni Italiane nel Mondo”, censimento 2007. Cfr. con tabelle riassuntive all’Appendice<br />
6<br />
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Un’altra organizzazione presente tra gli <strong>italiani</strong>, soprattutto nelle élite e nelle professioni<br />
era la massoneria, che raggruppava ancora ai primi del Novecento una quantità considerevole<br />
di esponenti autorevoli e <strong>in</strong>fluenti della comunità italiana.<br />
Nel 2007 risultano solamente 4 le associazioni con f<strong>in</strong>alità politiche; due a Belo<br />
Horizonte, una a Curitiba e un’altra a Rio de Janeiro.<br />
L’associazionismo s<strong>in</strong>dacale si diffuse nei primi anni del Novecento e raggiunse il<br />
periodo di maggiore articolazione negli anni del secondo dopoguerra.<br />
Dalla f<strong>in</strong>e della seconda guerra mondiale l’associazionismo politico e partitico si è<br />
andato progressivamente affievolendo, di pari passo con l’<strong>in</strong>serimento degli immigrati <strong>italiani</strong> e<br />
dei loro discendenti nelle istituzioni e nella società civile brasiliana.<br />
Dalla rilevazione censuaria del 2007 risultano solamente tre le associazioni con f<strong>in</strong>alità<br />
s<strong>in</strong>dacali, due a Rio de Janeiro e una a Belo Horizonte.<br />
6.3. Associazioni assistenziali<br />
L’associazionismo assistenziale, come abbiamo ricordato, ebbe un ruolo centrale nei<br />
primi decenni dell’emigrazione italiana, almeno f<strong>in</strong>o agli anni trenta del Novecento.<br />
Le numerosissime associazioni assistenziali si occupavano dei problemi più urgenti della<br />
comunità, nei vari luoghi dove essa era diffusa. I settori più importanti erano l’istruzione<br />
primaria (con il gran numero di scuole elementari italiane diffuse su tutto il territorio<br />
nazionale), la sanità (con la nascita di presidi sanitari e veri e propri ospedali gestiti da <strong>italiani</strong>)<br />
e l’assistenza per i problemi lavorativi, nei luoghi <strong>in</strong> cui essa era consentita.<br />
E’ chiaro che l’impostazione delle associazioni era molto differente a seconda delle idee<br />
propagandate dai loro fondatori. C’erano strutture assistenziali di mutuo soccorso legate ai<br />
socialisti e alla propaganda socialista, ma c’erano anche strutture fondate dagli stessi<br />
imprenditori <strong>italiani</strong>, improntate a un forte paternalismo.<br />
Una costante dell’associazionismo assistenziale è il rapporto <strong>in</strong>felice con le istituzioni<br />
italiane e brasiliane, per cui era l’auto-organizzazione all’<strong>in</strong>terno della comunità – soprattutto<br />
f<strong>in</strong>o alla seconda guerra mondiale – il metodo maggiormente seguito dalle associazioni.<br />
6.4. Associazioni ricreative<br />
L’associazionismo ricreativo venne a sovrapporsi ben presto a quello assistenziale.<br />
Parallelamente al crescere delle esigenze sociali e aggregative delle comunità italiane, si<br />
diffusero organizzazioni di dopolavoro, club sociali e ricreativi, strutture sportive. In particolare<br />
le organizzazioni sportive riscontrarono un successo eccezionale, f<strong>in</strong>o a diventare veri e propri<br />
club <strong>in</strong>ternazionali, oggi competitivi a livello mondiale, ma ormai privi delle orig<strong>in</strong>arie<br />
caratteristiche italiane.<br />
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Tornando ai primi del Novecento, è <strong>in</strong>teressante notare la fase di passaggio che si<br />
registra dall’età giolittiana – quando l’associazionismo ricreativo viene praticamente ignorato<br />
dalle istituzioni italiane – agli anni del fascismo, quando il regime sceglie di <strong>in</strong>dividuare la<br />
ricerca del consenso tra gli emigrati proprio attraverso la promozione di un articolato<br />
arcipelago di associazioni ricreative.<br />
L’associazionismo ricreativo resistette più di altri settori alla generale fase di crisi<br />
dell’associazionismo negli anni del secondo dopoguerra, ma entrò <strong>in</strong> un periodo di difficoltà a<br />
metà degli anni sessanta, quando era ormai chiaro che esso riusciva ad avere una presa solo<br />
sulle generazioni più anziane.<br />
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Tab. 6.1. ASSOCIAZIONI –Tabella Riassuntiva sul NUMERO TOTALE e sulle FINALITA’ dichiarate per circoscrizione consolare<br />
