06.02.2015 Views

Report Centro 2005 - Centro Regionale Veneto Fibrosi Cistica

Report Centro 2005 - Centro Regionale Veneto Fibrosi Cistica

Report Centro 2005 - Centro Regionale Veneto Fibrosi Cistica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> - Regione <strong>Veneto</strong><br />

REPORT DELLE ATTIVITA’ <strong>2005</strong><br />

PROGRAMMA 2006<br />

Relazione annuale delle attività a cura di<br />

BM. Assael, direttore del <strong>Centro</strong><br />

P. Iansa, Servizio Informatica<br />

Questo testo è pubblico e i dati riportati possono essere citati come appartenenti al<br />

Database Cfcverona, <strong>2005</strong>.<br />

Il contenuto è accessibile e scaricabile attraverso il sito web www.cfcverona.it<br />

Non sono disponibili versioni cartacee oltre a quelle direttamente inviate dal <strong>Centro</strong>.<br />

1


INDICE<br />

INTRODUZIONE E STRATEGIE DI SVILUPPO DEL CENTRO FIBROSI CISTICA DI<br />

VERONA...................................................................................................................................................... 3<br />

STRUTTURA ORGANIZZATIVA E ORGANIGRAMMA.................................................................. 4<br />

DATI STATISTICI GENERALI DEL CENTRO................................................................................. 5<br />

Distribuzione dei pazienti per caratteristiche demografiche................................................... 5<br />

Distribuzione dei pazienti per caratteristiche cliniche .............................................................. 7<br />

SERVIZIO INFORMATICA................................................................................................................... 8<br />

STRUTTURA FUNZIONALE SEMPLICE DI PEDIATRIA.............................................................11<br />

ATTIVITA’ DI TRAPIANTO D’ORGANO......................................................................................... 12<br />

PROGETTI DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE............................................................ 13<br />

Rotterdam ............................................................................................................................................ 13<br />

Sidney.................................................................................................................................................... 13<br />

Minneaplis-Toronto-Londra .............................................................................................................. 13<br />

Toronto-Chappel Hill.......................................................................................................................... 13<br />

CENTRO ITALIANO PER LA DIAGNOSI DI FORME ATIPICHE DI FIBROSI CISTICA .13<br />

SERVIZIO DI GASTROENETROLOGIA .......................................................................................... 14<br />

Progetti 2006 ...................................................................................................................................... 15<br />

TEAM NUTRIZIONALE PEDIATRICO DELL’ AZIENDA OSPEDALIERA .................................................... 15<br />

SERVIZIO SOCIALE............................................................................................................................. 15<br />

Progetti 2006 ...................................................................................................................................... 16<br />

SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA ............................................................................................ 19<br />

Progetti 2006 ......................................................................................................................................20<br />

SERVIZIO CONSULENZA GENETICA............................................................................................. 21<br />

Attività di ricerca legata alla consulenza genetica..................................................................... 21<br />

Progetti 2006 ......................................................................................................................................22<br />

PROGETTI COLLABORATIVI INTERNAZIONALI E ATTIVITA’ NELL’AMBITO DI<br />

SOCIETA’ INTERNAZIONALI ..........................................................................................................22<br />

CF aging group .....................................................................................................................................22<br />

ECFS Neonatal Screening Working Group....................................................................................22<br />

Ruolo della risonanza magnetica nucleare nell’imaging del polmone ........................................23<br />

LABORATORIO DI PATOLOGIA MOLECOLARE...........................................................................23<br />

Attività di diagnostica genetico-molecolare. ...............................................................................23<br />

Progetti di ricerca..............................................................................................................................24<br />

2


INTRODUZIONE E STRATEGIE DI SVILUPPO DEL CENTRO<br />

FIBROSI CISTICA DI VERONA<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> il <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di Verona si è confermato <strong>Centro</strong> di<br />

riferimento nazionale per la <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> proseguendo l’aumento della casistica,<br />

anche per pazienti provenienti da fuori regione. Il <strong>Centro</strong> si propone di continuare a<br />

rappresentare un programma avanzato di assistenza per i pazienti italiani e di<br />

rafforzare, con programmi collaborativi, la propria collocazione a livello internazionale.<br />

Il prossimo anno sarà quello della ristrutturazione del <strong>Centro</strong> che prevede:<br />

• Completo rifacimento del settore delle degenze con stanze singole dotate, tutte,<br />

di servizi<br />

• Creazione di un’area pediatrica autonoma per ricoveri e ambulatori<br />

• Spostamento del laboratorio di Patologia Molecolare nel Laboratorio Centrale<br />

dell’Ospedale<br />

• Ristrutturazione e ammodernamento della rete informatica<br />

Il rinnovamento logistico permetterà di sostenere importanti innovazioni dal punto di<br />

vista sanitario e scientifico. In particolare gli obiettivi sono:<br />

• Rafforzamento della struttura assistenziale al bambino con programmi autonomi di<br />

ricerca clinica<br />

• Sviluppo di un processo di screening-patologia molecolare-genetica a cavallo fra<br />

diverse Unità Operative nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera<br />

• Miglioramento delle modalità di follow-up dei pazienti ambulatoriali con il<br />

potenziamento dell’informatica<br />

• Creazione di un <strong>Centro</strong> per la diagnosi delle forme atipiche<br />

• Creazione e sviluppo di un <strong>Centro</strong> per la ricerca clinica in <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

• Creazione di due nuove aree assistenziali:<br />

- Paziente adolescente<br />

- Ambulatorio nutrizionale/metabolico per pazienti diabetici, con<br />

problemi nutrizionali o con osteoporosi<br />

Progetto di particolare importanza è quello della creazione di un <strong>Centro</strong> per la diagnosi<br />

di forme atipiche che si baserà su una sinergia fra diagnostica molecolare e<br />

introduzione di nuove forme di diagnostica elettrofisiologia di cui il nostro <strong>Centro</strong><br />

sarà dotato nei primi mesi del 2006. Questo progetto permetterà di inserire il <strong>Centro</strong><br />

di Verona in una rete di Centri europei e mondiali in grado di valutare l’efficacia a<br />

livello clinico di nuove terapie. Il progetto viene presentato in maggior dettaglio<br />

separatamente. Strategicamente, questo dovrebbe rappresentare il nucleo di un<br />

programma di ricerca clinica di interfaccia fra ricerca di base e sviluppo di protocolli<br />

di fase 2-3 nel paziente per ora molto carenti in Europa.<br />

3


La necessità di un <strong>Centro</strong> simile è sottolineata dal fatto che la ricerca di base si<br />

appresta a rendere disponibili vari farmaci di nuova concezione in grado di attivare o<br />

potenziare la proteina CFTR. Parallelamente, sono disponibili nuovi antibiotici e nuovi<br />

farmaci antinfiammatori con potenziale uso nella <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>. Manca, tuttavia, una<br />

corrispondente capacità dei Centri <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> europei di reclutare pazienti e di<br />

sviluppare ricerca clinica. Ciò rende difficili e prolunga notevolmente gli studi clinici.<br />

Negli Stati Uniti la Cystic <strong>Fibrosi</strong>s Foundation ha promosso la creazione di una rete di<br />

Centri Clinici per la sperimentazione sul paziente di nuovi farmaci. A livello europeo,<br />

malgrado l’interesse dimostrato da alcuni Centri, la situazione resta particolarmente<br />

critica e carente. Con questo nuovo progetto, il nostro <strong>Centro</strong> potrà entrare a far<br />

parte di una rete di Centri per la sperimentazione clinica, avendo a disposizione tutti<br />

gli strumenti, dalla diagnostica molecolare alle strumentazioni elettrofisiologiche e<br />

radiologiche, per monitorare l’effetto di terapie.<br />

STRUTTURA ORGANIZZATIVA E ORGANIGRAMMA<br />

Cogliendo la richiesta dell’Azienda Ospedaliera di Verona, il <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> ha<br />

adeguato la propria struttura organizzativa con l’istituzione di una Struttura Semplice<br />

Funzionale, affidata al dott. D’Orazio per il settore pediatrico e di due posizioni di<br />

alta specialità, assegnate a Marco Cipolli e Carlo Castellani per il programma di followup<br />

dei pazienti ambulatoriali e per la genetica.<br />

L’organigramma del <strong>Centro</strong> viene così modificato rispetto agli anni precedenti ed è<br />

riportato nella Figura 1.<br />

Figura 1. Organigramma del <strong>Centro</strong><br />

4


Le scelte organizzative pregnanti degli anni scorsi sono state ulteriormente sostenute<br />

nel corso di quest’anno e possono così essere riassunte:<br />

• Continuità assistenziale e separazione di un ambulatorio pediatrico 0-15 anni con la<br />

creazione di una Struttura Semplice Funzionale<br />

• Sviluppo e sostegno del programma di trapianto polmonare<br />

• Sviluppo di poli esterni - Servizio di Treviso<br />

• Consulenza a distanza – Collaborazione con il Servizio Di Supporto di Cerignola<br />

DATI STATISTICI GENERALI DEL CENTRO<br />

Distribuzione dei pazienti per caratteristiche demografiche<br />

La casistica di pazienti seguiti dal <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di Verona è in costante<br />

aumento, proseguendo lo storico andamento in crescita. Stazionario il numero di<br />

pazienti da fuori Regione. Tuttavia, per un accordo con il Servizio di supporto di<br />

Cerignola, il nostro <strong>Centro</strong> fornisce una consulenza a distanza, arrivando a ridurre<br />

sostanzialmente il numero di pazienti provenienti dalla Puglia.<br />

Aumenta sostanzialmente il numero di pazienti adulti e vi è un aumento di pazienti di<br />

oltre 30 anni di età che complessivamente superano il 25% della casistica (Fig. 2).<br />

Figura 2 - Distribuzione per gruppi di età dei pazienti seguiti dal <strong>Centro</strong><br />

5


Figura 3 - Affluenza dei pazienti per Regione di provenienza<br />

Fig. 4 - Distribuzione percentuale dei pazienti provenienti da altre Regioni<br />

6


Fig.5 - Nuove diagnosi di pazienti veneti per anno dal 1990 al <strong>2005</strong><br />

Distribuzione dei pazienti per caratteristiche cliniche<br />

La Figura 6 mostra la distribuzione percentuale dei pazienti per gravità funzionale. A<br />

partire dal periodo 1995-2000 si assiste a una caduta tendenziale del numero di<br />

pazienti con funzione respiratoria più compromessa.<br />

Fig.6 – Distribuzione percentuale pazienti per gravità funzionale. Anni 1990-<strong>2005</strong><br />

