Tecniche di basso livello
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Gherardo Bortolotti<br />
<strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>basso</strong> <strong>livello</strong><br />
avieri
Ai margini del mercato globale, tra<br />
i reperti <strong>di</strong> una giovinezza passata senza<br />
successi, le immagini del telegiornale,<br />
i frangenti più anonimi del quoti<strong>di</strong>ano,<br />
alcuni personaggi-nome si aggirano<br />
in un apparato scenico <strong>di</strong> periferie, orari<br />
<strong>di</strong> lavoro, acquisti in centri commerciali.<br />
Una voce corale, intanto, ci narra<br />
i futuri ricor<strong>di</strong> del tempo che ora è<br />
presente e guarda, con una compassione<br />
senza riscatto, ai termini più ottusi<br />
delle nostre vite, <strong>di</strong> questo scorcio <strong>di</strong><br />
secolo.<br />
In una sorta <strong>di</strong> testo calviniano inceppato,<br />
a cui manca la stessa fiducia<br />
nell’or<strong>di</strong>ne e il <strong>di</strong>stacco lu<strong>di</strong>co <strong>di</strong> un’ironia<br />
novecentesca, Gherardo Bortolotti<br />
propone una narrazione per brevi prose,<br />
scenari, particolari slegati. Senza perdere<br />
il senso del romanzesco, e anzi riscoprendo<br />
una specifica <strong>di</strong>mensione epica<br />
dell’or<strong>di</strong>nario, le sue frasi in<strong>di</strong>viduano<br />
le figure frante dei nostri giorni e le trame<br />
secondarie a cui affi<strong>di</strong>amo il senso<br />
<strong>di</strong> ciò che avviene.
collana arno<br />
7
Gherardo Bortolotti<br />
<strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>basso</strong> <strong>livello</strong><br />
avieri
Gherardo Bortolotti<br />
<strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>basso</strong> <strong>livello</strong><br />
Lavieri e<strong>di</strong>tore / ISBN 978-88-89312-58-2<br />
Arno n.7<br />
Collana a cura <strong>di</strong> Domenico Pinto<br />
Copyright © 2009 Iperme<strong>di</strong>um Comunicazione e Servizi s.a.s.<br />
Lavieri e<strong>di</strong>zioni<br />
Via IV Novembre, 19<br />
81020 S. Angelo in Formis (CE)<br />
www.lavieri.it / info@lavieri.it<br />
Nella stessa collana<br />
Arno Schmidt, Dalla vita <strong>di</strong> un fauno<br />
Marco Palasciano, Prove tecniche <strong>di</strong> romanzo storico<br />
Maurizio Rossi, Mare Padanum<br />
Walter Kempowski, Tadellöser & Wolff. Un romanzo borghese<br />
Arno Schmidt, Brand’s Haide<br />
Giovanni Cossu, Turritani
<strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>basso</strong> <strong>livello</strong>
155-156<br />
155. Entravamo nell’autunno carichi <strong>di</strong> presagi che, forse, la nuova<br />
stagione televisiva avrebbe saputo interpretare. Non ci fermavamo<br />
a chiedere perché le nostre versioni delle cose <strong>di</strong>scordassero<br />
dai racconti giornalistici, dalle pubblicità delle auto. Guardavamo<br />
con sospetto chi si riteneva felice e quelli che ci sembravano incarnare<br />
vecchi ideali <strong>di</strong> benessere, <strong>di</strong> bellezza, <strong>di</strong> ragione circa la politica<br />
internazionale.<br />
156. Nonostante le poche presenze nella galleria dei suoi ricor<strong>di</strong>,<br />
bgmole aveva la certezza <strong>di</strong> un certo patrimonio in vita vissuta.<br />
Nelle frazioni <strong>di</strong> tempo allucinatorio che precedevano il sonno,<br />
mentre le immagini delle sue associazioni mentali si susseguivano,<br />
come gli effetti <strong>di</strong> un’ignota routine psichica, ogni tanto percepiva<br />
una porzione del contorno <strong>di</strong> questa o quell’altra forma generale<br />
del suo desiderio, del modo in cui avrebbe voluto che la sua vita<br />
fosse andata.<br />
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22-23<br />
22. Isolati da noi stessi, costretti a settimane <strong>di</strong> anticamera per<br />
avere un colloquio con ciò che volevamo, ci aggiravamo inquieti<br />
tra le mode e le questioni politiche più urgenti. Investivamo parti<br />
del nostro amor proprio su accessori <strong>di</strong> abbigliamento <strong>di</strong> marche<br />
minori, su imitazioni asiatiche <strong>di</strong> orologi <strong>di</strong> lusso, e avevamo una<br />
nozione approssimativa delle gerarchie che stavamo infrangendo.<br />
Per strada, sostavamo nei pressi <strong>di</strong> vasti cartelloni pubblicitari, <strong>di</strong><br />
scritte che ci tenevano in <strong>di</strong>sparte.<br />
23. Nonostante le coincidenze, sapevamo poco <strong>di</strong> quello che era<br />
successo.<br />
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216-217<br />
216. Non riconoscevamo i segni dei tempi e, a cena, continuavamo<br />
a guardare il telegiornale, seguendo le inquadrature sui cadaveri<br />
<strong>di</strong> Baghdad, sulle visite <strong>di</strong> Putin. Nelle sere infrasettimanali,<br />
ci accostavamo alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> persone vere, <strong>di</strong> gente normale<br />
che i week-end <strong>di</strong>sfacevano in acquisti, uscite a cena, brevi viaggi<br />
a Ravenna.<br />
