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Il futuro demografico dell'Italia - Dipartimento di Economia politica

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50,0<br />

Graf. 4.4- Ripartizioni; persone a carico per mille occupati per tipologia;<br />

composizione poercentuale; 2006<br />

40,0<br />

30,0<br />

20,0<br />

10,0<br />

0,0<br />

0-14 PIO NF 15-64 NF 65 e+<br />

Nord 23,9 3,1 37,1 35,8<br />

Centro 22,6 4,6 38,1 34,7<br />

Sud 23,1 6,4 45,7 24,8<br />

Passando al livello regionale (Graf. 4,5), la varianza è, ovviamente, ancora più pronunciata che<br />

a livello ripartizionale. Si va, infatti, dal un valore minimo dell’Emilia Romagna, dove il nostro<br />

in<strong>di</strong>catore è <strong>di</strong> 1.172, ad uno quasi doppio della Campania <strong>di</strong> 2.336. Le regioni risultano <strong>di</strong>sposte<br />

per ripartizione, con l’unica eccezione della Liguria che nella graduatoria si situa dopo le regioni<br />

del Centro e prima <strong>di</strong> quelle del Sud.<br />

Nel periodo considerato il carico sociale è <strong>di</strong>minuito in tutte le regioni, ad eccezione della<br />

Valle d’Aosta che ha registrato un incremento marginale. In me<strong>di</strong>a le contrazioni più considerevoli<br />

si sono registrate nelle regioni che nel 1995 avevano i valori più elevati e ciò ha provocato una<br />

notevole <strong>di</strong>minuzione della varianza interregionale. <strong>Il</strong> risultato più positivo ha però riguardato<br />

L’Umbria dove il numero delle persone a carico per mille occupati è <strong>di</strong>minuito del 23,3%. Altre<br />

contrazione sopra il 20% si sono avute in Sardegna (-27,8%), Sicilia (– 21,1%) e Puglia (-20,7%).<br />

3.000<br />

2.500<br />

Graf. 4.5 - Regioni; persone a carico per 1.000 occupati: valori assoluti; 1995 e 2006<br />

1995 2006 Diff.<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

0<br />

-500<br />

-1.000<br />

Campania<br />

Sicilia<br />

Calabria<br />

Basilicata<br />

Puglia<br />

Molise<br />

Sardegna<br />

Abruzzo<br />

Liguria<br />

Lazio<br />

Marche<br />

Umbria<br />

Toscana<br />

Valle D'Aosta<br />

Friuli V.G.<br />

Veneto<br />

Piemonte<br />

Lombar<strong>di</strong>a<br />

Trentino A.A.<br />

E. Romagna<br />

La nuova Indagine Continua sulle Forze <strong>di</strong> Lavoro fornisce i dati sulla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>chiarata<br />

della popolazione. Ciò consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere le non forze <strong>di</strong> lavoro in studenti, casalinghe e ritirati<br />

e permette quin<strong>di</strong> un’analisi più precisa e corretta del problema del carico sociale.<br />

Da questa prospettiva emerge che, al momento attuale, il carico principale delle famiglie è<br />

costituito dai giovani impegnati nella fase formativa. A livello nazionale oltre un terzo delle<br />

persone a carico è, infatti, rappresentato da bambini nella fase prescolare e da ragazzi che<br />

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