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Da tale analisi emerge in sintesi che la crescita di 3.500 addetti nell’area, pari all’11% rispetto al 1991, è stata per il 90% effetto della tendenza regionale; l’andamento regionale dei settori presenti nell’Area Nord ha invece contribuito in maniera negativa per -57%; infine, la componente locale ha contribuito per il 66% alla crescita totale degli addetti (la somma algebrica delle tre percentuali è pari a 100). Per rendere visibile il ruolo dei tre fattori di crescita per ogni settore economico, si riporta il loro effetto in termini di variazione degli addetti. Si consideri, ad esempio, con riferimento alla figura 12, il settore biomedicale che è il settore manifatturiero che, nel periodo intercensuario ha fatto registrare la crescita più sostenuta, pari a 1.136 addetti. Ebbene, se il settore fosse cresciuto per il solo effetto tendenziale dell’economia regionale, avrebbe avuto un aumento di 250 addetti; l’andamento dell’industria biomedicale a livello regionale avrebbe comportato un ulteriore aumento di 170 addetti. La parte più rilevante della crescita, 720 addetti, è spiegato dalla forza locale del settore. Inoltre, probabilmente, lo sviluppo del biomedicale induce una crescita dell’occupazione, pur contenuta, nell’industria chimica e nell’industria della gomma e della plastica. Anche la meccanica fa registrare un andamento positivo per effetto prevalente di fattori locali Il settore tessile, invece, ha subito una diminuzione di 1.100 addetti. Tale diminuzione è per la maggior parte spiegata dall’andamento regionale del settore, e in piccola parte dalla non forte competitività dell’industria locale; la crescita generale dell’economia attenua gli effetti di tale diminuzione, che altrimenti sarebbe stata ancor più accentuata. Le imprese del settore confezioni invece, pur investite dalla crisi specifica del settore, mostrano una capacità di recupero anche a livello locale. Anche le industrie alimentari hanno perso posti di lavoro, sia per l’andamento generale di questa industria, sia per la minor competitività dell’industria locale. Il settore delle costruzioni, infine, ha contribuito fortemente alla crescita dell’occupazione pari a quasi 1.300 addetti. Tale crescita è dovuta per 240 addetti alla crescita generale dell’economia; per altrettanti alla crescita specifica dell’industria delle costruzioni; e per circa 800 addetti si tratta di una crescita spiegata dal buon andamento dell’industria locale. il tasso generale regionale, ottenendo il contributo all’occupazione locale della particolare struttura produttiva. Infine, la quota dell’occupazione locale si ottiene moltiplicando l’occupazione locale dell’anno base per la differenza tra la quota dell’industria regionale e quella dell’industria locale. In breve: 1991 NS = OccAN MIX = OccAN LS = OccAN 1991 1991 2001 * (OccER * [(OccER * [(OccAN 2001 2001 1991 /OccER /OccER / OccAN ) 1991 1991 ) i - (OccER ) i - (OccER 2001 2001 1991 /OccER /OccER 1991 )] ) i ] 17
Fig. 12 − Scomposizione shift-share della variazione degli addetti tra i Censimenti 1991-2001 per settori nell’Area Nord di Modena. shift-share agricoltura e industria -1500 -1200 -900 -600 -300 0 300 600 900 1200 1500 Agricoltura Industrie alimentari Industrie tessili Confezione di vestiario Carta Editoria, stampa Prodotti chimici Gomma e materie plastiche M inerali non metalliferi Produzione di metalli Lavoraz.prodotti in metallo NS MIX LS M acchine apparecchi meccanic Elaboratori e sistemi informatici M acchine ed apparecchi elettrici Apparecchi radiotelevisivi Apparecchi medicali, precisione Autoveicoli, rimorchi M obili; altre industrie manifatturiere Costruzioni In definitiva, per quanto riguarda le attività produttive, i settori la cui crescita è fortemente spiegata da fattori di forza locale, piuttosto che da una tendenza dell’economia o dell’industria regionale, sono il biomedicale, le costruzioni, le confezioni, la lavorazione dei metalli, la ceramica. Viceversa, i settori in cui l’andamento locale è stato negativo, indipendentemente da quello regionale, sono l’alimentare, il tessile, i mobili, le macchine elettriche. Passiamo ora a considerare il settore dei servizi, riportato nella figura 13. La crescita più consistente, quasi 1.000 addetti, è avvenuta nel settore delle attività imprenditoriali e professionali. Tale crescita è in piccola parte spiegata dall’andamento generale dell’economia, in gran parte dalla crescita del peso specifico di questo settore in regione; ma per quasi 300 addetti la crescita è dovuta a fattori locali. Stesso andamento, anche se con dimensioni più contenute, mostrano altri settori dei servizi alle imprese, quali le attività informatiche e immobiliari, e, in parte , le attività finanziarie. E’ invece negativo l’andamento del commercio all’ingrosso e al dettaglio e le attività legate ai trasporti. Qui non si esercitano forze locale in grado di invertire la tendenza al calo di questo tipo di industrie. Si tralascia di descrivere l’andamento del settore pubblico, sia per la scarsa rilevanza del suo peso occupazionale; sia perché, come già accennato, il suo andamento, per definizione, non risente di fattori di competitività. 18
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