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sistema pensionistico e distribuzione dei redditi in italia dal 1977 al ...

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Questo forte aumento del benessere <strong>dei</strong> nuclei <strong>dei</strong> pensionati rispetto <strong>al</strong> resto della<br />

popolazione ha provocato anche una drastica riduzione della quota di famiglie<br />

anziane <strong>in</strong> situazione di povertà: se def<strong>in</strong>iamo come povera una famiglia di due<br />

persone <strong>in</strong> possesso di un reddito <strong>in</strong>feriore <strong>al</strong>la metà del reddito medio pro-capite 2 , la<br />

quota di famiglie con capofamiglia pensionato che risultano povere si dimezza nel<br />

corso del ventennio (Fig. 3), f<strong>in</strong>o a raggiungere v<strong>al</strong>ori non molto diversi da quelli<br />

relativi <strong>al</strong> complesso della popolazione. La diffusione della povertà tra le famiglie <strong>dei</strong><br />

pensionati subisce una riduzione particolarmente <strong>in</strong>tensa f<strong>in</strong>o <strong>al</strong>la metà degli anni<br />

’80, è sostanzi<strong>al</strong>mente costante nel corso del decennio successivo.<br />

Fig. 3: Quota di famiglie povere. <strong>1977</strong>-1998. Dati BI.<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

Tutte le famiglie<br />

Famiglie con <strong>al</strong>meno un<br />

pensionato<br />

Famiglie con capofamiglia<br />

pensionato<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

77 82 87 92 97<br />

Anno<br />

Risultati ancora più confortanti <strong>d<strong>al</strong></strong> punto di vista dell’efficacia nel contrasto <strong>al</strong>le<br />

situazioni di <strong>in</strong>digenza derivano <strong>d<strong>al</strong></strong>l’an<strong>al</strong>isi dell’<strong>in</strong>dice di <strong>in</strong>tensità della povertà.<br />

Questo <strong>in</strong>dice <strong>in</strong>dividua lo scostamento medio percentu<strong>al</strong>e del reddito delle famiglie<br />

povere <strong>d<strong>al</strong></strong>la l<strong>in</strong>ea della povertà. Un v<strong>al</strong>ore basso di questo <strong>in</strong>dice dunque rivela una<br />

m<strong>in</strong>ore dispersione <strong>dei</strong> <strong>redditi</strong> <strong>dei</strong> poveri e/o una m<strong>in</strong>ore presenza di <strong>redditi</strong><br />

particolarmente bassi. La figura 4 evidenzia come l’<strong>in</strong>tensità della povertà risulti,<br />

soprattutto a partire <strong>d<strong>al</strong></strong>l’<strong>in</strong>izio degli anni ’90, meno pronunciata tra le famiglie con<br />

capofamiglia pensionato rispetto <strong>al</strong> campione di tutte le famiglie. Una spiegazione di<br />

questo risultato potrebbe essere ricercata nella presenza di trattamenti, qu<strong>al</strong>i<br />

l’<strong>in</strong>tegrazione <strong>al</strong> m<strong>in</strong>imo sulle pensioni di vecchiaia e <strong>in</strong>v<strong>al</strong>idità e le pensioni soci<strong>al</strong>i,<br />

2 Per famiglie di diversa composizione questa soglia di reddito viene moltiplicata per la sc<strong>al</strong>a di equiv<strong>al</strong>enza.<br />

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