Belo Horizonte<br />
(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />
Curitiba<br />
(Paranà)<br />
Porto<br />
Alegre<br />
(Rio Grande<br />
do Sul)<br />
Rio de Janeiro San Paolo Totale<br />
Associazioni<br />
TOTALE<br />
Associazioni<br />
30 73 102 68 92 365<br />
Totale Soci 57.319<br />
FINALITA’<br />
Assistenziali 16 11 5 38 4 74<br />
Commerciali 0 1 0 8 0 9<br />
Culturali 23 44 74 54 2 197<br />
Formazione<br />
Professionale<br />
0 2 2 15 1 20<br />
Iniziative<br />
l<strong>in</strong>guisticoculturali<br />
15 4 25 29 2 75<br />
Istruzione<br />
Media<br />
1 0 0 3 0 4<br />
Istruzione<br />
Primaria<br />
1 0 0 3 0 4<br />
Istruzione<br />
Superiore<br />
0 0 0 2 0 2<br />
Patriottiche 9 1 1 22 1 34<br />
Politiche 2 1 0 1 0 4<br />
Professionali 0 0 0 13 0 13<br />
Regionali 11 12 1 17 0 41<br />
Religiose 5 0 0 5 0 10<br />
Ricreative 16 8 12 30 0 66<br />
Sanitarie 1 0 0 5 0 6<br />
N.B.: Molte Associazioni<br />
risultano avere più f<strong>in</strong>alità.<br />
Questo è il motivo per il<br />
quale i dati secondo la<br />
suddivisione per f<strong>in</strong>alità<br />
NON risultano essere<br />
uguali al numero totale<br />
delle Associazioni per<br />
circoscrizione Consolare.<br />
S<strong>in</strong>dacali 1 0 0 2 0 3<br />
Sportive 6 4 3 17 0 30<br />
Turistiche 0 2 0 20 0 22<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Grafico 6.1<br />
Mappatura delle associazioni italiane <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> per Circoscrizione Consolare<br />
120<br />
100<br />
102<br />
92<br />
80<br />
73<br />
68<br />
60<br />
40<br />
30<br />
20<br />
0<br />
Belo Horizonte<br />
(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />
Curitiba (Paranà)<br />
Porto Alegre (Rio<br />
Grande do Sul)<br />
Rio de Janeiro<br />
San Paolo<br />
Belo Horizonte<br />
(M<strong>in</strong>as Gerais)<br />
8%<br />
San Paolo<br />
25%<br />
Curitiba (Paranà)<br />
20%<br />
Rio de Janeiro<br />
19%<br />
Porto Alegre (Rio<br />
Grande do Sul)<br />
28%<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />
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Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Grafico 6.2 - Mappatura complessiva sulle f<strong>in</strong>alità associazionistiche italiane<br />
<strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> e relativa percentuale<br />
BRASILE<br />
FINALITA’<br />
Assistenziali<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione<br />
professionale<br />
Iniziative<br />
l<strong>in</strong>guistico -<br />
culturali<br />
D’istruzione<br />
media<br />
D’istruzione<br />
primaria<br />
D’istruzione<br />
superiore<br />
% 12 1 32 3 12 1 1 0 6 1 2 7 2 11 1 0 5 4<br />
T<br />
O<br />
T<br />
A<br />
L<br />
E<br />
74 9 197 20 75 4 4 2 34 4 13 41 10 66 6 3 30 22<br />
Patriottiche<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
Assistenziali; 74; 12%<br />
Sanitarie; 6; 1%<br />
Commerciali; 9; 1%<br />
Ricreative; 66; 11%<br />
Religiose; 10; 2%<br />
Regionali; 41; 7%<br />
Culturali; 197; 32%<br />
30; 5% Turistiche; 22;<br />
Formazione<br />
Professionali; 13; 2%<br />
S<strong>in</strong>dacali; 3; 0% Sportive; 4%<br />
Politiche; 4; 1%<br />
Professionale; 20; 3%<br />
Patriottiche; 34; 6%<br />
Istruzione Media; 4; 1%<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale;<br />
75; 12%<br />
Istruzione Primaria; 4;<br />
Istruzione Superiore; 2;<br />
1%<br />
0%<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
CD – Associazioni Italiane all’estero – ed. 2007<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 48
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Grafico 6.3 - Circoscrizione di BELO HORIZONTE (M<strong>in</strong>as Gerais)<br />
F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />
25<br />
23<br />
20<br />
16<br />
15<br />
16<br />
15<br />
11<br />
10<br />
9<br />
5<br />
6<br />
5<br />
2<br />
1 1<br />
0 0<br />
0<br />
0<br />
1 1<br />
0<br />
Assistenziali<br />
Istruzione Media<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione Professionale<br />
Istruzione Primaria<br />
Istruzione Superiore<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />
Patriottiche<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
0<br />
