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Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica

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Per un costruttore <strong>di</strong> micromodelli una <strong>di</strong>fferenza tra stima del gettito dell’Irpef del<br />

micromodello e quella <strong>di</strong> fonte fiscale (per citare uno dei dati che ha una fonte certa)<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del 15-20% rappresenta un risultato certo deludente, ma non inconsueto.<br />

Lo scetticismo sull’atten<strong>di</strong>bilità delle previsioni <strong>di</strong> gettiti e spese può però trovare<br />

conforto nel fatto che la ricchezza principale dei microdati è quella <strong>di</strong> valutare gli effetti<br />

<strong>di</strong>stributivi delle politiche sociali. In questo campo ciò che conta, principalmente, anche<br />

se non esclusivamente, è la posizione relativa delle grandezze che si misurano. E’ quin<strong>di</strong><br />

molto probabile, anche se non <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> alcun criterio atten<strong>di</strong>bile per verificare<br />

questa affermazione, che le <strong>di</strong>storsioni attribuibili alla qualità dei dati siano molto minori<br />

allorché si considerano gli effetti <strong>di</strong>stributivi.<br />

Per citare un esempio <strong>di</strong> scarsa capacità previsiva dei gettiti rilevante per questa<br />

ricerca, si può ricordare quanto già commentato nel testo, ovvero che la stima implicita<br />

del gettito dell’Ici che è fornita dal nostro modello sottovaluta considerevolmente il<br />

gettito effettivo, a causa della scarsa rappresentatività del numero delle seconde case e<br />

degli immobili affittati, e della impossibilità <strong>di</strong> riprodurre, partendo da una indagine sui<br />

bilanci familiari, l’Ici gravante sulle società <strong>di</strong> capitali.<br />

La tabella riportata in Appen<strong>di</strong>ce 2 fornisce i valori me<strong>di</strong> e alcune statistiche<br />

descrittive delle principali variabili che concorrono alla definizione del red<strong>di</strong>to<br />

imponibile Irpef e del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile, così come è stato ricostruito da MAPP98.<br />

La definizione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile che proponiamo è un ibrido tra grandezze che<br />

sono rilevate <strong>di</strong>rettamente nel campione della Banca d’Italia e stime che hanno costituito<br />

l’oggetto principale dell’attività <strong>di</strong> costruzione del micromodello. Tra le molte<br />

osservazioni <strong>di</strong> carattere metodologico che sarebbe opportuno fare, qui richiamiamo<br />

l’attenzione solo su un aspetto.<br />

La valutazione dei valori del patrimonio immobiliare nel campione della Banca<br />

d’Italia, che ha evidentemente un’importanza cruciale in questa ricerca in cui si stu<strong>di</strong>ano<br />

gli effetti <strong>di</strong>stributivi dell’Ici, è estremamente incerta. Il questionario non consente <strong>di</strong><br />

ottenere informazioni <strong>di</strong>rette sui valori delle ren<strong>di</strong>te catastali, che sono alla base dell’Ici e<br />

della determinazione dell’imponibile <strong>di</strong> gran parte dei red<strong>di</strong>ti dei fabbricati ai fini<br />

dell’Irpef. Tali valori sono stati ricostruiti sulla base <strong>di</strong> una recente pubblicazione curata<br />

dall’Anci-Cnc (1999), che riporta una <strong>di</strong>saggregazione regionale del valore della base<br />

imponibile Ici sulla abitazione principale e del numero stesso delle abitazioni principali,<br />

per un valore me<strong>di</strong>o per abitazione della ren<strong>di</strong>ta catastale <strong>di</strong> circa 110 milioni <strong>di</strong> lire. Per<br />

associare a ciascuna famiglia del nostro campione la ren<strong>di</strong>ta catastale, si è sfruttata<br />

un’informazione, fornita dall’intervistato, riguardante il valore attribuito dallo stesso agli<br />

immobili <strong>di</strong> proprietà, che essendo un valore <strong>di</strong> mercato è molto superiore, come noto,<br />

alla ren<strong>di</strong>ta catastale. Questo valore <strong>di</strong> mercato è stato moltiplicato, per ogni famiglia, per<br />

il rapporto tra ren<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>a e valore <strong>di</strong> mercato me<strong>di</strong>o regionali. L’1% del risultato<br />

rappresenta la ren<strong>di</strong>ta catastale. Questo metodo, che si fonda sull’ipotesi dell’esistenza <strong>di</strong><br />

una correlazione positiva tra valore catastale e valore <strong>di</strong> mercato, permette <strong>di</strong> ricostruire,<br />

nel campione, valori catastali me<strong>di</strong> molto vicini a quelli presentati nello stu<strong>di</strong>o Anci. Un<br />

metodo analogo ha permesso <strong>di</strong> simulare i valori catastali degli altri immobili rilevati<br />

nell’indagine Banca d’Italia.<br />

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