20150212-085924_damuri-giorgiantonio_n242-2015itpdf
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8 FRANCESCO D’AMURI - CRISTINA GIORGIANTONIO<br />
3. Le tendenze della contrattazione collettiva<br />
decentrata: l’evidenza empirica 6<br />
È opinione diffusa che il sistema introdotto nel 1993 sia stato<br />
efficace nel moderare la dinamica salariale, ancorando le aspettative di<br />
inflazione 7 . La diffusione della contrattazione aziendale è rimasta – invece<br />
– contenuta, in particolare nelle imprese di piccole dimensioni e al Sud. Il<br />
secondo livello di contrattazione è, inoltre, più diffuso nell’industria che<br />
nei servizi.<br />
Il mancato decollo della contrattazione decentrata avrebbe<br />
risentito della struttura produttiva italiana, caratterizzata dalla<br />
predominanza di imprese di piccole dimensioni, per le quali i costi fissi di<br />
negoziazione potrebbero rendere poco attraente la contrattazione di<br />
secondo livello. Inoltre, la deludente dinamica della produttività ha – di<br />
fatto – ridotto le risorse da distribuire al livello locale. 8<br />
I premi di risultato (sia aziendali, sia individuali), possono essere<br />
concessi anche al di fuori della contrattazione aziendale e sono<br />
decisamente più diffusi 9 . Tali premi risultano, tuttavia, essere discontinui<br />
nel tempo e di importo ridotto, sebbene emergano dinamiche differenti a<br />
seconda della presenza della contrattazione di secondo livello 10 .<br />
3.1. Le retribuzioni: il peso dei minimi da CCNL<br />
L’indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind), condotta<br />
annualmente dalla Banca d’Italia 11 , permette di ottenere informazioni sul<br />
peso delle componenti retributive minime, stabilite dal CCNL, e su quello<br />
delle componenti extra. Tali ultime componenti non sono<br />
necessariamente legate alla presenza di contrattazione di secondo livello,<br />
ma potrebbero essere dovute ad altre indennità (ad esempio, i<br />
superminimi individuali).<br />
6 L’analisi empirica discussa in questa sezione rappresenta una sintesi dei risultati presentati<br />
nello studio di D’Amuri e Giorgiantonio (2014), al quale si rinvia per ulteriori<br />
approfondimenti.<br />
7 Cfr. Brandolini et al. (2007); Brandolini e Bugamelli (2008); Visco (1999).<br />
8 Sul tema si veda anche Tronti (2005, 2008 e 2010).<br />
9 Cfr. Casadio (2008).<br />
10 Analizzando un campione di imprese manifatturiere della provincia di Bergamo, Cristini et<br />
al. (2005) riscontrano che i premi di risultato sono inferiori in livello, ma maggiormente<br />
costanti nel tempo nelle imprese nelle quali è presente la contrattazione aziendale rispetto a<br />
quelle in cui i premi sono, invece, concessi al di fuori di tale contrattazione. Il livello dei<br />
premi sale ulteriormente nelle imprese nelle quali vi sia un sistema di valutazione<br />
sistematica della performance individuale.<br />
11 Cfr. Banca d’Italia (2013a). Il campione oggetto d’indagine include solo le imprese con<br />
almeno 20 dipendenti ed è rappresentativo di oltre i due terzi dell’occupazione nelle<br />
imprese industriali e operanti nei servizi privati non finanziari (Tavola A1 in Appendice).<br />
WP C.S.D.L.E. "Massimo D'Antona".IT – 242/2015