Grafico 6.4 - Circoscrizione di CURITIBA (Paranà) F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />
50<br />
45<br />
44<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15 11<br />
10<br />
5 1<br />
2<br />
4<br />
0 0 0<br />
0<br />
Assistenziali<br />
Istruzione Media<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione Professionale<br />
Istruzione Primaria<br />
Istruzione Superiore<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />
Patriottiche<br />
12<br />
8<br />
4<br />
1 1 0 0 0 0<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
2<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 49
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Grafico 6.5 - Circoscrizione di PORTO ALEGRE (Rio Grande do Sul)<br />
F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />
80<br />
70<br />
74<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
25<br />
20<br />
10<br />
0<br />
5<br />
0<br />
2<br />
0 0 0<br />
1 0 0 1 0<br />
12<br />
0 0<br />
3<br />
0<br />
Assistenziali<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione Professionale<br />
Istruzione Media<br />
Istruzione Primaria<br />
Istruzione Superiore<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />
Patriottiche<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
Grafico 6.6 - Circoscrizione di RIO DE JANEIRO F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />
60<br />
54<br />
50<br />
40<br />
38<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
8<br />
15<br />
3 3 2<br />
29<br />
22<br />
1<br />
13<br />
17<br />
5<br />
30<br />
5<br />
2<br />
17<br />
20<br />
Assistenziali<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione Professionale<br />
Istruzione Media<br />
Istruzione Primaria<br />
Istruzione Superiore<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />
Patriottiche<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 50
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
Grafico 6.7 - Circoscrizione di SAN PAOLO F<strong>in</strong>alità associazionistiche<br />
4,5<br />
4<br />
4<br />
3,5<br />
3<br />
2,5<br />
2<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
0 0 0<br />
0<br />
Assistenziali<br />
Commerciali<br />
Culturali<br />
Formazione Professionale<br />
Istruzione Media<br />
Istruzione Primaria<br />
Istruzione Superiore<br />
L<strong>in</strong>guistico-Culturale<br />
2<br />
Patriottiche<br />
1<br />
0 0 0 0 0 0 0 0 0<br />
Politiche<br />
Professionali<br />
Regionali<br />
Religiose<br />
Ricreative<br />
Sanitarie<br />
S<strong>in</strong>dacali<br />
Sportive<br />
Turistiche<br />
Fonte : M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie<br />
(DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007)<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 51
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
7. L’<strong>in</strong>formazione<br />
7.1. La stampa<br />
Lo sviluppo eccezionale della stampa italiana ha rappresentato una costante nel corso<br />
dell’evoluzione dell’emigrazione italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>.<br />
Tra il 1875 e il 1960 si calcola siano nate dagli <strong>italiani</strong> <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> oltre 500 testate tra<br />
quotidiani, settimanali, qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>ali, mensili e numeri unici. Fogli di <strong>in</strong>formazione, ma anche<br />
giornali umoristici, letterari, artistici, a testimonianza di una straord<strong>in</strong>aria vitalità del<br />
fenomeno, <strong>in</strong> parte attenuatasi negli ultimi decenni.<br />
La storia dell’editoria italiana <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> è la storia di una stampa povera, cont<strong>in</strong>uamente<br />
vessata da problemi economici, che traeva i propri proventi non tanto dalle vendite quanto<br />
dalle cont<strong>in</strong>ue sottoscrizioni dei connazionali e dalle pubblicità. I giornali <strong>italiani</strong> di primo<br />
Novecento spesso non arrivarono ai dieci numeri e all’anno di vita, ma erano davvero molto<br />
letti nella comunità.<br />
Una parte considerevole di questa produzione era dedicata alla propaganda politica.<br />
Socialisti, anarchici, repubblicani e poi nazionalisti e fascisti vedevano nella stampa un’arma di<br />