7


SERVIZIO INFORMATICA<br />

L’informatizzazione al <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> è un aspetto essenziale del <strong>Centro</strong> per la<br />

gestione organizzativa, l’assistenza al malato e l’elaborazione di dati clinici ed<br />

epidemiologici. Il sistema informativo del <strong>Centro</strong> viene perciò arricchito ogni anno con<br />

nuove procedure software e acquisizione o aggiornamenti hardware.<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> si è reso operativo il programma di cartella clinica elettronica<br />

CAMILLA e a tale scopo è stato effettuato un lavoro accurato di aggiornamento e<br />

sostituzione dei PC del <strong>Centro</strong> e di manutenzione della rete informatica.<br />

La nuova cartella clinica è pratica e versatile nell’utilizzo e permetterà di<br />

implementare nuove utili funzionalità per le pratiche amministrative del paziente,<br />

come la possibilità di inviare i fax per le farmacia tramite il PC e le lettere di<br />

dimissione via e-mail.<br />

Progetti informatici 2006<br />

1. Collegamento telematico con gli Ambulatori di supporto di Treviso e Trento per la<br />

condivisione della cartella clinica informatizzata<br />

2. Ristrutturazione della rete informatica del <strong>Centro</strong><br />

3. Acquisizione delle radiografia on-line dall’UO Radiologia e potenziamento delle<br />

macchine poste negli ambulatori e in biblioteca<br />

4. Upgrade software statistici<br />

5. Rinnovo parco macchine <strong>Centro</strong><br />

6. Acquisizione referti di laboratorio on-line<br />

7. Implementazione CAMILLA per invio fax alle farmacie di riferimento tramite PC e<br />

lettera di dimissione tramite e-mail<br />

8. Inserimento degli articoli di Bibliografia del <strong>Centro</strong> (articoli sulla malattia raccolti<br />

negli ultimi 20 anni) su supporto informatico (CD)<br />

9. Ricerca epidemiologico-statistica e informatica.<br />

Condivisione cartella clinica informatizzata tra gli Ambulatori di supporto di<br />

Treviso e Trento<br />

Per migliorare il servizio al Paziente è stato concordata la disponibilità di un<br />

ambulatorio all’interno del Presidio Ospedaliero di Treviso cui gli utenti possono<br />

rivolgersi in caso di necessità. Poiché gli stessi pazienti possono afferire<br />

indistintamente sia a Treviso che a Verona si rende necessaria la condivisione dello<br />

strumento di lavoro utilizzato dal <strong>Centro</strong> da ben 15 anni: la cartella clinica elettronica<br />

che raccoglie i dati del paziente e gestisce tutta la parte clinico-amministrativa,<br />

dall’invio della lettera di dimissione, alla spedizione dei fax alle farmacie di<br />

riferimento, ai futuri appuntamenti.<br />

Il progetto è stato approvato nel corso del <strong>2005</strong>, ma crediamo sia operativo all’inizio<br />

del 2006. In seguito tale sistema potrà essere utilizzato da qualsiasi ambulatorio<br />

decentrato. Sono necessarie a tale progetto alcune modifiche strutturali della<br />

8


cartella clinica, oltre all’intervento del Sistema Informativo aziendale per il<br />

collegamento tra Verona e Treviso.<br />

Ristrutturazione della rete informatica del <strong>Centro</strong>. Acquisizione lastre rx<br />

on-line dall’UO Radiologia e potenziamento delle macchine poste negli<br />

ambulatori e in Biblioteca<br />

La rete informatica del <strong>Centro</strong> risale al 1990 circa e ormai non offre più le necessarie<br />

garanzie di affidabilità e soprattutto riparabilità.<br />

La ristrutturazione della rete sarà dunque l’obiettivo principale del 2006 e sarà in<br />

parte sostenuta dall’Azienda anche perché da questo dipende l’acquisizione delle<br />

lastre on-line, servizio che faciliterà il medico e tutti gli operatori del <strong>Centro</strong>,<br />

riducendo notevolmente i tempi di visione dei referti.<br />

È importante che nelle aree operative (ambulatori di DH, per cominciare), siano<br />

presenti monitor a buona risoluzione e PC di media potenza. Per avere una buona<br />

visione, al momento riteniamo opportuno proporre semplici monitor LCD, a 20” di<br />

grandezza, collegati a PC di media potenza. Un unico monitor medicale per quanto con<br />

prestazioni limitate sarà posto in Biblioteca per valutare casi che necessitino di un<br />

controllo più accurato.<br />

Upgrade software statistici<br />

• Presso il <strong>Centro</strong> vengono utilizzati da anni i software di analisi statistica<br />

SigmaPlot e SigmaStat. La versione attuale dei software è ormai incompatibile<br />

con i nuovi sistemi operativi dei nuovi PC ed è necessario un aggiornamento.<br />

• Il programma Banca DNA viene utilizzato da circa 10 anni dal Laboratorio di<br />

Patologia Molecolare per archiviare i test genetici. Esso è stato creato con una<br />

vecchia versione di Paradox, non più compatibile con gli standard attuali (SO<br />

Windows 2000): per questo motivo è necessario aggiornarlo. Si prevede una<br />

nuova versione con Access 2000, standard in uso presso il Servizio Informatica<br />

del <strong>Centro</strong>, quindi facilmente aggiornabile e riparabile.<br />

Rinnovo parco macchine del <strong>Centro</strong> secondo le tempistiche aziendali<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> è stata fatta richiesta all’Azienda Ospedaliera di sostituire alcuni<br />

PC (10 ca) ormai obsoleti (risalgono al 1997). È stato garantito l’arrivo di 10 macchine.<br />

Acquisizione referti di laboratorio on-line<br />

Dovremo affrontare questo impegno con il Servizio Sistemi Informativi aziendale<br />

all’inizio del 2006.<br />

9


Implementazione CAMILLA per invio fax alle farmacie di riferimento<br />

tramite PC e lettera di dimissione tramite e-mail<br />

Configurando opportunamente il software Camilla è possibile inviare le lettere di<br />

dimissione tramite e-mail e i fax alle farmacie di riferimento.<br />

Nel 2006 si implementerà questo processo di semplificazione dell’invio dei documenti,<br />

al fine di ottimizzare il lavoro di segreteria.<br />

Inserimento degli articoli di Bibliografia del <strong>Centro</strong> (articoli sulla malattia<br />

raccolti negli ultimi 20 anni) su supporto informatico (CD)<br />

Il progetto ha lo scopo di inserire in un CD tutta la Bibliografia del <strong>Centro</strong> dall’inizio<br />

ad oggi (21000 articoli specialistici sulla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> e patologie affini). Tramite un<br />

database di archiviazione degli articoli, che permetta una ricerca parametrizzata dei<br />

singoli titoli, sarà possibile la lettura e la stampa degli articoli full text in<br />

formato .pdf direttamente dal CD stesso. Questa operazione permetterà di eliminare<br />

tutto il cartaceo ora archiviato nella biblioteca del <strong>Centro</strong>, e di offrire un servizio<br />

pratico, veloce e all’avanguardia a chi avesse necessità di consultare gli articoli<br />

raccolti dal <strong>Centro</strong> nel corso degli ultimi 20 anni.<br />

Per tale progetto è necessaria la creazione di un database ad hoc e la possibilità di<br />

caricarlo su un supporto CD autoinstallante. Gli articoli cartacei saranno convertiti in<br />

formato pdf, dopo scannerizzazione e collegati al DB su supporto CD.<br />

Ricerca epidemiologico-statistica e informatica<br />

Il DB del <strong>Centro</strong> viene usato per ricerche epidemiologico-statistiche e sono<br />

periodicamente create procedure informatiche utilizzate nel lavoro quotidiano dagli<br />

operatori del <strong>Centro</strong>.<br />

Sono in corso le seguenti ricerche epidemiologiche collaborative<br />

• Fattori che influenzano la sopravvivenza dei pazienti con FC. Collaborazione con<br />

Professoressa Valsecchi (Monza)<br />

• Aging Group Internazionale. Epidemiologia dei pazienti FC che hanno superato i<br />

40 anni di vita (Collaborazione con i Centri Adulti di Toronto, Minneapolis,<br />

Londra)<br />

• Registro italiano FC. Vengono periodicamente inviati i dati richiesti dal registro<br />

• Registro Europeo FC. Il nostro <strong>Centro</strong> si è proposto come <strong>Centro</strong> collaborativo<br />

italiano indipendentemente dal Registro italiano<br />

• Ricerca collaborativa italiana sulle diagnosi FC in età adulta (Collaborazione con<br />

dottoressa Bossi, Milano e dottoressa Padoan, Brescia)<br />

• Ricerca collaborativa sull’voluzione della funzione epatica in pazienti trattati<br />

con ac ursodeossicolico (Collaborazione con Professoressa Colombo, Milano)<br />

• Ricerca collaborativa sull’accrescimento somatico in pazienti con FC<br />

(Collaborazione con Prof. Milani, Istituto di Statistica Milano)<br />

10


• Ricerca collaborativa sull’evoluzione dell’epatopatia in pazienti con FC<br />

(Responsabile Dott Cipolli, collaborazione con il <strong>Centro</strong> FC di Sidney, dott<br />

Gaskin)<br />

STRUTTURA FUNZIONALE SEMPLICE DI PEDIATRIA<br />

Responsabile dott. Ciro D’Orazio<br />

La creazione di una struttura dedicata al paziente pediatrico rappresenta una scelta<br />

strategica degli ultimi anni.<br />

Il bambino con fibrosi cistica viene seguito da una équipe dedicata con esperienza in<br />

campo pediatrico.<br />

Obiettivi principali<br />

• Garantire al bambino e alla famiglia un’assistenza continuativa<br />

• Garantire una segregazione stretta dei casi con infezione da Pseudomonas<br />

• Mettere in atto programmi di eradicazione delle prime infezioni da<br />

Pseudomonas aeruginosa<br />

• Controllare in maniera costante l’insorgenza di infezioni e di complicanze<br />

precoci della malattia<br />

• Sviluppare metodi per la individuazione precoce dei casi a rischio,<br />

• Sviluppare un programma di trapianto polmonare pediatrico.<br />

I dati riportati nella Figura 7 mostrano che il numero di bambini a cui viene garantita<br />

una continuità assistenziale da parte dell’équipe è in costante aumento.<br />

La percentuale di pazienti non affetti da Pseudomonas aeruginosa è in continuo<br />

aumento, e questo deve essere considerato un importante successo del programma<br />

(Figura 8).<br />

Fig.7 – Numerosità pazienti pediatrici. Anni 2002-<strong>2005</strong><br />

11


Fig.8 – Riscontri di Pseudomonas aeruginosa nei pazienti pediatrici. Anni 2002-<strong>2005</strong><br />

