Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica
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I fornitori <strong>di</strong> materia prima sono 200, ma la gran parte della materia prima<br />
è fornita da 10 fornitori. Cambiare fornitori, infatti, significa cambiare tutti i<br />
parametri in tintoria. Per alcune materie prime l’impresa si approvvigiona<br />
<strong>di</strong>rettamente all’estero: la Germania per il poliestere, l’Egitto per il cotone e la<br />
Cina per la seta.<br />
Ha 5000 clienti in portafoglio. Di questi, attivi in un anno, sono 3000.<br />
Il mercato è prevalentemente nazionale. Esporta il 20% del fatturato e si è<br />
orientato verso i mercati esteri solo negli ultimi 4-5 anni.<br />
Ha una filiale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in Romania.<br />
Il tratto forse più caratteristico dell’impresa è l’utilizzo congiunto <strong>di</strong> un alto<br />
livello <strong>di</strong> meccanizzazione, <strong>di</strong> tecnologie TIC e <strong>di</strong> lavoro immigrato.<br />
Tra le imprese che producono filati per cucire è tra le più gran<strong>di</strong> in Italia.<br />
Da molti anni si rivolge a un mercato nazionale e non solo al mercato<br />
regionale e al vicino <strong>di</strong>stretto. Ora, con molta prudenza, inizia a rivolgersi ai<br />
mercati internazionali, seguendo la delocalizzazione della confezione nell'<br />
Europa dell'Est innescato da un consistente numero <strong>di</strong> imprese venete.<br />
Le prospettive future<br />
Il tessile abbigliamento è, in tutta Italia, l’esempio canonico <strong>di</strong> un settore<br />
che subisce la concorrenza dei paesi emergenti. Per le imprese che hanno<br />
prodotti standar<strong>di</strong>zzati, facilmente replicabili e nella fascia me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> prezzo,<br />
l’impatto proveniente dai paesi dell’Est Europa, dalla Turchia, dalla Cina e<br />
dall’In<strong>di</strong>a è <strong>di</strong>fficilmente contenibile.<br />
Le piccole imprese del <strong>di</strong>stretto, pur subendo un forte ri<strong>di</strong>mensionamento,<br />
hanno reagito alle crescenti <strong>di</strong>fficoltà sul mercato interno e sui mercati esteri<br />
con uno spostamento verso le fasce alte del mercato, verso produzioni in<br />
piccola serie realizzate in tempi rapi<strong>di</strong> attraverso una rete <strong>di</strong> subfornitura<br />
concentrata nella regione, e con un tentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare i canali <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta e <strong>politica</strong> <strong>di</strong> rafforzamento del marchio.<br />
Sulle fasce me<strong>di</strong>e e basse del mercato (ma non esclusivamente in queste),<br />
non poche tra le piccole imprese si sono rivolte alla rete <strong>di</strong> laboratori cinesi.<br />
Nel contempo, nel <strong>di</strong>stretto, è emerso un nucleo <strong>di</strong> imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />
maggiori e più proiettate delle altre verso i mercati esteri (sia sul mercato del<br />
prodotto sia sul mercato della fornitura) e con strategie più articolate.<br />
Nel processo <strong>di</strong> riconversione e riadattamento, i casi che si sono stu<strong>di</strong>ati,<br />
nell’Area Nord, pur con tratti significativamente <strong>di</strong>fferenti, seguono le<br />
medesime <strong>di</strong>rettrici.<br />
Nessuna, neppure tra le imprese che hanno avuto maggiore successo, è<br />
riconducibile in modo stretto alla tipologia proposta dagli stu<strong>di</strong>osi della Banca<br />
d’Italia.<br />
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