propaganda fondamentale e producevano una quantità copiosa di fogli di <strong>in</strong>formazione.<br />
La crisi di questo settore è <strong>in</strong>iziata negli anni del secondo dopoguerra, f<strong>in</strong>o a diventare<br />
endemica alla f<strong>in</strong>e degli anni sessanta. Le generazioni di discendenti sembrano prediligere<br />
canali di <strong>in</strong>formazione più vic<strong>in</strong>i alle abitud<strong>in</strong>i di consumo giovanili, legate al mondo di <strong>in</strong>ternet<br />
e dei new media .<br />
Dai dati aggiornati al 2007 31 , la situazione sembra essersi stabilizzata. Le 22 testate<br />
recensite (suddivise pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> due macro categorie, la stampa periodica generalista e<br />
la stampa di settore - fogli, bollett<strong>in</strong>i, riviste specializzate -) rappresentano abbastanza<br />
omogeneamente le esigenze <strong>in</strong>formative e rappresentative delle varie anime della comunità<br />
italo–brasiliana (socio-economica, culturale, folkloristica, associazionistica, studentesca). Come<br />
<strong>in</strong> altri paesi di emigrazione storica, alle necessità propagandistiche maturate nei primi<br />
ambienti politici (vedi sopra) si sono sostituite quelle di valorizzazione e <strong>in</strong>tegrazione l<strong>in</strong>guistico<br />
culturale, tanto che la maggior parte delle testate (15 su 22) è edita <strong>in</strong> versione bil<strong>in</strong>gue<br />
(italiano–portoghese). Le forme di distribuzione sono varie, andando dalla diffusione gratuita<br />
diretta presso enti, istituzioni e circoli alla vendita per abbonamento o <strong>in</strong> edicola; presenti<br />
anche casi di diffusione on l<strong>in</strong>e. La varietà di pubblicazione sembra essersi assestata su<br />
cadenze più lunghe rispetto al passato, prediligendo l’uscita bimestrale, mensile o settimanale<br />
<strong>in</strong>vece di quotidiana e <strong>in</strong>frasettimanale (esemplare sotto questo punto di vista la<br />
trasformazione <strong>in</strong> periodico del FANFULLA, storico quotidiano di San Paolo.)<br />
31 Fonte MAE 2007. Volume “L’Italia dell’<strong>in</strong>formazione nel Mondo”<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 52
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli <strong>italiani</strong> all’estero<br />
Rapporto Paese “<strong>Gli</strong> Italiani <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong>” – settembre 2008<br />
7.2. Radio e TV<br />
Il settore della comunicazione radiotelevisiva <strong>in</strong> italiano <strong>in</strong> <strong>Brasile</strong> si è sviluppato <strong>in</strong><br />
particolare nel periodo compreso tra gli anni c<strong>in</strong>quanta e sessanta, sulla sp<strong>in</strong>ta delle nuove<br />
generazioni di immigrati che al term<strong>in</strong>e della seconda guerra mondiale <strong>in</strong>iziarono a giungere<br />
nel Paese.<br />
<strong>Gli</strong> <strong>italiani</strong> delle nuove generazioni si rivolgevano con scarso <strong>in</strong>teresse agli strumenti<br />
tradizionali di comunicazione, come i giornali periodici e quotidiani, e svilupparono una<br />
maggiore attenzione verso i nuovi media comunitari, come radio e televisione, che <strong>in</strong>iziavano<br />
a nascere grazie agli <strong>in</strong>vestimenti di imprenditori brasiliani di orig<strong>in</strong>e italiana e di imprenditori<br />
<strong>italiani</strong>.<br />
Negli ultimi anni oltre alla radio e alla televisione si è sviluppato moltissimo il settore dei<br />
siti <strong>in</strong>ternet, che oltre a pubblicare <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> tempo reale rappresentano sempre più<br />
spesso uno spazio di approfondimento sulle tematiche relative all’Italia e permettono uno<br />
scambio più rapido con le zone di orig<strong>in</strong>e degli emigranti.<br />
Da segnalare gli spazi dedicati alla comunità italiana, <strong>in</strong> particolare nelle reti<br />
governative del Rio Grande do Sul.<br />
STAMPA<br />
22<br />
(44 %)<br />
RADIO<br />
27<br />
(54 %)<br />
TV<br />
1<br />
(2 %)<br />
TOTALE<br />
50<br />
Fonte- M<strong>in</strong>istero Affari Esteri<br />
Anno 2007.<br />
Volume: “L’Italia<br />
dell’Informazione nel Mondo”<br />
biblioteca.ossercatorio@esteri.it; www.esteri.it 53