ATTIVITA’ DI TRAPIANTO D’ORGANO<br />

Responsabile dott.ssa Marisol Barao Ocampo<br />

Il <strong>Centro</strong> FC di Verona pone fra le sue massime priorità la collaborazione con Centri di<br />

trapianto. I pazienti vengono orientati nella scelta del <strong>Centro</strong> trapianti e viene dato un<br />

pieno supporto sia nella fase pre-trapianto che post-trapianto (Tab. I).<br />

Il <strong>Centro</strong> di Verona è prevalentemente collegato ai Centri chirurgici di Padova (Prof.<br />

Rea), Bergamo (Dott. Colledan), Pavia (Dott. D’Armini), ma si prospettano<br />

collaborazioni con l’ISMET di Palermo e con Centri Trapianto all’estero.<br />

Tabella I. Attività di trapianto polmonare effettuata dal <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> negli anni 1999-<strong>2005</strong><br />

<strong>Centro</strong> <strong>Regionale</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> Verona-Attività trapianto polmonare 1999-<strong>2005</strong><br />

Anno Inseriti in lista Trapiantati<br />

Polm. CF Polm. Non CF Feg/ feg-polm<br />

1999 10 - - 5<br />

2000 14 1 1 fegato 7<br />

2001 8 - 2 fegato-polmone 10 polmone + 1 fegato<br />

2002 4 1 - 4 polmone + 1 fegato-polmone<br />

2003 8 - - 5<br />

2004 12 1 fegato-polmone 3<br />

<strong>2005</strong> 14 11<br />

TOTALE 70 2 4 46<br />

12


PROGETTI DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE<br />

Il <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di Verona è fortemente orientato alla collaborazione con<br />

Centri di livello mondiale ed è attualmente impegnato in programmi collaborativi con i<br />

seguenti Centri.<br />

Rotterdam<br />

Sviluppo della diagnostica per immagini nella <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> (tomografia ad alta<br />

risoluzione- Risonanza magnetica nucleare) Questo progetto prevede la presenza di<br />

uno specializzando in radiologia di Verona a Rotterdam per un anno.<br />

Sidney<br />

Collaborazione con K. Gaskin sull’evoluzione della malattia epatica.<br />

Minneaplis-Toronto-Londra<br />

Studio multicentrico sui pazienti di oltre 40 anni per descriverne le caratteristiche e<br />

ricercare i fattori che favoriscono la longevità nella <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>.<br />

Toronto-Chappel Hill<br />

È stata richiesta la collaborazione del nostro <strong>Centro</strong> per un allargamento dello studio<br />

internazionale sui geni modificatori.<br />

CENTRO ITALIANO PER LA DIAGNOSI DI FORME ATIPICHE DI<br />

FIBROSI CISTICA<br />

Responsabili Paola Melotti e Carlo Castellani<br />

L’ aumento progressivo del numero di mutazioni ricercate insieme alla disponibilità di<br />

nuove tecniche diagnostiche ha considerevolmente ampliato lo spettro clinico della<br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> (FC), consentendo di identificare un numero non trascurabile di forme<br />

atipiche o monosintomatiche. Queste risultano spesso caratterizzate da espressione<br />

clinica respiratoria modesta, sufficienza pancreatica e concentrazioni di elettroliti nel<br />

sudore normali o comunque non francamente patologici.<br />

Tre esempi di queste forme sono l’atresia congenita dei dotti deferenti, le pancreatiti<br />

croniche ed acute ricorrenti idiopatiche e le ipertripsinemie in neonati con test del<br />

sudore negativo o borderline. Tutte e tre possono essere l’espressione fenotipica di<br />

mutazioni del gene CFTR responsabile della FC. In tali casi la diagnosi, abitualmente<br />

semplice da porre nelle forme classiche della malattia, può essere molto complessa. Il<br />

ritardo nella diagnosi, o anche l’obiettiva impossibilità a formularla per mancanza di<br />

mezzi, pesano negativamente nella storia del paziente, e possono impedire la messa in<br />

atto di cure adeguate o di consulenza genetica.<br />

13


In seguito a tali considerazioni presso il <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di Verona si è deciso di<br />

creare un <strong>Centro</strong> per la Diagnosi di <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> e Patologie Correlate. In<br />

particolare a tale scopo si sta attuando un progetto mirato all’allestimento di tecniche<br />

di diagnosi elettrofisiologica, per mettere a disposizione mezzi diagnostici in grado di<br />

identificare tra i pazienti afferenti al <strong>Centro</strong> una popolazione con caratteristiche<br />

atipiche di malattia. Questa verrà poi valutata clinicamente, al fine di meglio definire<br />

lo spettro di manifestazioni di malattia.<br />

L’obiettivo è creare una struttura in grado di gestire, a livello locale ma anche<br />

nazionale, tutti gli aspetti della diagnosi, anche con risvolti di ricerca.<br />

Si sta procedendo perciò ad acquisire competenze specifiche per diagnostica con<br />

metodiche elettrofisiologiche. Per mettere a punto la misurazione di differenze di<br />

potenziali elettrici nasali (NPD) sono in corso collaborazioni con i gruppi della dr.ssa<br />

Pamela Zeitlin (Johns Hopkins Hospital, Baltimore, USA) e del dr. Maarten<br />

Sinaasappel (Sophia Children Hospital, Erasmus Medical Center, Rotterdam, Olanda)<br />

presso i quali la dr.ssa Paola Melotti è stata ospitata per periodi di formazione. Grazie<br />

alla collaborazione con il gruppo olandese si apre inoltre la prospettiva di poter<br />

effettuare presso il <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di Verona anche misurazioni<br />

elettrofisiologiche su mucosa intestinale.<br />

Si sta procedendo all’acquisizione degli apparecchi necessari per l’allestimento e la<br />

validazione della metodica di misurazione NPD presso il <strong>Centro</strong>. Si potrà poi procedere<br />

al suo utilizzo per definizione diagnostica in pazienti del <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> di<br />

Verona ai quali, per le loro caratteristiche, non è stato ancora possibile attribuire una<br />

diagnosi adeguata.<br />

L’attuazione del progetto apre la prospettiva di adeguarsi a linee guida e protocolli<br />

stabiliti a livello internazionale per procedure diagnostiche non ancora disponibili in<br />

Italia. Inoltre si considera rilevante che il conseguimento degli obiettivi di questo<br />

progetto possa fornire nuove competenze per la ricerca clinica sulla FC, anche a livello<br />

multicentrico. Risulterebbe infatti possibile valutare elettrofisiologicamente l’effetto<br />

di terapie, nuove o già disponibili, per la FC. Questi nuovi approcci permetterebbero<br />

anche di indagare nei pazienti possibili meccanismi d’azione di farmaci utilizzati o<br />

proposti per la cura della FC.<br />

SERVIZIO DI GASTROENETROLOGIA<br />

Responsabile Marco Cipolli<br />

Il Servizio di gastroenterologia del <strong>Centro</strong> conduce un ambulatorio comune con la<br />

Clinica Pediatrica dell’Università in collaborazione con il dott. E. Valletta. Questo<br />

ambulatorio segue pazienti pediatrici con patologia gastrointestinale (celiachia, MICI,<br />

pancreas). Si è sviluppato un database comune dei pazienti e un sito web<br />

gastroenterologia pediatrica (www.gastroped.it) in collaborazione con la Clinica<br />

Pediatrica del Policlinico “G.B. Rossi”. Il sito è funzionante da quasi un anno e<br />

comprende il data base dei pazienti celiaci seguiti dai due Centri.<br />

14


Progetti 2006<br />

An evaluation of liver involvement in a screened cystic fibrosis population<br />

over a 15-year period. A multicentre study.<br />

Progetto collaborativo con il Department of Gastroenterology, Royal Alexandra<br />

Hospital for Children, Camperdown, Sydney, Australia.<br />

Responsabile per il <strong>Centro</strong>: Marco Cipolli<br />

Collaboratori: Marina Bestini<br />

Obiettivo: valutare la frequenza dell’epatopatia in una popolazione screenata alla<br />

nascita e descriverne l’evoluzione clinica.<br />

La raccolta dati è iniziata nei primi mesi <strong>2005</strong>. Il progetto ha ricevuto finanziamento<br />

da parte dell’Associazione <strong>Veneto</strong> FC. La dott.ssa Bertini si occupa della individuazione<br />

dei pazienti da inserire nello studio, della raccolta dei dati e della creazione di un data<br />

base. Tempi previsti: termine raccolta dati Febbraio-Marzo 2006; termine<br />

elaborazione dati Estate 2006. Invio manoscritto per pubblicazione dati fine 2006-<br />

inizio 2007.<br />

Team Nutrizionale Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera<br />

Dal 2003 il TNP è attivo sui problemi della nutrizione artificiale domiciliare.<br />

Nell’ Ottobre 2004 in collaborazione con la Direzione Sanitaria dell’ Az Osp si è<br />

tenuto il 1° meeting del TNP. Nel <strong>2005</strong> si è discusso il progetto collaborativo con la<br />

Direzione Infermieristica dell’Az Osp per la definizione di protocolli di lavoro<br />

infermieristici comuni, in campo nutrizionale, tra le varie realtà pediatriche dell’Az<br />

Ospedaliera. I dati del TNP di Verona sono stati esposti in due convegni a Ravenna e<br />

Padova (Maggio-Giugno <strong>2005</strong>).<br />

SERVIZIO SOCIALE<br />

Attività Servizio Pediatrico<br />

Il servizio svolge attività di inquadramento-orientamento alla diagnosi Presa in carico<br />

di casi “sociali” con elaborazione di progetti di sostegno al nucleo familiare in rete coi<br />

servizi territoriali<br />

Collaborazione con il Team per la NADP<br />

Valutazione eleggibilità logistica per l’attivazione di NADP domiciliare e<br />

organizzazione intervento a domicilio in collaborazione con le strutture territoriali<br />

competenti<br />

Consulenza sulla normativa vigente e le agevolazioni ottenibili dai familiari di minori<br />

con necessità di interventi di nutrizione artificiale a domicilio<br />

Elaborazione progetti di sostegno al nucleo in rete coi servizi territoriali e<br />

volontariato<br />

15


Attivita’ rivolta ai pazienti adulti<br />

Attività di consulenza sulla tematica del lavoro (inserimenti protetti, agevolazioni<br />

per portatori di handicap, forme pensionistiche/previdenziali a<br />

sostituzione/integrazione del reddito ecc.) Elaborazione di progetti di inserimento<br />

lavorativo mirato in rete coi servizi territoriali Organizzazione cure domiciliari<br />

(terapia antibiotica endovenosa; nutrizione artificiale, ossigenoterapia, NIV ecc)<br />

