Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica
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Il 73% degli intervistati ha genitori entrambi stranieri. Di questi, il 70% è<br />
arrivato in Italia dopo aver intrapreso un primo percorso scolastico nel paese<br />
d’origine dei genitori, dato in linea con l’aumento dai ricongiungimenti<br />
familiari che hanno caratterizzato da almeno un decennio la storia<br />
dell’immigrazione nella provincia <strong>di</strong> Modena (Marra, 2005a). Il 65% degli<br />
intervistati figli <strong>di</strong> immigrati è nato all’estero e si può senz’altro ipotizzare che<br />
ciò sia un effetto proprio delle richieste <strong>di</strong> ricongiungimenti che hanno<br />
caratterizzato il territorio <strong>di</strong> rilevazione proprio a ridosso degli anni ’90.<br />
Un’ulteriore notazione va fatta per dare conto delle composizioni per aree<br />
<strong>di</strong> nazionalità del gruppo degli intervistati appartenenti a famiglie<br />
italo/straniere e riguarda la constatazione che quasi il 50% <strong>di</strong> queste hanno<br />
almeno un componente originario <strong>di</strong> un paese dell’UE dei 15 (tabella 1).<br />
Tab. 1 – Le famiglie miste italo/straniere degli intervistati per aree <strong>di</strong><br />
provenienza <strong>di</strong>stinta per padre italiano/madre italiana e madre italiana/padre<br />
straniero (Valori assoluti).<br />
Padre italiano/<br />
madre straniera<br />
Famiglie italo/straniere<br />
Madre italiana/<br />
padre straniero<br />
UE dei 15 34 18<br />
Europa Est 10 2<br />
Africa me<strong>di</strong>terranea 5 7<br />
Africa sub-sahariana 4 1<br />
Asia Centro meri<strong>di</strong>onale 0 4<br />
Estremo oriente e Sud Est asiatico 2 1<br />
America Latina 10 7<br />
Totale 65 40<br />
Per queste famiglie si potrebbe peraltro ipotizzare la presenza <strong>di</strong> casi <strong>di</strong><br />
emigrazione <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> italiani (o <strong>di</strong> generazioni successive).<br />
Riferendoci alle ipotesi della ricerca <strong>di</strong> cui si è parlato poc’anzi, tenere<br />
conto degli intervistati <strong>di</strong> queste famiglie può permettere <strong>di</strong> comprendere, nei<br />
limiti della numerosità del campione, se le risposte date <strong>di</strong>pendano o meno dal<br />
fatto <strong>di</strong> appartenere a paesi a forte pressione migratoria e/o a orientamenti<br />
culturali <strong>di</strong>fferenti da quelli occidentali.<br />
Come in<strong>di</strong>catore della posizione sociale delle famiglie degli intervistati è<br />
stato scelto lo status socioeconomico familiare (tab. 2). In linea col cosiddetto<br />
“approccio della dominanza” (Pisati, 2000), il relativo livello è stato<br />
in<strong>di</strong>viduato nella posizione occupazionale del coniuge (marito o moglie) la cui<br />
partecipazione al mercato del lavoro possa essere considerata dominante in<br />
termini sia <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> lavoro sia <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> lavoro (ad es. la posizione<br />
“impiegato <strong>di</strong> concetto” è dominante rispetto a quella <strong>di</strong> “operaio”).<br />
Considerando la totalità degli intervistati, emerge con evidenza la maggiore<br />
percentuale per l’intero campione <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong> livello operaio, confermando<br />
peraltro il bacino d’utenza degli istituti scolastici coinvolti. E tale percentuale<br />
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