217. Nella mezza luce delle mattine <strong>di</strong> ottobre, eve aveva alcuni<br />
dubbi sull’esistenza dei suoi simili. I rumori della strada sembravano<br />
più il suono <strong>di</strong> un evento naturale, il bramito o il rombo <strong>di</strong><br />
una civiltà in corso.<br />
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114-115<br />
114. Ragionando sull’esaurimento delle risorse energetiche, bgmole<br />
andava in ufficio, superando un breve interregno tra il suo tempo<br />
libero e l’orario salariato. Il tragitto completava un brevissimo<br />
ciclo formativo che, partendo dal suono della sveglia, lo riaddestrava<br />
ogni giorno ai termini della vita adulta e del lavoro.<br />
115. Scegliendo capi o accessori d’abbigliamento, mancavamo il<br />
centro del nostro gusto privato e, spesso, ci trovavamo a indossare<br />
scarpe od occhiali da sole che ci tenevano in <strong>di</strong>sparte, come parenti<br />
poveri. Vestiti da padroni affollavamo le birrerie dell’hinterland.<br />
Ai matrimoni, ci aggiravamo come guar<strong>di</strong>e del corpo, chiamando<br />
amici assenti con cellulari tribanda.<br />
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302-303<br />
302. Le villette a schiera, i quartieri periferici ci parlavano <strong>di</strong> un<br />
benessere continuo, <strong>di</strong> una forma socialdemocratica <strong>di</strong> eternità.<br />
Rimanevamo assorti, a volte, fumando fuori dalle pizzerie.<br />
303. Passavamo le nostre serate in locali arredati con mobili <strong>di</strong> modernariato,<br />
ascoltando il barista tenerci brevi conferenze sui vini<br />
millesimati, sulle birre trappiste, al momento <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare il nostro<br />
giro. Vicino a noi, citta<strong>di</strong>ni vestiti alla penultima moda sedevano<br />
attorno ai tavoli, pronti a tornare nei propri quartieri residenziali,<br />
negli appartamenti da classe me<strong>di</strong>a in cui si erano preparati per<br />
uscire. Gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> cose non dette giravano impazzite tra i<br />
nostri sguar<strong>di</strong>, come allarmi supersonici.<br />
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258-259<br />
258. Non è questione <strong>di</strong> risposte concrete, ribatteva bgmole nell’ennesimo<br />
colloquio che sosteneva con i termini della propria insod<strong>di</strong>sfazione<br />
e delle con<strong>di</strong>zioni socioeconomiche a cui era sottoposto,<br />
mentre l’età adulta assumeva ulteriori sfumature alla fine<br />
dell’estate – e la somma degli errori commessi non era più rapportabile<br />
ad alcun eufemismo.<br />
259. Nel buio delle mattine d’inverno, mentre le illuminazioni natalizie<br />
rendevano ancora più struggenti l’oscurità ed il quartiere<br />
suburbano, kinch cercava rifugio dal freddo negli abissi tiepi<strong>di</strong> delle<br />
sue tasche, trasferendo tutta la presenza nelle <strong>di</strong>ta, nelle carte <strong>di</strong><br />
caramelle, negli scontrini appallottolati. Il vento percorreva le superfici<br />
del suo viso, come i montanti agli ultimi piani <strong>di</strong> un condominio.<br />
L’autobus appariva in fondo al viale, coronato dai segnali<br />
dei semafori, quando già la prima luce rischiarava il cielo.<br />
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6-7<br />
6. Incontri, con le avanguar<strong>di</strong>e della <strong>di</strong>stribuzione al dettaglio,<br />
come l’Ikea, o gli outlet lungo la tangenziale, che ci mettevano<br />
in posizione <strong>di</strong> attesa, ci spingevano a ipotesi più articolate.<br />
L’accessibilità della merce appariva come la controparte <strong>di</strong> un accordo<br />
rispettabile. Le campagne promozionali in corso ci procuravano<br />
una serenità più generale, quasi oggettiva.<br />
7. Impegnati in trame minori, assecondavamo la nostra inclinazione<br />
al futile ed all’innocuo. In salotto, seguivamo con lo sguardo<br />
i bor<strong>di</strong> dei nostri mobili economici, ci inoltravamo nelle ombre<br />
<strong>di</strong>etro i vetri della credenza.<br />
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Gherardo Bortolotti (bgmole.wordpress.com)<br />
è nato nel 1972. Nel 2005<br />
ha pubblicato l’e-book Canopo (Cepollaro<br />
E-<strong>di</strong>zioni), nel 2007 la plaquette<br />
Soluzioni binarie (La camera verde) e<br />
il wee-chap tracce per dusie 103-197 per<br />
.<br />
Con Michele Zaffarano cura la collana<br />
«Chapbooks» per Arcipelago E<strong>di</strong>zioni.<br />
È tra i fondatori e curatori del<br />
blog <strong>di</strong> traduzioni e letteratura sperimentale<br />
.
207. Dalle regioni periferiche del benessere, in cui<br />
ci eravamo stanziati nei giorni della nostra giovinezza,<br />
<strong>di</strong>rigevamo gli sguar<strong>di</strong> oltre le feste, gli acquisti del<br />
sabato, le domeniche pomeriggio, e non vedevamo niente.<br />
La cavità dello stato delle cose era talmente ampia<br />
che venivano a raccogliersi, nella sua volta, cirri e<br />
cumulonembi.<br />
ISBN 978-88-89312-58-2<br />
€ 8,50 (i.i.)<br />
iSBn 978-88-89312-58-2<br />
9 788889 312582