Attività di consulenza ambulatoriale.<br />

Progetti 2006<br />

Pogetto 1 (Bortolameazzi – Bonomelli)<br />

Pubblicazione di un libretto informativo per pazienti e familiari.<br />

Premessa<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> si è proceduto alla sistematizzazione di tutte le informazioni di<br />

carattere sociale di principale interesse per gli utenti del <strong>Centro</strong> nell’ambito di un<br />

libretto di facile consultazione. Nel 2006 si ultimerà il progetto attraverso la<br />

pubblicazione e la distribuzione del manuale.<br />

Obiettivi<br />

Diffondere informazioni corrette sulle agevolazioni cui, in base alla normativa vigente,<br />

i pazienti con <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> e loro familiari hanno diritto, sugli iter burocratici da<br />

seguire per ottenerle e sugli uffici territoriali cui rivolgersi (nel <strong>Veneto</strong>)<br />

Materiali e metodologie<br />

• Ricerca sul territorio veneto volta all’individuzione di tutti i punti di<br />

riferimento principali (Uffici Protesi, Uffici Invalidi Civili, UOIC, INPS,<br />

Farmacie Ospedaliere, SIL ecc)<br />

• Raccolta di tutte le informazioni in una pubblicazione suddivisa in 4 parti:<br />

− Agevolazioni per pazienti con <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

− Agevolazioni specifiche per pazienti in età pediatrica<br />

− Agevolazioni specifiche per pazienti adulti<br />

− Principali riferimenti territoriali (Regione <strong>Veneto</strong>).<br />

Risultati attesi<br />

• Maggiore consapevolezza da parte di tutti gli utenti del <strong>Centro</strong> in merito<br />

ai propri diritti<br />

• Incremento qualità di vita del paziente e dei familiari<br />

• Riduzione dei tempi di consulenza telefonica del Servizio.<br />

Progetto 2 (Bortolameazzi)<br />

Studio su scolarità - attività lavorativa – stato civile della popolazione CF adulta<br />

residente in <strong>Veneto</strong> in carico al <strong>Centro</strong>.<br />

Premessa<br />

In seguito ai crescenti progressi ottenuti nella cura della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> ed al<br />

conseguente innalzamento dell’aspettativa di vita dei pazienti, da qualche anno si<br />

16


egistra un progressivo aumento nell’inserimento lavorativo delle persone affette da<br />

tale patologia nonché nelle scelte di vita volte ad un processo di emancipazione dalla<br />

famiglia di origine. Vivere da soli (o in coppia) e, soprattutto, lo svolgimento di attività<br />

lavorative regolari pongono, tuttavia, il difficile problema della conciliazione delle<br />

esigenze di terapia con una presenza produttiva nel mercato del lavoro ed una<br />

soddisfacente vita affettiva e di relazione. Nel corso del <strong>2005</strong>, sulla base dei dati<br />

sociali pubblicati dalla Cystic <strong>Fibrosi</strong>s Foundation, si sono raccolti e analizzati i dati<br />

sulla scolarità, l’occupazione e lo stato civile dei pazienti adulti residenti in <strong>Veneto</strong> in<br />

carico al <strong>Centro</strong>. Nel 2006 ci si propone di continuare lo studio confrontando i dati<br />

raccolti con quelli relativi alla popolazione veneta generale (fonte: Istat) nonché con<br />

dati di ricerche sociali condotti all’estero su popolazioni CF.<br />

Obiettivi<br />

• Individuare eventuali distanze tra le scelte di vita dei pazienti con FC<br />

rispetto ai coetanei ed analizzarne cause e significati.<br />

• Elaborare linee guida condivise per il counselling sociale al paziente<br />

adolescente e adulto (su cui confrontarsi coi Servizi Sociali degli altri Centri<br />

CF italiani)<br />

Materiali e metodologie<br />

• Ricerca e studio dei dati ISTAT o di eventuali altre fonti (ancora da<br />

individuare)<br />

• Verifica ed eventuale ricerca nuove risorse normative per una migliore<br />

gestione esigenze malattia / vita sociale<br />

Risultati attesi<br />

• Miglior orientamento del counselling fornito dal Servizio Sociale.<br />

Progetto 3 (Bonomelli)<br />

Indagine su eventuale rapporto tra situazione socio-economico-culturale-familiare del<br />

paziente con <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> in età pediatrica (0-6 anni) e l’andamento clinico della<br />

malattia – III parte.<br />

Premessa<br />

Nel corso del 2003-2004 si è condotta una ricerca bibliografica volta<br />

all’individuazione di indicatori che consentano di rapportare l’andamento clinico della<br />

malattia col retroterra familiare, sociale, culturale ed economico degli assistiti. Dato<br />

che la letteratura sulla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> contiene scarsissimi studi di matrice<br />

esclusivamente sociale, si è dovuto prendere spunto anche da indagini condotte su<br />

altre patologie croniche (tumore, AIDS ecc.). Sulla base degli esiti di tale ricerca è<br />

stato elaborato un questionario da sottoporre ai genitori dei pazienti in età pediatrica.<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> il questionario è stato somministrato a tutti i genitori dei pazienti<br />

attualmente seguiti dal settore Pediatrico di età compresa tra gli 0 e i 6 anni. Nel<br />

2006 lo studio sarà concluso attraverso il confronto tra dati sociali raccolti e<br />

andamento clinico dei pazienti.<br />

Obiettivi<br />

17


• Individuare eventuali fattori di rischio di tipo sociale rispetto alla<br />

compliance terapeutica<br />

• Migliorare il monitoraggio di situazioni sociali che tendenzialmente<br />

potrebbero portare ad evoluzioni peggiorative della malattia<br />

Materiali e metodologie<br />

• Questionario da somministrare ai genitori di pazienti seguiti in Settore<br />

Pediatrico<br />

• Studio ed elaborazione dei dati raccolti<br />

Risultati attesi<br />

• Individuazione di fattori di rischio di tipo sociale rispetto alla compliance<br />

terapeutica nel nucleo familiare del paziente<br />

• Progettazione di interventi sociali di tipo preventivo, basati sul monitoraggio<br />

costante dei fattori di rischio individuati nell’indagine, nell’ambito di una<br />

presa in carico globale del paziente.<br />

Progetto 4 (Bortolameazzi – Bonomelli)<br />

PC portatili con accesso alla rete internet per pazienti ricoverati in regime di<br />

isolamento.<br />

Premessa<br />

I pazienti ricoverati in regime di isolamento, impossibilitati a prendere parte alle<br />

attività sociali organizzate all’interno del reparto, possono percepire, più degli altri, il<br />

bisogno di mantenere i contatti con la propria realtà di vita quotidiana (scuola, lavoro,<br />

rete amicale, affetti ecc.), inevitabilmente interrotti dalla degenza. Nel corso del<br />

<strong>2005</strong> si sono ricercate aziende disposte a donare pc portatili e, soprattutto, si è<br />

tentato di sensibilizzare la Direzione dell’Azienda Ospedaliera al fine di ottenere<br />

l’autorizzazione ad attivare la messa in rete dei pc donati. Non essendo possibile<br />

ottenere tale autorizzazione, nel 2006 si tenterà di perseguire lo scopo attraverso<br />

l’utilizzo di carte pre-pagate, gestite da vari operatori di telefonia mobile, da inserire<br />

nei singoli pc portatili.<br />

Obiettivi:<br />

• Facilitare la comunicazione del paziente ricoverato con l’ambiente esterno<br />

• Offrire momenti di svago ai pazienti ospedalizzati<br />

• Permettere al paziente studente o lavoratore di mantenere i contatti<br />

necessari con la propria attività scolastica o lavorativa<br />

Materiali e metodologie:<br />

• Avvio e gestione contatti con operatori di telefonia mobile<br />

• Coinvolgimento dei medici del <strong>Centro</strong> nello studio di metodologie che<br />

riducano il rischio di diffusione di germi patogeni in reparto a mezzo dei pc,<br />

spostati di stanza in stanza<br />

Risultati attesi<br />

• Miglioramento della qualità della degenza in ospedale<br />

18


SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA<br />

Responsabile: Sandra Perobelli<br />

L’attività del Servizio di Psicologia Clinica si può suddividere in tre aree principali:<br />

1. l’attività clinica con interventi sia di follow up periodico, a scopo preventivo, sia<br />

di risposta a richieste espresse dal paziente/famiglia di fronte a comparsa di<br />

sintomi di disturbo psichico;<br />

2. l’attività di ricerca su tematiche specifiche;<br />

3. l’attività di formazione per il personale di assistenza.<br />

In sintesi, qui di seguito è riassunto lo stato di realizzazione del programma formulato<br />

per il <strong>2005</strong><br />

Attività <strong>2005</strong> - <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Attività clinica<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> sono stati finora circa 130 i pazienti/genitori che si sono rivolti<br />

spontaneamente al Servizio per situazioni problematiche di vario tipo (Tabella I). Si<br />

tratta di un dato piuttosto costante nel tempo (all’incirca 140-150 pazienti/anno).<br />

Tab. I – Numero ed età dei pazienti/famiglie che hanno richiesto spontaneamente le prestazioni del<br />

Servizio di Psicologia Clinica<br />

pazienti settore pediatrico<br />

n.° 45<br />

In età prescolare<br />

n.° 25<br />

In età scolare<br />

n.° 20<br />

pazienti settore adulti<br />

n.° 75<br />

Adolescenti<br />

n.° 15<br />

Adulti<br />

n.° 60<br />

Un terzo di queste richieste è stata posta da famiglie afferenti al settore pediatrico,<br />

che presentavano difficoltà di adattamento alla diagnosi da parte di uno o entrambi i<br />

membri della coppia genitoriale, disturbi emotivi e/o del comportamento nel bambino,<br />

problemi di compliance terapeutica.<br />

Per quanto riguarda i pazienti adolescenti/adulti, la valutazione clinica ha messo in<br />

evidenza situazioni patologiche compatibili con una diagnosi secondo DSMIV in circa la<br />

metà dei casi, con una prevalenza di disturbi di tipo depressivo. In due casi (un<br />

adolescente e un adulto) si è reso necessario il ricovero in struttura specialistica in<br />

seguito a gravi comportamenti autolesivi. Circa il 15% ha avuto bisogno anche di una<br />

terapia farmacologica ansiolitica/antidepressiva, dopo consulenza psichiatrica.<br />

Progetti specifici<br />

Cartella informatizzata → Avviata con l’inserimento dei dati dell’archivio cartaceo.<br />

Area pediatrica<br />

19


Clinica: identificazione casi a rischio di disagio psicosociale, con particolare<br />

attenzione per i disturbi del comportamento alimentare (V. in “attività clinica”).<br />

Elaborato il protocollo diagnostico e le scale di valutazione sia dello sviluppo generale<br />

che relative al comportamento alimentare.<br />

Ricerca: studio sulle problematiche del comportamento alimentare → non realizzato<br />

per interruzione borsa di studio.<br />

Area adolescenti<br />

Clinica: consulenza alle famiglie e ai ragazzi in età adolescenziale limitatamente alle<br />

richieste spontanee di intervento (V. in “attività clinica”)<br />

Ricerca: validazione strumento di Qualità di vita (in collaborazione con <strong>Centro</strong> Cesena)<br />

