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06.02.2015 Views

Dalla tabella si evince che i valori più alti di consumo medio procapite sono individuabili nei bambini. Tuttavia, esiste una forte variabilità in funzione del sesso del consumatore, oltre che della provenienza geografica. L’intrinseca variabilità delle tipologie produttive di formaggio e le derivanti difficoltà sovraesposte costituiscono un ulteriore elemento di mutabilità interna. Gli indici relativi agli acquisti di formaggi per le famiglie dell’Italia e del meridione nel periodo 2001-2010 sono rappresentati nella figura 2.1. L’andamento risulta differente a seconda delle tipologie considerate. Figura 2.1 Acquisti medi di formaggi delle famiglie italiane e meridionali Fonte:ns elaborazione su dati Ismea (Valore 2000=100) I formaggi stagionati, infatti, subiscono un calo maggiore sia per l’Italia (-5,9%) che per il meridione (-10,9%), con un calo più marcato per quest’ultima area. I formaggi freschi e fusi, invece, 11

hanno un andamento diverso a seconda dell’area considerata: sebbene nel meridione subiscano un calo del 6,2%, in Italia registrano un aumento del 7,3%. Questo mostra, pertanto, come il settore dei formaggi freschi, almeno stando ai dati nazionali, possa essere un utile segmento di mercato su cui inserire nuove produzioni. Il trend relativo alla segmentazione produttiva dei formaggi in Campania nel periodo 2002-2010 è mostrato nelle figure 2.2 e 2.3. Figura 2.2 Produzione delle principali tipologie di formaggi in Campania Fonte: ns elaborazione su dati Istat(quintali) La produzione di formaggi a pasta dura, semidura e molle risulta in aumento e con variazioni rispettivamente del 489,36%, 21,33% e 855,84%. L’andamento nazionale è simile, anche se con valori di incremento inferiori per i formaggi a pasta dura (3,10%) e semidura (5,38%) mentre per i formaggi a pasta molle si registra una diminuzione (-7,00%). 12

hanno un andamento diverso a seconda dell’area considerata:<br />

sebbene nel meridione subiscano un calo del 6,2%, in Italia<br />

registrano un aumento del 7,3%. Questo mostra, pertanto, come il<br />

settore dei formaggi freschi, almeno stando ai dati nazionali, possa<br />

essere un utile segmento di mercato su cui inserire nuove produzioni.<br />

Il trend relativo alla segmentazione produttiva dei formaggi in<br />

Campania nel periodo 2002-2010 è mostrato nelle figure 2.2 e 2.3.<br />

Figura 2.2 Produzione delle principali tipologie di formaggi in<br />

Campania<br />

Fonte: ns elaborazione su dati Istat(quintali)<br />

La produzione di formaggi a pasta dura, semidura e molle risulta in<br />

aumento e con variazioni rispettivamente del 489,36%, 21,33% e<br />

855,84%. L’andamento nazionale è simile, anche se con valori di<br />

incremento inferiori per i formaggi a pasta dura (3,10%) e semidura<br />

(5,38%) mentre per i formaggi a pasta molle si registra una<br />

diminuzione (-7,00%).<br />

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