→ sospesa l’attività a Cesena.<br />

Area trapianti<br />

Clinica: attività di valutazione, presa in carico e supporto dei casi da avviare al Tx : nel<br />

<strong>2005</strong> inseriti in lista d’attesa n. 15 pazienti<br />

Ricerca: Impatto del Tx polmonare sulla qualità di vita → raccolta dati su nuovi<br />

pazienti inseriti in lista d’attesa e su pazienti trapiantati dopo 6-12 mesi<br />

dall’intervento.<br />

Ricerca “EXERCISE”<br />

A ottobre <strong>2005</strong> sono stati inseriti 16 pazienti.<br />

Attività di supporto alle Associazioni di volontariato FC<br />

Partecipazione al Direttivo Associazione Veneta + incontri divulgativi sulle attività del<br />

<strong>Centro</strong> con comitati locali.<br />

Nutrizione artificiale<br />

Componente del Team Aziendale per la Nutrizione Artificiale Pediatrica a Domicilio:<br />

• partecipazione alle riunioni mensili del team<br />

• valutazioni psicologiche dei casi segnalati.<br />

Malattie rare<br />

Sindrome di Shwachman e sviluppo psicologico: valutazione psicocognitiva dei casi in<br />

carico al <strong>Centro</strong> (n. 15).<br />

Progetti 2006<br />

Espansione del database psicologico su pazienti/famiglie. L’obiettivo è di arrivare a<br />

raccogliere nella cartella informatizzata CAMILLA dati su sviluppo psicologico,<br />

presenza di disturbi emotivi, livello di adattamento alla malattia e alle cure, condizioni<br />

psicologiche familiari, qualità di vita, sia attraverso l’attività clinica che con apposito<br />

follow up e con progetti di ricerca su tematiche specifiche. In particolare nel 2006, vi<br />

saranno collegati due progetti di studio:<br />

20


• Come crescono i bambini con FC nei primi anni di vita (collaborazione da<br />

parte operatori medici e infermieri del settore pediatrico)<br />

• L’adolescenza è un’età a rischio (collaborazione da parte del dr. R.<br />

Palminteri)<br />

• Trapianto polmonare e qualità di vita<br />

Si prevede di organizzare un ulteriore follow up al 2006 e una elaborazione<br />

dei dati preliminare alla possibilità di pubblicazione (in collaborazione con la<br />

dr.ssa M. Ocampo).<br />

La ricerca Exercise dovrebbe ultimare la raccolta della casistica nel 2006<br />

(coordinatore della ricerca dr. C. Braggion): sarà così possibile l’elaborazione dei dati.<br />

Nell’ambito della SDS, prosegue l’applicazione del protocollo di ricerca per la<br />

valutazione dello sviluppo psico-cognitivo, progetto di collaborazione ad una<br />

pubblicazione su proposta del Prof. P. Durie.<br />

SERVIZIO CONSULENZA GENETICA<br />

Responsabili: Carlo Castellani- Paola Melotti<br />

Il <strong>Centro</strong> offre consulenza genetica e orientamento per la diagnosi pre e post natale<br />

della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> a singole persone o copie. Il Servizio di consulenza genetica si<br />

avvale delle strutture diagnostiche del laboratorio di patologia molecolare, con cui<br />

sviluppa il programma di screening neonatale della Regione del <strong>Veneto</strong>.<br />

Nel corso dell’anno 2006 verrà intrapreso lo sviluppo di un <strong>Centro</strong> per la diagnosi di<br />

forme atipiche di <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>.<br />

Attività di ricerca legata alla consulenza genetica<br />

• Demo programma per computer interattivo che possa fornire informazioni sulla<br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>, il suo rischio genetico ed il test per il portatore<br />

• Richiesta finanziamento per il sovracitato progetto a EuroGeneTest;<br />

approvazione del progetto da parte di CF Worldwide<br />

• Progetto inviato ed accettato da Fondazione Italiana <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>: A NEW<br />

APPROACH FOR NONINVASIVE PRENATAL DIAGNOSIS OF CYSTIC<br />

FIBROSIS BY FETAL DNA ANALYSIS IN MATERNAL PLASMA<br />

• Presentazione: Genotipo vs fenotipo: a che punto siamo. Convegno Le molte<br />

facce della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>: confronto tra specialisti, Trieste 9-10 settembre<br />

<strong>2005</strong>.<br />

• Presentazione Consulenza genetica per <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>: la verifica della diagnosi,<br />

l’informazione sulla clinica e sulla prognosi, I° congresso nazionale SIFC, Roma<br />

1-3 dicembre <strong>2005</strong>.<br />

• Presentazione Mutazioni del gene CFTR e sterilità maschile, I° congresso<br />

nazionale SIFC, Roma 1-3 dicembre <strong>2005</strong><br />

21


• Poster Prospettive terapeutiche per la <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> da cellule staminali:<br />

raccolta dedicata di sangue di cordone ombelicale VIII° Congresso Nazionale<br />

Società Italiana di Genetica Umana, Chia Laguna, Cagliari, 28-30 settembre<br />

<strong>2005</strong>.<br />

Progetti 2006<br />

• Sviluppo del programma Computerized Interactive Genetic Counselling (se<br />

finanziato), ed eventuale valutazione con studio randomizzato dell’efficacia,<br />

paragonandolo con sessioni classiche di consulenza genetica.<br />

PROGETTI COLLABORATIVI INTERNAZIONALI E ATTIVITA’<br />

NELL’AMBITO DI SOCIETA’ INTERNAZIONALI<br />

Il <strong>Centro</strong> di Verona privilegia i rapporti con Centri di eccellenza a livello mondiale e<br />

sono in corso collaborazioni con i Centri di Toronto, Sidney, Londra, Rotterdam,<br />

Minneapolis.<br />

Il <strong>Centro</strong> partecipa attivamente all’attività di Società Scientifiche internazionali come<br />

la European Respiratory Society e la European Society for Cystic <strong>Fibrosi</strong>s.<br />

Carlo Castellani fa parte del Board della European Cystic <strong>Fibrosi</strong>s Society.<br />

Marco Cipolli è Chairman del Medical and Scientific Advisory Board (MSAB) dell’<br />

Associazione N. Americana della Sindrome di Shwachman (SDSFound).<br />

CF aging group<br />

Responsabile per il <strong>Centro</strong> Carlo Castellani<br />

Su iniziativa di un gruppo internazionale promosso dai Prof. Warwick (Minneapolis) e<br />

Dodge (Inghilterra) si è costituito un gruppo collaborativo a cui hanno dapprima<br />

aderito Londra (Dott. Hodson), Toronto (Dott. Corey) e Verona. Questo gruppo si<br />

propone di descrivere le caratteristiche genetiche e cliniche dei pazienti con FC che<br />

hanno superato i 40 anni di vita.<br />

Lo studio verrà successivamente allargato a chi, nel mondo, volesse parteciparvi.<br />

Le dottoresse Corey e Hodson stanno estendendo un primo rapporto del Gruppo da<br />

sottoporre per la pubblicazione.<br />

ECFS Neonatal Screening Working Group<br />

Responsabile per il <strong>Centro</strong> Carlo Castellani<br />

Azioni/Prodotti<br />

• Censimento dati europei<br />

• creazione sottogruppi di lavoro application EuroCFCare, 6 th European<br />

framework, in veste di leader per il sottogruppo di ricerca clinica sullo<br />

screening neonatale<br />

22


• Presentazione A survey on CF neonatal screening practice around Europe, 28 th<br />

ECFS Conference, Crete 22-25 June<br />

• Presentazione A survey on CF neonatal screening practice around Europ,e 4 th<br />

European meeting of the International Society for Neonatal Screening, Paris<br />

5-6 September <strong>2005</strong><br />

• Poster L’analisi di mutazioni nello screening neonatale per <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>:<br />

censimento europeo, VIII° Congresso Nazionale Società Italiana di Genetica<br />

Umana, Chia Laguna, Cagliari, 28-30 settembre <strong>2005</strong>.<br />

Sviluppo<br />

• 2006 Organizzazione di meeting dell’ECFS NBS WG a Verona nella prima metà<br />

dell’anno.<br />

Ruolo della risonanza magnetica nucleare nell’imaging del polmone<br />

Responsabile BM Assael<br />

Il progetto viene condotto in collaborazione con l’Istituto di Radiologia dell’Università<br />

di Verona e con Harm Tiddens del <strong>Centro</strong> FC di Rotterdam. Si propone di ottimizzare<br />

l’uso della RMN per lo studio della progressione del danno nel paziente con FC.<br />

Uno specializzando in pediatria dell’Università di Verona sta sviluppando il protocollo e<br />

ottenendo dati preliminari. Il protocollo sarà presentato entro gennaio 2006 e la<br />

ricerca sarà sviluppata in parte a Verona e in parte a Rotterdam.<br />

LABORATORIO DI PATOLOGIA MOLECOLARE<br />

Attività di diagnostica genetico-molecolare<br />

Negli ultimi 12 mesi, i test standard per la ricerca delle mutazioni CF più comuni<br />

(analisi genetiche di primo livello) sono stati circa 1140, di questi: 600 nell'ambito<br />

dello screening neonatale e 540 per la diagnostica tradizionale nei pazienti e nei loro<br />

familiari.<br />

Continua lo sviluppo dei nuovi protocolli per le analisi genetiche di livello superiore, che<br />

in futuro comprenderanno: analisi D-HPLC e sequenziamento diretto dell’intera<br />

porzione codificante, ricerca dei riarrangiamenti del gene e analisi dell’mRNA.<br />

La messa a punto dell’analisi D-HPLC è già stata realizzata in tutti gli esoni,<br />

utilizzando circa 120 controlli positivi per altrettante mutazioni.<br />

Per stimare il detection rate del test, basato sul D-HPLC, è stato studiato un<br />

campione di pazienti originario del nostro territorio (160 soggetti per il veneto e 90<br />

per le province di Trento e Bolzano). Per i pazienti di origine veneta, il detection rate<br />

è stato stimato di poco superiore al 95%, per quelli del Trentino Alto Adige è<br />

prossimo al 100%.<br />

In generale, è possibile affermare che il detection rate dipende, sia dalla sensibilità<br />

della metodica D-HPLC, sia dalla frequenza dei riarrangiamenti del gene CFTR nelle<br />

23


diverse aree geografiche e quindi, per i soggetti originari di altre regioni non è ancora<br />

stato determinato.<br />

La frequenza dei riarrangiamenti del gene CFTR nei pazienti veneti è stata studiata in<br />

modo approfondito e i dati sono stati pubblicati sulla rivista European Journal of<br />

Human Genetics. Nel nostro laboratorio sono state messe a punto le metodiche per<br />

l’analisi diretta dei riarrangiamenti più frequentemente osservati (Dele17a-18, Dele1,<br />

Dele2-3).<br />

Progetti di ricerca<br />

1. Ruolo dei recettori adenovirali nell’attivazione di segnali intracellulari coinvolti<br />

nella risposta infiammatoria precoce, in cellule di origine epiteliale.<br />

Role of Adenovirus receptors in the activation of Mitogen-Activated Protein Kinase<br />

pathways and Nuclear factor –kB in human airway epithelial cells<br />

Progetto finanziato dalla Fondazione <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> # 4/2004<br />

Responsabile: A. Tamanini<br />

Collaboratori: P. Melotti, A. Bonizzato, E. Nicolis, C. Cigana (Laboratorio di Patologia<br />

Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>)<br />

Uno dei principali ostacoli alla applicazione della terapia genica della FC riguarda<br />

l’induzione di una risposta immunitaria indesiderata. Abbiamo precedentemente<br />

evidenziato che cellule respiratorie esposte ad Ad resi incapaci di trascrivere geni<br />

vettoriali sono comunque in grado di indurre segnali pro-infiammatori. Obiettivo del<br />

progetto è identificare quali delle componenti del vettore (esone, base pentonica,<br />

fibra) e quali recettori cellulari (CAR, eparan solfati, integrine) sono responsabili della<br />

fase iniziale della risposta immunitaria. Nella prima fase del progetto sono state<br />

preparate e purificate le diverse componenti del vettore e la parte extracellulare del<br />

recettore CAR. Nella seconda fase del progetto, sono state studiate le principali vie<br />

di trasmissione del segnale intracellulare (MAPKs) ed un fattore chiave per la<br />

regolazione della trascrizione di geni coinvolti nella risposta infiammatoria (NF-kB). I<br />

risultati hanno evidenziato che la fibra del vettore induce segnali pro-infiammatori,<br />

precoci ed indipendenti dalla espressione di geni vettoriali, tramite il legame al<br />

recettore CAR, mentre questo non avviene per gli altri componenti e recettori. Questi<br />

risultati sono utilizzabili sia per disegnare nuovi vettori sia per studiare differenti<br />

vettori che utilizzano gli stessi recettori cellulari degli Ad, allo scopo di correggere il<br />

difetto genetico nella FC ottimizzando il rapporto tra efficienza e sicurezza.<br />

2. Interazioni in vitro tra batteri patogeni della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> e cellule<br />

epiteliali che esprimono la proteina CFTR<br />

Interaction in vitro between cystic fibrosis pathogens and epithelial cells expressing<br />

the cystic fibrosis transmembrane conductance regulator (CFTR)<br />

Progetto finanziato dalla Fondazione <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> # 14/2004<br />

24


Responsabile: M.C. Dechecchi<br />

Collaboratori: Elena Nicolis, Federica Quiri, Gabriella Bertaso (Laboratorio di<br />

Patologia Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>), Maria Grazia Giri (Servizio di Fisica<br />

Sanitaria, Azienda Ospedaliera di Verona), Frederic Becq (Università di Poitiers,<br />

Francia).<br />

Scopo del progetto<br />

Studiare la relazione tra difetto di maturazione di CFTR mutata e risposta<br />

infiammatoria all’infezione da Pseuomonas Aeruginosa (PA) in cellule epiteliali<br />

respiratorie FC.<br />

Metodologia<br />

È stato precedentemente messo a punto un modello di studio che utilizza linee<br />

cellulari esprimenti la proteina CFTR normale o mutata, infettate con il ceppo PAO1.<br />

La risposta delle cellule all’infezione è stata studiata analizzando con PCR real-time,<br />

l’espressione di mRNA di ICAM-1 e di IL-8 dopo 4 ore d’infezione. Precedentemente<br />

abbiamo dimostrato che PAO1 attiva una risposta marcatamente più elevata in cellule<br />

FC IB3 (genotipo DF508/W1282X), in confronto con quelle corrette con CFTR w/t,<br />

S9. Abbiamo esteso lo studio ad un altro modello respiratorio: le cellule CuFi-1,<br />

ottenute da epitelio bronchiale di un paziente FC (genotipo DF508/DF508) e le cellule<br />

NuLi-1, ottenute da un soggetto non FC. Queste linee cellulari ci sono state fornite da<br />

A. Klingelhutz e J. Zabner (University of Iowa Research Foundation). La relazione tra<br />

difetto di maturazione di CFTR e risposta infiammatoria è stata studiata sia in cellule<br />

IB3 che in cellule CuFi-1, utilizzando MPB-07, un composto appartenente alla famiglia<br />

dei benzo(c)chinolizinici (MPB), che sono stati descritti essere sia attivatori<br />

funzionali [ Becq F. et al, J. Biol. Chem. 1999, 274, 39, 27415-27425] che potenti<br />

correttori della localizzazione di CFTR [Dormer R.L. et al, J Cell Science 2001, 114,<br />

4073-4081], in collaborazione con F. Becq dell’Università di Poitiers in Francia.<br />

Abbiamo studiato l’effetto del trattamento con MPB-07 sulla risposta all’infezione<br />

con PAO1 in cellule IB3, CuFi-1 e NuLi-1. Parallelamente abbiamo testato gli effetti<br />

sulla funzione di CFTR, con analisi d’immagine in singola cellula, utilizzando una sonda<br />

fluorescente sensibile al potenziale di membrana DiSBAC2(3) [Renier M. et al, Human<br />

Gene Ther. 6: 1275-1283, 1994].<br />

Risultati<br />

a) nelle cellule FC CuFi-1 abbiamo dimostrato che l’infezione con PAO1 attiva una<br />

risposta marcatamente più elevata in confronto con quella osservata in cellule non FC,<br />

NuLi-1, confermando il difetto di risposta infiammatoria esagerata rispetto allo<br />

stimolo, in presenza di CFTR DF508, come già avevamo osservato in cellule IB3 e C127<br />

b) sia in cellule IB3 che in cellule CuFi-1, MPB-07 riduce significativamente<br />

l’espressione di mRNA di ICAM-1 e di IL-8, indotta da PAO-1. Non si osservano<br />

effetti apparenti in cellule NuLi-1<br />

c) il trattamento delle cellule FC con MPB-07 ripristina la funzione di trasporto di<br />

cloro CFTR-dipendente.<br />

25


Conclusioni<br />

Nei modelli cellulari FC, MPB-07 ha un effetto anti-infiammatorio e corregge il<br />

difetto funzionale di CFTR. Non è noto, al momento, il suo meccanismo d’azione, ma<br />

riteniamo che MPB-07 possa essere uno strumento utile per approfondire la relazione<br />

tra difetto di maturazione di CFTR DF508 e risposta infiammatoria all’infezione con<br />

PA nelle cellule FC.<br />

3. Strategie innovative per la diagnosi e terapia della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Novel diagnostic and therapeutic approaches for cystic fibrosis<br />

Sottoprogetto: Utilizzo di molecole decoy, specifiche per NF-kB, per inibire la<br />

risposta infiammatoria all’infezione da PAO1, in cellule FC<br />

Responsabile: R. Gambari (Dip. di Biochimica e Biologia Molecolare, Università di<br />

Ferrara)<br />

Responsabile Sottoprogetto: G. Cabrini<br />

Progetto finanziato dalla Fondazione <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> # 15/2004<br />

Collaboratori: V. Bezzerri, M.C. Dechecchi, E. Nicolis, F. Quiri, (Laboratorio di<br />

Patologia Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>), M. Borgatti e R. Gambari (Dip. di<br />

Biochimica e Biologia Molecolare - Università di Ferrara).<br />

Include Tesi di Laurea in Biotecnologie Farmaceutiche – Università di Ferrara di<br />

Valentino Bezzerri (relatore R. Gambari, correlatore G. Cabrini) da discutere nella<br />

sessione autunnale <strong>2005</strong><br />

Scopo del progetto<br />

Studiare se molecole decoy per NF-kB sono in grado di inibire la risposta<br />

infiammatoria attivata da esposizione a PA, in cellule FC.<br />

Metodologia: è stato utilizzato il modello cellulare FC, IB3, che abbiamo<br />

precedentemente dimostrato esprimere livelli molto elevati di mRNA di ICAM-1 e di<br />

IL-8, dopo infezione con PAO1. Le cellule sono state trasfettate con decoy per NF-kB,<br />

30 ore prima dell’infezione. L’efficacia del protocollo di trasfezione è stata testata<br />

con decoy fluorescente.<br />

Risultati<br />

a) la procedura di trasfezione utilizzata permette l’internalizzazione del decoy<br />

fluorescente e quindi si considera efficiente;<br />

b) molecole decoy per NF-kB, inibiscono in cellule IB3 l’espressione di IL-8 indotta da<br />

PAO1.<br />

Conclusioni<br />

Abbiamo dimostrato che decoy specifici possono inibire l’attività del fattore di<br />

trascrizione NF-kB. Questi risultati rappresen tano una premessa molto importante<br />

per sostenere lo sviluppo di nuove molecole nella terapia delle manifestazioni proinfiammatorie<br />

associate a FC<br />

26


4. Dissezione di processi di conformazione della proteina CFTR in cellule<br />

CFTR normali e con mutazione DF508. Uso di tossine disarmate per colpire<br />

le molecole “chaperones” ed assistere la conformazione e l’espressione di<br />

DF508<br />

Dissection of folding/defolding processes in CFTR and F508-CFTR cells. Use of<br />

disarmed toxins to target chaperones and assist refolding and expression of F508-<br />

CFTR.<br />

Progetto finanziato dalla Fondazione <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> # 1/2004<br />

Responsabile: M. Colombatti (Dip. Patologia, Sezione di Immunologia, Università di<br />

Verona)<br />

Sottoprogetto: Controllo funzionale di trasporto del cloro CFTR-dipendente dopo<br />

trattamento di cellule FC con correttori del traffico intracellulare<br />

Responsabile Sottoprogetto: G. Cabrini<br />

Collaboratori: Maria Cristina Dechecchi, Federica Quiri (Laboratorio di Patologia<br />

Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> ), Matteo Pasetto e Marco Colombatti<br />

(Dipartimento di Patologia, Sezione di Immunologia, Università di Verona)<br />

Scopo del progetto<br />

Lo studio propone di utilizzare correttori del traffico di CFTR, coniugati a speciali<br />

proteine per superare le barriere della membrana cellulare e concentrare in<br />

compartimenti cruciali le sostanze farmacologicamente attive.<br />

Metodologia: la fase preliminare dello studio ha visto la valutazione dell’effetto dei<br />

correttori sulla funzione di CFTR, con analisi d’immagine in singola cellula, utilizzando<br />

una sonda fluorescente sensibile al potenziale di membrana DiSBAC2(3) [Renier M. et<br />

al, Human Gene Ther. 6: 1275-1283, 1994], in cellule FC IB3 e CuFi-1.<br />

Risultati<br />

a) il trattamento delle cellule CuFi-1 è con DSG (desossispergualina) per 48 ore,<br />

ripristina la funzione di trasporto del cloro CFTR-dipendente;<br />

b) risultati molto preliminari con coniugati DSG-HSA (human serum albumin) sembrano<br />

indicare un effetto più consistente che non con DSG. I risultati necessitano ulteriori<br />

conferme.<br />

4. Un bio-sensore molecolare dell’immunità delle vie respiratorie:<br />

applicazioni per la sicurezza di terapie innovative nella <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Progetto Fondazione Cariverona (ex Bando ricerca scientifica del <strong>2005</strong> nell’ambito<br />

della salute)<br />

Responsabile Scientifico: G. Cabrini (Laboratorio di Patologia Molecolare - <strong>Centro</strong><br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>)<br />

27


Il progetto intende mettere a punto un nuovo modello di studio molecolare della<br />

immunità innata ed acquisita delle vie respiratorie FC utilizzando un sistema cellulare<br />

sensore umano costituito da cellule respiratorie umane FC e cellule dell’immunità, sul<br />

quale verificare la sicurezza di vettori per il trasferimento del gene normale e di<br />

molecole organiche correttrici della proteina FC mutata.<br />

L’attività sperimentale sarà rivolta allo studio della risposta infiammatoria ed<br />

immunitaria nel trasferimento genico polmonare e nella correzione farmacologica della<br />

FC.<br />

Collaboratori: M.C. Dechecchi, A. Tamanini, E. Nicolis, F. Quiri (Laboratorio di<br />

Patologia Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>), M. Colombatti, G. Bellisola, A. Vella, M.<br />

Pasetto, R. Trani (Dip. di Patologia, Sezione di Immunologia, Università di Verona)<br />

5. Vettori lentivirali di nuova generazione per la terapia genica della<br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>: valutazione del potenziale infiammatorio<br />

Novel generation lentiviral vectors: evaluation of inflammatory potential in human<br />

respiratory cells.<br />

Progetto finanziato dalla Fondazione <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> # 4/<strong>2005</strong><br />

Responsabile: G. Cabrini<br />

Collaboratori: Anna Tamanini, Elena Nicolis, Federica Quiri (Laboratorio di Patologia<br />

Molecolare - <strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>), Elena Copreni, Lucia Palmieri, Stefano Castellani,<br />

Massimo Conese (Institute for Experimental Treatment of Cystic <strong>Fibrosi</strong>s, H. S.<br />

Raffaele, Milano)<br />

Lo scopo del progetto è di studiare la sicurezza di vettori lentivirali di nuova<br />

generazione disegnati per il trasferimento del gene corretto in cellule respiratorie<br />

differenziate e progenetrici dei polmoni di pazienti CF.<br />

Verrà studiata l’espressione proteica di molecole coinvolte nell’induzione della risposta<br />

infiammatoria come ICAM-1 e IL-8 e i meccanismi intracellulari che potrebbero<br />

essere coinvolti in tale induzione dopo l’esposizione delle cellule ai vettori lentivirali.<br />

Gli adenovirus ricombinnati saranno usati come controlli di riferimento positivi.<br />

6. The long pentraxin PTX3 in host resistance to infection and as a<br />

candidate diagnostic and therapeutic agent in cystic fibrosis<br />

Progetto Telethon <strong>2005</strong> # GGP05095<br />

Responsabile: A. Mantovani (Dip. Immunologia e Biologia Cellulare – Ist. Mario Negri -<br />

Milano)<br />

Partner 2 - Responsabile: B.M. Assael (<strong>Centro</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>)<br />

Collaboratore Partner 2: G. Cabrini<br />

28


7. Inibizione di NF-kB: un approccio anti-infiammatorio alla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Responsabile: Paola Melotti<br />

Collaboratori: Cristina Cigana, Elena Nicolis, Gabriella Bergamini, Anna Tamanini,<br />

Alberto Bonizzato, Federica Quiri, Baroukh Assael,;<br />

Collaboratori esterni:<br />

- <strong>Centro</strong> Interdipartimentale per la Ricerca sul Cancro - Università di<br />

Ferrara: Massimo Negrini, Manuela Ferracin<br />

- Istituto Tecnologie Biomediche, CNR- Segrate (MI): Pierluigi Mauri, Louise<br />

Benazzi, FabrizioBasilico, Enrico Rosti<br />

- Sez. Patologia Generale - Università di Verona: Claudio Sorio, Marzia<br />

Vezzalini, Marco Della Peruta, Andrea Mafficini.<br />

E’ stato descritto che l'eccessiva risposta infiammatoria nei pazienti affetti da<br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> (FC) correla con un’eccessiva attivazione del fattore di trascrizione<br />

nuclear factor-kB (NF-kB) associata ad uno squilibrato rapporto tra molecole proinfiammatorie,<br />

come l'interleuchina 8 (IL-8), ed anti-infiammatorie, come<br />

l'interleuchina 10 (IL-10), considerata una molecola anti-infiammatoria endogena<br />

carente in FC.<br />

Abbiamo verificato con saggi mediante “gene-reporter”, in cellule di epitelio<br />

respiratorio FC, che la trascrizione di IL-8 è regolata da NF-kB oltre che da un altro<br />

fattore di trascrizione, Activatory Protein-1 (AP-1). Si è intrapresa la messa a punto<br />

dell’utilizzo, in modelli cellulari FC, del vettore adenovirale esprimente un inibitore<br />

molecolare specifico del fattore di trascrizione NF-kB (ottenuto dal dr. Chettibi,<br />

University di Aberdeen, UK). Dopo aver evidenziato che l’IL-10 riduce la produzione di<br />

IL-8 a livello trascrizionale e proteico, abbiamo osservato che essa riduce anche<br />

l’attivazione di NF-kB. Si stanno definendo stimoli pro-infiammatori rilevanti in FC.<br />

Esperimenti preliminari stanno evidenziando effetti inibitori dell’IL-10 sulla<br />

trascrizione di IL-8 indotta da Tumor Necrosis Factor alfa.<br />

La validazione mediante real-time PCR dei dati ottenuti con cDNA microarrays per<br />

identificare geni regolati da IL-10, ha portato all’identificazione di 5 geni come<br />

bersagli cellulari, alcuni dei quali potrebbero supportare gli effetti anti-infiammatori<br />

di questa molecola.<br />

I nostri risultati stanno indicando possibili meccanismi degli effetti anti-infiammatori<br />

dell’ IL-10, oltre al razionale per un suo eventuale utilizzo terapeutico per la FC.<br />

8. Ruoli non battericidi dell’azitromicina: rilevanza per la terapia della<br />

<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Responsabile: Paola Melotti<br />

Collaboratori: Cristina Cigana, Elena Nicolis, Cinzia Bersani, Gabriella Bergamini,<br />

Federica Quiri, Ugo Pradal, , Baroukh Assael<br />

Collaboratori esterni:<br />

29


− <strong>Centro</strong> Interdipartimentale per la Ricerca sul Cancro - Università di Ferrara:<br />

Massimo Negrini, Manuela Ferracin (FFC#3/2002)<br />

− Istituto Tecnologie Biomediche, CNR- Segrate (MI): Pierluigi Mauri, Louise<br />

Benazzi, FabrizioBasilico, Enrico Rosti (FFC#10/<strong>2005</strong>)<br />

− Sez. Patologia Generale - Università di Verona: Claudio Sorio, Marzia Vezzalini,<br />

Marco Della Peruta, Andrea Mafficini (FFC#10/<strong>2005</strong>)<br />

− Istituto per la Terapia Sperimentale della <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>, Istituti Scientifici<br />

San Raffaele, Milano: Alessandra Bragonzi (FFC#10/<strong>2005</strong>).<br />

Finanziato dalla Fondazione per la Ricerca sulla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>, grants<br />

FFC#3/2002, FFC#10/<strong>2005</strong> e dal Comitato di Vicenza dell’Associazione Veneta per la<br />

Lotta contro la <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>.<br />

Sono crescenti le evidenze sugli effetti terapeutici dell’azitromicina (AZM) in<br />

pazienti affetti da <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> (FC). Si stanno indagando i meccanismi non<br />

battericididi questo macrolide rilevanti per i suoi effetti terapeutici in tale patologia.<br />

Avendo dimostrato che questo macrolide riduce l’espressione della molecola proinfiammatoria<br />

IL-8 in linee di epitelio respiratorio FC, si è cercato di approfondire il<br />

meccanismo di questo effetto, avendo così evidenziato inibizione dell’attivazione di<br />

fattori di trascrizione pro-infiammatori come NF-kB, AP-1 e Specificity Protein 1<br />

(Sp1). Questi risultati sono stati confermati utilizzando diversi approcci sperimentali.<br />

In particolare questi effetti sono risultati specifici avendo utilizzato come controllo<br />

la iosamicina, un macrolide simile all’AZM da un punto di vista chimico, ma privo di<br />

effetti clinici anti-infiammatori. Inoltre l’effetto inibitorio è risultato selettivo per i<br />

tre fattori descritti, in quanto l’attività di un altro fattore di trascrizione, FosB, non<br />

è risultata regolata da AZM. La validazione mediante real-time PCR dei risultati<br />

ottenuti in precedenza dall’analisi con cDNA microarrays ha permesso l’identificazione<br />

di nove geni regolati dall’AZM, tra i quali alcuni potrebbero essere coinvolti<br />

nell’antività anti-infiammatoria del farmaco. Si stanno definendo le condizioni in linee<br />

di epitelio respiratorio FC per determinare effetti dell’AZM mediante analisi<br />

proteomica. Si sta mettendo a punto un modello murino con infezione delle vie<br />

respiratorie da parte di Pseudomonas aeruginosa per poter stabilire l’effetto del<br />

farmaco sulla risposta infiammatoria così indotta.<br />

Considerando la variabilità della risposta alla terapia con AZM tra i pazienti con FC, si<br />

è cercato di individuare eventuali caratteristiche genetiche, in particolare il<br />

polimorfismo nella ripetizione di triplette GCC del gene multidrug resistanceassociated<br />

protein 1 (MRP-1), omologo al gene responsabile della FC, CFTR. L’utilizzo di<br />

questa variante genetica, analizzata in 36 pazienti FC, non si è rivelato appropriato<br />

per distinguere i pazienti che possono trarre benefici dalla terapia con AZM. I<br />

risultati ottenuti a questo proposito non permettono quindi per ora di proporre<br />

un’analisi genetica utile allo scopo ma stanno gettando le basi per interessanti<br />

collaborazioni.<br />

30


10. Cystic fibrosis: characterization of the unknown mutations in Italian<br />

patients and assessment of their pathogenic role<br />

Progetto collaborativo finanziato dalla Fondazione per la Ricerca sulla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Prof. Maria Cristina Rosatelli (Cagliari), Prof. Franca Dagna-Bricarelli, Dott. Maria<br />

Baffico (Genova), Dott. Carlo Castellani (Verona), Dott. Manuela Seia (Milano), Prof.<br />

Antonio Amoroso, Dott. Marcello Morgutti (Trieste).<br />

Responsabile per il <strong>Centro</strong> di Verona: Alberto Bonizzato<br />

Il nostro contributo ha comportato l’analisi D-HPLC dell’intera porzione codificante di<br />

45 pazienti CF, che risultavano non completamente caratterizzati dopo l’analisi<br />

genetica di primo livello. Dei 47 alleli CF ignoti, 36 sono stati caratterizzati. Cinque<br />

degli 11 candidati ad effettuare l’analisi dell’mRNA hanno collaborato alla ricerca, il<br />

loro RNA è stato estratto da brushing nasale e retrotrascritto prima dell’invio al<br />

laboratorio di Cagliari per l’analisi genetica. Lo studio dell'mRNA è in fase di<br />

completamento.<br />

11. Screening of CFTR gene rearrangements in Italian CF patients.<br />

Progetto collaborativo finanziato dalla Fondazione per la ricerca sulla <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong><br />

Prof. Giuseppe Castaldo (Napoli),<br />

Dott. Carlo Castellani, Dott. Cristina Bombieri, Prof. Pier Franco Pignatti (Verona),<br />

Prof. Federica Sangiuolo (Roma).<br />

Responsabile per il <strong>Centro</strong> di Verona: Alberto Ionizzato<br />

Il campione considerato fino ad ora per l’analisi D-HPLC e per la ricerca dei<br />

riarrangiamenti più frequenti (Dele17a-18, Dele1, Dele2-3) comprende 56 pazienti CF<br />

con 59 alleli non caratterizzati dopo l’analisi di primo livello. Nel corso del primo anno<br />

di studio, 47 alleli sono stati caratterizzati.<br />

E’ previsto che i lavori relativi al progetto durino 2 anni e quindi proseguano per un<br />

altro anno.<br />

12. Studio genetico dei pazienti CF con sopravvivenza superiore ai 40 anni<br />

Responsabile: Alberto Bonizzato<br />

Questo progetto si aggiunge, a livello del <strong>Centro</strong> di Verona, al progetto Aging project<br />

a cui il nostro <strong>Centro</strong> partecipa assieme ai Centri di Minneapolis, Toronto, Londra<br />

adulti.<br />

L’analisi genetica di secondo livello ha permesso di ottenere la caratterizzazione del<br />

96% degli alleli CF in un campione costituito da 41 pazienti con sopravvivenza<br />

31


superiore ai 40 anni. Due terzi circa di tale campione presenta un genotipo<br />

caratterizzato da almeno una mutazione mild. Il terzo rimanente dei casi, invece, ha<br />

genotipo classico con entrambe le mutazioni associate ad insufficienza pancreatica. In<br />

quest’ultimo gruppo andrebbero ricercati eventuali fattori genetici o ambientali in<br />

grado di favorire la sopravvivenza anche in presenza di un genotipo sfavorevole.<br />

13. Analisi del gene SBDS in pazienti con la sindrome di Shwachman<br />

Diamond (SDS)<br />

Responsabili: Elena Nicolis e Alberto Bonizzato<br />

Dalla scoperta del gene della sindrome di Shwachman Bodian Diamond (SBDS) nel<br />

2002 ad oggi sono state identificate molte mutazioni diverse associate alla malattia,<br />

almeno 33, dai dati emersi durante il 3° Congresso Internazionale della Sindrome di<br />

Shwachman: il gene è composto di 5 esoni, ha un trascritto di 1,6 kb e codifica per una<br />

proteina di 250 amino acidi, la cui funzione potrebbe essere implicata nel metabolismo<br />

dell’RNA ribosomiale.<br />

E’ convinzione unanime l’importanza di una precisa ed accurata diagnosi clinica della<br />

SDS: l’analisi genetica fornisce, al momento attuale, un importante completamento<br />

diagnostico.<br />

Obiettivo 1 - Ci proponiamo di proseguire l’analisi genetica su altri pazienti SDS allo<br />

scopo di definire ulteriormente lo spettro di mutazioni associate alla sindrome.<br />

Risultati<br />

l’analisi genetica ha finora permesso di identificare il 100% delle mutazioni SDS, 3<br />

delle quali mai descritte precedentemente, in un gruppo di 20 pazienti. La strategia<br />

finora adottata prevede che, dopo la diagnosi clinica, si ricerchino le due mutazioni più<br />

frequenti (258+2C>T e K62X) mediante PCR-RFLP. Se vengono trovate, la diagnosi è<br />

confermata; in caso contrario si procede con il sequenziamento dell’intero gene. La<br />

possibilità di non trovare alcuna mutazione tuttavia esiste; non è da escludere da un<br />

lato la presenza di mutazioni in regioni geniche non codificanti la proteina, ad esempio<br />

nel promotore, dall’altro l’esistenza di un secondo gene coinvolto nella sindrome.<br />

Obiettivo 2 - Allo scopo di indagare, in parte, sul meccanismo patogenetico delle<br />

diverse mutazioni, abbiamo intenzione di studiare l’RNA messaggero (mRNA) del gene<br />

SBDS. Per ciascuna mutazione è possibile stabilire gli effetti a livello di quantità e<br />

qualità dell’mRNA rispetto alla forma normale.<br />

Risultati<br />

È in corso la raccolta di sangue intero dei pazienti e dei loro genitori in occasione della<br />

loro visita di controllo presso il <strong>Centro</strong>. L’RNA totale deve infatti essere estratto<br />

immediatamente dopo il prelievo. Al momento sono stati raccolti 5 campioni di RNA di<br />

pazienti SDS e dei rispettivi genitori.<br />

32


Obiettivo 3 - Si ritiene che tra i pazienti affetti da sindrome mielodisplasica (MDS),<br />

possibile complicanza della SDS, vi possano essere dei casi non diagnosticati di SDS.<br />

Pertanto, ricercare nei pazienti MSD mutazioni SDS, aprirebbe una interessante<br />

strada verso la scoperta e caratterizzazione di forme atipiche di SDS.<br />

Risultati<br />

Abbiamo ricevuto dal prof. Andrea Biondi e dalla dott.ssa Daniela Longoni (Clinica<br />

Pediatrica, Monza) 6 prelievi midollari di pazienti con MDS. E’ stato estratto il DNA e<br />

mediante PCR-RFLP è stato analizzato l’esone 2 per la ricerca delle due mutazioni più<br />

frequenti (258+2C>T e la K62X), con risultato negativo.<br />

14. Banca del DNA di pazienti con malattia di Parkinson e con distonie<br />

primarie<br />

Responsabile: Alberto Bonizzato<br />

Questo progetto si inquadra nell’ambito delle collaborazioni interne all’Azienda<br />

ospedaliera di Verona,<br />

Esso si sviluppa in collaborazione con il Dott. Michele Tinazzi del reparto di<br />

Neurologia e sono stati finore raccolti oltre 120 campioni di DNA ed è stato creato un<br />

database apposito.<br />

I soggetti affetti da malattia di Parkinson comprendono le categorie in cui i fattori di<br />

tipo genetico sono più rilevanti, ossia i pazienti con insorgenza prima dei 50 anni e<br />

quelli con familiarità per la malattia. Il materiale ottenuto ha permesso di avviare dei<br />

progetti collaborativi con il Dott. Vincenzo Bonifati a Rotterdam (casi con familiarità)<br />

e con la Dott.ssa Enza Maria Valente dell’Istituto Mendel di Roma (casi ad esordio<br />

precoce). Con il gruppo guidato dal Dott. Bonifati sono stati realizzati due articoli che<br />

recentemente sono apparsi sulle riviste Lancet e Neurology.<br />

In collaborazione con il Dott. Mattia Gambarin del reparto di Rieducazione Funzionale<br />

del Policlinico di Borgo Roma, è stata raccolta una famiglia molto numerosa,<br />

comprendente vari soggetti affetti da distonia primaria. L’analisi genetica, in corso di<br />

ultimazione, è stata svolta presso l’Istituto Mendel di Roma.<br />

33


PUBBLICAZIONI CENTRO FIBROSI CISTICA – ANNO <strong>2005</strong><br />

1. Nicolis E, Bonizzato A, Assael BM, Cipolli M. Identification of Novel Mutations in<br />

Patients with Shwachman-Diamond Sindrome. Human Mutations <strong>2005</strong>; 795: 1-8.<br />

2. Bombieri C, Bonizzato A, Castellani C, Assale BM, Pignatti PF. Frequency of large<br />

CFTR gene rearrangements in Italian CF patients. European Journal of Human<br />

Genetics <strong>2005</strong>; 13:687-689.<br />

3. Valletta E, Gelio S, Fontana E, Ibba MV, Piccoli R, Cipolli M. La somministrazione di<br />

farmaci nel bambino con grave patologia neurologica in nutrizione enterale. Rivista<br />

Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale <strong>2005</strong>; 2:62-69.<br />

4. Bodini A, D'Orazio C, Peroni D, Corradi M, Folesani G, Baraldi E, Assael BM, Boner<br />

A, Piacentini GL. Biomarkers of neutrophilic inflammation in exhaled air of cystic<br />

fibrosis children with bacterial airway infections Pediatric Pulmonology <strong>2005</strong><br />

Dec;40(6):494-9.<br />

5. Castellani C, Picci L, Scarpa M, Dechecchi MC, Zanolla L, Assael BM, Zacchello F.<br />

Cystic fibrosis carriers have higher neonatal immunoreactive trypsinogen values<br />

than non-carriers. American Journal Medical Genetic A. <strong>2005</strong> Jun 1;135(2):142-4.<br />

6. Pradal U, Delmarco A, Morganti M, Cipolli M, Mini E, Cazzola G. Long-term<br />

azithromycin in cystic fibrosis: another possible mechanism of action Journal of<br />

Chemotherapy. <strong>2005</strong> Aug;17(4):393-400.<br />

7. Nicolis E, Pasetto M, Cigana C, Pradal U, Assael BM, Melotti P. The GCC repeat<br />

length in the 5’UTR of MRP1 gene is polymorphic: a functional characterization of<br />

its relevance for cystic fibrosis. BiomedCentral Medical Genetics (In press).<br />

34

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!